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Biografia di Augusto Perez - Il giardino di Irene

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<strong>Biografia</strong> <strong>di</strong> <strong>Augusto</strong> <strong>Perez</strong><br />

<strong>Augusto</strong> <strong>Perez</strong> (Messina 1929 - Napoli 2000) si trasferisce a Napoli nel 1936 compiendovi stu<strong>di</strong> classici. Nel<br />

1951 abbandona l'architettura per de<strong>di</strong>carsi completamente alla scultura. Del 1954 la prima personale alla<br />

galleria Blu <strong>di</strong> Prussia a Napoli. È assistente <strong>di</strong> Emilio Greco all'Accademia <strong>di</strong> Napoli. Espone alla galleria del<br />

Pincio e alla VII Quadriennale <strong>di</strong> Roma; alla Biennale <strong>di</strong> Venezia del 1956. Trova la propria via per una<br />

scultura dai forti accenti plastici, sulla scorta della lezione dell'informale, superando l'ambito neorealista che<br />

l'aveva visto lavorare a Terracina accanto a Renato Guttuso, prefatore della sua personale alla Galleria delle<br />

Ore <strong>di</strong> Milano nel 1958. Nel 1959 espone alla Galleria dell'Obelisco <strong>di</strong> Roma i re e le regine accanto ai<br />

saltimbanchi e ai giocolieri: ne scrivono M.Venturoli, D.Morosini, G.Urbani, C.Bran<strong>di</strong>, V.Guzzi. Espone<br />

alla rassegna negli Stati Uniti Italy three <strong>di</strong>rections. Nel 1960 allestisce sale personali alla xxx Biennale <strong>di</strong><br />

Venezia, presentato da M.de Micheli, e alla VIII Quadriennale <strong>di</strong> Roma; partecipa alla mostra itinerante negli<br />

Stati Uniti The new generation in Italian Art, alla mostra del premio del Fiorino a Firenze e alla mostra<br />

parigina della Scultura italiana contemporanea al Musée Ro<strong>di</strong>n; nel 1961 alla mostra itinerante della Scultura<br />

italiana nelle maggiori città giapponesi, ad Artisti italiani e inglesi alla Tunnard Gallery <strong>di</strong> Londra; a The New<br />

generation in Italian Art ad Atlanta, San Antonio e alla Columbia University <strong>di</strong> New York. Nel 1962 nuova<br />

personale all'Obelisco <strong>di</strong> Roma recensita, tra gli altri, da A.Del Guercio. Partecipa alla Biennale del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong> Alessandria d'Egitto. Nel 1963 espone a Italienische Plastik heute al Bauzenter <strong>di</strong> Amburgo,<br />

Colonia e Monaco <strong>di</strong> Baviera; a Italienische Skulptur a Charlottenburg e Copenhagen; a Kleine italienische<br />

Bronzen alla Kongresshalle <strong>di</strong> Berlino; nel 1964 a Collection of modern sculpture alla Fondazione<br />

Stuyvesand, Walker Art Gallery, Liverpool; alla mostra del premio Fondazione Carnegie <strong>di</strong> Pittsburg; a<br />

Collection de sculpture contemporaine ai musei <strong>di</strong> Havre e Grenoble; nel 1965 espone alla IX Quadriennale<br />

<strong>di</strong> Roma, alla VIII Biennale <strong>di</strong> scultura all'aperto <strong>di</strong> Middelheim, Anversa, a Collection of modern sculpture al<br />

Museo <strong>di</strong> Den Haag. Affronta i temi della duplicazione dell'immagine allo specchio e delle metamorfosi. Nel<br />

1966 ha una sala personale alla XXXII Biennale <strong>di</strong> Venezia con presentazione <strong>di</strong> C.Bran<strong>di</strong>; è presente alla III<br />

Exposition internationale de sculpture contemporaine al Musée Ro<strong>di</strong>n <strong>di</strong> Parigi. Nel 1967 personali alla<br />

Galleria Mutina <strong>di</strong> Modena con saggio <strong>di</strong> V.Corbi, alla Galleria del Girasole <strong>di</strong> Roma con testo <strong>di</strong> E.Crispolti e<br />

alla Galleria Galatea <strong>di</strong> Torino con saggio <strong>di</strong> G.Testori. Partecipa al XV Premio Lissone nella sezione Dieci<br />

scultori italiani d'oggi, presentato da L.Caramel. Nel 1968 partecipa alla rassegna Sculpture italienne al<br />

Museo d'arte moderna <strong>di</strong> Parigi. Nel 1969 personale alla Finarte <strong>di</strong> Milano con saggio <strong>di</strong> M.Valsecchi. Nel<br />

1970 partecipa all' esposizione itinerante Italienische Bildhauer ad Hannover, Wurzburg, Kiel, Colonia.<br />

Affronta le icone del corpo maschile e femminile deturpato e costretto in bronzi colmi <strong>di</strong> dubbio e tormento.<br />

Nel 1972 è a Milano dove frequenta Bo<strong>di</strong>ni e Ferroni. Espone in coppia con Guerreschi alla Galleria S.Croce<br />

<strong>di</strong> Firenze. Gli viene conferito dall' Accademia <strong>di</strong> San Luca il premio per la scultura. Espone in personale alla<br />

Galleria Fante <strong>di</strong> Spade <strong>di</strong> Roma. Nel 1976 V.Corbi firma la monografia sull'artista. Del 1978 è l'incontro con<br />

Giuliano Vangi. F.Simongini de<strong>di</strong>ca a <strong>Perez</strong> un'ampia trasmissione televisiva. Nel 1979 <strong>Perez</strong> partecipa alla<br />

mostra Plastico rituale alla Galleria <strong>Il</strong> Fante <strong>di</strong> Spade <strong>di</strong> Milano con presentazione <strong>di</strong> F.Solmi. Nel 1981<br />

espone alle rassegne Anthropos a Vienna e Nel segno della scultura al Fante <strong>di</strong> Spade <strong>di</strong> Milano con testo <strong>di</strong><br />

M.de Micheli. Del 1982 è la mostra con Bo<strong>di</strong>ni al Fante <strong>di</strong> Spade. <strong>Il</strong> sondaggio del Premio Cagli pone il suo<br />

nome tra i primi cinque artisti italiani, con Burri, Guccione, Schifano e Vedova. Nel 1983 termina la porta de<br />

La notte, esposta nel 1984 agli Horti Leonini <strong>di</strong> S.Quirico d'Orcia. Nello stesso anno espone al Fante <strong>di</strong><br />

Spade <strong>di</strong> Milano Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale <strong>di</strong> Roma e viene eletto Accademico dei Virtuosi del<br />

Pantheon. A firma G.Testori è il saggio per la mostra alla Sanseverina <strong>di</strong> Parma. Lungo il decennio affronta<br />

immagini sacre e i temi della vita e della morte esprimendo una personale concezione del mondo tragica e<br />

gran<strong>di</strong>osa. Espone alla Galleria l'Affresco <strong>di</strong> Montecatini con Cremonini e Guccione, su testo <strong>di</strong> P.C. Santini.<br />

Nella Piazza maggiore <strong>di</strong> Pistoia vengono collocati tre gran<strong>di</strong> bronzi. Antologica or<strong>di</strong>nata da M.de Micheli nel<br />

1987 a Messina. Nel 1988 è invitato alla mostra La scultura figurativa italiana del xx secolo al Museum of<br />

Fine Arts <strong>di</strong> Gifu in Giappone. Nel 1989 personale alla Galleria <strong>Il</strong> Gabbiano <strong>di</strong> Roma. Con Fieschi, Francese,<br />

Moreni e Vacchi partecipa nel 1991alla mostra Subsidenze in Villa Pacchiani a Santa Croce sull'Arno. È<br />

presente con quattor<strong>di</strong>ci opere alla rassegna Fuori dell' ombra. Nuove tendenze dell' arte a Napoli dal '45 al<br />

'65 a Castel Sant' Elmo <strong>di</strong> Napoli. Espone nel 1992 con Bo<strong>di</strong>ni e Vangi alla Sanseverina <strong>di</strong> Parma con testo<br />

<strong>di</strong> M. Corra<strong>di</strong>ni e or<strong>di</strong>na un'ampia personale a Palazzo Reale <strong>di</strong> Napoli. Nel 1994 M.de Micheli or<strong>di</strong>na per il<br />

Comune <strong>di</strong> Tribiano la mostra Bo<strong>di</strong>ni e <strong>Perez</strong>. Due maestri della nuova scultura. Opere su carta alla<br />

rassegna Disegno e scultura nell'arte italiana del xx secolo a cura <strong>di</strong> C.Pirovano alla Permanente <strong>di</strong> Milano.<br />

Nel 1998 è invitato all' Omaggio a Fussli alla Galerie Artis <strong>di</strong> Darmstadt e Zelcova <strong>di</strong> Rho. Nel 1999 espone a<br />

L'altro ventennio 1945-1965 al Palazzo dell' Arengario <strong>di</strong> Monza e alla galleria Montrasio con Bo<strong>di</strong>ni,<br />

Cremonini, Ferroni, Zigaina. L'artista è stato docente <strong>di</strong> scultura alle Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Urbino e <strong>di</strong><br />

Napoli. I personaggi del mito inverati nei bronzi <strong>di</strong> <strong>Perez</strong> portano indelebili i segni della loro contaminazione<br />

umana. Le sue figure, modellate con impareggiabile sapienza e potenza plastica, risultano sospese in un<br />

tempo indeterminato tra passato e presente che rappresenta la loro verità e insieme la loro condanna. La<br />

loro bellezza struggente viene così confinata in una sorta <strong>di</strong> crepuscolo senza fine. Tra i temi famosi della


sua scultura, a partire dagli anni '60, i Trofei, l'Apollo, le Demitizzazioni, Luigi XIV, i Narciso, le Nature morte<br />

con l'ombra, gli Interni, la Dafne, le Sfingi, E<strong>di</strong>po e la Sfinge, gli Specchi, i Centauri, le teste <strong>di</strong> Voltaire, gli<br />

Angeli, i Ragazzi, gli Ermafro<strong>di</strong>ti, i Circhi. Bibliografia: V. Corbi, <strong>Perez</strong>, Torino 1976.

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