Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone Anno 58, Numero 6 – Giugno 2022
Il numero di giugno del mensile diocesano presenta Matthias Kuppelwieser, il giovane altoatesino che sarà ordinato sacerdote il 29 giugno a Bressanone, e prende commiato da Paola Vismara, referente dell’Ufficio pastorale che a giugno va in pensione e lascia la Diocesi. Sul Segno anche due appuntamenti importanti, la Lunga notte delle chiese e la Domenica delle famiglie, e servizi sull’assemblea generale dei vescovi italiani, sulla canonizzazione di Charles de Foucauld, sulla festa per i 10 anni della chiesa Santa Madre Teresa di Calcutta, il centro del quartiere Firmian a Bolzano, e molto altro.
Il numero di giugno del mensile diocesano presenta Matthias Kuppelwieser, il giovane altoatesino che sarà ordinato sacerdote il 29 giugno a Bressanone, e prende commiato da Paola Vismara, referente dell’Ufficio pastorale che a giugno va in pensione e lascia la Diocesi. Sul Segno anche due appuntamenti importanti, la Lunga notte delle chiese e la Domenica delle famiglie, e servizi sull’assemblea generale dei vescovi italiani, sulla canonizzazione di Charles de Foucauld, sulla festa per i 10 anni della chiesa Santa Madre Teresa di Calcutta, il centro del quartiere Firmian a Bolzano, e molto altro.
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l‘anniversario
Firmian, chiesa da 10 anni
Una celebrazione presieduta dal vescovo Ivo Muser e un momento conviviale sul piazzale dell’oratorio
per festeggiare i 10 anni della dedicazione della chiesa Santa Madre Teresa di Calcutta nel quartiere Firmian a Bolzano.
Oltre a costituire il centro urbanistico
del quartiere Firmian, in un
decennio la chiesa è diventata un punto
di aggregazione e riferimento per la
comunità. La costruzione era iniziata l‘8
marzo 2010, il 13 novembre il vescovo
Karl Golser aveva benedetto la pietra angolare
e il cantiere. Dopo circa due anni,
il 20 maggio 2012, era già il momento
della solenne dedicazione della chiesa e
della benedizione dell‘oratorio.
Nel suo saluto il parroco don Luigi
Carfagnini ha ricordato che “sono passati
dieci anni da quel 20 maggio 2012,
quando eravamo tutti ansiosi di entrare
in questa chiesa e di inaugurare l’Oratorio.
Eravamo pieni di speranza e un
grande entusiasmo ci accompagnava.“
Non mancarono malintesi e incomprensioni,
ma furono superati. “Con il
CPP – ha ricordato il parroco – andammo
a visitare la chiesa di S. Agostino a
Gries. Il compianto abate Benno Malfér,
raccontando le lacrime di S. Monica versate
per il figlio lontano da Dio, citò una
frase di S. Ambrogio: se sussiste tanta
sofferenza per un figlio, vuol dire che
Dio ha un progetto su di lui. Così compresi
come il Signore accompagnasse la
costituzione della Comunità e il senso
di tante difficoltà.“
Non è stato facile il percorso di questi
anni, ha detto don Gigi: “I fedeli provenivano
da storie parrocchiali differenti.
Tra alti e bassi abbiamo faticato a rea-
Il vescovo Ivo Muser durante la celebrazione per i 10 anni della chiesa
lizzare una nostra identità. Oggi siamo
diventati senza volerlo anche un modello
pastorale per altre parrocchie, perché
abbiamo tanti laici impegnati in vari
servizi per il bene di tutti. Sono convinto
che questa Comunità potrà dare anche
dei buoni frutti spirituali alla Chiesa
diocesana.“
Al centro del quartiere
Ivo Muser ha ricordato che questa è stata
la prima chiesa che ha consacrato da
vescovo. “Vi auguro che chiesa e oratorio
siano sempre luoghi colmi di vita, illuminati
dallo spirito, per tutta la comunità.
Sono luoghi che hanno dato volto
a tutto il quartiere. È una chiesa che va
verso le persone e che resta accanto ad
esse, nel nome della sua patrona santa
Madre Teresa, simbolo, di forza, amore e
speranza“, ha concluso il vescovo.
Dall’esterno la chiesa sembra un parallelepipedo
scuro. Al pianoterra
il progetto dell’architetto Siegfried
Delueg di Bressanone aveva previsto
anche l’ufficio e la sala parrocchiale,
al piano superiore sei aule didattiche
per i gruppi parrocchiali. Quella di
Firmian, 10 anni fa, è stata anche la
prima chiesa ipertecnologica di Bolzano:
in sacrestia è entrata la domotica,
con la gestione dei vari dispositivi da
remoto in digitale (regolazione di illuminazione,
riscaldamento, campane,
finestre.) Per i banchi si è usato il legno
d’acero, per rivestire alcune pareti
interne il legno di cedro che favorisce
l’acustica. Altare e leggio sono in marmo
di Covelano. Al centro della chiesa
c’é la grande croce metallica che
domina dall’alto (oltre 30 metri per il
tronco principale).
Uno scorco dell’esterno della chiesa Santa Madre Teresa di Calcutta nel quartiere Firmian
6 Il Segno, Numero 6 – Giugno 2022