L'idea 2022
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ANNO XXXVIII - APRILE 2022 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI N. 765 DEL 11/10/1984 - PERIODICITÀ MENSILE - POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004) ART. 1, COMMA 1, CNS BA
1
L’IDEA
3
L’IDEA
EDITORIALE
La ripartenza
MICHELE LORUSSO
Anno XXXVIII
Aprile 2022
Registrazione
Tribunale di Bari
n. 765 del 11/10/1984
Direttore Responsabile
Michele Lorusso
Collaborazione di
Archivio Diocesano Conversano
Società di Storia Patria per la Puglia Sezione
Sudest Barese
Paolo Perfido
Vito L’Abbate
Antonio Fanizzi
Michele Pizzillo
Vision snc Andrea Pattaro
Editore
Mediabuilding Srl - Conversano
Direzione, redazione e amministrazione
70014 Conversano (BA)
Via Polignano, 5
Tel. 080.4090217
Fax. 080.4958424
info@lideaonline.it
Foto
Archivio Diocesano Conversano
Rocco De Benedictis
Mimmo Guglielmi
Michele Lorusso
Paolo Perfido
Mariagrazia Proietto
Michele Pizzillo
Leonardo Difino
Lucky Dario
Francesco Scagliusi
Filippo Dioguardi
Collezione Privata Samarelli
Filippo Dioguardi
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Stampa
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www.lideaonline.it
C
ovid-19. Due anni di pandemia
mondiale hanno letteralmente messo
in ginocchio il settore. Il coronavirus,
il lockdown, la pandemia mondiale
hanno causato danni per miliardi di euro.
Compagnie aeree bloccate. Alberghi, sale di
ricevimento e ristoranti chiusi. Tour operator
fermi. Famiglie intere private delle relazioni
sociali.
Ora, per legge, è finita l’emergenza sanitaria,
ma non la pandemia. Ciò nonostante, qualcosa
comincia a muoversi. La gente ha ripreso
ad uscire di casa. Non solo per fare la spesa
o per andare al lavoro, ma anche per dedicarsi
ad attività ludiche e ricreative. La si vede fare
footing, affollare parchi, riempire ristoranti,
teatri e sale cinematografiche. Questo significa
che la paura del Coronavirus, almeno in
parte, è scomparsa e fa sperare nella ripresa
delle attività turistiche. Ma perché questo avvenga
è necessario rilanciarle, attraverso importanti
ed incisive attività di promozione,
se non si vuol rischiare di distruggere i notevoli
investimenti fatti negli ultimi anni, per
valorizzare alcune zone del nostro territorio.
Non va dimenticato che il turismo è un settore
trasversale, che può accelerare la ripresa
economica e sociale su determinate aree anche
a livello internazionale con grandi benefici
per tutti. Una ragione in più per sviluppare
investimenti governativi su base locale e
internazionale e permettere agli operatori di
ripartire, avviando, nuovamente, le proprie
attività nel settore ricettivo. Un nuovo, pericoloso
freno alla ripartenza è, sicuramente,
la paura della guerra in Ucraina. Paura che si
ripercuote sul turismo ed è destinata a modificare
il modo di viaggiare. Dopo la pandemia,
con la guerra in atto, certamente ci sarà
un’evoluzione del modo di vivere le proprie
vacanze, che potrebbe portare alla scoperta
dei piccoli borghi, delle culture locali e indurre
alla ricerca di periodi di relax protetti e sostenibili.
È probabile che agli itinerari a largo
raggio vengano preferite mete locali. L’imperativo
è, però, ripartire. In tutti i sensi
4
L’IDEA
A destra
LA GROTTA BIANCA
Altre informazioni
e approfondimenti
Tel. +39 080 4998221
www.grottedicastellana.it
segreteria@grottedicastellana.it
Facebook e Instagram:
Grotte di Castellana
01
UN PARTICOLARE
DELLA GROTTA
BIANCA
Grotte
di Castellana
Emozioni al centro
della terra: dai percorsi
turistici a Hell in the
Cave, passando per le
speciali visite Speleonight
e Speleofamily
T
ra gli attrattori turistici più importanti della Puglia,
le Grotte di Castellana sono un complesso
di cavità sotterranee di origine carsica, considerato
tra i più belli e spettacolari d’Italia. Le caverne, i corridoi,
le stalattiti, le stalagmiti e le concrezioni dalle forme e dai colori
sorprendenti di questo sito carsico offrono uno scenario
in grado di meravigliare, fra spazi e prospettive unici.
Il percorso turistico si sviluppa per una lunghezza di circa 3
km ad una profondità media di 70 metri, lungo un tragitto
agevolmente percorribile e con la presenza di guide esperte.
Due gli itinerari previsti, entrambi con partenza dalla caverna
della Grave, la prima e più vasta cavità del sistema sotterraneo
e unico ambiente naturalmente collegato con l’esterno:
uno breve della lunghezza di circa 1 km e quello completo che
conduce alla splendente Grotta Bianca.
A completare l’esperienza la possibilità di utilizzare lungo il
percorso sul proprio dispositivo mobile l’applicazione “Grotte
di Castellana – Guida in italiano, inglese e LIS”.
Oltre ai due itinerari, alla proposta di visita si aggiungono altre
speciali esperienze, come le escursioni Speleonight e Speleofamily,
per esplorare il sottosuolo come speleologi, con la
sola luce del casco in dotazione, e scoprire angoli alternativi
al percorso turistico.
Da oltre dieci anni, inoltre, le Grotte di Castellana ospitano
“Hell in the Cave”, rappresentazione dell’Inferno di Dante
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L’IDEA
6
L’IDEA
02
VICTOR CASULLI,
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
HELL IN THE CAVE
Da oltre dieci anni
le Grotte ospitano
la rappresentazione
dell’Inferno di Dante
Alighieri ambientata
al centro della terra.
Alighieri ambientata al centro della terra in uno scenario suggestivo
che diventa palcoscenico e protagonista, fra anime
dannate e demoni che si librano in volo e si nascondono fra
le rocce.
Tra avvio della stagione turistica e progetti in cantiere, le
Grotte di Castellana guardano al futuro con ottimismo e tante
novità in arrivo. A parlarne è Victor Casulli, presidente del
Consiglio di Amministrazione che gestisce il sito carsico.
03
GROTTA
CIVETTA
Gli ultimi due anni sono stati segnati dalle restrizioni
e ci si è dovuti adeguare alle limitazioni del momento.
Cosa ci si aspetta dalla stagione in partenza?
“Ci aspettiamo una stagione importante e al momento ci
sono tutti i presupposti per un ritorno ai numeri pre pandemia.
Stiamo ricevendo molte richieste di gruppi, dall’Italia e
dall’estero, e ricomincia ad esserci attenzione verso le Grotte
di Castellana anche da parte delle scuole, che hanno sempre
rappresentato una fetta importante dell’utenza turistica e
che dal 2020 è venuta meno. Questo anche perché negli ulti-
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L’IDEA
Il presidente del cda Casulli: “Ci aspettiamo
una stagione importante e al momento ci sono
tutti i presupposti per un ritorno ai numeri pre
pandemia. Questo anche perché negli ultimi
due anni non ci siamo mai fermati realmente e
abbiamo sempre continuato a lavorare per essere
pronti al ritorno alla normalità.”
04 GROTTA
BIANCA
mi due anni non ci siamo mai fermati realmente e abbiamo
sempre continuato a lavorare a livello amministrativo e sul
fronte della comunicazione e promozione per essere pronti al
ritorno alla normalità, potendo proporre un’offerta turistica
varia che abbracci tutti e servizi sempre migliori.”
05 HELL IN THE CAVE
Quali, invece, le prospettive future più a lungo termine?
“Stiamo lavorando su due fronti. Da una parte con una progettualità
che punta all’innovazione e a nuove prospettive di
fruizione del sito carsico. Abbiamo, ad esempio, in cantiere
un progetto basato sul 3D che ha visto già un primo tassello
nella collaborazione nata con il MArTA (Museo Archeologico
Nazionale di Taranto). Dall’altra parte stiamo lavorando per
portare avanti le attività di riqualificazione del sito carsico,
che presto sarà dotato di una nuova illuminazione più performante,
e anche dell’area superficiale, grazie al finanziato che
consentirà il rifacimento della zona circostante e di accesso
alle grotte e alle altre opere già programmate sull’area biglietteria
e ascensori, che renderanno fruibile in maniera più agevole
e più gradevole la permanenza alle grotte”
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L’IDEA
01
A destra
IL PONTE-VIADOTTO
SCELTO PER LE SCENE PIÙ
SPERICOLATE
DEL FILM
Il viadotto che collega l’abitato di
Gravina alla chiesa rupestre della
Madonna della Stella è un’opera di
ingegneria unica al mondo.
007,
da Gravina con amore
L’habitat rupestre e le bellezze artistiche
della città protagonisti nell’ultimo film della saga,
“No time to die”
MICHELE PIZZILLO
“C
he meraviglia!”. È l’esclamazione che ha accompagnò
il trailer dell’ultimo film della
serie 007 “No time to die” girato tra Gravina
e Matera, presentato al seguitissimo Superbowl 2020, finale
della National football league (Nfl) tra i Kansas City Chiefs
e i San Francisco 49ers, nell’Har Rock Stadium di Miami, in
Florida, il 2 febbraio 2020. La meraviglia era rappresentata
dall’habitat rupestre di Gravina che, attraverso il film, veniva
mostrato a tutto il mondo. Infatti, incollati alla tv c’erano 150
milioni di americani a seguire sia l’incontro sia lo show con
le movenze sexy della danza del ventre di Shakira e gli accenni
altrettanto sensuali di pole dance di Jennifer Lopez che, a
quanto pare, passarono in secondo piano rispetto alle bellezze
artistiche di Gravina – solo accennate nel trailer -, con in primo
piano il ponte-viadotto scelto per le scene più spericolate
del film. Un’opera di ingegneria unica al mondo il viadotto
che collega l’abitato di Gravina alla chiesa rupestre della Madonna
della Stella – in posizione dominante sul fantastico habitat
rupestre della città -, edificato in due tempi (1743 – 1750
e rifacimento e completamento 1778 -1781) per iniziativa
della famiglia Orsini, feudatari della città.
Il ponte – alto 37 metri, lungo 90 e largo 5 metri e mezzo – serviva
per permettere l’attraversamento del torrente “Gravina
di Botromagno”, in modo da raggiungere la chiesa rupestre
della Madonna della Stella. Successivamente fu adattato anche
ad acquedotto per portare l’acqua della vicina sorgente di
Sant’Angelo in città. L’acquedotto, che serviva le due fontane,
ancora funzionanti alle due estremità del ponte, era costituito
da 25 archi disposti lungo la spalliera, rimossi a seguito
dell’alluvione del 1855 e sostituiti da una spalliera in tufo. Infine,
nel 1860, l’intera struttura venne messa in sicurezza con
la posa di tiranti di ferro. Contestualmente al film, lo straordinario
monumento di Gravina è stato portato all’attenzione
del Fai-Fondo Ambiente Italiano, con una valanga di cartoline
per l’annuale referendum che indice il sodalizio.
Per visitare il Ponte-viadotto, si può contattare lo Iat di Gravina
(Piazza Benedetto XIII, 17 – tel. 080.3269065, info@iatgravina.it),
che per rendere ancora più interessante la visita,
organizzerà un’immersione nel grande habitat rupestre percorso
dal torrente Gravina. Cominciando dalla Chiesa rupestre
della Madonna della Stella, luogo di misteri e di leggende,
e dall’adiacente complesso rupestre del Padre Eterno dove
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L’IDEA
10
L’IDEA
Ricavata interamente
da un blocco di tufo,
la chiesa rupestre
di San Michele
delle Grotte è la
più importante del
territorio ed è
stata la prima
Cattedrale di
Gravina.
furono trovati anche due guerrieri di epoca V-IV secolo a.C.
Dall’altro lato c’è il Bastione Medievale, resti dell’antica cinta
muraria del ‘500, che assicura una vista panoramica sull’habitat
rupestre davvero unica; vicino c’è la chiesa rupestre di
Santa Maria degli Angeli.
Proseguendo lungo il canyon, con antiche cave di tufo a strapiombo
sul torrente, fornaci, opere irrigue e canalizzazioni di
acqua piovana, si arriva a due altre meraviglie. Il complesso
rupestre delle sette camere fatto di cunicoli scavati nel tufo,
con aperture nella roccia simili a finestre che confermano la
presenza di antichi insediamenti utilizzati sino alla fine del
Medioevo. Di fronte la meravigliosa Chiesa rupestre di San
Michele delle Grotte, che rappresenta una splendida testimonianza
del culto Micaelico in Puglia. Infatti, l’8 maggio di
ogni anno è luogo delle celebrazioni in onore di San Michele,
a ricordo della leggendaria apparizione del Santo nella grotta
di Monte Sant’Angelo. Ricavata interamente da un blocco
di tufo, è la chiesa rupestre più importante del territorio ed è
stata la prima Cattedrale di Gravina. Presenta una pianta quadrangolare
a cinque navate, sorretta da 14 pilastri in pietra
naturale. Elemento distintivo di tale chiesa sono le raffigurazioni
agiografiche sulle pareti, come l’affresco raffigurante il
11
L’IDEA
Merita una visita anche il Museo Fondazione
Ettore Pomarici Santomasi, nel cuore della
città antica, dono del Barone Ettore Pomarici
Santomasi. Al piano terra è custodito un bene di
straordinario interesse artistico, la Cripta di San
Vito Vecchio, grande esempio di arte rupestre
medievale.
volto del Cristo Pantocratore tra San Paolo e San Michele e tre
altari con statue in pietra e gesso, dei tre Arcangeli, oltre una
tomba medievale ad arcosolio. Nella grotta attigua, sono visibili
una serie di teschi e ossa umane, che una lapide attribuisce
ai martiri dell’assedio saraceno del 999.
Senza dimenticare di visitare il Museo Fondazione Ettore
Pomarici Santomasi, nel cuore della città antica, dono del Barone
Ettore Pomarici Santomasi. Qui, a piano terra, dal 1968,
dopo averlo distaccato dall’omonima chiesa rupestre, è custodito
un bene di straordinario interesse artistico, la Cripta di
San Vito Vecchio, grande esempio di arte rupestre medievale.
Non ci soffermiamo a descrivere cosa custodisce la Fondazione
Pomarici Santomasi, perché la sua straordinaria bellezza
va assaporata a poco a poco, sul posto: via Museo 20 – tel.
080.3251021, info@fondazionesantomasi.it; orari di apertura,
dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Tutta questa meraviglia che gli americani hanno visto solo
in un breve trailer, doveva essere visibile in tutto il mondo a
partire dal 9 aprile del 2020, data di uscita nelle sale cinematografiche
di “No time to die”: purtroppo, un’altra epoca, che
fra i tanti disastri, ha privato Gravina di una straordinaria
vetrina di respiro globale
05
LE RIPRESE
DI “NO TIME TO DIE”
A GRAVINA
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L’IDEA
02
A destra
CHIESA MADONNA
DEL SUFFRAGIO
Opera di
VINCENZO FATO
Foto
MIMMO
GUGLIELMI
01
FANOVE
La città di
Castellana festeggia
i suoi primi 850 anni
VINCENZO MASTRONARDI
A dicembre del 1171
l’Abate Eustasio del
monastero benedettino
di Conversano concesse
a Nicola e Costantino le
terre che ospitavano il
villaggio di “Castellano”
N
el corso di tutto il 2022 la comunità castellanese
continuerà a festeggiare i suoi primi 850 anni
di nascita. L’amministrazione comunale di Castellana
Grotte ha, infatti, deciso di celebrare l’importante
ricorrenza dando risalto alla storia della città per come sviluppatasi
nei secoli fino a giungere al 1938, alla scoperta del
grandioso complesso carsico, che attrezzato turisticamente
negli anni successivi, ha trasformato l’economia castellanese
da agricola a prevalentemente turistica.
Le celebrazioni, iniziate il 18 dicembre scorso con una solenne
cerimonia che si è tenuta nella chiesa di San Leone Magno,
vogliono raccontate la storia della comunità cittadina, iniziata
nel 1171. Castellana, infatti, è una delle poche città in Italia
che può vantare una data certa della propria nascita, come testimonia
lo “Statuto di Fondazione”, una sorta di “carta costituzionale”
della comunità, datato dicembre 1171, con il quale
l’Abate Eustasio del monastero benedettino di Conversano
concesse a Nicola e Costantino, cittadini della Terra d’Otranto,
le terre del monastero conversanese, che in precedenza
ospitavano un semplice villaggio, quello di “Castellano”, al
quale lo stesso monastero aveva dato l’opportunità di coltivare
le terre dono di Goffredo e che, probabilmente, si integrò
nella comunità nata nel 1171. Uno statuto che di fatto ha
regolato i rapporti tra i cittadini di Castellana e il monastero
conversanese fino all’abolizione del feudalesimo, nel 1806, e
che oggi è ancora un caso di grande rilevanza giuridica.
Per celebrare al meglio questa ricorrenza, l’amministrazione
13
L’IDEA
14
L’IDEA
Foto
MIMMO GUGLIELMI
Un Comitato
tecnico cittadino sta
supervisionando sugli
eventi organizzati
nel corso di tutto il
2022 per festeggiare
la ricorrenza.
03
CHIESA
DI SAN
FRANCESCO
ALTARE DI
SANT’IRENE E
PULPITO
FRA LUCA
PRINCIPINO
comunale ha nominato un apposito Comitato tecnico cittadino
per supportare l’Ente nella predisposizione di questo
interessante progetto celebrativo, che attraverserà tutto il
2022, affinché tutti gli eventi siano di provata coerenza storica
e documentale. Fanno parte di questo Comitato il sindaco
Francesco De Ruvo, il presidente del consiglio comunale
Emanuele Caputo e l’assessore alla cultura Vanni Sansonetti
in rappresentanza delle istituzioni, mentre per il mondo della
cultura vi fanno parte l’avv. Domenico Bulzacchelli, studioso
di storia locale; don Vito Castiglione Minischetti, arciprete; la
prof.ssa Maria Luigia Clori, studiosa e autrice di pubblicazioni
di storia locale; Sebastiano Coletta, giornalista; il dott. Antonio
Fanizzi, autore di pubblicazioni di storia locale, tra cui
“L’Abate Eustasio e la fondazione di Castellana nel 1171”, in
cui si parla dello “Statuto di Fondazione” e della sua genesi; il
dott. Giacomo Lanzilotta, esperto d’arte e autore di monografie
di artisti castellanesi e non; Donato Mastromarino, autore
di pubblicazioni di storia locale; Antonino Piepoli, direttore
editoriale, autore e collaboratore in pubblicazioni di storia
locale; il dott. Nicola Roncone, giornalista e autore di pubblicazioni
di storia, economia e società; Angelo Totaro, collaboratore
in pubblicazioni di storia locale. Il tutto coordinato
15
L’IDEA
CHIESA MADRE - SAN LEONE MAGNO
La storia di Castellana, attraverso un’apposita linea
del tempo, è stata suddivisa in sette periodi che
vanno dal 1171 al 1950
04
CHIESA MADRE
ROSONE
dal responsabile del Settore Cultura del Comune di Castellana
Grotte, Maria Teresa Impedovo nella fase inziale e in seguito
Cosimo Cardone.
Durante gli incontri, così come condiviso anche dai componenti
del Comitato tecnico, è emersa la volontà di coinvolgere
il variegato mondo dell’associazionismo cittadino, le istituzioni
e le realtà imprenditoriali per la realizzazione di eventi
e appuntamenti su temi storici, economici e sociali e in modo
particolare i ragazzi delle scuole della città.
Il Comitato ha provveduto a definire, attraverso un’apposita
linea del tempo, tutti gli accadimenti e gli eventi storici più
significativi succedutosi dal 1171 al 1950, così da avere un
chiaro riferimento storico e temporale, che è stato suddiviso
in sette periodi storici, così brevemente sintetizzati.
1) La fondazione giuridica (concessione dell’Abate Eustasio
agli otrantini Nicola e Costa) e lo spostamento definitivo
del luogo di insediamento del villaggio di “Castellano”
(1171-1249).
2) Le Badesse mitrate, signore feudali ed esercenti la giurisdizione
quasi episcopale sul clero e sui cittadini castellanesi.
Il “Monstrum Apuliae”. Inizio anno 1266.
3) Dal Privilegio di Re Ladislao al consolidamento degli Ac-
05
PALAZZO
COMUNALE
16
L’IDEA
02
CENTRO STORICO
DI CASTELLANA GROTTE
Foto
MIMMO
GUGLIELMI
quaviva quali Conti di Castellana. La forma urbis
tra il XIV ed il XV secolo.
4) Lo sviluppo urbano tra il 1500 e il 1600. Il paesaggio
agrario. La peste del 1691 e la fondazione del
Santuario di Santa Maria della Vetrana.
5) I contrasti tra il Capitolo e la Badessa e tra l’Università
e la Casa Feudale. Il 1799 e il periodo francese,
consolidamento del ceto dei galantuomini, la fine
del feudalesimo e della giurisdizione badessale.
6) Tra restaurazione borbonica e Unità d’Italia. I galantuomini
ceto dominante. Innovazione economica,
sviluppo demografico ed emigrazione.
7) Il Novecento castellanese tra le prime forme di democrazia
politica ed economica (la cooperazione),
le alluvioni e il canalone. Scoperta e l’allestimento
turistico delle Grotte, il nuovo nome della città di
Castellana Grotte.
Contestualmente sono state individuate le seguenti
figure di artisti castellanesi che, nel corso degli anni,
hanno realizzato opere di pregio presenti nelle chiese
e nei palazzi della città: gli scultori Aurelio Persio e
Fra Luca Principino e i pittori Vincenzo Fato, Francesco
dell’Erba, Sergio Nicolò de Bellis e Gaetano
Montanaro. Il Comitato ha poi individuato una serie
di appuntamenti da realizzare nel corso dell’anno:
l’apposizione di una stele nel luogo dove presumibilmente
sorse, nel 1171, il primo nucleo della città;
eventi con il coinvolgimento di scuole e associazioni,
culturali e turistiche, della città; mostre di materiali
legati alla ricorrenza; realizzazione di un audiovisivo;
eventi musicali e drammatizzazione di episodi della
storia della città; realizzazione di una pubblicazione
sulla storia della città, attraverso un numero speciale
di “Fogli per Castellana”, la storica rivista della civica
biblioteca “Giacomo Tauro”; approfondimenti su vari
periodi storici della città, attraverso incontri, dibattiti
e presentazioni di libri; iniziative di valorizzazione
del centro storico e dei luoghi simbolo della città
02
LA GRAVE
GROTTE DI
CASTELLANA
Foto
MIMMO
GUGLIELMI
Uno straordinario
patrimonio ambientale
e culturale da valorizzare
I
l “SAC Mari tra le mura”, grazie a una proficua sinergia
con la Regione Puglia e ai finanziamenti comunitari,
attraverso l”Ecometrò”, “Contemporaneamente,
le nuove operazioni “Ecometrò plus” e “Arte Open
Air- Digital Art” e le azioni di completamento, offre una
cospicua dotazione di mezzi e servizi e crea le migliori condizioni
perché il turista–visitatore esplori questa porzione di
territorio all’insegna di una mobilità lenta e sostenibile.
Chi giunge qui, viaggiando fra Conversano, Mola di Bari,
Polignano a Mare e Rutigliano, deve dare “più spazio al suo
tempo” per meglio godere di uno straordinario patrimonio
ambientale e culturale, che va dal mare ai laghi, dalle lame agli
ulivi, dai castelli ai musei, dalle chiese ai centri storici.
È una prospettiva che crea nuovi attrattori, valorizza iniziative
e attività già esistenti, saperi e sapori diffusi, fornendo a
persone illuminate significative opportunità per promuovere
attività d’impresa.
Quattro Comuni (Conversano, Mola di Bari, Polignano a
Mare e Rutigliano) e alcuni partner privilegiati (Fondazione
Pino Pascali e Teatro Pubblico Pugliese) hanno creato un
sistema che oggi si apre in modo nuovo al partnerariato socio-economico.
Il SAC esalta le peculiarità dei territori interessati e ne eleva
la qualità della fruizione, mediante un’immagine coordinata
che valorizza gli aspetti naturalistici, storici e culturali e rafforza
in noi l’orgoglio di appartenere a questa terra
An extraordinary
environmental and
cultural heritage to be
valorised
T
hanks to profitable synergy with the Puglia Region and
to Community financing, through the ”Ecometrò”,
“Contemporaneamente”, the new projects “Ecometrò
plus” and “Open Air- Art-Digital Art” and completion actions,
the “Mari tra le mura” (seas between walls) SAC (environmental
and cultural systems) offers considerable means and services to create
the best conditions for the tourist – visitor to explore this part of
the territory slowly and sustainably.
Those arriving, travelling through Conversano, Mola di Bari, Polignano
a Mare and Rutigliano, need to dedicate “more space to
time” to enjoy the extraordinary cultural and environmental heritage
in the best possible way; going from sea to lakes, from blades
to olives, from castles to museums, churches to historical centres.
This prospect creates new attraction, adds value to existing initiatives
and activities, widespread knowledge and tastes, giving
enlightened people significant opportunities to promote enterprise.
Four Municipalities (Conversano, Mola di Bari, Polignano a
Mare and Rutigliano) and some privileged partners (Foundation
Pino Pascali and the Public Theatre of the Puglie) have created a
system now open to new socio-economic partnerships.
The SAC highlights what is so special about the territories involved
and raises their quality through coordination valorising the
naturalistic, historical and cultural aspects and strengthening our
pride in this land we belong to
01
CHIESA DEI SANTI
COSMA E DAMIANO
Foto
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Elegante e nobile
Conversano, il fascino
di una lunga storia
C
onversano dista da Bari circa 30 km ed è circondata
da campagne e altipiani carsici. Città d’arte,
la sua storia è legata alla figura di Giangirolamo
II Acquaviva d’Aragona, il “Guercio delle Puglie”. La meravigliosa
vista da Largo di Corte, il punto più alto della città con
i suoi 219 metri sul livello del mare, abbraccia tutto il paesaggio
circostante. I resti delle mura megalitiche cingono l’affascinante
centro storico, ricco di interessanti monumenti.
Il Castello, di origine Normanna, attualmente ospita le 10 tele
raffiguranti il ciclo pittorico della “Gerusalemme Liberata”
del grande pittore seicentesco Paolo Finoglio, due sezioni
al secondo piano dedicate alle bande cittadine e ai costumi
d’epoca, una sala convegni e uno spazio dedicato alle mostre
contemporanee.
Insieme al Museo archeologico nell’ex Monastero di San
Benedetto, il Castello, è parte del Polo Museale Museco. Di
notevole rilevanza è la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
(XVII sec.) fatta edificare dal conte Giangirolamo II Acquaviva
d’Aragona e da sua moglie Isabella Filomarino, divenuta
sede del secondo santuario in Italia per il culto di Santa Rita
gemellata a quella di Cascia. Fuori dall’abitato, vi è il meravi-
Elegant and nobile
Conversano, the appeal
of its long history
Conversano lies about 30 km from Bari, in an area of the countryside
dominated by limestone plateaus. A city of art, its history
is inextricably linked with figure of Girolamo II Acquaviva of
Aragon, the “Guercio delle Puglie” or “roving-eyed” feudal lord of
Apulia. The Court Esplanade, the highest point of the city, offers
exceptional and sweeping views out over the whole of the surrounding
landscape. The enchanting old town, girdled by the remains of
the massive ancient city wall, is full of interesting historical buildings.
The Acquaviva family castle houses paintings that include
Paolo Finoglio’s “Jerusalem Delivered” series, two sections on the
second floor, dedicated to the city factions and period costumes,
a conference room and a space dedicated to contemporary exhibitions
and forms part of a combined Museum Hub along with the
Archaeological Museum in the former Monastery of San Benedetto.
Another site of major importance is the Church of Santi Medici
Cosma e Damiano (the Physician Saints Cosma and Damian;
XVII century) which was built by order of Count Giangirolamo
II Acquaviva of Aragon and became the seat of Italy’s second
IAT - Ufficio di Informazione Turistica
Via San Benedetto, 10
iat@comune.conversano.ba.it
Telefono: +39 080 4956517
POLO MUSEALE MuseCo
Corso Domenico Morea
museco@comune.conversano.ba.it
Telefono: +39 080 4958525
UFFICIO CULTURA
Municipio di Conversano
Piazza XX Settembre, 25
dir.politicheculturali@comune.conversano.ba.it
Telefono: +39 080 4094116 / +39 080 4094192
02 glioso Castello Marchione, un tempo casino di caccia shrine of the cult of Saint Rita of Cascia. Outside the town
extraurbano dei nobili Acquaviva di Aragona. Inoltre lies the Castle of Marchione, once a country hunting lodge
a Conversano si può assistere ad un interessante fenomeno
owned by the aristocratic Acquaviva of Aragon family.
quello dei “Laghi”, attualmente S.I.C. e Riserva Conversano also offers the opportunity to see an intere-
BASILICA CATTEDRALE
“SANTA MARIA ASSUNTA”
Naturale Regionale, ovvero 10 depressioni carsiche sting natural phenomenon, that of the local “Lakes” – ten
Foto
che grazie alle piogge, si trasformano in piccoli laghi limestone depressions at the foot of the hills that are transformed
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popolati da rettili e anfibi come il rospo smeraldino e
dove è possibile trovare la Zerynthia Cassandra, splendida
farfalla tutelata a livello comunitario.
after the rains into small lakes teeming with repti-
les and amphibians. The “Lakes” are best explored on foot
or by bicycle.
Tra le manifestazioni religiose si segnalano i riti della
Settimana Santa, la Madonna della Fonte nel mese di
Maggio patrona della città, Santa Rita e Santi Medici
nel mese di Ottobre e San Flaviano il 24 Novembre
The most noteworthy of the local religious events are the
rites of Holy Week and those of the patron saint of the
city, the Madonna della Fonte (Our Lady of the Spring),
St. Rita and Saints Medici in october and of St. Flavian
03
A destra
CAMPANILE
MONASTERO DI SAN
BENEDETTO
A fianco
LAGO DI SASSANO
Foto
MARKER ADV
Mola di Bari
Una città che sa di mare
A
ffacciata sul mar Adriatico, a soli 20 Km dal capoluogo
di regione, Mola di Bari racconta ai visitatori
la sua storia fra passato, presente e futuro.
Il restaurato Castello Angioino con le sue possenti mura e la
Chiesa Matrice di San Nicola, gioiello rinascimentale, primeggiano
nel nucleo storico dove una rete di vicoli caratteristici
conduce verso il nuovo lungomare progettato da uno
dei maestri dell’architettura contemporanea, Oriol Bohigas.
Da lì si raggiunge il porto, dove, insieme a barche da diporto,
ormeggia l’importante flotta di pescherecci che garantisce
giornalmente al mercato adiacente un prodotto ittico di prima
qualità, rinomato in tutta la regione.
Affacciandoci dall’imponente Palazzo Roberti, l’attenzione è
catturata dalla vasca monumentale sita in Piazza XX Settembre,
dalla quale partono a raggiera le vie principali del paese
che conducono verso il Teatro N. Van Westerhout, la Chiesa
dedicata a Maria Maddalena, la Chiesa di Loreto, la Chiesa di
Santa Maria del Passo in S. Antonio che custodisce il prezioso
organo Petrus de’ Simone del 1747, l’ex monastero di Santa
Chiara e una fitta rete di ipogei.
A town
tasting of sea
Mola di Bari is a town on the Adriatic Sea, just 20 km from the regional
capital, which nowadays continues telling visitors its history
between past, present and future.
The restored castle Angioino with its mighty walls, and the Church
of San Nicola, a Renaissance jewel, stand out in the historic
center, where a network of typical alleys leads towards the new seafront,
which is designed by one of the masters of contemporary
architecture Oriol Bohigas. Here from this point you can reach the
port where there are recreational boats and also the important fleet
of fishing boat, which daily provides a top quality fish product renowned
throughout the region.
Looking out from the imposing Palazzo Roberti, the attention is
attracted by the monumental fountain located in Piazza XX Settembre,
from which the main streets of the town radiate out leading
to the N. Van Westerhout Theater, the Church dedicated to Maria
Maddalena, the Church of Loreto, the Church of Santa Maria
del Passo in S. Antonio (which safeguards the precious Petrus de’
Simone organ dated 1747), the former monastery of Santa Chiara
and a dense network of hypogea.
Ufficio EcoInfoPoint SAC
Telefono: +39 080 2149491
infosacmoladibari@gmail.com
www.maritralemura.eu
Ufficio Cultura e Turismo
Telefono: +39 080 4738227 / +39 080 4738609
www.comune.moladibari.ba.it
01
FONTANA
MONUMENTALE
Foto
LEONARDO DIFINO
Queste sono solo alcune delle bellezze che si possono
apprezzare percorrendo il centro cittadino, mentre
pregevoli dimore storiche costellano il territorio rurale,
meglio noto come «Il Poggio delle Antiche Ville».
Il rigenerato sistema ricettivo consente ai visitatori
di soggiornare in confortevoli B&B o in alberghi siti
a pochi passi dal mare e di gustare presso i numerosi
ristoranti, trattorie e pizzerie specialità culinarie tipiche
del luogo. Numerosi sono gli eventi culturali che
animano la stagione estiva e, negli ultimi anni, anche
il periodo natalizio e primaverile. La festa patronale,
le feste del gusto, le mostre, gli incontri letterari e i
concerti fanno da scenario e vivacizzano le serate molesi
tutto l’anno. Il resto? Venite a scoprirlo, Mola di
Bari saprà sorprendervi
These are only some of the beauties that can be appreciated
walking through the city center while the rural area, better
known as “Il Poggio delle Antiche Ville”, boasts a lot of
exquisite historic houses. The renovated accommodation
system allows visitors to stay in comfortable B&Bs or hotels
located a few steps from the sea and to taste typical
local culinary specialties at several restaurants, trattorias
and pizzerias.
There are a lot of cultural events that animate not only the
summer season but, in recent years, also the Christmas
and spring period. The patronal feast, the food festivals,
the exhibitions, the literary meetings and concerts create
the setting and liven up the evenings in Mola all year round.
Would you know more about it? Come and find out! Mola
di Bari will surely surprise you
02
A destra
ECCELLENZE DEL
PESCATO LOCALE
Foto
LUCKY DARIO
A fianco
CASTELLO ANGIOINO
VEDUTA AEREA
Foto
LUCKY DARIO
03
DECORAZIONE
PITTORICA SALONE
DELLE FESTE|
PALAZZO ROBERTI
Foto
LEONARDO DIFINO
01
CALA PORTO
ALL’IMBRUNIRE
Foto
FRANCESCO
SCAGLIUSI
Polignano a Mare
Una città a strapiombo sul mare
U
n mare cristallino e la roccia ricamata da cavità
impressionanti sono i segni distintivi di Polignano
a Mare, conosciuta come la “Perla dell’Adriatico”,
a poco più di 30 km da Bari.
È la città natale del cantante Domenico Modugno, divenuto
celebre per “Nel blu dipinto di blu”, cui è dedicato un tratto
del lungomare dominato da una statua dell’artista. Polignano
a Mare affascina con il centro storico ricco di tracce arabe, bizantine,
spagnole e normanne, come i resti dei quattro torrioni
di difesa che cingevano la parte antica dell’abitato.
Dall’Arco della Porta, un tempo unica via d’accesso al paese,
ci si inoltra nel borgo antico dove si può ammirare la duecentesca
Chiesa Matrice con il presepe di Stefano da Putignano.
Dalla “Piazza dell’Orologio” numerose viuzze conducono alle
Polignano a Mare
A town overhanging
the sea
A crystal-clear sea and rocks honeycombed with magnificent caves
these are the hallmarks of Polignano a Mare, often called the
“Pearl of the Adriatic”, which lies just over 30 km from Bari.
This is the birthplace of singer Domenico Modugno, celebrated for
writing and recording “Volare”, and a statue of the artist dominates
a stretch of waterfront named after him. Polignano a Mare
is nothing less than captivating, with its historic old town centre
rich in the surviving traces of Arab, Byzantine, Spanish and Norman
architecture such as the remains of the four defensive fortified
towers that once encircled the oldest inhabited area. From Arco
della Porta, once the only way in to Polignano, you enter the old
town where you can admire the thirteenthcentury Chiesa Matrice
or main church, home to a Nativity by Stefano da Putignano.
Infopoint - Piazza Garibaldi
infopoint.polignanoamare2021@gmail.com
Telefono: +39 080 4252336
Ufficio Cultura e Turismo
Viale delle Rimembranze, 21
ufficio.pubblicaistruzione.cultura@comune.polignanoamare.ba.it
Telefono: +39 080 4252323-58-16
02
POLIGNANO E LA SUA
ALTA SCOGLIERA
Foto
FRANCESCO
SCAGLIUSI
famose “logge” a strapiombo sul mare, qui lo sguardo
si perde e si gode la bellezza della natura.
Chi visita Polignano a Mare non può perdersi il villaggio
di San Vito con l’omonima Abbazia e il Museo comunale
d’arte contemporanea, sede della Fondazione
Pino Pascali, dedicata all’opera del grande scultore e
artista pugliese.
Il profilo del litorale, le alte falesie e la costa frastagliata,
da Grotta Palazzese a Lama Monachile, rendono
Polignano uno dei luoghi più belli di Puglia, tra calette
nascoste e deliziose insenature sabbiose
Numerous narrow alleyways lead from the Clock Square
to the town’s famous “log- gias”, open stone balconies offering
views that overlook a sheer drop into the sea – lookout
points where you can stand and let your gaze lose itself in
the distance as you enjoy nature in all its beauty. No visit
to Polignano a Mare is complete without a trip to the
village of San Vito, with its Abbey of the same name and
the town’s Museum of Modern Art which houses the Pino
Pascali Foundation, devoted to the work of Apulia’s great
sculptor and artist. The high cliffs and rugged features of
the coastline from Grotta Palazzese to Lama Monachile,
rich in hidden coves and charming sandy bays, make Polignano
one of the most beautiful places in Apulia
03
ABBAZIA
DI SAN VITO
Foto
FRANCESCO
SCAGLIUSI
Rutigliano
L’operosità tra uva e terracotta
S
ituata a 20 km da Bari e posta sui primi rialzi delle
Murge, Rutigliano è una «Città d’Arte» di origini
antiche. È nota in Italia e nel mondo per la produzione
di pregiati grappoli di uva da tavola, ma anche per i suoi
straordinari tesori archeologici rinvenuti nelle campagne
circostanti.
Il suo caratteristico borgo antico è dominato dalla Torre
normanna e dalla Collegiata di Santa Maria della Colonna e
San Nicola, scrigno di preziose opere d’arte. La sua rinomata
banda musicale si esibisce dal 1877 nei teatri e nelle piazze di
tutta Italia. Rutigliano è anche la “capitale” dei Fischietti di
terracotta: variopinti manufatti realizzati dagli artigiani locali
che riproducono in svariate forme il “Gallo” (dono dell’in-
Rutigliano
Efficiency between grapes
and ceramics
Situated 20 km from Bari and 200 meters above sea level, Rutigliano
is a city of art whose origins date from Italy’s ancient historic
and pre-historic past. Nestling in the countryside of Murgia,
rich in fossils and in farms, it is known throughout Italy and the
world for its fine desert grapes and also for its extraordinary archaeological
treasures, safeguarded in the municipal Museum which
exhibits invaluable fossil discoveries found in the surrounding
countryside with its dolmen tombs and grave goods. The quaint old
town is dominated by the Norman Tower and by the Collegiate
Church of Santa Maria della Colonna and San Nicola, a veritable
treasurechest of priceless works of art. The town has a very well-k-
Comune di Rutigliano
Piazza Kennedy
Area Cultura e Turismo
Telefono: +39 080 4767306
cultura@comune.rutigliano.ba.it
www.comune.rutigliano.ba.it
IAT: Ufficio di informazione
e accoglienza turistica - Area Cultura e Turismo
Via Leopoldo Tarantini, 48
Telefono: +39 080 4763706
InfoPoint
info@prolocorutigliano.it
Telefono: +39 320 9041603
01
FIGULO GIUSEPPE A.
SAMARELLI ALL’OPERA
Foto
COLLEZIONE PRIVATA
SAMARELLI
namorato alla propria donna) o personaggi locali,
della politica nazionale, dello spettacolo, dello sport,
raffigurati in pose caricaturali.
Ai fischietti di terracotta sono dedicati una singolare
Fiera e un Concorso Nazionale che ogni anno, in gennaio,
attirano a Rutigliano migliaia di turisti provenienti
da tutta Italia e dall’estero.
Inoltre di grande rilevanza è il Museo del Fischietto
in Terracotta «Domenico Divella», unico in Italia, che
raccoglie diverse centinaia di manufatti sibilanti realizzati
dai migliori artisti italiani della terracotta
nown musical ensemble that has performed since 1877 in
theatres and open-air spaces throughout Italy. Rutigliano
is also the “capital city” of terracotta whistles: colourful
creations made by local craftsmen in an infinite variety of
shapes and sizes. These will either depict the traditional
rooster (Gallo) that a man would give to a woman he was
courting, or they will portray caricatures of local notables,
national politicians or famous figures from the worlds of
entertainment or sport. Examples of such terracotta clay
whistles are preserved in the National Museum, and they
are the subject of a unique annual Fair and National Competition,
held each year in January, which draws thousands
of tourists to Rutigliano from all over Italy and abroad
02
A destra
UVA DI RUTIGLIANO
Foto
INGRASELL
A fianco
SANTISSIMO
CROCIFISSO
Foto
FILIPPO DIOGUARDI
03
MONUMENTO
DEL FISCHIETTO
Foto
INGRASELL
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33
L’IDEA
Il castello di Santo
Stefano, a Monopoli
ANTONIO FANIZZI
N
el territorio di Monopoli si trova un luogo con
una storia millenaria come testimoniano le
tracce di muri in opus incertum e opus reticulatum,
di un castrum romano: l’ex monastero, poi castello di
Santo Stefano. L’edificio, posizionato tra due insenature, fu
anche importante punto d’imbarco per i pellegrini che si recavano
in Terrasanta.
Il conte Goffredo, fondatore della contea di Conversano e dominator
della città di Monopoli, si adoperò per istituire il monastero
di Santo Stefano di Monopoli, ma purtroppo è andato
smarrito il documento di fondazione.
Il conte “investì e i monaci del nuovo cenobio del potere feudale
sui castelli di Putignano e di Casaboli […] Nel 1088 egli
ottenne dal vescovo di Conversano, Leone, mediante l’of-
34
L’IDEA
Foto
MIMMO GUGLIELMI
01
In alto
L’INGRESSO DEL CASTELLO
DI SANTO STEFANO
A destra
L’ANTICO INGRESSO
ALLA CHIESA
La chiesa prima sede
delle reliquie di Santo
Stefano poi trasferite
a Putignano.
02
INGRESSO
SORMONTATO
DA UNA RECENTE
IMMAGINE DI
SANTO STEFANO
ferta, devotionis titulo, di una cospicua quantità di argento,
per l’abate di Santo Stefano, la concessione della giurisdizione
ecclesiastica ordinaria (iurisdictio donatio) sul castello di
Putignano”, come ricorda Antonio d’Itollo nel suo splendido
volume sul monastero monopolitano.
Il conte normanno nel luglio 1098 donò al monastero monopolitano
anche la chiesa di Sant’Angelo. Il documento relativo,
già conservato nell’archivio del convento di San Michele
di Monte Laureto, in agro di Putignano, passò, certo per la sua
pratica forense, nella disponibilità del canonico conversanese
Giuseppe Antonio Tarsia Morisco, come scrisse l’avv. Giovanni
Casulli: “l’originale del 1098 in pergamena si teneva
in Conversano dal Primicerio Don Giuseppe Antonio Tarsia
Morisco, che nel 1788 dietro ricorso fattole [sic], fu ordinato
rimetterlo a Napoli, e fu consegnato al Caporuota Signor Colace,
che lo mise nell’Archivio di Stato”. Si deve all’avvocato
Giovanni Casulli, la “approssimativa” trascrizione del documento
del luglio 1098, transuntato il 20 novembre 1359 ed
il 25 dicembre 1425, contenente la donazione al monastero
di Santo Stefano di Monopoli, in persona dell’abate Benedetto,
della chiesa di Sant’Angelo di Laureto, con la possibilità
di poter fondare un casale, di poter “affidare uomini”, liberi
da ogni obbligo nei confronti della corte comitale e con altri
35
L’IDEA
03
PARTICOLARE DELL’ANTICO
INGRESSO ALLA CHIESA
L’edificio è collocato
strategicamente al centro
di due insenature, punti
di imbarco per i pellegrini
che si recavano in
Terrasanta.
patti in relazione agli abitanti di Conversano. Nell’Archivio
dell’Università di Conversano, scomparso senza lasciare tracce,
secondo quanto risulta dall’inventario degli anni 1636-
1647, era presente: Item un altro strumento transuntato del
conte Goffredo della donatione fatta al monastero di S. Stefano
protomartire, la descritione del territorio donato a detta
ecclesia quale fu fatto nell’anno 1098. Il detto istrumento
fu transuntato nell’anno 1513 per mano di notar Jacomo de
Spertiis de Bitetta.
Il papa Alessandro III nel 1175 concesse al monastero monopolitano
la giurisdizione anche su Fasano, Castro e il feudo
di Sant’Andrea di Mesagne. La giurisdizione episcopale su
Putignano ritornò al vescovo di Conversano, dopo infinite
questioni con gli abati e poi con i balì, solo il 14 marzo 1743!
I feudi di Casaboli, in territorio di Noci, di Castro e di Pozzofaceto,
presso Fasano, furono abbandonati nel XIV secolo e di
essi non sopravvivono tracce, se non il lago che garantiva la
sopravvivenza degli abitanti del primo ed un Crocifisso conservato
nella Chiesa Madre di Noci e degli altri è rimasto solo
il toponimo, attribuito alla masseria sorta in quei pressi ed
alla chiesa della Madonna di Pozzofaceto.
Nella chiesa del monastero furono, invece, conservate fino al
26 dicembre del 1394 le reliquie di Santo Stefano, dapprima
04
LE GROTTE ADATTATE NELL’800
A LUOGO DI DELIZIE
05
In alto e nella pagina a fianco
ALTRI PARTICOLARI
DELL’ANTICO INGRESSO
ALLA CHIESA
Foto
MIMMO GUGLIELMI
trasferite nella chiesa di San Giovanni Battista,
di fasano, e poi in quella di Santa Maria la Greca,
a Putignano, per sottrarle ai ricorrenti attacchi
di pirati provenienti dalla costa opposta: il
passaggio di quelle reliquie lungo la strada per
Putignano, dette origine al carnevale putignanese,
con la festa delle “Propaggini”, tuttora
vivissima.
L’altare maggiore della chiesa del castello, era
decorata con un polittico costituito da sette
pannelli, dipinto tra il 1469 ed il 1470, da
un ignoto maestro cretese e finito alla fine
dell’800, a Boston nel “Museum of Fine Arts”.
Nel 1266 per la sostituzione dell’abate Grifo fu
presente nel monastero un grande personaggio,
il legato pontificio Rodolfo “de Grosparmi”,
vescovo di Albano e poi cardinale, guardasigilli
di San Luigi IX e, con lui, morto durante la
Crociata contro Tunisi, nel 1270. Nel dicembre
del 1266, il legato Rodolfo era a Brindisi e di là
incaricò il vescovo di Polignano, Bartolomeo,
di immettere nel possesso del monastero di
37
L’IDEA
38
L’IDEA
06
PANORAMA DELLA
CITTÀ DI FASANO
Foto
MIMMO GUGLIELMI
39
L’IDEA
40
L’IDEA
Foto di
MIMMO GUGLIELMI
07
MASSERIA CASABOLI
IN AGRO DI NOCI
Il feudo dei Cavalieri
di Malta comprendeva
Fasano, Putignano
e il villaggio ormai
scomparso di Casaboli
in agro di Noci.
08
COLONNA CHE
SORGE SUL
LUOGO DELLA
SCOMPARSA
CASABOLI
San Benedetto di Conversano la badessa Dametta, con le sue
consorelle cistercensi francesi, provenienti dal monastero di
Santa Maria “de Viridario”, a Methoni, in Peloponneso, distrutto
dai bizantini. Nacque in quel momento la giurisdizione
vescovile della badessa del monastero di San Benedetto dii
Conversano, sul popolo di Castellana, l’esercizio della quale
sarebbe durato fino al 1810!
Il monastero fu abitato dai frati benedettini cassinesi fino al
luglio 1317, quando per risolvere i contrasti tra loro e l’abate,
fu chiesto l’aiuto dei cavalieri gerosolomitani, i quali, in
Monopoli avevano già una loro sede e così questi si impadronirono
del monastero, poco dopo abbandonato dai frati. Nel
1435 fu elevato a Baliaggio, ossia sede di un Balì o Baglivo o
Baiulo che aveva giurisdizione feudale sui detti feudi e che fu
esercitata fino al 1806, quando con l’abolizione della feudalità
nel Regno di Napoli, i beni immobili dei Cavalieri di Malta.
L’Ordine degli Ospedalieri fu istituito dagli Amalfitani nel
41
L’IDEA
09
PANORAMA DELLA COSTA
FASANESE
Il castello alla caduta
del feudalesimo (1806)
divenne di proprietà
privata e fortunatamente
resiste alla sfida dei secoli.
10
1048 a Gerusalemme per assistere i pellegrini che si recavano
in Terrasanta. Nel 1187 gli Ospedalieri furono cacciati dalla
Terrasanta e trovarono ospitalità a Cipro, dove rimasero fino
al 1308, quando conquistarono l’isola di Rodi, per cui si dissero
Cavalieri di Rodi. Qui rimasero fino al 2 gennaio 1523,
quando furono costretti ad abbandonare l’isola, conquistata
dal sultano Solimano II. I cavalieri ripararono a Roma e si trovarono
al momento dell’elezione di papa Clemente VII, che
era Cavaliere e Priore del Baliaggio di Capua, il quale chiese
all’imperatore Carlo V una nuova sede per l’Ordine e questi
offrì l’isola di Malta, che, con privilegio del 23 marzo 1530,
fu ceduta in feudo perpetuo all’Ordine. A Malta i cavalieri rimasero
fino al giugno 1798, quando l’isola fu conquistata da
Napoleone, ma nel 1802 l’isola fu conquistata dagli inglesi e
quindi sottratta ai francesi. Attuale sede dell’Ordine è Roma,
col compito, nel campo ospedaliero, di alleviare le sofferenze
umane.
RUDERE NEI PRESSI DELLO
SCOMPARSO VILLAGGIO
DI CASABOLI
42
L’IDEA
11
FASANO, PIAZZA
IGNAZIO CIAIA,
L’ANTICO PALAZZO
BAIULARE
DIVENUTO PALAZZO
COMUNALE
Foto
MIMMO GUGLIELMI
43
L’IDEA
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L’IDEA
Foto
MIMMO GUGLIELMI
12
In alto
VEDUTA DEL CENTRO
STORICO DI PUTIGNANO
A destra
IL SALONE DEL PALAZZO
ROMANAZZI CARDUCCI
GIÀ PALAZZO BAIULARE DI
PUTIGNANO
Il palazzo del Balì in
Putignano rinato nuova
vita dopo l’acquisto da
parte dei Romanazzi
Carducci.
13
ALTRA VEDUTA
DEL CENTRO
STORICO DI
PUTIGNANO
Del Baliaggio di Santo Stefano, di Monopoli, sopravvivono
alcuni “cabrei”, inventari dei beni posseduti, con piante ed
elenchi di diritti. Essi dovevano essere compilati ogni venticinque
anni, con i necessari aggiornamenti e poi conservati
nell’archivio del Baliaggio. Alcuni di essi sono conservati
nell’Archivio dell’Ordine di Malta, a Roma, nell’Archivio di
Stato di Bari e nella “National Library” di Malta. Essi costituiscono
testimonianze importanti per quanto riguarda le
antiche epigrafi e i restauri operati all’edificio sede del Balì,
ai palazzi badiali di Fasano e Putignano ed agli altri immobili.
Il “cabreo” più straordinario è quello del 1748, redatto dal
regio commissario, notar Giacinto Andriani, di Monopoli,
il quale descrisse i singoli beni, ma chi disegnò le piante, colorandole
e decorandole con deliziose figurine ritagliate, per
indicare l’uso e la natura dei terreni, fu il “tavolario” Nicola
Sciorsci, di Conversano.
Il “cabreo” del 1777, redatto da notar Andrea Zaccaria, di
Ostuni, pure conservato nell’Archivio di Stato di Bari, è, invece,
esclusivamente descrittivo.
45
L’IDEA
14
ALTRA VEDUTA DEL CENTRO
STORICO DI PUTIGNANO
Il carnevale di Putignano fu
originato dal trasferimento
delle reliquie di Santo
Stefano dall’abbazia
monopolitana, alla chiesa di
Santa Maria la Greca
(26 dicembre 1394).
Entrambi sono stati pubblicati anastaticamente a cura del Comune
di Fasano. I Cavalieri di Malta dopo l’entrata in vigore
della legge del 2 agosto 1806, furono costretti ad abbandonare
il castello. L’edificio sede per secoli del Baliaggio, incamerato
dal Demanio dello Stato, fu venduto a Rocco Morelli di Fasano,
indi passò in proprietà della famiglia Sgobba di Castellana
Grotte e da questi all’avvocato Mario De Bellis, gran signore
e appassionato custode della storia del suo castello, del quale
volentieri mostrava le caratteristiche architettoniche e gli
elementi difensivi.
Il castello dopo la partenza dei cavalieri ha svolto le funzioni
di casa di villeggiatura, resa più gradevole dalla presenza di
due grotte ampliate ad arte e destinate una ai bagni di mare ed
una a sala da pranzo, persino con una vaschetta dove mettere
a rinfrescare le angurie. I palazzi badiali di Fasano e di Putignano,
invece, divennero rispettivamente palazzo comunale
e palazzo dei Romanazzi Carducci, principi di Santo Mauro e
così si chiuse la storia plurisecolare dei Balì, dei Cavalieri di
Malta e del meraviglioso castello di Santo Stefano
15
MASSERIA DI MONTEROSSO
IN AGRO DI PUTIGNANO
46
L’IDEA
STRUTTURE RICETTIVE
CiaoHotel, un residence
nel cuore della Puglia
WWW.CIAOHOTEL.IT
“Ciao” come lo stile cortese e informale che contraddistingue
coloro che gestiscono l’hotel-residence nel cuore
del Sud Est barese. Uno staff giovane e preparato, data
l’esperienza decennale, sa accogliere l’ospite che visita il
territorio per lavoro, per incontri istituzionali oppure per
scoprire le meraviglie di una terra dalla vocazione turistica
in forte espansione, la Puglia. Conversano è la città in cui
nasce Ciao Hotel Residence, sul crocevia tra i Trulli di Alberobello,
le Grotte di Castellana e la scogliera “dipinta di
blu” di Polignano.
Dista 30 chilometri dal capoluogo barese e vanta una posizione
agevolata per raggiungere la splendida Valle d’Itria
e il magico Salento (a sud) e l’imponente Murgia (a nord).
Il residence garantisce una vacanza pratica e ideale, grazie
a suite confortevoli che ospitano anche 5 persone, a
un arredamento sobrio e spazioso e alle facilities come il
collegamento wifi gratuito e la TV satellitare. L’angolo cottura
consente di vivere l’esperienza di soggiorno a guisa di
un’autentica dimensione domestica.
La colazione è uno dei fiori all’occhiello della struttura.
Sempre pronto a esaudire ogni richiesta, lo staff è a disposizione
per transfer e visite guidate nei territori limitrofi,
così ricchi di attrazioni, storia ed eventi culturali. Molto
apprezzati i corsi di cucina tradizionale organizzati dal
personale di Ciao Hotel Residence in collaborazione con
importanti attività di ristorazione locale.
Un’esperienza di ospitalità a 360 gradi che non manca di
risultare anche conveniente sotto il profilo del costo. La
struttura si trova a Conversano in via Paolo Manosperta, 4.
Telefono +39 080 4951290 - www.ciaohotel.it