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Rassegna Stampa vicino/lontano 2023

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18 dicembre 2022


7 marzo <strong>2023</strong><br />

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7 marzo <strong>2023</strong><br />

o <strong>2023</strong> - Avvenire<br />

pag<br />

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Salvo per uso personale e


7 marzo <strong>2023</strong><br />

07 Marzo <strong>2023</strong> - Il Messaggero (ed. Nazionale)<br />

pag. 1<br />

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7 marzo <strong>2023</strong><br />

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8 marzo <strong>2023</strong>


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13 marzo <strong>2023</strong><br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - La Tribuna di Treviso<br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - Il Mattino di Padova<br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - Corriere delle Alpi<br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - La Nuova di Venezia e Mestre<br />

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7 aprile <strong>2023</strong>


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7 aprile <strong>2023</strong>


6 aprile <strong>2023</strong><br />

Vicino/<strong>lontano</strong> e premio Terzani: oltre 80 appuntamenti<br />

e 200 ospiti a Udine<br />

repubblica.it/cultura/<strong>2023</strong>/04/06/news/<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>_e_premio_terzani_oltre_80_appuntamenti_e_200_ospiti_a_udine<br />

-395175888<br />

6 aprile <strong>2023</strong><br />

È “potere” la parola-chiave della 19ª edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che<br />

torna a Udine con il Premio Terzani dal 3 al 7 maggio, anticipato da un cartellone<br />

di eventi - anteprima dal 28 aprile. In programma, complessivamente, 80<br />

appuntamenti che vedranno protagoniste 200 personalità dal mondo delle<br />

scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione.<br />

Fra i protagonisti, italiani e internazionali, ci sono anche Gaël Giraud, Vera<br />

Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi,<br />

David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijevi?, Fariborz Kamkari, Franco<br />

“Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio<br />

Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic,<br />

Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra<br />

Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore,<br />

Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto<br />

Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Massini.<br />

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6 aprile <strong>2023</strong><br />

Ed è forte l’attenzione per conoscere il vincitore del Premio Terzani <strong>2023</strong>: la<br />

Giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, ne darà comunicazione<br />

mercoledì 12 aprile e consegnerà il riconoscimento sabato 6 maggio, nell’ambito di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. I cinque finalisti della 19^<br />

edizione del Premio Terzani sono Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre<br />

Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkinper Russki<br />

Mir: guerra o pace (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing).<br />

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6 aprile <strong>2023</strong><br />

Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola<br />

Colombo e Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di<br />

Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle<br />

sue opere. ll programma di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha la supervisione scientifica<br />

dell’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, di<br />

cui fanno parte Stefano Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari,<br />

Fabio Chiusi, Beatrice Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz,<br />

Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma<br />

Zamparo.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

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13 aprile <strong>2023</strong><br />

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12 aprile <strong>2023</strong><br />

UDINE – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19^<br />

edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani Staude,<br />

moglie di Tiziano Terzani.<br />

“Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla<br />

prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del<br />

mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till Shengal è il<br />

racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione<br />

italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e<br />

dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di<br />

vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis,<br />

protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che<br />

prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta<br />

roba che ci serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna<br />

stare... tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli”.<br />

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“Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla<br />

prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del<br />

mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till Shengal è il<br />

racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione<br />

italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e<br />

dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di<br />

vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, 12 aprile <strong>2023</strong><br />

protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che<br />

prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta<br />

roba che ci serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna<br />

stare... tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli”.<br />

Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri,<br />

non certo per distribuire consigli”. No Sleep Till Shengal racconta una storia che la geopolitica ha<br />

rimosso dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno<br />

essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e<br />

maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto,<br />

che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle. “Ed è per questa<br />

pietà senza retorica –conclude la motivazione –, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i<br />

giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo” che la giuria ha deciso di conferire il<br />

Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal. “Tiziano diceva spesso<br />

– ha commentato ancora Angela Terzani – che solo chi lascia il cuore volare è capace di pensare<br />

“diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno. L’indagine di Zerocalcare, per la sua<br />

autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di solito nessuno ascolta, non può che produrre<br />

un pensiero “diverso”, certamente non banale né omologato”.<br />

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12 aprile <strong>2023</strong><br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da<br />

Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il momento centrale del<br />

festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX edizione. «Questo<br />

premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto per me. Non lo dico per<br />

cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio degli anni 2000 è stata uno dei<br />

pilastri della mia formazione "civica". Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e mi<br />

costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era uno dei<br />

miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli altri<br />

volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre<br />

perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere). La<br />

Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco<br />

Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco<br />

Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

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12 aprile <strong>2023</strong><br />

Zerocalcare vince il Premio Terzani con la graphic novel<br />

sull’Iraq<br />

corriere.it/cultura/23_aprile_12/zerocalcare-vince-premio-terzani-la-graphic-novel-sull-iraq-126e9f98-d915-11ed-8904-<br />

382c6cd9b10c.shtml<br />

di Redazione Cultura<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

Con «Non Sleep Till Shengal» (Bao Publishing) il fumettista si aggiudica la 19ª edizione del<br />

riconoscimento letterario internazionale promosso dall’associazione <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine con la<br />

famiglia Terzani. Il 6 maggio la cerimonia di premiazione<br />

Zerocalcare (Michele Rech, Arezzo, 1983)<br />

È Zerocalcare, alias Michele Rech, con No Sleep Till Shengal (Bao Publishing), il vincitore della 19ª<br />

edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, in ricordo del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato mercoledì 12 aprile la presidente di Giuria Angela<br />

Terzani Staude, vedova di Tiziano Terzani. «Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un<br />

reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile<br />

mettere a tacere».<br />

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12 aprile <strong>2023</strong><br />

La copertina del libro di Zerocalcare edito da Bao Publishing<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio che Zerocalcare ha compiuto,<br />

con una delegazione italiana, nella primavera del 2021 nel nord dell’Iraq, a<br />

Shengal. Immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della<br />

comunità irachena degli yazidi, popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis,<br />

protetto dalle milizie curde, con cui Zerocalcare condivide il progetto politico<br />

di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia<br />

sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: «Tutta roba che ci<br />

serve pure a noi», scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono «i posti in cui<br />

bisogna stare… tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli». «Esattamente come pensava Tiziano — sottolinea Angela<br />

Terzani Staude —, che partiva per imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli». Zarocalcare<br />

racconta una storia che la geopolitica ha rimosso attraverso il segno essenziale della matita. «È per<br />

questa pietà senza retorica — conclude la motivazione —, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di<br />

indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo» che la giuria ha deciso di<br />

conferire il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal.<br />

«Tiziano diceva spesso — ha aggiunto Angela Terzani Staude — che solo chi lascia il cuore volare è<br />

capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno. L’indagine di<br />

Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di solito nessuno ascolta,<br />

non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente non banale né omologato».<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da<br />

Udine), nel corso della serata-evento, momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma<br />

quant’anno dal 3 al 7 maggio. «Questo premio — ha commentato Zerocalcare — significa davvero<br />

molto per me. La figura di Tiziano tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni 2000 è stata uno<br />

dei pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e<br />

mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era uno<br />

dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già come vincere».<br />

Con Zerocalcare erano arrivati nella cinquina finalista: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per<br />

Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace?<br />

(21lettere). La Giuria del Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco<br />

Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco<br />

Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

12 aprile <strong>2023</strong> (modifica il 12 aprile <strong>2023</strong> | 17:12)<br />

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21 dicembre 2022<br />

PAESE : Italia<br />

PAGINE : 35<br />

SUPERFICIE : 66 %<br />

AUTORE : N.D.<br />

21 dicembre 2022<br />

Tutti i diritti riservati<br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - Messaggero Veneto (ed. Udine)<br />

pag. 36<br />

7 marzo <strong>2023</strong><br />

07 Marzo <strong>2023</strong> - Messaggero Veneto (ed. Udine)<br />

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07 Marzo <strong>2023</strong> - Il Gazzettino (ed. Udine)<br />

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pag. 38<br />

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Salvo per us<br />

Studio Vuesse&c


13 aprile <strong>2023</strong><br />

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Studio Vuesse&c<br />

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


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13 aprile <strong>2023</strong><br />

Studio Vuesse&c


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13 aprile <strong>2023</strong>


13 aprile <strong>2023</strong><br />

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Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.<br />

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Salvo per uso personale e' vieta<br />

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13 aprile <strong>2023</strong><br />

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18 aprile <strong>2023</strong><br />

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18 aprile <strong>2023</strong>


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21 aprile <strong>2023</strong>


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25 aprile <strong>2023</strong>


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25 aprile <strong>2023</strong>


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26 aprile <strong>2023</strong>


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26 aprile <strong>2023</strong>


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29 aprile <strong>2023</strong>


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30 aprile <strong>2023</strong><br />

Studio Vuesse&c


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30 aprile <strong>2023</strong>


Studio Vuesse&c<br />

30 aprile <strong>2023</strong>


30 aprile <strong>2023</strong><br />

Salvo per us<br />

Studio Vuesse&c


30 aprile <strong>2023</strong><br />

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30 aprile <strong>2023</strong>


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1 maggio <strong>2023</strong>


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3 maggio <strong>2023</strong><br />

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Salvo per uso pe<br />

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3 maggio <strong>2023</strong><br />

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3 maggio <strong>2023</strong><br />

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3 maggio <strong>2023</strong><br />

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3 maggio <strong>2023</strong><br />

Studio Vuesse&c


Studio Vuesse&c<br />

3 maggio <strong>2023</strong>


Studio Vuesse&c<br />

3 maggio <strong>2023</strong>


Studio Vuesse&c<br />

3 maggio <strong>2023</strong>


4 maggio <strong>2023</strong><br />

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4 maggio <strong>2023</strong><br />

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4 maggio <strong>2023</strong><br />

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4 maggio <strong>2023</strong><br />

Studio Vuesse&c


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4 maggio <strong>2023</strong>


4 maggio <strong>2023</strong><br />

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4 maggio <strong>2023</strong><br />

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5 maggio <strong>2023</strong><br />

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5 maggio <strong>2023</strong><br />

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4<br />

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5 maggio <strong>2023</strong>


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5 maggio <strong>2023</strong><br />

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5 maggio <strong>2023</strong>


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5 maggio <strong>2023</strong><br />

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5 maggio <strong>2023</strong>


5 maggio <strong>2023</strong><br />

<br />

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<br />

Cultura & Spettacoli<br />

<br />

Cultura & Spettacoli<br />

<br />

ART SHOW<br />

Il reportage Il reportage è<br />

<br />

è<br />

ART SHOW<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a fumetti a fumetti<br />

<br />

<br />

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<br />

più in<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

p<br />

<br />

<br />

abato 6 al nel nord dell’Iraq Busoni diretta da<br />

<br />

in<br />

‘Giovanni da dall’autore<br />

<br />

per far Massimo Belli (violino<br />

solista di Lucio<br />

d<br />

<br />

S Udine’ è prevista<br />

la cerimonia zioni di vita e la lotta Degani).<br />

uando ha iniziato era un ‘pi-<br />

ec<br />

conoscere le condi-<br />

<br />

Q<br />

u<br />

<br />

<br />

<br />

di consegna del 19° della comunità irachena<br />

degli ezidi, un Premio Trezani è solo<br />

amava la musica, il pianoforte, i g<br />

La serata-clou del<br />

schello’ (lo dice lui, eh!) che m<br />

premio letterario internazionale<br />

Tiziano Sabato popolo sopravvissuto 6 al una nel parte nord del dell’Iraq ricchis-<br />

l’arte Busoni e il cinema diretta (non da necessariamen-p<br />

<br />

Terzani, nell’ambito al genocidio<br />

<br />

‘Giovanni<br />

dell’Isis<br />

da<br />

simo<br />

dall’autore<br />

programma<br />

per<br />

di<br />

far<br />

te<br />

Massimo<br />

in quest’ordine).<br />

Belli<br />

E<br />

(violino<br />

anni solista dopo e quasi di Lucio 20 album dopo – ai<br />

sognava, come p<br />

<br />

del festival <strong>vicino</strong>/ e protetto dalle milizie<br />

curde. Udine’ è pre-<br />

ha conoscere visto e vedrà le fino condi-<br />

di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che<br />

tutti, di arrivare in alto. Una ventina p<br />

<br />

<strong>lontano</strong>. La giuria<br />

presieduta da Angela vista Al la centro cerimonia della a domenica zioni di vita 7 la presentazione<br />

della comunità di tante iralizzate<br />

La -, serata-clou il pordenonese del Remo Anzovi-<br />

b<br />

e la lotta calcolando Degani). tutte le colonne sonore rea-<br />

18<br />

<br />

Terzani Staude ha di serata-evento consegna del condotta<br />

da letterario Alessandro in-<br />

anteprime chena degli letterarie: ezidi, un no Premio ha deciso Trezani che è arrivato è solo il momento<br />

19°<br />

scelto quest’anno un<br />

Q<br />

premio<br />

<br />

fumettista, il famosissimo<br />

Zerocalcare, dell’Elfo di Milano, sta della giornalista<br />

Il 12 maggio uscirà Don’t forget to fly, so<br />

ternazionale<br />

Lussiana del<br />

Tiziano<br />

Teatro il nuovo<br />

popolo<br />

libro-inchie-<br />

sopravvissuto<br />

di<br />

una<br />

volare<br />

parte<br />

ancora<br />

del<br />

più<br />

ricchissimo<br />

suo nuovo programma album distribuito di da Be-<br />

te in<br />

in alto.<br />

l’art<br />

m<br />

<br />

<br />

Terzani, nell’ambito al genocidio dell’Isis il alias Michele Rech, una conversazione Floriana Bulfon, la<br />

p<br />

<br />

per la sua graphic del col festival vincitore <strong>vicino</strong>/ condot-<br />

raccolta e protetto postuma dalle di milizie<br />

curde. Di Piazza, no ha solo visto della e carriera. vedrà fino Un viaggio tra le di ap<br />

<br />

Shengal: il racconto presieduta rio Marino da Sinibaldi, Angela i lavori Al di centro Fabrizio della mille a domenica possibilità 7 espressive la pre-<br />

e stilisti-<br />

calc<br />

<br />

<br />

‘disegnato’, un reporlieve,<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, il sesto da studio che e il primo pia-<br />

tutt so<br />

<br />

novel No sleep till <strong>lontano</strong>. dal critico La giuria lettera-<br />

Pierluigi<br />

Terzani<br />

ideatore<br />

Staude<br />

del programma<br />

Fahrenheit, Mannocchi, Luciana tore a vivere la ‘seconda vita’ di Icaro. d<br />

ha<br />

Gatti,<br />

serata-evento<br />

Francesca<br />

condotta<br />

da Stefano Alessandro Al-<br />

Quella anteprime che nel letterarie:<br />

primo pezzo, dietro la no ch h<br />

che<br />

sentazione<br />

del pianoforte,<br />

di tante<br />

invitando l’ascolta-<br />

<br />

lizza<br />

m<br />

<br />

tage con “una commovente<br />

autoironia”, scelto con la quest’anno musica della un Borsatti, <br />

<br />

<br />

del viaggio compiuto fumettista, Nuova orchestra il famosissimo<br />

camera Zerocalcare,<br />

Ferruccio altri dell’Elfo ospiti. (a.i.) di Milano, vengono sta della bruciate giornalista dal sole ma portano Il n<br />

da lievi Lussiana e di moltissimi del Teatro metafora il nuovo delle libro-inchie-<br />

ali che stavolta non di vo d<br />

<br />

nella primavera 2021<br />

<br />

alias Michele Rech, una conversazione Floriana Bulfon, la<br />

il su<br />

<br />

per Studio la sua graphic Vuesse&c col vincitore condotta<br />

dal critico lettera-<br />

Pierluigi Di Piazza, no s<br />

raccolta postuma di lieve<br />

novel No sleep till<br />

Shengal: il racconto rio Marino Sinibaldi, i lavori di Fabrizio<br />

mill


6 maggio <strong>2023</strong><br />

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6 maggio <strong>2023</strong><br />

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6 maggio <strong>2023</strong><br />

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6 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

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8 maggio <strong>2023</strong><br />

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8 maggio <strong>2023</strong><br />

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8 maggio <strong>2023</strong><br />

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8 maggio <strong>2023</strong><br />

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7 maggio <strong>2023</strong><br />

https://www.raiplaysound.it/audio/<strong>2023</strong>/05/GR-3-ore-0845-del-0705<strong>2023</strong>-85a04c31-febf-4b72-a214-<br />

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Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, edizione sul Potere con 200 ospiti<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/<strong>2023</strong>/04/06/festival-<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>-edizione-sul-potere-con-200-ospiti_40a3e022-0bc9-488e-<br />

8636-cde0c7b5d0ce.html<br />

A Udine 19/a edizione dal 3 al 7/5, consegna del premio Terzani<br />

UDINE, 06 aprile <strong>2023</strong>, 13:31<br />

Redazione ANSA<br />

6 aprile <strong>2023</strong><br />

È "potere" la parola-chiave del 19/o Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che torna a Udine con il Premio<br />

Terzani dal 3 al 7 maggio, anticipato da un cartellone di eventi in anteprima dal 28 aprile.<br />

In programma 80 appuntamenti con 200 personalità del mondo delle scienze, letteratura, arte,<br />

spettacolo e informazione.<br />

Il festival è stato presentato oggi dalla presidente di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Paola Colombo e dal<br />

presidente del Comitato scientifico, l'antropologo Nicola Gasbarro.<br />

Fra i protagonisti italiani e internazionali, ci sono Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds.


"La giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, comunicherà il vincitore del Premio Terzani<br />

<strong>2023</strong> mercoledì 12 aprile e consegnerà il riconoscimento sabato 6 maggio, nell'ambito di<br />

<strong>vicino</strong>/ <strong>lontano</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine", ha annunciato Paola Colombo. I cinque<br />

finalisti del Premio Terzani sono Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio postumano"<br />

(Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil per "Le guerre<br />

perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir: guerra o pace?" (21lettere)<br />

e Zerocalcare per "No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing). Anche per questa edizione la<br />

curatela è di Paola Colombo e Franca Rigoni, nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo<br />

ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei 'Meridiani' Mondadori dedicati<br />

alle sue opere.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, edizione sul Potere con 200 ospiti<br />

ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/<strong>2023</strong>/04/06/festival-<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>-edizione-sul-potere-con-200-ospiti_9c07e61c-a2f7-<br />

4e0d-9d2f-43dee21e8ad7.html<br />

A Udine 19/a edizione dal 3 al 7/5, consegna del premio Terzani<br />

6 aprile <strong>2023</strong><br />

(ANSA) - UDINE, 06 APR - È "potere" la parola-chiave del 19/o Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che<br />

torna a Udine con il Premio Terzani dal 3 al 7 maggio, anticipato da un cartellone di eventi in<br />

anteprima dal 28 aprile.<br />

In programma 80 appuntamenti con 200 personalità del mondo delle scienze, letteratura, arte,<br />

spettacolo e informazione.<br />

Il festival è stato presentato oggi dalla presidente di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Paola Colombo e dal<br />

presidente del Comitato scientifico, l'antropologo Nicola Gasbarro.<br />

Fra i protagonisti italiani e internazionali, ci sono Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds.<br />

"La giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, comunicherà il vincitore del Premio Terzani<br />

<strong>2023</strong> mercoledì 12 aprile e consegnerà il riconoscimento sabato 6 maggio, nell'ambito di<br />

<strong>vicino</strong>/ <strong>lontano</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine", ha annunciato Paola Colombo. I cinque<br />

finalisti del Premio Terzani sono Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio postumano"<br />

(Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil per "Le guerre<br />

perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir: guerra o pace?" (21lettere)<br />

e Zerocalcare per "No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing). Anche per questa edizione la<br />

curatela è di Paola Colombo e Franca Rigoni, nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo<br />

ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei 'Meridiani' Mondadori dedicati<br />

alle sue opere. (ANSA).<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA


Premi: Giordano e Zerocalcare tra i finalisti del Terzani<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/<strong>2023</strong>/03/06/premi-giordano-e-zerocalcare-tra-i-finalisti-del-terzani_c8949111-4646-46d8-<br />

aaf2-2cfb3e27cbf7.html<br />

Nella rosa anche Flyn, Sautreuil e Shishkin<br />

UDINE, 06 marzo <strong>2023</strong>, 12:12<br />

Redazione ANSA<br />

6 marzo <strong>2023</strong><br />

Cal Flyn per "Isole dell'abbandono.<br />

Vita nel paesaggio post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi),<br />

Pierre Sautreuil per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki<br />

Mir: guerra o pace?" (21lettere) e Zerocalcare per "No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing)<br />

sono i cinque finalisti della 19/a edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani,<br />

riconoscimento istituito e promosso dall'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme<br />

alla famiglia Terzani, nel segno del giornalista e scrittore fiorentino.


Lo ha annunciato oggi la Giuria, riunitasi nella casa fiorentina della famiglia Terzani. "Ancora<br />

una volta - commenta Angela Terzani, presidente della giuria - abbiamo cercato di candidare al<br />

Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro complessità umana, oltre che storica e<br />

politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo". I giurati - Enza Campino, Toni Capuozzo,<br />

Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini,<br />

Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi - si sono ora riservati un<br />

supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale.<br />

Il vincitore sarà annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni<br />

da Udine) sarà l'atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio,<br />

appuntamento centrale dell'edizione <strong>2023</strong> del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine<br />

dal 3 al 7 maggio.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Premio Terzani, Giordano e Zerocalcare nella cinquina dei<br />

finalisti<br />

adnkronos.com/Archivio/cultura/premio-terzani-giordano-e-zerocalcare-nella-cinquina-deifinalisti_5KaHuMWKEHEQYW3VN9ISRl<br />

Redazione Adnkronos<br />

In gara anche Sautreuil, Flynn e Shishkin. Il 6 maggio cerimonia di premiazione del vincitore<br />

Ascolta questo articolo ora...<br />

(Fotogramma)<br />

Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio post-umano" (Blu Atlantide), Paolo<br />

Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev"<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir: guerra o pace?" (21lettere) e Zerocalcare per "No<br />

Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione del<br />

Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del<br />

giornalista e scrittore fiorentino.


La cinquina è stata annunciato oggi - 6 marzo - dalla Giuria, riunitasi nella casa fiorentina della<br />

famiglia Terzani. "Ancora una volta - commenta Angela Terzani, presidente della giuria -<br />

abbiamo cercato di candidare al Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro<br />

complessità umana, oltre che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo". I<br />

giurati - Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli,<br />

Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino<br />

Sinibaldi - si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione<br />

finale.<br />

Il vincitore sarà annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da<br />

Udine) sarà l'atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento<br />

centrale della 19esima edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7<br />

maggio.<br />

Cal Flyn, giovane autrice scozzese, con "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio post-umano"<br />

firma, secondo la giuria, "lo straordinario resoconto degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità<br />

della vita e del nostro rapporto con l’ambiente che ci ospita".<br />

Paolo Giordano con "Tasmania", uscito nel 2022, "ci consegna un romanzo sul futuro dove il<br />

protagonista è anche l’evidente alter ego dell’autore, ed è forse portavoce di un'intera<br />

generazione. La Tasmania, che l’amico scienziato indica come luogo ideale per sfuggire alle<br />

catastrofi che incombono sulla Terra, diviene metafora di un riparo dalle insicurezze in cui vive<br />

l’uomo contemporaneo".<br />

Pierre Sautreuil firma il suo primo libro, "Le guerre perdute di Jurij Beljaev", vincitore del Prix<br />

Hervé Ghesquière e del Prix du Livre du Réel. "E' la storia vera del rapporto tra il giovane<br />

autore, alle prime armi come inviato in Ucraina nel 2014, e un mercenario incallito: un'amicizia<br />

ambigua e rocambolesca immersa nella grande storia dell'Est", osserva la giuria.<br />

Mikhail Shishkin, nato a Mosca nel 1961, è autore di "Russki Mir: guerra o pace?", una accolta<br />

di saggi che partendo dalle prime invasioni vichinghe, passando per l'occupazione mongola,<br />

ripercorre la storia della Russia fino ai giorni nostri con un insolito punto di vista. "I suoi scritti<br />

sono una dichiarazione d'amore per una terra dalla natura meravigliosa e dalla cultura<br />

grandiosa, ma al contempo rappresentano una lucida e amara denuncia dell'egemonia<br />

dittatoriale di un Paese che non conosce la democrazia e continuamente diventa un mostro che<br />

divora i suoi stessi figli, perché chi detiene il potere può sopravvivere solo grazie a una guerra<br />

permanente, fuori e dentro i confini, che poco spazio lascia alla speranza di un futuro diverso".<br />

Zerocalcare alias Michele Rech (1983) con "No Sleep Till Shengal" offre "la testimonianza e il<br />

racconto in forma di graphic novel del viaggio compiuto nella primavera del 2021, insieme a una<br />

delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Le immagini e i testi documentano le<br />

condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al<br />

genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde con cui condivide il progetto politico".


Torna il festival Vicino/<strong>lontano</strong>, parola chiave è 'potere'<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2022/12/17/torna-il-festival-<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>-parola-chiave-e-potere_55461779-a69d-4968-<br />

9247-951509034f53.html<br />

A Udine a maggio. Presidente, riflettiamo su mondo che cambia<br />

UDINE, 17 dicembre 2022, 12:59<br />

17 dicembre 2022<br />

Torna a Udine dal 4 al 7 maggio <strong>2023</strong> il festival Vicino/<strong>lontano</strong> dedicato alla parola-chiave<br />

"potere" e preceduto da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo in diverse sedi del Friuli<br />

Venezia Giulia.<br />

Giunto alla 19/a edizione e curato dal comitato scientifico coordinato dall'antropologo Nicola<br />

Gasbarro, il festival includerà l'edizione <strong>2023</strong> del Premio Terzani, in fase già operativa per la<br />

definizione della cinquina finalista, con la Giuria presieduta da Angela Terzani Staude.<br />

Fra i temi di rilievo l'attenzione ai diritti umani, accompagnata dalla notizia che Sepideh<br />

Gholian, attivista e reporter iraniana autrice dei "Diari dal carcere" (Gaspari editore) pubblicati


da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, è stata indicata da BBC News tra le 100 donne più influenti del 2022.<br />

"Ogni anno - spiega soffermandosi sul filo conduttore Paola Colombo, riconfermata alla<br />

presidenza dell'associazione <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che organizza il festival - cerchiamo una parola<br />

attuale e problematica, che si presti a fare da punto di osservazione sui diversi aspetti di un<br />

mondo che rapidamente si trasforma. In un'epoca che molti osservatori definiscono 'postglobale'<br />

- aggiunge - ci accorgiamo che il potere è divenuto un gioco sempre più complesso e<br />

sempre meno decifrabile da cui restano esclusi i disoccupati, i poveri, i migranti, i marginali, gli<br />

ultimi, gli invisibili. La parola 'potere' è però anche un verbo: fonda una speranza nella<br />

possibilità di scegliere".<br />

A confermare e consolidare il forte legame tra la figura di Tiziano Terzani e il festival, anche<br />

quest'anno sarà Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore fiorentino, oltre che<br />

curatore dei due volumi dei 'Meridiani' Mondadori, che affiancherà Paola Colombo e Franca<br />

Rigoni nella curatela della manifestazione.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Vicino/<strong>lontano</strong>, edizione <strong>2023</strong> è vetrina di novità editoriali<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/<strong>2023</strong>/04/24/<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>-edizione-<strong>2023</strong>-e-vetrina-di-novita-editoriali_09fcf80e-97a0-4f94-<br />

9e6b-19662c710413.html<br />

Molti libri anche in anteprima a festival a Udine dal 3 al 7/05<br />

UDINE, 24 aprile <strong>2023</strong>, 16:54<br />

Redazione ANSA<br />

24 aprile <strong>2023</strong><br />

Il festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio con il Premio Terzani <strong>2023</strong>,<br />

sarà anche una vetrina editoriale con diverse anteprime: dal nuovo libro-inchiesta della<br />

giornalista Floriana Bulfon, "Macro mafia.<br />

La multinazionale dei clan che sta conquistando il mondo" (Rizzoli, esce il 26/4), al "memoir" di<br />

Angela Terzani che ha raccontato la lunga storia d'amore con Tiziano Terzani (Longanesi).<br />

E, ancora, il libro di Pierluigi Di Piazza "Non uccidere. Per una cultura della pace" (Laterza,<br />

esce il 5/5), a un anno dalla sua scomparsa; sarà presentato il 7 maggio.<br />

Tra le altre novità, ci sarà il volume di Fabrizio Gatti, Premio Terzani 2008, "Nato sul


confine", storia ispirata a tanti viaggi in mare (Rizzoli). Francesca Mannocchi firma per Round<br />

Robin "Se chiudo gli occhi. La guerra in Siria vista con gli occhi dei bambini" e per la prima<br />

volta presentano le loro pubblicazioni edite in Italia da Bottega Errante lo scrittore moldavo<br />

Julian Ciocan, voce fra le più autorevoli del suo Paese, a Udine con "Prima che Brežnev<br />

morisse", e Stefan Bošković, scrittore e sceneggiatore montenegrino, al festival con "Il<br />

ministro", ritratto decadente del rapporto fra uomo e potere.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> ospiterà, poi, la prima presentazione di "Z. La guerra del soldato Konstantin"<br />

(Gaspari), il libro del giornalista Andrea Romoli, il nuovo saggio della giornalista Luciana<br />

Borsatti "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi), con prefazione di Lucia Goracci e<br />

postfazione di Farian Sabahi, che a Udine dialogherà con l'autrice, e "Il ritorno in Iran"<br />

pubblicato da La nave di Teseo a firma del regista curdo-iraniano Fariborz Kamkari, apolide e<br />

diviso tra due mondi.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/<strong>2023</strong>/04/12/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani_b5659b97-9f52-<br />

43cb-86ce-17e229ca5083.html<br />

UDINE, 12 aprile <strong>2023</strong>, 12:06<br />

Redazione ANSA<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per "No Sleep Till Shengal" (Bao<br />

Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, dell'associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino.<br />

Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da Angela Terzani Staude, ricordando il<br />

valore delle opere candidate e della cinquina finalista.<br />

Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono.<br />

Vita nel paesaggio post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi),<br />

Pierre Sautreuil per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki


Mir: guerra o pace?" (21lettere).<br />

Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio coraggioso nella realtà<br />

contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, entrando nella storia di conflitti<br />

che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione, attraverso un reportage di irresistibile<br />

presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una<br />

delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a Shengal, documentando le condizioni di vita della<br />

comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle<br />

milizie curde. "Quelli sono i posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno<br />

capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa<br />

eco Angela Terzani: "Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri,<br />

non certo per distribuire consigli".<br />

Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento, momento centrale del<br />

festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha detto Zerocalcare - significa<br />

davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e inizio anni 2000 è stata uno dei<br />

pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque finalisti per me è stato già come<br />

vincere".<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Zerocalcare con una vignetta inedita ringrazia il premio<br />

Terzani<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/altre_proposte/<strong>2023</strong>/04/29/zerocalcare-con-una-vignetta-inedita-ringrazia-il-premioterzani_95dbaaea-7cfb-433b-b41e-8264a8743ed7.html<br />

Il riconoscimento consegnato al fumettista il 6 maggio a Udine<br />

UDINE, 29 aprile <strong>2023</strong>, 19:10<br />

Redazione ANSA<br />

La vignetta di Zerocalcare per il premio Terzani - RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

29 aprile <strong>2023</strong><br />

UDINE - In primo piano è raffigurato Zerocalcalcare da adulto.<br />

Dietro di lui appare invece il ricordo del fumettista da ragazzino.<br />

Entrambi ringraziano il premio Terzani: "È la prima volta che vinco un premio dedicato a una<br />

persona che leggevo da ragazzino. Strana chiusura del cerchio".<br />

È la vignetta inedita che Zerocalcalcare ha disegnato in occasione della XIX edizione del


premio letterario internazionale Tiziano Terzani. La consegna è in programma sabato 6 maggio<br />

alle 21 al Teatro Nuovo da Udine durante il festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, è stato premiato per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing), il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021, insieme a una<br />

delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a Shengal, documentando le condizioni di vita e la lotta<br />

della comunità irachena degli ezidi, sopravvissuti al genocidio dell'Isis e protetti dalle milizie<br />

curde. Secondo la giuria, il fumettista ha descritto la "realtà contraddittoria e dolorosissima<br />

della comunità ezida, entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione, attraverso un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola; e per una pietà<br />

senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell'abisso di indicibili massacri, pur<br />

conservando lo stupore e l'innocenza dello sguardo, e per la sua capacità di raggiungere i<br />

giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo".<br />

"La figura di Tiziano tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 è stata uno dei pilastri<br />

della mia formazione 'civica'. Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e mi<br />

costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era<br />

uno dei miei riferimenti", ha dichiarato Zerocalcarenel giorno della proclamazione dei vincitori. Il<br />

fumettista sarà intervistato da Marino Sinibaldi, giornalista e critico letterario, componente della<br />

giuria assieme a Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena<br />

Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo<br />

Politeo.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Vicino/<strong>lontano</strong>, anteprima con le foto di Sosnovsky su<br />

Mariupol<br />

ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/<strong>2023</strong>/05/02/<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>-anteprima-con-le-foto-di-sosnovsky-su-mariupol_3c740b35-b74c-<br />

48f4-964b-af3f70e5cb03.html<br />

Reporter testimone delle distruzioni al festival al via a Udine<br />

UDINE, 02 maggio <strong>2023</strong>, 18:36<br />

Redazione ANSA<br />

2 maggio <strong>2023</strong><br />

"La Russia dovrebbe essere riconosciuta come 'Stato terrorista', perché le vie d'uscita dalla<br />

guerra passano attraverso il massimo isolamento internazionale, finanziario, economico e<br />

politico di Putin.<br />

L'Ucraina deve essere messa nelle condizioni di difendere i propri civili, ma anche dotata di<br />

armi necessarie a cacciare gli invasori.


Altrimenti ogni sacrificio sarebbe inutile". Lo ha detto all'ANSA il fotoreporter Evgeny<br />

Sosnovsky, di Mariupol, rimasto nella sua città per i 65 giorni dell'assedio della primavera 2022,<br />

autore degli scatti in mostra per il festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (3-7 maggio), del quale l'esposizione è<br />

una delle anteprime. "Solo così la guerra potrà finire ed entrare a far parte di Ue e Nato", ha<br />

aggiunto Sosnovsky che aveva già realizzato una testimonianza fotografica del primo attacco<br />

delle forze separatiste filorusse, nella primavera 2014. "Nel Donbass ucraini, russi, greci, tatari<br />

e rappresentanti di molte altre nazionalità coesistevano assolutamente in modo pacifico - dice -<br />

Le tensioni sono iniziate nel 2014 quando la Russia ha iniziato la sua guerra imperialista contro<br />

l'Ucraina sovrana e indipendente". Sulle condizioni per l'inizio di un possibile negoziato di pace,<br />

Sosnovsky ha affermato che "la condizione essenziale, sulla quale dovrebbero convergere le<br />

diplomazie, è che la comunità internazionale deve costringere la Russia ad abbandonare<br />

l'Ucraina, per poi poter discutere il resto. E un'altra componente necessaria è che sia istituito<br />

un tribunale internazionale per i crimini militari, come avvenuto dopo la seconda guerra<br />

mondiale". La mostra, curata da Michele Guerra, sarà aperta fino all'11 maggio, a ingresso<br />

libero. Domani è in programma l'inaugurazione del 19/o festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Vicino/Lontano affronta il potere «Parleremo di scelte e<br />

speranza»<br />

messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-espettacoli/2022/12/18/news/<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>_affronta_il_potere_parleremo_di_scelte_e_speranza-12419698<br />

OSCAR D’AGOSTINO 18 dicembre 2022<br />

Sarà dedicata al “potere” la prossima edizione di Vicino/Lontano, in programma dal 4 al 7<br />

maggio <strong>2023</strong> a Udine. Per la 19esima puntata del festival gli organizzatori hanno scelto una<br />

parola che si presta a un doppio significato: “potere” può essere inteso infatti anche come<br />

verbo (potere scegliere, per esempio).<br />

«Una parola impegnativa – racconta Paola Colombo, curatrice assieme ad Alen Loreti e Franca<br />

Rigoni dell’evento – che ha appunto due interpretazioni: è bello dare una possibilità di<br />

speranza di scelta. Parlare di potere non è semplice, è molto rischioso, perché il potere è<br />

diventato qualcosa di complesso e sfuggente.<br />

In un’epoca “post-globale”, gli scenari del potere hanno infatti subìto una profonda<br />

metamorfosi: muovendosi disinvoltamente fra politica ed economia, nell’era ipertecnologica che<br />

ha consegnato le chiavi del mondo ai giganti del web, il potere è divenuto un aspetto sempre<br />

più complesso.<br />

Insomma, il potere è diventato «sempre meno decifrabile e riconoscibile, è ormai a tutti<br />

evidente che le scelte più urgenti e più impegnative che dobbiamo oggi compiere riguardano la<br />

questione climatico-ambientale».<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> ritorna con la sua consueta formula: «I dati che abbiamo raccolto in termini di<br />

visualizzazioni sui sociali confermano che il format è ancora valido» continua Paola Colombo.<br />

Sono quasi 2 milioni, solo per citare un dato, le visualizzazioni su Youtube degli eventi principali<br />

del festival.<br />

«Stiamo pensando però nuovi modi per raggiungere il popolo della rete: dopo la pandemia le<br />

dirette streaming hanno perso interesse».<br />

C’è poi un altro aspetto importante a sottolineare l’interesse e l’affezione del pubblico nei<br />

confronti di Vicino/Lontano: l’interesse e l’amicizia del pubblico, sottolineano gli organizzatori,<br />

sono confermati anche dai dati del riparto dei fondi del 2 per mille, appena resi noti dal<br />

Ministero della Cultura, che vede <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> classificata 84esima a livello nazionale e terza<br />

in Friuli Venezia Giulia. Sono quasi un migliaio i cittadini che hanno scelto di sostenere il<br />

festival in sede di dichiarazione dei redditi. «Una sorpresa piacevole» evidenzia Paola<br />

Colombo.


Il comitato scientifico di Vicino/Lontano è già da tempo al lavoro per costruire il programma<br />

degli eventi che per quattro giornate animeranno la città di Udine (sono stati invitati alcuni<br />

premi Nobel) e anche la giuria del Premio Terzani, presieduta da Angela Terzani, è impegnata<br />

proprio in questi giorni a individuare i cinque finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>: «Anche quest’anno ci<br />

saranno scrittori che metteranno l’accento su valori cruciali».<br />

Ma si guarda già oltre: nei mesi estivi sarà riproposta la rassegna Vicino/Lontano mont, «uno<br />

spazio articolato di riflessione sui temi della montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal<br />

contesto globale».<br />

Si svolgerà tra luglio e agosto un diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e delle Valli<br />

del Natisone, in sinergia e con il coinvolgimento di chi si occupa istituzionalmente di sviluppo e<br />

valorizzazione delle aree montane.


Vicino/Lontano <strong>2023</strong> rifletterà sul Potere<br />

ilfriuli.it/cultura/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-<strong>2023</strong>-riflettera-sul-potere<br />

Redazione<br />

È potere la parola-chiave scelta da Vicino/<strong>lontano</strong> per la prossima edizione del festival, la 19esima,<br />

che si svolgerà a Udine da giovedì 4 a domenica 7 maggio. Le quattro giornate saranno precedute<br />

come sempre da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo anche in altre località della regione.<br />

“Ogni anno – spiega Paola Colombo, riconfermata alla guida dell’associazione Vicino/<strong>lontano</strong>, che<br />

da sempre promuove il festival – cerchiamo una parola attuale e problematica, che si presti a fare da<br />

punto di osservazione sui diversi aspetti di un mondo che rapidamente si trasforma e cambia. Come<br />

sempre, saranno consultate e coinvolte le competenze presenti nel comitato scientifico di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, coordinato anche per questa edizione dall’antropologo Nicola Gasbarro”.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> inviterà ancora una volta studiosi delle diverse discipline e di prestigio internazionale a<br />

intrecciare ragionamenti e punti di vista sul concetto di potere, sulla progressiva trasformazione delle<br />

sue forme e sulle nuove modalità in cui viene esercitato e/o subìto.<br />

In un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo infatti che gli<br />

scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi. Muovendosi fin troppo disinvoltamente fra<br />

politica ed economia, nell’era ipertecnologica, che ha consegnato le chiavi del mondo ai giganti del


web, il potere è divenuto un gioco sempre più complesso e sempre meno decifrabile e riconoscibile. E<br />

troppe persone ne rimangono escluse. Sono i senza-potere: i disoccupati, i poveri, i migranti, i<br />

marginali, gli ultimi, gli invisibili…<br />

La parola “potere” – sottolineano gli organizzatori – è però anche un verbo: fonda una speranza nella<br />

possibilità di scegliere. Ed è ormai a tutti evidente che le scelte più urgenti e più impegnative che<br />

dobbiamo oggi compiere riguardano la questione climatico-ambientale.<br />

Il crescente interesse che il pubblico ha manifestato negli anni per il progetto <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – sono<br />

quasi 2milioni, solo per citare un dato, le visualizzazioni su Youtube degli eventi principali del festival –<br />

testimoniano quanto sia sentita l’esigenza, da parte dei cittadini, di partecipare e beneficiare di<br />

occasioni di conoscenza che permettano di “stare dentro” le trasformazioni con consapevolezza.<br />

L’interesse e l’amicizia del pubblico – sottolineano gli organizzatori – sono confermati anche dai dati<br />

del riparto dei fondi del 2 per mille, appena resi noti dal Ministero della Cultura, che vede<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> classificata 84esima a livello nazionale e terza in Friuli Venezia Giulia. Sono quasi un<br />

migliaio i cittadini che hanno scelto di sostenere il festival in sede di dichiarazione dei redditi.<br />

E se il comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è già da tempo al lavoro per costruire il programma degli<br />

eventi che per quattro intense giornate animeranno la città di Udine, anche la giuria del Premio<br />

Terzani, presieduta da Angela Terzani, è impegnata proprio in questi giorni a individuare i cinque<br />

finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>. A confermare e consolidare il forte legame tra la figura di Tiziano Terzani e<br />

il festival, anche quest’anno Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore fiorentino, oltre che<br />

curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori affiancherà Paola Colombo e Franca Rigoni nella<br />

curatela della manifestazione.<br />

Importante infine segnalare che Sepideh Gholian, attivista e reporter iraniana autrice dei “Diari dal<br />

carcere” (Gaspari editore) pubblicati dal <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – insieme alle Librerie in Comune di Udine e al<br />

gruppo UdineperNûdem – con il patrocinio di Amnesty International Italia, è stata indicata da BBC<br />

News tra le 100 donne più influenti del 2022. Ed è stata scelta proprio per il coraggio con cui si è<br />

opposta a un potere teocratico e liberticida, rifiutando di inoltrare richiesta di perdono alla guida<br />

suprema, l’ayatollah Khamenei e riuscendo a far avere al mondo – è tuttora reclusa nel carcere di<br />

Evin, a Teheran – la sua testimonianza.<br />

Confortati dal successo della prime due edizioni – concludono gli organizzatori – verrà riproposta nei<br />

mesi estivi la nuova rassegna “Vicino/<strong>lontano</strong> mont”, uno spazio articolato di riflessione sui temi della<br />

montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal contesto globale. Si svolgerà tra luglio e agosto – a<br />

beneficio degli amanti e frequentatori abituali della montagna, ma anche di chi vuole conoscerla<br />

meglio – in diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e delle Valli del Natisone, sempre in<br />

sinergia e con il coinvolgimento di qualificati attori che si occupano istituzionalmente, da molti anni, di<br />

sviluppo e valorizzazione delle aree montane.


Vicino/<strong>lontano</strong>, dal 4 al 7 maggio i giorni del festival<br />

udinetoday.it/eventi/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-festival-maggio-<strong>2023</strong>.html<br />

È “potere” la parola-chiave scelta da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> per la prossima edizione del festival, la<br />

diciannovesima, che si svolgerà a Udine da giovedì 4 a domenica 7 maggio. Le quattro giornate<br />

saranno precedute come sempre da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo anche in altre<br />

località della regione. «Ogni anno – spiega Paola Colombo, riconfermata alla guida<br />

dell’associazione <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che da sempre promuove il festival – cerchiamo una parola attuale<br />

e problematica, che si presti a fare da punto di osservazione sui diversi aspetti di un mondo che<br />

rapidamente si trasforma e cambia. Come sempre, saranno consultate e coinvolte le competenze<br />

presenti nel comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, coordinato anche per questa edizione<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro».<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> inviterà ancora una volta studiosi delle diverse discipline e di prestigio internazionale<br />

a intrecciare ragionamenti e punti di vista sul concetto di potere, sulla progressiva trasformazione<br />

delle sue forme e sulle nuove modalità in cui viene esercitato e/o subìto. In un'epoca che ormai molti<br />

osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo infatti che gli scenari del potere hanno subìto<br />

una profonda metamorfosi. Muovendosi fin troppo disinvoltamente fra politica ed economia, nell'era<br />

ipertecnologica, che ha consegnato le chiavi del mondo ai giganti del web, il potere è divenuto un<br />

gioco sempre più complesso e sempre meno decifrabile e riconoscibile. E troppe persone ne<br />

rimangono escluse. Sono i senza-potere: i disoccupati, i poveri, i migranti, i marginali, gli ultimi, gli<br />

invisibili...


La parola “potere” – sottolineano gli organizzatori - è però anche un verbo: fonda una speranza nella<br />

possibilità di scegliere. Ed è ormai a tutti evidente che le scelte più urgenti e più impegnative che<br />

dobbiamo oggi compiere riguardano la questione climatico-ambientale.<br />

Il crescente interesse che il pubblico ha manifestato negli anni per il progetto <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – sono<br />

quasi 2milioni, solo per citare un dato, le visualizzazioni su Youtube degli eventi principali del festival<br />

– testimoniano quanto sia sentita l’esigenza, da parte dei cittadini, di partecipare e beneficiare di<br />

occasioni di conoscenza che permettano di “stare dentro” le trasformazioni con consapevolezza.<br />

L’interesse e l’amicizia del pubblico – sottolineano gli organizzatori - sono confermati anche dai dati<br />

del riparto dei fondi del 2 per mille, appena resi noti dal Ministero della Cultura, che vede<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> classificata 84esima a livello nazionale e terza in Friuli Venezia Giulia. Sono quasi un<br />

migliaio i cittadini che hanno scelto di sostenere il festival in sede di dichiarazione dei redditi.<br />

E se il comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è già da tempo al lavoro per costruire il programma degli<br />

eventi che per quattro intense giornate animeranno la città di Udine, anche la giuria del Premio<br />

Terzani, presieduta da Angela Terzani, è impegnata proprio in questi giorni a individuare i cinque<br />

finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>. A confermare e consolidare il forte legame tra la figura di Tiziano Terzani<br />

e il festival, anche quest’anno Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore fiorentino, oltre<br />

che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori affiancherà Paola Colombo e Franca Rigoni<br />

nella curatela della manifestazione.<br />

Importante infine segnalare che Sepideh Gholian, attivista e reporter iraniana autrice dei “Diari dal<br />

carcere” (Gaspari editore) pubblicati dal <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – insieme alle Librerie in Comune di Udine e<br />

al gruppo UdineperNûdem – con il patrocinio di Amnesty International Italia, è stata indicata da BBC<br />

News tra le 100 donne più influenti del 2022. Ed è stata scelta proprio per il coraggio con cui si è<br />

opposta a un potere teocratico e liberticida, rifiutando di inoltrare richiesta di perdono alla guida<br />

suprema, l’ayatollah Khamenei e riuscendo a far avere al mondo – è tuttora reclusa nel carcere di<br />

Evin, a Teheran – la sua testimonianza.<br />

Confortati dal successo della prime due edizioni – concludono gli organizzatori – verrà riproposta nei<br />

mesi estivi la nuova rassegna “<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont”, uno spazio articolato di riflessione sui temi della<br />

montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal contesto globale. Si svolgerà tra luglio e agosto –<br />

a beneficio degli amanti e frequentatori abituali della montagna, ma anche di chi vuole conoscerla<br />

meglio – in diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e delle Valli del Natisone, sempre in<br />

sinergia e con il coinvolgimento di qualificati attori che si occupano istituzionalmente, da molti anni,<br />

di sviluppo e valorizzazione delle aree montane.


È “Potere” la parola-chiave scelta da Vicino/Lontano per la<br />

prossima edizione del festival<br />

instart.info/e-potere-la-parola-chiave-scelta-da-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-per-la-prossima-edizione-del-festival<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

È “POTERE” LA PAROLA-CHIAVE DELLA PROSSIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL<br />

VICINO/LONTANO, LA DICIANNOVESIMA, CHE SI TERRÀ A UDINE DAL 4 AL 7 MAGGIO<br />

<strong>2023</strong>, ACCOMPAGNATA DAL CONSUETO CALENDARIO DI APPUNTAMENTI IN<br />

ANTEPRIMA. E SEMPRE NELL’AMBITO DEL FESTIVAL TORNA IL PREMIO TERZANI, CON<br />

LA SUA EDIZIONE <strong>2023</strong>: LA CINQUINA FINALISTA È IN FASE DI DEFINIZIONE.<br />

DOPO IL SUCCESSO DELLE PRIME DUE EDIZIONI, VERRÀ RIPROPOSTO<br />

“VICINO/LONTANO MONT”, LA RASSEGNA ESTIVA DEDICATA ALLO SVILUPPO E ALLA<br />

VALORIZZAZIONE DELLE AREE MONTANE.<br />

È “potere” la parola-chiave scelta da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> per la prossima edizione del festival, la<br />

diciannovesima, che si svolgerà a Udine da giovedì 4 a domenica 7 maggio. Le quattro giornate<br />

saranno precedute come sempre da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo anche in altre<br />

località della regione. «Ogni anno – spiega Paola Colombo, riconfermata alla guida<br />

dell’associazione <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che da sempre promuove il festival – cerchiamo una parola<br />

attuale e problematica, che si presti a fare da punto di osservazione sui diversi aspetti di un<br />

mondo che rapidamente si trasforma e cambia. Come sempre, saranno consultate e coinvolte le<br />

competenze presenti nel comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, coordinato anche per questa<br />

edizione dall’antropologo Nicola Gasbarro».<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> inviterà ancora una volta studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale a intrecciare ragionamenti e punti di vista sul concetto di potere, sulla progressiva<br />

trasformazione delle sue forme e sulle nuove modalità in cui viene esercitato e/o subìto.<br />

In un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo infatti che gli


scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi. Muovendosi fin troppo<br />

disinvoltamente fra politica ed economia, nell’era ipertecnologica, che ha consegnato le chiavi del<br />

mondo ai giganti del web, il potere è divenuto un gioco sempre più complesso e<br />

Associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – via Crispi 47 – 33100 Udine – I www.<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it –<br />

info@<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it – tel. +39-0432-287171 CF e PIVA 02357370309 sempre meno decifrabile e<br />

riconoscibile. E troppe persone ne rimangono escluse. Sono i senza- potere: i disoccupati, i<br />

poveri, i migranti, i marginali, gli ultimi, gli invisibili…<br />

La parola “potere” – sottolineano gli organizzatori – è però anche un verbo: fonda una speranza<br />

nella possibilità di scegliere. Ed è ormai a tutti evidente che le scelte più urgenti e più impegnative<br />

che dobbiamo oggi compiere riguardano la questione climatico-ambientale.<br />

Il crescente interesse che il pubblico ha manifestato negli anni per il progetto <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> –<br />

sono quasi 2milioni, solo per citare un dato, le visualizzazioni su Youtube degli eventi principali<br />

del festival – testimoniano quanto sia sentita l’esigenza, da parte dei cittadini, di partecipare e<br />

beneficiare di occasioni di conoscenza che permettano di “stare dentro” le trasformazioni con<br />

consapevolezza.<br />

L’interesse e l’amicizia del pubblico – sottolineano gli organizzatori – sono confermati anche dai<br />

dati del riparto dei fondi del 2 per mille, appena resi noti dal Ministero della Cultura, che vede<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> classificata 84esima a livello nazionale e terza in Friuli Venezia Giulia. Sono quasi<br />

un migliaio i cittadini che hanno scelto di sostenere il festival in sede di dichiarazione dei redditi.<br />

E se il comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è già da tempo al lavoro per costruire il programma<br />

degli eventi che per quattro intense giornate animeranno la città di Udine, anche la giuria del<br />

Premio Terzani, presieduta da Angela Terzani, è impegnata proprio in questi giorni a individuare i<br />

cinque finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>. A confermare e consolidare il forte legame tra la figura di<br />

Tiziano Terzani e il festival, anche quest’anno Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e<br />

scrittore fiorentino, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori affiancherà Paola<br />

Colombo e Franca Rigoni nella curatela della manifestazione.<br />

Importante infine segnalare che Sepideh Gholian, attivista e reporter iraniana autrice dei “Diari dal<br />

carcere” (Gaspari editore) pubblicati dal <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – insieme alle Librerie in Comune di Udine<br />

e al gruppo UdineperNûdem – con il patrocinio di Amnesty International Italia, è stata indicata da<br />

BBC News tra le 100 donne più influenti del 2022. Ed è stata scelta proprio per il coraggio con cui<br />

si è opposta a un potere teocratico e liberticida, rifiutando di inoltrare richiesta di perdono alla<br />

guida suprema, l’ayatollah Khamenei e riuscendo a far avere al mondo – è tuttora reclusa nel<br />

carcere di Evin, a Teheran – la sua testimonianza.<br />

Confortati dal successo della prime due edizioni – concludono gli organizzatori – verrà riproposta<br />

nei mesi estivi la nuova rassegna “<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont”, uno spazio articolato di riflessione sui<br />

temi della montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal contesto globale. Si svolgerà tra<br />

luglio e agosto – a beneficio degli amanti e frequentatori abituali della montagna, ma anche di chi<br />

vuole conoscerla meglio – in diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e delle Valli del<br />

Natisone, sempre in sinergia e con il coinvolgimento di qualificati attori che si occupano<br />

istituzionalmente, da molti anni, di sviluppo e valorizzazione delle aree montane.


È “Potere” la parola-chiave della 19ª edizione del festival<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – Premio Terzani, a Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Anteprima con eventi dal 28 aprile<br />

comunicati-stampa.fvg.it/e-potere-la-parola-chiave-della-19a-edizione-del-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-premio-terzani-a-udinedal-3-al-7-maggio-anteprima-con-eventi-dal-28-aprile<br />

VolpeSain Comunicazione<br />

È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in<br />

programma a Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal<br />

fine settimana precedente.<br />

Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e<br />

proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura,<br />

dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine<br />

di persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i<br />

festival e che permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno<br />

spazio comune, dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia,<br />

quando il festival, pur realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni<br />

imposte dalla pandemia.<br />

Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi,<br />

Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa<br />

Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone,Federico Cabitza,<br />

Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra<br />

Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo,<br />

Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo<br />

Rovatti, Stefano Massini.<br />

La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal<br />

pubblico, è in programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong><br />

verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile.


Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo<br />

Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di Udine e con il supporto<br />

degli sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop<br />

Alleanza 3.0, LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato,<br />

Studio associato Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del<br />

mecenate Ilcam, che ha aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il<br />

festival gode del patrocinio di Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor<br />

tecnici, espressione dell’imprenditoria del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un<br />

ringraziamento per il sostegno del pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per<br />

mille a favore delle associazioni culturali ha portato <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> al 3ᵒ posto in regione tra i<br />

beneficiari (84esimo a livello nazionale). È infine particolarmente gratificante per gli<br />

organizzatori poter contare sulla media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli<br />

Venezia Giulia, con collegamenti in diretta dal festival nel corso delle cinque giornate.<br />

Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici<br />

– la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo<br />

D’Aronco, l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo – tutti messi come sempre a disposizione<br />

dal Comune di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest’anno c’è una importante novità:<br />

parte del programma <strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente<br />

interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che<br />

l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che<br />

ogni anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop<br />

dedicato, gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il programma di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola<br />

Gasbarro, presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, di cui fanno parte: Stefano<br />

Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice<br />

Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni<br />

Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche<br />

quest’anno, coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro<br />

generoso impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non<br />

avrebbe potuto mantenere negli anni il suo impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di<br />

saperi e un osservatorio aggiornato sul mondo che cambia. Un apporto fondamentale viene<br />

dato dalla sempre più ampia rete di partner e collaborazioni che caratterizza il festival fin<br />

dal suo primo anno.


Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e<br />

Franca Rigoninuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre<br />

che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale<br />

nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha<br />

registrato una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti<br />

presentati. I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è<br />

responsabile, per <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati da<br />

Folco Terzani sabato 6 maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un<br />

migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il<br />

piacere della legalità? Mondi a confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine<br />

e coordinato da Liliana Mauro e Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo<br />

verranno presentati ancora una volta all’interno del festival, che è partner del progetto, come<br />

sempre nella mattinata del venerdì, il 5 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

LE ANTEPRIME<br />

Apre il calendario di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> l’inaugurazione (venerdì 28 alle 18.30) di “Time after<br />

time”, mostra personale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile fino al 30 luglio<br />

presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del festival. La corte di Villa Masotti, a<br />

Pozzuolo del Friuli, sarà sede (sabato 28 aprile alle 20.45) della serata del MANE Award,<br />

prima edizione del Premio Claudia Grimaz, istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest in<br />

collaborazione con Colonos e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, mentre martedì 2 maggio, alle 17, aprirà al piano<br />

nobile di Palazzo Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli in movimento” di<br />

Francesco Malavolta, che la presenterà al pubblico in un incontro con proiezione, in<br />

programma sabato alle 10 nella Torre di Santa Maria. La mostra, che si realizza in<br />

collaborazione con il GIT di Banca Etica, prevede due visite guidate dall’autore (sabato<br />

pomeriggio alle 15 e domenica mattina alle 11). Sempre il 2 maggio, alle 18.30 si inaugura al<br />

MAKE Spazio espositivo la mostra fotografica, a cura di Michele Guerra, “Mariupol Diary” del<br />

fotografo ucraino Evgeny Sosnovsky, esposta per la prima volta in Italia grazie alla<br />

collaborazione di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE. Alle 19.30, allo Spazio 35,<br />

vernissage della mostra “Il mio sguardo”, un progetto di sensibilizzazione contro la violenza<br />

sulle donne dell’artista padovana Augusta Parizzi, in collaborazione con l’associazione<br />

IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Alle 20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza<br />

Frontiere e CEC Centro Espressioni Cinematografiche, è in programma la proiezione di<br />

“Trieste è bella di notte”, film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che<br />

affronta il tema delle riammissioni informali lungo il confine tra Italia e Slovenia.<br />

GLI SPETTACOLI E I CONCERTI


“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” è il titolo dello<br />

spettacolo di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno che CSS Teatro Stabile d’innovazione<br />

del Friuli Venezia Giulia e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> propongono insieme (mercoledì 3 maggio alle 21) al<br />

Teatro San Giorgio per ricordare un grande intellettuale prematuramente scomparso.<br />

Leogrande fu candidato con il suo La frontiera al Premio Terzani 2018. L’azione performativa<br />

“Crossing Lines”, con Roberto Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea, sarà<br />

l’occasione per presentare il progetto“GO Towards” (giovedì 4 maggio alle 18). A grande<br />

richiesta, da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> 2022 verrà riproposto il toccante e più che mai necessario appello<br />

per la pace, in Israele e altrove, di “Due padri”, lettura scenica a cura di Massimo Somaglino<br />

e Alessandro Lussiana, dal libro vincitore del Premio Terzani 2022, Apeirogon di Colum<br />

McCann (giovedì 4 alle 21). In occasione della premiazione del Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani e in replica per il pubblico del festival all’Oratorio del Cristo (domenica 7 alle 18), gli<br />

allievi del primo anno di corso della Civica Accademia d’arte drammatica Nico Pepe<br />

proporranno lo spettacolo, per la regia di Claudio de Maglio, “La primula e il temporale”,<br />

ispirato al corto pasoliniano “Cosa sono le nuvole”. Aprirà il programma della giornata di<br />

domenica il tradizionale concerto mattutino della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio<br />

Busoni, con un programma mozartiano eseguito con la partecipazione della talentuosa<br />

pianista sedicenne Claudia Vento. A chiudere il festival <strong>2023</strong> (domenica 7 alle 21) sarà lo<br />

scrittore e drammaturgo Stefano Massini, trionfatore ai Tony Awards 2022, che racconterà al<br />

pubblico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> in una lettura scenica con musica il suo ultimo, attualissimo lavoro,<br />

Manhattan Project,ballata “fluviale” che ripercorre il progetto americano di costruzione della<br />

bomba atomica, a opera degli scienziati ebrei espatriati dall’Europa nazista, con conseguenze<br />

globali.<br />

INCONTRI E CONFRONTI<br />

Soci, direttivo e comitato scientifico dell’associazione hanno indicato quest’anno in “POTERE”<br />

la parola-chiave identificativa della 19ª edizione del festival. Senza aver la pretesa di essere<br />

esaustivo, ma con l’ambizione di funzionare come una sorta di bussola che ci permetta di<br />

orientarci dentro la complessità del mondo, il festival proporrà una articolata serie di riflessioni<br />

sul tema grazie al contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale, invitati a condividere il proprio sapere e le proprie competenze con un<br />

pubblico motivato a conoscere il perché e il come dei fenomeni che ci riguardano.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si aprirà (mercoledì 3 alle 19.30) con un dibattito dedicato alla<br />

“metamorfosi dei poteri” che vedrà l’intervento dell’economista e matematico gesuita Gaël<br />

Giraud, della sociologa Mariarosa Ferrarese e del filosofo Giovanni Leghissa, sollecitati<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro a rispondere a una domanda cruciale: dove si nascondono i<br />

nuovi poteri che ancora dobbiamo imparare a riconoscere mentre un’economia senza etica,<br />

concentrata nelle mani di pochi, produce sempre più diseguaglianze e ci porta al disastro<br />

ambientale? Il festival <strong>2023</strong> affronterà poi questioni eminentemente geopolitiche: la<br />

deglobalizzazione, con il direttore di LiMes Lucio Caracciolo; il silenzio calato sull’Afghanistan


con il fisioterapista Alberto Cairo che si occupa di riabilitazione delle vittime di guerra in<br />

Afghanistan dal 1990, del dottore di ricerca Fabrizio Foschini e del giornalista Valerio<br />

Pellizzari; la rivoluzione delle donne in Iran con i giornalisti Luciana Borsatti e Alberto Negri,<br />

il regista e scrittore Fariborz Kamkari, la scrittrice e storica Farian Sabahi e l’artista attivista<br />

Gianluca Costantini. Di potere e sovranità nel tempo dei rischi globali parleranno il politologo<br />

Marco Galli e il giornalista e scrittore Marco Pacini, ideatore del festival, che con l’insigne<br />

linguista Raffaele Simone e la semiologa Annamaria Lorusso affronterà il tema della<br />

seduzione del linguaggio. Del potere perduto dei giovani discuteranno i sociologi Stefano<br />

Allievi e Maurizio Merico, la demografa Mariagrazia Tanturri, la presidente di LegaCoop<br />

FVG Michela Vogrig e la poetessa, artista e performer Wissal Houbabi; dell’uso strumentale<br />

della storia da parte del potere parleranno lo storico Guido Crainz, la giornalista e scrittrice<br />

Francesca Mannocchi e il giornalista e critico letterario, direttore del Centro del libro e della<br />

lettura Marino Sinibaldi, mentre lo storico Andrea Zannini analizzerà il controverso caso<br />

delle foibe. Di come dare forza al pensiero alternativo, messo all’angolo da chi sta al potere,<br />

parleranno il teorico della comunicazione Franco “Bifo” Berardi, la giornalista Annalisa<br />

Camilli, l’attivista di Ultima Generazione Simone Ficicchia e l’ex sindacalista Valter Molinaro;<br />

del potere reale dell’intelligenza artificiale – tema di cruciale rilevanza e attualità – discuteranno<br />

lo scienziato Federico Cabitza, la filosofa della scienza Teresa Numerico e il ricercatore e<br />

saggista Fabio Chiusi; dell’internazionale del malaffare la giornalista Floriana Bulfon,<br />

dell’arte come contropotere la scrittrice e curatrice Elettra Stamboulis; delle istanze del<br />

pacifismo, in un clima avvelenato dalla necessità di armare la resistenza ucraina i giornalisti<br />

Matteo Pucciarelli e Roberta Giani, direttrice de il Piccolo, e il coordinatore della Rete<br />

Disarmo Francesco Vignarca; come le guerre hanno trasformato l’Europa, dalla prima guerra<br />

mondiale all’Ucraina, sarà il tema della lectio dello storico inglese David Reynolds (in<br />

collaborazione con Friuli Storia), mentre il ricercatore Federico Venturini e la giornalista e<br />

attivista curda Havin Guneser parleranno del movimento di liberazione curdo e del relativo<br />

progetto di confederalismo democratico (in collaborazione con UdineperNûdem). Vera<br />

Politkovskaja, giornalista e documentarista, figlia di Anna Politkovskaja (Premio Terzani 2007,<br />

alla memoria) racconterà la vita e la passione per la verità di sua madre, in dialogo con il<br />

giornalista Andra Filippi, membro della giuria del Premio Terzani. E un vincitore del Premio<br />

Terzani, Fabrizio Gatti (per “Bilal” nel 2008) tornerà al festival per presentare il suo nuovo<br />

lavoro, “Nato sul confine”, in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e accompagnato dalle<br />

letture di Manuel Buttus e Roberta Colacino. La presidente della giuria del Premio Angela<br />

Terzani presenterà in dialogo con Àlen Loreti il suo diario di vita con Tiziano Terzani “L’età<br />

dell’entusiasmo”. “Non uccidere. Per una cultura della pace” è il titolo del libro postumo di<br />

Pierluigi Di Piazza che verrà presentato in anteprima al festival, a un anno dalla sua morte, dal<br />

fratello Vito Di Piazza e dalla docente e scrittrice, oltre che autrice radiofonica Gabriella<br />

Caramore, con la moderazione del direttore del Messaggero VenetoPaolo Mosanghini. Del<br />

potere esercitato in nome di Dio nei regimi teocratici discuteranno la filosofa Annarosa<br />

Buttarelli e il docente di filosofia politica alla Gregoriana Rocco d’Ambrosio, moderati<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro. La cancel culture e il suo tentativo di rileggere, riscrivere e


manipolare i fatti, sarà il tema dell’incontro che vedrà coinvolti lo scrittore Christian Raimo e la<br />

docente di Letterature comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo. Il senso della pena<br />

sarà il tema della conversazione tra la direttrice generale per l’Esecuzione penale esterna e di<br />

messa alla prova del Ministero della Giustizia Lucia Castellano e la giornalista Luana De<br />

Francisco (in collaborazione con il progetto “Il piacere della legalità?”); del diritto naturale di<br />

ogni individuo all’abitare parleranno l’antropologo Andrea Staid e il presidente dell’Ordine degli<br />

architetti di Udine e provincia Paolo Bon, mentre il nichilismo del potere nella cultura russa<br />

sarà il tema del dialogo tra i filosofi Jvan Dimitrijević, docente all’Università di Varsavia, e<br />

Beatrice Bonato, presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, che insieme<br />

ai filosofi Caterina Diotto, Raoul Kirchmayr e Manlio Iofrida presenterà il quaderno<br />

“Edizione 2022. La filosofia e la crisi ecologica”, che raccoglie il lavoro di riflessione di un anno<br />

della Sezione; “Il soggetto e l’altro. Quando evapora il nome del padre” è il titolo del seminario<br />

della Scuola lacaniana di psicoanalisi-Udine che coinvolgerà gli psicologi e psicoterapeuti<br />

Gelindo Castellarin, Laura Martini e Laura Storti. Delle molteplici imprese di Elon Musk e<br />

della sua convinzione di poter salvare il mondo, discuteranno Fabio Chiusi, autore del saggio<br />

“L’uomo che vuole risolvere il futuro”, e lo scrittore e giornalista scientifico Roberto Manzocco,<br />

mentre libertà e sorveglianza saranno il tema della lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti.<br />

Sollecitato dal ricercatore dell’Università di Udine Gabriele Giacomini,parlerà delle<br />

diseguaglianze nell’accesso alle cure mediche il filosofo della scienza Giovanni Boniolo,<br />

impegnato poi anche in un confronto incentrato su scienza, potere e democrazia con i genetisti<br />

Guido Barbujani e Michele Morgante e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Potere e<br />

sovranità nell’età neoliberale sarà il tema della lezione del filosofo Giovanni Leghissa, il<br />

potere simbolico quello della lezione dell’antropologo culturale Tiziano Possamai, mentre la<br />

giornalista Fabiana Martini, l’economista Roberta Nunin e la docente di Letterature<br />

comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo animeranno un focus dedicato alle donne<br />

al governo e al loro diverso modo di esercitare la responsabilità. La lectio magistralis del<br />

giornalista e opinionista Beppe Severgnini precederà la cerimonia di Graduation<br />

dell’Executive Master in Business Administration dell’Università di Udine (venerdì sera al Teatro<br />

Nuovo Giovanni da Udine).<br />

Ancora al festival la presentazione – in anteprima nazionale e in collaborazione con Bottega<br />

Errante per il progetto “Voci a Est” – dei romanzi “Il ministro” di Stefan Bošković, che<br />

dialogherà con il giornalista Oscar d’Agostino, e “Prima che Brežnev morisse” di Iulian<br />

Ciocan, che dialogherà con lo storico Andrea Zannini. Sempre in anteprima verranno<br />

presentati “Z. La guerra del soldato Kostantin”, un diario romanzato basato su un documento<br />

reale perso da un soldato russo di cui si conosce solo il nome, e – per Filosofia in Città <strong>2023</strong> e<br />

a cura della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana – il n 397 di aut aut “L’uomo è<br />

antiquato?”, con il direttore di aut aut, il filosofo Pier Aldo Rovatti, la docente di Estetica e<br />

letteratura tedesca Micaela Latini, il redattore di aut aut Alessandro Di Grazia e la presidente<br />

della SFI-FVG Beatrice Bonato. Completano il programma un incontro, a cura dell’ARLeF,<br />

sulla letteratura in lingua minoritaria a partire dall’opera che ha forse cambiato per sempre la<br />

letteratura sarda: S’intelligèntzia de Elias di Giuseppe Corongiu, che dialogherà con lo


scrittore friulano Gianluca Franco, mentre l’attore Paolo Mutti ne leggerà alcuni brani tradotti<br />

in friulano; sempre a cura dell’ARLeF il focus dedicato all’ebraico moderno e alla straordinaria<br />

vitalità di una lingua millenaria con la docente di lingua e letteratura ebraica Anna Linda<br />

Callow e il Rabbino Capo della comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni,<br />

moderati dal direttore dell’ARLeF William Cisilino. L’esperienza del gioco e della pratica<br />

artistica nel contesto della salute mentale saranno al centro dell’incontro che vedrà coinvolti<br />

l’artista e fotografa Giulia Iacolutti, l’educatore e insegnante Igor Peres e l’antropologo<br />

culturale Tiziano Possamai, mentre il documentario “AMI suono dunque sono” di Elia<br />

Ferandino racconterà la felice realtà di inclusione musicale realizzata da un progetto della<br />

scuola di musica Ritmea di Udine. Massimo Zamboni porterà al festival il suo “Bestriario<br />

selvatico”, in dialogo con il curatore di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont Claudio Pellizzari. Le librerie della<br />

città ospiteranno le presentazioni degli ultimi lavori di Laila Wadia, Geia Laconi, Edoardo<br />

Greblo, Gianluca Costantini (con Elettra Stamboulis), Luciana Borsatti e Farian Sabahi (queste<br />

ultime in dialogo con Rita Maffei), Stefano Allievi, Annarita Briganti, Luigi Sepe, Fariborz<br />

Kamkari (con Fabiana Dallavalle), Raffaele Simone (con Marco Pacini).<br />

Il percorso di riflessione del festival si chiuderà (domenica 7, alle 18) con una nota di speranza,<br />

portata da Miguel Benasayag, psicoanalista e filosofo franco-argentino che nell’intervista della<br />

filosofa Beatrice Bonato proporrà un’analisi dei rapporti tra vita e potere volta a far emergere i<br />

modi in cui i viventi, seppure sempre più catturati nelle maglie di una governance pervasiva,<br />

possano almeno in parte, e “malgrado tutto”, sottrarvisi.<br />

Il programma completo del festival sarà online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it dalle ore 12 di<br />

oggi.<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> esprime un ringraziamento speciale e affettuoso ad Angela Terzani e alla sua<br />

famiglia. Ringrazia tutti gli enti, i partner, le associazioni e le singole persone – in primis il<br />

presidente e i membri del comitato scientifico, la giuria del Premio Terzani e del Concorso<br />

Scuole Tiziano Terzani – che hanno contribuito alla costruzione e alla realizzazione del<br />

programma.<br />

Un grazie anche a quanti avevano progettato insieme all’associazione iniziative ed eventi che<br />

non si sono potuti realizzare.<br />

COME PARTECIPARE<br />

La partecipazione a tutti gli eventi del festival sarà libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti<br />

disponibili, salvo dove diversamente indicato in programma.<br />

INFOPOINT<br />

A partire da mercoledì 26 aprile sarà attivo in Largo Ospedale Vecchio l’infopoint del festival<br />

dove si potrà ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>”, sostenendo<br />

la 19esima edizione del festival e garantendosi la priorità di accesso alla chiesa di San<br />

Francesco per tutta la durata del festival oltre che per ritirare i biglietti gratuiti per la serata del<br />

Premio Terzani.


BOOKSHOP<br />

Le pubblicazioni degli ospiti di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> saranno in vendita nello spazio bookshop di Largo<br />

Ospedale Vecchio, a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola. Dal 3 maggio.<br />

BIGLIETTI PER IL PREMIO TERZANI<br />

I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un<br />

massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di<br />

apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio.<br />

Dalle 16 del 3 maggio i biglietti saranno acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket.<br />

Gli “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>” 2022 avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire<br />

dalle ore 16 di martedì 2 maggio sempre presso la biglietteria del teatro.<br />

ADESIONI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> come sempre chiede #VeritàeGiustiziaperGiulioRegeni. Presso l’infopoint di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> si potranno trovare i braccialetti e le spille gialle a offerta libera per aiutare la<br />

famiglia a sostenere i costi delle spese legali.<br />

VARIAZIONI DI PROGRAMMA<br />

Eventuali variazioni del programma verranno comunicate sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma/<br />

PRESS Vuesse&c ufficiostampa@volpesain.com<br />

Accrediti Premio Terzani / <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> segreteria@volpesain.com<br />

POTERE. LA PAROLA-CHIAVE <strong>2023</strong><br />

L’aggressione dell’Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del<br />

potere, che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel<br />

frattempo forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle<br />

pieghe della rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e<br />

come condiziona e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative<br />

nelle nostre vite.<br />

Così, in un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che<br />

gli scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità,<br />

forme, dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie<br />

informatiche nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per<br />

quali interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla<br />

trasparenza e sulla controllabilità del potere?<br />

Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come<br />

esercitare un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È<br />

sufficiente la diffusione dell’istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a<br />

fronteggiare i tradizionali poteri politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web,


padroni delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra<br />

stato e mercato, economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo<br />

che verrà?<br />

E ancora:<br />

Come attivare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie<br />

e delle diverse organizzazioni criminali?<br />

Anche nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di<br />

prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali.<br />

Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo?<br />

Eppure ci sono persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i<br />

senza-potere: i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli<br />

invisibili… Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale?<br />

E infine:<br />

La parola “potere” è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere: è<br />

ormai a tutti evidente che la scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere<br />

è uscire dall’indifferenza e dall’impotenza riguardo l’ineludibile questione dell’emergenza<br />

ecologica. Come gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso<br />

un mondo migliore, più rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri<br />

umani sul pianeta, in funzione di una società globale meno diseguale, più giusta?<br />

Forse un’alternativa c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.


FESTIVAL VICINO/LONTANO <strong>2023</strong> – A Udine dal 4 al 7<br />

Maggio la 19^ Edizione che includerà il PREMIO TERZANI<br />

vocedelnordest.it/festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-<strong>2023</strong>-a-udine-dal-4-al-7-maggio-la-19-edizione-che-includera-il-premio-terzani<br />

17 dicembre 2022<br />

Udine, 14-05-2022 - VICINO LONTANO 2022 - Teatro Nuovo Giovanni Da Udine - PREMIO<br />

LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO TERZANI 2022 A COLUM McCANN PER<br />

APEIROGON - serata per la premiazione di Colum McCann, premia il vincitore Franca Rigoni<br />

intervista di Andrea Filippi, presenta Paola Colombo, ospite musica Radiodervish - Foto © 2022<br />

Luca Valenta / Phocus Agency<br />

È “potere” la parola-chiave scelta da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> per la prossima edizione del festival, la<br />

diciannovesima, che si svolgerà a Udine da giovedì 4 a domenica 7 maggio. Le quattro giornate<br />

saranno precedute come sempre da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo anche in altre località<br />

della regione. «Ogni anno – spiega Paola Colombo, riconfermata alla guida dell’associazione<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che da sempre promuove il festival – cerchiamo una parola attuale e<br />

problematica, che si presti a fare da punto di osservazione sui diversi aspetti di un mondo che<br />

rapidamente si trasforma e cambia. Come sempre, saranno consultate e coinvolte le competenze<br />

presenti nel comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, coordinato anche per questa edizione<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro».


Vicino/<strong>lontano</strong> inviterà ancora una volta studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale a intrecciare ragionamenti e punti di vista sul concetto di potere, sulla progressiva<br />

trasformazione delle sue forme e sulle nuove modalità in cui viene esercitato e/o subìto.<br />

In un’epoca che ormai<br />

molti osservatori<br />

definiscono “postglobale”,<br />

ci<br />

accorgiamo infatti che<br />

gli scenari del potere<br />

hanno subìto una<br />

profonda<br />

metamorfosi.<br />

Muovendosi fin<br />

troppo<br />

disinvoltamente fra<br />

politica ed economia,<br />

nell’era<br />

ipertecnologica, che<br />

ha consegnato le<br />

chiavi del mondo ai<br />

giganti del web, il<br />

potere è divenuto un<br />

gioco sempre più<br />

complesso e sempre meno decifrabile e riconoscibile. E troppe persone ne rimangono escluse.<br />

Sono i senza-potere: i disoccupati, i poveri, i migranti, i marginali, gli ultimi, gli invisibili…<br />

La parola “potere” – sottolineano gli organizzatori – è però anche un verbo: fonda una speranza<br />

nella possibilità di scegliere. Ed è ormai a tutti evidente chele scelte più urgenti e più impegnative che<br />

dobbiamo oggi compiere riguardano la questione climatico-ambientale.<br />

Il crescente interesse che il pubblico ha manifestato negli anni per il progetto <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – sono<br />

quasi 2milioni, solo per citare un dato, le visualizzazioni su Youtube degli eventi principali del<br />

festival – testimoniano quanto sia sentita l’esigenza, da parte dei cittadini, di partecipare e<br />

beneficiare di occasioni di conoscenza che permettano di “stare dentro” le trasformazioni con<br />

consapevolezza.<br />

L’interesse e l’amicizia del pubblico – sottolineano gli organizzatori – sono confermati anche dai dati<br />

del riparto dei fondi del 2 per mille, appena resi noti dal Ministero della Cultura, che vede<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> classificata 84esima a livello nazionale e terza in Friuli Venezia Giulia. Sono quasi<br />

un migliaio i cittadini che hanno scelto di sostenere il festival in sede di dichiarazione dei redditi.<br />

E se il comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è già da tempo al lavoro per costruire il programma degli<br />

eventi che per quattro intense giornate animeranno la città di Udine, anche la giuria del Premio<br />

Terzani, presieduta da Angela Terzani, è impegnata proprio in questi giorni a individuare i cinque<br />

finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>. A confermare e consolidare il forte legame tra la figura di Tiziano


Terzani e il festival, anche quest’anno Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore<br />

fiorentino, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori affiancherà Paola Colombo e<br />

Franca Rigoni nella curatela della manifestazione.<br />

Importante infine segnalare che Sepideh Gholian, attivista e reporter iraniana autrice dei “Diari dal<br />

carcere” (Gaspari editore) pubblicati dal <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – insieme alle Librerie in Comune di<br />

Udine e al gruppo UdineperNûdem – con il patrocinio di Amnesty International Italia, è stata indicata<br />

da BBC News tra le 100 donne più influenti del 2022. Ed è stata scelta proprio per il coraggio con<br />

cui si è opposta a un potere teocratico e liberticida, rifiutando di inoltrare richiesta di perdono alla<br />

guida suprema, l’ayatollah Khamenei e riuscendo a far avere al mondo – è tuttora reclusa nel carcere di<br />

Evin, a Teheran – la sua testimonianza.<br />

Confortati dal successo della prime due edizioni – concludono gli organizzatori – verrà<br />

riproposta nei mesi estivi la nuova rassegna “<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont”, uno spazio articolato di<br />

riflessione sui temi della montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal contesto globale. Si<br />

svolgerà tra luglio e agosto – a beneficio degli amanti e frequentatori abituali della montagna, ma<br />

anche di chi vuole conoscerla meglio – in diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e delle<br />

Valli del Natisone, sempre in sinergia e con il coinvolgimento di qualificati attori che si occupano<br />

istituzionalmente, da molti anni, di sviluppo e valorizzazione delle aree montane.


Vicino/Lontano all'insegna del "potere"<br />

ilpopolopordenone.it/Cultura-e-Spettacoli/Vicino-Lontano-all-insegna-del-potere<br />

Cultura e Spettacoli<br />

Svelati tema e date della prossima edizione del festival che si terrà a Udine dal 4 al 7 maggio,<br />

preceduto da una serie di eventi in anteprima in altre località del Friuli Venezia Giulia<br />

17/01/<strong>2023</strong> di N.Na.<br />

Sarà "potere" la parola-chiave scelta da Vicino/Lontano per la prossima edizione del festival, la<br />

diciannovesima, che si svolgerà a Udine da giovedì 4 a domenica 7 maggio. Le quattro<br />

giornate saranno precedute come sempre da alcuni eventi di anteprima che avranno luogo<br />

anche in altre località della regione.<br />

"Ogni anno - spiega Paola Colombo, riconfermata alla guida dell’associazione<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, che promuove il festival - cerchiamo una parola attuale e problematica, che si<br />

presti a fare da punto di osservazione sui diversi aspetti di un mondo che rapidamente si<br />

trasforma e cambia. Come sempre, saranno consultate e coinvolte le competenze presenti nel<br />

comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, coordinato anche per questa edizione dall’antropologo<br />

Nicola Gasbarro".


Vicino/<strong>lontano</strong> inviterà ancora una volta studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale a intrecciare ragionamenti e punti di vista sul concetto di potere, sulla<br />

progressiva trasformazione delle sue forme e sulle nuove modalità in cui viene esercitato e/o<br />

subìto. In un’epoca che ormai molti osservatori definiscono "post-globale", ci accorgiamo infatti<br />

che gli scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi. Muovendosi fin troppo<br />

disinvoltamente fra politica ed economia, nell’era ipertecnologica, che ha consegnato le chiavi<br />

del mondo ai giganti del web, il potere è divenuto un gioco sempre più complesso e sempre<br />

meno decifrabile e riconoscibile. E troppe persone ne rimangono escluse. Sono i senza-potere:<br />

i disoccupati, i poveri, i migranti, i marginali, gli ultimi, gli invisibili.<br />

La parola "potere" - sottolineano gli organizzatori - è però anche un verbo: fonda una speranza<br />

nella possibilità di scegliere. Ed è ormai a tutti evidente che le scelte più urgenti e più<br />

impegnative che dobbiamo oggi compiere riguardano la questione climatico-ambientale. Il<br />

crescente interesse che il pubblico ha manifestato negli anni per il progetto <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

testimonia quanto sia sentita l’esigenza, da parte dei cittadini, di partecipare e beneficiare di<br />

occasioni di conoscenza che permettano di "stare dentro" le trasformazioni con<br />

consapevolezza.<br />

Mentre il comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è al lavoro per costruire il programma degli eventi<br />

che per quattro giornate animeranno Udine, anche la giuria del Premio Terzani, presieduta<br />

da Angela Terzani, è impegnata nell’individuare i cinque finalisti dell’edizione <strong>2023</strong>. Oltre a ciò,<br />

nei mesi estivi verrà riproposta la nuova rassegna "<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont", uno spazio<br />

articolato di riflessione sui temi della montagna, che non vuole tuttavia prescindere dal contesto<br />

globale. Si svolgerà tra luglio e agosto in diverse località della Carnia, del Canal del Ferro e<br />

delle Valli del Natisone.


19mo PREMIO TERZANI: I FINALISTI <strong>2023</strong><br />

euroregionenews.eu/19mo-premio-terzani-i-finalisti-<strong>2023</strong><br />

UDINE – Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide),<br />

Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione del<br />

Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato la Giuria, riunitasi nella casa fiorentina della<br />

famiglia Terzani.<br />

«Ancora una volta – commenta Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di<br />

candidare al Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro complessità umana, oltre<br />

che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo. Cerchiamo sempre uno<br />

sguardo sincero, libero dalle interpretazioni preconfezionate. Questo, per restare fedeli allo<br />

spirito di Tiziano – alla cui memoria il premio è dedicato – che ha sempre voluto tentare di<br />

capire, e far capire, ciò che avveniva al di là delle facili spiegazioni». I giurati – Enza Campino,<br />

Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi – si sono ora<br />

riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale. Il vincitore sarà<br />

annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine) sarà<br />

l’atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento centrale<br />

della 19esima edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Chi sono, visti da <strong>vicino</strong>, i cinque finalisti?


Cal Flyn Headshot copyright Cal Flyn<br />

Cal Flyn, giovane autrice scozzese, scrive per alcune delle più importanti testate giornalistiche<br />

di lingua inglese e collabora regolarmente con The Guardian. Il suo libro d’esordio, Thicker<br />

Than Water (2016), che affronta il tema delle violenze dei coloni inglesi sulla popolazione<br />

aborigena, è stato accolto con grande favore dalla critica. Il suo secondo lavoro, vincitore nel<br />

2020 del Sunday Times Young Writer Award e finalista di numerosi altri premi letterari, l’ha<br />

posta all’attenzione internazionale come una delle migliori firme della saggistica<br />

contemporanea. Tradotto in più lingue, Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano è<br />

uscito in Italia nel 2022 per Blu Atlantide. Dalla Chernobyl post-nucleare alle più remote isole<br />

scozzesi, passando per gli avamposti industriali di Detroit e le sue case abbandonate, le<br />

montagne della Tanzania e i grandi fiumi inquinati degli Stati Uniti, fino alla martoriata Verdun e<br />

alle regioni minerarie della Scozia, Cal Flyn traccia la sua personale topografia delle isole<br />

dell’abbandono. Nella devastazione che il progresso umano e tecnologico lascia dietro di sé la<br />

vita riprende a poco a poco il suo dominio sulle cose, mostrandoci da un lato la transitorietà<br />

dell’impatto dell’uomo sulla Terra e dall’altro la speranza di una natura che torni in possesso di<br />

ciò che le è stato tolto. Reportage brillante sul futuro che ci aspetta, e racconto di un nitore<br />

cristallino dei luoghi più remoti del pianeta, Isole dell’abbandono è lo straordinario resoconto<br />

degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità della vita e del nostro rapporto con l’ambiente che ci<br />

ospita.


Paolo_Giordano_Tasmania<br />

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque<br />

romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello<br />

Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l’argento (Einaudi 2014 e 2017),<br />

Divorare il cielo (Einaudi 2018 e 2019) e Tasmania, uscito nel 2022 sempre per Einaudi, con<br />

cui ha pubblicato anche Nel contagio (2020) e Le cose che non voglio dimenticare (2021). Ha<br />

scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera». Il<br />

protagonista di Tasmania, evidente alter ego dell’autore, e forse portavoce di un’intera<br />

generazione, è uno scrittore quarantenne laureato in fisica che collabora con un noto<br />

quotidiano nazionale. Il racconto dei rapporti e delle crisi personali – con la compagna, i vecchi<br />

e i nuovi amici – si intreccia e si annoda con le emergenze del nostro presente: dagli attentati<br />

di matrice islamica, alla crisi climatico-ambientale, fino alla minaccia nucleare. La Tasmania,<br />

che l’amico scienziato indica come luogo ideale per sfuggire alle catastrofi che incombono sulla<br />

Terra, diviene metafora di un riparo dalle insicurezze in cui vive l’uomo contemporaneo.<br />

Tasmania è un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non<br />

avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo.<br />

Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi.


PierreSautreuil<br />

Pierre Sautreuil è nato nel 1993. Giornalista e scrittore, è corrispondente per Russia, Ucraina e<br />

lo spazio post- sovietico del quotidiano La Croix. Ancora studente di giornalismo, nel 2014 è<br />

partito per l’Ucraina per il suo primo lavoro come reporter del settimanale L’Obs, vincendo, nel<br />

2015, il Prix Bayeux Calvados-Normandie per giovani corrispondenti di guerra. Il suo primo<br />

libro, Le guerre perdute di Jurij Beljaev, uscito in Francia nel 2018 e pubblicato in Italia da<br />

Einaudi nel 2022, ha vinto il Prix Hervé Ghesquière e il Prix du Livre du Réel. Quando nel 2014<br />

arriva in Ucraina per seguire la guerra del Donbass, l’allora ventunenne Pierre Sautreuil entra<br />

in contatto con Jurij Beljaev, detto il Gatto: poliziotto di San Pietroburgo diventato mafioso,<br />

leader di estrema destra, mercenario nell’ex Iugoslavia, poi braccio destro del comandante del<br />

battaglione Batman, una milizia filorussa nella guerra in Donbass. Il libro è la storia vera del<br />

rapporto tra il giornalista alle prime armi e il mercenario incallito: un’amicizia ambigua e<br />

rocambolesca immersa nella grande storia dell’Est. È la cronaca del trentennale progressivo<br />

disfacimento di un impero, una discesa nel cuore di tenebra dell’Europa. Ed è il racconto di una<br />

guerra, quella in Ucraina, che abbiamo ignorato finché non è stato troppo tardi.


MikhailShishkin©EvgeniyaFrolkova<br />

Mikhail Shishkin, nato a Mosca nel 1961, è considerato uno dei maggiori autori russi<br />

contemporanei. Con i suoi romanzi, tradotti in oltre 30 lingue, ha ottenuto il favore della critica e<br />

del pubblico, ma anche numerosi premi, fra cui il National Bestseller Prize e il Booker Prize<br />

russo. Suoi articoli sono comparsi sulle principali testate internazionali. Oppositore di Putin, da<br />

metà degli anni ’90 vive in Svizzera. Tra i suoi titoli sono stati tradotti in Italia da Voland:<br />

Capelvenere, La presa di Izmail, Lezione di calligrafia. Nel 2022 21lettere ha pubblicato Punto<br />

di fuga, Premio Strega europeo, e Russki Mir: guerra o pace? La raccolta di saggi, pubblicata<br />

in versione originale nel 2019, è uscita in italiano con una nuova prefazione dell’autore.<br />

Partendo dalle prime invasioni vichinghe, passando per l’occupazione mongola, Shishkin<br />

ripercorre la storia della Russia fino ai giorni nostri con un insolito punto di vista. I suoi scritti<br />

sono una dichiarazione d’amore per una terra dalla natura meravigliosa e dalla cultura<br />

grandiosa, ma al contempo rappresentano una lucida e amara denuncia dell’egemonia<br />

dittatoriale di un Paese che non conosce la democrazia e continuamente diventa un mostro<br />

che divora i suoi stessi figli, perché chi detiene il potere può sopravvivere solo grazie a una<br />

guerra permanente, fuori e dentro i confini, che poco spazio lascia alla speranza di un futuro<br />

diverso.


Zerocalcare_Michele_Rech_2022<br />

Zerocalcare alias Michele Rech (1983) è uno dei più noti fumettisti italiani. Da sempre attivo nel<br />

mondo dei centri sociali, pubblica il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’armadillo, nel<br />

2011, prima per Graficart e poi per Bao Publishing, che continuerà a pubblicare i suoi volumi<br />

successivi, tra cui L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling e Macerie prime<br />

(2016), Scheletri (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Nel 2021 è uscita su<br />

Netflix la serie animata Strappare lungo i bordi. Sue mostre personali sono state allestite al<br />

Maxxi di Roma e alla Fabbrica del Vapore di Milano, quest’ultima tuttora in corso. Sempre Bao<br />

Publishing ha pubblicato nel 2022 No Sleep Till Shengal, testimonianza e racconto in forma di<br />

graphic novel del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una<br />

delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la<br />

guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, le immagini e i testi<br />

documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo<br />

sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde con cui condivide il progetto<br />

politico. Una fotografia in presa diretta, e dall’interno, di un momento geopolitico preciso, in cui<br />

un manipolo di persone cerca disperatamente di opporsi allo strapotere di chi chiama<br />

“terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il<br />

sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di<br />

Mesopotamia rischia di svanire per sempre, ancora una volta nell’indifferenza dell’Occidente.


La cinquina del premio Terzani<br />

udinetoday.it/social/cinquina-candidati-premio-terzani.html<br />

Premio Terzani<br />

La cinquina di finalisti del premio Terzani<br />

A inizio aprile verrà annunciato il vincitore di quella che sarà la diciannovesima edizione del premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione<br />

culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine<br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano<br />

per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail<br />

Shishkin per Russki Mir: guerra o pace?(21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shenghal(Bao<br />

Publishing). Questi sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione del Premio letterario<br />

internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, per ricordare il giornalista e scrittore fiorentino.<br />

Le opere selezionate sono opere che aiutano a comprendere, nella loro complessità umana, oltre<br />

che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo. "Cerchiamo sempre uno sguardo<br />

sincero, libero dalle interpretazioni preconfezionate. Questo, per restare fedeli allo spirito di<br />

Tiziano che ha sempre voluto tentare di capire, e far capire, ciò che avveniva al di là delle facili<br />

spiegazioni" commenta Angela Terzani, presidente della giuria.<br />

I giurati sono Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli,<br />

Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino<br />

Sinibaldi. Il vincitore sarà annunciato a inizio aprile. Sabato 6 maggio alle ore 21 al Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine ci sarà la serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento centrale<br />

della 19esima edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.


Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani, ecco la<br />

cinquina finalista <strong>2023</strong><br />

instart.info/premio-letterario-internazionale-tiziano-terzani<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

ECCO LA CINQUINA FINALISTA DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO<br />

TERZANI <strong>2023</strong>.<br />

CAL FLYN PER ISOLE DELL’ABBANDONO. VITA NEL PAESAGGIO POST-UMANO (BLU<br />

ATLANTIDE), PAOLO GIORDANO PER TASMANIA (EINAUDI), PIERRE SAUTREUIL PER<br />

LE GUERRE PERDUTE DI JURIJ BELJAEV (EINAUDI), MIKHAIL SHISHKIN PER RUSSKI<br />

MIR: GUERRA O PACE? (21LETTERE) E ZEROCALCARE PER NO SLEEP TILL SHENGAL<br />

(BAO PUBLISHING).<br />

CINQUE TITOLI CHE RESTITUISCONO L’ATTUALITÀ DEL NOSTRO TEMPO, «PER FARE<br />

LUCE – SPIEGA LA PRESIDENTE DI GIURIA, ANGELA TERZANI STAUDE – SUI<br />

RETROSCENA STORICI, POLITICI E UMANI DELLE QUESTIONI DI MAGGIORE<br />

ATTUALITÀ NEL MONDO». IL PREMIO TERZANI <strong>2023</strong> SARÀ CONSEGNATO A UDINE<br />

SABATO 6 MAGGIO, NELL’AMBITO DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO IN PROGRAMMA<br />

DAL 3 AL 7 MAGGIO CON LA SUA XIX EDIZIONE.


Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo<br />

Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione del<br />

Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato la Giuria, riunitasi nella casa fiorentina della<br />

famiglia Terzani. «Ancora una volta – commenta Angela Terzani, presidente della giuria –<br />

abbiamo cercato di candidare al Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro<br />

complessità umana, oltre che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo.<br />

Cerchiamo sempre uno sguardo sincero, libero dalle interpretazioni preconfezionate. Questo,<br />

per restare fedeli allo spirito di Tiziano – alla cui memoria il premio è dedicato – che ha sempre<br />

voluto tentare di capire, e far capire, ciò che avveniva al di là delle facili spiegazioni». I giurati –<br />

Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola<br />

Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi<br />

– si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale. Il<br />

vincitore sarà annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da<br />

Udine) sarà l’atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio,<br />

appuntamento centrale della 19esima edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a<br />

Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Chi sono, visti da <strong>vicino</strong>, i cinque finalisti?<br />

Cal Flyn, giovane autrice scozzese, scrive per alcune delle più importanti testate giornalistiche<br />

di lingua inglese e collabora regolarmente con The Guardian. Il suo libro d’esordio, Thicker<br />

Than Water (2016), che affronta il tema delle violenze dei coloni inglesi sulla popolazione<br />

aborigena, è stato accolto con grande favore dalla critica. Il suo secondo lavoro, vincitore nel<br />

2020 del Sunday Times Young Writer Award e finalista di numerosi altri premi letterari, l’ha<br />

posta all’attenzione internazionale come una delle migliori firme della saggistica<br />

contemporanea. Tradotto in più lingue, Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano è<br />

uscito in Italia nel 2022 per Blu Atlantide. Dalla Chernobyl post-nucleare alle più remote isole<br />

scozzesi, passando per gli avamposti industriali di Detroit e le sue case abbandonate, le<br />

montagne della Tanzania e i grandi fiumi inquinati degli Stati Uniti, fino alla martoriata Verdun e<br />

alle regioni minerarie della Scozia, Cal Flyn traccia la sua personale topografia delle isole<br />

dell’abbandono. Nella devastazione che il progresso umano e tecnologico lascia dietro di sé la<br />

vita riprende a poco a poco il suo dominio sulle cose, mostrandoci da un lato la transitorietà<br />

dell’impatto dell’uomo sulla Terra e dall’altro la speranza di una natura che torni in possesso di<br />

ciò che le è stato tolto. Reportage brillante sul futuro che ci aspetta, e racconto di un nitore<br />

cristallino dei luoghi più remoti del pianeta, Isole dell’abbandono è lo straordinario resoconto<br />

degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità della vita e del nostro rapporto con l’ambiente che ci<br />

ospita.<br />

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque<br />

romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello


Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l’argento (Einaudi 2014 e 2017),<br />

Divorare il cielo (Einaudi 2018 e 2019) e Tasmania, uscito nel 2022 sempre per Einaudi, con<br />

cui ha pubblicato anche Nel contagio (2020) e Le cose che non voglio dimenticare (2021). Ha<br />

scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera». Il<br />

protagonista di Tasmania, evidente alter ego dell’autore, e forse portavoce di un’intera<br />

generazione, è uno scrittore quarantenne laureato in fisica che collabora con un noto<br />

quotidiano nazionale. Il racconto dei rapporti e delle crisi personali – con la compagna, i vecchi<br />

e i nuovi amici – si intreccia e si annoda con le emergenze del nostro presente: dagli attentati<br />

di matrice islamica, alla crisi climatico-ambientale, fino alla minaccia nucleare. La Tasmania,<br />

che l’amico scienziato indica come luogo ideale per sfuggire alle catastrofi che incombono sulla<br />

Terra, diviene metafora di un riparo dalle insicurezze in cui vive l’uomo contemporaneo.<br />

Tasmania è un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non<br />

avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo.<br />

Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi.<br />

Pierre Sautreuil è nato nel 1993. Giornalista e scrittore, è corrispondente per Russia, Ucraina<br />

e lo spazio post-sovietico del quotidiano La Croix. Ancora studente di giornalismo, nel 2014 è<br />

partito per l’Ucraina per il suo primo lavoro come reporter del settimanale L’Obs, vincendo, nel<br />

2015, il Prix Bayeux Calvados-Normandie per giovani corrispondenti di guerra. Il suo primo<br />

libro, Le guerre perdute di Jurij Beljaev, uscito in Francia nel 2018 e pubblicato in Italia da<br />

Einaudi nel 2022, ha vinto il Prix Hervé Ghesquière e il Prix du Livre du Réel. Quando nel 2014<br />

arriva in Ucraina per seguire la guerra del Donbass, l’allora ventunenne Pierre Sautreuil entra<br />

in contatto con Jurij Beljaev, detto il Gatto: poliziotto di San Pietroburgo diventato mafioso,<br />

leader di estrema destra, mercenario nell’ex Iugoslavia, poi braccio destro del comandante del<br />

battaglione Batman, una milizia filorussa nella guerra in Donbass. Il libro è la storia vera del<br />

rapporto tra il giornalista alle prime armi e il mercenario incallito: un’amicizia ambigua e<br />

rocambolesca immersa nella grande storia dell’Est. È la cronaca del trentennale progressivo<br />

disfacimento di un impero, una discesa nel cuore di tenebra dell’Europa. Ed è il racconto di una<br />

guerra, quella in Ucraina, che abbiamo ignorato finché non è stato troppo tardi.<br />

Mikhail Shishkin, nato a Mosca nel 1961, è considerato uno dei maggiori autori russi<br />

contemporanei. Con i suoi romanzi, tradotti in oltre 30 lingue, ha ottenuto il favore della critica e<br />

del pubblico, ma anche numerosi premi, fra cui il National Bestseller Prize e il Booker Prize<br />

russo. Suoi articoli sono comparsi sulle principali testate internazionali. Oppositore di Putin, da<br />

metà degli anni ’90 vive in Svizzera. Tra i suoi titoli sono stati tradotti in Italia da Voland:<br />

Capelvenere, La presa di Izmail, Lezione di calligrafia. Nel 2022 21lettere ha pubblicato Punto<br />

di fuga, Premio Strega europeo, e Russki Mir: guerra o pace? La raccolta di saggi, pubblicata<br />

in versione originale nel 2019, è uscita in italiano con una nuova prefazione dell’autore.<br />

Partendo dalle prime invasioni vichinghe, passando per l’occupazione mongola, Shishkin<br />

ripercorre la storia della Russia fino ai giorni nostri con un insolito punto di vista. I suoi scritti<br />

sono una dichiarazione d’amore per una terra dalla natura meravigliosa e dalla cultura<br />

grandiosa, ma al contempo rappresentano una lucida e amara denuncia dell’egemonia<br />

dittatoriale di un Paese che non conosce la democrazia e continuamente diventa un mostro


che divora i suoi stessi figli, perché chi detiene il potere può sopravvivere solo grazie a una<br />

guerra permanente, fuori e dentro i confini, che poco spazio lascia alla speranza di un futuro<br />

diverso.<br />

Zerocalcare alias Michele Rech (1983) è uno dei più noti fumettisti italiani. Da sempre attivo<br />

nel mondo dei centri sociali, pubblica il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’armadillo, nel<br />

2011, prima per Graficart e poi per Bao Publishing, che continuerà a pubblicare i suoi volumi<br />

successivi, tra cui L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling e Macerie prime<br />

(2016), Scheletri (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Nel 2021 è uscita su<br />

Netflix la serie animata Strappare lungo i bordi. Sue mostre personali sono state allestite al<br />

Maxxi di Roma e alla Fabbrica del Vapore di Milano, quest’ultima tuttora in corso. Sempre Bao<br />

Publishing ha pubblicato nel 2022 No Sleep Till Shengal, testimonianza e racconto in forma di<br />

graphic novel del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una<br />

delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la<br />

guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, le immagini e i testi<br />

documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo<br />

sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde con cui condivide il progetto<br />

politico. Una fotografia in presa diretta, e dall’interno, di un momento geopolitico preciso, in cui<br />

un manipolo di persone cerca disperatamente di opporsi allo strapotere di chi chiama<br />

“terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il<br />

sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di<br />

Mesopotamia rischia di svanire per sempre, ancora una volta nell’indifferenza dell’Occidente.<br />

comunicato stampa


A Michele Rech, alias Zerocalcare, il Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

udinetoday.it/eventi/zerocalcare-vince-premio-terzani-<strong>2023</strong>.html<br />

A Zerocalcare il Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

Va a Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19esima edizione del Premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani, promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

insieme alla famiglia Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino<br />

Questa pubblicità terminerà tra null secondiUdineTodayStai ascoltando:<br />

A Zerocalcare il Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

Va a Michele Rech, alias Zerocalcare, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la<br />

19esima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento<br />

istituito e promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia<br />

Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino.<br />

L'annuncio<br />

Lo ha annunciato oggi, mercoledì 12 aprile, la presidente di giuria Angela Terzani Staude,<br />

moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla<br />

prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione


originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”, si legge<br />

nella motivazione.<br />

L'opera<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da<br />

Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore,<br />

rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di<br />

retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena<br />

degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde, con cui<br />

condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di<br />

genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente. No Sleep Till<br />

Shengal racconta una storia che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e di cui<br />

nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno essenziale della sua matita,<br />

capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre<br />

nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono<br />

silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle.


COVER NO SLEEP TILL SHENGAL<br />

“Ed è per questa pietà senza retorica , che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo” che la giuria ha<br />

deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till


Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani – che solo chi lascia<br />

il cuore volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno.<br />

L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di<br />

solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente non banale né<br />

omologato”.<br />

Il premio<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento, momento centrale del festival<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX edizione. «Questo<br />

premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto per me. Non lo dico per<br />

cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio degli anni 2000 è stata uno dei<br />

pilastri della mia formazione "civica". Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il<br />

mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali,<br />

Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già<br />

come vincere».<br />

Le opere finaliste<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli<br />

altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o<br />

pace? (21lettere). La giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza<br />

Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola<br />

Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino<br />

Sinibaldi.<br />

Zerocalcare<br />

Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo le scuole<br />

superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001. Seguono<br />

innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog e riviste, tra cui<br />

Internazionale. Con La profezia dell'Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti prodotto da<br />

Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua generazione. Da<br />

quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film omonimo del<br />

2018. Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola<br />

(2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014),<br />

L'elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017), Macerie<br />

prime - Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019),


Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Ha<br />

riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per Netflix<br />

Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo mondo<br />

non mi renderà cattivo. Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state<br />

dedicate due grandi mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati - nutrire coccodrilli<br />

(2018-2019) e alla Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la<br />

sua ultima pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani<br />

<strong>2023</strong>.<br />

La motivazione<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. In veste di Zerocalcare, ci consegna un<br />

reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è<br />

impossibile mettere a tacere. Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non<br />

nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal<br />

“primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali<br />

o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di<br />

inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate,<br />

quasi di strada, teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla soprattutto attraverso il<br />

segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del<br />

nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e<br />

situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola<br />

potrebbe raccontarle. Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi<br />

nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la<br />

capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria<br />

conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-Zerocalcare<br />

per No sleep till Shengal.


Al fumettista Zerocalcare il 19° Premio letterario<br />

Tiziano Terzani<br />

studionord.news/al-fumettista-zerocalcare-il-19-premio-letterario-tiziano-terzani<br />

Redazione 12 Aprile <strong>2023</strong><br />

Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing), la 19ª edizione del Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel nome del giornalista e<br />

scrittore fiorentino. Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela<br />

Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani.<br />

“Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di<br />

irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una<br />

coscienza che è impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till Shengal è il racconto<br />

del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione<br />

italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida<br />

del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole<br />

documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo<br />

sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde, con cui condivide il<br />

progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di genere,


giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci serve<br />

pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna stare…<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli”. Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per<br />

imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli”. No Sleep Till<br />

Shengal racconta una storia che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e<br />

di cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno essenziale<br />

della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro<br />

tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e<br />

situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché<br />

nessuna parola potrebbe raccontarle. “Ed è per questa pietà senza retorica –<br />

conclude la motivazione –, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo”<br />

che la giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale<br />

Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha<br />

commentato ancora Angela Terzani – che solo chi lascia il cuore volare è capace di<br />

pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno. L’indagine<br />

di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di solito<br />

nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente non banale né<br />

omologato”.<br />

Michele Rechriceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21,<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che<br />

costituisce da sempre il momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in<br />

programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX edizione. «Questo premio – ha commentato il<br />

vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di<br />

Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000 è stata uno dei<br />

pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una chiave per<br />

leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei<br />

punti cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina<br />

finalista per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto<br />

ricordare gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo<br />

Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di<br />

Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o<br />

pace? (21lettere).


La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino,<br />

Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola<br />

Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo<br />

Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

ZEROCALCARE<br />

Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo le scuole<br />

superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001.<br />

Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su<br />

blog e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo<br />

albo a fumetti prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più<br />

rilevanti della sua generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao<br />

Publishing, sarà tratto il film omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono<br />

pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su<br />

due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014), L’elenco telefonico degli<br />

accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017), Macerie prime – Sei mesi<br />

dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor<br />

Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di<br />

Rebibbia (2021). Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la<br />

serie animata per Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova<br />

serie dal titolo Questo mondo non mi renderà cattivo. Alla sua imponente produzione di<br />

immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi mostre personali: al Maxxi di<br />

Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla Fabbrica del Vapore di<br />

Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la sua ultima pubblicazione No sleep<br />

till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani <strong>2023</strong>.<br />

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso<br />

dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. In veste di Zerocalcare, ci<br />

consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto,<br />

che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e il tarlo di una<br />

coscienza che è impossibile mettere a tacere. Utilizzando la forza di una commovente<br />

autoironia, non nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le<br />

paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci<br />

fa entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel<br />

suo perenne senso di inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della


quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada, teneramente pungenti. Mai<br />

addomesticate. E ci parla soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita,<br />

capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle<br />

nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto,<br />

che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle. Per<br />

questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria<br />

conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-<br />

Zerocalcare per No sleep till Shengal.


Al fumettista Zerocalcare il premio letterario Terzani<br />

messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-espettacoli/<strong>2023</strong>/04/12/news/al_fumettista_zerocalcare_il_premio_letterario_terzani-12749702<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per «No Sleep Till Shengal»<br />

(Bao Publishing) il 19° premio letterario internazionale Tiziano Terzani, dell'associazione<br />

culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del giornalista e scrittore<br />

fiorentino.<br />

Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da Angela Terzani Staude, ricordando<br />

il valore delle opere candidate e della cinquina finalista.<br />

Questa era composta da Cal Flyn per «Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio postumano»<br />

(Blu Atlantide), Paolo Giordano per «Tasmania» (Einaudi), Pierre Sautreuil per<br />

«Le guerre perdute di Jurij Beljaev» (Einaudi), Mikhail Shishkin per «Russki Mir: guerra<br />

o pace?» (21lettere).<br />

Rech, si legge nella motivazione, ha «compiuto un viaggio coraggioso nella realtà<br />

contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, entrando nella storia di<br />

conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione, attraverso un reportage di<br />

irresistibile presa».


«No Sleep Till Shengal» è il racconto del viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una<br />

delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a Shengal, documentando le condizioni di vita<br />

della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis,<br />

protetto dalle milizie curde.<br />

«Quelli sono i posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una<br />

società ingiusta e oppressiva radicata da secoli », scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela<br />

Terzani: «Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non<br />

certo per distribuire consigli».<br />

Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento, momento centrale del<br />

festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). «Questo premio - ha detto Zerocalcare -<br />

significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e inizio anni 2000 è<br />

stata uno dei pilastri della mia formazione 'civicà. Essere tra i cinque finalisti per me è<br />

stato già come vincere».


Zerocalcare vince il Premio Terzani<br />

imagazine.it/notizie-trieste-gorizia-udine-friuli/13422<br />

Per il reportage "No Sleep Till Shengal"<br />

Il fumettista italiano sarà protagonista della serata evento in programma il 6 maggio a Udine<br />

Zerocalcare (alias Michele Rech)<br />

UDINE – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) la 19^ edizione del Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel nome del giornalista e<br />

scrittore fiorentino.


Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani Staude, moglie di<br />

Tiziano Terzani.<br />

“Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di<br />

irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già<br />

un universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una<br />

coscienza che è impossibile mettere a tacere”.<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da<br />

Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra<br />

dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare<br />

ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta<br />

della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis,<br />

protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo<br />

democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i<br />

popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e<br />

aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna stare… tra uomini e donne che stanno<br />

capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da secoli”.<br />

Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare<br />

dagli altri, non certo per distribuire consigli”.<br />

No Sleep Till Shengal racconta una storia che la geopolitica ha rimosso dalla<br />

sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il<br />

segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili,<br />

icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire<br />

atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché<br />

nessuna parola potrebbe raccontarle.<br />

“Ed è per questa pietà senza retorica – conclude la motivazione –, che non rinuncia a<br />

immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza<br />

dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio<br />

contemporaneo” che la giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale<br />

Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal”.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21,<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine).<br />

La copertina del reportage


Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il momento centrale<br />

del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX<br />

edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto<br />

per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio<br />

degli anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione "civica". Quando iniziavo a<br />

cercare una chiave per leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che<br />

sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere<br />

incluso nella cinquina finalista per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto<br />

ricordare gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo<br />

Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di<br />

Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace?<br />

(21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino,<br />

Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola<br />

Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo<br />

Politeo, Marino Sinibaldi.


Premio Terzani <strong>2023</strong> a Zerocalcare<br />

ilfriuli.it/cultura/premio-terzani-<strong>2023</strong>-a-zerocalcare<br />

Monica Tosolini 3 dicembre <strong>2023</strong><br />

E’ il fumettista e scrittore romano Zerocalcare il vincitore del Premio Letterario Internazionale<br />

Tiziano Terzani <strong>2023</strong>: se lo è aggiudicato per No Sleep Till Shengal, racconto del viaggio<br />

compiuto nella primavera del 2021 insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a<br />

Shengal.<br />

Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano<br />

Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di irresistibile<br />

presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una<br />

visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”.<br />

“Questo premio significa davvero molto per me” ha commentato Zerocalcare. “La figura di<br />

Tiziano Terzani è stata uno dei pilastri della mia formazione civica, era uno dei miei riferimenti<br />

nel momento in cui cercavo una chiave per leggere il mondo. Già essere incluso nella cinquina<br />

finalista è stato per me come vincere”.


Gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita<br />

nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre<br />

Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir:<br />

guerra o pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

A Michele Rech, vero nome di Zerocalcare, il premio sarà consegnato a Udine durante<br />

Vicino/Lontano, nella serata del 6 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.


Premio Terzani <strong>2023</strong>: il vincitore<br />

pausacaffeblog.it/wp/<strong>2023</strong>/04/premio-terzani-<strong>2023</strong>-il-vincitore.html<br />

By Ketty 13 aprile <strong>2023</strong><br />

Il vincitore del Premio Terzani <strong>2023</strong> è stato annunciato il 12 aprile e sarà consegnato sabato<br />

6 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, durante la serata-evento che è divenuta un<br />

appuntamento centrale del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani è stato istituito nel 2004 dall’associazione<br />

culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in collaborazione con la moglie, Angela Staude Terzani, e i figli Saskia<br />

e Folco del giornalista e scrittore fiorentino.<br />

Il vincitore del Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

No Sleep Till Shenghal di Zerocalcare (Bao Publishing)<br />

Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di<br />

Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne<br />

le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana<br />

viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si<br />

spartiscono il controllo del suolo iracheno.<br />

Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di<br />

persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre<br />

gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un


pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre,<br />

nell’indifferenza assordante dell’occidente. ACQUISTA<br />

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, è un fumettista italiano, è nato ad Arezzo il 12<br />

dicembre 1983. Dopo aver vissuto in Francia, si trasferisce a Rebibbia (Roma), quartiere cui<br />

l’autore è molto legato. Realizza i suoi primi lavori appena dopo il le scuole superiori<br />

realizzando un racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del 2001. Ha collaborato con<br />

il quotidiano «Liberazione» e con le riviste «Carta», «Repubblica XL» e «Internazionale». Del<br />

2011 è il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’armadillo, pubblicato prima da Edizioni<br />

Graficart e poi da Bao Publishing che continuerà a pubblicare i libri seguenti, come Un polpo<br />

alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome<br />

(2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2016),<br />

La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto<br />

(2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021) e No sleep till Shengal (2022).<br />

La motivazione<br />

“Zerocalcare ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo<br />

fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno<br />

di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”<br />

Michele Rech ringrazia per il premio ricevuto<br />

“Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto per me. Non lo<br />

dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000 è stata<br />

uno dei pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere<br />

il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali,<br />

Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già<br />

come vincere.”<br />

Gli altri finalisti del Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide)<br />

Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi)<br />

Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi)<br />

Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere)<br />

La Giuria del Premio Terzani <strong>2023</strong>, presieduta da Angela Terzani Staude, è composta da Enza<br />

Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola<br />

Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino<br />

Sinibaldi.


PREMIO TERZANI A ZEROCALCARE<br />

euroregionenews.eu/premio-terzani-a-zerocalcare<br />

1. PREMIO TERZANI A ZEROCALCARE<br />

UDINE – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la<br />

19^ edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e<br />

promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel<br />

nome del giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato la presidente di Giuria Angela<br />

Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci<br />

consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che<br />

contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una<br />

coscienza che è impossibile mettere a tacere”.<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da<br />

Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore,<br />

rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di<br />

retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena<br />

degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde, con cui<br />

condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di<br />

genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci<br />

serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna stare…<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli”.


Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente<br />

come pensava Tiziano, che partiva per<br />

imparare dagli altri, non certo per distribuire<br />

consigli”. No Sleep Till Shengal racconta<br />

una storia che la geopolitica ha rimosso<br />

dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol<br />

sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso<br />

il segno essenziale della sua matita,<br />

capace di costruire personaggi<br />

indimenticabili, icone del nostro tempo e<br />

maschere delle nostre nevrosi. Un segno<br />

capace di restituire atmosfere e situazioni di<br />

dolore assoluto, che esigono silenzio,<br />

pudore e rispetto, perché nessuna parola<br />

potrebbe raccontarle.<br />

“Ed è per questa pietà senza retorica –<br />

conclude la motivazione –, che non rinuncia<br />

a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e<br />

l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con<br />

un linguaggio contemporaneo” che la giuria<br />

ha deciso di conferire il Premio Letterario<br />

Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No<br />

Sleep Till Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani – che solo<br />

chi lascia il cuore volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo<br />

bisogno. L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso<br />

quelli che di solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente<br />

non banale né omologato”.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella<br />

sua XIX edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto<br />

per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli<br />

anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una<br />

chiave per leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi<br />

dei punti cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista<br />

per me è stato già come vincere».


Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli<br />

altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o<br />

pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo,<br />

Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

ZEROCALCARE Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo<br />

le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001.<br />

Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog e<br />

riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti<br />

prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua<br />

generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film<br />

omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo<br />

alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome<br />

(2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017),<br />

Macerie prime – Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare<br />

(2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021).<br />

Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per<br />

Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo<br />

mondo non mi renderà cattivo.<br />

Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi<br />

mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla<br />

Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la sua ultima<br />

pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani <strong>2023</strong>.<br />

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.<br />

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin<br />

dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e il<br />

tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere. Utilizzando la forza di una<br />

commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le<br />

paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa


entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo<br />

perenne senso di inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità,<br />

elementari, sboccate, quasi di strada, teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla<br />

soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi<br />

indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di<br />

restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto,<br />

perché nessuna parola potrebbe raccontarle.<br />

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri,<br />

pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani<br />

e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria conferisce il Premio Letterario<br />

Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-Zerocalcare per No sleep till Shengal.


Premio Terzani, va a Zerocalcare la 19^ edizione, per il<br />

reportage “No sleep till shengall”<br />

friulisera.it/premio-terzani-va-a-zerocalcare-la-19-edizione-per-il-reportage-no-sleep-till-shengall<br />

Redazione 12 aprile <strong>2023</strong><br />

Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till<br />

Shengal (Bao Publishing) la 19^ edizione del Premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento<br />

istituito e promosso dall’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel<br />

nome del giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha<br />

annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani<br />

Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge<br />

nella motivazione – ci consegna un reportage di<br />

irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo<br />

fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una<br />

visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza<br />

che è impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till Shengal<br />

è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del<br />

2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana,<br />

nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e<br />

sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a<br />

ZEROCALCARE- MICHELE<br />

RECH – BAO PUBLISHING<br />

cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e<br />

la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis,<br />

protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo<br />

democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli,<br />

rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge<br />

che quelli sono “i posti in cui bisogna stare… tra uomini e donne che stanno capovolgendo<br />

una società ingiusta e oppressiva radicata da secoli”. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

“Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli”. No Sleep Till Shengal racconta una storia che la geopolitica ha<br />

rimosso dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa<br />

attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi<br />

indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace<br />

di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e<br />

rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle. “Ed è per questa pietà senza<br />

retorica –conclude la motivazione –, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di<br />

indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la


capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo” che<br />

la giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a<br />

No Sleep Till Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani –<br />

che solo chi lascia il cuore volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui<br />

oggi avremmo bisogno. L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua<br />

attenzione verso quelli che di solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero<br />

“diverso”, certamente non banale né omologato”.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio<br />

nella sua XIX edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa<br />

davvero molto per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli<br />

anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione “civica”.<br />

Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e mi costruivo un pantheon<br />

adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era uno dei miei<br />

riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto<br />

ricordare gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per<br />

Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi),<br />

Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.


ZEROCALCARE<br />

Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo le scuole<br />

superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001.<br />

Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su<br />

blog e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo<br />

albo a fumetti prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più<br />

rilevanti della sua generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao<br />

Publishing, sarà tratto il film omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono<br />

pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due<br />

(2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014), L’elenco telefonico degli accolli<br />

(2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017), Macerie prime – Sei mesi dopo<br />

(2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019), Scheletri (2020), A<br />

babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Ha riscosso un<br />

successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per Netflix<br />

Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo<br />

mondo non mi renderà cattivo.<br />

Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due<br />

grandi mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-<br />

2019) e alla Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la<br />

sua ultima pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio<br />

Terzani <strong>2023</strong>.<br />

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso<br />

dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.<br />

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima<br />

tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione<br />

originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere.<br />

Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un<br />

anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per<br />

questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi<br />

dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di inadeguatezza, che è anche il<br />

nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada,<br />

teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla soprattutto attraverso il segno<br />

essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del


nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e<br />

situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna<br />

parola potrebbe raccontarle.<br />

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria<br />

conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-<br />

Zerocalcare per No sleep till Shengal.


PREMIO TERZANI, VA A ZEROCALCARE LA 19^ EDIZIONE,<br />

PER IL REPORTAGE"NO SLEEP TILL SHENGALL". LA<br />

CONSEGNA SABATO 6 MAGGIO A UDINE,VICINO/LONTANO<br />

FESTIVAL<br />

ildiscorso.it/premio-terzani-va-a-zerocalcare-la-19-edizione-per-il-reportage-no-sleep-till-shengall-la-consegna-sabato-6-maggioa-udine-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-festival<br />

direttoreresponsabile 12 aprile <strong>2023</strong><br />

Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19^<br />

edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e<br />

promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel<br />

nome del giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela<br />

Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna<br />

un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già<br />

un universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è<br />

impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella<br />

primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a<br />

Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare<br />

ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità<br />

irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde, con<br />

cui condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di genere,<br />

giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci serve pure a noi”<br />

scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna stare… tra uomini e donne che<br />

stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da secoli”. Gli fa eco Angela<br />

Terzani: “Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli”. No Sleep Till Shengalracconta una storia che la geopolitica ha rimosso dalla<br />

sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno<br />

essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo<br />

e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore<br />

assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe<br />

raccontarle. “Ed è per questa pietà senza retorica –conclude la motivazione –, che non rinuncia a<br />

immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo;<br />

per la capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo”<br />

che la giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a<br />

No Sleep Till Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani – che solo<br />

chi lascia il cuore volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi<br />

avremmo bisogno. L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione<br />

verso quelli che di solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente<br />

non banale né omologato”.


Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il momento<br />

centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX<br />

edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto per me. Non<br />

lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio degli anni 2000 è<br />

stata uno dei pilastri della mia formazione "civica". Quando iniziavo a cercare una chiave per<br />

leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti<br />

cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è<br />

stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli<br />

altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o<br />

pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo,<br />

Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla<br />

Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.


Va a Zerocalcare la 19^ edizione del Premio letterario<br />

internazionale Tiziano Terzani<br />

instart.info/va-a-zerocalcare-la-19-edizione-del-premio-letterario-internazionale-tiziano-terzani<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19^<br />

edizione del Premio letterario internazionale<br />

Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e<br />

promosso dall’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia<br />

Terzani, nel nome del giornalista e scrittore<br />

fiorentino. Lo ha annunciato oggi la<br />

presidente di Giuria Angela Terzani Staude,<br />

moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si<br />

legge nella motivazione – ci consegna un<br />

reportage di irresistibile presa fin dalla prima<br />

tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già<br />

un universo di pensieri, una visione originale<br />

del mondo e l’impegno di una coscienza che<br />

è impossibile mettere a tacere”. No Sleep Till<br />

Shengal è il racconto del viaggio compiuto<br />

nella primavera del 2021 da Zerocalcare,<br />

insieme a una delegazione italiana, nel nord<br />

dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura,<br />

e sempre sotto la guida del dubbio e<br />

dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di<br />

retorica, immagini e parole documentano le<br />

condizioni di vita e la lotta della comunità<br />

ZEROCALCARE- MICHELE RECH – BAO<br />

PUBLISHING<br />

irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto<br />

al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie<br />

curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo<br />

democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli,<br />

rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che<br />

quelli sono “i posti in cui bisogna stare… tra uomini e donne che stanno capovolgendo una<br />

società ingiusta e oppressiva radicata da secoli”. Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come<br />

pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli”. No<br />

Sleep Till Shengal racconta una storia che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e di<br />

cui nessuno vuol sentir parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno essenziale della sua<br />

matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle


nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che<br />

esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle. “Ed è per<br />

questa pietà senza retorica –conclude la motivazione –, che non rinuncia a immergersi<br />

nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la<br />

capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo” che la<br />

giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep<br />

Till Shengal. “Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani – che solo chi<br />

lascia il cuore volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo<br />

bisogno. L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso<br />

quelli che di solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente<br />

non banale né omologato”.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella<br />

sua XIX edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto<br />

per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli<br />

anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una<br />

chiave per leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi<br />

dei punti cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista<br />

per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli<br />

altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o<br />

pace? (21lettere).


La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo,<br />

Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

ZEROCALCARE Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo<br />

le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001.<br />

Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog e<br />

riviste, tra cui Internazionale. ConLa profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti<br />

prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua<br />

generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film<br />

omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo<br />

alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome<br />

(2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017),<br />

Macerie prime – Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare<br />

(2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021).<br />

Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per<br />

Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo<br />

mondo non mi renderà cattivo.


Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi<br />

mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla<br />

Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la sua ultima<br />

pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani <strong>2023</strong>.<br />

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare. In veste di Zerocalcare, ci consegna un<br />

reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è<br />

impossibile mettere a tacere. Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non nasconde<br />

la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal “primo<br />

mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali o<br />

immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di inadeguatezza,<br />

che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada,<br />

teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla soprattutto attraverso il segno essenziale<br />

della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e<br />

maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore<br />

assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle.<br />

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri,<br />

pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani<br />

e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria conferisce il Premio Letterario<br />

Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech- Zerocalcare per No sleep till Shengal.<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong>


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

ladige.it/attualita/<strong>2023</strong>/04/12/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani-1.3469498<br />

UDINE<br />

(ANSA) - UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per<br />

"No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir:<br />

guerra o pace?" (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,<br />

entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,<br />

attraverso un reportage di irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del<br />

viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a


Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

"Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli". Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha<br />

detto Zerocalcare - significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere". (ANSA).


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

giornaledibrescia.it/italia-ed-estero/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani-1.3881082<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

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UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per "No<br />

Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista.<br />

Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono.


Vita nel paesaggio post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania"<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail<br />

Shishkin per "Russki Mir: guerra o pace?" (21lettere).<br />

Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio coraggioso nella realtà<br />

contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, entrando nella storia di<br />

conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione, attraverso un reportage di<br />

irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del viaggio, nel 2021, di<br />

Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a Shengal, documentando le<br />

condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al<br />

genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i posti in cui bisogna stare,<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata<br />

da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani: "Esattamente come pensava<br />

Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli".<br />

Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento, momento centrale del<br />

festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha detto Zerocalcare -<br />

significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e inizio anni 2000 è<br />

stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque finalisti per me è<br />

stato già come vincere".<br />

riproduzione riservata © www.giornaledibrescia.it


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

altoadige.it/italia-mondo/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani-1.3469500<br />

UDINE<br />

(ANSA) - UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per<br />

"No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir:<br />

guerra o pace?" (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,<br />

entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,<br />

attraverso un reportage di irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del<br />

viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a


Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

"Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli". Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha<br />

detto Zerocalcare - significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere". (ANSA).


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

lagazzettadelmezzogiorno.it/news/ultima-ora/1393019/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premioterzani.html<br />

Il libro documenta la lotta 'rimossa' degli Ezidi in Iraq<br />

12 Aprile <strong>2023</strong><br />

(ANSA) - UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per<br />

"No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir:<br />

guerra o pace?" (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,


entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,<br />

attraverso un reportage di irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del<br />

viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a<br />

Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

"Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli". Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha<br />

detto Zerocalcare - significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere". (ANSA).<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Zerocalcare con ‘No Sleep Till Shengal’ vince il Premio<br />

Terzani<br />

lasicilia.it/ultimi-aggiornamenti/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani-1762477<br />

Il libro documenta la lotta 'rimossa' degli Ezidi in Iraq<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

UDINE, 12 APR – Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per “No Sleep<br />

Till Shengal” (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano Terzani,<br />

dell’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per “Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano” (Blu Atlantide), Paolo Giordano per “Tasmania” (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per “Le guerre perdute di Jurij Beljaev” (Einaudi), Mikhail Shishkin per “Russki Mir:<br />

guerra o pace?” (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha “compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,<br />

entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,<br />

attraverso un reportage di irresistibile presa”. “No Sleep Till Shengal” è il racconto del<br />

viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a<br />

Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde. “Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli “, scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

“Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli”. Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). “Questo premio – ha<br />

detto Zerocalcare – significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni ’90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione ‘civica’. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere”.<br />

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Zerocalcare con ‘No Sleep Till Shengal’ vince il Premio<br />

Terzani<br />

blog.libero.it/wp/news<strong>2023</strong>/<strong>2023</strong>/04/12/zerocalcare-no-sleep-till-shengal-vince-premio-terzani<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

– UDINE, 12 APR – Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per “No<br />

Sleep Till Shengal” (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista.<br />

Questa era composta da Cal Flyn per “Isole dell’abbandono.<br />

Vita nel paesaggio post-umano” (Blu Atlantide), Paolo Giordano per “Tasmania”<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per “Le guerre perdute di Jurij Beljaev” (Einaudi), Mikhail<br />

Shishkin per “Russki Mir: guerra o pace?” (21lettere).<br />

Rech, si legge nella motivazione, ha “compiuto un viaggio coraggioso nella realtà<br />

contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, entrando nella storia di<br />

conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione, attraverso un reportage di<br />

irresistibile presa”. “No Sleep Till Shengal” è il racconto del viaggio, nel 2021, di<br />

Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal, documentando le<br />

condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al


genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde. “Quelli sono i posti in cui bisogna stare,<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli “, scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava<br />

Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli”.<br />

Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento, momento centrale del<br />

festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). “Questo premio – ha detto Zerocalcare –<br />

significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni ’90 e inizio anni 2000 è<br />

stata uno dei pilastri della mia formazione ‘civica’. Essere tra i cinque finalisti per me è<br />

stato già come vincere”. .


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/zerocalcare-no-sleep-till-shengal-vince-premio-terzani-00001<br />

di Ansa<br />

(ANSA) - UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per<br />

"No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir:<br />

guerra o pace?" (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,<br />

entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,<br />

attraverso un reportage di irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del


viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a<br />

Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

"Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli". Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha<br />

detto Zerocalcare - significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere". (ANSA).<br />

12 aprile <strong>2023</strong>


Zerocalcare con 'No Sleep Till Shengal' vince il Premio<br />

Terzani<br />

prealpina.it/pages/zerocalcare-con-no-sleep-till-shengal-vince-il-premio-terzani-302073.html<br />

12 aprile <strong>2023</strong><br />

(ANSA) - UDINE, 12 APR - Va al fumettista italiano Zerocalcare, alias Michele Rech, per<br />

"No Sleep Till Shengal" (Bao Publishing) il 19/o Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani, dell'associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha comunicato la Giuria del Premio, presieduta da<br />

Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e della cinquina<br />

finalista. Questa era composta da Cal Flyn per "Isole dell'abbandono. Vita nel paesaggio<br />

post-umano" (Blu Atlantide), Paolo Giordano per "Tasmania" (Einaudi), Pierre Sautreuil<br />

per "Le guerre perdute di Jurij Beljaev" (Einaudi), Mikhail Shishkin per "Russki Mir:<br />

guerra o pace?" (21lettere). Rech, si legge nella motivazione, ha "compiuto un viaggio<br />

coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal,<br />

entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione,


attraverso un reportage di irresistibile presa". "No Sleep Till Shengal" è il racconto del<br />

viaggio, nel 2021, di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell'Iraq, a<br />

Shengal, documentando le condizioni di vita della comunità irachena degli ezidi, un<br />

popolo sopravvissuto al genocidio dell'Isis, protetto dalle milizie curde. "Quelli sono i<br />

posti in cui bisogna stare, tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società<br />

ingiusta e oppressiva radicata da secoli ", scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani:<br />

"Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per<br />

distribuire consigli". Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, alla serata-evento,<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> (dal 3 al 7 maggio). "Questo premio - ha<br />

detto Zerocalcare - significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra fine anni '90 e<br />

inizio anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione 'civica'. Essere tra i cinque<br />

finalisti per me è stato già come vincere". (ANSA).


Zerocalcare con ‘No Sleep Till Shengal’ vince il Premio<br />

Terzani – Libri – .<br />

it.italy24.press/libri/292909.html<br />

Divertimento April 12, <strong>2023</strong><br />

Zerocalcare con ‘No Sleep Till Shengal’ vince il Premio Terzani – Libri – .<br />

(ANSA) – UDINE, 12 APR – Il 19° Premio letterario internazionale Tiziano Terzani,<br />

dell’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con la famiglia, va al fumettista italiano<br />

Zerocalcare, alias Michele Rech, per “No Sleep Till Shengal” (Bao Publishing) Terzani, a<br />

nome del giornalista e scrittore fiorentino. Lo comunica la Giuria del Premio, presieduta<br />

da Angela Terzani Staude, ricordando il valore delle opere candidate e dei cinque finalisti.<br />

Questo è stato composto da Cal Flyn per “Islands of Abandonment.<br />

La vita nel paesaggio postumano” (Blu Atlantis), Paolo Giordano per “Tasmania”<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per “Le guerre perdute di Jurij Beljaev” (Einaudi), Mikhail<br />

Shishkin per “Russki Mir: guerra o pace?” ( 21 lettere).<br />

Rech, si legge nella motivazione, ha “fatto un viaggio coraggioso nella realtà<br />

contraddittoria e dolorosissima della comunità di Shengal Ezidi, entrando nella storia dei<br />

conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione, attraverso un reportage<br />

irresistibilmente avvincente”. “No Sleep Till Shengal” è il racconto del viaggio, nel 2021,<br />

di Zerocalcare con una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal, documentando<br />

le condizioni di vita della comunità irachena degli Ezidi, popolo sopravvissuto al<br />

genocidio dell’Isis , protetto dalle milizie curde. “Quelli sono i luoghi dove bisogna stare,<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e opprimente radicata<br />

da secoli”, scrive Zerocalcare. Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava<br />

Tiziano, che partiva per imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli”.<br />

Rech riceverà il Premio il 6 maggio a Udine, in occasione della serata evento, momento<br />

centrale del festival Vicino/Lonto (dal 3 al 7 maggio). “Questo premio – ha detto<br />

Zerocalcare – significa davvero molto per me. La figura di Tiziano tra la fine degli anni<br />

’90 e l’inizio del 2000 è stata uno dei pilastri della mia educazione ‘civica’. Essere tra i<br />

cinque finalisti per me è stato già come VINCERE”. (MANIGLIA).<br />

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Zerocalcare vince il Premio Tiziano Terzani<br />

mangialibri.com/zerocalcare-vince-il-premio-tiziano-terzani<br />

Va a Zerocalcare, al secolo Michele Rech (qui tutti i suoi libri e qui la nostra<br />

intervista esclusiva) per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19^ edizione del<br />

Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e<br />

promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia<br />

Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato oggi la<br />

presidente di Giuria Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si<br />

legge nella motivazione – ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima<br />

tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione<br />

originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere. (...)<br />

Ed è per questa pietà senza retorica – conclude la motivazione –, che non rinuncia a<br />

immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza<br />

dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio<br />

contemporaneo che la giuria ha deciso di conferire il Premio Letterario Internazionale<br />

Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal”. “Tiziano diceva spesso – ha<br />

commentato ancora Angela Terzani – che solo chi lascia il cuore volare è capace di<br />

pensare diversamente. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno. L’indagine di<br />

Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di solito


nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero diverso, certamente non banale né<br />

omologato”. Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21,<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce<br />

da sempre il momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal<br />

3 al 7 maggio nella sua XIX edizione. “Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong><br />

– significa davvero molto per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la<br />

fine degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione<br />

civica. Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e mi costruivo un<br />

pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era uno dei<br />

miei riferimenti”.


Zerocalcare vince la 19ª edizione del Premio letterario<br />

internazionale Tiziano Terzani<br />

ilfriuliveneziagiulia.it/zerocalcare-vince-la-19a-edizione-del-premio-letterario-internazionale-tiziano-terzani<br />

redazione Aprile 12, <strong>2023</strong><br />

Udine – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) la 19ª edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani,<br />

riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine<br />

insieme alla famiglia Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino.<br />

Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani Staude, moglie di<br />

Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di<br />

irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è<br />

impossibile mettere a tacere”.<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da<br />

Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal.<br />

Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a<br />

cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e<br />

la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis,


protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo<br />

democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli,<br />

rispetto per l’ambiente.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro<br />

Nuovo Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da<br />

sempre il momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al<br />

7 maggio nella sua XIX edizione.<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto<br />

ricordare gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per<br />

Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi),<br />

Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.<br />

Chi è Michele Rech<br />

Zerocalcare, pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito<br />

dopo le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del<br />

2001. Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni<br />

su blog e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo<br />

primo albo a fumetti prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più<br />

rilevanti della sua generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao<br />

Publishing, sarà tratto il film omonimo del 2018.<br />

Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola<br />

(2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome<br />

(2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime<br />

(2017), Macerie prime – Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor<br />

Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di<br />

Rebibbia (2021). Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la<br />

serie animata per Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova<br />

serie dal titolo Questo mondo non mi renderà cattivo.<br />

Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due<br />

grandi mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-<br />

2019) e alla Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la


sua ultima pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio<br />

Terzani <strong>2023</strong>.<br />

Motivazione<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso<br />

dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.<br />

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima<br />

tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione<br />

originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere.<br />

Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un<br />

anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per<br />

questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi<br />

dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di inadeguatezza, che è anche il<br />

nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada,<br />

teneramente pungenti. Mai addomesticate.<br />

E ci parla soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire<br />

personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un<br />

segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio,<br />

pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle.<br />

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili<br />

massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di<br />

raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria<br />

conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-<br />

Zerocalcare per No sleep till Shengal.<br />

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Udine, è “Potere” la parola-chiave della nuova edizione di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

friulivg.com/udine-e-potere-la-parola-chiave-della-nuova-edizione-di-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

Giuseppe Longo <strong>2023</strong>-04-07<br />

Hits: 4<br />

È “Potere” la parola-chiave della 19ma edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a<br />

Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana<br />

precedente. Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre,<br />

spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della<br />

letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a<br />

Udine di persona per rinnovare, assieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i<br />

festival e che permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno<br />

spazio comune, dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia,<br />

quando il festival, pur realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni<br />

imposte dalla pandemia.<br />

Un momento della presentazione.


Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong>: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel<br />

Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz<br />

Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi,<br />

Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana<br />

Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto<br />

Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi,<br />

Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti e Stefano Massini.<br />

La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani<br />

sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal pubblico, è in<br />

programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong> verrà annunciato da<br />

Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile. Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per<br />

Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

Tiziano Terzani


Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici<br />

– la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco,<br />

l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo – tutti messi come sempre a disposizione dal Comune<br />

di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest’anno c’è una importante novità: parte del<br />

programma <strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente<br />

interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che<br />

l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che ogni<br />

anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop dedicato,<br />

gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il programma di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola<br />

Gasbarro, presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, di cui fanno parte: Stefano<br />

Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice Bonato,<br />

Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa,<br />

Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche quest’anno,<br />

coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro generoso<br />

impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non avrebbe potuto<br />

mantenere negli anni il suo impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di saperi e un<br />

osservatorio aggiornato sul mondo che cambia. Un apporto fondamentale viene dato dalla<br />

sempre più ampia rete di partner e collaborazioni che caratterizza il festival fin dal suo primo<br />

anno.<br />

Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e<br />

Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre<br />

che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale<br />

nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato


una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti presentati.<br />

I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è responsabile, per<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati da Folco Terzani sabato 6<br />

maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi<br />

partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità? Mondi a<br />

confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana Mauro e<br />

Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo verranno presentati ancora una volta<br />

all’interno del festival, che è partner del progetto, come sempre nella mattinata del venerdì, il 5<br />

maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di Udine e con il supporto degli<br />

sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop Alleanza 3.0,<br />

LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato, Studio associato<br />

Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del mecenate Ilcam, che ha<br />

aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il festival gode del patrocinio di<br />

Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione<br />

dell’imprenditoria del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un ringraziamento per il<br />

sostegno del pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per mille a favore delle<br />

associazioni culturali ha portato <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> al 3ᵒ posto in regione tra i beneficiari (84esimo a<br />

livello nazionale). È infine particolarmente gratificante per gli organizzatori poter contare sulla<br />

media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli Venezia Giulia, con collegamenti in<br />

diretta dal festival nel corso delle cinque giornate.


Premio Terzani, ecco i cinque finalisti: la premiazione si<br />

terrà il 6 maggio a Udine<br />

friulivg.com/premio-terzani-ecco-i-cinque-finalisti-la-premiazione-si-terra-il-6-maggio-a-udine<br />

Giuseppe Longo <strong>2023</strong>-03-07<br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo<br />

Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21 lettere) e Zerocalcare per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della 19ma edizione del Premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso a Udine<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> assieme alla famiglia Terzani, nel segno del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato la Giuria, riunitasi a Firenze proprio nella sua<br />

casa.<br />

«Ancora una volta – commenta Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di<br />

candidare al Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro complessità umana, oltre<br />

che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo. Cerchiamo sempre uno<br />

sguardo sincero, libero dalle interpretazioni preconfezionate. Questo, per restare fedeli allo<br />

spirito di Tiziano – alla cui memoria il premio è dedicato – che ha sempre voluto tentare di<br />

capire, e far capire, ciò che avveniva al di là delle facili spiegazioni». I giurati – Enza Campino,<br />

Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi – si sono ora


iservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale. Il vincitore sarà<br />

annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine) sarà<br />

l’atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento centrale<br />

della 19ma edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio<br />

prossimo.<br />

—^—<br />

In copertina, Tiziano Terzani con la moglie: il suo ricordo in maggio a Udine.


Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> e Premio Terzani a Udine<br />

movemagazine.it/eventi/festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-<strong>2023</strong>-premio-terzani-udine<br />

Festival<br />

data: Anteprime 28-29 aprile e 2 maggio / Festival 3-7 maggio <strong>2023</strong><br />

luogo: Luoghi vari, Udine<br />

orario: orari vari<br />

È “potere” la parola-chiave del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong>, diciannovesima edizione, che<br />

torna a Udine insieme al Premio Terzani dal 3 al 7 maggio, con anteprime a partire dal 28<br />

aprile. In programma 80 appuntamenti con 200 personalità dal mondo delle scienze, della<br />

letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione.


Incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni<br />

animano il centro storico della città e alcuni dei suoi edifici più significativi. Studiosi, giornalisti,<br />

scrittori e artisti di prestigio internazionale si confrontano tra loro e con il pubblico<br />

per analizzare, da punti di vista diversi, i processi di trasformazione in corso nel mondo<br />

globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di indagarne le<br />

ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive.<br />

Tra i protagonisti, italiani e internazionali, spiccano Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi; David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan<br />

Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti; Annarosa Buttarelli, Guido<br />

Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic;<br />

Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis;<br />

Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari,<br />

Carlo Galli; Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano<br />

Massini.<br />

Sabato 6 maggio alle ore 21.00 viene consegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> presso il Teatro<br />

Nuovo Giovanni da Udine a Michele Rech in arte Zerocalcare per il graphic novel No Sleep Till<br />

Shengal (Bao Publishing).<br />

Il programma completo del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> è disponibile QUI.<br />

Foto: Gabriele Tirelli / Unsplash<br />

tel: 0432287171<br />

e-mail: info@<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

web: www.<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


FESTIVAL VICINO/LONTANO <strong>2023</strong> – 19^EDIZIONE –<br />

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO<br />

TERZANI<br />

intasca.info/evento/festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-<strong>2023</strong>-19edizione-premio-letterario-internazionale-tiziano-terzani/<strong>2023</strong>-05-07<br />

7 Maggio @ 08:00 - 22:00<br />

|<br />

Dal 3 al 7 maggio <strong>2023</strong> – Udine<br />

Nato da un forte legame con la figura del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, il Festival<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> si svolge ogni anno a Udine, dal 2005, nel mese di maggio.<br />

Incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni<br />

occupano per quattro intense giornate il centro storico della città e alcuni dei suoi edifici più<br />

suggestivi.<br />

Studiosi, giornalisti, scrittori e artisti di prestigio internazionale si confrontano tra loro e con il<br />

pubblico per analizzare, da punti di vista diversi, i processi di trasformazione in corso nel<br />

mondo globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di<br />

indagarne le ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive.<br />

Perché <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>?<br />

“Vicino” e “<strong>lontano</strong>” non sono soltanto indicatori geografici e multiculturali di una situazione<br />

planetaria che deve ormai bruciare le distanze e avvicinare i mondi, comparare le diversità dei<br />

discorsi, siano essi economici o filosofici, sociali o esistenziali, alla ricerca di una lingua<br />

comune o che possieda qualcosa di comune in grado di orientarci un poco nello spaesamento<br />

generale. “Vicino” e “<strong>lontano</strong>” vorrebbero essere anche una bussola individuale, appunto la<br />

condizione critica che ha a che fare con ciascuno di noi e che pone a ciascuno la difficoltà di


“abitare la distanza”, insomma – se ci riuscissimo – di non restare schiacciati e inerti sotto il<br />

peso della logica mediatica e omologante.<br />

Pier Aldo Rovatti, filosofo, membro del comitato scientifico<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong><br />

L’aggressione dell’Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del<br />

potere, che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel<br />

frattempo forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle<br />

pieghe della rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e<br />

come condiziona e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative<br />

nelle nostre vite.<br />

Così, in un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che<br />

gli scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità,<br />

forme, dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie<br />

informatiche nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per<br />

quali interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla<br />

trasparenza e sulla controllabilità del potere?<br />

Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come<br />

esercitare un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È<br />

sufficiente la diffusione dell’istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a<br />

fronteggiare i tradizionali poteri politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web,<br />

padroni delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra<br />

stato e mercato, economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo<br />

che verrà?<br />

E ancora:<br />

Come usare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie e<br />

delle diverse organizzazioni criminali?<br />

Perfino nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di<br />

prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali.<br />

Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo?<br />

Eppure ci sono persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i<br />

senza-potere: i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli<br />

invisibili… Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale?<br />

E infine:<br />

La parola “potere” è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere: è<br />

ormai a tutti evidente chela scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere è<br />

uscire dall’indifferenza e dall’impotenza riguardo l’ineludibile questione dell’emergenza<br />

ecologica. Come gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso


un mondo migliore, più rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri<br />

umani sul pianeta, in funzione di una società globale meno diseguale, più giusta?<br />

Forse un’alternativa c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.<br />

PROGRAMMA<br />

28 aprile <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Stamperia d’arte Albicocco<br />

Time after time<br />

con Marco Petrus e Paola Zatti<br />

29 aprile <strong>2023</strong> – ore 20.45<br />

Auditorium IPSAA<br />

MANE Award <strong>2023</strong>. Premio Claudia Grimaz<br />

02 maggio <strong>2023</strong> – ore 17.00<br />

Palazzo Morpurgo<br />

Popoli in Movimento<br />

con Francesco Malavolta<br />

02 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Make Spazio Espositivo<br />

Mariupol Diary<br />

con Michele Guerra e Evgeny Sosnovsky<br />

02 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.30<br />

Libreria Friuli<br />

Libri e progetti per l’equità di genere<br />

con Irene Greco, Monica Martinelli e Sara Rosso<br />

02 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.30<br />

Spazio 35<br />

Il mio sguardo<br />

con Alice Boeri, Maddalena Bosio e Augusta Parizzi<br />

02 maggio <strong>2023</strong> – ore 20.00<br />

Visionario<br />

Trieste è bella di notte<br />

con Alessandro Barberio, Stefano Collizzolli, Yannick Julliot e Chiara Pravisani


03 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Sagrato della Chiesa di San Francesco<br />

Inaugurazione <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong><br />

03 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Metamorfosi dei poteri<br />

con Maria Rosaria Ferrarese, Gaël Giraud e Giovanni Leghissa<br />

modera Nicola Gasbarro<br />

03 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Afghanistan. E calò il silenzio<br />

con Alberto Cairo e Fabrizio Foschini<br />

modera Valerio Pellizzari<br />

03 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Teatro San Giorgio<br />

Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.30<br />

Torre di Santa Maria<br />

Israele contro Israele<br />

con Andrea Cafarelli, Lucio Caracciolo, Guglielmo Cevolin e Fabrizio Maronta<br />

modera Nicola Strizzolo<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Libreria Moderna Udinese<br />

Il viaggio delle donne<br />

con Alessandra Beltrame e Silvia Stefanelli<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Salone del Popolo<br />

Il nichilismo del potere nella cultura russa<br />

con Beatrice Bonato e Ivan Dimitrijević<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Spazio 35<br />

Donne al governo<br />

con Sergia Adamo, Fabiana Martini e Roberta Nunin


04 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Sagrato della Chiesa di San Francesco<br />

GO Towards<br />

con Compagnia Arearea e Roberto Cocconi<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Torre di Santa Maria<br />

Abitare: una costruzione culturale<br />

con Paolo Bon e Andrea Staid<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.00<br />

Libreria Friuli<br />

Il giardino dei frangipani<br />

con Camilla De Mori e Laila Wadia<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.30<br />

Chiesa San Francesco<br />

Deglobalizzazione. Una nuova geografia del potere<br />

con Luciana Borsatti, Lucio Caracciolo e Guglielmo Cevolin<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 20.30<br />

Cinema David, Tolmezzo<br />

I ragazzi del ’99. Tra speranze, sogni e futuro<br />

con Ulderica Da Pozzo<br />

04 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Due padri<br />

con Alessandro Lussiana e Massimo Somaglino<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 08.15<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Il piacere della legalità? Mondi a confronto. Legami di responsabilità<br />

con DJ Tubet , Lucia Castellano, Marta De Monte, Rosario Esposito La Rossa, Fabrizio Gatti,<br />

Francesca Mannocchi e Federica Sansevero<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 09.00<br />

Tolmezzo, Piazza XX Settembre<br />

Innovalp Day – TrasformAzioni


05 maggio <strong>2023</strong> – ore 17.00<br />

Libreria Friuli<br />

Si può!<br />

con Irene Greco<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Torre di Santa Maria<br />

Elon Musk. L’uomo che vuole risolvere il futuro<br />

con Fabio Chiusi e Roberto Manzocco<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Europa in armi: dalle guerre mondiali all’Ucraina<br />

con Tommaso Piffer e David Reynolds<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Libreria Tarantola<br />

Figlia dell’uomo tigre<br />

con Fabiana Dallavalle e Geia Laconi<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Libreria Feltrinelli<br />

Cosmopolitismo e diritti umani<br />

con Gabriele Giacomini e Edoardo Greblo<br />

modera Luca Taddio<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Salone del Popolo<br />

S’intelligèntzia de Elias: un caso letterario dalla Sardegna<br />

con Giuseppe Corongiu e Gianluca Franco<br />

modera Gabriele Zanello<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Il senso della pena: carcere e diritti<br />

con Lucia Castellano e Luana De Francisco<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Spazio 35<br />

Il potere simbolico. Tra antropologia e psicologia del profondo<br />

con Gino Colla e Tiziano Possamai


05 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Libreria Moderna Udinese<br />

Human Rights Portraits<br />

con Gianluca Costantini , Laura Petruccioli e Elettra Stamboulis<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.30<br />

Loggia del Lionello<br />

Minori stranieri non accompagnati. Tutore volontario cercasi<br />

con Matteo Felci, Renata Longo, Lucio Prodam e Barbara Santagata<br />

modera Martina Del Piccolo<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 19.30<br />

Chiesa San Francesco<br />

Il potere perduto dei giovani<br />

con Wissal Houbabi, Maurizio Merico, Marialetizia Tanturri e Michela Vogrig<br />

modera Stefano Allievi<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 20.30<br />

Tolmezzo, Piazza XX Settembre<br />

Americanàdes. Folk-blues cjargnèl<br />

con Bruno Cimenti e Lino Straulino<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Oltre lo Stato: un esperimento al femminile in Kurdistan<br />

con Havin Guneser e Federico Venturini<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

La storia come arma: dai Balcani alla Russia di Putin<br />

con Guido Crainz e Francesca Mannocchi<br />

modera Marino Sinibaldi<br />

05 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Executive MBA UNIUD<br />

con Beppe Severgnini<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 08.15<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Concorso Scuole Tiziano Terzani <strong>2023</strong><br />

con Doris Cutrino e Folco Terzani


06 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Protestare o disertare? Immaginando un’alternativa<br />

con Franco “Bifo” Berardi , Annalisa Camilli, Simone Ficicchia e Valter Molinaro<br />

modera Àlen Loreti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Oratorio del Cristo<br />

Potere e sovranità nell’età neo liberale<br />

con Giovanni Leghissa<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Torre di Santa Maria<br />

Popoli in Movimento<br />

con Anna Fasano e Francesco Malavolta<br />

modera Margherita Cogoi<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Il ministro<br />

con Stefan Bošković e Oscar D’Agostino<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.00<br />

Libreria Moderna Udinese<br />

Iran. Le donne in prima linea<br />

con Luciana Borsatti, Rita Maffei e Farian Sabahi<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Oratorio del Cristo<br />

Cancel culture: rileggere, riscrivere, manipolare<br />

con Sergia Adamo e Christian Raimo<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Loggia del Lionello<br />

Macro mafia. L’internazionale del malaffare<br />

con Floriana Bulfon e Luana De Francisco<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Torre di Santa Maria<br />

Arte e potere: uno spazio per il dissenso<br />

con Elettra Stamboulis


06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Libreria Feltrinelli<br />

Il potere del visuale<br />

con Roberto Diodato e Raoul Kirchmayr<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Chiesa San Francesco<br />

Intelligenza artificiale, potere reale<br />

con Federico Cabitza e Teresa Numerico<br />

modera Fabio Chiusi<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 15.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Anna Politkovskaja. Una madre<br />

con Andrea Filippi e Vera Politkovskaja<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 15.00<br />

Oratorio del Cristo<br />

Chi decide? Potere e sovranità nel tempo dei rischi globali<br />

con Carlo Galli e Marco Pacini<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 15.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Guerra alla guerra<br />

con Matteo Pucciarelli e Francesco Vignarca<br />

modera Roberta Giani<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 15.30<br />

Torre di Santa Maria<br />

La filosofia e la crisi ecologica<br />

con Caterina Diotto, Manlio Iofrida e Raoul Kirchmayr<br />

modera Beatrice Bonato<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Iran. Se la rivoluzione parte dalle donne<br />

con Gianluca Costantini , Fariborz Kamkari, Alberto Negri e Farian Sabahi<br />

modera Luciana Borsatti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.30<br />

Oratorio del Cristo<br />

Scienza e potere: essere nella medicina di oggi<br />

con Giovanni Boniolo e Gabriele Giacomini


06 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.30<br />

Loggia del Lionello<br />

Nato sul confine<br />

con Manuel Buttus, Roberta Colacino, Anna Dazzan e Fabrizio Gatti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 17.00<br />

Libreria Friuli<br />

Dizionario del Nordest<br />

con Stefano Allievi e Nicola Angeli<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 17.30<br />

Torre di Santa Maria<br />

Il Soggetto e l’Altro. Quando evapora il nome del padre<br />

con Gelindo Castellarin, Laura Martini e Laura Storti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 17.30<br />

Libreria Tarantola<br />

Gae Aulenti<br />

con Paolo Bon e Annarita Briganti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Libreria Einaudi<br />

Guerra fredda<br />

con Enrico Folisi e Luigi Sepe<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Teocrazie. La follia di credersi Dio<br />

con Annarosa Buttarelli, Rocco D’Ambrosio e Cristina Simonelli<br />

modera Nicola Gasbarro<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Oratorio del Cristo<br />

Quel poco di verità<br />

con Pier Aldo Rovatti<br />

06 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.30<br />

Loggia del Lionello<br />

I don’t care (about power). Arte e gioco nei processi di cura<br />

con Giulia Iacolutti, Igor Peres e Tiziano Possamai


06 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong><br />

con Massimo Belli, Lucio Degani, Alessandro Lussiana, Nuova Orchestra da Camera<br />

“Ferruccio Busoni”, Marino Sinibaldi, Angela Terzani Staude e Zerocalcare<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 08.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Oltre il tempo: la forza seduttiva del talento<br />

con Massimo Belli, Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” e Claudia Vento<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 09.00<br />

Loggia del Lionello<br />

EUROPE DIRECT Carnia per la Giornata dell’Europa<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Prima che Brežnev morisse<br />

con Iulian Ciocan e Andrea Zannini<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Oratorio del Cristo<br />

La lingua che visse due volte<br />

con Anna Linda Callow e Eliahu Alexander Meloni<br />

modera William Cisilino<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 10.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Non uccidere. Per una cultura della pace<br />

con Gabriella Caramore e Vito Di Piazza<br />

modera Paolo Mosanghini<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.00<br />

Teatro San Giorgio<br />

Filosofia in Città <strong>2023</strong> – Lettere sull’umanismo. L’uomo è antiquato?<br />

con Beatrice Bonato, Alessandro Di Grazia, Micaela Latini e Pier Aldo Rovatti<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.00<br />

Libreria Moderna Udinese<br />

Ritorno in Iran<br />

con Fabiana Dallavalle e Fariborz Kamkari


07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Libreria Feltrinelli<br />

Divertimento con rovine. La nostra vita tra guerra e pandemia<br />

con Marco Pacini e Raffaele Simone<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Chiesa San Francesco<br />

Scienza potere società<br />

con Guido Barbujani, Giovanni Boniolo e Gilberto Corbellini<br />

modera Michele Morgante<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Loggia del Lionello<br />

L’età dell’entusiasmo<br />

con Àlen Loreti e Angela Terzani Staude<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 11.30<br />

Oratorio del Cristo<br />

Il caso foibe<br />

con Andrea Zannini<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 15.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

AMI suono dunque sono<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Z. La guerra del soldato Konstantin<br />

con Karina Bikbulatova e Andrea Romoli<br />

modera Giulia Soligon<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.00<br />

Oratorio del Cristo<br />

Siccità<br />

con Salvatore Benigno, Rosanna Clocchiatti, Anna Lutman e Antonio Massarutto<br />

modera Giacomina Pellizzari<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 16.30<br />

Chiesa San Francesco<br />

La seduzione del linguaggio. Dall’arte oratoria ai meme<br />

con Annamaria Lorusso e Raffaele Simone<br />

modera Marco Pacini


07 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Loggia del Lionello<br />

Bestiario selvatico<br />

con Claudio Pellizzari e Massimo Zamboni<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Oratorio del Cristo<br />

La primula e il temporale<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 18.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Resistere, malgrado tutto<br />

con Miguel Benasayag e Beatrice Bonato<br />

07 maggio <strong>2023</strong> – ore 21.00<br />

Chiesa San Francesco<br />

Stefano Massini racconta Manhattan Project<br />

con Stefano Massini


PRESENTATA LA 19^ EDIZIONE DEL FESTIVAL<br />

VICINO/LONTANO - PREMIO TERZANI, A UDINE DAL 3 AL 7<br />

MAGGIO, CON EVENTI DI ANTEPRIMA A PARTIRE DAL 28<br />

APRILE. È “POTERE” LA PAROLA-CHIAVE DELLA 19ª<br />

EDIZIONE.<br />

ildiscorso.it/presentata-la-19-edizione-del-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-premio-terzani-a-udine-dal-3-al-7-maggio-con-eventi-dianteprima-a-partire-dal-28-aprile-e-potere-la-parola-chiave-della-19a-edizio<br />

Dario Furlan 6 aprile <strong>2023</strong>


PRESENTATA LA 19^ EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO - PREMIO TERZANI, A<br />

UDINE DAL 3 AL 7 MAGGIO, CON EVENTI DI ANTEPRIMA A PARTIRE DAL 28 APRILE. È<br />

“POTERE” LA PAROLA-CHIAVE DELLA 19ª EDIZIONE.<br />

80 GLI APPUNTAMENTI IN CALENDARIO, A UDINE 200 PERSONALITÀ DAL MONDO DELLE<br />

SCIENZE, DELLA LETTERATURA, DELL’ARTE, DELLO SPETTACOLO E<br />

DELL'INFORMAZIONE.<br />

Fra i protagonisti: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag,<br />

Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari,<br />

Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi,<br />

Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana<br />

Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto<br />

Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi,<br />

Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Massini.<br />

NEL CUORE DEL FESTIVAL, COME OGNI ANNO, LA SERATA-EVENTO PER LA CONSEGNA<br />

DEL PREMIO TERZANI <strong>2023</strong> AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE. MERCOLEDÌ 12<br />

APRILE ANGELA TERZANI, PRESIDENTE DELLA GIURIA, ANNUNCERÀ IL VINCITORE.


UDINE, 6 aprile <strong>2023</strong> - È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di<br />

anteprima già dal fine settimana precedente.<br />

Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e<br />

proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura,<br />

dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine di<br />

persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i festival e che<br />

permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno spazio comune,<br />

dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia, quando il festival, pur<br />

realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni imposte dalla pandemia.<br />

Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan<br />

Dimitrijević, Fariborz Kamkari,Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido<br />

Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic,<br />

Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis,<br />

Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari,<br />

Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano<br />

Massini.<br />

La serata per la premiazione del vincitoredel Premio letterario internazionale Tiziano Terzani<br />

sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal pubblico, è in<br />

programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong> verrà annunciato da<br />

Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile.Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per<br />

Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing)<br />

sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributodel Comune di Udine e con il supporto degli<br />

sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop Alleanza 3.0,<br />

LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato, Studio associato<br />

Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del mecenate Ilcam, che ha<br />

aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il festival gode del patrocinio di<br />

Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione dell’imprenditoria<br />

del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un ringraziamento per il sostegno del<br />

pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per mille a favore delle associazioni culturali ha<br />

portato <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> al 3ᵒ posto in regione tra i beneficiari (84esimo a livello nazionale). È infine<br />

particolarmente gratificante per gli organizzatori poter contare sulla media partnership di Rai<br />

Radio3 e della sede Rai Friuli Venezia Giulia, con collegamenti in diretta dal festival nel corso<br />

delle cinque giornate.


Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici – la<br />

chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco,<br />

l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo– tutti messi come sempre a disposizione dal Comune di<br />

Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest'anno c'è una importante novità: parte del programma<br />

<strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente interessata da un<br />

ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che l’ha ora restituita alla<br />

città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che ogni anno supportano il<br />

festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop dedicato, gestito a cura delle Librerie<br />

Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il programma di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola<br />

Gasbarro, presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, di cui fanno parte: Stefano Allievi,<br />

Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice Bonato, Michele<br />

Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa, Guglielmo<br />

Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche quest’anno, coinvolti di persona<br />

negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro generoso impegno e il loro contributo<br />

di competenza e affidabilità scientifica il festival non avrebbe potuto mantenere negli anni il suo<br />

impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di saperi e un osservatorio aggiornato sul mondo<br />

che cambia. Un apporto fondamentale viene dato dalla sempre più ampia rete di partner e<br />

collaborazioni che caratterizza il festival fin dal suo primo anno.<br />

Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e<br />

Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che<br />

curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale nel<br />

festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano Terzani,<br />

che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato una<br />

massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti presentati. I vincitori<br />

saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso - di cui è responsabile, per <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, la<br />

professoressa Doris Cutrino -e saranno premiati da Folco Terzani sabato 6 maggio, la mattina, al<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto<br />

l’anno scolastico alprogetto Il piacere della legalità? Mondi a confronto, promosso dalla rete degli<br />

istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana Mauro e Chiara Tempo.I risultati dell’articolato<br />

percorso formativo verranno presentati ancora una volta all'interno del festival, che è partner del<br />

progetto, come sempre nella mattinata del venerdì, il 5 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

LE ANTEPRIME<br />

Apre il calendario di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> l’inaugurazione (venerdì 28 alle 18.30) di “Time after<br />

time”, mostrapersonale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile fino al 30 luglio<br />

presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del festival. La corte di Villa Masotti, a Pozzuolo<br />

del Friuli, sarà sede (sabato 28 aprile alle 20.45) della serata del MANE Award, prima edizione del<br />

Premio Claudia Grimaz, istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest in collaborazione con


Colonos e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, mentre martedì 2 maggio, alle 17, aprirà al piano nobile di Palazzo<br />

Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli in movimento” di Francesco Malavolta, che la<br />

presenterà al pubblico in un incontro con proiezione, in programma sabato alle 10 nella Torre di<br />

Santa Maria. La mostra, che si realizza in collaborazione con il GIT di Banca Etica, prevede due<br />

visite guidate dall’autore (sabato pomeriggio alle 15 e domenica mattina alle 11). Sempre il 2<br />

maggio, alle 18.30 si inaugura al MAKE Spazio espositivo la mostra fotografica, a cura di Michele<br />

Guerra, “Mariupol Diary” del fotografo ucraino Evgeny Sosnovsky, esposta per la prima volta in<br />

Italia grazie alla collaborazione di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE. Alle 19.30, allo<br />

Spazio 35, vernissage della mostra “Il mio sguardo”, un progetto di sensibilizzazione contro la<br />

violenza sulle donne dell’artista padovana Augusta Parizzi, in collaborazione con l’associazione<br />

IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Alle 20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza<br />

Frontiere e CEC Centro Espressioni Cinematografiche, è in programma la proiezione di “Trieste è<br />

bella di notte”, film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che affronta il tema delle<br />

riammissioni informali lungo il confine tra Italia e Slovenia.<br />

GLI SPETTACOLI E I CONCERTI<br />

“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” è il titolo dello<br />

spettacolo di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno che CSS Teatro Stabile d’innovazione del<br />

Friuli Venezia Giulia e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> propongono insieme (mercoledì 3 maggio alle 21) al Teatro San<br />

Giorgio per ricordare un grande intellettuale prematuramente scomparso. Leogrande fu candidato<br />

con il suo La frontiera al Premio Terzani 2018. L’azione performativa “Crossing Lines”, con Roberto<br />

Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea,sarà l’occasione perpresentare ilprogetto“GO<br />

Towards” (giovedì 4 maggio alle 18). A grande richiesta, da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> 2022 verrà riproposto il<br />

toccante e più che mai necessario appello per la pace, in Israele e altrove, di “Due padri”, lettura<br />

scenica a cura di Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana,dal libro vincitore del Premio<br />

Terzani 2022,Apeirogon di Colum McCann (giovedì 4 alle 21). In occasione della premiazione del<br />

Concorso Scuole Tiziano Terzani e in replica per il pubblico del festival all’Oratorio del Cristo<br />

(domenica 7 alle 18), gli allievi del primo anno di corso della Civica Accademia d’arte drammatica<br />

Nico Pepe proporranno lo spettacolo,per la regia di Claudio de Maglio, “La primula e il<br />

temporale”, ispirato al corto pasoliniano “Cosa sono le nuvole”. Aprirà il programma della giornata<br />

di domenica il tradizionale concerto mattutino della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio<br />

Busoni, con un programma mozartiano eseguito con la partecipazione della talentuosa pianista<br />

sedicenne Claudia Vento. A chiudere il festival <strong>2023</strong> (domenica 7 alle 21) sarà lo scrittore e<br />

drammaturgo Stefano Massini, trionfatore ai Tony Awards 2022, che racconterà al pubblico di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> in una lettura scenica con musica il suo ultimo, attualissimo lavoro, Manhattan<br />

Project, ballata “fluviale” che ripercorre il progetto americano di costruzione della bomba atomica, a<br />

opera degli scienziati ebrei espatriati dall’Europa nazista, con conseguenze globali.<br />

INCONTRI E CONFRONTI<br />

Soci, direttivo e comitato scientifico dell’associazione hanno indicato quest’anno in “POTERE” la<br />

parola-chiave identificativa della 19ª edizione del festival. Senza aver la pretesa di essere esaustivo,<br />

ma con l’ambizione di funzionare come una sorta di bussola che ci permetta di orientarci dentro la


complessità del mondo, il festival proporrà una articolata serie di riflessioni sul tema grazie al<br />

contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio internazionale, invitati a<br />

condividere il proprio sapere e le proprie competenze con un pubblico motivato a conoscere il<br />

perché e il come dei fenomeni che ci riguardano.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si aprirà (mercoledì 3 alle 19.30) con un dibattito dedicato alla “metamorfosi<br />

dei poteri” che vedrà l’intervento dell’economista e matematico gesuita Gaël Giraud, della<br />

sociologa Mariarosa Ferrarese e del filosofo Giovanni Leghissa, sollecitati dall’antropologo Nicola<br />

Gasbarro a rispondere a una domanda cruciale: dove si nascondono i nuovi poteri che ancora<br />

dobbiamo imparare a riconoscere mentre un’economia senza etica, concentrata nelle mani di pochi,<br />

produce sempre più diseguaglianze e ci porta al disastro ambientale? Il festival <strong>2023</strong> affronterà poi<br />

questioni eminentemente geopolitiche: la deglobalizzazione, con il direttore di LiMes Lucio<br />

Caracciolo; il silenzio calato sull’Afghanistan con il fisioterapista Alberto Cairo che si occupa di<br />

riabilitazione delle vittime di guerra in Afghanistan dal 1990, del dottore di ricerca Fabrizio Foschini<br />

e del giornalista Valerio Pellizzari; la rivoluzione delle donne in Iran con i giornalisti Luciana<br />

Borsatti e Alberto Negri, il regista e scrittoreFariborz Kamkari, la scrittrice e storica Farian<br />

Sabahi e l’artista attivista Gianluca Costantini. Di potere e sovranità nel tempo dei rischi<br />

globaliparleranno il politologo Marco Galli e il giornalista e scrittore Marco Pacini, ideatore del<br />

festival, che con l’insigne linguista Raffaele Simone e la semiologa Annamaria Lorusso affronterà<br />

il tema della seduzione del linguaggio. Del potere perduto dei giovani discuteranno i sociologi<br />

Stefano Allievi e Maurizio Merico, la demografa Mariagrazia Tanturri, la presidente di LegaCoop<br />

FVG Michela Vogrig e la poetessa, artista e performer Wissal Houbabi; dell’uso strumentale della<br />

storia da parte del potere parleranno lo storico Guido Crainz, la giornalista e scrittriceFrancesca<br />

Mannocchi e il giornalista e critico letterario, direttore del Centro del libro e della lettura Marino<br />

Sinibaldi, mentre lo storico Andrea Zannini analizzerà il controverso caso delle foibe. Di come dare<br />

forza al pensiero alternativo, messo all’angolo da chi sta al potere, parleranno il teorico della<br />

comunicazione Franco “Bifo” Berardi, la giornalista Annalisa Camilli, l’attivista di Ultima<br />

Generazione Simone Ficicchia e l’ex sindacalista Valter Molinaro; del potere reale dell’intelligenza<br />

artificiale – tema di cruciale rilevanza e attualità – discuteranno lo scienziato Federico Cabitza, la<br />

filosofa della scienza Teresa Numerico e il ricercatore e saggista Fabio Chiusi; dell’internazionale<br />

del malaffare la giornalista Floriana Bulfon, dell’arte come contropotere la scrittrice e curatrice<br />

Elettra Stamboulis; delle istanze del pacifismo, in un clima avvelenato dalla necessità di armare la<br />

resistenza ucraina i giornalisti Matteo Pucciarelli e Roberta Giani, direttrice de il Piccolo,e il<br />

coordinatore della Rete Disarmo Francesco Vignarca; come le guerre hanno trasformato l’Europa,<br />

dalla prima guerra mondiale all’Ucraina, sarà il tema della lectio dello storico inglese David<br />

Reynolds (in collaborazione con Friuli Storia), mentre il ricercatore Federico Venturinie la<br />

giornalista e attivista curda Havin Guneser parleranno del movimento di liberazione curdo e del<br />

relativo progetto di confederalismo democratico (in collaborazione con UdineperNûdem). Vera<br />

Politkovskaja, giornalista e documentarista, figlia di Anna Politkovskaja (Premio Terzani 2007, alla<br />

memoria) racconterà la vita e la passione per la verità di sua madre, in dialogo con il giornalista<br />

Andra Filippi, membro della giuria del Premio Terzani. E un vincitore del Premio Terzani, Fabrizio<br />

Gatti (per “Bilal” nel 2008) tornerà al festival per presentare il suo nuovo lavoro, “Nato sul confine”,<br />

in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e accompagnato dalle letture di Manuel Buttus e


Roberta Colacino. La presidente della giuria del Premio Angela Terzani presenterà in dialogo con<br />

Àlen Loreti il suo diario di vita con Tiziano Terzani “L’età dell’entusiasmo”. “Non uccidere. Per una<br />

cultura della pace” è il titolo del libro postumo di Pierluigi Di Piazza che verrà presentato in<br />

anteprima al festival, a un anno dalla sua morte, dal fratello Vito Di Piazzae dalla docente e<br />

scrittrice, oltre che autrice radiofonica Gabriella Caramore, con la moderazione del direttore del<br />

Messaggero Veneto Paolo Mosanghini. Del potere esercitato in nome di Dio nei regimi teocratici<br />

discuteranno la filosofa Annarosa Buttarelli e il docente di filosofia politica alla Gregoriana Rocco<br />

d’Ambrosio, moderati dall’antropologo Nicola Gasbarro. La cancel culture e il suo tentativo di<br />

rileggere, riscrivere e manipolare i fatti, sarà il tema dell’incontro che vedrà coinvolti lo scrittore<br />

Christian Raimo e la docente di Letterature comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo. Il<br />

senso della pena sarà il tema della conversazione tra la direttrice generale per l’Esecuzione penale<br />

esterna e di messa alla prova del Ministero della Giustizia Lucia Castellano e la giornalista Luana<br />

De Francisco (in collaborazione con il progetto “Il piacere della legalità?”); del diritto naturale di ogni<br />

individuo all’abitare parleranno l’antropologo Andrea Staid e il presidente dell’Ordine degli architetti<br />

di Udine e provincia Paolo Bon, mentre il nichilismo del potere nella cultura russa sarà il tema del<br />

dialogo trai filosofi Jvan Dimitrijević, docente all’Università di Varsavia, e Beatrice Bonato,<br />

presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, che insieme ai filosofi Caterina<br />

Diotto, Raoul Kirchmayr e Manlio Iofrida presenterà il quaderno “Edizione 2022. La filosofia e la<br />

crisi ecologica”, che raccoglie il lavoro di riflessione di un anno della Sezione; “Il soggetto e l’altro.<br />

Quando evapora il nome del padre” è il titolo del seminario della Scuola lacaniana di psicoanalisi-<br />

Udine che coinvolgerà gli psicologi e psicoterapeuti Gelindo Castellarin, Laura Martini e Laura<br />

Storti. Delle molteplici imprese di Elon Musk e della sua convinzione di poter salvare il mondo,<br />

discuteranno Fabio Chiusi, autore del saggio “L’uomo che vuole risolvere il futuro”, e lo scrittore e<br />

giornalista scientifico Roberto Manzocco, mentre libertà e sorveglianza saranno il tema della<br />

lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti.Sollecitato dal ricercatore dell’Università di Udine Gabriele<br />

Giacomini, parlerà delle diseguaglianze nell’accesso alle cure mediche il filosofo della scienza<br />

Giovanni Boniolo, impegnato poi anche in un confronto incentrato su scienza, potere e democrazia<br />

con i genetisti Guido Barbujani e Michele Morgante e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Potere<br />

e sovranità nell’età neoliberale sarà il tema della lezione del filosofo Giovanni Leghissa, il potere<br />

simbolico quello della lezione dell’antropologo culturale Tiziano Possamai, mentre la giornalista<br />

Fabiana Martini, l’economista Roberta Nunin e la docente di Letterature comparate e teorica della<br />

letteratura Sergia Adamo animeranno un focus dedicato alle donne al governo e al loro diverso<br />

modo di esercitare la responsabilità. La lectio magistralis del giornalista e opinionista Beppe<br />

Severgnini precederà la cerimonia di Graduation dell’Executive Master in Business Administration<br />

dell’Università di Udine (venerdì sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine).<br />

Ancora al festival la presentazione – in anteprima nazionale e in collaborazione con Bottega Errante<br />

per il progetto “Voci a Est” – dei romanzi “Il ministro” di Stefan Bošković, che dialogherà con il<br />

giornalista Oscar d’Agostino, e “Prima che Brežnev morisse” di Iulian Ciocan, che dialogherà con<br />

lo storico Andrea Zannini. Sempre in anteprima verranno presentati “Z. La guerra del soldato<br />

Kostantin”, un diario romanzato basato su un documento reale perso da un soldato russo di cui si<br />

conosce solo il nome, e – per Filosofia in Città <strong>2023</strong> e a cura della Sezione FVG della Società<br />

Filosofica Italiana - il n 397 di aut aut “L’uomo è antiquato?”, con il direttore di aut aut, il filosofo


Pier Aldo Rovatti, la docente di Estetica e letteratura tedesca Micaela Latini, il redattore di aut aut<br />

Alessandro Di Grazia e la presidente della SFI-FVG Beatrice Bonato. Completano il programma<br />

un incontro, a cura dell’ARLeF, sulla letteratura in lingua minoritaria a partire dall’opera che ha forse<br />

cambiato per sempre la letteratura sarda: S'intelligèntzia de Eliasdi Giuseppe Corongiu, che<br />

dialogherà con lo scrittore friulano Gianluca Franco, mentre l’attore Paolo Mutti ne leggerà alcuni<br />

brani tradotti in friulano; sempre a cura dell’ARLeF il focus dedicato all’ebraico moderno e alla<br />

straordinaria vitalità di una lingua millenaria con la docente di lingua e letteratura ebraica Anna<br />

Linda Callow e il Rabbino Capo della comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni,<br />

moderati dal direttore dell’ARLeF William Cisilino. L’esperienza del gioco e della pratica artistica<br />

nel contesto della salute mentalesaranno al centro dell’incontro che vedrà coinvolti l’artista e<br />

fotografa Giulia Iacolutti, l’educatore e insegnante Igor Peres e l’antropologo culturale Tiziano<br />

Possamai, mentre il documentario “AMI suono dunque sono” di Elia Ferandino racconterà la felice<br />

realtà di inclusione musicale realizzata da un progetto della scuola di musica Ritmea di Udine.<br />

Massimo Zamboni porterà al festival il suo “Bestriario selvatico”,in dialogo con il curatore di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont Claudio Pellizzari. Le librerie della città ospiteranno le presentazioni degli ultimi<br />

lavori di Laila Wadia, Geia Laconi, Edoardo Greblo, Gianluca Costantini (con Elettra Stamboulis),<br />

Luciana Borsatti e Farian Sabahi (queste ultime in dialogo con Rita Maffei), Stefano Allievi, Annarita<br />

Briganti, Luigi Sepe, Fariborz Kamkari (con Fabiana Dallavalle), Raffaele Simone (con Marco<br />

Pacini).<br />

Il percorso di riflessione del festival si chiuderà (domenica 7, alle 18) con una nota di speranza,<br />

portata da Miguel Benasayag, psicoanalista e filosofo franco-argentino che nell’intervista della<br />

filosofa Beatrice Bonato proporrà un’analisi dei rapporti tra vita e potere volta a far emergere i modi<br />

in cui i viventi, seppure sempre più catturati nelle maglie di una governance pervasiva, possano<br />

almeno in parte, e “malgrado tutto”, sottrarvisi.<br />

Il programma completo del festival sarà online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it dalle ore 12 di oggi.<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> esprime un ringraziamento speciale e affettuoso ad Angela Terzani e alla sua<br />

famiglia. Ringrazia tutti gli enti, i partner, le associazioni e le singole persone – in primis il presidente<br />

e i membri del comitato scientifico, la giuria del Premio Terzani e del Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani – che hanno contribuito alla costruzione e alla realizzazione del programma.<br />

Un grazie anche a quanti avevano progettato insieme all’associazione iniziative ed eventi che non si<br />

sono potuti realizzare.<br />

COME PARTECIPARE<br />

La partecipazione a tutti gli eventi del festival sarà libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti<br />

disponibili, salvo dove diversamente indicato in programma.<br />

INFOPOINT


A partire da mercoledì 26 aprile sarà attivo in Largo Ospedale Vecchio l’infopoint del festival dove si<br />

potrà ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>”, sostenendo la 19esima<br />

edizione del festival e garantendosi la priorità di accesso alla chiesa di San Francesco per tutta la<br />

durata del festival oltre che per ritirare i biglietti gratuiti per la serata del Premio Terzani.<br />

BOOKSHOP<br />

Le pubblicazioni degli ospiti di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> saranno in vendita nello spazio bookshop di Largo<br />

Ospedale Vecchio, a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola. Dal 3 maggio.<br />

BIGLIETTI PER IL PREMIO TERZANI<br />

I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un<br />

massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di<br />

apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio.<br />

Dalle 16 del 3 maggio i biglietti saranno acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket.<br />

Gli “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>” 2022 avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire dalle<br />

ore 16 di martedì 2 maggio sempre presso la biglietteria del teatro.<br />

ADESIONI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> come sempre chiede #VeritàeGiustiziaperGiulioRegeni. Presso l’infopoint di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> si potranno trovare i braccialetti e le spille gialle a offerta libera per aiutare la famiglia<br />

a sostenere i costi delle spese legali.<br />

VARIAZIONI DI PROGRAMMA<br />

Eventuali variazioni del programma verranno comunicate sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma/<br />

POTERE. LA PAROLA-CHIAVE <strong>2023</strong><br />

L'aggressione dell'Ucrainaci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del potere,<br />

che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel frattempo forme<br />

meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle pieghe della rivoluzione<br />

tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e come condiziona e determina i<br />

grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative nelle nostre vite.<br />

Così, in un'epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che gli<br />

scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità, forme,<br />

dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie informatiche<br />

nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per quali interessi? Con<br />

quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla trasparenza e sulla<br />

controllabilità del potere?


Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come esercitare<br />

un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È sufficiente la diffusione<br />

dell'istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a fronteggiare i tradizionali poteri<br />

politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web, padroni delle tecnologie e<br />

dell'intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra stato e mercato, economia e<br />

politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo che verrà?<br />

E ancora:<br />

Come attivare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie e<br />

delle diverse organizzazioni criminali?<br />

Anche nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di<br />

prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali.<br />

Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo?<br />

Eppure ci sono persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i<br />

senza-potere: i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli<br />

invisibili... Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale?<br />

E infine:<br />

La parola “potere” è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere: è ormai<br />

a tutti evidente chela scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere è uscire<br />

dall'indifferenza e dall'impotenza riguardo l'ineludibile questione dell'emergenza ecologica. Come<br />

gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso un mondo migliore, più<br />

rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri umani sul pianeta, in funzione<br />

di una società globale meno diseguale, più giusta?<br />

Forse un’alternativa c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.<br />

PRESS Vuesse&c


Presentata oggi la 19a edizione del Festival culturale<br />

“Vicino/Lontano”, a Udine dal 3 al 7 maggio<br />

udinesetv.it/<strong>2023</strong>/04/06/presentata-oggi-la-19a-edizione-del-festival-culturale-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-a-udine-dal-3-al-7-maggio<br />

Redazione<br />

È “potere” la parola-chiave del 19° Festival “Vicino/Lontano”, che torna a Udine con il Premio<br />

Terzani dal 3 al 7 maggio prossimi, anticipato da un cartellone di eventi in anteprima dal 28<br />

aprile. In programma 80 appuntamenti con 200 personalità del mondo delle scienze,<br />

letteratura, arte, spettacolo e informazione. L’evento è stato presentato oggi dalla presidente<br />

dalla co-curatrice Paola Colombo e dal presidente del Comitato scientifico, l’antropologo<br />

Nicola Gasbarro.<br />

Fra i protagonisti italiani e internazionali, ci sono Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds.


“La giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, comunicherà il vincitore del Premio Terzani<br />

<strong>2023</strong> mercoledì 12 aprile e consegnerà il riconoscimento sabato 6 maggio, nell’ambito di<br />

<strong>vicino</strong>/ <strong>lontano</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine”, ha annunciato Paola Colombo.<br />

I cinque finalisti del Premio Terzani sono Cal Flyn per “Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano” (Atlantide), Paolo Giordano per “Tasmania” (Einaudi), Pierre<br />

Sautreuil per “Le guerre perdute di Jurij Beljaev” (Einaudi), Mikhail Shishkin per “Russki Mir:<br />

guerra o pace?” (21lettere) e Zerocalcare per “No Sleep Till Shengal” (Bao Publishing).<br />

Anche per questa edizione la curatela è di Paola Colombo e Franca Rigoni, nuovamente<br />

affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi<br />

dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere. (ANSA)


Vicino/Lontano e Premio Terzani <strong>2023</strong><br />

girofvg.com/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-e-premio-terzani-<strong>2023</strong><br />

Torna il festival Vicino/Lontano, in programma a Udine da mercoledì 3 a domenica 7<br />

maggio <strong>2023</strong>, con eventi di anteprima già da venerdì 28 aprile <strong>2023</strong>, e il cui momento<br />

centrale sarà il Premio Terzani. Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti,<br />

incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal<br />

mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione.<br />

Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine di persona per rinnovare, insieme al pubblico,<br />

quel rito collettivo che è proprio di tutti i festival e che permette di condividere momenti di<br />

ascolto, di confronto e di riflessione in uno spazio comune. Una situazione dove sentirsi<br />

comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia, quando il festival, pur realizzandosi<br />

sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni imposte dalla pandemia. Fra i<br />

protagonisti:<br />

Gaël Giraud<br />

Vera Politkovskaja<br />

Lucio Caracciolo<br />

Miguel Benasayag<br />

Francesca Mannocchi<br />

David Reynolds<br />

Farian Sabahi<br />

Ivan Dimitrijević<br />

Fariborz Kamkari


Franco “Bifo” Berardi<br />

Fabrizio Gatti<br />

Annarosa Buttarelli<br />

Guido Crainz<br />

Fabio Chiusi<br />

Floriana Bulfon<br />

Raffaele Simone<br />

Federico Cabitza<br />

Stefan Boskovic<br />

Iulian Ciocan<br />

Luciana Borsatti<br />

Marino Sinibaldi<br />

Guido Barbujani<br />

Elettra Stamboulis<br />

Francesco Vignarca<br />

Alberto Negri<br />

Gabriella Caramore<br />

Giovanni Boniolo<br />

Valerio Pellizzari<br />

Carlo Galli<br />

Wissal Houbabi<br />

Gilberto Corbellini<br />

Alberto Cairo<br />

Pier Aldo Rovatti<br />

Stefano Massini<br />

Potere: la parola-chiave dell'edizione <strong>2023</strong><br />

L'aggressione dell'Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del<br />

potere, che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel<br />

frattempo forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle<br />

pieghe della rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e<br />

come condiziona e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative<br />

nelle nostre vite.<br />

Le domande che scaturiscono dalla parola-chiave<br />

Così, in un'epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che gli<br />

scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità, forme,<br />

dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie<br />

informatiche nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per<br />

quali interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla


trasparenza e sulla controllabilità del potere? Mentre vanno affermandosi nel mondo<br />

leadership “carismatiche” e “seduttive”, come esercitare un efficace controllo<br />

democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È sufficiente la diffusione dell'istruzione,<br />

del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a fronteggiare i tradizionali poteri politici ed<br />

economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web, padroni delle tecnologie e<br />

dell'intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra stato e mercato,<br />

economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo che verrà? Come<br />

attivare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie e<br />

delle diverse organizzazioni criminali?<br />

Il potere<br />

Anche nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di<br />

prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali.<br />

Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo? Eppure ci sono<br />

persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i senza-potere:<br />

i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli invisibili...<br />

Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale? La parola “potere”<br />

è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere. È ormai a tutti evidente<br />

che la scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere è uscire<br />

dall'indifferenza e dall'impotenza riguardo l'ineludibile questione dell'emergenza ecologica.<br />

Come gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso un mondo<br />

migliore, più rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri umani sul<br />

pianeta, in funzione di una società globale meno diseguale, più giusta? Forse un’alternativa<br />

c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.<br />

I luoghi del festival Vicino/Lontano<br />

Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici:<br />

la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo<br />

D’Aronco, l’Oratorio del Cristo, Palazzo. Per quanto riguarda gli spazi, quest'anno c'è una<br />

importante novità: parte del programma <strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa<br />

Maria, recentemente interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da<br />

Confindustria Udine che l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle<br />

librerie della città, che ogni anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche<br />

un bookshop dedicato, gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il Premio Terzani<br />

Sabato 6 maggio <strong>2023</strong> ci sarà la premiazione del vincitore del Premio letterario<br />

internazionale Tiziano Terzani, momento centrale del festival. Quest’anno il riconoscimento è<br />

andato al fumettista toscano Michele Reich, in arte Zerocalcare. Alla vittoria lo ha portato la


graphic novel “No Sleep Till Shengal”, edita da Bao Publishing, resoconto di un viaggio fatto<br />

nel nord dell'Iraq nel 2021. È stato il fumetto più venduto in Italia nel 2022. Il premio è stato<br />

conferito con la seguente motivazione:<br />

Ha compiuto un viaggio coraggioso nella realtà contraddittoria e dolorosissima della<br />

comunità ezida di Shengal, entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso<br />

dalla sua narrazione, attraverso un reportage di irresistibile presa.<br />

Tra i cinque finalisti c’era Mario Desiati, vincitore del Premio Strega Europeo 2022.<br />

Biglietti per il Premio Terzani<br />

I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un<br />

massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di<br />

apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio <strong>2023</strong>. Dalle 16 del 3 maggio <strong>2023</strong> i biglietti<br />

saranno acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket. Gli “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>”<br />

2022 avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire dalle ore 16 di martedì 2<br />

maggio sempre presso la biglietteria del teatro.<br />

Concorso Scuole Tiziano Terzani<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale<br />

nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani. Centinaia i progetti presentati. I vincitori saranno premiati da Folco Terzani la mattina<br />

di sabato 6 maggio <strong>2023</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi<br />

hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità?<br />

Mondi a confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana<br />

Mauro e Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo verranno presentati ancora<br />

una volta all'interno del festival, che è partner del progetto, nella mattinata di venerdì 5 maggio<br />

<strong>2023</strong>, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

Le anteprime<br />

Apre il calendario di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> l’inaugurazione, venerdì 28 aprile <strong>2023</strong> alle 18.30, di<br />

“Time after time”, mostra personale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile<br />

fino a domenica 30 luglio <strong>2023</strong> presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del<br />

festival. Martedì 2 maggio <strong>2023</strong>:<br />

ore 17, aprirà al piano nobile di Palazzo Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli<br />

in movimento” di Francesco Malavolta<br />

alle 18.30 si inaugura al MAKE Spazio espositivo la mostra fotografica, a cura di Michele<br />

Guerra, “Mariupol Diary” del fotografo ucraino Evgeny Sosnovsky, esposta per la<br />

prima volta in Italia grazie alla collaborazione di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi Orizzonti e<br />

MAKE


ore 19.30, allo Spazio 35, vernissage della mostra “Il mio sguardo”, un progetto di<br />

sensibilizzazione contro la violenza sulle donne dell’artista padovana Augusta Parizzi, in<br />

collaborazione con l’associazione IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine<br />

ore 20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e CEC Centro<br />

Espressioni Cinematografiche, è in programma la proiezione di “Trieste è bella di<br />

notte”, film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che affronta il tema<br />

delle riammissioni informali lungo il confine tra Italia e Slovenia<br />

Vedi il programma completo cliccando qui.<br />

Gli spettacoli e i concerti<br />

Mercoledì 3 maggio <strong>2023</strong>, ore 21 al Teatro San Giorgio,ci sarà lo spettacolo “Alessandro. Un<br />

canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, di Gianluigi Gherzi e Fabrizio<br />

Saccomanno. Leogrande fu candidato con il suo La frontiera al Premio Terzani 2018. L’azione<br />

performativa “Crossing Lines”, con Roberto Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea,<br />

sarà l’occasione per presentare il progetto“GO Towards” (giovedì 4 maggio alle 18). A grande<br />

richiesta, da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> 2022 verrà riproposto il toccante e più che mai necessario appello<br />

per la pace, in Israele e altrove, di “Due padri”, lettura scenica a cura di Massimo Somaglino<br />

e Alessandro Lussiana, dal libro vincitore del Premio Terzani 2022, Apeirogon di Colum<br />

McCann (giovedì 4 alle 21). Aprirà il programma della giornata di domenica 7 maggio <strong>2023</strong> il<br />

tradizionale concerto mattutino della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni. Un<br />

programma mozartiano sarà eseguito con la partecipazione della talentuosa pianista sedicenne<br />

Claudia Vento. A chiudere il festival <strong>2023</strong>, alle ore 21, sarà lo scrittore e drammaturgo Stefano<br />

Massini, trionfatore ai Tony Awards 2022, che in una lettura scenica con musica racconterà il<br />

suo ultimo, attualissimo lavoro. Manhattan Project è una ballata “fluviale” che ripercorre il<br />

progetto americano di costruzione della bomba atomica, a opera degli scienziati ebrei espatriati<br />

dall’Europa nazista, con conseguenze globali.<br />

Incontri e confronti<br />

Soci, direttivo e comitato scientifico dell’associazione hanno indicato quest’anno in “Potere” la<br />

parola-chiave identificativa della 19ª edizione del festival. Il festival proporrà una articolata serie<br />

di riflessioni sul tema grazie al contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale, invitati a condividere il proprio sapere e le proprie competenze con un<br />

pubblico motivato a conoscere il perché e il come dei fenomeni che ci riguardano. Il<br />

festival <strong>2023</strong> affronterà le questioni eminentemente geopolitiche correlate alla parola-chiave.<br />

Vedi il programma completo cliccando qui.


Vicino/Lontano è il “Potere” la chiave di riflessione<br />

dell’edizione <strong>2023</strong><br />

instart.info/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-e-il-potere-la-chiave-di-riflessione-delledizione-<strong>2023</strong><br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

In una splendida cornice offerta da Confindustria Udine, Vicino/Lontano presenta la 19a<br />

edizione del festival dell’approfondimento del pensiero e le direzioni che l’uomo intraprende<br />

seguendo un proprio credo che conduce al bene o al male a seconda dei punti di vista ormai<br />

confusi e in direzioni sconosciute. Tra mille parole per descrivere i nostri tempi, “Potere”<br />

diventa quella scelta da questa edizione del Festival, che si interroga su questa nuova veste di<br />

libertà guidata, manipolata, diventata nuova frontiera di un potere che usa nuove strategie e<br />

nasconde la mano che tira il sasso. Vicino/Lontano si interroga e interroga oltre 200 personalità<br />

per capire se questa strada intrapresa sia effettivamente un punto di non ritorno o se ci sia<br />

ancora un modo efficace per riportare un’anima a questa nuova frontiera del pensiero e azione<br />

umana. Appuntamenti tutti di elevato spessore per questi pochi giorni di importante riflessione<br />

su un futuro pilotato che sta viaggiando così veloce da sembrare il presente. Fa specie sentire<br />

che questa potrebbe essere l’ultima edizione di questo immancabile appuntamento con il serio<br />

approfondimento sulla natura umana, e se è vero che volere è potere, facciamo che questo<br />

pronome resti verbo di cambiamento, per continuare a vivere in un futuro senza manipolazioni<br />

di terzi.


•<br />

Udine 19 a edizione<br />

presentazione dol programma<br />

•<br />

•<br />

•<br />


Massimo Cum per instArt<br />

© foto Luca A. D’Agostino<br />

Qui di seguito il comunicato stampa<br />

È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in<br />

programma a Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal<br />

fine settimana precedente.<br />

Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e<br />

proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura,<br />

dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine<br />

di persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i<br />

festival e che permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno<br />

spazio comune, dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia,<br />

quando il festival, pur realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni<br />

imposte dalla pandemia.<br />

Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi,<br />

Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa<br />

Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza,<br />

Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra<br />

Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo,<br />

Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo<br />

Rovatti, Stefano Massini.<br />

La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal<br />

pubblico, è in programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong><br />

verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile.<br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo


Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev<br />

(Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di Udine e con il supporto<br />

degli sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop<br />

Alleanza 3.0, LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato,<br />

Studio associato Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del<br />

mecenate Ilcam, che ha aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il<br />

festival gode del patrocinio di Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor<br />

tecnici, espressione dell’imprenditoria del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un<br />

ringraziamento per il sostegno del pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per<br />

mille a favore delle associazioni culturali ha portato <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> al 3ᵒ posto in regione tra i<br />

beneficiari(84esimo a livello nazionale). È infine particolarmente gratificante per gli<br />

organizzatori poter contare sulla media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli<br />

Venezia Giulia, con collegamenti in diretta dal festival nel corso delle cinque giornate.<br />

Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici<br />

– la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo<br />

D’Aronco, l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo – tutti messi come sempre a disposizione<br />

dal Comune di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest’anno c’è una importante novità:<br />

parte del programma <strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente<br />

interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che<br />

l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che<br />

ogni anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop<br />

dedicato, gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il programma di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola<br />

Gasbarro, presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, di cui fanno parte: Stefano<br />

Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice<br />

Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni<br />

Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche<br />

quest’anno, coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro<br />

generoso impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non<br />

avrebbe potuto mantenere negli anni il suo impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di<br />

saperi e un osservatorio aggiornato sul mondo che cambia. Un apporto fondamentale viene<br />

dato dalla sempre più ampia rete di partner e collaborazioni che caratterizza il festival fin<br />

dal suo primo anno.


Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e<br />

Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani,<br />

oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale<br />

nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha<br />

registrato una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti<br />

presentati. I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è<br />

responsabile, per <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati da<br />

Folco Terzani sabato 6 maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un<br />

migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il<br />

piacere della legalità? Mondi a confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine<br />

e coordinato da Liliana Mauro e Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo<br />

verranno presentati ancora una volta all’interno del festival, che è partner del progetto, come<br />

sempre nella mattinata del venerdì, il 5 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

LE ANTEPRIME<br />

Apre il calendario di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> l’inaugurazione (venerdì 28 alle 18.30) di “Time after<br />

time”, mostra personale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile fino al 30 luglio<br />

presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del festival. La corte di Villa Masotti, a<br />

Pozzuolo del Friuli, sarà sede (sabato 28 aprile alle 20.45) della serata del MANE Award,<br />

prima edizione del Premio Claudia Grimaz, istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest in<br />

collaborazione con Colonos e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, mentre martedì 2 maggio, alle 17, aprirà al piano<br />

nobile di Palazzo Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli in movimento” di<br />

Francesco Malavolta, che la presenterà al pubblico in un incontro con proiezione, in<br />

programma sabato alle 10 nella Torre di Santa Maria. La mostra, che si realizza in<br />

collaborazione con il GIT di Banca Etica, prevede due visite guidate dall’autore (sabato<br />

pomeriggio alle 15 e domenica mattina alle 11). Sempre il 2 maggio, alle 18.30 si inaugura al<br />

MAKE Spazio espositivo la mostra fotografica, a cura di Michele Guerra, “Mariupol Diary” del<br />

fotografo ucraino Evgeny Sosnovsky, esposta per la prima volta in Italia grazie alla<br />

collaborazione di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE. Alle 19.30, allo Spazio 35,<br />

vernissage della mostra “Il mio sguardo”, un progetto di sensibilizzazione contro la violenza<br />

sulle donne dell’artista padovana Augusta Parizzi, in collaborazione con l’associazione<br />

IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Alle 20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza<br />

Frontiere e CEC Centro Espressioni Cinematografiche, è in programma la proiezione di<br />

“Trieste è bella di notte”, film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che<br />

affronta il tema delle riammissioni informali lungo il confine tra Italia e Slovenia.<br />

GLI SPETTACOLI E I CONCERTI


“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” è il titolo dello<br />

spettacolo di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno che CSS Teatro Stabile d’innovazione<br />

del Friuli Venezia Giulia e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> propongono insieme (mercoledì 3 maggio alle 21) al<br />

Teatro San Giorgio per ricordare un grande intellettuale prematuramente scomparso.<br />

Leogrande fu candidato con il suo La frontiera al Premio Terzani 2018. L’azione performativa<br />

“Crossing Lines”, con Roberto Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea, sarà<br />

l’occasione per presentare il progetto“GO Towards” (giovedì 4 maggio alle 18). A grande<br />

richiesta, da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> 2022 verrà riproposto il toccante e più che mai necessario appello<br />

per la pace, in Israele e altrove, di “Due padri”, lettura scenica a cura di Massimo Somaglino<br />

e Alessandro Lussiana, dal libro vincitore del Premio Terzani 2022, Apeirogon di Colum<br />

McCann (giovedì 4 alle 21). In occasione della premiazione del Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani e in replica per il pubblico del festival all’Oratorio del Cristo (domenica 7 alle 18), gli<br />

allievi del primo anno di corso della Civica Accademia d’arte drammatica Nico Pepe<br />

proporranno lo spettacolo, per la regia di Claudio de Maglio, “La primula e il temporale”,<br />

ispirato al corto pasoliniano “Cosa sono le nuvole”. Aprirà il programma della giornata di<br />

domenica il tradizionale concerto mattutino della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio<br />

Busoni, con un programma mozartiano eseguito con la partecipazione della talentuosa<br />

pianista sedicenne Claudia Vento.A chiudere il festival <strong>2023</strong> (domenica 7 alle 21) sarà lo<br />

scrittore e drammaturgo Stefano Massini, trionfatore ai Tony Awards 2022, che racconterà al<br />

pubblico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> in una lettura scenica con musica il suo ultimo, attualissimo lavoro,<br />

Manhattan Project, ballata “fluviale” che ripercorre il progetto americano di costruzione della<br />

bomba atomica, a opera degli scienziati ebrei espatriati dall’Europa nazista, con conseguenze<br />

globali.<br />

INCONTRI E CONFRONTI<br />

Soci, direttivo e comitato scientifico dell’associazione hanno indicato quest’anno in “POTERE”<br />

la parola-chiave identificativa della 19ª edizione del festival. Senza aver la pretesa di essere<br />

esaustivo, ma con l’ambizione di funzionare come una sorta di bussola che ci permetta di<br />

orientarci dentro la complessità del mondo, il festival proporrà una articolata serie di riflessioni<br />

sul tema grazie al contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio<br />

internazionale, invitati a condividere il proprio sapere e le proprie competenze con un<br />

pubblico motivato a conoscere il perché e il come dei fenomeni che ci riguardano.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si aprirà (mercoledì 3 alle 19.30) con un dibattito dedicato alla<br />

“metamorfosi dei poteri” che vedrà l’intervento dell’economista e matematico gesuita Gaël<br />

Giraud, della sociologa Mariarosa Ferrarese e del filosofo Giovanni Leghissa, sollecitati<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro a rispondere a una domanda cruciale: dove si nascondono i<br />

nuovi poteri che ancora dobbiamo imparare a riconoscere mentre un’economia senza etica,<br />

concentrata nelle mani di pochi, produce sempre più diseguaglianze e ci porta al disastro<br />

ambientale? Il festival <strong>2023</strong> affronterà poi questioni eminentemente geopolitiche: la<br />

deglobalizzazione, con il direttore di LiMes Lucio Caracciolo; il silenzio calato sull’Afghanistan


con il fisioterapista Alberto Cairo che si occupa di riabilitazione delle vittime di guerra in<br />

Afghanistan dal 1990, del dottore di ricerca Fabrizio Foschini e del giornalista Valerio<br />

Pellizzari; la rivoluzione delle donne in Iran con i giornalisti Luciana Borsatti e Alberto Negri,<br />

il regista e scrittoreFariborz Kamkari, la scrittrice e storica Farian Sabahi e l’artista attivista<br />

Gianluca Costantini. Di potere e sovranità nel tempo dei rischi globali parleranno il politologo<br />

Marco Galli e il giornalista e scrittore Marco Pacini, ideatore del festival, che con l’insigne<br />

linguista Raffaele Simone e la semiologa Annamaria Lorusso affronterà il tema della<br />

seduzione del linguaggio. Del potere perduto dei giovani discuteranno i sociologi Stefano<br />

Allievi e Maurizio Merico, la demografa Mariagrazia Tanturri, la presidente di LegaCoop<br />

FVG Michela Vogrig e la poetessa, artista e performer Wissal Houbabi; dell’uso strumentale<br />

della storia da parte del potere parleranno lo storico Guido Crainz, la giornalista e scrittrice<br />

Francesca Mannocchi e il giornalista e critico letterario, direttore del Centro del libro e della<br />

lettura Marino Sinibaldi, mentre lo storico Andrea Zannini analizzerà il controverso caso<br />

delle foibe. Di come dare forza al pensiero alternativo, messo all’angolo da chi sta al potere,<br />

parleranno il teorico della comunicazione Franco “Bifo” Berardi, la giornalista Annalisa<br />

Camilli, l’attivista di Ultima Generazione Simone Ficicchiae l’ex sindacalista Valter Molinaro;<br />

del potere reale dell’intelligenza artificiale – tema di cruciale rilevanza e attualità – discuteranno<br />

lo scienziato Federico Cabitza, la filosofa della scienza Teresa Numerico e il ricercatore e<br />

saggista Fabio Chiusi; dell’internazionale del malaffare la giornalista Floriana Bulfon,<br />

dell’arte come contropotere la scrittrice e curatrice Elettra Stamboulis; delle istanze del<br />

pacifismo, in un clima avvelenato dalla necessità di armare la resistenza ucraina i giornalisti<br />

Matteo Pucciarelli e Roberta Giani, direttrice de il Piccolo, e il coordinatore della Rete<br />

Disarmo Francesco Vignarca; come le guerre hanno trasformato l’Europa, dalla prima guerra<br />

mondiale all’Ucraina, sarà il tema della lectio dello storico inglese David Reynolds (in<br />

collaborazione con Friuli Storia), mentre il ricercatore Federico Venturini e la giornalista e<br />

attivista curda Havin Guneser parleranno del movimento di liberazione curdo e del relativo<br />

progetto di confederalismo democratico (in collaborazione con UdineperNûdem). Vera<br />

Politkovskaja, giornalista e documentarista, figlia di Anna Politkovskaja (Premio Terzani 2007,<br />

alla memoria) racconterà la vita e la passione per la verità di sua madre, in dialogo con il<br />

giornalista Andra Filippi, membro della giuria del Premio Terzani. E un vincitore del Premio<br />

Terzani, Fabrizio Gatti (per “Bilal” nel 2008) tornerà al festival per presentare il suo nuovo<br />

lavoro, “Nato sul confine”, in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e accompagnato dalle<br />

letture di Manuel Buttus e Roberta Colacino. La presidente della giuria del Premio Angela<br />

Terzani presenterà in dialogo con Àlen Loreti il suo diario di vita con Tiziano Terzani “L’età<br />

dell’entusiasmo”. “Non uccidere. Per una cultura della pace” è il titolo del libro postumo di<br />

Pierluigi Di Piazza che verrà presentato in anteprima al festival, a un anno dalla sua morte, dal<br />

fratello Vito Di Piazza e dalla docente e scrittrice, oltre che autrice radiofonica Gabriella<br />

Caramore, con la moderazione del direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini. Del<br />

potere esercitato in nome di Dio nei regimi teocratici discuteranno la filosofa Annarosa<br />

Buttarelli e il docente di filosofia politica alla Gregoriana Rocco d’Ambrosio, moderati<br />

dall’antropologo Nicola Gasbarro. La cancel culture e il suo tentativo di rileggere, riscrivere e


manipolare i fatti, sarà il tema dell’incontro che vedrà coinvolti lo scrittore Christian Raimo e la<br />

docente di Letterature comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo. Il senso della pena<br />

sarà il tema della conversazione tra la direttrice generale per l’Esecuzione penale esterna e di<br />

messa alla prova del Ministero della Giustizia Lucia Castellano e la giornalista Luana De<br />

Francisco (in collaborazione con il progetto “Il piacere della legalità?”); del diritto naturale di<br />

ogni individuo all’abitare parleranno l’antropologo Andrea Staid e il presidente dell’Ordine degli<br />

architetti di Udine e provincia Paolo Bon, mentre il nichilismo del potere nella cultura russa<br />

sarà il tema del dialogo tra i filosofi Jvan Dimitrijević, docente all’Università di Varsavia, e<br />

Beatrice Bonato, presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, che insieme<br />

ai filosofi Caterina Diotto, Raoul Kirchmayr e Manlio Iofridapresenterà il quaderno “Edizione<br />

2022. La filosofia e la crisi ecologica”, che raccoglie il lavoro di riflessione di un anno della<br />

Sezione; “Il soggetto e l’altro. Quando evapora il nome del padre” è il titolo del seminario della<br />

Scuola lacaniana di psicoanalisi-Udine che coinvolgerà gli psicologi e psicoterapeuti Gelindo<br />

Castellarin, Laura Martini e Laura Storti. Delle molteplici imprese di Elon Musk e della sua<br />

convinzione di poter salvare il mondo, discuteranno Fabio Chiusi, autore del saggio “L’uomo<br />

che vuole risolvere il futuro”, e lo scrittore e giornalista scientifico Roberto Manzocco, mentre<br />

libertà e sorveglianza saranno il tema della lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti. Sollecitato<br />

dal ricercatore dell’Università di Udine Gabriele Giacomini, parlerà delle diseguaglianze<br />

nell’accesso alle cure mediche il filosofo della scienza Giovanni Boniolo, impegnato poi anche<br />

in un confronto incentrato su scienza, potere e democrazia con i genetisti Guido Barbujani e<br />

Michele Morgante e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Potere e sovranità nell’età<br />

neoliberale sarà il tema della lezione del filosofo Giovanni Leghissa, il potere simbolico quello<br />

della lezione dell’antropologo culturale Tiziano Possamai, mentre la giornalista Fabiana<br />

Martini, l’economista Roberta Nunin e la docente di Letterature comparate e teorica della<br />

letteratura Sergia Adamo animeranno un focus dedicato alle donne al governo e al loro<br />

diverso modo di esercitare la responsabilità.La lectio magistralis del giornalista e opinionista<br />

Beppe Severgnini precederà la cerimonia di Graduation dell’Executive Master in Business<br />

Administration dell’Università di Udine (venerdì sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine).<br />

Ancora al festival la presentazione – in anteprima nazionale e in collaborazione con Bottega<br />

Errante per il progetto “Voci a Est” – dei romanzi “Il ministro” di Stefan Bošković, che<br />

dialogherà con il giornalista Oscar d’Agostino, e “Prima che Brežnev morisse” di Iulian<br />

Ciocan, che dialogherà con lo storico Andrea Zannini. Sempre in anteprima verranno<br />

presentati “Z. La guerra del soldato Kostantin”, un diario romanzato basato su un documento<br />

reale perso da un soldato russo di cui si conosce solo il nome, e – per Filosofia in Città <strong>2023</strong> e<br />

a cura della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana – il n 397 di aut aut “L’uomo è<br />

antiquato?”, con il direttore di aut aut, il filosofo Pier Aldo Rovatti, la docente di Estetica e<br />

letteratura tedesca Micaela Latini, il redattore di aut aut Alessandro Di Grazia e la presidente<br />

della SFI-FVG Beatrice Bonato. Completano il programma un incontro, a cura dell’ARLeF,<br />

sulla letteratura in lingua minoritaria a partire dall’opera che ha forse cambiato per sempre la<br />

letteratura sarda: S’intelligèntzia de Elias di Giuseppe Corongiu, che dialogherà con lo


scrittore friulano Gianluca Franco, mentre l’attore Paolo Mutti ne leggerà alcuni brani tradotti<br />

in friulano; sempre a cura dell’ARLeF il focus dedicato all’ebraico moderno e alla straordinaria<br />

vitalità di una lingua millenaria con la docente di lingua e letteratura ebraica Anna Linda<br />

Callow e il Rabbino Capo della comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni,<br />

moderati dal direttore dell’ARLeF William Cisilino. L’esperienza del gioco e della pratica<br />

artistica nel contesto della salute mentale saranno al centro dell’incontro che vedrà coinvolti<br />

l’artista e fotografa Giulia Iacolutti, l’educatore e insegnante Igor Peres e l’antropologo<br />

culturale Tiziano Possamai, mentre il documentario “AMI suono dunque sono” di Elia<br />

Ferandino racconterà la felice realtà di inclusione musicale realizzata da un progetto della<br />

scuola di musica Ritmea di Udine. Massimo Zamboni porterà al festival il suo “Bestriario<br />

selvatico”, in dialogo con il curatore di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont Claudio Pellizzari. Le librerie della<br />

città ospiteranno le presentazioni degli ultimi lavori di Laila Wadia, Geia Laconi, Edoardo<br />

Greblo, Gianluca Costantini (con Elettra Stamboulis), Luciana Borsatti e Farian Sabahi (queste<br />

ultime in dialogo con Rita Maffei), Stefano Allievi, Annarita Briganti, Luigi Sepe, Fariborz<br />

Kamkari (con Fabiana Dallavalle), Raffaele Simone (con Marco Pacini).<br />

Il percorso di riflessione del festival si chiuderà (domenica 7, alle 18) con una nota di speranza,<br />

portata da Miguel Benasayag, psicoanalista e filosofo franco-argentino che nell’intervista della<br />

filosofa Beatrice Bonato proporrà un’analisi dei rapporti tra vita e potere volta a far emergere i<br />

modi in cui i viventi, seppure sempre più catturati nelle maglie di una governance pervasiva,<br />

possano almeno in parte, e “malgrado tutto”, sottrarvisi.<br />

Il programma completo del festival sarà online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it dalle ore 12 di<br />

oggi.<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> esprime un ringraziamento speciale e affettuoso ad Angela Terzani e alla sua<br />

famiglia. Ringrazia tutti gli enti, i partner, le associazioni e le singole persone – in primis il<br />

presidente e i membri del comitato scientifico, la giuria del Premio Terzani e del Concorso<br />

Scuole Tiziano Terzani – che hanno contribuito alla costruzione e alla realizzazione del<br />

programma.<br />

Un grazie anche a quanti avevano progettato insieme all’associazione iniziative ed eventi che<br />

non si sono potuti realizzare.<br />

COME PARTECIPARE<br />

La partecipazione a tutti gli eventi del festival sarà libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti<br />

disponibili, salvo dove diversamente indicato in programma.<br />

INFOPOINT


A partire da mercoledì 26 aprile sarà attivo in Largo Ospedale Vecchio l’infopoint del festival<br />

dove si potrà ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>”, sostenendo<br />

la 19esima edizione del festival e garantendosi la priorità di accesso alla chiesa di San<br />

Francesco per tutta la durata del festival oltre che per ritirare i biglietti gratuiti per la serata del<br />

Premio Terzani.<br />

BOOKSHOP<br />

Le pubblicazioni degli ospiti di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> saranno in vendita nello spazio bookshop di Largo<br />

Ospedale Vecchio, a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola. Dal 3 maggio.<br />

BIGLIETTI PER IL PREMIO TERZANI<br />

I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un<br />

massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di<br />

apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio.<br />

Dalle 16 del 3 maggio i biglietti saranno acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket.<br />

Gli “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>” 2022 avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire<br />

dalle ore 16 di martedì 2 maggio sempre presso la biglietteria del teatro.<br />

ADESIONI<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> come sempre chiede #VeritàeGiustiziaperGiulioRegeni. Presso l’infopoint di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> si potranno trovare i braccialetti e le spille gialle a offerta libera per aiutare la<br />

famiglia a sostenere i costi delle spese legali.<br />

VARIAZIONI DI PROGRAMMA<br />

Eventuali variazioni del programma verranno comunicate sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma/<br />

PRESS Vuesse&c<br />

ufficiostampa@volpesain.com<br />

Accrediti Premio Terzani / <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> segreteria@volpesain.com<br />

POTERE. LA PAROLA-CHIAVE <strong>2023</strong><br />

L’aggressione dell’Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del<br />

potere, che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel<br />

frattempo forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle<br />

pieghe della rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e<br />

come condiziona e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative<br />

nelle nostre vite.


Così, in un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che<br />

gli scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità,<br />

forme, dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie<br />

informatiche nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per<br />

quali interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla<br />

trasparenza e sulla controllabilità del potere?<br />

Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come<br />

esercitare un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È<br />

sufficiente la diffusione dell’istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a<br />

fronteggiare i tradizionali poteri politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web,<br />

padroni delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra<br />

stato e mercato, economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo<br />

che verrà?<br />

E ancora:<br />

Come attivare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie<br />

e delle diverse organizzazioni criminali?<br />

Anche nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di<br />

prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali.<br />

Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo?<br />

Eppure ci sono persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i<br />

senza-potere: i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli<br />

invisibili… Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale?<br />

E infine:<br />

La parola “potere” è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere: è<br />

ormai a tutti evidente che la scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere<br />

è uscire dall’indifferenza e dall’impotenza riguardo l’ineludibile questione dell’emergenza<br />

ecologica. Come gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso<br />

un mondo migliore, più rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri<br />

umani sul pianeta, in funzione di una società globale meno diseguale, più giusta?<br />

Forse un’alternativa c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.<br />

Comunicato stampa


VICINO/LONTANO – PREMIO TERZANI<br />

euroregionenews.eu/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-premio-terzani<br />

1. VICINO/LONTANO - PREMIO TERZANI<br />

È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a<br />

Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana<br />

precedente.<br />

Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e<br />

proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura,<br />

dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione.<br />

Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: Gaël<br />

Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo,<br />

Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David<br />

Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz<br />

Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti,<br />

Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi,<br />

Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza,<br />

Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti,<br />

Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis,<br />

Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore,<br />

Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal<br />

Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo<br />

Rovatti, Stefano Massini.<br />

IL PREMIO TERZANI<br />

La serata per la premiazione del vincitore del Premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani sarà, come<br />

ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre<br />

molto attesa dal pubblico, è in programma sabato 6 al<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong><br />

verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile.<br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano<br />

per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi),<br />

Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till<br />

Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

POTERE. LA PAROLA-CHIAVE <strong>2023</strong>


L’aggressione dell’Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del potere,<br />

che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel frattempo<br />

forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle pieghe della<br />

rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e come condiziona<br />

e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative nelle nostre vite.<br />

Così, in un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che gli<br />

scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità, forme,<br />

dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie informatiche<br />

nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per quali<br />

interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità,<br />

sulla trasparenza e sulla controllabilità del potere?<br />

Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come esercitare<br />

un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È sufficiente la<br />

diffusione dell’istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a fronteggiare i<br />

tradizionali poteri politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web, padroni delle<br />

tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra stato e<br />

mercato, economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo<br />

che verrà?


Vicino/<strong>lontano</strong>, la nuova edizione del festival scandaglia il<br />

potere<br />

udinetoday.it/eventi/cultura/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-programma-3-7-maggio-<strong>2023</strong>.html<br />

Eventi / Manifestazioni<br />

Dove Indirizzo non disponibile<br />

Quando Dal 03/05/<strong>2023</strong> al 07/05/<strong>2023</strong> Orario non disponibile<br />

Altre informazioni Sito web <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma<br />

a Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana<br />

precedente.<br />

Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e<br />

proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura,<br />

dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine di<br />

persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i festival e<br />

che permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno spazio<br />

comune, dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia, quando il<br />

festival, pur realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni imposte<br />

dalla pandemia.


Gli ospiti<br />

Fra gli ospiti dell’edizione <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan<br />

Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido<br />

Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic,<br />

Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis,<br />

Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari,<br />

Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano<br />

Massini.<br />

Il Premio Terzani<br />

La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani<br />

sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal pubblico, è in<br />

programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore <strong>2023</strong> verrà annunciato da<br />

Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile. Cal Flyn per Isole<br />

dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania<br />

(Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per<br />

Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di Udine e con il supporto degli<br />

sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop Alleanza 3.0,<br />

LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato, Studio associato<br />

Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del mecenate Ilcam, che ha<br />

aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il festival gode del patrocinio<br />

di Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione<br />

dell’imprenditoria del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un ringraziamento per il<br />

sostegno del pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per mille a favore delle<br />

associazioni culturali ha portato <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> al 3ᵒ posto in regione tra i beneficiari (84esimo a<br />

livello nazionale). È infine particolarmente gratificante per gli organizzatori poter contare sulla<br />

media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli Venezia Giulia, con collegamenti in<br />

diretta dal festival nel corso delle cinque giornate.<br />

I luoghi<br />

Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici<br />

– la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco,<br />

l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo – tutti messi come sempre a disposizione dal Comune<br />

di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest'anno c'è una importante novità: parte del


programma <strong>2023</strong> verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente<br />

interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che<br />

l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che ogni<br />

anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop dedicato,<br />

gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.<br />

Il Concorso Scuole<br />

Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale<br />

nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato<br />

una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti presentati.<br />

I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso - di cui è responsabile, per<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, la professoressa Doris Cutrino - e saranno premiati da Folco Terzani sabato 6<br />

maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi<br />

partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità? Mondi a<br />

confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana Mauro e<br />

Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo verranno presentati ancora una volta<br />

all'interno del festival, che è partner del progetto, come sempre nella mattinata del venerdì, il 5<br />

maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.<br />

Le anteprime<br />

Apre il calendario di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> l’inaugurazione (venerdì 28 alle 18.30) di “Time after<br />

time”, mostra personale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile fino al 30 luglio<br />

presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del festival. La corte di Villa Masotti, a<br />

Pozzuolo del Friuli, sarà sede (sabato 28 aprile alle 20.45) della serata del MANE Award, prima<br />

edizione del Premio Claudia Grimaz, istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest in<br />

collaborazione con Colonos e <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, mentre martedì 2 maggio, alle 17, aprirà al piano<br />

nobile di Palazzo Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli in movimento” di Francesco<br />

Malavolta, che la presenterà al pubblico in un incontro con proiezione, in programma sabato<br />

alle 10 nella Torre di Santa Maria. La mostra, che si realizza in collaborazione con il GIT di<br />

Banca Etica, prevede due visite guidate dall’autore (sabato pomeriggio alle 15 e domenica<br />

mattina alle 11). Sempre il 2 maggio, alle 18.30 si inaugura al MAKE Spazio espositivo la<br />

mostra fotografica, a cura di Michele Guerra, “Mariupol Diary” del fotografo ucraino Evgeny<br />

Sosnovsky, esposta per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con<br />

Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE. Alle 19.30, allo Spazio 35, vernissage della mostra “Il mio<br />

sguardo”, un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne dell’artista padovana<br />

Augusta Parizzi, in collaborazione con l’associazione IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Alle<br />

20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e CEC Centro Espressioni


Cinematografiche, è in programma la proiezione di “Trieste è bella di notte”, film di Matteo<br />

Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che affronta il tema delle riammissioni informali<br />

lungo il confine tra Italia e Slovenia.<br />

Le info<br />

La partecipazione a tutti gli eventi del festival sarà libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti<br />

disponibili, salvo dove diversamente indicato in programma.<br />

A partire da mercoledì 26 aprile sarà attivo in Largo Ospedale Vecchio l’infopoint del festival<br />

dove si potrà ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>”, sostenendo<br />

la 19esima edizione del festival e garantendosi la priorità di accesso alla chiesa di San<br />

Francesco per tutta la durata del festival oltre che per ritirare i biglietti gratuiti per la serata del<br />

Premio Terzani.<br />

I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un<br />

massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di<br />

apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio. Dalle 16 del 3 maggio i biglietti saranno<br />

acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket. Gli “Amici di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>” 2022<br />

avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire dalle ore 16 di martedì 2 maggio<br />

sempre presso la biglietteria del teatro.<br />

Eventuali variazioni del programma verranno comunicate sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma/


festival <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong><br />

udineoggi.news/<strong>2023</strong>/05/02/la-metamorfosi-dei-poteri-inaugura-la-19a-edizione-del-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

2 maggio <strong>2023</strong><br />

02.05.<strong>2023</strong> – 10.49 – Dove si nascondono e come agiscono i nuovi poteri, sempre più<br />

invisibili, annidati fra gli interessi delle multinazionali e le ultime sofisticate tecnologie, fra il<br />

neo-imperialismo di governi che soffocano i diritti umani e civili, e un’economia senza etica che<br />

produce diseguaglianza? È dedicato a “La metamorfosi dei poteri” l’evento inaugurale della<br />

19ª edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma domani mercoledì 3 maggio, a Udine<br />

alle 19:00 nella Chiesa di San Francesco. Sul tema si confronteranno l’economista e<br />

matematico francese Gaël Giraud, la sociologa Maria Rosaria Ferrarese, il filosofo Giovanni<br />

Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Il festival propone a Udine fino a domenica 7 maggio, oltre 80 appuntamenti che vedranno<br />

coinvolte 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo<br />

e dell’informazione. Come sempre, momento centrale del festival sarà la Serata finale del<br />

Premio Terzani che sabato 6 maggio sarà consegnato al vincitore <strong>2023</strong>, il fumettista<br />

Zerocalcare. È “potere” la parola-chiave che incrocerà gli interventi di protagonisti italiani e<br />

internazionali, fra i quali Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca


Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Stefano Massini, Ivan Dimitrijević, Fariborz<br />

Kamkari, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon,<br />

Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Bosković, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino<br />

Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella<br />

Caramore, Giovanni Boniolo, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Pier Aldo Rovatti.<br />

Sempre domani, mercoledì 3 maggio: alle 21, nella Chiesa di San Francesco a Udine si<br />

parla di Afghanistan e del silenzio calato sulle vicende del Paese, oscurato da altre<br />

questioni e priorità che quotidianamente calamitano l’interesse internazionale, a cominciare<br />

dalla guerra in Ucraina. Interverranno il giornalista e inviato di guerra Valerio Pellizzari –<br />

autore del memorabile “Kabul Kabul” (con Ettore Mo, Vallecchi 1989), e di “In battaglia, quando<br />

l’uva è matura” (Laterza 2012), fra i fondatori del Premio Terzani –, Alberto Cairo, in<br />

Afghanistan dal 1990 per il Comitato Internazionale della Croce Rossa e per la Ong italiana<br />

Nove Onlus come fisioterapista per la riabilitazione fisica e l’inclusione socio-economica delle<br />

vittime di guerra; e l’analista e ricercatore Fabrizio Foschini, che ha tradotto e annotato i “Diari<br />

dal carcere” di Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021) e in Afghanistan ha condotto progetti<br />

relativi alla storia orale e alla situazione politica, sociale e culturale del Paese. Se nell’agosto<br />

2021 l’Occidente prometteva di non abbandonare il popolo afgano, oggi tutto sembra congelato<br />

a quei momenti convulsi, mentre il potere talebano, senza risorse e riconoscimenti<br />

internazionali, limita i diritti elementari delle donne e punisce brutalmente in nome dell’Islam.<br />

Sempre nella serata di domani, alle 21 al Teatro San Giorgio va in scena “Alessandro. Un<br />

canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, la produzione Koreja in<br />

coproduzione con Ura Teatro, di Gianluigi Gherzi e del regista e attore Fabrizio<br />

Saccomanno che sul palcoscenico sarà affiancato da Elisa Morciano, Emanuela Pisicchio,<br />

Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic. Proposto in collaborazione con Teatro Contatto 41, lo<br />

spettacolo ricostruisce l’itinerario personale e professionale dello scrittore e giornalista<br />

Alessandro Leogrande, un intellettuale straordinario scomparso prematuramente a soli 40<br />

anni, che con il suo La frontiera (Feltrinelli) era stato finalista del Premio Terzani 2016.<br />

Nato a Taranto e laureato in filosofia a Roma, dopo l’incontro con Goffredo Fofi ha iniziato a<br />

collaborare con la rivista “Lo Straniero” di cui è poi diventato vicedirettore. Collaboratore di<br />

Radio3 e del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto anche per Pagina99, il Riformista,<br />

Internazionale e Minima&moralia, sempre e comunque dalla parte degli ultimi e degli sfruttati,<br />

ovunque ci sia stato un sopruso: nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne del caporalato<br />

pugliese, così come nell’Argentina dei desaparecidos.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


Zerocalcare a Udine per il Premio Terzani. 6 maggio <strong>2023</strong><br />

udine20.it/zerocalcare-udine/<strong>2023</strong>/05/05<br />

5 maggio <strong>2023</strong><br />

Il potere e le sue multiformi, spesso imprendibili declinazioni, ma anche ‘potere’ e i<br />

margini per farci sentire nel nostro tempo al festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> domani, 6 maggio, in<br />

una giornata straordinariamente ricca di incontri, tutti intrecciati con la più viva<br />

attualità. A cominciare dal dialogo (ore 15, Chiesa di San Francesco) che vedrà<br />

protagonista Vera Politkovskaja, a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> per raccontare sua madre, la<br />

giornalista russa Anna Politkovskaja assassinata barbaramente nell’ascensore del suo<br />

condominio il 7 ottobre 2006 e l’anno dopo insignita alla memoria del Premio<br />

Terzani. «Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma<br />

anche per la gente comune. Scriveva la verità, nuda e cruda, su soldati, banditi e civili finiti nel<br />

tritacarne della guerra». Così racconta Vera Politkovskaja, giornalista e autrice televisiva, che<br />

aveva ventisei anni quando sua madre è stata uccisa e per ricordarla ha scritto Una madre. La<br />

vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja (con S. Giudice, Rizzoli<br />

<strong>2023</strong>). Fuoriuscita dalla Russia all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, Vera<br />

Politkovskaja dialogherà in collegamento da remoto con il giornalista Andrea<br />

Filippi, direttore de La Provincia Pavese e membro della Giuria del Premio Terzani.<br />

Sabato 6 maggio a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è la giornata del Premio Letterario internazionale<br />

Tiziano Terzani: la consegna del riconoscimento domani alle 21 al Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine. Il fumetttista Zerocalcare, alias Michele Rech, è il vincitore <strong>2023</strong>per il


graphic novel No Sleep Till Shengal (Bao Publishing). Sarà, come sempre, una serataevento:<br />

al centro del programma il dialogo con il vincitore, una conversazione guidata<br />

dal giornalista e critico letterario Marino Sinibaldi, nella serata condotta dall’attore<br />

Alessandro Lussiana, con la partecipazione della presidente di Giuria del premio, Angela<br />

Terzani Staude. Nel corso della serata la la parte musicale sarà affidata alla Nuova<br />

Orchestra da Camera Ferrucci Busoni diretta dal M.° Massimo Belli, integrato dal violino<br />

solista di Lucio Degani. E si esibirà anche la cantante Nicoletta Taricani, fresca vincitrice<br />

della prima edizione del MANE Award, il premio istituito dal circolo culturale il Mulino a<br />

Nordest per ricordare Claudia Grimaz. No Sleep Till Shengal, l’opera che è valsa a<br />

Zerocalcare il Premio Terzani <strong>2023</strong>, è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del<br />

2021 dall’autore, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal,<br />

documentando le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi. E domani,<br />

dalle 8.30 sempre al Teatro Giovanni da Udine, la premiazione del Concorso Scuole Tiziano<br />

Terzani condotta da Doris Cutrino, con la partecipazione di Folco Terzani. Nel corso della<br />

mattinata la rappresentazione dello spettacolo La primula e il temporale, con gli allievi del<br />

primo anno dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe, diretti dal regista Claudio de Maglio.<br />

L’attualità irrompe domani a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: l’intelligenza artificiale ‘surrogato’ dell’uomo<br />

(e dei lavoratori) nel dialogo (ore 11.30, Chiesa di San Francesco) fra uno dei più<br />

influenti scienziati che nel mondo la studiano, Federico Cabitza, la filosofa Teresa<br />

Numerico e il giornalista Fabio Chiusi, esperto di digitale. L’intelligenza artificiale si è<br />

ritagliata un ruolo enorme, e crescente, nelle vite e nei diritti di ognuno di noi: dal welfare alla<br />

sanità, dalla sicurezza all’istruzione, l’irruzione di chatbot con cui parlare come con un essere<br />

umano, come ChatGPT, ha ulteriormente complicato lo scenario e scatena inquietanti<br />

interrogativi.<br />

L’Iran e la rivoluzione delle donne: a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> domani (ore 16, Chiesa di San<br />

Francesco) il regista iraniano-curdo Fariborz Kamkari ne parla con la ricercatrice e<br />

autrice italo-iraniana Farian Sabahi, il giornalista Alberto Negri, l’artista e attivista<br />

Gianluca Costantini, coordinati dalla la giornalista Luciana Borsatti che al festival<br />

domani (ore 11, Libreria Moderna) presenta il nuovo libro Castelvecchi “Iran. Il tempo<br />

delle donne”, con prefazione di Lucia Goracci e postfazione di Farian Sabahi. Al grido di<br />

Donna Vita Libertà, le ragazze e i ragazzi della Generazione Z hanno dato voce a<br />

un’opposizione trasversale, tale da auto-definirsi “rivoluzione” e investire la stessa legittimità<br />

della Repubblica Islamica. A otto mesi dal suo inizio, quale il bilancio di questa inedita<br />

stagione? Anche il regista Fariborz Kamkari presenterà a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> il suo libro,<br />

“Ritorno in Iran” a mezza strada fra fiction e autobiografia: edito La nave di<br />

Teseo (domenica 7 maggio, ore 11 Libreria Moderna).<br />

E ancora domani al festival si parla dell’impegno civile, fra attivismo e diserzione:<br />

“Protestare o disertare? Immaginando un’alternativa” titola il panel in cui si<br />

confronteranno (ore 10, Chiesa di San Francesco) Annalisa Camilli, Valter Molinaro


e l’eco-attivista di ‘Ultima Generazione’ Simone Ficicchia, che pratica la disobbedienza<br />

civile nonviolenta dal 2022, per esempio attraverso l’incollamento al vetro della Primavera di<br />

Botticelli o l’imbrattamento con vernice lavabile alla Scala di Milano: obiettivo la<br />

sensibilizzazione dell’opinione pubblica per smuovere i governi di fronte al collasso ecologico e<br />

climatico. Modera l’incontro il co-curatore del festival, Álen Loreti.<br />

Alle 11.30 nella Loggia del Lionello una importante anteprima di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: la prima<br />

presentazione pubblica del nuovo libro “Macro Mafia. La multinazionale dei clan che sta<br />

conquistando il mondo”, appena uscito per Rizzoli. Floriana Bulfon, la giornalista che ha<br />

scoperchiato l’infiltrazione della mafia a Roma e il potere dei Casamonica, svela, in<br />

dialogo con la giornalista Luana De Francisco, i segreti del super cartello che domina la<br />

criminalità internazionale e che va dal Sudamerica all’Italia, dall’Olanda agli Emirati, dall’Irlanda<br />

all’ex Jugoslavia.<br />

E ancora, domani al festival: la “cancel culture”, una crociata che rimuove il<br />

‘politicamente scorretto’ nel dialogo fra lo scrittore Christian Raimo e l’accademica<br />

Sergia Adamo (ore 11.30, Oratorio del Cristo): riscrivere, rileggere e manipolare non come<br />

gesto di censura – forse – ma come un modo per mettere in una relazione diversa il presente e<br />

il passato e per poter guardare al futuro.<br />

Alle 15, nella Loggia del Lionello un confronto serrato fra pacifismo e interventismo,<br />

negli anni che hanno riportato la guerra in Europa. La necessità di armare la resistenza<br />

ucraina lo ha monopolizzato e il discorso pubblico, ma chi sono i pacifisti in Italia oggi, e a chi<br />

interessa soffiare sul vento della guerra? Ne ha scritto il giornalista Matteo Pucciarelli nel<br />

suo “Guerra alla guerra” uscito per Laterza, a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> il dialogo coinvolgerà<br />

anche il coordinatore di ‘Pace e disarmo’ Francesco Vignarca e la direttrice del<br />

quotidiano Il Piccolo Roberta Giani.<br />

E ancora domani al festival: la lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti “Quel poco di verità”<br />

(ore 18.30, Oratorio del Cristo): la supposta libertà che ci dà accesso a un mondo di dati<br />

illimitato diventa una nuova specie di prigione. “Infocrazia”: le parole soggettività e libertà<br />

sembrano oggi intrappolate in questo chiaroscuro che il pensiero critico ha il difficilissimo<br />

compito di rendere abitabile, ricavandone quel poco di verità che ci è necessario. Alle 10,<br />

nell’Oratorio del Cristo il filosofo Giovanni Leghissa terrà invece una lezione su “Potere<br />

e sovranità nell’età neo-liberale”, e sempre domani a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> si presentano due<br />

nuovi libri: lo scrittore montenegrino Stefan Boskovic, in dialogo con il giornalista Oscar<br />

D’Agostino responsabile delle pagine cultura del Messaggero Veneto, presenta “Il<br />

ministro” (Bottega Errante, ore 10 Loggia del Lionello), dove immagina, in un ritratto<br />

psichedelico della società contemporanea, i nove turbolenti giorni del ministro della cultura del<br />

Montenegro, Valentino Kova?evi?, dopo l’uccisione accidentale di un’artista durante una<br />

performance. Un vortice che mette in discussione tutto il mondo che ruota attorno al ministro,<br />

mina la sua carriera e coinvolge gli aspetti intimi e familiari della sua vita. Ancora domani si


presenta il nuovo libro del giornalista e scrittore Fabrizio Gatti, Premio Terzani 2008:<br />

appuntamento alle 16.30 nella Loggia del Lionello per sfogliare insieme “Nato sul<br />

confine” (Rizzoli), in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e con le letture di Manuel<br />

Buttus e Roberta Colacino. Al centro, a bordo di una imbarcazione di migranti siriani, la voce<br />

di un bambino non ancora nato, Mabruk, che tutto vede e ci fa vedere, ed è insieme la voce dei<br />

suoi coraggiosi compagni di viaggio, e di tutte le persone cui sia toccato in sorte di<br />

scappare dal proprio Paese in guerra. Ancora da segnalare, domani alle 18 nella Chiesa<br />

di San Francesco, il dibattito su “Teocrazie. La follia di credersi Dio”, che vedrà<br />

protagonisti Annarosa Buttarelli, Rocco D’Ambrosio e Nicola Gasbarro, presidente del<br />

Comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>. Se la religione diventa strumento dell’agire politico e<br />

l’etica pubblica coincide con la morale religiosa, quale spazio rimane alla tolleranza per la<br />

libertà del pensiero? Una riflessione sulla necessità di rendere autonomo il fondamento<br />

dell’autorità civile,e laico l’esercizio del potere


Zerocalcare Premio Terzani<br />

udineoggi.news/<strong>2023</strong>/04/13/con-no-sleep-till-shengal-zerocalcare-si-aggiudica-il-premio-terzani<br />

13 aprile <strong>2023</strong><br />

No Sleep Till Shengal<br />

13.04.<strong>2023</strong> – 08.00 – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) la 19^ edizione del Premio Terzani, riconoscimento istituito e promosso<br />

dall’associazione culturale <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel nome del<br />

giornalista e scrittore fiorentino. Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani<br />

Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un<br />

reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un<br />

universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è<br />

impossibile mettere a tacere”.<br />

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da<br />

Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore,<br />

rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di<br />

retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena<br />

degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde, con cui


condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di<br />

genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente: “Tutta roba che ci<br />

serve pure a noi” scrive Zerocalcare, e aggiunge che quelli sono “i posti in cui bisogna stare…<br />

tra uomini e donne che stanno capovolgendo una società ingiusta e oppressiva radicata da<br />

secoli”. Gli fa eco Angela Terzani: “Esattamente come pensava Tiziano, che partiva per<br />

imparare dagli altri, non certo per distribuire consigli”. No Sleep Till Shengal racconta una<br />

storia che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir<br />

parlare. Zerocalcare lo fa attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire<br />

personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno<br />

capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e<br />

rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle. “Ed è per questa pietà senza retorica –<br />

conclude la motivazione –, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur<br />

conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani<br />

e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo” che la giuria ha deciso di conferire il<br />

Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a No Sleep Till Shengal.<br />

“Tiziano diceva spesso – ha commentato ancora Angela Terzani – che solo chi lascia il cuore<br />

volare è capace di pensare “diversamente”. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno.<br />

L’indagine di Zerocalcare, per la sua autentica curiosità e la sua attenzione verso quelli che di<br />

solito nessuno ascolta, non può che produrre un pensiero “diverso”, certamente non banale né<br />

omologato”.<br />

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il<br />

momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella<br />

sua XIX edizione. «Questo premio – ha commentato il vincitore <strong>2023</strong> – significa davvero molto<br />

per me. Non lo dico per cerimonia. La figura di Tiziano tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli<br />

anni 2000 è stata uno dei pilastri della mia formazione “civica”. Quando iniziavo a cercare una<br />

chiave per leggere il mondo e mi costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi<br />

dei punti cardinali, Tiziano era uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista<br />

per me è stato già come vincere».<br />

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare<br />

gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti <strong>2023</strong>: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita<br />

nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre<br />

Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir:<br />

guerra o pace? (21lettere).<br />

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani <strong>2023</strong> è composta da Enza Campino, Toni<br />

Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore<br />

Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.


ZEROCALCARE Pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito<br />

dopo le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del<br />

2001. Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog<br />

e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti<br />

prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua<br />

generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film<br />

omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo<br />

alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome<br />

(2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017),<br />

Macerie prime – Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare<br />

(2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021).<br />

Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per<br />

Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo<br />

mondo non mi renderà cattivo.<br />

Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi<br />

mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla<br />

Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la sua ultima<br />

pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani <strong>2023</strong>.<br />

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA<br />

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e<br />

dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e<br />

protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.<br />

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin<br />

dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e il<br />

tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere. Utilizzando la forza di una<br />

commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le<br />

paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa<br />

entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo<br />

perenne senso di inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità,<br />

elementari, sboccate, quasi di strada, teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla<br />

soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi<br />

indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi. Un segno capace di<br />

restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto,<br />

perché nessuna parola potrebbe raccontarle.<br />

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri,<br />

pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani<br />

e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria conferisce il Premio Letterario<br />

Internazionale Tiziano Terzani <strong>2023</strong> a Michele Rech-Zerocalcare per No sleep till Shengal.


Vignetta inedita di Zerocalcare dedicata a Tiziano Terzani<br />

udinetoday.it/social/vignetta-inedita-zerocalcare-dedicata-terzani.html<br />

Premio Terzani<br />

L'artista ha voluto così ringraziare di aver ricevuto il Premio Terzani <strong>2023</strong>. La cerimonia di<br />

premiazione si terrà il prossimo 6 maggio e sarà il momento centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

Questa pubblicità terminerà tra null secondiUdineTodayStai ascoltando:<br />

Vignetta inedita di Zerocalcare dedicata a Tiziano Terzani<br />

Zerocalcare ha voluto ringraziare la Giuria del Premio Terzani <strong>2023</strong> con una vignetta<br />

inedita. "È la prima volta che vinco un Premio dedicato a una persona che leggevo da<br />

ragazzino. Strana chiusura del cerchio", si legge nella vignetta.


zerocalcare_terzani<br />

Il giorno della proclamazione Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, aveva dichiarato che<br />

la figura di Tiziano, tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio degli anni 2000, era stata uno dei pilastri<br />

della sua formazione "civica". "Quando iniziavo a cercare una chiave per leggere il mondo e mi


costruivo un pantheon adolescenziale che sapesse indicarmi dei punti cardinali, Tiziano era<br />

uno dei miei riferimenti. Essere incluso nella cinquina finalista per me è stato già come vincere"<br />

aveva detto.<br />

La premiazione<br />

La serata conclusiva della XIX edizione del Premio Letterario internazionale Tiziano<br />

Terzani si terrà sabato 6 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, da sempre momento<br />

centrale del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>. Alle 21 i riflettori saranno puntati sulla consegna del<br />

riconoscimento al vincitore premiato per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing), il racconto<br />

del viaggio compiuto nella primavera del 2021 dall’autore, insieme a una delegazione<br />

italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal, documentando le condizioni di vita e la lotta<br />

della comunità irachena degli ezidi, sopravvissuti al genocidio dell'Isis e protetti dalle milizie<br />

curde. Zerocalcare è stato premiato per aver descritto la "realtà contraddittoria e dolorosissima<br />

della comunità ezida, entrando nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua<br />

narrazione, attraverso un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola; e per una pietà<br />

senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur<br />

conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo, e per la sua capacità di raggiungere i<br />

giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo".


<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

laltrove.com/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-premio-terzani<br />

Corinna Sabbadini 2 maggio <strong>2023</strong><br />

Sguardi e parole sul mondo che cambia<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è quel luogo in cui, camminando fra le vie di Udine, puoi incontrare Gigi Riva e<br />

Francesca Mannocchi, Marc Augé e Miljenko Jergović, Arianna Ciccone e Beppe Severgnini,<br />

Vera Politkovskaja e Lucio Caracciolo. E questi sono solo alcuni dei nomi che negli ultimi 19<br />

anni sono stati ospiti di questo festival internazionale che dal 2005 porta nella città friulana<br />

profondi momenti di riflessione e confronto.<br />

<strong>vicino</strong> o <strong>lontano</strong>?<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> perché in realtà nel mondo in cui viviamo le distanze possono essere abbattute<br />

con un click o elevate con un giro di spalle.<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> sono le due facce di quella medaglia che giriamo spesso a piacimento senza<br />

capire che ruota così velocemente che le due immagini si sovrappongono fino a diventare una<br />

sola.


<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> sono la notizia che riguarda il paese dove viviamo e quella che parla dell’altra<br />

parte del mondo: chi non ha capito che queste notizie hanno lo stesso valore è destinato a<br />

rimanere nel suo “<strong>vicino</strong>” pensando sempre che questo sia migliore del suo “<strong>lontano</strong>”.<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Premio Terzani Udine <strong>2023</strong><br />

Premio Terzani<br />

Sì, perché il Festival – organizzato dall’Associazione Culturale <strong>vicino</strong>/lonano – è nato<br />

dedicando a Tiziano Terzani (uno dei primi giornalisti internazionali che ha saputo cogliere e<br />

interpretare mondi lontani e riportali sulla carta, rendendoli comprensibili e più vicini a chi non li<br />

conosceva) il proprio Premio Letterario Internazionale, che ogni anno viene consegnato nel<br />

corso di una cerimonia che è il momento più importante del Festival.<br />

La giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, ha assegnato la 19^ edizione del Premio<br />

letterario internazionale Tiziano Terzani a Michele Rech (meglio conosciuto come<br />

Zerocalcare) per il suo libro No Sleep Till Shengal (della Bao Publishing) motivando così la<br />

scelta: «Zerocalcare ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal<br />

primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e<br />

l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere».<br />

Che si fa?<br />

Il programma è come sempre denso di ghiotte occasioni per l’alimentazione del nostro cervello:<br />

vai a studiarlo così poi ci vediamo a Udine. Fino a domenica 7 maggio ce n’è per tutti i gusti.<br />

Conferenze, letture, dibattiti, incontri, lezioni, mostre, concorsi per le scuole e spettacoli che<br />

puoi trovare un po’ ovunque in centro città, e che presentano l’attualità attraverso attente<br />

analisi da diversi punti di vista (culturale, sociale, economico, scientifico e geopolitico) con lo<br />

scopo di indagarne le cause e immaginare le conseguenze.<br />

Questa è anche una opportunità sia per rivisitare i “grandi classici” di Udine (la Chiesa di San<br />

Francesco, il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e l’oratorio del Cristo) sia per scoprire luoghi un<br />

po’ nascosti (o spesso chiusi) come la torre di Santa Maria, la stamperia d’arte Albicocco e<br />

Palazzo Morpurgo.<br />

Io ho preso nota delle presentazioni di due libri di Bottega Errante: Il Ministro (sabato 6 maggio<br />

alle 10.00 nella Loggia del Lionello) e Prima che Brežnev morisse (domenica 7, stessa ora


stesso luogo). Poi di “Israele contro Israele” (giovedì 4 maggio alle 16.30 nella Torre di Santa<br />

Maria) e di “Abitare: una costruzione culturale” (subito dopo, sempre lì). E anche “Il senso della<br />

pena: carcere e diritti” (venerdì 5 maggio alle 18.00 nella Loggia del Lionello).<br />

Foto: Incontro con Lucio Caracciolo presso il salone del Popolo all’interno del municipio –<br />

Palazzo d’Aronco.<br />

Credits Photo Luca d’Agostino / Phocus Agency 2022


Zerocalcare sulle orme di Tiziano Terzani<br />

udinetoday.it/eventi/premio-terzani-zerocalcare-<strong>2023</strong>.html<br />

Eventi<br />

La consegna del premio al fumettista. "È un riconoscimento molto importante rispetto al<br />

fumetto, di cui sottolinea il valore come linguaggio letterario"<br />

Zerocalcare sulle orme di Tiziano Terzani<br />

«Sono felice di questo Premio intitolato a Tiziano Terzani, un riferimento prezioso per chi, come<br />

me, verso la fine degli anni Novanta si affacciava sul mondo cercando uno sguardo diverso sui<br />

modelli della società». Lo ha detto oggi a Udine il fumettista Zerocalcare, alias Michele Rech,<br />

vincitore <strong>2023</strong> del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani per il graphic novel No<br />

Sleep Till Shengal (Bao Publishing). «E ci sono altre due ragioni per cui sono felice di questo<br />

Premio – ha spiegato ancora Zerocalcare, affiancato dalla presidente di Giuria Angela Terzani<br />

Staude – È un riconoscimento molto importante rispetto al fumetto, di cui sottolinea il valore<br />

come linguaggio letterario. E nel merito riconosce anche le ragioni per le quali nel 2021<br />

abbiamo scelto di andare nel nord dell’Iraq, e più in generale nella regione mesopotamica:<br />

dove i curdi e altri popoli testano un modello di convivenza che può insegnare molto anche<br />

altrove. Eppure oggi sono pressati dalla minaccia non solo delle bande jihadiste, ma anche di<br />

entità statali come la Turchia e lo stesso Iraq».<br />

Ed è effettivamente la prima volta che un graphic novel viene insignito del Premio Terzani:<br />

«negli ultimi 10-15 anni – ha sottolineato Zerocalcare – molte cose sono cambiate intorno al<br />

fumetto e alla sua percezione. Merito di alcuni reportage a fumetti di grande valore che sono<br />

stati molto letti, e molto venduti. In Italia Gipi ha contribuito fortemente e così il mercato, e i


lettori. Per questo i disegnatori hanno potuto immaginare che il fumetto non sia solo un hobby a<br />

margine del proprio lavoro, ma un’occupazione di cui vivere». E con il fumetto Zerocalcare ha<br />

da sempre un rapporto di forte intimità: «il primo obiettivo – sorride – è di evitare che le<br />

persone escano da un mio libro peggio di come sono entrate. Per questo cerco di prestare<br />

attenzione ad alcune cose: non alimentare gli stereotipi, non inserire elementi divisivi, utilizzare<br />

anche il registro dell’ironia, e fare in modo che tutti possano avere accesso alle informazioni<br />

che permettono di seguire una storia. I miei lavori sono da sempre in continuità con la mia<br />

evoluzione personale, non credo siano estrapolabili dalla mia biografia: che include anche una<br />

attenzione ‘politica’ come parte della mia socialità, quindi di me. Ogni libro ha rappresentato un<br />

momento di svolta interna e lavorare sul Kurdistan mi ha portato a mettere in discussione molte<br />

cose di me, persino a entrare in crisi. I libri che verranno dopo, anche se riprendessi a parlare<br />

dei fatti miei o dei miei amici, saranno sempre consequenziali rispetto alle cose che ho<br />

disegnato e scritto fino ad oggi».


UDINE, al festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> DOMANI 4 maggio le<br />

GEOGRAFIE DEL POTERE con Lucio CARACCIOLO, e<br />

l'IRAN di Luciana BORSATTI. In scena domani sera<br />

APEIROGON, del Premio Terzani 2022 Colum MCCANN<br />

ildiscorso.it/udine-al-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-domani-4-maggio-le-geografie-del-potere-con-lucio-caracciolo-e-liran-diluciana-borsatti-in-scena-domani-sera-apeirogon-del-premio-terzani-2022-colum-mc<br />

ildiscorso 3 maggio <strong>2023</strong><br />

Lucio Caracciolo<br />

UDINE – Le nuove geografie del potere, fra deglobalizzazione e questioni internazionali,<br />

sono al centro della seconda giornata del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in cartellone a Udine fino<br />

a domenica 7 maggio. Di questi temi parlerà domani giovedì 4 maggio (ore 19, Chiesa di<br />

San Francesco) il direttore di Limes Lucio Caracciolo, analista geopolitico fra i più<br />

autorevoli, in dialogo con la giornalista e scrittrice Luciana Borsatti, fresca autrice per<br />

Castelvecchi del saggio Iran. Il tempo delle donne (<strong>2023</strong>). Introdotto dal giurista Guglielmo<br />

Cevolin e organizzatoin collaborazione con Historia e LiMes Club Pn-Ud-Ve, l’incontro entrerà


nel vivo dell’attualità: le distanze tra Usa, Cina e Russia segnalano la crisi del precedente<br />

ordine mondiale a trazione statunitense e allontanano la transizione verso un mondo<br />

multipolare istituzionalizzato, e pacifico. In una parola: deglobalizzazione.<br />

A seguire, alle 21, sempre nella Chiesa di San Francesco, la lettura scenica “Due padri”<br />

tratta da “Apeirogon”, il libro di Colum McCann vincitore del Premio Terzani 2022: in<br />

scena gli attori Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana. A grande richiesta da<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> 2022, una testimonianza e un messaggio più che mai necessari, in Israele e<br />

altrove: abbracciarsi, tenersi la mano, guardarsi negli occhi, ascoltarsi. Due padri e lo stesso<br />

dolore, la stessa forza. Parole di odio che provano a diventare parole di pace. Massimo<br />

Somaglino, attore, autore e regista teatrale, è direttore artistico del Teatri Stabil Furlan.<br />

Alessandro Lussiana collabora stabilmente con la compagnia del Teatro dell'Elfo di Milano. Al<br />

festival condurrà la Serata finale del Premio Terzani <strong>2023</strong>.<br />

È dedicato alla questione israeliana l’incontro del pomeriggio, “Israele contro Israele”<br />

(alle 16.30 in Torre Santa Maria), tema dell’ultimo numero di Limes. Interverrà il direttore<br />

della rivista Lucio Caracciolo, in dialogo con il giurista Guglielmo Cevolin, il redattore di<br />

LiMes Fabrizio Maronta eil sociologo Nicola Strizzolo. Una analisi che partirà dalle<br />

manifestazioni di piazza contro la riforma della giustizia proposta dal Governo Netaniahu, per<br />

ampliare lo sguardo sull'area mediorientale, con particolare riferimento a Iran, Arabia Saudita,<br />

Emirati Arabi Uniti ed Egitto, senza trascurare il ruolo degli Stati Uniti.


Sempre domani, alle 18.00 in Torre di Santa Maria si parlerà di “Abitare: una costruzione<br />

culturale”, con l’antropologo Andrea Staid in dialogo con Paolo Bon, presidente<br />

dell’Ordine degli Architetti di Udine. "Abitare è naturale, è il primo dei diritti di ogni individuo"<br />

– scrisse Jean Nouvel - e Andrea Staid si interroga da sempre su come esercitare questo<br />

diritto. Sempre alle 18.00, nel Salone del Popolo, focus sul “Nichilismo del potere nella<br />

cultura russa”: il filosofo Ivan Dimitrijevic, docenteall’Università di Varsavia e autore di molti<br />

saggi, dialogherà con Beatrice Bonato, presidente della Sezione FVGdella Società<br />

Filosofica Italiana. Lo “scontro di civiltà” presentato da alcuni intellettuali russi come la ragione<br />

profonda della guerra contro l’Ucraina suona inquietante, ma in qualche modo aiuta a capire la<br />

rilevanza della cultura per la politica. Si partirà da qui per delineare gli aspetti fondamentali<br />

dell’ideologia del potere in Russia nel suo debito con la categoria di nichilismo, l’idea di una<br />

missione messianica del popolo e l’indifferenza alla vita del corpo.<br />

Sempre alle 18, riflettori su un tema di estrema attualità, “Donne al governo”, nel dialogo<br />

tra le docenti di Letterature comparate Sergia Adamo, del comitato scientifico di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, e di Diritto del lavoro Roberta Nunin e la giornalista Fabiana Martini, già<br />

vicesindaca di Trieste e autrice del libro Il governo delle donne. Viaggio tra le amministratrici<br />

locali italiane (Vita Activa Nuova 2022). Solo il 15% delle città italiane sono guidate da donne:<br />

in nessun Comune superiore ai 200 mila abitanti c’è in questo momento una sindaca. Le<br />

istituzioni sono ancora dominate da logiche monosessuate. In un viaggio attraverso l’Italia,<br />

Fabiana Martini ha intervistato 21 amministratrici locali che, pur nella fatica di frequentare<br />

luoghi e tempi a misura di maschio, fanno intravvedere modi diversi di esercitare la<br />

responsabilità.<br />

E ancora domani alle 18, nel Sagrato di San Francesco “GO towards”, presentazione del<br />

progetto internazionale – di cui la Compagnia Arearea è capofila – che indaga il concetto di<br />

confine con il linguaggio universale della danza, alla ricerca di una cultura trans-frontaliera. La<br />

presentazione sarà accompagnata dall’azione performativa Crossing line con Roberto<br />

Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

PRESS Vuesse&c


Vicino/<strong>lontano</strong> oggi al via a Udine parlando di metamorfosi<br />

dei poteri<br />

friulivg.com/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-oggi-al-via-a-udine-parlando-di-metamorfosi-dei-poteri<br />

Giuseppe Longo <strong>2023</strong>-05-03<br />

Dove si nascondono e come agiscono i nuovi poteri, sempre più invisibili, annidati fra gli<br />

interessi delle multinazionali e le ultime sofisticate tecnologie, fra il neo-imperialismo di governi<br />

che soffocano i diritti umani e civili, e un’economia senza etica che produce diseguaglianza? È<br />

dedicato a “La metamorfosi dei poteri” l’evento inaugurale della 19ª edizione del festival<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma oggi, 3 maggio, a Udine alle 19 nella Chiesa di San Francesco.<br />

Sul tema si confronteranno l’economista e matematico francese Gaël Giraud, la sociologa<br />

Maria Rosaria Ferrarese, il filosofo Giovanni Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro,<br />

presidente del comitato scientifico di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>. All’inaugurazione della 19ª edizione<br />

saranno presenti anche il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, il rettore del’Università di<br />

Udine Roberto Pinton, la presidente e curatrice del festival Paola Colombo e la co-curatrice<br />

Franca Rigoni.<br />

Gaël Giraud<br />

Il festival propone a Udine fino a domenica 7 maggio, oltre 80 appuntamenti che vedranno<br />

coinvolte 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e<br />

dell’informazione. Come sempre, momento centrale del festival sarà la Serata finale del Premio<br />

Terzani che sabato 6 maggio sarà consegnato al vincitore <strong>2023</strong>, il fumettista Zerocalcare. È<br />

“potere” la parola-chiave che incrocerà gli interventi di protagonisti italiani e internazionali, fra i<br />

quali Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David<br />

Reynolds, Farian Sabahi, Stefano Massini, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Fabrizio Gatti,


Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico<br />

Cabitza, Stefan Bosković, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani,<br />

Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo,<br />

Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Pier Aldo Rovatti.<br />

Zerocalcare<br />

Sempre oggi, alle 21, ancora nella Chiesa di San Francesco, si parla di Afghanistan e del<br />

silenzio calato sulle vicende del Paese, oscurato da altre questioni e priorità che<br />

quotidianamente calamitano l’interesse internazionale, a cominciare dalla guerra in Ucraina.<br />

Interverranno il giornalista e inviato di guerra Valerio Pellizzari – autore del memorabile “Kabul<br />

Kabul” (con Ettore Mo, Vallecchi 1989), e di “In battaglia, quando l’uva è matura” (Laterza<br />

2012), fra i fondatori del Premio Terzani –, Alberto Cairo, in Afghanistan dal 1990 per il<br />

Comitato Internazionale della Croce Rossa e per la Ong italiana Nove Onlus come<br />

fisioterapista per la riabilitazione fisica e l’inclusione socio-economica delle vittime di guerra; e<br />

l’analista e ricercatore Fabrizio Foschini, che ha tradotto e annotato i “Diari dal carcere” di<br />

Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021) e in Afghanistan ha condotto progetti relativi alla storia<br />

orale e alla situazione politica, sociale e culturale del Paese. Se nell’agosto 2021 l’Occidente<br />

prometteva di non abbandonare il popolo afgano, oggi tutto sembra congelato a quei momenti<br />

convulsi, mentre il potere talebano, senza risorse e riconoscimenti internazionali, limita i diritti<br />

elementari delle donne e punisce brutalmente in nome dell’Islam.<br />

Sempre nella serata odierna, alle 21, al Teatro San Giorgio va in scena “Alessandro. Un canto<br />

per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, la produzione Koreja in coproduzione con Ura<br />

Teatro, di Gianluigi Gherzi e del regista e attore Fabrizio Saccomanno che sul palcoscenico<br />

sarà affiancato da Elisa Morciano, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic.<br />

Proposto in collaborazione con Teatro Contatto 41, lo spettacolo ricostruisce l’itinerario


personale e professionale dello scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, un intellettuale<br />

straordinario scomparso prematuramente a soli 40 anni, che con il suo La frontiera (Feltrinelli)<br />

era stato finalista del Premio Terzani 2016. Nato a Taranto e laureato in filosofia a Roma, dopo<br />

l’incontro con Goffredo Fofi ha iniziato a collaborare con la rivista “Lo Straniero” di cui è poi<br />

diventato vicedirettore. Collaboratore di Radio3 e del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto<br />

anche per Pagina99, il Riformista, Internazionale e Minima&moralia, sempre e comunque dalla<br />

parte degli ultimi e degli sfruttati, ovunque ci sia stato un sopruso: nei ghetti dei migranti, persi<br />

nelle campagne del caporalato pugliese, così come nell’Argentina dei desaparecidos.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


Vicino/<strong>lontano</strong>, a Udine emozionante anteprima con le foto<br />

che raccontano il tragico assedio di Mariupol<br />

friulivg.com/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-a-udine-emozionante-anteprima-con-le-foto-che-raccontano-il-tragico-assedio-di-mariupol<br />

Giuseppe Longo <strong>2023</strong>-04-30<br />

Hits: 5<br />

Sarà inaugurata martedì prossimo, alle 18.30 a Udine, nello Spazio espositivo Make, dove<br />

resterà visitabile fino all’11 maggio, la mostra fotografica “Mariupol Diary”, lo straordinario<br />

racconto per immagini delle lunghe settimane di assedio della città ucraina nella primavera<br />

2022, accerchiata dalle truppe russe e colpita quotidianamente con bombardamenti che hanno<br />

stremato la popolazione civile. La documentazione di quanto avveniva nelle strade della città<br />

per la prima volta arriva in Italia, emozionante evento di anteprima del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di<br />

Udine, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Evgeny Sosnovsky<br />

Il percorso espositivo, a cura di Michele Guerra, è coprodotto da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi<br />

Orizzonti e Make ed è firmato dal fotoreporter Evgeny Sosnovsky, cittadino di Mariupol, che<br />

aveva già realizzato una memorabile testimonianza fotografica di quanto accaduto nella<br />

primavera del 2014, quando la sua città fu attaccata per la prima volta dalle forze separatiste<br />

filorusse. «Mariupol – spiega Sosnovsky – era una città con un passato prestigioso, un<br />

presente vivo e grandi piani per il futuro. Era divenuta una straordinaria vetrina della rinascita<br />

del Donbass ucraino. Oggi è difficile trovare una famiglia che non abbia un parente, un


conoscente o un amico tra i morti causati dall’assedio russo del 2022. Raccontare ciò che<br />

sappiamo è molto importante: queste storie rappresentano ciò che tutti dobbiamo conoscere,<br />

ciò che tutti dovremmo ricordare».<br />

Sosovsky è rimasto nella sua città per tutti i 65 giorni del terribile assedio della primavera 2022,<br />

determinato a documentare gli effetti delle distruzioni, e a ritrarre uomini, donne, anziani e<br />

bambini nella loro quotidiana resistenza all’orrore. In esposizione il pubblico troverà cinquanta<br />

fotografie in bianco e nero, cifra espressiva che Evgeny Sosnovsky ha scelto per il suo<br />

reportage, un lungo e commovente lavoro fatto di cortili trasformati in cucine improvvisate, di<br />

neve da raccogliere e sciogliere per ottenere l’acqua, di buio e candele artigianali divenute<br />

sfondo delle deflagrazioni. Eppure, in questo abisso non vi sono tracce di disperazione, solo<br />

piena dignità: i volti degli abitanti di Mariupol rivelano timidi sorrisi e sguardi di sollievo, cui<br />

l’obiettivo fotografico restituisce la forte, illusoria speranza della sopravvivenza. «Molti di noi<br />

non vogliono nemmeno menzionare quei giorni, quelle settimane e quei mesi – racconta<br />

ancora Evgeny Sosnovsky -. Cerchiamo di dimenticare per cancellare l’orrore. Invece, è<br />

importante parlarne, perché le nostre testimonianze sono una prova inconfutabile dei terribili<br />

crimini militari commessi dalla Federazione Russa contro il nostro Paese e contro i miei<br />

concittadini».<br />

La mostra sarà visitabile dalle 17 alle 19.30 mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 maggio, dalle<br />

10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 maggio, e ancora<br />

dalle 17 alle 19.30 nelle ultime tre giornate di esposizione, martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11<br />

maggio. Ingresso libero, info <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


***<br />

Nel pomeriggio di martedì 2 maggio sono previsti in calendario altri eventi che faranno<br />

da Anteprima all’avvio di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong>, che aprirà ufficialmente mercoledì 3<br />

maggio: a cominciare dalla mostra fotografica “Popoli in Movimento”, che apre alle 17 a<br />

Palazzo Morpurgo e include scatti realizzati negli ultimi 12 anni nel Mar Mediterraneo,<br />

nel Mar Egeo, in Serbia, in Nord Macedonia, in Bosnia, in Italia, in Grecia, in Croazia, e<br />

che arrivano a ritrarre i profughi della guerra in Ucraina dal febbraio 2022. Francesco<br />

Malavolta presenterà la mostra sabato 6 maggio, alle 10, in Torre di Santa Maria (via<br />

Zanon 2). “Popoli in Movimento” è un progetto di Banca Etica che fa tappa al festival<br />

grazie alla collaborazione con il Gruppo di Iniziativa Territoriale dei soci di Banca Etica<br />

Udine e con TEDxVicenza. E alle 19.30, nello Spazio 35 di via Caterina Percoto, apre la<br />

mostra “Il mio sguardo”, un progetto artistico di sensibilizzazione contro la violenza<br />

sulle donne. La mostra raccoglie otto quadri di Augusta Parizzi ed è organizzata in<br />

collaborazione con l’Associazione IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Interverranno,<br />

con l’artista Augusta Parizzi, Alice Boeri e Maddalena Bosio.<br />

Sempre martedì 2 maggio, alle 19.30 nella Libreria Friuli si presenta la casa editrice<br />

Settenove, nata nel 2013 con l’obiettivo di contribuire alla diffusione di una cultura delle<br />

differenze e delle pari opportunità. Con la fondatrice Monica Martinelli partecipano<br />

all’incontro Irene Greco e Sara Rosso.<br />

Infine, alle 20, al Cinema Visionario la proiezione del film “Trieste è bella di notte”, di<br />

Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre. Prodotto da ZaLab Film e proposto da<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> in collaborazione con Medici Senza Frontiere e CEC Centro Espressioni<br />

Cinematografiche, il film indaga il tema dei confini e delle procedure di respingimento<br />

dei richiedenti asilo, spesso irrispettose dei diritti umani e civili. Dopo la proiezione è in<br />

programma l’incontro con uno dei registi, Stefano Collizzolli, in dialogo con gli operatori<br />

di MSF Alessandro Barberio, Yannick Julliot e Chiara Pravisani.<br />

Info e programma: <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

—^—<br />

In copertina e all’interno due scatti molto significativi dell’ucraino Evgeny Sosnovsky.


Vicino/Lontano: venerdì 5 maggio Francesca Mannocchi<br />

ilpopolopordenone.it/Cultura-e-Spettacoli/Vicino-Lontano-venerdi-5-maggio-Francesca-Mannocchi<br />

Cultura e Spettacoli<br />

La guerra in Ucraina è al centro di venerdì 5 maggio: alle 18.30 la lezione del prof. David<br />

Reynolds, professore emerito di Storia internazionale all’Università di Cambridge su “Europa in<br />

armi: dalle guerre mondiali all’Ucraina”; alle 21 Francesca Mannocchi interviene su “Storia<br />

come arma, dai Balcani alla Russia di Putin” (foto: Francesca Mannocchi by Chiara Pasqualini)<br />

Un saldo filo rosso fra la storia e l’attualità, per leggere il nostro tempo e gli accadimenti<br />

in presa diretta, nel cartellone del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine domani, venerdì 5<br />

maggio. A cominciare dalla lezione magistrale che terrà, alle 18 nella Chiesa di San<br />

Francesco, lo storico David Reynolds, professore emerito di Storia internazionale<br />

all’Università di Cambridge e fellow della British Academy: “Europa in armi: dalle guerre<br />

mondiali all’Ucraina” è il titolo dell’intervento proposto a cura dell’Università di Udine e<br />

dell’Associazione culturale Friuli Storia, che promuovono un ciclo di incontri accademici<br />

dello storico inglese sull’eredità dei conflitti in Europa.Introdurrà lo storico Tommaso Piffer. La<br />

mappa dell'Europa è cambiata enormemente nell'ultimo secolo, più spesso la trasformazione è<br />

stata il risultato involontario di conflitti che hanno avuto effetti devastanti sulla vita di milioni di<br />

persone e hanno ridisegnato la geografia e gli equilibri politici del continente. Uno dei massimi<br />

esperti al mondo di storia europea spiega questa evoluzione in quattro momenti cruciali<br />

della storia europea: la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda,<br />

e ora la guerra in Ucraina.<br />

E della “Storia come arma, dai Balcani alla Russia di Putin” si parlerà, domani sera alle<br />

21 nella Chiesa di San Francesco, con il dialogo che vedrà protagonisti la giornalista e<br />

saggista Francesca Mannocchi, a lungo inviata in Ucraina, e l’editorialista e storico<br />

contemporaneista Guido Crainz, coordinati dal critico letterario Marino Sinibaldi,<br />

direttore della Festa del libro e della lettura “Libri come” di Roma, componente di Giuria del<br />

Premio Terzani. L’invasione dell’Ucraina, sin dal discorso con cui Putin la annunciava, ha<br />

portato in primo piano l’uso della storia come arma, l’imposizione di una visione deformata del<br />

passato per giustificare politiche nazionalistiche aggressive. In tema di guerra, Francesca<br />

Mannocchi firma anche la recentissima riedizione, per Round Robin, del libro “Se chiudo gli<br />

occhi. La guerra in Siria vista con gli occhi dei bambini”, illustrato dai disegni dell’illustratrice<br />

Diala Brisly.<br />

Torna domani, dalle 8.15 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il progetto formativo per le<br />

scuole “Il piacere della legalità?”, giunto al traguardo della sua XVI edizione, dedicata a<br />

Pierluigi di Piazza. Momento culminante è come sempre il matinée del venerdì, coordinato da<br />

Liliana Mauro e Chiara Tempo. A teatro i ragazzi della Rete presenteranno i risultati delle


loro attività e si confronteranno con testimoni che difendono i valori di libertà e legalità,<br />

anche a rischio della propria vita. Il progetto ha coinvolto dodici istituti scolastici di Udine,<br />

San Daniele e Gemona del Friuli. Fra gli ospiti domani anche Lucia Castellano, direttrice<br />

generale per l’Esecuzione Penale Esterna, e i giornalisti Fabrizio Gatti e Francesca<br />

Mannocchi, Dj Tubet e la giovane madre Marta De Monte.<br />

Lucia Castellano, alle 18.30 in Loggia del Lionello, sarà anche protagonista di un dialogo<br />

con la giornalista Luana De Francisco, sul tema “Il senso della pena: diritti e carcere”.<br />

Sono molte le carceri italiane che violano i principi costituzionali della dignità e del recupero dei<br />

detenuti, fra sovraffollamento insostenibile, condizioni igienico-sanitarie disumane, violenza e<br />

abbrutimento, sprechi di risorse economiche e sociali. Un sistema carcerario così<br />

profondamente ingiusto e così distante dai suoi veri scopi certamente non realizza il senso<br />

della pena, così come dalla carta costituzionale.<br />

E ancora, domani alle 18, nella Torre di Santa Maria si parlerà di “Elon Musk, l’uomo che<br />

vuole risolvere il futuro”, con lo studioso e docente universitario Fabio Chiusi, autore<br />

dell’omonimo saggio per Bollati Boringhieri, e con il giornalista scientifico Roberto Manzocco.<br />

Elon Musk è uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, le sue iniziative sembrano<br />

alimentare un “culto” della sua persona e sfuggono a un reale controllo pubblico, critico e su<br />

base democratica, e proprio da questa considerazione prende avvio l’attenta analisi di Fabio<br />

Chiusi.<br />

Alle 19.30 in San Francesco l’incontro dedicato al “Potere perduto dei giovani”,<br />

coordinato dal sociologo Stefano Allievi. Si confronteranno la poetessa, rapper e<br />

scrittrice Wissal Houbabi, nata in Marocco e italiana di adozione, con il sociologo Maurizio<br />

Merico, la demografa Maria Letizia Tanturri e la presidente di LegaCoopFVG Michela<br />

Vogrig. In una società demograficamente sempre più vecchia, si sta erodendo<br />

progressivamente lo spazio - anche culturale e sociale - a disposizione dei giovani. Assistiamo<br />

a un rovesciamento storico: in tutti i campi è proprio chi ha meno futuro davanti a sé che ne<br />

determina la direzione.<br />

A <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> domani, ancora: del “Potere simbolico” tratterà la lezione<br />

dell’antropologo Tiziano Possamai (ore 18, Spazio 35) introdotta da Gino Colla, mentre alle<br />

18 nel Salone del Popolo si parla de S'intelligèntzia de Elias: un caso letterario dalla<br />

Sardegna, un incontro sulla letteratura in lingua minoritaria a partire dal giallo distopico di<br />

Giuseppe Corongiu, ambientato fra il 2030 e il 2038. Con l’autore, nell’incontro a cura di<br />

ARLeF - Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, dialogheranno Gianluca Franco e Gabriele<br />

Zanello, letture di Paolo Mutti.<br />

E domani sera, alle 21, i nuovi progetti del movimento di liberazione curda saranno<br />

raccontati, alle 21 nella Loggia del Lionello, dalla giornalista e attivista tedesca Havin<br />

Guneser, in dialogo con il ricercatore Federico Venturini. “Oltre lo Stato: un esperimento al


femminile in Kurdistan” titola il dialogoche racconta la vitalità del movimento di liberazione<br />

curdo, unito sotto lo slogan "Jin, Jiyan, Azadî” - Donna, Vita, Libertà e la sua nuova<br />

progettualità contro l’oppressione di donne e minoranze. Havin Guneser è una delle<br />

portavoce dell‘Iniziativa Internazionale “Libertà per Abdullah Öcalan-Pace in Kurdistan”<br />

ed è autrice di Art of Freedom: Brief History of Kurdish Liberation Movement (PM Press 2021),<br />

testo che sta facendo il giro del mondo per chiarezza e prospettive.<br />

Sempre domani, alle 21 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine la lezione magistrale<br />

dell’editorialista Beppe Severgnini in occasione della Graduation dell’Executive Master in<br />

Business Administration, evento organizzato dall’Università degli Studi di Udine in<br />

collaborazione con Confindustria Udine. La serata prevede un breve talk show con alcuni degli<br />

allievi che hanno completato il Master, la lectio magistralis di Beppe Severgnini, la graduation e<br />

infine un brindisi offerto a tutti i partecipanti.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


festival <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong><br />

udineoggi.news/<strong>2023</strong>/05/02/la-metamorfosi-dei-poteri-inaugura-la-19a-edizione-del-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

2 maggio <strong>2023</strong><br />

02.05.<strong>2023</strong> – 10.49 – Dove si nascondono e come agiscono i nuovi poteri, sempre più<br />

invisibili, annidati fra gli interessi delle multinazionali e le ultime sofisticate tecnologie, fra il<br />

neo-imperialismo di governi che soffocano i diritti umani e civili, e un’economia senza etica che<br />

produce diseguaglianza? È dedicato a “La metamorfosi dei poteri” l’evento inaugurale della<br />

19ª edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma domani mercoledì 3 maggio, a Udine<br />

alle 19:00 nella Chiesa di San Francesco. Sul tema si confronteranno l’economista e<br />

matematico francese Gaël Giraud, la sociologa Maria Rosaria Ferrarese, il filosofo Giovanni<br />

Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Il festival propone a Udine fino a domenica 7 maggio, oltre 80 appuntamenti che vedranno<br />

coinvolte 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo<br />

e dell’informazione. Come sempre, momento centrale del festival sarà la Serata finale del<br />

Premio Terzani che sabato 6 maggio sarà consegnato al vincitore <strong>2023</strong>, il fumettista<br />

Zerocalcare. È “potere” la parola-chiave che incrocerà gli interventi di protagonisti italiani e<br />

internazionali, fra i quali Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca


Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Stefano Massini, Ivan Dimitrijević, Fariborz<br />

Kamkari, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon,<br />

Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Bosković, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino<br />

Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella<br />

Caramore, Giovanni Boniolo, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Pier Aldo Rovatti.<br />

Sempre domani, mercoledì 3 maggio: alle 21, nella Chiesa di San Francesco a Udine si<br />

parla di Afghanistan e del silenzio calato sulle vicende del Paese, oscurato da altre<br />

questioni e priorità che quotidianamente calamitano l’interesse internazionale, a cominciare<br />

dalla guerra in Ucraina. Interverranno il giornalista e inviato di guerra Valerio Pellizzari –<br />

autore del memorabile “Kabul Kabul” (con Ettore Mo, Vallecchi 1989), e di “In battaglia, quando<br />

l’uva è matura” (Laterza 2012), fra i fondatori del Premio Terzani –, Alberto Cairo, in<br />

Afghanistan dal 1990 per il Comitato Internazionale della Croce Rossa e per la Ong italiana<br />

Nove Onlus come fisioterapista per la riabilitazione fisica e l’inclusione socio-economica delle<br />

vittime di guerra; e l’analista e ricercatore Fabrizio Foschini, che ha tradotto e annotato i “Diari<br />

dal carcere” di Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021) e in Afghanistan ha condotto progetti<br />

relativi alla storia orale e alla situazione politica, sociale e culturale del Paese. Se nell’agosto<br />

2021 l’Occidente prometteva di non abbandonare il popolo afgano, oggi tutto sembra congelato<br />

a quei momenti convulsi, mentre il potere talebano, senza risorse e riconoscimenti<br />

internazionali, limita i diritti elementari delle donne e punisce brutalmente in nome dell’Islam.<br />

Sempre nella serata di domani, alle 21 al Teatro San Giorgio va in scena “Alessandro. Un<br />

canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, la produzione Koreja in<br />

coproduzione con Ura Teatro, di Gianluigi Gherzi e del regista e attore Fabrizio<br />

Saccomanno che sul palcoscenico sarà affiancato da Elisa Morciano, Emanuela Pisicchio,<br />

Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic. Proposto in collaborazione con Teatro Contatto 41, lo<br />

spettacolo ricostruisce l’itinerario personale e professionale dello scrittore e giornalista<br />

Alessandro Leogrande, un intellettuale straordinario scomparso prematuramente a soli 40<br />

anni, che con il suo La frontiera (Feltrinelli) era stato finalista del Premio Terzani 2016.<br />

Nato a Taranto e laureato in filosofia a Roma, dopo l’incontro con Goffredo Fofi ha iniziato a<br />

collaborare con la rivista “Lo Straniero” di cui è poi diventato vicedirettore. Collaboratore di<br />

Radio3 e del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto anche per Pagina99, il Riformista,<br />

Internazionale e Minima&moralia, sempre e comunque dalla parte degli ultimi e degli sfruttati,<br />

ovunque ci sia stato un sopruso: nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne del caporalato<br />

pugliese, così come nell’Argentina dei desaparecidos.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


Il Festival Vicino/Lontano a Udine: programma, ospiti e il<br />

Premio Terzani<br />

radiopuntozero.it/il-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-a-udine-programma-ospiti-e-il-premio-terzani<br />

4 maggio <strong>2023</strong><br />

Inaugurata ufficialmente con “La metamorfosi dei poteri” la XIX edizione di Vicino/Lontano a<br />

Udine<br />

Fino al 7 maggio, oltre 80 appuntamenti tra incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze,<br />

lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni che occuperanno per quattro intense giornate il<br />

centro storico della città e alcuni dei suoi edifici più suggestivi e che vedranno coinvolte 200<br />

personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e<br />

dell’informazione. È “potere” la parola-chiave che incrocerà gli interventi di protagonisti italiani<br />

e internazionali, fra i quali Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca<br />

Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Stefano Massini, Ivan Dimitrijevic, Fariborz<br />

Kamkari, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon,<br />

Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino<br />

Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella<br />

Caramore, Giovanni Boniolo, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Pier Aldo Rovatti.<br />

Qui un approfondimento con la Presidente del Festival Franca Rigoni:<br />

Clicca qui per riascoltare l'intervista<br />

Durante l’inaugurazione, si sono confrontati nella Chiesa di San Francesco, cornice dell’evento,<br />

l’economista e matematico francese Gaël Giraud, la sociologa Maria Rosaria Ferrarese, il<br />

filosofo Giovanni Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico<br />

di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Giovedì 4 maggio<br />

Le nuove geografie del potere, fra deglobalizzazione e questioni internazionali, sono al centro<br />

della seconda giornata del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>. Questa sera il direttore di Limes Lucio<br />

Caracciolo parlerà del tema Deglobalizzazione. Una nuova geografia del potere. In dialogo<br />

con la giornalista Luciana Borsatti, fresca autrice per Castelvecchi del saggio “Iran. Il tempo<br />

delle donne”, che presenterà sabato 6 maggio al festival.<br />

Alle 21 la lettura scenica “Due padri” tratta da “Apeirogon”, il libro di Colum McCann<br />

vincitore del Premio Terzani 2022: protagonisti saranno gli attori Massimo Somaglino e<br />

Alessandro Lussiana. Collegato alla questione israeliana l’incontro del pomeriggio, Israele<br />

contro Israele, tema dell’ultimo numero di Limes. Interverrà il direttore Lucio Caracciolo. Al<br />

festival domani farà tappa anche il filosofo Ivan Dimtrijevic, ordinario all’Università di Varsavia,<br />

per un approfondimento dedicato al “Nichilismo del potere nella cultura russa”. Dialogherà


con Beatrice Bonato, presidente della sezione FVG Società Filosofica Italiana.<br />

Si parlerà di “Donne al governo”, tema dell’ultimo libro della giornalista Fabiana Martini, e del<br />

diritto di “Abitare”, con l’antropologo Andrea Staid e il presidente dell’Ordine degli Architetti di<br />

Udine, Paolo Bon. Alle 18, sul sagrato di San Francesco “GO towards”, presentazione del<br />

progetto e azione performativa Crossing line con Roberto Cocconi e i danzatori della<br />

Compagnia Arearea.<br />

Venerdì 5 maggio<br />

Un saldo filo rosso fra la storia e l’attualità, per leggere il nostro tempo e gli accadimenti in<br />

presa diretta, nel cartellone del festival domani, venerdì 5 maggio. A cominciare dalla lezione<br />

magistrale dello storico David Reynolds, domani alle 18 a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> grazie<br />

all’Università di Udine e a Friuli Storia, le guerre che disegnano l’Europa, dal secolo breve<br />

all’Ucraina. Introduce lo storico Tommaso Piffer. E sempre domani, alle 21 nella Chiesa di San<br />

Francesco, la “storia come arma’ nel dialogo fra Guido Crainz e Francesca Mannocchi,<br />

coordinato da Marino Sinibaldi.<br />

Torna domattina, dalle 8.15 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, “II piacere della legalità?”,<br />

mattinata conclusiva del progetto formativo per le scuole: alla XVI edizione, dedicata a Pierluigi<br />

di Piazza, anche Lucia Castellano, direttrice generale per l’Esecuzione Penale Esterna – che<br />

alle 18.30 dialogherà del ‘senso della pena con Luana De Francisco i giornalisti Fabrizio Gatti e<br />

Francesca Mannocchi, Dj Tubet, Federica Sansevero e Marta De Monte.<br />

Si parla di “Elon Musk, l’uomo che vuole risolvere il futuro”, con lo studioso Fabio Chiusi,<br />

autore di un saggio in tema per Bollati Boringhieri, e Roberto Manzocco (ore 18, Torre di Santa<br />

Maria), e del “Potere simbolico” con la lezione dell’antropologo Tiziano Possamai (ore 18,<br />

spazio 35). Alle 19.30 il confronto sul “potere perduto dei giovani” coordinato dal sociologo<br />

Stefano Allievi con Wissal Houbabi, Maurizio Merico, Maria Letizia Tanturri e Michela Vogrig. E<br />

domani sera, alle 21, i nuovi progetti del movimento di liberazione curda raccontati dalla<br />

giornalista e attivista tedesca Havin Guneser, in dialogo con il ricercatore Federico Venturini. E<br />

sempre alle 21 la lezione dell’editorialista Beppe Severgnini in occasione della Graduation<br />

dell’Executive Master in Business Administration dell’Università di Udine.<br />

Sabato 6 maggio<br />

Come sempre, momento centrale del festival sarà la Serata finale del Premio Terzani che<br />

sabato 6 maggio sarà consegnato al vincitore <strong>2023</strong>, il fumettista Zerocalcare. Per saperne di<br />

più sul vincitore e sul premio: <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/premioterzani<br />

Per il programma completo: www.<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma


Il fumettista Zerocalcare riceve oggi a Udine il Premio Terzani<br />

rtvslo.si/capodistria/radio-capodistria/notizie/cultura/il-fumettista-zerocalcare-riceve-oggi-a-udine-il-premio-terzani/667161<br />

Al festival di Udine <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, 80 appuntamenti sul tema del "Potere" che si concludono<br />

domani, quella di oggi è la giornata del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, intitolato<br />

alla memoria del noto scrittore e reporter fiorentino scomparso nel 2004: la consegna del<br />

riconoscimento, promosso dall'associazione culturale <strong>vicino</strong> /<strong>lontano</strong> con la famiglia Terzani,<br />

stasera alle 21 al Teatro Nuovo. Il fumettista Zerocalcare, alias Michele Rech, è il vincitore della<br />

19/a edizione con la graphic novel "No Sleep Till Shengal", il racconto di un viaggio coraggioso che<br />

l'autore ha fatto con una delegazione italiana nel nord dell'Iraq, per documentare le condizioni di<br />

vita della comunità yazida, perseguitata da secoli e sopravvissuta al genocidio dell'Isis, protetta<br />

dalle milizie curde. Un reportage a fumetti che contiene fin dalla prima tavola "l'impegno di una<br />

coscienza che è impossibile mettere a tacere", e un'indagine capace "di raggiungere i giovani e i<br />

meno giovani con un linguaggio contemporaneo", si sottolinea nella motivazione.<br />

La cerimonia, che vedrà il vincitore in dialogo con il giornalista e critico Marino Sinibaldi e gli<br />

interventi musicali della Nuova orchestra da camera Ferruccio Busoni, si colloca al termine di una<br />

penultima giornata del festival ricca di incontri, tutti nel segno della più viva attualità. A cominciare<br />

dall'appuntamento con Vera Politkovskaja, ospite a Udine per raccontare sua madre Anna, la<br />

giornalista russa assassinata nel 2006 e l'anno dopo insignita del Premio Terzani alla memoria. E<br />

sempre oggi l'Iran e la rivoluzione delle donne, ma anche la 'cancel culture', che rimuove il<br />

politicamente scorretto, l'intelligenza artificiale e i suoi interrogativi.<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> chiude domani con Stefano Massini in una lettura scenica del suo nuovo testo<br />

teatrale, "Manhattan Project", sugli scienziati che costruirono la bomba atomica.


Udine riabbraccia "<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>"<br />

imagazine.it/eventi/udine-riabbraccia-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

19^ edizione<br />

Oltre 200 protagonisti per affrontare il tema del potere. In attesa del Premio Terzani<br />

Dove si nascondono e come agiscono i nuovi poteri, sempre più invisibili, annidati fra gli<br />

interessi delle multinazionali e le ultime sofisticate tecnologie, fra il neo-imperialismo di<br />

governi che soffocano i diritti umani e civili, e un’economia senza etica che produce<br />

diseguaglianza? È dedicato a “La metamorfosi dei poteri” l’evento inaugurale della 19ª<br />

edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma domani mercoledì 3 maggio, a Udine<br />

alle 19 nella Chiesa di San Francesco. Sul tema si confronteranno l’economista e<br />

matematico francese Gaël Giraud, la sociologa Maria Rosaria Ferrarese, il filosofo<br />

Giovanni Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico<br />

di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>. Il festival propone a Udine fino a domenica 7 maggio, oltre 80<br />

appuntamenti che vedranno coinvolte 200 personalità dal mondo delle scienze, della<br />

letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione. Come sempre, momento centrale del<br />

festival sarà la Serata finale del Premio Terzani che sabato 6 maggio sarà consegnato al<br />

vincitore <strong>2023</strong>, il fumettista Zerocalcare. È “potere” la parola-chiave che incrocerà gli<br />

interventi di protagonisti italiani e internazionali, fra i quali Vera Politkovskaja, Lucio<br />

Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi,<br />

Stefano Massini, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli,<br />

Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan<br />

Bosković, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra<br />

Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo,<br />

Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Pier Aldo Rovatti.<br />

Sempre domani, mercoledì 3 maggio: alle 21, nella Chiesa di San Francesco a Udine si<br />

parla di Afghanistan e del silenzio calato sulle vicende del Paese, oscurato da altre<br />

questioni e priorità che quotidianamente calamitano l’interesse internazionale, a cominciare<br />

dalla guerra in Ucraina. Interverranno il giornalista e inviato di guerra Valerio Pellizzari –<br />

autore del memorabile “Kabul Kabul” (con Ettore Mo, Vallecchi 1989), e di “In battaglia,<br />

quando l'uva è matura” (Laterza 2012), fra i fondatori del Premio Terzani –, Alberto Cairo, in<br />

Afghanistan dal 1990 per il Comitato Internazionale della Croce Rossa e per la Ong italiana<br />

Nove Onlus come fisioterapista per la riabilitazione fisica e l’inclusione socio-economica delle<br />

vittime di guerra; e l’analista e ricercatore Fabrizio Foschini, che ha tradotto e annotato i<br />

“Diari dal carcere” di Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021) e in Afghanistan ha condotto<br />

progetti relativi alla storia orale e alla situazione politica, sociale e culturale del Paese. Se


nell’agosto 2021 l’Occidente prometteva di non abbandonare il popolo afgano, oggi tutto<br />

sembra congelato a quei momenti convulsi, mentre il potere talebano, senza risorse e<br />

riconoscimenti internazionali, limita i diritti elementari delle donne e punisce brutalmente in<br />

nome dell’Islam. Sempre nella serata di domani, alle 21 al Teatro San Giorgio va in scena<br />

“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, la produzione<br />

Koreja in coproduzione con Ura Teatro, di Gianluigi Gherzi e del regista e attore<br />

Fabrizio Saccomanno che sul palcoscenico sarà affiancato da Elisa Morciano, Emanuela<br />

Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic. Proposto in collaborazione con Teatro<br />

Contatto 41, lo spettacolo ricostruisce l’itinerario personale e professionale dello<br />

scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, un intellettuale straordinario scomparso<br />

prematuramente a soli 40 anni, che con il suo La frontiera (Feltrinelli) era stato finalista<br />

del Premio Terzani 2016. Nato a Taranto e laureato in filosofia a Roma, dopo l’incontro con<br />

Goffredo Fofi ha iniziato a collaborare con la rivista "Lo Straniero" di cui è poi diventato<br />

vicedirettore. Collaboratore di Radio3 e del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto anche per<br />

Pagina99, il Riformista, Internazionale e Minima&moralia, sempre e comunque dalla parte<br />

degli ultimi e degli sfruttati, ovunque ci sia stato un sopruso: nei ghetti dei migranti, persi nelle<br />

campagne del caporalato pugliese, così come nell'Argentina dei desaparecidos.<br />

Il programma completo del festival è online sul sito <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


Lo sguardo di <strong>vicino</strong>\<strong>lontano</strong> sul potere<br />

ilfriuli.it/cultura/lo-sguardo-di-<strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>-sul-potere<br />

Valentina Viviani 4 marzo <strong>2023</strong><br />

Inaugurata questa sera la 19° edizione di ‘Vicino\ Lontano’, il festival che vuole raccontare e spiegare<br />

l’attualità, declinandone la complessità.<br />

La parola chiave di questa edizione è “potere” e di questo parleranno più di 200 ospiti in 80 incontri da oggi<br />

fino a domenica 7 maggio. Evento clou del festival <strong>2023</strong> è la consegna del premio Terzani al fumettista e<br />

illustratore Zerocalcare (alias Michele Rech), che si svolgerà sabato 6 maggio alle 21 al teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine.<br />

In calendario incontri con giornalisti, studiosi, storici e politologi come Lucio Caracciolo Francesca<br />

Mannocchi, Andrea Zannini, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Vera Politivskaja Stefano Massini. Tra i<br />

temi affrontati, le battaglie civili (come quella condotta dalla famiglia Regeni), le difficili situazioni internazionali<br />

(con disamine su Ucraina, Russia e Iran in cima a tutto), i cambiamenti climatici e i possibili scenari sociali<br />

(con diversi incontri su immigrazione, sulla condizione femminile e dei giovani).<br />

Vicino/Lontano, oltre agli incontri, prevede mostre, spettacoli, appuntamenti per le scuole. GUARDA IL VIDEO


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO<br />

TERZANI, ECCO LA CINQUINA FINALISTA <strong>2023</strong><br />

vocedelnordest.it/premio-letterario-internazionale-tiziano-terzani-ecco-la-cinquina-finalista-<strong>2023</strong><br />

6 marzo <strong>2023</strong><br />

PAOLO GIORDANO, CAL FLYN, ZEROCALCARE, PIERRE SAUTREIL E MIKHAIL SHISHKIN.<br />

PREMIAZIONE SABATO 6 MAGGIO A UDINE, FESTIVAL VICINO/LONTANO<br />

Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano<br />

per Tasmania (Einaudi),Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail<br />

Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao<br />

Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione del Premio letterario<br />

internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale


<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del giornalista e scrittore fiorentino.<br />

Lo ha annunciato la Giuria, riunitasi nella casa fiorentina della famiglia Terzani. «Ancora una volta –<br />

commenta Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di candidare al Premio<br />

opere che ci aiutino a comprendere, nella loro complessità umana, oltre che storica e politica, le<br />

questioni di maggiore attualità nel mondo. Cerchiamo sempre uno sguardo sincero, libero dalle<br />

interpretazioni preconfezionate. Questo, per restare fedeli allo spirito di Tiziano – alla cui memoria il<br />

premio è dedicato – che ha sempre voluto tentare di capire, e far capire, ciò che avveniva al di là delle<br />

facili spiegazioni». I giurati – Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi,<br />

Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo<br />

Politeo, Marino Sinibaldi – si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla<br />

votazione finale. Il vincitore sarà annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo<br />

Giovanni da Udine) sarà l’atteso protagonista della serata-evento per la consegna del<br />

Premio,appuntamento centrale della 19esima edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a<br />

Udine dal 3 al 7 maggio.<br />

Chi sono, visti da <strong>vicino</strong>, i cinque finalisti?


Cal Flyn, giovaneautrice scozzese, scrive per alcune delle più importanti testate giornalistiche di lingua<br />

inglese e collabora regolarmente con The Guardian. Il suo libro d’esordio, Thicker Than Water (2016),<br />

che affronta il tema delle violenze dei coloni inglesi sulla popolazione aborigena, è stato accolto con<br />

grande favore dalla critica. Il suo secondo lavoro, vincitore nel 2020 del Sunday Times Young Writer<br />

Award e finalista di numerosi altri premi letterari, l’ha posta all’attenzione internazionale come una delle<br />

migliori firme della saggistica contemporanea. Tradotto in più lingue, Isole dell’abbandono. Vita nel<br />

paesaggio post-umano è uscito in Italia nel 2022 per Blu Atlantide. Dalla Chernobyl post-nucleare alle<br />

più remote isole scozzesi, passando per gli avamposti industriali di Detroit e le sue case abbandonate,<br />

le montagne della Tanzania e i grandi fiumi inquinati degli Stati Uniti, fino alla martoriata Verdun e alle<br />

regioni minerarie della Scozia, Cal Flyn traccia la sua personale topografia delle isole dell’abbandono.<br />

Nella devastazione che il progresso umano e tecnologico lascia dietro di sé la vita riprende a poco a<br />

poco il suo dominio sulle cose, mostrandoci da un lato la transitorietà dell’impatto dell’uomo sulla Terra<br />

e dall’altro la speranza di una natura che torni in possesso di ciò che le è stato tolto. Reportage brillante<br />

sul futuro che ci aspetta, e racconto di un nitore cristallino dei luoghi più remoti del pianeta, Isole<br />

dell’abbandono è lo straordinario resoconto degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità della vita e del<br />

nostro rapporto con l’ambiente che ci ospita.<br />

Paolo Giordano


Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque romanzi: La<br />

solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo<br />

umano (Mondadori 2012), Il nero e l’argento (Einaudi 2014 e 2017), Divorare il cielo (Einaudi 2018 e<br />

2019) e Tasmania, uscito nel 2022 sempre per Einaudi, con cui ha pubblicato anche Nel contagio<br />

(2020) e Le cose che non voglio dimenticare (2021). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e<br />

collabora con il «Corriere della Sera». Il protagonista di Tasmania, evidente alter ego dell’autore, e forse<br />

portavoce di un’intera generazione, è uno scrittore quarantenne laureato in fisica che collabora con un<br />

noto quotidiano nazionale. Il racconto dei rapporti e delle crisi personali – con la compagna, i vecchi e i<br />

nuovi amici – si intreccia e si annoda con le emergenze del nostro presente: dagli attentati di matrice<br />

islamica, alla crisi climatico-ambientale, fino alla minaccia nucleare. La Tasmania, che l’amico<br />

scienziato indica come luogo ideale per sfuggire alle catastrofi che incombono sulla Terra, diviene<br />

metafora di un riparo dalle insicurezze in cui vive l’uomo contemporaneo. Tasmania è un romanzo sul<br />

futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che<br />

stiamo costruendo. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo. Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un<br />

luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi.<br />

Pierre Sautreuil<br />

Pierre Sautreuil è nato nel 1993. Giornalista e scrittore, è corrispondente per Russia, Ucraina e lo<br />

spazio post-sovietico del quotidiano La Croix. Ancora studente di giornalismo, nel 2014 è partito per<br />

l’Ucraina per il suo primo lavoro come reporter del settimanale L’Obs, vincendo, nel 2015, il Prix Bayeux<br />

Calvados-Normandie per giovani corrispondenti di guerra. Il suo primo libro, Le guerre perdute di Jurij<br />

Beljaev, uscito in Francia nel 2018 e pubblicato in Italia da Einaudi nel 2022, ha vinto il Prix Hervé<br />

Ghesquière e il Prix du Livre du Réel. Quando nel 2014 arriva in Ucraina per seguire la guerra del<br />

Donbass, l’allora ventunenne Pierre Sautreuil entra in contatto con Jurij Beljaev, detto il Gatto: poliziotto<br />

di San Pietroburgo diventato mafioso, leader di estrema destra, mercenario nell’ex Iugoslavia, poi<br />

braccio destro del comandante del battaglione Batman, una milizia filorussa nella guerra in Donbass. Il<br />

libro è la storia vera del rapporto tra il giornalista alle prime armi e il mercenario incallito: un’amicizia


ambigua e rocambolesca immersa nella grande storia dell’Est. È la cronaca del trentennale progressivo<br />

disfacimento di un impero, una discesa nel cuore di tenebra dell’Europa. Ed è il racconto di una guerra,<br />

quella in Ucraina, che abbiamo ignorato finché non è stato troppo tardi.<br />

Mikhail Shishkin©Evgeniya Frolkova<br />

Mikhail Shishkin, nato a Mosca nel 1961, è considerato uno dei maggiori autori russi contemporanei.<br />

Con i suoi romanzi, tradotti in oltre 30 lingue, ha ottenuto il favore della critica e del pubblico, ma anche<br />

numerosi premi, fra cui il National Bestseller Prize e il Booker Prize russo. Suoi articoli sono comparsi<br />

sulle principali testate internazionali. Oppositore di Putin, da metà degli anni ’90 vive in Svizzera. Tra i<br />

suoi titoli sono stati tradotti in Italia da Voland: Capelvenere, La presa di Izmail, Lezione di calligrafia.<br />

Nel 2022 21lettere ha pubblicato Punto di fuga, Premio Strega europeo, e Russki Mir: guerra o pace?<br />

La raccolta di saggi, pubblicata in versione originale nel 2019, è uscita in italiano con una nuova<br />

prefazione dell’autore. Partendo dalle prime invasioni vichinghe, passando per l’occupazione mongola,<br />

Shishkin ripercorre la storia della Russia fino ai giorni nostri con un insolito punto di vista. I suoi scritti<br />

sono una dichiarazione d’amore per una terra dalla natura meravigliosa e dalla cultura grandiosa, ma al<br />

contempo rappresentano una lucida e amara denuncia dell’egemonia dittatoriale di un Paese che non<br />

conosce la democrazia e continuamente diventa un mostro che divora i suoi stessi figli, perché chi<br />

detiene il potere può sopravvivere solo grazie a una guerra permanente, fuori e dentro i confini, che<br />

poco spazio lascia alla speranza di un futuro diverso.


ZEROCALCARE- MICHELE RECH – BAO PUBLISHING<br />

Zerocalcare alias Michele Rech (1983) è uno dei più noti fumettisti italiani. Da sempre attivo nel mondo<br />

dei centri sociali, pubblica il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’armadillo, nel 2011, prima per<br />

Graficart e poi per Bao Publishing, che continuerà a pubblicare i suoi volumi successivi, tra cui L’elenco<br />

telefonico degli accolli (2015), Kobane calling e Macerie prime (2016), Scheletri (2020), Niente di nuovo<br />

sul fronte di Rebibbia (2021). Nel 2021 è uscita su Netflix la serie animata Strappare lungo i bordi. Sue<br />

mostre personali sono state allestite al Maxxi di Roma e alla Fabbrica del Vapore di Milano, quest’ultima<br />

tuttora in corso. Sempre Bao Publishing ha pubblicato nel 2022 No Sleep Till Shengal, testimonianza e<br />

racconto in forma di graphic novel del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare,<br />

insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal. Tra dolore, rabbia, paura, e sempre<br />

sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, le immagini e i testi<br />

documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto<br />

al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde con cui condivide il progetto politico. Una fotografia in<br />

presa diretta, e dall’interno, di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone cerca<br />

disperatamente di opporsi allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre<br />

gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto<br />

troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, ancora una volta<br />

nell’indifferenza dell’Occidente.<br />

Fonte : Vuesse&c<br />

Info: <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


A <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> è tornato il grande pubblico. Ora si pensa<br />

all’edizione del ventennale nel 2024<br />

diariofvg.it/<strong>2023</strong>/05/08/a-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-e-tornato-il-grande-pubblico-ora-di-pensa-alledizione-del-ventennale-nel-2024<br />

Eventi & Cultura<br />

8 maggio <strong>2023</strong><br />

“Potere” il tema <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: una parola analizzata nelle sue multiformi accezioni da<br />

oltre 200 relatrici e relatori per 80 eventi in 5 giorni, dal 3 al 7 maggio<br />

UDINE – Vicino/<strong>lontano</strong> ritrova la sua città e il suo pubblico, riappropriandosi delle migliori<br />

atmosfere vissute nel tempo pre-pandemia: la 19^ edizione si chiude oggi a Udine con un<br />

bilancio decisamente lusinghiero che include il successo notevole di pubblico nelle molteplici<br />

location del festival, e la conferma di un programma di alto valore, che ha saputo calamitare gli<br />

spettatori da mercoledì 3 maggio ad oggi – domenica 7 maggio – per cinque giorni, in un<br />

affettuoso e stimolante “abbraccio” della città. Il bilancio, a poche ore dalla conclusione ufficiale<br />

del festival, arriva per voce dei curatori Paola Colombo – presidente dell’associazione culturale<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – Franca Rigoni e Álen Loreti, e del presidente del comitato scientifico Nicola<br />

Gasbarro. «È un’edizione, questa – spiegano – che insieme a un resoconto decisamente<br />

lusinghiero porta in dote il valore aggiunto di una straordinaria empatia fra i protagonisti degli


incontri e i loro spettatori. Non si tratta “solo” di un successo di partecipazione, ma di<br />

un’evoluzione di prospettiva: il pubblico di Udine dimostra oggi di guardare al festival come a<br />

una fonte importante di informazione e approfondimento sugli accadimenti del nostro tempo,<br />

sul mondo e le sue traiettorie. Un riscontro di cui siamo orgogliosi e che al tempo stesso ci<br />

responsabilizza per le scelte delle future edizioni. Il 2024 sarà infatti un anno chiave per<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> perché segnerà il ventennale del festival e anche i vent’anni dalla scomparsa di<br />

Tiziano Terzani – mancato il 28 luglio 2004 – figura di riferimento del nostro lavoro e alla quale,<br />

di intesa con la famiglia Terzani, abbiamo voluto dedicare sin dal 2004 un Premio Letterario<br />

internazionale che si è affermato per l’autorevolezza e la statura dei suoi vincitori. La 20^<br />

edizione, nel maggio <strong>2023</strong>, si preannuncia, anche per questo, particolarmente ricca di spunti e<br />

di percorsi che si connetteranno alle due ricorrenze, e come sempre ruoteranno intorno a una<br />

parola chiave in fase di definizione».<br />

Era “potere” invece il tema <strong>2023</strong> di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>: una parola analizzata nelle sue multiformi<br />

accezioni da oltre 200 relatrici e relatori per 80 eventi in 5 giorni, dal 3 al 7 maggio, con molti<br />

eventi di anteprima. Un programma che «ha pienamente dimostrato – spiegano Gasbarro,<br />

Colombo, Rigoni e Loreti – la sua compattezza e coerenza tematica, l’alta qualità dei relatori<br />

che hanno dato prova di ottima capacità comunicativa. Un’edizione che ci è sembrata<br />

svilupparsi in un vero stato di grazia per la complicità fra i protagonisti e un pubblico maturo,<br />

coinvolto, partecipe e che dimostra di aver sviluppato un forte senso di appartenenza e<br />

identificazione con il festival.Un pubblico che vive con compostezza anche piccole criticità, le<br />

code sotto il sole, i programmi andati esauriti per le tante richieste, i biglietti gratuiti per la<br />

serata del premio Terzani letteralmente ‘bruciati’ in poco meno di mezz’ora. Abbiamo vissuto<br />

questi giorni condividendo con gli spettatori la gioia dell’attesa per gli eventi, la curiosità per i<br />

temi, la vivacità del dibattito, in un fervore comune di partecipazione civile e di entusiasmo per<br />

“l’evento festival”».<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> ha spaziato nell’attualità più viva, in presa diretta con gli spunti del reale:<br />

dall’indagine su tante questioni aperte nel mondo – Iran, Kurdistan, Afghanistan – ai temi<br />

dell’intelligenza artificiale e dell’allarme ambientale. Temi che, osservano ancora i promotori,<br />

«hanno segnato un netto “ringiovanimento” del pubblico che ha affollato gli eventi in<br />

programma e che ha trovato in Zerocalcare, vincitore del Premio Terzani <strong>2023</strong>, un formidabile<br />

testimone di una vicenda che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione. L’attenzione al<br />

mondo della scuola è da sempre una costante del festival che quest’anno ha registrato una<br />

forte risposta: oltre a “stanare” i lettori di Zerocalcare che per la prima volta si sono accostati a<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, è stata frequente la presenza di classi portate dai loro insegnanti agli eventi del<br />

festival. È gratificante essere riconosciuti come un’importante occasione di riflessione.<br />

Crediamo fermamente che sia questa una delle direttrici su cui lavorare anche in futuro». E il<br />

futuro è già dietro l’angolo: se fino a giovedì 11 maggio resterà gratuitamente visitabile la<br />

mostra “Mariupol Diary” con 50 scatti del fotoreporter ucraino Evgney Sosnovsky per la prima<br />

volta espositi in Italia allo spazio MAKE di Udine – iniziativa a cura di Michele Guerra,


coprodotta da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con ARCI Nuovi Orizzonti – l’appuntamento con il festival si<br />

riaccenderà tra luglio e agosto, grazie a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> mont, nei territori della montagna<br />

friulana.<br />

Il Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong>, per la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro,<br />

è stato curato da Paola Colombo, Franca Rigonie Àlen Loreti, e organizzato grazie al sostegno<br />

della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di<br />

Udine e con il supporto degli sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito<br />

Cooperativo, Coop Alleanza 3.0, LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta,<br />

Confartigianato, Studio associato Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On<br />

Demand, e del mecenate Ilcam, che ha aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus<br />

regionale. Dettagli e aggiornamenti: <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it


Angela Terzani Staude presenta a Vicino Lontano “L’età<br />

dell’entusiasmo”<br />

instart.info/angela-terzani-staude-presenta-a-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong>-leta-dellentusiasmo<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

L’ETÀ DELL’ENTUSIASMO, LA LUNGA STORIA D’AMORE CON TIZIANO TERZANI<br />

RACCONTATA DALLA MOGLIE, ANGELA TERZANI STAUDE: AL FESTIVAL<br />

VICINO/LONTANO DI UDINE, DOMENICA 7 MAGGIO, LA PRESENTAZIONE DEL MEMOIR,<br />

EDITO LONGANESI. L’AUTRICE DIALOGHERÀ CON ÀLEN LORETI, BIOGRAFO DI<br />

TIZIANO TERZANO E CO-CURATORE DEL FESTIVAL. PAGINA DOPO PAGINA IL LIBRO<br />

DI ANGELA TERZANI SCHIUDE UN RACCONTO APPASSIONANTE,<br />

UN DIARIO D’AMORE E DI VITA CHE DIVENTA OSSERVATORIO SPECIALE SUL<br />

VENTESIMO SECOLO, VISTO E VISSUTO DA UNA COPPIA STRAORDINARIA.<br />

Sempre a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Angela Terzani, cittadina onoraria della città di Udine dal<br />

novembre 2017, sarà fra i protagonisti della serata di consegna del Premio Letterario<br />

internazionale istituito nel 2004, in omaggio a Tiziano Terzani, ideato in stretta sinergia<br />

con la sua famiglia.


Il potere dell’amore: quello che per quarantadue anni – dal 1962 al 2004 – ha illuminato le vite<br />

di Tiziano Terzani e di sua moglie, Angela Terzani Staude, diventando straordinario<br />

osservatorio del secolo breve, indagato da tante latitudini del mondo. Se “potere” è il tema<br />

portante della 19esima edizione del festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, in programma a Udine da mercoledì<br />

3 a domenica 7 maggio, avrà certamente un valore iconico la presentazione del memoir di<br />

Angela Terzani Staude che racconta e ripercorre la lunga storia d’amore con Tiziano Terzani:<br />

una appassionante relazione di coppia, vissuta nel segno di quel “podemus” – declinazione<br />

attiva della parola “potere” – che incarna la disponibilità a farsi carico di attenzione, impegno e<br />

iniziativa nei confronti del mondo e di chi insieme a noi lo percorre. Si intitola “L’età<br />

dell’entusiasmo” il libro che Angela Terzani ha dato alle stampe lo scorso autunno per<br />

Longanesi, e che si presenta finalmente a Udine, in occasione della 19^ edizione di<br />

<strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, domenica 7 maggio alle 11.30, nella centralissima Loggia del Lionello. Con<br />

l’autrice converserà il biografo di Tiziano Terzani, Àlen Loreti. Tutto parte da un incontro<br />

eplosivo: quello fra la figlia di un pittore e di un’architetta di Amburgo, che si fidanza con il figlio<br />

di un meccanico e di una casalinga di Firenze. La storia d’amore tra Angela Staude e Tiziano<br />

Terzani è molto più di una storia di coppia: è una lente per capire il Novecento. Al timone della<br />

propria esistenza e tra le pieghe della Storia – il conflitto mondiale, il dopoguerra, l’Europa<br />

divisa in blocchi, le rivolte giovanili degli anni ’60, la decolonizzazione in Africa e in Asia, la<br />

diffusione di nuovi stili di vita – i due diciannovenni danno forma ai propri sogni con<br />

l’entusiasmo di una generazione che immagina un mondo diverso. Angela condivide la sua<br />

storia di donna, e il suo sguardo libero sul mondo, con noi lettrici e lettori, che rimaniamo<br />

affascinati anche dalla “leggerezza” incantevole del suo raccontare. Nata a Firenze da genitori<br />

tedeschi, Angela Terzani Staude ha conosciuto Tiziano Terzani a 18 anni e lo ha seguito da<br />

allora nelle sue peregrinazioni. La coppia matura e si consolida affrontando sia le difficoltà<br />

personali e sentimentali, sia i problemi di una generazione e di una società alla strenua ricerca<br />

di identità e di valori. Tutto inizia a Firenze in un caldo pomeriggio di fine estate del 1957,<br />

quando Angela<br />

diciottenne incontra a casa di un’amica un giovane della sua stessa età che senza alcuna<br />

esitazione comincia a raccontarle di un suo viaggio in autostop e della volta in cui ha lavorato<br />

in un albergo di Losanna per pagarsi un soggiorno a Parigi, mostrandole così tutta la sua voglia<br />

di scoprire il mondo. Coraggiosi e ribelli, e animati dalla passione per la politica, dopo<br />

pochissimo tempo Angela e Tiziano iniziano la loro vita insieme, prima in Italia, poi in un<br />

continuo viaggiare per lavoro, dall’Europa agli Stati Uniti fino all’agognata Asia. Ed è nel corso<br />

di questi anni che in Tiziano Terzani si chiariscono le mete e i valori che orienteranno per<br />

sempre il suo modo di essere giornalista e il suo impegno etico e politico. In tempi in cui basta<br />

poco per definire «straordinaria» una vita, ben più che straordinaria ci appare quella vissuta da<br />

Angela e Tiziano: una vita libera e pienissima, trascorsa a viaggiare per il mondo sull’onda<br />

delle domande e delle passioni del loro tempo e inseguendo i grandi avvenimenti della Storia.<br />

A <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong> Angela Terzani, che è cittadina onoraria della città di Udine, sarà anche<br />

protagonista, sabato 6 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, della Serata di consegna<br />

della 19^ edizione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani, conferito quest’anno a


Zerocalcare e istituito nel 2004, in stretta sinergia con la famiglia Terzani.<br />

Angela Terzani ha scritto per Longanesi Giorni cinesi (1987) e Giorni giapponesi (1994), ha<br />

curato con Àlen Loreti i diari del marito Un’idea di destino (2014) e l’antologia di reportage In<br />

America (2018). Autrice del memoir L’età dell’entusiasmo (2022), è presidente della giuria del<br />

Premio Terzani e cittadina onoraria di Udine. Àlen Loreti è biografo e curatore editoriale<br />

dell’opera del viaggiatore e giornalista Tiziano Terzani. Tra le diverse curatele, le due antologie<br />

dei Meridiani Mondadori Tutte le opere (2011). Per la Fondazione Cini di Venezia ha promosso<br />

e diretto la costituzione del Fondo Terzani. È amministratore ed editor della pagina ufficiale<br />

facebook Tiziano Terzani Official.<br />

Sono 80 gli appuntamenti di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> <strong>2023</strong>, tra confronti, incontri, concerti, mostre,<br />

spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della<br />

letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Fra i protagonisti: Gaël Giraud, Vera<br />

Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds,<br />

Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti,<br />

Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico<br />

Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani,<br />

Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo,<br />

Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo<br />

Rovatti, Stefano Massini. Dettagli e programma: <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it/programma/<br />

comunicato stampa


“Mariupol Diary”: il racconto per immagini di Evgeny<br />

Sosvonsky viene esposto a Udine in occasione della 19^<br />

edizione del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong><br />

instart.info/mariupol-diary-il-racconto-per-immagini-di-evgeny-sosvonsky-viene-esposto-a-udine-in-occasione-della-19-<br />

edizione-del-festival-<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

Comunicato <strong>Stampa</strong><br />

A un anno dalla caduta di Mariupol,<br />

“Mariupol Diary”, il racconto per<br />

immagini di Evgeny Sosvonsky, oggi<br />

profugo a Kiev, viene esposto a Udine<br />

in occasione della 19^ edizione del<br />

Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, dove resterà<br />

visitabile fino all’11 maggio<br />

nell’allestimento curato da Michele<br />

Guerra e coprodotto con Arci-Nuovi<br />

Orizzonti e MAKE Spazio espositivo.<br />

Martedì 2 maggio l’inaugurazione.<br />

«Mariupol era una città con un passato<br />

prestigioso, un presente vivo e grandi<br />

piani per il futuro. Era divenuta una<br />

straordinaria vetrina della rinascita del<br />

Donbass ucraino. Oggi è difficile trovare<br />

una famiglia che non abbia un parente, un<br />

conoscente o un amico tra i morti causati<br />

dall’assedio russo del 2022. Raccontare<br />

ciò che sappiamo è molto<br />

importante: queste storie rappresentano<br />

ciò che tutti dobbiamo conoscere, ciò che<br />

tutti dovremmo ricordare». Sono parole di<br />

Evgeny Sosnovsky: informatico e<br />

progettista digitale, cittadino di Mariupol,<br />

EVGENY SOSVONSKY / MARIUPOL DIARY A<br />

VICINO/LONTANO <strong>2023</strong><br />

diventato fotoreporter nella primavera del 2014, quando la sua città fu attaccata per la prima<br />

volta dalle forze separatiste filorusse. E nella sua città è rimasto per tutti i 65 giorni del terribile<br />

assedio della primavera 2022, determinato a documentare gli effetti delle distruzioni, e a ritrarre<br />

uomini, donne, anziani e bambini nella loro quotidiana resistenza all’orrore. “Mariupol Diary” è<br />

adesso un racconto per immagini, una mostra fotografica che per la prima volta arriva in Italia,<br />

al festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> di Udine, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio. Emozionante<br />

anteprima dell’edizione <strong>2023</strong>, “Mariupol Diary”, nell’allestimento a cura di Michele


Guerra coprodotto da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE Spazio espositivo, si<br />

inaugura martedì 2 maggio, alle 18.30, e resterà visitabile fino all’11 maggio proprio nella sede<br />

MAKE di via Manin 6A. In mostra il pubblico troverà cinquanta fotografie in bianco e nero, cifra<br />

espressiva che Evgeny Sosvonsky ha scelto per il suo reportage, un lungo e commovente<br />

lavoro fatto di cortili trasformati in cucine improvvisate, di neve da raccogliere e sciogliere per<br />

ottenere l’acqua, di buio e candele artigianali divenute sfondo delle deflagrazioni. Eppure, in<br />

questo abisso non vi sono tracce di disperazione, solo piena dignità: i volti degli abitanti di<br />

Mariupol rivelano timidi sorrisi e sguardi di sollievo, cui l’obiettivo fotografico restituisce la forte,<br />

illusoria speranza della sopravvivenza.<br />

«Sono migliaia le storie spaventose raccontate da chi è stato in grado di fuggire dall’inferno di<br />

Mariupol – racconta ancora Evgeny Sosvonsky – Molti di noi non vogliono nemmeno<br />

menzionare quei giorni, quelle settimane e quei mesi: cerchiamo di dimenticare, per cancellare<br />

l’orrore. Invece è sempre importante parlarne, perché le nostre testimonianze sono una prova<br />

inconfutabile dei terribili crimini militari commessi dalla Federazione Russa contro il nostro<br />

Paese e contro i miei concittadini».<br />

EVGENY SOSVONSKY / MARIUPOL DIARY A VICINO/LONTANO <strong>2023</strong>


EVGENY SOSVONSKY / MARIUPOL DIARY A VICINO/LONTANO <strong>2023</strong><br />

La mostra sarà visitabile dalle 17.00 alle 19.30 mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 maggio, dalle<br />

10:30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30 nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 maggio, e<br />

ancora dalle 17.00 alle 19.30 nelle ultime tre giornate di esposizione, martedì 9, mercoledì 10 e<br />

giovedì 11 maggio. Ingresso libero, info <strong>vicino</strong><strong>lontano</strong>.it<br />

Comunicato <strong>Stampa</strong>


- Nomade Culturale<br />

nomadeculturale.it/<strong>vicino</strong>-<strong>lontano</strong><br />

<strong>2023</strong>-05-13<br />

Quest’anno la parola-chiave, di <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Premio Terzani, è stata<br />

“potere”<br />

Udine. La 19ª edizione del Festival, con 80 appuntamenti e 200 ospiti, non ha<br />

coniugato solo “saperi” ma ha diffuso “valori”. Un’etica laica di cui si sente<br />

sempre più il bisogno<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> ha avuto un successo di pubblico che ha superato le edizioni pre-pandemia.<br />

Come altri Festival anche questo è ricco di saperi e informazioni ma ciò che lo rende unico, e<br />

indispensabile, è la sua forte connotazione etica, i valori che trasmette, sul sentiero tracciato<br />

dal suo ispiratore: Tiziano Terzani. Alla base del suo successo ritengo ci sia proprio questa<br />

etica laica diffusa, di cui le persone, che raggiungono questa remota e incantevole città,<br />

sentono sempre di più l’urgente necessità di condividere e affermare in questi tempi asserviti al<br />

profitto, figlio del potere.


Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Tante finestre sui mondi sono state aperte da <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> – Iran, Kurdistan, Afghanistan – in<br />

splendide location (Chiesa di San Francesco, la Loggia di Lionello, palazzo Morpurgo etc.).<br />

Molti interrogativi sono stati stimolati – gli sviluppi dell’intelligenza artificiale o le possibili<br />

soluzioni ai disastri ambientali – ma anche tante emozioni e commozioni sono state<br />

empaticamente condivise da persone di diverse età, cultura o provenienza, ma accomunate da<br />

valori condivisi di uguaglianza, libertà e diritti civili per tutti.


Zerocalcare e Marino Sinibaldi<br />

Non solo parole ma anche disegni o foto capaci di arrivare al cuore prima che alla mente.<br />

I fumetti di Zerocalcare, vincitore del Premio letterario Tiziano Terzani <strong>2023</strong>, con il libro No<br />

sleep Till Shengal (Bao Publishing), sono un reportage di un viaggio compiuto nel 2021,<br />

insieme a una delegazione italiana, a Nord dell’Iraq, a Shengal. I suoi disegni testimoniano le<br />

condizioni di vita degli ezidi, popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis nel 2014. Questi<br />

portano avanti un progetto di confederalismo democratico che prevede uguaglianza di<br />

genere, giustizia, convivenza pacifica tra i popoli e rispetto per l’ambiente. Parte dei proventi<br />

del libro andranno per la ricostruzione di un ospedale distrutto.


Il premio consegnato da Angela Terzani Staude a Zerocalcare<br />

Politica e media spesso sono concentrati su ciò che produce profitto e per questo sono meno<br />

interessati a certe realtà. Si possono raccontare a parole ma le immagini, i disegni di<br />

Zerocalcare restituiscono, con immediatezza, tutta la rabbia, la paura e il dolore. Un linguaggio<br />

diretto che raggiunge tutti. In una serata sold-out al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Marino<br />

Sinibaldi ha condotto, in modo spumeggiante, l’intervista a Zerocalcare che ha evidenziato<br />

che degli Yazidi non parla nessuno per non trovarsi in imbarazzo nei confronti della Turchia.<br />

Non sono musulmani, non sono monoteisti ma erano in prima linea a combattere l’Isis. Nel<br />

2014 è stato compiuto nei loro confronti un genocidio riconosciuto dalle Nazioni Unite. Quasi<br />

3.000 donne e ragazze sono state rapite, sono state stuprate e hanno subito altre forme di<br />

violenza sessuale e molte sono ancora disperse.


No sleep Till Shengal<br />

Nel 2021 Zerocalcare insieme ad altri si sono messi in viaggio perchè era stato intimato a<br />

questa gente di consegnare le armi mentre la Turchia mandava contro di loro dei droni. A<br />

Shengal Zerocalcare ha verificato che il modello di confederazione democratica è veramente<br />

messo in atto: le donne sono ovunque, le bambine vanno a scuola insieme alle quarantenni<br />

che vogliono recuperare il tempo in cui non hanno potuto studiare. Zerocalcare ha poi<br />

raccontato come il suo trascorrere molto tempo a far “disegnetti” sia una forma di espiazione.<br />

Lui è cresciuto con persone che ritiene più “sveglie”, a cui chiede consigli ma lui è meglio<br />

pagato anche se “umanamente sto allo sbando”, facendo disegnetti cerca di compensare la<br />

sua vita più fortunata.<br />

Angela Terzani Staude (Presidente della giuria) ha consegnato il premio ricordando il marito.<br />

Così ha commentato: “Tiziano diceva spesso che solo chi lascia volare il cuore è capace di<br />

pensare ‘diversamente'”.


In conferenza stampa Zerocalcare ha definito il premio “super-significativo” perchè Tiziano<br />

Terzani è stato importante per tutte quelle persone che, come lui, cercavano modelli di società<br />

diversi. Come quello proposto dai curdi che invece si trovano a essere minacciati dagli jihadisti.<br />

Alla domanda su come fa a trovare lo spazio dentro di sè per raccontare storie, Zerocalcare ha<br />

risposto di avere molti dubbi ma di avere una bussola valoriale, pur non conoscendo<br />

esattamente come raggiungere quei valori. Quando era andato in Kurdistan la prima volta<br />

(2014) era molto scettico ma l’attenzione globale, per l’Isis, era molto alta. La seconda volta<br />

l’attenzione era scemata. Ma il viaggio in Kurdistan è stato un motivo di riflessione e<br />

cambiamento.


Francesco Malavolta, Bihać (Bosnia), gennaio 2021<br />

Vale la pena ricordare che quest’anno l’Accademia nazionale dei Lincei ha assegnato il<br />

Premio Feltrinelli per la Letteratura – Graphic Novel a Michele Rech – Zerocalcare. I premi<br />

Feltrinelli sono destinati a coloro che si distinguono nelle arti, nelle scienze e nelle lettere.<br />

Se ascoltando le parole ci si commuove davanti alle immagini, le foto di Francesco<br />

Malavoglia si soffre, si prova dolore. Gli scatti della sua mostra fotografica, a Palazzo<br />

Morpurgo: Popoli in movimento forse proprio perché esteticamente impeccabili colpiscono<br />

nella loro drammaticità e arrivano dritti al cuore. Foto, realizzate negli ultimi 12 anni, di<br />

immigrati, di sbarchi, di disperati e di bare… riuscirà il Mediterraneo a contenere tanto dolore?<br />

Non si tratta di catastrofi naturali ma sono gli uomini, il profitto, le guerre e la fame a causare<br />

tanta sofferenza e dolore. Come accettare tutto questo?


Francesco Malavolta, Popoli in movimento<br />

Si è continuato a parlare di Medio Oriente, Iran, nell’interessante incontro, moderato da<br />

Luciana Borsatti: Iran. Se la rivoluzione parte dalle donne. Il regista e scrittore Fariborz<br />

Kamkari, iraniano di origine curda, ha sottolineato come le donne siano il motore del<br />

cambiamento, una società non sarà mai liberata finchè le donne non saranno libere. I cittadini<br />

che non sono persiani e sciiti vengono discriminati. Ma c’è chi – i conservatori che vogliono<br />

restaurare lo scià – cerca di “scippare” questo movimento di rivolta. Alberto Negri (editorialista<br />

del Manifesto, in collegamento) ha ribadito come i curdi siano un popolo che esiste da 6000<br />

anni ma non ha uno stato. Ha sottolineato come l’Europa non abbia avuto un ruolo di<br />

protagonista nel Mediterraneo, nel Oriente e nel Nord Africa, mentre le risorse economiche<br />

dell’Iraq vengono gestite dalla Federal Reserve americana.


Luciana Borsatti, Farian Sabahi, Gianluca Costantini, Alberto Negri<br />

Ha lamentato come il giornalismo italiano è silente sulla violazione dei diritti umani dei curdi,<br />

bombardati più volte dalla Turchia. L’Italia continua a vendere armi a Paesi che violano i diritti<br />

umani.<br />

In proposito Farian Sabahi (ricercatrice senior e scrittrice) ha sottolineato come i fucili della<br />

polizia in Iran sono turchi e i proiettili sono italiani. Ha ricordato come nel 1937 le donne<br />

iraniane avevano accesso all’Università. Nel 1963 avevano diritto al voto e come il processo di<br />

alfabetizzazione investì tutto il Paese. Oggi due laureati su tre sono donne. Ma dal punto di<br />

vista giuridico le donne valgono la metà (spetta loro solo il 50% di una eredità), anche in caso<br />

di risarcimento di danni subiti il corpo di una donna vale la metà. Nel 1979 le donne<br />

partecipano alla rivoluzione e ne pagano il prezzo più alto. Ma se un popolo è ignorante e alle<br />

donne vengono negati i loro diritti il Paese arretra.


Havin Guneser e Federico Venturini<br />

I disegni di Gianluca Costantini sono diventati strumenti di lotta e sono stati usati nelle<br />

proteste. Un quesito risuona nella chiesa di San Francesco: “Come possiamo pretendere la<br />

verità sul caso Regeni dal momento che l’Egitto prende soldi dagli Stati Uniti e l’Italia ha<br />

contratti per miliardi di euro?”. A causa delle sanzioni contro l’Iran il fondo per gli operai che<br />

scioperano non si è mai potuto costituire.<br />

Di donne che lottano contro l’oppressione delle minoranze ha dialogato Havin Guneser<br />

(ingegnera, giornalista e attivista per i diritti delle donne) durante Oltre lo Stato: un esperimento<br />

al femminile in Kurdistan con Federico Venturini. “Jin, Jiyan, Azadi” (Donna, Vita, Libertà, Jin<br />

e Jiyan in lingua curda hanno la stessa radice) è lo slogan che accomuna molti Paesi. Un<br />

approccio totalitarista al potere ha fatto sì che continuassero tentativi di eliminazione culturale e<br />

fisica dei siriani, armeni e curdi. Stati-nazione basati su un gruppo etnico che pretende di<br />

cancellare chi non è nella norma. Secondo Havin l’Europa ignora che il Kurdistan è uno stato<br />

occupato dalla Turchia, Siria etc.


Havin Guneser<br />

La Guneser ha ricostruito la vicenda di Abdullah Öcalan e il PKK (Partito dei Lavoratori del<br />

Kurdistan) che hanno ridato vita alla società curda che aveva rinunciato ai propri diritti e per<br />

questo Öcalan è in carcere da 25 anni. Ancora oggi non si conosce il numero delle vittime del<br />

terremoto, che ha colpito soprattutto la popolazione curda e araba. Una calamità che è stata<br />

così forte che tutti hanno perso parenti o amici ma ciò che fa più male – ha dichiarato Havin – è<br />

l’inerzia dello stato nei confronti di chi era sotto le macerie. Molti sono morti, dopo il terremoto,<br />

per il freddo o sotto le rovine. Sta circolando la pericolosa idea che non può esistere una<br />

nazione turca finchè esistono i curdi. Le prossime elezioni potrebbero porre fine a quello che è<br />

definito da molti un “regime”. L‘HDP (partito democratico dei popoli, che difende le minoranze,<br />

è sospettato di terrorismo e rischia la chiusura per cui si appoggia ai Verdi di sinistra.


Àlen Loreti, Annalisa Camilli, Valter Molinaro, Simone Ficicchia<br />

Per timore che la politica potesse corrompere il partito era stata costituita un’assemblea con il<br />

compito di controllare il partito politico. Molti suoi membri sono in carcere. Il Labour and<br />

Freedom Alliance è un’alleanza elettorale di sinistra in Turchia. Questa è formata dal Partito<br />

Democratico dei Popoli (HDP), dal Partito dei Lavoratori della Turchia (TİP), Partito laburista<br />

(EMEP), Partito del movimento laburista (EHP), Partito della libertà sociale (TOP) e<br />

Federazione delle assemblee socialiste (SMF). L’alleanza ha dichiarato, in occasione della sua<br />

fondazione il 25 agosto 2022, di puntare a “uguaglianza, libertà, fraternità, pace e democrazia<br />

per la società turca”. Havin Guneser ha esposto la sua convinzione che il capitalismo non sia<br />

più sostenibile per gli uomini, per la natura e forse persino per le istituzioni e questo porterà al<br />

cambiamento. L’organizzazione in piccoli gruppi locali può portare avanti questo cambiamento.


Stefano Allievi, Maria Letizia Tanturri, Wissal Houbabi, Michela Vogrig,<br />

Maurizio Merico<br />

La libertà di una società inizia dalla libertà delle donne, il primo gruppo a essere colonizzato. È<br />

importante che le donne si organizzino tra loro per proporre un nuovo modello di società,<br />

diverso da quello patriarcale e maschilista. Nel Mediterraneo non si muore per colpa del mare,<br />

in Africa si muore di fame e per lo sfruttamento. È necessario invertire la rotta, i sistemi devono<br />

accettare la democrazia.<br />

L’incontro: Protestare o disertare? Immaginando un’alternativa ha visto sul palco importanti<br />

testimoni di diverse generazioni.Àlen Loreti ha iniziato l’incontro citando Tiziano Terzani che ha<br />

sempre provato una repulsione per il potere. Annalisa Camilli ha sottolineato come il compito<br />

del giornalismo è portare alla luce quello che il potere vuole tenere nascosto. Su quanto<br />

accaduto a piazza Alimonda, durante il G8, non c’è stato nemmeno un processo. Negli altri<br />

Paesi i giornalisti fanno un patto con i lettori ed è importante avere alle spalle una redazione<br />

che li protegge. Valter Molinaro ha raccontato la sua esperienza di delegato della Fiom CGIL<br />

al centro ricerche dell’Alfa Romeo. Poi quando l’Alfa Romeo è passata alla FIAT la mediazione<br />

si è trasformata in autoritarismo.


Vera Politkovskaja<br />

Dopo un anno e mezzo gli iscritti al sindacato sono stati dimezzati perchè ai lavoratori per fare<br />

carriera viene richiesto di lasciare il sindacato. Ha iniziato a raccogliere testimonianze e gli<br />

viene richiesto di decidere se esere iscritto al sindacato o essere un uomo dell’azienda a cui<br />

era stato offerto un posto da designer. L’azienda provò a negare e lo denunciò per danni<br />

all’immagine per decine di miliardi. Ma aveva sempre svolto il suo lavoro in modo ineccepibile e<br />

alla fine fu fatta giustizia. Simone Ficicchia (attivista di Ultima Generazione), oltre alla<br />

partecipazione a <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>, è intervenuto per la lotta alla crisi climatica all’ultima edizione<br />

del Festival Internazionale del Giornalismo.<br />

L’incontro su Intelligenza artificiale, potere reale ha proiettato la platea nel futuro. Geoffrey<br />

Hinton, il padrino dell’IA, si è dimesso da Google per sentirsi libero di parlare dei pericoli della<br />

IA. Hinton ha persino ipotizzato che in un futuro non tanto <strong>lontano</strong> le IA potrebbero cancellare<br />

l’umanità intera. A suo avviso sarebbe meglio non svilupparla prima di sapere come<br />

controllarla.


Fabio Chiusi, Teresa Numerico e Fabio Cabitza<br />

Federico Cabitza, docente e scienziato tra i più influenti del momento, ha affermato come la<br />

tecnologia automatizza alcuni lavori ma non crede che accadrà qualcosa di diverso da quanto<br />

visto finora. Sicuramente dei testi saranno elaborati dall’IA, come quelli burocratici che possono<br />

sollevare l’uomo da compiti ripetitivi e noiosi. Sta a noi stabilire il rapporto che intendiamo<br />

avere con le nuove tecnologie: esserne padroni e non servi. La professoressa Teresa<br />

Numerico ha evidenziato come fino a oggi l’IA ha supportato le decisioni su situazioni incerte,<br />

è servita per la curatela di un quantità enorme di testi creando una letteratura digitalizzata.<br />

Questa integrazione umano-macchina ha determinato un lavoro sottopagato.<br />

Oggi c’è una concentrazione di potere in mano a pochi individui. I motori di ricerca hanno a<br />

disposizione una enorme possibilità di conoscenza. Cabitza ha dichiarato di preferire oggi Bing<br />

perchè è integrato con GPT che ha cominciato a interagire con lui. Bing è dialogante, non<br />

produce solo documenti come risposta a una ricerca, ma si relaziona come un amico. Se un<br />

servizio è gratuito il prodotto siamo noi. Occorre trovare la giusta distanza, con un sano<br />

scetticismo. Pochi di questi strumenti sono open-source e pochissimi sono in grado di gestire<br />

una enorme quantità di dati.


Annarosa Buttarelli, Cristina Simonelli e Rocco D’Ambrosio<br />

Cabitza ha sottolineato come questi sistemi bruciano una quantità enorme di denaro: ChatGPT<br />

costa 3 milioni di dollari al giorno per le infrastrutture, tra rischi privacy e copyright. Pertanto<br />

non è al momento sostenibile. Occorre consumare il 30% della batteria di un cellulare per<br />

avere una risposta. Stanno pensando di spostare e parcellizzare la computazione sui cellulari.<br />

In ambito open-source si può perdere la governance di questo fenomeno. Teresa Numerico<br />

ha considerato che dal punto di visto energetico un uomo che scrive è più sostenibile dell’IA.<br />

Nella produzione di migliaia di testi è lecito chiedersi: quali sono quelli veri?<br />

Lina M. Khan (giurista statunitense, specializzata nelle leggi Antitrust. Dal giugno 2021<br />

presidente della Federal Trade Commission degli Stati Uniti) ha dichiarato che già ci siamo fatti<br />

scappare il web 2.0 per cui Amazon fa il prezzo non in base al costo del prodotto ma è basato<br />

sulla nostra capacità di spesa. La profilazione dovrebbe essere regolamentata da un’autorità<br />

internazionale. Ora la conquista del mercato capitalistico si basa sull’appropriazione di<br />

contenuti digitali. Occorre agire sui “termini d’uso” per fermare l’estrazione dei nostri dati.<br />

Teresa Numerico ha rappresentato come la IA si basa sulla tradizione, gli addestratori sono<br />

quelli di Davos, miliardari che non vogliono che i poveri diano fastidio. Quello che inquieta<br />

Cabitza è l’antropizzazione. Il pacchetto velenoso è la cortesia che umanizza la macchina.


Ospite del festival è stata anche Vera Politkovskaja, già invitata al Festival Internazionale del<br />

Giornalismo a Perugia, giornalista e autrice televisiva figlia di Anna Politkovskaja (la giornalista<br />

russa uccisa 17 anni fa).<br />

La lectio magistralis del prof. David Reynolds, Europa in armi: dalle guerre mondiali<br />

all’Ucraina, è stata una interessante ricostruzione storica basata sul costo, in termini di vite<br />

umane, della geografia in continuo mutamento a causa di mire espansionistiche. La sua<br />

visione è sembrata meno super partes quando ha spiegato la guerra in Iraq degli americani<br />

come un peccato di ὕβρις (hỳbris), di chi non accetta di essere sconfitto nel mondo essendo<br />

abituato a essere il “vincitore”.


Tommaso Piffer e David Reynolds<br />

L’incontro Il potere perduto dei giovani ha posto molti problemi e interrogativi. Nella nostra<br />

società abbiamo, da 30 anni, più morti che nuovi nati e questo comporta non poche<br />

conseguenze. Nel 2040 si prevede che ci sarà un lavoratore per ogni pensionato. Un ragazzo<br />

di 25 anni che entra oggi nel mondo del lavoro guadagna il 25% in meno di uno che è entrato<br />

nel mercato del lavoro 25 anni fa. Gli adulti sotto i 35 anni vivono per il 66% ancora in famiglia,<br />

negli altri Paesi la percentuale è molto inferiore fino al 18% in Finlandia. Tutto ciò determina<br />

una perdita di potere dei giovani che sono numericamente inferiore ai vecchi. Ogni neonato<br />

nasce con un debio di 120.000 euro. L’età media dell’elettore è di 52 anni. Le generazioni dei<br />

giovani sono sempre più povere.<br />

Problemi che allargando l’orizzonte al pianeta diventano enormi come ha evidenziato l’incontro<br />

Non uccidere. Per una cultura della pace. Un miliardo di persone soffrono la fame, 800 milioni<br />

non hanno accesso all’acqua, 60 milioni di persone sono in movimento. In Italia il 5% delle<br />

persone detiene la richezza nazionale con una stima di 100 miliardi di euro di evasione fiscale.


Angela Terzani Staude e Àlen Loreti<br />

L’età dell’entusiasmo (2022), titolo del memoir di Angela Terzani Staude (presidente della<br />

giuria del Premio Terzani e cittadina onoraria di Udine), è stato anche il titolo dell’incontro<br />

condotto da Àlen Loreti. Avendo letto tutti i libri di Tiziano Terzani sarebbe lecito pormi la<br />

domanda del perchè leggere anche i libri di sua moglie Angela che raccontano gli stessi anni o<br />

periodi. Ma il suo è uno sguardo diverso, un altro punto di vista che aggiunge altri elementi ai<br />

racconti e alla biografia di Tiziano Terzani, i cui libri sono stati per me, come per Zerocalcare,<br />

una bussola di orientamento etico, politico e morale per non perdermi nello sconforto delle<br />

delusioni in un periodo che ha visto il crollo delle ideologie. Angela ha conosciuto Tiziano<br />

quando il mondo era diviso in due blocchi, una guerra ideologica in cui si aveva un senso di<br />

appartenenza. Però poi Tiziano finisce sull’Himalaya…


Angela Terzani Staude & me<br />

Da giovane aveva solo se stesso: doveva lavorare e studiare. Nella libreria della sua casa di<br />

famiglia c’era un solo libro e quando è morto ne aveva 10.000. Il padre di Angela ha dedicato la<br />

sua vita alla cultura e all’arte, suonava il pianoforte. Tutte cose che affascinarono Tiziano. Il suo<br />

obiettivo era avere accesso alla conoscenza. Viaggiò in Asia e decise che si sarebbe<br />

impegnato per le minoranze sfruttate. Facemmo una vita al limite della fame. Il suo primo<br />

impiego fu in una ditta socialista, all’Olivetti e poi vinse una borsa di studio per l’America.<br />

Voleva andare in Cina così contattò i grandi giornali stranieri. Ad Amburgo incontrò il capo dello<br />

Spiegel per cui fu il loro corrispondente dall’Oriente, dove siamo rimasti 30 anni. Secondo lui<br />

serviva più la cultura che la scuola di giornalismo. Perfettamente calzante il detto indiano citato:<br />

“prepara la tua casa per l’ospite inaspettato”.


Watch Video At: https://youtu.be/oCCuXPt9OlQ<br />

Seguendo Tiziano nei suoi spostamenti non era possibile avere un lavoro ma con lui Angela ha<br />

avuto grandi opportunità di conoscenza e lui l’ha sempre fatta sentire l’interlocutrice preferita.<br />

La scrittura per lei è stato un modalità di riflessione personale, una disciplina. Ha vissuto da<br />

occidentale in Asia ma ha constatato come tutti gli uomini sono uguali. Non pensava che i suoi<br />

diari riguardassero qualcuno. Alla domanda su cosa avrebbe fatto oggi Tiziano ha risposto:<br />

“Non voglio interpretare Tiziano perchè diceva molte cose inaspetate ma si sarebbe<br />

scandalizzato. Come si può fomentare una guerra fornendo armi che fanno migliaia di morti?<br />

Quali sono i pretesti degli Stati Uniti per esportare libertà?”. Forse Tiziano sarebbe andato in<br />

giro per l’Europa per svegliare le coscienze.<br />

Questo è il mio resoconto di due giorni di incontri. Auguro a tuttƏ di svegliarsi la domenica con<br />

un concerto di musiche di Mozart, eseguite dalla Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio<br />

Busoni” e dalla talentuosa pianista Claudia Vento. Un altro regalo del Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong>.<br />

Chi mi conosce sa che non amo apparire in foto ma credo che il mio sorriso accanto ad Angela<br />

Terzani Staude esprime la mia gioia di essermi sentita “a casa”, circondata da valori che mi<br />

fanno muovere e battere il cuore.<br />

Informazioni<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> Premio Terzani<br />

19ª edizione 3 – 7 maggio <strong>2023</strong><br />

Udine


Antonella Cecconi<br />

Viaggi-cultura dipendente. Amo raccontare luoghi, persone, arte e culture. Innamorata<br />

dell'orizzonte non potrei vivere senza nuove destinazioni, arte, mare e la mia porta per l'altrove:<br />

i libri. I regali più graditi: un biglietto per un viaggio o un libro. Segni distintivi: una prenotazione<br />

in tasca, un libro nell'altra e un trolley accanto al letto. antonella@nomadeculturale.it<br />

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- Nomade Culturale<br />

nomadeculturale.it/udine<br />

<strong>2023</strong>-05-18<br />

Una città accogliente, dove sperimentare una slow and good life<br />

INDICE:<br />

Le rogge – Porta Manin – Piazza Libertà – Museo Diocesano: la Galleria del<br />

Tiepolo vale il viaggio – Piazza Matteotti – Chiesa-di-San-Giacomo – Duomo –<br />

Piazza XX Settembre – Casa Cavazzini<br />

Udine è la città di Tina Modotti. Qui nacque la celebre fotografa nel 1896 e da qui partì a 17<br />

anni per diventare famosa in Messico, dove trovò la morte. In città è ancora attivo il Comitato a<br />

lei dedicato. Udine, discreta a pochi chilometri dalla Slovenia, è accogliente e intrisa di cultura:<br />

da 19 anni ospita il Festival <strong>vicino</strong>/<strong>lontano</strong> Premio Terzani. Quello che subito ti conquista di<br />

Udine è la sua dimensione umana. Il centro è quasi tutto isola pedonale. Il suo ritmo di vita<br />

slow, rilassante e la sua good life, è tangibile nella tranquillità, cortesia e disponibilità dei suoi<br />

abitanti.<br />

Le rogge<br />

Altra caratteristica distintiva di Udine sono le rogge, piccoli corsi d’acqua che attraversano la<br />

città, soprattutto nel centro storico. Negli anni Cinquanta molti tratti sono stati interrati ma altri<br />

sono ancora visibili e non è raro scorgervi anatre. I tratti di roggia più pittoreschi li potete


vedere lungo via Zanon, in vicolo Molin Nascosto, in via Giuseppe Verdi e nel tratto in piazza<br />

Patriarcato tra i giardini dell’Arcivescovile e i Giardini Ricasoli.<br />

Porta Manin<br />

Porta Manin<br />

Detta anche Torre di San Bartolomeo o Porta Cividale, Porta Manin è la porta più antica (1273<br />

– 1299) della città. Faceva parte della terza cerchia di mura che la difendeva. L’impianto<br />

inferiore è originario mentre i piani superiori sono stati restaurati successivamente.<br />

I passaggi laterali alla porta sono stati aperti nel Novecento. La porta costituisce l’accesso dalla<br />

zona est al centro storico. Nella facciata esterna aguzzando la vista, perchè poco leggibile, vi è<br />

dipinta, fra gli altri stemmi nobiliari, l’aquila nera in campo giallo del Sacro Romano Impero.<br />

Sopra la città troneggia sulla collina il Castello di Udine, (1517), donato nel 983 al patriarca di<br />

Aquileia, Rodoaldo. Dal Novecento ospita la sede dei Musei Civici. Degna di nota, al piano<br />

nobile, la Galleria d’Arte Antica con opere datate dal Trecento all’Ottocento.


Piazza Libertà<br />

Piazza Libertà<br />

La piazza più antica e più monumentale di Udine è Piazza Libertà, una vera e propria summa<br />

di arte ed eclettica bellezza. Sulla piazza, su due livelli diversi, ci sono due logge affrontate. La<br />

Loggia di San Giovanni (di Bernardino da Morcote, 1533), da cui si accede all’omonima<br />

cappella, è riconoscibile dalla sovrastante Torre con l’Orologio, simbolo di Udine. La Torre fu<br />

costruita da Giovanni da Udine nel 1527 al posto della torre medievale che permetteva<br />

l’accesso al Castello. Sulla sua cima stanno i due Mori (due statue in rame del 1850), che<br />

battono le ore. Sotto l’orologio che ha un meccanismo speciale realizzato a metà Ottocento, sta<br />

il Leone di San Marco. Ai piedi della salita che conduce al castello c’è l’Arco Bollani, costruito<br />

da Andrea Palladio nel 1556, sormontato dal Leone di San Marco.


Loggia del Lionello<br />

A destra della loggia la fontana rinascimentale (1542) e nella piazza anche due statue<br />

imponenti: Ercole e Caco. Non manca anche la scultura neoclassica della Pace su un<br />

imponente basamento e la statua della Giustizia (1614),<br />

L’elegante Loggia del Lionello in stile gotico veneziano, che ospita il Palazzo Comunale, è un<br />

altro simbolo di Udine. Realizzata tra il 1400 e il 1500, quando Venezia sostituì il potere<br />

temporale del Patriarcato di Aquleia. La proposta fu del Luogotenente Nicolò Savorgnan ma il<br />

disegno si deve a Bartolomeo delle Cisterne e all’orafo udinese Niccolò Lionello, a cui deve il<br />

nome. Distrutta da un incendio nel 1876 venne poi ricostruita in modo fedele all’originale:<br />

loggiato con archi a sesto acuto e le fasce bicrome di marmo. Tra gli archi sono situate le sei<br />

lettere dell nome latino di Udine, Utinum. All’interno del loggiato c’è la Madonna con Bambino<br />

del Pordenone.<br />

Da piazza Libertà inizia la suggestiva Via Mercatovecchio con i suoi variopinti palazzi<br />

affacciati sulla strada. Una via commerciale con edifici che si sviluppano in altezza rivelando la<br />

struttura medievale del centro storico, con le botteghe al piano terra e le abitazioni dei mercanti<br />

ai piani superiori.


Museo Diocesano: la Galleria del Tiepolo vale il viaggio<br />

Palazzo Morpurgo<br />

Udine è conosciuta anche come la città del Tiepolo. Nel Palazzo Arcivescovile, oggi sede del<br />

Museo Diocesano, sono conservati gli spettacolari affreschi di Gianbattista Tiepolo, forse i<br />

suoi capolavori dopo quelli realizzati nella Residenza di Würzburg, che valgono il viaggio a<br />

Udine. Un primo intervento (1523 – 1546) si deve al priore Marino Grimani che fece costruire<br />

un’imponente sala di rappresentanza, la Sala Azzurra, decorata con raffinatissime grottesche<br />

attribuite a Giovanni da Udine.<br />

A un secondo intervento (1593), sotto il patriarca Francesco Barbaro, si deve la Sala del Trono<br />

con i 117 ritratti di prelati della chiesa udinese e aquileiese. Mirabili gli stucchi della Sala Gialla,<br />

la biblioteca patriarcale e le collezioni di sculture lignee dal XIII al XVII secolo.<br />

Il Tiepolo decorò (1726 – 1729) per il patriarca Dioniso Dolfin: il soffitto dello scalone d’onore<br />

con la spettacolare Caduta degli angeli ribelli, la Sala rossa (sede del Tribunale ecclesiastico)<br />

con Il Giudizio di Salomone e la straordinaria Galleria degli Ospiti (immagini degli affreschi). In<br />

quest’ultima gli ospiti attendevano di essere ricevuti in udienza nell’attigua Sala del trono. Nella<br />

Galleria, dove sfruttò la luce naturale e schiarì la sua tavolozza sulla scia del Veronese, l’artista<br />

dipinse sul soffitto il Sacrificio di Isacco e nel grande riquadro centrale Rachele che nasconde<br />

gli idoli. Divertitevi a trovare, in quest’ultima raffigurazione, il riratto del pittore, di suo figlio<br />

Giandomenico e della moglie Cecilia.


Piazza Matteotti<br />

Piazza Matteotti, conosciuta anche come Piazza San Giacomo<br />

Se non avete ancora fatto una sosta piazza Matteotti è il salotto della città dove praticare il rito<br />

del Tajut. Ovvero l’aperitivo con un taglio (in friulano Tajut) di vino rosso o vino bianco,<br />

accompagnato da prodotti locali, da consumare in in uno dei tanti bar lungo il perimetro della<br />

piazza. Questa è particolarmente attraente, oltre per la sua esposizione al sole, anche per la<br />

sua suggestiva pavimentazione in acciottolato, le belle case porticate (quelle sul lato sud<br />

conservano le originarie pitture murali quattro-cinquecentesche) e la fontana (1543) di<br />

Giovanni da Udine. Viene chiamata anche Piazza San Giacomo, per la bella chiesa sul lato<br />

ovest, ed è lo spazio deputato al mercato e agli incontri.


Chiesa di San Giacomo<br />

Antonio Corradini, Sara, moglie di Tobia, 1720 (?)<br />

Si deve alla Confraternita dei Pellicciai l’abbellimento della Chiesa di San Giacomo (fondata<br />

nel 1401) con una bella facciata rinascimentale terminante con la torre dell’Orologio, sulla cui<br />

cima sta la torre campanaria, di Bernardino da Morcote.Accanto sta la Cappella della<br />

Madonna Santissima del Suffragio. L’interno è a navata unica riccamente decorata, con quattro<br />

altari laterali che rientrando danno l’impressione di essere cappelle. L’altare a sinistra,<br />

commissionato dalla Fraterna delle Anime Purganti, presenta dei tendaggi in marmo nero<br />

berniniani, forse riferiti alla destinazione dell’altare per la celebrazioni per il culto dei defunti.


Chiesa San Giacomo, interno<br />

Il complesso è noto per le due belle statue laterali che rappresentano l’arcangelo Raffaele, il<br />

guaritore di Tobia che seppelliva i morti, e Sara, moglie di Tobia, che secondo alcuni<br />

rappresenterebbe il lutto. Entrambe realizzate da Antonio Corradini intorno al 1720. Proprio a<br />

Corradini si deve il modello di terracotta in scala del Cristo Velato, portato a termine – dopo la<br />

morte dello scultore – da Giuseppe Sanmartino, esposto nella cappella San Severo di Napoli,


Duomo<br />

Duomo<br />

Il Duomo di Udine è una grande chiesa a tre navate, consacrata il 16 giugno 1335 con il nome<br />

di Santa Maria Annunziata. Nonostante diversi rifacimenti la facciata presenta uno stile tra<br />

romanico e gotico. Pregevoli i suoi portali, quello della Redenzione sulla facciata principale e<br />

quello dell’Incoronazione, <strong>vicino</strong> al campanile dalla forma ottagonale. L’interno, dissonante<br />

rispetto l’aspetto esterno, è barocco. Conserva anche alcune opere di Gianbattista Tiepolo:<br />

sulla navata destra. L’altare con la pala della Santissima Trinità nella prima cappella, la pala<br />

raffigurante i patroni della città, i Santi Ermacora e Fortunato, nella seconda cappella e la<br />

quarta cappella del Santissimo Sacramento decorata con gli affreschi teatrali del Tiepolo,<br />

autore anche della piccola pala con la Resurrezione sopra il tabernacolo.


Piazza XX Settembre<br />

Piazza XX Settembre è un’altra piazza-salotto di Udine. Isola pedonale il sabato mattina ospita<br />

il mercato.Circondata da edifici eleganti spicca su tutti la quattrocentesca Casa Veneziana che,<br />

per far posto al nuovo Municipio, fu smontata da via Rialto e ricostruita nel 1929 dove la<br />

vediamo oggi. La Casa si distingue per il suo stile gotico, con bifore e trifore che ne decorano<br />

le pareti e la facciata.


Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

Se avete tempo, e in base al programma, è interessante vedere uno spettacolo al Teatro<br />

Nuovo Giovanni da Udine, moderno e il più importante della città.<br />

Hotel Astoria


Casa Cavazzini<br />

Dal 2012 Casa Cavazzini è la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna di Udine con circa<br />

quattromila opere tra quadri, sculture e disegni. La suggestiva ristrutturazione dell’edificio è<br />

stata realizzata da Gae Aulenti e ha riportato alla luce preziosi reperti e affreschi che sono stati<br />

valorizzati da un’abile restauro.<br />

Informazioni<br />

Cosa vedere<br />

Museo Diocesano<br />

Piazza del Patriarcato, 1<br />

Telefono: 0432 25003<br />

Orari: martedì chiuso, 10 – 13 e 15 – 18<br />

Biglietti: 8 euro intero e 6 euro ridotto<br />

Il Bacaro Foresto<br />

Mostra Insieme – Casa Cavazzini<br />

Fino al 16 luglio <strong>2023</strong><br />

Indirizzo: Via Cavour, 14<br />

Orari: Lunedì 14.00 – 18.00; martedì, mercoledì e giovedì 09.30 – 18.30; venerdì, sabato e<br />

domenica 09.00 – 20.00<br />

Telefono: +39 0432 1279127<br />

Email: prenotazioni@udinegrandimostre.it


John Everett Millais, Franz von Stuck, Vasilij Kandinskij, Alberto Savinio, De Chirico, Renato<br />

Guttuso, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi, Gianfranco Ferroni, Tibor Csernus, Salvador<br />

Dalí e altri ancora<br />

Musei del Castello (Galleria d’Arte Antica, Museo Archeologico, Museo Friulano della<br />

Fotografia, Museo del Risorgimento)<br />

Indirizzo: Piazzale Patria del Friuli, 1 33100 Udine (Piazzale del Castello)<br />

Orari: da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00 – chiuso il lunedì<br />

Biglietti: Intero: € 8.00 – Ridotto: € 4.0<br />

Contatti: Telefono: +39 0432 1272591<br />

E-mail: biglietterie.civicimusei@comune.udine.it<br />

Eventi<br />

Vicino/<strong>lontano</strong> Premio Terzani<br />

Ogni anno a maggio<br />

Dove dormire<br />

Hotel Astoria<br />

Indirizzo: Piazza XX Settembre, 24, 33100 Udine UD<br />

Telefono: 0432 505091<br />

Hotel centralissimo, camere ampie e confortevoli,wi-fi free, personale cortese.<br />

Dove mangiare<br />

Il Bacaro Foresto<br />

Piazza XX Settembre, 1870/4/A, 33100 Udine UD<br />

Telefono: 0432 150 0505<br />

Locale centralissimo all’insegna dell’accoglienza. Personale gentile che si impegna per mettere<br />

i clienti a proprio agio e accontentarli. Osteria di tradizione veneziana ma rivistata, piatti di<br />

pesce ben fatti, appetitosi. Anche cicchetteria. Spazio all’esterno sulla piazza e nel cortile<br />

interno.<br />

Prosciutteria<br />

Indirizzo: Via Rialto, 2, 33100 Udine UD<br />

Telefono: 0432 299455<br />

Un locale centrale e informale. Ideale per un pranzo di lavoro, un aperitivo accompagnato da<br />

un crostino al prosciutto di San Daniele (che nasce nell’omonimo paese a pochi km da<br />

Udine).o una cena dopo una serata a teatro. Il prosciutto la fa da padrone. Tra le specialità,<br />

prosciutto nelle sue varie stagionature, pasta fresca, carne, trota e insalatone. Piacevole lo<br />

spazio sotto i portici.

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