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Buddismo e Società - Numero 139

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l'eterno desiderio originario che muove la nostra vita in profondità. Praticare il

Sutra del Loto significa risvegliare questo desiderio e al tempo stesso adoperarci

affinché tutte le altre persone possano fare altrettanto. Questa è la promessa

incrollabile pronunciata dal Daishonin: «Io feci il voto di risvegliare in me il

potente cuore dell'Illuminazione [il desiderio di ottenere a qualsiasi costo

l'Illuminazione, che equivale al voto del bodhisattva di salvare tutti gli esseri

senzienti] e di non retrocedere mai» (L'apertura degli occhi, RSND, 1, 212).

Una promessa che diventa ferrea convinzione, perché esiste qualcosa di più

importante della protezione delle divinità celesti, qualcosa per cui vale la pena di

rischiare la propria vita, per quanti ostacoli si debbano affrontare: «Questo io

affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io

continuerò a dare la mia vita per la Legge! [...] questo è il mio voto e io non lo

infrangerò mai» (Ibidem, 253). La qualità essenziale del devoto del Sutra del Loto

è l'atteggiamento combattivo e perseverante di Fukyo.

Il Budda desiderava l'Illuminazione di tutte le persone sia prima di aver ottenuto

lui stesso l'Illuminazione, sia dopo. La determinazione di Mai Sprezzante e il voto

del Budda sembrano diversi, ma rispondono esattamente allo stesso spirito:

«Questo è il mio pensiero costante:

come posso far sì che tutti gli esseri viventi

accedano alla via suprema

e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda?» (SDL, 305).

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