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Casa ed Eleganza N.2 | 2020

«Canta, o Musa, l’eroe di vario ingegno,/ Che gran tempo vagò, poiché distrutto/ Ebbe il sacro Ilïon; che d’infinite/ Genti i costumi e le città conobbe». Questi primi quattro versi dell’Odissea raccontano questo secondo numero di Casa ed Eleganza. Oggi non ci sono più eroi di stampo omerico, ma abbiamo persone che attraverso le proprie idee e capacità son state capaci di cambiare la loro vita e influenzare quella altrui. Il mare tanto caro a Ulisse diventa il regno di Wally, con le sue imbarcazioni, felice matrimonio tra lusso, tecnologia e funzionalità. E dopo il viaggio c’è il piacere del ristoro e dalla compagnia conviviale tra famigliari e amici: e chi meglio di Peck e Campari sanno fornire prodotti per rendere unici questi momenti? L’arte assume nuove forme, per diventare fonte di costante ispirazione, per aiutarci a tendere verso un costante miglioramento. Dobbiamo essere uomini (e donne) che amano, che ambiscono a crescere, senza tradire se stessi, vincendo le proprie paure per realizzare i propri sogni.

«Canta, o Musa, l’eroe di vario ingegno,/ Che gran tempo vagò, poiché distrutto/ Ebbe il sacro Ilïon; che d’infinite/ Genti i costumi e le città conobbe». Questi primi quattro versi dell’Odissea raccontano questo secondo numero di Casa ed Eleganza. Oggi non ci sono più eroi di stampo omerico, ma abbiamo persone che attraverso le proprie idee e capacità son state capaci di cambiare la loro vita e influenzare quella altrui. Il mare tanto caro a Ulisse diventa il regno di Wally, con le sue imbarcazioni, felice matrimonio tra lusso, tecnologia e funzionalità. E dopo il viaggio c’è il piacere del ristoro e dalla compagnia conviviale tra famigliari e amici: e chi meglio di Peck e Campari sanno fornire prodotti per rendere unici questi momenti? L’arte assume nuove forme, per diventare fonte di costante ispirazione, per aiutarci a tendere verso un costante miglioramento. Dobbiamo essere uomini (e donne) che amano, che ambiscono a crescere, senza tradire se stessi, vincendo le proprie paure per realizzare i propri sogni.

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EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong><br />

CULTURA, DIMORE DI LUSSO, DESIGN, ECCELLENZA<br />

Copyright © <strong>2020</strong> <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> tutti i Diritti riservati<br />

WALLY YACHT<br />

Uno stile inimitabile<br />

DIMORE ESCLUSIVE<br />

Cinque Vie di Milano<br />

Piazza Borromeo<br />

San Babila<br />

DANDY<br />

Ribelli Conservatori<br />

HALTA DEFINIZIONE<br />

Ridefinire l’arte, realmente<br />

ELISABETTA ARMIATO<br />

L’esperienza della bellezza<br />

BRERA<br />

Un terreno colto<br />

JAZZ CULTURE<br />

Chet Baker


EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong>


PREMESSA<br />

SPENDERE O SOSPENDERE<br />

di Alessandro Feroldi<br />

Il lusso di spendere e spandere?<br />

O il lusso di sospendere<br />

spazio e tempo e ritagliarsi modi<br />

più gradevoli di vita? Lussare,<br />

luxare in latino: quindi il lusso<br />

(luxus dei romani) è una lussazione,<br />

una slogatura, anche un<br />

eccesso, una sovrabbondanza.


Gli inglesi usano il latino<br />

più degli italiani, e infatti chiamano<br />

il lusso luxury. Senza<br />

arrivare a lussuria, sempre<br />

un concetto di esagerazione.<br />

Ecco, potremmo dire che il<br />

vero lusso 2.0 è altro dall’esibire<br />

accessori costosi, quasi a dire io<br />

posso e voi no. Il lusso di oggi è<br />

scegliere luogo e modi di vita che<br />

ci rendano più serena l’esistenza.<br />

E in questo l’Italia è il paese ideale.<br />

O meglio, nel paese delle più<br />

profonde diseguaglianze europee<br />

esiste la possibilità di godere<br />

del meglio del made in Italy in<br />

modo semplice e non costoso.<br />

La provincia, o addirittura<br />

il piccolo Comune, è la riserva<br />

indiana che ci permetterebbe di<br />

vivere meglio. Con il tempo si<br />

finisce per conoscere tutti, il m<strong>ed</strong>ico<br />

e il farmacista, il droghiere<br />

e il giornalaio, il calzolaio e la<br />

sarta. Inoltre gli spostamenti sono<br />

più semplici, si trova parcheggio,<br />

le file non sono chilometriche,<br />

la burocrazia è meno lieve<br />

(per quanto possibile da noi).<br />

Lungi peraltro dal demonizzare<br />

il lusso in termini di settore<br />

economico, che occupa in Italia<br />

larga parte della nostra imprenditoria<br />

di eccellenza. Nel mondo<br />

delle cento top company del<br />

lusso infatti ben un terzo sono<br />

italiane. Il fatturato mondiale del<br />

lusso è arrivato a 217 miliardi di<br />

dollari, generato in soli otto Paesi.<br />

In Italia le imprese del lusso<br />

sono 29, in Usa 13, nel Regno<br />

Unito 10, in Francia 9. Ma se<br />

leggiamo questi numeri dal lato<br />

del fatturato la graduatoria si rovescia:<br />

la Francia è la prima al<br />

mondo con 5,8 miliardi di dollari<br />

del lusso, l’Italia ne fattura<br />

solo 1,8. I nostri marchi di eccellenza<br />

sono Luxottica (quarta al<br />

mondo), Prada (diciannovesima)<br />

e Armani (ventiquattresima).<br />

aleferoldi


EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong><br />

SOMMARIO<br />

CASA ED ELEGANZA<br />

CULTURA, DIMORE DI LUSSO, DESIGN, ECCELLENZA<br />

WALLY YACHT 8<br />

Uno stile inimitabile<br />

DANDY ITALIANO 16<br />

Ribelli conservatori<br />

HALTA DEFINIZIONE 24<br />

Ridefinire l’arte, realmente<br />

DIMORE ESCLUSIVE<br />

Cinque vie di Milano 34<br />

Un angolo di paradiso 48<br />

Piazza Borromeo 68<br />

San Babila 94<br />

FORTUNATO DEPERO 40<br />

Sgomma, impenna va a manetta<br />

ELISABETTA ARMIATO 44<br />

L’esperienza della bellezza<br />

BRERA 56<br />

Un terreno colto<br />

BETTER CAMPARI 62<br />

Se la pioggia fosse...<br />

PROBABILITÀ IMPREVISTI 74<br />

Il mercato immobiliare al tempo del covid<br />

JAZZ CULTURE 78<br />

Chet Baker<br />

PECK 80<br />

Tre secoli di storia milanese<br />

SIFU GIANLUCA FUMAROLA 84<br />

Wing Chun Kuen Self Defense<br />

GLENDA CATARAME 86<br />

L’importanza della professionalità<br />

GIANLUCA PIROLI 90<br />

The Road Runner<br />

MARY BERNOCCO 102<br />

Interior designer


ECCELLENZE<br />

WALLY<br />

YACHT<br />

UNO STILE INIMITABILE<br />

WORLD LEADER IN YACHTING INNOVATION<br />

8 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Cazza la randa. Lasca il<br />

fiocco. Molla il pappafico. Il<br />

gergo marinaresco di primo<br />

acchito può far sorridere, ma<br />

quando si esce in mare su una<br />

barca a vela bisogna saper compiere<br />

queste operazioni per poter<br />

regatare. O no? Salendo su<br />

una barca a vela Wally potrebbe<br />

bastare una sola persona per governarla,<br />

perché Luca Bassani,<br />

quando a Monaco negli anni<br />

’90 fondò Wally, volle cambiare<br />

il modo di navigare. Le<br />

barche da lui create sono pulite<br />

nelle linee e semplici da portare<br />

grazie alle scelte stilistiche<br />

e tecnologiche che sono ormai<br />

il marchio di fabbrica delle<br />

sue barche, siano esse a vela o<br />

a motore. Uno yacht della società<br />

monegasca è un inno al<br />

lusso funzionale, ogni elemento<br />

è inserito perché serve a rendere<br />

semplice la navigazione, nulla<br />

è lasciato al caso o al semplice<br />

vezzo estetico.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

9


10 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 11


Luca Bassani è stato, <strong>ed</strong><br />

è ancora, un visionario, pensando<br />

fuori dagli schemi ha<br />

stravolto un mondo restio ai<br />

grandi cambiamenti. Le sue<br />

prime barche a vela avevano<br />

scafo e albero in fibra di carbonio,<br />

vele in fibra di carbonio.<br />

Introducendo il Magic<br />

Trim permise al timoniere di<br />

controllare tutta la velatura<br />

attraverso una pulsantiera.<br />

Con questa innovazione “pulisce”<br />

pozzetto e ponte, <strong>ed</strong> è<br />

quindi l’occasione per ripensare<br />

la vivibilità della coperta:<br />

nascono le murate abbattibili<br />

così da trasformare la poppa<br />

in un salotto a contatto con<br />

il mare. Il team di progettisti<br />

guidato da Bassani lavorò<br />

anche a innovazioni per rendere<br />

la navigazione migliore e<br />

introdusse l’ancora sottomarina,diventata<br />

una delle caratteristiche<br />

delle barche Wally a<br />

vela e, successivamente, a motore.<br />

Sotto la chiglia, però, c’è<br />

un’altra innovazione firmata<br />

Wally: la deriva con il bulbo<br />

a scomparsa. Una soluzione<br />

che permette alle barche che<br />

ne sono dotate di ridurre il<br />

pescaggio e navigare in acque<br />

basse o di ottimizzare la resistenza<br />

con l’acqua durante le<br />

andature portanti. Wally crea<br />

anche una nuova categoria<br />

di imbarcazioni: quella dei<br />

megatender. Bassani prende<br />

il natante di cortesia degli<br />

yacht e lo trasforma in una<br />

soluzione di lusso ampliandone<br />

le dimensioni e rendendolo<br />

la perfetta barca per passare<br />

una giornata al mare, le murate<br />

abbattibili ne ampliano<br />

le possibilità ludiche. Ideale<br />

per chi dispone di una casa<br />

con attracco privato e si sposta<br />

usando strade d’acqua, per<br />

esempio in alcune zone della<br />

Florida o a Venezia.<br />

Il mercato della nautica<br />

da diporto oggi è fortemente<br />

sbilanciato verso le barche a<br />

motore, esse sono circa il 95<br />

per cento, il restante 5 per<br />

cento è d<strong>ed</strong>icato alla vela.<br />

48 WALLYTENDER<br />

Il primo frutto della collaborazione tra<br />

Wally e Ferretti Group è il nuovo 48 Wallytender.<br />

Imbarcazione di 14,5 metri di lunghezza,<br />

spinta da due motori Volvo per 960<br />

cavalli e una velocità di crociera di 32 nodi,<br />

ma può raggiungere i 38 in determinate condizioni.<br />

«Dal 2001 – spiega Bassani – anno<br />

che segna anche il nostro ingresso nel mondo<br />

del motore, il Wallytender è il simbolo del<br />

puro piacere del navigare open-air. Il nuovo<br />

48 Wallytender è la prova che il design distintivo<br />

del Dna Wally continua a prosperare<br />

sotto la proprietà di Ferretti Group».<br />

Unendo il retaggio della cultura velica<br />

della coperta in teak con elementi e accessori<br />

in fibra di carbonio questa barca offre<br />

un’elegante suite con volumi interni generosi,<br />

vincendo la scommessa di alzare il bordo libero<br />

senza intaccare la purezza delle linee<br />

dello scafo, segno distintivo di tutti i Wally.<br />

Tutto è progettato per il piacere della<br />

crociera. Gli spazi esterni sono organizzati<br />

all’insegna del comfort e del relax con comode<br />

s<strong>ed</strong>ute, ampi prendisole e una zona<br />

pranzo all’aperto servita da una cucina ben<br />

attrezzata.<br />

Ph: Gilles Martin-Raget<br />

12 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


innovatrice anche negli anni a<br />

venire. Mantenendo inalterata<br />

la propria capacità di creare<br />

imbarcazioni curate sotto ogni<br />

aspetto da quello tecnico alla<br />

cura dei particolari. Ogni Wally<br />

è il risultato di un approccio<br />

funzionale allo sviluppo<br />

del prodotto. Ogni dettaglio,<br />

ogni allestimento, ogni spazio<br />

è analizzato e concepito con<br />

cura, un modo di lavorare che<br />

ha reso questa realtà una delle<br />

più importanti e avanzate nel<br />

panorama della nautica.<br />

Il superyacht Tango può<br />

essere preso a esempio di come<br />

Wally concepisca la navigazione<br />

a vela. Si tratta di una<br />

imbarcazione di oltre 30 metri<br />

e per navigare è sufficiente un<br />

equipaggio di 2 membri. Una<br />

barca dalla linea pulita. La forma<br />

dello scafo garantisce una<br />

bassa resistenza idrodinamica<br />

in caso di vento leggero e stabilità<br />

all’aumentare dell’intensità<br />

del vento.<br />

È stato diminuito il peso<br />

strutturale, la rigidezza dello<br />

Per essere competitivi in un<br />

mondo che cambia Luca Bassani<br />

nel 2019 ha scelto di ampliare<br />

le possibilità di sviluppo<br />

di Wally <strong>ed</strong> è entrato a far parte<br />

del Ferretti Group.<br />

«Rimarremo – ha spiegato<br />

Bassani durante l’annuncio<br />

fatto al Boot di Düsseldorf –<br />

sempre f<strong>ed</strong>eli alla nostra identità<br />

di introdurre nel mercato<br />

qualcosa di nuovo e funzionale.<br />

Per Wally l’avventura e l’esperienza<br />

progettuali non sono mai<br />

finite». Luca Bassani, attraverso<br />

questo accordo, vuole far restare<br />

Wally una realtà protagonista e


scafo migliorata e il beccheggio ridotto<br />

grazie alla centralizzazione del peso<br />

dei macchinari. Tutti accorgimenti che<br />

rendono Tango estremamente versatile<br />

e facile da portare. Caratterizzato da<br />

interni sportivi e raffinati, questo superyacht<br />

è in grado di accogliere sino a<br />

sei ospiti nelle tre cabine di cui dispone.<br />

Non resta che partire con il vento in<br />

poppa alla scoperta di nuovi lidi.<br />

wallyyachts_official<br />

ferrettigroup<br />

14 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 15


IL PERSONAGGIO<br />

DANDY<br />

ITALIANO<br />

RIBELLI CONSERVATORI<br />

Testo Alessandro Feroldi - Foto Giulia Mantovani<br />

testo xxx - foto xxx<br />

16 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


GEORGE GORDON NOEL BYRON,<br />

Lord Byron<br />

“Il miglior profeta del futuro è il passato”<br />

George Gordon Noel Byron, sesto barone di Byron, meglio<br />

noto come Lord Byron RS (Londra, 22 gennaio 1788 – Missolungi,<br />

19 aprile 1824), è stato un poeta e politico inglese.<br />

Considerato da molti uno dei massimi poeti britannici, Byron è<br />

stato un uomo di spicco nella cultura del Regno Unito durante<br />

il secondo Romanticismo, del quale è stato l’esponente più<br />

rappresentativo insieme con John Keats e Percy Bysshe Shelley.<br />

Andrew, Andy e infine<br />

dandy. Il termine inglese<br />

per lo stravagante personaggio<br />

che stupisce con<br />

l’eleganza dei comportamenti<br />

e degli abiti, viene<br />

forse da un nome proprio<br />

storpiato, quasi un vezzeggiativo.<br />

Il fenomeno nasce<br />

a inizio ‘800 in Inghilterra,<br />

con un movimento simile<br />

in Francia, e qualche<br />

seguace in Italia. I nomi<br />

per capirci: George Bryan<br />

Brummell (1778-1840),<br />

George Gordon Byron<br />

(1788-1824), Charles<br />

Beaudelaire (1821-1867),<br />

Oscar Wilde (1854-1900),<br />

Gabriele D’Annunzio<br />

(1863-1938), Guido Gozzano<br />

(1883-1916), Curzio<br />

Malaparte (1898-1957),<br />

David Bowie (1947-2016).<br />

Il dandy sostanzialmente<br />

è un ribelle, non tollera<br />

la borghesia anche se<br />

in quella naviga e primeggia,<br />

criticato ma invidiato<br />

per la sua totale libertà di<br />

espressione. Al di là della<br />

ricerca di un abbigliamento<br />

eccentrico, che lo faccia<br />

riconoscere a prima vista,<br />

il dandy è perennemente<br />

alla ricerca del bello nella<br />

cultura e nell’arte. Ma non<br />

è uno spettatore passivo, il<br />

dandy crea, produce, compone.<br />

È tenacemente individualista,<br />

contro la società<br />

dell’omologazione e della<br />

finta uguaglianza.<br />

Il fenomeno nasce agli<br />

albori dell’Ottocento inglese,<br />

nel cosiddetto periodo<br />

della Reggenza quando il<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

17


OSCAR FINGAL O’FLAHERTIE,<br />

Oscar Wilde<br />

“La vita è troppo breve per sprecarla<br />

a realizzare i sogni degli altri”<br />

Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre<br />

1900), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo,<br />

giornalista e saggista irlandese dell’età vittoriana,<br />

esponente del decadentismo e dell’estetismo britannici.<br />

Nato da famiglia irlandese, con origini locali, inglesi<br />

e forse italiane, trasferitosi poi in Inghilterra, l’episodio<br />

più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia<br />

nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna<br />

a due anni di lavori forzati per «gross public indecency»,<br />

come era definita l’omosessualità dalla legge<br />

penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti<br />

la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la<br />

possibilità di v<strong>ed</strong>ere i due figli. Dovette abbandonare la<br />

Gran Bretagna per l’Europa continentale. Morì in Francia<br />

per meningoencefalite, dopo essersi convertito in<br />

punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo<br />

si sentiva più vicino.<br />

re Giorgio III considerato<br />

folle viene sostituto dal<br />

principe di Galles (futuro<br />

re Giorgio IV) in funzione<br />

di reggente. La precarietà<br />

della Corona dà spazio alle<br />

innovazioni e alla modernità:<br />

nasce la prima strada da<br />

piano urbanistico a Londra<br />

– Regent Street – che taglia<br />

il centro città da nord a sud.<br />

Nasce uno stile architettonico<br />

che riprende il georgiano<br />

ma lo modernizza:<br />

il Regency inglese dell’architetto<br />

John Nash v<strong>ed</strong>e in<br />

contemporanea il Bi<strong>ed</strong>ermeier<br />

t<strong>ed</strong>esco, lo stile Impero<br />

francese e il F<strong>ed</strong>eral<br />

in America. L’Inghilterra<br />

sconfigge Napoleone, apre<br />

alla modernità tecnologica<br />

che sarà rappresentata nel<br />

1851 dalla famosa Great<br />

Exhibition a Hyde Park.<br />

In questo clima di ricerca<br />

del nuovo su tutti i fronti<br />

nasce la figura del dandy<br />

che, al contrario, si arrocca<br />

sul classicismo, sui tempi<br />

perduti. Ma in contraddizione<br />

con sé stesso – la contraddizione<br />

è considerata<br />

dal dandy una dote positiva<br />

– si esibisce con atteggiamenti<br />

e abbigliamenti<br />

che superano la modernità,<br />

vanno oltre.<br />

18 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


DAVID ROBERT JONES<br />

David Bowie<br />

“I<br />

I will be king<br />

And you<br />

You will be queen<br />

Though nothing<br />

Will drive them away<br />

We can beat them<br />

Just for one day<br />

We can be heroes<br />

Just for one day<br />

And you<br />

You can be mean<br />

And I<br />

I’ll drink all the time<br />

‘Cause we’re lovers<br />

And that is a fact<br />

Yes, we’re lovers<br />

And that is that<br />

Though nothing<br />

Will keep us together<br />

We could steal time<br />

Just for one day<br />

We can be heroes<br />

For ever and ever<br />

What d’you say?”<br />

Sotto sfoggia però una<br />

cultura vivace, l’ardimento<br />

lo contraddistingue nell’uso<br />

del linguaggio non meno<br />

che in azioni spericolate,<br />

soprattutto in guerra. Il<br />

nostro D’Annunzio scrive<br />

magistralmente, e non<br />

disdegna la pubblicità creando<br />

i nomi Unicum per<br />

un amaro e Rinascente per<br />

il primo grande magazzino<br />

italiano a Milano.<br />

Inventa anche il nome<br />

tramezzino, intendendo<br />

una via di mezzo (tra-mezzo)<br />

tra la colazione mattutina<br />

e il pasto di metà<br />

giornata. Affrancando così<br />

il verbo italico dall’inglese<br />

sandwich (lord Sandwich<br />

per non interrompere il<br />

gioco si faceva portare al<br />

tavolo verde panini imbottiti<br />

di sua invenzione).<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

19


20 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


D’Annunzio stupisce<br />

con l’abbigliamento ma<br />

non di meno con il coraggio<br />

estremo nella Prima<br />

guerra mondiale: va all’attacco<br />

delle corazzate nemiche<br />

con una motosilurante<br />

(Mas, Motoscafo Armato<br />

Silurante ma anche Memento<br />

Audere Semper ricordati<br />

di osare sempre).<br />

Pilota personalmente aerei<br />

da combattimento, ma<br />

invece che bombe scarica<br />

volantini sulla nemica<br />

Vienna. E già che c’è e ha<br />

un fortissimo seguito tra i<br />

soldati fonda la città-stato<br />

di Fiume che durerà s<strong>ed</strong>ici<br />

lunghi mesi dal settembre<br />

1919 al Natale 1920. Il<br />

poetico e romantico lord<br />

Byron non è insensibile alle<br />

cause degli oppressi, e va in<br />

Grecia per aiutare la ribellione<br />

contro la dominazione<br />

turca. E lì muore a soli<br />

36 anni di febbre malarica.<br />

Poeti, scrittori, guerrieri,<br />

i dandy si sono ribellati<br />

alla borghesia, al pensiero<br />

politicamente corretto, al<br />

mainstream dominante. E<br />

oggi? Ha ancora significato<br />

essere un dandy? Difficile<br />

distinguere, nel periodo<br />

dei social network, dove sia<br />

forma e dove ci sia anche<br />

sostanza, nell’esibizionismo<br />

di molti. Alla fine conta il<br />

lavoro, ambito per eccellenza<br />

dove si può esibire, alla<br />

dandy, capacità, tenacia,<br />

disciplina, professionalità.<br />

In questo spirito opera a<br />

Milano da anni un romano<br />

di successo. Il nostro dandy<br />

del lavoro è un venditore<br />

e se ne vanta. Fa tutto<br />

da solo, ma non trascura il<br />

minimo particolare, grazie<br />

a una squadra di collaboratori<br />

con i quali verifica ogni<br />

passaggio nel tortuoso percorso<br />

dal primo incontro al<br />

contratto finale.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

21


Il vestito per Fabrizio<br />

Zampetti è una delle eccellenze,<br />

dal taglio di sartoria<br />

alla materia prima dei tessuti.<br />

Un omaggio di un romano<br />

all’imprenditoria del<br />

Nord Italia: in un passato<br />

non lontano il settore tessile<br />

tra Lombardia e Piemonte<br />

occupava molti più operai<br />

che l’industria meccanica e<br />

automobilistica. Ma sotto il<br />

vestito c’è un protagonista<br />

del settore immobiliare, un<br />

professionista tailor made,<br />

per dirla alla dandy.<br />

fabrizio zampetti<br />

fabriziozampetti_<br />

22 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


“E a proposito di ‘look’, sicuramente è molto attento all’immagine, all’abbigliamento, all’accostamento<br />

di colori: non per vanità o esibizionismo, ma perché del contatto con il pubblico dei suoi clienti<br />

ha una cura maniacale, detesta l’approssimazione e la sciatteria. Se è vero che l’abito fa il monaco,<br />

il nostro si presenta sempre come andasse a un ricevimento al Quirinale o alla <strong>Casa</strong> Bianca”.<br />

Da “Fabrizio Zampetti - All’insegna del bello” - di Alessandro Feroldi<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

23


NUOVE TECNOLOGIE<br />

HALTA<br />

DEFINIZIONE<br />

RIDEFINIRE L’ARTE, REALMENTE<br />

OPERE D’ARTE, REALI, CERTIFICATE, SULLA PARETE DI CASA TUA<br />

testo xxx - foto xxx<br />

24 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

Il Bacio di Francesco Hayez, dipinto nel 1859, olio su tela - Pinacoteca di Brera, Milano.


La Fornarina di Raffaello Sanzio, dipinto nel 1520 circa, olio su tavola (87x63 cm)<br />

Conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini a Roma.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

25


La Fornarina di Raffaello è<br />

esposta a Palazzo Barberini<br />

a Roma, ma potrebbe anche<br />

finire sulle pareti di in un ufficio,<br />

di una sala o usata in un<br />

particolare allestimento. Parliamo<br />

naturalmente di una copia,<br />

l’originale è inavvicinabile, ma<br />

una copia perfetta, realizzata<br />

con gli ultimi ritrovati tecnologici<br />

da Halta Definizione.<br />

Questa realtà modenese,<br />

fa parte di Franco Cosimo Panini<br />

Editore, negli ultimi anni<br />

ha elaborato un sistema di<br />

digitalizzazione delle opere<br />

d’arte che permette di avere<br />

una risoluzione finale mai<br />

raggiunta prima e questo consente<br />

incr<strong>ed</strong>ibili applicazioni<br />

in diversi ambiti, didattico, museale,<br />

installazioni artistiche,<br />

arr<strong>ed</strong>amento e design d’interni<br />

e così via.<br />

La parola magica è Gigapixel.<br />

Questa tecnica consiste<br />

nello scattare migliaia di foto<br />

che andranno a comporre un<br />

mosaico dell’opera d’arte, così<br />

da raggiungere livelli di dettaglio<br />

incr<strong>ed</strong>ibili; si ottiene una<br />

precisione nell’ordine delle<br />

decine di micron. L’immagine<br />

finale è composta da miliardi<br />

di pixel e può essere osservata<br />

in modo digitale o stampata in<br />

dimensione originale o ingrandita<br />

senza perdere definizione.<br />

Il loro catalogo, in costante<br />

ampliamento, conta centinaia<br />

di opere provenienti da musei<br />

e gallerie italiane, al momento<br />

oltre 500 lavori sono stati digitalizzati.<br />

Grazie a un accordo<br />

siglato con il Mibac nel 2019,<br />

Halta Definizione è in grado<br />

di gestire tutta la parte amministrativa<br />

delle licenza. Per ogni<br />

ambito di utilizzo sono in grado<br />

di ottenere la licenza d’uso<br />

più corretta dall’ente proprietario<br />

dell’opera. Questo semplifica<br />

molto tutto l’iter per<br />

trasformare un’idea in realtà.<br />

26 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Il Cenacolo Vinciano, Ultima Cena, di Leonardo da Vinci, dipinto tra il 1494-1498 circa, tecnica<br />

mista a secco su intonaco (460x880 cm), conservato nel refettorio adiacente a Santa Maria delle<br />

Grazie a Milano. Fu realizzato usando delle tecniche innovative che però si sono dimostrare inadatte<br />

a durare nel tempo, in particolare non hanno retto all’umidità del luogo, e per questo si trova<br />

in un stato di conservazione pessimo.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

27


28 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


La Nascita di Venere di Sandro Botticelli, dipinto nel 1485 circa, tempera su tela (172,5x278,5 cm), conservato agli Uffizi di Firenze.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

29


La Primavera di Sandro Botticelli, dipinto nel 1480 circa, tempera grassa su tavola (207x319 cm), conservato agli Uffizi di Firenze<br />

Con Halta Definizione si può dunque utilizzare<br />

un’opera d’arte per creare qualcosa<br />

di unico. Si possono stampare in dimensioni<br />

reali quadri pressoché perfetti, grazie all’uso di<br />

inchiostri di ultima generazione e alla rifinitura<br />

artigianale. Queste repliche arrivano a riprodurre<br />

particolari minuscoli, come le crepe sulla<br />

tela, la tridimensionalità delle pennellate e la<br />

sfumature sono senza soluzione di continuità.<br />

Una riproduzione di Leonardo, Raffaello o<br />

Botticelli, giusto per citarne alcuni, può cam-<br />

biare radicalmente l’aspetto di una stanza, di<br />

un ufficio, di un negozio. Ci sono opere che<br />

non ci si stanca mai di guardarle, soprattutto<br />

se sono (quasi) indistinguibili dall’originale. La<br />

tecnologia Gigapixel, inoltre, permette di personalizzare<br />

l’immagine e quindi di giocare con<br />

dimensioni e colori, permettendo alla fantasia e<br />

alla creatività di esprimersi senza limiti.<br />

Si possono usare sezioni delle opere a catalogo<br />

per allestimenti particolari, per valorizzare<br />

ambienti. Per esempio, la Nascita di Venere di<br />

30 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Botticelli ben si presta ad abbellire l’accesso<br />

a una Spa, o Sant’Agostino nello Studio,<br />

sempre di Botticelli, in una biblioteca<br />

in stile murales. Le opportunità e le idee<br />

sono pressoché infinite. Ci si può spingere<br />

sino ad arrivare alla creazione di un museo<br />

personale, con una selezione delle opere<br />

più amate, da assaporare ogni volta che si<br />

desidera da soli o in compagnia di familiari<br />

e amici.<br />

haltadefinizione<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

31


TONDO DONI<br />

Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti, dipinto nel 1503 -1504 circa,<br />

tempera grassa su tavola (diametro 120 cm), conservato agli Uffizi<br />

di Firenze. È l’unica opera su supporto mobile di Michelangelo, un lavoro<br />

molto importante nella storia dell’arte del Cinquecento, in quanto è<br />

il quadro che pone le basi per il manierismo. Un quadro voluto<br />

da Angelo Doni e pagato dopo una rocambolesca trattativa ben<br />

140 ducati, il doppio di quanto inizialmente chiesto dall’artista.<br />

32 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


F<strong>ed</strong>erico da Montefeltro di Pietro della<br />

Francesca, dipinto nel 1467-1472<br />

circa, olio su tavola (47x33 cm),<br />

conservato agli Uffizi di Firenze.<br />

Fiumana di Pelizza da Volp<strong>ed</strong>o, dipinto nel<br />

1895-1896, olio su tela (255x438 cm),<br />

conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano.<br />

È l’opera che prec<strong>ed</strong>e il più famoso Il Quarto<br />

Stato, qui vengono gettate le basi per quest’ultimo<br />

lavoro.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

33


DIMORE ESCLUSIVE<br />

cinque vie<br />

di milano<br />

STABILE D’EPOCA<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Antonello Pisano<br />

C’è molta storia in questa<br />

zona di Milano. In contrasto<br />

con i nuovi quartieri, dove il<br />

moderno impera, qui, nell’area<br />

chiamata le Cinque Vie, si respira<br />

un’atmosfera diversa.<br />

A due passi dal Duomo, circondato<br />

da palazzi di varie<br />

epoche, dal’500 all’800, da<br />

chiese anteriori all’anno mille,<br />

mi avvio a visitare un attico<br />

con super attico. Il palazzo<br />

dove mi reco risale al Cinquecento,<br />

dotato di una corte a<br />

pianta quadrata, circondata<br />

da colonne in stile tuscanico,<br />

la variante italiana rinascimentale<br />

dello stile dorico.<br />

34 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Un ambiente che riporta alla<br />

mente il rinascimento, gli Sforza, Leonardo<br />

da Vinci. Un periodo molto<br />

vivace, dove Milano era al centro di<br />

molte trame politiche e la vita a corte<br />

era sfarzosa. Gli eventi dell’epoca<br />

avevano come regista nientemeno<br />

che Leonardo. Pensando al florido<br />

passato della città prendo l’ascensore<br />

condominiale e salgo su sino al<br />

terzo piano, all’ingresso dell’attico<br />

sfruttando l’accesso esclusivo. Quando<br />

andrò via utilizzerò le scale. Una<br />

volta entrati l’impatto è fuorviante:<br />

dal classico dell’<strong>ed</strong>ificio al moderno<br />

dell’arr<strong>ed</strong>amento. Un contrasto piacevole,<br />

perché la scelta dei materiali<br />

e dei colori esalta lo spazio. L’attuale<br />

arr<strong>ed</strong>amento è studiato per far risaltare<br />

la luminosità e gli ambienti di<br />

questo appartamento. L’elemento di<br />

metallo, vetro e specchi che separa la<br />

zona con il tavolo da pranzo con la<br />

zona divani lo trovo un poco spoglio.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

35


Su quei ripiani penso che<br />

potrebbero starci bene un po’<br />

di oggetti di corno che ho recuperato<br />

da un viaggio in Madagascar.<br />

Da quella vacanza<br />

ho portato a casa anche delle<br />

favolose stecche di vaniglia<br />

che userei nella cucina di questo<br />

attico per preparare gustosi<br />

manicaretti. Moderna, accessoriata,<br />

in quel forno a colonna<br />

v<strong>ed</strong>o bene un pollo alla<br />

vaniglia, piatto tipico dell’isola<br />

africana. Completano questo<br />

piano un bagno di servizio,<br />

la lavanderia e un balcone.<br />

Mi son soffermato poco su<br />

quest’ultimi ambienti, o meglio<br />

la cucina mi ha rapito e,<br />

involontariamente, ho passato<br />

qui più tempo del necessario.<br />

Proseguo al piano superiore,<br />

il super attico, raggiungibile<br />

dalla scala interna, un altro<br />

esempio di design moderno<br />

che si sposa perfettamente<br />

con l’ambiente. Una volta saliti<br />

si può acc<strong>ed</strong>ere alla zona<br />

notte che così risulta perfettamente<br />

separata dal resto della<br />

casa, garantendo un ottimo<br />

livello di privacy: quello che<br />

accade sopra o sotto, rimane<br />

sopra o sotto, parafrasando i<br />

comandamenti del Fight Club.<br />

36 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


zampetticlass<br />

zampetti immobili di pregio<br />

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+39 02 8739 2236<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

37


38 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


ELEGANTE, SPAZI BEN SFRUTTATI,<br />

MATERIALI PREGIATI: LA RICETTA<br />

PER UNA CASA IDEALE.<br />

La camera padronale, caratterizzata da un caldo parquet, è ampia e<br />

ha un bagno privato. Si può poi uscire su un terrazzino sufficientemente<br />

protetto da sguardi indiscreti, un luogo dove rilassarsi, far colazione o<br />

godersi la lettura di un libro, magari sorseggiando un caffè o qualcosa<br />

di più forte se è pomeriggio inoltrato, anche se da qualche parte nel<br />

mondo è sempre l’ora di un martini. C’è anche una seconda camera da letto, anch’essa dotata<br />

di bagno privato e disimpegno. Se non ci sono figli può essere trasformata senza difficoltà in uno<br />

studio. Ridiscendo le scale sospese e ritorno nel salone: marmo, parquet, acciaio, vetro materiali,<br />

come detto, ricercati <strong>ed</strong> eleganti, capaci di dare un tocco in più all’atmosfera. Una casa che si<br />

può personalizzare secondo il proprio estro, adatta a una coppia o a una famiglia. C’è spazio<br />

per tutti. Chissà cosa avrebbe fatto Leonardo qui? Mentre penso una risposta scendo le scale,<br />

saluto il portiere e m’incammino verso il centro: il Duomo al tramonto ha sempre il suo perché.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

39


ARTISTI ITALIANI<br />

FORTUNATO<br />

DEPERO<br />

SGOMMA, IMPENNA VA A MANETTA<br />

Testo Maurizio Ferrari - Foto Henry Conwell/Archivio<br />

40 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


«…Disegnavo, dipingevo,<br />

modellavo, scolpivo con passione<br />

precoce e tumultuosa<br />

frenesia di autodidatta. Incontrai<br />

Rosetta a 14 anni… m’infiammai<br />

di lei a 18 anni… due<br />

anni dopo la rapii a Roma.<br />

Scoppiò la guerra mondiale.<br />

Rosetta guadagnava per tutti<br />

e due… io zero soldi e 1000<br />

di vita e d’arte. Conobbi il<br />

vortice futurista <strong>ed</strong> i suoi diavoli<br />

creatori. Il motto di Marinetti,<br />

marciare e non marcire,<br />

m’inebriò…». Così si descrive<br />

Fortunato Depero nella biografia<br />

contenuta nel Libro Bullonato<br />

del 1927, il racconto<br />

della sua vita e dell’incontro<br />

con il Futurismo. Prima di dare<br />

alla luce questo testo, però, di<br />

acqua sotto i ponti ne era già<br />

passata parecchia. Fortunato<br />

Depero nacque nel 1892 a<br />

Fondo in provincia di Trento<br />

e morì a Rovereto nel 1960,<br />

sempre in provincia di Trento.<br />

Fu uno degli artisti italiani<br />

meno provinciali: Roma, Parigi,<br />

New York, Venezia, Milano<br />

furono alcune delle città<br />

dove soggiornò o partecipò a<br />

importanti esposizioni. Pittura,<br />

scultura, design, scrittura, pubblicità,<br />

comunicazione, teatro<br />

furono, invece, gli ambiti dove<br />

la sua creatività trovò spazio.<br />

Depero fu un artista poli<strong>ed</strong>rico<br />

e nel futurismo di Marinetti<br />

trovò il giusto terreno per crescere<br />

<strong>ed</strong> esprimersi. Depero<br />

incontrò il mondo dei futuristi<br />

nel 1913, quando si trasferì a<br />

Roma con Rosetta, la donna<br />

che gli fu vicino per tutta la<br />

vita. Prima di scendere nella<br />

città eterna di<strong>ed</strong>e alle stampe<br />

il suo primo libro: Spezzature.<br />

Un’opera che presenta Depero<br />

come artista dalle molte<br />

sfaccettature, composta da<br />

poesie, pensieri, prosa e disegni:<br />

dove emerge il desiderio<br />

di Depero di trovare la propria<br />

collocazione nel panorama<br />

artistico italiano. Marinetti,<br />

Balla, Boccioni e gli altri esponenti<br />

del Futurismo l’accolsero<br />

tra le loro fila, dandogli l’humus<br />

necessario per crescere<br />

ulteriormente. Il Futurismo<br />

voleva cambiare il mondo<br />

dell’arte e non solo, spazzare<br />

via il passato e le vecchie<br />

tradizioni rifacendosi al dinamismo<br />

della vita moderna,<br />

alla civiltà meccanica. Voleva<br />

un’arte nuova, non più elitaria<br />

e confinata in musei e spazi<br />

aulici. Depero sposò questo<br />

movimento e nel giro di pochi<br />

anni ne diventò uno dei massimi<br />

esponenti. Nel 1914 partecipò<br />

a Roma all’Esposizione<br />

Libera Futurista Internazionale<br />

che si tenne nella Galleria Futurista<br />

di Giuseppe Sprovieri:<br />

fu l’unico a vendere tutti i quadri<br />

esposti. L’anno successivo<br />

firmò, assieme a Giacomo<br />

Balla, il manifesto di Ricostruzione<br />

Futurista dell’Universo.<br />

Volevano fondere assieme<br />

tutte le idee nate dal 1909 in<br />

avanti e dare loro un corpus<br />

così da “ricostruire l’universo<br />

rallegrandolo”. Il risultato fu<br />

la creazione del “complesso<br />

plastico dinamico” capace di<br />

riunire tutto, dalla scultura alla<br />

pittura, dal rumorismo alla<br />

dinamicità. Idee che portò<br />

aventi negli anni successivi. Lo<br />

scoppio della Prima Guerra<br />

Mondiale scompigliò le carte<br />

in tavola: Depero si arruolò<br />

come volontario, fu mandato<br />

sul Col di Lana, ma cong<strong>ed</strong>ato<br />

dopo pochi mesi per motivi<br />

di salute. Il rientro a Roma fu<br />

l’occasione per preparare una<br />

personale dove espose oltre<br />

duecento opere tra quadri,<br />

sculture e complessi plastici.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

41


In questo periodo ampliò<br />

il suo giro di conoscenze:<br />

l’impresario di balletti russi<br />

Sergeij Diaghilev, che gli<br />

commissionò scenografie<br />

e costumi per un balletto, il<br />

ballerino Massine, il poeta<br />

Cocteau, Pablo Picasso,<br />

Larionov, la Gontcharova e<br />

il poeta decadente Gilbert<br />

Clavel, con cui rappresentò<br />

a Roma i Balli Plastici,<br />

dove attori e ballerini sono<br />

sostituiti da marionette.<br />

La fine della Grande<br />

Guerra segnò anche il suo<br />

ritorno a Rovereto. Nel 1919<br />

realizzò la “<strong>Casa</strong> d’Arte Futurista<br />

Depero”, un laboratorio<br />

creato a immagine e somiglianza<br />

dell’artista, dove si<br />

producevano tarsi in panno<br />

e collages, cartelli pubblicitari,<br />

mobili e suppellettili<br />

varie per decorare la nuova<br />

casa futurista. La carriera di<br />

Depero in questi anni ebbe<br />

un’ulteriore impennata. Rappresentò<br />

l’Italia a Parigi alla<br />

Exposition Internationale<br />

des Arts Décoratifs et Industriels<br />

Modernes; partecipò<br />

a diverse mostre, sia personali<br />

sia collettive; portò<br />

in scena spettacoli teatrali<br />

futuristi. Sino ad arrivare al<br />

1927 quando uscì il Libro<br />

Bullonato, capolavoro dove<br />

Depero espresse tutta la sua<br />

creatività, raccontando la<br />

sua arte e sconvolgendo le<br />

regole tipografiche. New<br />

York lo accolse nel 1928<br />

e nei due anni successivi<br />

cercò di riprodurre la <strong>Casa</strong><br />

d’Arte Futurista anche nella<br />

Grande Mela. Oltre a tenere<br />

delle personali, si d<strong>ed</strong>icò<br />

all’arr<strong>ed</strong>amento d’interni<br />

(realizzò le decorazioni dei<br />

ristoranti Zucca <strong>ed</strong> Enrico<br />

and Pagliari, distrutte con<br />

la costruzione del Rockfeller<br />

Center), per il teatro<br />

creò scenografie, costumi<br />

e anche coreografie. Firmò<br />

anche molte copertine di importanti<br />

riviste, da “Vogue”<br />

a “Vanity Fair” al “The New<br />

Yorker”, e collaborò con<br />

molte agenzie pubblicitarie.<br />

Nella pubblicità Depero<br />

potè esprimere al meglio la<br />

sua creatività, plasmando<br />

le sue idee in qualcosa di<br />

imm<strong>ed</strong>iatamente tangibile e<br />

reale. Gli anni dal 1924 al<br />

1928 (prima della partenza<br />

per gli Usa) furono tra i più<br />

proficui in questo settore. Lavorò<br />

per diverse realtà e in<br />

diversi ambiti, tra le società<br />

che usufruirono della crea-<br />

42 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


teriale pubblicitario (un manifesto<br />

fu esposto alla Biennale<br />

di Venezia del 1926 e<br />

fu definito da Depero “quadro<br />

pubblicitario, non cartello”),<br />

creò la bottiglia triangolare<br />

del Campari Soda<br />

tività di Depero si possono<br />

annoverare Richard Ginori,<br />

San Pellegrino, Linoleum,<br />

Rimmel e Campari. Con<br />

quest’ultima ci fu un rapporto<br />

molto intenso, oltre a una<br />

massiccia produzione di mache<br />

diventò presto un simbolo<br />

di questa azienda. In<br />

questo caso Depero usò lo<br />

stesso prodotto per colorare<br />

la bottiglia, trasformando<br />

il contenuto in un elemento<br />

di design. Il ritorno da New<br />

York, l’ascesa del Fascismo<br />

(al quale si avvicinò pensando<br />

che politica e futurismo<br />

potessero interagire), il non<br />

trovarsi nell’Aereopittura Futurista<br />

(a New York il cielo<br />

lo toccò veramente dai grattacieli),<br />

la Seconda Guerra<br />

Mondiale lo portarono a<br />

isolarsi prima in Trentino, poi<br />

a tentare una nuova avventura<br />

americana (1948): il Futurismo<br />

era visto come arte<br />

troppo vicina al Fascismo e<br />

questo lo penalizzò. Negli<br />

Usa tentò senza successo<br />

di promuovere il Buxux,<br />

materiale reso famoso in<br />

patria dell’autarchia fascista,<br />

sconosciuto all’estero.<br />

Dopo una sosta in Connecticut,<br />

dove ritrovò serenità,<br />

rientrò con la moglie<br />

in Italia. Negli anni Trenta e<br />

Quaranta la sua produzione<br />

artistica non fu mai interrotta,<br />

diminuì i lavori nel campo<br />

pubblicitario e incrementò<br />

la scrittura di testi. Espose<br />

le sue opere alla fine della<br />

Guerra a Milano. Alla fine<br />

del 1950, al ritorno della<br />

seconda avventura statunitense,<br />

scrisse il “Manifesto<br />

della pittura e plastica nucleare”.<br />

Furono anni intensi:<br />

espose a Milano, Venezia<br />

e Roma. Nel 1957 iniziò<br />

a realizzare il suo museo<br />

a Rovereto, naturalmente<br />

in stile futurista. Fu inaugurato<br />

nell’agosto del 1959.<br />

Fortunato Depero morì<br />

senza clamori l’anno successivo,<br />

il 19 ottobre 1960.<br />

martmuseum<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

43


STORIE ITALIANE<br />

ELISABETTA<br />

ARMIATO<br />

L’ESPERIENZA DELLA BELLEZZA<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Archivio Armiato<br />

testo xxx - foto xxx<br />

44 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Nata e vissuta nel cuore<br />

di Milano, Elisabetta Armiato<br />

già Prima Ballerina Étoile del<br />

Teatro alla Scala e protagonista<br />

della Danza, definisce<br />

l’Esperienza della Bellezza,<br />

la condizione <strong>ed</strong>ucativa e formativa<br />

fondamentale per ogni<br />

individuo, per lei da sempre il<br />

segreto del suo successo.<br />

Occhi trasparenti e luminosi,<br />

sguardo vivacissimo e deciso,<br />

Elisabetta si esprime con<br />

una leggerezza che trascende<br />

l’aspetto della ballerina, rivelando<br />

una forza estetica che<br />

genera un impatto carismatico<br />

che incanta.<br />

Con una carriera importante<br />

sui palcoscenici internazionali,<br />

sin da bambina alla<br />

Scuola di Ballo della Scala, Elisabetta<br />

ha lavorato con grandi<br />

Maestri d’Arte come Nureyev,<br />

Zeffirelli, Ronconi, ampliando<br />

la sua visione artistica con un<br />

bagaglio di esperienze in cui<br />

l’ispirazione e il lavoro nella<br />

Bellezza, sono stati guida nel<br />

Sapere e nel Saper Fare.<br />

Dopo trent’anni di carriera,<br />

nel 2007 ha dato l’addio alla<br />

Danza alla Scala, dichiarando:<br />

“desidero che le nuove generazioni,<br />

i bambini di oggi, la<br />

civiltà di domani, abbiano le<br />

stesse nostre opportunità <strong>ed</strong>ucative,<br />

che oggi sembrano diventate<br />

un raro privilegio”. Per<br />

questo ha creato e ne è Presidente,<br />

la Fondazione Culturale<br />

PENSARE oltre, che nel 2017<br />

ha dato vita a Maestri d’Arte,<br />

nuovo Paradigma Educativo<br />

per un Vero Rinascimento.<br />

Elisabetta ci racconta la<br />

Mission della Fondazione<br />

PENSARE oltre e il perché di<br />

Maestri d’Arte, paradigma per<br />

un vero Rinascimento.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

45


«Ritengo che chi ha avuto<br />

una carriera di successo, abbia<br />

un vero privilegio e dunque<br />

una grande responsabilità.<br />

L’artista in particolare cr<strong>ed</strong>o<br />

abbia un ruolo rilevante nella<br />

società, consapevolmente o<br />

meno, poiché le sue creazioni<br />

e il suo messaggio, influenzano<br />

i modelli culturali, trasmettendo<br />

grandi valori, oppure trasformandosi<br />

in esempi negativi».<br />

Nell’attuale scenario la crisi<br />

sociale ci colpisce tutti, diviene<br />

dunque essenziale imparare<br />

dalla storia, per ricreare<br />

una società basata su modelli<br />

costruttivi di vita, di cultura, di<br />

economia.<br />

Il Rinascimento è oggi un modello<br />

storico di riferimento attualissimo,<br />

dove l’esperienza della<br />

Bellezza che lo ha caratterizzato,<br />

è stata fondamento sociale,<br />

culturale e dunque economico<br />

di una civiltà che ha ispirato e<br />

ispira ancora il mondo.<br />

La Fondazione PENSARE<br />

oltre raccoglie questa er<strong>ed</strong>ità,<br />

estrinsecandola nel nuovo<br />

modello <strong>ed</strong>ucativo di Maestri<br />

d’Arte, dove grandi artisti, intellettuali<br />

e illuminati imprenditori,<br />

posso dare slancio ad una<br />

nuova visione del mondo.<br />

Nel Rinascimento personaggi<br />

come Lorenzo De M<strong>ed</strong>ici<br />

detto il Magnifico, ritenevano<br />

il fare bene come condizione<br />

essenziale per creare il bello e<br />

a questo <strong>ed</strong>ucavano ciascuno;<br />

un modello di pensiero che ha<br />

permeato, l’architettura, l’arr<strong>ed</strong>amento,<br />

la pittura, la scultura,<br />

la poesia, ma anche scienza e<br />

ricerca, realizzando straordinari,<br />

palazzi, cupole, sculture,<br />

cancellate, poemi, sculture,<br />

affreschi… Cambiando il volto<br />

di una civiltà. Un modello imprenditoriale<br />

che cr<strong>ed</strong>o abbia<br />

ispirato anche Fabrizio Zampetti,<br />

nel concepire un’impresa<br />

all’insegna del Bello, con un<br />

senso estetico che condivide<br />

46 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


“Desidero che le nuove generazioni, i bambini<br />

di oggi, la civiltà di domani, abbiano le stesse nostre<br />

opportunità <strong>ed</strong>ucative, che oggi sembrano diventate<br />

un raro privilegio”<br />

quotidianamente con i suoi collaboratori<br />

o interlocutori.<br />

Maestri d’Arte investe sull’individuo,<br />

ispirato dal pensiero umanistico<br />

Rinascimentale, in un percorso<br />

a Bottega dove veri artisti<br />

grandi Maestri d’Arte lavoravano<br />

direttamente e insieme agli apprendisti,<br />

in un’esperienza della<br />

Bellezza, che permetteva un’<strong>ed</strong>ucazione<br />

da protagonisti, non da<br />

spettatori.<br />

Questo spirito condiviso con<br />

la ZampettiClass, ha reso la s<strong>ed</strong>e<br />

dell’Agenzia di Milano, luogo<br />

d’incontro privilegiato per i nostri<br />

eventi come i salotti Culturali<br />

di Maestri d’Arte degli autori e<br />

artisti del progetto, per una vera<br />

qualità di <strong>ed</strong>ucazione e formazione,<br />

necessaria a vincere le sfide<br />

dell’avvenire.<br />

www.fondazionepensareoltre.org<br />

www.maestridarteperlinfanzia.org<br />

fondazionepensareoltre<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

47


DIMORE ESCLUSIVE<br />

un angolo<br />

di paradiso<br />

VILLA HIGHTECH A MILANO<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Antonio Mercadante<br />

Il grigio è il colore che spesso<br />

sento abbinare a Milano,<br />

la nebbia, lo smog, anche la<br />

tinta delle auto. In effetti, alcuni<br />

quartieri sono caratterizzati<br />

da palazzi tendenti a questo<br />

colore, ma ci sono anche zone<br />

dove domina il verde. Mi sto<br />

dirigendo proprio verso una<br />

di queste, devo visitare una<br />

villa recentemente ristrutturata.<br />

Il mio contatto ha detto<br />

che hanno fatto un lavoro molto<br />

particolare: non è la tipica<br />

casa milanese, ma trasmette<br />

un’atmosfera internazionale.<br />

All’arrivo mi trovo circondato<br />

da alberi ad alto fusto, la villa<br />

48 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


è divisa dal resto del mondo da un<br />

struttura di cinta che si integra perfettamente<br />

con l’ambiente circostante e<br />

al contempo è fatta per garantire la<br />

privacy. Fin dall’ingresso tutto è pensato<br />

per essere bello e funzionale.<br />

La villa si sviluppa su quattro piani,<br />

più uno interrato, la superficie totale<br />

è di 1000 metri quadri, mi anticipano<br />

che per muoversi tra un piano è<br />

l’altro possiamo prendere le scale o<br />

un ascensore. In effetti l’atmosfera<br />

che si respira al suo interno non è<br />

quella della casa di Milano, anzi…<br />

Descriverla stanza per stanza non ha<br />

senso, qui ci si trova immersi in una<br />

abitazione che potrebbe essere posizionata<br />

in qualunque città o luogo<br />

del mondo e avrebbe lo stesso fascino;<br />

dalla scala in travertino potrebbe<br />

scendere chiunque, dal fondatore di<br />

start-up della Silicon Valley all’attrice<br />

di successo di Bollywood. Nella sala<br />

c’è un bellissimo pianoforte a coda,<br />

non resisto alla tentazione e metto le<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

49


mani sui tasti bianchi e neri per<br />

ricordare un motivetto imparato<br />

quando provai a studiare<br />

piano. Mentre suono v<strong>ed</strong>o la<br />

piscina al piano inferiore attraverso<br />

il pavimento di vetro. Incuriosito<br />

scendo a visitarlo, oltre<br />

alla piscina riscaldata, c’è<br />

una spa personale, un ufficio<br />

(con bagno esclusivo) e una<br />

camera di servizio con bagno.<br />

Risalgo al piano terra, nella<br />

zona giorno, oltre al pianoforte<br />

c’è un biliardo, un tavolo<br />

da pranzo, i divani, tutte zone<br />

tra loro distinte, ma distribuite<br />

in un unico spazio con vetrate<br />

che danno sul patio esterno.<br />

Questo piano è completato<br />

dalla cucina, ce n’è anche<br />

una esterna, e da due bagni.<br />

Fosse la mia mi godrei appie-<br />

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50 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


no gli spazi di questa casa,<br />

il verde che la circonda fa<br />

capolino dalle finestre isolandola<br />

dal resto del mondo: è<br />

abbracciata dagli alberi che<br />

la proteggono. E anche sotto<br />

questo aspetto questa villa ne<br />

ha da dire: dotata di un sistema<br />

di allarme di ultima generazione,<br />

telecamere interne <strong>ed</strong><br />

esterne, e vetri antiproiettile.<br />

Dunque adatta anche come rifugio<br />

per killer in pensione alla<br />

John Wick, ma sicuramente più<br />

festaioli viste le cinque camere<br />

da letto del primo piano che<br />

garantiscono l’ospitalità anche<br />

ad amici e parenti. Una<br />

di queste è dotata anche di<br />

cabina armadio e bagno privato,<br />

le altre dovranno condividere<br />

gli altri due bagni.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

51


52 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


All’ultimo piano un bellissimo spazio circondato<br />

su tre lati da vetrate che danno<br />

sul terrazzo immerso nel verde. Il soffitto<br />

a cielo aperto mi fa immaginare le notti di<br />

luna piena, a guardarla e raccontarle la mia<br />

giornata. In fondo la luna è la confidente degli<br />

amanti e non solo. Uno degli accessi al<br />

livello interrato, dove c’è la cantina e i quattro<br />

box, è veramente da agente segreto: una<br />

piattaforma porta su e giù la macchina dal<br />

cortile ai garage. Da appassionato di tecnologia<br />

non posso non apprezzare tutte le soluzione<br />

adottate, dalla centrale termica che<br />

unisce pompa di calore, fotovoltaico e solare,<br />

il riscaldamento e raffr<strong>ed</strong>damento a pavimento<br />

e molto altro ancora. Una abitazione<br />

dove la tecnologia è al servizio degli ospiti.<br />

Milano è fuori che mi aspetta, ma dietro<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

53


54 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


il cancello mi sento come se fossi contemporaneamente<br />

sulle colline di Los Angeles dove<br />

vive il jet set e in un luogo isolato nella Foresta<br />

Nera immerso nella pace del verde. Pochi<br />

passi e mi faccio portare dai mezzi a Brera<br />

per una boccata di milanesità. Dopo tanti<br />

sogni serve per tornare con i pi<strong>ed</strong>i per terra.<br />

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<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

55


QUARTIERI MILANESI<br />

BRERA<br />

UN TERRENO COLTO<br />

Testo Maurizio Ferrari - Foto Archivio<br />

56 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


pinacotecabrera<br />

Oggi è uno dei quartieri<br />

simbolo di Milano, ma all’inizio,<br />

quando questa città non<br />

era ancora la “grande” Milano<br />

era una zona di prati e<br />

ortaglie. La trasformazione in<br />

quello che è adesso la si deve<br />

a due personaggi: Maria Teresa<br />

d’Austria e Napoleone<br />

Bonaparte che di<strong>ed</strong>ero impulso<br />

alla costruzione di palazzi,<br />

istituzioni e all’arricchimento<br />

degli stessi con opere d’arte.<br />

Il nome Brera deriva da bràida,<br />

termine latino m<strong>ed</strong>ievale<br />

di origine longobarda che<br />

indicava un campo vicino ai<br />

centri abitati coltivato a prato.<br />

Sotto l’Impero Austroungarico,<br />

anche per volontà di Maria<br />

Teresa d’Austria, ci fu un forte<br />

impulso al cambiamento e alla<br />

creazione delle fondamenta di<br />

quello che sarà il quartiere degli<br />

artisti. Tra il 1706 e il 1796<br />

prendono vita l’Accademia di<br />

Belle Arti, la Biblioteca Nazionale<br />

Braidense, il Palazzo<br />

di Brera con la Pinacoteca,<br />

l’Orto Botanico, l’Osservatorio<br />

Astronomico, l’Istituto di<br />

Fisica Generale Applicata e<br />

l’Istituto Lombardo di Scienze e<br />

Lettere. Luoghi che hanno profondamente<br />

cambiato l’immagine<br />

e la vita di questo quartiere<br />

incastrato tra la Scala, il<br />

Castello Sforzesco, il Piccolo<br />

Teatro e via Montenapoleone.<br />

La Pinacoteca, invece, si<br />

è arricchita di materiale attraverso<br />

l’azione di Napoleone<br />

Bonaparte che rubò opere in<br />

giro per l’Italia e le fece confluire<br />

a Brera. Al conquistatore<br />

francese è d<strong>ed</strong>icata la scultura<br />

di bronzo di Antonio Canova<br />

all’ingresso della Pinacoteca<br />

(copia dell’opera originale in<br />

marmo conservata alla Apsley<br />

House di Londra). Napoleone<br />

è qui raffigurato come Marte<br />

pacificatore, ritratto secondo<br />

uno stile che si ispira all’arte<br />

classica greca e romana. Oggi<br />

sono conservati <strong>ed</strong> esposti<br />

opere del Mantegna, Raffaello,<br />

Caravaggio, Piero della<br />

Francesca, Modigliani, Boccioni<br />

e molti altri ancora. È il<br />

primo museo di Milano, solo<br />

l’Ultima cena di Leonardo da<br />

Vinci ha più visitatori. Palazzo<br />

Brera, oltre alla Pinacoteca e<br />

alla Accademia di Belle Arti,<br />

ospita l’Osservatorio Astronomico:<br />

l’astronomo Giovanni<br />

Schiapparelli ha scoperto qui<br />

i canali di Marte.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

57


«Ci sono città di evidente bellezza che si danno<br />

a tutti, e altre segrete, che amano essere scoperte»<br />

Carlo Castellaneta<br />

58 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Una interpretazione delle<br />

immagini del pianeta rosso<br />

che prev<strong>ed</strong>eva un’azione erosiva<br />

della superficie a opera<br />

dell’acqua, come avviene sulla<br />

Terra. Questa teoria è durata<br />

dal 1877 sino al 1971, teoria<br />

che comunque ha dato il via<br />

all’esplorazione di Marte alla<br />

ricerca dell’acqua. Attorno<br />

all’Accademia e alla Pinacoteca<br />

si respira un’aria molto<br />

frizzante a livello creativo. È,<br />

infatti, Design District del Fuorisalone,<br />

un punto di riferimento<br />

internazionale per la promozione<br />

del design italiano. Durante<br />

il Salone del Mobile il quartiere<br />

si trasforma, diventa vetrina<br />

della creatività, ma mantiene<br />

questo legame con l’arte e il<br />

design anche durante tutto il resto<br />

dell’anno attraverso negozi,<br />

show-room degli stilisti e locali.<br />

Un quartiere vivo a qualsiasi<br />

ora, capace di offrire luoghi<br />

di aggregazione come angoli<br />

per m<strong>ed</strong>itare. Ne è l’esempio<br />

perfetto l’Orto Botanico ubicato<br />

accanto a Palazzo Brera.<br />

Cinquemila metri quadrati di<br />

verde nel cuore di Milano, con<br />

una impostazione da giardino<br />

storico, un luogo dove scoprire<br />

sì nuove piante, ma anche passeggiare<br />

immersi nella natura<br />

lasciando fuori la frenesia della<br />

città. Voluto da Maria Teresa è<br />

oggi gestito dall’Università di<br />

Milano che organizza anche visite<br />

guidate e momenti didattici<br />

al suo interno. La terza domenica<br />

del mese, tranne agosto, si<br />

tiene il tradizionale mercatino<br />

di Brera. Niente frutta e verdura,<br />

ma bancarelle con monili,<br />

abiti vintage, vetri lavorati, antiquariato<br />

e modernariato. Un<br />

mercato che ha caratteristiche<br />

uniche per gli amanti dell’arte<br />

e dell’oggettistica. In questo<br />

quartiere si può trovare uno degli<br />

<strong>ed</strong>ifici più belli della città in<br />

stile liberty: l’Acquario Civico,<br />

uno dei più antichi al mondo.<br />

Questa struttura fu realizzata<br />

in occasione della prima esposizione<br />

universale ospitata da<br />

Milano nel 1906. Ospita diverse<br />

vasche dove sono ricostruiti<br />

ambienti di acqua dolce<br />

e salata italiani, con un occhio<br />

particolare al M<strong>ed</strong>iterraneo.<br />

Brera è un quartiere ricco di<br />

angoli, che hanno una storia<br />

da raccontare, come l’Antica<br />

Farmacia in via Fiori Oscuri:<br />

ha più di 100 anni di storia <strong>ed</strong><br />

è ancora arr<strong>ed</strong>ata con i vecchi<br />

banconi e mobili di legno, fu la<br />

farmacia di Carlo Erba, famoso<br />

farmacista che di<strong>ed</strong>e origine a<br />

una delle prime fabbriche di<br />

m<strong>ed</strong>icinali italiane.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

59


Una pausa caffè al Jamaica,<br />

in via Brera, è obbligatoria,<br />

qui è passata la storia<br />

di Milano e dell’Italia e non<br />

solo: da Mussolini a Craxi per<br />

nominare due esponenti del<br />

mondo della politica (il primo<br />

non si fece più v<strong>ed</strong>ere lasciando<br />

il conto da pagare), mentre<br />

l’elenco degli artisti è molto<br />

più succoso Ernesto Treccani,<br />

Roberto Crippa, Giuseppe Ungaretti,<br />

Salvatore Quasimodo,<br />

Valerio Adami, Ugo Mulas, Allen<br />

Ginsberg e molti ancora.<br />

Una curiosità: qui fu fondata<br />

la prima scuola italiana di<br />

sommelier da Elio Mainini, il<br />

proprietario, in collaborazione<br />

con Gualtiero Marchesi.<br />

Questo quartiere è come una<br />

pietra preziosa, un bellissimo<br />

brillante, dove ogni sfaccettatura<br />

restituisce un riflesso unico,<br />

una storia da ascoltare e<br />

farsi rapire da essa. Brera è<br />

l’anima artistica di Milano, un<br />

luogo dove passato, presente<br />

e futuro convergono per regalare<br />

momenti unici.<br />

braidense.biblioteca<br />

60 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 61


ICONE ITALIANE<br />

BETTER<br />

CAMPARI<br />

SE LA PIOGGIA FOSSE...<br />

UN APERITIVO PER TUTTE LE STAGIONI<br />

62 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Il tempo è un lusso, specialmente<br />

in una società che lo brucia<br />

come la nostra. Soprattutto<br />

a Milano, città dove tutto deve<br />

essere pronto per ieri. In questa<br />

frenesia c’è un momento in<br />

cui però ci si ferma <strong>ed</strong> è quello<br />

dell’aperitivo, uno stop tra il<br />

tempo del lavoro e quello della<br />

vita privata. Sappiate però<br />

che ci sono molte probabilità<br />

che mentre consumate questo<br />

secolare rito il prodotto bevuto<br />

sia del Gruppo Campari.<br />

Le origini<br />

Questa realtà nasce nel<br />

1860 a Sesto San Giovanni, città<br />

alle porte di Milano. Gaspare<br />

Campari crea il Bitter Campari,<br />

l’aperitivo rosso. Questa bevanda<br />

riscuote imm<strong>ed</strong>iato successo<br />

tra i Milanesi e contribuisce a far<br />

nascere il rito dell’aperitivo, in parallelo<br />

con il Vermouth a Torino.<br />

L’apertura nel 1915 del<br />

Camparino in Galleria Vittorio<br />

Emanuele II a Milano<br />

fornisce un ulteriore spinta al<br />

successo di questa alcolico.<br />

In questo storico locale<br />

era abitudine consumare<br />

durante l’aperitivo un<br />

cocktail semplice, creato<br />

con il bitter campari e una<br />

spruzzata di selz, servito<br />

in un bicchiere a forma conica<br />

capace di esaltarne le<br />

caratteristiche aromatiche.<br />

Davide Campari, figlio<br />

di Gaspare, nel 1932 mette<br />

questo cocktail in bottiglia e<br />

la fa disegnare da Fortunato<br />

Depero, uno degli artisti<br />

più importanti del Futurismo.<br />

Nasce così il Camparisoda<br />

nella sua iconica bottiglia<br />

a forma di cono, senza<br />

etichetta, rimasta invariata<br />

nel corso degli anni: simbolo<br />

di aperitivo milanese.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

63


Il rapporto tra la Campari e<br />

l’arte è sempre stato stretto; la società<br />

di Sesto San Giovanni ha<br />

sempre avuto un occhio particolare<br />

per questo mondo, affidando<br />

la realizzazione delle campagne<br />

pubblicitarie, e oggi si direbbe<br />

marketing, a importanti artisti.<br />

Oltre al già citato Depero,<br />

realizzarono materiale per la<br />

Campari Adolfo Hohenstein,<br />

Marcello Dudovich, Marcello<br />

Nizzoli, Leonetto Cappiello, Bruno<br />

Munari, Franz Marangolo,<br />

Guido Crepax, F<strong>ed</strong>erico Fellini<br />

solo per citare alcuni dei più noti.<br />

Cappiello, nel 1921, disegnò “Lo<br />

Spiritello” che oggi è presente<br />

nel francobollo commemorativo<br />

emesso dal Ministero dello Sviluppo<br />

Economico in occasione<br />

dei 160 anni della Campari.<br />

Gli appassionati d’arte e<br />

di storia della comunicazione<br />

possono approfondire questi<br />

temi alla Galleria Campari a<br />

Sesto San Giovanni, dove sono<br />

raccolti in un museo i materiali<br />

usati per promuovere il marchio<br />

dalla nascita ai giorni nostri.<br />

Il Bitter Campari è nella lista<br />

degli ingr<strong>ed</strong>ienti di alcuni<br />

Foto: Luciana Di Rocco<br />

64 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Foto: Andrea Cherchi - Murales: Elvis Mambo Pregnolato<br />

dei più famosi cocktail bevuti<br />

durante l’aperitivo: Americano,<br />

Negroni, Negroni sbagliato<br />

e molti altri ancora.<br />

Nel mondo della miscelazione<br />

è uno dei prodotti di<br />

riferimento, dona ai cocktail<br />

aromi fruttati, con note speziate<br />

di cannella e chiodi di<br />

garofano, e una nota amaricante<br />

data della erbe utilizzate<br />

nell’infusione. Il grado alcolico<br />

non eccessivo, raggiunge<br />

i 25°, permette di ottenere<br />

cocktail di sapore gradevole<br />

e facile beva. Attenzione però,<br />

l’abuso di bevande alcoliche è<br />

un serio problema a qualsiasi<br />

latitudine, per questo il Gruppo<br />

Campari attraverso le sue<br />

campagne di comunicazione<br />

cerca di veicolare un messaggio<br />

molto chiaro: si deve<br />

bere in modo responsabile,<br />

cioè gustare ciò che si beve,<br />

godere dalla compagnia, sapendo<br />

che gli eccessi possono<br />

portare a gravi conseguenze.<br />

Negli ultimi 25 anni il<br />

Gruppo Campari ha accresciuto<br />

le sue quote di mercato<br />

attraverso una serie di<br />

acquisizioni e da Sesto San<br />

Giovanni è diventato uno dei<br />

più grandi attori mondiali nel<br />

settore delle bevande spiritose.<br />

In Italia, come dicevamo,<br />

al momento dell’aperitivo<br />

ci sono molte probabilità di<br />

bere un loro prodotto. Fanno<br />

parte del Gruppo Campari,<br />

infatti, i marchi Aperol, Crodino<br />

e Cinzano, che assieme<br />

al Campari e Camparisoda<br />

sono indiscussi protagonisti<br />

di innumerevoli preparazioni<br />

per i pre-cena: Spritz su tutte.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

65


Il Gruppo Campari oggi<br />

è una delle più importanti<br />

realtà italiane, ha saputo ritagliarsi<br />

un proprio spazio, in<br />

particolare nel settore degli<br />

aperitivi, ma ha a catalogo<br />

molti altri conosciuti brand<br />

come gli amari Averna, Braulio<br />

e lo storico Cynar, Il greco<br />

Ouzo, il Gran Marnier, la<br />

vodka Sky, il bourbon Wild<br />

Turkey e molti altri ancora.<br />

Grazie a una strategie<br />

commerciale capace di armonizzare<br />

la crescita interna e<br />

l’acquisizione di nuovi brand,<br />

sia locali sia internazionali,<br />

oggi il Gruppo Campari vende<br />

i propri prodotti in oltre<br />

190 Paesi, con 21 stabilimenti<br />

produttivi in Italia, Francia,<br />

Grecia, Scozia, Jamaica, Australia,<br />

Messico, Stati Uniti,<br />

Canada, Argentina e Brasile.<br />

Gaspare e Davide Campari<br />

hanno contribuito a creare<br />

una tradizione italiana che sta<br />

trovando sempre più spazio anche<br />

all’estero, in fondo abbiamo<br />

uno stile di vita che in molti<br />

provano a copiarci. Quando<br />

vogliamo sappiamo fermare il<br />

tempo per trarre piacere dalla<br />

bellezza che ci circonda.<br />

campariofficial<br />

66 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 67


DIMORE ESCLUSIVE<br />

piazza<br />

borromeo<br />

ATTICO DI DESIGN<br />

testo: r<strong>ed</strong>azione<br />

La chiesa di Santa Maria<br />

Podone domina un lato di<br />

Piazza Borromeo, si tratta di<br />

uno degli <strong>ed</strong>ifici religiosi più<br />

vecchi di Milano. Costruito<br />

prima del nono secolo è stata<br />

oggetto di diversi interventi,<br />

in particolare da parte della<br />

famiglia Borromeo che l’ha<br />

sempre considerata come una<br />

propria cappella. Oggi è s<strong>ed</strong>e<br />

della chiesa Greca Ortodossa<br />

a Milano. Mi trovo in Piazza<br />

Borromeo per visitare un attico<br />

e in un attimo sono catapultato<br />

nella storia di una delle più<br />

importanti famiglie milanesi:<br />

i Borromeo.<br />

68 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Ovunque mi guardi v<strong>ed</strong>o la loro<br />

impronta, dalla chiesa al Palazzo<br />

Borromeo, ancora di proprietà della<br />

famiglia che dal 1300 ha scelto<br />

Milano come s<strong>ed</strong>e per i suoi affari.<br />

Lascio alle spalle la storia <strong>ed</strong> entro in<br />

questo palazzo d’epoca, ristrutturato<br />

dopo i bombardamenti avvenuti<br />

durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />

per salire al quinto piano dove si trova<br />

l’attico da visitare. È un’abitazione di<br />

ampia metratura, dove gli spazi sono<br />

ben sfruttati, sbirciando fuori dalle<br />

finestre il panorama è incr<strong>ed</strong>ibile: c’è<br />

il Duomo che ricorda dove siamo,<br />

nella città del business. Penso che<br />

sia perfetta per un uomo (o donna)<br />

d’affari e della sua famiglia, anche<br />

numerosa. Perché con cinque camere<br />

da letto e quattro bagni si presta<br />

anche a ospitare familiari o amici.<br />

Girando per le stanze apprezzo la<br />

scelta cromatica fatta. Colori che si<br />

rincorrono e si ripropongono: bianco,<br />

marrone e grigio in varie sfumature.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

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70 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Armadi a muro, librerie,<br />

vani ricavati nelle pareti, sono<br />

diverse le soluzioni adottate<br />

per ampliare ancora di più<br />

gli spazi e rendere questo<br />

appartamento un luogo di<br />

rappresentanza, da sfoggiare<br />

durante pranzi o cene di lavoro.<br />

In questo periodo bisogna<br />

pensare ogni tanto fuori dagli<br />

schemi: se non si può portare<br />

la gente al ristorante, portiamo<br />

il ristorante a casa. La cucina<br />

di questo attico ben si presta<br />

a realizzare questo tipo di<br />

eventi, è attrezzata e spaziosa.<br />

E se la conversazione deve<br />

diventare privata c’è una scala<br />

interna da salire, mimetizzata<br />

nell’appartamento grazie a<br />

una intelligente scaffalatura,<br />

per arrivare a un terrazzo<br />

attrezzato sul tetto. Il<br />

panorama, con il Duomo<br />

sullo sfondo a dominarlo, è<br />

sicuramente un plus e questo<br />

spazio all’aperto ben si presta<br />

a conversazioni tra il formale e<br />

l’informale, accompagnate da<br />

un buon toscano invecchiato<br />

un anno o con un Rum Agricole<br />

caraibico.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

71


72 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


UN ATTICO PENSATO PER COCCOLARE<br />

CHI CI ABITA, CON UN PANORAMA<br />

MOZZAFIATO.<br />

Bisogna coccolarsi ogni tanto e questo immobile sembra essere stato pensato<br />

per questo. L’ampio divano in uno dei saloni è perfetto per rilassarsi dopo<br />

una giornata al lavoro, per accogliere ospiti. Come detto dispone di cinque<br />

camere da letto: una zona notte per famiglie numerose, allargate, con tanti amici… Mentre l’osservo mi balena l’idea di trasformare<br />

quest’attico in un B<strong>ed</strong> and Breakfast, ma di alto livello. A Madrid ho dormito in un palazzo così, dove un piano era stato trasformato<br />

in un B&B, vicino alla stazione Atocha, ma qui vorrei poterci abitare, la fantasia è durata giusto un attimo. Sarà stata l’influenza<br />

dei Borromeo, poi la mano invisibile di Adam Smith mi ha riportato sulla giusta via. Un ultimo sguardo al panorama, raccolgo la<br />

giacca dalla poltrona e mi avvio all’uscita. Fuori osservo Palazzo Borromeo, simbolo di mercanti che hanno fatto la storia, chissà<br />

se i futuri proprietari sapranno seguire le orme di questa famiglia? E se non sono del mondo degli affari sapranno farsi coccolare<br />

da questa casa in ogni caso. Con questa certezza torno verso le mie faccende in ufficio.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

73


IL PROFESSIONISTA<br />

probabilità<br />

imprevisti<br />

IL MERCATO IMMOBILIARE AL TEMPO DEL COVID<br />

Alessandro Leoni - Foto Archivio <strong>Casa</strong>class<br />

testo xxx - foto xxx<br />

74 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Il Coronavirus ci ha proiettati<br />

tutti in una nuova dimensione.<br />

Nessuno di noi era<br />

minimamente preparato alla<br />

pandemia; tralasciando gli<br />

aspetti sanitari, che in Lombardia<br />

hanno avuto degli effetti<br />

devastanti in alcuni territori,<br />

concentrerei l’attenzione su<br />

quelli economici e in particolare<br />

sul mercato immobiliare. Lo<br />

scenario che si è delineato nel<br />

corso di questo <strong>2020</strong> era del<br />

tutto imprev<strong>ed</strong>ibile. L’Italia è un<br />

Paese dove l’economia avanza<br />

a passo ridotto da diversi<br />

anni, con profonde spaccature<br />

tra le regioni, tra le grandi città<br />

metropolitane e la provincia,<br />

tra il Nord e il Sud. Un’economia<br />

messa a dura prova<br />

da questa pandemia, dove<br />

i numeri sono impietosi. Se il<br />

Pil nel 2019 è cresciuto solo<br />

dello 0,3 per cento, nel <strong>2020</strong><br />

le stime fatte dal Centro Studi<br />

di Confindustria prev<strong>ed</strong>ono un<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

75


crollo di circa il 10,0 per cento.<br />

Dato che non tiene conto<br />

degli sviluppi nella seconda<br />

metà dell’anno. Il Coronavirus<br />

ha ancora il coltello dalla parte<br />

del manico. Era impossibile<br />

per il mercato immobiliare uscire<br />

indenne da questa situazione.<br />

Analizzandolo in generale,<br />

attraverso i dati forniti dall’Istat<br />

e dall’Agenzia delle Entrate, i<br />

primi due trimestri sono stati<br />

un bagno di sangue. Inutile<br />

girarci attorno. I volumi delle<br />

compravendite sono crollati di<br />

circa il 27 per cento nel secondo<br />

trimestre <strong>2020</strong>, dopo aver<br />

segnato un meno 15,5 per cento<br />

nel primo. Parliamo sempre<br />

di numeri nazionali, ma che<br />

aiutano a comprendere come<br />

gli italiani abbiamo rallentato<br />

e siano attendisti: vogliono<br />

capire cosa succ<strong>ed</strong>erà. Nonostante<br />

la contrazione, però,<br />

l’indice del prezzo delle case è<br />

in costante aumento da diversi<br />

anni, tendenza che ha mantenuto<br />

anche in questo difficile<br />

periodo, anzi ha mostrato una<br />

accelerazione nel secondo trimestre:<br />

le case nuove hanno<br />

fatto segnare un 2,7 per cento<br />

in più, mentre le esistenti sono<br />

cresciute del 3,7 per cento.<br />

Milano, poi, ha fatto segnare<br />

un aumento su base annua<br />

dei prezzi delle abitazioni<br />

(nuove <strong>ed</strong> esistenti) del 15,9<br />

per cento. Numeri confortanti<br />

che mostrano come il mercato<br />

immobiliare sia in realtà vivo.<br />

Certamente i fasti degli anni<br />

2004 - 2006 sono lontani, ma<br />

gli italiani continuano a considerare<br />

il mattone una garanzia<br />

per il futuro, non solo come<br />

investimento, ma anche come<br />

sicurezza di avere un luogo<br />

dove vivere e costruire la propria<br />

famiglia. Tutto è ancora<br />

legato all’andamento della<br />

pandemia, a eventuali altri<br />

stop all’economia, al cambiamento<br />

delle abitudini alla fine<br />

di questo periodo, alle politiche<br />

economiche che saranno<br />

messe in campo per aiutare la<br />

ripartenza dell’Italia. Il perdurare<br />

nel tempo di cr<strong>ed</strong>iti agevolati<br />

permetterà l’accesso a<br />

finanziamenti a tassi vantaggiosi<br />

e questo darà sicuramente<br />

un impulso al mercato<br />

immobiliare, soprattutto per chi<br />

sta cercando casa per viverci,<br />

per creare un nuovo nucleo famigliare,<br />

per mutate esigenze<br />

lavorative. Proviamo a immaginare<br />

una famiglia dove tutti<br />

lavorano da remoto e anche i<br />

figli devono fare didattica a distanza:<br />

servono spazi diversi e<br />

infrastrutture moderne e funzio-<br />

76 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


nali, per esempio case con giardini indipendenti,<br />

stanze insonorizzate, internet ad altra velocità. Il<br />

ruolo di chi opera nel mercato immobiliare, in un<br />

momento così particolare, diventa fondamentale.<br />

Ora, più che mai, è necessario lavorare con professionalità,<br />

sapere ascoltare e capire le esigenze<br />

del cliente, offrire i servizi necessari a far sì che<br />

l’operazione di compravendita avvenga rapidamente<br />

e senza intoppi. Il mercato ha sì subito una<br />

battuta d’arresto a causa del covid, ma prima era<br />

in una fase di crescita e tutto fa presupporre che<br />

ritorni a crescere quando il sistema Paese avrà<br />

ritrovato un equilibrio stabile.<br />

alessandroleonire<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

77


JAZZ CULTURE<br />

CHET BAKER<br />

CON UN FILO DI VOCE<br />

HA RESO IMMORTALE MY FUNNY VALENTINE CON LA SUA VOCE E LA SUA TROMBA.<br />

LA DROGA GLI HA FATTO INCONTRARE I SUOI DEMONI E SEGNATO LA FINE<br />

Bello e dannato. Chet<br />

Baker è stato un amante della<br />

musica come della droga.<br />

Il padre sognava per lui<br />

una carriera da artista e lo<br />

ha spinto in questa direzione,<br />

gli artisti che ha incontrato<br />

lo hanno spinto verso<br />

la droga. Quella di uno dei<br />

più grandi trombettisti jazz<br />

di ogni tempo è stata una<br />

vita scandita dalle sette note<br />

e dalla tossicodipendenza.<br />

Statunitense, nato fisicamente<br />

a Yale nel 1929 e<br />

musicalmente a San Francisco<br />

all’inizio degli anni<br />

’50, ha scelto l’Europa, e in<br />

particolare Italia, Francia,<br />

Germania e Olanda, come<br />

palcoscenico per la parte<br />

finale della sua esistenza.<br />

Sarà trovato morto su un<br />

marciapi<strong>ed</strong>e di Amsterdam<br />

nel 1988, caduto da una<br />

finestra dell’hotel Prins Hendrik.<br />

A 58 anni il sipario<br />

cala sulla vita segnata dagli<br />

eccessi di questo tormentato<br />

artista. Sulla sua fine ci sono<br />

diverse leggende, i troppi<br />

lati oscuri sulla sua dipartita<br />

hanno dato vita a molte speculazioni.<br />

L’unica certezza<br />

che si ha è la sua bravura<br />

come musicista. Dotato di un<br />

talento naturale per la tromba,<br />

la sua scarsa <strong>ed</strong>ucazione<br />

musicale era ampiamente<br />

compensata dalle sue innate<br />

capacità che hanno affascinato<br />

personaggi come Charlie<br />

Parker e Gerry Mulligan.<br />

Con quest’ultimo ha dato<br />

vita al Weast Coast sound,<br />

la versione bianca del cool<br />

jazz. Ma non sapeva solo<br />

suonare, ha dato ampia<br />

dimostrazione di essere anche<br />

un cantante capace di<br />

accarezzare le giuste corde<br />

dell’emotività. La perfetta<br />

sintesi del suo essere artista<br />

è rappresentata dal disco<br />

Chet Baker Sings, dove per<br />

la prima volta fa vibrare anche<br />

le sue corde vocali regalando<br />

all’ascolto dei piccoli<br />

capolavori. Chet Baker<br />

Sings è stato pubblicato con<br />

tre diverse incisioni in studio<br />

nel corso di 10 anni: la prima<br />

nel 1954 con 8 brani, la<br />

seconda nel 1956 con 14<br />

brani e la terza nel 1964<br />

con 12 brani (in questo caso<br />

c’è stata una sovraincisione<br />

della chitarra su tracce dei<br />

dischi prec<strong>ed</strong>enti). Iconico il<br />

brano My Funny Valentine,<br />

dove la sua suadente voce<br />

ricorda che ogni giorno è<br />

San Valentino se con noi<br />

c’è chi amiamo. Chet con<br />

le donne ha sempre avuto<br />

un rapporto particolare; la<br />

sua bellezza giovanile lo<br />

ha agevolato ma se doveva<br />

scegliere tra musica, droga<br />

e donne sceglieva sempre le<br />

prime due. Grazie alla prima<br />

nel 1955 è stato nominato<br />

miglior trombettista d’America<br />

davanti ad altri mostri<br />

sacri come Dizzy Gillespie<br />

e Miles Davis. La seconda lo<br />

porta ad avere problemi con<br />

la giustizia in tutto il mondo,<br />

in Italia ha trascorso un anno<br />

in carcere a Lucca, dove ha<br />

deliziato con la sua tromba<br />

chi si trovava a passare sotto<br />

la sua finestra.<br />

Il suo ultimo, memorabile<br />

concerto l’ha tenuto ad<br />

aprile del 1988 ad Hannover,<br />

in Germania. Lì ha<br />

suonato la sua, forse, più<br />

bella versione di My Funny<br />

Valentine.


COOL PLACES<br />

PECK<br />

TRE SECOLI DI STORIA MILANESE<br />

IL TEMPIO DEL PIACERE GASTRONOMICO<br />

Testo Maurizio Ferrari - Foto Archivio Peck<br />

80 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Jean Anthelme Brillat-Savarin<br />

(1755 - 1826) sarebbe<br />

sicuramente stato uno degli<br />

estimatori di Peck, il negozio<br />

di gastronomia più famoso di<br />

Milano, anche se è riduttivo<br />

chiamarlo negozio. Questo<br />

tempio del piacere enogastronomico,<br />

definizione più indicata,<br />

fu fondato nel 1883 da<br />

Francesco Peck, salumaio di<br />

origini praghesi.<br />

Oggi, dopo oltre 135 anni<br />

e cinque diverse famiglie alla<br />

guida, è nelle mani dei Marzotto,<br />

con Leone Marzotto<br />

come amministratore delegato.<br />

Il passaggio da negozio a luogo<br />

di eccellenza gastronomica<br />

è avvenuto grazie all’amore e<br />

alla passione per la buona tavola<br />

e il buon bere che ha accomunato<br />

tutti i proprietari. Il<br />

primo Peck sorse in via Orefici<br />

alla fine del 1800, un negozio<br />

specializzato in salumi e<br />

carni affumicate di ispirazione<br />

t<strong>ed</strong>esca. A livello di cucina<br />

l’eco della dominazione Austroungarica<br />

non era ancora<br />

scomparso e fu un successo<br />

imm<strong>ed</strong>iato. Il trasferimento<br />

nell’attuale s<strong>ed</strong>e in via Spadari<br />

è avvenuto nel 1918,<br />

quando il negozio fu acquistato<br />

da Eliseo Magnaghi.<br />

Il successo continua. La gastronomia<br />

d’asporto fa la sua<br />

apparizione nel dopoguerra,<br />

nel 1956, a opera della famiglia<br />

Grazioli che è subentrata<br />

agli er<strong>ed</strong>i di Eliseo.<br />

La grande trasformazione<br />

avviene con l’arrivo dei<br />

fratelli Stoppani nel 1970.<br />

Daranno un forte impulso<br />

all’espansione del marchio,<br />

non è più ora solo un negozio,<br />

ampliando la selezione<br />

gastronomica, Peck diventa<br />

il luogo dei gourmet per antonomasia,<br />

con una scelta<br />

quasi infinita di prodotti d’eccellenza.<br />

Qui i milanesi, e<br />

non solo, possono trovare la<br />

maggior parte delle specialità<br />

enogastronomiche italiane<br />

<strong>ed</strong> estere, selezionate con at-<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

81


tenzione e in alcuni casi presentate<br />

con il proprio marchio,<br />

come la bresaola. Spesso sono<br />

prodotti di piccole realtà che<br />

gli esperti di Peck trovano in<br />

giro per l’Italia e portano sugli<br />

scaffali per soddisfare il palato<br />

dei buongustai che entrano in<br />

negozio. Per esempio, gli appassionati<br />

di tè possono trovare<br />

oltre 80 diverse miscele, da<br />

quelle aromatizzate a selezioni<br />

di cru asiatici. Stesso discorso<br />

per il caffè: una vasta scelta<br />

di monorigine in grani tostati in<br />

Italia che possono essere macinati<br />

in negozio al momento<br />

per mantenere inalterato il più<br />

possibile l’aroma. Con l’arrivo<br />

della famiglia Marzotto queste<br />

abitudini non cambiano, anzi.<br />

L’attenzione sulla qualità e<br />

sull’eccellenza viene mantenuta<br />

alta. Per avere prodotti<br />

freschi e del livello desiderato<br />

nei laboratori e nelle cucine di<br />

via Spadari vengono preparate<br />

giornalmente scamorze e<br />

mozzarelle di latte crudo, tutta<br />

la pasta fresca, dai tagliolini<br />

a quella ripiena, e tutti i sughi<br />

che possono accompagnarla.<br />

La gastronomia da asporto è<br />

ancora il fiore all’occhiello e<br />

qui si trovano piatti che hanno<br />

fatto la storia della cucina italiana<br />

e milanese: lasagne alla<br />

bolognese, ossobuco di vitello,<br />

cotoletta alla milanese e così<br />

via. Oltre al salato viene data<br />

molta importanza ai dolce e<br />

in particolare al cioccolato.<br />

Ogni giorno vengono prodotti<br />

pasticcini, torte, praline e molto<br />

alto ancora. Questi possono<br />

essere trovati nel reparto pasticceria<br />

del negozio o al ristorante<br />

Al Peck e al Piccolo Peck<br />

Italian Bar & Restaurant. Il rapporto<br />

tra Peck e la ristorazione<br />

ha un rapporto ventennale. I<br />

fratelli Stoppani hanno aperto<br />

il primo ristorante firmato<br />

Peck in collaborazione con un<br />

giovane Carlo Cracco, lo chef<br />

allievo di Gualtiero Marchesi.<br />

Nel giro di pochi anni ha avuto<br />

le due stelle Michelin, diventando<br />

un punto di riferimento<br />

per l’alta cucina in centro a<br />

Peck dà il via alla<br />

tradizione di invitare<br />

personaggi di spicco<br />

del mondo politico <strong>ed</strong><br />

istituzionale, insieme ad<br />

importanti clienti, amici<br />

<strong>ed</strong> intellettuali. È proprio<br />

negli anni ‘30 che nel<br />

negozio nasce lo “Sbafing<br />

Club”, un gruppo<br />

dal nome rappresentativo<br />

dello spirito goliardico<br />

dell’associazione,<br />

tenuto insieme dai membri<br />

più brillanti dell’élite<br />

culturale di Milano, tra<br />

cui Dario Niccodemi,<br />

Arnaldo Fraccaroli, Renato<br />

Simoni e, su tutti, il<br />

grande poeta Gabriele<br />

D’Annunzio, assiduo frequentatore<br />

del locale.<br />

Milano. Oggi, c<strong>ed</strong>uto il locale<br />

dagli Stoppani allo chef<br />

Cracco nel 2007, i Marzotto<br />

hanno puntato sul ristorante<br />

interno Al Peck, un luogo<br />

dove la cucina milanese viene<br />

esaltata da una carta dei<br />

vini assolutamente unica, contenente<br />

migliaia di etichette.<br />

Questo locale è stato scelto<br />

“La storia di Peck, punto di riferimento per il buon cibo e il buon vino<br />

per i gourmand di tutto il mondo, comincia nel 1883”<br />

82 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


per essere il ristorante ufficiale<br />

di Padiglione Italia durante<br />

l’esposizione universale del<br />

2015. In linea con l’obiettivo<br />

dell’attuale gestione di esportare<br />

il marchio e la filosofia di<br />

Peck nelle principali piazze<br />

internazionali per la soddisfazione<br />

dei buongustai di<br />

tutto il mondo. Attualmente<br />

sono aperti corner in diverse<br />

località del Giappone, Singapore<br />

e Corea del Sud, e<br />

il futuro non è ancora scritto.<br />

In Italia, sotto la guida di Leone<br />

Marzotto, amministratore<br />

delegato di Peck dal 2016,<br />

sono stati aperti a Milano<br />

due nuovi negozi a CityLife<br />

e Porta Venezia. A CityLife<br />

oltre alla gastronomia è stato<br />

creato un ristorante e un<br />

cocktail bar, una versione in<br />

piccolo del negozio madre,<br />

ma capace di comunicare<br />

la passione di Peck per la<br />

buona tavola. In questi oltre<br />

130 anni di storia Peck ha<br />

cambiato tanti proprietari e<br />

ogni volta ne è uscito arricchito<br />

dall’esperienza e dalle<br />

idee che i nuovi imprenditori<br />

portavano nella sua gestione.<br />

Le relazione costruite con le<br />

eccellenze del territorio non<br />

sono mai state sostituite da altre,<br />

ma ampliate con nuove.<br />

L’enoteca di via Spadari, con<br />

oltre 3000 etichette, è senza<br />

dubbio una delle più fornite<br />

in Italia, così come la selezione<br />

di oltre 200 formaggi e<br />

gli innumerevoli salumi provenienti<br />

da ogni angolo d’Italia.<br />

I fan di questa gastronomia<br />

possono acquistare online<br />

una selezione di prodotti firmati<br />

Peck, dalla pasta secca<br />

ai sughi pronti, dal miele alla<br />

bottarga. Tradizione, innovazione<br />

<strong>ed</strong> esclusività trovano<br />

sempre spazio in tutto l’universo<br />

Peck.<br />

peck_milano<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

83


STORIE ITALIANE<br />

sifu gianluca<br />

fumarola<br />

WING CHUN KUEN SELF DEFENSE<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Felipe Cilo Acev<strong>ed</strong>o<br />

84 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Sifu Gianluca Fumarola nasce<br />

a Milano nel Gennaio del<br />

1985.<br />

Inizia lo studio delle arti marziali<br />

fin da bambino, arrivando<br />

al Wing Chun Kung Fu all’età<br />

di 13 anni.<br />

Affascinato da quest’arte, trascorre<br />

i successivi anni a studiare<br />

e approfondire la disciplina<br />

con diversi maestri di Kung Fu.<br />

Contemporaneamente allo<br />

studio del Wing Chun, completa<br />

la sua conoscenza <strong>ed</strong><br />

esperienza con lo studio di<br />

altre tipologie di Arti Marziali<br />

e sport da combattimento<br />

come Aikido, Escrima, Karate,<br />

Boxe, MMA.<br />

Nel 2011 fonda la Wing Chun<br />

Kuen Self Defense, associazione<br />

sportiva con s<strong>ed</strong>e a Milano<br />

e decide di d<strong>ed</strong>icare il resto<br />

della sua vita alla diffusione<br />

del tradizionale Wing Chun<br />

Kung Fu.<br />

Attualmente Sifu Gianluca<br />

Fumarola ha allievi in tutto il<br />

mondo, è l’unico responsabile<br />

della formazione dei futuri maestri<br />

certificati presso la Ving<br />

Tsun Athletic Association di<br />

Hong Kong.<br />

Il Wing Chun Kung Fu<br />

Wing Chun significa eterna<br />

primavera <strong>ed</strong> è uno stile di<br />

Kung Fu.<br />

Eterna primavera perché durante<br />

questa stagione c’è una<br />

rinascita, sbocciano i fiori e<br />

quindi l’artista marziale che<br />

affronta questo processo deve<br />

faticare (Kung Fu) per ritrovare<br />

se stesso avendo una mente<br />

aperta (Wing Chun).<br />

Questa arte marziale del sud<br />

della Cina è uno stile di Kung<br />

Fu inventato e codificato da<br />

una donna nel 1600 d.c. per<br />

la reale difesa personale, i suoi<br />

movimenti, tecniche e principi<br />

si basano sulla perfezione biomeccanica<br />

del corpo umano.<br />

Kung Fu significa duro lavoro,<br />

coltivare qualcosa di faticoso.<br />

L’utilizzo intelligente delle leve<br />

del corpo, insieme allo studio<br />

dell’anatomia dell’apparato<br />

muscolo-scheletrico fanno del<br />

praticante di Wing Chun Kung<br />

Fu una persona estremamente<br />

consapevole del suo corpo,<br />

così da poterlo utilizzare nella<br />

miglior maniera possibile.<br />

Direttamente dalla fonte<br />

Dopo essere sbarcato in Cina<br />

e dopo molte prove fisiche e psichiche,<br />

Sifu Gianluca Fumarola<br />

è stato accettato come allievo<br />

da Sifu Dennis Lee, discepolo<br />

del Gran Maestro Ip Ching figlio<br />

di Ip Man, il maestro di Bruce<br />

Lee.<br />

Diventando il primo e unico<br />

allievo occidentale e responsabile<br />

del corso di alta formazione<br />

per il conseguimento del grado<br />

di Sifu presso la VTAA in Hong<br />

Kong.<br />

Per l’impegno e la d<strong>ed</strong>izione<br />

dimostrata Sifu Dennis Lee ha<br />

omaggiato Sifu Gianluca Fumarola<br />

di un nome cinese Ching Lim<br />

ovvero pensiero positivo.<br />

Dal 2017 Sifu Fumarola è rappresentante<br />

e responsabile italiano<br />

della scuola fondata dal<br />

suo maestro ad Hong Kong,<br />

la Dennis Lee Ving Tsun Martial<br />

Arts Association.<br />

Fondatore e Presidente della<br />

scuola WCKSD – Wing Chun<br />

Kuen Self Defense con s<strong>ed</strong>e a<br />

Milano.<br />

Sifu Gianluca Fumarola addestra<br />

e prepara la polizia di varie<br />

nazioni e da qualche anno,<br />

è istruttore delle forze speciali<br />

della polizia in Sri Lanka.<br />

<strong>Eleganza</strong> dei movimenti e<br />

fermezza mentale<br />

L’eleganza, la padronanza<br />

fisica e mentale insieme all’eccellete<br />

metodica d’allenamento<br />

di questo sistema di Kung Fu lo<br />

differisce dagli altri, in quanto il<br />

continuo coltivare la conoscenza<br />

dei movimenti porta il praticante<br />

ad una massima consapevolezza<br />

motoria e ad una fermezza<br />

mentale.<br />

Questo non solo per la difesa<br />

personale ma per qualsiasi ambito<br />

nella vita.<br />

sifu_gianluca_fumarola<br />

IP Man e Bruce Lee<br />

Gianluca Fumarola con Sifu e Ip Ching<br />

Il Wing Chun insegna a gestire qualsiasi<br />

situazione di stress, a prescindere dal contesto,<br />

il quale può essere, lavorativo, familiare o di<br />

difesa personale.


STORIE ITALIANE<br />

glenda<br />

catarame<br />

L’IMPORTANZA DELLA PROFESSIONALITÀ<br />

Testo Maurizio Ferrari - Foto Giulia Mantovani<br />

86 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


La prima cosa che colpisce<br />

di Glenda Catarame sono gli<br />

occhi. Un azzurro penetrante,<br />

sembra che ti facciano una<br />

fotografia mentre ti avvicini.<br />

Forse perché la madre era<br />

una fotografa di moda e lei è<br />

cresciuta in mezzo a macchine<br />

fotografiche, illuminatori, flash<br />

e modelle.<br />

L’amore per il bello e per<br />

l’estetica ne hanno tratto giovamento,<br />

come l’aver vissuto<br />

per diversi anni a Parigi, Londra<br />

e Monte Carlo, dove ha<br />

incontrato il futuro marito, le ha<br />

donato un’aria di donna senza<br />

confini. «Milano è la città<br />

dove sono nata – ha spiegato<br />

Glenda – dove ho vissuto<br />

l’infanzia e ho studiato, ma la<br />

sentivo triste. Limitante. Volevo<br />

qualcosa di più stimolante e<br />

allora ho iniziato a viaggiare<br />

e a lavorare all’estero. Dopo il<br />

mio ritorno ho trovato una città<br />

diversa che negli ultimi anni è<br />

profondamente cambiata, una<br />

città che non teme il confronto<br />

con Parigi o Londra. Oggi<br />

Milano è una città europea,<br />

ricca di stimoli, dove viverci è<br />

piacevole e gratificante».<br />

A Milano ha incontrato<br />

Fabrizio Zampetti <strong>ed</strong> è stata<br />

arruolata nella sua Non Agenzia<br />

Immobiliare. Oggi è la sua<br />

collaboratrice più stretta, il suo<br />

braccio destro, ha portato in<br />

dote la sua esperienza fatta<br />

all’estero nel mondo della comunicazione<br />

e del marketing.<br />

Con Fabrizio ha imparato<br />

come lavorare con una clientela<br />

importante, su case particolari,<br />

con uno stile diverso<br />

da quello di una normale<br />

agenzia. Qui ha capito l’importanza<br />

della professionalità<br />

e di come farla capire al cliente,<br />

sia esso il compratore o il<br />

venditore. «Entrare negli uffici<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

87


della Zampetti – ha continuato<br />

Glenda – fa capire imm<strong>ed</strong>iatamente<br />

come qui si lavori in<br />

modo diverso. Quando parliamo<br />

di professionalità, per<br />

noi non è solo una parola da<br />

usare come specchietto per attirare<br />

la gente, ma è uno stile<br />

di lavoro.<br />

I nostri uffici sono più simili<br />

a una casa, quando si entra ci<br />

si sente a proprio agio: caffè,<br />

acqua, musica di sottofondo,<br />

profumi. Poi ci siamo noi, lo<br />

staff che è pronto a soddisfare<br />

ogni esigenza sia di chi<br />

deve vendere sia di chi deve<br />

comperare. Come interm<strong>ed</strong>iari<br />

dobbiamo essere super partes,<br />

sappiano che acquistare, ma<br />

soprattutto vendere, una casa<br />

è un passo importante, per<br />

questo vogliamo essere preparati<br />

in modo quasi maniacale<br />

con tutte le informazioni che<br />

possono servire a far si che<br />

l’operazione di compravendita<br />

vada a buon fine. Offriamo<br />

un servizio sicuramente differente<br />

rispetto a una normale<br />

agenzia immobiliare. Siamo<br />

infatti la Non Agenzia». Gli<br />

occhi di Glenda sono vivaci<br />

quando parla del suo lavoro, si<br />

percepisce che mette passione<br />

in quello che fa. In questi anni<br />

con la Zampetti ha lavorato<br />

dietro una scrivania all’inizio,<br />

ma adesso è lei a prendere<br />

per mano i clienti per aiutarli<br />

a trovare la casa dei sogni. Un<br />

lavoro di sartoria immobiliare,<br />

fatto specialmente con clienti<br />

particolari, quelli che vogliono<br />

un elevato livello di riservatezza<br />

quando cercano casa<br />

o quando vogliono venderla.<br />

«Penso che l’espressione sartoria<br />

immobiliare sia perfetta<br />

– ha concluso Glenda – Noi<br />

siamo al centro delle trattative<br />

e specialmente per quei clienti<br />

particolari, persone che hanno<br />

o una visibilità pubblica o<br />

per loro ragioni non vogliono<br />

apparire durante la prima fase<br />

delle trattative. Li ascoltiamo e<br />

cerchiamo l’immobile in grado<br />

di soddisfare le loro esigenze,<br />

proprio come un sarto fa con<br />

un abito su misura». Un appuntamento<br />

incombe, perché<br />

a Milano non ci si ferma mai,<br />

Glenda prende la borsa, il<br />

casco, le chiavi dello scooter<br />

e via. Un nuovo cliente da incontrare<br />

l’attende.<br />

Gle_Cat<br />

“Oggi Milano è una città europea, ricca di<br />

stimoli, dove viverci è piacevole e gratificante,<br />

non teme il confronto con Parigi o Londra”<br />

88 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 89


DIRETTORE CREATIVO<br />

gianluca<br />

piroli<br />

THE ROAD RUNNER<br />

Testo Maurizio Ferrari - Foto Giovanni Mecati<br />

90 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Ci sono sorrisi che rimangono<br />

impressi, anche dopo un<br />

solo incontro. Si percepisce<br />

l’alchimia positiva che circonda<br />

quella persona. Per parlare<br />

di Gianluca Piroli scardino un<br />

po’ l’ortodossia di una classica<br />

intervista: in fondo lui ha<br />

un’anima punk dentro. È molto<br />

rock in tutto quello che fa, nei<br />

suoi pensieri, nel suo porsi nei<br />

confronti del mondo. Di questa<br />

rivista <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> lui è<br />

il creatore, colui che ne ha tracciato<br />

il percorso. Un progetto<br />

estratto dalla cornucopia di<br />

idee insita nella sua mente nel<br />

2017, fatto decantare, fermentare,<br />

maturare e trasformato<br />

in realtà nel <strong>2020</strong>, durante<br />

una delle peggiori crisi degli<br />

ultimi decenni. Perché? Perché<br />

per lui era il momento giusto.<br />

«Quando l’ho pensata – spiega<br />

Gianluca – avevo una forte<br />

avversione nei confronti delle<br />

piattaforme social e digitali.<br />

Sentivo che gli stavo regalando<br />

idee, progetti, materiale<br />

senza avere indietro nulla. La<br />

notorietà su queste realtà è<br />

effimera, fuori da ogni nostro<br />

controllo. Così ho pensato nuovamente<br />

alla tradizionale e<br />

rassicurante carta. Inoltre, per<br />

me e Fabrizio Zampetti, era il<br />

momento giusto per investire in<br />

una forma di comunicazione<br />

diversa. Un po’ controcorrente».<br />

L’incontro tra Zampetti e Piroli<br />

è stato quasi casuale, una<br />

amicizia in comune, una stretta<br />

di mano, lo scoprirsi diversi, ma<br />

in fondo uguali. Zampetti tifoso<br />

della Roma, Piroli dei New<br />

York Yankees (è stato campione<br />

italiano di Baseball ai giochi<br />

della gioventù, negli Usa<br />

avrebbe potuto avere un futuro<br />

come ricevitore). Uno incarna<br />

il dandy del nuovo millennio,<br />

“Fin dall’inizio, quando avevo<br />

poco più di 20 anni e non padroneggiavo<br />

ancora gli strumenti del<br />

marketing, in modo istintivo capivo<br />

che alcune leve erano importanti<br />

e che la conoscenza profonda del<br />

prodotto e dei dati era necessaria.<br />

Ancora oggi chi analizza i dati di<br />

vendita non è quasi mai la persona<br />

che fa anche la creatività, mentre se<br />

questi due aspetti viaggiano parallelamente<br />

i risultati sono imm<strong>ed</strong>iati”.<br />

Tratto dal libro<br />

Gianluca Piroli, The Road Runner<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

91


92 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


A come Acme<br />

Massimo splendore, massima produttività, massima prosperità.<br />

La parola acme racchiude in sé tutto questo, è la sintesi di quello<br />

che Gianluca Piroli voleva ottenere chiamando Acme la sua società.<br />

La sintesi, la contrazione massima, di Acme è rappresentata dalla A<br />

e ce n’è una particolare che ha sempre affascinato Gianluca: quella<br />

dell’insegna del Casinò del Lido di Venezia. Nel 2019 riesce ad averla.<br />

Si è sempre sentito attratto da questo oggetto, forse perché la madre<br />

andò in questo Casinò quando era in dolce attesa di lui.<br />

l’altro non ha perso l’anima punk del<br />

suo periodo londinese. Li accomuna<br />

l’etica del lavoro, il rispetto per gli<br />

altri e il senso del bello. Proprio la<br />

ricerca della bellezza, del lato luminoso<br />

della vita, ha reso il sorriso di<br />

Gianluca malioso. Ama la luce, la<br />

positività, rifugge dalle ombre, dagli<br />

amanti del cupo, per lui il nero sfila,<br />

non è uno stile di vita. Per Gianluca<br />

l’italiano ha una fortuna incr<strong>ed</strong>ibile,<br />

vive circondato dall’estetica del bello.<br />

«Quando andavo all’Istituto d’Arte<br />

di Parma – ricorda Piroli – passavo<br />

accanto a palazzi, monumenti,<br />

chiese, architetture uniche, dotate di<br />

un equilibrio estetico unico. Ti rimangono<br />

dentro a livello inconscio, ne<br />

siamo circondati: Firenze, Roma, Venezia.<br />

Solo per dire le prime tre che<br />

mi vengono in mente. Nessun altro<br />

Paese può vantare una così grande<br />

cultura del bello. Sono millenni che<br />

qui la si respira». E questa bellezza<br />

che ha interiorizzato l’ha fatta uscire<br />

nei suoi lavori. Il suo passato e anche<br />

il suo presente è legato in particolare<br />

al mondo della moda, Levis, Lee,<br />

Diesel, Wrangler, Gianfranco Ferrè,<br />

Replay, Cotton Belt, Mason’s e molti<br />

altri ancora. Partito dal basso, per<br />

Replay ha creato lo stile dei negozi,<br />

è cresciuto sino a diventare direttore<br />

creativo, come in Mason’s. Con la<br />

sua società, Acme, grazie al lavoro<br />

e alla competenza degli altri soci,<br />

Cristina Simonini e Giovanni Mecati,<br />

ha allargato il suo raggio d’azione<br />

ampliando i servizi offerti e anche<br />

i settori d’intervento, dal bancario<br />

all’immobiliare, dal food al manifatturiero.<br />

«Amo il mio lavoro – conclude<br />

Gianluca – Siamo una agenzia di<br />

pubblicità e marketing che da oltre<br />

20 anni opera in diversi ambiti. Mi<br />

ritengo una persona fortunata che ha<br />

potuto fare qualcosa che ama, sono<br />

un creativo che ha saputo trasformare<br />

in realtà alcune delle idee avute».<br />

Gianluca Piroli è una mente brillante,<br />

un attento osservatore, sempre alla<br />

ricerca della bellezza nelle persone<br />

e nelle cose che lo circondano.<br />

Bellezza che diventa eleganza nei<br />

suoi lavori.<br />

gianlucapiroli<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

93


DIMORE ESCLUSIVE<br />

san babila<br />

IL LUSSO DI UN ATTICO MANSARDATO<br />

NEL CUORE DI MILANO<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Antonello Pisano<br />

“ ”<br />

Una casa, due esseri, una sola anima:<br />

ecco la felicità.<br />

Passare da San Babila mi fa<br />

tornare indietro al secolo scorso,<br />

quando questa piazza era<br />

il luogo dei paninari. Mentre mi<br />

avvio verso via Conservatorio<br />

passo davanti al fast food che<br />

ha tenuto a battesimo questo<br />

movimento e ripenso a come<br />

era questo luogo, con una viabilità<br />

diversa, senza fontana,<br />

monumenti e negozi che per la<br />

maggior parte sono cambiati.<br />

Chissà che fine hanno fatto i paninari<br />

e le squinzie degli anni<br />

Ottanta, di quegli anni sono<br />

sopravvissuti i jeans, i piumini<br />

e gli scarponi da boscaiolo, il<br />

resto è andato nel dimenticatoio,<br />

soprattutto le fibbie (per<br />

me erano orribili). Quando<br />

raggiungo l’attico mansardato<br />

mi sento Jerry Calà, quando fa-<br />

94 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 95


96 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


ceva lo studente fuoricorso di<br />

architettura in “Vado a vivere<br />

da solo”, che entrava nel suo<br />

loft per la prima volta. Beh, le<br />

differenze qui ci sono a partire<br />

dall’ingresso dello stabile.<br />

Un festival del marmo, non ha<br />

la sobrietà di molti ingressi visti<br />

in altre case milanesi, qui<br />

è tutto molto ricercato, quasi<br />

ostentato, ma molto luminoso.<br />

Una volta saliti all’attico mansardato<br />

c’è un altro contrasto:<br />

il marmo sparisce. L’opulenza<br />

dell’ingresso lascia spazio a un<br />

ambiente minimalista, sembra<br />

una casa del Nord Europa, ma<br />

siamo a Milano. La milanesità<br />

dell’appartamento traspare<br />

dalla scelta di alcuni complementi<br />

di arr<strong>ed</strong>o e dalla cucina,<br />

ma di questa ne parlo dopo. Il<br />

colore delle pareti e del soffitto<br />

con le travi a vista è il bianco,<br />

una finestra posta al centro<br />

della sala rende tutto molto luminoso.<br />

Lo spazio è unico, c’è<br />

separazione solo tra la zona<br />

notte e quella giorno. Quest’ultima<br />

è caratterizzata da un<br />

camino, funzionante, che domina<br />

al centro dell’area divani,<br />

l’imponente tv è stata posta in<br />

un angolo su un supporto autonomo.<br />

La cucina, per chi come<br />

me ama dilettarsi tra i fornelli,<br />

è decisamente interessante. Al<br />

mercato ittico a Milano ci sono<br />

pesci molto interessanti, ma<br />

serve un forno di una certa dimensione<br />

per poterli cucinare.<br />

Come quello che si trova qui.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

97


E se siete amanti del vino la cantinetta integrata con<br />

la cucina è da libidine, direbbe così Calà. C’è tutto<br />

il necessario, compresa una generosa area pranzo<br />

e un bagno di servizio, per aprire le porte ad amici<br />

e famigliari. E se il vino dovesse scorrere a fiumi c’è<br />

anche la camera per gli ospiti. La zona notte di questo<br />

attico dispone di due camere e due bagni. La stanza<br />

da letto padronale ha il bagno en suite con vasca e<br />

doccia, una soluzione che permette di scegliere tra la<br />

rapidità e il relax. Mancano i termosifoni. Li ho cercati,<br />

ma non li ho visti. Il mistero è stato risolto in modo<br />

rapido: è dotata di riscaldamento a pavimento. Una<br />

scelta che rende ancora più caldo il parquet che domina<br />

in tutte le stanze a esclusione dei bagni. La sensazione<br />

che mi lascia è quella di una casa avvolgente,<br />

capace di accogliere con un abbraccio chi ci vive. I<br />

tetti spioventi sono rassicuranti e non li v<strong>ed</strong>o come un<br />

ostacolo. Merito anche dalla scelta di sfruttare al meglio<br />

lo spazio perimetrale dell’appartamento. Ma se<br />

lo spazio in casa non dovesse essere sufficiente si può<br />

contare su una ampia cantina e su due box, di cui uno<br />

triplo. Il problema di parcheggiare in centro è risolto.<br />

98 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 99


100 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Jerry Calà, quando faceva<br />

Giacomino, avrebbe fatto carte<br />

false per poter vivere qui. Anche<br />

ai paninari che stazionavano<br />

all’angolo di Piazza San Babila<br />

questo attico sarebbe piaciuto,<br />

Oggi, però, non è più il tempo<br />

della Milano da bere, ma è quello<br />

della Milano da vivere. Avendo<br />

saltato il pranzo un paninazzo<br />

giù per il gargarozzo me lo<br />

sparo, con buona pace di Braschi.<br />

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<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

101


STORIE ITALIANE<br />

MARY<br />

BERNOCCO<br />

INTERIOR DESIGNER<br />

Testo R<strong>ed</strong>azione - Foto Archivio Giulia Mantovani<br />

102 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


“Sei nata con la matita in<br />

mano” è quello che le dicevano<br />

da piccola per la sua passione<br />

per il disegno.<br />

Per Mary, cresciuta in una<br />

famiglia di artisti tra cui ceramisti,<br />

pittori, decoratori d’interni<br />

e designer di gioielli, una tela<br />

bianca e una dimora da creare,<br />

trasformare o rendere più bella<br />

hanno lo stesso fascino.<br />

Venticinque anni di esperienza<br />

come interior designer<br />

e imprenditrice per lo storico<br />

negozio di famiglia VariscoImmagini<br />

e la società di consulenza<br />

WhiteBox dove la tradizione<br />

e la solidità di tre generazioni<br />

nel settore dell’arr<strong>ed</strong>amento ha<br />

incontrato la sua vena artistica<br />

<strong>ed</strong> eclettica.<br />

Il brand negli anni non è<br />

mai rimasto fermo, una continua<br />

evoluzione di stili, tecnologia,<br />

materiali in un loft bianco dove<br />

convivono brand storici come<br />

Molteni e Dada e prodotti di nicchia<br />

come le prestigiose cucine di<br />

Toncelli. Prodotti con lavorazioni<br />

artigianali e prodotti industriali<br />

che però vengono mixati e personalizzati.<br />

Sempre presenti opere<br />

d’arte, quadri e installazioni che<br />

sono vitale fonte di ispirazione.<br />

Ampio uso della tecnologia<br />

con render, Realtà Virtuale <strong>ed</strong> effetti<br />

Panorama per rendere il progetto<br />

assolutamente reale,fanno<br />

parte della quotidianità.<br />

La numerosa <strong>ed</strong> eclettica famiglia<br />

di Mary permette la personalizzazione<br />

delle case con manufatti<br />

in ferro, tende e tessuti prestigiosi,oggetti<br />

in ceramica fino alla progettazione<br />

e costruzione di case in bioarchitettura<br />

in collaborazione con<br />

un partner di alta qualità.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 103


L’amore per la moda e l’arte<br />

trovano in Milano il punto di<br />

contatto. La crescente necessità<br />

di essere più vicina ai suoi numerosi<br />

clienti nella metropoli,<br />

sfocerà nell’apertura a marzo<br />

2021 di uno studio/show-room<br />

in via Leopardi 10.<br />

Qui sarà presentata in anteprima<br />

la nuova cucina Pinea<br />

di Toncelli disegnata da Andrea<br />

Steidl e realizzata con materiali<br />

innovativi e avverrà il rilancio di<br />

uno storico brand italiano.<br />

Tanta esperienza alle<br />

spalle, sia progettuale che<br />

manageriale. Quanto conta<br />

oggi?<br />

Conta tantissimo. Io mi sono<br />

trovata a risolvere situazioni di<br />

tutti i tipi, per esempio seguire<br />

in maniera maniacale (sono<br />

un po’ pignola) un cantiere<br />

a Firenze dalla s<strong>ed</strong>e di Agrate,<br />

oppure un appartamento<br />

a Berlino, dare consigli sulle<br />

finiture di una tenuta a Torino,<br />

risolvere un problema a Treviso.<br />

Tutto questo è gestibile se<br />

oltre che un creativo sei anche<br />

un manager e sei in grado di<br />

risolvere, dirigere e far arrivare<br />

tutti i team di lavoro al risultato<br />

finale che lascerà stupito e felice<br />

il cliente. Oltre ai disegni<br />

tecnici, voglio che il personale<br />

nei cantieri v<strong>ed</strong>a anche i render<br />

<strong>ed</strong> entri nel progetto. È bello<br />

così, è creativo, lavorano tutti<br />

meglio. La tecnologia aiuta<br />

tantissimo.<br />

Tengo molto all’organizzazione.<br />

Avere un team efficiente<br />

alle spalle è fondamentale.<br />

Le case che progetti<br />

hanno la tua impronta<br />

distintiva?<br />

Raramente, ho il mio stile<br />

ma sono terribilmente empatica<br />

con il cliente. Il mio piacere<br />

è comprendere che stile ama,<br />

cosa lo fa sentire bene e migliorare<br />

con le mie idee i suoi<br />

desideri.<br />

Le persone hanno percezioni<br />

diverse delle dimensioni, sono<br />

più a loro agio con determinati<br />

spazi, forme, colori o materiali<br />

ma non sempre lo sanno. Poi le<br />

case a volte hanno una loro anima<br />

che, fatta emergere, è fonte<br />

di ispirazione.<br />

Amo le sfide. Sono minimalista<br />

dentro, ma ho realizzato<br />

progetti assolutamente agli antipodi.<br />

Perchè in quella casa stava<br />

bene altro, perchè il cliente<br />

aveva un sogno da realizzare.<br />

Se il cliente non ha gusto o è<br />

confuso, lo guido e lo istruisco.<br />

D<strong>ed</strong>ico tempo <strong>ed</strong> energia, non<br />

ne posso fare a meno.<br />

Ci sono molti luoghi comuni<br />

da sfatare sull’uso dei colori,<br />

forme, delle texture, della luce.<br />

Una base di Armocromia<br />

e una capacità di osservare e<br />

“sentire le forme” sono indispensabili,<br />

c’è la tecnica ma anche<br />

l’istinto e la percezione.<br />

Il cliente deve rimanere al<br />

centro del progetto. Sempre. Ed<br />

è bellissimo stupirlo con un’idea.<br />

C’è qualche progetto che<br />

hai particolarmente amato?<br />

Tanti, amo ogni lavoro, ma<br />

adesso ho in mente la meravigliosa<br />

villa in provincia di Bergamo<br />

disegnata e realizzata da<br />

Vico Magistretti negli anni ‘80<br />

dove abbiamo realizzato una cucina<br />

spettacolare grazie al grande<br />

feeling con la committente.<br />

Una casa speciale con effetti di<br />

luce sorprendenti.<br />

Adesso sto seguendo la<br />

ristrutturazione di una villa realizzata<br />

negli anni ‘60 dall’architetto<br />

Leonardo Savioli a Firenze.<br />

Il mio cliente è un adorabile<br />

collezionista di case e ci stiamo<br />

divertendo a creare l’ambiente<br />

ideale per la sua famiglia, mantenendone<br />

viva l’anima.<br />

104 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


Gli arr<strong>ed</strong>i saranno decisamente importanti<br />

ma assolutamente non “stile<br />

catalogo”.<br />

Oppure la casa di Bergamo di una<br />

bella coppia dove i dettagli sono stati<br />

curati maniacalmente sia nella struttura<br />

della casa che negli arr<strong>ed</strong>i e persino il<br />

box auto è un capolavoro.<br />

Qui il cliente ci ha scelti come fornitori<br />

dopo avermi telefonato per fissare il<br />

primo appuntamento. Si era già sentito<br />

compreso. Ci siamo divertiti tantissimo<br />

nel rendere questa casa il loro sogno.<br />

La cosa più bella è avere una sorta<br />

di “Realtà Virtuale incorporata”.<br />

Guardare un ambiente banale o<br />

datato, un cantiere o un rudere e v<strong>ed</strong>erlo<br />

già rifatto, con forme, colori e luce giusti,<br />

dire “che bello!” nello stupore generale.<br />

È come disegnare o dipingere, la tela<br />

bianca è bellissima.<br />

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<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 105


CULTURA<br />

DIMORE DI LUSSO<br />

DESIGN, ECCELLENZA<br />

EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong><br />

DIRETTORE CREATIVO<br />

Gianluca Piroli<br />

RESPONSABILE DI REDAZIONE<br />

Glenda Catarame<br />

POST PRODUZIONE<br />

Giovanni Mecati<br />

UFFICIO GRAFICO<br />

Ilenia Carloni<br />

Cassandra Sena<br />

TESTI<br />

Alessandro Feroldi<br />

Maurizio Ferrari<br />

R<strong>ed</strong>azione<br />

FOTOGRAFI<br />

Luciana Di Rocco<br />

Giulia Mantovani<br />

Henry Conwell<br />

Antonello Pisano<br />

Gianluca Piroli<br />

Archivio Zampetti<br />

Agenzia<br />

Acmesign.it<br />

STAMPA<br />

Bellavia<br />

EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong><br />

CULTURA, DIMORE DI LUSSO, DESIGN, ECCELLENZA<br />

Copyright © <strong>2020</strong> <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> tutti i Diritti riservati<br />

WALLY YACHT<br />

Uno stile inimitabile<br />

DIMORE ESCLUSIVE<br />

Cinque Vie di Milano<br />

Piazza Borromeo<br />

San Babila<br />

DANDY<br />

Ribelli Conservatori<br />

HALTA DEFINIZIONE<br />

Ridefinire l’arte, realmente<br />

ELISABETTA ARMIATO<br />

L’esperienza della bellezza<br />

BRERA<br />

Un terreno colto<br />

JAZZ CULTURE<br />

Chet Baker<br />

Zampetti Editore<br />

Via Giacomo Leopardi, 10 - 20123 Milano<br />

Tel. +39 02 8739 2236 - info@zampetticlass.com<br />

106 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>


<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> 107


Copyright © <strong>2020</strong> <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong> tutti i Diritti riservati<br />

CULTURA, DIMORE DI LUSSO, DESIGN, ECCELLENZA<br />

EDIZIONE N.02 | <strong>2020</strong>

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