25 Testimoni pace
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A.N.V.C.G.
Associazione Nazionale Vittime
Civili di Guerra
I testimoni di pace
Il 27 ottobre, Ettore Fellegara,
presidente dell'associazione ANVCG, è
venuto nella nostra classe, la 2^E, per
parlarci dei tragici avvenimenti legati
alla guerra che ha vissuto nella sua
infanzia: un mitragliamento, un
bombardamento e una fucilazione.
Il 12 maggio 1944 Ettore si trovava in cammino per andare
a scuola insieme a sua sorella e a qualche compagno.
All'improvviso due aerei sorvolarono la zona bombardandola
a tappeto. Ettore, senza perdere tempo, spinse tutti i
compagni nel canale salvando la vita di tutti. Al contrario,
un ignaro viandante, che si trovava lì in sella al suo cavallo,
non ebbe la stessa fortuna.
Il 14 maggio, si trovava a casa sua a giocare insieme a qualche
suo amico, in compagnia dei propri genitori.
Il bombardamento fu rapido, in un attimo si trovò a terra, la sua
casa distrutta e il suo braccio ferito da tre schegge. Venne portato
all'ospedale dove dove lo medicarono ma qualcosa andò storto e il
terriccio che si trovava nella ferita divenne la casa per i vermi
all'interno del gesso. In questo episodio due suoi amici persero la
vita.
Nel maggio 1945 alcuni nazifascisti si presentarono a casa di Ettore e presero
lui, suo zio e un "postino dei partigiani". Arrivati sul posto, i nazifascisti
ingannarono il postino facendogli credere che se fosse riuscito a correre oltre il
campo sarebbe stato libero. Ettore sapeva che era una trappola, cercò di
fermare il postino, ma ormai era troppo tardi. Come lui aveva intuito, appena
fece qualche passo gli spararono alle spalle. Il suo corpo cadde a terra senza
vita.
A CURA DI
Fatou Ndiaye
Margherita Parisi
Alice Carlucci
Riccardo Arduzzoni
Virginia Bottarelli
ll 25 marzo 1945 i nazifascisti si presentarono a casa di Ettore per
fargli un interrogatorio. Volevano informazioni sui partigiani ma
Ettore non ne sapeva nulla. Credendo che stesse mentendo, un
nazifascista gli sparò tra le gambe per spaventarlo. Poi gli
chiesero di girarsi ma lui sapeva che se lo avesse fatto lo
avrebbero ucciso. Allora restò immobile. Per fortuna il soldato
sbagliò mira colpendolo al braccio. Ettore perse i sensi e loro lo
credettero morto.
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