della tradizione olivetana - IC Oliveto Citra

ISTITUTO COMPRENSIVO JACOPO SANNAZZARO
di OLIVETO CITRA (SA)
Modulo n° 1: L’INTERPRETAZIONE DEI TESTI PER IL BUON USO DELLA LINGUA
Il nostro mondo: uno scrigno aperto
SCUOLE APERTE AZIONE A –A. S. 2009/2010
filastrocche
poesie racconti
Leggende
olivetana
della tradizione

Cummara (g)attarella
Una gatta stava affacciata alla finestra e lavorava ai ferri, passò un cane e disse:
- Cummà (g)attarella che faj n’goppa a sta fnestra?
-Fazz cauzett p’ m’ marità
-T’ vuo’ spusà cu’ me’?
-Famm sentì che voc tien
-Bau Bau
-Passa annanz ca nun faj p’ me’
Dopo un po’ passò un cavallo che disse:
-Cumma’ gattare’ che fai n’goppa sta finestra?
-Fazz cauzett p’ m’marita’
-T’ vuo’ spusa’cu’ me ?
-Famm senti che voc tien
-Iihhhh
-Passa annanz ca nun fai p’me’
Passo’ un topo che disse :
-Cumma (g)attarella che fai n’goppa a sta fnestra?
-Fazz cauzett p’ m’ marità
-T’ vuò spusà cu’ me’?
-Famm sentì che voc tieni
-zzi, zzi, zzi
-Sagl n’ goppa ca fai p’ me
Si sposarono.
Una domenica la gatta andò a messa lasciando la minestra a cuocere nella “pignata”.
Il topo andò a girare la minestra , cadde dentro la pignata e mori
Lavoro svolto da : Apata Antonella, Coglianese Rocco, De Vita Stefano, Savino Francesco

Un giorno il vento e il sole cominciarono a litigare .Il vento sosteneva di essere più forte e a sua volta il sole
diceva di essere la forza più grande della terra. Alla fine decisero di fare una prova videro un signore che
stava camminando lungo un sentiero bbe stato colui che toglierli i vestiti. Il vento allora soffiò con più forza,
e l’uomo chinando la testa si avvolse una sciarpa intorno al collo. Fu quindi la volta del sole, che cacciando
le nubi, cominciò a splendere. L’uomo che era arrivato nella prossimità di un ponte, cominciò pian piano a
togliersi il mantello. Il sole molto soddisfato intensificò il calore dei suoi raggi, fino a farli diventare
incandescenti. L’uomo rosso per il gran caldo, guardo le acque del fiume e senza esitare si tuffò. Il sole alto
nel cielo rideva e rideva!!! Il vento deluso vinto si nascose in un luogo lontano.
(RACCONTATA DA MIA ZIA MARIA)

Ricercata da ANTONIELLO LINDA...
C’era na vota nu lvtan che era iut a u nord p truvà lavor cum
frggiar. Rop a terza iurnata r lavor u padron u manà a piglià
riec bullon addò u lattonier,ma vist ca non sapia l’ italian ik
addò a latteria. Mentre aspettava in fila vria ca tutti quant
pigliavn a muzzarella e iss ricia ind a capa soia:” Ma quist i
bullon addò i ten !!!”. Arrivatt u turn sui ,jett vicin u
commerciant e ci ricett:“Vogli riec bullon”e u commerciant :
” Figli mii tu e sbagliat, appost r i addò u lattonier si vnut a
latteria”.
(Raccontata da nonna Gerarda)

CICERENELLA
Cicerenella teneva ‘nu gallo,
tutt’ ‘ a notte ce ieva a cavallo.
E non ce ieva tanto bello,
chist è u gallo e Cicerenella.
Cicerenella teneva nu ciuccio,
ieva vennenno torze e cappucce.
E vendeva tanto bello.
Chist è o ciuccio e Cicerenella.
Cicerenella teneva na votta,
metteva ncoppa e asceva a sott.
chest è votta e Cicerenella
Ricerca di Francesco Savino
(filastrocca di mamma Giuseppina.)

-Oh quante belle figlie, Madama Dorè.
-Oh quante belle figlie.
-Sono belle e me le tengo,Scudiero del re, son belle e me le tengo.
-Il re ne domanda una,Madama Dorè, il re ne domanda una.
-Che cosa ne vuol fare,Scudiero del re, che cosa ne vuol fare?
-La vuole maritare,Madama Dorè, la vuole maritare.
-Con chi la maritereste,Scudiero del re con chi la maritereste?
-Col principe di Spagna, Madama Dorè, col principe di Spagna.
- E come la vestireste, scudiero del re, e come la vestireste?
-Di rose e di viole, Madama Dorè di rose e di viole.
-Prendete la più bella,Scudiero del re, prendete la più bella.
-La più bella l’ho già scelta, Madama Dorè, la più bella l’ ho già
scelta.
-Allora vi saluto, Scudiero del re, allora vi saluto.
(filastrocca di nonna Anna)
Ricerca di Francesco Lullo

Le Ianare
Oggi molte persone raccontano che tanto tempo fa c’erano
delle donne che la notte si trasformavano in streghe “Le
Ianare”. Queste la notte andavano nelle case in cui c’erano i
neonati, per farli dei dispetti. Per esempio li rinchiudevano
nei cassetti dei comodini, o tiravano loro un braccio, una
gamba , un orecchio o altro. Infatti in quei tempi alcune
famiglie mettevano dietro la porta la scopa, così le ianare
perdevano tempo a contare i fili di paglia della scopa. In
questo modo non facevano del male ai bambini, perché
quando finivano di contare già era mattina e loro ritornavano
alla normalità. Mia nonna mi ha raccontato che un giorno le
ianare andarono in una casa dove c’erano due bambini
piccoli. A uno gli tirarono una gamba, mentre all’altro non
fecero in tempo a disturbarlo e decisero di tornare la sera
dopo. Fortunatamente la mamma dei bambini venne a
conoscenza dell’accaduto e mise una scopa dietro la porta.
Quanto tornarono le ianare , persero tempo a contare i fili di
paglia della scopa e non riuscirono a fargli del male. Infatti
quel bambino ,oggi anziano, che fu maltrattato ha problemi,
mentre l’altro no.
( Raccontato da mia nonna Gerardina)
Di Lione Gerarda

C’è una cosa che di giorno cammina e di notte sta con la bocca
aperta.(scarpa)
C’è una cosa che quando scende ride e quando sale piange.(secchio con
acqua)
Due lucenti, due pungenti, quattro zoccoli ed una scopetta.(mucca)
C’è una cosa rotonda e profonda bicchiere non è indovina cos’è.(anello)
C’è una cosa bella da vedere e costosa da comprare.(orologio)
RACCONTATA DA MIA MAMMA PATRIZIA
Quaresima gamba storta
Te mangiat na’ pecura cotta
A me non m’le rata
T’ ptiv strafucua
Maronna we maronna
Tu sai che ma bsogna
Na’ cascia chien r’ pann
E na’ femmn r’ quinc ann
Maronna
Quaresima
( Filastrocche raccontate da nonna Rosa)

C’erano tre fratelli che si chiamavano tutti Antonio .
Una mattina, mentre i tre ragazzi erano in un terreno ,passò un loro
amico è disse:-Buongiorno Antonio .
- L’ha detto a me- disse il primo e il secondo disse: - No, ha
chiamato me.
E cosi si bisticciarono e andarono dal giudice .
Il Giudice chiese chi era il più sciocco di loro.
Il primo disse:- Io ho lasciato la porta aperta e me ne sono andato
e mi hanno rubato i soldi.
Il secondo disse :-Chi ha buttato i soldi ?
Il terzo disse:- Sei tu.
(raccontata da nonno Michele)
Ricerca di Vito Senese
Mia nonna mi ha raccontato che quando lei era piccola esistevano
delle donne che mentre viaggiavano di notte si trasformavano in
cani feroci per aggredire gli adulti, però quando sorgeva il sole
quelle donne tornavano in sembianze umane e non aggredivano
più nessuno. Però un giorno quelle donne si erano trasformate e
non tornarono più in sembianze umane e per quel paese fu la fine
perché furono divorati tutti i bambini.
Adesso se andate a Campagna ci sono dei resti di quel paese.
(Da mia nonna:Gerardina)

SEGA E CICC
Sega, sega mastr cicc na panella e nu sacicc a panella cia
stpam e nu sasicc nu mangiam
ricerca di Alessia Coglianese…
Una signora, in una sera d’inverno, mentre pioveva, andò a
casa di un’altra signora che aveva preparato la pizza e non
gliela voleva dare e si sedette sopra per nascondergliela.
L’altra signora aveva capito che aveva nascosto la pizza e non
se ne andava più. La signora per farla andare via disse:
”Chiove e a cas r lat è mal sta “.
L’altra rispose : ” Chiove e non me ne cur e la pizza t‘è cuott u
cul ”.
(raccontata da nonna Rosa)
Grutt o signuz ,
vavatten puz ,puz ,
se è femna , lasciala sta ,
se è omn portala
(da nonna Grazia )

Doi sor sim ,
Venim da Roma
Avim nu nierv cavalcat
E lu vulimm scavalcà
pecchè ci vulimm imartà
(RACCONTATO DA NONNA GRAZIA)
SENESE MICHELA
VIEN VIEN DA U CASTIELL
U MARCHES CU NU CAPPIEL
VIEN VIEN DA U PALAZ Z
A MARCHES CU NU RAZ
(RACCONTATA DA ZIO PEPPE)
RICERCA DI DANIELA

I cani feroci
Mia nonna mi ha raccontato che quando lei era piccola esistevano
delle donne che, mentre viaggiavano di notte, si trasformavano in
cani feroci per aggredire gli adulti. Quando sorgeva il sole quelle
donne assumevano di nuovo sembianze umane e non aggredivano
più nessuno
Un giorno successe che non tornarono più in sembianze umane e
da cani feroci andarono dai bambini per mangiarli. Per fortuna
arrivò un mago che fece un incantesimo trasformando i cani feroci
in docili cagnolini.
Così il villaggio fu salvo.
LE PIZZE
Una signora, in una sera d’inverno piovosa, andò a casa di un’altra signora e
insieme decisero di preparare delle pizze e di invitare altre amiche.
Trascorsero la serata a mangiare , bere e giocare a carte.
Si divertirono tanto che decisero di ritrovarsi ogni fine settimana per
preparare pizze, giocare e parlare .

RUTTO O SINGHIOZZO
Rutto o singhiozzo ,
vattene pozzo ,pozzo ,
se è femmina , lasciala stare ,
se è maschio, portalo qua.
LE DUE SORELLE
Siamo due sorelle ,
Veniamo da Roma
Abbiamo un piccolo difetto
E lo vorremmo correggere
perchè ci vorremmo sposare
VIENE VIENE DAL CASTELLO
IL MARCHESE CON UN CAPPELLO
VIENE VIENE DAL PALAZZO
LA MARCHESA CON UN RAZZO
CICERENELLA
Cicerenella aveva un gallo,
tutta la notte lo cavalcava
ma non lo cavalcava bene.
Questo è il gallo di Cicerenella.
Cicerenella aveva un asino,
vendeva verdure
e guadagnava bene.
Questo è l’asino di Cicerenella.
Cicerenella aveva una botte,
versava sopra e usciva sotto.
Questa è la botte di Cicerenella