Francesco Luisi, Lunario privato. Capricorno. Degli amori, dei lamenti, delle pene, Locarno, il Verziere, 2021
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FRANCESCO LUISI
LUNARIO PRIVATO
CAPRICORNO
Degli amori, dei lamenti, delle pene
IL VERZIERE · LOCARNO
MMXXI
CAMIONS
n. 1
«al Cantiere de lo Verzier
veto alla verza e allo plazer»
Questa plaquette è stata stampata
nel giorno di san Paolo della Melamarcia
in cinquanta copie firmate e numerate
COPIA N.
Don’t look at me
for answers. Who am I but
a sobriquet,
a teeth-grinder,
grinder of color,
and vanishing point?
D.TANNING, Sequestrienne
CAPRICORNO
Il tuo repertorio, timbro vocalico,
dal volgo inteso come “r moscia”,
più che furia intellettiva è stata
pura intensità animale.
Consigli delle stelle: Non fatevi trascinare dalla seduzione.
Quindi, per l’amor del cielo, lasciate tutto alle spalle:
amore, lavoro, famiglia... e viaggiate, esplorate, fuggite
via. Che ne dite di Samarcanda come prima tappa?
5
8 SETTEMBRE
Se potessi tornare indietro
vorrei
la primigenia condizione iniziale,
il nostro unico sistema stabile.
Nuovamente allora sarebbe un sì.
Ancora il corso
devierei
degli spietati connessi eventi
fino al giorno deplorante atteso
nell’alcova d’una cameretta.
Ma oramai è tutto caos.
Il rancido del tuo profumo
è disperso in cenere sublunare.
Oggi leggi, e basta.
Il tuo sonno embrionale
è affidato a braccia clandestine.
6
DOROTHEA
Giunta in estense sprezzatura,
concede la vaga conoscenza
dell’aizzator di Marignano
che da Francesco I è fugato.
Istantanea d’un orgasmo.
Si dice intesa intellettuale,
ma è languida pulsione carnale.
Cosa c’è? chiedeva sempre
con luna piena di voce calante.
Era suo il beffardo monito:
due insane spere d’ordine oscillante.
Presagio di tempestoso attrito
al passaggio del favonio cadente.
Poi, il giorno.
Felino si staglia un folto gomitolo.
E allora osservami ancora!
Fallo con spirito esecrabile!
È un pasticciaccio brutto reciproco.
7
BULGAKOV
È sera.
L’aroma di liquerizia in bocca
ha il tuo miope semplice sapore.
È sera.
Come quando mi abbracci e sussurri:
vediamo cos’è successo nel mondo?
È sera.
Ti attendo, fuori da un lurido locale,
dove chiuse vengon le mie gelosie.
È sera.
Mentre cerco la figura di un gatto
nero, grasso, con gli occhi verdi,
bisbiglio alla luna bugiardo:
Bene, molto bene,
pronto a tacere.
Sarò un’allucinazione silenziosa.
8
SAN PIETRO A MILANO
Il caffè viene su, ansimando.
Tu, incrociate le gambe
d’una novella Germani,
ti accendi una sigaretta
assonnata ancor nel viso.
Rimango incantato e stupito
da quanto desidero possederti.
Però mi fermi, invochi calma.
Prima il caffè, poi tutto il resto.
Sappi che bisogna cogliere il momento!
Tra poco il gallo non canterà più
e tu m’avrai già rinnegato.
9
SONETTO 189BIS
Passa lo scafo mio colmo et rio,
per saporito mar, caldo nel verno,
enfra Eden e Sodom; et fa perno
lo tenue fiocco de l’amor mio.
A ciascun colpo v’è un lesto brio,
che virtù di poppa rompe all’interno;
su legno scorre un humido eterno,
come d’Apollo il fiume dentro Clio.
Pioggia di schizzi, schiuma d’Imene
bagna et deterge la lignea scotta,
che gentil crolla sul ponte sporto.
Enfiansi le dolci tenere vele;
fra l’onde ella con brividi fïotta,
tale ch’io son presto a venir al porto.
10
MILAN ’20
Questione di engagement, mate!
Googlando la prossima start-up,
gestendo le call con gli host,
linkando file, brieffando contact,
compirai il tuo personalissimo upgrade.
Focus, però, niuna distrazione!
Ciò che bad mood può sembrare,
altro non è che diverticolite.
11
ARSENICO
Appari
turbamento indaco
speranza di armonia
male bastardo.
Il suono assente
del motore stanco.
Strada viscida
nella Dite-Milano.
Il bar
gli amici
i tuoi.
Novella stasi.
Tu sola conosci
la mia attesa.
Ti volti.
Taci.
12
VIA EMILIA
Coltivami.
Prenditi cura della mia sostanza.
Lascia perdere la forma,
sentenza diacronica dello svuotamento.
Portami, con te, tra questi campi,
irti di spighe stanche, fervidi di scrosci,
in passato mai miei, in futuro mai tuoi.
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LA PIEVE
Al di là della pieve romanica
le nubi dell’operosità padana.
Il domani è tetro.
14
POESIA RAZIONALE
Io con te non ho mai avuto a che fare
nel tempo delle regalie amorose,
dove seducenti danze clandestine
si scontravano col nostro alveare
adibito al benessere patrio
d’un matriarcale annuncio di morte.
Io e te siamo sempre rimasti estranei,
stranieri all’andirivieni delle mandrie
condotte dal bacchiatore di stalla.
Nei comignoli assenti di barriti,
lontani da succulenti cirase,
siamo cresciuti, in veglia.
Io per te non ho mai visto un domani,
ma credimi, e son sincero, vero
come i ritardi del concepimento:
è meglio fuggire, staccarsi,
pisciare sui muri di altre ricorrenze
senza sperare nel cambiamento.
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PIETRA ROSA
Scorro tra le dita come grani d’un rosario
le gemme profane della collana
tuo manufatto,
solingo dono per sbaglio.
Bruttissima.
Ma è il correlativo di te.
Bellissima.
16
ECTOPLASMA
Sotto banco nella cassa toracica
un lento rantolio marino.
Presunti armistizi s’intrecciano
dopo i perduti giorni smarriti.
Voci lontane, assenti, erotiche,
attrezzano di sonagli il campo base.
Il calore di una stufa elettrica,
il freddo che l’abbaino tramortisce
la solitudine non sbroglia, non divaga.
Di tuo, oltre al salino dell’arido suolo,
gelido figlio d’un settembre malnato,
c’è solo il saluto del vento.
17
NOTE INFORMATIVE E LETTERARIE
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Segno di terra, anche se in quanto animale fantastico di
terreno ha ben poco, il Capricorno è il classico segno novecentesco
che a una prima distratta occhiata pare rivoluzionario;
ma in fondo è un dantista ante litteram e, seppur
dovrebbe seguire la trasgressione del sommo poeta e i
suoi continui cambi d’opinione, si marmorea nella propria
moderna convinzione che si è immutabili riguardo ai temi
esistenziali (lavoro, famiglia, amore). È brillante nella conoscenza
scientifica, idealizza un socialismo delle anime,
eppure sprofonda nell’ottica marxista della storia, inquadrandola
con gli occhi di un economista post-fordista. Il
Capricorno, nonostante la sua durezza di intenti, appare ai
più affascinante e seducente. Fascino che, spesso, ammalia
l’astante. È soggetto alla melancolia.
Famosi Capricorno: Giovanna d’Arco, Edgar Allan Poe,
Carla Bruni, Magica De Spell.
8 SETTEMBRE
Senza scomodare Lagrange e Poincaré, mi affido al narratore
dei viaggi temporali, che forse meglio di tutti analizza
questo fenomeno così stranamente decisivo per la vita di
ogni essere vivente: Incastrata nel fango, emmettendo un
luccichio verde, dorato e nero, c’era una farfalla molto bella
e molto morta (R. B.).
DOROTHEA
La celebre Battaglia di Marignano, combattuta a Melegnano,
paese conosciuto più per la sua uscita autostradale che
altro, è la dimostrazione che con la foga non si conclude
nulla. Si ricorda qui, in particolare, l’ostinata accesa e
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fervida convinzione del vescovo di Sion (Matteo Schiner,
testardo vallesano), che in abiti clericali aizzò le sventurate,
disorganizzate e quantomai cenciose armate lombarde
contro Francesco I di Francia, che ben fu contento di farsi
proclamare cavaliere dal Baiardo dopo la gloriosa vittoria.
Milano non fu più rossocrociata e, dopo la pace di Friburgo,
l’espansionismo elvetico sarebbe stato un leggendario
e rimoto ricordo. Per approfondire meglio l’argomento, si
consiglia la lettura del sempiterno Storie d’Italia di Francesco
Guicciardini (Libro XII, cap. XV).
Orgasmo non è ciò a cui subito si pensa, anche se effettivamente
è espresso in seguito. Qui è buzzantiano, come per
un Don Valentino afflitto dal rimorso che cerca nervosamente
il suo Dio natalizio.
BULGAKOV
Effettivamente Ippopotamo, sgherro di Satana ne Il maestro
e Margherita, è un grosso gatto parlante. Il lurido locale
chiamasi “Millino” (via Savona, Milano). Le gelosie
rinchiuse nell’ipocrisia dell’io poetico evocano i versi di
Giovanni Orelli (Né timo né maggiorana, Marcos y Marcos,
Lugano, 1995).
SAN PIETRO A MILANO
Attrice di inconfondibile eleganza e stile sopraffino, Gaia
Germani (Roma 1942-2019) è stata e sempre sarà la Audrey
Hepburn italiana.
SONETTO 189BIS
Pindaro sostiene che Imene fosse figlio di Apollo, e Apollodoro
gli procura come madre la musa Clio. Giovine e
audace, Imene è il dio dei matrimoni, invocato nelle canzoni
nuziali.
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MILAN ’20
Nell’Urbe lombarda, al tempo odierno (A. D. MMXX, Alto
Medioevo) si parla una originalissima estensione fecale
della lingua d’oltremanica. Questo idioma gergale, mescolato
a una cadenza esageratamente pseudo-meneghina
d’una oramai perduta “Milano-da-bere” e palesemente
spuria in quanto inquinata dal sostrato originario di popolazioni
apule e bruzie, è compreso ESCLUSIVAMENTE da
chi lavora, da chi produce, da chi non si ferma e da chi è
schiavo o schiavizzante sotto gli occhi della dorata e apparentemente
innocente Madonnina, che di notte prende
la forma sinistra e severa d’un rapace teutonico assiso trimalcionicamente
su una ruota d’un semplice ingranaggio
operaio ( ).
ARSENICO
La Circonvallazione esterna è l’argine infernale in cui è
ambientato questo angoscioso scambio di sguardi muti.
Il motore stanco è precisamente un Diesel 1600, targa
CW931WF, anno di immatricolazione 2005, UD.
LA PIEVE
Trattasi dell’antica pieve di Vernasca (PC), dove all’orizzonte
è possibile ammirare la oblunga cappa inquinante
che sovrasta la Pianura Padana.
ECTOPLASMA
I sonagli acquisiscono in questa poesia la forma luttuosa
dei sistri. Riguardo alla stufa elettrica e alle sue oltremodo
dispendiose spese, ben consigliava un celebre cantautore
originario della Magna Grecia:
[…] il riscaldamento centralizzato ti riscalda e, in più, conviene!
(R. G.).
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