II,2_IT_L'effigie dei generosi - Villa Vigoni

A memoria
ed esempio di patria carità
la riconoscenza contemporanea
serbò ai posteri l’effigie dei generosi
che i primi in Milano
volsero l’oro e l’ingegno
a fecondare colle dovizie della scienza
le inconscie industrie della mano
Colpisce di Enrico Mylius l’aspetto bonario, l’espressione serena che comunque
caratterizza tutta la ritrattistica e non, del mecenate tedesco, basti citare i dipinti di Giovanni
Servi (databile tra il 1850 e oil 1854 e attualmente conservato presso l’accademia di brera), di
Francesco de Magistris (1856, Istituto dei Ciechi, Milano) e soprattutto la Riconoscenza
Cittadina, affresco che Agostino Caironi dipinse nel 1859, su una lunetta del cortile superiore
del palazzo di brera, in cui Enrico Mylius è raffigurato al centro della composizione,
attorniato dalle personificazioni delle istituti da lui beneficate 16 . Come per opere appena
ricordate, la scultura di Magni offre un ritratto assolutamente veritiero, confrontabile con un
dagherrotipo, attualmente conservato presso Villa Vigoni.
La SIAM cambiò sede per ben due volte, da Piazza Mercanti in Porta Romana e da qui in
via Santa Marta, dove continua ancora oggi la sua attività. In una piccola galleria dei
benefattori, presso l’Aula Magna, è possibile visitare il monunento Mylius – De Kramer,
giunto in discreto stato di conservazione, eccezion fatta per tutte le parti in metallo del
complesso, compresi i nomi in bronzo dei due ritratti e il particolare strumento scientifico,
che sono andate perdute.
16 Per maggiori informazioni si veda S. Bertolucci-G. Meda, Le collezioni d’arte di Enrico Mylius, novità e
approfondimenti in “Villa Vigoni Comunicazioni - Mitteilungen, I/2 ottobre 1997, pp. 22-26 e S. Bertolucci –
G. Meda, Il ciclo di affreschi del cortile del Palazzo di Brera, in Milano pareva deserta…, atti del Convegno;
Milano, 19-21 marzo 1998, in fase di stampa.