Sandra Menoia
La Fondazione Mazzoleni, in collaborazione con il Prof. Davide Pagnoncelli, psicologo, psicoterapeuta e arteterapeuta, hanno sviluppato il progetto “Arteterapia”. Il Prof. Pagnoncelli realizza una serie di recensioni, basate sulla psicoanalisi, di alcuni artisti selezionati e delle loro opere, volte alla valorizzazione degli stessi. Lo scopo di questo progetto è quindi quello di sensibilizzare il fruitore all’arte e alla cultura, mettendo a disposizione sul sito della Fondazione Mazzoleni e su diversi cataloghi d’arte, le recensioni degli artisti in modo che possa emergere la loro vera identità.
La Fondazione Mazzoleni, in collaborazione con il Prof. Davide Pagnoncelli, psicologo, psicoterapeuta e arteterapeuta, hanno sviluppato il progetto “Arteterapia”. Il Prof. Pagnoncelli realizza una serie di recensioni, basate sulla psicoanalisi, di alcuni artisti selezionati e delle loro opere, volte alla valorizzazione degli stessi. Lo scopo di questo progetto è quindi quello di sensibilizzare il fruitore all’arte e alla cultura, mettendo a disposizione sul sito della Fondazione Mazzoleni e su diversi cataloghi d’arte, le recensioni degli artisti in modo che possa emergere la loro vera identità.
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SANDRA MENOIA
Trilogia di un’evoluzione esistenziale
Ad ogni costo in direzione contraria ai drammi del passato
per far sgorgare l’energia del cuore.
E così riequilibrare il rapporto tra testa, pancia e cuore.
I quadri di impetuosa energia
e di denso impatto, talora
con scalpellate di colori
intensi, lasciano difficilmente
indifferenti se chi guarda lascia
fluire la propria risonanza
interiore: possono portare
alla scoperta ogni giorno del
contatto col mondo interiore
dell’artista.
Le opere dell’artista possono
essere gradite oppure no,
ma, in un senso o nell’altro,
smuovono sensazioni ed
emozioni, talora in modo
rudemente tenero.
Sandra Menoia dipinge perché
in tal modo scaccia con forza
ed energia rossa l’ombra di
vicende personali piuttosto
drammatiche della sua
infanzia e adolescenza.
L’energia debordante di
parecchi quadri esprime e,
nel contempo, protegge una
sottostante delicatezza e
tenerezza d’animo che, si
intuisce, è stata freddata in
fasi precedenti dell’esistenza.
È come se l’artista, nella ripetizione incalzante di colori, nelle staffilate cromatiche e nel
diffuso rosso variato dalle pulsioni, volesse compensare precedenti e avvilenti ferite e
imprimere nella tela un inebriamento appassionato.
Emerge con frequenza dalle opere un sottofondo pulsionale e caldo, non raramente
aggressivo, che però non diventa assolutamente distruttivo e, per certi versi, si stempera
talora in tenerezza. Ciò aggiunge potenza e incisività ai dipinti e dirige il dinamismo
interiore verso lidi di acquietamento, sia nell’interiorità nell’artista, sia in chi si accosta
ai suoi quadri.
Chi si immerge in queste opere, legge tra le righe almeno tre possibili passaggi evolutivi e
riceve un invito a entrare in contatto anche con la propria energia interiore di osservatore.
Sandra Menoia ha intrapreso da tempo con le sue opere un viaggio itinerante e lungo,
sicuramente non ancora concluso ed essa si trova -dal mio punto di vista- solo nella
seconda fase artistica. E della terza fase si intravedono solo spiragli... per ora.
La produzione artistica di
Sandra Menoia appare un
viaggio aperto, oscillante tra
il già provato e il desiderato
ardentemente, ancora da
sperimentare. Si delinea,
perciò, un viaggio non certo
da tour operator, ma da ribelle
con forte ambizione di scoprire,
conoscere e riconoscere parti
di sé finora sconosciute o non
ancora esplorate.
La prima fase è arrivata
fino ai diciotto anni circa ed
ha avuto caratterizzazioni
paesaggistiche, ingenuamente
fanciullesche.
All’esterno, sulla tela appare la
quiete, ma dentro persiste una
tumultuosa interiorità vulcanica
che appare nascosta dietro
le quinte. Si evidenzia una
pittura più di testa, didascalica,
utile per chi si accontenta di nascondere i propri vissuti e prende in considerazione
prevalentemente peculiarità razionali.
La seconda fase si è concretizzata
nell’età adulta e, dopo una fase di
letargo pittorico seppur ricco di
ricerche e letture di tipo artistico,
esprime il dettato della pancia,
dell’intestino, dei visceri: emerge il
vulcano interiore che si è finalmente
attivato e può produrre lava
incandescente e fertile.
I quadri astratti di questa fase
evidenziano questa pulsività in modo
netto, crudo ed esplicito.
È una pittura umorale che libera e
acquieta l’interno nel suo tradursi
all’esterno: ora l’energia e la forza si
fissa nei quadri e all’interno l’intimità si
acquieta. La quiete e la realizzazione
gratificante, però, durano quanto il
tempo della gestazione dei quadri e
lasciano un sottofondo di nostalgia,
come se il cerchio non si potesse mai
circoscrivere o non potesse chiudersi
mai...
Uno dei suoi ultimi quadri, però, del
dicembre 2020 dal titolo “Ad ogni costo”
è un’opera di forte pulsività viscerale che
fa intravedere, appena accennato, un
intento rivolto verso una fase di cuore.
Questa fase è ancora tutta da scrivere,
ovviamente con pennelli, energia e colori.
Gli interrogativi riguardo al futuro
artistico di Sandra Menoia saranno quasi
sicuramente, per un verso, la possibilità
di interpretare potentemente il proprio
cuore ferito al fine di dargli voce e di
risanarlo tramite la pittura e, per un altro
verso, di ricercare un’originalità nuova per
riequilibrare e armonizzare i messaggi e le
sollecitazioni della testa, dell’intestino e
del cuore.
Una scommessa di “equilibrio trinitario”
molto ambiziosa e impegnativa, ma alla
portata dell’artista. Non potrà essere,
evidentemente, un equilibrio statico
o scontato, bensì dinamico, aperto a
prospettive ampie e nuove.
Davide Pagnoncelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Arteterapeuta
In collaborazione con www.fondazionemazzoleni.com