Caccia e Natura - n° 2/2020
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Cinofilia
L’Ariégeois di
Gian Carlo Bosio
Nel 1908 il Club Gaston
Phoebus fissò lo standard
di questo segugio che occupa
una parte molto importante
nel panorama dei segugi francesi.
L’Ariégeois non è comunque
nato con l’ufficializzazione dello
standard che altro non è stato che
l’atto consequenziale ad una realtà
zootecnica già ben selezionata
nell’Ariége. La creazione di questo
meraviglioso segugio è il frutto di
incroci tra il Briquet locale, dell’Ariège,
col Gascon-Saitongeois e con
il Gascon de grande vénerie. Sicuro
è che questi chiens d’ordre francesi
hanno contribuito alla selezione di
questo cane. Nel 1890 M. Adelbert
presenta all’esposizione di Parigi
degli Ariégeois figli di un Virelade,
Tapajeur, e di briquettes dell’Ariège.
Il conte Elia de Vezins afferma che i
suoi Ariègeois erano la conseguenza
di accoppiamenti tra Gascon-Saintongeois
con cani locali dell’Ariège
e così scrive: “Il grande segugio da
equipaggi (chien d’ordre) ovvero il
purosangue, possiede ottime qualità,
ma, per la caccia alla lepre non
è sufficientemente veloce nel suo lavoro;
la taglia non è adatta, se non
in pianura, mentre si affatica eccessivamente
in montagna… Il Briquet,
attivissimo, molto intelligente,
con soggetti assai interessanti, è in
generale troppo focoso, poco attaccato
al terreno, incostante, non è
portato ad accostare, non lavora volentieri
sulle tracce fredde e difficili,
è indisciplinato. L’incrocio, pertanto,
tra i due tipi ha dato dei brillanti
risultati appropriati per la caccia
nel Mezzogiorno di Francia. Questo
cane riunisce le qualità dei genitori
mentre molti dei loro difetti si sono
attenuati. Dal cane purosangue
l’Ariégeois ha conservato il fondo e
la finezza dell’olfatto, più ordine, più
docilità, voce e distinzione; dal Briquet
più intelligenza, orientamento,
salute ed attività nel lavoro”.
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