Propietà ottiche e meccaniche dei mezzi ottici _ WHO report on vision 2019
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Abstract
Per rendere più attuale il lavoro di ricerca sulle: “Proprietà dei mezzi ottici”, abbiamo
deciso di far partire questo elaborato da un documento che riveste un'importanza
storica ma soprattutto clinica sulle condizioni visive dell’intero globo. Nel 2019 la
World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità) pubblica un report
su quali sono le grandi problematiche che affliggono il mondo a livello visivo. Da
questa attenta e precisa fotografia che descrive la visione di tutta la popolazione del
pianeta, ci siamo interrogati e posti delle domande riguardanti il nostro settore: otticooptometrico.
Abbiamo cercato di rispondere nel modo più critico e scientifico
possibile, seguendo sempre un iter logico basato su grafici e teorie consolidate della
scienza dell’ottica oftalmica.
Perché la visione va garantita?
Prima di analizzare l'argomento è doveroso capire e sottolineare come sia importante
la vista. Fra i cinque sensi quello della visione è il più dominante, poiché riveste un
ruolo di fondamentale importanza nell’arco vitale di ognuno di noi.
Appena nati, le capacità di ricognizione facciale sono il primo mezzo di comunicazione
tra il neonato e i genitori. Dall'infanzia all’adolescenza la vista gioca un ruolo critico
nell'apprendimento e nell’integrazione sociale, dalle scuole agli sport; un ragazzo che
non vede è penalizzato 1 . Anche per gli adulti, la visione diventa un punto cardine che
va ad assimilarsi col mondo del lavoro e di conseguenza assume connotati di
importanza economica. Con l’avvento dell’anzianità, le capacità visive acquisiscono un
valore aggiunto, la vista permettere di mantenere i contatti sociali e la propria
indipendenza, per giunta è stato dimostrato come l’acuità visiva è in stretta
correlazione con il benessere personale e la salute mentale 2 .
Nei paesi in via di sviluppo e nei
bassi e medi ceti sociali di tutto
il mondo, si riscontrano ad oggi
notevoli problematiche
riguardanti la salute oculare.
Fin quando queste differenze
sanitarie non saranno colmate,
ci troveremo davanti a una
grande problematica umanitaria
non solo a livello sanitario ma di
carattere sociale, economico e
culturale.
Se invece allarghiamo il campo
d’indagine nell’ipovisione e
cecità i problemi aumentano in
maniera esponenziale. Nel 2015
è stato stimato che la potenziale
perdita di produzione globale a
carico della miopia non corretta
è di $244 miliardi US , una
quantità di denaro che supera il
costo stesso della correzione
dell’errore refrattivo che a
livello medio è di $202 miliardi
US annui in tutto il pianeta 3 .
“Quando un paese non vede
si hanno problematiche
sociali, culturali e
economiche”
School children, Sierra Leone
Come vede il mondo?
Tutti almeno una volta nella vita ci siamo trovati o ci troveremo davanti a una
patologia oculare o a un qualsiasi altro problema visivo. Da bambini è comune
contrarre una semplice congiuntivite, oggi giorno è diventato usuale indossare un
occhiale da vista per correggere un difetto visivo o se vivremo a lungo tutti andremo
incontro al fenomeno fisiologico della presbiopia. I difetti visivi è le patologie oculari
sono all’ordine del giorno in tutte le parti del pianeta. La principale domanda che oggi
sorge è capire come vede l’umanità e analizzare quali sono le principali cause di
ipovisione o cecità.
Seppur fare una stima valutativa della acuità visiva nel mondo è un’impresa ardua a
livello statistico, la WHO ha cercato di quantizzare le problematiche legate alla visione
a livello globale, in base alla letteratura medica e le ricerche fatte fino ad ora.
2,6 miliardi a
con miopia
196 milioni c
con maculopatia degenerativa
legata all’età
312 milioni
Sotto i 19
anni
1,8 miliardi b
con presbiopia
In questa ricerca abbiamo voluto inserire le tre principali cause di perdita della visione
a. miopi nel 2020, secondo: “Global prevalence of
myopia and high myopia and temporal trends from
2000 through 2050.”
b. presbiti nel 2015, secondo: “Global prevalence of
presbyopia and vision impairment from uncorrected
presbyopia: systematic review, meta-analysis, and
modelling.”
c. persone affette da ARMD nel 2020, secondo: “Global
prevalence of age-related macular degeneration and
disease burden projection for 2020 and 2040: a
systematic review and” meta-analysis.”
Seppure questo è un quadro parziale con una determinata percentuale di errore, ci
fornisce una fotografia dall’alto delle condizioni visive del pianeta. Un'altra ricerca
particolarmente importante è quella svolta dal The Lancet Global Heart 4 che ci descrive
un dato statistico più preciso su quante persone soffrono di problemi visivi che induco
a ipovisione e anche a cecità. Secondo lo studio al mondo ci sono all’incirca 2,2
miliardi di persone che hanno problematiche visive debilitanti, tra queste ci sono 1
miliardo di pazienti che hanno patologie o difetti visivi che potrebbero essere
prevenuti o tratti.
Presbiti non corretti 826 milioni
Errori refrattivi non corretti
123,7 milioni
Cataratta 65,2 milioni
Glaucoma 6,9 milioni
Opacità corneali 4,2 milioni
Retinopatia diabetica 3 milioni
Facendo un focus sui presbiti, notiamo che una stragrande fetta della popolazione non
riceve cure necessarie per compensare il difetto visivo o ha una gradazione non
adeguata.
Si nota subito come paesi
orientali come il Sud Est asiatico,
l’Oceania e il Sud dell’Asia hanno
una elevata presenza di presbiti
non corretti o con una non
adeguata correzione, questa fetta
di popolazione rappresenta lo
80% di presbiti non corretti al
mondo 5 . Questi dati statistici
sono stati correlati all’elevato
tasso di popolazione e alle lunghe
aspettative di vita.
Fonte: Adapted from: Flaxman SR, Bourne RRA, Resnikoff S, Ackland P, Braithwaite T,
Cicinelli MV, et al. Global causes of blindness and distance vision impairment 1990–
2020: a systematic review and meta-analysis. The Lancet Global Health.
2017;5(12):e1221–e34
“Si stima che la necessità globale di
insoddisfatta correzione
della presbiopia nel 2015 sia del
45%” 5
Quanto è profondo il divario?
È evidente agli occhi di tutti che esiste un profondo
divario tra i paesi industrializzati e quelli in via di
sviluppo, anche nel ramo della visione.
La grande sfida della WHO parte da questo
abisso di differenza fra chi può
permettersi di vedere il mondo e chi non
ha le opportunità per farlo. Ma la
visione non è una qualità elitaria, è un
diritto che va garantito a ogni essere
umano. La profondità di questo immenso
divario che c’è fra chi possiede la vista e chi
non ce l’ha è pari a $14 miliardi US.
L’organizzazione mondiale della sanità ha
garantito che con quella quantità di denaro
si potrebbe riequilibrare la situazione
globale, combattendo tutte quelle dinamiche
della compromissione della vista a livelli
moderati o drastici per tutte le cause
preventivabili o trattabili. Infatti con un investimento
finanziario di quella portata si potrebbero trattare la stragrande parte degli errori
refrattivi non corretti e le cataratte a livello globale.
“$14 miliardi per
donare la vista a
chi non può
permettersela”
Operazioni di cataratta $6,9
Errori refrattivi non coretti $7,4
Le esigenze sono tutte uguali?
Globalmente i bisogni visivi sono diversi in base ad aree geografiche, poiché mutano:
le caratteristiche etniche, l’età media, e i modi di vivere che variano da zona in zona.
I deficit visivi delle popolazioni sub-africane cambiano rispetto agli isolani
indonesiani, gli abitanti di Tokyo svilupperanno una visione diversa rispetto alle
popolazioni indigene del Brasile.
Da qui nascono le nostre domande: “Come dovranno essere spesi i $7,4 miliardi di
dollari preventivati da WHO per correggere i vizi refrattivi nel mondo? Il materiale
oftalmico deve essere uguale in tutto il globo? Potremmo dare la stessa lente oftalmica
a popolazioni totalmente diverse fra loro?”
“Potremo
dare
a tutto il
mondo
le stesse
lenti?”
Thai child, Myanmar
UV e Cataratta
Tutti i popoli equatoriali e sub equatoriali convivono quotidianamente con una
continua esposizione a raggi UV-B 6 . La tipologia di questi raggi ultravioletti è fra i
principali fattori di rischio per lo sviluppo di cataratte corticali. Se pur la WHO ha
preventivato una somma ben precisa per le operazioni di cataratta nel mondo, alcuni
paesi non hanno neanche le strutture ospedaliere necessarie per affrontare tali
interventi. Un esempio lampante ci viene fornito da dati riguardanti il CSM “Cataract
Surgical Rate” (tasso di operazioni di cataratta), questo dato ci fornisce il numero
d’interventi eseguiti per milione d’abitanti. Paesi come: la Costa D’Avorio, il Congo o
la Liberia hanno il CSM più basso al mondo sotto le 157 unità. Approssimativamente il
50% delle popolazioni in via di sviluppo vivono a più di un’ora da una città, questo
dato assume un’importanza rilevante sull’accessibilità della cura oculistica di queste
popolazioni 7 . Per paesi del genere e tutto il Centrafrica le manovre di prevenzione
possano essere più rapide e anche meno costose.
È fondamentale proteggersi dai raggi UV e per farlo bisogna fare uso di una protesi
oftalmica.
Grafico del CSM nel 2004 in Africa
Per queste tipologie di esigenze sono consigliati tutti quei materiali che hanno una
bassa trasmittanza nello spettro degli UV che va dai 100 nm ai 380 nm.
E’ definito fattore o coefficiente di trasmissione o trasmittanza di un materiale,
per ogni lunghezza d’onda T(), la seguente espressione:
T() = e /
È usuale esprimere la trasmittanza specialmente nei grafici in valore percentuale T%
“la trasmittanza indica quindi il rapporto, per ogni lunghezza d’onda, tra il
flusso che il materiale trasmette rispetto a quello che riceve”
Per fare un calcolo preciso della trasmittanza si usano strumenti come lo
spettrometro
In queste curve di trasmittanza si può notare come cambia il coefficiente T% al
variare del materiale e anche della colorazione della lente
Fonte: VisionCare Journal, “I filtri solari”, Dr. Luigi Mele.
Un altro modo per aumentare la protezione dei nostri occhi è giocare con un altro
parametro fondamentale delle proprietà dei mezzi ottici cioè la riflettanza
E’ definito fattore o coefficiente di riflessione o riflettanza di un materiale, per
ogni lunghezza d’onda (), la seguente espressione:
() = r / i
È usuale esprimere la trasmittanza specialmente nei grafici in valore percentuale %
“la riflettanza indica quindi il rapporto, per ogni lunghezza d’onda, tra il
flusso che il materiale riflette rispetto a quello che riceve”
Se si rimane nei termini dell’ottica gaussiana si può calcolare la riflettanza tramite
la formula di Fresnell:
= (n – 1 )2 / (n + 1)2*
*Questa formula vale per un solo diottro e n rappresenta l’indice di rifrazione assoluto
Per aumentare
la riflettanza di
una lente si
può applicare
un
trattamento di
specchiatura
che non solo
filtrerà i raggi
UV ma li
rimanderà
indietro.
La variabile che
garantisce la
protezione dei
filtri
per l’occhialeria
da sole è chiamata
trasparenza ed è
una proprietà
ottica legata alle
impurità della
lente.
Fonte: direttiva europea filtri solari, norma ISO 14889
Tutte le popolazioni che vivono in prossimità dell’equatore non solo devono
proteggersi dalla radiazione ultravioletta ma devono pure convivere con le altre
temperature subtropicali. Il calore è una proprietà meccanica che influisce sui
mezzi ottici. Se una lente infatti è sottoposta a sollecitazione termica si assiste a una
variazione delle sue dimensioni, per capire come reagisce un materiale al calore
bisogna osservare il proprio coefficiente di dilatazione termica.
È definito coefficiente di dilatazione termica lineare di un materiale:
Cdil = l / (l0.t)
ossia l’allungamento per unità di lunghezza e di temperatura.
L’impatto dei traumi
Un’altra problematica che non può essere trascurata è la pericolosità dei traumi
oculari, purtroppo l’osservazione dell’incidenza di questi sfortunati eventi è
veramente difficile da monitorare a livello globale, a tal proposito ci siamo focalizzati
sull’incidenza di quest’incidenti a livello nazionale. Da uno studio epidemiologico
condotto dalla Sapienza di Roma su: “I traumi oculari contusivi e perforanti”. 8 Su un
campione di dati raccolto dal 2007 al 2010 al pronto soccorso oculistico del Policlinico
Umberto I di Roma, si registrano 30.000 accessi alla struttura sanitaria per traumi
oculari. Con una media di 80 accessi quotidiani, i traumi oculari costituiscono il
35% delle visite d’emergenza al pronto soccorso.
Fonte: macrotraumi oculari del pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, dal 2007 al 2010.
I traumi più pericolosi, quelli che richiedono un’ospedalizzazione, si nota dal grafico
sopra citato che hanno diversa natura. Predominano gli incidenti sportivi, lavorativi e
domestici. Si riscontrano diversi quadri clinici dopo un trauma contundente oculare:
corpi estranei corneali, abrasioni corneali, corpi estranei congiuntivali e ustioni
chimiche della cornea.
Se pur lo 82% dei ricoverati recupera una buona acuità visiva (LgMAR compreso tra
0,5 e 1) la restante parte diventa ipovedente o ceca.
“In quasi 1
traumatizzato
su 5
permangono
esiti
permanenti
piuttosto
gravi e
invalidanti”
Hong Kong, after eye surgery
È impensabile azzerare la traumatologia oculare, però è possibile ridurla mediante
delle specifiche protesi ottiche che abbiano un’elevata resistenza agli urti.
Le lenti oftalmiche sono delle ottime protesi visive che ci agevolano nella nostra
quotidianità, ma contemporaneamente potrebbero mettere a rischio la nostra
incolumità poiché si potrebbero frantumare sui nostri occhi. La resistenza agli urti è
un parametro fisico fondamentale che è strettamente collegato alla sicurezza
dell’occhiale. Un ottico-optometrista deve saper consigliare la tipologia giusta di lente
in base all’attitudine e le esigenze del portatore.
USA, Surgeon wearing a mask
Materiale
Vetro laminato
Vetro non temperato
Vetro temperato termicamente
CR-39 1.6 (con strato indurente) 9
PMMA
Nikon 1,67 (con strato indurente) 9
CR-39
Trivex (con strato indurente) 9
Policarbonato (con strato indurente)
Policarbonato (senza strato indurente)
Velocità
43 km/h
43 km/h
65 km/h
113 km/h
122 km/h
156 km/h
176 km/h
189 km/h
547 km/h
878 km/h
Del materiale da testare viene
ricavato un provino di forma
rettangolare e dello spessore di 2
mm, che poi viene bloccato in
appositi morsetti. Viene sparata,
con cannoncino pneumatico, una
sferetta di acciaio di 6 mm di
diametro: la resistenza all’urto del
materiale è determinata dalla
velocità che la pallina deve avere
per frantumare o sfondare il
provino
Quando si consiglia una lente secondo dei parametri di sicurezza bisogna anche capire
se quella lente è dotata di strato indurente o meno. Questa ulteriore lavorazione
favorisce la rottura del mezzo ottico ma ne aumenta la resistenza all’abrasione.
Si predilige fare questo trattamento sulle lenti organiche, la motivazione per cui la
resistenza agli urti diminuisce è dovuta al fatto che le lenti che ricevono questa
tipologia di trattamento,
hanno uno strato
superficiale più cristallizzato
che fa perdere la struttura
amorfa del materiale con
conseguente infragilimento.
Per valutare la resistenza
all’abrasione di un materiale
esistono diverse tecniche ma
essenzialmente si basano su
un unico principio,
analizzare la trasmittanza
prima e dopo l’abrasione.
Se pur in presenza minore,
nello studio del Policlinico Umberto I di Roma, si riportano dei traumi di natura
caustica con conseguente ustione chimica della cornea. Fra le proprietà meccaniche di
una lente oftalmica rientra pure la resistenza all’aggressione chimica. Di
quest’ultima caratteristica del mezzo ottico si valuta quanto materiale si è perso dopo
una settimana di infusione in una soluzione acida diluita al 10%.
L’epidemia di miopia
La Word Healt Organisation non ha soltanto scattato una fotografia sulla salute
oculare del pianeta, ma ha anche fatto delle previsioni e calcolato dei pronostici di
quello che succederà da qui a dieci anni. Partendo dagli studi su l’aumento demografico
globale si è notato che il settore della vista deve essere pronto a sostenere una
imponente impresa di salute pubblica. Nel 2030 le persone al di sopra i 60 anni
passeranno da 962 milioni (2017) a 1,4 miliardi e gli over 80 raggiungeranno i 202
milioni 10 . Sarà dovere degli specialisti della visione venire incontro alle problematiche
che emergeranno, come ad esempio i 2,1 miliardi di presbiti che saranno presenti nel
2030 un incremento del 17% rispetto al 2015 11 . L’incremento senile globale e correlato
all’aumento dell’aspettativa di vita, di conseguenza si assisterà ad un aumento di
patologie fisiologiche legate all’invecchiamento. Senza dubbio l’attenzione degli
esperti è ricaduta su patologie come: il glaucoma e la degenerazione maculare legata
all’età 12 13 .
Fonte: WHO report on vision, page 60 figure 2.6
Il mutamento delle capacità visive non riguarda soltanto le fasce d’età più anziane,
proprio tra gli individui più giovani si sta registrando un silente aumento esponenziale
della miopia. L’incremento repentino dei miopi nel mondo a portato diversi studiosi a
parlare di epidemia globale di miopia. Si stima che da 2,62 miliardi nel 2020
aumenteranno 3,36 miliardi nel 2030 fino a toccare i 4,75 miliardi nel 2050. Di
conseguenza i più a rischio sono chi sviluppa miopie elevate poiché più propensi ad
andare incontro a perdita della vista per patologie oculari come il distacco di retina 14 .
Si sconosce una precisa eziologia della miopia, la componente genetica è quella che
pesa di più specialmente sullo sviluppo di alte miopie, ma non basta a spiegare il
drastico aumento di miopi che si sta osservando.
Seppure questo incremento caratterizza di più le popolazioni orientali 15 , la
miopizzazione viene registrata in tutte le parti del mondo, ciò conferma la teoria che
esistono dei fattori di rischio esterni o ambientali. Da un decennio a questa parte c’è
stato un cambio radicale delle abitudini e degli stili di vita, inseguito ai processi di
globalizzazione e l’avvento dello IoT (internet of thing), gli smartphone, computer e
tutti i devices tecnologici riscuotono un’importanza fondamentale nell’arco della
giornata di tutti noi, dal lavoro allo svago sono diventati parte integrante della nostra
quotidianità. Ciò ha fatto aumentare il tempo trascorso nei luoghi chiusi e ha intaccato
le attività all’aperto, mutando le nostre abitudine visive, portandoci sempre più a un
approccio di visione ravvicinata. L’eccesso di sforzo accomodativo e l’aumento del
tempo negli spazi chiusi possono favorire lo sviluppo di miopia, se pur in minima parte
e alle volte avendo poco significato clinico nella ricerca 16 .
Naturalmente i giovani essendo più affini con le nuove tecnologie sono più propensi a
sviluppare miopia.
Fonte: Global Prevalence of Myopia and High Myopia and Temporal Trends from 2000 through 2050
Il progresso scientifico nel ramo della
prevenzione della miopia ha aumentato
le ricerche negli ultimi decenni. Dalle
industrie oftalmiche e farmaceutiche al
settore della contattologia si sta
osservando come le aziende siano più
attente al processo di progressione
miopica specialmente nei bambini 17 .
Area 2020 2030 2050
Europa Centrale 34,6 % 41,8% 54,1%
Nord America 42,1% 48,5% 58,4%
Asia-Pacifico 53,3% 58% 66,4%
Asia Orientale 51,6% 56,9% 65,3%
Oceania 9,1% 12,5% 23,8%
Globale 33,9% 39,9% 49,8%
Ma si evince dai recenti studi epidemiologici che il processo di miopizzazzione è già in
corso nelle generazioni odierne e che fra 30 anni ci sarà una prevalenza globale di
miopi intorno al 49% negli adolescenti di oggi. Questo dato allarmante deve fare
riflettere e preparare il settore della visione, se da una parte la ricerca sta investendo
e finanziando sulla prevenzione, dall’altra parte bisogna essere pronti a garantire
nel migliore dei modi la visione a tutti i miopi che verranno.
“Bisogna
essere pronti
a fronteggiare
l’ingente
numero di
miopi dei
prossimi anni”
Le lenti oftalmiche rappresentano la protesi visiva più versatile e immediata per
affrontare questa sfida di sanità pubblica, necessitando soltanto di una montatura
posso essere distribuite in tutte le parti del mondo indipendentemente dalle condizioni
igieniche sanitarie. Bisogna analizzare quali sono le caratteristiche ottiche che si
possano adattare al meglio all’impresa della correzione globale della miopia.
Senza dubbio una lente oftalmica per essere chiamata tale deve garantire delle
caratteristiche di isotropia (presenta uguali caratteristiche fisiche
indipendentemente dalla direzione considerata in ogni sua parte) e omogeneità (le
proprietà fisico-chimiche sono uguali in ogni sua parte).
La proprietà più caratterizzante in ogni mezzo ottico è l’indice di rifrazione.
Si definisce indice di rifrazione assoluto n di un mezzo ottico: il rapporto
costante fra il seno dell’angolo d’incidenza i e il seno dell’angolo rifratto r.
n=sen i/sen r
L’indice di refrazione rappresenta una variabile cardine per l’ottico-optometrista
da cui partono le diverse valutazioni nella scelta di un materiale oftalmico.
Quando un fascio policromatico attraversa un mezzo ottico si prendono tre indici
refrattivi fondamentali secondo Fraunhofer:
nf -> indice per le lunghezze d’onda del blu idrogeno (486,13 nm)
nd-> indice per le lunghezze d’onda del giallo sodio (589,29 nm)
nc-> indice per le lunghezze d’onda del rosso idrogeno (656,27 nm)
questi tre indici servono a calcolare due parametri ottici importanti la dispersione e
la rifrangenza.
La dispersione equivale alla differenza fra gli indici del blu nf e del rosso nc
nf – nc= dispersione
mentre la rifrangenza è la differenza fra l’indice del giallo nd e l’indice dell’aria 1
nd – 1= rifrangenza
il rapporto fra la dispersione e la rifrangenza corrisponde al numero di Abbe di
un mezzo ottico
v= (nf – nc)/(nd – 1)
Con il numero di Abbe si valuta la bontà ottica o qualità ottica di una lente.
Data la portata di richiesta di lenti negative che il mondo dell’ottica dovrà soddisfare
bisogna trovare un giusto ed equo compromesso di tutte le caratteristiche ottiche e
meccaniche. Considerando tutte le proprietà citate in questa ricerca, evidenziamo che
il CR-39 modificato con indice di rifrazione 1,6 possa essere il materiale adatto o
che per la stragrande maggioranza possa soddisfare le esigenze di una grossa fetta di
miopi. La versatilità di questo materiale consente di lavorare su basse e medie miopie
e data la sua alta resistenza agli urti gli permette di essere un materiale longevo nel
tempo, ad avvantaggiare la durata del 1,6 è anche il su fattore di assorbimento che
può andare dai 350 ai 400 nm. Avere un alto valore di assorbanza non è solo
fondamentale per la protezione degli occhi ma ci fornisce un dato su quanta luce
assorbirà la lente e come s’ingiallirà nel tempo.
Conclusioni
Con questa ricerca si è voluto indicare che ogni lente ha un fine che varia in base a dei
fattori esterni e soggettivi. Le problematiche riguardati la salute oculare sono varie e
numerose nel mondo, le principali cause di cecità nel mondo sono prevenibili e c’è una
stragrande parte di quest’insieme che potrebbe riacquisire il dono della vista grazie a
una semplice lente oftalmica. Diventa un dovere professionale e morale di ogni
specialista impegnarsi sempre di più per abbassare questo divario e cercare di
prevenire nel migliore dei modi le future problematiche visive che colpiranno il
pianeta da qui ai prossimi decenni.
Matteo Paglia
Bibliografia
1
Ethan D, Basch CE. Promoting healthy vision in
students: progress and challenges in policy, programs,
and research. The Journal of School Health.
2008;78(8):411–6.
2
Court H, McLean G, Guthrie B, Mercer SW, Smith DJ.
Visual impairment is associated with physical and
mental comorbidities in older adults: a cross-sectional
study. BMC medicine. 2014;12:181.
3
Naidoo KS, Fricke TR, Frick KD, Jong M, Naduvilath TJ,
Resnikoff S, et al. Potential lost productivity resulting
from the global burden of myopia: systematic review,
meta-analysis, and modeling. Ophthalmology.
2019;126(3):338–46.
4
Global causes of blindness and distance vision
impairment 1990-2020: a
systematic review and meta-analysis.
5
Fricke TR, Tahhan N, Resnikoff S, Papas E, Burnett A,
Ho SM, et al. Global prevalence of presbyopia and
vision impairment from uncorrected presbyopia:
systematic review, meta-analysis, and modelling.
Ophthalmology. 2018;125(10):1492-9.
6
Catherine A McCarty, Hugh R. Taylor. A Review of
the Epidemiologic Evidence Linking Ultraviolet
Radiation And Cataracts.
7
Weiss D, Nelson A, Gibson H, Temperley W, Peedell
S, Lieber A, et al. A global map of travel time to cities
to assess inequalities in accessibility in 2015. Nature.
2018.
8
F. Cruciani, O. Campagna, M. Genzano, V. Russo, I
traumi oculari contusivi e perforanti, Dipartimento
Organi di Senso – Sapienza Università Roma.
10
UN. World Population Prospects: The 2017 Revision.
2017.
11
Fricke TR, Tahhan N, Resnikoff S, Papas E, Burnett A,
Ho SM, et al. Global prevalence of presbyopia and
vision impairment from uncorrected presbyopia:
systematic review, meta-analysis, and modelling.
Ophthalmology. 2018;125(10):1492-9.
12
Tham YC, Li X, Wong TY, Quigley HA, Aung T, Cheng
CY. Global prevalence of glaucoma and projections of
glaucoma burden through 2040: a systematic review
and meta-analysis. Ophthalmology.
2014;121(11):2081-90.
13
Wong WL, Su X, Li X, Cheung CM, Klein R, Cheng CY,
et al. Global prevalence of age-related macular
degeneration and disease burden projection for 2020
and 2040: a systematic review and meta-analysis. The
Lancet Global Health. 2014;2(2):e106-16.
14 Holden BA, Fricke TR, Wilson DA, Jong M, Naidoo KS,
Sankaridurg P, et al. Global prevalence of myopia and
high myopia and temporal trends from 2000 through
2050. Ophthalmology. 2016;123(5):1036-42.
15
C.-W. Pan, M. Dirani, C.-Y. Cheng, et al.
The age-specific prevalence of myopia in Asia:
a meta-analysis. Optom Vis Sci, 92 (2015), pp. 258-266
16
Carr BJ, Stell WK. The science behind myopia.
In: Kolb H, Nelson R, Fernandez E, Jones B, eds.
Webvision: The Organization of the Retina and Visual
System. University of Utah Health Sciences Center.
17
Retina today, Miopia: Global Epidemic,
N. Mehta, A. Wen. http://retinatoday.com/2019/09
/myopia-a-global-epidemic/
9
B R. Chou, G. S-C Yuen, S. J Dain, Ballistic impact
Resistance of selected organic ophthalmic lenses
University of Waterloo.