You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
SPECIALE
[di Gabriele Gulotta]
DIRETTORE
Gabriele Gulotta
DIRETTORE
RESPONSABILE
Dario Fidori
REDAZIONE
Paolo La Rocca
Gabriele Gulotta
LUGLIO '21
PROGETTO
GRAFICO
Gulottacube srl
CONCESSIONARIA
DELLA PUBBLICITA’
Gulottacube srl
SEGRETERIA
Calogera Scrivano
Gentili lettori, questo numero speciale
di PassPartù assume per me un
valore particolare, poiché è dedicato
a due luoghi per me particolarmente
cari, Gratteri e Corleone, e al mondo
che più mi appartiene: l’arte. In
queste pagine troverete un ampio e
dettagliato report sugli artisti e sulle
opere che saranno protagoniste della
mostra Le 5 Generazioni, alla quale
anche io prenderò parte. La prima
edizione di questa mostra si tenne al
Labirinto, il centro culturale che ho
fondato e diretto a Palermo 30 anni
fa. La mostra collettiva rappresentò
un grande evento per la Palermo del
tempo, ideata e voluta da Croce Taravella
che era socio e responsabile
della galleria. Tutti gli artisti partecipanti,
compreso me, erano accomunati
dalla frequentazione dell’Accademia
di Belle Arti di Palermo e in
buona parte accomunati dall’aver
partecipato alla biennale di Venezia,
Accademia che in quegli anni divenne
una grande fucina di artisti e professionisti
affermati in Italia e oltre.
Lo slancio di quegli anni purtroppo
si è in parte affievolito, malgrado sia
frequentata da ragazzi pieni di talento
e creatività. Spero che lo spirito di
quel tempo ritorni. Parte dei colleghi
partecipanti di oggi vi partecipò allora.
Dopo una riedizione un paio
di anni fa, il progetto Generazioni si
amplia e abbraccia due città montane:
Corleone e Gratteri. Oltre 25
artisti esporranno le proprie opere e
metteranno in scena un dialogo sorprendente
e innovativo tra stili, temi
e tecniche artistiche variegate e differenti.
Sarà interessante apprezzare
come ogni generazione, non importa
se precedente o successiva, riesca
a rielaborare gli input e le suggestioni
delle diverse altre generazioni.
Con simpatia noto che i veterani,
seguono, stimolano senza alcuna
presunzione (caratteristica presente
spesso in noi artisti), consigliando
ed aiutando con interesse la partecipazione
delle nuove generazioni
Ringrazio innanzitutto gli artisti che
continuano a credere a questo progetto
e alle nuove leve che hanno
deciso di aderire con entusiasmo.
Ringrazio poi le amministrazioni comunali
che hanno contribuito alla
buona realizzazione delle mostre e
ringrazio voi anticipatamente, sicuro
che visiterete le mostre sia di Gratteri
che di Corleone.
ARCHIVIO
IMMAGINI
Gulottacube srl
Freepik
Unsplash
PASSPARTU
Reg. Trib. di Palermo
n° 6 1994
STAMPA
Seristampa
Alcune foto pubblicate non
riportano il nome dell'autore
perchè a noi sconosciuto.
Alcune fonti documentarie
non sono state citate.
L'editore è pronto a menzionarli
qualora vengano
segnalati e a liquidarne gli
eventuali diritti.
DITORIALE
EDITORIALE
Con il pretesto della mostra ho inserito,
approfittando della richiesta
fattami dal prof. Biagio Cutropia
in rappresentanza del liceo De
Vincenti, di donare una statua al
giardino didattico per tracciare la
strada dei futuri scultori. Donazione
effettuata con generosità dallo
scultore Mariano Brusca. Ciò mi ha
fatto venire in mente la Fiumara
D’Arte, museo a cielo aperto fra i
più grandi in Europa, capitanata,
diretta e finanziata da Antonio
Presti. Ad Antonio è piaciuta l’idea
e per l’inaugurazione, data la
presenza degli studenti dell’Alberghiero,
che ci delizieranno con la
loro cucina, offrirà i suoi consigli.
Sarà anche presente, data l’esperienza
maturata nel tempo con il
comune di Corleone, la Console
di Danimarca Maria Carolina Maddalena
Castellucci per continuare
a portare avanti quanto si era
interrotto. A Corleone il Festival
prenderà inizio il 23 luglio, con l’inaugurazione
della mostra “Le 5
Generazioni” presso il complesso
di Sant’Agostino e con il concerto
solisti de GliArchiEnsemble
(Quintetto d'archi) e Salvatore
Bonventre (Clarinetto) con musiche
di W.A. Mozart e G. Caprisi,
sempre presso il Complesso di
Sant’Agostino, diretto dal maestro
Giuseppe Crapisi.
Via S. Aldisio, 50
90034 - Corleone (Pa)
tel. 091 8462499 - eletronicapieffe@alice.it
LE 5 GENERAZIONI
GENERAZIONI
Il progetto “Generazioni” nasce nel 1988 con la collettiva "Le tre generazioni", al
Labirinto di Palermo, centro polivalente e galleria d’arte, avviato dal direttore artistico
Croce Taravella e dal presidente Gabriele Gulotta. Le parole, come le immagini,
hanno un enorme potere evocativo capace di creare, narrare, rimandare.
Genera-zioni porta con sè il senso di un inizio, di una nascita, e mi piace pensare
che, nonostante gli oltre trent’anni trascorsi, l’idea di fondo, l’intento che ha animato
il primo evento vive, ancora, più forte, perché arricchito di esperienze che ne
esaltano il significato.
Così come appare inscindibile l’idea di tempo, che scorre e racconta una storia,
costruita di una moltitudine di lessici personali, parti di un quadro di straordinaria
ricchezza. Incontro, dialogo, confronto, di esperienze e linguaggi che seppur frutti
individuali di personali percorsi di ricerca artistica, attingono per lo più ad una
fonte comune: la formazione e l’esperienza professionale presso l’Accademia di
Belle Arti di Palermo.
Dopo la mostra di Gratteri del 2019, "Le tre generazioni, più una", che diede concretezza
al desiderio di portare avanti e far crescere un discorso già riscoperto in
divenire, oggi è il tempo della continuità, il tempo di tornare a guardar-si e mostrar-si,
attraverso un evento espositivo che, in più, vuole essere itinerante.
Due le tappe per le collettive in programma a stretto giro: Corleone e Gratteri.
Luoghi non casuali, in cui il magnetismo del genius loci attrae con forza eventi di
tale natura. Itinerante e nomade, eclettico e libero come le opere e gli artisti che
ne prendono parte, le cui rotture stilistiche, forse più transizioni, riflettono una
frammentarietà di linguaggi e tecniche, un’ibridazione figlia dei tempi vissuti.
6
Al recupero della manualità, di tecniche tradizionali che restituiscono spontaneità
ad una gestualità artigianale carica di emotività ed istinto fatta di segni, materia
e atto, non appartenuta ai filoni artistici nati sulla scia del boom economico, si
affiancano le sperimentazioni dell’Art Grafica e Digitale, passando attraverso una
molteplicità di linguaggi (Neo-espressionismo, Post-modernismo, Informale, ma
anche Art Brut, Glitch Art, Arte povera…) chiaro segno di una fisiologica ancorché
necessaria evoluzione del linguaggio artistico degli ultimi decenni.
Visione questa da non intendere nel senso darwiniano del termine, ma come processo
di trasformazione che accoglie il futuro senza negare il passato. Cosi come
l’esperienza trans-avanguardistica di Bonito Oliva, che ha animato gli artisti del
primo evento; ha attraversato, è andata oltre le avanguardie mantenendone comunque
vivido il rapporto.
La collettiva è spazio privilegiato di pittura, di disegno ma anche di scultura, di
incisione, tecniche fotografiche e di stampa tradizionali e digitali. Figurativismo e
astrattismo convivono come espressione di modi di sentire personali, dove forma
e colore assumono una (dirompente) forza comunicativa.
Emerge in generale un ritrovato individualismo, che pone la soggettività dell’artista
in posizione apicale. Ricerca, sperimentazione, libertà espressiva in cui ogni
opera è un unicum, creazione a sé stante carica di elementi eterogenei, mai tuttavia
scissa dal tutto.
le 5 generazioni
Ventisei i nomi:
Giovanni Valenza, Eugenio Cottone, Calogero Barba, Nino Quartana, Guido Baragli,
Croce Taravella, Gabriele Gulotta, Toti Garraffa, Antonello Blandi, Renato La Duca,
Mariano Brusca, Margherita Amabile, Carmelo Guzzetta, Mimmo Schimmenti, Benedetto
Norcia, Rosario Tornese, Dario Taormina, Calogera Gattuso, Antonio Miccichè,
Antonella Lucchese, Arianna Gambini, Umberto Maggio, Greta Tarantino, Vito
Adamo, Claudio Josè Califano, Simona Saladino.
Oltre una visione ermeneutica dell’arte, che (forse) attiene di più alla sperimentazione
e ricerca del singolo, l’evento vuole offrirsi come occasione eccezionale di
incontro, conoscenza e scambio ancor prima che come quadro sinottico di uno dei
tasselli fondamentali del panorama artistico contemporaneo.
Tiziana Sansone
7
TOTI GARRAFFA
Toti Garraffa nasce nel 1947 Palermo, dove vive tutt’ora. Nel corso della sua attività
ha utilizzato diversi media espressivi: dalle matite colorate in preziosissimi disegni
di carattere fantastico e psichedelico, degli anni Settanta, alla cera Pongo, negli
anni Ottanta, che usa con criterio pattern rivestendo in vario modo superfici piane
ed oggetti, non rinunciando alle tematiche dell’identità politica nella sua più profonda
accezione esistenziale ed antropologica. La sua produzione artistica, dagli anni
‘Novanta è, per buona parte inscritta nella tradizione estetica del riciclo di materiali
poveri ed extrartistici riordinati seguendo un tracciato concettuale ed etico che è una
costante di tutta la sua poliedrica produzione. La sua città, Palermo, è stata ed è “teatro”
quasi esclusivo di buona parte del suo lavoro, città che lo ha visto impegnato
anche come animatore di situazioni produttive nel mondo dell’arte, dirigendo egli
stesso gallerie e associazioni culturali promuovendo anche il riutilizzo di spazi degradati,
o “non canonici”, creandovi condizioni idonee per l’arte, segnando momenti
importanti nella formazione di molti giovani artisti a Palermo. Dal 1984 ha partecipato
a diverse mostre personali e collettive. Nel centesimo anniversario di “Fontana” di
Marcel Duchamp ha realizzato una mostra di assemblaggi grandi e piccoli presso la
galleria l’Altro Artecontemporanea di Palermo.
Ozono
1999
plastilina e collage su faesite
53 x 85 cm
8
Eugenio Cottone nasce nel 1956 a Misilmeri (Pa). Dopo essersi diplomato all'istituto
statale d'arte, completa gli studi artistici all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel
corso di pittura. Per circa un decennio ha lavorato come designer del gioiello presso
la prestigiosa azienda palermitana "Fiorentino metalli preziosi", conosciuta a livello
internazionale. Contemporaneamente frequenta l'ambiente artistico degli anni '70
/'80, in particolare il critico d'arte Francesco Carbone e il poliedrico artista Giusto Sucato,
fraterno amico. Eugenio ha iniziato il suo percorso pittorico ispirandosi ai pittori
espressionisti figurativi, prediligendo fra questi Soutine e successivamente artisti
come Bacon, Giacometti, Vespignani, che lo porteranno verso la pittura informale di
Afro e all'action painting di de Kooning. La sua ricerca nel tempo è orientata verso
un'astrazione che trova la sua origine in una dimensione evocativa della memoria,
dalla vita stessa dell'artista. Scrive di lui Giacomo Cuttone: "Le superfici pittoriche di
Eugenio non hanno inizio né fine, sono superfici in-finite. La sua è una pittura in-formale,
basata sul gesto che risponde solamente al cuore e all'intelletto. Una pittura materica
che, via via, si fa segno, a volte scattante e spigoloso. Altre volte, il gesto pittorico è morbido
e fluido. I suoi colori sono quelli della nostra terra di Sicilia, i colori freschi dell'acqua
che la circonda e quelli aspri, aridi e bruciati del Sole delle nostre colline. Sono luce intensa
come altrettanto intense sono le zone d'ombra. Quando si ha davanti un suo quadro
(percependone fluente intensità e oscillanti vibrazioni) è comunque un tuffo in cerca di
sintonizzazione, un assistere a un concerto di musica jazz (la musica che tanto ama). Le
sue pennellate in onda seguono incessantemente il ritmo sincopato." Dalla metà degli
anni '80 si allontana dalla scena
artistica ed espositiva, non
tralasciando la sua ricerca
pittorica, per dedicarsi all'insegnamento
delle discipline
pittoriche nei licei artistici
della regione siciliana, sino al
pensionamento nel 2019.
EUGENIO COTTONE
Pesca notturna
1997
tecnica mista su tela
80 x 70 cm
9
CROCE TARAVELLA
Croce Taravella nasce nel 1964 a Polizzi Generosa (Pa). Si forma artisticamente
presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, frequentando il corso di Pittura sotto la
guida del docente e artista Alfonso Leto. Nel 1983/84 conosce a Napoli il celebre gallerista
Lucio Amelio, che lo introduce nel panorama artistico e culturale della città;
esperienza che gli consente di venire a contatto con l’opera di Beuys, Warhol, Cucchi,
Paladino, Longobardi ma soprattutto Rauschenberg, la cui influenza artistica si rivela
importante per gli esiti successivi del suo lavoro. Dopo aver elaborato in modo singolare
gli stilemi della Transavanguardia e del Neoespressionismo tedesco diffusi in
quegli anni, Croce sviluppa un’iconografia personale caratterizzata da filamenti, macchie,
tratti convulsi e grumi di pigmenti, all’interno di paesaggi frammentati ed intrisi
di memoria intima e collettiva, il cui collante è il gesto pittorico stesso, non scevro di
una certa violenza espressiva. Nel 1986 fonda e dirige a Palermo il centro polivalente
II Labirinto, nell’ambito del quale promuove performance, mostre, installazioni di
artisti di respiro nazionale ed europeo; e successivamente Mondotondo, coinvolgendo
giovani artisti in un progetto più vasto di riqualificazione del quartiere Vucciria. Il
corpus delle sue opere più mature, lo porta ad essere riconosciuto a livello nazionale
ed internazionale, esponendo a partire dal 1993, nelle più importanti città italiane
(Torino, Milano, Venezia) ed europee come Bregenz (Austria) e Berlino, Melbourne,
Sidney, Mosca, Amsterdam, Madrid, Parigi, Bruxelles, Barcellona, Vienna, oltre ad altre
innumerevoli esposizioni personali e collettive in tutto il territorio italiano. Nella sua
produzione rientrano anche interventi ambientali ed installazioni permanenti. Taravella
partecipa inoltre in qualità di artista alla 51ma Biennale Internazionale di Arte
di Venezia e alla 10ma di Architettura. I suoi ultimi lavori, Cronotipi, sono stati esposti
nel 2018 al Riso - Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, con i quali l’artista ricostruisce
e connette memoria intima e collettiva, paesaggi e architetture distanti
tra loro, icone del passato e amici. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e
private. Attualmente vive e lavora tra il centro madonita di Castellana Sicula e Roma.
Via Propaganda
Roma 2008
tecnica mista su tela
90 x 120 cm
10
Concepito in primavera nella swinging London, Guido Baragli nasce nel Natale
1962 nel centro del golfo di Mondello dove tutt’ora vive e lavora, nella casa già sede
dell’atelier del padre Giacomo, scultore. Dipinge e fotografa da subito e nel 1984
espone la sua prima mostra personale, “Mumbo Jumbo”, nei Magazzini Cleotto di
Palermo. L'anno dopo si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel
1987 si trasferisce a Milano e poi a Bologna dove svolge un’intensa attività d'artista,
fino al suo rientro a Palermo nei primi 2000. In occasione dell’inaugurazione della
Galleria d’arte moderna Sant’Anna, il sindaco di Palermo lo nomina ambasciatore
dell’arte palermitana nel mondo, ruolo che consentirà a Baragli di diffondere a
livello internazionale le caratteristiche e le suggestioni della GAM (Galleria d’Arte
Moderna). La sua arte si ispira alla ricerca dei dettagli mostrati dai macro-ingrandimenti,
in cui gli oggetti della quotidianità acquistano il valore negato da sguardi
sempre più fugaci. Dopo il suo ritorno in Sicilia, le atmosfere dipinte richiamano
colori solari, dai toni smaltati ed accesi, tipici della tradizione mediterranea. È tuttora
convinto dell’imbattibilità della pittura.
GUIDO BARAGLI
Pere a Bologna
olio su tela
120 x 120 cm
11
GIOVANNI VALENZA
Giovanni Antonio Valenza, classe 1957, nasce a Petralia Sottana (Pa). Consegue
il diploma al Liceo Artistico di Palermo nel 1975, per poi proseguire i suoi studi
presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, concludendo con il Diploma Accademico
in Pittura nel 1980. Frequentando spesso ambienti pluriculturali, acquisisce
negli anni abilità comunicative sempre più efficaci, che lo porteranno a coordinare
con successo diversi gruppi di lavoro nell'ambito dello spettacolo, nel settore scenografico
artistico (come televisione, cinema e teatro) cooperando a vari progetti,
sin dagli anni Novanta, con la Fondazione Teatro Biondo di Palermo, la Fiera del
Mediterraneo a Palermo, fino a stringere collaborazioni come esperto del settore,
oltre che in Italia, anche all'estero. Si è dedicato, inoltre, all'attività di docenza
di materie artistiche, pratiche e teoriche. Partecipa a numerose mostre d'arte, sia
personali che collettive, in ambito pittorico e grafico, tra cui "Le tre generazioni",
l'esposizione collettiva alla quale prende parte nel 1988, presso la galleria Il Labirinto,
a Palermo.
Fatti loro
olio su tela
140 x 100 cm
12
Mimmo Schimmenti è nato a Misilmeri nel 1961. Dopo aver frequentato il Liceo
Artistico si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Vive ed opera
a Misilmeri. Attualmente è docente ordinario di Discipline Pittoriche presso l’Istituto
d’Arte di Bagheria. Schimmenti ha iniziato a lavorare muovendosi nell’area della transavanguardia
e dell’Art Brut con un linguaggio fortemente simbolico; infatti la raffigurazione
di bambole su cui ha lungamente insistito la sua pittura, ha rivelato sin da
allora la vocazione ad una intensa e avvertita attività simbolizzatrice, creativamente
resa tra pensiero immaginativo, costruito o predeterminato, e irrealtà fantastica nella
quale il simbolo rincorre e intreccia latitudini esoteriche di efficace suggestione. Ha
partecipato a diverse collettive e manifestazioni artistiche ed ama lavorare per cicli.
Recentemente alcune sue opere sono state acquisite ed esposte in modo permanente
presso il “Museo Guttuso” di Villa Cattolica a Bagheria.
MIMMO SCHIMMENTI
Nudo
olio e acrilico
140 x 80 cm
13
MARGERITA AMABILE
Margherita Amabile è nata a Castellamare del Golfo nel 1961, ha studiato presso
l'Istituto d'Arte di Cefalù e l'Accademia di Belle Arti di Palermo. Affianca, alla sua attività
artistica, la professione di docente di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico
M. D'Aleo di Monreale. Nel corso della sua carriera ha partecipato a diverse mostre
personali e collettive in tutta Europa, dalla Sicilia fino a Roma, Vienna e Parigi.
Alberi I
2021
acrilico e gesso su tela
120 x 80 cm
14
Carmelo Guzzetta nasce a Catania nel 1961. Si diploma presso il Liceo Artistico
E.Catalano di Palermo nel 1980 e consegue il diploma di laurea all’Accademia di Belle
Arti di Palermo nel 1985. Ha lavorato presso il Teatro Biondo come attrezzista costruttore
dal 1988 al 1996. Attualmente è titolare di cattedra di discipline grafiche e
pittoriche presso il Liceo Artistico Regionale Renato Guttuso di Bagheria, dal 2007.
Ha partecipato a varie colletive e manifestazioni artistiche nazionali, tra cui la 2a e
3a Rassegna Nazionale Accademia Belle Arti Expo Bari (1984/1985) ed alcune sue
opere sono presenti presso collezioni private ed enti pubblici. Nel 1985 partecipa al
premio incisione G. Ugonia - S. Morselli al comune di Brisighella, con conferimento
della medaglia d’argento “Presidente della Repubblica”. Anche lui è uno dei protagonisti
della collettiva “Le tre generazioni” del 1988 al Labirinto di Palermo. Tra le ultime
esposizioni: "PRAESAEPE quest'ora su tutte le ore - 111 artisti interpretano il Natale", a
cura di Michele Bravo, Palermo (2017) e “Le 3 generazioni, 2 generazioni dopo”, spazi
espositivi del Museo di Gratteri (2019). Vive e opera a Palermo.
CARMELO GUZZETTA
Montagne verdi
2021
tecnica mista su carta
33 x 48 cm
15
GABRIELE GULOTTA
Nato nel 1966 a Corleone Gabriele Gulotta affianca l’attività di artista e scenografo
a quella di pubblicitario, editore ed organizzatore di eventi. Presente sin dagli
anni ’80 dell’arte a Palermo, ha gestito e diretto diversi centri culturali e multimediali
come il Voltaire con direzione artista della galleria d'arte Toti Garraffa ed Il Labirinto
con direzione artistica oltre che socio di Croce Taravella. Fucine di nuovi artisti oramai
affermati a livello internazionale (tra questi ricordiamo Croce Taravella, Gigi Lo Cascio,
Cocò Gulotta...). Pittore e scultore, nelle sue opere la commistione tra sacro e profano,
etico ed eretico provocano una profonda catarsi e un senso di smarrimento volto alla
introspezione e all’analisi personale e sociale.
Martirio
carboncino, pastelli
ad olio e gessetti su
cartoncino
20 x 10 cm
16
Nato a Palermo e cresciuto a Palermo, spinto dalla voglia di allontanarsi dalla
città, Renato La Duca si trasferisce a Gratteri. Vive nel paese madonita insieme a
sua moglie, due figlie ed un cavallo. Immerso nei boschi di querce delle Madonie
affacciati sul mare, sviluppa la sua poetica artistica, soprattutto nel campo della
scultura, che lui definisce la sua meditazione, il mezzo per sentirsi innocente rispetto
alla comune, inconsapevole e distruttiva produttività umana.
RENATO LA DUCA
Horus
scalpello su pietra
17
CALOGERO BARBA
Calogero Barba è nato a Mussomeli (CL) nel 1958. Ha studiato all’Istituto Statale
d’Arte “F. Juvara” di San Cataldo e all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel corso di
Scultura. Nel 1980 approda alla Scultura e grazie alla frequentazione delle Gallerie
d’Arte e degli studi di alcuni artisti palermitani matura la conoscenza del divenire
dell’Arte Visiva. Da diversi anni è docente di Tecniche dell’Incisione/Grafica d’Arte
all’Accademia di Belle Arti di “Michelangelo” Agrigento. Da anni si occupa di libri d’artista
e scrittura visuale e come operatore culturale dirige l’Archivio di Comunicazione
Visiva e Libri d’Artista di San Cataldo. Dalla seconda metà degli anni Novanta si
interessa di elaborazioni digitali al computer investigando le risultanze coloristiche
che il mezzo suggerisce. Nel 2014 per la Città di San Cataldo realizza e colloca una
scultura in pietra dal titolo “Emblema” opera dedicata al 4° centenario di fondazione
del paese.
Cervello e chiocciola rossa
2018
tecnica mista su tavola
50 x 40 cm
18
Mariano Brusca è nato a Palermo nel 1966. Nel 1985 si diploma in pittura all'Istituto
d'Arte di Palermo e nel 1989 si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti.
Vive e lavora sia in Danimarca che in Sicilia, dove insegna al Liceo Artistico di Palermo.
Nel 2011 ha partecipato alla Biennale di Venezia. La sua espressione artistica
spazia dal linguaggio scultoreo a quello pittorico, toccando anche l'ambito fotografico,
grafico, scenografico e del restauro (nel 2004 ha realizzato la scenografia per
"Mille e un velo" presso l'antico teatro greco romano di Taormina). Nelle sue opere si
percepisce l'influenza della scultura greca classica, reinterpretata con un personale
linguaggio cromatico, integrando varie tecniche delle arti applicate: mosaici, fusione
in bronzo, lavorazione della pietra e del legno, ceramica, ecc. Tra le attività più recenti,
ricordiamo: Il Dialogus Creaturarum Moralizatus nell’interpretazione dell’arte
contemporanea - Libri d’artista in formato leporello, a cura di Antonina Greco, Sala
di Lettura della Biblioteca della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo (2013);
Biennale di scultura in salgemma, Villa Sgadari, Petralia Soprana(2013); Premio “Nino
Maggio”, Fondazione Ignazio Buttitta per l’alto riconoscimento per le arti figurative
siciliane, Centro di cinematografia sperimentale dei Cantieri Culturali Alla Zisa di
Palermo (2013); Personale di scultura “MEDITERRANEO” stanza dell’Aliprandi, Brera,
Milano (2014); Simposio di scultura La Pietra di Favignana, Cave di Sant’Anna, Favignana
(2014); Numero d’oro armonia del mondo, collettiva a cura di Ninni Greco, Assessorato
alla cultura- archivio storico comunale Palermo(2015); realizzazione di un
monumento presso porto di Palermo, in ricordo delle vittime del 1911 della triangol
factory di New York – commissionato dalla UIL di Palermo e inaugurato dal sindaco
della città Leoluca Orlando (2017).
MARIANO BRUSCA
Petra
2000
calcarenite bianca
di Caltabellotta
19
ANTONELLO BLANDI
Di professione grafico pubblicitario, Antonello Blandi inizia a “comporre” queste
opere che inneggiano al puro ottimismo, arredando le esposizioni della Regione
Siciliana negli Stati Uniti e in Italia, in occasione di vari eventi a partire dal 1995.
Scopre questa nuova “professione” di pittore, dopo il notevole gradimento ricevuto
in tutte le mostre e contribuisce allo sviluppo di una nuova “visione” della Sicilia,
dove tutto è all’insegna della solarità e della forte cromaticità. Le opere sono
legate indissolubilmente alla stessa professione dell’autore, che fa della grafica l’elemento
portante di tutte le sue realizzazioni, e diventano esse stesse, produzioni
editoriali e scenografiche per gli allestimenti dei vari eventi. Poesia, spiritualità e
profonda serenità interiore sono felicemente accomunate in uno splendido connubio
nelle suggestive composizioni di Antonello Blandi che, con uno stile estroso
e strettamente personale, interpreta l’intima essenza dell’inconscio e materializza
i sentimenti e i sogni dell’umanità. Spaziando con disinvolto virtuosismo tra l’irrealtà
e la fantasia e seguendo l’impulso della sua feconda creatività, Antonello
Blandi si allontana volutamente dai temi e dai canoni della pittura accademica,
per creare fantastiche visioni di sogno, colme di fascino e di gioia. I suoi splendidi
panorami, illuminati da enormi soli fiammeggianti o rischiarati da suggestive lune
argentate, creano i presupposti fondamentali per far rivivere magiche atmosfere
oniriche. In tutte le sue opere è sempre presente la casa, elemento di primaria importanza
per l’uomo, le cui instabili architetture appaiano mutevoli e imprevedibili,
simili a pittoresche composizioni riflesse dai frammenti colorati di un fantastico
caleidoscopio. Le ricorrenti trasgressioni prospettiche unite all’assenza di razionali
verticalismi e di ovvie orizzontalità, conferiscono alle scene una sorprendente dinamicità,
mentre le fantastiche raffigurazioni, colme di cromatica mediterraneità,
sono pervase da un elevato lirismo che rievoca mondi favolosi e ideali, inneggianti
alla Vita e alla Natura. Antonello Blandi è stato scelto nel 2017 da GOOGLE, per
il “Camp internazionale” come rappresentante dell’arte pittorica siciliana; e nello
stesso anno dal Corriere della Sera per “il bello d’Italia”.
Palermo
2021
acrilico e olio su tela
100 x 120 cm
20
Calogera Gattuso nasce nel 1965 ad Alia, città presso la quale vive attualmente.
Nel 1990 si diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo e dal
1990 al 1994 collabora con il restauratore A. Cristaudo a Palazzo Abatellis. Partecipa
ad alcune mostre ed inoltre, dal 1998 al 2000 lavora a progetto per il comune
di Alia. Nel 2007 consegue il diploma di specializzazione di II livello in Arte Sacra
(Pittura) e, dal 2007 al 2010, insegna Tecniche e tecnologie pittoriche presso l'Accademia
di Agrigento. Dal 2010 al 2015 collabora con il Comune di Alia, in veste
di esperto, per la valorizzazione del beni culturali. Inoltre, dal 2015 scrive per la
rivista locale "La voce della Mamma".
CALOGERA GATTUSO
Incredulità di Tommaso
2006/2007
olio su tela
119 x 81 cm
21
NINO QUARTANA
Nino Quartana nasce a Palermo nel 1960. Pittore, scultore, scenografo, ceramista,
frequenta il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 1979 espone le
sue opere e si occupa di scenografia. A Milano ha realizzato per la RAI: scenografie,
costumi teatrali e pubblicitari. Progetta e realizza anche diversi stand espositivi per
il BIT di Milano (esposizione internazionale del turismo) e per altre importanti
manifestazioni. Ha collaborato con Fiumara d’Arte (Castel di Tusa, Sicilia), come direttore
artistico dell’atelier della ceramica, dove sono state esposte sue opere in occasione
della personale del 2006; alcune opere fanno parte della collezione permanente
dell’atelier. Con incarico della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo,
in collaborazione con l’archeologo Sebastiano Tusa, si è occupato della ricostruzione
in dimensioni reali di siti archeologici siciliani esposti all’Albergo delle Povere di Palermo
durante la mostra ‘Prima Sicilia’. Ha insegnato tecniche pittoriche e scenotecnica,
in diversi corsi di specializzazione, in Italia e all’estero. Si è anche occupato per anni di
sviluppo nel territorio ed inclusione, in progetti finanziati dall’Unione Europea destinati
al recupero di ragazzi a rischio, attraverso la creatività del teatro di strada, della
pittura e della scenografia. Dal 2007 al 2015 ha vissuto a Manila, dove ha esposto nelle
più importanti gallerie della capitale e in luoghi prestigiosi delle Filippine come il
sito UNESCO ‘San Augustin Museum’ di Intramuros, l’Ayala museum, la Galleria 2000.
Nel 2008 ha tenuto un workshop (residenza artistica) a Legaspi con artisti del luogo e
giovani studenti e dove ha esposto le sue opere al ‘Capitol Atrium’. Le sue opere sono
esposte in musei e collezioni private in Italia e all’estero e nell’ambasciata Italiana a
Manila. Nel 2011 ha donato un ritratto dell’eroe nazionale delle Filippine Josè Rizal
al museo a lui dedicato, ad Intramuros, dove è tuttora esposto. Rientrato in Italia nel
2016 vive e lavora a Cefalù.
Paesaggi
romantici
del terzo
millennio n.24
2016
tecnica mista su
cartonkappa
e camera d’aria
riciclata
26 x 38 cm
22
Dario Taormina, nato a Palermo nel 1964, è scenografo, pittore e grafico. Ha insegnato
all'Accademia di Belle Arti di Venezia ed attualmente svolge la sua attività di
docenza presso l'Accademia di Brera. Durante la sua attività ha esposto sia in diverse
città italiane che all'estero; tra le varie esposizioni si cita Expo Arte Bari; "Necrofilia"
(Roma, Torino, Palermo); "Tendencias - Biennale delle produzioni giovanili del
Mediterraneo" (Barcellona); "Nuove Tendenze" (Torino, Genova, Bologna, Belgrado);
I nuovi soggetti a rischio, Basilica di San Nicola, (Siracusa); "Scenari di fine secolo",
Galleria Visual (Palermo); "V Biennale D’ARTE SACRA CONTEMPORANEA", Palazzo Pubblico,
Magazzini del Sale (Siena); Salon Mladih, Padiglione dell’Arte (Zagabria); "Le Tre
Generazioni", Galleria il Labirinto (Palermo); "Von Dei Heide", Museum Galleria Helga
Wichter Istituto Italiano di Cultura (Wuppertal); "Il Genio Di Palermo - II edizione" (Palermo);
"Encuentro Europeos Con El Arte", Palcio de Exposiciones (Teruel, Spagna).
DARIO TAORMINA
C’era #1
2021
cera vergine su matrice incisa
ad acquaforte
50 x 50 cm
23
BENEDETTO NORCIA
Benedetto Norcia nasce a Monreale nel 1963. Tra il 1975 e il 1982 è apprendista
presso la bottega dell’artista monrealese Pino Anselmo, immergendosi nell'esperienza
multidisciplinare di pittura, mosaico, ceramica, fusioni di vetro, smalti su rame, vetrate
mosaicate e dipinte, sperimentazioni tecniche, lustri metallici, restauro pittorico
e musivo. Successivamente si iscrive all' Istituto Statale d’Arte per il Mosaico a Monreale.
Dopo l'esperienza militare, nel 1984-85 frequenta, presso l'Accademia di Belle
Arti di Palermo, il corso di pittura con Aldo Pecoraino ed, un anno dopo, con Salvatore
Provino. Nel 1986-87 frequenta il corso di pittura con Saverio Terruso all'Accademia
di Belle Arti di Milano ed, un anno dopo, quello di scultura con Andrea Cascella. Successivamente,
nell' ottobre del 1989, si trasferisce temporaneamente a Losanna, Svizzera.
Nel corso della sua attività artistica partecipa a varie mostre, sia collettive che
personali, a livello nazionale ed internazionale, concedendosi una "pausa paternità"
dal 1996 al 2003 , durante la quale si dedica esclusivamente al lavoro in laboratorio.
Nel 2012 trasferisce l’atelier nella città di Milazzo, presso la quale fa rientro nel 2017,
ed apre la Domus Musìa B&B atelier e camere d’arte. Nel 2020 si trasferisce nuovamente
a Monreale, dove tutt’ora vive ed opera.
Cava fra i boschi bruciati
2021
olio su tela
100 x 70 cm
24
Nato a Palermo, Antonio Miccichè frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di
Belle Arti, diplomandosi il Pittura nel 1992. Dall’inizio degli anni ’90 è presente nelle
scene artistiche italiane ed estere. Il suo percorso artistico si contraddistigue per
la molteplicità delle forme espressive adottate che, partendo dalla pittura, spaziano
dall’installazione alla scenografia, dagli allestimenti teatrali all’utilizzo esclusivo
del disegno. Tra gli interventi più significativi, alcune delle mostre personali:
PROFESSIONE: reporter-Diario d’inverno, a cura di Raffaella De Pasquale, Galleria
Nuvole, Palermo 2016; HappyHours, a cura di Jean Blanchaert, Galleria Nuvole,
Palermo 2010; Aprile è il mese più crudele, installazione multimediale, Palazzo Resuttano,
Palermo 2009; Piani di Fuga, a cura di Emilia Valenza, loggiato San Bartolomeo,
Palermo 2007; tra le molte mostre collettive: Made in Sicily, Le Ciminiere di
Catania e Albergo delle Povere a Palermo nel 2012; Spring Exhibition, Charlottenborg
Fonden, Copenaghen (DK) 2011; Hotel des etrangers, a cura di Giusy Diana,
Laboratorio Zeta, palermo 2011; INTERVENTO 1, a cura di Eva Di Stefano, partecipando
con l' installazione multimediale Il sogno degli altri, Kunsthaus Tacheles di
Berlino nel 2003. Dal 1998 al 2001 partecipa come artista a tutte le edizioni del Genio
di Palermo - studi aperti degli artisti ideate da E. Di Stefano, presentando opere
pittoriche ed installazioni (Fuochi fatui nel 1999); nel 2000 realizza l’allestimento
per la mostra di Christian Boltanski Monte di Pietà, curata da Sergio Troisi, Palazzo
Branciforte a Palermo. Dal 2000 al 2011 ha insegnato all’ABADIR di San Martino
delle Scale, Pittura, Teoria della percezione, Fotografia, Morfologia e dinamica della
forma. Si trasferisce a Venezia e dal 2016 vive e lavora a Torino.
ANTONIO MICCICHè
Paesaggio
1993
tecnica mista su carta
100 x 100
25
ROSARIO TORNESE
Rosario Tornese nasce nel 1964 ad Altavilla Milicia in provincia di Palermo. Dopo
la maturità artistica, nel 1987 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Nel 1988 a Monreale, alla presenza di Leonardo Sciascia, padrino dell’evento, inaugura
e dirige insieme ad altri giovanissimi colleghi il “Priapo”: «sette giovanissimi
artisti, freschi di accademia e riunitisi in cooperativa, problematizzati dalla cronica
mancanza di spazi per mostre e dalle insormontabili difficoltà che incontra chi è all’inizio
della sua carriera» (Di Stefano E., “Priapo un nuovo spazio per l’arte”, Giornale di
Sicilia, Palermo, 3 giugno 1988). Il “Priapo”, galleria e stamperia, ma soprattutto luogo
d’incontro e di dibattito, si poneva nel panorama cittadino di allora come uno spazio
multifunzionale, come un poliedrico centro di elaborazione artistica in senso lato. In
stretta collaborazione con Francesco Carbone, direttore del Centro Studi, Ricerca e
Documentazione “GODRANOPOLI”, il “Priapo” diviene in quel periodo uno spazio di
primaria importanza, un punto di riferimento per artisti di diversa formazione e di
eterogenea matrice etnica e culturale. Nel 1993 partecipa a Novorganismo, gruppo
catanese che ha operato fin dalla metà degli anni Ottanta nell’ambito della ricerca creativa
contemporanea, dando una panoramica sulle più avanzate ricerche estetiche in
territorio siciliano. Frattanto Tornese diviene titolare della cattedra per l’insegnamento
del Laboratorio Artistico indirizzo Arti Figurative Pittura presso il Liceo Artistico di
Bagheria. Negli anni espone in diverse mostre collettive e personali. Tra queste ultime
si ricorda “Un guizzo, un tenebrore”, nel dicembre del 2012, curata da Aldo Gerbino
presso il Loggiato San Bartolomeo della Provincia Regionale di Palermo e “Res nullius”,
agosto/settembre 2014, curata da Manuela Conciauro presso il Museo Civico
di Castelbuono, Palermo. Tra le opere musealizzate è possibile citare: “ Red Beetle on
the leaf ” e “ Pyrrhocoris apterus adulto”, acquisite dal Museo Guttuso di Bagheria; “
Natura in un metro di cielo”, dalla pinacoteca d’arte contemporanea del Museo Civico
di Castelbuono; “ Ritratto di Ezio Pagano”,da MUSEUM, Osservatorio dell’arte contemporanea
in Sicilia, Bagheria; “Maschio di Cetonide ” acquisito dalla “Quadreria Mediterranea”,
collezione di
Arte Contemporanea
di proprietà dell’Università
di Palermo il cui
nucleo prestigioso è
costituito dalla grande
tela di Renato Guttuso,
“La Vucciria”.
Laguna
2017
tecnica mista su tela
95 x 105 cm
26
Arianna Gambini nasce a Palermo nel 1988. Inizia i suoi studi presso l’Istituto Statale
d’Arte di Palermo Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara, conseguendo il diploma
nel 2007. Prosegue i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, frequentando
dapprima il corso di Restauro Pittorico, conseguendo il primo diploma accademico
nel 2015. Successivamente, frequenta il biennio specialistico di Grafica d’Arte
presso la stessa accademia, conseguendone il diploma di II livello, con il massimo dei
voti, nel 2018. Affascinata dall'atmosfera dei laboratori e delle stamperie, nel 2019
svolge uno stage post-diploma presso la stamperia a caratteri mobili Better Press Lab,
a Roma. Nei suoi lavori, Arianna ritrae soggetti soventemente scarni, drammatici e
spigolosi ispirati alle opere di Kathe Kollwitz, e nudi femminili sensuali e lascivi che
evocano le figure nodose di Egon Schiele, prediligendo le tecniche xilografiche, calcografiche
e il disegno.
ARIANNA GAMBINI
Nudo di donna
2016
acquaforte, vernicemolle,
acquatinta, pastello su zinco;
inchiostro bruno con fondino
cognac su Rosaspina avorio
matrice: 29 x 15 cm
supporto: 50 x 35 cm
27
GRETA TARANTINO
Greta Tarantino nasce nel 1989 a Palermo, città presso cui attualmente vive e ha
acquisito la sua formazione artistica. Consegue il Diploma di maturità presso il Liceo
Artistico E. Catalano e il Diploma Accademico di I livello in Pittura all’Accademia di
Belle Arti di Palermo, presso la quale ha frequentato il corso specialistico di Grafica
d’Arte conseguendone il Diploma Accademico di II livello nel 2019; nella stessa città
ha inoltre collaborato con l'Associazione Flavio Beninati. Toccando diversi ambiti
artistici durante il proprio percorso di studi e personali approfondimenti, partecipa
ad alcune mostre ed eventi culturali; le ricerche, che hanno preso forma nei lavori
degli ultimi anni, riguardano i concetti di Memoria/Traccia/Passaggio, costruiti attraverso
atmosfere oniriche e nebulose, nebbiose apparizioni ed evanescenze di luoghi
e personaggi, rielaborazioni grafiche di immagini fotografiche d’epoca, prediligendo
il disegno e le tecniche incisorie.
Betulla
2021
tecnica mista e maniera pittorica su zinco;
battuta a secco e fondino trasgressivo
Fabriano Ingres gialletto; inchiorstri
nero e verde su Rosaspina avorio
matrici: 4 x 12, 2 cm; 0 8,5 cm
supporto: 50 x 35 cm
28
Vito Adamo nasce a Mazara del Vallo nel 1990. Termina gli studi all’Accademia di
Belle Arti di Palermo nel 2018, conseguendo la specializzazione in grafica d’arte. Passa
i seguenti due anni fra Spagna e Italia, collaborando con diversi artisti e grafici fra
cui Paco Aguilar, che assiste nel suo studio di Malaga “Gravura” e con il quale curerà la
stampa delle edizioni calcografiche di autori provenienti da diverse parti del mondo.
Nel 2020 decide di tornare nella sua città natale per dedicarsi all’apertura del proprio
studio di tecniche grafiche e alla divulgazione di queste all’interno del territorio. Partecipa
infatti come esperto ad alcuni progetti riguardanti l’arte all’interno di scuole
ed enti pubblici e nel 2021 è tutor alla “Stamperia popolare” presso il centro sociale
Sappusi a Marsala. Partecipa inoltre attivamente fin dalla sua prima edizione alla manifestazione
“Art Park”, sul territorio di Mazara del Vallo. Fortemente influenzato da
letteratura e illustrazioni fantastiche con una forte componente “dark”, oltre che dalla
pittura a cavallo fra '800 e '900 e dalle atmosfere di generi musicali come il progressive
rock, il new metal e l’elettronica, mescola suggestioni grafiche e pittoriche per
presentare luoghi della mente fuori dallo spazio e dal tempo, con una forte carica
straniante dove le leggi naturali sono variabili, e dove spesso esseri umani, animali e
vegetali, oltre che elementi paesaggistici e architettonici, si trovano mescolati in una
materia unica. Si dedica inoltre alla realizzazione, in coppia con un altro artista mazarese,
di installazioni create con materiali di scarto, caratterizzate da una carica molto
più ironica e provocatoria, mantenendo comunque un carattere onirico.
VITO ADAMO
Nameless City II
2021
tecnica miasta su carta
65,5 x 87 cm
29
ANTONELLA LUCCHESE
Antonella Lucchese nasce a Palermo nel 1989, si diploma presso l’Accademia di
Belle Arti di Palermo, specializzandosi in Grafica d’Arte. La sua ricerca ha una matrice
autobiografica: nasce dall’esigenza di recuperare gli aspetti più reconditi della propria
esperienza che affiorano appena sulla superficie di tele e stampe. I suoi lavori
spaziano dalla fotografia alla cianotipia, rispondendo di volta in volta alle esigenze
del momento. Realizza una personale nel 2015, ‘’Sottopelle’’, presso 091Lab (attuale
Rizzuto Gallery) a Palermo, mentre tra le sue collettive citiamo: ’’Debut 16’’, Galleria
del Teatro Garibaldi, Palermo (2016); ‘’Art in Progress / Precari equilibri interiori’’, Chiesa
dell’Annunziata del Giglio, Palermo (2014); ‘’Art in Progress’’, Palazzo Oneto di Sperlinga,
Palermo (2013).
Lulù I
2016
cianotipia
23 x 20 cm
30
Umberto Maggio nasce a Palermo nel 1988. Studia presso il Liceo Scientifico Madre
Teresa di Calcutta, Cammarata (AG), dove nel 2006\2007 consegue il Diploma di
Maturità Scientifica. Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo,
conseguendo il Diploma Accademico di Primo Livello in Grafica d’Arte nell’A.A.
2016\2017 ed il Diploma Accademico di Secondo Livello in Grafica d’Arte nell’A.A.
2019\2020. Durante gli studi accademici, nell’A.A. 2016\2017 è stagista in qualità di
Archivista presso la Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo; nel 2019 vince
il Concorso Internazionale di Incisione “Primo Premio Studenti Grafica Italiana”, a cura
di Associazione Nazionale Incisori Italiani. Nell’A.A. 2019\2020 è Cultore della Materia
presso la Cattedra di Tecniche dell’Incisione 1-2-3, Corso del Prof. Sandro Bracchitta,
inoltre collabora come tirocinante con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma
per cui svolge diversi incarichi come incisore, grafico ed organizzatore in relazione
ad un ciclo di seminari disposti di concerto con l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Attualmente è cultore della Materia presso le Cattedre di Tecniche dell’Incisione 1-2
e Serigrafia (Biennio), Corsi del Prof. Riccardo Mazzarino. I lavori di Umberto Maggio
mirano al racconto dei viaggi mistico-alchemici e sono legati ai concetti filosofici
dell’Esogenesi e della Panspermia: parlano, insomma, del nascere della vita mediante
profonde connessioni universali. Connessioni, queste, che attraversano l’Albero
Sefirotico della Cabala: i suoi rami si intrecciano come in un grande Faggio - albero
simbolo della conoscenza norrena - e tendono verso l’alto in direzione del cosmo e
dei suoi infiniti sentieri astrali, proiettando l’uomo verso altri mondi inscindibilmente
connessi.
UMBERTO MAGGIO
La porta di Venere e delle stelle
2020
collografia, puntasecca
matrice: cartone vegetale; 80 x 50 cm
supporto: tessuto di cotone misto seta a
trama fine, bianco caldo; 80 x 50 cm
31
SIMONA SALADINO
Simona Saladino nasce a Palermo nel 1994. Studia presso il Liceo Artistico Giuseppe
Damiani Almeyda di Palermo, dove nel 2011\2012 consegue il Diploma di Maestro
d’Arte presso la sezione Architettura. Frequenta nel 2013\2014 il Corso di Pittura
dell’Accademia di Belle Arti e di Restauro ABADIR di San Martino delle Scale, Monreale
(PA). Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo conseguendo
il Diploma Accademico di Primo Livello in Grafica d’Arte nell’A.A. 2017\2018 ed
il Diploma Accademico di Secondo Livello in Grafica d’Arte nell’A.A. 2019\2020. Nel
2017 è la vincitrice del Primo Premio X Edizione del Premio Internazionale “Biennale
di Incisione - Città di Monsummano Terme”, con annessa pubblicazione sul catalogo
“Confronto fra Accademie di Belle Arti. Mostra Omaggio Picasso-Campigli” e mostra
collettiva al Mac,n Museo di Arte Contemporanea e del Novecento, Villa Renatico
Martini, Monsummano Terme (PT). Durante gli studi accademici, nell’A.A. 2019\2020
è Cultore della Materia presso la Cattedra di Tecniche dell’Incisione 1-2-3, Corso del
Prof. Sandro Bracchitta; inoltre, collabora in
qualità di tirocinante con l’Istituto Centrale per
la Grafica di Roma per cui svolge incarichi come
Incisore Litografo, grafico ed organizzatore in
relazione ad un ciclo di seminari disposti di concerto
con l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Attualmente è cultore della Materia presso la
Cattedra di Serigrafia (Biennio), Corso del Prof.
Riccardo Mazzarino. Le Incisioni proposte sono
tratte dal progetto HUMAN che verte sulla trasposizione,
ora plastica ora visiva, di corpi umani
ricoperti di pellicola per alimenti: impronte
essenziali che abitano un mondo fatto di materia
e segno. Si tratta di “sudari” in cui l’impiego
della pellicola isola l’individuo, lo rende asettico
e lo cela, privandolo delle sue specifiche fattezze
e al contempo della sua individualità. Un
oggetto omologato, mercificabile, eppure protetto.
Immagini di transizione a metà strada tra
l’esistenza e la memoria che vogliono evocare
il nostro contemporaneo storico in cui l’uomo,
fattosi misura di tutte le cose, è costretto non
solo all’isolamento ma anche all’ineluttabilità
della sua natura precaria e fragile.
Human #2
2020
collografia, puntasecca
matrice: tessuto di cotone
a trama fine; 84 x 50 cm
supporto: tessuto di cotone misto
seta a trama fine, bianco caldo;
84 x 50 cm
32
Claudio Josè Califano nasce a Palermo nel 1994, si diploma presso il Liceo Artistico
Statale E. Catalano di Palermo, successivamente continua i suoi studi presso
l’Accademia di Belle Arti di Palermo, periodo durante il quale partecipa ad alcune
mostre nel contesto palermitano. Studia Pittura, ed in seguito, deciso di ampliare le
sue conoscenze e coltivare la sua passione per la grafica, si iscrive al biennio di Grafica
d’Arte dove il suo lavoro muta e si consolida in uno stile personale fatto di stampe sia
calcografiche che litografiche, accompagnate da stampe digitali. Nel 2017 partecipa
al X Premio Internazionale Biennale d’Incisione - Città di Monsummano Terme. I movimenti
creati tramite l'utilizzo dello scanner, hanno permesso a questi ultimi lavori di
svilupparsi nella creazione di nuovi personaggi, ritratti sdoppiati, allungati, che sembrano
quasi delle grottesche contemporanee. Lo scopo di questi lavori è evidenziare
gli stati d’animo delle persone con cui l'autore delle opere si rapporta in determinati
momenti; vengono quindi generati dei disturbi tipici della Glitch Art, che si possono
assimilare ai disturbi della persona, del momento, dei sentimenti. Gli interventi cromatici
creano movimento e valore intrinseco alle cose. I segni creati in post-produzione
accompagnati dalla scrittura automatica, che richiama i lavori degli espressionisti
astratti, vengono utilizzati come didascalia e come segno che scalfisce la materia.
Tutto questo ha portato a una consapevolezza del lavoro tramite l’introspezione, che
indica il processo mentale per cui una persona guarda dentro di sé ed è in grado di
analizzare le proprie esperienze; realizza un’auto-osservazione dei processi della sua
coscienza (oggetti privati, fatti mentali o fenomeni), grazie alla quale riesce a conoscersi
meglio. In questo caso, si fa carico di scrutare l'interiorità degli individui per
scovare la vera essenza della persona e portarne allo scoperto i suoi sentimenti verso
il mondo. Ogni essere umano nasconde nell’Es, anche se in modo latente, la sua vera
natura; dunque solo quando prende il sopravvento o avviene il processo introspettivo,
questo esce e rivela la sua propria verità. Il lavoro è un assemblaggio di tecniche
e momenti ben precisi.
CLAUDIO JOSè CALIFANO
Alè
2020
Stampa digitale e inchiostro
su carta fotografica 120 g/m.
21 x29,7 cm
33
IL VOSTRO
BENESSERE
HA UNA CASA
36
Via Roma, 1 - 90034 Corleone (PA)
Tel. 091 846 1341
farmaciabinenti.it - info@farmaciabinenti.it