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12 com Il Sant’Artemio a Treviso L’ex ospedale psichiatrico diventa sede della Provincia Nell’ambito degli interventi di restauro, ristrutturazione e ampliamento del complesso storico – guidati dall’architetto Toni Follina – la scelta dei prodotti arteMURI per il consolidamento e le finiture esterne ed interne. La firma sul progetto è quella dell’architetto Toni Follina, che ha messo in piedi un gruppo di professionisti singoli e associati assieme a società di ingegneria per una delle progettazioni integrate più attese nella Marca trevigiana: il restauro, la ristrutturazione e l’ampliamento dell’ex ospedale psichiatrico provinciale di Treviso, il Sant’Artemio. In quello che fu il ghetto recondito e misterioso della follia per quasi un secolo di storia sorgerà la nuova sede della Provincia di Treviso. L’opera è stata affidata all’impresa Setten Genesio spa, che ha scelto arteMURI per il ripristino degli intonaci, le opere di consolidamento e le finiture esterne ed interne. La casa del silenzio. La costruzione del manicomio di Treviso risale ai primissimi anni del ‘900, a seguito del sovraffollamento che si andava ormai verificando nei due ospedali psichiatrici di Venezia, che sorgevano nelle isole di San Clemente e di San Servolo. Si scelse una località particolarmente isolata, a Santa Maria del Rovere, vicino alle sorgenti dello Storga. Già nel 1911 si rese necessario un primo ampliamento della struttura, che per tutto il secolo scorso è stata uno degli spazi più ca- richi di storia, di dolore e di speranza di questo territorio. Il Sant’Artemio fu la “casa del silenzio”. Un silenzio nel quale poter ascoltare le innumerevoli storie che hanno animato quei luoghi fino al 1978, quando l’approvazione della legge 180 – la legge Basaglia – portò allo sviluppo della concezione che il paziente non doveva più essere internato, ma curato e recuperato. Iniziò allora la dismissione dell’ormai ex manicomio. Un percorso molto lento e per certi versi non facile. Il nuovo Sant’Artemio. Comprenderà un totale di 21 blocchi, fra cui l’omonimo Teatro, la chiesetta di San Giovanni di Dio, un asilo aziendale, un ristorante, un ostello e un museo sulla storia della psichiatria. Il progetto considera per intero tutto quanto gravita attorno al Sant’Artemio: dalle vie d’accesso alle
elazioni con la città e con il territorio provinciale, fino ai legami con il parco dello Storga e con i luoghi limitrofi. Con questo intervento l’obiettivo della Provincia di Treviso è duplice: restituire alla città e ai suoi abitanti un patrimonio di grande valore storico, architettonico ed artistico; ma anche realizzare un polo di interesse pubblico che vada al di là della sua funzione puramente amministrativa. La scelta dei prodotti arteMURI. Le finiture esterne. I primi sopralluoghi delle opere che necessitavano un restauro conservativo hanno fotografato superfici parzialmente o addirittura completamente rimosse. I tecnici di Fornaci Calce Grigolin hanno perciò iniziato a valutare quale fosse la migliore soluzione tecnologica con cui procedere per rispondere ai canoni imposti dal- la Soprintendenza. Si è proceduto con un ciclo di risanamento fino ai davanzali e ad uno di intonacatura dai davanzali fino alla copertura. Per quanto riguarda poi per pitturazioni, si è optato per un ciclo silossanico che fosse in grado di riprodurre l’effetto del vecchio intonaco demolito. Si è quindi proceduto con un ciclo silossanico composto da F2 coprente al fine di ottenere un fondo acril-silossanico pigmentato e poi con il Il progetto del nuovo Sant’Artemio: l’ex ospedale psichiatrico rivivrà per i trevigiani come sede dell’amministrazione provinciale Prodotti utilizzati per l’intervento di intonacatura esterna A) ciclo di risanamento fino ai davanzali: - GRIGONOVA STABILSALE - GRIGONOVA ISI RINZAFFO - GRIGONOVA ISI INTONACO - GRIGONOVA TONACHINO B) ciclo di intonacatura dal davanzale alla copertura: - GRIGONOVA STABILSALE - GRIGONOVA ISI RINZAFFO - BIK21 fibrato - GRIGONOVA TONACHINO C) pitturazioni esterne: Si è optato per un ciclo silossanico così composto: - F2 COPRENTE fondo acril-silossanico pigmentato - DOPPIA VELA velatura antichizzata acril-silossanica antialga ad elevata idrorepellenza Prodotti utilizzati per l’intervento sulle murature interne È stata utilizzata malta per muratura premiscelata MG40, mentre per le murature in faccia vista è stata utilizzata la malta premiscelata BM30 a base di calce idraulica naturale. Doppia Vela, per ottenere una velatura antichizzata acri-silossanica, antialga e ad elevata idrorepellenza. Le finiture interne. La pittura per la tinteggiatura di migliaia di metri quadrati di interni è stata fornita in cisterne da 900 litri ciascuna. Il prodotto utilizzato è stato la malta premiscelata MG40. Nelle zone faccia vista, invece, si è usata la malta premiscelata a base di calce idraulica naturale BM30. 13
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