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Luigi Sturzo

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OPERA OMNIA<br />

DI<br />

LUIGI STURZO<br />

TERZA SERIE<br />

SCRITTI VARI<br />

VOLUME IV- 8


PUBBLICAZIONI A CURA DELL’ISTITUTO LUIGI STURZO<br />

OPERA OMNIA - TERZA SERIE - VOLUME IV - 8<br />

<strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> - Emanuela <strong>Sturzo</strong><br />

Carteggio<br />

�����������<br />

A cura e con introduzione di<br />

Vittorio De Marco<br />

Rubbettino


Il volume è stato realizzato con il contributo<br />

dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>,<br />

Ministero per i Beni e le Attività Culturali,<br />

Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali<br />

© Proprietà letteraria riservata Istituto <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong><br />

© 2005 - Rubbettino Editore<br />

88049 Soveria Mannelli - Viale Rosario Rubbettino, 10 - Tel. (0968) 662034<br />

www.rubbettino.it


PIANO DELL’OPERA OMNIA DI LUIGI STURZO<br />

PUBBLICATA A CURA DELL’ISTITUTO LUIGI STURZO<br />

PRIMA SERIE: OPERE<br />

I - L’Italia e il fascismo (1926)<br />

II - La comunità internazionale e il diritto di guerra (1928)<br />

III - La società: sua natura e leggi (1935)<br />

IV - Politica e morale (1938). – Coscienza e politica.<br />

Note e suggerimenti di politica pratica (1953)<br />

V-VI - Chiesa e Stato (1939)<br />

VII - La vera vita. – Sociologia del soprannaturale (1943)<br />

VIII - L’Italia e l’ordine internazionale (1944)<br />

IX - Problemi spirituali del nostro tempo (1945)<br />

X - Nazionalismo e internazionalismo (1946)<br />

XI - La Regione nella Nazione (1949)<br />

XII - Del metodo sociologico (1950). – Studi e polemiche di sociologia (1933-1958)<br />

SECONDA SERIE: SAGGI – DISCORSI – ARTICOLI<br />

I - L’inizio della Democrazia in Italia. – Unioni professionali. – Sintesi sociali (1900-1906)<br />

II - Autonomie municipali e problemi amministrativi (1902-1915)<br />

- Scritti e discorsi durante la prima guerra (1915-1918)<br />

III - Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919). – Riforma statale e indirizzi politici<br />

(1920-1922)<br />

IV - Il partito popolare italiano: Popolarismo e fascismo (1924)<br />

V - Il partito popolare italiano: Pensiero antifascista (1924-1925)<br />

- La libertà in Italia (1925). – Scritti critici e bibliografici (1923-1926)<br />

VI - Miscellanea londinese (1926-1940)<br />

VII - Miscellanea americana (1940-1945)<br />

VIII - La mia battaglia da New York (1943-1946)<br />

IX-XIV - Politica di questi anni. – Consensi e critiche (1946-1959)<br />

TERZA SERIE: SCRITTI VARI<br />

I - Il ciclo della creazione<br />

- Versi. – Scritti di letteratura e arte<br />

II - Scritti religiosi e morali<br />

III - Scritti giuridici


IV - Epistolario scelto:<br />

1. Lettere a Giuseppe Spataro (1922-1959)<br />

2. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> - Mario Scelba. Carteggio (1923-1956)<br />

3. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> - Alcide De Gasperi. Carteggio (1920-1953)<br />

4. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> - Maurice Vaussard. Carteggio (1917-1958)<br />

5. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> a Londra. Carteggi e documenti (1925-1946)<br />

6. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> e i Rosselli tra Londra, Parigi e New York. Carteggio (1929-1945)<br />

7. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> e gli intellettuali cattolici francesi. Carteggi (1925-1945)<br />

8. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> - Emanuela <strong>Sturzo</strong>. Carteggio (1891-1948)<br />

V - Scritti storico-politici (1926-1949)<br />

VI - La mafia<br />

VII - Bibliografia. – Indici


Nota redazionale<br />

Le lettere sono state riprodotte integralmente e fedelmente dagli originali.<br />

Sono stati corretti gli evidenti lapsus calami così come i nomi propri e i nomi delle<br />

località scritti in modo errato (per es. Pariggi).<br />

Sono state lasciate, invece, le forme grammaticali e ortografiche, anche dialettali, usate<br />

da Nelina, (per es. paggine), ivi compreso l’uso errato delle concordanze (per es. le<br />

arance te li manderò).<br />

Le date ad inizio lettera sono state uniformate sostituendo, dove occorreva, il nome<br />

all’ordinale del mese.<br />

I giornali, i periodici ed i movimenti sono stati riportati come nell’originale, lasciando<br />

invariate le citazioni bibliografiche non sempre uniformi.<br />

Gli a capo sono stati decisi dal curatore del volume.<br />

1


Introduzione<br />

1. Il carteggio che <strong>Sturzo</strong> tenne con la sorella gemella Emanuela – Nelina per la famiglia<br />

e gli amici –, non rientra nel filone classico dell’epistolario sturziano, quello prettamente di<br />

carattere politico. In qualche modo si avvicina alla corrispondenza tenuta col fratello Mario<br />

per ciò che concerne gli avvenimenti di casa, quelli personali, i sentimenti e la spiritualità,<br />

non certo per gli aspetti filosofici e culturali che in gran parte la caratterizzano 1.<br />

L’arco cronologico è molto ampio: dal 1891 al 1948, qualche giorno prima della<br />

morte di Nelina e comprende circa un migliaio tra lettere, cartoline postali e cartoline<br />

illustrate: 802 di Nelina e 181 di <strong>Luigi</strong>. Spesso si fa riferimento a cartoline o lettere ricevute<br />

o spedite da entrambi, che non si sono però trovate nell’Archivio <strong>Sturzo</strong>, soprattutto<br />

corrispondenza di <strong>Luigi</strong>, presumendo che siano andate disperse.<br />

È sostanzialmente, come accennato, un carteggio familiare, attraversato dalla preoccupazione<br />

della salute reciproca; anche un raffreddore nell’uno crea apprensione nell’altra<br />

e viceversa; apprensione che in Nelina si fa ancora più forte dall’inizio del soggiorno londinese<br />

del fratello. La divisione cronologica del carteggio riflette la vicenda biografica di<br />

<strong>Luigi</strong>, potendolo dividere in quattro fasi: dal 1891 al momento dell’esilio; il periodo londinese,<br />

quello americano e il dopoguerra. Costanti in tutti e quattro i periodi sono gli<br />

accenni, oltre che alla salute, ai piccoli avvenimenti di amici e parenti, alla nostalgia reciproca,<br />

all’abbandono alla volontà di Dio.<br />

2. Nella prima parte del carteggio la vita familiare di Caltagirone condisce tutte le<br />

altre notizie; è Nelina che informa il fratello, che si trova spesso a Roma o a Catania, delle<br />

condizioni di salute dei genitori, delle sorelle Margherita e Remigia, suora della Carità a<br />

Girgenti (Agrigento) col nome di Giuseppina, del fratello Mario, il «vicario», della varia<br />

parentela, delle cameriere che vanno e vengono. È il mondo della borghesia possidente<br />

che emerge fin dalle prime lettere di Nelina, la quale passa il tempo dilettandosi di ricamo,<br />

pittura, fotografia, gite e villeggiature con i parenti, soprattutto i Fanales, e che spesso<br />

interessa il fratello a Roma dell’acquisto di spartiti per pianoforte e mandolino, di<br />

qualche indumento o cappellino alla moda, di lastre fotografiche, di oggetti particolari da<br />

utilizzare come regali. Nelina aveva una discreta cultura, avendo frequentato insieme alla<br />

sorella Remigia, tra il 1883 e il 1885 ad Acireale, il postulato della Congregazione delle<br />

Figlie di Carità e il collegio del S. Cuore 2.<br />

1 L. <strong>Sturzo</strong>-M. <strong>Sturzo</strong>, Carteggio, 4 voll., a cura di G. De Rosa, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma<br />

1985. 2 Cfr. F. Piva-F. Malgeri, Vita di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, Cinque Lune, Roma 1972, p. 25.<br />

3


Ma nelle prime lettere c’è anche il problema della sua vocazione: scartata l’idea di<br />

prendere marito, come desiderato dai genitori, Nelina avrebbe anch’essa voluto abbracciare<br />

lo stato religioso 3, seguendo così le orme dei fratelli e della sorella Remigia. Il suo<br />

desiderio era di entrare, a Roma, tra le suore dette del S. Cuore. Ma dagli accenni fatti al<br />

fratello, sembra di capire che si trattava di una vocazione incerta, fortemente condizionata<br />

dalla situazione familiare soprattutto dopo la morte della mamma (1897), con il padre<br />

ancora vivente, i due fratelli sacerdoti, la sorella Margherita malferma in salute. <strong>Luigi</strong> era<br />

il suo confidente; gli chiedeva di pregare perché il Signore le concedesse la forza di «resistere<br />

alle lotte» (n. 14), di avere il coraggio di dire tutto in casa. «Caro fratello – gli scriveva<br />

nel maggio 1898 – io son risoluta, ma mi manca la forza di dire addio a tutti, di dire<br />

coraggiosamente debbo lasciarvi poiché mi riesce assai duro, stante la posizione di casa<br />

nostra» (n. 25). Alla fine si decise: ma durò poco. Nel settembre 1900 era a Roma, nel<br />

convento delle suore del S. Cuore a Villa Lante, ma già una lettera dell’agosto 1901 (n.<br />

32) era indirizzata a <strong>Luigi</strong> da Caltagirone. L’esperienza della vita religiosa era durata appena<br />

un anno.<br />

La sua condizione di nubile, maggiormente dopo la morte della sorella Margherita<br />

(1922), la portò a legarsi sempre più ai due fratelli, specialmente a <strong>Luigi</strong> con cui il rapporto<br />

era sempre stato particolare. Le lunghe assenze di <strong>Luigi</strong> da Caltagirone erano per lei<br />

un peso: «Quando verrai? – gli chiedeva nell’agosto ’14 – Che noia la tua assenza mi porta»<br />

(n. 45); «Sono stanca – così nel dicembre del ’16 – della tua assenza, caro Gigi, così<br />

non si può più vivere» (n. 72). Durante le permanenze romane di <strong>Luigi</strong>, Nelina funzionava<br />

da sua segretaria in quel di Caltagirone: gli mandava lettere e pratiche del Municipio,<br />

lo teneva informato e aggiornato sui problemi e avvenimenti locali, gli girava non poche<br />

raccomandazioni che riguardavano soprattutto soldati calatini.<br />

Scarsa risulta la corrispondenza tra il ’19 e l’ottobre del ’24 allorquando <strong>Luigi</strong>, passando<br />

per Torino, lasciò l’Italia per l’Inghilterra. Appena sette lettere e due telegrammi. È<br />

da pensare che Nelina, in questi anni, passò molto tempo a Roma, vicino a <strong>Luigi</strong>, vivendo<br />

con lui le passioni e le difficoltà della stagione del popolarismo, ma senza mai un coinvolgimento<br />

politico diretto, sempre nell’ombra, ma sempre presente, in confidenza con gli<br />

altri dirigenti del partito.<br />

Nel luglio ’22 era morta la sorella Margherita; <strong>Luigi</strong> non era tornato a Caltagirone<br />

per assisterla e partecipare ai funerali: «Ebbe tutti i conforti – lo informava la sorella – e<br />

come li voleva lei, senza chiasso, così Iddio permise perché amici e parenti lo seppero<br />

quando era volata in cielo» (n. 93). L’esilio non gli permetterà nemmeno di essere presente<br />

alla morte della sorella Giuseppina (1928) e del fratello Mario (1941). Un’eco dei tormentati<br />

giorni del luglio ’23, la troviamo in una lettera di Nelina del 17 di quel mese.<br />

<strong>Luigi</strong> aveva presentato le dimissioni da segretario del Partito popolare il 10 luglio, al culmine<br />

delle pressioni vaticane. «<strong>Sturzo</strong> – scrive Malgeri – rimase profondamente ferito da<br />

questa vicenda. All’indomani delle dimissioni si recò a Montecassino per un breve periodo<br />

di riposo e di meditazione» 4. Da Montecassino mandò una lettera a Nelina che pur-<br />

3 Glielo confidava in una lettera del 1894: «Ed ora caro fratello anch’io so un po’ comprendere quanto è<br />

dolce star vicino al buon Gesù, qual pace e felicità si trova nello star vicino a lui» (lett. n. 2).<br />

4 F. Malgeri, <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1993, p. 163.<br />

4


troppo non si è rintracciata. «Vedo – gli rispondeva tra l’altro la sorella – come l’animo<br />

tuo è grande, come la tua fede è viva e profonda» (n. 94). Nelina si trovava a Roma, e lì<br />

volle rimanere in attesa degli sviluppi di eventi che avrebbero complicato la loro vita ed il<br />

loro rapporto per oltre vent’anni.<br />

3. La partenza di <strong>Luigi</strong> per Londra nell’ottobre del ’24, fu un momento difficile per<br />

entrambi. Nelina lo salutò a Roma; pianse molto, ma come <strong>Luigi</strong>, affidò quel momento<br />

di dolore alla volontà misteriosa di Dio: «Quel che Iddio fa è sempre buono» scriverà in<br />

una lettera del ’40 (n. 855). Ma furono un pensiero ed una fede sempre presenti in tutti<br />

gli avvenimenti di quegli anni. Anche quella partenza entrava nei disegni di Dio: «Poi,<br />

pensando che il tuo è un atto di sottomissione che Iddio non potrà non premiare, mi<br />

tranquillizzai» scrisse a <strong>Luigi</strong> qualche giorno dopo (n. 95). La sofferenza comunque restò,<br />

intensa e struggente in ambedue 5.<br />

Londra, agli occhi di Nelina, non era la soluzione migliore per il soggiorno del fratello<br />

a causa del clima, dell’umidità, delle interminabili giornate grigie e piovose, così lontana<br />

dal clima romano e siciliano. <strong>Luigi</strong> ne avrebbe sofferto nello spirito e nel corpo. La<br />

salute di <strong>Luigi</strong> diventò per Nelina un vero e proprio tormento: «Dimmi tutto, anche se<br />

hai qualche piccolo disturbo, non me lo nascondere, mi faresti stare più preoccupata»<br />

(30.10.24, n. 96). E qualche giorno dopo: «Se ti ammali come farai tu, ma come resisterò<br />

io?» (n. 97). Anche <strong>Luigi</strong> non era da meno nel preoccuparsi della salute della sorella e se<br />

qualche lettera o cartolina postale ritardavano, l’uno e l’altra si allarmavano. Potrebbe<br />

apparire anche troppo ossessiva ed esagerata questa preoccupazione per la salute che si<br />

ritrova in tutta la corrispondenza, ma la lontananza ingigantiva i problemi quotidiani e<br />

rendeva entrambi molto sensibili a questo problema. Nelina si atteggiava più che a sorella,<br />

a mamma fin troppo premurosa: «Stai attento quando accendi il fuoco colle maniche<br />

pelose, sto in pensiero» (9.9.25, n. 175); «Forse i geloni ti son venuti per uscir la mattina<br />

per la messa? Stai attento, quando vi è la nebbia forte non uscire» (1.11.26, n. 276); «Sento<br />

con dolore della tua influenza, piccola come tu dici, ma che a me produce una viva agitazione,<br />

un pensiero» (14.12.26, n. 276).<br />

Nelina preferirà passare, quando le sarà possibile, molta parte dell’anno a Roma. Lì si<br />

sentiva innanzitutto più vicina al fratello: «Ed io sto qui perché mi sento più vicina a te e<br />

perché Roma è la mia passione» (24.3.27, n. 318). Nella capitale aveva modo di incontrare<br />

gli amici di partito, alcuni parenti e amici di Caltagirone che, come lei, prediligevano<br />

passare l’inverno a Roma. Nessuna particolare vita mondana se non qualche volta l’opera<br />

lirica e i concerti; era la capitale in sé che l’affascinava, potendo anche seguire prediche e<br />

solenni funzioni nelle più importanti chiese della città. L’aria di Roma gli si confaceva,<br />

scriveva spesso a <strong>Luigi</strong>. Caltagirone gli sembrava troppo lontana rispetto a Londra; ma<br />

anche nel paese natale si rendeva necessaria la sua presenza dopo la morte dei genitori e<br />

5 «Pensa come Nelina sarà preoccupata per me e dispiaciuta di restar sola – scriveva al fratello Mario il 18<br />

ottobre del ’24 –. Per fortuna c’è qui la signora Orlando che le farà compagnia» (L. <strong>Sturzo</strong>, Scritti inediti, II,<br />

(1924-1940), a cura di F. Rizzi, Cinque Lune, Roma 1975, p. 2). E il fratello il mese successivo: «Nelina mi<br />

scrisse l’altro giorno. Povera sorella, come soffre della tua lontananza! Scrivo più spesso del solito anche a lei,<br />

per confortarla. Ma anch’essa sa trovare in Dio il vero conforto» (L. <strong>Sturzo</strong>-M. <strong>Sturzo</strong>, Carteggio, I, (1924-<br />

1928), cit., p. 31, n. 12. Da ora in poi Carteggio).<br />

5


della sorella Margherita, per seguire i raccolti stagionali nelle campagne di cui erano proprietari<br />

– i giardini di frutta soprattutto –, i lavori della casa, e per stare vicina anche a<br />

Mario, vescovo a Piazza Armerina.<br />

Nelina sperava che la permanenza a Londra di <strong>Luigi</strong> durasse poco; infatti spesso nella<br />

corrispondenza tra il ’25 e il ’29 lo aggiornava sull’acquisto di un appartamento o un villino<br />

a Roma, in modo che tornando da Londra ambedue vi si sarebbero potuti stabilire,<br />

senza più alberghi, pensioni o case di amici. Le disponibilità finanziarie c’erano, ma forse<br />

Nelina era di gusti un po’ difficili. Alla fine non se ne fece nulla sia perché non riuscì a<br />

trovare qualcosa di suo gradimento, sia perché andò scemando la speranza di un ritorno<br />

di <strong>Luigi</strong> in tempi brevi. «Come devo passare tutto questo tempo? – gli confidava appena<br />

qualche settimana dopo la partenza – Ah! no, non sarà possibile che ne passi troppo!!»<br />

(3.11.24, n. 97). Avrebbe voluto andare a parlare «a chi di ragione – gli confidava nella<br />

stessa lettera – per far che ritorni; tu che ne dici? non farei una cosa che a te dispiacerebbe?».<br />

Non conosciamo la risposta di <strong>Luigi</strong>, ma non andò né da Gasparri né da Mussolini,<br />

se pure ci sarebbe potuta arrivare e se queste erano le sue reali intenzioni. Nelina aveva già<br />

messo in programma per la fine del ’24 un viaggio a Londra se <strong>Luigi</strong> non fosse tornato in<br />

Italia.<br />

Tutte le lettere dei primi anni esprimono questo intenso desiderio di Nelina di vedere<br />

presto ritornare a Roma o a Caltagirone, «a casa nostra», il fratello. «Mi sembra un anno<br />

che manchi; mi pare come fosse passata estate autunno inverno e siamo in primavera…e<br />

tutto questo tempo da te lontano» (13.1.25, n. 116). Ma il clima politico si faceva sempre<br />

più difficile, e la stessa Nelina cominciava a intuire, ma non ad accettare, il fatto che<br />

sarebbe potuta essere lunga la permanenza di <strong>Luigi</strong> a Londra, man mano che superata la<br />

crisi del delitto Matteotti, Mussolini stava riprendendo saldamente il controllo della<br />

situazione. «Mi duole semplicemente intravedere – si legge nella stessa lettera del gennaio<br />

’25 – come la tua lontananza si protrae a lungo, stante così le cose». Quel sospirato giorno<br />

lo vedeva allontanarsi: «Io non lo vedo vicino e mi addoloro…» (26.1.25, n. 122). Sperava<br />

almeno che questo loro sacrificio sarebbe tornato utile innanzitutto per le loro anime e<br />

poi per l’Italia stessa. Ormai il timore di un lungo soggiorno all’estero si stava trasformando<br />

velocemente quasi in certezza: «Vedi che io avevo ragione di piangere – così nel maggio<br />

’25 – quando partisti e di dirti: parti ma chi sa quando potrai più tornare. Certo che<br />

qui saresti stato sacrificato a non uscire che ben poco, ma per me era di non dover lasciare<br />

il campo…» (6.5.25, n. 133). Sembra di capire che la sorella non condivise fino in fondo<br />

la decisione di <strong>Luigi</strong> e le pressioni fatte su di lui, per lasciare l’Italia. Per lei bisognava<br />

rimanere sul campo, ma forse non si rendeva conto dei reali pericoli che il fratello avrebbe<br />

corso restando in Italia. Anche <strong>Luigi</strong> dall’inizio del ’25 si convinse che il suo ritorno non<br />

sarebbe avvenuto presto 6.<br />

Ad un anno dalla partenza, ricordava quei momenti dolorosi con particolare nostalgia:<br />

«Stasera è un anno che lasciai Roma, e mi tornano a mente quei momenti, come uno<br />

dei ricordi più vivi della mia vita; e penso a te buona e dolce sorella, così lontana dal fra-<br />

6 Scriveva il 27 febbraio del ’25 a Filippo Del Giudice: «Io vedo che il mio esilio si prolunga chissà per<br />

quanto tempo. Non oso pensarlo; ma subisco in silenzio la mia situazione e offro al Signore la mia intima sofferenza;<br />

di questa non parlo e non scrivo a nessuno» (L. <strong>Sturzo</strong>, Scritti inediti, II, cit., p. 48).<br />

6


tello tanto amato; ti penso e ti sono vicino, ti vedo girare per la casa paterna con tanta<br />

cura delle nostre piccole cose e delle nostre tanto belle campagne. Ti sono vicino quando<br />

preghi il Signore, per me, per te, per tutti e mi sento unito nella preghiera a te più che in<br />

ogni altro momento della nostra vita. E ci rivedremo presto» (25.10.25, n. 188). Già dalle<br />

lettere del ’26 non torna quasi più l’argomento e soprattutto la speranza di un ritorno a<br />

breve in Italia. Le leggi “fascistissime” e la piega che ormai stava prendendo in Italia il<br />

regime, allontanava sine die questa possibilità. Nelina se ne convincerà presto.<br />

La permanenza a Roma, soprattutto tra il ’24 e il ’26, anche se non continua, le permetteva,<br />

come detto, di incontrare gli amici di partito di <strong>Luigi</strong>: Coccia, De Gasperi, Spataro,<br />

Scelba, Del Giudice, per fare solo alcuni nomi; talvolta partecipava a qualche loro<br />

manifestazione, ma anche si lasciava andare a qualche critica circa il loro comportamento<br />

nella conduzione del partito o delle strutture collaterali. Era anche da questi contatti che<br />

Nelina si rendeva conto che il quadro politico andava complicandosi e che era difficile<br />

anche per loro poter lavorare per il partito e aggiornare <strong>Sturzo</strong> con frequenza: «Gli amici<br />

mi dicono che non ti scrivono perché temono che le lettere vengono aperte e non potendo<br />

scrivere sul serio, preferiscono non scrivere» (6.12.24, n. 107). Il sospetto non era fuori<br />

luogo. Attraverso Nelina, <strong>Luigi</strong> mandava notizie o dava indicazioni o commissioni agli<br />

amici del partito, il tutto con qualche difficoltà: «Faccio sempre le tue commissioni presso<br />

i tuoi amici, ma vedo che non corrispondono puntualmente o che la posta non ti perviene<br />

giusta» (12.12.24, n. 110).<br />

La situazione si complicò dall’anno successivo e ve ne è traccia nella corrispondenza<br />

di Nelina: «A me non viene più verso di andare al Partito e passare in mezzo a tutti quei<br />

carabinieri. […] Hanno avuto il Popolo sempre sequestrato» (26.1.25, n. 122). Nonostante<br />

le crescenti difficoltà, <strong>Luigi</strong> continuò a mandare a Nelina lettere da distribuire ad<br />

alcuni popolari; Nelina lo avvertiva del crescente clima poliziesco intorno al partito e ai<br />

suoi dirigenti, della censura, del sequestro del Popolo, dello spionaggio ai danni di chi<br />

gli scriveva o aveva contatti con lei stessa. Non volle mancare però all’inaugurazione del<br />

V congresso del partito a Roma il 28 giugno del ’25: «Torno dall’inaugurazione del<br />

Congresso. Molto entusiasmo, molta fede, molto affetto per te» (n. 126). I riferimenti al<br />

partito e ai suoi dirigenti andranno velocemente diradandosi nell’anno successivo fino a<br />

scomparire del tutto. Non giovava a nessuno mettere a repentaglio la propria sicurezza.<br />

Né <strong>Luigi</strong> chiese più a Nelina di fare da tramite con i dirigenti popolari. La tenaglia<br />

ormai si era stretta intorno a loro. L’ultimo chiaro riferimento è in una lettera del 24<br />

marzo ’27: «Tutti gli amici ti salutano e se non ti scrivono è perché non possono muoversi,<br />

credilo, e temono di tutto giacché le cose stringono sempre più. Loro ti pensano<br />

sempre e ti fanno dire tante cose» (n. 318). L’appuntamento con tutti era rimandato al<br />

secondo dopoguerra.<br />

La lontananza veniva interrotta ogni anno e fino al 1937 (non si videro soltanto nel<br />

1938, mentre nel ’39 stettero insieme a Parigi in inverno per una sola settimana), nel<br />

periodo estivo, tra fine giugno e fine agosto. Si incontravano in genere a Parigi, proseguivano<br />

talvolta per qualche altra città europea per poi ritornare sulle spiagge francesi. Si può<br />

dire che vissero quegli anni di lontananza in attesa degli incontri estivi che ricreavano,<br />

anche se per poco, un intenso clima familiare e domestico. Solo in queste occasioni potevano<br />

naturalmente scambiarsi notizie e impressioni che non trovavano posto, per ovvie<br />

7


agioni, nelle cartoline postali che sempre più frequentemente sostituiranno le lettere già<br />

a partire dal ’25.<br />

Dietro le tante difficoltà del vivere lontani, totale fu sempre l’abbandono di ambedue<br />

alla volontà divina, ai voleri del Signore, ai suoi disegni, sicuri che la giustizia prima o poi<br />

sarebbe trionfata. Se lo spessore della spiritualità di <strong>Luigi</strong> già era emersa nel carteggio col<br />

fratello, ritorna in questa corrispondenza aggiungendovi quella, non meno vissuta, della<br />

sorella. La fede resta il contrafforte essenziale in questa lunga prova, mai messa in discussione<br />

da Nelina: «Iddio ci sorreggerà a passare quest’ora di amarezza» gli scrisse qualche<br />

giorno dopo la partenza (n. 98). L’ora di amarezza si allungò nel tempo, ma Nelina e <strong>Luigi</strong><br />

riposero sempre tutto nelle mani di Dio. «Restiamo uniti in ispirito in questi giorni di<br />

festa – gli scriveva Nelina alla vigilia del Natale del ’25 –, raccomandandoci al buon Dio<br />

reciprocamente, affinché ci dia la forza di rassegnarci e di vivere» (n. 207). Molte lettere e<br />

cartoline postali avranno questa chiusa. Soprattutto era Nelina che dava coraggio al fratello,<br />

perché sopportasse con rassegnazione tutte le contrarietà incontrate e da incontrare,<br />

la dura separazione, la solitudine. Solo la preghiera quotidiana riusciva ad annullare la<br />

lontananza fisica, così come il comune ricordo dei genitori e delle sorelle morte, gli anniversari<br />

di ordinazione sacerdotale di <strong>Luigi</strong>, il loro compleanno il 26 novembre, gli anniversari<br />

di sacerdozio e di episcopato del fratello Mario, le feste natalizie e pasquali, quelle<br />

locali legate alla vita calatina. Tutto era mediato dalla preghiera e dalla fede nella misericordia<br />

e nella giustizia di Dio.<br />

<strong>Luigi</strong> si sentiva profondamente in debito verso la sorella: sempre vicina nei momenti<br />

difficili, più distaccata nei momenti dei trionfi, «modesta sempre e sempre col senso della<br />

misura, con la visione della realtà, con l’antiveggenza dell’amore»; così le scriveva il 16<br />

maggio 1929, ringraziandola per tutto quello che aveva fatto e continuava a fare per lui,<br />

avendo sacrificato la sua vita per stargli al fianco e non lasciarlo solo «nelle tempeste della<br />

vita. Solo il Signore può compensarti, ed io non so fare altro che pregare per te». Una<br />

intesa ed un affetto straordinari per i due fratelli, abituati sin dalla nascita a condividere le<br />

gioie e i dolori familiari, le vicende della vita sacerdotale e politica di <strong>Luigi</strong>, la dura esperienza<br />

della lontananza, mitigata e superata dalla fede. «Giovedì è Natale – scriveva Nelina<br />

nel dicembre del ’30 –, e col pensiero e col cuore sto a te vicino, carissimo fratello<br />

gemello. In ispirito passiamolo vicino quel giorno tanto dolce e soave. Nella preghiera ed<br />

a piè della grotta uniamo i nostri cuori e le anime nostre, per essere poi per sempre uniti<br />

nell’altra vita. Tu prega per me, io ho più bisogno che voi delle preghiere e degli aiuti<br />

Divini» (n. 584). Il ricordo dei propri defunti li faceva spesso riflettere sulla vita futura<br />

che vedevano sempre più avvicinarsi: «E così caro fratello, anche noi ci avviciniamo verso<br />

la patria beata, che il Signore ci assista. Preghiamo l’un per l’altro e stiamo uniti sempre a<br />

piè dell’altare» (17.10.37, n. 737).<br />

Le caratteristiche generali dell’epistolario così come si va svolgendo nella seconda<br />

metà degli anni Venti, le ritroviamo nella corrispondenza del decennio successivo. Alcuni<br />

riferimenti alla situazione internazionale ed interna, sempre più complesse, emergono<br />

velocemente in qualche cartolina postale: «Leggo con dispiacere le notizie della Spagna –<br />

scriveva <strong>Luigi</strong> nell’ottobre del ’33 –. Speriamo che si calmeranno» (n. 663). Così fa anche<br />

capolino la crisi dei Sudeti e gli accordi di Monaco: «Il mondo intiero – scriveva Nelina<br />

nell’ottobre ’38 – ne era preoccupato [della crisi internazionale] e con ragione. Come si<br />

8


poteva pensare a una nuova guerra senza avere i brividi! Ne sia ringraziato Iddio»<br />

(6.10.38, n. 772). Da Londra, <strong>Luigi</strong> capì nell’estate del ’39 che la situazione internazionale<br />

si era ormai irrimediabilmente deteriorata: «L’agosto l’avrò libero, se sarà tranquillo,<br />

il che non si sa» (14.6.39, n. 821); e alla vigilia dello scoppio della guerra: «Uniti nelle<br />

preghiere a Dio che si fanno in tutto il mondo per la pace e col pensiero a te, a Mario e a<br />

tutti i parenti e amici» (29.8.39, n. 834). E la guerra, come è noto, li avrebbe ulteriormente<br />

allontanati.<br />

4. La corrispondenza, con il trasferimento di <strong>Luigi</strong> negli Stati Uniti 7, si rese più difficoltosa,<br />

caratterizzata anche da lunghi intervalli di tempo tra la spedizione e l’arrivo di<br />

una lettera. Le notizie arriveranno ad ambedue attraverso una famiglia italo-americana,<br />

originaria di Caltagirone, i Bagnara, che vivevano a New York. La famiglia Bagnara ospiterà<br />

<strong>Sturzo</strong> nei primi mesi di permanenza in America, prima del suo trasferimento in Florida,<br />

dove il clima era molto meno rigido e vi era maggiore tranquillità di spirito. Nella<br />

stessa famiglia ritornerà nel ’44, quando gli sembrò più utile la sua presenza a New York.<br />

Soprattutto dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti, le lettere indirizzate da <strong>Luigi</strong> e le<br />

risposte di Nelina passavano attraverso il “prestanome” di Carmela Bagnara. Mischiando<br />

notizie della propria famiglia e notizie più generali in cui si capiva innanzitutto che la<br />

salute andava bene, <strong>Luigi</strong> e Nelina, pur con lunghi intervalli non si persero di penna, per<br />

così dire, e fu un grande conforto per l’uno e per l’altra.<br />

Con la caduta del fascismo, la corrispondenza riprese lentamente con maggiore<br />

cadenza. Come è noto, già dalla fine del ’43 <strong>Sturzo</strong> riallacciò il rapporto epistolare con<br />

diversi amici popolari italiani e con i siciliani Mattarella, Aldisio, La Rosa, Pecoraro 8.<br />

Prima dello sbarco degli alleati, la Sicilia venne interessata da pesanti bombardamenti.<br />

Fu quello il periodo più angoscioso per <strong>Luigi</strong> non riuscendo ad avere notizie della<br />

sorella. Scrivendo a Carlo Sforza nel settembre ’43, prima che questi tornasse in Italia dall’esilio<br />

americano, preferì non dargli nessuna lettera per Nelina: «Finché non avrò notizie<br />

da lei stessa il mio tormento non cessa. Ho paura di avere notizie da altri. Non ne ho<br />

chieste, non ne chiedo. Mi affido a Dio» 9. Questa lettera di <strong>Luigi</strong> a Sforza quasi si intrecciò,<br />

nella datazione, con una lettera di Bernardo Mattarella a <strong>Sturzo</strong> del 23 settembre ’43,<br />

in cui lo si rassicurava tra l’altro della buona salute della sorella Nelina «che più di ogni<br />

altro attende il ritorno dell’illustre e amato fratello» 10. La lettera di Mattarella arrivò finalmente<br />

a <strong>Sturzo</strong> il 19 novembre con la gradita notizia. Ne informò con grande commozione<br />

l’amico Mario Einaudi: «Caro Mario, per dirti che ho ricevuto una lettera da Palermo,<br />

nella quale mi si assicura che mia sorella sta bene e…mi aspetta. Enorme è stata la mia<br />

7 Sul periodo americano cfr. G. De Rosa, <strong>Sturzo</strong>, Utet, Torino 1977, pp. 403-431; F. Malgeri, <strong>Sturzo</strong>,<br />

cit. pp. 235-291; V. De Marco, Tempore Belli. <strong>Sturzo</strong>, l’Italia, la guerra (1940-1946), S. Sciascia, Caltanissetta-Roma<br />

1995; L. Gray, L’America di Roosevelt negli anni dell’esilio di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> fra Jacksonville e New York:<br />

quale America ha conosciuto?, in Universalità e cultura nel pensiero di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, Rubbettino, Soveria Mannelli<br />

(Cz) 2001, pp. 521-550.<br />

8 Cfr. L. <strong>Sturzo</strong>, Scritti inediti, III, (1940-1946), ad indicem. Per le lettere di Aldisio cfr. anche L. <strong>Sturzo</strong>-<br />

S. Aldisio, Carteggio (1924-1956), a cura di V. De Marco, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 2001, pp. 89-109.<br />

9 <strong>Sturzo</strong> a Sforza, 21 settembre 1943, Scritti inediti, III, cit., p. 150.<br />

10 Mattarella a <strong>Sturzo</strong>, 23 settembre 1943, ibidem, p. 154.<br />

9


consolazione ed ho pianto di gioia» 11. La prima lettera di <strong>Luigi</strong> alla sorella è dei primi di<br />

novembre del ’43, mentre quella di Nelina porta la data del 14 dicembre dello stesso<br />

anno.<br />

Ma tutti gli amici siciliani che ebbero modo di scrivergli in quei mesi, soprattutto<br />

Mattarella, Scelba, Aldisio, La Rosa, lo informarono sempre della salute della sorella che<br />

viveva di speranze e ricordi in attesa del suo ritorno.<br />

<strong>Luigi</strong> dall’America cercò di aiutare alcuni amici e parenti col mandare pacchi con<br />

generi di prima necessità non deperibili e soprattutto stoffe, scarpe ed altro abbigliamento.<br />

Lo stesso fece con la sorella. Era anche quello un modo per solidarizzare con loro, sentirli<br />

e sentirsi vicino in un momento morale e materiale veramente difficile. Nel loro carteggio<br />

viene trattato anche il problema del suo ritorno in Italia. Non intendiamo tornare<br />

in modo specifico sull’argomento, conoscendo ormai le cause del ritardo 12. Ma l’impressione<br />

è che anche la sorella giocò un ruolo “psicologico” nel ritardare il viaggio di ritorno<br />

di <strong>Luigi</strong>. Preoccupata per la salute del fratello, Nelina avanzava forti dubbi sul viaggio,<br />

sulla sua sicurezza, sulla situazione molto instabile, a suo parere, che si viveva in Italia,<br />

soprattutto dopo la fine della guerra, delineando un quadro di vera e propria anarchia, un<br />

clima di violenza ed arbitrio. Insomma per lei <strong>Luigi</strong> sarebbe stato più sicuro in America<br />

che non in Italia, affidando del tutto il suo ritorno alla volontà di Dio; e se questa fosse<br />

stata di dover rimanere per sempre in America, Nelina l’avrebbe accettata. «Certo che il<br />

pensiero che un giorno tu possa venire mi riempie l’animo di gioia, ma prego Iddio che la<br />

tua venuta debba effettuarsi quando Iddio vorrà per il bene dell’Italia» (19.5.44, n. 881).<br />

Questo sarà un forte leit motiv che Nelina metterà sempre davanti ogni volta che spunterà<br />

il problema del rientro di <strong>Luigi</strong> in Italia. Anche lei naturalmente lo desiderava, ma a tempo<br />

debito, con un viaggio comodo, anche se infarciva le sue lettere di evidenti contraddizioni<br />

nel senso che stigmatizzava la stagione invernale perché troppo fredda, quelle intermedie<br />

perché incerte climaticamente, quella estiva perché troppo calda…<br />

Quanto <strong>Sturzo</strong> si sia fatto condizionare dai suggerimenti, dalle riflessioni e dai giudizi<br />

della sorella è difficile dirlo; né ella era probabilmente al corrente delle altre ragioni che<br />

ritardavano il rientro, non facendone cenno nelle sue lettere, ma credo non si debba sottovalutare<br />

la sua influenza a proposito del viaggio di ritorno in Italia. Tra l’altro temeva<br />

che a Roma il fratello sarebbe stato sommerso da troppo lavoro, telefonate, visite, raccomandazioni,<br />

congressi, convegni; il tutto poco consono alle sue condizioni di salute.<br />

Nelina ebbe modo di sentire periodicamente la voce del fratello attraverso la radio:<br />

«Che emozione sentirti da così lontano! – gli scrisse la prima volta – non so descrivertela,<br />

posso solo dire che la mia attenzione alla voce mi fece prestare meno orecchio al discorso<br />

che veramente fu interessante» (9.10.44, n. 886). Le notizie politiche italiane, oltre che<br />

dagli amici – da questi certamente più precise e dettagliate – le riceveva anche dalla sorella.<br />

In Sicilia Nelina faceva le sue veci, presente al congresso democristiano di Acireale nel<br />

novembre ‘44 13, presente alle visite di politici e ministri a Caltagirone, candidata alle ele-<br />

11 L. <strong>Sturzo</strong>-M. Einaudi, Corrispondenza americana. 1940-1944, a cura di C. Malandrino, Olschki,<br />

Firenze 1998, p. 285.<br />

12 Cfr. Malgeri, <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit., pp. 272-291.<br />

13 Il congresso si tenne il 25 e 26 novembre. «Al congresso partecipò anche la Signorina Nelina accolta<br />

10


zioni amministrative calatine risultando nella DC la prima degli eletti, forte del nome e<br />

del ricordo del fratello. Non mancavano giudizi spesso negativi sulla classe dirigente siciliana,<br />

sulla poca organizzazione del partito, sugli uomini non molto attivi, sulle leggi che<br />

a Roma gli stessi amici democristiani stavano varando e che andavano a colpire i proprietari,<br />

ciò che era difficile per lei capire ed anche accettare se non obtorto collo 14. Così come<br />

era dubbiosa in quel delicato periodo di transizione sul voto alle donne, sui troppi partiti<br />

e movimenti che circolavano in l’Italia. Nella scelta istituzionale non si espose, né nelle<br />

lettere al fratello sposerà l’una o l’altra causa, assumendo una posizione che potremmo<br />

definire di realpolitik: «La maggior parte è per la Monarchia, la repubblica sì qualcuno ne<br />

parla con entusiasmo, ma la gente in genere non la vede, manca l’uomo che ne piglierebbe<br />

le redini e allora esita. Preghiamo Iddio che ispiri ai votanti per il maggior bene dell’Italia,<br />

qualunque esso sia il responso» (8.5.46, n. 921).<br />

5. Nonostante <strong>Sturzo</strong> fosse tornato in Italia nell’agosto del ’46, soltanto il 5 ottobre la<br />

sorella poté riabbracciarlo a Roma, dalle suore canossiane di via Mondovì, dove <strong>Sturzo</strong><br />

alla fine aveva fissato il suo soggiorno romano. La corrispondenza epistolare continuò<br />

nonostante le visite di Nelina a Roma e probabilmente anche periodiche telefonate.<br />

Quello che non cambiò nemmeno in quest’ultima parte fu il registro della salute proprio<br />

per il timore che la permanenza a Roma potesse diventare per l’eccessivo lavoro, soprattutto<br />

giornalistico, teso a moralizzare la vita pubblica, una trappola per la sua salute. Nelina<br />

aveva anche capito che si trattava per <strong>Luigi</strong> di una campagna isolata: «Leggo i tuoi articoli<br />

e vedo che dici la verità, ma quanti l’ascoltano?» (19.1.47, n. 934).<br />

Nelina si premurava, quando era in quel di Caltagirone, di mandare al fratello le primizie<br />

della terra, ma toccava scrivergli non poche raccomandazioni pressata anch’essa da<br />

tanti calatini alla ricerca di una sistemazione. Tornava qualche volta sulla politica con giudizi<br />

sostanzialmente negativi sulla riforma agraria che si stava varando in Sicilia, sulle<br />

ingiustizie causate ai proprietari, pur riconoscendo la necessità di dover venire incontro<br />

alle esigenze dei contadini. La condizione e l’educazione borghese facevano aggio su altre<br />

premure di carattere sociale a cui il fratello naturalmente era più sensibile. Le elezioni<br />

regionali dell’aprile ’47 e quelle politiche dell’aprile ’48, passano veloci sui fogli di Nelina;<br />

non voleva appesantire oltre il fratello su questioni politiche in cui era già abbastanza<br />

coinvolto. Così come succedeva durante l’esilio londinese, anche in questi due anni, prima<br />

della morte di Nelina, tutto era finalizzato al momento in cui avrebbero potuto passare<br />

qualche settimana o qualche mese vicini; i lavori continui della campagna non permettevano<br />

a Nelina di trasferirsi definitivamente a Roma.<br />

entusiasticamente dall’Assemblea. Era il suo compleanno e i nostri pensieri furono rivolti a lei che festeggiava<br />

lo stesso compleanno» (Scelba a <strong>Sturzo</strong>, 19 dicembre 1944, in L. <strong>Sturzo</strong>-M. Scelba, Carteggio (1923-1956), a<br />

cura di G. Fanello Marcucci, Istituto L. <strong>Sturzo</strong>, Roma 1994, p. 147).<br />

14 Scriveva Scelba a <strong>Sturzo</strong> nel novembre ’44: «In settembre fui in Sicilia per rendermi conto della situazione<br />

del partito e stetti due giorni a Caltagirone, visitando la signorina Nelina. Sta magnificamente in salute.<br />

Si lamentava per le leggi agrarie favorite dalla…Dc che riducevano i redditi dei proprietari! Era davvero difficile<br />

sostenere la parte e quindi incassai tutti i giustificati rimbrotti pel nostro demagogismo. Mi viene quasi<br />

da ridere al ricordo» (Scelba a <strong>Sturzo</strong>, 11 settembre 1944, Carteggio, cit., p. 135).<br />

11


Rimase fino alla fine occupata a portare avanti l’amministrazione della casa e delle<br />

proprietà; una donna dinamica, religiosissima, sempre attenta a ciò che succedeva intorno<br />

a lei. Scelba la definì donna «colta, molto elegante ed anche molto indipendente per il<br />

tempo in cui visse» 15. Era proprio l’altra faccia della medaglia che completava la personalità<br />

di <strong>Luigi</strong>; l’uno essenziale all’altra e viceversa, nella loro non facile esistenza. La ricordava<br />

nei suoi colloqui con De Rosa nel ’58: «Desidera parlarmi un giorno della sua sorella<br />

gemella Nelina, che gli è stata molto vicina nei momenti più difficili della sua vita e che<br />

ha avuto una influenza su di lui» 16.<br />

L’ultima lettera al fratello è dell’8 agosto ’48: «L’inverno qui è bruttino, quindi penso<br />

di venirlo a passare a Roma se Iddio vuole, come lo scorso anno» (n. 983). Morì a Caltagirone<br />

appena 10 giorni dopo, il 18 agosto.<br />

Come si è detto all’inizio, si tratta di un carteggio che si svolge in grandissima parte<br />

all’interno dell’orizzonte familiare, un mondo domestico di genitori, fratelli e sorelle, amici,<br />

parenti, campagne calatine tra la Russa, S. Bartolomeo, Boschigliolo, Passocristofaro e<br />

Altobrando; orizzonti solari siciliani, ottobrate romane e grigi e rigidi inverni londinesi,<br />

con qualche sprazzo di luce delle estati passate insieme anche durante l’esilio. Una cronologia<br />

di avvenimenti lieti e tristi che hanno contornato la storia familiare, come la morte della<br />

sorella Margherita nel ’22, di suor Giuseppina nel ’28 e del fratello Mario nel ’41, matrimoni<br />

di parenti e nascite, avvenimenti anche importanti magari appena sfiorati.<br />

Attraverso questo carteggio con la sorella, <strong>Luigi</strong> ebbe la possibilità di mantenere per<br />

tutta la vita un saldo cordone ombelicale con la sua giovinezza calatina, con la Sicilia che<br />

fisicamente non vide più dai primi anni Venti, con la sua famiglia e i suoi parenti, dominando<br />

su tutto i forti affetti reciproci e per oltre vent’anni le tante attese e speranze di<br />

tempi migliori.<br />

12<br />

Vittorio De Marco<br />

15 G. Fanello Marcucci, Premessa a L. <strong>Sturzo</strong>-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 25.<br />

16 G. De Rosa, <strong>Sturzo</strong> mi disse, Morcelliana, Brescia 1982, p. 98 (colloquio del 30 giugno 1958).


1.<br />

Caltagirone, [28 agosto 1891] 1<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Due parole in fretta per dirti che stiamo bene e che stamane abbiamo ricevuto<br />

la tua cartolina. I tuoi comandi furono eseguiti; tu intanto ti diverti, per te fu riserbata<br />

questa gita.<br />

Intanto mamà vorrebbe fatto il piacere di comperarci una siringhetta per l’ignezione<br />

poiché quella del D.re si ruppe e la vorrebbe mandata a giro di posta. L’indirizzo è il<br />

seguente, dato dallo stesso Dottor Felice Giuffrida Aparo, e costa £ 3.<br />

Sicura che eseguirete subito la commissione ed augurandovi una buona permanenza<br />

sono tua sorella che t’ama<br />

2.<br />

Nelina<br />

(fasc. 8, c. 7)<br />

[Caltagirone, 1894] 2<br />

Fratello caro,<br />

Da gran tempo aspettavo sì cara lettera o dolce fratello, essa mi è tornata più<br />

che gradita!… Ed ora eccomi a risponderti e parlarti delle mie risoluzioni poiché sarebbe<br />

cosa assai dura tenerteli ancora celati.<br />

Finalmente venne il tempo di dover decidere qualche cosa, poiché gl’anni van<br />

crescendo; essendosi dunque presentati diversi partiti, sempre però nella parentela, come<br />

a dire: Filippo, Peppino <strong>Sturzo</strong>, il figlio dell’avvocato Amore ect., i cari genitori me ne<br />

parlarono.<br />

Io prima di rispondere una decisione, scrissi al mio caro e benedetto Can.co<br />

Castagnola il quale non mi consigliò affatto di prendere un cugino e né potette dirmi<br />

essere io adatta e scelta pel mondo. Quel benedetto Padre, ha indovinato i segreti del mio<br />

animo e forse mi ha tolto d’una grande infelicità!… La mia decisiva risposta quindi fu un<br />

assoluto no; del quale i genitori e Mario ne son rimasti attoniti e non vogliono crederlo.<br />

Con raggione caro fratello, poiché sin’ora tutt’altro è stato il mio pensare,<br />

tutt’altre sono state le mie aspirazioni. Ma il buon Dio che non sa abbandonare le figlie<br />

più traviate, non ha voluto lasciar me in abbandono. Ed ora caro fratello anch’io so un po’<br />

comprendere quanto è dolce star vicino al buon Gesù, qual pace e felicità si trova nello<br />

1 Cartolina postale spedita a Catania (ex Convento dei Benedettini S. Nicola).<br />

2 Lettera.<br />

13


star vicino a Lui. Senza volerlo esternai a mamà la mia risoluzione d’abbracciar lo stato<br />

religioso, e precisamente entrar tra le Suore del S. Cuore.<br />

Le tue lettere, quel po’ che mi hai descritto hanno ancor di più avampato questo<br />

mio desiderio. Già mi sembra di trovarmi in mezzo a quelle care e sante Suore; già mi<br />

pare di vederle e di sentir quell’odor di santità che tu mi dici. Ma quando sarà d’aver sì<br />

cara sorte, se pure mi toccherà? quanti ostacoli mi toccherà superare!<br />

Prega Iddio caro fratello, affinché non lascia di aiutarmi e di compiere in me la<br />

sua Santa volontà. Tu intanto mentre ti trovi costì, prendi tutte le informazioni, cioè a<br />

dire: se in Roma l’hanno in alta opinione, che dose d’istruzione vi è di bisogno, fino a<br />

quale età vi si può entrare, ti farai dare una regola ect. Su tutto insomma così me ne saprai<br />

dare giuste informazioni al tuo ritorno, poiché ora non voglio che tu me ne scriva. Potrai<br />

esternare loro la mia volontà d’entrare nella sua bella regola, dirai che i genitori giustamente<br />

mi faran stentare per il permesso ect. Tu saprai meglio di me pensar tutto; io intanto<br />

ti ringrazio di quanto hai fatto e di quanto farai.<br />

Mi dispiace per il fastidio che inutilmente hai avuto per i candelieri che è stato<br />

impossibile trovare, pazienza mi son rassegnata. Ora però ti do l’incarico di trovar prima<br />

che ritorni la campana per la tua Madonna e due vasettini graziosi per mettervi i fiori ch’io<br />

ti farò. Bada che non siano più alti di dieci o dodici cm. E che si trovino più larghi di<br />

sopra; se vuoi le misure per la campana te le manderò come pure per la statua del S. Cuore<br />

di Margherita. S.r Giuseppina ti ringrazia molto per il dialogo della Rosa, quando avrà<br />

tempo ti scriverà essa. La nostra salute è ottima, io quest’anno in grazia della villeggiatura<br />

fatta in Girgenti, faccio i digiuni senza soffrirvi; e tu costì non solo che non digiuni, ma pur<br />

sei esentato dal magro. Guardati bene e non dimenticar i lavacri ed i mezzi bagni.<br />

Vorrei fatto un favore: vorrei comperare alcune sonate per mandolino solo, e<br />

qui sotto ne troverai l’intitolazione; bada che li vorrei con qualche sollecitudine.<br />

Ed ora ti lascio amato <strong>Luigi</strong> ricambiandoti i saluti delle zie monache, di Giustina<br />

e Giovannino, delle Fanales 3 della zia Lorenza, e qui ti do la nuova che Marietta è di<br />

già promessa sposa ad uno di Grammichele; meglio tardi che mai. Mastro Mario, le serve<br />

ed i vignesi ti chiedono la benedizione. Mamà Papà ti benedicono, Margherita ti saluta e<br />

io mentre ti stringo al seno, aff.ma sorella<br />

Nelina<br />

(Le sonate) Valzer n. 47521, op. 41 di G. Silvestri; Stella di Portici, Polka, n.<br />

47524 op. 44 di G. Silvestri; Cartolina Postale, Galop n. 47534 di G. Silvestri; Frisi,<br />

Polka, n. 47593 di G. Silvestri. Piano e mandolino: Il gemito dell’afflitta (Elegia sentimentale)<br />

di Riccardo Rovinazzi. Bada che delle mie risoluzioni non voglio che tu ne parli<br />

nelle tue lettere.<br />

(f. 9, c. 124)<br />

3 «La famiglia Fanales era imparentata con la famiglia <strong>Sturzo</strong>, perché Gaetano Fanales, cassiere al Comune<br />

di Caltagirone, aveva sposato Maria Boscarelli, sorella di Caterina, madre dei fratelli <strong>Sturzo</strong>» (Carteggio,<br />

IV, cit., p. 172; nota alla lettera n. 1776 ).<br />

14


3.<br />

Caltagirone, 26 dicembre 1894 4<br />

Fratello carissimo,<br />

Eccomi finalmente a te, dopo più d’un mese che ci siamo divisi…<br />

Ma se non ti ho scritto però, con le ali del pensiero spesso ho volato al tuo fianco<br />

e spesso ho pensato te con invidia. Dico con invidia di volere anch’io trovarmi costì e respirare<br />

un po’ di cotest’aria beneffica. Forse la vista delle antiche rovine, ove i martiri diedero<br />

per Gesù la vita, mi farebbero coraggiosamente risolvere. A quest’ora avrai senza dubbio,<br />

visto le dame del S. Cuore non è vero? Se ti fosse possibile capitare una regola ed inviarmela<br />

ma senza che in casa se n’accorgessero, te ne sarei grata. Sai, ho scritto al canonico Castagnola<br />

in Girgenti il quale mi ha risposto scrivendomi una lettera di quattro paggine.<br />

Sul punto della vocazione mi ha risposto, vedendomi inresoluta, di lasciare che<br />

Gesù pensi Lui a farmi ben risolvere. Voi pensate a pregare ed a nient’altro. Dunque tu<br />

pregherai il buon Gesù per me, affinché mi dia lume e grazia.<br />

La nostra salute è ottima, mamà continua con una leggiera febricetta, ed il dottore<br />

le ha dato il chinino. Speriamo le cessi la febbre e che non vi sia bisogno d’altro.<br />

Non dimenticarti di comperarmi i due candelieri ch’io ti dissi per Sr Agnese; li<br />

vorrei graziosi piccoli, non più alti di 10 cm etc ed il primo comodo che avrai mi spedirai<br />

le dette e la regola se è possibile. Bada che non voglio spendere più di £ 2 al massimo £<br />

2,50. Addio ti lascio poiché è tardi; riceviti i più affettuosi saluti di Mario e Margherita e<br />

dei parenti tutti, i quali ti ricambiano gli auguri e di me abbiti un caldo bacio<br />

4.<br />

Nelina<br />

(f. 8, c. 84)<br />

Caltagirone, 24 gennaio1895 5<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Anch’io due paroline per dirti che stò proprio benone; mi duole saperti con un<br />

po’ di palpito, ma speriamo che sia una cosa di passaggio. Per le commissioni che ti diedi<br />

smetti di farli, cioè i candelieri che ti dissi li comprerai col tuo comodo, se è possibile se<br />

no lasciali pure. Se poi vuoi parlarmi delle mie commissioni, dentro la lettera metterai<br />

mezzo foglio indirizzato a me; non voglio che si sappia nulla. Addio tutta tua<br />

4 In calce alla lettera del padre Felice.<br />

5 In calce alle lettera della sorella Margherita.<br />

Nelina<br />

(f. 9, c. 6)<br />

15


5.<br />

[Caltagirone, febbraio 1895] 6<br />

Fratello dolcissimo,<br />

Due parole per accompagnarti il pacco dei biscotti tanto desiderati.<br />

Noi stiamo tutti bene in salute, anche la cara mamma si è quasi del tutto rimessa,<br />

sta proprio benino. Le tue fervide preci fatte sulla tomba di S. Caterina 7 sono state<br />

esaudite. Con piacere sento tutte le belle nuove che mi dai, specialmente intorno alle<br />

Suore del S. Cuore; ti ringrazio anticipatamente della vita e della regola… speriamo.<br />

Senti; se quei candelieri piccoli di cui ti parlai t’abbiano ad incontrare, scrivemene<br />

il prezzo poiché io vorrei prenderli. Sebbene passò la festa di S. Agnese pure<br />

potrò sempre mandarle per l’Annunziata giorno del suo onomastico. Son certa che vorrai<br />

contentarmi. Margherita ti ringrazia per la bella oleografia, fra giorni ti manderà<br />

l’importo.<br />

Giovannino ti saluta tanto, lui verrà costì sulla fine d’aprile poiché il matrimonio<br />

di Giustina sarà dopo Pasqua. Addio riceviti un affettuoso saluto di tutti i parenti la<br />

S. Benedizione dei cari genitori un bacio di Margherita ed uno affettuoso della tua<br />

6.<br />

Nelina<br />

(f. 10, c. 22a)<br />

Caltagirone, 1 marzo 1895 8<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Due parole anch’io, per ringraziarti della vita della fondatrice e della regola delle<br />

Suore del S. Cuore. Ancora aspetto e non arrivano mai; si saranno forse smarrite, oppure<br />

credi che l’hai già inviati. Dunque vedi che l’aspetto con molta ansia e son sicura che<br />

appena riceverai questa mia li spedirai. Addio prega un po’ per la tua<br />

16<br />

6 Lettera.<br />

7 La madre, come è noto, si chiamava Caterina (Boscarelli).<br />

8 In calce alla lettera della sorella Margherita.<br />

Nelina<br />

(f. 9, c 23)


7.<br />

Caltagirone, 9 aprile 1895 9<br />

Fratello caro,<br />

Due parole per fartele arrivare in tempo; bada che l’autore delle sonatine a solo<br />

mandolino è G. Silvestri.<br />

Ti prego di non dimenticarlo più e di cercarmele poiché li desidero. La nostra<br />

salute è buona, speriamo che tu sempre continui nella tua floridezza. Il Rev.mo M. Vicario<br />

è passato a miglior vita, ieri alle 10 pm.<br />

Addio, divertiti costà in assistere alle belle funzioni della settimana Santa, prega<br />

per me, riceviti la benedizione dei genitori e credimi tua aff.ma sorella<br />

8.<br />

Nelina<br />

(f. 9, c. 36)<br />

Caltagirone, 2 maggio 1895 10<br />

Fratello dolcissimo,<br />

Due parole anch’io poiché voglio darti alcune commissioni.<br />

Pria di tutto però, ti ringrazio a nome di mammà per la cara ed affettuosa lettera<br />

direttale pel suo onomastico. Essa nella più profonda commozione a tanta dimostrazione<br />

d’affetto, ti manda mille benedizioni ed affettuosi baci.<br />

La nostra salute è ottima, così desideriamo sentire di te amato fratello; ma vedo<br />

che il buon Gesù non può lasciarti solo, ogni tanto vuol visitarti non è vero? Spero che sì<br />

importuna malattia non vada più avanti e che anche questa volta le cure del Parroco t’abbiano<br />

a giovare.<br />

Ed ora alla commissione da darti: tu ben sai che al 22 del corrente mese è S.<br />

Rita da Cascia, e la mia cara Rita di Girgenti fa il nome, quindi vorrei regalarle una<br />

cosuccia graziosa ed adatta. Io ho pensato inviarle una scatoletta un occorrente per disegno;<br />

prego quindi te caro fratello per comperarmela costì. Comprendi benissimo che io<br />

voglio una cosa elegante e fina, poiché è un regalo; mi affido dunque al tuo buon gusto<br />

sicura di rimanere contenta. Bada che la scatola sia assai elegante e che i compassi siano<br />

d’acciaio; io per la spesa ti dico sino a £ 8 poi una lira più o meno non fa caso, purché si<br />

comparisca. Se la scatola sia di pelusce o velluto mi piacerebbe, son sicura che accetterai la<br />

mia commissione e che me la farai a tempo poiché ti persuadi che il giorno 20 deve trovarsi<br />

da me spedita per Girgenti.<br />

9 Cartolina postale sped. a Roma (Istituto S. Giuseppe, Via delle Zoccolette n. 17).<br />

10 Lettera.<br />

17


Addio ringraziandoti anticipatamente abbiti un caldo bacio della tua più affezionata<br />

sorella<br />

9.<br />

Nelina<br />

(f. 9, c. 62)<br />

[Caltagirone, 18 maggio 1895] 11<br />

Fratello dolcissimo,<br />

Eccomi di nuovo a te: ti ringrazio, anzi ti chiedo scusa per l’incomodo che ti<br />

diedi di cercar la scatoletta, ma che facendo migliori riflessioni, pensai dirti di non prenderla.<br />

Ed ora se non ti reca incomodo, se la tua salute il permette, se hai tempo altrimenti<br />

fai conto che non t’abbia detto nulla, vorrei comperati dei pezzi di musica. Io vorrei dirti<br />

quali pezzi desidererei, ma meglio che lascio al tuo buon gusto musicale la scelta; solo ti<br />

dico che per piano ne vorrei due, un pezzo a fantasia anzi una fantasia o sulla Forza del<br />

Destino o sulla Gioconda o sulla Favorita ect… ed un bel valzer o altro ma che sia brillante<br />

con graziose variazioni. Poi vorrei o una o due sonatine per mandolino solo, ma graziosissime,<br />

di quelle che io ti commissionai. Una la vorrei per mandolino e piano ma bella<br />

sentimentale. Ripeto se ciò non torna fastidioso e dannoso alla tua preziosa salute. Mi<br />

auguro che questa mia ti trovi in ottimo stato come ti assicuro di noi tutte anche di<br />

mamà. Domani che ricorre il giorno della tua ordinazione al Sacerdozio 12, con più fervore<br />

innalzerò le mie preci al Buon Gesù affinché mantenga in te il vero spirito d’un buon<br />

Sacerdote e che portando anime al Cielo ne guadagnerai te un posto glorioso. Addio ti<br />

lascio poiché il Vicario ha fretta tanto che io non so ciò che abbia scritto; tutti fanno i<br />

loro auguri, i genitori ti benedicono, Margherita di saluta ed io ti do un bacio. Aff.ma<br />

Nelina<br />

Vorrei dirti, bada come un consiglio che vien da me. Siccome Ciccia ha lavorato<br />

un bel rocchetto per te, vorrei che tu le portassi un regaluccio, a me pare che sia buono<br />

per essa un libro devoto, poiché tu sai che lo porta in chiesa quindi anche un po’ elegante,<br />

tu fai come credi! Non dimenticare di portarmi belle nuove delle Dame del S. Cuore.<br />

Addio.<br />

(f. 9, d. 123)<br />

18<br />

11 Lettera.<br />

12 <strong>Luigi</strong> venne ordinato sacerdote il 19 maggio 1894.


10.<br />

Girgenti, 15 agosto 1895 13<br />

Fratello dolcissimo,<br />

Eccomi a te, tutta a te <strong>Luigi</strong> mio caro! Da un mese che non mi davi segno di<br />

vita; da un ben lungo mese mi hai fatto sospirare un tuo rigo a me carissimo…<br />

Con molto dispiacere sento le continue recidive della cara mamma che crudelmente<br />

la tormentano; con non men dispiacere sento le tue continue sofferenze e quelle<br />

della cara Margherita.<br />

Ma che fare, bisogna rassegnarci a portar la croce che Iddio nella sua misericordia<br />

sa mandarci. Io continuamente, come anche S.r Giuseppina, preghiamo per la preziosa<br />

salute di mamà e per voi cari fratelli e sorella diletta.<br />

La mia salute è ottima, i bagni ancora quest’anno mi portan gran giovamento;<br />

io non lascio perciò di ringraziare i diletti genitori i quali non guardando interesse mi<br />

hanno fatto profittare della bella occasione. Ed ora tu mi parli di ritorno; fratello caro,<br />

non fa dubio che se il mio ritorno potrebbe far passare la febbre a mamà io ritornerei<br />

domani; ma se Iddio vuole, può senza il mio ritorno farla guarire del tutto. La buona Ma<br />

Mère vi fa dire che ancora è troppo presto, non è giunta l’ora del ritorno.<br />

Sento che forse verrai tu a prendermi; come sarebbe contento Monsignore<br />

averti alquanti giorni nel suo Eden beato. Senti, se tu vieni ritornando quando S.r Giuseppina<br />

anderà al ritiro, fino Catania saremo in sua compagnia.<br />

Risolviti <strong>Luigi</strong> caro, e mi scriverai prima di venire, le tue risoluzioni. Stamane<br />

abbiamo avuto la Messa di M.re D. Giovanni e m’incarica di salutarvi affettuosamente. Io<br />

anderò giovedì a Favara a passarvi tutto il giorno, non vedo l’ora.<br />

Senti, i bagni sono sul finire, quindi bisogna che si paghi; in tutto ne prenderò<br />

forse 20. Dirai dunque a papà che mi mandi i denari poiché di quelli che mi mandò tra<br />

pagare il viaggio delle Suore, tra comperare qualche cosuccia non tengo che £ 6, dirai pure<br />

che se vuole potrà disporre pure delle mie £ 100. Mi son dispiaciuta sentire che Nicoletta è<br />

partita per Catania, che Ciccia se ne è andata ect… insomma tutto il mondo sossopra.<br />

Il canto della figlia di Maria, tu sai che io prima di partire ti dissi che l’avevo<br />

lasciato nella mia stanza, e che ora non penso dove. Cercala ti prego, non farmi fare una<br />

parte scortese dopo averlo detto.<br />

Addio fratello carissimo, offri gli ossequi della Superiora e delle affettuose Suore<br />

a tutta la famiglia, chiedi per me e per la sorella la benedizione ai cari genitori, un bacio<br />

alla cara Margherita, un affettuoso saluto alle zie Monache alle cugine Fanales, Cona,<br />

Montemagno, zia Lorenza ect… e tu abbiti un caldo abbraccio della tua sorella, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Perdona la pessima scrittura, ma per mancanza di tempo e per il chiasso delle<br />

ragazze sono obbligata sbrigarmi. Bada di scrivermi quando decidi venire e poi ti dirò quando<br />

partirà S.r Giuseppina per il ritiro poiché ancora non è certo il giorno ed il tempo.<br />

(f. 9, c. 69)<br />

13 Lettera.<br />

19


11.<br />

Girgenti, [16/30 agosto 1895] 14<br />

<strong>Luigi</strong> carissimo,<br />

Eccomi nuovamente a te caro fratello, tutta a te…<br />

La lettera della buona Margherita mi è tornata cara, sebbene nel sentire che<br />

mamà continua sempre con la sua solita atonia di stomaco, e con la sua perenne debolezza,<br />

ci siamo molto dispiaciute. Speriamo che il buon Dio voglia esaudire le nostre umili<br />

preci, ed accordarle la sanità per noi tanto preziosa.<br />

Per il mio ritorno eccomi quanto posso dirti: S.r Giuseppina con la mia cara S.r<br />

Vincenza, partiranno per il ritiro al più tardi, il giorno 11 Settembre. Quindi puoi dire<br />

alla mamma, che stia allegra che questi giorni passeranno presto, anzi voleranno… E tu<br />

dunque non vuoi venire? Monsignore da tanto tempo t’aspetta, anzi ti fa dire che penserà<br />

lui a farti stare bene. Le suore tutte desiderano molto vederti ascoltare una tua Messa; la<br />

sorella poi brama averti qui alquanti giorni.<br />

Su via, vieni, non farti tanto desiderare, non esser scortese, vai a passare alquanti<br />

giorni in compagnia dell’amabile e caro Monsignore.<br />

Giovedì scorso, come vi avevo detto, siamo andati a Favara; t’assicuro <strong>Luigi</strong><br />

caro, quel seminario è veramente delizioso. Che aria, che vista che Eden beato, riacquistereste<br />

la salute come tanti altri i quali, andati là per pochi giorni, son rimasti per villeggiatura.<br />

Giovedì dunque, dopo un’ora e più di carrozza, siamo arrivati sulla collina ove<br />

è posto il seminario. Appena scesi da carrozza, il Rev.mo P. Lombardo venne a farci<br />

incontro, e lui stesso ci condusse nell’appartamento dell’Ecc.mo M.re il quale colla sua<br />

dolce amabilità, ci fece un mondo di cose. Poi con il detto P. Lombardo, abbiamo girato<br />

tutto il seminario; che bei saloni, che lunghi corridoi, che bel giardino… è proprio stupendo.<br />

Dopo ciò, mi fu dato tenere con Monsignore un dolce colloquio, di ben tre quarti<br />

d’ora; indi ci siamo licenziati per discendere a Favara, ove il mio Can.co Castagnola mi<br />

attendeva per confessarmi nella chiesa delle monache collegine. Dopo siamo entrate nel<br />

monastero, ove Mons. Vescovo ci aveva fatto preparare un discreto pranzetto. Finito il<br />

pranzo siamo andati a visitare le Bocconiste la Signorina Giudice ect., ritornate dalle<br />

monache Monsignore venne a restituirci la visita e mi disse che mandava la S. Benedizione<br />

a voi tutte, e che aspetta a te.<br />

Che giorni felici caro fratello, son quelli che si dividono con il buon Gesù…<br />

Questi pochi giorni che mi restano, ho la fortuna di passarli con più intimità<br />

verso la buona sorella poiché finiti i bagni, le scuole, siamo più libere, quindi abbiam più<br />

tempo di trattenerci in dolci colloquii. Son sicura che la mamma pensando ciò, le tornerà<br />

meno dolorosa la mia assenza.<br />

Addio, ti lascio con la speranza di presto abbracciarti e così ritorneremo tutti in<br />

compagnia, ti piace?…<br />

20<br />

14 Lettera.


Chiedi per noi la S. benedizione ai cari ed al fratello, un bacio a Margherita, un<br />

affettuoso saluto a tutti i parenti e tu prendine uno della tua più aff.ma sorella<br />

(Mandami il canto della Figlia di Maria, noi stiamo benissimo).<br />

12.<br />

Nelina<br />

(f. 9, c. 80b)<br />

Girgenti, 31 agosto 1895 15<br />

<strong>Luigi</strong> carissimo,<br />

Rispondo alla tua di ieri dolente per la tua non venuta, ma che fare, dobbiamo<br />

rassegnarci.<br />

Noi di salute stiamo benone, per la venuta ancora non si sa il giorno preciso<br />

della partenza; quindi te ne avviserò per lettera.<br />

Ho ricevuto il canto della figlia di Maria; a S.r Agnese è piaciuto molto, anzi<br />

per la Bambina16 la farà cantare.<br />

Addio, chiedi per noi la S. benedizione ai genitori; un saluto a Margherita e<br />

Mario ed a tutti i parenti e tu prendi un bacio della tua più aff.ma sorella<br />

Nelina<br />

(f. 9, c. 79)<br />

13.<br />

[s.l.], 13 ottobre 1895 17<br />

Nelina mia,<br />

Mandami col latore di questa i libri e le carte di musica poste sul mio tavolino<br />

piccolo, proprio quelli sopra cui vi è posto un cassettino di legno, che manderai insieme<br />

coi libri.<br />

Mandami ancora le encicliche del papa sul rosario, poste sul tavolino grande.<br />

Ho parlato con Vaccaro e mi ha dato £ 20. Grazie… Addio<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/3, c. 217)<br />

15 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

16 «La festa di Maria Bambina si celebra tuttora nel seminario di Caltagirone di cui è patrona, l’8 settembre,<br />

festa della natività di Maria. <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, da chierico scrisse dei versi, poi musicati dal maestro Vincenzo<br />

Cona e che sono ancora cantati durante la festa» (Carteggio, I, nota alla lettera n. 292).<br />

17 Minuta.<br />

21


14.<br />

Caltagirone, 31 maggio 1896 18<br />

Fratello caro,<br />

Eccomi nuovamente a te dopo averti, quindici giorni oggi, scritto una lunghissima<br />

lettera che tu non accusi d’aver ricevuta. Io non so a che attribuire sì strano smarrimento<br />

giacché ricordo d’aver posto l’indirizzo esattamente; non voglio mai credere che<br />

invece di mettere Roma, abbia posto Girgenti. Io non ho coscienza d’averlo fatto; del<br />

resto chi può saperlo che non pensando non parlando d’altro che di Girgenti abbia commesso<br />

simile sbaglio. Ciò mi dispiace, poiché in quella lettera ti parlava di tante cose e<br />

tante sciocchezze che non avrei voluto fosse stata letta d’altri… ma pazienza, non v’è che<br />

fare; bisogna mi rassegni nel pensare di veder ridere qualche impiegato.<br />

Intesi con mio sommo piacere nella tua, cioè in quei pochi righi che a me indirizzasti,<br />

la tua conoscenza con il C. Castagnola; però il tuo giudizio non mi è piaciuto,<br />

supponendo essere un giudizio dato apposta per me non è vero? Meno male, allora l’accetto:<br />

basta, ieri con mio indescrivibile piacere ricevetti lettera dal detto Castagnola;<br />

risposta ad una mia che li mandai appena ritornato da costà. Quel caro padre dicevami<br />

d’essere rimasto dolente, per non aver potuto, pria di lasciar Roma visitare il fratello della<br />

sua cara figliuola spirituale, che gentilmente l’avea onorato di sua visita e fatta cara conoscenza.<br />

Anzi m’incarica offrirti i suoi più cordiali saluti, e le sue più sincere scuse, perché<br />

fu obbligato partire in fretta. Mi scrive che fu a visitare le Dame del S. Cuore apposta per<br />

me, e mi dice che quell’Istituto non può esser più adatto di come si è per la mia indole.<br />

Lui è rimasto incantato del silenzio, del raccoglimento, del candore che traspare dal volto<br />

e dall’anime di quelle care Monache.<br />

Mi dice ancora che la dote è un po’ forte cioè o 1.000 lire a l’anno, o 20.000 tutto<br />

in una volta. Mi parla di tante belle altre cose che t’assicuro ieri passai un giorno assai convulso.<br />

Mi riuscirà? Sarò condiscesa dai genitori? Per farmi religiosa troveranno queste 20.000<br />

lire?… Ah! caro fratello pel mondo se ne trovan ancora di più, ma per Iddio chi lo sa?<br />

Mi son decisa parlarne a Mario al suo ritorno da S. Michele; vediamo cosa si<br />

potrà combinare. Tu credo che ancora non sei andato a far visita alla superiora di Villa<br />

Lante non è vero? Vuoi aspettare ancora un pochino fino che decidendo qualche cosa, io<br />

te ne parlerò; così potrai più sicuramente parlar con quelle care suore. Se poi vi sei andato,<br />

non temere di scrivermi insieme alla lettera di Mario, purché piegato bene il taglio vi<br />

metterai sopra, per Nelina.<br />

Caro fratello come non reggo più tener soffocati e sepolti i miei ardenti desideri…<br />

prega un po’ per me affinché il Buon Gesù mi renda degna della scelta che di me ha<br />

voluto fare, che mi dia forza per resistere alle lotte.<br />

Sono quindici giorni che ho scritto a Felicetti Corso n. 174 stabilimento<br />

fotografico per aver l’occorrente e fotografare; ma ancora non ho avuta risposta, chi sa<br />

perché?<br />

22<br />

18 Lettera.


Se a te non reca incomodo, disaggio e non ti fa male, vorresti passarvi e domandarle<br />

se ha oppure no ricevuta mia cartolina? Ripeto se ciò non ti disturba, altrimenti non<br />

farne conto.<br />

Addio, ti lascio per riprender presto la penna e parlarti di tutte le mie pene, i<br />

miei piaceri, non ti nasconderò nulla. S.r Giuseppina sta bene e ti saluta, tutti i parenti ti<br />

salutano ed io t’abbraccio di cuore e sono tua più aff.ma<br />

Nelina<br />

Se Felicetti ha ricevuto la mia cartolina dille che mi spedisca tutto presto.<br />

(f. 10, c. 46)<br />

15.<br />

Caltagirone, 9 luglio 1896 19<br />

Fratello caro,<br />

Con questa ti spedisco un pacchettino di biglietti o meglio cartoncini per<br />

fotografie. Quando poi con il tuo comodo anderai da Felicetti glieli porterai dicendo,<br />

che per educazione e bontà non ho respinto la commissione da me chiesta e mandatami<br />

dopo un mese e più, quando io non ne aveva bisogno avendoli comperati te. Però abbi la<br />

bontà di cambiare i cartoncini che t’invio con quelli formato biglietti, poiché questi non<br />

mi servono.<br />

Bada che vi sono pure quelli 6 che mi mandasti tu della stessa forma. Non cambierà<br />

solo il numero ma il valore giacché quelli biglietti son più piccoli perciò di meno<br />

costo.<br />

Addio, non pigliarti premura, li porterai al tuo ritorno. Noi stiamo bene, prendi<br />

un bacio della tua aff.ma sorella<br />

16.<br />

Nelina<br />

(f. 10, c. 54a)<br />

Caltagirone, 9 ottobre 1896 20<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Due parole poiché altrimenti mi sarebbe impossibile di mandarti nuove della<br />

mamma. Essa sta mediocre, questa notte (cosa insolita) ha riposato alquanto, ed io ho<br />

19 Cartolina postale sped. a Roma (Banco S. Spirito, Palazzo Amici, Casa Magni, n. 42).<br />

20 Cartolina postale sped. a Girgenti (Educandato Schifani).<br />

23


dormito tranquilla. Stamane poi si è alzata, e si può dire d’essere stata discretina. Adesso<br />

che ti scrivo è un po’ tardi e si trova qua la S.r Monaca la quale ci ha fatto una lunga visita,<br />

mentre in casa, non restava da venire… figurati che piacere… Tutti stiamo bene; stamane<br />

abbiamo ricevuto la tua cartolina ed io invidio la tua sorte… Addio, salutaci S.r Giuseppina,<br />

presenta i nostri doverosi ossequi alla M. Superiora e Suore, mentre io vi abbraccio<br />

forte forte, aff.ma tua<br />

La S.r Monaca vi manda a riverire.<br />

17.<br />

Nelina<br />

(f. 10, c. 96)<br />

Caltagirone, 11 ottobre 1896 21<br />

Fratello dolcissimo,<br />

Appena la tua cartolina ho tra le mani, eccomi a te. La mamma, come ti scrissi<br />

ieri, continua mediocrina; noi tutti bene e godiamo saper voi in buona salute ed in mezzo<br />

alle più care gioie. Se sapesti come anelo l’ora del tuo ritorno ed il momento di poterti<br />

fare un mondo di domande! Sai, stamane con mio sommo piacere ho ricevuto una cara<br />

lettera proveniente da Roma. Hai visto il Rev.mo C. Castagnola? Non dimenticar di presentargli<br />

ossequi di tutta la famiglia ed in particolare per me ed il Vicario. A P. Lombardo<br />

farai lo stesso.<br />

Addio, un bacio alla cara S.r Giuseppina, chiedi per noi la S. Benedizione ai<br />

R.mi monsignori, riverisci tanto tanto la S.r Superiora e le Suore specialmente un saluto<br />

affettuoso per me; mentre vi stringo forte al seno, vostra aff.ma<br />

18.<br />

Nelina<br />

(f. 10, c. 97)<br />

[Caltagirone, 1896] 22<br />

Fratello carissimo,<br />

Ingolfata come sono nelle belle arti, non ho tempo di niente. Anzi sono divenuta<br />

trascurata e specialmente verso il mio più caro fratello. Ma col pensiero però non ti trascuro<br />

affatto; spesso ti ho presente, spesso sento il bisogno d’averti vicino e di sfogare il<br />

24<br />

21 Cartolina postale sped. a Girgenti (Educandato Schifani).<br />

22 Lettera.


mio cuore teco; sempre ti ricordo nelle mie indegnissime preci, come spero farai tu verso<br />

la tua Nelina.<br />

Non ti parlo delle mie fotografie, o meglio delle mie smorfie poiché il Vicario<br />

te ne avrà parlato di già, quindi andiamo ad altro che m’interessa di più. Come dissi ho<br />

parlato già alla mamma sulla dote, sulla mia ferma risoluzione ect., e par che la mamma<br />

non si faccia tanto ostile; del resto bisogna tempo per risolvere tal problema. Intanto ho<br />

fatto scrivere a Berlucca, come tu sai, ma fin’oggi non ho visto risposta alcuna; forse non<br />

vi arrivò la lettera, oppure non si vuol incomodare a rispondere? Ciò mi preoccupa non<br />

poco poiché come la penserà il Vicario?… Desidererei che tu caro fratello pria che ritorni,<br />

se io non ti scrivo che Berlucca abbia risposto, che tu vi andassi a domandare il perché<br />

di sì irremovibile silenzio. Son sicura che tu comprenderai la mia posizione un po’<br />

angustiosa… Vorrei pure che andaste a visitare le Dame del S. C. e domandare fino a<br />

quale età ricevono le novizie, che il mio desiderio è costante da circa due anni etc. Se poi<br />

ti parleranno di dote, tu domanderai se questo si deve portare appena s’entra in noviziato<br />

etc.<br />

Son certa che non vorrai trascurare sì importante commissione poiché capirai<br />

benissimo che le cose lunghe diventano serpe. Inoltre dirai che se vogliono informazione,<br />

scrivano al vescovo poiché mamà ora n’è di già informata.<br />

Addio, ti lascio poiché non ho più carta; prega per me che il Signore mi conceda<br />

presto sì segnalata grazia. Aff.ma sorella<br />

19.<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 186)<br />

Caltagirone, 6 dicembre 1897 23<br />

Abbiamo ricevuto stamane la tua cartolina e godiamo sentire l’ottimo tuo viaggio,<br />

e che stai bene, lo stesso ti assicuro di noi tutti.<br />

Mario ti scriverà più allungo mentre t’abbraccio di cuore<br />

23 Biglietto.<br />

Nelina<br />

(f. 11, c. 181a)<br />

25


20.<br />

[Caltagirone, 14 dicembre 1897] 24<br />

Noi stiamo tutti bene e godiamo saper te anche in ottima salute.<br />

Il [parola illeggibile] t’arriverà forse tutto piegato, ma appena lo riceverai stiralo<br />

ben bene, e sulla sera lo metterai un po’ fuori che coll’umido stirerà.<br />

Bada di metterlo sopra una sedia, non sul ferro del balcone. Sai, il Rev. P.<br />

Castagnola è volato al cielo il giorno 30 dello scorso mese, figurati il mio sommo dolore.<br />

Anche il padre del chierico Sclafani 25 morì lo stesso giorno e S.r Giuseppina mi incarica<br />

dirti di scrivergli.<br />

Addio, cento baci accetta.<br />

21.<br />

Nelina<br />

(f. 11, c. 184)<br />

[Caltagirone, dicembre 1897] 26<br />

Non incomincio d’altro tono poiché Margherita ha detto tutto quello che ti si<br />

voleva dire, quindi a noi.<br />

Quando sarai comodo anderai dalla R. del S. Cuore a portarvi la mia lettera in<br />

cui io le diceva di parlar teco sulla regola e in qualche altra cosa. Tu non mancherai farle<br />

delle domande un po’ insistenti qual’ora la Superiora non vorrebbe darti nulla; e farai<br />

pure capire essere impossibile recarmi costà per semplicemente conoscer l’Istituto, e loro<br />

conoscer me.<br />

T’informerai sulla dote, sull’età, e farai ancora capire che la mia è un po’ avanzata<br />

ma che da due anni il mio desiderio è stato ardente. Non dirai che ne ho venticinque<br />

ma 24 appena compiuti, (se loro vogliono saperlo). Poi tu mi risponderai su tutto e manderai<br />

il foglio a me diretto quando sull’indirizzo metterai il nome di papà. Il Vicario m’ha<br />

24 Biglietto.<br />

25 Il chierico Michele Sclafani (1875-1954), intrecciò una lunga amicizia con <strong>Sturzo</strong> e fu tra i protagonisti<br />

del movimento cattolico siciliano del primo Novecento. «Dotato di grandi capacità organizzative, creò una<br />

capillare rete di casse rurali ed affittanze collettive nei Comuni dell’intera diocesi, che costituì la base di un<br />

poderoso movimento economico-sociale e politico. Fino all’avvento del fascismo, fu l’arbitro della situazione<br />

politica dell’Agrigentino» (C. Naro, ad vocem, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia (= DSM-<br />

CI, III/2, Marietti, Casale Monferrato 1984, pp. 789-790). Cfr. anche P. Hamel, Don Sclafani e il clericofascismo<br />

agrigentino, in «Nuovi Quaderni del Meridione», XXII (1984), n. 85-86, pp. 59-70; M. Muglia,<br />

Michele Sclafani. Appunti di storia del movimento cattolico agrigentino dalle opere economico-sociali al Patto<br />

Gentiloni (1896-1913), Centro Siciliano <strong>Sturzo</strong>, Palermo 1987. Il loro carteggio in L. <strong>Sturzo</strong>, Carteggi siciliani<br />

del primo Novecento, a cura di V. De Marco, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 2002, pp. 211-272.<br />

26 In calce alla lettera della sorella Margherita.<br />

26


promesso che scriverà a Berlucca; io non voglio che Mario s’accorge della tua lettera quindi<br />

la manderai quando ti ho detto<br />

22.<br />

Nelina<br />

(f. 11, c. 177b)<br />

Caltagirone, 21 febbraio 1898 27<br />

Fratello caro,<br />

La volta ventura ti scriverò io poiché oggi non ho tempo. Io sto benissimo,<br />

papà sempre ottimo e ti manda £ 100 benedicendoti affettuosamente. Teresa, la cameriera<br />

piccola ti manda a prendere la benedizione. T’abbraccio<br />

Tutti i parenti ti salutano.<br />

23.<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 25)<br />

Caltagirone, [6] marzo 1898 28<br />

Fratello carissimo,<br />

La tua di ier l’altro ci giunse graditissima, benché breve cartolina; ma speriamo<br />

che sia l’avanguardia d’una lunga letterona che ben compensi il tempo trascorso… Ci<br />

dolse sentire che hai sofferto male ad un piede, sarà stata forse un po’ di reuma, oppure<br />

callo, unghia incarnata ect?… speriamo che più non t’avesse a ritornare. Noi stiamo bene,<br />

ed io al solito, ho incominciato i miei digiuni pranzando a mezzo giorno e cenando alle 8;<br />

figurati i miei strilli, se Agata tarda d’un minuto ad allestire il mio pranzo… ma così non vi<br />

soffro tanto, altrimenti lascerei, poiché non reggo alla debolezza.<br />

L’affare di Padre D. Turiddu si riferisce al romanzo di D. Carolino n’è<br />

vero?… io ce lo dissi al Vicario, quando intesi dire che a Genova non vollero stampare,<br />

che P. D. Turiddu si sarebbe rivolto a te; forse costì saranno meno occupati e più pazienti.<br />

Ma tu avrai una mignatta addosso, n’è vero?… Stamane nel “Cittadino” 29 ho letto un breve,<br />

ma elegante articoletto sul Vicario, e specialmente i Girgentini parevano entusiasmati<br />

27 In calce alla lettera della sorella Margherita.<br />

28 Lettera.<br />

29 «Il Cittadino cattolico» venne fondato ad Agrigento nel 1891 e cessò le sue pubblicazioni nel 1925.<br />

27


del Panegirico di S. Gerlando, che il caro fratello ben seppe annodare le gesta gloriose di<br />

quel Santo, coll’azione Cattolica. Che il buon Dio l’aiuti, e le conceda la grazia d’una<br />

messe abbondante. Da noi vi è molto malumore pel quaresimalista… poveretto, non predica<br />

che ad un pugno di donnicciuole, e ad un altro pugno di gente rozza. Ma che si vuol<br />

fare? Così il buon Dio vuole castigare la nostra povera patria!… A quest’ora saprai che il<br />

nostro Monsignor Vescovo è ammalato, e che trovasi a S. Maria di Gesù, a villeggiare;<br />

poveretto!… non può ritornare perché il male le si è agravato; però oggi che ti scrivo non<br />

vi è di peggio, continua nel medesimo stato di prostrazione di forze.<br />

Io ancora non ti ho scritto di andare dalla Dame del S. Cuore perché non<br />

sapendo quando potrà verificarsi la mia venuta costà, mi sembra un burlarle; poi quando<br />

le cose si fan lunghe dicesi, che diventano serpe; così mi è stato dato soffrire orribili scoraggiamenti,<br />

dubbi, incertezze che per qualche tempo mi han tenuto disturbatissima.<br />

Adesso parmi ritornare al mio primiero stato, ma non ancora intieramente; prega adunque,<br />

caro fratello, prega per la tua povera sorella, affinché il buon Dio non l’abbandoni,<br />

ma faccia sempre meglio comprendere la sua SS. Volontà.<br />

A questa t’acchiudo una cartolina vaglia che S. Margherita Cocuzza indirizzò a<br />

te per aver la “Croce di Costantino” 30 e qui alla posta non l’han voluta riscuotere.<br />

Sai, alla Signorina Lanza di Napoli, a quella a cui dovea regalare un lavoretto a<br />

pittura, feci, secondo il tuo parere, un acquerello sul raso che poi diedi la forma di porta<br />

ritratti; t’assicuro riuscì assai bello, e quella ne è rimasta contentissima. Il paesaggio della<br />

fontanapietra incorniciata sta molto bella; in quest’ultimi giorni ho fatto delle gelatine<br />

per S.r Giuseppina, graziosine; la pittura in me va diventando passione.<br />

Addio, ti lascio, ma colla penna, col cuore sto sempre a te unita e a piè di Gesù<br />

pregheremo l’un per l’altro. Papà ti benedice, Margherita t’abbraccia, tutti i parenti ti<br />

salutano mentre io ti stringo al seno. Tua<br />

24.<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 34)<br />

Caltagirone, 11 marzo 1898 31<br />

Fratello caro,<br />

Perché dovea scriverti papà, abbiam tardato un po’ a risponderti, quindi stai<br />

sicuro che tutti stiamo bene. Mi dispiace leggere nella tua, che soffri un po’ di palpito, ma<br />

voglio augurarmi che mercé la cura t’avesse a passare tutto.<br />

30 Si tratta del noto periodico fondato da <strong>Luigi</strong> a Caltagirone come organo dei comitati diocesano e<br />

interparrocchiale S. Giorgio. Il primo numero uscì il 7 marzo 1897. Cfr. L. <strong>Sturzo</strong>, «La Croce di Costantino».<br />

Primi scritti politici e pagine inedite sull’Azione Cattolica e sulle autonomie comunali, a cura di G. De Rosa, Edizioni<br />

di Storia e Letteratura, Roma 1958.<br />

31 In calce alla lettera del padre Felice.<br />

28


Vuoi sapere chi predica qui la quaresima, l’è il canonico Benenati 32, figurati!…<br />

papà dice che va poca gente, e poi predica troppo alla buona, passando dei carri tra una<br />

parola e l’altra… poveri noi, come siamo mal curati in tempo di quaresima!… e come i<br />

buoni ci abbandonano. M.r Mirca è andato a Reggio, Interlandi 33 a Ragusa, Strazzuso 34 a<br />

S. Caterina, Caruso 35 a Milazzo ect., e a noi rimane ben poca gente. Ancora non so chi<br />

faccia i santi esercizii alla Cattedrale, a S. Giorgio, alla Matrice; solo di S. Giacomo so che<br />

ieri sono incominciati, e che li fanno Testa e Bartolucci 36.<br />

Per l’affare delle Salesiane a quest’ora saprai che si tenne finalmente consiglio, e<br />

che il primo ad opporsi sia stato l’avvocato Amore, il quale conchiuse di scrivere al Ministro<br />

di p. istr. per aver informazione d’istituti laici; del resto non so più nulla. Sai, il<br />

nostro Sindaco accompagnato da Digregorio, il farmacista, si trovano in Roma, l’hai<br />

veduti?… Hai visto le Dame del S.C., ne sai qual cosa? Scrivemene.<br />

Addio, la zia Fanales e cugine tutte, anche Lo Carmine ti salutano, mentre io ti<br />

stringo al seno. Tua<br />

25.<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 30)<br />

Caltagirone, 23 maggio 1898 37<br />

Fratello carissimo,<br />

Questa volta ti scrivo io, malgrado che la tua lettera è diretta a Margherita; ma essa<br />

vuol risponderti quando arriverà il tappeto, e così ringraziarti, dirti la sua impressione, quella<br />

del tesoriere Cremona nonché delle divote che teme non dover essere tanto favorevole. Del resto<br />

questa gente l’è da compatirsi: poveretti, i suoi occhi son diversi di quelli degl’altri!<br />

Intanto noi siam sicuri di veder arrivare un bel tappeto, giacché essendo piaciuto<br />

a te che ài tanto buon gusto, dev’essere veramente bello. Con nostro piacere leggiamo<br />

che stai bene; veramente questo compensa in parte il dolore di stare prive di te, amato<br />

<strong>Luigi</strong>. Anche di noi posso assicurarti che stiamo bene: a me i digiuni mi lasciarono attiva,<br />

solo ho un po’ sofferto dopo, per il cambiamento d’orario. Credimi che i digiuni m’avevan<br />

lasciata più grassa e colorita; quell’orario ch’io tengo in Quaresima giova alla mia<br />

32 Giovanni Benenati, canonico di Caltagirone.<br />

33 Filippo Interlandi, parroco di S. Giacomo, cancelliere vescovile di Caltagirone, fu tra i redattori della<br />

«Croce» e figura di spicco del movimento cattolico locale. Propagò il culto per la Madonna del Ponte fondando<br />

il periodico «Stella Matutina». Fu in corrispondenza con <strong>Luigi</strong>.<br />

34 Giacomo Strazzuso, canonico di Caltagirone.<br />

35 <strong>Luigi</strong> Caruso, sacerdote di Caltagirone (1877-1967) fu in corrispondenza con <strong>Luigi</strong>. Studiò a Roma<br />

presso l’Apollinare e tra i suoi condiscepoli si annovera anche Pio XII. Valente quaresimalista, predicò non<br />

solo in Sicilia, ma anche in diverse parti d’Italia e d’Europa.<br />

36 Antonino Testa Crescimone e Salvatore Bartolucci, canonici di Caltagirone.<br />

37 Lettera.<br />

29


salute moltissimo. Ma ora sto bene, essendomi di già assuefatta all’orario comune. Papà<br />

ha sofferto un po’ di raffreddore, ma ora sta bene al suo solito. Margherita mediocre, anzi<br />

bene poiché il reuma l’ha pochissimo tormentata quest’anno. Mario sta pure bene, e<br />

quindi dopo tutti questi bene stai contento sul conto nostro, n’è vero?<br />

Ci domandi se andiamo in campagna, ma cosa posso dirti? Tu ben sai quant’è<br />

difficile per noi combinare una villeggiatura, e se prima non vi si pensa, non se ne parla e<br />

riparla a lungo, non si può mandare ad effetto il desiderio, il pensiero, la necessità qualche<br />

volta. Quindi c’è chi vuole andarvi, c’è chi non vorrebbe andarvi, ma che però si rassegna<br />

a venire (Margherita).<br />

Basta, vediamo come decideranno giacché io son molto indifferente su ciò.<br />

Quest’anno io amo far delle lunghe passeggiate, e quando l’occasione mi si presenta propizia,<br />

non lascio di profittarne. L’altro giorno di mattina per es. sono andata a piedi fino<br />

S. Bartolomeo, poi lì camminare ancora e la sera un altro buon tratto di strada la feci pure<br />

a piedi senza stancarmi. Tutto questo sarà forse effetto dei digiuni, mi domanderai; non<br />

saprei, ma il certo si è che sono divenuta più forte. Di questi tempi poi non faccio nulla di<br />

applicato, ma mi occupo tutto il giorno a far la calza; figurati, ho abbandonato pennelli,<br />

aghi, seta, matita ed ho preso i ferri in mano. Se mi vedesti! Tutto giorno con la calza in<br />

mano, sebbene in me furiosa burrasca poco dura. Fra breve debbo pensare ad un lavoretto<br />

per la lotteria che fanno in Girgenti; S.r Giuseppina me la ha di già scritto, anzi mi à incaricata<br />

dirlo alle Coniglio a Rosina F[anales] e a Caterina Chiavaro la quale mi ha risposto<br />

che quando sarà l’ora anzi mi manderà un suo lotto.<br />

Sai, l’altro giorno venne il canonico Cremona a visitarci, e ci parlava del paese<br />

di Daidane, ove lui è stato a predicare la novena di S. Filippone e Giacomo. Figurati…<br />

sembra che fosse stato a Parigi a visita delle opere d’arte… Ci raccontò poi una passata,<br />

che se non fosse lunghetta ti scriverei; solo ti dico che dopo d’avercela raccontata io le<br />

risposi: a V.S. succedono queste cose perché è troppo buono.<br />

Hai visto, dimmi, le Dame del S. Cuore? Io vorrei mandarti da loro per<br />

domandare alla M. Vicaria quello che debbo portare, quanto sia la pensione annua ect. E<br />

dirle che se ho ritardato fin ora non è stato per mia colpa, e che spero alla prima occasione<br />

di partire (malgrado lo scoraggiamento che provo). Intanto non ho ancora avuto il coraggio<br />

di dire in casa, almeno a Mario, quanto sopra ho detto; ed è perciò che non ti dico<br />

d’andarci ma d’aspettare che te lo faccia scriver da Mario.<br />

Intanto prega per me, caro fratello, io son risoluta, ma mi manca la forza di dire<br />

addio a tutti, di dire coraggiosamente debbo lasciarvi poiché mi riesce assai duro, stante la<br />

posizione di casa nostra.<br />

Addio, ti lascio perché mi manca la carta, ma non vorrei lasciarti; prendi un<br />

caldo bacio, tua aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Un grazie di cuore per il bel mese di Maggio che mi mandasti; l’è proprio<br />

ottimo. Mons. Mineo38 farà il triduo nelle Monache del SS. Salvatore.<br />

(f. 12, c. 49)<br />

30<br />

38 Mario Mineo (1846-1927), canonico di Caltagirone. Insegnò le scienze teologiche per quasi


26.<br />

Girgenti, 30 settembre 1898 39<br />

<strong>Luigi</strong> mio carissimo,<br />

Questa volta voglio scrivere a te. Son certa e sicura che la presente vi troverà<br />

annoiati, stizziti, indispettiti per l’incertezza, per il sì e per il no, in cui si sta da ben 15<br />

giorni.<br />

Ma cosa si vuol fare, quando s’ha da combattere con persone di testa piccola,<br />

irrisoluta sempre?… Tale è la buona Superiora di quest’Educandato; mentre scrive per le<br />

ubbidienze, se ne pente; dopo pregata vorrebbe compiacere, vi dice il sì, ma indi risolve<br />

d’un altra maniera, che c’è veramente da impazzire. Benedette le teste piccole!…<br />

A mezzogiorno mi dice di farvi il telegramma di sospensione, perché non può<br />

mandarmi a lasciare più con le Sorelle, le quali debbono partire per il ritiro. Cosa volete<br />

che si faccia arrivate a questo punto?… Credi ch’io preghi più la Superiora?... affatto,<br />

affattissimo. Ora non resta conchiudere altro che, a venire tu, oppure ritornare colle Suore<br />

di costì quando ritorneranno dal ritiro, cioè verso il 15 ottobre. Però t’avverto, che se<br />

puoi e se vuoi venire tu, devi partire lunedì prossimo poiché altrimenti non arriverai a<br />

vedere la cara S.r Giuseppina. Lascio a voi la piena libertà di risolvere, purché non mi<br />

scrivete più di dir cosa alla Superiora.<br />

Caro <strong>Luigi</strong>, cosa dice il tuo comitato? 40 Cosa fate di buono? Sai con quanto piacere<br />

lessi nella Croce di Costantino che avete di già aperto un gabinetto di letture cattoliche,<br />

t’assicuro che ne provai la più dolce soddisfazione. Che il buon Dio vi benedica, cari fratelli,<br />

e vi dia sempre più forza e coraggio per combattere e vincere la causa di Gesù Cristo.<br />

Dunque il nostro Vescovo è già stato eletto, e tra non guari, credo, sarà tra noi. A<br />

me sembra che sia un’ottima persona, il Rettore De Bono 41, e son sicura che incontrerà (sic)<br />

nel nostro paese difficile. Però mi dicono che lui ha di già mandato le sue dimissioni la prima<br />

e la seconda volta, e dicono ancora che piange giacché non vorrebbe accettare. I poveri<br />

chierici piangono pure, le penitenti ancora e promettono un mondo di cose ai santi, affinché<br />

la S. Sede accetti le rinunzie… e lascino star quieto il loro confessore. Qui v’è D.<br />

Mariannina che è proprio desolata, ma ancor spera, spera… Speriamo noi però, che questo<br />

Vescovo già eletto, sia secondo il cuor di Dio, e venga presto a far l’Apostolo nella nostra<br />

povera diocesi. Qui hanno molta buona opinione, e stimano assai il Rettore De Bono.<br />

Mi auguro che la presente vi trovi tutti in ottima salute, come t’assicuro di me e<br />

di S.r Giuseppina. La medesima vuol essere raccomandata a Dio nel sacrificio della S.<br />

Messa; lo dirai pure a Mario.<br />

quarant’anni nel seminario di Caltagirone ed ebbe tra i suoi allievi anche Mario e <strong>Luigi</strong>. Era molto apprezzato<br />

come quaresimalista anche fuori Caltagirone.<br />

39 Lettera.<br />

40 Si riferisce probabilmente al comitato cattolico interparrocchiale.<br />

41 Pio Damaso De Bono successe a mons. Saverio Gerbino nel novembre 1898. Fu vicino a <strong>Sturzo</strong><br />

assecondando la sua azione sociale sulla scia delle indicazioni di Leone XIII. Cfr. Calatinus (L. Caruso), Il<br />

vescovado e i vescovi di Caltagirone. Cenni di storia ecclesiastica della Città Gratissima, Caltagirone 1957, pp.<br />

75-80.<br />

31


Chiedi per noi la benedizione a papà, salutaci affettuosamente le zie monache<br />

ed i parenti tutti. A Mario e Margherita un caldo bacio e cento a te. Tua più aff.ma<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

27.<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 102)<br />

[Caltagirone, dicembre 1898?] 42<br />

Due parole in fretta: noi stiamo tutte bene e godiamo sentire di te lo stesso. Se<br />

ancora devi star molto in Militello, i cordami che ti ha dato S.r Giuseppina ect. col primo<br />

comodo cercali di mandare. Potrai mandare pure della biancheria sporca. Addio, tutti<br />

t’abbracciamo ma con più affetto. La tua<br />

Nelina<br />

(f. 12, c. 187)<br />

28.<br />

[Roma, settembre 1900] 43<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Come stai? ti senti ancora la febbre? Dammi nuove, non mi far stare in pensiero.<br />

Ti mando la lettera per Margherita, fai presto ad impostarla poiché altrimenti quella<br />

poverina starà in pena. Io mi sento benino; ancora non ho parlato alla Madre Vicaria, ma<br />

spero di farlo presto, e così vediamo in che mi posso occupare.<br />

Quando vieni portami le massime eterne di S. Alfonso, se tu non l’hai me li<br />

comperi, ma legati; del resto mi abbisognano perché non ce l’ho. Intanto se vedi nuovamente<br />

Digregorio Salvatore, domandagli (indifferentemente) quanto si ferma, se va direttamente<br />

in Caltagirone, se si ferma in Napoli ect. ect. senza dir altro: questo per tutti gli<br />

eventi non per altro.<br />

Salutami Romolo Murri, Teresina; e la biancheria? Ti raccomando di farmela<br />

lavare prestino. Addio, curati la salute e non stare in pensiero per me. Tua<br />

Nelina<br />

Portami foglietti e buste.<br />

(f. 16, c. 75)<br />

42 Lettera.<br />

43 Biglietto. Come si evince da una lettera della sorella Margherita indirizzata a Nelina (f. 16, c. 101),<br />

questa si trovava a Roma, a Villa Lante, presso le suore del S. Cuore. Lo stesso <strong>Luigi</strong> si trovava a Roma perché<br />

Margherita scrive a <strong>Luigi</strong> nell’ultima pagina della lettera indirizzata alla sorella.<br />

32


29.<br />

[Roma, settembre 1900 ]44<br />

Fratello caro,<br />

Come stai? sono rimasta tanto impressionata. Son partiti i pellegrini? cosa hai<br />

te pensato, rimani oppure ti sei deciso di partire? venerdì verrai sicuramente non è vero? e<br />

Mario ti ha scritto, come sta? rispondimi un bigliettino e dammi tue nuove. Io sto bene,<br />

spero quando verrai poterti parlare della mia decisione: del resto se tu vuoi rimanere qui<br />

posso benissimo stare giacché al par di Napoli v’è la foresteria e vi albergano diverse<br />

signorine, venute per il giubileo, altri per studiare ect. ect.<br />

Dunque addio, riveriscimi Murri, D. Pietro e tu abbiti una stretta al cuore tua<br />

Nelina<br />

Impostami la lettera che qui trovi acclusa e quando vieni porta il denaro.<br />

(f. 16, c. 76)<br />

30.<br />

[Roma, settembre 1900] 45<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Temendo che l’indirizzo possa essere sbagliato o ci voglia qualche altra cosa<br />

mando la lettera a te pregandoti di spedirla subito. Come stai?… Io benino: addio, t’abbraccio.<br />

Tua<br />

31.<br />

Nelina<br />

(f. 16, c. 79)<br />

[Roma] Villa Lante, 11 ottobre 1900 46<br />

Caro fratello,<br />

Due paroline in fretta: Le Manuel du Chrétien che mi portasti ieri sera non è<br />

affatto quello che io volevo, di questo non so cosa fare. Ti prego quindi d’andare subito<br />

dove l’hai preso e dirgli che te lo cambiano; e, se non vuoi perder tempo a venire qui per<br />

44 Biglietto.<br />

45 Biglietto.<br />

46 Lettera.<br />

33


prendere il libro e il giusto indirizzo, ti trascrivo l’indirizzo: Manuel du Chretien contenant<br />

Les Psammes, le nouveau Testament, L’Imitation de N.S. Jesus-Christ. Précédé de<br />

l’Ordinaire de la Messe des Vespres et des Complies.<br />

Così dopo aver preso questo condizionatamente, vieni a prender l’altro, o come<br />

credi. Ti raccomando di pigliarlo legato come il tuo ufficio, anzi l’altro lo vorrei anche<br />

cambiato, poiché la legatura non mi piace.<br />

Addio, spero che farai presto, non per me, ma per il libraio. Io sto bene, t’abbraccio.<br />

Tua in Corde Jesu<br />

32.<br />

Nelina<br />

(f. 16, c. 145)<br />

[agosto 1901] 47<br />

<strong>Luigi</strong> carissimo,<br />

Due paroline anch’io. Godo che stai bene e che ti diverti; beato te che sei potuto<br />

scappare dal nostro caos di casa!<br />

Io non faccio altro che rassettare e son sempre ad un punto; come lo scarafaccio<br />

in mezzo la stoppa. Ho rassettato la tua stanza, e se vedeste come sta bella!… Vi manca<br />

però una cosa che tu devi costà comperarti; la bugia per il capezzale. Dunque pensi a<br />

comperarla, come non dimenticar di comperarmi il calamaio.<br />

Desidererei pure comperato un piumino per spazzare la polvere dai quadri e<br />

dall’imposte, più vorrei un metro di tubo di causciù foderato di tela, dello spessore di 2<br />

centimetri e mezzo. Sai questo devi comperarlo davvero, giacché qui non se ne può trovare<br />

ed è necessario per la pila, cioè per gettare l’acqua.<br />

Vieni per la biancheria?<br />

Prima di partire fatti vedere da Giustina, chissà mi han finito la veste me la porterai.<br />

Addio, ti lascio perché ho tanto da fare che sono proprio stanca. Margherita sta<br />

bene e ti saluta. Tua<br />

34<br />

47 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 20, c. 23)


33.<br />

Caltagirone, 15 ottobre 1907 48<br />

Caro fratello,<br />

Mi meraviglio come non hai ricevuto mio scritto, mentre nella lettera diretta a te<br />

che chiusi in busta c’era un foglietto ove ti davo nostre nuove. Sull’altra busta c’era scritto<br />

sto bene. Mi accorgo che lo sciopero di Milano abbia fatto perdere anche a te la testa.<br />

Ti ho scritto due volte e un “sto bene” sulla busta d’una lettera. Stiamo bene,<br />

Margherita al solito. Mario è stato messo in cura dal Dottor Cirincione. Il male è stato<br />

causato dallo studio protratto fino la notte; ma si rimetterà. E l’orologio? Chi sa se per<br />

causa dello sciopero non me lo hai comperato? Cerca farlo a Roma. Quando ritorni? Con<br />

affetto. Tua<br />

34.<br />

Nelina<br />

(f. 31, c. 53j)<br />

4 marzo 1912 49<br />

Caro Gigi,<br />

Ti spedisco questa costà sicura che la riceverai, giacché hai voluto ti si spedisse<br />

la decessoria Albergo S. Chiara… Questa è la casa tua di Roma. Dunque decidesti così,<br />

andare a Roma, t’invidio!! Fatti visitare costà, curati bene, pensa un po’ al tuo benessere.<br />

Qui ieri sera ci fu il comizio. Dicono fu animatissimo.<br />

Vi andò anche come curioso Silvio Alessandro 50, all’entrare di cui vi fu battute<br />

di mano e un grande entusiasmo. Unanimamente fu invitato di far parte alla commissione;<br />

lui dice che non avrebbe accettato, per loro fu un momento d’ebbrezza al solo pensiero che<br />

D. Silvio avrebbe fatto da presidente. Ma quale non è stata stamane la delusione! quando<br />

D. Silvio risponde: io? Ma io non piglio parte per nessuno, son venuto per curiosare...<br />

C’è da ridere a sentire i commenti che si fanno, tutte le fandonie che dicono,<br />

tutte le invenzioni contro te e il tuo partito. Credo che hanno incominciato troppo presto.<br />

I Crescimone poi, pare che abbiano preso e toccato già il cielo col dito!… Dunque<br />

scrivimi come stai, cosa ti ha detto il dottore. Non dimenticare di comperarmi l’Amico<br />

Fritz e Manon. Se potresti prendere gli spartiti, se non costano molto.<br />

Sai come finirono la seduta ier sera, il pugno di amici che rimasero. Che un<br />

altro anno dovrebbero ripetersi Manon e Amico Fritz, perché sono due spartiti che vale la<br />

pena di sentire. Se vai a Palermo informati per quella eredità…<br />

48 Cartolina postale sped. a Roma (Via Sapienza 32).<br />

49 Lettera.<br />

50 Già sindaco di Caltagirone nel 1900, legato all’onorevole Gesualdo Libertini.<br />

35


Sabato forse Gigia e Mariannina anderanno a Donnafugata. Io vorrei andarvi,<br />

qualora tu mi prometti che mi verrai a prendere appena finita la riunione del consiglio,<br />

altrimenti non ci vado, giacché la Duchessa avea invitato te. Bada che stamane stesso ti<br />

ho spedito altre due lettere tue. Con Margherita t’abbraccio<br />

Rispondimi.<br />

35.<br />

Nelina<br />

(f. 33, c. 103)<br />

10 marzo 1912 51<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua stamane. Rispondo subito onde darti nostre nuove che sono ottime.<br />

Margherita ha incominciato la cura, e speriamo le giovi. E tu caro?… vedi che ti hai<br />

procurato per il lavoro? E ti potrai guarire se continuerai a lavorare? Almeno fallo per noi,<br />

fallo per me che non vivo che di te e per te.<br />

A Donnafugata non vado perché temo farti strapazzare, e poi perché tu non<br />

dici quando ritorni. Dice che dovevi trovarti qui per il consiglio? Perché non scrivi più<br />

conciso? Curati e torni sano e poi andremo in campagna. Intanto qui ci sono la famiglia<br />

Friddini irati contro te d’una maniera fenomenale. Poverini d’una parte, il bisogno li fa<br />

addolorare così per il posto perduto. Ma intanto dice che hanno brutte intenzioni su di<br />

te… Per carità guardati, caro fratello, e cerca di accomodarli in qualche cosa. Il bisogno<br />

non fa veder dagli occhi. Cerca di aggevolarli prima per il loro bisogno e poi per tranquillizzare<br />

te e l’amico mio. Mario <strong>Sturzo</strong> Tamburino 52 vuole vendere il suo Altobrando.<br />

Conviene far entrare altri mentre limita con noi e in noi c’è servitù loro. Ti raccomando<br />

tutto!!! Ti abbraccio. Aff.ma<br />

36<br />

Nelina<br />

Vorrebbe comperarlo la Signora Annetta Carbone. Ha scritto a Mario 53.<br />

(f. 33, c. 109)<br />

51 Lettera.<br />

52 Parente, avvocato a Catania.<br />

53 Mario dal 1903 era vescovo di Piazza Armerina. Cfr. su Mario il collettaneo Mario <strong>Sturzo</strong>. Un vescovo<br />

a confronto con la modernità, a cura di C. Naro, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 1994.


36.<br />

Caltagirone, 14 aprile 1912 54<br />

Caro fratello,<br />

Abbiamo ricevuto il telegramma; ci auguriamo che l’aria di Roma t’avesse a far<br />

rimettere subito 55. Monsignore arrivò Venerdì ed è ancora qui a causa del tempo.<br />

È una levantata con vento fortissimo; forse partirà domani giorno 15. Noi stiamo<br />

bene; tu scrivici spesso, così staremo più contenti.<br />

Con Mario e Margherita t’abbraccio<br />

37.<br />

Nelina<br />

(f. 33, c. 121)<br />

[Caltagirone, settembre 1912] 56<br />

Caro Gigi,<br />

Ho aperto la presente perché capivo che trattavasi di affari municipali, e perché<br />

per inviarla a te doveva mettere il francobollo. Noi stiamo bene relativamente si sa. Mario<br />

scrive che sta bene e che ha visto S.r Giuseppina a Caltanissetta. Stanno bene.<br />

Le Coniglio si raccomandano affinché possa Carlo Enrico ottenere il posto di<br />

computerista a Caltagirone. Vedi tu cosa puoi fare, così potrebbe fare poi il concorso per<br />

ragioniere del Comune. Azzolina l’invaghì di andare a parlare col provveditore a Catania,<br />

si sono raccomandati all’Onorevole ma questo ha risposto che protegge Angelico.<br />

Ti raccomando anche quel certo Giuseppe Lentini il quale è guardia carceriere<br />

in Sardegna, e che vorrebbe essere cambiato per ragione di salute della moglie, la quale<br />

assolutamente non sopporta l’aria di là. Lui ha fatto domanda al ministero.<br />

Un altro ancora si raccomanda certo Salvatore Scolo-La Rosa che è anche guardia<br />

carceriere a Oneglia. Lui scrive che debbono cambiarlo, e siccome ha avuto sbocchi di<br />

sangue vorrebbe un’aria più confacente.<br />

Basta, io te l’ho scritto per quest’ultima, ma se tu credi… Del primo invece te<br />

lo raccomando caldamente. Domani ti spedirò le carte che desideri, perché la tua è arrivata<br />

di sera.<br />

T’abbraccio. Tua<br />

Nelina<br />

(f. 93, c. 53)<br />

54 Cartolina illustrata sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

55 <strong>Luigi</strong> si trovava probabilmente a Roma per stipulare una convenzione col Ministero della Pubblica<br />

Istruzione in favore del liceo-ginnasio “Secusio” di Caltagirone.<br />

56 Lettera.<br />

37


38.<br />

[Caltagirone, 1912] 57<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri ricevetti la tua cartolina, godo che stai bene e guardati sempre la salute.<br />

Mario scrive che verrà il 18 se non sarà il 20, e tu? Io ho avute parecchie ricadute del mio<br />

male; l’altra notte mi sentivo morire soffocata tanto che l’indomani mandai a chiamare di<br />

nuovo il medico. Ci vorrebbe veramente la visita d’un altro o di uno specialista per guardare<br />

la gola. Sarà sicuramente una laringite… Ieri ho incominciato la cura delle pillole<br />

“Valda” che vanta tanti miracoli nelle laringiti acute e croniche, e veramente questa notte<br />

ho riposato bene e non ho avuto più soffocazioni; speriamo che giovino. Poi sto in camera<br />

e non ricevo visite, vedremo fino alla venuta di Monsignore come vado, altrimenti si<br />

consulterà un altro.<br />

Del resto sto benissimo come pure Margherita sta bene. Se a te continua la tosse,<br />

compera una scatola di pastiglie “Valda”, si leggono miracoli e poi dice è buona prenderne<br />

una in bocca quando c’è umido, quando si entra in locali di poca aria polverosi ect.<br />

Tu che viaggi, poiché anche nei treni vi sono molti microbi prendine una.<br />

Hai ricevuto la mia cartolina ove ti parlavo della disgrazia di Giacomino <strong>Sturzo</strong>?<br />

Hai telegrafato alla famiglia <strong>Sturzo</strong>? Non ti angustiare per me che mi curerò davvero.<br />

Ossequiami Grosoli e gl’altri amici. T’abbraccio<br />

Nelina<br />

P. S. La risposta che hanno avuto le Coniglio è che non possono accordare il<br />

trasferimento a Carlo perché non hanno di che farlo sostituire, poverine ne sono addolorate.<br />

P. S. La lettera scritta stamane è impostata stasera; ti posso assicurare d’aver passata<br />

una buona giornata.<br />

(f. 12, c. 185)<br />

39.<br />

Caltagirone, 24 settembre 1913 58<br />

Da Palermo amico attendeci domani Caltanissetta sua casa verso 21. Attendiamoti<br />

partirò treno 9,20 Francesco.<br />

38<br />

57 Lettera.<br />

58 Telegramma.<br />

Nelina


40.<br />

(f. 135, c. 311)<br />

Caltagirone, 25 febbraio 1914 59<br />

Caro Gigi,<br />

Stiamo bene; Monsignore ha scritto, sta bene e fece un ottimo viaggio. Quest’oggi<br />

ti ho spedito due raccomandate, una lettera e tre cartoline (inclusa questa). Stamane<br />

scrive Concettina, la figlia di Gigia e dice che Silvio le ha detto d’aver ricevuto una tua<br />

visita, spera di riceverla anche lei… Se puoi valla a vedere, e dirai che Gigia sta bene; salutala<br />

anche per me e domanda se ha ricevuto la mia cartolina. Stamane è il levante e ha<br />

piovuto un po’, speriamo che continui. Scrivi e non star in pensiero per noi.<br />

T’abbraccio. Aff.ma<br />

41.<br />

Nelina<br />

(f. 36, c. 19)<br />

[Caltagirone], 27 febbraio 1914 60<br />

Caro Gigi,<br />

Ti mando subito la decessoria. Noi stiamo bene e non angustiarti sul conto di<br />

Margherita, poiché quando non ci siete voi sta meglio; forse perché non ha con chi parlare<br />

dei suoi mali e se ne distrae. Del resto il dottor D’Antona assicura che tutto è proveniente<br />

dalla malattia del reuma. Il non aver nemmeno un decimo di febbre e l’avere appetito<br />

sono segni che il male non è una cosa da impensierire. È lei che l’ingrandisce da far<br />

venir la noia anche al Dottore. Non dimenticar di scrivere al Sindaco di Nicosia per l’affare<br />

delle Coniglio.<br />

Qui son due giorni che piove e anche di notte; è una bellezza!… Non ti strapazzare<br />

e guardati la salute, nessuno la può dare quando non si ha più. Ritornando a Catania<br />

non dimenticar di portare il pacco di Giustina alla quale scriverò di mandarlo a P. Gangarelli<br />

61.<br />

T’abbraccio<br />

Nelina<br />

59 Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

60 Lettera.<br />

61 Don Salvatore Gangarelli, presidente del Comitato delle Dame della “Croce Bianca” di Catania, fratello<br />

del canonico Sante Gangarelli, figura di spicco del movimento cattolico nisseno, con cui <strong>Sturzo</strong> fu in<br />

corrispondenza. Cfr. L. <strong>Sturzo</strong>, Carteggi siciliani del primo Novecento, cit., pp. 157-187.<br />

39


42.<br />

(f. 36, c. 22)<br />

Caltagirone, 7 marzo 1914 62<br />

Caro Gigi,<br />

Due paroline in fretta. Stiamo bene; ho ricevuto la tua cartolina, grazie dei<br />

saluti della Contessa. Spero che avrai tempo di andare da Concettina Milazzo Viale Mangane<br />

presso le Dorotee.<br />

Posta sono più giorni che non te ne spedisco più e ne troverai un buon numero.<br />

Avvisaci quando ritornerai; t’abbraccio<br />

43.<br />

Nelina<br />

(f. 36, c. 25)<br />

[Caltagirone, 8 marzo 1914] 63<br />

Caro Gigi,<br />

Stiamo bene, Margherita veramente mediocrina. Sono stata in pena per te poiché<br />

non credeva che saresti tornato a Roma. D. Ciccio Caruso desidera che tu raccomandi<br />

per il mandato di approvazione di su figlio Nelo. Incaricatene, giacché dice che la<br />

Marina l’ha già avuto. Quando arrivi?…<br />

44.<br />

Nelina<br />

(f. 36, c. 26 all.)<br />

[Caltagirone], 10 maggio 1914 64<br />

Caro Gigi,<br />

Abbiamo ricevuto il telegramma ove ci avvisava del tuo arrivo; grazie infinite.<br />

Adesso non ci fare mancare un saluto quasi ogni giorno altrimenti a me mi troverai<br />

ammalata.<br />

Stiamo bene, solo col pensiero a te. Oggi ti ho fatto ritornare (cioè spedire) un<br />

40<br />

62 Cartolina postale sped. a Catania (Arcivescovado).<br />

63 Biglietto.<br />

64 Lettera.


espresso e ora ti spedisco un’altra lettera e un telegramma. Mi scriverai fino a quando<br />

dovrò spedire lettere. Se hai tempo vai a vedere la figlia di Giustina e di quelli di Gigia<br />

Concettina Dorotee. Se vedi Silvio raccomandagli di studiare poiché studia poco.<br />

Portami un’immagine di S. Raffaele Arcangelo anzi due; non dimenticartene.<br />

Con Margherita ti abbraccio caramente.<br />

Tua più aff.ta<br />

Nelina<br />

P. S. Incontrerai certo i camei Prata Amore. Non dimenticare la raccomandazione<br />

che ti feci per Nicolò Tacc… vuole essere raccomandato come impiegato alle finanze<br />

per cui sta facendo il concorso.<br />

(f. 37, c. 21)<br />

45.<br />

[Caltagirone], 24 agosto 1914 65<br />

Caro Gigi,<br />

Ti accludo una distinta del Banco di Sicilia che scade il 31 agosto.<br />

Vedi caro Gigi che cosa ti fruttano i continui viaggi e spese… non continuare<br />

così altrimenti ove andrai a finire? Te la mando perché non so se è urgente. Hai ricevuto<br />

le mie due ultime lettere? Cosa hai fatto per Gasperino? E per Narduccio?<br />

Ora si raccomanda Vincenzo Truglio per avere avvicinato a Catania suo fratello.<br />

Vincenzo ha diretto una domanda al Direttore dell’Ospedale medico di Pavia ove si<br />

trova; vedi se tu puoi fare qualche cosa. Sono seccature, ma come si fa?<br />

Abbiamo comperato 2 vacche per la Russa £ 1.045 66. Tutto va assai caro. Hai<br />

fatto qualche cosa per il marito di Venerina? Non dimenticarlo, poiché non dobbiamo<br />

dimenticare quello che Lei ha fatto per me.<br />

Ed ora ti lascio, ma quando verrai? Che noia la tua assenza mi porta. Margherita<br />

con me ti abbraccia<br />

Nelina<br />

(f. 38, c. 53a)<br />

65 Lettera.<br />

66 «La “Russa dei Boschi”, proprietà degli <strong>Sturzo</strong> di 40 ettari a 8 chilometri da Caltagirone, vicino a San<br />

Basilio, verso Gela, con oliveti, mandorli, vigne e querce. Prima di partire per l’esilio, <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> cedette la<br />

sua parte al fratello Mario e alla sorella Nelina. L’eredità restò indivisa. Mario lasciò erede il Seminario di<br />

Piazza Armerina e Nelina quello di Caltagirone. <strong>Luigi</strong>, tornato dall’esilio, fu nominato arbitro per dividere i<br />

beni familiari fra il vescovo Capizzi di Caltagirone e Mons. Catarella di Piazza Armerina. “Russa dei Boschi”<br />

toccò al Seminario di Piazza Armerina» (Carteggio, II, p. 256, in nota alla lettera 645).<br />

41


46.<br />

[Caltagirone], 25 settembre 1914 67<br />

Caro Gigi,<br />

Non l’ho aperta, ma ho tolto la busta poiché era raccomandata e firmata. Noi<br />

stiamo bene, tu scrivi, dacci sempre notizie.<br />

Ti mando un’altra raccomandata che fu firmata e così sono le lettere che ti<br />

mando ferme in posta (così ho capito o meglio ricordo che mi dicesti). Mario scrive, sta<br />

bene e vuole da te l’indirizzi a cui deve mandare li opuscoli. Ciao<br />

47.<br />

Nelina<br />

(f. 95, c. 31bb)<br />

[Caltagirone], 24 novembre 1914 68<br />

Caro Gigi,<br />

Godo che hai fatto ottimo viaggio; cerca di riposarti e rimetterti. Noi stiamo<br />

bene. Oggi sono andata a visitare la Signora Valenti e Maria Crispino in casa Spadaro. Ti<br />

ossequiano. Spadaro ti fa dire tante affettuosità 69 e mi diceva pure di farti sapere che quelli<br />

della minoranza hanno fatto il ricorso contro l’ultima seduta, tanto per saperlo, ma qui<br />

loro, soggiungeva, si interessano della cosa che andrà bene.<br />

Non dimenticare di andare da Nico Barletta e se hai tempo da Concettina<br />

Milazzo e bambini Spadaro. Diana ti manda a ossequiare. Il tempo continua caldo e umido.<br />

Margherita con me ti abbraccia<br />

42<br />

Nelina<br />

Non dimenticare di scrivere a Mario per l’affare che tu sai del Banco.<br />

(f. 39, c. 6)<br />

67 Lettera.<br />

68 Lettera.<br />

69 Dovrebbe trattarsi del barone Salvatore Spadaro Bellone di Caltagirone.


48.<br />

[Caltagirone, novembre 1914] 70<br />

Caro Gigi,<br />

Grazie dei tuoi auguri, altrettanto ho fatti io per te; e l’augurio migliore che possa<br />

farti si è quello di vederti realmente liberato dalle noie e dalle seccature del Comune.<br />

A proposito: si è ieri saputo delle tue dimissioni 71. I tuoi son tutti dolentissimi;<br />

c’è chi piange c’è chi spera. Però i pensanti l’hanno costatato un atto dignitoso.<br />

La minoranza non sa se deve essere contenta oppure no, sono allibiti. Vi fu<br />

uno, del partito contrario, che disse: avrebbe fatto almeno i tramvai prima di lasciare!…<br />

C’è da ridere…<br />

Poi hanno sparso delle voci: chi dice che il Papa ti ha fatto Nunzio in Australia<br />

chi suo segretario ect… Insomma hai dato campo ad un teatro.<br />

Con Margherita t’abbraccio<br />

49.<br />

Nelina<br />

(f. 39, c. 8)<br />

[Caltagirone], 3 dicembre 1914 72<br />

Carissimo Gigi,<br />

Spero che le continue distrazioni t’abbiano a far tornare rifatto. Sei dunque stato<br />

a Milano, hai riveduto gl’amici, ti sei divertito.<br />

Le tue dimissioni da Pro sindaco, hanno dato un lavoro ai tuoi amici, un fermento<br />

nel paese che non se ne può più.<br />

Domenica al comitato vi fu un grande comizio, parlò Barletta Gesualdo 73 e<br />

dice che fece commuovere a tutti. La folla era numerosa; il tuo partito è esasperato, vuole<br />

presto il tuo ritorno, ed ha in mente delle grandi dimostrazioni.<br />

70 Lettera.<br />

71 Rieletto sindaco nelle amministrative di quell’anno, l’opposizione, con la pressione mafiosa, tentò di<br />

farlo dimettere. Intorno a lui la situazione si era complicata. «Le minacce, i timori e le sollecitazioni della<br />

sorella Nelina e del fratello, e forse anche l’idea che sul suo nome si fosse ormai concentrato troppo astio e che<br />

questo odio minacciasse di travolgere anche le sue opere, lo spinsero a presentare le dimissioni» (De Rosa,<br />

<strong>Sturzo</strong>, cit., p. 172). Successivamente ritirò le dimissioni per la pressione degli amici. Sulla vicenda amministrativa<br />

di <strong>Sturzo</strong> a Caltagirone cfr. U. Chiaramonte, Il municipalismo di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> pro-sindaco di Caltagirone<br />

(1899-1920), Morcelliana, Brescia 1992.<br />

72 Lettera.<br />

73 Gesualdo Barletta lo troviamo nelle elezioni comunali del febbraio 1905 tra i sostenitori del partito di<br />

Libertini; nelle elezioni provinciali e comunali del giugno 1914 fu tra i candidati del partito sturziano. Vinte<br />

le elezioni, nella giunta di <strong>Sturzo</strong> ricoprì la carica di assessore.<br />

43


Io ho pregato Barletta di non farne fare al tuo ritorno anzi all’arrivo dalla stazione,<br />

ma il popolo non vuol sentirne. Io credo che sarebbe meglio che tu arrivassi all’insaputa,<br />

che ne dici?… E a Roma non starai fino alla fine del tuo ricorso? Dimenticavo<br />

dire che D. Mariannina Lo Carmine quando seppe delle tue dimissioni non sapeva parlare<br />

più. Adesso anche lei, figurati, vorrebbe andare alla stazione, c’è da ridere!!…<br />

Basta, ora una raccomandazione. Raccomandano caldamente un certo Cianciabella<br />

Giuseppe fu Antonino, concorrente alunno di Cancelleria e Segreteria Giudiziarie;<br />

avendo sostenuto gli esami presso la Corte di Appello di Catania nei giorni 10-11-12<br />

novembre 1914. Ora la decisione sarà costì e gl’incartamenti sono stati spediti. Lui si è<br />

anche raccomandato all’Onorevole 74, ma il tuo appoggio può valergli. È unico figlio che<br />

sostiene la madre vedova e i fratellini.<br />

Noi stiamo bene, Monsignore scrive che tutto è pronto per la b. (sic) lui passerà<br />

da Piazza prima di venire, crede tornerete insieme. Divertiti salutami la contessa Soderini,<br />

t’abbraccio<br />

50.<br />

Nelina<br />

(f. 39, c. 47)<br />

[Caltagirone], 4 dicembre 1914 75<br />

Caro Gigi,<br />

A quest’ora avrai ricevute tutte le lettere che ti ho inviate e quelle scritte mie.<br />

Noi stiamo bene, e mi auguro che tu sarai già rifatto. Ieri sera venne a farmi visita la<br />

Signora Favitta e mi disse che Totò è a Roma. Anche Michelino è costì, sarà per il ricorso.<br />

Ti scrivo raccomandazioni; tu ne farai il conto che credi. Cremona ti raccomanda l’affare<br />

della cappellania del Canonico Silenzio; tu comprenderai di che si tratta, io non ne<br />

capii nulla!<br />

Un’altra persona raccomanda la guardia di città, un certo Vincenzo Giacomazza<br />

che trovasi a Milano. Dice che l’aria non gli giova e vorrebbe essere rimosso in Sicilia.<br />

Un terzo è l’avvocato Canti che deve fare gli esami, non so di che cosa (riderai) e vuole<br />

raccomandazioni.<br />

Basta, non ti strapazzare, le raccomandazioni li faccio per dire che li ho fatti!…<br />

Gl’operai sono smaniosi del tuo ritorno, c’è stata della gente che per giorni intieri non ha<br />

lavorato, ha perduto la testa. E credo che Corteggiani sarà stanco di vedere arrivare il fattorino<br />

telegrafico per conto tuo.<br />

74 Il riferimento è all’on. Gesualdo Libertini. Cfr. R.Colapietra, Gesualdo Libertini antagonista o «deuteragonista»<br />

di <strong>Sturzo</strong>?, in «Nuovi Quaderni del Meridione», settembre 1980, pp. 273-309.<br />

75 Lettera.<br />

44


Quando arriverai a Catania se puoi vai da Giustina; ieri mi scriveva che forse in<br />

questi giorni le faranno l’operazione persuasi che trattasi di appendicite. T’abbraccio con<br />

Margherita. Aff.ma<br />

51.<br />

Nelina<br />

(f. 39, c. 52)<br />

[Caltagirone], 8 dicembre 1914 76<br />

Caro Gigi,<br />

Stamane ricevo la tua. Godo tanto saperti in buona salute, ma ti raccomando<br />

ora che torni a Catania specialmente di non sciuparti. Figurati se verrei a Catania, ma<br />

come ti scrissi, forse Giustina si farà fare l’operazione e temo di arrivare a mal punto.<br />

Ti raccomando di mandare al maestro Cona un telegramma di condoglianze,<br />

gli è morta la sorella d’un colpo. È sopravvissuta solo tre giorni. Anche a Gesualdo Barletta<br />

veniva parente tanto che è stato a guardare il lutto.<br />

A Catania cerca di parlare nuovamente con Ceccino <strong>Sturzo</strong> per i denari che<br />

dobbiamo avere. Di andare da Mario Tamburino per i denari di Palermo.<br />

Qui ci sono i quattro impiegati comunali che hanno perduto la lite esasperata<br />

contro te, specialmente Ragusa, guardati.<br />

Che dirti più? Noi stiamo bene e con Margherita t’abbraccio<br />

52.<br />

Nelina<br />

(f. 39, c. 60)<br />

[Caltagirone, dicembre 1914] 77<br />

Caro Gigi,<br />

Godo che stai bene, noi anche e Monsignore dice lo stesso. Lui sarà qui o il 16<br />

o il 18. Ti accludo una lettera della vedova Mantica. Stamane son venute le <strong>Sturzo</strong> dolentissime<br />

forse per un malinteso. Sai della benedetta nomina di Giacomino al Monte; finalmente<br />

aveano fatto persuadere Bonaccorso e voleva Perno fare la riunione per sabato<br />

scorso, cioè, ieri, e nominarlo. Al momento che parlavano al Can. D’Antona lo trovano<br />

76 Lettera.<br />

77 Lettera.<br />

45


contrario dicendo, che tu gli avevi detto che dovea nominarsi un ragioniere laureato;<br />

quindi la riunione non fu.<br />

Figurati; gli fecero parlare anche dal Dott. suo fratello il quale non lo ha potuto<br />

smontare. Questo ho risposto io, è inverosimile colle raccomandazioni che <strong>Luigi</strong> prima di<br />

partire fece a Bonaccorso, non è così. Se non torni presto scrivi tu a D’Antona e far rimediare,<br />

se non altro fallo per me. Se hai tempo vai da Giustina, non so come stia e se hanno<br />

fatto l’operazione. Dille tante cose per me. Stamane ti ho spedito l’avviso per il consiglio<br />

provinciale del giorno 18 cioè, venerdì.<br />

Come hai fatto per la biancheria? se vuoi te la mando con Spadaro? Oggi vi è<br />

stato <strong>Luigi</strong> La Rosa 78 con sua moglie, ti salutano. Domani o martedì partirono per andare<br />

a svernare a Palermo.<br />

Barletta stasera ha fatto una conferenza sulle opere che hai iniziato; dice che il<br />

salone era rigurgitante. Vogliono la tua venuta di giorno mi dice il portiere.<br />

Basta, Margherita con me t’abbraccia<br />

Nelina<br />

P. S. A proposito, cosa hai fatto per far visitare gli occhi a D. Peppino?<br />

(f. 39, c. 57)<br />

53.<br />

[Caltagirone, 4 aprile 1915] 79<br />

Caro Gigi,<br />

Il saperti sofferente ci ha tenute tanto angustiate; figurati poi che lo hanno<br />

stampato sulla Gazzettaccia che tu non stavi bene a Roma.<br />

Basta, guardati caro fratello, curati e non sciuparti del tutto la salute. Noi stiamo<br />

bene; oggi è stato un giorno di primavera avanzata! Come sarebbe bello andare in campagna!!<br />

Stamane ho saputo che il bambino di Favitta, il grandetto, è gravemente<br />

ammalato a Palermo, tanto che ieri son partiti in fretta Carfì e Gueli.<br />

Se non ti reca fastidio e puoi farlo, ti prego di raccomandare come fattorino il<br />

figlio di Barrano il senzale. È proietto e si chiama Pariglia Salvatore. I documenti dice che<br />

li presentò all’Onorevole, se puoi fallo, poiché a giugno compie 15 anni. Di Giustina ne<br />

sai nuova? Dì tante cose per me se vai. T’abbraccio<br />

46<br />

Mario forse verrà lunedì.<br />

Nelina<br />

(f. 96, c. 25cd)<br />

78 Molto amico di <strong>Sturzo</strong>, sarà figura di rilievo del Partito popolare a Caltagirone. Nel secondo dopoguerra<br />

fu molto vicino agli ambienti indipendentisti. Conservò tuttavia con <strong>Sturzo</strong> una cordiale e fraterna<br />

amicizia. Cfr. A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, vol. III/1, pp. 465-466.<br />

79 Lettera.


54.<br />

[Aderno, 4 aprile 1915] 80<br />

Stiamo bene, desideriamo sempre tue notizie. Ti mando con questa 14 lettere,<br />

due sono espressi e uno è l’avviso del consiglio Provinciale per il g. 8, perciò immagino<br />

verrai verso la fine della settimana<br />

55.<br />

Nelina<br />

(f. 147, c. 176)<br />

[Caltagirone, 19 aprile 1915] 81<br />

Caro Gigi,<br />

Abbiamo ricevuto il telegramma, e la lettera. Mi auguro che il viaggio fino<br />

Firenze non t’abbia fatto male. Noi stiamo bene. Monsignore per l’affare del banco di<br />

Sicilia dice che deve trovarsi a Piazza il 28.<br />

La sottana e il soprabito non sono ancora arrivati, temo che si sono smarriti, ed<br />

ho scritto al sarto per reclamarli. Oggi sono stata a dare il buon viaggio a Mina Spadaro;<br />

loro dicono che partiranno fra breve, in settimana. Come va che Concettina a te dice che<br />

approva il ritorno di Mina in collegio mentre avea scritto prima che non c’era da temere.<br />

Speriamo che la guerra non venga, che disastri! Tu anderai a Palermo. Mi scrisse<br />

Giacomino Barletta i nomi per avere fatte le raccomandazioni. Intanto li ho fatto fare a<br />

Monsignore il quale ha scritto a Giglio Tramonti 82 se tu anderai lì, vedrai di poterla pure<br />

raccomandare. Non dimenticherai il nome di Ceccina la quale si chiama Mariannina<br />

Mellini e deve pigliare il diploma di francese. Scrivi, dai tue nuove. T’abbraccio con<br />

Mario e Margherita<br />

Nelina<br />

(f. 96, c. 25co)<br />

80 Cartolina postale sped. a Catania (Arcivescovado). Il testo è in coda come P.S. ad un breve scritto indirizzato<br />

a <strong>Sturzo</strong>, non firmato.<br />

81 Lettera.<br />

82 Militante sin da giovane nel movimento cattolico isolano, nel 1899 divenne presidente del Comitato<br />

regionale dell’Opera dei Congressi. «Con la crisi del Movimento Cattolico (1904), egli si accostò ai conservatori<br />

della rivista “Letture domenicali” di Palermo ma mantenne un ruolo di primo piano nel MC siciliano per<br />

il prestigio di cui godeva. Dopo il Congresso regionale di Catania (1908) venne eletto delegato provinciale,<br />

per Palermo, del segretariato regionale elettorale; poco dopo fu pure eletto presidente dell’Unione cattolica<br />

regionale e fu confermato in tale incarico anche dopo la riforma dell’AC avvenuta nel 1915» (A. Sindoni, ad<br />

vocem, in DSMCI, III/1, pp. 414-415).<br />

47


56.<br />

Caltagirone, 20 maggio 1915 83<br />

Esito Cassa Rurale Grammichele fra qualche giorno Federazione.<br />

57.<br />

Nelina<br />

(f. 152, c. 158)<br />

[Caltagirone, 1 giugno 1915] 84<br />

Caro Gigi,<br />

stiamo bene; ho ricevuto il telegramma tuo.<br />

Ti ho scritto una lettera ieri chiedendoti un favore, qualora me lo puoi fare si<br />

tratta che essendo cosa che mi serve perché pratica e non di lusso.<br />

Ti scrivo questa ora per incarico di Cremona il Canonico. Dice che vorrebbe<br />

fatta una raccomandazione al Colonnello La Ferlita comandante in capo, onde far sollecitazione<br />

presso il comando di Milano per suo nipote Vincenzo Pertica. Costui è guardia di<br />

finanza nella Brigata Cremona. È stato ammalato, gli è stato proposto dal Maggiore<br />

medico del presidio 90 giorni di congedo.<br />

Dunque si tratta di far sollecitare il rimpatrio. Se puoi fai questa raccomandazione.<br />

Con Margherita t’abbraccio<br />

48<br />

58.<br />

Spedito espresso Commissione urgente aspettalo.<br />

83 Telegramma sped. a Catania.<br />

84 Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

85 Telegramma sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

Nelina<br />

(f. 96, c. 25cx)<br />

Caltagirone, 3 giugno 1915 85<br />

Nelina<br />

(f. 40, c. 70e)


59.<br />

[Caltagirone, 30 giugno 1915] 86<br />

Caro Gigi,<br />

Ti scrivo in questo stesso foglio poiché temo che la lettera venga pesante. La<br />

presente te la mando pur credendo che dovrebbe andare al Municipio. Ma siccome credo<br />

anche che tu potrai personalmente ottenergli qualche cosa te la mando.<br />

Dunque, noi si lavora; si è messa su una pesca e l’hanno scelta farla alla Villa il<br />

giorno undici cioè la seconda domenica di luglio. La serata a teatro si vorrebbe far pure<br />

intrecciandola così, poiché la pesca a teatro non può farsi per la ristrettezza del locale e<br />

perché non potrebbe entrare il popolino.<br />

Dunque il discorso, che non so se accetterà La Rosa poiché con me si è scusato<br />

dicendo che non si sente bene, poi qualche inno cantato e un quadro ginnastico come<br />

quelli che fece fare Caravella. Poi qualche sinfonia. Dopo si potrebbe fare se riesce, un quadro<br />

plastico o qualche trittico mi dice Vaccaro, sarebbe nuovo e bello. Dopo un bozzetto<br />

fatto da diverse signorine e ne abbiamo trovato uno intitolato “Sorella” scritto recentemente<br />

sul Varietas. Rappresenta Trieste che fa l’onomastico e le diverse città d’Italia quale sorelle<br />

vanno a far gli auguri. Il marito di Trieste rappresenta l’Austria e quindi in disaccordo e<br />

la cameriera “Speranza” che cerca il verso di farla fuggire ora preparando un pranzo tutto<br />

italiano, poi con suonare una musica in ultimo col presentare il quadro di Dante.<br />

Sarebbe breve e d’occasione. Si finirebbe la serata con il canto dell’inno reale.<br />

Non ti pare? Rispondimi per continuare a preparare. Stiamo bene<br />

60.<br />

Nelina<br />

(f. 40, c. 79b)<br />

Caltagirone, 5 luglio 1915 87<br />

Tutti domandano giorno tua venuta amministrazione reclama presenza.<br />

86 Lettera.<br />

87 Telegramma sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

Nelina<br />

(f. 40, c. 77c)<br />

49


Giovedì sarò Catania. Sto bene.<br />

61.<br />

62.<br />

Sto molto meglio. Spero partire domani.<br />

63.<br />

[Roma, 6 luglio 1915] 88<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 40, c. 77c)<br />

[Roma, 8 agosto 1915 ]89<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 40, c. 93)<br />

[Caltagirone, settembre 1915] 90<br />

Caro Gigi,<br />

Due parole e spero siano gl’ultimi che diriggo a Roma. Stiamo bene e spero che<br />

tu con tutto il gran lavoro che hai fatto stai bene. Ma perché poi lavorare tanto?… Ora<br />

ritorni qui e troverai gran lavoro immagino, poiché nessuno lavora quando tu non ci sei.<br />

Gasperino La Rosa è stato destinato a Palermo alla 12.ma Compagnia Sanità.<br />

Parte domenica e da te vorrebbe fatta una calda raccomandazione al Colonnello Carbone.<br />

Se puoi faglielo. Anche Nicolino La Rosa è stato destinato alla sanità a Palermo, ma<br />

questo non è venuto a raccomandarsi. Te lo dico per saperlo. Se vedi la Signora presenta i<br />

miei saluti, mentre t’abbraccio<br />

Nelina<br />

P. S. Il La Rosa Gasperino, voleva scriverti lui con lettera raccomandata, ma io<br />

risposi che te l’avrei scritto io.<br />

(f. 97, c. 96)<br />

88 Appunto di <strong>Luigi</strong> sul precedente telegramma di Nelina.<br />

89 Minuta di telegramma di risposta di <strong>Luigi</strong> a Nelina la quale aveva telegrafato lo stesso giorno a Giulio<br />

Corteggiani dell’Albergo S. Chiara a Roma: «Angustiatissimi dica mio fratello manderò Angelo Montemagno<br />

accompagnarlo ritorno ossequio» (f. 40, c. 93). La minuta di <strong>Luigi</strong> è sullo stesso telegramma di Nelina.<br />

90 Lettera.<br />

50


64.<br />

[Caltagirone, 17 settembre 1915] 91<br />

Caro Gigi,<br />

Ti scrivo per espresso poiché le Coniglio desiderano così. Carlo si trova all’Ospedale<br />

V. Emanuele, 3° reparto, ala delle scuole n. 209. Desidera parlarti prima che tu<br />

faccia una seconda raccomandazione al Carbone. Bisogna farla poiché avendo il Carbone<br />

tante occupazioni potrà averlo dimenticato. Desidera che andando all’Ospedale tu lo faccia<br />

chiamare e non andare vicino il suo letto.<br />

Mi hanno detto che tu sarai domani costà e quindi t’indirizzo la lettera all’Arcivescovado<br />

[di Catania]. Noi stiamo bene; io ogni giorno vado all’Allasido a lavorare. Se<br />

vedeste come sembra grazioso quel locale animato. Cosa dicono i bagni, ti senti meglio?<br />

Vieni presto che mi annoio stare priva di te. Margherita sta bene, ti saluta, io t’abbraccio<br />

65.<br />

Nelina<br />

(f. 97, c. 60)<br />

[Caltagirone, 27 novembre 1915] 92<br />

Caro Gigi,<br />

Ti scrivo stasera 27 sabato.<br />

La linea Caltagirone-Catania si è riattivata in parte, poiché da Valsavasia a<br />

Catania si fa in carrozza. Domani 28 telegraferò se posso partire e con me verrà Mariannina,<br />

forse anche il sanitario La Rosa con la figlia che va a Messina. Sento dispetto a venire<br />

stavolta. Noi stiamo bene, qui fa freddo di tramontana ma intensa!!… e costà?<br />

Ti accludo una cartolina di D. Canciuzza Pulvirenti. Il figlio scrive a questo<br />

modo. La madre teme che facendosi la causa potrebbe essere fucilato e figurati come<br />

piange. Se tu potresti fare qualche raccomandazione, veramente è stato sempre un buon<br />

giovane; la famiglia ottima. Sono poi i genitori con 7 figlie femmine e questo solo<br />

maschio.<br />

Basta, vedi quello che puoi fare. T’abbraccio e spero rivederti. Aff.ma<br />

91 Lettera.<br />

92 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 97, c. 139)<br />

51


66.<br />

[Caltagirone], 4 dicembre 1915 93<br />

Caro Gigi,<br />

Ti scrissi ier sera e mi dimenticai d’un favore che chiedono gli <strong>Sturzo</strong>. Scrivesti<br />

per quelle informazioni del C. Carlo Dotta? Non dimenticarlo, poiché mi dicono che le<br />

cose si vanno facendo sempre più strette e che quindi prima d’apparolarsi definitivamente<br />

vorrebbero migliori informazioni. L’indirizzo è Maggiore al 4° Battaglione del 4° Reggimento<br />

Dotta dei Marchesi Dauli, Genova.<br />

Fallo per piacere; mi secca dire che non so cosa hai fatto… Riposati, torna rifatto,<br />

t’abbraccio<br />

67.<br />

Nelina<br />

(f. 97, c. 149)<br />

[Caltagirone, gennaio 1916] 94<br />

Caro Gigi,<br />

Stamane ti ho spediti i colli. Ieri sera arrivò Monsignore e giusto a me toccava il<br />

teatro, quindi dovetti uscire. T’assicuro che Valli la vanno facendo sempre peggio. Speriamo<br />

che Quarani lo facciano discreto. L’altro giorno venne il maestro Battiati colla sua<br />

Signora per raccomandare a te l’affare della maestra Bufane “sua moglie”. Tu saprai<br />

meglio di me quale sia l’affare. La maestra mi diceva che le avevano quasi fatto smarrire i<br />

documenti e qui per otto giorni ripetevano che i documenti non si potevano trovare ecct.<br />

Finalmente il Maestro venne a Catania e come Dio volle trovarono i documenti. Adesso<br />

temono che la stessa mano che stava facendo smarrire costà i documenti, non li faccia<br />

spedire a Roma. Per questo si raccomanda a te.<br />

Basta, io ti scrivo se puoi influire a qualche cosa. Mario sta bene, noi pure.<br />

Guardati la salute; vai da Giustina? T’abbraccio<br />

52<br />

93 Lettera.<br />

94 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 96, c. 25am-i)


68.<br />

[Caltagirone], 17 giugno 1916 95<br />

Caro Gigi,<br />

Ti auguro ogni bene per il tuo onomastico. Quest’anno da lontano dobbiamo<br />

passare un giorno sì bello. Quanti ricordi in questo giorno passeranno per la memoria!…<br />

Spero trovarmi a Piazza ove conto di andare martedì; tu come mi promettesti verrai a<br />

prendermi appena arrivato?<br />

Qui fa caldo, caldissimo, e costà? Sei andato da Durante? Vi andrai?<br />

Ho aggiustato un po’ la baracca delle cameriere facendo venire come provvisoria<br />

la sorella di Giacomina e inducendo Vincenza a vestire lei M.<br />

Vedremo se questa volta si farà meglio; resterà Teresa. Non lavorare molto con<br />

questo caldo che sciupa… T’abbraccio con vivo affetto<br />

P. S. Vincenza ti fa gli auguri e ti bacia la mano.<br />

69.<br />

Nelina<br />

(f. 42, c. 31)<br />

Piazza Armerina, 3 luglio 1916 96<br />

Caro Gigi,<br />

Non ti ho scritto perché credeva di giorno in giorno vederti arrivare. Ma ora gli<br />

affari, ora i mali che ti procuri allungano sempre la tua assenza… Non vedo l’ora di riabbracciarti!<br />

Con Monsignore stiamo bene; veramente qui il caldo non si sente tanto. T’abbraccio<br />

70.<br />

Nelina<br />

(f. 42, c. 41)<br />

[Caltagirone, ottobre 1916] 97<br />

Caro Gigi,<br />

Abbiamo ricevuta la tua cartolina da Pompei, si intende dopo il telegramma.<br />

Stiamo bene e speriamo che tu lo sia anche. Hai fatto il telegramma alle Coniglio? Povera<br />

Angelina come deve sopravvivere a tanta sventura?<br />

95 Lettera.<br />

96 Cartolina illustrata sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

97 Lettera.<br />

53


Io non sono ancora andata a far visita, ma le ho scritto un bigliettino dicendo<br />

che anderò quando le visite saranno calmate. Cosa hai fatto per Enrico? La nipote di Giacomino<br />

Barletta, Ceccina Mellini ti prega d’interessarti presso il Ministero per un posto,<br />

possibilmente a Catania. Dice che vi sono questi più due scuole tecniche, tutte di 28 ore<br />

ed è quello che lei vorrebbe. Se tu puoi fare qualche cosa è meglio presso il Ministero che<br />

col Provveditore (dice lei).<br />

È un’opera di carità. Mi dispiace anche io darti delle noie, ma come si fa coi<br />

parenti? Mamina Gravina manda nuovamente a raccomandare la chiusura dell’acquedotto.<br />

Non lasciasti l’ordine? Se puoi anche mandarlo di costà poiché ora la famiglia di<br />

Michelino torna, perché Lui viene su. La puzza dice che è orribile...<br />

Il biglietto che Borromeo ti disse che avea spedito a me credo che non lo spedì,<br />

perché io nulla ho ricevuto; non fa niente, ma vorrei essere sicura che l’abbia accettato.<br />

Non ho mandato il biglietto a Perticone perché mi è sembrato curioso farlo partire di<br />

qua, meno male che tu lo spedivi da Catania o anche da costì.<br />

T’abbraccio con affetto<br />

71.<br />

Nelina<br />

(f. 101, c. 201)<br />

[Caltagirone, ottobre 1916] 98<br />

Caro Gigi,<br />

Che vitaccia, caro fratello! Se la pensavi di farla anni addietro sarebbe stato<br />

meglio, perché ognuno di noi prendeva un’altra via… Ed ora quando ritornerai e per<br />

quanti giorni? Noi si sta benino, e tu con questo strapazzo? Ti mando un po’ di biancheria<br />

e tutte le lettere, che io non facendo orecchio a quello che fece telefonare Sclafani, non<br />

volli spedire posta a Girgenti.<br />

Ed ora qualche raccomandazione; pazienza; io debbo farle e tu leggerle per poi<br />

farne il conto che vuoi. Angelo raccomanda l’affare di suo nipote Campoccia Giacomino.<br />

D. Peppino il portiere si raccomanda per essere portato più giù mentre si trova vicino<br />

Gorizia, Ceccina Mellini cioè Maria Anna (così si chiama) si raccomanda ancora, disperata<br />

perché Paolino Franco le ha aperto le mani, e crede che tu non le hai fatto nessuna raccomandazione.<br />

Povero Barletta si trova con 1.000 lire di deficit. Ma più di tutto poiché<br />

Ceccina voleva mettersi subito in carriera.<br />

Basta, vedi quello che puoi fare. Non ti strapazzare molto, t’abbraccio, aff.ma<br />

54<br />

98 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 101, c. 202)


72.<br />

[Caltagirone, dicembre 1916] 99<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevetti ieri la tua in cui mi parlavi delle difficoltà per il nipote di Angi; speriamo<br />

che potrai ottenere qualche cosa. A proposito Angelo mi diceva che una persona venuta<br />

da Torino gli diceva, chi può tutto in questo momento a Torino che anche richiama i soldati<br />

operai è il sig. Ferdinando Giachero (Via Morosini n. 85). Come anche più importante al<br />

Comandante della Caserma Ferdinando di Savoia 6.a Fortezza, Corso Valdacco.<br />

Io ho voluto scriverlo se mai qualche raccomandazione ti è facile poterla fare<br />

mentre sei a Roma. Margherita sta bene; io ancora colla tosse ed è dall’otto del c. mese<br />

che non esco. Monsignore sta bene e verrà il 7 gennaio. Forse conta di venire a Roma.<br />

Sei stato da Giustina? Io glielo scritto. Sono stanca della tua lunga assenza, caro<br />

Gigi, così non si può più vivere. Non so se questa t’arriva; l’altra posta non la mando poiché<br />

temo si smarrisca.<br />

Le cameriere ti ossequiano con Margherita t’abbraccio, aff.ma<br />

73.<br />

Nelina<br />

(f. 101, c. 220)<br />

[Caltagirone, dicembre 1916] 100<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevetti la tua; ho detto a Gigia quanto mi scrivi. Lei ti ringrazia di tutto e mi<br />

dice che non vuole che t’incomodi a far vaglia, glieli porterai tu.<br />

Qui la gente è tutta contenta per il decreto ministeriale contro il pascolo abusivo.<br />

I caprai però dicono che tu hai sempre fatto loro da padre. Anche qui ti accludo il telegramma<br />

che ti invia uno di Castellammare e credo che tanti altri ti siano arrivati costà. Io<br />

penso sempre S. Pietro.<br />

Vincenzo Truglio mi incarica pregarti onde fargli una lettera per il Segretario<br />

del Vescovo di Pavia. Dicono che per farli venire in Sicilia ci voglia il richiamo del direttore<br />

dell’Ospedale e Vincenzo tanti mesi addietro fece la domanda nell’Ospedale ove è Clementi<br />

Direttore e lui stesso fece il richiamo dell’ammalato e intanto ancora non l’hanno<br />

mandato. Il Direttore dell’Ospedale di Pavia si chiama Cav. Cantella. Faccela la suddetta<br />

lettera, affinché vede se può ottenere qualche cosa.<br />

99 Lettera.<br />

100 Lettera.<br />

55


Ieri Luciano si persuadette a prendersi gli ulivi 7 con 4. Meno male, mi annoiava<br />

aver a che fare con tanta gente. Ho dato il pascolo della Russa con 10 once a salma.<br />

Insomma ieri (domenica) mi strapazzai tanto a parlare che mi presero i soliti decimi. Poi<br />

la mattina vado al Comitato per le notizie e mi strapazzo.<br />

Basta, avrei bisogno invece di aria di campagna. Con Margherita ti abbraccio,<br />

aff.ma<br />

Nelina<br />

Le cameriere ti ossequiano.<br />

(f. 102, c. 2)<br />

74.<br />

Angustiatissimo vostro silenzio telegrafami notizie tua salute.<br />

75.<br />

Bersani desidera sapere tuo arrivo Roma. Stiamo bene.<br />

76.<br />

[24 gennaio 1917] 101<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 43, c. 78d)<br />

Caltagirone, 12 settembre 1917 102<br />

Nelina<br />

(f. 201, c. 118)<br />

[Caltagirone, dicembre 1917] 103<br />

Caro Gigi,<br />

Son le 12 e ancora non abbiamo ricevuto nessuna tua notizia. Scrivi ogni giorno.<br />

Noi stiamo bene. Bada che la modista manderà all’albergo una piccola scatola con il<br />

56<br />

101 Minuta di telegramma.<br />

102 Telegramma.<br />

103 Lettera.


mio cappellino, me lo porti tu poiché non si possono spedire pacchi. Non lasciare costì il<br />

tuo soprabito te ne prego.<br />

T’abbraccio<br />

Nelina<br />

P. S. La modista te lo manderà spero e si chiama Cesira Brandia, Fontanella<br />

Borghese.<br />

(f. 43, c. 78a)<br />

77.<br />

[Caltagirone, dicembre 1917] 104<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri abbiamo ricevuto il telegramma, godo leggere del tuo ottimo viaggio e che<br />

stai bene. Non ti strapazzare molto con questo caldo. Io sto un po’ meglio con quel piccolo<br />

gonfiore, così non c’è stato bisogno di chiamare D’Antona. Le Dame lavorano alacremente,<br />

e per la pesca per le informazioni delle famiglie veramente povere.<br />

Oggi è arrivata la presidentessa e t’assicuro che abbiamo più volte dovuto<br />

richiamarla al filo del discorso altrimenti non si sarebbe più usciti dal Comitato. C’è da<br />

ridere!!!<br />

Si sta pensando il da fare per la serata: tu troverai sul tavolo le nostre belle idee,<br />

salva a modifiche ragionevoli e qualche idea più logica sui quadri che si vogliono fare.<br />

L’uva della Russa è andata via completamente, gli aranci anche e gli ulivi così si<br />

è già fatto il raccolto. Pazienza!!… purché si ha la salute! Se passi per Napoli dì a Carlo<br />

Chiarandà che ti mandi qualche piccolo dipinto o in conchiglia o qualche altra cosa bizzarra<br />

per la pesca.<br />

Si dice che sarà domenica 12 salvo a postergare. Con Margherita t’abbraccio<br />

104 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 43, c. 78c)<br />

57


78.<br />

Caltagirone, 19 aprile 1918 105<br />

Caro Gigino,<br />

Ho il piacere di mandarti con il Can.co Fondacaro 106 un po’ di biscotti freschi,<br />

che ho fatto proprio per te. Mando pure una maglia pesante, credo che ti farà comodo,<br />

atteso che costì piove. Qui nebbia e cattivo tempo; nulla pioggia…<br />

Noi stiamo bene; io con la piccola fasciatura risento quasi nulla del male che il<br />

Dottor D’Antona dice essere, quindi non ne parlare con Borrami; ad una mia venuta<br />

costì poi se ne parlerà. Ti acchiudo £ 50 e pensa a non risparmiarti il bisognevole. Salutami<br />

la Sig.ra Belli, Longinotti, Grosoli e tutti gli amici che rivedrei con piacere. La tua<br />

assenza mi pesa, e, vorrei pigliare un terno al lotto, come le nostre cugine <strong>Sturzo</strong> di circa £<br />

5.000, per venirmi a divertire un po’ a Roma. La zia continua e chi sa quanto tirerà, per<br />

poi finire di marasma senile.<br />

Ti mando anche l’abito da tingere in nero; lo porterai alla tintoria Torinese in<br />

via dei Cestari a due passi dall’albergo. Dentro vi è un mio biglietto. Tu le dirai per quale<br />

giorno lo vuoi, devi però mandarlo o portarlo subito, e meglio che glielo porti te e ti fai<br />

dire se viene o no bene e le raccomanderai di fare bene e il giorno che deve mandarlo. Se<br />

l’abito lo mandi col cameriere devi farti mandare la ricevuta.<br />

Ti raccomando in ultimo di pregare qualche amico tuo prete, onde sollecitare<br />

presso la curia Pontificia per il rimpatrio del fratello di Teresa. Te lo raccomando caldamente<br />

e ti rimetto l’indirizzo per poter fare la raccomandazione. T’abbraccio<br />

58<br />

79.<br />

Lascia commissione in sospesa confermare tuo ritorno.<br />

Nelina<br />

(f. 45, c. 12)<br />

Caltagirone, 2 maggio 1918 107<br />

Nelina<br />

(f. 74, c. 79)<br />

105 Lettera.<br />

106 Mons. Vincenzo Fondacaro era originario di Caltagirone (1882-1956). Fu stretto collaboratore di<br />

<strong>Luigi</strong> nella vita amministrativa calatina; nel 1918 mons. Mario lo nominò vicario generale di Piazza Armerina,<br />

carica che mantenne fino alla morte del vescovo. Ebbe grande confidenza ed affetto con ambedue i fratelli.<br />

107 Telegramma.


80.<br />

Roma, 2 maggio 1918 108<br />

Telegrafa subito se tuo telegramma stamane dovuto malattia sono angustiatissimo.<br />

81.<br />

Spero essere costà mercoledì. Sto bene.<br />

82.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 74, c. 79)<br />

Roma, 3 maggio 1918 109<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 74, c. 74)<br />

Caltagirone, 30 maggio 1918 110<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri ricevemmo la tua cartolina unica dacché sei partito. Mi auguro che starai<br />

bene come tu dici; noi tutti bene. Venendo condurrai Silvio? Chi sa quante volte sia<br />

venuto ad incontrarti. Gigia ti ossequia e ringrazia con anticipo. Le Coniglio ti raccomandano<br />

l’affare di Enrico o Carlo, come ti piace. Dice che bisogna scrivere presso l’Intendenza<br />

Generale di Bologna o per mezzo del Vescovo Castrense.<br />

Interessatene te ne prego poiché lui non ha più nulla e nulla otterrà se non per<br />

mezzo di queste vie. Sei stato da Giustina? Desidera tanto una visita e mi dispiacerebbe se<br />

tornando mi diresti che non sei potuto andare. Salutami tutti gli amici, mentre con Margherita<br />

t’abbraccio con vivo affetto<br />

108 Minuta di telegramma sul testo del precedente.<br />

109 Minuta di telegramma.<br />

110 Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara).<br />

Nelina<br />

(f. 111, c. 42)<br />

59


83.<br />

Caltagirone, 2 giugno 1918 111<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina; mi duole leggere che ancora non hai ricevuto il<br />

pacco che io spedii raccomandato col valore dichiarato per arrivare più presto. Spero che<br />

ora ti sia arrivato e che almeno per gl’ultimi giorni l’avrai.<br />

Noi stiamo bene; i bacolini vanno avanti sono fino a quest’ora buonissimi.<br />

Valdina mi dice che le hanno risposto da Siracusa, tanto Mosumeci e Guzzardi<br />

che ne hanno fatto ricerca, che le carte sono state spedite a Roma, quindi vedi di farli<br />

sapere a chi devi.<br />

Poi ti prego caldamente di fare o di far fare una calda raccomandazione per<br />

Vincenzo Pam… Che ha un pezzo che non scrive. Però hanno scritto due amici suoi rimpatriati<br />

e dicono o meglio si legge tra le righe, che sia ammalato di nevrastenia. Per carità<br />

fai tutte le istanze che puoi.<br />

Non vorrei recarti disturbo, ma come si fa? Teresa ne è angustiatissima. Abbiamo<br />

due profughe per cameriere con Maria e paiono buone tutte e due. Con Margherita ti<br />

abbraccio. Aff.ma<br />

60<br />

84.<br />

Domani riparto. Arrivo mercoledì. Sto bene.<br />

Nelina<br />

(f. 111, c. 58)<br />

Roma, 30 settembre 1918 112<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 46, c. 110)<br />

111 Lettera.<br />

112 Minuta di telegramma in risposta ad un telegramma di Nelina dello stesso giorno a Giulio Corteggiani<br />

dell’Albergo S. Chiara: «Desidero sapere se mio fratello giunse costà ossequi» (f. 46, c. 110).


85.<br />

[Caltagirone, novembre 1918] 113<br />

Caro Gigi,<br />

Mi sembra un secolo che sei partito da casa; forse perché il raffreddore t’aveva<br />

fatto stare dentro ed ora ci sembra la casa vuota. Un’altra volta parto con te.<br />

Stiamo bene, Margherita col suo dolore sordo e molesto. Immagino quello che<br />

hai trovato a Roma, l’entusiasmo e la gioia. Che festa vi sarà lunedì? Divertiti un po’ per<br />

me. L’affare delle Fontanapietra suona… hanno offerto £ 4.000. Io ho risposto che siamo<br />

troppo lontani e poi devo scrivere a te e a Monsignore al quale ho già scritto. Birdirimi si<br />

parla di 35.000 vedremo o l’uno o l’altro e anche tutte e due non ti pare? Cosa consigli<br />

tu? Poi non ti dico Altobrando che lo pagherebbero circa settanta, ci sarebbe da fare un<br />

affare. Ma ci basta, credo, metterci in regola, speriamo riuscirci.<br />

Ti rimando 7 tra lettere e cartoline e qui t’accludo un telegramma. Scrivi, guarda<br />

di non lavorare molto che ti sciupi la salute.<br />

Le Coniglio ti raccomandano di poter influire per l’avvicinamento di Enrico. Il<br />

freddo lui non lo sopporta. T’abbraccio, aff.ma<br />

86.<br />

Nelina<br />

(f. 47, c. 45)<br />

[Caltagirone], 21 febbraio 1919 114<br />

Caro Gigi,<br />

Ancora non scrivi e siamo al sabato 22. Non c’è stato il tempo di scrivere? Spero<br />

domani avere tue care nuove, mentre ti dico che noi stiamo bene.<br />

Guardati dai colpi d’aria; ho letto che P. Giordano è morto d’influenza a Palermo,<br />

quel benedetto Palermo non t’impegnare ad andarvi…<br />

Non dimenticare la raccomandazione per il soldato Boscarelli, dichiarato, dicono i<br />

parenti, ingiustamente disertore. Ora da Messina è passato al tribunale di guerra della IV<br />

armata. Se puoi interessartene era un buon giovane e che avea dato prove di valore da meritarvi<br />

una licenza estra. Poi preso prigioniero in Austria, alla famiglia arriva questa notizia 115.<br />

113 Lettera.<br />

114 Lettera.<br />

115 La lettera, probabilmente, è mutila di un altro foglio.<br />

Nelina<br />

(f. 113, c. 67)<br />

61


87.<br />

Arrivata benissimo viaggio ottimo.<br />

88.<br />

Caltagirone, 1 giugno 1919 116<br />

Nelina<br />

(f. 48, c. 40)<br />

[Caltagirone, giugno 1919] 117<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuta la tua cartolina e godo che sei arrivato a Roma, che stai bene e che<br />

hai trovato la casa pulitissima. Noi stiamo bene ed in cerca di sbrigarmi e ripartire come<br />

ho detto.<br />

Spero che avrai ricevuto la mia lettera e i calzoni per mezzo di Cordiel [sic].<br />

Ora ti accludo gli appunti che mi manda Di Pietro e che la Sig. Di Bernardo raccomanda<br />

vivissimamente. Anche Viglianesi è venuto a raccomandarsi affinché il suo ricorso per<br />

aprire il mulino, ora che il decreto c’è, venga esaudito. Lui è ammalato avendo avuto una<br />

leggiera paralisi al lato sinistro.<br />

Ricorda a Vicentini 118 la mia lettera di calda raccomandazione che io gli mandai<br />

pria di partire, per Anfasso Giacomo per il Banco Roma. Veramente i nostri meritano<br />

di essere un po’ protetti. Il tempo ora si è rimesso mentre siamo stati d’inverno in questi<br />

giorni. Salutami i Signori Amerigo. Colle cameriere mandami a salutare Venerina, salutami<br />

anche loro e fa che restino. Tutti ti ossequiano mentre con Margherita ti abbraccio.<br />

Aff.ma<br />

62<br />

Nelina<br />

(f. 48, c. 61a)<br />

116 Telegramma sped. a Roma.<br />

117 Lettera.<br />

118 Giuseppe Vicentini (1876-1943). Sin da giovane si impegnò nell’Opera dei Congressi entrando nel<br />

1902 a far parte del Comitato Permanente. Si impegnò anche in attività giornalistiche e bancarie. Fu tra i<br />

fondatori del Partito Popolare e dal 1919 al 1923 consigliere delegato, con funzione di direttore generale, del<br />

Banco di Roma, presieduto dal conte Santucci. Cfr. S. Tramontin, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 893.


89.<br />

[Caltagirone], 13 agosto 1919 119<br />

Caro Gigino,<br />

Ti accludo un altro telegramma di Cingolani 120, al quale io avrei risposto, ma<br />

priva d’indirizzo non ho potuto. Quando parti, avvisi sempre il tuo vice segretario, questo<br />

è il secondo telegramma. Spero che il primo lo hai ricevuto a Catania, che ti mandai<br />

in una lettera espresso.<br />

Noi stiamo bene; ho la casa piena di cameriere perché Caterina dal sottoprefetto<br />

è voluta venire ad ogni costo da noi. Quella grande è pure tornata, e così cercherà di<br />

aggiustare benino Margherita.<br />

Tu arrivando a Roma vedi quel che manca e scrivi. Bada che nella casa vi siano<br />

state delle malattie di infezioni, informati. Come stai?<br />

T’abbraccio con vivo affetto. Aff.ma<br />

90.<br />

Nelina<br />

(f. 48, c. 113)<br />

Caltagirone, 24 agosto 1919 121<br />

Caro Gigino,<br />

Come stai? Non mi mandi nessuna notizia della nuova dimora. Vorrei sapere<br />

come te la passi, come fai per il servizio, se ora torni, se vai da Santucci 122 ect. Vorrei sapere<br />

in più cosa manca nella casa, cosa dovrei mandare, se la sola biancheria da letto senza<br />

coperta, parlami di tutto!<br />

Maria mi risponde che accetta di venire, ma vuole sapere le condizioni; io ho<br />

scritto £ 35 al mese e il viaggio franco per venire, qualora vuole andar via poi se lo farà lei.<br />

Potrebbe, se tu vuoi, venire subito e così tu avresti il servizio.<br />

Parlami di quello che devo fare e se tu vieni; Monsignore verrebbe a Roma in<br />

novembre o dicembre. Qui fa un caldo da morire, umido però. Ha piovuto perché vi fu<br />

119 Lettera.<br />

120 Mario Cingolani (1883-1971), tra i promotori del Partito Popolare, era a quell’epoca responsabile<br />

dell’attività del partito nel Lazio e in Umbria. Parteciperà fin dall’inizio al processo di formazione della<br />

Democrazia cristiana. Cfr. A. Parisella, Ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 227-229.<br />

121 Lettera.<br />

122 Carlo Santucci (1849-1932) partecipò sempre in prima persona alle vicende più importanti del<br />

movimento cattolico italiano tra ’800 e ’900. Fu tra i promotori del Partito Popolare, ma non seppe valutare<br />

appieno l’impronta democratica della nuova formazione. Lasciò il partito nel ’23, aderendo al Centro nazionale.<br />

Cfr. O. Confessore Pellegrino, ad vocem, in DSMCI, II, Marietti, Casale Monferrato 1982, pp. 576-<br />

579. <strong>Sturzo</strong> a Roma andò ad abitare in un appartamento in via Principessa Clotilde, al quartiere Flaminio.<br />

63


un bel temporale. Ti accludo un telegramma; ti spedisco e questo e un’altra lettera in via<br />

dell’Umiltà poiché ancora non so se hai ricevuto nulla nella nuova dimora. Puoi interessarti<br />

del cognato di Dianisi, un certo Parisi Giacomo che io ti scrissi la memoria? T’abbraccio<br />

con vivo affetto. Aff.ma<br />

91.<br />

Nelina<br />

(f. 48, c. 120)<br />

Roma, 26 settembre 1919 123<br />

Cara Nelina,<br />

Vi ho mandato mie notizie con il Canonico Compagno e col Canonico Montemagno<br />

124. Sto bene. Sono impegnato per riunioni fino il 7 ottobre, e quindi ritornerò.<br />

Vi abbraccio<br />

92.<br />

Ricevuto telegramma pregoti informarmi subito tua salute.<br />

93.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/3, c. 291)<br />

Roma, 4 gennaio 1921 125<br />

Nelina<br />

(f. 51, c. 4)<br />

[Caltagirone, luglio 1922] 126<br />

Caro Gigi,<br />

Stiamo relativamente bene, solo desideriamo sapere come stai, come te la passi<br />

solo, se hai urgente bisogno di me. Io alla mia volta sto sbrigando tutto in fretta, dovendo<br />

123 Cartolina postale.<br />

124 Giacomo Compagno e Giuseppe Montemagno, canonici di Caltagirone. <strong>Sturzo</strong> con ambedue ebbe<br />

nutrita corrispondenza.<br />

125 Telegramma sped. a Treviso.<br />

126 Lettera.<br />

64


poi tornare a settembre e così venire al più presto. Ti acchiudo uno scritto che Cremona<br />

avea fatto per inserirlo nelle immaginette, ma che Monsignore non credette. Intanto per<br />

non essere scortese te l’invio e certamente non arriverà a tempo, tu farai inserire quella di<br />

Monsignore. Ti mando delle ciambelline e un po’ di pesche della Russa.<br />

Ci conforti il pensiero di possedere un terzo angelo in cielo 127. Ebbe tutti i<br />

conforti e come li voleva lei, senza chiasso, così Iddio permise perché amici e parenti lo<br />

seppero quando era volata in Cielo. Tutti ti salutano, io e Mario ti abbracciamo, aff.ma<br />

94.<br />

Nelina<br />

(f. 54, c. 54)<br />

Roma, 17 luglio 1923 128<br />

Caro Gigi, fratello prediletto,<br />

Ho ricevuto la tua lettera e vedo come l’animo tuo è grande, come la tua fede è<br />

viva e profonda. Ti sieguo collo spirito col pensiero costì, sull’alto monte pieno di solitudine,<br />

raccoglimento e tranquillità 129.<br />

Però non ti nascondo la mia preoccupazione che cotesta solitudine, cotesta<br />

inattività ti giovi poco… o meglio ti faccia male. Un po’ di riposo speriamo che possa<br />

portare giovamento.<br />

Io sto bene; facciamo pulizia, si cuciono vestiti, insomma si sta in casa quasi<br />

tutta la giornata. Ieri con Spataro 130 ti ho mandato tante lettere fra le quali una di<br />

Monsignore. Stai tranquillo per noi e non preoccuparti per gl’altri; Iddio pensa lui a<br />

guidarli.<br />

Quando tornerai? Mi sembrano mille anni della tua assenza. Venerina, le Amerigo<br />

ti ossequiano, Adelgisa ti bacia la mano, io ti stringo al seno, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 54, c. 5)<br />

127 In quel mese era morta la sorella Margherita.<br />

128 Lettera.<br />

129 Come detto nell’Introduzione, <strong>Sturzo</strong> il 10 luglio aveva lasciato la segreteria del Partito e si era ritirato<br />

a Montecassino per un periodo di riflessione.<br />

130 Su Spataro cfr. L. <strong>Sturzo</strong>, Lettere a Giuseppe Spataro (1922-1959), a cura di G. Fanello Marcucci, Istituto<br />

L. <strong>Sturzo</strong>, Roma 1989.<br />

65


95.<br />

Roma, 26 ottobre 1924 131<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto il primo e il secondo telegramma da Torino ieri, e stamane la tua<br />

arcicarissima lettera. Grazie, fratello caro, grazie del tuo affetto, della tua premura 132. Ora<br />

sono un po’ più tranquilla e rassegnata; al momento della tua partenza rimasi molto<br />

addolorata, piansi tanto, ma poi pensando che il tuo è un atto di sottomissione che Iddio<br />

non potrà non premiare mi tranquillizzai. Ieri, domenica, sono andata ad ascoltare la<br />

Messa a S. Giovanni, andai sulla tomba del Papa Leone XIII a pregare per te affinché<br />

Iddio ti assista sempre, sempre. Per oggi, prima della tumulazione pregai il Parroco che<br />

mi dicesse una Messa sull’altare avanti la tomba. Per me sta tranquillo, sto bene e la compagnia<br />

della buona Venerina mi è di tanto conforto. La medesima ti ossequia, come fa<br />

pure Adelgisa.<br />

Monsignore ancora non scrive, e sarà come ti ho detto io; ha aspettato la tua,<br />

vedremo. Intanto qui arrivano lettere a te dirette che io apro e poi mando al Popolo, quelli<br />

che gli appartengono e al Partito gl’altri, faccio bene?<br />

Figurati se mi piacerebbe un viaggetto in America!? Basta, guardati dai colpi<br />

d’aria, dai cibi e da tutto ciò che potrebbe nuocerti. Stamane ho telefonato al Prof. Azzi<br />

ma non è ancora a Roma; pare che per quel locale che tu sai si siano trovati i documenti e<br />

si sta per mettere in vendita. Vedremo. Vavà quella sera scriveva tutte le bestialità che<br />

escono dalla bocca di Libertini, ma che dopo un colloquio con lui ha fatto macchina<br />

indietro a tutto vapore…Nel paese lo conciano tutti di male parole, poi finiva così: Povero<br />

S. mi pare si vada trasformando in una scuderia di somari della Pantelleria. Se domani<br />

arriva una lettera di M. scriverò da capo.<br />

Intanto ossequia per me il Prof. Crespi 133 per quanto non lo conosco, e ringrazialo<br />

per tutte le gentilezze che ti fa. I giornali che arrivano li vuoi mandati? Scrivimi tutto.<br />

T’abbraccio stretto al cuore, aff.ma<br />

66<br />

Nelina<br />

Oggi ha telefonato la Contessa Santucci e mi vuole venire a fare una visita.<br />

(f. 257, c. 3)<br />

131 Lettera su carta int.: “Prof. Don <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> Roma – Via di Ripetta, 102”.<br />

132 Il giorno prima <strong>Luigi</strong> aveva lasciato Roma. La sosta a Torino fu breve perché già il 27 ottobre si trovava<br />

a Londra.<br />

133 Angelo Crespi (1878-1948). «Filosofo, saggista e giornalista, visse nei primi anni del secolo l’esperienza<br />

modernista. […] Trasferitosi a Londra, insegnò presso quella Università e fu corrispondente del «Corriere<br />

della Sera» e del «Popolo». Antifascista, fu molto vicino al fuoriuscitismo italiano. […] La sua abitazione<br />

londinese si trovava presso il Convento dei Serviti, a Fulham Road, dove <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong> aveva preso dimora»<br />

(Carteggio, I, p. 7, in nota).


96.<br />

[Roma], 30 ottobre 1924 134<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi, anzi, a momenti finalmente arriva la presente che ti ritorno costà. Ancora<br />

non ho ricevuto tue lettere, che spero presto avere. Questa è la seconda lettera che t’invio<br />

e spero che essa ti trovi in buona salute. Dimmi tutto, anche se hai qualche piccolo<br />

disturbo, non me lo nascondere, mi faresti stare più preoccupata.<br />

Io sto bene, Venerina un po’ raffreddata e ti saluta. Adelgisa ti ossequia, la sig.<br />

Amerigo ti ossequia come fa la Baronessa Di Giura e la Sig. Bianca e Commendatore. Erano<br />

a Montecatini in quei giorni. Della tua partenza i giornali in genere han solo fatto notizia.<br />

Con affetto credimi<br />

Nelina<br />

Qui tutto molto tranquillo, facilmente rivedrai la Sig. V. Amerigo.<br />

(f. 257, c. 6)<br />

97.<br />

Roma, 3 novembre 1924 135<br />

Fratello carissimo,<br />

Sento che le mie lettere ti tornano gradite e ti rispondo subito. Non mi dici<br />

nulla sulla tua salute e temo che già l’umido ti faccia male. Per carità non mi nascondere<br />

nulla se mi vuoi bene. Ti penso tutti i momenti della giornata, e se le amiche mi fanno<br />

distrarre da questo mio sacro pensiero resto poi male. Come devo passare tutto questo<br />

tempo? Ah! no, non sarà possibile che ne passi troppo!!… Venerina è il mio angelo consolatore:<br />

essa ti ossequia tanto tanto. Adelgisa ti ossequia e chiede come fai senza la tua<br />

erba, la vuoi mandata? Io mi angustio di più pei cibi, come fai? Dimmi almeno che regime<br />

tieni, come ti va lo stomaco, io temo che non stai bene e quindi per non dir bugia<br />

me lo hai taciuto.<br />

Io sto bene, e di me non prenderti nessun pensiero, sono attorniata di tante<br />

premure e affetto. Mario vorrebbe che andassi in Sicilia e da lui 136, ma a me questa idea<br />

non mi sorride primo perché starei più lontano da te, e poi il freddo di Piazza e l’umidità<br />

134 Lettera. Nelina scrive sul retro di una lettera di Mario <strong>Sturzo</strong> su carta intestata “Il vescovo di Piazza<br />

Armerina”.<br />

135 Lettera su carta int.: “Prof. Don <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>…”.<br />

136 «Ho anche avuto due lettere dalla cara Nelina. L’avevo invitata a passar da me questo tempo o almeno<br />

parte. Mi dice che preferisce Roma, perché così ti è più vicina. Ed ha ragione» (Mario a <strong>Luigi</strong>, 6 novembre<br />

1924, Carteggio, I, p. 8, n. 4).<br />

67


di Caltagirone non mi va di andarli a prendere. Di giardini ancora non si parla; Michelino<br />

che ti ossequia tanto, partirà in questi giorni, vedremo ciò che farà lui e se ci sarà<br />

necessità andrò io!<br />

Non so se la Signora Belloni è tornata, ma appena la vedo dirò quanto tu vuoi.<br />

Come son affezionati e di buon cuore; il Comm. mi ha fatto una cartolina e mi dice che<br />

stai bene, tu perché non me lo dici? 137 Abbiti riguardi in tutto e pensa a non risparmiare<br />

nulla. Comprendo quando deve costì costar la vita col cambio così alto, ma dacché l’han<br />

valutato non deve mancarti nulla.<br />

Comprati le mutande di lana e se hai bisogno anche le calze di lana, altrimenti<br />

ti metti al rischio di farti venire il reuma. Pensa che la povera Margherita non poté più<br />

guarirne, e se poi l’aria non ti va assolutamente torna, ce ne andremo a casa nostra.<br />

Che dirti; caro fratello, prego sempre per te ma le mie indegne preci possono<br />

essere esaudite? Io penso di andare più in là a parlare a chi di ragione per far che ritorni;<br />

tu che ne dici? non farei una cosa che a te dispiacerebbe? I frati dalla cui casa andrai 138, ti<br />

dovrebbero saper comprendere, accompagnare sempre sempre, usarti tutti i riguardi: se ti<br />

ammali come farai tu, ma come resisterò io? Spero che il buon Dio ti aiuti a sopportar<br />

quest’altra dura prova e dia la forza a me di rassegnarmici. Non farebbe bene Mario venir<br />

qui, lui nel suo posto potrebbe aiutare. Perdona caro fratello se mi son lasciata trasportar<br />

dall’affetto procurandoti anche dolore, ma vorrei che tornassi presto, la tua salute non<br />

può resistere all’umido. Qui ancora la temperatura è tiepida, anche qualche volta il sole<br />

disturba le spalle. Come vorrei mandarteli un po’ di questi raggi!!!<br />

Dimmi tutto quello che vuoi, che spero poterti mandare, non temere di<br />

tediarmi, mi rendi felice e più vicino a te. Oggi stesso ti spedisco tutte le copie dell’Italia<br />

di (Milano) e un Rivoluzione Liberale 139 perché una ne è arrivata. Le lettere che sono<br />

arrivate sono state poche e di raccomandazioni. Denari niente, credo che tutti hanno<br />

letto sui giornali che non ci sei. Gli amici tutti ti ossequiano, io ti abbraccio tanto forte,<br />

aff.ma<br />

68<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 8)<br />

137 Angelo Belloni aveva accompagnato <strong>Sturzo</strong> nel viaggio a Londra. Era un finanziere e si era adoperato<br />

per trovare dei finanziamenti al partito.<br />

138 «A Londra il cardinale Bourne gli consigliò di andare ad alloggiare presso gli Oblati di S. Carlo, a St.<br />

Mary’s of the Angels. La stanza, che gli fu messa a disposizione, non era ben esposta e gli dava tristezza« (G.<br />

De Rosa, <strong>Sturzo</strong>, p. 265).<br />

139 Si tratta del libro di Piero Gobetti La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, Cappelli,<br />

Bologna 1924. Sui suoi rapporti con <strong>Sturzo</strong> cfr. B. Gariglio, Gobetti e <strong>Sturzo</strong>, in «Mezzosecolo», n. 8, 1989,<br />

pp. 4-31; Con anino liberale: Piero Gobetti e i popolari. Carteggi 1918-1926, a cura di B. Gariglio, Angeli,<br />

Milano 1997.


98.<br />

Roma, 5 novembre 1924 140<br />

Carissimo Gigi,<br />

È la quarta lettera questa; nella seconda vi erano acclusi mezzo foglio di S.r<br />

Giuseppina e uno di Monsignore, io avevo scritto dietro a quella. Perché non l’hai ricevuta?<br />

Forse perché quella l’indirizzai a te presso Crespi? L’ultima fu spedita il 2 Novembre; a<br />

quest’ora l’avrai ricevuta; e se non li ricevi, come facciamo?<br />

Io sto bene, e ti ripeto attorniata di affetto, quindi per me nessuna preoccupazione.<br />

Monsignore ti avrà scritto e forse indirizzato a te non ti sarà arrivata. Fai ricercare<br />

alla posta. Ti ho mandato alcune copie dell’Italia di Milano e una “Rivoluzione Liberale”<br />

perché una sola ne è arrivata. Ti manderò ogni giorno una copia dell’Italia e qualche altro,<br />

dillo tu cosa vuoi.<br />

Caro fratello, io vedo che è meglio che tu stii lontano di questi giorni, per<br />

quanto la tua lontananza mi è dolorosa non tanto per la mia solitudine quanto, perché<br />

penso che tu così lontano non potrai starci a lungo, il tuo temperamento ne soffrirà.<br />

Iddio ci sorreggerà a passare quest’ora di amarezza.<br />

Le tue lettere potrai indirizzarle a Venerina e qualche volta alla Sig.a Amerigo<br />

Maria, che quelli ricevono sempre lettere dall’estero. Mandami il nuovo indirizzo, tienimi<br />

sempre presente e manda a chiedere quel che vuoi. Michelino ti saluta affettuosamente.<br />

Paolo è già in collegio: pare che ci si trovi bene.<br />

Abbracci affettuosi, affettuosi<br />

Nelina<br />

P. S. È arrivata la partecipazione della morte del padre dell’avvocato Caiola,<br />

Piedimonte Alife, penserai tu; come anche la partecipazione del matrimonio di Giovanni<br />

Angelico con Clelia Martillaro, Caltagirone.<br />

Ho ricevuto una visita dal Dott. Traversa, è qui sempre per il figlio che è in un<br />

manicomio.<br />

(f. 257, c. 9)<br />

99.<br />

[Roma], 12 novembre 1924 141<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri ti ho scritto una lettera e dimenticai di dirti che Giovannino <strong>Sturzo</strong> ti ha<br />

140 Lettera su carta int.: “Prof. Don <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>…”.<br />

141 Cartolina illustrata sped. a Londra. Dal 12 novembre 1924 al 19 febbraio 1925 (dal n. 99 al n. 130),<br />

l’indirizzo di <strong>Luigi</strong> a Londra, salvo diversa indicazione fu il seguente: St. Mary of the Angels, Westmoreland<br />

69


mandato un paro di sandali. Vuoi che te li mandi ovvero li conservo qui. Speriamo che ti<br />

stiano bene. A Giovannino scriverò oggi ringraziandolo, ma tu scrivi pure.<br />

Spero che riceverai e lettere e giornali. Sto bene, qui splendida giornata di sole<br />

che vorrei mandarlo a te. In camera mia fa caldo nella tua circa frescolino. Scrivimi a lungo,<br />

ti ringrazio dell’oggetto che mi hai comperato; spero riceverlo presto per avere tue<br />

nuove.<br />

Tutti ti ossequiano, abbraccioti<br />

100.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 14)<br />

[Roma], 15 novembre 1924 142<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo a momenti le tue due lettere una dell’11 e l’altra del 12. Godo che stai<br />

bene come ti assicuro di stare Mario che mi ha scritto ieri. Non pensare a noi, pensa solamente<br />

a te. È venuto La Rosa e la signora. Figurati le gentilezze che mi fanno; non ti dico<br />

poi la sig. Belloni e tutti mi confondono.<br />

Tutti, tutti ti ossequiano. Fra giorni andrò a sentire “Le Donne Curiose” al<br />

Costanzi. Qui il tempo è ancora mite, non fa freddo malgrado non vi sia il riscaldamento<br />

in atto. La Contessa è tornata ieri. Abbraccioti<br />

101.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 15)<br />

Roma, 20 novembre 1924 143<br />

Caro Gigino,<br />

È arrivato il Comm. 144 e mi ha dato tue buone nuove. Caro fratello, mi è sembrato<br />

di rivedere te e non ho finito di far delle domande e non potevo quasi staccarmi da<br />

loro, stasera. Ed ora son qui, in casa e subito prendo la penna per iscriverti. Grazie infini-<br />

Road, Bayswater. Per la sola corrispondenza spedita a Londra d’ora in avanti si specificherà solo se trattasi di<br />

lettere, telegrammi, cartoline postali o illustrate.<br />

142 Cartolina illustrata.<br />

143 Lettera.<br />

144 Belloni che aveva accompagnato <strong>Sturzo</strong>.<br />

70


te della bella borsa che mi hai mandato e che io avevo proprio bisogno. L’ombrello l’avevo<br />

già comperato e sarebbe stato d’uno in più per me.<br />

La borsa per l’acqua una cosa meravigliosa e siccome alla Sig.a Belloni è tanto<br />

piaciuta io ho creduto bene di regalarcela privandomene io. Mi è costato il sacrificio di<br />

non tenermi un oggetto così carino, ma più caro per il tuo affettuoso pensiero! Le gentilezze<br />

che tutte e due abbiamo ricevuto meritavano questo mio sacrificio.<br />

Io sto bene, credimi, solo io peno perché ricevo raramente tue nuove. Per esempio:<br />

tu mi hai scritto l’11 e il 12 e sono arrivate insieme e d’allora nulla più, e siamo al 19<br />

sera. Come fare caro fratello? Scrivimi almeno delle cartoline! Almeno per vedere i tuoi<br />

scritti e sentire che stai bene o che soffri.<br />

Monsignore mi ha scritto che sta bene. Tutti gli amici ti salutano. Con la Sig.ra<br />

B. sono stata a sentire le “Donne Curiose”, veramente una cosa molto fine, certo più fine<br />

dei “Quattro Rusteghi”. Il Costanzi pieno zeppo.<br />

Qui fa un freddo da tre giorni che non si resiste, e meno male che è arrivata Fiametta<br />

e così dal 16 c.m. che si accende il calorifero. E tu senti abbastanza caldo ovvero il<br />

riscaldamento è buono? Guardati dall’aria viziata prima di andare a letto, stante che costì<br />

ci sono i camini. Alla famiglia Crespi i miei saluti. La Sig. Orlandi ti ossequia io ti abbraccio<br />

con vivo affetto, aff.ma<br />

Nelina<br />

Come vedi la lettera è impostata oggi 20.<br />

(f. 257, c. 17)<br />

102.<br />

Roma, 21 novembre 1924 145<br />

Carissimo fratello,<br />

Sera, ore 12.Torno dall’Augusteo dove ho sentito la Messa di Requiem di Verdi.<br />

Bella assai, ed eseguita abbastanza benino. Le voci della soprano e mezzo soprano melodiose.<br />

Certo che non è quella di Beethoven. Come stai? Il freddo di questi giorni come ti<br />

ha portato? Qui è stato forte, ma i soliti tre giorni; siamo oggi a perfetto fine; stasera all’uscita<br />

dall’Augusteo tiepida. Intanto ho pensato a te tutto il tempo, come ci saresti venuto<br />

volentieri n’è vero? Ed ora ti offro gli auguri più fervidi, più sentiti e più affettuosi pel<br />

nostro compleanno. Preghi per me come io faccio per te. Ti abbraccio con affetto<br />

Nelina<br />

Domani ti spedisco il pacco; saluti dal M. Marchetti e da tutti gli amici; l’indirizzo<br />

bada che già te l’avevo mandato in una lettera del 10 c.m.<br />

(f. 257, c. 18)<br />

145 Cartolina illustrata.<br />

71


103.<br />

Roma, 28 novembre 1924 146<br />

Caro Gigi,<br />

A momenti ricevo la tua cara lettera, lunga e dettagliata che mi ha fatto un vero<br />

piacere. Da quanto la desideravo questa lettera!! Così posso starti più vicina in tutte le<br />

ore. Godo che tutta cotesta vita solitaria ti fa bene e ti porta bene. Ne ringrazio Iddio!<br />

Prego per te, nella mia pochezza, sempre.<br />

Ti ho scritto ieri, come vedi ti scrivo oggi e ti spedisco il medicinale e un po’ di<br />

giornali. Dimmi quali vuoi mandati giacché gl’altri li ricevi direttamente per quanto<br />

disordinatamente. B. ha ricevuto a Parigi le tue lettere, oggi, credo ti scriverà. Ti ossequiano<br />

tanto tanto. Grazie della borsa che terrò cara. Abbracci<br />

104.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 23)<br />

[Roma, 28 novembre 1924] 147<br />

Caro Gigino,<br />

Torno dall’Augusteo ove ho sentito per la seconda volta la Messa di Verdi, dico<br />

la seconda volta, perché una volta volle la tessera il Marchese Marchetti, che ti ossequia, e<br />

un’altra volta vi feci andare Manolo, che ne rimasero tanto contenti. Oggi mi è piaciuta<br />

più dell’altra volta; le voci a solo sono state buonissime. Oggi all’Augusteo faceva un caldo<br />

insopportabile. Già da parecchi giorni qui fa caldo basta a dire che tengo i buchi del<br />

calorifero chiusi.<br />

E tu come stai col riscaldamento? A me mi pare che devi soffrire il freddo, e tu<br />

non vuoi dirlo. Caro fratello, non mi devi nascondere nulla, te ne prego. Leggo sui giornali<br />

che vi sono stati temporali costì e immagino come la temperatura si sia abbassata.<br />

Hai ricevuto il pacco coi sandali o usi le calosce? Quando piove la mattina presto<br />

vai pure a dir Messa dalle Monache? Ma veramente non ti sei raffreddato? Io penso se ti raffreddi,<br />

se ti viene la tosse chi ti cura? chi si occupa di te? Caro fratello, come ne sto preoccupata!!!<br />

E come prego Iddio che anziché fare cadere ammalato te, mandi a me quello che gli<br />

piace. Io qui ho tanti modi e mezzi per essere servita e curata, mentre tu non hai nessuno.<br />

Io sto bene, e ripeto qui fa caldo scirocco. Ieri ho visto il Principe Ruffo 148 che<br />

ti ossequia, come ti ossequia anche la Principessa. A Nives è nato un bambino, un princi-<br />

72<br />

146 Cartolina illustrata.<br />

147 Lettera.<br />

148 Rufo Ruffo della Scaletta, dei principi di Bagnara (1888-1959), fu molto legato a <strong>Sturzo</strong>. «Sin dal


pino, figurati il piacere!! Se tu vuoi mandare un saluto l’indirizzo è questo: Nives Von der<br />

Leysen, Wale Baviera.<br />

Come fai per la biancheria? e le lenzuola? Furono poche due dovendo stare<br />

dagli Oblati? Io ti ringrazio della lettera lunghetta che mi hai fatto, ma ancora vedi quante<br />

altre cose voglio sapere! Mi farò la fotografia e te la manderò. Ma quella che hai non è<br />

imbronciata, stavo ridendo e mi venne così. Scriverò a S.r Giuseppina che devo mandarle<br />

l’orologio aggiustato e le dirò per il ritratto, ma sarà lei che non vorrà farlo. Venerina sta<br />

ancora da me; figurati se quella trova casa! Fanno prezzi esorbitanti. A me ne è capitata<br />

una in via Marianna Dionigi, sarebbe ottima come disposizione, come punto, come tutto,<br />

ma ha quattro camere a tramontana, però le mura spesse non fanno sentire freddo. Se<br />

ci fossi te si potrebbe trattare.<br />

Ed ora smetto, tutti ti salutano. <strong>Luigi</strong> La Rosa è a Nizza ma tornerà. T’abbraccio<br />

Nelina<br />

Oggi 1° dicembre ti spedisco le pillole. Mario mi scrive che sta bene. Ricevo a<br />

momenti la tua cartolina, grazie. Io dal 17 ho ricevuto quella del 23, 25 e oggi 28. Ti ho<br />

spedito una io di Spadaro e un’altra pure io da Gilardoni149, li hai ricevute?<br />

(f. 257, c. 28)<br />

105.<br />

[Roma], 3 dicembre 1924 150<br />

Caro Gigino,<br />

Ieri 2 ho ricevuto la tua cara e la fotografia che terrò carissima. Ho fatto subito<br />

firmare al comm. Belloni e te ne rimanda due. Sei molto mesto in viso!! Se la facevi col<br />

soprabito saresti venuto meglio quel giacco è corto corto. I Belloni ti ossequiano tanto tanto;<br />

oggi spero andare a trovare i De Gasperi. Tutti ti salutano affettuosamente. Il villino<br />

Temaldei è stato venduto. Non so se abbiamo speranza di poter comprare terreno ed io direi<br />

d’impegnarci con il piano di Coccia 151, se ancora persiste nell’idea. Che ne dici tu? scrivere-<br />

1921 fu membro della direzione nazionale del partito e, dopo l’avvento del fascismo, la romana “Villa Ruffo”<br />

rappresentò una fase nella storia del PPI, costituendo un sicuro e ospitale rifugio per <strong>Sturzo</strong> ed altri dirigenti.<br />

“Villa Ruffo” in un certo senso rappresenta l’ultima resistenza popolare antifascista, di cui il Ruffo fu uno dei<br />

più coraggiosi e disinteressati esponenti in un periodo di generale crisi e sbandamento» (A. Sindoni, ad<br />

vocem, in DSMCI, II, pp. 559-561). Sui rapporti con <strong>Sturzo</strong> cfr. G. De Rosa, Rufo Ruffo della Scaletta e <strong>Luigi</strong><br />

<strong>Sturzo</strong>. Con lettere e documenti inediti tratti dall’Archivio Ruffo della Scaletta, Edizioni di Storia e Letteratura,<br />

Roma 1961.<br />

149 Annibale Gilardoni (1873-1948). Aderì nel ’19 al PPI. Collaborò con Donati nel «Popolo» con<br />

numerosi articoli. Deputato aventiniano, dopo l’avvento della dittatura si ritirò a vita privata. Cfr. F. Malgeri,<br />

ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 415.<br />

150 Lettera.<br />

151 Ivo Coccia (1891-1979), fu tra i fondatori del PPI. «Tenace antifascista, collaborò con Donati nella<br />

denuncia contro De Bono per il delitto Matteotti e successivamente sostenne la parte civile nel processo<br />

73


sti tu un biglietto? Come ti ho scritto, quella lettera del 21 non l’ho ricevuta, le altre tutte,<br />

perciò non sapeva darmi ragione del tuo lungo silenzio quella volta! I giardini Michelino<br />

mi telegrafa ora, che li ha venduti 25.000. Se lui ti scrive rispondigli ringraziandolo.<br />

Ti accludo qui due stecchini, ti ho spedito una scatola di pillole, ma temo che<br />

non li riceverai e ti spedirò un altro e gli stecchini. Hai ricevuto le lettere una di<br />

Gilar[doni] e l’altra da Spa[taro]? dentro le mie?<br />

Ossequiami la Signora Crespi mentre ti abbraccio con il più vivo affetto, aff.ma<br />

106.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 29)<br />

Roma, 6 dicembre 1924 152<br />

Caro Gigino,<br />

Dall’ultima tua scritta il 29 novembre con dentro le fotografie non ho più ricevuto<br />

nulla e siamo al 6 dicembre. Dunque qualche altra lettera si è pure smarrita. Caro Gigi, a me<br />

mandi delle sole cartoline e ogni due o tre giorni non più, poiché mi fai star male così.<br />

Dimmi se hai ricevuto i sandali, le pillole, le fotografie firmate ed altre due lettere.<br />

A quest’ora avrai dovuto ricevere tutta questa roba ed io non ho nessuna notizia di esse.<br />

Sto bene. Belloni ti saluta, non è andato a Milano. Giovanni Nocera ti ossequia,<br />

domani gli spedirò la [parole illeggibili]. Rispondimi per la casa. Ti abbraccio.<br />

Ricevo a momenti la tua del 2 dicembre.<br />

107.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 30)<br />

Roma, 6 dicembre 1924 153<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi stavo in pena e ti scrissi una cartolina un po’ angustiata, ma poi aggiunsi che<br />

avevo ricevuto la tua. Oggi vi è la comodità di mandarti le pillole e le stecche, mando nuo-<br />

contro gli assassini di don Minzoni. […]. Nel 1926 aiutò De Gasperi, perseguitato dai fascisti, ospitandolo<br />

nella sua abitazione romana. […] Partecipò alla resistenza» (F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 237).<br />

152 Cartolina illustrata.<br />

153 Lettera.<br />

74


vamente le pillole poiché non so se le altre le hai ricevute. Godo che stai bene se pur dici la<br />

verità…Io sto bene; oggi ho ricevuto una visita dalla Sig. Anile e dalla Signora Longinotti.<br />

Immagino che a quest’ora avrai ricevuto i sandali che ti ho mandato con il Corriere: il giorno<br />

21. Figurati per mandarli con il Corriere il pacco è costato £ 50 e ancora non ti arriva.<br />

Gli amici mi dicono che non ti scrivono perché temono che le lettere vengono<br />

aperte e non potendo scrivere sul serio preferiscono non scrivere. A Dore 154 l’ho mandato<br />

a chiamare un’infinità di volte, gli ho letto quanto tu mi hai scritto… ma come è freddo!,<br />

come impassibile!<br />

Mangano 155, tu lo sai inconcludente. Non ti parlo degli altri, poiché non ho<br />

visto che pochi. Briuccia 156 avrebbe voluto scrivere ma temendo di non ricevere regolarmente<br />

i suoi scritti ancora non si è risoluto. Io potrei mandarla a quella Miss che dasti<br />

l’indirizzo a Belloni, ma ti è arrivata la mia diretta li? Già nella tua mi parli di quella di<br />

Spataro e sarà quella. Io quasi mi confondo a pensare quali dei tanti ho spedito. Del Giudice<br />

157 ti saluta, come fa anche Briuccia, De Gasperi che per la stessa ragione non ti ha<br />

scritto, ma cerco di persuaderlo io.<br />

Per la casa, come ti scrissi quella di Via Boezio è stata affittata e mezza venduta;<br />

quella di Delmadè pure venduta e per un milione. Coccia non si è fatto più vivo, queste<br />

cose le ha dette Belloni. Io ho telefonato parecchie volte a Coccia, mai ho potuto avere<br />

telefonate. Un appartamento in Via Marianna Dionigi abbastanza buono, rimesso tutto a<br />

nuovo, con riscaldamento ed impianto elettrico, otto camere di cui 4 a tramontana sulla<br />

strada Marianna D. tre nell’atrio e una allo scuro a mezzogiorno, bagno ritirata, cucina<br />

per 225.000. Ed io temendo di non vedere mai il sole e senza il tuo benestare non l’ho<br />

voluto prendere. Come punto molto centrale, tetti alti, mura spessi. Sarebbe da prendersi<br />

se ancora si trova e affittarlo per lo meno 30.000. Dimmi qualche cosa.<br />

Ho aspettato una risposta di Azzi, ma invano, non so il perché. Belloni sarebbe<br />

per comprare il terreno anche del Principe Ruffo a Villa Borghese, ma il Principe pare che<br />

non voglia più vendere da questa parte ma dall’altra, cioè Via Scialoia, Via Flaminia. A<br />

Michelino Gravina gliene hanno proposto uno vicino il giardino Zoologico, insomma<br />

tutto campato per aria.<br />

Se tu tornassi presto io non verrei a Londra, ma se tardi… verrò. Lunedì spero<br />

farmi la fotografia: questa settimana ha piovuto tutto il tempo ma però fa caldo e continua<br />

a piovere. Il giorno di S. Bibiana piovve tutto il tempo.<br />

154 Giampiero Dore (1893-1974). Di formazione fucina. <strong>Sturzo</strong> «apprezzandone le qualità, lo ebbe tra i<br />

suoi giovani collaboratori, soprattutto nel periodo che precedette la partenza del leader popolare per l’esilio.<br />

Collaborò in particolare alla casa editrice del partito (la S.E.L.I.) e al «Bollettino bibliografico», iniziative alle<br />

quali <strong>Sturzo</strong> teneva particolarmente al fine di mantenere vive le ispirazioni ideali, culturali e politiche del partito»<br />

(F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 328-329).<br />

155 Vincenzo Mangano (1866-1940). Dedicò gran parte della sua vita al movimento cattolico nel campo<br />

culturale e giornalistico e fu protagonista di primo piano nell’azione economico-sociale dei cattolici siciliani.<br />

Dal 1917 si trasferì a Roma aderendo poi al PPI. «<strong>Sturzo</strong>, quando dovette dimettersi dalla segreteria del PPI,<br />

ebbe in Mangano un valido collaboratore nella Società editrice libraria e nel Circolo di cultura, che servivano<br />

da copertura per attività politiche» (A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 325-327.<br />

156 Briuccia era uomo di fiducia di <strong>Sturzo</strong>, direttore del Banco di Santo Spirito. Da questa posizione era<br />

possibile concedere facilitazioni di credito al partito.<br />

157 L’avv. Filippo Del Giudice fece da intermediario fra il cardinale Gasparri e <strong>Sturzo</strong> a proposito della<br />

partenza di <strong>Sturzo</strong> dall’Italia. Mantenne contatti con <strong>Sturzo</strong> durante l’esilio londinese.<br />

75


Il Barone Di Giura per ora non viene, ma sempre scrive che vuole sposare una<br />

messicana con tanto rammarico della Baronessa. Tutti ti salutano non faccio i nomi che<br />

sono troppi. T’abbraccio<br />

Poi ti rimando la fotografia.<br />

108.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 32)<br />

Roma, 10 dicembre 1924 158<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ricevo la tua del 7 e rispondo subito rimandando le fotografie, in mezzo alle<br />

sigarette ti avevo messo una mia letterina. Meno male che io non parlo mai di cose serie,<br />

ma non penso nemmeno che cosa ti scriveva… Basta, sarà per un’altra volta!! non ne metterò<br />

più. Hai ricevuta ancora una scatolina con del cioccolatte sigarette, stecche e pillole?<br />

Te li ho mandato per mezzo di un Signore che conoscono le Amerigo. Anche la lettera<br />

acclusa a quella della Sig.ra Rita. Ancora non ho potuto mandarti i mandarini, ma chi sa<br />

quando arriveranno!!<br />

Mi pare di averti scritto che i giardini sono stati venduti per 25.000. Michelino<br />

ogni volta che scrive ti manda a ossequiare e dice che ti ha mandato una cartolina, rispondigli.<br />

Godo che stai bene, anch’io sto bene, e qui fa ancora caldo. Figurati, teniamo i<br />

buchi chiusi perché non si resiste. Spero in questi giorni farmi la fotografia e mandartela.<br />

Belloni è in cerca di casa, peccato il villino Delmadè! Ma io telefonai subito a<br />

Coccia, il quale mi disse che sarebbe venuto a parlarmi ma poi non è venuto più, a me<br />

l’ha detto Belloni della vendita per un milione. Quello di via M. Dionigi è a tramontana,<br />

guarda di fianco il Teatro Adriano è abbastanza bella, ma certo non vede il sole! Si potrebbe<br />

prendere per speculazione. Ho parlato con Ruffo se ci vende quel tratto di terreno<br />

appresso la nuova costruzione, ma suo padre non vuole venderlo 159.<br />

Qui si dice che il Cametti deve vendere qualche appartamento ancora, ti piacerebbe<br />

lì? Azzi non mi risponde; altre occasioni non se ne presentano, figurati se ti vorrei<br />

far trovare la casa a posto! Se lo posso, lo farò, ma in punti fuori centro non combinerò<br />

mai. In questo momento in centro non ve ne sono, nessuno dei sensali si fa vivo. E i prezzi…<br />

fenomenali!!<br />

Per i giornali l’ho detto diverse volte a Spataro, lui dice che li manda, che ha<br />

scritto. I Belloni sono tutti e tre qui. Monsignore sta bene. La Sig. Bianca m’incarica dirti<br />

158 Lettera.<br />

159 «La signorina Nelina e il Comm. Belloni sono venuti con me a vedere alcune aree fabbricabili intorno<br />

alla villa, ho parlato con mio padre della zona che preferiscono ma che egli non vorrebbe dar via. In ogni<br />

modo sarebbe un gran piacere per noi averti come vicino» (Rufo Ruffo a <strong>Sturzo</strong>, Posillipo 16 dicembre 1924,<br />

in Scritti inediti, II, cit., pp. 17-18).<br />

76


che il giorno 15 e 19 dicembre suonerà alla radium telefonica – Roma Londra alle 8 e 30<br />

di Roma. Vedi un po’ di farla sentire a qualcuno… è di casa.<br />

Hai ricevuto la lettera di Bianca? Giacché mi ha detto che ti ha scritto o uno o<br />

due volte, rispondigli. Che dirti? ti lascio assicurandoti che prego il Signore che ti conservi<br />

in salute e che si faccia la sua santa volontà. Tutti ti salutano. La cioccolata te la manda<br />

Venerina. La Rosa è partito stamane per Caltagirone.<br />

109.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 40)<br />

Roma, 13 dicembre 1924 160<br />

Caro Gigino,<br />

Tutto il giorno ti sto vicina col cuore e col pensiero e vorrei farti arrivare tutte le<br />

lettere dei tuoi amici, c’è quando vi riesco e quando no. Ieri sera ti ho spedita una lettera<br />

dell’On. De Gasperi cifrata. Non la potei far spedire io che dovetti uscire per andare a S.<br />

Cecilia con la figliuola di Belloni. Incaricai Venerina che scrisse l’indirizzo senza mettere<br />

il tuo nome. Poi la Sig. Amerigo la ficcò dentro una busta sua intestata e l’ha spedita a<br />

Valentina, che spero comprenderà e te la porterà lei stessa. Sto tanto in pena per questa<br />

lettera, scrivimi quando la riceverai.<br />

Sto bene e contenta che tu stai bene; ci credo perché son sicura che non mi<br />

nascondi nulla. Anche Mario scrive che sta bene. Pei giornali ho raccomandato a Spataro<br />

e continuo a raccomandare affinché ti arrivino. Si vede che non te li fanno arrivare apposta…Si<br />

sta sempre con la prevenzione che le lettere vengano lette, è seccante!<br />

Ho ricevuta la tua del 2, del 7, del 10 oggi. E tu ricevi le mie due raccomandate<br />

con le fotografie una per mezzo di un signore con una scatola di sigarette e cioccolate<br />

2.000!! Una cartolina tutto in pochi giorni, li hai ricevuti?<br />

Per la casa non ne ho più parlato perché essendo a tramontana le quattro stanze<br />

principali mi pare che non ti debba piacere non veder mai battere il sole. È però buona e<br />

ben disposta; non ho domandato la pianta per poi dire no per l’esposizione, ad ogni<br />

modo lunedì vedrò di vederla nuovamente se pur non è venduta. L’avvocato Coccia assicura<br />

che Delmadè non vuol vendere, io aggiungo che non vende meno d’un milione; lui<br />

dice che è pazzo chi la paga, ma lui non sa come impiegare la somma. Coccia ha aumentato<br />

il quarto che vorremmo noi a £ 2.500 al mese, se facevamo il contratto a tempo<br />

avremmo fatto noi l’aumento.<br />

Io non so se con l’Anno Santo si potrà comprare, la gente specula in tutti i<br />

modi. Certo io non dico a Venerina di pagare, ma lei dovrebbe comprenderlo. Ho spedito<br />

una bella bambola alla bimba di Nocera, un bel panettone a Monsignore, un pacco di<br />

160 Lettera.<br />

77


dolci a S.r Giuseppina. Lunedì spedirò i manderini a Crespi comprandoli qui. Tu cosa<br />

desideri? Per Natale i Crespi vanno al mare e tu resti. Ma se non vieni presto, se fai passare<br />

ancora dei mesi verrò io sola sola! Venerina ti ossequia, io t’abbraccio<br />

Nelina<br />

Dovea scriverti Briuccia, ma non è venuto a portare la lettera, intanto Belloni<br />

parte. Lettere dirette a te non ne arrivano si può dire dacché sei partito. Dal Senato Croce<br />

nulla di nulla. Spataro non ha concluso nulla per Bianco161, non ha la forza di farsi valere<br />

presso la direzione del Popolo, e poi con Bianco ci vorrebbe certo riguardo, lì mi sembrano<br />

tanti ragazzi.<br />

(f. 257, c. 40)<br />

110.<br />

Roma, 18 dicembre 1924 162<br />

Caro Gigi,<br />

Oggi ricevo la tua del 15. Godo che stai veramente bene. Io lo stesso, solo da<br />

parecchi giorni mi fanno male i denti e penso dopo le feste andare dal dentista. Faccio<br />

sempre le tue commissioni presso i tuoi amici, ma vedo che non corrispondono puntualmente<br />

o che la posta non ti perviene giusta. Ti scriverò più a lungo sabato e ti manderò la<br />

fotografia così come verrà. L’ho fatta stamane, mentre mi dolevano i denti. Tutti ti salutano,<br />

io ti abbraccio, aff.ma<br />

111.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 39)<br />

Roma, 21 dicembre 1924 163<br />

Caro Gigino,<br />

Due paroline in fretta perché vado all’Augusteo. Ti accludo una orrenda fotografia:<br />

li ho fatte per tenermi pronto il passaporto. Penso che se stai allungo vengo a farti<br />

una visitina… quanto vuoi tu però. Non voglio colla mia venuta farti dispiacere.<br />

78<br />

161 Francesco Bianco, giornalista, vicino a <strong>Sturzo</strong>, già redattore della «Tribuna».<br />

162 Cartolina illustrata.<br />

163 Lettera.


Ho detto a Spataro e Gilardoni pei giornali (Corriere e Stampa). Ma se non li<br />

ricevi te li compro e te li mando io. Intanto ti accludo una fotografia del tuo figlioccio.<br />

Per il momento son tutti complimenti con me. Io continuo col male ai denti di sopra e di<br />

sotto, figurati che tormento a mangiare. A me sembra che sia effetto di acido che in questi<br />

giorni mi ha fatto ai denti.<br />

Una fotografia migliore me la faccio quando starò meglio in viso, pel momento<br />

prendi questa, del resto son sempre io. A Mangano, a Dore, a tutti raccomando tutto<br />

quello che tu mi scrivi. Ho spedito i manderini, comperati qui, ai Sig.ri Crespi, come<br />

arriveranno? Se le arrivano bene poi spedirò quelli che manda Briuccia. Ed ora ti faccio<br />

gli auguri più fervidi, più sentiti, più affettuosi, puoi immaginare che giorni noiosi sono<br />

per me questi passati così lontano da voi amati fratelli!<br />

La sera della Vigilia andremo con Venerina alla Parrocchia e faremo la S.<br />

Comunione. Pregherò per te. La sera del giorno di Natale il Comm. Belloni mi vuole a<br />

pranzo, se non mi fanno male i denti andrò. Azzi ti saluta tanto tanto. Per quel terreno in<br />

questi giorni vedremo. Intanto vi è in vista un villino vicino noi, sarebbe bello!<br />

Basta, io non mi arresto di cercare quello di Via Marianna D. né ho smesso l’idea<br />

per la tramontana per quanto la casa con le mura spesse era ben cautelata.<br />

Ti lascio, col pensiero e col cuore sono sempre a te vicina. Adelgisa ti augura le<br />

buone feste e ti bacia la mano, aff.ma<br />

112.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 42)<br />

Roma, 26 dicembre 1924 164<br />

Caro Gigino,<br />

Per accompagnare queste due lettere devo contentarmi di scrivere in mezzo<br />

foglio. Ho mandato a chiamare Petrocchi 165 ed ho raccomandato a lui le cose che vuoi<br />

poiché a Dore glielo detto parecchie volte e vedo che non conchiude. Com’è freddo!<br />

Rinnovo i miei più fervidi auguri, mercoledì notte andammo alla chiesa di S.<br />

Maria del Popolo ad assistere alla funzione. Abbiamo fatto la S. Comunione ed ho pregato<br />

Gesù Bambino che ci santifichi e presto ci dia la gioia di riunirci qui a Roma. Non<br />

sono stata all’apertura dell’Anno Santo, ma ho mandato Adelgisa e Venerina. A me<br />

facevano ancora male i denti. Oggi però sto bene per quanto sento che parecchi di essi<br />

devono andare strappati. Vorrei andare prima da Chiavaro per vedere quello che mi<br />

dice.<br />

164 Lettera.<br />

165 Giuseppe Petrocchi (1886-1959), collaboratore di <strong>Sturzo</strong> nell’Ufficio stampa del partito e consulente<br />

per i problemi della scuola. Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 654.<br />

79


Ieri giorno del S. Natale l’abbiamo passato in casa ed abbiamo avuto Umbertino<br />

Battisti ai quali è morta la nonna. Manda un biglietto a Maria per tutti almeno. La<br />

sera andai dai Belloni ove vi era la sola famiglia Clerici che tanto ti ossequia e augurano<br />

tutti un mondo di cose.<br />

La venuta della Sig. V. mi ha consolata, mi è sembrato di vederti sentendo tutte<br />

le notizie tue. Lei fu dolente di non averti veduto prima di partire. Ha portato tutte le lettere<br />

che ho consegnato. Tutti ti ringraziano e ossequiano. Venerina, Adelgisa ti ossequiano,<br />

io t’abbraccio, aff.ma<br />

113.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 44)<br />

Roma, 29 dicembre 1924 166<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuta la tua del 23. Io ti avevo scritto due giorni prima una raccomandata.<br />

Spero l’avrai ricevuta. Io sto bene, il dolore ai denti è passato, solo dopo le feste andrò<br />

da Chiavaro. Ho ricevuto la borsa per l’acqua e te ne ringrazio tanto tanto. Come hai passato<br />

il Natale? Ed ora auguri sentiti pel nuovo anno. Che il buon Dio ci aiuti ed assista<br />

sempre. La Sig.ra Orlandi ti ossequia. Ti ossequia S. E. Anile 167 e Signora venuti ieri a<br />

casa, come tutti gli amici. Un abbraccio, aff.ma<br />

114.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 45)<br />

Roma, 2 gennaio 1925 168<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua cartolina da Wonersel. Quanto godo nel saperti bene in salute, e<br />

che ti svaghi un po’ andando in giro! Così la tua lontananza mi è meno dolorosa. Io sto<br />

166 Cartolina illustrata.<br />

167 Antonino Anile (1869-1943), medico e poeta, aderì nel 1919 al PPI entrando così ufficialmente nella<br />

vita politica risultando eletto deputato nel collegio di Catanzaro nelle elezioni del ’19, del ’21 e del ’24. Fu<br />

ministro della Pubblica Istruzione nei governi Facta (27 febbraio-30 ottobre 1922). Cfr. F. Malgeri, ad vocem,<br />

in DSMCI, II, pp. 16-19.<br />

168 Lettera.<br />

80


ene, i denti non mi fanno più male, sarà stata causa dell’acidità che sempre mi tormenta.<br />

Però sto abbastanza bene, e le sere delle feste sono andata per Natale da Belloni, la sera l’ultima<br />

dell’anno mi ha voluto la Contessa Baldi, per il primo dell’anno dal Barone Di Giura.<br />

Giovanni sposerà in questo mese una signora messicana, e pare che un Mannighi<br />

che è venuto da lì colle buone informazioni li ha fatti calmare e consolare, giacché<br />

sono ottimi. Il sei gennaio andrò da Belloni e il 3 sabato mi vogliono i Longinotti. Dunque,<br />

come vedi, non mi hanno lasciata sola. Una sera Michelino Gravina gentilmente<br />

invitò me e Venerina a sentir i “Maestri Cantori” dati abbastanza bene.<br />

Hai ricevuto una lettera di Briuccia e Petrocchi per indiretta via con dentro due<br />

paroline mie? Godo che la mia fotografia per quanto non sia a fuoco, ti sia piaciuta. Per i<br />

giornali che desideri ne ho parlato cento volte, ti arrivano? Qui il tempo è bello anzi, molto<br />

bello, mentre a Caltagirone ha piovuto 15 giorni di acqua forte e dirotta, cosa che non<br />

ricordano da un pezzo. Ancora l’olio alla Russa non è finito di raccogliere. Pare che lì tutto<br />

vada bene.<br />

In queste feste ho avuto Umbertino a pranzo. Poverino, nessuno l’avrebbe cercato!<br />

Ricevo tanti biglietti di auguri a te indirizzati ma che non posso tuttavia inviarti.<br />

Scrivo qui i nomi. I Pisciotta, che ora tutti qui riuniti ti ringraziano e ti augurano tante<br />

cose. Gaetano Angelico, Avv.to Giuseppe Ciampi Via Tasso 69 Napoli. Saverio Fragapane.<br />

Il Prof. Giuseppe Botti Via del Consorzio, Parma. Avv.to Aquilura Sarteschi, Salita<br />

Palladio 15 Genova. Ing. Ferdinando Ayala, Viale Moure 46. Zino Ardizzone Via Ospedale<br />

Militare 12. Dott. Antonino Raguso Milano. Ingegnere Marcinò Giovanni ecct.<br />

Se dovessi mandarli tutti ci vorrebbe una spesa. Scrivimi quello che desideri che<br />

li manderei subito. Chi sa se Crespi ha ricevuto i manderini, e se li ha ricevuti, in che stato.<br />

Potrei forse mandarcene da Caltagirone un altro pacco, perché mi scrivono che sono<br />

buonissimi.<br />

Venerina, Adelgisa, tutti gli amici che ne ho visti parecchi ti salutano, io t’abbraccio,<br />

aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Monsignore scrive che verrà in febbraio, speriamo. Sarebbe bene se venisse<br />

su per darmi compagnia specie in questo tempo.<br />

(f. 257, c. 49)<br />

115.<br />

Roma, 10 gennaio 1925 169<br />

Ieri 9 ricevei la tua cartolina, mentre il 5 aveva ricevuto le due lettere, come ti<br />

ho scritto del 2 del corrente mese. Sto bene, i denti non mi fanno più male e ancora non<br />

169 Cartolina illustrata.<br />

81


sono andata dal dentista. Qui giornate di sole bellissime, sembra siamo di primavera.<br />

Penso a te, poverino, che non hai il sole, ma godo che stai bene. Per la casa nulla, tutto<br />

mentre pare raggiunto sfuma. Anche quello di cui mi ha parlato Ines. Vedremo più in là.<br />

Gli amici tutti ti salutano. Ti ho spediti i giornali, li ricevi regolarmente?<br />

Mario scrive che sta bene, ma pensa venire al tuo ritorno. Com’è il tempo<br />

costà? Guardati a non farti venire raffreddore, che questo ne è il tempo. Qui la gente è<br />

tutta raffreddata; io però non sento neanche freddo.<br />

Abbraccioti, aff.ma<br />

116.<br />

Nelina<br />

(f. 288, c. 101)<br />

Roma, 13 gennaio 1925 170<br />

Caro Gigino,<br />

Ieri 12 ho ricevuto la tua cartolina e oggi spedisco la presente all’indirizzo che<br />

tu dai. Spero che la riceverai. Per me stai tranquillo, non credo penseranno di venire in<br />

casa qualcuno, scaricherebbero di cavalleria. Mi duole semplicemente intravedere come la<br />

tua lontananza si protrae a lungo, stante così le cose. Mi sembra un anno che manchi; mi<br />

pare come fosse passata estate autunno inverno e siamo in primavera… e tutto questo<br />

tempo da te lontano.<br />

Vorrei farti trovare la casa, ma come? Ogni cosa mentre pare si arrivi all’ergo,<br />

cade la speranza di raggiungerlo. Belloni ancora non ha concluso ed ora pensa ad un villino<br />

sulla via del Gianicolo o Monteverde. Domani debbo andare a vedere un appartamento<br />

in Via Paolo Emilio. Mi sembra molto giù. Costa tutto il piccolo palazzo £ 800mila,<br />

sono 5 piani di otto camere ciascuno. Non vi è riscaldamento, né ascensore. Se piacesse ai<br />

Belloni, ma non credo. Se no bisogna rassegnarsi a prendere l’appartamento Coccia.<br />

Dimenticavo dire che questa palazzina è esposta sulla strada a levante e nell’interno a<br />

ponente e mezzogiorno. Vedremo.<br />

La Baronessa Penna 171 fa la proposta di edificare a lungo Tevere Arnaldo da<br />

Brescia, avanti il Ministero della Marina, che vendono il terreno, proprio di fronte al<br />

nuovo ponte in costruzione. Come ti pare?<br />

L’Avv.to Barletta mi scrive che ti ha scritto tre volte e telegrafato una volta e<br />

non gli hai risposto mai. Per quanto sul Popolo è stata scritta la tua offerta per le risposte<br />

che avresti dovuto fare agli amici, ti prego a lui di rispondergli.<br />

170 Lettera.<br />

171 Gaetana Penna, molto legata a Nelina, figlia del barone Ignazio Francesco Penna da Scicli e della<br />

duchessa Ines Crescimanno Maggiore di Caltagirone.<br />

82


Cosa vuoi, è il nostro Avvocato e poi ci tiene, e ci fa dei favori, fallo per me.<br />

Quando scrivi dimmi che hai ricevuto questa del giorno 13. Io sto bene e godo che tu lo<br />

sia pure; perché non hai continuato la villeggiatura? Le lettere non potevi fartele mandare?<br />

Vuoi sul serio mandati tutti i giornali che qui arrivano, ma se non dicono nulla? Specifica<br />

almeno quali vuoi. Il Becco Giallo non esce, è stato diffidato 172.<br />

Cosa vorresti comprarmi? Tanto per dire, per esempio, se un giacco lungo un 85<br />

centimetri di pelliccia (Rat Lutre) ottima qualità costasse un £ 2.000 sarebbe da comperarlo<br />

col consiglio della Signora Crespi. Qui nel principio di stagione costava £ 7.000.<br />

Belloni mi diceva che costì ebbe l’impressione che costavano di meno. Ora che è fine stagione<br />

devono costare la metà.<br />

Se poi non credi una cosa fattibile pensa ad un golf di lana, che ora fine stagione<br />

devono costare la metà per esempio un 60 lire o 70. Allora scegli un colore piuttosto<br />

chiaro, di forma carina, ma di gusto, da potersi mettere sui vestiti neri o scuri come li porto<br />

io sempre.<br />

Pensa però a te, e provvediti di maglie per l’està, a me non ci pensare. Vorresti<br />

comperare un bel binocolo per lontananza utile nei viaggi? Abbraccioti aff.ma<br />

Nelina<br />

Ho visto ora ora Bianco che mi ha detto della tua affettuosa lettera, ti ringrazia<br />

e ti saluta.<br />

(f. 257, c. 58)<br />

117.<br />

Roma, 17 gennaio 1925 173<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo oggi 17 la tua del 10. Con ritardo perché ha passeggiato da Roma a<br />

Milano e da lì fin qui. Mi duole che sei tornato presto dalla villeggiatura, potevi continuare<br />

a stare. Sta bene, domani domenica andrò all’inaugurazione della nuova tipografia<br />

“Popolo” 174.<br />

Sono andata a sentire il concerto di Paderewski, che ore deliziose! Pensavo a te<br />

tutto il tempo. Oggi la tessera la cedo ai Belloni. I giornali li mando. Il Becco è sequestrato.<br />

Dirò di mandare tutti i numeri del Popolo, ma i passati a me sembrano insignificanti.<br />

172 «Il becco giallo», edito tra il 1922 e il 1926, assunse un atteggiamento antifascista. Negli ultimi<br />

numeri, il merlo che era raffigurato nella copertina, fu disegnato con al becco un lucchetto. Cfr. «Il becco giallo»<br />

1924-1931, a cura di O. De Buono – L. Tornabuoni, Milano 1972.<br />

173 In coda ad una lettera di Longinotti a <strong>Sturzo</strong>, intestata “Camera dei Deputati” del 12 gennaio 1925.<br />

174 Il 18 gennaio ’25 venne finalmente inaugurata la tipografia del «Popolo», staccando la stampa del<br />

quotidiano popolare dalla soggezione di altre tipografie romane che non garantivano per vari motivi l’uscita<br />

tempestiva del giornale. Gran parte del macchinario era stato acquistato a poco prezzo dai proprietari del<br />

giornale «Il Mattino» di Napoli, fratelli Scarfoglio.<br />

83


R. B., non so di G., hanno ricevuto le tue. Non stare angustiato, Iddio è grande: conservati<br />

in salute. T’abbraccio<br />

Nelina<br />

Ho scritto male per la fretta. Son le 19 e devo andare al Gesù altrimenti non<br />

arrivo a confessarmi.<br />

(f. 257, c. 68)<br />

118.<br />

Roma, 18 gennaio 1925 175<br />

Caro Gigino,<br />

Torno dall’inaugurazione della tipografia ove ho avuto un’intensa commozione<br />

per la tua assenza. Ho visto quasi tutti i tuoi amici che ti salutano tanto tanto.<br />

Che il buon Dio premi gli sforzi che compiono tante persone desiderose come<br />

te del bene. Come stai? Io bene, mentre qui siamo in primavera e quindi si gode del bel<br />

sole! Penso spesso a te, in mezzo alla nebbia fitta e all’umido, come vi resisti?<br />

Ho visto M. ed ho detto quanto tu mi scrivi, ma mi avvedo che si fa un buco<br />

nell’acqua.<br />

A Dore dirò, come tante altre volte, quello che mi hai scritto nell’ultima cartolina<br />

e spero che scuoterà il suo freddo torpore. Il Marchese Borromeo, La Rosa, De<br />

Gasperi, Briuccia, tutti ti salutano affettuosamente e ti raccomandano di averti riguardi<br />

per la tua salute. Veramente il locale è strettino, ma grazioso, tanto mi è sembrato stamane<br />

la benedizione della luce elettrica di C. quando io feci da Madrina ed ora mi scrive<br />

Gigio che la sera passano parecchie ore allo scuro. Lei ti manda un biglietto di auguri che<br />

ti spedirò. T’abbraccio<br />

Nelina<br />

(f.257, c. 59)<br />

119.<br />

Roma, 20 gennaio 1925 176<br />

Caro Gigino,<br />

Ieri non ho scritto perché scrissi domenica. Dall’ultima tua carta del 14 non ho<br />

più ricevuto tue notizie. Mi auguro che stai bene; io un po’ raffreddata, ma cosa da nulla,<br />

84<br />

175 Cartolina postale.<br />

176 Cartolina postale.


mentre Venerina e Adelgisa sono state influenzate. Malgrado qui il tempo sia bello quasi<br />

primavera, con un sole costante e con un cielo serenissimo, tutti sono raffreddati.<br />

Ieri andai da Chiavaro ma non lo trovai, lasciai un biglietto e allora rincasando<br />

mi ha subito telefonato. Ha già messo il gabinetto in via Vicinale ove andrò in settimana.<br />

Oggi viene la Sig. Belloni a suonare e così ho invitate le amiche che mi colmarono di gentilezze.<br />

Don Giacomo anzi, Michele Gravina mi scrive che Don Giacomo ha spedita una<br />

cassa di manderini all’indirizzo Crespi, speriamo che arrivino in buone condizioni.<br />

Rispondimi per l’appartamento. C. vedendo che da questi pressi non si presenta<br />

più nulla. [sic] M. ancora non ha fatto nulla; ciò l’ho saputo da Dore a cui ho letto<br />

quanto tu mi hai scritto. Da parte mia presso sempre e con tutti. Ti ossequia il M. Marchetti,<br />

Chiavaro, La Rosa che è partito ieri. Hai scritto all’Avv.to Barletta? T’abbraccio,<br />

aff.ma<br />

120.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 60)<br />

Roma, 22 gennaio 1925 177<br />

Caro Gigino,<br />

Due paroline per dirti che sto bene e che ho ricevuto le tue del diciassette.<br />

Risponderò fra giorni, intanto ti mando Piazza del Popolo.<br />

Mi duole leggere che ancora sei un po’ sofferente. Prendi delle cose rinfrescanti<br />

e fai delle compresse di acqua tiepida, questo giova. Dammi tue notizie finché non stai<br />

del tutto bene, sempre anche con cartolina. Mario vuol comperati degli arazzini per metterli<br />

sopra le porte, non sarebbe meglio far fare della pittura? Intanto cercherò, ma credo<br />

che della misura che mi chiede non ne trovi. Tutti ti ossequiano, mentre io t’abbraccio<br />

affettuosamente<br />

177 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f 257, c. 62)<br />

85


121.<br />

Roma, 25 gennaio 1925 178<br />

Caro Gigino,<br />

Aggiungo due paroline dietro la lettera della Baronessa [Di Giura]. Ieri 24 è<br />

venuta a visitarmi e portarmi queste due lettere che invio. Sono stata con forte mal di gola<br />

e orecchio, forma influenzale, però senza febbre. Per cautela sono stata anche a letto, oggi<br />

però mi sono alzata, non esco per cautela e così all’Augusteo mando Venerina. Tu come<br />

stai? I tuoi amici non so se ti hanno scritto perché stando dentro non ho visto nessuno.<br />

Di giornali settimanali non ne arrivano; arrivano solo fascicoli scolastici, riviste<br />

ecct., questi non te li ho mandati. Dimmi vuoi che conservi tutti i giornali arrivati che tu<br />

dai poi ad Adelgisa?, ovvero posso darglieli io per non farti trovare una montagna di giornali?<br />

Dall’ultima tua del 17 non ricevo più lettere. T’abbraccio<br />

122.<br />

Nelina<br />

(f. 289, c. 35)<br />

Roma, 26 gennaio 1925 179<br />

Carissimo e amato fratello,<br />

Sono con le tue due lettere a mano giuntemi oggi tutte e due, una del 21 e l’altra<br />

del 23. Sto benino, l’influenza che ho avuto senza febbre si è svolta tutta con dolori<br />

alla gola, all’orecchio destro e un po’ di tosse. Lunedì 19 andai dall’Avv.to Del Giudice e<br />

da Chiavaro, non trovando il secondo mi fermai in casa del primo ad aspettarlo. Tu sai<br />

quella casa com’è fredda e ivi presi questa specie d’influenza. Ma non angustiarti per questo,<br />

sto benino e fra tre giorni uscirò al mio solito. Venerina e Adelgisa, i miei due medici,<br />

mi hanno inculcato di stare a letto, unico rimedio ai miei mali.<br />

La borsa che tu con tanto affetto mi mandasti è servita benissimo in questa<br />

occasione, fa le veci di tutto, è tanto comoda!<br />

Caro fratello, ad ogni tua lettera io ho mandato a chiamare tutte le persone a<br />

cui avrei dovuto incaricare qualche cosa, ed ho parlato anche un po’ maleducata. Tutti mi<br />

hanno assicurato che se ne fossero interessati, che t’avrebbero scritto ecct. Per la Rassegna<br />

180 tanto Dore che Spataro mi hanno ogni volta assicurato che avrebbero parlato alla<br />

178 In calce alla lettera della baronessa Di Giura.<br />

179 Lettera.<br />

180 Si tratta della «Rassegna nazionale», rivista curata da Roberto Palmarocchi su cui <strong>Sturzo</strong> scrisse nel<br />

febbraio (a. XLVI, pp. 3-16) un articolo dal titolo Per lo studio di un fenomeno etico-psicologico. «In questo suo<br />

celebre intervento <strong>Sturzo</strong> investiga il fenomeno dell’adesione morale (che comportasse o meno anche adesione<br />

86


Signorina e t’avrebbero fatto spedire i fascicoli. A me non viene più a verso di andare al<br />

Partito e passare in mezzo a tutti quei carabinieri 181. Ma se non fossi stata rassicurata da<br />

loro ci sarei andata!<br />

Non ti parlo di Mangano, sono otto giorni che lo mando a chiamare e non viene.<br />

Ma son sicura che non viene perché non ha fatto ancora nulla. Sarà perché hanno<br />

avuto il Popolo sempre sequestrato, sarà per tutte le preoccupazioni, io non so, ma credimi<br />

che mi s’è stancata la pazienza… mentre tu credi che io non ti capisco… Caro, io ti comprendo<br />

e se ti dico che mi sono interessata di tutto devi crederlo e come! ma non dipendono<br />

da me obbligarli.<br />

Grazie del golf, e lo credo che sarà carino! Per la pelliccia io te lo scrissi pei<br />

ribassi che ci potevano essere, non per altro; vedremo quel che scrive la Signora. La dogana<br />

si deve pagare sì, solamente se se lo può indossare qualcuno allora va esente. Certo che<br />

se io potessi avere una giacca di 85 centimetri di Petigris Zabel ovvero di Rat Lautre ma<br />

vero per £ 2.000, mentre qui costano £ 7.500 lo piglierei, conviene sempre.<br />

Stai sicuro in quanto a me per gli indirizzi, io prima di te l’ho tanto raccomandato,<br />

ma vedo che non mi danno ascolto. Sono 6 giorni che aspettiamo una qualche lettera<br />

per inviartela, ma nessuno s’incomoda portarla… e quindi abbiamo tardato scriverti<br />

fino a oggi. Immagino la tua preoccupazione ed angustie, tantoppiù che da lontano le<br />

cose si ingrandiscono.<br />

Noi, grazie a Dio, stiamo tranquilli, nessuno ci ha disturbati. Intanto la tua<br />

lontananza ogni giorno riesce più dura per me; sono già tre mesi compiti, e mi son sembrati<br />

tre secoli. Quando verrà il sospirato giorno? Io non lo vedo vicino e mi addoloro…Tutti<br />

i tuoi amici hanno regolarmente ricevuto le tue incluso Gilardoni. Spataro ti ha<br />

già scritto, così mi disse venerdì, e così a quest’ora l’avrai ricevuta. Per Bianco gli ho parlato<br />

parecchie volte e con tanto interesse, ma vedo solo che si stringe nelle spalle, mentre<br />

che se in questo momento dessero un’altra tonalità al giornale farebbero molto meglio.<br />

Vi sarebbe ancora l’appartamento di via Cola di Rienzo angolo Via Fabio Massimo,<br />

sotto di dove sta Spataro per £ 125.000 da doversi aggiustare con altri 50.000.<br />

Basta, io sto sempre a pensare per la casa e vorrei prima della tua venuta combinare,<br />

anche perché con tutti questi movimenti i soldi sono sicuri? Quasi quasi sarebbe meglio<br />

mandarli costà non ti pare?<br />

Non credo che sia un pensiero strano. A momenti ho parlato con Gilardoni, ti<br />

scriverà domani. De Gasperi è a Trento e come torna gli darò la tua. La Sig.ra Belloni ti<br />

ossequia, contenta di poter fare questo piccolo regalo delle lettere. T’abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 66)<br />

politica) al regime fascista da parte di una non spregevole schiera di individui, riconosciuti nella vita pubblica<br />

come in quella privata per l’elevato sentire ed i solidi valori morali» (Bibliografia degli scritti di e su <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>,<br />

a cura di G. Cassiani, V. De Marco, G. Malgeri, Gangemi, Roma 2001, p. 81).<br />

181 Gli scriveva Gilardoni il 27 febbraio ’25: «… Le copie sequestrate del Popolo sono distrutte. Nella<br />

tipografia vi sono dieci carabinieri due guardie e un commissario sempre presenti» (in L. <strong>Sturzo</strong>, Scritti inediti,<br />

II, p. 25).<br />

87


123.<br />

Roma, 28 gennaio 1925 182<br />

Caro Gigi,<br />

Sto bene, il mal di gola è passato e anche il male all’orecchio, una forma<br />

influenzale che tutti soffrono. Io non ho avuto febbre; il Dottor Punzi ti ringrazia e ti<br />

saluta. Ancora non ho potuto parlare con Monsignore. Egli non viene ed io non sono<br />

uscita. L’articolo l’ho dato a Peppino S. per lasciarlo subito alla Sig.ra della R[edazione],<br />

incaricando Dore per la correzione. A quest’altro ho raccomandato quanto mi hai scritto<br />

pei libri e dice che te li ha spediti. Il Comm. da molti giorni è a Milano e dice che starà<br />

molto. Per tutt’altro ti ho scritto l’altro giorno, oggi è per darti mie notizie che come vedi<br />

son buone. Aspetto il golf col primo comodo.<br />

Non so se la Signora Oliva ha ricevuto i mandarini che ho fatto spedire da Caltagirone<br />

e dice che erano buonissimi. Spero che arrivino in buone condizioni. Ricevi<br />

sempre il pacchetto coi giornali?<br />

Ti sei divertito a Oxford? Qui il tempo è mite e temo che avremo una primavera<br />

fredda. Gli amici che in questi giorni ho visto ti salutano. Le Sig. Venerina, Amerigo,<br />

Adelgisa tutti ti ossequiano. Il Barone e la Baronessa Di Giura ti salutano. Giovanni è in<br />

viaggio di ritorno.<br />

Abbraccioti affettuosamente, aff.ma<br />

124.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 65)<br />

[Roma, gennaio 1925] 183<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo a momenti la tua tanto affettuosa lettera e godo che stai bene. Figurati<br />

se anch’io vorrei mettermi a posto trovando una casa, ma con tutti i requisiti come la<br />

vogliamo non si arriva a capo. Quella di via M. Dionigi non l’ho presa per le quattro stanze,<br />

e le migliori, a tramontana, ed è stata venduta per £ 150.000. Il villino sarebbe a Piazza<br />

Libertà, vedremo un po’ se posso riuscire, in mano ce l’ha la Baronessa Penna.<br />

Non ricevi giornali perché sequestrati da 5 giorni… Per me non ti preoccupare<br />

che sto bene. In questo momento non saprei cosa dirti di comprare, ci penserò vedendo<br />

qui i prezzi anche ribassati.<br />

88<br />

182 Cartolina postale.<br />

183 Lettera.


Ti sto sempre vicino col pensiero e col cuore, mentre tutti gli amici ti salutano,<br />

io t’abbraccio, aff.ma<br />

125.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 51)<br />

Roma, 2 febbraio 1925 184<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua cartolina del 29, la lettera del 28. Con piacere sento che stai bene<br />

e il raffreddore quasi scomparso. Il Comm. Ceccato mi ha dato le tue buone nuove e mi<br />

ha portato il golf che mi è tanto piaciuto. Mi sta a meraviglia! Grazie del pensiero affettuoso<br />

e del tuo buon gusto.<br />

Ieri ho ricevuto una gentilissima lettera della Sig. T. alla quale risponderò domani.<br />

Penso però di smettere l’idea della pelliccia, ormai siamo agli sgoccioli dell’inverno.<br />

Io sto completamente guarita, anche Mario è stato raffreddato e con forti dolori<br />

di gola, ma ora sta bene. È proprio un influsso di aria. Ti scriverò una lunga lettera in questi<br />

giorni, ora ti ricordo di fare arrivare il 14 del c.m. un telegramma di auguri al fratello<br />

della Signora La Rosa, Sig. Gioacchino Salomone, Mistretta, che in quel giorno sposa.<br />

Ti abbraccio, aff.ma<br />

A Spataro col primo del mese è nato un maschio.<br />

126.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 69)<br />

Roma, 5 febbraio 1925 185<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua ultima cartolina del primo febbraio, mentre come ti avevo<br />

scritto avevo ricevuto per mezzo del Comm. Ceccato il plico e il golf di cui ti ringrazio<br />

tanto tanto. Mi vuoi dire quanto hai speso che te li mando, e se vuoi altre somme? Per la<br />

pelliccia ho risposto di no; un altro anno se Iddio vuole me la farò qui, a tempo propizio<br />

però.<br />

184 Cartolina postale.<br />

185 Lettera.<br />

89


Qui sole perenne, un po’ di freddo la mattina per chi esce presto, ma al sole tutto<br />

riesce insopportabile e pesante. Sto bene come ti ho scritto nell’ultima cartolina.<br />

Di Mangano posso dirti che non è venuto e né vuol venire; a Spataro sembra<br />

che il Mangano attraversi un periodo di forte nevrastenia che non gli permette di far null’altro<br />

che passeggiare e non dar retta a nessuno. Non ha scritto nulla e né si può sperare.<br />

Poi a tutti gl’altri, come ti ho scritto, ho parlato e tutti mi hanno assicurato di<br />

far quanto desideri. De Gasperi è su a Trento, forse perché a giorni la moglie deve sgravare.<br />

A Donati 186 è morto il bambino di otto anni, Guidarello, di difterite: io ho fatto un<br />

telegramma di città per condoglianze. Il Comm. Belloni da tanto che è a Milano, forse<br />

tornerà fra una settimana. Bada a che a lui vengono aperte le lettere, almeno così sembra<br />

dalle lettere del marito alla Signora, parlo delle sue corrispondenze anche, quindi non gli<br />

scrivere direttamente.<br />

Non sono andata a vedere l’appartamento di Coccia perché speravo di trovare<br />

meglio. Cametti non ha più appartamenti da vendere, solo uno, a primo piano e di 4<br />

camere bagno e cucina. Il terzo piano che sarebbe il migliore se lo è riserbato per lui e<br />

famiglia. Ora si venderebbe del terreno comunale, a lotti, tra Via Veneto e S. Basilio oltre<br />

un altro da privati nella salita Francesco Crispi, attaccati ad un convento, punti centralissimi<br />

e quindi costo di terreno oltre le 700mila. Con Fattarappa abbiamo fatto il conto<br />

che facendo 5 piani la spesa si ridurrebbe a £ 23.000 o 25.000 a vano. Quindi per noi 10<br />

vani verrebbero a costare 250.000, quanto costerebbe da Coccia e saremmo nel cuore della<br />

città.<br />

Io ho scritto a Michelino il quale l’altro giorno scrivendomi ti ossequia tanto,<br />

tanto. Paolo quest’anno studia e sta contento, anche lui ti ossequia. Tu che ne dici? B.ni<br />

dovrebbe dire sul serio altrimenti non si fa nulla. Che bei boschi sono quelli vicino Londra!<br />

Peccato che li abbandonasti così presto, tanto il mondo sempre va lo stesso, mentre<br />

tu hai perduto di respirare aria balsamica.<br />

Ma tu quando verrai, caro fratello? Come mi è dolorosa la tua lontananza! Trovo<br />

che la mia vita non ha più scopo e lo stare a Roma mi è penoso. Intanto Adelgisa per<br />

pressioni di Umberto vuole decidere di sposare per Pasqua ed io debbo cercare fin da ora<br />

una cameriera. Di questi tempi a chi si ficca in casa? vorrei farmi venire Rosa, tu che ne<br />

dici? io intanto cercherò qui, poi vedremo.<br />

Lei poveretta avrebbe voluto aspettare la tua venuta, ma il tempo pare che sia<br />

lungo, come fare? Se poi veramente tu devi stare ancora a lungo, ed io vado a Caltagirone<br />

allora non cerco pensando di lasciarla in casa durante la nostra assenza. Vorrei il tuo pensiero<br />

e spero che mi scriverai su ciò. Senti, scrivi a Barletta G. se puoi o no accettare l’invito<br />

di tenere a cresima Guido; ha ragione di lagnarsi non rispondendoli. Tanto meglio se<br />

non vuoi e non puoi per ragioni superiori rispondi di no. Giovanni Gambi che ti saluta,<br />

ha mandato un gattino bianco e nero, un amore!” Svelto, intelligente, lo chiamo Mineto.<br />

186 Giuseppe Donati (1889-1931) aderì al movimento murriano e fu tra i più convinti sostenitori delle<br />

battaglie portate avanti agli inizi del ‘900 dai cattolici democratici nel campo sociale, politico ed economico<br />

nell’ambito della Lega Democratica Nazionale. Si avvicinò al partito popolare in occasione delle elezioni del<br />

’21. Fu lui a fondare «Il Popolo». Nel 1925 dovette prendere, come già <strong>Sturzo</strong>, la via dell’esilio parigino dove<br />

si spense a 43 anni nell’agosto 1931. Cfr. G. Ignesti, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 181-190.<br />

90


Chi sa se sono arrivati i manderini alla Signora Crespi? E in quali condizioni, spero buone.<br />

Salutamela tanto. Venerina, suo nipote, Adelgisa, le Amerigo tutti ti ossequiano.<br />

Senti, ad aprile viene costà la Dottoressa Montessori col nipote, forse anche<br />

Elda e Valentina, come mi piacerebbe venire anch’io! Che ne pensi? Fra quindici giorni<br />

verranno Carmelina Gravina e le figliuole per passare qui due mesetti; anche la Signora<br />

La Rosa e l’Onorevole per l’apertura della Camera. Compagnia non ne manca, ma mi<br />

manca la tua ed è tutto. Abbraccioti con affetto<br />

Nelina<br />

P. S. A momenti ricevo la tua con acclusi tanti scritti che subito mando a destinazione.<br />

Farò quanto tu dici per la Rassegna. Ho ricevuto la fotografia che è riuscita bene;<br />

ringrazia per me la Signora tanto gentile. Mi sembri sciupato, non è vero?, era forse l’effetto<br />

del vento. Bada che vi è una censura e una specie di spionaggio per tutte le persone<br />

che vanno al Partito, al Popolo, che scrivono a te e che tengono amicizia con noi. Altro<br />

che tempi dell’Inquisizione! Petrocchi teme di perdere il posto al Ministero e quindi si<br />

mantiene un po’ a parte. Egli mi ha detto ciò e ti ossequia caramente.<br />

Non mi mandare plichi troppo grossi uniti a lettere interessanti, potrebbero<br />

dare sospetti.<br />

(f. 257, c. 72)<br />

127.<br />

Roma, 7 febbraio 1925 187<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua lettera con dentro una tua istantanea che mi è sembrato di<br />

vedere il caro babbo, di santa memoria. Quanto l’assomigli! Mi pare di vederti un po’<br />

dimagrito, sarà forse l’effetto del vento. Io sto bene e ti scriverò più a lungo dandoti notizie<br />

della Rassegna Nazionale spero oggi. Ho risposto per la pelliccia negativamente. Che<br />

bei boschi vi sono da coteste parti! Peccato che tu li lasciasti così presto; potevi rimanere a<br />

respirare l’aria balsamica di luoghi sì deliziosi.<br />

Oggi il tempo pare un po’ verso la pioggia, ma per due mesi abbiamo avuto primavera.<br />

Tutti ti salutano, a quest’ora saprai che al carissimo Donati è morto il bambino<br />

Guidarello, di difterite. La Signora Della Rosa è ammalata quindi tarda a darti notizie.<br />

Dammi sempre tue notizie quando sei in giro e guardati dal raffreddore. Un abbraccio<br />

187 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 73)<br />

91


128.<br />

[Roma, 10/16 febbraio 1925] 188<br />

Carissimo fratello,<br />

Le visitine del Comm. Ceccato, tanto un’esimia persona, mi son tornate assai<br />

gradite, esse mi hanno fatto un po’, per un momento gustare la tua presenza attraverso<br />

l’amicizia e i buoni rapporti che hai con lui. Io sto bene, come ti potrà assicurare lo stesso<br />

Commendatore e desidero che di te sia lo stesso. Come sto in pena per l’epidemia dell’influenza<br />

(spagnuola benigna) che imperversa costà. Guardati caro fratello da fartela contaggiare.<br />

Sei stato in Irlanda? ti è piaciuta?<br />

Il giorno 7 ti ho spedito all’indirizzo di Paris una lettera mia e del Comm. Del<br />

Giudice, li hai ricevute? Spero di sì e dimmi semplicemente, ho ricevuta quella del 7.<br />

Rispondimi sul da fare per la casa di via Ripetta, come ti ho scritto nella mia ultima. Poi me<br />

ne propongono una vicino Piazza d’Armi e lungo Tevere Michelangelo 12 vani per £ 250,<br />

vicino il ponte che dovranno costruire. Ma è troppo lontano da quelle parti! Non è vero?<br />

Coccia mi ha detto che appena torna da Torino mi avviserà per rivedere l’appartamento.<br />

In quello di v. Ripetta vi entrerebbe pure Belloni e forse Michele, sarebbe<br />

bello assai. A Fattarappa hanno proposto il detto affare cioè di comprare per un milione e<br />

300.000 lire la casa dell’angolo con quelle casette, l’affare che avea in mano Spigarelli.<br />

Al momento ricevo la lettera che era fra quelle del Barone Di Giura, i quali tanto<br />

ti ossequiano. Spero che la raccomandata mandata per la via di Parigi e per mezzo della<br />

Sig. Belloni la riceverai. Queste aspetteranno te in casa del Comm. Ceccato.<br />

Venerina ti ossequia, le Signorine Amerigo, la Contessa Baldi, Chiavaro da cui<br />

sono stata stamane. Lui pel momento non può far nulla poiché il gabinetto non è ancora<br />

pronto. La mola che trema la posso tirare da me, dice lui, e bisogna che aspetti fino ad<br />

aprile, che spera avere tutto pronto.<br />

Abbraccioti caramente, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Andrò io in casa di Ruffo a farmi dare il famoso indirizzo che parecchie<br />

volte mi ha detto che l’avrebbe mandato. Veramente i Ruffo con me non si fanno vivi. Per<br />

l’appartamento lì non può più essere, poiché non possono fare più di tre piani e sono i<br />

due impegnati e il terzo che sarebbe il più bello e meno umido lo prende lo stesso Cametti<br />

e famiglia. A me via Ripetta piace tanto almeno siamo in mezzo. Io godo che tu ti<br />

distrai e apprendi tante belle cose; sono egoista quando dico che non posso più stare da te<br />

lungi e mi perdonerai. Profitta di questo tempo e conservati in salute.<br />

(f. 257, c. 74)<br />

92<br />

188 Lettera.


129.<br />

Roma, 16 febbraio 1925 189<br />

Caro Gigi,<br />

due paroline per darti mie nuove e chiedere le tue; spero che mi scriverai subito<br />

appena arrivato a Londra giacché sto in pena pel tuo viaggio col tempo così brutto. Qui<br />

vento forte e un po’ di acqua. Spero che avrai ricevuto le mie lettere e le notizie per mezzo<br />

del Comm. Ceccato. Ho ricevuto finalmente la tua del 6 febbraio e una sola cartolina da<br />

Dublino, troppo poco! Otto giorni senza notizie, caro fratello perché la tua cartolina ultima<br />

è del giorno 9 e nulla più fino il 17. Intanto queste li imbuco e spero che ti trovo già<br />

tornato alla tua dimora.<br />

Monsignore scrive che ha avuto un po’ di influenza, ma che ora sta bene. Gli<br />

amici tutti ti ossequiano, io t’abbraccio affettuosamente<br />

130.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 79)<br />

Roma, 19 febbraio 1925 190<br />

Caro Gigi,<br />

L’altro ieri ricevei la cartolina da Dublino e il giornale con la tua fotografia.<br />

Grazie mille, carissimo fratello, mentre la tua lontananza ormai mi è di martirio. Stamane<br />

19 ricevo la tua lettera e leggo quanto mi scrivi sulla mia venuta, farò come tu dici.<br />

A me pare che ho risposto su tutto per quanto non l’abbia numerato. Per la<br />

Rassegna finalmente posso dirti che per mezzo di Spataro ho saputo che l’articolo di Crespi<br />

si pubblicherà nel numero di febbraio, e poi per i mesi di marzo e aprile se gli mandi<br />

materiali gli farai piacere. Mangano non l’ho visto, né vuol venire. La Signora Navi ti scriverà,<br />

sabato sono da lei a pranzo. Con l’avvocato Coccia spero di parlare domani e se è<br />

possibile fare tutto presto. Certo che è meglio fare così, come io da un pezzo dico, ma<br />

temo che lui non voglia.<br />

Godo che stai bene, mi duole per la piccola sofferenza che hai, temo che siano<br />

le cose dolci, i the ecct. Che costà se ne fa abbuso. Io sto bene, Mario mi scrive che ha<br />

avuto l’influenza e che poi non si è nemmeno potuto applicare a vedere certe carte di affari,<br />

ma ora sta bene. Son sicura che andrò io prima di lui per vederci, perché pare che non<br />

voglia venire qui per ora.<br />

189 Cartolina postale.<br />

190 Lettera.<br />

93


Il Barone e la Baronessa Di Giura ti ossequiano. Suo figlio scrive che ti ha scritto<br />

tre o quattro volte dacché sta fuori e tu non gli hai mai risposto. Lui ti ringrazia del<br />

libro che finalmente io feci legare e mandai. Sta per venire ma senza ancora sposare, nei<br />

primi di Marzo si mette in viaggio e tu pregherai per lui.<br />

Che dirti, caro? vorrei avere le ali per volare a te, mentre mi devo contentare di<br />

starti sempre vicina col pensiero e col cuore. Tutti ti ossequiano. Tua<br />

131.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 81)<br />

Roma, 24 febbraio 1925 191<br />

Caro fratello,<br />

ricevo ieri la tua del 18 a momenti che io tornavo a casa e avevo comperato queste<br />

belle cartoline, così la prima a te. Spero che la nuova dimora sia buona e il cambiamento<br />

non ti avesse a nuocere 192. Subito ho fatto le tue commissioni. Lorenzo ti ossequia. Adelgisa<br />

ti ringrazia dei giornali e ti ossequia. Venerina sta bene e ti ossequia, come anche i Pisciotta,<br />

che sono felici di trovarsi tutti riuniti e a posto. Petrocchi ti ossequia. Io t’abbraccio<br />

132.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 82)<br />

Roma, 25 febbraio 1925 193<br />

Caro Gigi,<br />

Ti ho spedito una cartolina appena ricevute le tue 18 e 21. Come ti ho scritto,<br />

ho ricevuto tutte le tue colle date che mi hai scritto, ma siccome qualche volta tardano<br />

troppo, io, che la tua assenza mi tiene sempre un po’ nervosa, facilmente mi disturba, ma<br />

appena ricevo le tue torno tranquilla. Mi compatirai, son sicura, ma l’affetto colla lontananza<br />

cresce, e il dolore di star l’una lontana dall’altro aumenta.<br />

191 Cartolina postale illustrata. Dal 24 febbraio 1925 al 27 settembre 1926 l’indirizzo di <strong>Sturzo</strong> a Londra<br />

fu il seguente: St. Mary’s Priores 264, Fulham Road.<br />

192 <strong>Sturzo</strong> lasciò gli Oblati di San Carlo e si trasferì presso i Serviti vicino la casa dei Crespi.<br />

193 In coda ad una lettera dell’Associazione Italiana per la Protezione Sociale dei Lavoratori che chiedeva<br />

a <strong>Sturzo</strong> la quota sociale per il 1925.<br />

94


C’è qui Michelino che ti saluta, come fa la famiglia; mi colmano di gentilezze.<br />

Stiamo girando per case. Ancora non ho potuto vedere quella di Coccia, lui sempre in<br />

giro. Poi, quello sarà l’ultimo appiglio, giacché senza ascensore, senza portiere, sono<br />

inconvenienti, non ti pare? A Lungo Tevere Michelangelo non vi è casa, se ne deve fabbricare<br />

una a Piazza Martiri di Belfiore, che andando da Lungo Tevere M. si arriva presto,<br />

ma è troppo giù e quartieri così e così.<br />

Intanto Briuccia mi dice che quel Largo di Piazza Adriana l’ha comperato la<br />

Società ove entra Spigarelli per fare due grandi stabili di lusso. Mi deve dire se è possibile<br />

entrarvi e vi sta lavorando Michele. Certo che con lui si fa bene perché è molto circospetto.<br />

Poi c’è capitato un villinetto a quattro piani, sei camere ogni piano, angolo Via Crescenzio<br />

e Varrone, vuol dire giù giù. A Michele piacerebbe perché tutta al sole, vedremo.<br />

Domani ti scriverò e risponderò a quanto desideri, oggi è solo per questo. Ti abbraccio<br />

133.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 83)<br />

Roma, 27 febbraio 1925 194<br />

Caro Gigi,<br />

Questa te la porta il genero dell’Onorevole Gilardoni. A momenti mi arriva la<br />

tua del 24. Sento con piacere che stai bene e che hai in mente di girare. Finché stai bene<br />

ed hai con chi fare cotesti giri divertiti e apprendi. Certo a me stare lontano da te mi riesce<br />

doloroso e vorrei che questi sacrificii nostri tornassero a bene prima per le nostre anime,<br />

e poi per la nostra Italia. In questi giorni che l’influenza mi ha lasciato indebolita ed<br />

ho avuto un esaurimento nervoso, mi ha fatta più impressione la tua lontananza; ma ora<br />

che sto bene, come ti può assicurare il genero di Gilardoni, mi rassegno più facilmente.<br />

Il Dottor Punzi mi ha fatto incominciare una cura di clicero fosfato e stricnina<br />

per tonizzare un po’ lo stomaco per l’acidità che soffro. Per la casa: ci sarebbe un appartamento<br />

quello nobile in Piazza Libertà n. 13 dove abita la Giustini Bandini. Per quanto<br />

tramontana e ponente, a me piacerebbe il posto, la scala, tutto, tu che ne dici? Devo<br />

andarlo a vedere oggi e vedremo. Coccia ancora non è tornato da Milano e quindi non ho<br />

visto l’appartamento, ma senza ascensore è noioso e senza portiere!<br />

Michelino ti saluta con tanto affetto, manderò le accluse lettere a destinazione.<br />

Dore mi ha assicurato che l’articolo di Crespi sul libro di Mario esce in febbraio e lui ha<br />

corretto le bozze. Per Bianco Spataro mi ha detto che dovevano avere un abboccamento,<br />

poi non so più nulla, poiché non ho visto nessuno, per telefono mi annoio.<br />

Per la casa di P. Libertà 13 se mi piace posso prenderlo? Telegrafa, magari, sta bene,<br />

sono 17 camere con tutti gli accessori per due appartamenti e ne vogliono 450.000. Se è pos-<br />

194 Lettera su carta intestata “Prof. Don <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>…”.<br />

95


sibile si prenderebbe con Michelino, se no io sceglierei il quarto che guarda Via Federico Cesi<br />

ponente, con un balcone in piazza. Basta, io prima che parto vorrei impegnarmi.<br />

Non hai bisogno di nulla? Non so se il genero di Gilardoni accetta di portarti<br />

un pacchetto di arance della Bassa, quest’anno una meraviglia! I manderini arrivarono poi<br />

a Crespi? Potevano smarrirsi.<br />

Per l’appartamento del n. 13 mi telefonano a momenti che non si può vedere<br />

oggi ma lunedì 2 marzo. Spero che non sia una scusa e servirebbe ad un altro. Io penso<br />

che un appartamento in uno stabile è meglio che in un villino e poi in quel punto! Temo<br />

che non vi riesco. Basta, ti terrò sempre informato. Stai tranquillo per me perché sto bene<br />

ed attorniata di tanto affetto e cura. T’abbraccio vivamente, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. Tacchi Venturi ha la polmonite; io dico, che se ne vada in Paradiso!<br />

(f. 257, c. 85)<br />

134.<br />

Roma, 4 marzo 1925 195<br />

Caro Gigino,<br />

Oggi otto giorni dalla data dell’ultima tua del 24 e aspettavo ricevere tue notizie<br />

tantoppiù che hai cambiato casa. Spero domattina ricevere una tua e con buone notizie.<br />

Io sto bene con Michelino abbiamo girato senza conclusioni ancora, quella del 13<br />

non ho avuto più risposta come prevedevo. Resto sempre a vedere l’avv. Coccia, vedremo.<br />

Abbraccioti, aff.ma<br />

135.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 87)<br />

Roma, 7 marzo 1925 196<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuta le tue, una del primo e l’altra del 4 marzo. Godo leggere che stai<br />

bene e che gli amici ti hanno trovato bene; non vedo l’ora di parlare con l’Onorevole<br />

96<br />

195 Cartolina illustrata.<br />

196 Lettera.


Baranzini 197. Io sto bene, la cura mi giova ma più di tutto le cure delle amiche. La Baronessa<br />

Di Giura mi ha voluto a pranzo quasi tutta la settimana; ogni tanto vado dai Belloni.<br />

Tutti ti salutano affettuosamente. Rispondo categoricamente alle tue lettere.<br />

Quella del primo: 1) Domani manderò la lettera e i denari all’Opera degli<br />

Orfani; 2) Subito mandai la lettera anzi consegnai io stessa a Colombi; 3) Ho mandato a<br />

dire a De Gasperi di scriverti, però lui non vi è stato e passerà altri due giorni a Napoli; 4)<br />

Spataro lo stesso perché è con lui a Napoli ed è stato a Milano; 5) Per la casa del n. 13 non<br />

è tornato più nessuno e sono dolente di perderla. Per quella Crescenzio angolo Varrone,<br />

non è da parlarne perché villino piccolo, scala oscura e senza ascensore. Resta quella di<br />

Coccia che sono andato a rivedere e mi piace, per quanto sia il primo piano. Ma lì pazienza<br />

se non vi è ascensore. Di prezzo io non ne ho parlato, non so se è più disposto a cederla<br />

per quanto si era stabilito. Ad ogni modo mi ha detto che se noi lo vogliamo anche in<br />

affitto, dobbiamo dircelo ora per poter fare andare l’inquilino all’ultimo di dicembre. Tu<br />

che ne dici? Di meglio io ancora non trovo. Michelino è partito stanco di cercare e non<br />

trovare.<br />

Belloni è ancora a Milano, viene ogni tanto ma non conclude nulla. Mi duole<br />

che i manderini non siano arrivati alla Sig.ra Crespi, peccato dopo averli spediti. Domani<br />

vado a sentire il Mosè di Perosi 198; ho invitata Carmelina Gravina e figliuola, dopo le tante<br />

gentilezze fattemi ho dovuto disobbligarmi. Venerina, le Amerigo, Adelgisa ti ossequiano,<br />

io t’abbraccio con vivo affetto, aff.ma<br />

136.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 91)<br />

Roma, 10 marzo 1925 199<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la cartolina coi saluti anche di Baranzini che non vedo l’ora di rivedere.<br />

Godo che stai bene, come ti assicuro di me. Monsignore mi scrive che verrà dopo<br />

Pasqua, dunque se tu credi di dover concludere per l’appartamento dell’Avv. C. faremo<br />

tutto, anche col piacere di Mario. Nessuno mi ha mandato scritti, per quanto io l’abbia<br />

pregati. Unisco alla mia questa di Parigi.<br />

197 Arturo Baranzini (1875-1937), deputato popolare di Como. «Nell’estate del ’24, il Baranzini si adoprò<br />

notevolmente, insieme al barone Rinaldini, per salvare l’incolumità personale di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, seriamente<br />

minacciata dagli atteggiamenti intimidatori dei fascisti, ed in particolare del giornale «L’Impero» che, nel<br />

numero del 1° agosto 1924, aveva scritto che, dopo Matteotti, sarebbero dovuti sparire dalla circolazione<br />

<strong>Sturzo</strong> ed Albertini» (Miscellanea londinese, I, (Anni 1925-1930), Zanichelli, Bologna 1965, nota 1 di p. 16).<br />

198 Lorenzo Perosi (1872-1956), insigne maestro della Cappella Sistina, autore di numerosi oratori.<br />

199 Lettera.<br />

97


Ho scritto a D. Ciccio Piazza 200 di passare £ 100 a Monsignor Mineo, ho mandato<br />

£ 25 alla chiesa di S. Agata che hanno ristaurata. Domenica con Carmelina Gravina<br />

e le figliuole fummo al Costanzi a sentire il Mosè di Perosi: io credevo che ci fosse anche<br />

la scena invece semplice oratoria. Per quanto la musica è bella assai, mi pentii d’invitare<br />

quelli per la sola musica; chi non è educato a sentirla non può gustarla.<br />

Basta, ti ossequiano tanto; loro sono dalle Suore del Cenacolo. Quel certo Rodiano<br />

Stefano di Lecce ha voluto il tuo indirizzo per spedirti della marmellata credo, io ho dato<br />

quello della Sig. Rita, così il pacco spero sia più fortunato dei miei manderini, peccato!<br />

Salutamela, mentre Venerina e Adelgisa ti ossequiano, io t’abbraccio fortemente<br />

137.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 93)<br />

[Roma, 14 marzo 1925] 201<br />

Gigino caro,<br />

Due paroline per dirti che ho ricevuto tutte le lettere colle date che tu mi hai<br />

scritto. Mi perdonerai se tante volte nel ritardo delle medesime io scrivo prima e dico che<br />

non ho ricevuto tue lettere. Io vorrei leggerti ogni giorno. Godo delle notizie che ho ricevuto<br />

per mezzo dell’On. Baranzini. Egli non mi trovò in casa perché era ora della predica,<br />

ma lasciò tutte le tue notizie. Qui freddo in questi giorni, però io sto bene. Venerina è<br />

ancora con me. La Gravina ti ossequia e insieme cerchiamo case. La Rosa forse è ancora<br />

in Sicilia, non mi ha scritto, però io ho scritto. Abbraccioti<br />

138.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 95)<br />

Roma, 16 marzo 1925 202<br />

Caro Gigi,<br />

Due parole in fretta; mi capitano degli appartamenti in altri punti della città,<br />

come a dire, uno di fronte al ministero dell’Industria e Commercio, un altro vicino la Sta-<br />

200 Francesco Piazza era l’uomo di fiducia della famiglia <strong>Sturzo</strong> soprattutto nell’amministrazione delle<br />

proprietà.<br />

201 Cartolina illustrata.<br />

202 Lettera.<br />

98


zione, Corso Vittorio Emanuele sopra Peyron. Io non so se questi punti possano piacerti<br />

e quindi non posso rispondere.<br />

Tu intanto dimmi dal più al meno quali sono i punti più preferiti, stante che da<br />

queste parti non si trova, e così io potrò regolarmi. Il prezzo per 8 o 9 camere e accessori si<br />

batte sulle 270-300.000. Ti scriverò più a lungo un altro giorno, mentre ti assicuro che<br />

sto bene. Venerina trova il prezzo che vorrebbe far lei. Intanto venendo Monsignore lei<br />

vuole andar via: ti ossequiano tanto tanto. Abbraccioti, aff.ma<br />

139.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 96)<br />

Roma, 18 marzo 1925 203<br />

Ti spedisco le presenti; l’altro ieri ti ho scritto per le case, vi sarebbe un 5° piano<br />

in via XX Settembre di fronte al M. Industria e Commercio, oltre vi è un sesto piano,<br />

quindi non sarebbe l’ultimo. 8 camere bagno cucina. Ci domanda 280.000 troppo… a te<br />

piace quel posto? Rispondimi a giro di posta, urgente, io parlo con Briuccia. Sto bene,<br />

t’abbraccio<br />

140.<br />

Nelina<br />

(f. 290, c. 100)<br />

Roma, 22 marzo 1925 204<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua cartolina e mi affretto a rispondere. Dal tuo parlare vedo che non<br />

hai ricevuto una mia ove ti parlava della casa Coccia. Non ricordo più la data e non penso<br />

ove te la indirizzai, ma ad ogni modo nulla da preoccupare se si è perduta. Godo che stai<br />

bene come ti assicuro di me, però dal parlare di Staderini apprendo che proprio bene non<br />

devi stare o meglio mi ha fatto comprendere che ti ha trovato di buon umore, ma più invecchiatello,<br />

vuol dire forse più magro e più bianco! Mentre capelli bianchi ne avevi poco.<br />

Basta, anche a me troverai più bianca, quest’inverno con la lontananza ci ha<br />

invecchiati. Venerina cerca per conto suo e se trova va via col primo di aprile o dopo<br />

203 In calce ad una lettera di Giuseppe Spataro.<br />

204 Lettera.<br />

99


Pasqua, potrebbe rimanere anche con la venuta di Mario, ma non lo vuol fare, mentre<br />

Adelgisa vorrebbe sposare in luglio e rimanere fin quando vengo a trovare te. Tu che ne<br />

dici? Rispondimi il tuo parere.<br />

Hai ricevuto la lettera di Rodinò? 205 Da oggi voglio scrivere tutte le date delle<br />

mie lettere, vedo che qualcuna non ti arriva. Quella dovea portare la data del 13 forse.<br />

Carmelina, le figliuole, Umberto, D. Ciccio Piazza, D. Giacomo tutti ti ossequiano. La<br />

Baronessa e il B. Di Giura, la S. Belloni ti ossequiano. Giovanni Di Giura arriva fra<br />

domani e martedì, ha concluso definitivamente il matrimonio e starà qui due mesi, poi va<br />

in Cina ove è lo zio suo.<br />

Attendo una tua risposta; l’appartamento di fronte al M. dell’Industria è a 5°<br />

piano, non ricordo se te l’ho scritto e ne vogliono 280.000. Credo sia esposto a tramontana<br />

un po’ o volto a ponente, molta luce e aria. Peyron è già venduto, che bel sole era lì!<br />

Abbraccioti con affetto, aff.ma<br />

141.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 100)<br />

Roma, 27 marzo 1925 206<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo ieri 26 la cartolina ed ho visto quel bel giardino e immagino le casette di<br />

cemento e legno. Io qui sempre in giro per le medesime ed aspetto risposta della mia del<br />

22 spedita a Londra. Spero che te la spediranno. Oggi ricevo quella unita a quella di<br />

Palombi a cui subito ho chiamato e consegnato.<br />

Sto bene, la settimana entrante facciamo gli esercizi spirituali al Gesù e poi il<br />

Giubileo, che viene con gli esercizi ridotto a 4 visite. Prima che venga Mario è meglio che<br />

lo faccia. Michelino e la famiglia ti ossequiano, lui sta combinando per la casa. Il Barone<br />

Di Giura è arrivato, tutti ti ossequiano. Guardati dai raffreddori.<br />

100<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 101)<br />

205 Giulio Rodinò (1875-1946), fin da giovane militò nel movimento cattolico in quel di Napoli. Nel<br />

1919 aderì al PPI e fu reggente del partito insieme a Gronchi e Spataro dopo le dimissioni di <strong>Sturzo</strong> dalla<br />

segreteria politica. Dopo la decadenza dei deputati aventiniani si ritirò a vita privata, ritornando attivamente<br />

alla vita politica dopo l’8 settembre 1943. Cfr. A. Cestaro, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 549-552.<br />

206 Cartolina illustrata sped. a Parigi (Institut Catholique, Rue Cassette 24).


142.<br />

Roma, 29 marzo 1925 207<br />

Carissimo fratello,<br />

Spero che avrai ricevuto la mia cartolina scritta appena ricevuta la tua cartolina<br />

e le tue due lettere, cioè quelle del 21 e 25. Grazie di cuore, sarei potuta venire costà a<br />

riabbracciarti, caro fratello, se vi era qui La Rosa forse si poteva combinare 208. Loro sono<br />

a Mistretta, almeno ieri ho ricevuto una cartolina dalla Signora. Sto bene; qui il tempo è<br />

cattivo, grandine, freddo, acqua, ogni ben di Dio. Domani incomincio il ritiro spirituale<br />

al Gesù, io lo vado a fare lì e così faccio il S. Giubileo, che con sole quattro visite alle 4<br />

basiliche si compie.<br />

Aspetto risposta sulle varie case, hai ricevuto l’ultima diretta a Londra a Rita<br />

(del 22)? Vi sarebbe un piano nobile in via Quintino Sella angolo Flavia, un complesso di<br />

16-17 vani, e forse si potrebbe avere per 375.000. Esposizione mezzogiorno e ponente, ti<br />

piacerebbe quel posto? Io sempre cerco ai Prati, ma se non si può?<br />

Non ti raffreddare; io penso che in questi giorni a Parigi faccia freddo, come<br />

qui. Ho visto la cartolina dell’esposizione e figurati se una casetta come quella ideale piacerebbe<br />

anche a me! Che conferenze hai fatto?, come ti è sembrata Parigi? Penso ai giorni<br />

che potremo stare insieme con tanta ansia e mi annoia allontanarmi e andare giù. D’altra<br />

parte anche per gli affari è necessario, quindi vedrò, prima però debbo farmi aggiustare la<br />

bocca da Chiavaro.<br />

Ossequiami Russo 209. Il B. di Giura ti fa dire tante cose affettuose; loro spesso<br />

mi vogliono a pranzo, come anche i Belloni, che ti salutano tanto tanto. Venerina ti ossequia.<br />

Adelgisa ti bacia la mano e dimmi qualche cosa da fare sul riguardo. T’abbraccio<br />

con vivo affetto e prega per me. Aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 102)<br />

207 Lettera.<br />

208 <strong>Luigi</strong> si trovava a Parigi per tenere una importante conferenza il giorno successivo per iniziativa del<br />

Comité National d’études sociales et politiques presso l’Institut Catholique. Il titolo in italiano della conferenza<br />

era Il fascismo non può evolversi verso un regime di libertà. Cfr. il testo in L. <strong>Sturzo</strong>, Miscellanea londinese,<br />

I, cit., pp. 98-103.<br />

209 Domenico Russo (1876-1950). Fece parte nell’ambiente napoletano dei giovani democratici cristiani<br />

di ispirazione murriana. Conosceva <strong>Sturzo</strong> fin dal 1904. Nel 1919 aveva aderito al PPI. Giornalista, viveva a<br />

Parigi. Cfr. A. Cestaro, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 756.<br />

101


143.<br />

Roma, 8 aprile 1925 210<br />

Carissimo fratello,<br />

Ti ho seguito lungo i giorni passati a Parigi col pensiero e col cuore; sarei stata<br />

felice di venirti a riabbracciare, a passare con te la S. Pasqua, mentre anche questa solennità<br />

abbiamo passati tutti e quattro soli. Sia fatto il Divin volere, ma per quanto ancora?<br />

Mario mi scrive che sarebbe venuto per il 15, forse verrà perché vi è un Congresso Filosofico,<br />

poi vado un po’ giù e poi dovremo ad ogni costo vederci.<br />

Io sto benissimo, la cura di clicero fosfati e stricnina mi giova. Anche Venerina<br />

sta bene e tanto ti ossequia. Per la sera di Pasqua andrò a pranzo dal B. Di Giura che tutti<br />

ti ossequiano tanto tanto, Giovanni con le sue solite espressioni. La Sig.ra Belloni e figli ti<br />

ossequiano, le Amerigo, i Gravina; Michele ha comperato finalmente l’appartamento di<br />

Via Quintino Sella angolo V. Flavia. Un grande appartamento e con tutte le comodità,<br />

però lui è scontento, avrebbe amato di più un villino a solo o con noi.<br />

Io per quello di Piazza Libertà sto cercando di sapere tutto, di far leggere il contratto<br />

all’Avv.to, farò visitare l’appartamento e stabile all’Ingegnere, aspetterò Mario.<br />

Mentre vi sarebbe un altro sotto di quello che in Via Boezio prima della tua partenza<br />

Grassi portava o per noi o per Michele. Questo è più grande, meglio diviso e messo a<br />

nuovo molto bene; non resterebbe che mettere la mobilia e fra quattro mesi averlo. Però<br />

ne domandano 450.000 e né vi sono camere da potere affittare. Sono 8 camere, cucina,<br />

bagno, un’altra bella ritirata, la dispensuola, il posto per l’automobile e che non si può<br />

affittare. Vi è l’esanzione delle tasse ecct., esposizione eguale a quella che abitiamo. Resta<br />

ancora il villino a quattro piani di V. Crescenzio angolo Varrone. Forse come affare converrebbe<br />

se lo cedessero per £ 400.000 poiché se ne può tenere in affitto due, e due abitarli,<br />

ma manca l’ascensore ed a me sembra molto giù. È tutto abitato, l’ultimo piano<br />

però con la clausola di dover andar via se si vende, e siccome questo è stato sopraelevato<br />

da poco vi è pure l’esanzione delle tasse per 25 anni.<br />

L’amico Belloni dice di non aver fretta poiché per l’anno nuovo debbono scendere<br />

di prezzo, sarà poi vero? Tu che ne dici? Mentre viene Mario vedremo. Gigia mi scrive<br />

e mi annunzia il fidanzamento (che sarebbe il terzo) di sua figlia Concettina con Vavà<br />

La Rosa, questo era il suo ideale! Lei e tutta la famiglia ti fanno tanti auguri e ti ossequiano,<br />

sono contentissimi. D. Ciccio Piazza, D. Giacomo, Angelo Montemagno ti ossequiano<br />

e augurano la buona Pasqua.<br />

Io ti auguro ogni bene, la forza, la salute e di rivederci presto. In una spiaggia<br />

della Spagna non si spende molto? La pesetas vale molto di più del franco!<br />

Vi è costà la Dottoressa Montessori con il nipote Mario, che mi pare impiegato al<br />

Banco S. Spirito. Egli ti verrà a trovare. Ti lascio poiché oggi sono in giro per le visite del<br />

Giubileo. Ti abbraccio con vivo affetto. Dai l’accluso biglietto alla Sig.ra Crespi. Aff.ma<br />

102<br />

210 Lettera.<br />

Nelina


P. S. La Sig.ra Cingolani ha mandato coi suoi bambini una magnifica palma a<br />

te, io te la conservo. La famiglia tutta ti offre i suoi auguri e ossequi.<br />

(f. 257, c. 108)<br />

144.<br />

Roma, 14 aprile 1925 211<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevute le tue cartoline, la lettera e la fotografia portatami dall’Avv.to e il<br />

bigliettino incluso nella lettera a Belloni. Di tutto te ne ringrazio di cuore, perché vedo come<br />

mi ami sempre e come sempre mi pensi. Questo è il solo conforto in sì dura separazione.<br />

La Pasqua mercé gli amici e i parenti l’ho passata in compagnia. Il giorno di<br />

Pasqua ho compito il Giubileo e lunedì (ieri) ho fatto il precetto. Ora che son belle giornate<br />

andrò alla mostra Vaticana che ancora non ho veduta. Domenica fui all’Augusteo a sentire<br />

la bella musica di Perosi, Salmo II, Salmo VI e il Transitus Animae. Tutto bello assai ed eseguito<br />

molto bene sotto la direzione di Molinari. Ti saluta Pretocchi che siede vicino a me.<br />

La sera di Pasqua mi vollero i Di Giura che ti fanno dire tante e tante cose. Tu<br />

mandagli una cartolina almeno. Per le case ancora non ho fatto nulla. Quella di P. Libertà<br />

la vedo difficile per l’affare di mandar via l’inquilino. Mi dicono di una in Via delle<br />

Finanze, vedremo. Michelino ha comperato quella di Via Quintino Sella e Flavia, un bell’appartamento.<br />

Mario non viene più, mi ha scritto, a fine maggio vado io, mentre tu decidi per<br />

dove passare un mesetto in compagnia. Certo che venire a Parigi ora sarebbe stato bello,<br />

ma tu sempre occupato, mentre dobbiamo stare assieme tranquilli. E se venisse pure<br />

Mario? Ti accludo tutte queste lettere qui arrivate così tu pensa a rispondere. Non hai<br />

bisogno di nulla? Abbraccioti fortemente, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 110)<br />

145.<br />

Roma, 23 aprile 1925 212<br />

Carissimo fratello,<br />

Rispondo alla tua del 19. Godo che stai bene; di me posso assicurarti lo stesso e<br />

dato che vuoi una mia fotografia, appena la farò te la manderò e vedrai che sto bene. Oggi<br />

211 Lettera.<br />

212 Lettera.<br />

103


stesso ho spedito le bottiglie del Borocliceride. Ma figurati, il viaggio costa più delle due<br />

bottiglie £ 18. Questo è nulla, ma ti arriveranno? Li ho indirizzate a Crespi, per tua norma.<br />

Intanto appena Adelgisa aveva spedito il pacco, viene la Sig.ra De Filippis da Milano<br />

a dirmi che sui primi di maggio verranno l’Onorevole Baranzini con Nines. Se li mandavo<br />

a lui certamente ti arrivavano più presto. Scrivi se vuoi qualche altra cosa.<br />

Io potrei usufruire della sua venuta per venire a rivederti, non ti pare? Si potrà<br />

combinare davvero la villeggiatura dei bagni? Scrivimi qualche cosa.<br />

Dirò a Giordani 213 quanto scrivi. Ho detto a Spataro pei giornali, mi ha promesso<br />

che te li manderà. Io mando tutti i giornali settimanali, ma ne arrivano troppo<br />

poco. Quali periodici vuoi? Gioventù Italica? io non so quali mandarti. Il Becco Giallo<br />

tante volte è stato sequestrato. Ora non mi arriva più, ma però lo comprerò e te lo mando.<br />

Scrivi tutto quello che desideri, io sto qui e per te, mio caro.<br />

Questa è acclusa ad una di Ragusa 214, il quale è dolentissimo del richiamo di<br />

Monsignore e lo raccomando caldamente a te.<br />

Per la casa di P. Libertà vuoi che si compera con l’affitto fino il 1928? L’inquilino<br />

non vuole andar via malgrado vi è nel contratto. Si deve scendere ad una lite, ma inutilmente<br />

con questi chiari di luna. Senti, io compero ove mi pare opportuno e convenientissimo,<br />

noi poi abiteremo ove ci viene più comodo. Questo è il mio ultimo divisamento,<br />

e credo che tu ne converrai. Qui la corsa all’aumento è vertiginosa.<br />

Ti lascio con la penna, col cuore a te. Gasperino ti ossequia, hai ricevuto la sua<br />

lettera acclusa ad altre? Venerina ti ossequia, abbraccioti, aff.ma<br />

146.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 114)<br />

Roma, 28 aprile 1925 215<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto le tue 8, 10, 15, 19, 23. Quella del 22 domani andrò a prenderla<br />

poiché vi sono stati tre giorni di pioggia e freddo, tanto che la nostra padrona di casa<br />

213 Igino Giordani (1894-1980), aderì nel ’19 al PPI e fu direttore del settimanale del partito «Il Popolo<br />

nuovo». Nel giugno del ’25 è cofondatore con Giulio Cenci di «Parte Guelfa». Perseguitato dal fascismo, troverà<br />

nella Biblioteca Vaticana un rifugio e un lavoro. Nel secondo dopoguerra aderirà con entusiasmo al movimento<br />

dei focolarini. Cfr. Giordani-<strong>Sturzo</strong>. Un ponte fra due generazioni. Carteggio (1924-1958), a cura di P.<br />

Piccoli, Laterza, Bari 1986; Igino Giordani. Politica e morale, a cura di T. Sorgi, Città Nuova, Roma 1995.<br />

214 Tommaso Ragusa, originario di Mazzarino dove fu presidente di quel comitato cattolico. Era stato<br />

chiamato da Mario presso la curia vescovile di Piazza Armerina. Successivamente si trasferì a Roma. Qualche<br />

contrasto con Mario era nato in seguito alla pubblicazione di un opuscolo di Ragusa dal titolo I mali e Dio,<br />

(Palermo 1922).<br />

215 Lettera.<br />

104


mandò a domandare se volevamo acceso il fuoco perché lei sentiva freddo. Tutti gli inquilini<br />

non ne sentivano e non l’abbiamo voluto (riderai).<br />

Godo leggere che stai bene, io pure sto bene come anche mi scrive Monsignore<br />

stasera. Io ancora non so se vado in maggio a Caltagirone poiché prima debbo definire<br />

l’affare della casa, poi quella dei denti.<br />

Dunque casa: quella di cui ti ho accennato il posto, ho potuto vedere solo l’appartamento<br />

interno ed è carino, gli altri due appartamenti che danno sulla via e parte<br />

internamente non ho potuto vederli perché pende la causa per mandarli via. Esposizione:<br />

a me sembra levante sulla strada e ponente nell’interno perché guarda il Ministero Industria<br />

e Commercio. Come posto e come posizione è simpatica, come convenienza ve ne è<br />

poiché costerebbe un 315.000 da non pagarsi tutti subito, e se ne può affittare un appartamento.<br />

Oggi ho parlato con Briuccia e poi con l’Avv.to Coccia poiché vi sono ipoteche<br />

ecct. Bisogna fare con molta avvedutezza e non dubitare che cerco di far bene. Intanto la<br />

settimana entrante viene Michele Gravina e mi farò aiutare da lui.<br />

Poi vi è quello di V. Vittoria Colonna proprietà dell’Avv.to Levi che tu perdesti<br />

di comperare per quel prezzo. Ora è vuota intieramente e ne domanda senza cedere d’un<br />

soldo £ 400.000 conviene? Le stanze sono più grandi queste, ma come numero sono<br />

uguali a quelle su descritte. Certamente come convenienza è più la prima, forse a te questa<br />

piacerebbe di più come posto, non è vero?<br />

Domenica all’Augusteo diedero la nona sinfonia di Beethoven, bellissima, i<br />

cori meravigliosi! Domani sera andrò a sentire il Parsifal. Petrocchi ti ossequia, come<br />

anche Anile che ho visto oggi nella sala delle conferenze di Marchetti, il quale anche lui ti<br />

saluta. Oggi ha parlato dei due avventurieri dell’Ottocento (Casanova e il Cagliostro), è<br />

molto simpatico nel dire ed ha poi una memoria meravigliosa. Ti ossequiano il Barone<br />

Baronessa e figlio Di Giura. La Sig.ra Belloni è a Milano poiché è grave il padre di 85<br />

anni. Ossequi da Michelino che ti ringrazia della lettera, ti ossequiano i Pisciotta, le Amerigo,<br />

Venerina, Adelgisa.<br />

Io ti abbraccio stretta al cuore, aff.ma<br />

147.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 116)<br />

Roma, 4 maggio 1925 216<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua del 27 e del primo maggio. Sta benissimo come tu dici,<br />

anche io lo trovo più giusto e così passeremo due mesetti in cara compagnia. Io sto bene,<br />

e ti scriverò più a lungo domani. Qui oggi ho Teresa che con suo marito viene da Caltagi-<br />

216 Cartolina illustrata.<br />

105


one per andare a Genova. Ha una bambina tanto carina. Ti ossequia tanto, tanto. Tutti ti<br />

salutano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

148.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 117)<br />

Roma, 6 maggio 1925 217<br />

Caro Gigino,<br />

Ieri come ti ho scritto in cartolina ho ricevuto la tua del 27 e primo maggio.<br />

Figurati carissimo fratellino, se io mi son dispiaciuta perché hai detto di non venire a<br />

Londra! Ne sono convinta anch’io, lo dissi solo perché mi sembra che non dovevi combinare<br />

pei bagni. Speriamo invece che combinerai e verso il 15 o il 20 luglio possa venirti a<br />

raggiungere a Parigi. Ho scritto anch’io a La Rosa, vedremo se lo farà. Per la casa come ti<br />

ho scritto, si sta lavorando per quella di Via delle Finanze, siccome è piena di ipoteche<br />

bisogna vedere tutto e chiaramente. Mentre l’Ingegnere Cantinelli, proprietario, ha mandato<br />

il congedo agli inquilini dicendo che serve per lui, quindi ancora non ho potuto<br />

vedere i due appartamenti affittati, ma solo quello che abita lui, e che è tutto nell’interno.<br />

Michelino l’ha visto di fuori e gli è piaciuto, salvo a vederlo dentro tutto e non piacere. A<br />

me sorride il terrazzino e il corridoio come una veranda. Il punto non è brutto, anzi lì è il<br />

migliore della via che va più a allargare, l’entrata carina, la scala buona, con l’ascensore,<br />

ma un po’ scuretto. Certo che quello di V. Vittoria Colonna è più ampio, io però non ho<br />

manco visto quello, l’andrà a vedere Michele Gravina il quale è pentitissimo di avere<br />

comprato quello, perché lui non ama il condominio e dopo averla aggiustata facile che se<br />

la rivenderà… e più cara.<br />

Io vorrei farti trovare la casetta a posto e carina, vedremo. Ma tu scrivi troppo<br />

accorato, caro fratello, e temo che non stai bene in salute… per carità tienti forte non ti<br />

ammalare, ci rivedremo fra due mesi. Vedi che io avevo ragione di piangere quando partisti<br />

e di dirti, parti ma chi sa quando potrai più tornare. Certo che qui saresti stato sacrificato<br />

a non uscire che ben poco, ma per me era di non dover lasciare il campo. D’altra parte,<br />

carissimo, hai appreso tante cose, e visto tante altre cose che non ti sarebbe stato facile<br />

vedere. Io sto bene, ti prometto che ti manderò un’altra fotografia, che spero fare presto.<br />

Che vuoi questo affare di case mi tiene assorbita e non concludo nulla.<br />

Ieri Paderewski diede un concerto a beneficio dell’Opera degli Orfani Nazionali.<br />

Io pensai di prendere il biglietto per non far vedere che vado solo per la tessera. Se non<br />

mi decido di andare a Caltagirone è per voler concludere l’affare casa; sciupare tanto<br />

denaro per l’affitto non conviene e poi è meglio che il denaro si impiega altrimenti posso-<br />

106<br />

217 Lettera.


no accadere tante cose, e dopo tanti sacrifici si finirebbe con rimettere quel po’ che abbiamo<br />

del nostro.<br />

A proposito: Mario mi diceva di vedere se tra il consolidato vi siano cartelle del<br />

n. estratto dei premi. A me pare che le rendite tu li abbia venduti non è vero? Ho parlato<br />

con De Gasperi il quale ti scriverà. D’altra parte sono così angustiati finanziariamente che<br />

oltre da tutte le parti, che non sanno come tirare avanti.<br />

Certo che Spataro è stato l’uomo più disadattato per la parte economica, e poi<br />

non ha tatto, non ha modi, e si mostra superbo, cosa che dispiace e fa allontanare gli altri.<br />

Del Giudice, poveretto, mi dice sempre che ti deve scrivere, ma non riesce ad avere<br />

abboccamenti buoni col Vaticano e quindi ritarda. Tu da lontano non puoi capire le difficoltà<br />

e l’ostilità sistematica di quei signori per quanto nel tuo discorso dici che il V. non<br />

protegge nessuno. Quanto sei buono e santo, caro fratello!<br />

Basta, i tuoi amici dicono che in autunno potrai tornare, qui si parla di amnistia<br />

per quei colpevoli…e dopo non credo che vogliano incominciare da capo…<br />

La lettera di Petrocchi che ti accludo è un pochino alterata, tu lo prenderai nel<br />

giusto senso, poiché questi ha bisogno, mentre quelli non hanno soldi. Poi perché non<br />

lavorano a far tesserare la gente, a questo non ci pensa nessuno, insomma vi è un po’ di<br />

disorientamento poiché tutto sembra calmo e tranquillo e si vive bene, dicono i più. Però<br />

il Duce è abbastanza ammalato (secondo Anile) non avrebbe che altri due mesi di vita, a<br />

me sembra esagerato, ma certo non sta bene, è molto magro.<br />

Ed ora ti lascio con un caldo bacio<br />

149.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 119)<br />

Roma, 7 maggio 1925 218<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto le tue due lettere e subito ho fatto recapitare. Ho letto sui giornali<br />

le tempeste che ivi sono state e voglio augurarmi che l’abbassamento di temperatura non<br />

ti abbia fatto raffreddare. Io sto bene; non ho potuto mandarti i g. che volevi perché<br />

s[equestrati]. Il B[ecco] G[iallo] però te l’ho mandato tutte le settimane, l’hai ricevuto?<br />

Mario mi scrive che sta bene, sta facendo montare un salottino ove era la cappella. Dice<br />

che per ora non viene, aspetta te. Gli amici ti salutano tanto; ieri sera 6 andai a pranzo da<br />

B. il quale non ha ricevuto lettere da te ma solo una cartolina. T’abbraccio<br />

218 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 52)<br />

107


150.<br />

Roma, 8 maggio 1925 219<br />

Carissimo fratello,<br />

Torno dalla supplica alla SS. V. del Rosario che ho recitato alla Minerva. Ho<br />

pregato tanto tanto per te, per la tua salute e perché la SS. Vergine ti dia tutte le grazie<br />

necessarie nella lotta presente. Sto bene, ti ho scritto una letterona il 4 del c.m. spero la<br />

riceverai. Fra giorni ti scriverò la conclusione per l’affare casa. Spero che questa troverà un<br />

tempo mite costì. Qui è incostante ancora, ma già abbiamo leggierito. Michelino ti ossequia,<br />

le Pisciotta e tutti gli amici. Un abbraccio, tua<br />

151.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 120)<br />

Roma, 11 maggio 1925 220<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ti accludo una lettera d’una persona che tu conosci e mi prega di caldeggiare la<br />

sua proposta. In tutti i modi rispondimi. Io sto bene, ancora con l’affare della casa che<br />

non abbiamo potuto vedere con Michelino perché il padrone dice che deve mandar via<br />

gl’inquilini e con la causa pendente non può.<br />

Figurati Michelino è stato qui altri due giorni per me. Oggi parte, ma tornerà<br />

presto perché sta facendo aggiustare la sua. Ho visto quelle che Cametti sta edificando<br />

nella salita di Villa Ruffo, ma sembrano umidi e oscuri, piccole stanze e tetti bassi, forse<br />

l’appartamento venduto se lo rivendono e credo perché fa questo effetto.<br />

Basta, il mio lavoro di tutti i giorni, e meno male, così mi volano senza che me<br />

ne avvedi. Venerina pare che ha trovato un’appartamentino nei quartieri Trionfali, sole e<br />

aria tanta, e vi anderà ad abitare con suo nipote. Forse aspetta che io parta, perché ancora<br />

non è finito. Ad ogni modo poverina non può sacrificare la sua roba in magazeno. E per<br />

questo affare di casa non posso andare da Chiavaro, per quanto mi ha telefonato che il<br />

gabinetto non è ancora a posto. Ti ossequia tanto. Ti saluta Favitta, che è venuto a salutarmi.<br />

Ieri coi Belloni siamo stati a Ostia, abbiamo visitato i ruderi, tanto interessanti,<br />

e poi a mare. Però a me tutta questa costa non piace, il mare mi sembra grigio. Ti mando<br />

ciò che desideri, le bottiglie erano due, e forse per questo si sono rotte. Per le calze ti man-<br />

108<br />

219 Cartolina illustrata.<br />

220 Lettera.


do quelli che ho qui, ma sono accomodate, mandami una buona misura di quelli vecchi<br />

che te ne faccio fare 6 paia che ti porterò io.<br />

Tutti ti salutano, Venerina, Adelgisa ti ossequiano, baci da me, aff.ma<br />

152.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 123)<br />

Roma, 13 maggio 1925 221<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua raccomandata e subito ho spedito le tue lettere perché<br />

Adelgisa usciva. Questo inverno la medesima è stata raffreddata tutto il tempo. Io sto<br />

bene. Ho capito che ancora non ti sei fatto il giusto senso della casa e ti mando la pianta<br />

copiata presto, presto. Prestissimo voglio la risposta se posso o no fare il contratto. Comprenderai<br />

dalla medesima che nell’interno guarda il M., non è troppo vicino perché vi è il<br />

giardino ma le finestre si vedono. Il mezzogiorno verrebbe a guardare un giardinetto di<br />

privati e le finestre dello stabile, quindi un po’ soggezzionato, ma vi è dello spazio; la strada<br />

poi è larga in quel punto ed è uno stabile abitato da pochi giacché è di appena 4 piani.<br />

Quando uno è solo nel decidere rimane perplesso; se tu vuoi ancora si aspetta,<br />

forse scenderanno nell’anno venturo, chi può prevedere? Michele è partito, lui senza averlo<br />

potuto vedere non sa consigliarmi. Io ho detto che voglio vederlo anche col pericolo di<br />

non ottenere lo sfratto, poiché se si tarda si incorre nel pericolo di altri precetti cambiari,<br />

mentre ora è tutto al giorno. L’Avv.to Coccia, poveretto, vi sta lavorando. Macari risponde<br />

un sì e un no per telegrafo, poiché se l’affare non lo faccio io lo farà lui.<br />

Ti abbraccio con tutto il cuore. Aff.ma<br />

153.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 125)<br />

Roma, 17 maggio 1925 222<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua c. del 14. Mi duole leggere che sei stato poco bene, ma nello stesso<br />

tempo sento che è passato. Guardati dal mangiare cose troppo dolci di marmellate<br />

221 Lettera.<br />

222 Cartolina postale.<br />

109


miele ecct. Questi riscaldano un po’. Io sto bene, ti ho spediti i biglietti e cartoline anzi, a<br />

certi ha risposto Spataro.<br />

Oggi parlerò a Mangano e a Dore, mentre ho parlato a Spataro per tutto quello<br />

che tu mi scrivi nella cartolina. Stamane ti avevo già scritto una lettera e spero che li riceverai<br />

contemporaneamente. Il tempo qui è troppo sereno, anche dicono che fa male alle<br />

campagne. Fa freddo, ma nelle ore mattutine, il paletot pesa verso le ore che esco io…<br />

riderai.<br />

Mando ogni giorno il plico di giornali, li ricevi spero, come mi scrivi. Aspetto<br />

notizie sul da fare per l’appartamento dell’Avv. C. visto che tutti vanno a monte. Un giorno<br />

sì e un giorno no ti scrivo una cartolina incominciando da oggi 17. Tutti ti salutano<br />

mentre io ti abbraccio, aff.ma<br />

154.<br />

Nelina<br />

(f. 288, c. 121)<br />

Roma, [ 19/21 maggio 1925] 223<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua del 16 ed ho mandato le altre a destinazione. Oggi vado a<br />

parlare con l’Avv. Coccia e in ultimo deciderò. La costruzione pare buona, a me solo non<br />

piace che è un po’ soggezzionata, specie le due finestre a mezzogiorno che guardano un<br />

giardinetto di privati.<br />

Basta, ti scriverò la conclusione dopo tanto lavoro. Se non lo compro io farà<br />

l’affare Coccia. Godo sentire che stai bene, come mi assicura Montes; anche io sto bene.<br />

Ti saluta Chiavaro, stamane mi ha fatto girare tutti e cinque cabinetti che mette su in un<br />

piano di uno stabile di Via Viminale e Agostino Depretis. Venerdì vado per mettermi a<br />

posto i denti, che lui dice pel momento possono stare, vedremo.<br />

Dopo mi faccio la fotografia; vorrei andare a Caltagirone, ma mi viene strapazzoso<br />

poi venire da te, rassettare la casa ecct.<br />

Venerina ti ossequia, Adelgisa bacia la mano, io ti abbraccio, aff.ma<br />

110<br />

223 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 128)


155.<br />

Roma, 23 maggio 1925 224<br />

Caro Gigino,<br />

Perdona se pel 19 maggio non ti ho fatto arrivare un mio rigo di auguri, però<br />

ho pregato tanto per te in questi giorni che ho fatto il triduo a S. Rita da Cascia nella<br />

chiesa di Gesù e Maria ove si venera la santa. Speriamo che la santa degli impossibili ci<br />

ottenga qualche grazia. Dunque per la casa: stirare le cose significa non concludere, e siccome<br />

la faccenda, come ti ho scritto, pei debiti, cambiali, precetti immobiliari era tanto<br />

imbrogliato si è finito che la casa la metteranno all’asta.<br />

Io ho pensato così: prima andarla a vedere con Briuccia e un Ingegnere e poi<br />

dire all’asta fino a 300.000 o 325.000 non più. Se si riesce e va bene, se no si aspetta qualche<br />

altra occasione. Questa è occasione perché se ne può affittare un appartamentino con<br />

£ 500 al mese e forse più.<br />

Stamane sono stata da Chiavaro, che ti saluta tanto: mi ha rimessi i denti a<br />

posto quelli due che si erano allungati e stanno bene. Spero che durino. Poi mi diceva che<br />

nello stesso stabile, Via Viminale 41 con Via Agostino Depretis vi sono appartamenti da<br />

vendere. Esposizione ottima, però il prezzo sarà su le £. 300.000, per 10 stanze e accessori<br />

un 400.000/450.000, vedrò anche quello. Prezzi fantastici, ma non accennano a calare.<br />

Tu che ne dici? scrivi il tuo pensiero.<br />

Mario scrive che sta bene e che appena finisce la novena va via. Io non sono più<br />

andata anche per i denti. Sto bene e godo che tu stai bene, come mi scrive la Signora Rita. Il<br />

Barone Giovanni Di Giura partirà nei primi di luglio e passa da Varsavia; mi domanda se tu<br />

vai a Varsavia e quando, per poterti vedere. Lui va in Cina, a Pechino, e se si coincide potete<br />

vedervi. Bianca ti saluta, pel momento è in Calabria e sta così, così, sempre angustiata.<br />

La Signora spera di andare in Sicilia a fare dei concerti, temo che non riesce.<br />

Hai risposto al prof. Carmine Zaccardi? Venerina, Adelgisa ti ossequiano, io ti abbraccio<br />

156.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 129)<br />

Roma, 29 maggio 1925 225<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto le cartoline, il libro e di tutto grazie infinite. Sto bene, o meglio un<br />

po’ di raffreddore però vado dal dentista per la cura dei denti. Ti scriverò presto più a lun-<br />

224 Lettera.<br />

225 Cartolina illustrata.<br />

111


go, oggi per darci una nuova ti mando la presente. Ti salutano Maria e Peppino Bicocca<br />

che sono qui. Paolo Gravina ti ossequia, si prepara agli esami figurati come studi.<br />

Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 134)<br />

157.<br />

Roma, 1° giugno 1925<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua lettera, la cartolina di Nines a cui risponderò, ho visto<br />

Baranzini, ho ricevuto la lettera del 27 c.m. ho mandato tutte le lettere a destinazione.<br />

Ieri l’altro, 29, ti ho scritto una cartolina, oggi, primo giugno ti spedisco questa con<br />

accluse altre due. Sto bene, il raffreddore è scomparso in due giorni, poiché oggi già fa<br />

caldo. Ti ossequia tanto la Baronessa Penna, oggi sono stata da lei, e siccome una volta io<br />

parlavo del terreno dei Russi, ed avendone alla sua volta parlato col Conte Bucci genero<br />

della Roccagiovane, questi costruisce con una società ecct. Dunque pare che il terreno dei<br />

Russi si vende all’asta e il Conte Bucci riuscirà ad averlo per £ 400 al mq, però vuole vendere<br />

prima tutti i piani e appartamenti, poi vuole che ogni singola persona versi il tanto<br />

quanto il terreno viene comperato da chi compra e gl’altri versamenti alla consegna.<br />

Pare che voglia fare il prezzo di £ 25.000 o poco più a camera, non a vano,<br />

quindi 10 camere e accessori verrebbe a costare 300.000, ma non a cemento armato, ma a<br />

fabbrica di mattoni e fatta bene. Io domani lo dirò a Belloni, la B. Penna vi entrerebbe<br />

pure e tutti buoni amici. Tu che ne dici? Certamente passerà un anno, ma stante come<br />

son le cose io credo che noi per avere quel magnifico posto potremo aderire. La cosa pare<br />

che si faccia fra 15 giorni. Tu rispondi il tuo parere mentre io interpello Briuccia.<br />

Sento che La Rosa verrà, ma verrebbe pure Gilardoni a Parigi, e se si va a Nizza<br />

verrebbero tanti a vederti. Il Principe Ruffo pare che rimanda il suo viaggio poiché la<br />

Principessa è stata morsicata da un loro cagnolino che era idrofobo e siccome questo cane<br />

leccava fin l’ultimo bambino e tutti loro, fanno le ignezioni i bambini e la Principessa.<br />

Venerina è ancora con me; essa non trova poiché lo vorrebbe come la celebre<br />

veste della moglie di D. Gaetano Biffo… intanto aiuta a pagare, sebbene le £ 300 che dà,<br />

vanno per il mantenimento di lei, intanto ho la compagnia poiché sarei troppo sola in casa.<br />

Chiavaro ti saluta, egli vorrebbe non strappare il dente di sotto, ma io credo<br />

che dovrà presto o tardi levarmelo, sostituendolo. E come vedi a Caltagirone non sono<br />

più andata, del resto Monsignore è già ripartito.<br />

Ti ringrazio del libro con l’affettuosa dedica; stavo per finire di leggere il Pensiero<br />

Antifascista, ed ora leggo la tua conferenza così mi sento a te vicino, specie la sera<br />

che la solitudine ci circonda. Oggi ho visto Briuccia; lui mi dice che se può combinare<br />

realmente l’affare del terreno dei Russi è meglio avere la casa nuova, non ti pare? E poi nel<br />

punto che tu la desideri. Dunque il mio parere è questo, cioè prima espletare l’affare dei<br />

Russi e se questo sbaglia, fare quello di Via Finanze, però aspetto la tua risposta. Mi ha<br />

112


detto che fra la settimana verrà Di Fausto 226 a vederti… il più sciocchino, ma tu parlerai a<br />

lui con circospezione poiché facilmente ripete le cose. Ed ora ti lascio, aspetto il tuo itinerario,<br />

desidero sapere che somma devo portare ect., mi puoi mandare una lettera con Di<br />

Fausto. Ti abbraccio caramente, aff.ma<br />

158.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 138)<br />

Roma, 1° giugno 1925 227<br />

Carissimo,<br />

Ieri sera 31 maggio la illuminazione della cupola di S. Pietro è riuscita splendida.<br />

Vista da Ponte Umberto sembrava una cosa veramente fantasmagorica. Come ti avrei<br />

voluto con me ieri sera, anche sulla nostra terrazza ove si vedeva magnificamente bene.<br />

Non ti dico poi la illuminazione di dentro la Basilica, una magnificenza. Ieri la santificazione<br />

del Curato d’Ars ti ricordi?, la mamma che ne leggeva la vita; ho pregato per te tanto,<br />

ma non sono andata alla funzione poiché sono funzioni che stancano troppo. Sto bene<br />

e ti scriverò più a lungo domani, ora è solo per darti mie nuove. Ti manderò una cartolina<br />

illustrata con la cupola illuminata, mi dicono che son venute abbastanza bene. Ti salutano<br />

tutti gli amici, io ti abbraccio, aff.ma<br />

159.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 136)<br />

Roma, 3 giugno 1925 228<br />

Per ricordo del grande avvenimento, ti mando una cartolina venuta molto<br />

bene. Affettuosi saluti. Saluti da Paolo Gravina. Sto bene, ho ricevuto la tua con Siles.<br />

Godo che stai bene, tutti ti ossequiano.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 137)<br />

226 Amanto Di Fausto (1878-1933). Aderì al PPI nel ’19 e fu deputato nelle elezioni di quell’anno e<br />

anche del ’21 e del ’24. Nel dicembre del ’25 lasciò il partito, «aderendo all’invito di Mussolini di riconoscere<br />

il fascismo come fatto compiuto e di abbandonare l’opposizione aventiniana, pena la decadenza dal mandato<br />

parlamentare» (F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 318-319.<br />

227 Cartolina postale.<br />

228 Cartolina illustrata.<br />

113


160.<br />

Roma, [10 giugno 1925] 229<br />

Carissimo Gigino,<br />

Spero che avrai ricevuto le cartoline e le lettere inviate il primo giugno per la via<br />

di Parigi. Non fu raccomandata quella lettera perché era tardi e la impostai nella buca<br />

Roma-Torino. Spero di sì, mentre vi era la lettera di Coccia e di Gronchi. Come stai? Io<br />

sto bene. Per la casa ancora tutto è in aria, non si conclude nulla quando si ha da fare con<br />

tanta gente. Belloni un momento vuole un altro no… forse non vuole aver la casa con<br />

noi; ed io non gliene parlo più.<br />

Io spero se può combinarsi per quello di Via Finanze, però si venderà all’asta.<br />

La fotografia non l’ho ancora fatta perché, credimi, non ho trovato il tempo propizio. Un<br />

giorno stanca, un altro non mi riesce, un altro ancora visite che con l’Anno Santo si fanno<br />

frequenti quelli forestieri. Spero però portarla io, caro fratellino, non saprei presentarmi a<br />

te, senza avere compiuto la promessa. Per le calze non mi dici nulla, li compro con piacere<br />

mio?<br />

Qui feste e illuminazioni a tutto pasto. Stamane nei giardini sotto le nostre<br />

finestre vi è stato un rinfresco dai RR. CC. È intervenuto il Re ed è stato tanto bello in<br />

mezzo agli alberi le tavole preparate in giro con le bandiere. Caro fratello, se la Contessa<br />

ci lasciasse per lo stesso prezzo, sarebbe da non muoverci, fino a tempo migliore… Il<br />

guaio è per il ribasso della moneta! Se l’avessimo svolte in sterline, quando tu sei arrivato a<br />

Londra, a quest’ora saremmo messi alla pari.<br />

Ricevo a momenti la tua cartolina del 3 giugno. La Principessa si sente meglio<br />

poiché le ignezioni sono al termine. Meno male che il morso fu leggiero.<br />

Riceviti i più caldi baci, aff.ma<br />

161.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 140)<br />

Roma, 13 giugno 1925 230<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto tutte le tue cartoline e le lettere secondo i giorni che tu mi segni.<br />

Sto bene, il raffreddore durò pochi giorni, ed ora col caldo che fa… L’Onorevole La Rosa<br />

è qui, ti saluta, come ti saluta Libertini. La settimana entrante forse si definisce l’affare<br />

della casa col Conte B. Vedremo, non pensare che farò le cose a modo. Fratello… ti osse-<br />

114<br />

229 Lettera.<br />

230 Cartolina postale.


quia, lui torna da Girgenti ove ha veduto S.r Giuseppina, che ha trovato molto deperita.<br />

Ha avuto l’influenza ed è rimasta molto sciupata. Mi dicono che sta tanto male la moglie<br />

dell’Onorevole Cingolani.<br />

Il Consiglio di B. per la casa, era di prenderne una di quelle che si vendono e<br />

poi aggiustarla e rivenderla a piani, figurati un po’! Pare che La Rosa non può fare con me<br />

il viaggio poiché ha da fare, così mi ha detto, ed è per questo che non ti scrive. Tutti ti<br />

salutano, io ti abbraccio caramente, aff.ma<br />

162.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 145)<br />

Roma, 16 giugno 1925 231<br />

Caro Gigino,<br />

Torna il Sig. Montessori e con lui ti mando le mie buone nuove. Sto bene, il<br />

caldo a noi due fa stare meglio dell’inverno. Combatto coi denti; Chiavaro voleva farmi<br />

passare la villeggiatura prima di rifarmi quelli che già sono quasi a terra, ma io vedo che<br />

non posso più sostenerli, e quindi giovedì torno nuovamente dal dentista per farmeli<br />

mettere. Sarà un dovermi eclissare per una ventina di giorni. Spero domani (mercoledì)<br />

in una riunione che avremo in casa della Baronessa si concluderà per la fabbrica del villino<br />

nel terreno dei Russi. Spero dico, perché ancora non so nulla di preciso. Mi duole che<br />

non potrà entrarvi Michelino perché la baronessa Penna si è impegnata con la Sig.ra Merciai,<br />

che vende l’appartamento vicino a lei.<br />

Come ti ho scritto, l’Onorevole La Rosa è troppo impegnato coi suoi affari da<br />

non poter venire con me a Parigi. Spero che Giordani mantenga la parola, altrimenti cercherò<br />

qualche suora, non saprei, ed io credo che sarà verso la seconda metà di luglio, non<br />

è vero? Spero di avere aggiustati i denti, che per tutto il da fare o meglio il chiacchierare<br />

per la casa, non ho potuto far prima.<br />

Adelgisa vorrebbe sposare prima della mia partenza, ma io la farò sposare in settembre,<br />

prima che vado a Caltagirone. Santangelo il portiere sempre mi dice di ossequiarti<br />

ed io sempre l’ho dimenticato. Intanto pare che col primo luglio va via dal portone e<br />

chi sa che campione troverà la contessa colle sue idee. Teresa e Vincenzo Pampallona ti<br />

ossequiano. Teresa col marito erano andati a Genova in cerca di posto, ma lì non è stato<br />

facile mentre suo fratello che è a Palermo lo ha fatto entrare nel dazio doganale con 450<br />

lire mensili. Così con la pensione di guardia di finanza e col nuovo posto tireranno bene<br />

avanti.<br />

Ed ora i migliori auguri pel tuo onomastico. Il giorno di S. <strong>Luigi</strong> farò la comunione<br />

per te onde il buon Dio voglia sempre benedire i tuoi sforzi e i tuoi sacrifici. Vorrei<br />

231 Lettera.<br />

115


mandare un mio regalo ma non so cosa potresti gradire, così il miglior regalo che posso<br />

farti combinare bene il meglio ch’io posso l’affare della casa che vorrei veder già pronta<br />

per fartela trovare tutta tutta a posto. I lavori incomincerebbero in agosto. Vogliami sempre<br />

bene amato fratello; gradisci gli ossequi e gli auguri di Venerina, della Baronessa Penna,<br />

di Adelgisa. Prendi un caldo abbraccio, aff.ma<br />

163.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 148)<br />

Roma, [16/20 giugno 1925] 232<br />

Caro Gigi,<br />

Per timore che la lettera piena e pesante venga a destare apprensioni, non ti<br />

mando quella scritta da S. E. Rodinò che si riassume in queste parole: perché non mi hai<br />

più scritto?, ti ho scritto una lettera e cartoline e tu nemmeno un rigo. Qui le cose procedono<br />

faticosamente e il tradimento di molti ha addolorato, ti conforta la fedeltà di altri.<br />

Vai in Francia? Scrivimi e dimmi se ti occorre nulla, libri, giornali. I miei ti ricordano tutti,<br />

ecc.<br />

Perdona il mio ardire, ma comprendi che non bisogna destare apprensioni. Io<br />

sto bene e attendo tue nuove. Appena ricevi la presente scrivimi per rassicurarmi. Quei<br />

benedetti amici avrebbero potuto mandarli un giorno prima ed io avrei potuto darli a<br />

Mario Montessori che te ne porta un’altra.<br />

164.<br />

Nelina<br />

(f. 294, c. 43)<br />

Roma, 20 giugno 1925 233<br />

Caro Gigino,<br />

ti spedisco due libri, Le Donne di Cesare e le conversazioni in francese. Questo<br />

l’avevo comperato per me, ma io posso adoperare la mia grammatica che è molto ampia e<br />

completa. Farò come tu dici pei libri. Lunedì farò venire Giordani. Domani, giorno del<br />

tuo onomastico, starò a te vicina in ispirito. Spero che avrai ricevuti i miei auguri e le let-<br />

116<br />

232 Lettera.<br />

233 In calce alla lettera del barone Gerardo Di Giura.


tere mandate con Monsignore. Ieri te ne ho spedito un’altra raccomandata ove vi era un<br />

vaglia di 12.000 mandato da [parola illeggibile], spero lo riceverai.<br />

Per l’affare della casa abbiamo avuto una prima riunione ove ci siamo compresi<br />

assai poco. Devono fare un altro progetto, ma vogliono il terreno comperato da noi. La<br />

settimana entrante avremo una seconda riunione e vedremo. Se questo non si fa compro<br />

quello di Via delle Finanze. Abbraccioti, aff.ma<br />

165.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 3)<br />

Londra, 28 giugno 1925 234<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo avere oggi tue notizie, ma nulla reca la posta. Spero domani. Io sto<br />

bene: è tornato un po’ di sole e un po’ di caldo. Qui dicono che fa gran caldo, figurati,<br />

appena 19 gradi.<br />

I giornali dicono che deve arrivare un’altra ondata di caldo. Spero bene. Salutami<br />

tutti. Un abbraccio, tuo<br />

166.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4)<br />

Roma, 28 giugno 1925 235<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 18, del 22 e sono lieta che stai bene come anche mi assicura<br />

l’Onorevole Di Fausto. Io pure sto bene, e conto i giorni per venirti a trovare, sono<br />

otto mesi che non ci vediamo! Ho pregato Annibaldi se mi accompagna lui dove tu dirai,<br />

e per il 18 al più tardi il 20. Aspetto le tue ultime istruzioni. Intanto le Amerigo non sanno<br />

nulla di posti balneari francesi. Bianco per mezzo dei suoi amici ha dato i nomi di 3<br />

posti sulla costa vicino la Spagna. Biarritz, e sarebbe il posto più mondano. Le Moulleau<br />

posto caldo e tranquillo e Arcachon che sarebbero uno appresso l’altro vicino Lourdes. Lì<br />

si trovano pensioni da 40 fr a 60 al giorno. Dunque scrivi a qualcuno e fai preparare le<br />

234 Minuta di lettera.<br />

235 Lettera.<br />

117


stanze in una pensione. Io ti consiglio quella costa, primo perché è calda, tranquilla e più<br />

lontano dal nostro paese.<br />

Casa. Pare che il terreno del lungo Tevere si potrà avere ma ancora non ci siamo<br />

saputi intendere coll’Impresa che vuole fortemente guadagnare sull’affare. Michelino è di<br />

avviso comprare il terreno, e poi lasciar passare del tempo, almeno la villeggiatura, per<br />

poter poi parlare bene ai Signori costruttori. Il C. Bucci è una brava persona, ma lui è<br />

compare quindi non può fare che i loro affari. Peccato che Azzi non se ne volle interessare!<br />

Michelino aspetta la tua risposta per la procura. Certo che più accorto di lui non troverai,<br />

è molto esatto. Egli ti saluta tanto, tanto. Il B. Di Giura parte domani, ti saluta,<br />

oggi è venuto a salutarmi. Dunque io non ho altro da dirti, aspetto che tu mi scriva. Salutami<br />

la Signora Crespi mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Hai ricevuto le lettere per mezzo del Sig.r Mario M.ri, quelle erano prima<br />

dell’altra che mi accusi la ricevuta. L’idea di Baranzini è quella di comperare uno stabile<br />

vecchio e rivenderlo ad appartamenti, figurati. Oggi fa un po’ caldo, ma abbiamo anche<br />

un tempaccio, anche qui. Non ho potuto avere ancora Giordani pei libri da scegliere, ma<br />

li vuoi mandati mentre devi allontanarti pel momento?<br />

Torno dall’inaugurazione del Congresso. Molto entusiasmo, molta fede, molto<br />

affetto per te236. Perdona il ritardo del mio scrivere, è stato pei nomi delle stazioni balneari.<br />

(f. 258, c. 4)<br />

167.<br />

Roma, 1° luglio 1925 237<br />

Caro Gigino,<br />

Due paroline per riscontrare la tua ultima del 25. Sto bene e mi duole leggere<br />

che costì fa ancora freddo e che tu lo soffra tanto. Io cerco di accelerare la mia partenza<br />

per P. spero ottenere che si parta verso il 15, 16. Sei contento? Aspetto la decisione. Forse<br />

più che con l’Onorevole Annibaldi partirò coi Signori Belletti moglie e marito. Briuccia<br />

mi dice ottime persone. Però si fermeranno uno o due giorni a Torino, ma per il 16 contano<br />

di essere a Parigi. Se tu non vuoi andare prima lì, io appena arrivo ti telegrafo.<br />

236 Il V congresso del Partito Popolare si tenne a Roma dal 28 al 30 giugno 1925. <strong>Sturzo</strong> inviò da Londra<br />

una lettera di adesione, indirizzata a De Gasperi, ascoltata in piedi e che suscitò una lunga ovazione da parte<br />

dei presenti. «Benché lontano – scrisse tra l’altro –, mi sento sempre, ma in questi giorni specialmente, in<br />

mezzo a voi: vedo i vostri volti, partecipo alle vostre discussioni, soffro delle vostre sofferenze e delle vostre<br />

ansie» (in Gli Atti dei Congressi del Partito Popolare Italiano, a cura di F. Malgeri, Morcelliana, Brescia 1969, p.<br />

555). «Il congresso di Roma – sottolinea Malgeri – fu, in sostanza, l’ultima e più importante adunanza politica<br />

delle opposizioni al fascismo, anche se fu il canto del cigno del PPI» (ivi, p. 553).<br />

237 Lettera.<br />

118


Così con la Signora girerò un po’ per la città. Tu che ne dici? Io vorrei presto<br />

levarti da cotesta umidità, tanto che non mi viene la voglia di pensare di venire a Londra.<br />

Stai preparando per la stazione balneare? Hai scelto il paese?, spero che il buon<br />

Dio benedica la villeggiatura e ti faccia rimettere in forze. Salutami Nines Baranzini, suo<br />

padre pel momento ha da fare a Milano, e non si muove. È stato qui pel Congresso. Tutti<br />

ti salutano, io ti abbraccio nella speranza di presto riabbracciarti, aff.ma<br />

Nelina<br />

I denti li ho dovuti lasciar stare perché Chiavaro ancora non è completamente a<br />

posto, li farò al ritorno.<br />

(f. 258, c. 5)<br />

168.<br />

Roma, 8 luglio 1925 238<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo le tue ultime tre. Oggi quella del 5. Sto bene, ho avuto un po’ lo stomaco<br />

disturbato, forse per il pensiero di fare il viaggetto e venire a riabbracciarti. Il viaggio<br />

mi rimetterà; tu sai che io quando devo partire e rassettare la casa divento così… Però,<br />

ripeto ora sto bene. Venerina resta in casa con Adelgisa e con il gattino che ora si è fatto<br />

quanto Romanino.<br />

Partiremo nei primi dell’entrante settimana e loro contano essere a Parigi pel<br />

16 o 18. Appena arrivati ti telegraferò. Non mi scrivere più che non la prenderei io. Se<br />

vuoi puoi scrivere a Venerina. Essa ti ossequia tanto con Adelgisa. Anche suo nipote Nino<br />

ti ossequia; con lui ho ripetuto qualche cosa di francese. Ma poveri verbi! Hai ricevuto i<br />

due libri?<br />

La lettera qui acclusa è arrivata giorni or sono e ho aspettato ricevere tue nuove<br />

per mandarle, rispondigli.<br />

Dunque, ti scriverò appena mi metto in giro e ti darò nostre notizie, mentre<br />

ora ti dico che i Sig. Belletti ti ossequiano, giacché ieri ho conosciuto la Signora. Essa è<br />

stata educata dalle Dame del S. Cuore, parla bene le lingue. Per me è un’ottima compagnia.<br />

<strong>Luigi</strong> La Rosa mi scrive che alla fine di agosto con la moglie saranno a Parigi.<br />

Abbracciandoti con affetto<br />

238 Lettera.<br />

Ossequi distinti ai Signori Rita e Angelo C.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 9)<br />

119


169.<br />

Torino, 14 luglio 1925 239<br />

Caro Gigi,<br />

Stiamo già a Torino, che bella città! Qui staremo qualche giorno per essere verso<br />

il 17-18 a Parigi. Lì, nell’indirizzo ove mi hai detto di andare a dar visita, spero trovare<br />

tue nuove. Sto benissimo, tutti i compagni di viaggio ti ossequiano io ti abbraccio, aff.ma<br />

Salutami la Signora Rita.<br />

170.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 10)<br />

Chambéry, 14 luglio 1925 240<br />

Caro Gigino,<br />

Come vedi, siamo a Chambéry; da ciò comprendi che abbiamo fatto un bel<br />

viaggio in automobile. Le gentilezze e le cortesie del Comm. Belletti sono infinite. Io sto<br />

benissimo, il viaggio non mi ha stancato per nulla e contiamo di essere a Parigi tra giovedì<br />

e venerdì, ti avviserò. Abbracci<br />

120<br />

171.<br />

Arrivati ottimamente. Salutiamo. Hotel Mondial.<br />

239 Cartolina illustrata.<br />

240 Cartolina postale.<br />

241 Telegramma.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 11)<br />

Parigi, 17 luglio 1925 241<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 13)


172.<br />

[Parigi, 4 settembre 1925] 242<br />

Prendo questa all’Oratoire. Sto bene e son le 5, aspetto R. Dall’altro Hotel<br />

dicono sempre che non hanno ricevuto nulla; io credo che per dispetto le lettere li avranno<br />

disperse. Vengo dalla chiesa di S. Germain dove ho pregato tanto per te. Non stare in<br />

pena per me poiché parto migliorata assai. Baci<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 18)<br />

Arrivata benissimo abbraccioti.<br />

173.<br />

174.<br />

6 settembre 1925 243<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 19)<br />

Roma, 7 settembre 1925 244<br />

Caro Gigi,<br />

Spero che hai ricevuto il telegramma in tempo perché io l’ho fatto subito alle<br />

8½. Siamo arrivati in orario e abbiamo fatto un viaggio ottimo. Qui fa caldo; ora cerco di<br />

sbrigare tutto e partire accompagnando con il padre di Nino il nipote di Venerina.<br />

Non mi desti la disdetta del telefono, io mentre parlo con P.tti la mando a lui<br />

direttamente; ma credo che basti lui. Ho spedito come tu volevi la raccomandata. Io qui<br />

sto benissimo, forse il caldo che ho trovato mi ha fatto bene, e tu caro? Scrivimi presto,<br />

dammi tue sincere notizie, non mi fare stare in pena.<br />

Ti scriverò allungo un’altra volta. Venerina ti ossequia con suo nipote Nino.<br />

Adelgisa ti ringrazia e ossequia. Bacioti con affetto<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 20)<br />

242 In calce ad una cartolina postale del fratello Mario spedita forse a Parigi a <strong>Luigi</strong> che era già a Londra e<br />

lì girata da Nelina che si trovava ancora a Parigi.<br />

243 Telegramma.<br />

244 Cartolina postale.<br />

121


175.<br />

Roma, 9 settembre 1925 245<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuta la tua, ma già B. aveva fatta direttamente la spedizione dei 30.<br />

Subito mi prendo la premura per gli altri non dubitare. Leggo con dolore che hai trovato<br />

freddo e pioggia, mentre io qui caldo che, se vuoi, mi infastidisce, forse perché per due<br />

mesi non ne abbiamo avuto. Però sto bene veramente, e devi credermi, poiché dormo la<br />

notte ed è quello che a me nutrisce più del cibo. Farò le cure, tutto. Invece io sto in pena<br />

per te, amato fratello! Poiché senza sole, senza aver bevuto del calore quest’anno non<br />

potrai tirare avanti l’inverno sicuramente.<br />

Sai, la casa di P. Libertà non è ancora venduta, che ne dici? Il punto è assai bello<br />

e la casa buona, il sole vi è nell’interno e tu potresti avere o meglio ci sarebbero le camere<br />

a dormire col sole. Basta, io per il momento parto e le cose riguardanti la 24 vanno bene<br />

poiché 5 dice che non ha fatto nessuna dichiarazione a nessuno. Intanto io lascio gli indirizzi<br />

a Venerina poiché portandoli io là, qui chi li ha? Così tu scriverai poi a me se vuoi<br />

che li consegno o a 5 a 13 o a qualche altro 246.<br />

Adelgisa non sa se sposa più ad Umberto, poiché come sempre è sembrato a<br />

me, porta le cose per le lunghe. Dice che le sue carte ancora non sono pronte, che il Sindaco<br />

del paese è assente. Basta, lei è pronta che se non la sposa presto non vuol più vederlo.<br />

Intanto resta qui con Venerina per questi altri quattro mesi, poiché non si è fatto nulla<br />

con lei e il nipote poiché lei, sempre indecisa, non vuole assumersi l’aumento e poi l’annoia<br />

avere responsabilità.<br />

Tu manderai alla Contessa la disdetta. Io ho già fatto fare quella del telefono e il<br />

trimestre è pagato, e così restiamo liberi. Al mio ritorno in novembre si può pensare alla<br />

compra o se mai ad un nuovo affitto, vedremo. Quando hai bisogno di denaro scrivimi a<br />

casa che te li mando subito.<br />

Carissimo, curati la salute e interessati un po’ meno delle cose del partito, scrivi<br />

un po’ meno e non angustiarti quando non scrivono. Quei poveretti sono senza mezzi e<br />

in tanti guai che non possono superare, che vuoi farci? Vuol dire che Iddio vuole che tu<br />

lavori in altre cose.<br />

Io vado a casa e parto forse lunedì con l’Onorevole La Lumia 247 che piglia per<br />

terra. Ti scriverò appena giunta, non telegrafo. Stai attento quando accendi il fuoco colle<br />

maniche pelose, sto in pensiero. Mario aveva scritto, dice, una lettera lunga a Parigi Hotel<br />

Vivienne, io però ci sono andata e dice che non vi era nulla. Mario diceva che aveva scritto<br />

tante cose e voleva la ricapitassimo. Un’altra volta sii più cauto e più longanime e non<br />

scrivere con anticipo indirizzi. 5 dice che aveva scritto alla casa di Russo, e come vedi un<br />

mondo di pasticci.<br />

122<br />

245 Lettera.<br />

246 Dietro i numeri si celano personaggi difficilmente identificabili.<br />

247 Isidoro La Lumia, deputato popolare del collegio di Palermo.


Da casa ti scriverò spessissimo, come farai anche tu. Le carte e parte dei libri li<br />

ho tutti incassati e 5 me li fa mettere in qualche posto buono; l’altre cose rassettate in<br />

modo da non restare nulla in piedi.<br />

Stai tranquillo e speriamo bene. Venerina ti ossequia come anche l’Onorevole e<br />

Nino. Adelgisa ti ringrazia di tutto e ti ossequia. Io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

Il necessario l’ho spedito per espresso (ferrovia) pazienza per la spesetta, ma sarà<br />

già arrivato. In gennaio o febbraio ci vediamo a Parigi? Non diventare come La Rosa.<br />

(f. 258, c. 27)<br />

176.<br />

Roma, 10 settembre 1925 248<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina e vedo che riprendi il lavoro come prima. Però non<br />

affaticarti tanto, pensa alla tua salute. Ti ho spedito ieri una lettera (5) e spero che la riceverai<br />

presto. Sto bene come ti ho scritto. La notte dormo tranquilla, cosa che non era a<br />

Moulleau e dormendo si sta bene. Ho mandato per le analisi delle urine che poi ti trascriverò,<br />

ma tu devi pure essere veritiero sulla tua salute. Qui fa caldo pesante, speriamo a<br />

Caltagirone sentirne meno. Ti abbraccio<br />

177.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 22)<br />

Roma, 14 settembre 1925 249<br />

Carissimo Gigino,<br />

Oggi lunedì 14 sono ancora a Roma, per partire domani sera. Sto bene ed ho<br />

preparato tutto per la partenza. Ricevo la tua, mi duole leggere che hai perduto la maglia<br />

o i calzoni? poiché io maglia non ne ho stretto. Ad ogni modo comprati tutto quello che<br />

hai di bisogno per non dover soffrire per fare economia. Cercherò di farla io per mandare<br />

di più a te carissimo fratello! Ho mandato i biglietti subito a destinazione ed ho caldamente<br />

pregato gli amici di scriverti, durante la mia assenza. Come sono pigri!<br />

248 Cartolina illustrata.<br />

249 Lettera.<br />

123


A quest’ora avrai ricevuto, spero, quello che desideravi, il secondo sarà spedito<br />

subito, ma quelli del 19 pel momento non ho potuto ottenerli. Mario scrisse, come dicevo<br />

nella cartolina, una lunga lettera all’Hotel Vivienne, ma non mi diedero nulla dicendo<br />

che non vi era nulla.<br />

Oggi mi fa una cartolina da Piazza in cui mi dice che subito tornò poiché ha lo<br />

stomaco come quando lui era a Roma. Io appena arrivo vado a trovarlo. Però scriveva che<br />

sta meglio di come è stato. Per la casa penserai tu a disdirla e se ti scrivono che la vorrebbero<br />

prima, scrivi che si diriggano a me, giacché io non so quando potrò tornare. Venerina<br />

resterà qui fino alla fine come anche Adelgisa che ancora non si sa quando sposeranno.<br />

Se vuoi fatto il gilet da Tanfani mandagli le misure precise che te lo fanno dicendo di che<br />

stoffa e la pesantezza. Non fare passare il tempo poiché loro dopo quello sbaglio son<br />

pronti riparare. Io non vedo l’ora che passino questi mesi per venirti poi a trovare e spero<br />

che il freddo non mi farà impressione.<br />

In campagna riposati e prendi aria buona. Tutti ti salutano mentre io ti abbraccio<br />

affettuosamente<br />

Nelina<br />

L’On. La Lumia e suo figlio ti ossequiano.<br />

Ti trascrivo gli indirizzi di tutti i fascicoli che qui arrivano e che è meglio coll’anno<br />

nuovo dargli l’indirizzo che tu vuoi dovendo non restare più qui: 1. La Nuova<br />

Scuola Italiana, Dir. Codignola; 2. Rivista delle Provincie (Via delle tre Pile 7); 3. Gioventù<br />

Italica (Via Scrofa 70); 4. Levana (Via G. B. Vico 5, Firenze); 5. Bollettino per gli<br />

assistenti Ecclesiastici della Società della G.C. I.; 6. L’Istruzione primaria. Rivista dell’Associazione<br />

Magistrale Italiana Nicolò Tommaseo, Via Re 157; 7.Rassegna Internazionale,<br />

Via della Passarella 4, Milano; 8. L’Unione Magistrale Nazionale; 9. Civitas. Rivista<br />

bimestrale di politica di cultura sociale, Via Moscova 15, Milano; 10. La Grande Orma;<br />

11. Via Nuova.<br />

Io credo che per il nuovo anno è meglio non farli inviare qui ma costì. Mi porto<br />

con me due paletot tuoi per darli ai preti poveri.<br />

(f. 258, c. 28)<br />

178.<br />

Caltagirone, 17 settembre 1925 250<br />

Sono arrivata ieri sera dopo un ottimo viaggio e a Catania incontro la Baronessa<br />

Penna e Vavà La Rosa con Concettina. Alla stazione, per quanto non avevo fatto sapere<br />

nulla a nessuno sono venuti a prendermi Mina e Michele G. coll’auto. Sto benissimo, la<br />

villeggiatura fatta in F. mi è giovata.<br />

124<br />

250 Cartolina postale.


Dammi subito tue notizie e notizie di tutti. Monsignore sta meglio, dice che ha<br />

avuto il disturbo che ebbe a Roma nell’ultima venuta, qui verrà fra qualche giorno. Giovannino<br />

<strong>Sturzo</strong> ha fatto un telegramma che gli è nato un Mario. Fagli un augurio.<br />

Abbraccioti mentre ti porgo i saluti di tutti<br />

179.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 29)<br />

Caltagirone, 18 settembre 1925 251<br />

Caro Gigino,<br />

È la terza cartolina della Sicilia che ti scrivo. Sto bene e qui fa caldo, vorrei<br />

mandarne un po’ a te, si desidera l’acqua; sempre così. Spero che Mario arrivi presto e poi<br />

ti scriverò a lungo. Gli amici e i parenti ti salutano. I Belletti hanno gradito tanto il dono;<br />

arrivò la mattina del matrimonio, ora sono a Roma. Dimmi se sei in campagna, se hai<br />

ricevute le mie lettere e cartoline; non mi fare stare in pena e scrivi delle cartoline per darmi<br />

tue nuove. Ossequiami la Sig.ra Rita, abbraccioti, aff.ma<br />

180.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 30)<br />

Caltagirone, 29 settembre 1925 252<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri 28 è venuto Mario per una breve visitina; sta bene, lo stomaco gli si è<br />

rimesso, poiché il suo male come al solito è stato atonia prodotta dal caldo e dal viaggio<br />

fino Castrogiovanni. Niente diabete. Io sto pure bene, la cura dei fichidindia mi giova,<br />

però chiamerò il dottore D’Antona come tu vuoi per farmi indicare una cura dopo quella<br />

dei fichidindia.<br />

Sono appresso 15 per farlo sbrigare e subito ti scriverà. Egli è di avviso come<br />

11. Qui ha piovuto un po’ e ci voleva pei giardini che per il momento vi è sosta. Se ne<br />

parlerà vendere in novembre o dicembre. Hai fatto bene a scrivere a Soderini. Venerina<br />

mi scrive che ha trovato una o due camere presso una famiglia e forse a ottobre andrà via.<br />

251 Cartolina postale.<br />

252 Lettera.<br />

125


Io accomoderò il mio ritorno. Mario a dicembre verrà a Roma per la chiusura dell’Anno<br />

Santo così profitto della casa. Per l’appartamento io credo che 5 non ha torto ma per le<br />

case alla periferia, quelle del centro andranno sempre a un prezzo e quello che ti ho scritto<br />

non vorrei farlo scappare. Spero trovarlo al mio ritorno.<br />

S.r Giuseppina sta bene; io a Catania mi fermai due sole ore ed andai a vedere<br />

Marianna. S.r Giuseppina il ritiro lo ha fatto a Palermo. L’Onorevole sarà forse giunto a<br />

Parigi, ma io ho ricevuto una lettera da Montecatini. Con lui ti ho mandato la fodera della<br />

valigetta che credo venuta bene, 3 colli e quella spalliera del letto che ti farai lavare.<br />

Ho scritto a Venerina per le Riviste. Manderò le £ 40 a destinazione, ma tu non<br />

me lo hai mai scritto o meglio mi pare che mi dicesti £ 20 che ho mandato con Belloni.<br />

Tutti i parenti e amici ti salutano con affetto. Le persone di casa ti ossequiano.<br />

Ho ricevuto la lettera affettuosa della Sig. Oliva, ringraziamela o ossequiala. Abbracciandoti<br />

con vivo affetto<br />

181.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 33)<br />

Londra, 2 ottobre 1925 253<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo qui la tua cartolina del 20 settembre. Godo assai nel sapere che stai<br />

bene. Desidero sapere se hai consultato il Dott. D’Antona per una cura adatta. Io sempre<br />

penso che la cura di qualche leggiero preparato di ioduro ti farà bene. Io sto benissimo e<br />

godo assai di queste campagne verdissime. Il tempo è assai mite. Domani sera tornerò a<br />

Londra, perché il mio amico che mi ha invitato, andrà altrove per vari giorni. Forse vi<br />

ritornerò ancora più in là; quando avrò desiderio di campagna. Peccato che la sera si sta in<br />

casa e dopo cena non si esce più; ciò è contro le mie abitudini! Ma non si può avere tutto<br />

ciò che si desidera. Attendo notizie di Suor Giuseppina; le ho scritto per S. Remigio.<br />

Ti acchiudo due cartoline mandate da Roma a Moulleau e di là a Londra. Scrivendo<br />

loro me le saluti. Ti acchiudo vari francobolli italiani che a me non servono. Salutami<br />

i parenti tutti, specialmente le cugine <strong>Sturzo</strong>, i Barletta, i Gravina ecc.<br />

La Rosa mi ha mandato una cartolina da Montecatini; ma non mi dice quando<br />

sarà a Parigi, né mi dà il suo indirizzo. Agli amici tutti tante cose. Un abbraccio affettuosamente<br />

126<br />

253 Su carta intestata St. John’s Seminary Wonersh, Guilford.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4).


182.<br />

Caltagirone, 3 ottobre 1925 254<br />

Caro fratello,<br />

Ho ricevuto tutte le tue. Di fronte al teatrino verrà inaugurato in questo mese il<br />

monumento ai caduti. Forse verrà il Principe Ereditario. Qui il tempo è variabile, ha piovuto<br />

abbastanza nelle campagne. Oggi ho incominciato coi muratori a sistemare un po’<br />

tutto. Sto benissimo, ripeto, la cura dei fichidindia è la mia migliore cura. Godo che<br />

anche tu stai bene e guardati dal prendere raffreddori. Monsignore scrive che sta bene, e<br />

lavora sempre, questo non dovrebbe fare, lui ti scriverà. Il nostro telefono l’ha ottenuto la<br />

Baronessa Penna che mi scrive tutta felice. Ti ossequiano loro, i parenti, le persone di<br />

casa. Un abbraccio<br />

183.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 34)<br />

Caltagirone, 8 ottobre 1925 255<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto la tua del 2 ottobre. Godo che stai bene, anche io bene e questa<br />

volta l’aria patria mi giova. Oggi sono andata a fare una breve visitina a Monsignore che<br />

ho trovato abbastanza bene, si va rimettendo di giorno in giorno. È una passeggiatina di<br />

un’oretta in auto! Lui mi ha detto che ti ha scritto il 5 di questo mese, forse tu eri ancora<br />

in campagna. Abbracci affettuosi<br />

Ho ricevuto la tua del 4, sto bene. Tutto 15 ha spedito.<br />

254 Cartolina illustrata.<br />

255 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 38)<br />

127


184.<br />

Caltagirone, 12 ottobre 1925 256<br />

Ricevo la tua cartolina e ti ringrazio delle tue preghiere per me. Ho fatto dire le<br />

Messe ed ho mandato la elemosina a S. Gioacchino. Che il buon Dio ti protegga sempre<br />

conservandoti in ottima salute. Io sto benissimo, ripeto, in mezzo a tanto traffico e polvere.<br />

Monsignore sta bene, io sono stata giovedì a vederlo e venerdì 9 ti ho spedito una lettera,<br />

spero che a quest’ora l’avrai ricevuta. Guardati sempre la salute e soprattutto dai colpi<br />

di aria allo stomaco.<br />

Tutti ti salutano, io t’abbraccio<br />

185.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 41)<br />

Caltagirone, 15 ottobre 1925 257<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo a momenti la tua cartolina, godo che stai bene e spero che sia vero. Io<br />

sto veramente bene, il traffico dei mastri muratori mi giova. Monsignore sta bene e incomincia<br />

ad impinguarsi poiché si era dimagrito. Qui non viene che a farmi delle visitine di<br />

un giorno; veramente non ci starebbe bene con tutta la polvere e il vento di questi giorni.<br />

Qui umido e acqua, meno male che giova per le campagne. Mario ti ha scritto lungamente<br />

di nuovo il giorno tredici, spero che l’avrai ricevuta. Qui tutti, tutti mi domandano di<br />

te e ti salutano affettuosamente. P. Peppino Montemagno è a Casamicciola. Pare che a<br />

Roma abbia preso un’altra storta al piede. Ti abbraccio<br />

128<br />

256 Cartolina illustrata.<br />

257 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 42)


186.<br />

Caltagirone, 21 ottobre 1925 258<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua affettuosa lettera. Il sentire che stai benissimo mi consola,<br />

giacché mi preoccupa il clima e l’umido. Io sto bene, e il traffico dei mastri mi giova<br />

poiché mi tiene distratta. Ripeto che i fichidindia mi giovano poiché ho gettato molta<br />

rena. Non sento più assolutamente palpito e la notte dormo tranquilla. Farò come tu dici<br />

la cura per l’acido urico, ma il Dott. D’Antona mi trova bene più delle altre volte.<br />

A Piazza andai con Michele e Barletta. Poi, come avrai visto dalle lettere di<br />

Mario, lui è stato qui nuovamente e sta bene, incomincia ad impinguarsi.<br />

S.r Giuseppina (dice) soffre di palpito, ma sarà indebolita senza dubbio. Io<br />

quando mi sbrigo andrò a vederla ovvero, quando ritornerò a Roma. Monsignore non mi<br />

ha scritto più nulla per andare a Caltanissetta. Qui i lavori procedono bene e quando verrai<br />

a Caltagirone troverai la casa a posto e meno scomoda di come era prima. La cucina è<br />

venuta piena di aria e di luce. Il bagno verrà bello, però io non potrò ora lasciare tutto a<br />

posto poiché a combattere con Franco tu sai cosa voglia dire. Lui ti ossequia tanto.<br />

Giardini ancora non ne vendo, dopo la prima furia, calma perfetta. Nemmeno<br />

l’olio ho venduto poiché a 1.000 non sono arrivate. Vedremo.<br />

Il tempo ora è buono ma abbiamo anche noi avuto nebbia e umido. Le campagne<br />

sono bellissime. Però io non ho avuto tempo di andare alla Russa. Dunque pei libri<br />

della libreria, io non ho trovato più l’elenco che fece Caruso, dovrei farne fare un altro e<br />

vorrei fare così: i libri di medicina offrirli alla libreria Comunale, gli altri rassettarli nella<br />

camera a ponente e restare in casa, scrivimi se ti piace.<br />

Ed ora ti lascio. Michelino ti fa dire tante cose; lui fa abbastanza bene. Favitta, e<br />

parenti, anche il Barone ti ossequiano. Io ti tengo sempre presente nel pensiero, e col cuore<br />

sono vicina a te; soffro a vedere il bel sole dei nostri balconi perché penso che tu ne sei<br />

privo. Ossequiami la Sig.ra Crespi, abbraccioti<br />

187.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 44)<br />

Caltagirone, 22 ottobre 1925 259<br />

Caro <strong>Luigi</strong>,<br />

Ci pareva a tutti e tre di esserci spiegati abbastanza e mi sorprende il tuo perditempo.<br />

Ti mando ora la bozza della quietanza per Notaro che tu vorrai estendere subito<br />

258 Lettera.<br />

259 Lettera.<br />

129


curando di adibire lo stesso Notaro Dimond e di far legalizzare la firma del Notaro dal<br />

Console Italiano che è in cotesta. La quietanza la manderai al mio indirizzo o a Venerina<br />

perché io possa curare di far autenticare la firma del Console dal Ministero degli Esteri.<br />

La bozza che ti spedisco deve integralmente essere riprodotta dal Notaro. Ti ho scritto di<br />

fare subito la quietanza perché Vavà non possa essere disturbato da nessuno. Quanto al<br />

resto stai sicuro che penserò io, giacché sabato sarò a Roma.<br />

Confido che finalmente avrai capito la ragione delle replicate lettere. Mario sta<br />

bene, torno a momenti da Piazza ove sono stata con Vavà per finalizzare forzatamente<br />

come vedi. Ti saluto affettuosamente mentre io ti abbraccio<br />

188.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 62)<br />

Londra, 25 ottobre 1925 260<br />

Carissima Nelina,<br />

Stasera è un anno che lasciai Roma, e mi tornano a mente quei momenti, come<br />

uno dei ricordi più vivi della mia vita; e penso a te buona e dolce sorella, così lontana dal<br />

fratello tanto amato; ti penso e ti sono vicino, ti vedo girare per la casa paterna con tanta<br />

cura delle nostre piccole cose e delle nostre tanto belle campagne. Ti sono vicino quando<br />

preghi il Signore, per me, per te, per tutti, e mi sento unito nella preghiera a te più che in<br />

ogni altro momento della nostra vita. E ci rivedremo presto; lo spero. Sono già un mese e<br />

venti giorni che ci salutammo a Parigi, e credo fra altri due mesi e mezzo ci rivedremo a<br />

Parigi e poi verremo anche a Londra.<br />

La stagione non sarà propizia, temo per te che soffrirai. Io oramai sono abituato<br />

al clima; quest’anno soffro meno dell’anno scorso; ma tu? Vedi di raccogliere sole e calore<br />

molto in questi mesi che stai in Sicilia: si resiste assai meglio.<br />

Siete stati a vedere Suor Giuseppina a Caltanissetta? Spero di sì; poverina, è<br />

tanto tempo che non vede nessuno di noi. Mario sta bene e lavora; credo che lavori troppo;<br />

ma non gli si può dire. Ho ricevuto una letterina di Teresina e del suo sposo, e una<br />

cartolina di Guido e Nené. Me li saluterai assai. Attendo notizie del saputo affare. Ti<br />

acchiudo una lettera per il Canonico <strong>Luigi</strong> Caruso e altra per Miraglia. Saluto parenti e<br />

amici. Un abbraccio affettuosissimo e a rivederci. Tuo<br />

130<br />

260 Lettera.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4)


189.<br />

Caltagirone, 26 ottobre 1925 261<br />

Caro Gigi,<br />

Rispondo subito alla tua cartolina del 21. Godo che stai benissimo, come posso<br />

assicurarti di me, sto proprio bene, forse per il traffico dei maestri. Ecco la novità: la cucina<br />

sopra di quella antica, ed è venuta bella comoda e luminosa; sotto il bagno, con il suo<br />

waterclose, bidè, acqua calda e fredda, l’altra metà della stanza ripostiglio. Nella tua venuta,<br />

che qui tutti sperano presto, troverai la casa più comoda e più pulita. La cucina era<br />

ridotta un catorcio affumicato!<br />

Spero che avrai capito perché Mario ti ha scritto di rifare tutto e presto. Quella<br />

di Barletta l’ho io. Lui ti ossequia e saluta. Ed ora sono in casa di Michelino che ti prega<br />

d’un favore: oggi proprio all’ultima ora gli scrivono dall’Istituto Demerode che per ragioni<br />

che credo, possono superarsi, non vogliono più prendere Paolo. La ragione è la seguente:<br />

non prendono più giovani che non frequentano scuole dell’Istituto. In questo momento<br />

che siamo a novembre tale notizia lo ha scombussolato e desidera fortemente che tu scriva<br />

a Fratello Romualdo o ad altri per far sì che anche quest’anno facciano l’eccezione.<br />

Anche io te lo raccomando, atteso le gentilezze che il cugino usa a mio riguardo<br />

e le deferenze per tutti noi. Dunque, scriverai subito n’è vero? Tutti qui a me vicini ti salutano<br />

affettuosamente, io ti abbraccio. Aff.ma<br />

190.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 46)<br />

Caltagirone, 27 ottobre 1925 262<br />

Caro Gigi,<br />

Spero che risponderai presto alla lettera e secondo il nostro desiderio. Io conto,<br />

appena finiti i lavori di muratura andare da Monsignore a passare qualche giorno, senza<br />

pensiero e senza traffico. Certamente non potrò lasciare tutto a posto come vorrei, ma il<br />

grosso tutto fatto e poi tornare a Roma. Qui siamo a Londra, nebbia, vento, acqua da più<br />

giorni. Così stiamo più uniti nel pensiero. Ti abbraccio con vero affetto. Sto benissimo.<br />

261 Lettera.<br />

262 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 47)<br />

131


191.<br />

Caltagirone, 27 ottobre 1925 263<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri una passeggiata, sono stata a Piazza a vedere Mario. Sta bene veramente e<br />

lavora come un giovane. Ho ricevuto il tuo telegramma e sta bene come tu dici. Io sto<br />

bene, ho ricevuto la tua tanto affettuosa del 25 che mi ha fatto versare lacrime. Anche in<br />

quel giorno pregai per te e fu pieno di ricordi. Commoventi. Qui nebbia fitta. Porto la<br />

giacca che mi mandasti tanto bella e tutti ne sono incantati. Baci<br />

192.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 47)<br />

Caltagirone, 6 novembre 1925 264<br />

Carissimo fratello,<br />

Rispondo alla tua di ieri (31). Godo che stai bene e che hai veduto i La Rosa,<br />

così hai goduto un po’ di compagnia. Io sto bene in mezzo alla polvere e al vento da tutte<br />

le parti. Però i lavori di assestamento volgono alla fine, restano quelli di ripulimento e credo<br />

non avrò il tempo di farlo questa volta, ma alla nuova venuta. Però la casetta nostra<br />

viene molto comoda ed io penso con piacere che a te piacerà. Monsignore sta bene, viene<br />

Di Giacomo da Piazza; figurati l’automobile di viaggio lo hanno levato, e per andare e<br />

mandare qualche cosa è un problema. Povera Sicilia sempre abbandonata!<br />

Ho scritto subito a Venerina e ad Adelgisa, ma credo che Baranzini non glielo<br />

ha portato il gilet. Se senti freddo fattelo costì un altro. Da S.r Giuseppina spero andare al<br />

ritorno, intanto siamo ancora occupati per il 36 38. Tu appena riceverai l’assicurata firma<br />

per l’ap. [sic].<br />

Caro Gigino, il mio pensiero è sempre rivolto a te e come vorrei averti qui! Spero<br />

rivederci presto, come tu dici: abbiamo avuto 15 giorni di nebbia e vento alla Caltagironese<br />

antica, altro che Londra! Riderai.<br />

Il giorno dei morti ho fatto tutto quello che potevo pei nostri cari, ed ho pregato<br />

loro affinché intercedano per noi. Salutami tanto la Signora Rita, ossequi al Prof.re suo<br />

marito a te i saluti e i ringraziamenti di Michelino che spera ed è disperato. Lui partirà<br />

con Paolo fra domenica e lunedì. Per ora che non ho cucina, vado quasi ogni giorno a<br />

pranzare da loro che mi vogliono assolutamente. A Roma vuole che vada ad abitare in<br />

132<br />

263 Cartolina illustrata.<br />

264 Lettera.


casa sua, vedremo. I parenti tutti ti salutano. Il Barone S. Marco ha voluto che andassi al<br />

battesimo del suo piccolo Vavà e ti ossequia tanto, dandoti parte della sua gioia.<br />

193.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 52)<br />

Caltagirone, 10 novembre 1925 265<br />

Carissimo Gigi,<br />

Ieri ho ricevuto la tua del 5, sto bene, come pure Mario. Domani faremo S.<br />

Martino insieme; penso a te mio caro, tanto lontano! Qui il tempo è umido però in quest’anno<br />

ci sto bene, ma credo per la occupazione dei muratori. Pare che volgono alla fine,<br />

ma di rustico, il resto ad un’altra volta. I parenti ti salutano come fanno gli amici con vivo<br />

affetto<br />

194.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 54)<br />

Caltagirone,13 novembre 1925 266<br />

Caro Gigino,<br />

Spero che questa mia ti trovi già tornato e che già hai preso le mie del 7 c.m. e<br />

l’altra dell’undici. Non ho scritto altro poiché ti ho saputo fuori. Io ho ricevuto ancora<br />

solo quella del 7 che mi ha mandato la Baronessa Di Giura. Spero domani ricevere qualche<br />

tua notizia. Sento che costì vi è l’influenza e temo per te, guardati.<br />

Io sto bene e per me non ti angustiare. Monsignore da parecchi giorni che non<br />

mi scrive, ma nell’ultima mi diceva che stava bene. Ho ricevuto una cartolina della Signora<br />

R. ma ancora non ha ricevuto i mandarini, chi sa come arriveranno? Per l’affare che ti<br />

ho scritto aspetto risposta e poi vedrò se con Fattarappa si può concludere, altrimenti si<br />

aspetta che finisca l’Anno Santo.<br />

Domenica e mercoledì abbiamo avuto due concerti di Ferrero, abbastanza bravino.<br />

Ho ricordato quando piccolino l’abbiamo visto dirigere, è rimasta una figura piccola.<br />

265 Cartolina postale.<br />

266 Cartolina postale.<br />

133


Tutti ti ossequiano, mentre io ancora non ho potuto vedere la Sig.na della Rassegna<br />

perché ammalata. Appena parlerò te ne scrivo. Conservati in salute, aff.ma<br />

195.<br />

Nelina<br />

(f. 257, c. 75)<br />

Caltagirone, 14 novembre 1925 267<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ti sto vicina in tutte le ore del giorno col pensiero e col cuore, specie in questi<br />

giorni la tua lontananza mi è doppiamente penosa! Che il buon Dio ti assista sempre dandoti<br />

quella tranquillità e rassegnazione concessa alle anime forti. Sto bene, ma ormai stanca<br />

di trafficare coi mastri. Sono alla fine, ma per rifinire ci vorrà del tempo e della pazienza<br />

che io non ho. E poi mi pare che è l’ora di partire e di non lasciare sola Adelgisa, che<br />

ancora non sposa, oltre decidere dove io mettere stanza.<br />

Michelino ti ringrazia dell’interessamento per il suo Paolo, che non vorrebbe<br />

più andare in collegio. L’altro ieri son partiti incaricandomi di ossequiarti tanto. Spero<br />

combinare la vendita del giardino, quello dell’olio in appresso, pel momento vi è sosta.<br />

Spero che a quest’ora avrai risposto a Vavà per la ricevuta. La nebbia quest’anno<br />

spesseggia e com’è fitta! Venendo a Londra non mi farà impressione ci scommetto...<br />

Ancora La Rosa non arriva, non vede l’ora di vederli per avere tue nuove. Giovannino Di<br />

Bartolo quest’anno è a Palermo dove frequenta l’Istituto Industriale-meccanico. Lì vi è<br />

Teresa e Vincenzino e quindi i genitori stanno tranquilli. Essi ti ossequiano, come fa<br />

Adelgisa che ieri mi ha scritto. Ti manderanno il gilet e le calze, ma non so se con quel<br />

Padre che tu conosci.<br />

Salutami la Sig.ra Rita, gradisci i saluti dei parenti tutti e di me gli abbracci più<br />

affettuosi<br />

134<br />

267 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 55)


196.<br />

Caltagirone, 16 novembre 1925 268<br />

Caro Gigi,<br />

La tua del 10 mi fa meravigliare come non hai ricevuto mie nuove dal 4<br />

novembre, mentre ho risposto regolarmente alle tue. Sto bene, non ti angustiare, poi qui<br />

fra parenti e amiche che mi confondono in gentilezze. Credo che tu stia bene perché sempre<br />

lo ripeti e mi auguro che l’inverno costì non sia molto rigido. Abbracci affettuosi<br />

197.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 58)<br />

Caltagirone, 20 novembre 1925 269<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ricevo la tua cartolina del 16 c.m. Godo che sei stato in campagna e che stai<br />

bene. Non lavorare tanto, non ti applicare molto che ti fa male. Io sto bene i mastri non<br />

hanno finito poiché il capomastro è caduto ammalato. Io conto di partire con la Baronessa<br />

Penna verso la fine o i primi dicembre, tantoppiù che la Contessa Soderini, forse non<br />

vedendomi, vorrebbe subito la casa. Io ho risposto che la darò alla fine di dicembre. Tu<br />

quando scrivesti cosa hai detto, fine novembre?<br />

Ad ogni modo io mi sostengo e non cedo tantoppiù che ancora non ho deciso<br />

dove andare. Questa ti arriverà il 26 o prima, e sono anticipati gli auguri più fervidi pel<br />

nostro compleanno. Che il buon Gesù ci assista sempre e ci aiuti per l’acquisto del cielo.<br />

E a te dia la forza di soffrire le contrarietà di cui la tua vita è seminata, dandoci ad<br />

entrambi la forza di sopportare la dura separazione che spero non sia lunga.<br />

Il 26 farò la S. Comunione secondo la tua intenzione. Per andare a Girgenti<br />

non so dirti poiché io sto qui aspettando di concludere gli affari, giardino e olio, ma non<br />

arrivo ancora a nulla. Michelino è a Roma ove ho mandato la lettera e i suoi ti ringraziano<br />

anzi, ti mandano i figliuoli una fotografia fatta alla villa nostra, vedrai perfettamente il<br />

paesaggio che storpiò Vaccaro. I libri tuoi dove li lascerò? sono parecchie casse, se io prendo<br />

una stanza dove li metto? Attendo qualche tua istruzione in una lettera che potrai far<br />

mandare da Rita.<br />

Per il gilet Adelgisa mi ha scritto una lettera dicendomi che te lo hanno fatto<br />

leggiero come il modello, scusandosi che la Sig.ra Orlandi non gli ha avvertiti di farlo più<br />

268 Cartolina postale.<br />

269 Lettera.<br />

135


pesante. Io ho scritto di fargli mettere la fodera pesante e mandarlo a Baranzini che ha<br />

sempre delle comodità. Quando non faccio io è sempre così. Ed ora ti lascio abbracciandoti<br />

caramente, aff.ma<br />

198.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 60)<br />

Londra, 28 novembre 1925 270<br />

Carissima sorella,<br />

Il 26 ti spedii una lettera a Caltagirone credendo che ancora staresti là fino ai<br />

primi di dicembre. In essa ti dicevo che sto bene: ieri abbiamo avuto neve; oggi giornata<br />

fredda ma bellissima. Ho scritto a Mario e a Vavà insistendo sul mio punto di vista.<br />

A risolvere il problema tu chiamerai subito 5 e mi 56 [ = farai spedire] in modo<br />

che io abbia qui prima del 7 dicembre 24 [= la cifra] esattamente indicata.<br />

Ho scritto a Vavà che basta 36 [= l’atto notarile] e non occorre alcun visto né<br />

qui né a Roma. Ho detto prima del 7 dicembre, perché il 10 dicembre partirò per Parigi e<br />

quindi non farei a tempo. Dirai a 5 che può spedire all’indirizzo n. 2 con assicurata. Dirai<br />

pure a 5 che non ho compreso il suo silenzio alle mie lettere specialmente all’ultima che<br />

gli diede il nostro amico onorevole.<br />

Un abbraccio<br />

199.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 341, c. 28)<br />

Caltagirone, 28 novembre 1925 271<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la cartolina tua ultima. Godo che stai bene e spero che avrai ricevuto<br />

mie lettere. Io sto benissimo e fra giorni sarò a Roma da dove ti manderò mie nuove. Non<br />

so se potrò andare da S.r Giuseppina questa volta, credo di no. Qui fa un freddo da cani e<br />

non vedo l’ora che me ne vado, lascio tutto incompleto per finirlo ad un’altra tornata.<br />

Salutami R. un abbraccio<br />

136<br />

270 Minuta di lettera.<br />

271 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 64)


200.<br />

Roma, 2 dicembre 1925 272<br />

Caro Gigino,<br />

Sono arrivata qui ieri sera primo dicembre dopo un ottimo viaggio. La corsa<br />

che hanno messo fin dal 15 novembre è molto comoda. Treno di lusso perché tutto in<br />

vagon lits e ristorante prima e seconda; parte alle 7,55 e arriva l’indomani alle 14,30. Sto<br />

benissimo ed ora penso come accomodare l’affare della casa. Ricevo a momenti la tua,<br />

aspettavo quanto ti avea scritto 15, intanto tu insisti nella tua idea e forse hai ragione, ma<br />

intanto io non mi scrissi il numero legale, poiché aspettavo la tua, delle 24 che doveva<br />

chiedere a 5 e fare 56, quindi debbo scrivere nuovamente a 15 per averli esattamente e<br />

subito fare 56. Sono dolentissima del ritardo, vedi di postergare la tua partenza per fare a<br />

tempo. E poi con questo freddo non fare spropositi.<br />

Io verrei se la Sig.ra R. partirebbe coi primi di gennaio, poiché per Natale verrà<br />

Mario, poi debbo rassettarmi sulla pensione e poi partire. Resisterò al freddo di costì. Se<br />

dovessi ammalarmi costì non mi piacerebbe. Ho visto l’On.le La Rosa e la Signora che mi<br />

hanno date tue nuove. Qui vi è Michelino che ha lasciato Paolo con Ragusa che gli fa da<br />

precettore, ne è contento. Con dolore ho appreso la morte di Don Giulio De Rossi 273,<br />

forse di angina pectoris? Come è dolorosa la vita! E come è più doloroso stare lontani!.<br />

Conservati sempre in salute ed abbi prudenza. Ti lascio stringendoti al cuore. Aff.ma<br />

201.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 66)<br />

Roma, 3 dicembre 1925 274<br />

Caro Gigino,<br />

Ho parlato subito con 5 il quale mi dice che ti ha scritto direttamente due volte,<br />

non li hai ricevuti? Intanto non 56 poiché non si può che per piccole 24, così mi ha<br />

detto 5. Bisognerà farlo in diversi tempi e ci vuole molto. Persuaditi dunque, se è possibile<br />

a fare come dice 15 ed io subito curerò a farlo qui vistare, non mi fare più stare in pena.<br />

Sto bene, ti ho scritto ieri g. 2 che ho fatto un ottimo viaggio. Qui piove e piove,<br />

spero che viene Mario per Natale me lo ha promesso. Io potrei venire coi primi di gen-<br />

272 Lettera.<br />

273 Giulio De Rossi (1877-1925), era giornalista e parroco di un quartiere popolare di Roma. Aderì al<br />

Partito Popolare e diresse il settimanale del partito «Popolo Nuovo». Fu lui a raccogliere alcuni scritti di <strong>Sturzo</strong><br />

nel volume Dall’idea al fatto nel 1921. Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 309.<br />

274 Lettera.<br />

137


naio, ma non fa troppo freddo? Io temo del freddo, non ci resisto, e per la lingua? Mi piacerebbe<br />

Parigi, ne sono entusiasta.<br />

Spero dunque vederti presto, mentre scrivo se vuoi un po’ di 24 subito e se li<br />

vuoi a Parigi. Ti abbraccio con vivo affetto<br />

202.<br />

Nelina<br />

(f. 341, c. 30)<br />

Roma, 3 dicembre 1925 275<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto la tua del 28. Sto bene e ti ho scritto ieri, spero che la riceverai.<br />

Godo che stai bene e ti raccomando col freddo che fa di guardarti la salute. I colpi di aria<br />

potrebbero nuocerti allo stomaco. Qui piove e piove che è una vera seccatura. Sto in giro<br />

per mettere a posto, vedremo. Paolo con Ragusa andranno ad abitare la casa comperata,<br />

quindi non è più possibile andare là. Vedremo di combinare in altro modo, del resto vi<br />

starò tanto poco qui. Venerina abita un quinto piano in Via Simeto, tanto lontano. Saluti<br />

affettuosi da tutti 276<br />

203.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 67)<br />

Roma, 7 dicembre 1925 277<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto le tue due cartoline, mentre io dal tre del c.m. ti ho scritto due lettere<br />

e una cartolina. Mi duole tanto delle tue angustie per me, ma mi credi così imbecille<br />

275 Cartolina postale.<br />

276 Tra questa cartolina postale e la successiva lettera del 7 dicembre si inserisce una lettera di <strong>Luigi</strong> a<br />

Nelina del 5 dicembre, conservata nell’Archivio Ruffo della Scaletta, del tenore seguente: «Ti mando le accluse<br />

lettere. Cerca di vedere subito Rufo e di persuaderlo di venire a Parigi. Se [Rufo] viene, potresti dare a lui il<br />

documento di 5. Perché io a Parigi debbo andare immancabilmente; e Rufo ti dirà la ragione. Vedi pure di<br />

persuadere De Gasperi o Gilardoni; interessatene subito; e fammi telegrafare se vengono, così: decisione favorevole<br />

primo (se De Gasperi), secondo (se Rufo), terzo (se Gilardoni), quarto (se qualche altro) ovvero “decisione<br />

sospesa” (se nessuno). Ma tu insisti che uno venga» (Archivio Ruffo della Scaletta, cartella B 128, n. 39;<br />

in De Rosa, Rufo Ruffo della Scaletta, cit., p. 34).<br />

277 Lettera.<br />

138


da dovermi mettere in treno con la tempesta? Io son partita la domenica, poiché non<br />

potei prima, e siccome l’Onorevole Libertini arrivato il sabato sera con G. Barletta, mi<br />

dissero che avevano fatto un ottimo viaggio, partii la domenica. Arrivata a Catania mi<br />

dissero che la linea era interrotta e dovevo prendere il direttissimo con il wagon lits a<br />

Bagnara, pensai di rimanere a Catania da Maria Bicocca.<br />

Mi fecero tutti un mondo di affettuosità e ripartii il lunedì sera per arrivare il<br />

martedì alle 2½ a Roma. Ho scritto l’indomani poiché aspettavo la tua che non avevo<br />

trovata; non pensai a telegrafare poiché non conoscevo tutto quello che avevano scritto<br />

sul giornale di ciclone o che. Io credo che il ciclone dovette essere quando ancora era a<br />

Caltagirone e vi fu un vento indiavolato, acqua a tutta possa, ma con tutto quello io uscii<br />

lo stesso per pranzare fuori di casa. Mi persuado che tutto questo ti ha causato dei disturbi<br />

e sono ora in pena per te, scrivimi e rispondi alle mie lettere.<br />

Caro fratello, com’è duro stare così lontano e con un inverno che si delinea così<br />

freddissimo. Intanto ho trovato Adelgisa ammalata con un attacco di appendicite e pare<br />

che deve fare l’operazione. Io non so dove andare poiché dalle Amerigo non vi sono stanze<br />

(come ti ho scritto), da Michele va Ragusa con Paolo. Cerco, ma trovo delle case senza<br />

riscaldamento, ovvero delle posizioni impossibili. Penso di sistemare il pianoforte e i bauli<br />

e andarmene al S. Chiara finché vengo da te, ovvero, se posso partire con Rita verso la<br />

fine non prenotare nulla e andarmene all’albergo al ritorno.<br />

Cosa mi consigli? Rispondimi subito. Mario pare che non vuol venire; io vado<br />

dal dentista poiché il dente a Caltagirone mi saltò via. Malgrado tutto sto benissimo e<br />

vorrei essere sicura di te così. Dimmi vi è deposito nella casa di £ 1.000? Io non ho pagato<br />

questo mese per compensare tutto, ma la Contessa lo vuol pagato, scrivimi anche su questo.<br />

Per me non ti angustiare mai; ho abbastanza giudizio e mi guardo per non ammalarmi.<br />

Riceviti gli ossequi di Venerina e di Adelgisa, abbracci affettuosi<br />

Nelina<br />

Resisterò al freddo di costà? Troverò buono e caldo alloggio? Dimmi che giornali<br />

vuoi mandati.<br />

(f. 258, c. 70)<br />

204.<br />

Roma, 9 dicembre 1925 278<br />

Caro Gigi,<br />

Vavà mi scrive che è rimasto mortificato per il tuo diniego nel fare la quietanza<br />

perché lo crede un atto di diffidenza verso di lui. Poi lui dice che tu scherzi col fuoco.<br />

Intanto scrive che il ricevo deve essere fatto nella forma che ti è stata mandata, deve essere<br />

278 Lettera.<br />

139


per Notario, la firma del medesimo deve essere autenticata dal Console Italiano. Numero<br />

di chèque non posso mandarlo perché la somma si spedisce di qua. A me sembra che la tua<br />

lettera raccomandata sia stata aperta. Mi dicono che è vero che qualche lettera tua è stata<br />

fotografata. Ho insistito con Ruffo per venire da te ma mi pare che non venga nessuno.<br />

Io sto bene ma sola, perché Adelgisa è all’ospedale. Però vengono le cameriere<br />

della Sig.ra Amerigo. Stai tranquillo per me, sto cercando casa e forse anderò dalle sorelle<br />

di M. Virili.<br />

Ti abbraccio, aff.ma<br />

205.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 71)<br />

Roma, 11 dicembre 1925 279<br />

Carissimo e dolce fratello,<br />

Son con la tua del giorno 8 fra le mani. Godo che stai bene e ne ringrazio Iddio.<br />

Io pure sto bene per quanto sola senza la fida Adelgisa la quale si trova all’ospedale S. Giacomo.<br />

Stamane sono andata a trovarla ed è stata operata ieri di un ascesso all’appendice.<br />

Forse poi dovranno operarla levando l’appendice. Sembra piuttosto tranquilla e il dottore<br />

dice che non vi è di serio, ma ne avrà per tutto il mese e forse più.<br />

Faccio pensione dalla Signora Amerigo e poi la notte dorme con me Marietta.<br />

Tutto è tranquillo e quindi tu puoi stare sicuro di me. Stamane ho fissato due stanze presso<br />

i Sig.ri Virili, Piazza Aracoeli. Certo che non è l’ideale, ma buonissima gente, camerette<br />

carine, un salottino e la camera da dormire, e poi la casa tutta a mia disposizione per £<br />

400 al mese. Libera se voglio o no far pranzo e cena in casa. Sotto vi abita l’Onorevole<br />

Tupini e negli altri appartamenti buone famiglie.<br />

Così sono più vicina ai Belloni che si mostrano sempre affettuosi con me e la<br />

Baronessa Di Giura. Tutti ti salutano affettuosamente. Da Russo ti ho mandato una lettera<br />

che ti parlava di Vavà, ma dato che ora mi hai scritto così fanne il conto che credi. Lui<br />

naturalmente parla per troppo affetto e perché così colla promessa di inserire all’atto l’apoca<br />

[sic] ottenne di poterlo chiudere. Per i libri, Tupini mi ha detto che le casse li farebbe<br />

mettere nella sua soffitta e parte in una scaffa dei Sig.ri Virili. Se tu li vuoi spediti a Caltagirone<br />

dimmelo, prima che li sposti.<br />

A me pare che adagiata così io resto libera di fare quello che voglio e di venire<br />

da te per il tempo che voglio, sicura di non lasciare nessun legame e di far troppa spesa,<br />

non ti pare? Caro fratello, vedi come il buon Dio ci protegge. Intanto vado dal dentista<br />

per i denti e pare che mi farà una mezza cassa, pazienza. Dunque io dirò a 5 di spedire in<br />

140<br />

279 Lettera.


diverse volte la cifra da raggiungere, e se poi ne vuoi altre me lo dirai. Mario mi disse che<br />

se tu hai bisogno di somme, lui si incarica di scrivere anche al Vaticano.<br />

Figurati, io non ho ancora vendute le arance, e temo che con questi geli debbono<br />

andar male. L’olio ancora nemmeno venduto e credimi sto in pena. Intanto per venire<br />

costì e anche in Francia e quest’anno anche qui, ci vorrebbe la pelliccia. Io non vorrei fare<br />

questa spesa, ma debbo farlo. Ti porterò i libri che desideri, però non so se il diritto canonico<br />

l’ho già incassato, spero di no. Le agende sono (credo) nei tuoi cassetti, n’è vero?<br />

Michelino mi scrive stamane che si occuperà del giardino, come per il suo, speriamo;<br />

ti saluta tanto. Ti salutano Vincenzino e Giovannino che sono qui di passaggio,<br />

tornando da Parma. Caro Gigino, tanti ossequi alla Sig.ra e al Prof.re e ringraziamenti. Io<br />

verrò volentieri a Londra (se vuoi e lo credi), ma non voglio giorni fissati poiché prima mi<br />

debbo rassettare e riposare. Quando mi son levata il pensiero della casa ed ho rassettato<br />

tutto faccio qualunque cosa.<br />

Ed ora ti abbraccio col più vivo affetto raccomandandoti di averti riguardi e<br />

non ti raffreddare, aff.ma<br />

206.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 72)<br />

Roma, 15 dicembre 1925 280<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto la raccomandata, la lettera da Paris, la cartolina. Grazie di tutto e<br />

farò presto ogni cosa. Anzi ti dirò che la spedizione la incomincia 5 appena tu sei a Londra.<br />

Scrivimi prima di partire da Parigi. Io cerco la stanza per rassettare tutto e non credere<br />

che fra libri, quadri e bauli non ve ne sia da riempirne una! Se poi tu vuoi che io vada a<br />

stare a Caltagirone spedirò tutto lì, ma questo al ritorno da Londra. Dopo averci chiacchierato.<br />

Andare in casa dei Belloni pel momento non mi pare il caso, poiché loro a marzo<br />

devono andarsene e non sanno loro dove, mentre io le sarei di impiccio specie in casa<br />

Malvezzi.<br />

Devo decidermi così e vedrò in casa delle sorelle Virili ovvero, nella pensione<br />

che vi è sotto dell’Avv.to Coccia. Pei giardini intanto non se ne parla e non so se si devono<br />

vendere a conto nostro! Quello mi dispiacerebbe poiché allora io dovrei partire per Caltagirone.<br />

Sto bene, per quanto dacché sto qui mi fanno tanto male i piedi, e credo che sarà<br />

acido urico, non posso addirittura camminare.<br />

Adelgisa sta meglio e spero che presto esca dall’ospedale, essa ti ossequia tanto<br />

come Elena che viene a farmi il servizio, le Amerigo dove vado a far pranzo.<br />

280 Lettera.<br />

141


Ho già scritto a S.r Giuseppina, cosa vuoi, ho tanto da fare in questi giorni!<br />

Mentre andando dal dentista, da Adelgisa mi passa la giornata. Ed ora ti abbraccio, mentre<br />

l’Avv.to Caiola che mi ha portata per te una bottiglia di strega e un po’ di torrone ti<br />

scrive due paroline. Abbraccioti, aff.ma<br />

P. S. Ho portato io le lettere che erano nella tua lettera.<br />

207.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 74)<br />

Roma, 20 dicembre 1925 281<br />

Carissimo fratello,<br />

Eccomi a te in questo giorno di letizia, e spero che la presente l’avrai in mano<br />

per la vigilia del S. Natale. Come tutto è muto intorno a me! Sola sola in casa per quei<br />

momenti che ci sto, volo col pensiero al tuo fianco e penso che anche tu solo, solo nei<br />

momenti più intimi devi soffrire come me. Anche Mario è solo e il freddo di quest’anno<br />

gli ha fatto paura e non è venuto. Forse avrebbe sofferto, per quanto qui col riscaldamento<br />

non si soffre. Intanto nella casa delle sorelle di M. Virili non vi è riscaldamento, né<br />

ascensore. Cercherò di supplire con la stufa a petrolio; per l’ascensore forse è meglio che<br />

non prenda l’abitudine di salire le scale. Del resto io l’affitto per tre mesi e poi vedremo<br />

come dovrò combinare.<br />

Sto bene e in mezzo a tanto traffico; farò imballare i libri bene in modo da<br />

poter in caso viaggiare, farò come tu dici per quelli che vuoi. Scrivimi per sapermi regolare<br />

in quanto alla spedizione di 5. Dice che ti ha scritto tre volte e l’ultima è partita da qui<br />

per Londra il g. 9 o 8, non li hai ricevuti?<br />

Parlerò con Giordani pei giornali e darò a Tupini la tua, ma non l’ho visto. In<br />

questi giorni le amiche veramente non mi lasciano sola e tutti tutti ti salutano, non sto a<br />

ripetere i nomi. Te ne accludo una filata. Il torrone e la strega dell’Avv. Caiola vorrei mandarteli,<br />

vorrei mandarti le arance quando li avrò, ma ti arrivano?<br />

Ed ora caro fratello, restiamo uniti in ispirito in questi giorni di feste raccomandandoci<br />

al buon Dio reciprocamente, affinché ci dia la forza di rassegnarci e di vivere.<br />

Aspetto il tuo pensiero per decidere se devo o non venire. Abbraccioti e dai i miei saluti<br />

ai tuoi amici, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Adelgisa sta benino, ma però quando sarà guarita dall’ascesso dovrà fare<br />

l’operazione dell’appendicite, ne avrà per un paio di mesi.<br />

(f. 258, c. 76)<br />

142<br />

281 Lettera.


208.<br />

Roma, 23 dicembre 1925 282<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto quello per mezzo di 3 e le notizie che lui mi ha portato. Godo in<br />

saperti così bene e prego di più il buon Dio in questi giorni a mantenerti sempre così ed<br />

accrescere le sue grazie sempre e la sua Santa protezione.<br />

Io sto bene; son alle prese per lo sgombero della casa e immagini senza Adelgisa<br />

quanto mi tocca lavorare. Mi riposerò in quelle due camerette che ho preso, vedremo<br />

come andrà. Stai tranquillo per le carte tue, io so quello che devo fare. Ho parlato a 5 per<br />

tutto quello che hai raccomandato a Belloni e farà come tu vuoi su tutto e presto.<br />

Per le 24 farà come avete parlato con Belloni poi tu ne darai a me notizia. Spero<br />

che avrai fatto un ottimo viaggio di ritorno e che presto mi scriverai. Se i giardini non li<br />

ho venduti quando ero in casa è stato perché in verità non sono venuti nessuno a concreto,<br />

quindi come potevo fare? Spero che non andranno a male con questi geli! Ti accludo<br />

un bigliettino di auguri di Venerina, noi ci vediamo di rado perché lei ha paura del caldo<br />

qui, stando in una casa molto fredda.<br />

Tutti ti ossequiano, inclusi i Belloni che di questi giorni sono molto angustiati<br />

per le cose di loro interesse. Mi vogliono spesso e sono così affezionati con me, mentre mi<br />

fanno tanta pena!<br />

Ti lascio, carissimo, con la penna, col cuore e col pensiero sono al tuo fianco,<br />

mentre rassetto tutte le tue cose con amore. Se me lo pagassero, vorrei vendere il tuo paletot<br />

pesante, quello imbottito. Quelli vecchi li ho portati a Caltagirone e li ho venduti.<br />

Che ne dici? A S.r Giuseppina ho mandato un panettone ed ho scritto. Non mi considerate<br />

in questi giorni, che traffico, che strapazzo! Però sto bene, non ti angustiare per me, ti<br />

abbraccio, aff.ma<br />

209.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 78)<br />

Roma, 26 dicembre 1925 283<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina di auguri e immagini come mi riuscì graditissima.<br />

Godo immensamente che stai benissimo, come veramente posso dirti di me. Quando<br />

282 Lettera.<br />

283 Lettera.<br />

143


sarò tranquilla di casa penserò ad una cura, ora bevo l’acqua acetosa e mi giova tanto. Spero<br />

che avrai ricevuto la mia di auguri che indirizzai a Londra. Ho già spedito a Vavà Barletta<br />

quanto desiderava e spero che ora sia contento appieno. Veramente si è mostrato<br />

molto affettuoso in questa circostanza.<br />

La carta firmata mi fu mandata dalla Sig.ra Camilla con una cortesissima lettera.<br />

Ieri Natale ho passato prima la notte alla Messa cantata della Parrocchia ove ho pregato<br />

il Divin Pargolo per tutti noi. Il giorno sono andata a colazione dai Belletti che ti ossequiano<br />

tanto tanto e poi la sera dai Belloni. Clerici ti ossequia e tutti mi raccomandarono<br />

di farti gli auguri più vivi e sinceri. Pei giardini, mi scrive M. che non ha fatto ancora nulla,<br />

finirò con dover andare io a Caltagirone.<br />

Sta bene quanto mi hai scritto per la mia venuta in primavera e spero che avrò<br />

finito tutte le vendite. Certo che vorrei starti vicina vicina, ma come fare? Il punto di centro<br />

(Roma) compensa un po’ la lontananza. Figurati che con tutto il traffico non ho ancora<br />

sentito né musica né niente. Ti lascio, poiché oggi faccio finire l’incasso dei libri. Scrivimi,<br />

non mi far mancare notizie. I tuoi amici ti ossequiano e l’On. Longinotti 284 vuol sapere se<br />

hai ricevuto la sua con dentro una del figliuolo inviata nel mese di agosto, alla fine.<br />

Abbraccioti con affetto<br />

210.<br />

Nelina<br />

(f. 258, c. 79)<br />

Roma, 29 dicembre 1925 285<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto tutte le lettere e cartoline che mi hai mandato. Grazie del bene che<br />

mi vuoi e che io ti ricambio sempre con usura. Accetti gli auguri del nuovo anno, che spero<br />

sia meglio di quello che hai passati. Sto bene e faccio i preparativi per il passaggio da<br />

questa all’altra casa. Colle stufe mi troverò bene. Nei piedi veramente erano anche un po’<br />

di geloni che colla temperatura alta di questi giorni son passati e non mi dolgono più. Ti<br />

abbraccio<br />

144<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 3)<br />

284 Giovanni Maria Longinotti (1876-1944), militante del movimento cattolico fin dalla fine dell’800.<br />

Fu eletto alla Camera dei deputati nelle elezioni del 1909 e rieletto in quelle del 1913. Aderì al PPI e ritornò<br />

alla Camera dopo le elezioni del ’19, del ’21 e del ’24, partecipando alla secessione aventiniana. Dopo la decadenza<br />

parlamentare «si ritirò a vita privata, riprendendo la sua attività professionale e dedicandosi all’agricoltura»<br />

(O. Cavalleri, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 314-318.<br />

285 Cartolina illustrata.


211.<br />

[Roma, 1925] 286<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo oggi 15 due lettere, una dell’11 e l’altra del 12, tutte e due insieme. Io<br />

temevo d’uno smarrimento ovvero intercettamento ed oggi per essere più sicura la spedisco<br />

alla Sig.ra Valentina per rispedirtele lei e dirti vogliamo cambiare indirizzo? Io scriverò<br />

nelle lettere magari e nelle cartoline no. Al Sig. Mario o <strong>Luigi</strong> Boscarelli dagli Oblati di S.<br />

Carlo cioè all’indirizzo che hai mandato. Non ti pare? Io sto benissimo, solo non vorrei<br />

troppo tardare nelle lettere tue. Tu poi stai tranquillo anche per Mario, che ieri sera mi ha<br />

scritto che sta bene e me lo dice pure La Rosa che gentilmente andò a visitarlo. Anche a<br />

me toccò leggere la notizie di Mario sul Popolo, immagino qui a Roma nessuno venne ad<br />

avvisarmi. A me indirizzale come fai a Venerina e alla Sig. Amerigo, loro riceveranno sempre<br />

da Londra. Abbraccioti<br />

212.<br />

Nelina<br />

(f. 287, c. 11)<br />

Roma, 5 gennaio 1926 287<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua mi è tornata graditissima nella mia nuova dimora, che per quanto non<br />

sia bella, come dove abbiamo passato 6 anni belli e brutti, pure vedermi attorniata di<br />

buona gente, sentire la casa animata, mi ci sento meglio. Le stanzette sono piuttosto allegre,<br />

massima quella a dormire che ha due finestre, mezzogiorno e ponente e dall’altra due<br />

ponente e tramontana. Due guardano Via Margana e una il vicolo di fronte all’Istituto<br />

delle Suore di S. Giuseppe dell’Apparizione (di celebre memoria), da questa si vede la<br />

punta del Gianicolo.<br />

Sono stata un po’ stanca e con un dolore ad una gamba, forse lo strapazzo e la<br />

diversità di temperatura, giacché come ti ho scritto qui non vi sono termosifoni, si supplisce<br />

con il riscaldamento a stufe a petrolio, però non fa molto freddo nelle mie stanze, mi<br />

abituerò. La Baronessa Di Giura, la Belloni mi confondono in gentilezze con più facilità,<br />

perché più vicini, infine mi ci trovo abbastanza benino, e non ti angustiare per me. Io<br />

invece sto in pena per te, giacché penso che tu raffreddato, solo in cotesto umido paese<br />

devi soffrire, ed io così lontana, non posso lenire le tue sofferenze. Povero fratello! Come<br />

il buon Dio vuole esercitare le tue virtù!<br />

286 Lettera.<br />

287 Lettera.<br />

145


Ed ora che ho rassettato tutto spero vendere i benedetti giardini e poi poter<br />

venire a te e stare un po’ allungo in tua compagnia. Aspetto qualche notizia e mi auguro<br />

che non vi sarà bisogno ch’io vada a Caltagirone, vedremo. Mi farò fare la fotografia come<br />

tu vuoi e te la manderò. Mi son fatta fare la pelliccia da Balzani, bella in lontra nera, col<br />

collo in visone, caretta sì, ma di massima durata, spero che voi fratelli me ne perdonerete<br />

se ho speso un po’! Non ho più visto 5 e non so nulla dell’affare che tu sai. Spero vederlo<br />

presto. Il giorno 31 ti ho spedito una lettera raccomandata che mi auguro avrai ricevuto.<br />

Ed ora fo punto. Devo scrivere a Mario che come te mi ha fatto la benedizione<br />

nella nuova dimora. Lui dice che sta bene e che verrà in aprile per venirne in Francia e<br />

rivederti. Forse venendo anche qui potrà avere una stanza, se poi io sarò da te verrà ad<br />

abitare le mie due stanzette. Le Sig.ne Virili ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

Dimenticavo dirti che il Barone Di Giura padre trovasi nella sua tenuta di<br />

Castronuovo Sant’Andrea, Potenza. Lì si è ammalato di influenza ed ha avuto una leggiera<br />

polmonite; scrivi un rigo ora che sta meglio quasi guarito al suo indirizzo. La Baronessa<br />

ti ossequia tanto, tanto.<br />

(f. 259, c. 5)<br />

213.<br />

Roma, [1-2 gennaio 1926] 288<br />

Carissimo fratello,<br />

Rispondo subito alla tua carissima lettera; con piacere sento che il raffreddore è<br />

passato e che stai bene. Anch’io bene, per quanto la temperatura più bassa di questa casa<br />

mi faccia impressione. Non mi sono però per nulla raffreddata, ma ho avuto (come lo<br />

scorso anno all’osso sacro) un dolore nevralgico al ginocchio che mi è durato solo 48 ore.<br />

Fortissimo, sì ma breve come vedi. Ho preso subito una purga, sono rimasta a letto per<br />

tre giorni, “che bel piacere per le padrone di casa quando appena si arriva ci si mette a letto!”.<br />

Mi hanno confusa in gentilezze e cure, per quanto non abbiano cameriera, ma l’aspettano.<br />

Insomma non ci sto male, certo che non si hanno tutti i comfort ma vi si può<br />

passare sopra, per tutto un insieme. Dunque sto bene, ed ora che sto più calma e tranquilla<br />

penso a fare una curetta contro l’acido urico. Aspetto da un minuto all’altro 5 il<br />

quale non vedo dal dicembre 23. Avevo tanto raccomandato tutto, mi avea dato la sua<br />

parola che se ne fosse interessato subito, ed io credevo che tutto era già compiuto. Che<br />

gente! Come non si può mai stare tranquilli con nessuno.<br />

Di Belloni non so che dirti, sono così imbrogliati, così angustiati per i loro affari<br />

che mi fanno anche pena. Ho trovato il “Diritto Canonico” e te lo manderò con la prima<br />

occasione: non so se Rita è più a Milano. Baranzini mi ha scritto che ti ha già spedito<br />

il gilet da un pezzetto, non lo hai ricevuto ancora?<br />

146<br />

288 Lettera.


I giardini ancora non si vendono, quindi non posso mandarti le arance nostre,<br />

ma ora vedo di prenderle qui e spedirtele. Michele mi scrive che nemmeno il suo ha venduto<br />

anzi, sono quasi tutti invenduti a Caltagirone. Che disdetta quest’anno! Io se non<br />

faccio la vendita non posso muovermi, vedremo.<br />

A momenti vedo 5 che ti saluta tanto. La settimana entrante farà tutto immancabilmente,<br />

stai tranquillo. La Baronessa Di Giura ti saluta tanto, si mostra sempre più<br />

affettuosa e gentile. Le sorelle di Monsignor Virili cioè le mie padrone di casa ti ossequiano.<br />

Buona memoria di suo fratello, dice che parlava sempre di te. Dimmi un po’, la Contessa<br />

Soderini dice che non ha mai ricevuto deposito né di £ 1.000 né di £ 1.300. Paoletti<br />

mi dice che non trova nessuna ricevuta quindi io ho pagato il mese di dicembre e ciao. Se<br />

però tu hai qualche ricevuta farai il piacere di scrivermelo. Ed ora ti lascio poiché vado ad<br />

impostare la presente. Però prima di finire ti dico che la temperatura delle mie stanzette<br />

colla stufa a petrolio è salita a gradi 17, bello non è vero? Io non sopporto l’aria fredda in<br />

camera che viene il mal di capo.<br />

Il nipote di Venerina ti ossequia con Venerina, che ci vediamo ogni mille. Con i<br />

più infiniti affettuosi abbracci, aff.ma<br />

214.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 7)<br />

Roma, 13 gennaio 1926 289<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo a momenti la cartolina tua. Oggi siamo tutti bianchi poiché se vedeste il<br />

Campidoglio, la punta del Gianicolo, tutta una bellezza! Sto benissimo, ormai mi sono<br />

abituata ad una temperatura più bassa, per quanto la stufa a petrolio rende un buon servizio.<br />

Adelgisa è all’Addolorata. Sta bene, ma sempre deve farsi l’operazione. Ti manda ad<br />

ossequiare. Qui ho il Gesù vicino e quindi non lascio la Messa delle 12. Paolo e Ragusa ti<br />

ossequiano. Non so ancora nulla dei giardini. Michele non viene ed è l’angustia di Paolo.<br />

I Bianco, i Belloni, i Belletti tutti ti salutano. La morte di padre Genocchi 290 ha fatto<br />

pena a tutti. Abbracci<br />

Guardati dal freddo, sto sempre in pensiero per te.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 10)<br />

289 Cartolina illustrata.<br />

290 Giovanni Genocchi (1860-1926), apparteneva all’ordine dei Missionari del S. Cuore. «Sullo sfondo<br />

delle profonde trasformazioni di fine secolo che pervasero la cattolicità, la figura di Genocchi emerse come<br />

coscienza nuova. […] Terminata la guerra, Benedetto XV lo inviò come visitatore apostolico in Ucraina, dove<br />

egli lavorò per il movimento uniate. Ritornato in patria, sul piano politico, mostrò simpatie nazionaliste. Morì<br />

mentre Pio XI meditava di nominarlo cardinale» (L. Bedeschi, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 403-404).<br />

147


215.<br />

Roma, 18 gennaio 1926 291<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ricevo la cartolina a momenti, godo che stai bene e spero che mi dici la verità.<br />

Io sto bene e le mie stanzette sono già d’una temperatura possibile, oltre che mi vado abituando<br />

alla medesima. Del resto la temperatura troppo alta delle mie due stanzette, credo<br />

che non mi faceva tanto bene. Ancora non ho finito coi denti, primo perché il meccanico<br />

cadde ammalato, poi per le feste, indi un po’ di mia oscitanza, ma stamane sono andata e<br />

spero che la finisca presto. Intanto Chiavaro ti saluta, ha messo su una clinica.<br />

Michele è qui e ti ossequia; se non ti ha scritto da Caltagirone è facile indovinarlo.<br />

È molto guerreggiato. Si è interessato dei giardini, ma ancora non sono venduti,<br />

però ieri gli hanno telegrafato che i suoi li hanno venduti, spero anche per il nostro, facciamo<br />

la vendita. Mario mi scrive a momenti che sta bene e che non ha avuto tempo di<br />

scrivermi, ciò è segno che lavora molto. Dice che venendo a Roma vorrebbe venire qui da<br />

me, per una camera forse potrebbero accomodarla ma più no; in tutti i casi il segretario<br />

potrebbe andare al S. Chiara. Giovanni ti ossequia, è sempre lo stesso, ed è sempre la stessa<br />

trattoria.<br />

Io ogni tanto vado a far pranzo lì e mi viene vicino. Ricorda i giorni di nostra<br />

giovinezza, e questi rioni mi piacciono. La Baronessa Di Giura ti ossequia, ieri sera fui a<br />

pranzo da lei. Qui sono più che in via Principessa Clotilde attorniata da persone amiche.<br />

Dice che le viene più facile trovarmi. Ieri sono stata a vedere l’appartamento di Michele<br />

già tutto pronto. Ci andranno ad abitare Paolo con Ragusa e per il momento con il cameriere<br />

che aveano a Caltagirone. Vorrebbero Adelgisa, ma non so quando potrà lavorare<br />

dopo l’operazione.<br />

Appena si raccolgono le arance te li faccio spedire e penso un modo, spero, che<br />

ti arriveranno. 5 ha poi fatto quanto tu desideravi? Io non l’ho più visto, ma spero di sì.<br />

Farò di tutto per vederlo in questi giorni e insisterò. Sono andata una sola volta al<br />

Costanzi a sentire Don Carlo, dato abbastanza benino. In queste sere andrò a sentire l’Otello,<br />

tu sai se a me piace. Credo che però sia una produzione un po’ mediocre. All’Augusteo<br />

sono andata due volte, anzi ti accludo una lettera dell’amico che è sempre tanto gentile<br />

con me.<br />

Il 24 farò celebrare una Messa pei nostri cari trapassati che prego affinché ci<br />

ottengano dal buon Dio le grazie necessarie per conseguire la vita eterna. Quando ci rivedremo?<br />

I Belloni stanno incassando la loro roba perché in marzo sfittano, forse andranno<br />

tutti a Parigi. Se a Londra non puoi resistere dal freddo dopo che ti sei sbrigato, andiamo<br />

nella parte più calda della Francia. Le Sig.ne Virili ti ossequiano mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

148<br />

291 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 12)


216.<br />

Roma, 21 gennaio 1926 292<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ricevo ieri sera la tua affettuosa lettera, mentre io stavo per scrivere una cartolina<br />

in cui ti dicevo che 5 ha fatto fin dal giorno 19 la mia commissione e spero che tutto<br />

andrà bene. Quando ci vedremo poi ti dirò il motivo del ritardo che è plausibile e non te<br />

ne potrai lagnare. Stai tranquillo per il resto, poi quando ci vedremo ne concretizzeremo<br />

ogni cosa. Michele è stato qui da me stamane e stasera parte per andare a fare il contratto<br />

dei suoi giardini, spero che possa vendere anche il nostro.<br />

In Sicilia e più a Catania pare ci sia la influenza forma “spagnola”; è morto Ciccino<br />

Milazzo che avea sposato a Catania. Povera Gigia! Mandaci le condoglianze. Qui vi è<br />

un po’ l’influenza in giro ma non di forma grave. Io penso al freddo di costà, e penso a te,<br />

carissimo, guardati dai colpi d’aria, dall’umido ai piedi e non fare nessun spostamento. Io<br />

qui sto bene, Adelgisa è con me, poiché le Sig.ne Virili sono senza persona di servizio e<br />

fanno tutto loro, poverine!, mi servono a tutto punto. Adelgisa starà una diecina di giorni<br />

e poi deve fare l’operazione di appendicite, la farà all’Ospedale S. Giacomo da Egidi, che<br />

è tanto bravo e mi ha fatto un mondo di gentilezze, ti ossequia.<br />

Qui come ti ho scritto ho due stanze, una grande da dormire ove è il letto, un<br />

settimanile, un grande armadio, la toilette, un comò; poi ho messo tre bauli dietro la porta,<br />

il paravento nostro in un angolo dove faccio da lavabo, insomma, tutto tutto e la stanza<br />

resta abbastanza grande. Vi è poi un piccolo salottino con un piccolo divanetto, due<br />

poltrone, la scrivania, cartiera e una scaffa di libri. Dietro una porta ho messo la tua scrivania<br />

alta e la cappella. Poi ho levato parte dei suoi quadri mettendoci i miei, non tutti,<br />

ma quasi. Il pianoforte nel loro grande salone. Tutti trovano carino questo mio piccolo<br />

appartamentino. Poi son vicina al Gesù che in qualunque ora esco posso ascoltare la Messa;<br />

la casa è vecchia, ma il posto è bello come centralità. Mangio a casa una volta al giorno<br />

e il caffè e uova la mattina. La sera per lo spesso dai Belloni o dalla Baronessa Di Giura o<br />

dai Belletti.<br />

Quando la sera sto a casa, il mezzogiorno vado al S. Chiara poiché col cibo di<br />

qua avrei troppo acido. Per quanto l’acido è molto meno da che non bevo più vino. Spero<br />

mandarti presto le bottiglie del Baragliceride. So che Baranzini ti ha mandati i panettoni<br />

e la sciarpa. Io vorrei mandare una bambola buona per la figlia di Attilia, che ne dici? Il<br />

19 ti ho spedito un’altra lettera raccomandata.<br />

Le lettere di Gilardoni io li ho mandate per mezzo di Lorenzo e non con Coccia,<br />

però tardai qualche giorno per tutto il caos di casa. Quella del 31 era quella che dici<br />

tu e non altri. Spero che starai sempre bene sotto la protezione di S. Gioacchino. Con<br />

affetto vivo e col desiderio di rivederti, un abbraccio<br />

292 Lettera.<br />

Nelina<br />

149


P. S. Sono stata all’Augusteo e al Costanzi. Ieri sera sono andata a sentire l’Otello.<br />

Il tenore è bravo ma la voce nei toni alti non va. L’Esultate non andò bene, però tutto<br />

in complesso discretamente. Stasera il Barbiere con Pasini, forse ci vado. Ieri sera mi feci<br />

accompagnare da Manolo B. che ti ossequia.<br />

(f. 259, c. 13)<br />

217.<br />

Roma, 28 gennaio 1926 293<br />

Caro Gigino,<br />

Dall’ultima tua cartolina del 22 non ricevo più notizie e sto in pena. Come<br />

stai? Hai ricevuto notizie di quanto desideravi? Scrivimi, non mi fare stare in pensiero per<br />

la tua salute, con i freddi che avete costì. Qui il tempo è buono e non molto freddo, come<br />

la solita temperatura che d’inverno si ha a Roma. Nelle mie stanze, con la stufa, con il tuo<br />

bel golf, che lo porto tutto il giorno, con la bottiglia dell’acqua calda la notte (la tua bottiglia<br />

bella) passo benissimo questo inverno. Adelgisa è ancora qui, sta benissimo, non vorrebbe<br />

farsi l’operazione dell’appendice, ma i dottori dicono che è meglio farla in freddo.<br />

Qui però non vuole restarvi, poiché cerca una casa più adatta per lei; qui hanno bisogno<br />

di una di tutto strapazzo, poiché loro lavorano. A me piacerebbe se restasse lei. D’altra<br />

parte quando io vado via che farebbe? Con lei mi sento come se stessi in casa nostra.<br />

Ancora non so nulla pei giardini e aspetto un’ultima risposta per risolvermi a<br />

partire io, e farli vendere a conto nostro. Vedremo. Sto poi in pena per tutto quanto i<br />

giornali dicono dopo il fatto compiuto della legge “sui fuoriusciti” 294. Caro fratello, che<br />

persecuzione ti fanno! Perché poi?, che vita di amarezze dobbiamo passare! Hai visto<br />

come la tua lettera mandata agli studenti cattolici è stata interpretata dalla stampa? 295 Io<br />

nell’amore egoistico di sorella vorrei dirti, non ti impicciare più di nessuno, del resto non<br />

vedi come la fede di tanti uomini è andata giù? Ma l’animo tuo grande sincero e pieno di<br />

amor di patria e di amor del prossimo fa obbliar te stesso. Che il buon Dio te ne renda<br />

293 Lettera.<br />

294 Alla fine di gennaio fu approvata una legge sui fuoriusciti che prevedeva la perdita della nazionalità<br />

per gli italiani che all’estero avessero commesso atti contro l’Italia e nei casi più gravi prevedeva anche la confisca<br />

dei beni.<br />

295 Il messaggio è datato da Londra al 21 dicembre 1925, sollecitato da un gruppo di “fucini” romani:<br />

«Agli amici universitari./ Ebbi il vostro saluto il 7 novembre ultimo/ Che consolazione leggere i vostri nomi!/<br />

La speranza è nella generazione che viene. Essa non ha compromessi con il passato. Essa non ha errori da<br />

scontare. Ha sentimento. Ha fede. Avanti!/ Quando trionfa la viltà e il carattere personale è annullato; quando<br />

gli interessi sono valutati più degli ideali; quando il risorgimento è annullato; e la religione è ridotta a serva<br />

di un regime politico, la gioventù studiosa cristiana, deve trovare nella fede, nella cultura, nell’intimo della<br />

propria anima, la forza di reagire. /Occorre la preparazione./Occorre la fiducia nella buona causa./Occorre il<br />

sentimento del sacrificio. /L’Italia sarà salva, e la nuova generazione la salverà» (Miscellanea londinese, I, cit.,<br />

pp. 89-90). Su questo messaggio e le interpretazioni dei giornali cfr. la lettera di Scelba a <strong>Sturzo</strong> del 3 marzo<br />

1926 e la nota 76 della curatrice in L. <strong>Sturzo</strong>-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 81.<br />

150


merito e ti benedica! Quando possiamo vederci? Deve finire il gran freddo, poiché io non<br />

lo resisterei, ormai son vecchia.<br />

Oggi il dentista mi ha messo i denti di sotto e vanno bene, mi vuol fare quelli<br />

che mi mancano sopra, li potrò sopportare? Lui mi dice sì, vedremo.<br />

Intanto ti lascio nella speranza di ricevere tue lettere domani 28, sarebbero 6<br />

giorni, non sono molti, ma per me, per l’affetto che ti porto, per il mio temperamento<br />

sono già molti. Scrivimi dunque, anche delle cartoline; ripeti tutto quello che desideri, io<br />

non me ne annoio mai, mi duole semplicemente se non posso far nulla io.<br />

Gli amici, almeno quelli che qualche volta mi è dato vedere si ricordano di te e<br />

ti salutano con affetto. Tupini vuol sapere se hai ricevuto l’ultima sua acclusa alla mia. La<br />

Sig. Rita come sta? Io le scrissi a Milano, ma non so se l’abbia ricevuta la mia lettera! Salutamela.<br />

Stamane ho ricevuto il tuo telegramma, a quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina<br />

ed avrai capito come per la commissione da me espletata occorrono una diecina di<br />

giorni, forse più; stai sicuro che tutto andrà bene. Se hai bisogno di denaro dimmelo che<br />

te lo spedirò. Sento come il gilet te lo fecero male; la commissione non fu fatta da me perché<br />

io non vi ero quando arrivò la misura. Per le calze lasciai di tre paia incaricata Venerina<br />

e saranno quelli sbagliati, anzi, son proprio quelli. Mi dispiace tanto e puoi mandarmeli,<br />

te li farò rifare subito, anzi manda le misure in centimetri scritti dettagliatamente<br />

che te ne farò 6 paia che ti porterò io.<br />

Nella prima quindicina di marzo verrebbe a Londra una di quelle infermiere<br />

che tiene Chiavaro. Torna perché ha la madre vecchia di 72 anni. Se il tempo è migliorato<br />

potrei venire con lei e così fare il viaggio con una persona pratica. Tu che ne dici? Ti<br />

lascio, amato fratello, mentre scrivendoti mi sembra di stare in tua compagnia, ma voglio<br />

che questa parta stasera e quindi faccio punto. Conservati in salute mentre ti abbraccio<br />

con vivo affetto, aff.ma<br />

218.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 16)<br />

Roma, 2 febbraio 1926 296<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua cartolina mentre ancora a letto erano le 9, ma prima di quell’ora<br />

in queste fredde camere non mi alzo. Sto bene e godo che tu stai bene e non senti freddo.<br />

In questi giorni anche qui è tiepido, e si vede che ci avviciniamo alla primavera. Domani<br />

ti scrivo più a lungo, oggi questa solo per darti mie nuove, che mi avvedo ho fatto passare<br />

un po’ di giorni.<br />

296 Cartolina postale.<br />

151


Sono andata domenica a sentire il “Rigoletto” dato con Laura Pasini, una Gilda<br />

fine e di una voce incantevole, a me la Pasini piace tanto. Andrò a sentire l’Otello una<br />

seconda volta, perché tu sai se a me piace.<br />

Gli amici ti ossequiano tanto. Qui in genere la salute è buona, stai tranquillo.<br />

Ancora nulla ho fatto laggiù e nessuno mi scrive, finirò con dover andare per forza. Che<br />

disdetta quest’anno! Addio caro, guardati sempre la salute e vogliami bene, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 19)<br />

219.<br />

Roma, 5 febbraio 1926 297<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua del primo febbraio. Spero che a quest’ora avrai ricevuto la mia del<br />

3, raccomandata, e spero che avrai avuto le notizie che desideravi. Ho ricevuto tutte le tue<br />

lettere e cartoline che mi hai mandato tranne quella del 17. Era una cartolina o lettera?<br />

Sto bene, sono stata raffreddata, ma senza avere avuto un decimo di febbre. Qui è<br />

tiepido e sembra primavera. Pei giardini ancora nulla ed io sono più seccata di te. Ho scritto a<br />

qualcuno, ma nessuno ancora mi risponde e quindi non so quello che devo fare. Michele<br />

non se ne potrà occupare, lo comprendo, e poi pare che per i suoi abbia quistioni, figurati!<br />

Con piacere conoscerò Miss Lia se mi troverò qui, come spero: fare quel viaggio<br />

mi secca e trovare la casa disabitata, senza cucina ecct. Che disdetta quest’anno! S’intende<br />

che non partirò se prima non ho finalizzato il noto affare.<br />

Ieri ho veduto Cingolani, Longinotti e ti salutano con affetto. Al Gesù vi sono<br />

stati i funerali per il Cardinale Mercier298; vi erano larghe rappresentanze diplomatiche di<br />

Istituti e di alte Personalità. L’altro giorno sono stata a visitare la Signora Del Giudice, ti<br />

ossequiano tanto tanto. I Bianco ti ossequiano. Lui sta benissimo e lavora abbastanza con<br />

corrispondenze estere. Tante persone ti ossequiano e fra questi M. Havar, i Pisciotta,<br />

anche l’Onorevole Milani che ho visto a S. Chiara l’altra sera. Ricevo anche a momenti la<br />

tua cartolina, cerco stasera veder qualcuno, ma spero che non tardi oltre a sapere qualche<br />

cosa. Ragusa e Paolo ti ossequiano. Quest’ultimo si vede un po’ perduto poiché gli altri<br />

anni non ha studiato nulla e quasi non vorrebbe studiare più, figurati quello che deve<br />

combattere R. Taluni spendono tanto e quando manca la giusta direzione da piccoli non<br />

riesce nulla. Secondo me Paolo è un ragazzo mezzo perduto.<br />

Ed ora ti lascio poiché l’aspetto; il quale con me vuole fare una visita a Ines che<br />

tanto ti ossequia. Abbraccioti con vivo affetto, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 20)<br />

152<br />

297 Lettera.<br />

298 Arcivescovo di Bruxelles-Malines, primate del Belgio.


220.<br />

Roma, 7 febbraio 1926 299<br />

Caro Gigino,<br />

Avrai ricevute le mie cartoline e lettere dal 28 gennaio fino a oggi, sono (con<br />

questa) due cartoline e due lettere, una delle due raccomandata. Il ritardo fu causato per<br />

aspettare e non mi accorsi che tu saresti stato più giorni senza notizie. Ieri 6 ho fatto a 5<br />

una lettera raccomandandole dell’interessamento. Sto benissimo, qui fa quasi vorrei dire<br />

caldo. Conservati in salute e quando ritardo mie notizie non ti angustiare, niente notizie,<br />

buona notizia. Tutti ti salutano, io ti abbraccio<br />

221.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 21)<br />

8 febbraio 1926 300<br />

Ho ricevuto la cartolina del 30. Come ti ho scritto ho ricevuto tutte le tue tranne<br />

quella del 2. Ieri ho ricevuto la cartolina del 4, oggi mi dici che hai scritto due volte il<br />

giorno 4, io ho ricevuto solo una cartolina. Era lettera o cartolina la seconda? Io sto benissimo,<br />

godo che tu stai bene. Laggiù non si fa niente perché non ci sono richieste. Ti<br />

abbraccio con vivo affetto, aff.ma<br />

222.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 22)<br />

10 febbraio 1926 301<br />

Caro Gigi,<br />

La tua del 7 è nelle mie mani. Godo che stai bene, anch’io benissimo. L’aria del<br />

Campidoglio mi va più di quella dei Prati. Forse sarà perché bevo l’acqua lancisiana che<br />

mi tiene lo stomaco benissimo. Ancora non ho ricevuto la tua seconda del 4 c.m. Oggi<br />

299 Cartolina illustrata.<br />

300 Cartolina illustrata.<br />

301 Cartolina illustrata.<br />

153


spero vedere qualcuno e continuare le mie raccomandazioni. Ti saluta Michele che è qui.<br />

Ci stiamo dando attorno per vendere direttamente e vedremo. Lui (dice) s’interesserà di<br />

farli raccogliere. Un abbraccio affettuoso<br />

223.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 24)<br />

11 febbraio 1926 302<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi festa della SS. V. di Lourdes ed ho pensato pregando ai bei giorni passati<br />

con te in quella graziosa e privilegiata cittadina. Possa la Vergine esaudire i nostri voti e<br />

renderti meno dura la prova che il buon Dio ci ha mandato.<br />

Sto bene, come ti ho scritto ieri in cartolina. Non ho recapitata ancora la tua<br />

seconda del 4 e mi duole, perché? Oggi ho parlato con l’amico che tu sai e mi ha detto<br />

causa del ritardo è stato un disguido che pensa lui riparare e quindi passa del tempo ancora,<br />

ma non fa niente. Quello del Mondial non è qui è fuori pel momento, starà una diecina<br />

di giorni. Per Caltagirone ancora non so nulla, ma spero in questi giorni si decide<br />

qualche cosa.<br />

Ti ho voluto scrivere anche oggi per tenerti al corrente. Mario mi scrive che vuol<br />

venire qui in aprile, ma in questa casa appena ci sarebbe un stanzetta e per il suo segretario<br />

no. Poi dovrebbero permetterci di cucinare a conto nostro, vedremo. Ma io in aprile sarò da<br />

te e allora può venire nelle mie due stanzette e farsi cucinare da Adelgisa, vedremo.<br />

Ti lascio perché voglio che questa parta stasera con infiniti abbracci, aff.ma<br />

224.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 25)<br />

12 febbraio 1926 303<br />

Caro Gigino,<br />

Veramente hai ragione, la tua del 17, così l’altra l’ho ricevuta, solo che non la<br />

trovai quel giorno e quindi scrissi così. Ancora però non ho ricevuto la seconda del 4 mi<br />

154<br />

302 Lettera.<br />

303 Cartolina illustrata.


fa stizza. Sto bene, raffreddore non ne ho più l’ombra, stai tranquillo. Qui il tempo è sciroccoso,<br />

fa quasi caldo, ma credo che anche qui farà di nuovo freddo. Ho finito per non<br />

farmi aggiustare i denti di sopra, così sto bene. Ti saluto io ti abbraccio<br />

225.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 26)<br />

Roma, 16 febbraio 1926 304<br />

Caro Gigi,<br />

Non ti scrivo dal 12 ultima cartolina e temo che stai in pena. Io sto bene, non ti<br />

ho scritto poiché aspettavo che qualcuno venisse e poterti dire qualche cosa sui saputi<br />

affari. Nessuno si è fatto vivo nemmeno di laggiù che è una cosa che ora mi costerna. Il<br />

tempo stringe, siamo già in primavera. Basta, quando le cose si allungano diventano sempre<br />

male. Michelino è qui, dovremo vederci stasera. In questi giorni di carnevale la sera<br />

l’ho sempre passata in casa dei Belloni che tanto ti salutano. Maurizi forse parte per Parigi<br />

verso l’ultimo del mese.<br />

Il Sig.r del Mondial è venuto e subito ho consegnato la lettera, spero che se ne<br />

interesserà, così all’altro che ho tanto raccomandato. Qui il tempo è mite anzi oggi torna<br />

un po’ di tramontana, da queste parti si sente poco, dentro tengo la stufa a petrolio, ma<br />

quando vi è il sole no. L’ultima tua cartolina è dell’undici. Ancora non ricevo la seconda<br />

del giorno 4, spero di riceverla, ma quando? si sarà smarrita? La Baronessa Di Giura ti<br />

ossequia come anche le Sig.ne Virili; Adelgisa è ancora qui e sta bene. Con affetto<br />

226.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 31)<br />

Roma, 24 febbraio 1926 305<br />

Caro Gigino,<br />

Due parole per dirti che sto bene e che ho ricevuto tutte le tue lettere e cartoline.<br />

Domani ti scriverò più a lungo, oggi ti dico solo che non vado più a Caltagirone.<br />

Michelino ha fatto lui, meno male, mi annoiava fare quella carovana.<br />

304 Cartolina illustrata.<br />

305 Cartolina postale.<br />

155


Mario è un po’ che non mi scrive, però l’ultima volta mi diceva che stava benino<br />

e che lavora molto. Qui il tempo è mite, sono stata ieri sera a sentire il Rigoletto dato<br />

abbastanza bene. Ho visto p. Daurche e così ho avuto tue buone nuove. Guardati ora che<br />

incominciano i freddi. Scrivimi mentre ti abbraccio con affetto<br />

227.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 34)<br />

Roma, 24 febbraio 1926 306<br />

Carissimo Gigio,<br />

Ho ricevuto la tua del 4, quella del 15, del 16, la cartolina del 22. Ti ho seguito<br />

col pensiero e col cuore e mi auguro che starai bene e non ti sarai strapazzato. Guardati<br />

sempre la salute che è la cosa più preziosa in questo mondo. Io sto bene e non vado più a<br />

Caltagirone perché i giardini sono stati venduti 42 meno male poiché avevamo da pagare<br />

ancora quelle spese fatte in ottobre. So che 5 ha fatto la mia commissione e spero che tutto<br />

è andato bene. Spero che abbia pure date le notizie che desideri. Petrocchi mi ha assicurato<br />

che tutto farà prestissimo. Non dubitare che farò alla Sig.ra che qui verrà tutte le<br />

gentilezze possibili.<br />

Ho parlato con p. Daurche che mi ha dato tue buone notizie. Mi è sembrato di<br />

stare un momento con te, caro fratellino! Tutti i parenti ti salutano nelle lettere che mi scrivono,<br />

ricordandosi di te. Di quanto scrivi nella tua lettera non ci pensare, è stato solo che 5<br />

ha voluto tentare delle strade troppo torte ed ha perduto tempo, ma lui è sempre pronto<br />

versare. Quando hai bisogno di denaro scrivimi che ora penso io a mandarli. Ho detto ai<br />

tuoi amici di essere più cauti nel fare le spedizioni delle lettere e spero che abbiano compreso.<br />

Io non so quando vuoi tu che io venga poiché non so i tuoi affari. Certo che venendo<br />

devo stare con te fin dopo i bagni cioè quando fa bisogno andare a Caltagirone.<br />

Tu certamente non vorrai restare a sentire i venti freddi della primavera quindi<br />

dirai tu quando vuoi che io venga.<br />

Maurizio Belloni parte stasera per Milano e poi Parigi. Ho dato a lui le bottiglie<br />

del Barocliceride, poi ti scriverò il suo indirizzo e penserai tu a dire come li vuoi mandate.<br />

Io credo che sarebbe buono per mezzo di persona sicura, non saprei consigliare i pacchi.<br />

Spero poterti mandare le arance ma non direttamente. Li raccoglieranno in marzo. Vedi<br />

che letterona?<br />

In questi tempi tutti sono per comperare appartamenti, qualcuno mi domanda<br />

se io ancora voglio comperare. Se si fosse fatto che bella rendita si avrebbe! Speriamo che<br />

l’avvenire sia migliore.<br />

156<br />

306 Lettera.


Ed ora ti lascio caro e spero che questa la riceverai presto. Mentre ora stesso<br />

spedisco una cartolina che riceverai prima.<br />

Abbraccioti caramente<br />

228.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 35)<br />

Roma, 27 febbraio 1926 307<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 24 e mi meraviglio come non mi parli della raccomandata del<br />

19, della cartolina, delle raccomandate, può essere che non abbi ricevuto nulla? Ho parlato<br />

stamane con Dore e ho raccomandato di fare tutta la spedizione dei libri e spero che ti<br />

arriveranno presto, anche quelli ultimi che hai domandato a Parigi.<br />

Caro fratello, scrivimi sempre e non avere timore di annoiarmi perché devi<br />

ripetere sempre le stesse cose, io voglio saperle. Spero che avrai ricevuto la lettera del 24 e<br />

anche una cartolina. Perché quel giorno ti ho scritto due volte. Io sto bene e non dubitare<br />

delle cortesie che farò alla Sig.ra. Ti avevo scritto che non vado più laggiù poiché l’affare è<br />

stato concluso senza di me e mi son tolto uno strapazzo. Spero di avere presto tue buone<br />

nuove e così tranquillizzarmi anche io.<br />

Riceviti i saluti di tutti e affettuosi abbracci dalla tua<br />

229.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 36)<br />

Roma, 1 marzo 1926 308<br />

Caro Gigi,<br />

Incomincio col primo di marzo a scriverti più spesso per non farti stare in pena.<br />

Dal 19 però ti ho scritto il 24, io non capisco poi tutto questo tempo che tu dici! Comprendo,<br />

caro fratello, che nella solitudine i giorni ti sembrano lunghi; anche a me fa lo<br />

stesso effetto, se passano 3 giorni a ricevere tue nuove.<br />

307 Cartolina postale.<br />

308 Cartolina postale.<br />

157


Adelgisa mi rimprovera se io dico qualche cosa, poiché veramente non dovrei<br />

lagnarmi di te. Ieri sera sono andata al Costanzi ed ho condotto la Sig.na C. che ho avuto<br />

piacere di conoscere. Sono andata a sentire di nuovo il Rigoletto poiché è l’opera che danno<br />

bene, ma giusto ieri sera sembravano tutti stanchi. Farò sentire la Sig. Bianco forse in<br />

Casa B. poiché la Sig. sta poco bene ed ho piacere di vederla.<br />

Io sto bene e ti raccomando di guardarti dal freddo, ora in primavera l’amico, che<br />

incontrai al Mondial mi assicura che i Belloni usciranno e ti scriverò. Hai ricevuto la raccomandata<br />

di 5? Ho scritto di interessarsi a sapere qualche cosa. Il ritardo mi preoccupa.<br />

Domani ti scriverò a lungo. Perdonami se ogni tanto involontariamente ti faccio soffrire col<br />

ritardo di notizie, ma vorrei dartele tutte e qualche volta mancandomi ritardo anch’io.<br />

Suor Giuseppina sta bene, mi ha scritto. Sto qui e quando vuoi tu verrò a stare<br />

con te. Mille abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 38)<br />

230.<br />

Roma, 4 marzo 1926 309<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti ricevo la tua del primo ed eccomi subito a te. Mi duole assai vederti<br />

così abbattuto, come poi lo sono anch’io nel vedere come mi hanno fatto passare tutto<br />

questo tempo portando le cose così per le lunghe. E se sapessi quante volte ho insistito,<br />

mentre rassicurata ho fatto trascorrere qualche settimana e poi da capo. Ora vi è stato certo<br />

uno smarrimento di raccomandata, che per la mia solerzia ho subito fatte le pratiche<br />

necessarie, mentre adesso ripeto io la pratica e se no può essere come tu facesti conoscere<br />

al nostro caro e vero amico, cercherò un altro modo sicuro.<br />

Stai dunque tranquillo e fida su me. Sto bene e mi auguro che anche tu di salute<br />

stai bene. Passeremo se Iddio vuole cinque mesi assieme, e pensa fin da ora in quale sito<br />

ove il sole e il caldo ci farà compagnia, io soffro molto il freddo.<br />

Stasera sarò in compagnia della Signorina che ho conosciuto e che è tanto buona.<br />

Le calze erano sbagliate, mentre le tue stavano dal calzettaio, quando non faccio io! Ti<br />

spedirò una dozzina di colli nuovi, ma è l’umido che li fa diventare così, poiché quella<br />

parte che non è lucidata viene sciupata dall’umido. Che ci vuoi fare? Lascia da parte quelli<br />

strappati e adopera questi che ti invio. Ti ho fatto spedire i libri, quelli che ti dovea<br />

mandare Dore e quelli che hai voluto da P. che ti ossequia. Se vuoi spedisco io e così avrai<br />

tutto quello che vuoi. Non ti preoccupare di scrivere come vuoi, hai tutte le ragioni, né io<br />

mi secco, semplicemente mi duole saperti angustiato. Ti abbraccio con vivo affetto.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 40)<br />

158<br />

309 Lettera.


231.<br />

Roma, 6 marzo 1926 310<br />

Carissimo Gigino,<br />

La venuta della Sig. è stata per me un gran piacere, mi è sembrato di rivedere te,<br />

amatissimo fratello, che ti sieguo in tutte le ore del giorno e in tutti i movimenti che succedono.<br />

Le tue angustie e le tue preoccupazioni per l’affare che sai, sono state angustie e<br />

preoccupazioni mie. L’amico cinque voleva fare come tu consigliasti e l’avrebbe voluto<br />

fare con terze persone lontane e tentò la via, però ebbe risultato negativo e questo fece<br />

passare più di un mese, mentre prima il tempo era passato perché nel banco hanno avuto<br />

una revisione di tutte le sterline mandate all’Estero specificando il motivo, persona e cose.<br />

Non poteva quindi usare quel mezzo, e il 18 febbraio senza avvertire me, fa uno chèque<br />

in dollari e li spedisce a Miss Carter 311, se non che vedendo che fino il 24 non l’aveva<br />

ricevuto io andai subito per far fare il fermo nelle banche, e così è stato fatto, con il réclame<br />

per la raccomandata.<br />

L’amico 5 mi ha ridato la somma che per non avere preoccupazione te la manda<br />

per mezzo della Sig. che ringrazierai tanto. Non ti preoccupare di altro, penseranno loro<br />

al ritiro della somma e corrispondere a noi quello che devono. Poi fatti animo e coraggio,<br />

non ti dispiacere per quello che qui fanno o che non fanno. Tu forse non conoscevi bene<br />

gli uomini, ma ne vedi i risultati; d’altra parte la pressione è terribile ed è la vera arma per<br />

distruggere. Spataro secondo me è stato quello che ha distrutto tutto materialmente poiché<br />

per mettere gente sua ha mandato via gli antichi, mentre i suoi son giovanotti inutili e<br />

forse dannosi. Questo era l’uomo! Lascia fare a Dio che per esercitare la tua virtù si serve<br />

più che altro di quelli che erano amici o per la loro buona fede o insipienza. Pensiamo<br />

piuttosto a poter vivere il più del tempo insieme.<br />

Certo che costì non potrà essere per il caro vivere, come si fa con la nostra<br />

finanza! Io ora qui lascerei le camere ma dove metto il piano, i bauli, tutto? N. 6 casse di<br />

libri! Briuccia me li ha fatto mettere in un garage della banca, altri due sono in soffitta<br />

qui, 4 bauli il piano lo studiolo, cappella, colonnetta quadri sono qui nelle camere, dovrei<br />

spedire tutto a Caltagirone.<br />

Basta, pazienza, questo si potrà pensare al mio ritorno dopo essere stata da te<br />

onde decidere la nostra permanenza. Ti mando le calze tue, poiché avevano sbagliato nel<br />

consegnarle a Venerina. Te ne ho fatto fare altri due paia e mi accorgo che sono più pesanti,<br />

te li metterai quando fa più freddo o piove. I colli erano pronti e se hai bisogno di altro<br />

scrivimi che prima che vengo faccio aggiustare tutto e compro quello che ti abbisogna.<br />

Venendo per parecchio dovrei spedire un baule non è vero? Poi venire a Londra e stare<br />

separati non è bello, cosa farei io che non conosco la lingua? Né posso studiare poiché<br />

non mi posso tanto applicare.<br />

310 Lettera.<br />

311 Barbara Barclay Carter (1911-1967), americana, ma ben ambientatasi in Inghilterra e buona conoscitrice<br />

della cultura italiana. Fondò a Londra il gruppo “People and Freedom”. Fu traduttrice di diverse opere<br />

di <strong>Sturzo</strong>.<br />

159


Sto bene, ma ora l’acido, ora qualche decimo, ora l’angustia per te tutto mi rende<br />

inutile. I Belloni forse comprano la casa a Milano. Tu non saresti di avviso di comprare<br />

la casa qui? Se ne presentano tanti e gli affitti sono enormi! Dimmi un sì o un no semplice.<br />

Adelgisa ti ossequia; essa lunedì va a farsi l’operazione di appendicite e poi forse qui<br />

più non la riprendono poiché pigliano una ragazza. A me questo dispiace, è come una<br />

parente.<br />

T’abbraccio con tutto il cuore<br />

232.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 51)<br />

Roma, 7 marzo 1926 312<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto ieri 6 la cartolina del 3 e mi auguro che hai già ricevuta la letterina<br />

da me spedita pure il giorno 3. Mi pare che anche ti ho mandato una cartolina ad ogni<br />

modo, vedi che non ti faccio mancare mie notizie come tu non me ne fai mancare. Se<br />

qualche ritardo succede è per colpa di altri. Ti ho fatto spedire i libri che doveano mandarti<br />

e Dore mi dice che ha spedito il resto. Ti auguro che così fra breve riceverai tutto e<br />

sarai pienamente contento di tutto. Io sto bene, Adelgisa domani entra all’ospedale e speriamo<br />

che se ne liberi presto e bene, del resto sta bene in salute.<br />

Qui difficilmente verrà o potrà ritornare ed è una cosa che mi dispiace moltissimo.<br />

A Maurizio diedi i Barocliceride e spero che troverà modo di averli presto. Tra le calze<br />

ne troverai due paia nuove e come tutte le cose me li hanno fatte col filo più grosso,<br />

pazienza, li metterai quando piove. L’Onorevole Baranzini ti ha mandato poi il diritto<br />

canonico che con lui ti mandai? Vi è stato qui l’ing. Foti, quello di Caltagirone o meglio,<br />

di Acireale, che sta a Caltagirone e pare che combini un matrimonio con la figliola di<br />

Turiddu Fanales Maria. In Sicilia dice che vi è stato temporale e una quantità di acqua,<br />

per le campagne ci voleva. Vedi che cartolina lunga che ti ho scritto mentre le tue sono<br />

corte corte. Che venga presto la primavera e così verrò a Londra. Riceviti i saluti di tutti<br />

gli amici e parenti che sempre me ne incaricano, mentre ti abbraccio con vivo affetto<br />

160<br />

312 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 41)


233.<br />

Roma, 10 marzo 1926 313<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua cartolina del 6 corrente e spero che avrai egualmente ricevuta la<br />

lettera del 3 e la cartolina del 7. La lettera non era raccomandata, ma spero che l’avrai<br />

ricevuta egualmente. Godo che costì vi è aria tiepida, anche qui vi è stata, oggi però umido<br />

e cerca di piovere. Ieri ho ricevuto la lettera del 27 febbraio, con ritardo ma l’ho ricevuta.<br />

Scriverò a Baranzini per sapere del libro, peccato se si è perduto! Mario mi ha<br />

scritto che vuole un medicinale per gli occhi, che domani spedirò. Intanto si è divertito a<br />

lavorare come un cane ed ora a riposo per gli occhi. Potrebbe venire appena spira Pasqua e<br />

così l’aspetterei, se tarda veramente no. Sto bene e son fiduciosa che avrai ricevuto i libri<br />

spediti, il Bollettino 314 e presto riceverai tutto quanto desideri. A me pare che tu scriva<br />

ogni tre o quattro giorni e tu ti lagni che non ti scrivo. Si vede che mi vuoi bene veramente,<br />

come e quanto te ne vuole la tua aff.ma<br />

234.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 43)<br />

Roma, 11 marzo 1926 315<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho in mano la tua cartolina del giorno 8. Mi meraviglio che hai ricevuto solo i<br />

libri di musica e non gli altri, mentre li ho spediti a S. Lorenzo tutti e due i pacchi ed io<br />

ho la ricevuta. Il terzo pacco Dore assicura che lo ha spedito. A Baranzini ho scritto per<br />

sapere la fine del diritto canonico. Sto bene e come te, starei meglio se ti sapessi tranquillo.<br />

Sono cose noiose ma che avranno spero presto fine. Spero che Mario si persuaderà a<br />

venire a metà aprile, così sbrigando tutto verrei da te caro fratello.<br />

Ti salutano gli amici tutti, mentre io ti abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 46)<br />

313 Cartolina postale.<br />

314 Si riferisce al «Bollettino bibliografico di scienze sociali e politiche», bimestrale fondato da <strong>Sturzo</strong> nel<br />

1923 e pubblicato dalla Società Editrice Libraria Italiana. In esso venivano recensite opere di carattere politico<br />

e sociale non solo italiane. Il governo fascista lo soppresse nel 1926.<br />

315 Cartolina postale.<br />

161


235.<br />

Roma, 13 marzo 1926 316<br />

Carissimo Gigi,<br />

Come vedi io rispondo ogni cartolina e lettera che tu mi scrivi. Ho ricevuto la<br />

1, 2, 4, 6, 8 e quella di oggi col gattino tanto carina. Quella del 9 non l’ho ricevuta, se tu<br />

riscontri tutte le mie vedrai che è così. Ho scritto a Milano per avere notizie sul diritto<br />

canonico. I libri due pacchi, cioè quelli di musica e l’altro che dovea mandarti Dore li ho<br />

fatti spedire io ed ho qui la ricevuta. Un altro pacco Dore assicura che lo ha spedito perché<br />

non arrivano? bisogna reclamare.<br />

Adelgisa si è operata ieri l’altro e sta relativamente bene, ti ossequia tanto. Spero<br />

che quello che desideri lo riceverai in queste settimane, almeno ci tranquillizzeremo<br />

anche di questo. Era lettera o cartolina quella del 9? Certo che non l’ho ricevuta.<br />

Sto benissimo, mi auguro che Mario venga presto e così possiamo anche presto<br />

venire e riabbracciarti. Oggi qui è incominciata la musica a Piazza Colonna, una serata<br />

splendida. Tutti gli amici ti salutano ricordandoti sempre. Le Sig. Virili ti ossequiano, io<br />

ti abbraccio<br />

236.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 48)<br />

Roma, 17 marzo 1926 317<br />

Carissimo,<br />

Ieri sera ho ricevuto la tua cartolina del 13 e così li ho ricevute tutti, tutti anche<br />

la letterina del 9. Grazie. Però se vedi bene io ho risposto ad ognuna di essi e se ti arriveranno<br />

con ritardo si è perché per lo spesso non arrivo ad impostarle alla posta centrale.<br />

Sto bene e son sicura che quando avrai questa avrai già ricevuto le altre e gli oggetti che ti<br />

ho inviato. Aspetto con ansia una tua che mi dica questo. Io sto bene e appena mi sarò<br />

sbrigata degli affari di giù combineremo la venuta. Se i libri non li hai ancora ricevuti faccio<br />

fare il reclamo poiché sono stati spediti. Io poi non capisco come ricevi quelli di musica<br />

e non gli altri, mentre le ricevute sono attaccate insieme.<br />

Sto facendo 4 giorni di ritiro nella chiesa delle monache di Tor de Specchi, è<br />

tanto bella quella chiesetta! Prega per me, caro fratellino affinché mi santifichi come voi.<br />

162<br />

316 Cartolina postale.<br />

317 Cartolina postale.


Quando è carina la cartolina con quella testa di gattino! Sembra che miagoli, e tu sai se a<br />

me piacciono i gatti. Un abbraccio, aff.ma<br />

Ho scritto per il diritto canonico.<br />

237.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 50)<br />

Roma, 21 marzo 1926 318<br />

Siamo in piena primavera qui a Roma e voglio sperare che anche a Londra quest’anno<br />

incominci bene. Godo sentire che sei stato a Liverpool e spero che la conferenza ti<br />

sia riuscita bene. Ho mandato a chiamare Dore, e per quanto abbia assicurato a Lorenzo<br />

che i libri sono stati spediti io ho detto voglio la ricevuta. Vediamo, altrimenti faccio<br />

domani come tu mi hai scritto. Tutte le altre commissioni li ho fatte e spero che anche tu<br />

avrai già in mano le mie. Sto bene, e in genere a Roma si sta bene, l’influenza è leggiera.<br />

Le lettere e cartoline li ho ricevute tutte e voglio sperare che tu abbi ricevuto tutte le<br />

risposte.<br />

Attendo tue nuove coll’accertamento di aver ricevuto le calze, i colli ecct. Ti<br />

abbraccio, aff.ma<br />

238.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 53)<br />

Roma, 25 marzo 1926 319<br />

Caro Gigi,<br />

Con piacere sento che sei tornato da Liverpool e che lì hai parlato di musica.<br />

Ho ricevuto dopo quella del 13 la lettera del 18 e la cartolina del 15, quella del 17 non<br />

l’ho ricevuta. Però come ti scrissi nell’ultima cartolina tutte le altre tue le ho ricevute sicuramente.<br />

Godo che stai bene, come lo sono anche io. E siamo già a Pasqua, speravo farla<br />

con te, ma mi pare impossibile venire ora, temo che l’inverno di costà non lo sopporti. In<br />

questi giorni ho avuto un altro dolore per tre giorni al braccio sinistro, proprio come lo<br />

ebbi una volta a Caltagirone; sono noiose queste nevralgie.<br />

318 Cartolina postale.<br />

319 Cartolina postale.<br />

163


Spero che avrai ricevuto le mie commissioni. Ho cercato tutte le tue lettere, ma<br />

penso che quella del 17 l’avrò ricevuta poiché deve essere quella dove mi dicevi parto per<br />

Liverpool ecct., però non la trovo in mezzo le mie lettere, mentre tutte le altre le trovo.<br />

Questa del 17, se non ricordo male, era raccomandata non è vero? Con una dell’amico<br />

del Mondial che ho subito data, dunque li ho ricevute tutte. A momenti ricevo la tua cara<br />

del 22 e insieme la tua cartolina del 21. Godo che stai bene e in questi giorni preparo tutto<br />

e cerco di finire tutto per venire da te, non so se riesco prima di Pasqua, ma io credo<br />

dopo. Ti scriverò quello che posso combinare in una lettera. Saluti alla Sig. Norah. Ti<br />

ossequiano le <strong>Sturzo</strong> che mi scrivono a momenti i Belloni e i Baroni di Giura.<br />

Ti raccomando di guardarti dai venti freddi in questo periodo. Baranzini mi ha<br />

scritto che il libro non lo ha potuto mandare, ma che lo manderà fra giorni. Abbraccioti<br />

239.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 54)<br />

Roma, 27 marzo 1926 320<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la cartolina del 24 e così li ho ricevute tutte come tu scrivi. Sto bene, il<br />

dolore al braccio è passato e lunedì incomincio il Sodane Reobi che mi ha prescritto Punzi<br />

il quale ti saluta. Ti spedirò gli stec… [sic] e ti comprerò tutte le dispense dell’ufficio.<br />

Anche i libri che vuoi penso di portarli io, mentre spero che quelli di Dore ti siano arrivati.<br />

Ancora il giardino della Russa non è raccolto quindi non pagato del tutto. Spero pria<br />

di partire lasciare tutto rassettato. Ti scriverò a lungo per lettera. Adelgisa sta bene, qui<br />

non è possibile restare, questi vogliono delle sgobbone, la medesima ti ossequia e va da<br />

Cingolani come cuoca. Egli ti saluta e l’altro giorno ha voluto che andassi a colazione da<br />

lui per stare coi bambini; sono tanto cari. Ti ossequia anche D. Clemente che era lì a<br />

pranzo.<br />

Con i più affettuosi abbracci<br />

164<br />

320 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 55)


240.<br />

Roma, 29 marzo 1926 321<br />

Caro Gigino,<br />

Ti scrivo tanto spesso e tu sempre ti lamenti di me. Sto bene, la nevralgia un<br />

po’ per l’acido urico, un po’ per le stanze fredde di questa casa; le mie due stanzette vedono<br />

un po’ di sole, ma il salone loro ove è il piano fa un freddo di tomba.<br />

Io non ho suonato il piano che appena tre volte prendendo un malanno alla<br />

volta. L’avrei voluto nelle mie stanze ma per non levare uno scaffale di libri del nipote<br />

medico, non lo hanno voluto mettere qui ed io pur pagando 400 al mese ho ceduto stupidamente,<br />

poiché anche il piano ne risente male. Ed ora penserei di sciogliermi da questi<br />

lasciando tutta la roba rassettata e pagandoci un tanto per quello solo, così restar libera<br />

per un altro anno, non ti pare? Perché penso che il freddo di qui nell’inverno non è tanto<br />

sopportabile specialmente quando non si sta bene e non si resta in camera. Non ti dico<br />

che nelle altre camere non è possibile restarci, sembrano ghiacciaie. Intanto pagare £ 400<br />

al mese coll’intenzione di non tornarvi mi pare un buttar i denari, saranno un sei sette<br />

mesi di assenza. Rispondimi il tuo parere.<br />

Adelgisa è andata da Cingolani, che come ha sentito che con me non poteva<br />

restare l’ha voluta per cuoca. L’avrebbe voluto pure Michele Gravina, ma lei pare che<br />

abbia preferito Cingolani. Mi duole tanto di averla perduta! La riunione della Seli 322 è<br />

stata fatta e l’amico del Mondial ti scriverà dandoti anche notizia di quanto desideravi.<br />

Ed ora dimmi un po’, devo venire a Londra ovvero aspettare Parigi? Dove vuoi prendere il<br />

sole? Dove andremo questa estate? Dovrò, venendo (come credo sarà) verso la metà di<br />

aprile portarmi la pelliccia? La cappella dove vuoi che la spedisco? Baranzini mi ha detto<br />

che il Diritto Canonico lo spedirà in questi giorni. Ancora le arance della Russa non sono<br />

state raccolte e quindi non te le ho potute mandare. Aspetto una tua lunga lettera. Il bollettino<br />

uscirà presto. I manoscritti sono stati ricevuti ha detto Dore. Per i libri di Desclée<br />

non mi dici se in francese o in italiano.<br />

Con i più forti amplessi, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Ricevo la tua del 26. Godo che Mario verrà presto a Parigi ed io aspetterò<br />

lui ovvero lui va prima a Lourdes? Rispondimi presto. Ele R. verrebbe a maggio ma poi tu<br />

li conosci...<br />

(f. 259, c. 56)<br />

321 Lettera.<br />

322 La Seli era stata fondata da <strong>Sturzo</strong> nel 1923. Come il partito e le altre strutture collaterali, non ebbe<br />

vita facile per le difficoltà frapposte dal fascismo.<br />

165


241.<br />

Roma, 31 marzo 1926 323<br />

Due paroline di auguri per la prossima Pasqua. Divisi l’un dall’altra pregheremo<br />

il buon Dio che ci assista sempre e ci voglia benedire. Ci rivedremo fra non guari e<br />

passeremo un bel po’ insieme compensando il lungo tempo di lontananza. Sto bene, il<br />

dolore è del tutto passato. I libri come ti ho scritto li porterò, anzi li farò comprare a<br />

Monsignore che lui sa meglio di me. Aspetto risposta alla mia ultima ed aspetto che<br />

Mario mi dica il suo itinerario, spero sbrigarmi di tutti gli affari per vivere un po’ tranquilla<br />

in villeggiatura. Buona Pasqua adunque, con infinite affettuosità. Tutti gli amici ti<br />

fanno i migliori auguri<br />

242.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 57)<br />

3 aprile 1926 324<br />

Le funzioni li ho seguite tutte al Gesù e stamane dopo la Messa ho fatto la S.<br />

Comunione per noi tutti. Col cuore ti sto vicina in questi giorni, anelando di presto riabbracciarci.<br />

Ho fatto subito quanto mi scrivi e spero che se non oggi Desclée spedirà lunedì<br />

i libri che desideri. Io avevo pensato di portarli per non farli smarrire, dato che Dore mi<br />

dice sempre che li ha spediti, però non gli ho pagati perché mai me li ha chiesti. Poi ti ho<br />

detto che io non mi annoio mai quando tu mi scrivi che vuoi qualche cosa, mi duole che le<br />

persone non facciano quello che io con tanta efficacia e insistenza prego di fare.<br />

Spero che adesso mi sbrigano tutto, come mi hanno promesso, è da tanto che<br />

mi hanno promesso che ti avrebbero dettagliatamente scritto. Caro fratello, il buon Dio<br />

vuole così esercitare la tua pazienza e la tua virtù, coraggio, si soffre quaggiù per godere<br />

poi tutti insieme lassù nel cielo. In questi giorni le amiche tutte fanno la gara per avermi<br />

con loro, e tu caro dove hai passato il giorno di Pasqua? Spero che sarai stato in compagnia<br />

e non solo in un giorno tanto solenne. Oggi e ieri qui caldo. Le lettere del 21-26<br />

sono giunte, ti risponderò ma difficilmente potrò venire di estate più che di primavera.<br />

Scrivimi dove devo spedire la cappella, rispondi alla mia lettera dettagliatamente. Tutti gli<br />

amici ti salutano, mentre io ti abbraccio con vivo affetto<br />

166<br />

323 Cartolina postale.<br />

324 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 60)


243.<br />

Roma, 6 aprile 1926 325<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua del 3, spero che avrai ricevuta la mia ultima cartolina a quest’ora.<br />

Desideravo sapere se con me devo portare la pelliccia, farà più freddo da poterla mettere?<br />

Sto bene, il dolorino al braccio sinistro ancora non è del tutto andato via, però mi duole<br />

nel muoverlo. Ieri ti ho fatto spedire due inni di Cristo e uno del Quovadis, vuol dire che<br />

potrai anche regalare questi. Però Dore non mi ha chiesto nulla ancora. Pare che Mario<br />

sarà qui sabato 10, cercherò di persuaderlo come tu vuoi. Ti avevo scritto stamane e ora<br />

questa, così non potrai lagnarti di me. Sono arrivate domenica le cuginette Gravina, stanno<br />

tutti bene e con Michelino ti ossequiano, augurandoti ogni bene.<br />

Qui fa caldo o meglio è vera primavera. Ho parlato parecchie volte delle tue<br />

bozze ecct., mi assicurano che scrivono, che fanno, poi nulla. Come faccio a starli addietro<br />

ogni momento? Pria di partire spero avranno espletate tutte le pratiche e così staremo<br />

tranquilli. Tutti ti ossequiano, mentre io ti abbraccio<br />

244.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 62)<br />

Roma, 10 aprile 1926 326<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua del sette c.m. Mi duole saperti raffreddato e non sapendo se parti<br />

ti scrivo a Londra e a Parigi 327. Oggi è arrivato Mario e sta benissimo, io pure sto bene. Se<br />

sei raffreddato non partirai per Parigi? Noi siamo pronti e non vediamo l’ora di riabbracciarti.<br />

Ti ho scritto che rispondo una per una alle tue lettere. L’indirizzo per la Seli è Piazza<br />

Capranica n. 4. Mi hanno assicurato che le bozze te li hanno rispedite. Le altre li puoi<br />

spedire all’indirizzo che ti ho scritto e a Dore perché pare che sia ancora lì.<br />

Le lettere del 21 e 26 arrivarono, ma mi ha detto che ti risponderà, credo che<br />

ancora non l’abbia fatto perché è fuori di Roma. Le lettere che tu dici li ho ricevute tutte e<br />

mi pare che le commissioni li abbia fatte tutte. Hai ricevuto i libri? Io te li ho fatti spedire<br />

dallo stesso Desclée. Affettuosi saluti anche da Mario<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 65)<br />

325 Cartolina postale.<br />

326 Cartolina postale.<br />

327 Cartolina postale sped. a Parigi lo stesso giorno (Rue Cassette 24), che riproduce sostanzialmente la<br />

cartolina spedita a Londra (f. 259, c. 66).<br />

167


245.<br />

Roma, 14 aprile 1926 328<br />

Caro Gigino,<br />

Ti avviseremo del nostro arrivo per telegramma e credo che prima che ti arriva<br />

la presente arriverà il telegramma e così ci rivedremo presto. Stiamo bene, farò le tue<br />

commissioni, il vocabolario italiano-tedesco, la grammatica e la guida saranno nella cassa<br />

dei libri, e quindi impossibile a smontarli; si compreranno. Spero che avrai ricevuta la<br />

mia cartolina e così non ti angustiare più, mentre poi in ogni mia ti ho detto e subito<br />

risposto, che le due lettere del 21 e 26 sono state ricevute.<br />

Ti accludo un bigliettino di Iatrini 329 che da tanti giorni mi ha lasciato, ogni volta<br />

me ne sono scordata. I parenti e gli amici ti salutano con affetto, io ti abbraccio, aff.ma<br />

246.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 70)<br />

Roma, 15 aprile 1926 330<br />

Caro Gigino,<br />

A quest’ora avrai ricevuto la lettera e il telegramma di cifra ove ti dice della<br />

nostra partenza per martedì: non si è potuto prima e né si è potuto avere l’espresso. Mi<br />

duole per il tuo aspettare, ma coraggio, staremo un bel po’ insieme quest’anno! Intanto tu<br />

cerca l’Hotel e ci scriverai. Stiamo benissimo, Mario da 4 giorni che è qui, si è rimesso; lui<br />

così compie la sua visita ad limina e non si ferma più al ritorno.<br />

Intanto mi scrive la Sig.na Norah che a Londra mi ha trovato un buon posto in<br />

un albergo dove si pagano 3 guinee la settimana; non so se tu ne sei informato. Io non so<br />

quando potremo andarvi e quindi non ho risposto, forse è meglio che scrivi tu e per me<br />

sola, tu sai le indecisioni della famiglia di Ele e allora non bisogna impegnarsi, loro scriveranno.<br />

Me lo ringrazierai e ossequierai tanto.<br />

Un abbraccio affettuoso 331<br />

168<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 71)<br />

328 Lettera.<br />

329 Alfio Iatrini, canonico, attivo nel movimento cattolico siciliano, già presidente della Direzione diocesana<br />

di Catania. Ebbe nutrita corrispondenza con <strong>Sturzo</strong>.<br />

330 Lettera.<br />

331 Mario, Nelina e <strong>Luigi</strong> si ritrovarono insieme a Parigi nella seconda metà di aprile.


247.<br />

Parigi, 23 maggio 1926 332<br />

Carissimo,<br />

Come vedi la tua la ricevo stamani alle 10 quando uscivo per la Messa. Subito<br />

rispondo, ma non so quando ti arriverà. Sto bene e non ti preoccupare per me. Madame<br />

de Quirielle gentilmente il venerdì sera mi conduce a teatro. Domani lunedì vado a colazione<br />

da Madame Russo che gentilmente mi ha telefonato. Ossequiami il Comm. Oggi è<br />

domenica, domani si fa pure festa quindi negozi chiusi. Guardati la salute e ricevi un caldo<br />

abbraccio 333<br />

248.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 80)<br />

Roma, 3 agosto 1926 334<br />

Carissimo Gigi,<br />

Due paroline poiché mi accorgo che son passati parecchi giorni che non scrivo.<br />

Ho ricevuto di ritorno la cartolina di Angelica, godo che stai benissimo come sto io. Si<br />

vede che le cure mi giovano molto, questi rinforzanti. Spero partire sui primi dell’entrante<br />

settimana.<br />

Baci e affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 8)<br />

332 Cartolina postale sped. a Bruxelles.<br />

333 Nelina da Parigi, a fine maggio, proseguì con <strong>Luigi</strong> per Londra. «Soggiornò alcuni giorni al St. George’s<br />

Hotel e poi fu ospite di Cicely e Barbara nell’appartamento sito al numero 213 di Gloucester Terrace,<br />

dove esse si erano trasferite a metà maggio dalla precedente residenza di Redcliffe Square in Kensington.<br />

Dopo alcuni giorni trascorsi presso i Serviti di Fulham Road, <strong>Sturzo</strong> le raggiunse» (G. Farrell-Vinay, <strong>Sturzo</strong> e<br />

l’Inghilterra, in Universalità e cultura, cit., pp. 190-191. Scrisse <strong>Luigi</strong> a Mario il 1° giugno ’26: «Stiamo bene.<br />

Nelina è in un albergo vicino alla mia dimora e a Londra sta meglio che a Parigi. L’aria è mite, benché spirino<br />

ancora venti un po’ freddi» (Carteggio, I, p. 144). Nel luglio Nelina e <strong>Luigi</strong> andarono in Francia per i bagni.<br />

334 Cartolina illustrata.<br />

169


249.<br />

Roma, 4 agosto 1926 335<br />

Carissimo fratello,<br />

Il tempo qui vola, ora spingendo per un affare ora per un altro. Il tempo è stato<br />

scelto male perché tutta la gente si trova fuori e un altro anno il mese di agosto lo passeremo<br />

insieme. Sto bene, faccio le cure prescritte, non cammino tanto perché questo ancora<br />

mi stanca, forse anche il caldo, ma ripeto non ho più il palpito che mi teneva agitata; lo<br />

stomaco bene ed evito tutto quello che mi può fare acido ma però mangio con appetito.<br />

Spero partire giovedì prossimo col direttissimo, ma sempre ti scriverò prima<br />

stai tranquillo e ti darò mie notizie. Tanfani 336 sono più di otto giorni che ha spedito tutto<br />

all’indirizzo che ho dato io e spero che non si smarrirà e che quel Rev.do riceve tutto in<br />

regola, altrimenti falli arrivare l’indirizzo di Tanfani per averne notizie. Io partendo non<br />

me ne posso più interessare. Badi che ho dato l’indirizzo che quel Rev.do mi ha scritto<br />

così com’era… era poi giusto?<br />

Il dono della Giapponesina ai Foti è tanto piaciuto e mi hanno ringraziato con<br />

tanto entusiasmo. Spero che Barletta sarà anche lui contento. Ieri ti scrissi una cartolina e<br />

oggi questa. Per isbaglio nella cartolina misi il francobollo di 1,25 (riderai delle mie distrazioni).<br />

Per l’affare in corso mi stanno facendo perdere la pazienza, ma spero che verso<br />

la fine dell’entrante settimana mi sbrigheranno. Non credo che potrò essere da qui il 12,<br />

ad ogni modo io parto lasciando bene tutto, stai tranquillo.<br />

Salutami i Signori di Paris Plage, il nome mi serve quindi non gli mando saluti<br />

in più. Per la casa, come ti ho scritto, non ho concluso, invece quando ti scrissi feci l’altro<br />

modo a quel che vale. Ed ora ti lascio mentre nel pensiero e nel cuore ci stai sempre presente.<br />

Ho sbarazzato quei famosi C. e spero il celestino di Parigi. Ciao<br />

250.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 24)<br />

Roma, 12 agosto 1926 337<br />

Passando da Pisa comprai le cartoline e ti mando il campanile tanto bello. Il<br />

viaggio è stato sotto tutti i riguardi ottimo e sono arrivata, grazie a Dio, benissimo. Qui<br />

molto caldo e mi sento intontita, però sto bene e non ho più quell’agitazione nervosa. Le<br />

padrone di casa mi hanno fatto tante cose e una venne alla stazione.<br />

170<br />

335 Lettera.<br />

336 Ditta romana di spedizioni.<br />

337 Cartolina illustrata.


Arrivarono ieri sera anche, ma alle 6, le Gravina di ritorno da Montecatini. Ti<br />

salutano e ringraziano tanto tanto. Pare che il grazioso uccelletto lo hanno tanto tanto<br />

gradito più che un gattino. Partiranno fra due giorni. Per oggi ti abbraccio<br />

Benissimo, abbraccioti.<br />

251.<br />

252.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 11)<br />

Roma, 12 agosto 1926 338<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 9)<br />

Roma, 14 agosto 1926 339<br />

Carissimo fratellino,<br />

Ricevo la tua che aspettavo con ansia. Sento con piacere che il viaggio tuo fu<br />

ottimo, come ottimo fu il mio. Grazie, caro fratellino, che mi hai voluto far partire coll’espresso,<br />

si viaggia benissimo e come Americana, tutti i viaggiatori erano ed eravamo Americani,<br />

riderai.<br />

Arrivammo in orario perfetto, senza aver avuto gran caldo. Qui si muore del<br />

caldo, del sudore e mi sento passata dall’inverno all’estate. Godrei un po’ questo caldo se<br />

non pensassi che tu lo desideri e non lo puoi avere. Ed io debbo avere tutto! Non puoi<br />

credere la mia sofferenza in pensare questo. Sia fatta la volontà di Dio!<br />

Come ti ho scritto la stessa sera arrivarono i Gravina e così ho la compagnia.<br />

Ma partiranno presto ed io non posso avere la loro compagnia nel viaggio, ma vi sarà<br />

sempre qualcuno. Essi ti salutano con affetto, come fa pure Ragusa il quale non dice più<br />

la Messa al Gesù alle 12 perché gli veniva troppo faticoso, col caldo poi…<br />

Qui tutto è calma e tranquillità. Ti ossequia cinque che ho già visto, e ci siamo<br />

messi d’accordo ma in un modo diverso di come tu desideri, non è possibile quello. Ti ho<br />

comperato un cuscino di gomma a cui farò le foderine e poi ti manderò. Ho parlato con<br />

Tanfani e presto farò la spedizione. Io col palpito sto sempre lo stesso, si accentua quando<br />

338 Telegramma.<br />

339 Lettera.<br />

171


ho molto acido, ma tutti mi trovano ingrassata e bene. Tornerò a prendere l’arodanal e<br />

poi in Sicilia vedrò il nostro bravo D’Antona. Stai tranquillo che ti scriverò tutto, e perché<br />

poi nascondere quello che si soffre?<br />

Tu intanto farai lo stesso, lo desidero per mia tranquillità. Carissimo, fatti<br />

coraggio, cerca di trovare compagnia per distrarti, non lasciar di fare le passeggiate. Salutami<br />

la Signora Muir 340, tanto cara, a cui scriverò un’altra volta, dille che penso sempre<br />

con piacere la sua compagnia e quelle dei bottoncini di rosa dei piccoli. Un bacino ai<br />

medesimi e ossequi al Sig.r Muir.<br />

Abbraccioti affettuosamente<br />

253.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 12)<br />

Roma, 16 agosto 1926 341<br />

Carissimo,<br />

A momenti ricevo la tua lettera. Spero che realmente stai bene e mi dici la<br />

verità. Anche io sto bene e per ora in compagnia dei cugini che ogni giorno mi vogliono a<br />

pranzo. Ti salutano tanto tanto. Scelba ti ossequia 342 e fra giorni vedrò l’Avvocato. Stai<br />

tranquillo per me e salutami i tuoi amici. Abbraccioti<br />

254.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 14)<br />

Roma, 19 agosto 1926 343<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la cartolina del 15. Mi meraviglio come non hai ricevuto la mia<br />

ma forse perché l’ho impostata al Gesù invece che a S. Silvestro. Avrai a quest’ora ricevuto<br />

340 Famiglia inglese, amica di <strong>Luigi</strong>, con cui avevano passato le vacanze in Francia.<br />

341 Cartolina illustrata.<br />

342 Scelba incontrava qualche volta Nelina a Roma. «Grazie della Sua da Paris-Plage. Ho visto la Sig.ra e<br />

con vivissima gioia ho appreso le buone notizie sulla Sua salute e sulla vita londinese» (Scelba a <strong>Sturzo</strong>, Roma<br />

25 agosto 1926, in L. <strong>Sturzo</strong>-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 91).<br />

343 Lettera.<br />

172


la lettera di Mina che ti ringraziava dell’uccello che hanno tanto gradito. Tu se rispondi<br />

falle una bella letterina. Mi hanno voluta ogni giorno a pranzo, sono tanto affezionate. Ti<br />

parlavano di un invito che ho avuto per andare a Labico, ma probabilmente non andrò.<br />

Sto bene, per quanto ancora il palpito qualche volta mi disturba, ma molto<br />

meno che a Parigi, poiché qui mi riposo. Ho comperato un’altra bottiglia dell’Urodal che<br />

incomincerò domani. Stai tranquillo però, perché mi sento bene. Sarà anche un po’ di<br />

nervoso. L’ingegnere Foti sposerà il 4 settembre ed io ancora non ho pensato al dono.<br />

Spero farlo presto ed arrivare a tempo. Forse un oggetto per salotto. Io ho incominciato<br />

ad espletare le commissioni collo spedire o meglio far spedire da Tanfani la cassetta con<br />

tutto l’occorrente all’indirizzo del R. Olivas, spero lo riceverà tutto in regola. Cinque ha<br />

già cinquantasei ventiquattro persona di nostra conoscenza e spero che presto me ne darà<br />

notizia.<br />

Altri penso potere qui fare quarantaquattro non ti pare? Restando collo stesso<br />

modo di prima. Oggi sono stata l’ultima volta da Michelino, domani partono. Ho visto<br />

Venerina che ti saluta tanto. Nino non è venuto perché non poté avere il passaporto. Ho<br />

fatto con il tuo Prof.re un salesiano, il viaggio nell’alta Italia, mentre suo padre era contento<br />

che fosse venuto all’Estero. Ti ossequia tanto tanto. Domani spero vedere sette e<br />

interessarlo fortemente. Michele per il villino non ha concluso nulla. La Sig. Amerigo ha<br />

comperato un bell’appartamento a Piazza d’Armi, 6 camere e accessori per 100.000. Nello<br />

stesso stabile ve n’è ancora uno ed io sono in dubbio se o no aderire, mi pare lontano,<br />

vi è anche l’ascensore.<br />

Basta, andrò a vederlo. Tutti mi incaricano di ossequiarti. Mario mi scrive con<br />

tanta poesia della sua andata a Terranova e della sua permanenza. Giovannino Di Bartolo<br />

è là per i bagni. Che dirti? Ti penso sempre e vorrei esserti vicino, sento con piacere che<br />

stai bene mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

Salutami tutti.<br />

255.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 15)<br />

Roma, 23 agosto 1926 344<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua lettera del 19. La aspettavo con ansia. Sento che stai bene e ne<br />

godo; anch’io bene, non ti dico benissimo come tutti mi trovano perché non ci crederesti.<br />

Spero sbrigare tutto presto per poi partire. Foti sposerà il 4 settembre e credo che io non<br />

potrò esservi. Ho comperato il dono e glielo ho fatto spedire, un giapponese alto 30 cen-<br />

344 Cartolina illustrata.<br />

173


timetri di porcellana. Spero che sarà un grazioso soprammobile. Tu se credi fai arrivare gli<br />

auguri per quel giorno. Aspetto tue lettere mentre ti abbraccio<br />

256.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 16)<br />

Roma, 9 settembre 1926 345<br />

Carissimo Gigi,<br />

La tua ultima è del 2, quindi sono 7 giorni che non mi scrivi, perché? Sto in<br />

pensiero ed ora che vado in Sicilia dobbiamo scriverci spesso altrimenti mi fai stare male.<br />

Sto bene però, male dico poiché mi preoccupo del tuo silenzio. Avrai ricevute le mie due<br />

ultime ove comprendi che il ritardo è causato dalle villeggiature e dalle piccole teste. Spero<br />

avere domani una qualunque notizia e poterti scrivere; oggi è solo per non farti aspettare,<br />

a me qui il tempo passa senza che me ne avveda, ma a te immagino come sembri<br />

lungo. Appena arrivato ti scriverò, non ti telegrafo perché lo credo inutile.<br />

La Marchesa Sant’Alfano forse partirà con me. Ci siamo visitate e chiarite del<br />

ritardo delle nostre visite. So che l’Idea Popolare 346 te l’hanno mandata. Gli amici ti salutano,<br />

ho visto Gilardoni di sfuggita.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

257.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 26)<br />

Roma, 10 settembre 1926 347<br />

Carissimo Gigino,<br />

Due paroline in fretta perché sto partendo coll’espresso. Sto benissimo, dolente<br />

che tu non mi scrivi dal due settembre e ne parto scorrucciata. Spero trovare notizie a<br />

Caltagirone. L’affare che tu sai è in mano al Cardinale di costà, così hanno voluto fare<br />

345 Cartolina postale.<br />

346 Giuseppe Spataro, su suggerimento di <strong>Sturzo</strong>, fondò il settimanale «L’idea popolare», diretto da Giuseppe<br />

Margotti con la collaborazione di Mario Scelba, che uscì dall’aprile all’ottobre 1926. <strong>Sturzo</strong> gli aveva<br />

scritto il 25 novembre ’25: «… La scomparsa del Popolo è stata per me un vero dolore: ma ero preparato, anzi,<br />

come saprai, ne avevo scritto ad Alcide. Bisogna fare un Settimanale, anche se viene sequestrato ogni numero.<br />

Ma fatto bene!» (L. <strong>Sturzo</strong>, Lettere a Giuseppe Spataro, cit., p. 90).<br />

347 Lettera.<br />

174


quelli dell’alto. Del Giudice è stato fuori e meno male che ho trovato Tupini il quale per<br />

quel che occorre si mette a tua disposizione. Tu scrivendo per lui puoi dirigere la lettera<br />

chiusa alle mie padrone di casa.<br />

Baci affettuosi<br />

Benissimo, abbraccioti.<br />

258.<br />

259.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 27)<br />

Caltagirone, 12 settembre 1926 348<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 25)<br />

Caltagirone, 13 settembre 1926 349<br />

Cari Gigi,<br />

Avrai ricevuto il mio telegramma e così stai tranquillo su di me. Sto benissimo<br />

ed in campagna coi cugini Gravina che ti mandano a dire tante cose. Aspetto Mario che<br />

verrà a far qui una conferenza, dice che sta bene. Scrivimi spesso e delle cartoline, così<br />

saranno più sicure di recapito. Smetto di scrivere perché viene l’auto per tornare in campagna.<br />

Salutami i Muir a cui chiederai scusa della mia ultima scritta in fretta e furia che<br />

per misura presi il treno, al mio solito.<br />

Abbracci affettuosi<br />

348 Telegramma.<br />

349 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 30)<br />

175


260.<br />

Caltagirone, 18 settembre 1926 350<br />

Carissimo Gigi,<br />

Stamane ho ricevuto la tua desiderata cartolina da Roma del 14 c.m. Godo di<br />

tutto, tutto. Sto bene e ieri ho avuto qui Mario il quale è ripartito stamane, sole 24 ore.<br />

Qui ho i lavoranti per finire ogni cosa e quindi lui non volle trattenersi, tornerà. Sta<br />

benissimo, come sto bene anch’io. Qui fa caldo e col caldo le campagne soffrono… raccolta<br />

male su tutta la linea abbiamo avuto. Vavà mi ha detto che ha ricevuto la tua è rimasto<br />

contento del nostro pensiero e ringrazia tanto anche te, ti scriverà, credo.<br />

I parenti tutti ti ossequiano, gli amici ti riveriscono ricordandoti con affetto.<br />

Manderò in giornata una cartolina a M. Rosa, che tu mi saluterai, come anche quella vecchietta<br />

tanto buona. Spero ricevere presto tue notizie da costì mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 31)<br />

261.<br />

Caltagirone, 20 settembre 1926 351<br />

Caro fratello,<br />

Grazie del tuo affetto e del pensiero che hai per me. Spero che avrai ricevuto la<br />

mia diretta a Roma e la seconda costì. Quella che aspetti da sette la troverai dai Muir e dal<br />

Cardinale. Io sto benissimo, Mario tornerà qui quando la casetta sarà a posto. Per ora<br />

respiro aria di campagna. Salutami tutti abbracciandoti<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 32)<br />

262.<br />

Caltagirone, 23 settembre 1926 352<br />

Caro Gigino,<br />

È la terza tra cartolina e lettera che ti scrivo, tu mi dici che nulla ricevi, spero<br />

che questa la riceverai a Londra e a Fulham Road ancora 353. Sto bene e vado e vengo dai<br />

176<br />

350 Cartolina postale.<br />

351 Cartolina postale.<br />

352 Lettera.<br />

353 <strong>Luigi</strong>, alla fine di settembre si trasferì al n. 10 di Kensington Gardens Square W. 2, in attesa di una


cugini Gravina. Così sto in campagna e in città. Godo che tu hai goduto ancora del caldo<br />

prima di incominciare l’inverno lungo e umido di Londra.<br />

Ti mando un’altra fotografia, fatta però dallo stesso fotografo che mi fece quell’altra<br />

che hai e se non isbaglio è la stessa. Pazienza, però mi assomiglia, sono un po’ cretina.<br />

La Signora B. mi ha mandato quelli che facemmo al Castello di Chantilly, ti ricordi?<br />

Che bella gita!<br />

Stanno facendo la vendemmia però poca cosa quest’anno, tutto poco. Che dirti?<br />

I cugini ti salutano, gli amici ti ossequiano io ti sto vicina sempre sempre e ti ringrazio<br />

delle cartoline che mi scrivi, sono più certe di recapito. Abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 34)<br />

263.<br />

Caltagirone, 27 settembre 1926 354<br />

Caro Gigi,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina da Londra, godo che il tuo viaggio è stato ottimo e<br />

che stai bene355, lo sei veramente? Io sto bene, vorrei sbrigarmi coi mastri ma mi portano<br />

per le lunghe, mentre mi godo un po’ di aria di campagna. Fa caldo e non piove qui affatto.<br />

Sembravano che dei temporali volessero venire a visitarci, ma sono rimasti per istrada.<br />

Sto bene e tutti mi trovano più grassa. Mario dopo l’otto ottobre verrà a passare<br />

qui un po’ di giorni. Certo che io quest’anno voglio lasciare la casa rassettata, almeno da<br />

non chiamare più mastri.<br />

In questo momento tutti sono in campagna, il tempo è delizioso. Vavà B. ti<br />

risponderà alla tua ultima, mi ha detto stamane che sono andata a fargli visita. L’altro ieri<br />

lui tornando da Caltanissetta in automobile ha avuto un incidente che però non gli ha<br />

causato altro che delle escoriazioni alle ginocchia, fortunatamente, poiché la macchina<br />

cadde verso il burrone.<br />

Tutti, amici e parenti ti ossequiano tanto tanto. Le cugine <strong>Sturzo</strong> mi vorrebbero,<br />

ma io ancora non trovo il tempo per andare. Tupini mi disse che se hai bisogno dell’opera<br />

sua scrivigli, mi pare di averti scritto l’indirizzo per il quale può recapitare. Salutami<br />

le persone che io ho conosciuto, mandami la misura affinché ti faccia fare le foderine.<br />

Conservati in salute mentre ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

P. S. Adelgisa entra di nuovo all’ospedale S. Giacomo per un’altra operazione<br />

poveretta!<br />

(f. 260, c. 35)<br />

più definitiva sistemazione. Le lettere e cartoline, dalla n. 264 alla n. 280, furono indirizzate da Nelina, salvo<br />

diversa indicazione, a questo nuovo indirizzo londinese.<br />

354 Lettera.<br />

355 <strong>Luigi</strong> era stato in Germania, a Bonn.<br />

177


264.<br />

Caltagirone, 27 settembre 1926 356<br />

Caro Gigi,<br />

Ti sieguo col pensiero e col cuore, vorrei essere a te vicino in questo momento<br />

di cambio di casa. Ma come ti rassetterai?, dove metterai tutti i libri? Non ti strapazzare.<br />

Questa ti arriverà con il detto indirizzo? Io temo di no. Ieri ti ho ancora spedito una lettera<br />

a Fulkam Road. Un abbraccio<br />

265.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 36)<br />

Caltagirone, 29 settembre 1926 357<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 25 qui alla Villa ove ancora mi trovo. Sto benissimo specie<br />

colla cara compagnia dei cugini che ti salutano. Ti ho scritto più volte ma sempre a<br />

Fulkam Road, spero che li riceverai. Anche una mia fotografia ti ho mandato, ma tu dirai<br />

che sono molto seria. Salutami Miss Margherita e famiglia che ricordo sempre con piacere.<br />

Tornerò a casa lunedì che vengono gli operai e spero finire tutto. Stai tranquillo e conservati<br />

la salute mentre ti abbraccio tutto al cuore<br />

266.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 37)<br />

Caltagirone, 4 ottobre 1926 358<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono tornata definitivamente da campagna e sono in casa ove aspetto Monsignore<br />

che verrà per due o tre giorni, sempre così. D’altra parte qui gli operai per cose da<br />

356 Cartolina postale.<br />

357 Cartolina postale.<br />

358 Cartolina postale. Nel carteggio col fratello Mario (I, p. 154) alla nota 1 della lettera 85, è riportata,<br />

senza collocazione archivistica, una lettera di <strong>Luigi</strong> a Nelina, scritta da Londra il 2 ottobre, non rintracciata<br />

178


poco mi portano per le lunghe, ma certamente non mi muoverò da qui se non ho rassettato<br />

per benino. Sto bene veramente; il tempo è un po’ incostante poiché vi sono stati dei<br />

temporali, qui in ripercussione ancora veramente pioggia non ve n’è stata.<br />

Penso a te nella nuova dimora e mi sembra di vederti solo, molto solo. Ho subito<br />

mandata a chiamare D. Ciccio per le musiche che appena avrà ti spedirò. Qui tutti<br />

domandano di te e ti salutano affettuosamente. Con dispiacere ho letto la caduta della<br />

piccola Mariuccia, quando andrai da quei Signori tanto buoni dì tante cose per me. Li<br />

ricordo sempre e le scriverò qualche giorno.<br />

La mia fotografia fu fatta al momento che dovea partire per Caltagirone, ero un<br />

po’ stanca, ma anche il fotografo mi fece venire il viso più lungo di quello che ho. Abbracci<br />

affettuosi<br />

267.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 40)<br />

Caltagirone, 6 ottobre 1926 359<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua cartolina e godo che stai bene e pensi al mio St. Georges<br />

Hotel: era tanto carino! Anche io sto bene ed aspetto Mario, come ti ho scritto. Vavà<br />

sta bene, ma è un po’ teso con me per cose che riguardano suo g.ro, mentre che io non ci<br />

entro. Gli passerà spero, intanto mi ha detto che ti scriverà. Qui tutti i rassettamenti nelle<br />

camere procedono lentamente e ci vuole la pazienza che io non ho. Non sono ancora<br />

andata nelle nostre campagne ove devo mandare mastri dappertutto.<br />

Hai svincolata la cassa che spedii? Avete dovuto pagare la multa? Io a quel<br />

signore avevo detto di fare le dovute dichiarazioni. Il cuscino di gomma ti è piaciuto?<br />

Mandami la misura affinché ti possa fare i cuscini di fodera. Tutti ti ossequiano, il qui<br />

presente Don Ciccio, la portinaia. Dimmi se le cartoline mandate al nuovo li hai ricevute.<br />

Ti abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 42)<br />

nell’Archivio <strong>Sturzo</strong>. La riportiamo di seguito: «Carissima Nelina, stamani ho ricevuto la tua lettera del 27 e<br />

la cartolina segnata 29 settembre. Sto bene, sul serio; non ho mai scritto cosa diversa da quel che è. Anzi qui<br />

mi sono abituato al vero regime inglese, come tu al S.t Georges Hotel; e sto meglio. Manda pure le lettere al<br />

vecchio indirizzo che mi arrivano. Preferisco cartoline, purché spesso. Godo assai che V. abbia scampato dall’incidente<br />

automobilistico. Ancora non mi ha scritto; ma fa lo stesso. Salutami i cugini, le cugine <strong>Sturzo</strong> e gli<br />

amici. A Mario non scrivo, perché non so dove indirizzare la lettera. Dagli tu le mie notizie. Un abbraccio di<br />

cuore - <strong>Luigi</strong>».<br />

359 Cartolina postale.<br />

179


268.<br />

Caltagirone, 11 ottobre 1926 360<br />

Caro Gigino,<br />

Ho avuto una visione di visita di Monsignore. Egli sta proprio bene tanto che<br />

con lui è andato M. V.ra per rifare quel famoso ritratto. Anche io sto bene e godiamo che<br />

tu lo sei egualmente. Ho subito incaricato il F. Alì per quel che desideri. Qui i lavori procedono<br />

e spero sbrigare tutto presto. Gli amici tutti, tutti, ti salutano e i parenti ti fanno<br />

dire tante affettuosità.<br />

Io ti lascio poiché le cuginette Gravina mi aspettano per uscire in auto. Salutami<br />

le persone che io conosco e dille che li ricordo sempre. D. Giacomo, Angelo e Truglio<br />

ti salutano, quest’ultimo dolente che non gli hai risposto. Aff.ma<br />

269.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 43)<br />

Caltagirone, 13 ottobre 1926 361<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti ho la tua dell’otto c.m. Regolarmente ricevo le tue cartoline e<br />

rispondo, qualche volta con qualche giorno di ritardo per tutto lo sbattamento che ho per<br />

i mastri in casa. Ora si va a riordinare e immagina la polvere. Vorrei mandare al fuoco tanti<br />

giornali antichi, ma non sapendo se tu vuoi li conservo tutti, che imbarazzo però, ci<br />

vuole una camera! Sto benissimo, sono stata un po’ raffreddata per il vento che è venuto<br />

da tutte le aperture ancora incomplete. Se vedessi però come salgo e scendo con sveltezza<br />

senza soffrire di quella palpitazione che ebbi a Parigi! Fu l’aria del mare forse. Qui caldo e<br />

caldo, sembra estate e al povero giardino manca l’acqua. Abbracci affettuosi<br />

180<br />

Salutami tutti.<br />

360 Cartolina postale.<br />

361 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 45)


270.<br />

Caltagirone, 16 ottobre 1926 362<br />

Caro Gigi,<br />

Come vedi rispondo subito alle tue appena li ricevo. Sto benissimo, vado e vengo<br />

da S. Bartolomeo perché vi sono i mastri. Qui ancora caldo: alla Russa non ha piovuto<br />

che pochissimo. Ho fatto fare un saggio per trovare acqua con esito negativo, fa pena il<br />

giardino. Le olive quest’anno pochissime e tutte guaste. Anche io ho avuto la sensazione<br />

che quel signore non ha accettato malgrado le sue parole al momento che si presentò con<br />

Monsignore. Con me non si fa nessuno vivo di loro, abbracci<br />

271.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 46)<br />

Caltagirone, 19 ottobre 1926 363<br />

Carissimo fratello,<br />

Sempre grata delle tue premure nel darmi notizie e così sto un po’ più tranquilla,<br />

rispondo sempre a giro di posta. L’ultima dell’11 non ti è arrivata in tre giorni, io sbagliai<br />

di mettere 10 e non 11. Sono stata a S. Bartolomeo 364 perché lì vi sono i mastri che<br />

poi devono tornare in casa per finire, spero, e uscirne una volta per sempre.<br />

Mario non vede l’ora che io la finisca per venire a passare un po’ di giorni qui.<br />

Non ho avuto notizie sulla musica che tu desideravi. Domani manderò a chi chiedere e<br />

vedremo. Tutti ti ossequiano mentre io ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 48)<br />

362 Cartolina postale.<br />

363 Cartolina postale.<br />

364 La villa di S. Bartolomeo era stata lasciata loro in eredità dallo zio Emanuele Taranto. A loro volta la<br />

lasciarono in eredità al seminario di Caltagirone come seminario di campagna.<br />

181


272.<br />

Caltagirone, 22 ottobre 1926 365<br />

Carissimo,<br />

Io rispondo ad ogni tua cartolina subito, tengo a posto le cartoline per non perder<br />

tempo; se non li ricevi subito sarà per la posta. Godo che stai bene e che il freddo<br />

ancora non ti fa impressione, copriti bene, non devi sentire troppo il freddo che ti fa<br />

male. Qui ancora è estate e per le campagne, tranne in certi punti, si soffre. Io sono alle<br />

prese con le carte e coi libri: la camera a ponente viene tutta libri e carte e giornali. La<br />

cappella l’ho messa nel tuo studio; sarà più comodo per Monsignore dire la messa in questa<br />

stanza.<br />

Che dirti? Mi duole che tu non puoi vedere tutte le riforme che costano sì, ma<br />

che rendono la dimora meno seccante. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Sto bene abbastanza.<br />

273.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 50)<br />

Caltagirone, 24 ottobre 1926 366<br />

Carissimo fratello,<br />

Sento i gradi di freddo e temo che quest’anno non potrai resistervi. Come sarà<br />

lungo l’inverno! Io sto bene, il raffreddore fu cosa da nulla ed è passato. Con tanto stravento!<br />

Sono quasi agli sgoccioli coi muratori, resta la ripulitura e pittura. Poi spero verrà<br />

Monsignore a godere insieme i nuovi restauri della casa. Ti penso sempre e mi stai sempre<br />

vicino. Tutti ti ricordano e ti salutano con affetto.<br />

Tu ricevesti la mia fotografia e Mario no, sono seccatissima di questo smarrimento,<br />

in quali mani è cascata? Tanti abbracci affettuosi<br />

182<br />

365 Cartolina postale.<br />

366 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 51)


274.<br />

Caltagirone, 27 ottobre 1926 367<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 23. In questi giorni ti sto più vicino col pensiero. Godo che il<br />

freddo non ti fa impressione e spero che la temperatura si rimetta. Anche qui è si è abbassata<br />

la temperatura senza ancora aver piovuto. Nei boschi è sconfortante, ma che farci?<br />

Stamane si sta facendo l’impianto dei recipienti per l’acqua e così la faccio portare<br />

nelle stanze e nel bagno. Quando tu verrai avrai le comodità che costì non ti mancano<br />

e spero presto. Come sarebbe bello! La patria propria per quanto piccola è sempre bella,<br />

massimo in questi mesi! Il freddo qui non è possibile, starò tutto novembre e un po’ di<br />

dicembre. Non so ancora quando Mario verrà. La cappella l’ho passata nel tuo studio, è<br />

più comoda per Monsignore. Salutami le amiche che conosco e tu prendi un forte<br />

abbraccio, aff.ma<br />

275.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 53)<br />

Caltagirone, 30 ottobre 1926 368<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuto la tua del 21 e godo moltissimo che hai veduto il Canonico B.<br />

Com’è affezionato e buono! Godo che stai bene come ti assicuro di me. Ancora sono in<br />

mezzo la polvere e il disordine poiché tengo solo un mastro per aver fatte le cose per benino<br />

e poi, ora manca per una cosa ora per un’altra. I libri li ho riversati tutti nella camera<br />

della cappella e spero di riordinarli e metterli a posto, ma ci vorrà del tempo e di aiuto.<br />

Albina Maltese m’incarica di parteciparti la nascita di un’altra bambina che chiameranno<br />

Egle, che nome strano! Ti ossequia con suo marito e colle zie.<br />

Tutti ti salutano e dagli amici tante cose. Scriverai a D. Ciccio Gravina appena<br />

riceverai le sonate che ha copiate lui. Io li ho spedite raccomandate il 26. Spero che li riceverai.<br />

Ti abbraccio con affetto<br />

367 Cartolina postale.<br />

368 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 54)<br />

183


276.<br />

Caltagirone, 1 novembre 1926 369<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho la tua fra le mani mentre si trovavano qui le cugine <strong>Sturzo</strong> che ti salutano<br />

affettuosamente. Godo sentire che l’amico vero e affettuoso si trova costì, così sei contento.<br />

Mi duole che soffri coi geloni, ma usa i guanti, stai a riscaldarli al fuoco. Povero fratellino<br />

come devi soffrire quest’inverno! Qui ancora si va vestiti di estate o con qualche leggiero<br />

paletot. Sto benissimo. Mario verrà la settimana entrante. Darò al Canonico Montemagno<br />

il libro che tu vuoi.<br />

Oggi sto preparando tutto per mandare al Camposanto, pregherò in questi<br />

giorni pei nostri cari morti, che ci proteggano dal cielo!<br />

Hai ricevuto le musiche? Le fotografie son pronte e te li manderò, spero che<br />

non si smarriscano. Forse i geloni ti son venuti per uscir la mattina per la Messa? Stai<br />

attento, quando vi è la nebbia forte non uscire. Ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma<br />

277.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 56)<br />

Londra, 1 novembre 1926 370<br />

Carissima Nelina,<br />

Come l’altra volta anche questa: ieri sera ho ricevuto la cartolina del 25 e stamane<br />

quella del 28 ottobre. Ma questa volta non mi sono angustiato; ho capito che deve<br />

dipendere dalla posta. Sto bene e godo assai che tu stai bene. I bambini dei Muir stanno<br />

benissimo e ricambiano. La signorina Caterina ha cominciato a leggere e domenica sera<br />

ne ha dato un saggio. Miss Simonson ti ricorda con affetto. Tutti ti salutano. Salutami gli<br />

amici e i parenti. Un abbraccio<br />

184<br />

369 Cartolina postale.<br />

370 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 312)


278.<br />

Caltagirone, 4 novembre 1926 371<br />

Ricevo la tua del 29. Grazie sempre del pensiero tuo affettuoso e godo che tolleri<br />

benissimo il freddo di costì. Qui ancora si va coi vestiti leggieri e appena si chiudono i<br />

balconi fa caldo. Sto bene e anche io risento i benefici delle lunghe villeggiature perché<br />

sto benissimo. Posdomani verrà Mario per una settimana, è sempre con appuntamenti<br />

anticipati e quindi qui viene per poco. La Baronessa Di Giura non si è fatta viva dacché<br />

sta qui; non so spiegarmi il perché, mentre al ritorno dalla Francia mi fecero tante cose. Io<br />

le ho scritto parecchie volte. E i Belloni torneranno a Roma, andranno forse a Milano, chi<br />

lo sa? Son contenta che il Commendatore è stato tanti giorni, così senti meno la lontananza.<br />

Vavà La Rosa e Concettina sono a Parigi. I parenti e gli amici ti salutano con affetto.<br />

I libri e le carte li ho passati tutti lì, buttati, poi li rassetterò. Salutami tutti, a te un forte<br />

abbraccio, aff.ma<br />

279.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 57)<br />

Caltagirone, 12 novembre 1926 372<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto le tua cartoline e la tua lettera ed ho fatto arrivare le tre ai destinatari.<br />

Come avrai visto, ti ha scritto Mario al posto mio, perché io stanca e occupatissima e<br />

per lui e per i mastri non ho avuto tempo. Sto bene in mezzo alla polvere e al traffico, non<br />

mi fa male. Sto rassettando la stanza a ponente coi libri e viene ordinata e bella. Lunedì<br />

verranno i pittori per le porte, il bagno e tutto, credimi, sembra come se avessi fatto una<br />

casa nuova di quanto tempo ci è voluto e di quanto si è speso.<br />

Quando tu verrai però, starai più comodo. Ti scrive la baronessa Di Giura e ti<br />

fa dire tante cose. Il Dott. D’Antona ti ossequia, è venuto a visitarci gentilmente. Ho dato<br />

il libro della Madonna del Ponte al can. Montemagno. Salutami il Commendatore e digli<br />

che non scrivo ai suoi perché non so dove trovarli. Li penso sempre e sempre li sieguo.<br />

Tutti ti salutano, io t’abbraccio con vivo affetto<br />

371 Cartolina postale.<br />

372 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 60)<br />

185


280.<br />

Caltagirone, 13 novembre 1926 373<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto tutte le tue, ed oggi scrivo con un certo ritardo perché sono ingolfata<br />

a rassettare le librarie tutte e tutte piene di polvere, figurati il mio daffare! Però sono<br />

contenta alla fine di lasciare la casa rassettata e pulita.<br />

Malgrado ciò sto bene. Qui fa ancora caldo e le giornate sono bellissime, solo<br />

che io ne godo poco perché sempre occupata. Quest’anno partirò con i Gravina verso<br />

Natale o un po’ prima.<br />

Salutami tutte le amiche che di me ti domandano. La Baronessa Di Giura mi<br />

ha scritto una lunga lettera e ti fa dire tante cose affettuose. I parenti e gli amici ti salutano,<br />

io ti abbraccio<br />

281.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 65)<br />

Caltagirone, 19 novembre 1926 374<br />

Carissimo,<br />

Le tue mi arrivano regolarmente mentre io mi trovo a rassettare la casa dopo la<br />

tempesta dei mastri. Comprenderai che per mettere in ordine e pulizia una casa grande<br />

quando si manca da un pezzo è un da fare enorme. Spero poi godermi per un po’ di giorni<br />

l’ordine e la pulizia.<br />

Godo moltissimo del tuo nuovo alloggio e ti sieguo in tutti gli angoletti di esso.<br />

Spero che sceglierai la mia stanzetta per lo studio e l’altra per dormire così starai più<br />

comodo. Quando poi verrò io ci accomoderemo. Sto bene malgrado la polvere vecchia<br />

dei libri e quella dei muratori. Con Giovanni N[icastro] 375 lunedì aggiusteremo i giornali<br />

perché i libri sono a posto.<br />

Se vedeste le due scaffe del tuo studio come sono ordinate e ripulite! Questa<br />

volta il mio interesse è stato mettere la casa in ordine ed è costata una spesa. Salutami tan-<br />

373 Cartolina postale.<br />

374 Cartolina postale spedita a Londra al nuovo indirizzo: 213 Gloucester Terrace W. 2. Lettere e cartoline<br />

dalla n. 281 alla n. 627, furono indirizzate da Nelina, salvo diversa indicazione, a questo nuovo indirizzo.<br />

«Sono più vicino – scriveva al fratello Mario il 12 novembre annunciandogli il cambio di indirizzo – al Convento<br />

delle Monache, che è a Gloucester Gardens» (I, p. 162, lett. n. 93).<br />

375 Già presidente della sezione comunale del PPI a Caltagirone. Su questo personaggio cfr. L. <strong>Sturzo</strong>,<br />

Lettere non spedite, a cura di G. De Rosa, Il Mulino, Bologna 1996, pp. 26-31.<br />

186


to i padroni di casa che ricordo con affetto 376. I Gravina e gli altri parenti ti ossequiano<br />

come fanno gli amici. Un abbraccio<br />

282.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 63)<br />

Caltagirone, 21 novembre 1926 377<br />

Carissimo,<br />

Ti ho scritto in questi giorni parecchie cartoline, ieri sera una lettera di auguri<br />

per il nostro compleanno e spero la riceverai. Il ritardo della solita corrispondenza è stato<br />

perché qui vi è stato Mario che ha scritto lui. Spero che non si interrompi più la catena<br />

delle nostre cartoline. Ti saluta il Pr. Ardizzone che ho visto a momenti. Ti salutano gli<br />

amici a cui ho dato il tuo nuovo indirizzo. Per me non ti angustiare poiché sto benissimo.<br />

Continuo a stare qui per ora poiché voglio sistemare tutto.<br />

Salutami tanto le amiche, un bacio alle piccole della Miss Muir. Saluti affettuosi<br />

ai padroni di casa e a te un abbraccio, aff.ma<br />

283.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 66)<br />

Caltagirone, 24 novembre 1926 378<br />

Caro Gigi,<br />

Le tue le ricevo tutte regolarmente e spero che le mie tu li riceva egualmente.<br />

Penso la mia stanzetta, e la vedo tutta piena di libri, con un bel fuoco acceso, calda, calda.<br />

E la tua? Dove dormi? Sopra o sotto? Qui le riforme e il rassettamento procede ed io<br />

ancora piena di polvere per fare l’assettamento e lo scarto in compagnia di G. Nicastro<br />

che ti saluta tanto.<br />

Ancora non ho potuto fare il primo bagno nel nuovo gabinetto perché il pittore<br />

non ha finito il lavoro. Spero presto farne la prova. Qui il tempo continua bello e sem-<br />

376 Nelina, durante il suo soggiorno a Londra, era già stata in questo appartamento ospite delle padrone.<br />

Vedi nota n. 333.<br />

377 Cartolina postale.<br />

378 Cartolina postale.<br />

187


a autunno appena in principio. Ancora si portano i vestiti leggieri. Salutami tutti, un<br />

caldo abbraccio<br />

284.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 67)<br />

Caltagirone, 27 novembre 1926 379<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua e come ogni volta rispondo. Godo che stai bene, ma mi duole che<br />

non ricevi mie cartoline regolarmente. Sto benissimo e mi trovo in casa dei cugini G. da<br />

dove ti scrivo. Ti salutano affettuosamente. Salutami tutte le mie amiche mentre ti<br />

abbraccio<br />

285.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 69)<br />

Caltagirone, 27 novembre 1926 380<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua del 22, spero che accomoderete l’affare del servizio che<br />

è un problema ovunque. Ieri 26 è arrivato Mario, sta benissimo e si fermerà un po’; l’ho<br />

fatto venire con tutto il suo personale di servizio e così sta bene. Giovanni Di Bartolo ieri<br />

sera è arrivato da Palermo in condizioni abbastanza gravi, speriamo se qui si curerà. Egli<br />

domanda di te sempre e ti ossequia. Ti fanno gli auguri i parenti tutti e ti ossequiano.<br />

Michele G. vorrebbe l’indirizzo di quella persona siciliana che costì si occupa o meglio,<br />

ha il negozio di limoni e arance, se non sbaglio tu dicesti di Milazzo. Egli vorrebbe sapere<br />

come li vogliono condizionati, come si fanno le cassette, come si fanno le conserve, i sciroppi<br />

di arancia, tutto per le arance. Se non ti riesce difficile e non devi prendere fresco,<br />

altrimenti non farne caso. Puoi scrivere se dare l’indirizzo del cugino. In quanto alla spesa<br />

del contratto mi dice di caricarlo a l’interessato, non vi è ragione di far tu la spesa. Quest’anno<br />

la vendita delle arance è un problema, vedremo.<br />

188<br />

379 Cartolina postale.<br />

380 Cartolina postale.


Salutami tutti tutti, non dimenticarne uno, io non mando per non scrivere da<br />

qui, starò ancora un po’ per le arance. Ti abbraccio, aff.ma<br />

286.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 2)<br />

Caltagirone, 28 novembre 1926 381<br />

Caro Gigino,<br />

Oggi il primo giorno di nebbia e umido proprio alla Caltagironese. Intanto<br />

meglio così che il caldo che ha fatto fino a ieri, poiché le campagne soffrono tanto. Io vorrei<br />

sbrigare pria di partire anche l’affare del giardino, ma quest’anno non se ne vede il<br />

principio. Figurati se mi secca a scrivere e poi a te, caro, carissimo! Se il giro delle cartoline<br />

si è per poco fatto più lungo è stato per il periodo che vi fu Mario, il quale scriveva lui.<br />

Se tu manchi di scrivermi mi fai male, e ciò lo comprendo anche per te che stai<br />

tanto lontano, mentre stiamo tanto vicini col pensiero e col cuore.<br />

Ti accludo quanto Michele mi ha dato affinché tu faccia in regola il completamento<br />

all’antecedente procura. I parenti tutti, gli amici, le persone di casa ti salutano<br />

affettuosamente, io ti abbraccio con vivo affetto, saluta i tuoi padroni di casa, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Desidero sapere se quei libri grandi grandi e grossi (relazioni del bilancio<br />

Comunale) si debbano mandare a qualche persona ovvero conservarle. Con Giovanni N.<br />

stiamo facendo scelta e sistemazione.<br />

(f. 260, c. 70)<br />

287.<br />

Caltagirone, 1 dicembre 1926 382<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua cartolina e quella del Comm. Grazie a te e a lui degli auguri e del<br />

pensiero. Spero che avrai ricevuta la mia lettera di auguri, erano solo auguri, pensieri<br />

affettuosi e nulla più. Sto bene, ma ancora non mi riposo poiché mi è rimasto di far ripulire<br />

tutta la casa ed è un lavoro. Mi andrò a riposare a Roma quando avrò finito tutto e<br />

credo che passerà quasi tutto il mese.<br />

381 Lettera.<br />

382 Cartolina postale.<br />

189


Sto bene; oggi incomincia il freddo, sai quel vento di ponente che dà tanto ai<br />

nervi, e non piove ancora nelle nostre campagne. L’altro ieri ti ho spedito una raccomandata<br />

con dentro la bozza di una procura per quelle opere di beneficenza della Montemagno.<br />

Spero che li riceverai e che così potrai rispondere presto a Michele.<br />

Ho letto che costì vi è stata la nebbia e che vi sono stati dei danni. Non uscire la<br />

mattina quando è così, non mi far stare in pena. Abbracci, aff.ma<br />

288.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 72)<br />

Caltagirone, 6 dicembre 1926 383<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua cartolina dell’uno e godo saperti bene, io pure, così i parenti, che<br />

ti mandano a salutare. Spero fra non molto rivedere Monsignore, il quale vuol venire a<br />

passare qui qualche giorno e godere con me i restauri della nostra casetta. Ho fatto ripulire<br />

tutto tutto e sembra tutta nuova. Con dispiacere leggo che la mia lettera è andata smarrita,<br />

spero quella raccomandata che la riceverai è del 28 novembre.<br />

Da due giorni finalmente piove, così le campagne respirano. Aspetto risposta<br />

per quei libroni grossi grossi che tenevi nel tuo studio, che ne devo fare? Salutami le mie<br />

amiche e dì loro che sempre li ricordo con simpatia. Le persone di casa ti ossequiano con<br />

rispetto.<br />

Abbraccioti, aff.ma<br />

289.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 74)<br />

Londra, 9 dicembre 1926 384<br />

Carissima sorella,<br />

Stamane speravo ricevere tue notizie. Io ho avuto una febbretta di raffreddore o<br />

d’influenza, come oggi si dice, oggi è caduta. Del resto sto bene. Molte cose dalle padrone<br />

di casa. Te lo scrivo perché così tu sei più tranquilla, che non ti nascondo nulla. Ma è stata<br />

190<br />

383 Cartolina postale.<br />

384 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


una cosa piccola e insignificante. Spero di ricevere tue notizie oggi. Anche da Mario non<br />

ho notizie da cinque giorni 385.<br />

Tanti saluti a tutti tutti, un abbraccio di cuore<br />

290.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 311)<br />

Caltagirone, 11 dicembre 1926 386<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi ho finito tutti i lavori di riordinamento e già mi godo la casa bella e a<br />

posto. Starò qui ancora e passerò qui le feste giacché i cugini non partono. Sto bene, oggi<br />

è stata una giornata di dolce autunno, nella terrazza della casa è stato un vero paradiso.<br />

Come mi duole pensare il freddo che tu soffri! Come stai? Il disturbo di stomaco è passato?<br />

Guardati dai colpi di aria e mangia bene, forse è il cibo che non ti va? Io penso che ciò<br />

è un male per te perché ti indebolisci. Chiedi quello che desideri e tieniti lo stomaco forte.<br />

Te ne prego con tutto il cuore.<br />

Di me non aver pensiero che so curarmi. Mario ancora non viene perché aspetta<br />

il Vicario non so da dove. Adelgisa è ammalata di pleurite, poverina, ti ossequia e si raccomanda<br />

alle tue preghiere. Salutami tutti, ti abbraccio, aff.ma<br />

291.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 77)<br />

Caltagirone, 14 dicembre 1926 387<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuto la tua cartolina del 9. Sento con dolore della tua influenza, piccola<br />

come tu dici, ma che a me produce una viva agitazione, un pensiero. Però ti ringrazio<br />

che sei sincero e che mi dici tutto, debbo crederlo? Io sto bene e in periodo di vero riposo<br />

poiché tutti gli operai sono andati via e la casa è rassettata.<br />

385 Scriveva al fratello il giorno dopo: «Ricevo la tua cartolina del 6 c.m. Mi trovo con un po’ di influenza<br />

addosso: cosa assai leggiera. La febbretta è caduta. Resta un po’ di noioso raffreddore. Così mi dà occasione<br />

di leggere quasi tutto il giorno» (I, p. 165, lett. n. 97).<br />

386 Cartolina postale.<br />

387 Cartolina postale.<br />

191


Come vorrei che vedeste l’ordine che ho messo! Sembra un’altra e non si desidera<br />

nulla. Io passerò qui le feste per essere più vicino a Monsignore e alle cugine, poi partirò,<br />

poiché il mio dente non può più tardare ad essere rifatto. Ieri ti ho spedito le fotografie<br />

con in mezzo tre mie fatte da Paolo al Boschigliolo.<br />

Della cappella che ti mandai non ne fai uso? Io in quanto a servizio sono sempre<br />

con la solita Vincenza Giacomina che viene a restarvi la notte. Intanto povera Giacomina,<br />

stamane è dovuta partire per Palermo ove là trovasi Giovannino a studiare e che è<br />

ammalato di nefrite acuta. Immagino come è partita mentre D. Giacomo è qui rimasto<br />

influenzato, speriamo si guarisca, figliuolo unico! I medesimi ti ossequiano come fanno i<br />

parenti e gli amici. Ti abbraccio, aff.ma<br />

292.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 78)<br />

Caltagirone, 18 dicembre 1926 388<br />

Carissimo fratello,<br />

Godo leggere nella tua ultima cartolina dell’11 per quanto quella del 10 mi è<br />

arrivata dopo, che ti sei già rimesso del raffreddore avuto, ma abbiti sempre dei riguardi ti<br />

prego, ti potrebbe anche prendere un altro. Io sto bene, il 16 con le Gravina siamo andati<br />

a fare una visita a Monsignore, il quale sta benissimo. Il ritratto fatto da Vaccaro è veramente<br />

bello, solo lo ha invecchiato un po’, poiché ha molto accentuato le rughe 389.<br />

Per l’atto vuoi che faccio sapere prima la spesa? Certo che non devi scontare tu<br />

una cosa che non ci entri. Attendo risposta. Ti ossequiano i parenti e gli amici tutti, che ti<br />

ricordano con affetto. Io non credo che arriverò a vendere i giardini e credo anche che se<br />

ne parlerà verso primavera. Se vi sarà bisogno tornerò, ma dopo le feste, non posso fare a<br />

meno di partire. Ragusa è finalmente andato via da fare l’istitutore e al posto vi è Ardizzone<br />

che ti ossequia.<br />

Ho fatto spedire un panettone alla Sig.na non ricordandomi il nome della<br />

Signora, mi perdonerà spero. Attendo dunque tua risposta, mentre ti auguro le cose più<br />

belle per il S. Natale, che per me è un po’ di conforto passarlo vicino a Monsignore, il<br />

quale verrà l’indomani. Godo e ringrazio anche io Miss Muir del bel dono, ossequi tanto<br />

tanto la famiglia e tutte le amiche, aff.ma<br />

192<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 79)<br />

388 Cartolina postale.<br />

389 «Ho saputo che Nelina è stata da te e che le è piaciuto il tuo ritratto di M. Vaccaro. Dopo Natale<br />

andrai a Caltagirone?» (<strong>Luigi</strong> a Mario, 23 dicembre 1926, I, p. 166, lett. n. 100).


293.<br />

Caltagirone, 22 dicembre 1926 390<br />

Carissimo fratello,<br />

Forse questa ti arriverà domenica e non sabato giorno di Natale, come avrei<br />

voluto. Ma oggi visite, gente, da fare mi hanno assorbito da non farmi avere un minuto di<br />

tempo per dedicarlo a te, mentre il mio pensiero e il mio cuore è a te stato rivolto. Puoi<br />

bene immaginare quale può essere il mio augurio in questi giorni e ciò che il mio cuore<br />

può desiderare per te. Accettali questi miei auguri e pensi che in questi giorni stiamo vicini,<br />

come del resto i nostri pensieri son vicini sempre.<br />

Godo sentire che ti sei ripreso e che ti guardi dai colpi di aria e dal cattivo tempo.<br />

Spero che sarà così e che non soffri tanto. Io, grazie a Dio, sto bene per quanto anche<br />

qui il freddo è incominciato e come. Il figlio di D. Giacomo continua e la madre è a<br />

Palermo con lui, dice che migliora, ma io temo che non lo superi. Poveretti come sono<br />

addolorati. Mario verrà come ti ho scritto la settimana prossima e starà un po’ di giorni;<br />

sta benissimo.<br />

Spero che il panettone arrivi a destinazione. Può darsi che partirò assieme ai<br />

cugini Gravina ovvero con la Marchesa Sant’Alfano verso la prima quindicina del mese<br />

entrante. Vorrei lasciare venduti i giardini ma non mi pare che ci sia verso. Tutti ti salutano<br />

e ti offrono gli auguri più affettuosi. Le persone di casa ti ossequiano, io saluto tutti e a<br />

te abbracci<br />

294.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 82)<br />

Caltagirone, 25 dicembre 1926 391<br />

Caro Gigi,<br />

In questo giorno così dolce, ma così doloroso per me, stante lontano dall’amato<br />

fratello, t’invio il più affettuoso ricordo, un caldo amplesso purificato dalla S. Comunione,<br />

che per te ho fatto oggi. Che il buon Gesù Bambino ti colmi di suoi carismi e ti dia<br />

sempre forza e coraggio. Ier sera e oggi sono dai cugini Gravina, non mi lasciano sola. Ti<br />

offrono i loro auguri, salutoni<br />

390 Cartolina postale.<br />

391 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 260, c. 84)<br />

193


295.<br />

Caltagirone, 31 dicembre 1926 392<br />

Carissimo Gigi,<br />

Dalla tua ultima del 22 c.m. non ho più tue notizie cosa che mi costerna tanto,<br />

perché? Mentre scrivo arriva la tua cartolina e con piacere vedo che il giorno di Natale sei<br />

stato in buona compagnia. Godo che stai bene come lo siamo io e Mario che a momenti<br />

parte per Piazza. Il Capo d’Anno lo farò vicino a voi, amati fratelli in ispirito e nella preghiera.<br />

I Piazzesi non possono restare senza i Pontificali come facciamo noi poveri Caltagironesi.<br />

Suor Giuseppina dice che sta bene e che finalmente ha accettato di far la Superiora, quelle<br />

suore di là son destinate a morire con gli onori di Superiora, è antipatico. Io non so se potrò<br />

andarla a vedere, qui non posso sbrigarmi questa volta perché non si conchiudono i negozi.<br />

Oggi è una giornata di vera primavera, che sole! Come lo manderei a te in cotesta<br />

buia Londra. I cugini, le cugine, le persone di casa e gli amici tutti ti offrono i loro<br />

migliori auguri e saluti ossequiando. Mario ti scriverà da Piazza, io ti abbraccio con tutto<br />

il cuore, salutami tutti, tutti gli amici e le amiche, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 3)<br />

296.<br />

Caltagirone, 5 gennaio 1927 393<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del primo, grazie dell’affettuoso pensiero che mi commuove.<br />

Anch’io ho pregato per te e per noi tutti nella S. Comunione. Voglio sperare che stai veramente<br />

bene e che continui così tutto l’inverno. Io sto benissimo. Il dente è caduto e penso<br />

di tornare a Roma per farmelo rimettere, così andranno tutti via. E il tuo? Quello che ti<br />

faceva tanto male? Spero che sia rimasto senza fartelo cadere e dovresti farti curare le radici.<br />

A Londra non mancheranno degli specialisti.<br />

Pei giardini non se ne parla e quindi coi cugini Gravina partiremo fra non molti<br />

giorni. Giovannino N[icastro] ti ossequia, egli mi ha aiutato a mettere a posto i libri. 4 ti<br />

domanda se hai ricevuto la sua cartolina. Giovannino Di Bartolo sta molto meglio quasi<br />

guarito. Ti ringraziano e ti ossequiano come fanno tutti i parenti ed amici. Salutami tutti;<br />

ossequi particolari alla Sig. Muir e alle padrone di casa. Abbraccioti con vivo affetto, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 5)<br />

194<br />

392 Cartolina postale.<br />

393 Cartolina postale.


297.<br />

Caltagirone, 9 gennaio 1927 394<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 4 e ho ricevuto le tue 27, 28, 30 e primo gennaio con ritardo<br />

(credo) per le feste. Sto benissimo, però le notizie d’influenza (spagnola) che vi è costì mi<br />

angustia. Ti raccomando di guardarti di non prendere colpi di aria e non far disordine.<br />

Qui non abbiamo che piccoli raffreddori, io però nulla. Spero che andando a Roma non<br />

debba influenzarmi. Credo che partiremo in settimana, quindi dopo che arriva questa<br />

scrivi a Roma.<br />

Vedrò se posso avere ciò che desideri, ma sono prezzi proibitivi. La procura la<br />

manderai a Michele e a lui dirai la spesa che l’Avv. Scillamà ti manderà, così mi ha detto.<br />

Spero anche di sbrigare i giardini. Se per ora non puoi uscire per la procura non ti angustiare,<br />

fai tutto col tuo comodo, ti raccomando.<br />

Giovannino Di Bartolo sta molto meglio, quasi guarito, ti ossequia e ringrazia.<br />

I parenti pure ti fanno dire tante cose e gli amici anche. Ho ricevuto la cartolina di ringraziamenti<br />

per il panettone, salutami la Signorina. Oggi qui vento, acqua, nebbia, siamo a<br />

Londra veramente, ma però mal tempo ne ha fatto molto poco, ci vuole e sembra vero<br />

inverno. Domani l’anniversario della mamma e sono 30 anni, come son passati! Uniamoci<br />

con la preghiera e imploriamo a quell’anima santa aiuto e conforto.<br />

Ricordami a tutti e con vivo affetto ti stringo al seno, aff.ma<br />

298.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 7)<br />

Caltagirone, 13 gennaio 1927 395<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua e vedo che stiamo in pena l’un per l’altro. Qui grazie a Dio non<br />

c’è nulla ed io sto proprio bene. Questa volta l’aria patria mi ha portato bene. Parto perché<br />

partono con me le cugine e per il dente che mi annoia così. Mi dicono che in Italia<br />

non vi è nulla, speriamo che non venga nulla di malattie infettive. Stai tranquillo che ti<br />

scriverò più spesso 396.<br />

394 Cartolina postale.<br />

395 Cartolina postale.<br />

396 L’epidemia influenzale colpì soprattutto la Svizzera e la Francia meridionale.<br />

195


I parenti tutti ti ossequiano, le persone di casa ti baciano la mano, io ti stringo<br />

forte al seno, aff.ma<br />

Salutami tutte le amiche.<br />

299.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 9)<br />

Caltagirone, 17 gennaio 1927 397<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi l’ultimo giorno che sto in questa e spero trovare tue lettere a Roma. Sto<br />

benissimo malgrado qui piove dirottamente, però a me non è sembrato inverno come<br />

quell’invernate rigide che un tempo si vedevano. Ieri alla Russa sembrava una vera primavera<br />

mentre nella mattinata avea piovuto. Giovanni Di Bartolo sta benissimo poiché la<br />

febbre è cessata e anche l’albumina. Però ancora non si alza perché debolissimo. Spero che<br />

questa ti trovi in buona salute; i parenti tutti ti salutano, mentre io ti stringo al seno, aff.ma<br />

300.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 10)<br />

Roma, 18 gennaio 1927 398<br />

Carissimo Gigi,<br />

Appena giunta a Roma e mi levo il cappello eccomi a te. Il viaggio in compagnia<br />

dei cugini G[ravina] è stato ottimo, sto bene ed ho trovato le camerette delle Sig.<br />

Virili a posto e abbastanza riscaldate. Loro ti ossequiano tanto. Ho trovato la tua cartolina<br />

e godo che stai bene, mi auguro che il freddo che prevedono non venga. Qui pioggia, ma<br />

non molto freddo. Non sono arrivata a vendere il giardino, ma ho lasciato incaricato di<br />

farlo. La casetta tutto a posto. Giovannino già guarito, ma ancora a letto per cautela,<br />

mentre incomincia a prendere il cibo.<br />

Tutti, parenti e amici ti salutano mentre io t’abbraccio, aff.ma<br />

196<br />

Tutte le tue cartoline le ho ricevute.<br />

397 Cartolina postale.<br />

398 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 11)


301.<br />

Roma, 21 gennaio 1927 399<br />

Carissimo Gigi,<br />

Ricevo la tua seconda cartolina qui a Roma. Alla prima ho risposto appena arrivata<br />

18 e oggi alla seconda. Sto benissimo, però vado e vengo dal Dr. Chiavaro per il dente<br />

e mi vuole far quelli dei fianchi (sopra), speriamo che li possa tenere come gli altri. Ti<br />

ossequia. Quest’anno le mie stanzette sono più calde perché sotto, negli altri appartamenti,<br />

accendono, quindi con un braciere si va avanti benissimo.<br />

Qui la salute pubblica è buona, l’influenza è leggierissima perciò stai tranquillo.<br />

Il 24 anniversario dell’amato genitore uniamo le nostre preci e preghiamo per quell’anima<br />

benedetta e che lui preghi per noi.<br />

Michelino mi ha passato la somma di £ 367, li vuoi mandati? Arrivò la procura<br />

il giorno della partenza. Salutami tutti, abbraccioti, aff.ma<br />

302.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 14)<br />

Roma, 24 gennaio 1927 400<br />

Carissimo Gigi,<br />

Ho la tua del 21 fra le mani. Godo saperti in buona salute; di me posso dirti lo<br />

stesso. Oggi bella giornata di sole e speriamo che basti l’acqua che vi è stata qui. Le<br />

G[ravina] ti salutano. Michele è già partito per Caltagirone, spero che lui s’impiccerà dei<br />

giardini. Oggi è l’anniversario del caro papà che compie 28 anni, come son passati! 401<br />

Ho fatto la S. Comunione ed ho ascoltate due Messe al Gesù, ho pregato per<br />

tutti noi; che il buon Dio ci conceda di riunirci tutti tutti nella patria lecita. La povera<br />

Adelgisa è ancora a letto con la pleurite che temo diventi di forma incurabile. Sta ancora<br />

in casa dei cugini e mi dispiace per loro. Speriamo che la sua forte costituzione reagisca.<br />

Ti ossequia e si raccomanda nelle tue preghiere.<br />

Salutami tutti, un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 15)<br />

399 Cartolina postale.<br />

400 Cartolina postale.<br />

401 Scriveva <strong>Luigi</strong> a Mario il 23 gennaio: «Anche domani è giorno di ricordi, di preghiere e di speranze.<br />

Ho qui più vivo che mai il ricordo del nostro padre» (I, p. 172, n. 106).<br />

197


303.<br />

Roma, 29 gennaio 1927 402<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 26 e l’altra alla quale io non avevo ancora risposto. Sto benissimo,<br />

ma ancora vado dal dentista che ti saluta. Credo che starai bene, dire che le tue notizie<br />

son buone è poco. Farò subito la tua commissione e spero di essere più fortunata di te.<br />

Mario mi ha scritto che sta bene. Oggi qui freddo, freddo. Ieri ho visto i Bianco<br />

che ti salutano tanto. Gli amici di Parigi ancora non son venuti, ma pare che verranno<br />

presto. Veramente ne sento la mancanza per quanto le cugine suppliscono molto. Esse ti<br />

salutano. Adelgisa lunedì entrerà all’ospedale fino a che non si guarisce o meglio, non<br />

migliora il tempo per poter andare a casa sua, cioè dalle sorelle. Essa m’incarica di ossequiarti<br />

e di pregare per la sua salute. Non ho visto ancora 5. Non so nulla delle arance.<br />

Ogni anno è una disdetta. Manderesti a Michelino l’indirizzo del negoziante? Però se ti<br />

torna difficile e che ci dovresti prendere un raffreddore non ci pensare più.<br />

Salutami tutte le mie amiche, mentre affettuosamente ti abbraccio<br />

304.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 17)<br />

Roma, 1 febbraio 1927 403<br />

Carissimo,<br />

La tua ultima è del 26. Oggi 1 e son passati 4 giorni, troppo! Sono tanto in pena!<br />

Ma spero domattina ricevere una tua. Sono qui nella mia stanzetta sola, sola e son le 10½,<br />

tutti sono già a letto ed io scrivo a te, caro, carissimo fratellino. Come mi sembra lungo il<br />

tempo che non ci vediamo! Qui piove dirottamente e la gente è tutta raffreddata. Qui in casa<br />

nessuno, tranne la più grande, che soffre di angina pectoris ed è da tre giorni a letto. Ti ossequiano<br />

tanto le mie padrone di casa. Ancora i B[elloni] non vengono, io li ho scritto a Milano.<br />

Continuo la cartolina oggi 3 e tu non mi scrivi, sono otto giorni, perché? Spero<br />

stasera o domattina, ma per carità non mi fare stare così in pena.<br />

Salutami tutti, un abbraccio<br />

198<br />

Ricevo a momenti la tua, grazie!<br />

402 Cartolina postale.<br />

403 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 18)


305.<br />

8 febbraio 1927 404<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto ieri sera la tua del 4. Grazie del pensiero, così sto più tranquilla<br />

avendo spesso tue nuove. Anche Mario mi ha scritto ieri e sta bene e lavora al suo solito.<br />

Io sto benissimo, ancora non mi son spicciata coi denti e chi sa cosa mi costeranno. Ti<br />

cercherò il libro che desideri e con questo ti spedirò il terzo volume dell’Eneide di Vivona<br />

405 che ti ossequia. Ti fa dire tante cose Ardizzone il quale ha corretto quei versi su i<br />

fioretti ed ora son venuti molto bene.<br />

Si è dovuto scrivere a Milano per l’associazione dell’eco della stampa, qui non si<br />

fa associazione, spero che ti arriverà presto.<br />

Attendo una risposta all’ultima mia letterina. Salutami le amiche, come ti salutano<br />

gli amici che ho visto assai pochi. Abbraccioti affettuosamente<br />

306.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 21)<br />

Roma, 13 febbraio 1927 406<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto tutte le tue cartoline e quest’ultima coi gattini che son tanto belli…<br />

Grazie. Ho ringraziato la Sig. delle fotografie ma sbadatamente imbuco la cartolina<br />

con il francobollo ordinario, fai le mie scuse. In pari data ho fatto spedire la vita di<br />

S. Caterina e l’Eneide terzo volume. Cercherò una buona edizione dantesca con le<br />

annotazioni. Ho veduto uno di quei Sig. di Paris, la figliuola è ancora a Milano ma sta<br />

benino.<br />

Io sto benissimo e godo che anche te stai bene, ed ora che sta per incominciare<br />

la primavera stai attento ai freddi dei venti. L’altra sera sono andata a sentire Turandot di<br />

Puccini, a me è piaciuta la musica, la parte coreografica è magnifica ed è stato un po’ il<br />

cavallo di battaglia di questo inverno, almeno è stata chiesta ripetute volte.<br />

Oggi bella giornata, io vado dai cugini a pranzo, loro ti salutano. Michele è in<br />

paese per la raccolta delle arance. Adelgisa sta meglio, ti ossequia, pel momento trovasi al<br />

Policlinico. Scriverò alla Signorina le pratiche per il saputo affare se è cosa che va. Saluta-<br />

404 Cartolina postale.<br />

405 Francesco Vivona, già esponente del PPI in Sicilia.<br />

406 Cartolina postale.<br />

199


mi la medesima e tutte le altre amiche. Stai tranquillo per me, lunedì il dentista pare che<br />

finisca il lavoro, è un po’ fastidioso, pazienza.<br />

Abbraccioti con affetto, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 24)<br />

307.<br />

Roma, 16 febbraio 1927 407<br />

Carissimo fratellino,<br />

Ieri ricevei la tua cartolina dell’11. Godo che stai bene, malgrado il gran freddo.<br />

Guardati te ne prego per lo stomaco soprattutto. Continui la cura ricostituente che ti ha<br />

prescritto il tuo dottore? Ossequialo tanto per me. Io sto benissimo e tutti mi trovano<br />

meglio degli altri anni. Qui fa freddo, ma non tanto poi. Spero che Arturo che ti saluta,<br />

abbia fatto già l’abbonamento all’Eco della Stampa, ha parlato con me. Peppino pure, che<br />

ho visto stamane, sta bene. Della Seli posso dirti solo che sarà messa fra poco in liquidazione,<br />

cosa vuoi che si faccia?<br />

Ti ossequiano i parenti e gli amici. Domani spedisco la Divina Commedia alla<br />

Sig. che tanto saluto. Spero che hai visto i Muir e chiedere le mie scuse. Alla Sig. ancora<br />

nulla posso dire di quell’affare che pel momento posa piano, specie quello che preferisce.<br />

Di casa mi scrivono che stanno bene e Giovannino Di Bartolo continua bene la sua convalescenza.<br />

Fra giorni andrà alla Russa ove stanno raccogliendo le arance che quest’anno<br />

sono andate un po’ maluccio. Che si può fare? Furono anche toccate dalla grandine.<br />

L’amico Coccia fra poco sarà allietato dalla nascita d’un bebè. Le Penna sono andate<br />

a passare il carnevale a Nizza, Montecarlo ecct, il dott. Liotta si è fidanzato con la Sig. Cristina.<br />

La [famiglia] Alfano è qui e ti salutano. Prega per me come io faccio per te, abbraccioti<br />

308.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 25)<br />

Roma, 20 febbraio 1927 408<br />

Carissimo,<br />

Rispondo alle tue due ultime. Godo che stai bene e ti raccomando di non raffreddarti.<br />

Io sto bene, seccata pei giardini che la grandine mi ha distrutto e quindi que-<br />

200<br />

407 Cartolina postale.<br />

408 Cartolina illustrata.


st’anno non si piglia che una miseria. Penso che non avrò da poter viaggiare. Anche qui<br />

Malvin ha dato un solo concerto, con entusiasmo grande, io non trovai posto.<br />

Salutami tutti, ho spedito la Divina Commedia, spero la riceverà. Tutti ti salutano.<br />

Antonio Calì ha avuto un’angina pectoris, ma ora sta bene, ti saluta. Le Sig. Virili<br />

stanno bene e ti salutano, aff.ma<br />

309.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 28)<br />

Roma, 23 febbraio 1927 409<br />

Carissimo,<br />

Rispondo alla tua del 19, vedi come stiamo vicini. Godo che stai bene e che hai<br />

fatto la cura dell’olio di fegato di merluzzo, continua ancora un po’. Io sto bene, solo due<br />

giorni ho avuto un po’ di mal di gola senza febbre e con appetito. Oggi, dopo due giorni,<br />

esco e vado a pranzo dai cugini e imposto la presente. Ardizzone ti saluta tanto, cercherò<br />

di informarmi di quanto desideri, non ne so le tracce, vedremo.<br />

Dirai alla mia amica che di quell’affare non ne ho fatto molto perché è molto<br />

alto, peccato…Chi sa se ha ricevuto la Divina Commedia? Salutami tutte le amiche che<br />

anch’io ricordo con piacere e che desidero rivedere.<br />

Abbracciandoti caramente sempre tua per la vita<br />

310.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 29)<br />

Roma, 26 febbraio 1927 410<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua cartolina del 23. Godo del tuo benessere e mi compiaccio della<br />

conferenza in inglese, quest’anno ti troverò progredito nella lingua 411. Arturo mi ha scrit-<br />

409 Cartolina postale.<br />

410 Cartolina illustrata.<br />

411 <strong>Luigi</strong> aveva tenuto a Londra una conferenza in inglese sul diritto di guerra; tema oggetto di un libro<br />

che stava scrivendo e che uscirà in inglese nel 1929 e successivamente in francese e in italiano (The international<br />

community and the rigth of war, translated by Barbara Barclay Carter with a foreword by George P. Gooch,<br />

Allen and Unwin, London 1929). Su questa e le altre edizioni cfr. Bibliografia degli scritti di e su <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>,<br />

cit., pp. 15-16.<br />

201


to mandandomi la ricevuta dell’abbonamento dell’Eco, è di £ 80,50, che subito ho mandato.<br />

Lui si sta occupando delle mie arance a Milano, che disdetta quest’anno. La grandine<br />

che non è mai stata alla Russa ha preso in un temporale il nostro solo giardino che lo<br />

ha rovinato. Prenderò assai poco questa volta!<br />

Salutami Miss Laffan e tutti che ricordo con tanta simpatia. Ti ossequia Elena,<br />

quella che veniva a lavorare da noi. Tutti ti salutano, io ti abbraccio<br />

311.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 32)<br />

Roma, 3 marzo 1927 412<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 26 fra le mani ed eccomi a te. Meno male che l’aria è tiepida costì, e<br />

che i venti freddi non sono ancora incominciati. Qui invece è incominciata la primavera e<br />

certi momenti il sole è molto caldo. Sto bene, il Dottore mi ha dato il dente con gli altri<br />

aggiunti che mi infastidiscono molto nel parlare. Lui dice che bisogna tenerli per risparmiare<br />

gli altri e per non perderli tutti. Che penitenza.<br />

Domani ci tornerò per vedere qualche piccolo difetto e poi pagherò chi sa<br />

quanto! Hai ricevuto i primi ritagli dell’Eco della stampa? Arturo ti ossequia, è lui che ha<br />

voluto pagarlo. Ancora non so l’esito delle arance, ma se ne è interessato tanto tanto. Non<br />

mi son potuta ancora informare di Vincenzo M., ma credo che abita al Vicolo Aliberti<br />

ancora. Cercherò non dubitare. Zino sta facendo scrivere a macchina i suoi versi che poi<br />

ti manderò. Dirai a Barbara se è disposta per 300 forse maggio ci si arriverà.<br />

No ho ancora potuto parlare con 5 ci crederesti? Mario mi scrive che sta bene e<br />

lavora, immagino ora in Quaresima. Mi scrive S.r Giuseppina e mi dice che alla fine di<br />

aprile andrà a Napoli, come vorrei andarla a vedere lì, però se le sue gambe gonfie glielo<br />

permettono. Le gambe gonfie è segno di debolezza al cuore, quella non si cura, poveretta!<br />

Salutami tutti, un abbraccio<br />

202<br />

412 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 34)


312.<br />

Roma, 4 marzo 1927 413<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua del primo marzo. Godo che stai bene, anche io sto<br />

bene e già assuefatta col mio dente. Martedì andrò a saldare il conto che credo sarà un po’<br />

salato. Intanto ti saluta e come ti salutano i cugini. Domani spero informarmi di Vincenzo<br />

M. e poi ti darò notizie, mi auguro che stia bene. Venerina suo nipote e tanti altri amici<br />

ti salutano. Anche i B[elloni] mi hanno scritto stasera, stanno bene e continuano a stare<br />

a Milano per affari. Hanno la nostalgia di Roma ma credo che qui non verranno per ora,<br />

almeno così si vede dai suoi scritti, dovrebbero venire solo le donne a far che? figurati a<br />

me quanto dispiace ciò, ma che fare? Così a poco a poco si perdono le amiche.<br />

Siamo già in Quaresima ed oggi sono andata alla predica a S. Carlo al Corso, a<br />

me piacciono di più i Francescani, è abbastanza bravo, non mi ricordo il nome però (riderai),<br />

i nomi non sono il mio forte. Di acido quest’anno non ne soffro tanto, cure come<br />

sempre io non ne faccio, ma però ora incomincerò bottiglia di Sadersolo Riam o Pian,<br />

non so leggere la ricetta del dott. C[aronia] 414 che ti saluta, ma questa è fatta da un pezzo.<br />

Chi sa come riderai.<br />

Salutami tutti, le amiche, stai tranquillo per me che sto bene. Abbracci, aff.ma<br />

313.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 35)<br />

Roma, 8 marzo 1927 415<br />

Carissimo Gigi,<br />

Ho la tua del 4 fra le mani; godo sempre che stai bene in salute, lo stesso di me,<br />

grazie a Dio. Anche Adelgisa si è rimessa, essa ti ossequia ed oggi è partita per Terracina<br />

onde fare un assoluto riposo per un paio di mesi e più. Ieri ho ricevuto notizie della cara<br />

amica Maria B.ni, stanno tutti bene, ma continua a stare in su. Arturo mi ha mandato la<br />

ricevuta dell’abbonamento, come ti ho scritto, mentre lui l’offre. Se non ti arriva nulla<br />

vuol dire che nulla ti può interessare; io ho dato la tua stessa cartolina per fare letteralmente<br />

l’abbonamento.<br />

413 Cartolina postale.<br />

414 Giuseppe Caronia (1884-1975), esponente popolare in Sicilia, fu medico personale di <strong>Sturzo</strong> nel<br />

secondo dopoguerra e docente universitario. Dedicò molte energie nella elaborazione dello statuto siciliano.<br />

Cfr. G. Caronia, Con <strong>Sturzo</strong> e con De Gasperi. Uno scienziato nella politica, Cinque Lune, Roma 1979; A. Sindoni,<br />

ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 182.<br />

415 Cartolina postale.<br />

203


Vincenzo M. sta bene e ti ossequia, egli lavora facendo delle lezioni, altri amici<br />

ti salutano. Le arance stanno mezze fradice e mezze no sono state raccolte a conto mio e<br />

mandate a Milano e altrove, ma credo che alla fine di tutto non arriverò a 13, figurati,<br />

dopo non aver raccolto nulla quest’anno ed aver speso molto laggiù… pazienza, che ci<br />

posso fare?, mi limiterò. Intanto penso che per viaggiare ci vogliono soldi e per stare di<br />

più ce ne vogliono. Intanto io sto sbrigando tutto e il forte è già fatto e sto tranquilla. C’è<br />

ancora un dente di sotto che vacilla e penso di farmelo strappare e rimettere, questi benedetti<br />

denti!, ma che fare? Io fui il ritratto di papà.<br />

Ieri sera sono stata colle cuginette a sentire “base e bote” di Boito con la musica<br />

di Mangiagalli. Una musica fine e graziosa e una commedia divertente, e così quest’anno<br />

si è chiuso l’Argentina, che si riapre con Pirandello. Salutami tutti, non prendere troppo<br />

umido e quando vai a Cambridge guardati dal freddo. Abbraccioti<br />

314.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 37)<br />

Roma, 11 marzo 1927 416<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua del 7. Godo che stai bene malgrado il cattivo tempo. Ed ora<br />

che si avanza marzo il ventoso, guardati dal vento freddo, non mi far stare in pena. Io sto<br />

bene, pare mi sia un po’ abituata coi denti e mangio; oggi vado per l’ultima volta a saldare<br />

il conto.<br />

Ho visto 5, ti saluta tanto tanto. Lui ha il fratello tanto ammalato ed è angustiatissimo.<br />

In quanto all’affare dell’amica sconsiglia come sempre, del resto non vogliono<br />

cedere e quindi è inutile. Ti ossequia anche Filippo e la Signora. Al Gesù vi è un bravo<br />

predicatore per la Quaresima e così alterno tra S. Carlo e Gesù. Quest’anno farai i<br />

bagni? Io vorrei andare a P[arigi] ai primi di maggio, tu che ne dici? Mario cosa fa quest’anno?<br />

Mi scrive ogni tanto tanto, è sempre preso di affari e di lavoro. Salutami tutti,<br />

abbraccioti<br />

204<br />

416 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 39)


315.<br />

Roma, 12 marzo 1927 417<br />

Carissimo,<br />

Leggo la tua del 9 c.m., mi duole leggere che non stai bene con lo stomaco; io<br />

credo che l’olio di fegato di merluzzo non lo digerisci e smettila. Poi i cibi forse non<br />

saranno secondo il tuo bisogno e vedi di farteli fare anche pagando di più. Scrivimi la<br />

verità di come stai, non mi far stare in pena. Io sto bene, e come ti ho scritto ebbi a vedere<br />

l’amico di Milano per una semplice visita.<br />

Poi ti ho scritto che ho sbrigato tutto per essere pronta a partire. Lì dice che<br />

hanno affari e pel momento non pensano a venire qui, se mai verrebbe la Signora, ma io<br />

non ci credo. Il predicatore del Corso si chiama P. Contini, anzi ti ho spedito il giornale<br />

d’Italia che parla di lui e vi è la macchietta. Anche quello del Gesù predica bene. Il prof.<br />

Ardizzone ti saluta, come ti ossequiano le cugine. Paolo studia di più, con il prof. A.<br />

Ragusa ti saluta. Scrivimi più spesso ora, sino che ti rimetti del tutto e se puoi cambia un<br />

po’, tante volte è effetto di acido.<br />

Salutami tutti, stringendoti forte al cuore, aff.ma<br />

316.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 40)<br />

Roma, 16 marzo 1927 418<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto ieri la tua da Cambridge, oggi quella di Londra. Godo che lo stomaco<br />

si è rimesso, ma guardati dai colpi d’aria e pensa a mangiare meglio. Io sto benissimo<br />

e i denti già a posto, tanto che ho saldato il conto di 1.800 per me. Godo che hai ricevuto<br />

l’Eco della stampa e spero che continuerai a riceverlo, ringrazio per te Arturo che<br />

tanto ti saluta.<br />

Ti ho mandato un giornale ove sono stampati i predicatori del Gesù e di S.<br />

Carlo. Veramente quello del Gesù predica molto bene e vi è una folla immensa. Il P. Ard.<br />

ti saluta e Paolo con lui fa molto meglio. Ora anche cavalca e così rinvigorisce il suo fisico.<br />

La famiglia tutta ti saluta ed è contenta di stare qui. Qui incomincia il caldo e mi<br />

pare come gli anni quando tu dicevi che a Roma s’incomincia presto a mettere i vestiti<br />

d’estate.<br />

417 Cartolina postale.<br />

418 Cartolina postale.<br />

205


Quando ci rivedremo? Salutami le amiche, penso sempre ai piccoli di Paris Plage,<br />

chi sa come sono carine? Salutameli tutti. Abbracciandoti con vivo affetto<br />

317.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 41)<br />

Roma, 22 marzo 1927 419<br />

Carissimo,<br />

Mi avvedo che il turno delle cartoline è stato trascorso e son sicura che starai in<br />

pensiero. Ieri una visita lunga e poi l’uscita mi fecero distrarre la data, così ho ricevuto la<br />

cartolina del 17 e l’altra del 14. Grazie infine che mi pensi così intensamente, come del<br />

resto faccio io, amato fratellino. Le cartoline così spesso attutiscono il dolore della lontananza<br />

e ci fanno stare tranquilli, tanto più che ci diamo le notizie di salute esattamente.<br />

Io sto bene, nei giorni passati ho sentito i soliti fenomeni dei decimi e credo che me ne<br />

abbiano prese, ma oggi che ti scrivo sto bene. Sarà il ritorno della primavera che qui già si<br />

sente abbastanza. Non ti preoccupare per la mia solitudine poiché le cuginette e qualche<br />

amica la compensano molto, se mai la sento per la mancanza della tua compagnia, ma<br />

che fare? Sia fatto il volere divino e son sicura che questo ci aiuterà per il bene futuro.<br />

Ti assicuro che tutto è stato fatto in regola, solo nello scrivere le cartoline anticipo<br />

del tempo. La S. Quaresima è al volgere e sta per avvicinarsi la S. Pasqua, tempo di<br />

pace e di letizia. Le cugine ti ossequiano specie Paolo che si è visto ricordato. Conservati<br />

in salute abbracciandoti prega per me, aff.ma<br />

318.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 44)<br />

Roma, 24 marzo 1927 420<br />

Caro fratello,<br />

Questa la riceverai con ritardo, ma come vedi, ti ho scritto le cartoline ed avrai<br />

capito che tutto è stato fatto in regola e che ho avute le notizie che mi riguardavano. Solo<br />

nello scriverti non pensai che il tempo dovea essere più lontano, e speriamo che sarà pos-<br />

206<br />

419 Cartolina postale.<br />

420 Lettera.


sibile. Nessuno ostacolo e nessuna difficoltà ho avuto fatto. L’amico Giacomino è stato<br />

molto gentile e sollecito nel rispondermi. Caro fratello, non ti devi angustiare per me che<br />

cerco di tenermi forte e sollevata il più che posso. Le buone amiche non mancano, le<br />

padrone di casa sono tanto affezionate ed io sto qui perché mi sento più vicina a te e perché<br />

Roma è la mia passione. Figurati se andrei con piacere a visitare le amiche di Milano,<br />

ma forse metterei in imbarazzo i primi mentre i secondi non hanno comodità, giacché<br />

stanno in casa della cognata.<br />

Se S.r Giuseppina andrà a Napoli spero andarla a vedere e poi le cugine (credo)<br />

staranno anche tutta la primavera e forse parte dell’estate, sono tanto affezionate che se<br />

un giorno non vado, mi vengono a cercare.<br />

Carissimo, cerca di star sempre bene e di non angustiarti per gli altri, facciamo<br />

in tutto la Divina Volontà. Salutami le amiche tutte, abbracciandoti affettuosamente<br />

Nelina<br />

La Rosa è stato qui e ti saluta caramente, tutti gli amici ti salutano e se non ti<br />

scrivono è perché non possono muoversi, credilo, e temono di tutto giacché le cose stringono<br />

sempre più. Loro ti pensano sempre e ti fanno dire tante cose. È morto D. Silvio<br />

Alessandro. Ho ricevuto la cartolina ove mi parli dei bagni in agosto, non potrò almeno<br />

un mese prima venire costì? Così passeremo insieme luglio e agosto.<br />

(f. 261, c. 47)<br />

319.<br />

Roma, 27 marzo 1927 421<br />

Carissimo,<br />

Leggo le tue due lettere 23, 24, la prima mi duole leggere del tuo malessere causato<br />

certo da esaurimento nervoso e la primavera, come difatti dice il Dott. Speriamo che<br />

passino presto e che ti rimetterai coll’arrivo del caldo, che si fa desiderare. Io sto bene,<br />

decimi non me ne prendono più e sto ripigliando l’Urodanel perché siamo in primavera.<br />

Mario mi scrive che sta bene e che lavora moltissimo.<br />

Ti ho mandato due giornali e spero che li riceverai, non so il tuo gusto, ma credo<br />

che qualunque sia lo stesso. Salutami le amiche, non ho veduto l’amica della Lytthelton<br />

malgrado le abbia scritto di venire a prendere da me una tazza di the. Salutami tutte<br />

le amiche, abbracciandoti ricevi un abbraccio forte forte, aff.ma<br />

421 Cartolina postale spedita a Londra e girata a Parigi (24, rue Cassette).<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 45)<br />

207


320.<br />

Roma, 29 marzo 1927 422<br />

Carissimo fratello,<br />

Per riparare ti sto scrivendo un giorno sì e uno no. Sto bene, come ti ho scritto<br />

non mi prendono più decimi, qui è sempre così quando mi pigliano due o tre giorni, poi<br />

cessano e mi incomincio sempre con un grande appetito. Ora mangio, ma regolarmente e<br />

quindi sto bene. Con piacere sento che pure tu stai bene e che i disturbi primaverili o<br />

meglio per la troppa applicazione son passati. Quella Sig. è venuta e non mi ha trovato in<br />

casa mentre io la ho aspettato due giorni. Spero vederla, ma dovrei andare io all’albergo,<br />

ringraziami e salutami la sua amica.<br />

Se desideri inviato qualche cosa scrivimelo. Anche qui piove ma sai come. A<br />

Roma subito si può uscire, non dura molto. Domenica non trovai posto all’Augusteo, ma<br />

vi anderò domani che ripetono il concerto. Tutti ti salutano mentre io ti stringo al cuore,<br />

aff.ma<br />

321.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 48)<br />

Roma, 31 marzo 1927 423<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua dell’24, grazie. Sento con piacere che stai bene e spero che<br />

continuerai così sempre. Io sto pure bene, domani incomincio il S. Ritiro. Prega per me.<br />

Ho finalmente veduta l’amica di Norah, tanto buona e gentile. Qui piove e fa anche freddo,<br />

immagino costì. Ti ho spedito dei giornali e spero che li riceverai. Sono stata a pranzo<br />

da Di Giura e ti saluta, sono stata pure a colazione da loro.<br />

Ieri sera sono stata al concerto, magnifico. Molinari è stato fatto segno a molte<br />

ovazioni. Il Cristo sul Monte degli Olivi è stato cantato molto bene, e lui l’ha diretto con<br />

passione. Fratello A. ti saluta come anche il Dott. suo fratello che ho visto. Abbracci affettuosi<br />

208<br />

422 Cartolina postale.<br />

423 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 50)


322.<br />

Roma, 5 aprile 1927 424<br />

Carissimo fratello,<br />

Ti scrissi l’ultima volta venerdì e ti dicevo che incominciavo a fare il ritiro spirituale<br />

ovvero gli esercizi. Oggi siamo a martedì ed ho fatto passare così 4 giorni a scriverti.<br />

Anche tu è da domenica che non mi scrivi, spero stasera ricevere tue notizie. Io sto bene,<br />

gli esercizi finiranno venerdì mattina, prega per me affinché ne tragga buon profitto.<br />

Mario è un pezzo che non mi scrive, ma spero che in compenso scriva a te. Come stai?<br />

ove ti trovi? Si avvicina la S. Pasqua ed è la terza che facciamo lontani l’uno dall’altra!<br />

Salutami tutte le amiche e abbracciandoti credimi sempre con lo stesso affetto<br />

323.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 52)<br />

Roma, 11 aprile 1927 425<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua da Londra e godo che hai avuto un ottimo viaggio e che stai<br />

bene 426. Sto anch’io benissimo e col tempo bello faccio delle belle passeggiate. Il Cristo<br />

nell’Orto degli Olivi è di Beethoven. È stata la prima esecuzione all’Augusteo. È unica<br />

scritta da Beethoven in tutta la sua vita, risale al 1800. Vi cantò Laura Pasini benissimo.<br />

Immagino che in questa settimana andrai a sentire lo Stabat, non ne cantano costà? E siamo<br />

già a Pasqua e fin da ora ti faccio gli auguri per passarla bene in compagnia di qualche<br />

buon amico.<br />

Intanto salutami tutte le amiche e augura per me la buona Pasqua. Tutti ti salutano<br />

e spesso mi domandano tue nuove, ti abbraccio con vivo affetto<br />

424 Cartolina postale.<br />

425 Cartolina postale.<br />

426 <strong>Luigi</strong> era stato a Parigi.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 54)<br />

209


324.<br />

Roma, 14 aprile 1927 427<br />

Carissimo,<br />

Spero che questa ti arriva proprio il giorno di Pasqua e così lo passeremo insieme<br />

per iscritto. Che questo giorno solenne sia apportatore di grazie e di pace perenne. Sto<br />

bene e godo sentire di te lo stesso. Costì piove mentre qui si desidera l’acqua, non ti dico<br />

poi in Sicilia e a Caltagirone che hanno aperto la Madonna. Però metà di raccolto è bello<br />

e finito. Così i cattivi raccolti si succedono uno all’altro. Che farci?<br />

I parenti tutti, agli amici ti salutano e ti augurano tante cose; io saluto tutte le<br />

amiche specie ai Muir. Abbracciandoti caramente tua<br />

Venerina che è qui ti ossequia.<br />

325.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 57)<br />

Roma, 18 aprile 1927 428<br />

Caro Gigino,<br />

Spero avrai ricevuto stamane l’ultima mia cartolina, avrei voluto ti arrivasse il<br />

17, ma credo che non sarà stato possibile. In questi giorni ti ho seguito sempre e ieri i<br />

cugini mi hanno trattenuto con loro fino la sera cioè finché mi son recata dalla Baronessa<br />

D. Tutti ti salutano e ti offrono gli auguri più affettuosi. Carmelina fra due giorni partirà<br />

con Michele per andare a vedere sua madre (Masaracchio) che è stata gravemente ammalata,<br />

così io resterò colle ragazze e quindi alla fine del mese non potrò andare a Napoli per<br />

vedere S.r Giuseppina. Del resto non potrei vederla che un po’ poiché scrive che riparte<br />

subito. Andrò poi a Girgenti in settembre.<br />

Come si fa, loro son tanto gentili. Mi duole per il tuo dente: mi son voltata<br />

nuovamente a S. Apollonia e domani andrò alla sua chiesa a pregare. Forse una reazione<br />

colla neve sulla guancia ti gioverebbe. Prima di strapparlo fai tutte le cure. Il Barone Giovanni<br />

è già in Italia.<br />

Salutami tutti, ti abbraccio<br />

210<br />

427 Cartolina postale.<br />

428 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 59)


326.<br />

Roma, 23 aprile 1927 429<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua del 20. Sto bene e godo che il tuo dente non ti molesta<br />

tanto, spero che S. Apollonia ti guarirà. S.r Giuseppina, come ti ho scritto, è già in ritiro e<br />

finisce sabato, domenica partirà. Io sono in forse se andare o rimandare la visita in settembre,<br />

vediamo. Le cugine ieri l’altro sono partite tutte poiché la madre di Carmelina<br />

continua. Forse se si rimette torneranno. Paolo e il Prof. ti ossequiano, di tanto in tanto<br />

vado a trovarli poiché Paolo lo desidera.<br />

Il B.ne è arrivato, ti ossequia ed io ho fatto la tua commissione. Gli amici ti<br />

salutano e sempre mi domandano tue nuove; 5 è stato al suo paese a lasciare in casa il fratello<br />

che migliora lentamente. Ti ossequia tanto, come anche l’amico del Mondial.<br />

Non ti preoccupare per me che sto in buona compagnia e le Sig.ne Virili ti<br />

salutano. Abbraccioti mentre ti prego salutarmi le amiche, aff.ma<br />

327.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 62)<br />

Roma, 24 aprile 1927 430<br />

Due paroline che spero ti arriveranno sicuramente. Io sto bene, ma disorientata<br />

per la mia venuta o andata a P[arigi]. Aspetto un tuo cenno, che spero non tarderà a venire.<br />

Ho capito perfettamente il tuo pensiero ed aspetto proprio che si chiuda questa benedetta<br />

parentesi. Se i tuoi amici non vogliono tornare allo stesso luogo dell’anno scorso, noi possiamo<br />

cercare più sole cioè dove andarono quelle due signorine ove fummo a pranzo parecchie<br />

volte a P[arigi], non sarebbe bello? Certo che hai bisogno di sole e ti farebbe bene. Se le<br />

24 vuoi che li porti dirò a 5 che me li 60 faccia in 44. Se no, fammene un cenno.<br />

Qui si abbarbicano sempre più e quindi bisogna pensare al più sodo, mi duole<br />

che 5 nell’estate passata accettò la mia proposta del 44 al momento più alta… era che<br />

dovea informarsi bene. L’indomani io scrivo un biglietto per arrestare l’affare, era fatto,<br />

quando mai così svelta, e così si è perduto un po’. 5 dice che rifaremo a tempo opportuno<br />

quindi dimmi che cosa devo fare, se lasciare o no. Ciao<br />

429 Cartolina postale.<br />

430 Lettera.<br />

[Nelina]<br />

(f. 261, c. 66)<br />

211


328.<br />

Roma, 28 aprile 1927 431<br />

Carissimo,<br />

Ho aspettato invano un’altra tua cartolina che mi parlava del tuo dente e sto in<br />

pena. Forse anche tu avrai atteso la mia che ho tardato per questa ragione. Come stai? ti<br />

sei fatto strappare il dente? Ma curati gli altri per non perderne ancora. Io sto bene però<br />

da parecchio cioè da quando ebbi il mal di gola che poi mi durò due giorni mi è rimasto<br />

un ronzio all’orecchio sinistro che mi dà fastidio. Speravo che andasse da sé, ma ora penso<br />

di farmi vedere da un medico.<br />

Punzi l’altra volta mi disse che è aria entrata, vedremo. Però ripeto sto bene e non<br />

ti angustiare per me. Oggi aspetto una tua che se non arriva domani non vado a Napoli a<br />

vedere S.r Giuseppina, che forse è meglio farla venire a Caltanissetta e vederla insieme a<br />

Mario. Scrivimi e non mi fare stare in pena. Salutami tutti, un abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

La tua ultima è del 23.<br />

(f. 261, c. 64)<br />

Saluti affettuosi<br />

329.<br />

330.<br />

Napoli, 30 aprile 1927 432<br />

Nelina, S.r Giuseppina.<br />

(f. 261, c. 65)<br />

Napoli, 2 maggio 1927 433<br />

Caro,<br />

A momenti accompagno S.r Giuseppina a bordo. Sta relativamente bene e ti fa<br />

dire tante cose affettuose. Anche gli amici ti salutano tanto. Domani torno a Roma e spero<br />

trovare tue notizie. Napoli è bella. Ciao<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 67)<br />

212<br />

431 Cartolina postale.<br />

432 Cartolina illustrata.<br />

433 Cartolina illustrata.


331.<br />

Roma, 3 maggio 1927 434<br />

Carissimo,<br />

Ho trovato qui le tue due cartoline 23 e 29. A Napoli sono stata tanto in pensiero<br />

per te. E ora curati i denti, le gengive e fatti rimettere i denti per poter mangiare<br />

bene. Io mi sento benissimo coi denti. S.r Giuseppina ti fa dire tante affettuosità. Veramente<br />

è sciupata abbastanza. A Napoli ho sentito il Nerone che mi è piaciuto, però<br />

bisogna sentirlo per capirlo meglio. Ringrazia e saluta le padrone di casa per me, ti<br />

abbraccio<br />

332.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 68)<br />

Roma, 5 maggio 1927 435<br />

Carissimo,<br />

Sento dalle tue che ora stai meglio, ma debole, povero fratellino chi sa come<br />

avrai sofferto; l’immagino e me ne addoloro assai di essere lontana. Scrivimi e dimmi<br />

sempre la verità. Io sto bene, il rumore all’orecchio dice Caronia è fresco (catarro cronico)<br />

coll’estate passerà. Forse anderò da Geranzi, però, ripeto, sto benissimo, ti saluta tanto<br />

tanto. Gli amici ti salutano e anche i parenti. Hai ricevuto la mia da Napoli? Mi è piaciuta<br />

tanto questa volta! Salutami le Sig. tue padrone di casa, la Norah e tutte le altre.<br />

Vai in campagna. Saluti affettuosi, abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 71)<br />

434 Cartolina illustrata.<br />

435 Cartolina postale spedita al 213 Gloucester Terrace e deviata a St. Mary’s Abbey Buckfast 5 Devon.<br />

«Da Londra, per cercare un po’ di tranquillità, si recava molto spesso a St. Mary’s Abbey, a Buckfast, nel<br />

South Devon, dove i monaci benedettini gli avevano messo a disposizione una stanza» (De Rosa, <strong>Sturzo</strong>, cit.,<br />

p. 374). Scriveva il 3 maggio al fratello Mario: «Andrò a passare una settimana a Buckfast presso una Abbazia<br />

Benedettina. Sarà bene per il corpo e per l’anima. Prega per me» (I, p. 191, n. 128).<br />

213


333.<br />

[Londra], 7 maggio [1927] 436<br />

Carissima Nelina,<br />

Questa ti arriverà con qualche ritardo ma sicuramente. Il Signore che te la porta<br />

è persona amica mia e di Mr. Muir. Sto bene e ogni sofferenza è passata. Ebbi la tua del<br />

24 aprile, come ti scrissi. Riguardo le 24 io non ne ho bisogno e forse è meglio lasciarle<br />

per non avere la noia di portarle. Del resto è lo stesso qua o costà perché né ora né appresso<br />

c’è nulla da fare.<br />

Io ai primi di giugno dovrò essere in Germania per pochi giorni, e poi verrei a<br />

Parigi ad incontrarti. Secondo le mie previsioni tu potresti essere a Parigi il 10 giugno. Di là<br />

torneremo a Londra e poi tra luglio e agosto ai bagni, dove sarà possibile. Lo decideremo.<br />

Questo piano può essere modificato nelle date per qualunque ragione imprevista;<br />

ed io ti scriverò solo così: - bisogna rimandare il tuo ritorno in Sicilia al… (e metto la<br />

data). La Sicilia vuol dire Parigi. Ma secondo me, non prevedo affatto così: te lo scrivo per<br />

semplice preoccupazione.<br />

Unica mia preoccupazione è il tuo viaggio. Lo farai come al solito. Prego il<br />

Signore che ti assista in tutto e per tutto. Ci metteremo nelle sue mani. Egli ci ha protetto<br />

sempre e ci proteggerà. Pensa quanta ansia ho per rivederti e come quest’altro mese mi<br />

sembra lungo.<br />

Un abbraccio<br />

334.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 261, c. 70)<br />

Roma, 10 maggio 1927 437<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua che mi parla della tua gita in campagna. Spero che ti giovi e<br />

che ti faccia rimettere del tutto. Come avrei voluto esserti vicino in questo periodo! Meno<br />

male che persone buone e affezionate ti hanno colmato di gentilezze. Io sto bene e se<br />

dovessi tardare molto a mettermi in viaggio farei una capatina giù. Dei Gravina è tornata<br />

Mina con suo padre e tutti ti salutano. Comprendi come in questi giorni sia presa ad<br />

accompagnare Mina ed a tenerle compagnia.<br />

214<br />

436 Minuta di lettera.<br />

437 Cartolina postale.


Giovanni ti saluta. Giovannino <strong>Sturzo</strong> mi scrive che ha spedito due paia di sandali,<br />

se arrivano qui te lo scriverò. Salutami tutti, un abbraccio<br />

335.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 73)<br />

Roma, 13 maggio 1927 438<br />

Caro Gigi,<br />

Ricevo la tua dal luogo di villeggiatura e mi auguro che l’aria ti gioverà per<br />

rimetterti del tutto. Ma dai denti ti sei guarito perfettamente? Stai in guardia di qualche<br />

altro che ti possa fare lo stesso male, sto tanto in pena. Io, come ti ho scritto, sono in<br />

compagnia di Mina e Paolo con il Pr. A. che ti salutano affettuosamente. Sto bene e contenta<br />

di rendermi utile a qualche cosa. Ho scritto a Mario ieri parlando di affari. Anche<br />

quest’anno il raccolto si presenta male per la grande siccità. Ora piove, almeno qui che<br />

anche questo inverno ha piovuto assai poco.<br />

Ho visto ieri i parenti di Miss Norah, son venuti a trovarmi l’altro ieri. Tutti ti<br />

salutano specie Giovanni che è tornato benissimo. Scrivimi e parlami della tua villeggiatura,<br />

abbracciandoti, aff.ma<br />

336.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 75)<br />

Roma, 15 maggio 1927 439<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho la tua cartolina con la coltivazione delle api. Credo che stai bene, ma però<br />

avresti bisogno di sole, caro mio… Pensi di andare ove fa più caldo e non più freddo che a<br />

Londra. Sto sempre in pena per questo. Io sto bene e come ti ho scritto sono qui in casa<br />

di Mina e Paolo che ti ossequiano. Credo che presto verranno i genitori. Stando qui non<br />

vedo nessuno poiché tutta la giornata se ne va via come nulla.<br />

438 Cartolina postale.<br />

439 Cartolina postale.<br />

215


Qui il caldo incomincia a farsi sentire e come volentieri lo manderei fino a te.<br />

Non fai qualche cura rinforzante? Cosa ti dice il Dottore? Immagino come sarai. Saluta le<br />

amiche tutte, abbracciandoti ti offro i saluti degli amici, aff.ma<br />

337.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 77)<br />

Roma, 19 maggio 1927 440<br />

Carissimo,<br />

Oggi il mio pensiero a te e nella preghiera. Ho ricevuto la tua del 15 e non<br />

quella del 7 c.m., mi duole se si sia smarrita. Leggo con piacere che la campagna ti ha giovato,<br />

ma troppo poco. Curati e non trascurare i denti. Io sto bene e se la necessità lo porta<br />

vado giù, se no non vado. Mario vi andrà per l’ultimo triduo della Madonna. Io vorrei<br />

trovarmi là per il caro fratello, ma non vorrei strapazzarmi, già fa caldo qui… vedremo.<br />

Figurati come conti i giorni, ma però tardare di andare al mare finirà col sentire<br />

freddo anche là. Sono ancora in casa Gravina ma fra giorni torneranno i cugini. Tutti ti<br />

salutano. Giovanni ha mandato già i sandali ed io ho scritto per domandare se sono come<br />

i passati vedremo. Hai bisogno di qualche altra cosa? Saluti da tutti e da me quel che vuoi.<br />

338.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 79)<br />

Roma, 22 maggio 1927 441<br />

Carissimo,<br />

Finalmente ho ricevuto la tua del 7 e l’ultima del 17. Godo che stai bene;<br />

anch’io bene. Scriverò alla Sig. Muir per la nascita del bambino. Vedo con piacere come la<br />

mia gita in Sicilia non sarà tanto lontana e te ne scriverò con più precisione un’altra volta.<br />

Sono ancora qui da Mina e spero che i suoi vengano presto onde poter rassettare ogni<br />

cosa. Qui fa già caldo, ma quando è sera si sta bene, non però in questa casa, la mia è più<br />

elevata e più ariosa.<br />

216<br />

440 Cartolina postale.<br />

441 Cartolina postale.


Giovanni ti saluta, come fanno i suoi. Michelino, Mina, Paolo tutti ti fanno<br />

dire tante cose. Domani andrò a sentire la Settima e la Nona di Beethoven con Molinari.<br />

Salutami tutte le amiche mentre ti abbraccio con affetto, aff.ma<br />

339.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 80)<br />

Roma, 25 maggio 1927 442<br />

Carissimo,<br />

Ti scrivo in casa della Sig. Amerigo ove son venuta a farle visita. Ti salutano tutti.<br />

Godo che stai bene, io benissimo. Spero che a quest’ora avrai ricevuto le mie ultime e<br />

spero che mi risponderai. Sono ancora con Mina, che mi occupa totalmente da non aver<br />

tempo di nulla.<br />

Salutami tutte le amiche, mentre ti abbraccio vivamente<br />

340.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 82)<br />

Roma, 28 maggio 1927 443<br />

Caro fratello,<br />

A quest’ora avrai ricevuto la mia lettera e le cartoline e spero che mi darai una<br />

risposta per sapermi regolare. Sto benissimo ancora in casa dei cugini che ti ossequiano<br />

tanto. Paolo in particolare con il suo Prof. Di questi giorni qui piove e non è meraviglia<br />

che costì faccia freddo. Sto facendo fare i bachi a S. Bartolomeo e mi scrivono che vanno<br />

a meraviglia. Ieri sera con Mina siamo stati a sentire la Nona di Beethoven, benissimo.<br />

Molinari fatto segno ad ovazioni. Salutami gli amici di costì, dimmi cosa devo fare con i<br />

sandali. Ho scritto a Giovannino e non mi ha risposto. Forse ho sbagliato l’indirizzo, se tu<br />

l’hai scrivimelo e dimmi quel che devo fare. Intanto ti lascio con la penna ma col cuore<br />

sempre a te vicina e col pensiero.<br />

Abbracci affettuosi<br />

442 Cartolina postale.<br />

443 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 83)<br />

217


341.<br />

Roma, 1 giugno 1927 444<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho ricevuto la tua ultima; leggo che stai bene, ma non mi dici nulla della radice<br />

che dovevi strapparti. Io sto bene e se da te non ricevo altre notizie sarò il dieci in Sicilia.<br />

Mi auguro che anche costì il caldo incominci poiché qui si fa già sentire troppo. Fra giorni<br />

saranno di ritorno Carmelina ad Angelina quindi io mi preparerò un po’ al rassettamento<br />

delle mie stanze.<br />

Tutti ti salutano con affetto. Giovannino non mi ha risposto pei sandali, li vuoi<br />

mandati? Scrivimi presto il da fare. Salutami le mie amiche e prendi tante cose affettuose<br />

dalla sempre aff.ma<br />

342.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 85)<br />

Roma, 3 giugno 1927 445<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua ultima del 30 maggio. Sto bene come godo sentire di te. Io<br />

mi muoverò per la Sicilia il giorno otto, mi fermerò a Napoli una sera e l’indomani dieci<br />

mi muovo per arrivare il sabato undici. Credo che arriverò di buon mattino e anderò alla<br />

speranza. Lì vorrei fermarmi qualche giorno poiché prima di arrivare in patria debbo<br />

provvedermi di qualche cosa. Non ti preoccupare per me Iddio mi assisterà. Se hai da raccomandarmi<br />

qualche cosa prima che mi allontano scrivimi. Qui tutti stanno bene e ti<br />

salutano con affetto.<br />

Abbracci, aff.ma<br />

218<br />

444 Cartolina postale.<br />

445 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 87)


343.<br />

Roma, 6 giugno 1927 446<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuta la tua del 31. Leggo quanto mi scrivi ed io prendo visione per tardare<br />

la mia partenza per la Sicilia ove conto di arrivare il quattordici mattina. Scriverò<br />

speranza. Sto benissimo e stasera torno in casa poiché le cugine sono arrivate, spero che ti<br />

sei strappato la radice e che stai bene, non me ne hai più parlato.<br />

Tutti ti salutano con affetto, io ti stringo al seno, aff.ma<br />

344.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 88)<br />

Roma, 10 giugno 1927 447<br />

Carissimo,<br />

Sento che ti sei strappato un’altra radice e spero che sarà l’ultimo e che starai<br />

bene. Quanto mi duole saperti sofferente! Io benissimo e spero arrivare in Sicilia martedì,<br />

scriverò per l’ora speranza. Mario mi scrive che sta bene e non vede l’ora di andare al mare<br />

perché dice che lì fa caldo. Oggi vado a pranzo e vedo Giovanni che ti saluta, come fanno<br />

i suoi.<br />

I parenti ti salutano, gli amici anche. Salutami le amiche, un abbraccio, aff.ma<br />

345.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 91)<br />

Milano, 12 giugno 1927 448<br />

Carissimo,<br />

Appena qui giunta ti scrivo per darti mie notizie. Sto bene ed ho viaggiato<br />

benissimo. Ho trovato alla stazione i cari amici che ti salutano, sarò alla speranza martedì<br />

446 Cartolina postale.<br />

447 Cartolina postale.<br />

448 Cartolina postale spedita a Parigi (Rue Cassette 24).<br />

219


arrivando alle 14,52. Questa la spedisco a te onde mandarmi qualcuno alla stazione o<br />

meglio se non può venire nessuno non fa caso, anderò io da me. Tutti ti salutano con<br />

affetto, io ti abbraccio, aff.ma<br />

Arrivata benissimo abbraccioti 450.<br />

346.<br />

347.<br />

Nelina<br />

(f. 261, c. 92)<br />

Roma, 13 settembre 1927 449<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 17)<br />

Roma, 14 settembre 1927 451<br />

Carissimo,<br />

Eccomi a Roma. Il viaggio è stato ottimo, tranquillo ed io mi son sentita bene.<br />

Oggi mi sento anche bene e l’orecchio mi fischia meno. Qui fa caldo, ma dicono molto<br />

diminuito. I cugini non sono ancora tornati, verranno però in settimana. Spero che anche<br />

tu abbia fatto un buon viaggio e che hai trovato una buona temperatura e che questa<br />

duri.<br />

Ti seguo ovunque e ti raccomando di averti cura. Di me non dubitare che mi<br />

curerò e stai tranquillo. L’aria natia son sicura mi gioverà. Le Signorine mi hanno fatto<br />

tanta festa, ti ossequiano. Io ti abbraccio stretto al cuore<br />

220<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 19)<br />

449 Telegramma.<br />

450 Nelina anche quell’anno passò alcuni mesi con <strong>Luigi</strong>. Prima a Parigi, poi a Londra. A luglio andarono<br />

insieme a fare i bagni in Cornovaglia. Rimase col fratello tutto il mese di agosto, ritornando a Roma ai primi<br />

di settembre.<br />

451 C. p. sped. a L. (43 Powis Square W. 11). Indirizzo temporaneo di <strong>Sturzo</strong> fino alla fine di settembre<br />

in attesa del ritorno delle sue padrone di casa (dal n. 347 al n. 354).


348.<br />

Roma, 16 settembre 1927 452<br />

Caro Gigino,<br />

Ho ricevuto la cartolina del 12 e ora ora quella del 13. Grazie caro fratello, del<br />

pensiero affettuoso. Tu sai come i tuoi caratteri mi rallegrano e vorrei riceverli e rivederli<br />

ogni giorno. Spero che anche tu avrai regolarmente ricevuto il telegramma che ti feci<br />

appena arrivata e la cartolina dell’indomani. Come ti ho scritto, il viaggio è stato ottimo e<br />

non ho sofferto nulla. Passando per la incantevole riviera, con quel mare color turchino,<br />

tranquillo, illuminato dal sole, pensavo alla spiaggia di Trescare in quell’Oceano sciapo,<br />

freddo, ma che tanto a te rallegrava perché mare, e potevi bagnarti, e che lo trovavi caldo.<br />

Spero almeno che in quest’inverno risentirai il beneficio della villeggiatura fatta.<br />

Incominci la cura dell’olio di fegato, non trascurarti. In viaggio ho letto il libro (Chanson<br />

de ma vie) e così il tempo mi è sembrato più corto… mentre ti pensavo sovente e colla<br />

fantasia mi sentivo ancora a te vicino. Qui mi sento meglio, forse il caldo o perché esco<br />

poco. Non ho ancora sbrigato nulla, ma spero coll’entrante settimana sistemare tutto e<br />

poi partire. Non vedo l’ora di andare a trovare Monsignore che credo verrà volentieri a<br />

casa prima che si apre il Seminario.<br />

Stai tranquillo per me che mi curerò e ti scriverò. Spero che la presente ti trovi<br />

bene e che la riceverai. Voglio spedirla aperta per essere più sicura che ti arrivi, passa come<br />

una cartolina più grande, non è vero?<br />

Salutami le padrone di casa, abbraccioti vivamente con affetto<br />

349.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 20)<br />

Roma, 17 settembre 1927 453<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 14. Ieri ti ho scritto una lettera e anzi la ho lasciata aperta affinché<br />

ti arrivi. Spero che avrai ricevuta la cartolina e che sarai tranquillo sul conto mio. Appena<br />

sarò a Caltagirone farò le tue commissioni. Spero che la Messa la diranno nell’altare di S.<br />

R. Ti sei preoccupato tanto ma senza ragione. Grazie del tuo premuroso affetto. Qui ho<br />

trovato che il gesuita da cui mi son sempre confessata, da un mese è morto di congestione<br />

cerebrale. Era tanto buono e santo! Tutto il quartiere lo ha pianto. È morto pure di un colpo<br />

Vincenzino Milazzo a Caltagirone, insomma molte disgrazie. Che è questa vita!<br />

452 Lettera.<br />

453 Cartolina postale.<br />

221


Qui il tempo è più fresco in questi giorni. Quando partirò? Ancora non lo so,<br />

devo fare tante cosette che mi prenderanno del tempo. Se sapeste come mi è venuto carino<br />

il vestito che incominciai ad aggiustare costì. Le mie padrone di casa, Venerina ti ossequiano,<br />

i cugini vengono domani, ti abbraccio con vivo affetto<br />

350.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 21)<br />

Roma, 20 settembre 1927 454<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo ancora un’altra tua del 17, grazie. Io però ho spedito il telegramma e tre<br />

cartoline cioè due cartoline e una lettera aperta. Questa sarebbe la quarta, quindi non<br />

puoi lagnarti di me. Sto bene, acido ne ho molto di meno, quasi nulla, solo ancora il fruscio<br />

all’orecchio sinistro, non è del tutto passato, ma passerà spero a Caltagirone. Spero<br />

che anche tu starai veramente bene e che non soffrirai tanto nell’andare la mattina dalle<br />

Monache per la S. Messa. L’altarino è arrivato. Non dimenticare la base per S. Michele.<br />

Le cugine hanno gradito tanto il vasettino. Ti salutano Paolo e il padre, son<br />

partiti già per Caltagirone e staranno otto giorni. Domani spedirò le commissioni e spero<br />

sbrigandomi partire anch’io ed andare a trovare l’amato fratello. Io scrissi appena qui<br />

giunta, ma lui non mi ha risposto. Qui il caldo continua, ma la sera è abbastanza fresco.<br />

Venerina, le cuginette, le Virili ti ossequiano, anche le Amerigo. Acqua di V. non ne bevo:<br />

qui anzi nessuna acqua alcalina, spero nei fichidindia. Abbraccioti<br />

351.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 23)<br />

Roma, 23 settembre 1927 455<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti la tua del 20. Godo sentire che stai bene e che presto incominci<br />

la cura. Anch’io sto bene e fra tre o quattro giorni conto partire, quindi le cartoline<br />

puoi mandarle in Sicilia. Ti raccomando di non strapazzarti per il trasloco di pensione, fai<br />

222<br />

454 Cartolina postale.<br />

455 Cartolina postale.


fare tutto agli altri. Qui il caldo è relativo, ma oggi accenna alla pioggia. Ieri ho scritto per<br />

l’associazione ed ho mandato £ 300, onde pagarsi gli arretri. Ho spedito pure [parola<br />

illeggibile] e spero che tutto sarà a posto bene e presto.<br />

Mario non mi scrive forse pensa che di giorno in giorno io arrivi; gli scriverò<br />

oggi onde avvisarlo. Non ho visto Adelgisa ancora e non so ove si trovi, credo che sia<br />

andata al paese o si sia impiegata fuori di Roma, ciò vuol dire che sta bene. Maurizio ha<br />

avuto un’unghia incarnata e quindi operazioni e dolori, ma tornerà al suo posto di Banca<br />

a P. Stanno tutti bene e fra giorni verranno qui per rimuovere tutto avendo concluso il<br />

contratto con la casa di lassù. Ti salutano come fanno qui i conoscenti tutti. Io ti abbraccio<br />

stretto al cuore, aff.ma<br />

352.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 25)<br />

Roma, 26 settembre 1927 456<br />

Carissimo,<br />

Prima di mettermi in treno ti scrivo mandandoti il più caldo saluto. Prega per<br />

me, sto benissimo, ho ricevuto la tua e spero che a quest’ora avrai ricevuto tutto e vorrei<br />

saperlo. Con piacere ho letto le compre che hai fatto. Salutami le amiche mentre ti<br />

abbraccio<br />

Arrivata benissimo, abbraccioti.<br />

456 Cartolina postale.<br />

457 Telegramma.<br />

353.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 28)<br />

Caltagirone, 27 settembre 1927 457<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 26)<br />

223


354.<br />

Caltagirone, 29 settembre 1927 458<br />

Carissimo,<br />

Come vedi sono a casa, e spero avrai ricevuto il telegramma. Sto bene ed ho<br />

incominciato la cura dei fichidindia. Brutti, piccoli, cotti per il gran caldo che ancora persiste.<br />

Oggi però il tempo sembra si disponga alla pioggia, speriamo. Mario mi scrisse a<br />

Roma che appena io arrivata sarebbe venuto, però qui non ho trovato nessuno scritto,<br />

spero oggi ricevere notizie.<br />

Desidero sapere se hai ricevuto la mia del 22 e ti prego presto. Godo che stai<br />

bene e me lo dice la tua del 24 che da Roma ricevo qui. Spero che nella nuova pensione<br />

starai bene e troverai un po’ di sole nella stanza. I parenti ti salutano tutti, stanno tutti<br />

bene. Meno male che quest’anno trovo la casa a posto così non ho tanto da fare. Vincenza<br />

sempre la stessa, venuta a servire e ti bacia la mano, così D. Giacomo e famiglia. Giovannino<br />

sta benissimo. Ti abbraccio con infinito affetto, aff.ma<br />

355.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 30)<br />

Caltagirone, 2 ottobre 1927 459<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 28, come ho ricevuto tutte le altre. Godo che stai bene, come<br />

sto io, solo ancora il fruscio all’orecchio non mi è passato. Cercherò di vedere D’Antona,<br />

ma ripeto sto benissimo e tutti mi trovano bene. Mario mi scrive che verrà per stare un<br />

po’ verso il 20, ma verrà anche per una visitina, dice che sta bene. Del resto il tempo è<br />

molto rinfrescato, ma non è piovuto ancora. I parenti ed amici tutti ti salutano, non<br />

mancherò di mandare come ho già incominciato di fare i denari ai santi e alle opere ecct.<br />

Manderò i saluti a Miss Motto. Salutami tutte le amiche. Accendi il fuoco e mettiti i<br />

guanti con il pelo e ti passeranno i geloni.<br />

Oggi il piccolo di Albaia si è fatta la prima Comunione, è tanto caruccio! Ti<br />

ossequiano tanto tanto. Abbiti sempre riguardo per la salute e per i denti. Affettuosamente<br />

abbraccioti<br />

224<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 31)<br />

458 Cartolina postale.<br />

459 Cartolina postale sped. al nuovo indirizzo temporaneo di Hilton House 15 Bayswater Terrace W. 2.,<br />

sempre in attesa del rientro dall’estero delle padrone di casa (dal n. 355 al n. 374).


356.<br />

Caltagirone, 4 ottobre 1927 460<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 30 e spero che tu abbi ricevuto tutte le mie cartoline che<br />

ho scritto da qui. Oggi è venuto Mario per poche ore; ha pranzato qui ed è ripartito alle<br />

4. Dopo il 20 verrà a stare un po’ con me. Il tempo che sembrava disposto alla pioggia,<br />

dopo un temporalone scatenatosi a Catania, che qui non è affatto arrivato, si è di nuovo<br />

sistemato, pazienza.<br />

Non sono ancora stata alla Russa, ma vi andrò; si sta preparando per la pompa<br />

e canalette; l’acqua trovata è soddisfacente. Sento che hai fatto il trasloco e immagino il<br />

tuo lavoro e stanchezza, spero che in compenso troverai il sole in cotesta nuova stanza.<br />

Come vorrei mandarti un po’ del caldo e del sole di qui! Però la temperatura è un po’ più<br />

bassa e si sta meglio, l’acqua verrà.<br />

Tutti i parenti ti salutano, Mario ti fa dire tante cose. Fondacaro non ha ricevuto<br />

nulla. Il nome dell’editore francese qual è? Le persone di casa tutte ti salutano mentre ti<br />

abbraccio con vivo affetto<br />

zioso.<br />

Nelina<br />

Mario ha molto gradito il vassoio che gli hai mandato, veramente è tanto gra-<br />

357.<br />

(f. 262, c. 32)<br />

Caltagirone, 7 ottobre 1927 461<br />

Carissimo fratellino,<br />

Le tue cartoline mi colmano di gioia e mi fanno stare più tranquilla. Meno<br />

male che un po’ di sole viene a ricreare la tua stanzetta e il verde del parco riposa i tuoi<br />

occhi stanchi dai libri. Come ti ho scritto, Mario è stato poche ore ed ho goduto nel trovarlo<br />

abbastanza bene e con l’energia sempre di un giovane.<br />

Qui abbiamo avuto due giorni di freddo senza però una goccia di acqua, mentre<br />

altrove ha fatto dei danni. Oggi è più mite l’aria e forse verrà la pioggia; com’è difficile<br />

qui piovere!<br />

Il primo giorno bello che farà andrò alla Russa. Sono stata a S. Bartolomeo, le<br />

campagne sono secche addirittura. Ti ossequiano i parenti tutti e gli amici. A Vavà La<br />

460 Cartolina postale.<br />

461 Cartolina postale.<br />

225


Rosa è nato un bel maschio, sono contentissimi e ti ossequiano tanto. Le persone di casa<br />

ti ossequiano, non ho visto ancora Giovanni Nicastro e quindi non ho dato la somma che<br />

tu vuoi, lo farò presto. Un abbraccio di cuore, aff.ma<br />

358.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 34)<br />

Caltagirone, 12 ottobre 1927 462<br />

Ho la tua del sei fra le mani, godo che stai bene come posso assicurarti di me.<br />

Non ho veduto ancora il Dott. D’Antona perché è in campagna, ma non vi è urgenza di<br />

vederlo, verrà al ritorno. Salutami tutte le amiche, i bambini di Mrs. M. che ricordo con<br />

piacere. Sono stata parecchie volte dalle <strong>Sturzo</strong> a S. M. di G., stanno bene e ti salutano,<br />

anche Albina ti ossequia, i suoi tre piccoli crescono e sono molto svelti. Oggi ho veduto le<br />

Fanales che ti ossequiano. Monsignore sta predicando il ritiro ai suoi chierici, sempre<br />

lavora, è contento che fa freddo. Qui è piovuto un po’ tranquillamente, meglio di niente.<br />

Spero che sia arrivata nelle nostre campagne.<br />

Come si pena qui per la pioggia mentre costì tanta ne cade. Oggi con l’umido e<br />

la nebbiola mi è sembrato stare a Londra. Riceviti i saluti dei parenti, amici e le persone<br />

di casa ti ossequiano. Io ti abbraccio vivamente<br />

359.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 36)<br />

Caltagirone, 14 ottobre 1927 463<br />

Carissimo Gigino,<br />

Leggo nella tua del 9 che sei stato raffreddato e me ne addoloro, penso come<br />

l’inverno già incomincia male per te. Guardati e se l’uscita presto ti fa male, smetti di dire<br />

la Messa in cotesta chiesetta e ne cerchi un’altra per l’ora più tardi. Meno male che hai il<br />

sole in cotesta stanzetta, meglio di quello che dovrai andare a trovare. Io sto benissimo,<br />

l’aria natia quest’anno mi giova. Oggi ho visto il Dott. D’Antona che ti ossequia. Mi dice<br />

che mi trova benissimo, non ha saputo spiegare il fruscio dell’orecchio che può dipendere<br />

226<br />

462 Cartolina postale.<br />

463 Cartolina postale.


da fresco e da acido urico. Per il momento prendo i fichidindia come rimedio, poi prenderò<br />

il sodane, se lo tollero (dice lui) tenterò.<br />

A S.r Giuseppina avevo già scritto e poi ho risposto ad una sua che mi dice lo<br />

stesso… poveretta, soffrirà davvero dacché lo ha scritto. I parenti tutti ti ossequiano. Ho<br />

dato le £ 100 per l’Opera di S. Vincenzo e poi quelli per me. Abbraccioti, aff.ma<br />

360.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 38)<br />

Caltagirone, 16 ottobre 1927 464<br />

Carissimo fratello,<br />

Anche io ho pensato il 13 che già un mese è passato dalla nostra separazione ed<br />

anch’io penso e non parlo che della stagione. Intanto tu non mi parli come te la passi in<br />

cotesta pensione e temo che non ci starai bene. Che seccatura che coteste tue padrone di<br />

casa debbano tardare tanto! Qui ancora non piove, vento, nuvole, ma poca acqua. Non<br />

sono ancora andata alla Russa perché volevo trovarla bella con una pioggia ristoratrice.<br />

Ancora non si è deciso per la pompa se a maneggio o a motore, ma finirò per il<br />

motore per non combattere coll’animale. Oggi aspetto l’ingegnere per decidere. A Vavà La<br />

Rosa è nato un bel maschietto ed è tanto contento. Si chiama Nicola Carlo nato a Villa Patti.<br />

Ti ossequiano tanto come anche Gigio. Le <strong>Sturzo</strong> ti fanno dire tante cose, ieri ho<br />

passato la giornata da loro. Stefano pensa andare a Roma per studiare sul serio (dice lui) temo<br />

che non sia poi… Io sto bene come ti ho scritto, il fruscio all’orecchio è quasi incalcolabile.<br />

Guardati dall’umido; saluta tutti con affetto e simpatia. Ho fatto tutte le tue<br />

commissioni e spero fare presto quella per M. Rosa. Abbracci<br />

361.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 39)<br />

Caltagirone, 20 ottobre 1927 465<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua e godo che stai bene. Io sto pure bene e sto per andare alla<br />

Russa, quindi ti scrivo solo per non far passare il giorno dell’arrivo delle mie notizie. S.r<br />

464 Cartolina postale.<br />

465 Cartolina postale.<br />

227


Giuseppina mi scrive che sta benino e il dottore le ha ordinato riposo. Monsignore sta<br />

bene e mi aspetta a Piazza per pochi giorni, poi lui verrà.<br />

Tutti ti salutano io ti abbraccio, aff.ma<br />

362.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 41)<br />

Caltagirone, 23 ottobre 1927 466<br />

Carissimo Gigino,<br />

Ho la tua del 18 e stavo già in pena perché dal 15 che non scrivevi. Sento che<br />

stai bene e spero che sia la verità. Salutami tanto gli amici di Abbats Langler e Miss Norah<br />

e Miss Motto. Sto bene, finalmente qui piove... Giovedì una splendida giornata sono<br />

andata alla Russa ove ho trovato tutto in ordine e bene. Aspetto la risposta del prezzo per<br />

il motore e pompa, e subito darò la commissione e quando avrò finiti tutti questi miei<br />

affaretti spero ritornare a Roma. Però io credo che passerà tutto il mese di novembre. La<br />

settimana entrante anderò per pochi giorni a Piazza Armerina e poi spero che Mario verrà<br />

qui. Se credi scrivi ai Canci poiché a Nino è morta la moglie.<br />

Tutti i parenti ti salutano e ti ricordano anche gli amici. A <strong>Luigi</strong> La Rosa e la<br />

Signora li ho trovati fuori Caltagirone, mi hanno scritto da Roma e forse torneranno presto.<br />

Oggi ho sentito predicare il vescovo che ha raccolto per le missioni. È tanto una brava<br />

persona. Abbracci affettuosi<br />

363.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 43)<br />

Caltagirone, 25 ottobre 1927 467<br />

Caro fratello,<br />

Ho ricevuto le tue ultime. Mi dispiace del disguido della cartolina e della tua<br />

preoccupazione. Sarà stata la posta, che posso dire! Speriamo che più non accada. Sto<br />

bene ed ancora non vado a Piazza perché ho fatto ripulire la sala di entrata facendo il<br />

cambrì a smalto uso legno. È venuto carino. Spero alla fine della settimana andare per<br />

228<br />

466 Cartolina postale.<br />

467 Cartolina postale.


un po’ di giorni. Oggi vado alla Grazia con la S. Favitta; ti ossequia e ringrazia in questi<br />

giorni il Comm., è a Parigi. Gli amici, i parenti ti ossequiano, le persone di casa ti baciano<br />

la destra. Mi auguro che rintraccerete la cameriera… io ve lo dicevo. Abbracci affettuosi<br />

364.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 44)<br />

Caltagirone, 28 ottobre 1927 468<br />

Carissimo,<br />

La tua è qui e con piacere leggo che hai fatto una gita e che ti distrai un po’.<br />

Salutami tanto la Lytthelton che ricordo sempre. Stamane ho visto <strong>Luigi</strong> La Rosa a cui ho<br />

dato l’oggettino che ha gradito con entusiasmo, ti ringrazierà lui. Sono stata a vedere il<br />

motorino suo per decidere per quello da mettere alla Russa. Forse con l’animale sarebbe<br />

più adatto per i nostri contadini, ma il motore è così semplice che invoglia a fare evolvere<br />

anche i nostri contadini.<br />

Ho fatto ripulire la sala di entrata e per tutte queste piccole cose sono ancora<br />

qui e non sono andata a Piazza. Spero andarvi la settimana entrante. Sto bene, qui l’acidità<br />

non la soffro tanto, quasi niente e sto bene, però evito il caffè, le cose acide, le creme.<br />

Oggi una giornata calda, sembra il mese di agosto, però è piovuto un po’ con piogge forti.<br />

Salutami i Muir, un bacio ai bambini. Ossequiami le tue padrone di casa se son tornate,<br />

un abbraccio di cuore<br />

365.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 45)<br />

Caltagirone, 31 ottobre 1927 469<br />

Carissimo,<br />

Come vorrei mandarti il sole che qui ancora ci abbrucia. In questi giorni poi<br />

fuma l’Etna e quindi vi è un sereno che quasi nausea in questi tempi che dovrebbe piovere<br />

e tirar vento. Siamo in piena estate… Penso come costì tu, caro fratello per avere calore<br />

468 Cartolina postale.<br />

469 Cartolina postale.<br />

229


devi ricorrere al fuoco e me ne addoloro. Sto bene veramente e vorrei che tu mi dicessi la<br />

verità. Spero di sì però e godo nel saperti in buona salute.<br />

Salutami le amiche tutte, non faccio direttamente perché mi sembra più sicuro<br />

così. Non vado più a Piazza perché viene fra giorni Mario a restare un po’ con me. Mi<br />

auguro che venga presto poiché ancora sono indecisa per la noria se a bestia o a motore e<br />

voglio il suo parere. Così si allunga la mia villeggiatura qui. Oggi vado al battesimo del<br />

bambino di Vavà che ti ossequia tanto. I parenti ti salutano, le persone di casa ti ossequiano.<br />

<strong>Luigi</strong> La R. ti avrà scritto all’indirizzo di Glocester.<br />

Abbracci, aff.ma<br />

366.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 48)<br />

Piazza Armerina, 3 novembre 1927 470<br />

Carissimo fratello,<br />

Alle undici e mezzo, dopo aver ricevuto la tua cartolina son partita in compagnia<br />

dei cugini Coniglio con la loro automobile per Piazza da dove ti scrivo. Ho trovato<br />

monsignore in buona salute e lui oggi, che per la nostra venuta non ha avuto tempo di<br />

scriverti, ti fa dire tante cose per mezzo mio.<br />

I cugini ti salutano, già se ne sono tornate ed io mi trovo sola in questo grande<br />

palazzo. Il tempo è bellissimo per noi certo che per le campagne; se dura non è buono per<br />

niente. Godo che stai bene, io lo stesso. Le tue padrone di casa non sono ancora tornate?<br />

Fai che prima abbiano la cucina a posto per non mancare di servizio. Quest’anno io sono<br />

con Vincenza e Giacomina non ha voluto prendere nessuno per restare più libera.<br />

Ti abbraccio vivamente, aff.ma<br />

367.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 49)<br />

Londra, 4 novembre 1927 471<br />

Carissima Nelina,<br />

Ti posso assicurare che io sto veramente bene. Il raffreddore è passato da un<br />

230<br />

470 Cartolina postale.<br />

471 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


pezzo, né ho avuto altro in questi giorni. Anche qui il tempo da una settimana è mite, e i<br />

giornali dicono che durerà questa settimana ancora. Le mie padrone di casa son in giro<br />

per Ravenna, Venezia, Verona ecc. Verranno forse verso la fine della settimana entrante;<br />

ma Miss Marshall mi ha scritto che prima che io ritorni in casa loro desiderano risolvere il<br />

problema della cameriera.<br />

Per ora ho fissato la stanza di questa pensione fino a tutto novembre e poi<br />

vedremo. Sono stato dal dentista, per la cura; egli ti saluta tanto. Le parole che ti disse<br />

non avevano affatto il significato che tu credevi. Miss Lytthelton attualmente va a dormire<br />

a V. Georges Hotel, per riparazioni urgenti al tetto della sua casa. Ti saluto assai, un<br />

abbraccio di cuore<br />

368.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 313)<br />

Piazza Armerina, 5 novembre 1927 472<br />

Carissimo,<br />

Ricevo qui a Piazza la tua cartolina del primo novembre. Stiamo benissimo tutti<br />

e due. Piazza ha avuto il merito di farmi passare quasi totalmente il rumore all’orecchio<br />

sinistro. Con Monsignore saremo a casa nei primissimi della settimana entrante, e spero<br />

che si fermerà un po’ con me. Qui continua il bel tempo, quasi vorrei dire il sole noia e il<br />

caldo estremo. Speriamo duri poco e che incominci il fresco che per le campagne è necessario.<br />

Già alla Russa si sta uscendo l’olio, che quest’anno è di ottima qualità. Il giorno dei<br />

morti ho fatto celebrare tre Messe pei cari morti mandando al cimitero le targhette di S.<br />

Vincenzo dei Paoli che includono l’elemosina invece delle lampade che o per una ragione<br />

o per un’altra non accendono bene. Di Giovanni m’incarica di ossequiarti. Lui qui mi<br />

accompagna a passeggio e passeggiando non incontro nessuno di Signore, qui si cammina<br />

poco.<br />

Salutami il Dottore e dille che sto bene. Ossequiami Madame Rose e tutte le<br />

amiche, non mando cartoline a nessuno e tu comprendi il perché. Conservati in salute.<br />

Fai la cura del fegato di merluzzo? Mario ti scriverà mentre con me ti abbraccia<br />

472 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 50)<br />

231


369.<br />

Caltagirone, 9 novembre 1927 473<br />

Carissimo,<br />

Come vedi sono in casa e con il caro fratello che è venuto ad accompagnarmi e<br />

starà (al solito) pochi giorni. Stiamo bene tutti e due e godiamo che anche tu stai bene.<br />

Dato che vai dal dentista fatti curare bene e rifare i denti perduti per potere masticare<br />

meglio. Questo come dice Chiavaro dipende in parte il funzionamento dello stomaco.<br />

Senza dubbio che la tua padrona di casa dovea scriverti per la cameriera come ha scritto,<br />

né tu devi tornare lì se prima non si sono sistemate. Con questo sistema ogni anno saranno<br />

così. È un guaio!<br />

Ho ricevuto una cartolina di Miss Motto e godo che ti distrai un po’. Salutami<br />

tutte le mie amiche. Non ho dimenticato il vaso, spero poterlo avere. Mario ti abbraccia<br />

come faccio io<br />

370.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 52)<br />

Caltagirone, 13 novembre 1927 474<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua e come sempre rispondo subito, mentre tu poi li ricevi con tanto<br />

ritardo. Mario è partito ieri sera e sta benissimo. Anche io bene e godo lo stesso leggendo<br />

di te. Mi duole che la cappellina non sia ancora tornata a te ed io lo prevedevo! Almeno<br />

raccomanda di non farla smarrire. Ma loro sono ancora lì? Bada se cedono le armi ad altri<br />

e così la cappellina resta nella casa e in mani altrui. Non ho ancora fatto quella commissione<br />

che voleva far fare a M. lui è sempre fuori e quindi ho tardato…farò e avviserò la<br />

persona interessata. Vi è gravissimo il barone Peppino S. Marco di polmonite a Poggio<br />

Mirteto presso le sorelle ove erano andate a villeggiatura. Poveretti, dopo la perdita del<br />

bambino questo non ci voleva! Preghi anche tu per la sua salute.<br />

Oggi qui acqua e nebbia uso Londra e mi pare di vederti e di sentirti. Ma le tue<br />

padrone di casa non tornano ancora? Senti a me, cerca un altro posto più vicino per la<br />

Messa e non ci pensare più. Guardati in questo inverno, conservati il più che puoi mentre<br />

ti abbraccio, aff.ma<br />

232<br />

473 Cartolina postale.<br />

474 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 54)


371.<br />

Caltagirone, 15 novembre 1927 475<br />

Carissimo,<br />

La tua del [sic] mi è giunta carissima. Con piacere sento che stai tanto bene da non<br />

sentire il bisogno di una cura. Però è sempre meglio che la fai per stare più forte e con un po’<br />

più di adipe. Io continuo a star bene e il rumore non è più tornato e sento benissimo dallo<br />

stesso orecchio, cosa che non era prima. Starò qui finché si vendono il giardino, speriamo<br />

bene. Il barone S. Marco continua ad aggravarsi, poverino! Saprai che è morto il vescovo De<br />

Bono e il Cardinal Lualdi 476. Siamo tutti fatti per là e verrà anche il nostro giorno. Il tutto sta<br />

ad indicare il viaggio per non smarrirsi, che il buon Dio ci assista.<br />

La Sig. Amerigo mi scrive se voglio vendere il piano e che prezzo. Io ho risposto<br />

che dal prezzo potrei levare ben poco. Io credo meglio se va bene di non farlo perdere<br />

tenendolo chiuso, tu che ne dici? Salutami tutti, un abbraccio affettuoso<br />

372.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 56)<br />

Caltagirone, 18 novembre 1927 477<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 13 c.m. Godo che stai bene e che le padrone di casa sono tornate,<br />

ma stante tutto quello che scrivi ti raccomando caldamente di non andare per ora<br />

che potrebbe venirti un’influenza o peggio. Raccomanda di riscaldare la stanza tua accendendola<br />

un po’ di ore al giorno e quella di pranzo facendola asciugare. Sto in pena se tu<br />

vai presto. Qui vi è un freddo molto forte o forse perché è venuto di botto si sente di più.<br />

Immagini che ho acceso il braciere e lo tengo un po’ in una camera un po’ in un’altra. Sto<br />

però benissimo. È già pronto il vaso e fra giorni lo spedirò alla mia amica.<br />

Ringrazio Miss Motto per le gentilezze che ti ha prodigate e salutala per me. Salutami<br />

tutti e per Natale vorrò spedire un panettone alla Miss Muir, che ne dici? Un altro alla<br />

Miss Motto e dimmi se vuoi a qualche altro. Il B. S. Marco migliora sensibilmente, speriamo<br />

che si guarisca. Finalmente per la pompa abbiamo deciso il motore anziché a maneggio<br />

con cavalcatura. Speriamo riesca. Intanto non mi muovo se non vendo tutto.<br />

Abbracci affettuosi, saluti dai parenti ed amici, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 57)<br />

475 Cartolina postale.<br />

476 Alessandro Lualdi fu arcivescovo di Palermo dal 1904 al 1927; era succeduto al cardinale Celesia.<br />

477 Cartolina postale.<br />

233


373.<br />

Londra, 19 novembre 1927 478<br />

Carissima Nelina,<br />

Non mi pare opportuno che ti disfacevi del pianoforte. Quando stai a Roma hai<br />

una distrazione, un ricordo di belle musiche. Vedi piuttosto di tenerlo bene nel periodo della<br />

tua assenza. Questo è il mio parere. Le mie padrone di casa hanno trovato una cameriera<br />

molto buona, che starà anche la sera per la cena. Quindi non dovrò andare al Rest.<br />

Nella prossima settimana la mia camera sarà pronta e sarà riscaldata ogni giorno<br />

sì che la trovi abitabile. Esse si danno tanta cura di me. Così io tornerei là sabato venturo.<br />

Sto bene. Ho saputo della perdita del Card. Lualdi ed ho scritto subito a Mons. Anichini<br />

479. Ora scriverei al fratello di Mons. De Bono. Certo pregheranno per noi: erano<br />

così affettuosi, buoni e zelanti. Spero che il B.ne di S. Marco superi la malattia. Dammi<br />

sue notizie. Salutami amici e parenti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

Comincerò la cura per farti piacere.<br />

374.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 314)<br />

Caltagirone, 21 novembre 1927 480<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi la festa della nostra Madonna, faccio la comunione per te e spero andare<br />

alla Matrice per far visita all’altare che la mamma nostra tanto amava. Sto benissimo,<br />

posso dire che la cura dei fichidindia mi sia giovata, l’acido si è di molto allontanato.<br />

Ieri ricevetti la tua del 15; anche qui il freddo è caduto anzi, fa caldo…immagini quel<br />

vento di mezzogiorno che tanto piaceva alla cara mamma, perché caldo. Manderò a<br />

Miss Simonson la cartolina. Ti prego quando scrivi gli indirizzi ben chiari e senza cancellature.<br />

Intanto ti faccio gli auguri più sentiti per il nostro compleanno, questa ti arriverà<br />

proprio il giorno (credo) e se la vigilia la Messa la dirai per me e anche per te. Salutami<br />

tanto le tue padrone di casa e spero che non andrai in quella se prima non si sia riscaldata<br />

e aggiustato il servizio. Certo che lasciare la stanza col sole per trovarne una senza è<br />

478 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

479 Mons. Guido Anichini era stato segretario del cardinale Lualdi a Palermo. Dal 1902 al 1904 era stato<br />

anche segretario del IV gruppo stampa dell’Opera dei Congressi. Ebbe in quel periodo fitta corrispondenza<br />

con <strong>Sturzo</strong>. Si trasferì a Roma nel 1928 e nel 1933 fu assistente generale della FUCI.<br />

480 Cartolina postale.<br />

234


male di inverno. Pensa per l’anno venturo accomodare meglio le cose. I parenti (incluso<br />

Vavà B.) ti salutano, gli amici anche, come le persone di casa.<br />

Affettuosamente abbraccioti<br />

375.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 60)<br />

Caltagirone, 24 novembre 1927 481<br />

Carissimo,<br />

La tua del 19 è qui nelle mie mani, mentre ti scrivo. Sto bene, però addolorata<br />

nel sentire che la cara S.r Giuseppina sta molto male, io la vidi a Napoli che il suo male<br />

andava precipitandosi. Speriamo che Iddio la conservi per il bene del prossimo e all’affetto<br />

di noi. D’altra parte beata lei che ha saputo così bene acquistarsi il paradiso. Appena<br />

ho notizie ti scriverò.<br />

Non ho ancora spedito all’amica il vaso perché l’indirizzo me lo scrivesti così male<br />

che non ci capisco nulla. Scrivimelo benissimo. Per il pianoforte era solo per poi farne venire<br />

un altro qui direttamente, ma del resto la Sig. Amerigo mi scrive che per quel prezzo non lo<br />

vuole. Questa la diriggo a Gloucester ove credo già ti troverò. Tienti caldo il più che puoi se<br />

non vuoi prendere un altro raffreddore. Oggi qui nebbia fitta (credo) più che costì.<br />

Preghiamo per l’amata sorella, ti abbraccio con vivo affetto<br />

376.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 61)<br />

Caltagirone, 25 novembre 1927 482<br />

Carissimo,<br />

Ti scrivo ogni giorno per darti mie notizie e di S.r Giuseppina. Mi telegrafano<br />

ogni giorno che continua abbastanza grave, non so precisamente che cosa soffre ma credo<br />

che la debolezza le abbia preso il cuore e quindi non è tanto facile salvarla stante l’altro<br />

male di cui soffriva. Beata lei che va ricca di meriti avanti a Dio! Io la sieguo col pensiero e<br />

col cuore e con la preghiera affinché se ancora è utile per il suo servizio ce la conservi<br />

481 Cartolina postale sped. all’indirizzo solito di 213 Gloucester Terrace W. 2, essendo ritornate le padrone<br />

di casa.<br />

482 Cartolina postale.<br />

235


ancora ovvero che la ricevi nel suo amplesso. Figurati come sono desolata, né penso<br />

andarla a vedere poiché temo disturbarla.<br />

Ha scritto oggi una lunga lettera e mostra desiderio di avermi, correrò. Stai<br />

tranquillo che ti scriverò ogni giorno. Sto bene e i parenti e amiche non mi lasciano sola e<br />

si mostrano tutti affettuosi.<br />

Ti abbraccio con vivo affetto<br />

377.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 63)<br />

Caltagirone, 26 novembre 1927 483<br />

Carissimo,<br />

Vengo subito a dirti che l’ultima notizia della sorella è che migliora e speriamo<br />

che si guarisca presto. Non saprei dirti che cosa ha avuto perché le notizie sono state telegrafiche.<br />

Stai dunque tranquillo che notizie non te ne farò mancare. Anch’io sono più<br />

tranquilla e quindi bene. Oggi il nostro compleanno, spero che mi starai vicino e pregherai<br />

per me come io faccio per te.<br />

A momenti ricevo la tua lettera cartolina e godo che stai così bene, mi duole<br />

che la notizia dell’amata S.r Giuseppina ti abbia fatto soffrire, ma ora ringraziamo Iddio<br />

che migliora e che lui la conservi per la sua maggiore gloria. Aspetto l’indirizzo scritto<br />

chiaro per la mia amica onde spedirle il mio ricordo. Tutti i parenti, gli amici ti salutano.<br />

Il barone S. Marco è fuori pericolo ed ho mandato i tuoi saluti e auguri.<br />

Conservati, ti abbraccio con vivo affetto<br />

Le persone di casa ti ossequiano.<br />

378.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 64)<br />

Caltagirone, 27 novembre 1927 484<br />

Carissimo,<br />

Mi affretto a scriverti che ho ricevuto un altro telegramma che dice continua<br />

miglioria e speriamo che si debba guarire perfettamente. Stai tranquillo e vedi che ti ho<br />

236<br />

483 Cartolina postale.<br />

484 Cartolina postale.


scritto ogni giorno. Se domani non scrivo è perché aspetto lettera per avere notizie più<br />

precise. Spero che nella nuova dimora ci starai bene e stai attento a non raffreddarti. Io<br />

sto bene ed ora più tranquilla per le buone notizie. Salutami tutte le amiche, i bambini<br />

della Sig. Muir. Parenti ed amici ti fanno dire tante cose. Abbracciandoti con vivo affetto<br />

379.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 66)<br />

Caltagirone, 29 novembre 1927 485<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti un telegramma da Girgenti firmato dalla stessa S.r Giuseppina<br />

che è già in convalescenza e che è stato un miracolo della Beata V. Immacolata. Sia<br />

ringraziato Iddio e la Vergine Santa! Io sto bene e con piacere sento che anche tu stai<br />

bene. Spero che la nuova abitazione sarà confortata da calore e da buon servizio. Salutami<br />

le padrone di casa alle quali scriverò, ho ricevuto le sue care cartoline.<br />

Monsignore sta bene, le persone di casa, i parenti e amici ti salutano, io ti<br />

abbraccio<br />

380.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 67)<br />

Caltagirone, 2 dicembre 1927 486<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti le tue del 27 e del 28 tutte e due insieme. Ricevo anche una<br />

cartolina da una suora di Girgenti che mi assicura che la cara sorella sta molto meglio e<br />

sperano presto la completa guarigione. Sia ringraziato Iddio di avercela conservata ancora<br />

e preghiamo per molto tempo l’amata sorella. Io sto benissimo, posso dire di non avere<br />

più acido, ma perché nulla mangio che me lo possa produrre. I fichidindia sono il mio<br />

rompi digiuno della mattina, peccato che sono brutti quest’anno.<br />

Sento con piacere delle gentili e affettuose accoglienze avute in casa, speriamo<br />

che ci starai bene. Qui la piana di Catania si è allagata e rotta la strada sicché non si è<br />

485 Cartolina postale.<br />

486 Cartolina postale.<br />

237


potuto viaggiare, ma ora sarà a posto. Spedirò alla cara Miss Enthoven il vaso e spero che<br />

lo riceverà presto. Salutami le padrone di casa, le amiche, tu prendi un caldo abbraccio<br />

381.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 68)<br />

Caltagirone, 5 dicembre 1927 487<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 30, sento che stai bene e credo alle tue parole scritte. Anche io<br />

sto bene e la cara sorella migliora, così mi ha scritto la sua segretaria. Spero che la miglioria<br />

continui sempre fino alla perfetta guarigione. Il suo male data da molto tempo, come<br />

sai e giacché non volle operarsi era ridotta come io ti avevo descritto. Adesso si parla di<br />

miracolo giacché il tumore si è aperto da sé, speriamo che finisca tutto e che tu potrai<br />

rivederla.<br />

Qui abbiamo avuto dieci giorni di nebbia all’antica, figurati! E fa caldo di pieno<br />

autunno dopo i giorni freddissimi che io ti scrissi. Non ho potuto ancora spedire alla<br />

mia amica il dono poiché la posta manca di moduli per l’estero, vedi come si manca senza<br />

volerlo spero però che presto potrò farlo e l’avviserò. Salutami tutti, non stare preoccupato,<br />

pensa a star bene e forte per così passare più tranquillo il tempo. Il barone è in piena<br />

convalescenza e ti ringrazia. Abbraccioti<br />

382.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 70)<br />

Caltagirone, 8 dicembre 1927 488<br />

Carissimo Gigino,<br />

Questa ti arriverà con ritardo perché stamane non ebbi il tempo di scriverti e<br />

poi le cugine <strong>Sturzo</strong> mi vollero a pranzo perché l’onomastico di Concettina. Scrivo stasera<br />

di ritorno dalle Fanales ove Concettina ci ha fatto passare la sera con un piccolo trattamento.<br />

Tutti ti hanno ricordato e ti salutano. Sto bene e credo che la cara S.r Giuseppina<br />

continua meglio giacché dopo l’ultima cartolina non mi hanno più scritto. Io ho manda-<br />

238<br />

487 Cartolina postale.<br />

488 Cartolina postale.


to un pacchetto con delle ciambelle, ho scritto una lunga lettera pregando di rispondermi<br />

e spero che lo facciano.<br />

Abbiamo avuto tanta acqua da starne bene per tutto gennaio. Stasera eclissi di<br />

luna totale e si è vista magnificamente, speriamo domani un bel giorno. Spero domani<br />

poter far spedire alla ferrovia il pacco, giacché alla posta non è ancora possibile, avviserò.<br />

Salutami tutte le amiche che ricordo con piacere, tante affettuosità<br />

383.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 72)<br />

Londra, 9 dicembre 1927 489<br />

Carissima sorella,<br />

Ricevo la tua del 5 c. m. Ora capisco bene la malattia e la guarigione di Suor<br />

Giuseppina. Così sono più tranquillo, sia ringraziato il S. Cuore di Gesù. Io sto bene:<br />

sono stato un po’ disturbato di stomaco, forse un po’ il freddo, e di più la preoccupazione<br />

per la salute di Suor Giuseppina. Le mie padrone di casa hanno avuto tanta cura di darmi<br />

cibi adatti, ed anche la cameriera, una vecchietta tanto buona. Temo che non rimanga<br />

poiché è troppo lenta e non arriva a tutto. Per la pulizia hanno comprato l’aspiratore<br />

automatico elettrico, che è una cosa ottima.<br />

Ti salutano tanto e si compiacciono con noi tutti per la salute di Suor Giuseppina.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

384.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 315)<br />

Caltagirone, 11 dicembre 1927 490<br />

Carissimo,<br />

Ti scrivo mentre le campane dell’Immacolata suonano a festa per l’uscita del<br />

simulacro. Il giorno 8 non poté essere per la gran pioggia che ha ristorato anche gli alberi<br />

arsi dal sole dell’estate. Sia ringraziato Iddio! Oggi bella giornata e nei nostri balconi il<br />

sole splende che è un piacere! Come vorrei mandarlo a te. Sto benissimo, salgo e scendo la<br />

489 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

490 Cartolina postale.<br />

239


scala della cucina come una ragazza. Ancora non ho potuto fare la spedizione, ma in questi<br />

giorni andrò a Catania con i La Rosa e lo spedirò però avviserò la Signorina.<br />

Mi scrivono da Girgenti che S.r Giuseppina sempre migliora, anzi mangia con<br />

piacere le mie ciambelle avendo poco appetito. Ancora trovo dei fichidindia, cari sì, ma si<br />

trovano. Quest’anno per il caldo sono andati tutti a male. Ti ho fatto spedire un panettone<br />

ma a Wimbledon così lì ne riceveranno due, il piccolo è per te. I parenti e le amiche<br />

tutte mi fanno un mondo di cose e ti salutano. Salutami tutte le amiche, ti abbraccio con<br />

vivo affetto<br />

385.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 74)<br />

Caltagirone, 17 dicembre 1927 491<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 12 è qui fra le mie mani e con quanto dolore leggo le notizie della<br />

cara sorella, speriamo che superi la crisi e con forti cure si guarisca. Leggo poi le tue continue<br />

sofferenze di stomaco e ti raccomando di curarti e soprattutto di non lavorare molto.<br />

Saranno i cibi? stavi tanto bene, mi avevi scritto, perché ora ti sei guastato lo stomaco?<br />

Cosa ti dice il dottore, salutamelo. Io sto benissimo, dopo Natale verrà per un po’ di giorni<br />

Mario, spero intanto che si venda il giardino e poi partirò. L’inverno, tutto qui è molto<br />

noioso per il vento. Spero che Miss Enthoven riceverà il mio dono che ho spedito il 12<br />

del c.m. e in buono stato perché assicurata.<br />

Ho scritto a Piazza per il torrone a Rita e spero che anche tu ricevi il panettone.<br />

Fin da ora ti auguro buone feste natalizie che benché tutti e quattro divisi, staremo uniti a<br />

pie’ di Gesù Bambino e pregheremo l’uno per l’altro.<br />

M. D’Antona e anche il dottore ti ossequiano. Hai ricevuto il piccolo altarino?<br />

La sveglia parigina come va? Spero che tutto sia a posto. Curati, conservati la salute unico<br />

tesoro al mondo. Saluti da tutti, abbraccioti, aff.ma<br />

240<br />

491 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 77)


386.<br />

Caltagirone, 14 dicembre 1927 492<br />

Carissimo fratellino,<br />

Ricevo la cartolina del 9, mi duole leggere che sei stato poco bene, io credo che<br />

costì in cotesta casa faccia più freddo. Stai attento a non prenderne tanto. Io sto benissimo,<br />

ancora non si possono vendere i giardini e quindi resto fin dopo le feste. Ho comperato<br />

stamane una stufetta a petrolio, certi momenti si sente un freddo! L’altro giorno ho<br />

fatto spedire il vaso di terracotta alla mia amica e mi dimenticai mettere il mio bigliettino,<br />

se la vedi rimedia tu. Ho fatto spedire da Venerina tre panettoni e uno è per te, più piccolo,<br />

che lo troverai a Wimbledon. Ho scritto a Mario per il torrone all’amico Oliva.<br />

S.r Giuseppina migliora sempre e stai tranquillo che ti terrò informato sempre,<br />

se non scrivo vuol dire che tutti stanno bene. I parenti, gli amici tutti indistintamente ti<br />

ossequiano, anche il nostro buon Pastore. Io ti abbraccio con vivo affetto, salutami tutti<br />

387.<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 78)<br />

Caltagirone, 20 dicembre 1927 493<br />

Carissimo fratellino,<br />

Il mio pensiero è sempre a te rivolto e quando mi giungono le tue cartoline è<br />

per me una grande gioia. Forse sono egoista giacché vorrei riceverne ogni giorno, mentre<br />

poi a te qualche volta li faccio stentare. Qui il tempo va via con i piccoli nostri affari e con<br />

le corrispondenze di rito ecct., mentre forse a te il tempo è più lungo. Siamo sepolti nella<br />

nebbia e un freddo intenso, sembrano gli anni quando noi piccoli, la mamma ci faceva<br />

mettere presto a letto e ci faceva alzare tardi. Adesso io mi alzo tardi ma a letto ci vado tardi<br />

anche. Sto bene e mi duole leggere del tuo male. Io non credo quello che dice il dottore,<br />

piuttosto saranno le droghe e qualche cibo caldo che per il freddo mangi costì. Cresci<br />

la dose del latte e prendi qualche emulsione di mandorle, insomma delle cose fresche che<br />

starai bene. Come vorrei essere vicino a te e far da medichessa.<br />

I lavori alla Russa per le continue piogge sono sospese; la pompa sarà spedita da<br />

Milano col primo gennaio. Le arance non se ne parla ancora ed io resto qui per forse un<br />

altro mesetto. Pazienza! Mi scrivono stamane da Girgenti gli auguri che mi fa la cara<br />

sorella, la quale migliora lentissimamente. Preghiamo il buon Gesù che ce la conservi.<br />

492 Cartolina postale.<br />

493 Cartolina postale.<br />

241


Spero che i miei auguri più fervidi e sentiti ti arrivano con questa per il giorno del Natale.<br />

Pregherò per te ma tu dirai una delle tre messe per me. Abbraccioti<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 81)<br />

388.<br />

Caltagirone, 24 dicembre 1927 494<br />

Caro fratello,<br />

La tua mi ha consolato perché ho letto che stai meglio quasi rimesso. Certo che<br />

la ondata di freddo costì deve essere stata anche forte. Qui abbiamo avuto forte il freddo e<br />

umido e nebbia a più non posso. Però io, malgrado tutto sto bene e non mi son raffreddata<br />

pur uscendo. La cara sorella continua lentamente a riprendersi, speriamo che presto<br />

debba poter scriverti che mi ha scritto lei stessa.<br />

Io come ti ho scritto andrò qualche giorno a Catania ove la temperatura è più<br />

mite mi dicono. Certo che comprerò i famosi fichidindia. Non sai nulla ancora dei pacchi?<br />

Spero arrivino a destinazione e presto. Ne voglio poi notizia. Salutami le amiche e<br />

ossequiami i tuoi. Madame Rose sta bene? I parenti e gli amici ti salutano ed augurano a<br />

te le cose migliori. Abbracci affettuosi<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 85)<br />

389.<br />

Catania, 27 dicembre 1927 495<br />

Carissimo fratellino,<br />

Come vedi sono qui, in compagnia delle cuginette che mi fanno tante cose e ti<br />

ossequiano tanto tanto. Sto benissimo e qui l’aria è molto mite che sembra già primavera.<br />

Peppino è fidanzato e sposerà il 14. Figurati come mi vorrebbero e non so se riesco a tornarvi.<br />

La fidanzata è tanto buona intelligente e istruita. Tu non dimenticherai il giorno<br />

14 e gli farai le felicitazioni il 13 per arrivare il telegramma in tempo, indirizzo Palazzo<br />

Bicocca, Peppino Battiati.<br />

Mi auguro che starai bene e che il freddo sia cessato. Starò ancora qualche giorno<br />

e poi tornerò a casa. Un abbraccio e auguri pel nuovo anno dai cugini qui presenti<br />

Nelina<br />

(f. 262, c. 86)<br />

242<br />

494 Cartolina postale.<br />

495 Cartolina illustrata.


390.<br />

Londra, 28 dicembre 1927 496<br />

Carissima Nelina,<br />

Questa ti arriverà domenica, 1 del 1928 e ti porta tutti i miei più affettuosi<br />

auguri, e il mio continuo ricordo. Sto bene, e tu, spero, starai bene pure, non ostante il<br />

freddo di questi giorni che ha invaso l’Europa. Mandami notizie di Suor Giuseppina.<br />

Io le ho scritto due volte, e spero che una delle suore mi risponderà. Quando verrà<br />

Mario da te? Dovevo andare dai Muir sabato, e poi lunedì e poi ieri, ma la neve me lo<br />

ha impedito.<br />

In certi punti ci è stato tre metri di neve, e né i bus né i treni andavano. Sto<br />

bene e tutto è passato. Un abbraccio di cuore<br />

391.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 316)<br />

Catania, 30 dicembre 1927 497<br />

Caro fratello,<br />

Sono ancora qui in casa della cara Marianna, andando anche in casa di Maria e<br />

di Elena. Sono tanto buoni tutte e tre e mi colmano di gentilezze. Non so quando tornerò<br />

perché pare che l’Onorevole vuole stare ancora un po’. Oggi ricevo una lettera da Girgenti<br />

ove mi dicono che la cara sorella sta meglio e lei stessa ha dettato la lettera e vuole che te<br />

lo scriva con i migliori auguri e saluti. Sto bene e tutti ti salutano. Abbraccioti<br />

Da sabato che non ho tue notizie.<br />

496 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

497 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 1)<br />

243


392.<br />

Catania, 30 dicembre 1927 498<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua del 22 e immagina il mio dolore nel leggere il male<br />

che ti sei fatto cadendo499. Ma mio caro, quando vi è tutto questo gelo non uscire. Ora<br />

sto in pena non per quanto ti è successo, ma non sia mai il gelo continua e tu non sai e<br />

non puoi guardarti. Stai cauto, pianta ben i piedi a terra massime quando attraversi la<br />

strada. Sto ormai preoccupata. La cara sorella migliora sempre anzi stamane ho ricevuto<br />

una sua cartolina, scritta proprio da lei. Io sto bene, abbraccioti<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 2)<br />

393.<br />

Catania, 31 dicembre 1927 500<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono ancora a Catania, ieri ti ho scritto una cartolina perché solo ieri seppi del<br />

male che ti sei fatto cadendo. Spero che avrai ricevute le cartoline da qui spedite, mi pare<br />

tre. Sto benissimo e qui mi fermerò fino il due o il tre gennaio. Oggi ho ricevuto la cartolina<br />

del 24 e sento che vai meglio e immagino che avrai sofferto molto, caro fratellino.<br />

Ti avranno dato dei punti? ti resterà la cicatrice… credo. Quando vi sarà del<br />

gelo così forte non uscire la mattina, se ti rompi una gamba? Non mi fare stare in pena e<br />

scrivimi tutto tutto. Ancora di vendere arance non se ne parla, spero che alla fine di questo<br />

mese che entra si possa fare qualche cosa. Che crisi di agrumi!<br />

La Spagna vi fa la concorrenza e non c’è che fare per il momento. I lavori alla<br />

Russa si faranno spero prima della mia partenza o in primavera, quando arriverà la pompa<br />

col motorino. Finalmente si decise per il motorino perché a maneggio sarebbe risultata<br />

troppo pesante. La spesa sarà sulle 24.000. Se B. mi avesse ascoltata avrebbe fattomi<br />

riprendere qualche cosa, ma che farci? Ringraziami tanto le tue padrone di casa, per le<br />

cortesie e gentilezze usate a te in cotesta circostanza e offri gli auguri più vivi e più sentiti.<br />

E tu guardati dal darle più di queste preoccupazioni. I miei auguri al Dottore a M. Rose e<br />

a Steed. Hai ricevuto il vaso? Fu spedito il 12 c.m., i panettoni?<br />

Abbracci, aff.mi<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 4)<br />

498 Cartolina illustrata.<br />

499 Scriveva <strong>Luigi</strong> a Mario il 22 dicembre: «Ieri, col ghiaccio sulle strade, sia all’andata che al ritorno dalla<br />

Messa sono scivolato, e mi sono ferito il sopracciglio sinistro; niente nell’occhio per fortuna. Sono stato<br />

tutto il giorno a letto, stamane sto assai meglio» (I, p. 219, n. 179).<br />

500 Lettera.<br />

244


394.<br />

Caltagirone, 5 gennaio 1928 501<br />

Caro Gigi,<br />

Ieri sera sono con i La Rosa ritornata a casa. Abbiamo fatto un buon viaggio nella<br />

sua macchina. Il tempo era un po’ cattivo a Catania, ma arrivando verso Caltagirone una<br />

nebbia che non si vedeva affatto, come la fog di costì. Che freddo nella mia vuota casa! Leggo<br />

con piacere che stai meglio con la tua ferita e mi raccomando caldamente di non più cadere.<br />

Sto bene, tutti i parenti di Catania ti salutano e ti raccomando di non dimenticare<br />

il telegramma a Peppino. Abbracci<br />

395.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 6)<br />

Caltagirone, 8 gennaio 1928 502<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto le tue e mi conforto nel saperti guarito. Io continuo a star bene<br />

benissimo malgrado il freddo che anche qui quest’anno è intenso. Oggi però un giorno<br />

bellissimo e stasera una di quelle serate di luna tranquilla e serena. Mario ancora non viene<br />

spero domani avere qualche notizia. Ho ricevuto con piacere una lettera della S. Rita<br />

alla quale risponderò. Non mi dice di avere ricevuto il torrone ma spero che a quest’ora lo<br />

abbia ricevuto. Salutami tutti, mi dispiace che il panettone finì così.<br />

Abbraccioti<br />

396.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 7)<br />

Caltagirone, 10 gennaio 1928 503<br />

Carissimo,<br />

Questa data è molto dolorosa per noi e col pensiero ricorro all’affetto di tutti<br />

voi che mi state lontano. Mario ancora non viene perché ha il Visitatore Apostolico. Tu<br />

501 Cartolina illustrata.<br />

502 Cartolina illustrata.<br />

503 Cartolina postale.<br />

245


come stai? è dal 4 che non ho tue notizie, mentre i giornali ci fanno inorridire dalle notizie<br />

di maltempo costì.<br />

Scrivimi più spesso almeno per ora, ma se il cattivo tempo non ti permette di<br />

uscire per imbucare la lettera allora ti prego di non uscire. Che pena la lontananza! Io sto<br />

benissimo malgrado le levantate nebbiose si succedono una sull’altra. Oggi sono tenebre. Il<br />

vaso che mandai è molto primitivo e me lo ha dato per te Ninetta Campoccia con tanti<br />

ossequi. Tutti ti ossequiano senza distinzione. Ti ricordo che il 14 si sposa Peppino Battiati,<br />

io non vado perché aspetto Mario, e poi è così un cattivo tempo! Salutami tutte le amiche.<br />

Ricevo una cartolina da Londra con questa firma V. P. Mambohe, non la capisco<br />

e non posso rispondere. Un abbraccio<br />

397.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 10)<br />

Caltagirone, 13 gennaio 1928 504<br />

Carissimo,<br />

Ieri ricevei la tua del 7, oggi quella del nove. Grazie del pensiero e godo che stai<br />

bene e che pensi un po’ a muoverti. Ti raccomando però di muoverti quando il tempo è<br />

buono per non andare incontro a qualche altra ondata di freddo. Io sto bene e non sento<br />

poi tanto freddo. Quando esce il sole la nostra casa è sempre bella. Oggi ho avuto con me<br />

Mariannina <strong>Sturzo</strong> che ti fa dire tante cose affettuose. Ho ricevuto una lettera di Rita Oliva<br />

a cui risponderò.<br />

Salutami tutte le amiche. Volevo andare di nuovo a Catania per il matrimonio<br />

di Peppino, ma il pensiero della venuta di Mario me ne fece smettere la volontà. Albina<br />

ha ricevuto la tua cartolina, ti ossequia e ringrazia. Oggi qui bella giornata, speriamo che<br />

il bel tempo incominci. Conservati la salute, mentre ti abbraccio con vivo affetto<br />

246<br />

504 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 12)


398.<br />

Londra, 14 gennaio 1928 505<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua del 10: io ti ho scritto in questo mese il 1°, il 4, il 7, il 9 e il 12.<br />

Questa è la 6.a in 14 giorni. Spero che le avrai ricevute tutte. Sto bene, e il tempo è mite e<br />

mi consente di andare a passeggio. Ieri ho visto C. che ti saluta. La cartolina credo che sia<br />

di Miss Marshall che ti ha risposto alla tua di auguri. Ho fatto il telegramma a Battiati stamane.<br />

Giorni fa vi fu qui una levantata identica a quelle antiche di Caltagirone, onde mi è<br />

piaciuto di rivederla, poiché mi pareva di essere costà e di passare davanti la Chiesa del Purgatorio<br />

o sopra il ponte. Ieri e oggi molto buon tempo; si capisce che il sole non si vede<br />

tranne qualche ora di mattina. Il vaso è stato fatto a Caltagirone? Mi interessa saperlo.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

399.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 318)<br />

Caltagirone, 17 gennaio 1928 506<br />

Carissimo fratellino,<br />

Ricevo la tua del 12, godo sentire che stai bene e che conti rivedere l’Esp. Cerca<br />

un po’ di giorni buoni specie per il V. non mi far stare in pena. Io sto benissimo, spero in<br />

questo mese completare in parte gli affari e poi partire. Ieri sono andata a vedere la bambina<br />

di Peppino Milazzo nata otto giorni fa. Una contadinotta dice lui. Tanto ti ossequia,<br />

come fa il Console Silvio che ho veduto. Anche qui la pioggia è passata e il freddo è più<br />

sopportabile specie perché non tira vento<br />

La salute in genere qui è buona. Io poi non mi sono per nulla raffreddata.<br />

Scrivo a S.r Giuseppina oggi perché è un pezzetto che non ho più notizie ma ciò significa<br />

buone notizie. Ho scritto a Rita che spero rivedere. Salutami tutti gli amici, abbraccioti<br />

505 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

506 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 14)<br />

247


400.<br />

Caltagirone, 18 gennaio 1928 507<br />

Caro fratello,<br />

Le tue li ho tutte ricevute, forse qualcuna con ritardo ed ecco perché ti scrissi a<br />

quel modo. Godo che stai bene come ti assicuro di me. Mario sarà qui in questa settimana,<br />

dopo la sua visita se ho sbrigato tutto conto ritornare un po’ nell’eterna città. Ancora<br />

il motorino con la pompa non è arrivato quindi se ne parlerà in primavera, a mettere il<br />

tutto. Potrà tornare così la primavera siciliana. Mi sono dimenticata ogni volta che ti ho<br />

scritto di dirti che a Vavà Barletta è morto il padre nella novena di Natale. Poverino lo<br />

trovò morto la mattina nel suo letto. Certo che ora tu scriverai prima che ti scriva lui non<br />

è vero? Del resto sei stato poco bene. Certe cose io stesso non capisco perché mi sfuggono.<br />

Veramente la cartolina sarà di Miss Marshall e me la ringrazierai salutandomi Miss<br />

Barbara. I Belloni mi scrivono che stanno tutti bene e che si sono bene adagiati nel nuovo<br />

appartamento e che mi aspettano qualche volta.<br />

I parenti ed amici tutti ti salutano. Le persone di casa ti fanno dire i loro ossequi.<br />

Giovannino Di Bartolo studia e sta benino, suo padre accudisce a tutto con interesse.<br />

Le campagne con tutta l’acqua che vi è stata sono magnifiche e speriamo un buon futuro<br />

raccolto. Il freddo pare un po’ cessato anche qui, però io ho i piedi pieni di geloni forse<br />

perché li riscaldo. Un abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 15)<br />

401.<br />

Londra, 20 gennaio 1928 508<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo ricevere stamane tue notizie, ma la posta non ha portato la tua solita e<br />

attesa cartolina. Spero domani, che è sabato, altrimenti l’avrò lunedì (di domenica non si<br />

distribuisce posta). Sto bene. Ancora il tempo è incerto, ed ho rimandato a febbraio la<br />

mia gita. Spero che Mario sarà costà. Di Suor Giuseppina non ho più notizie. Spero che si<br />

sarà stabilita e sarà alzata dal letto.<br />

Tutti ti salutano, specialmente Miss Anna Simonson che ho visto domenica<br />

scorsa. Miss Motto dà quattro concerti e mi ha mandato i biglietti. Miss Maffey è stata<br />

ammalata, ora sta bene e ti saluta. Così pure Miss Enthoven ecc. Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 319)<br />

248<br />

507 Cartolina postale.<br />

508 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


402.<br />

Caltagirone, 20 gennaio 1928 509<br />

Carissimo fratello,<br />

Ti scrivo per darti sempre notizie nostre. Ho ricevuto quelli dell’amata sorella e<br />

sono stati desolanti. Oggi poi un telegramma che annunzia la volata in cielo. Del resto<br />

beata lei! perché la sua santità era a tal punto che il buon Gesù non poteva lasciarla più su<br />

questa terra. Io qui sono attorniata dall’affetto dei parenti e amiche e penso come tu solo<br />

sentirai maggiormente lo schianto. Ti prego di averti riguardi e non cadere ammalato.<br />

Monsignore verrà presto e quindi passeremo questi giorni tristi in compagnia 510.<br />

Preghiamo il buon Dio che a una ad una ci riunisca tutti nel suo amplesso. Che<br />

dirti? Non so più andare avanti, ti resto unita col pensiero e col cuore. Scrivimi come stai,<br />

parlami di te raccomandiamo a Dio l’uno e l’altro, aff.ma<br />

403.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 16)<br />

Caltagirone, 25 gennaio 1928 511<br />

Carissimo fratello,<br />

Per scriverti appena ho la tua fra le mani e son le dodici, scrivo in questa illustrata.<br />

A quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina che ti dava la dolorosa notizia e penso<br />

come lontano e solo ti sentirai sconfortato mentre io col pensiero ti sto tanto vicino e vorrei<br />

volare a te. Mario non è ancora venuto e non mi ha scritto. Qui i parenti non mi<br />

lasciano sola, sto bene e penso (se Mario viene e sta pochi giorni) di partire presto per<br />

Roma. Gli affari sono quasi completati. Mi dispiace di Miss Maffey e dì tante cose per<br />

me. Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 18)<br />

509 Cartolina postale.<br />

510 Scriveva al fratello Mario il 25 gennaio: «Pensa come sono desolato alla notizia della morte della<br />

nostra Suor Giuseppina. Sento tutto il conforto della fede, penso che Lei è volata al premio, la invidio, e vorrei<br />

avere le sue virtù così vive al mio ricordo e al mio affetto. Come sarà dolce per noi poter essere tutti riuniti<br />

in Dio e nel suo pieno godimento. Prega Dio che ciò si avveri anche per me, che mi sento tanto indegno delle<br />

sue grazie. Scrissi l’altro ieri a Nelina che avevo ricevuto i fogli del tuo libro, credendoti a Caltagirone. Spero<br />

che sarai là a consolare la nostra buona sorella, così sola e afflitta. Un abbraccio di cuore» (I, p. 225, n. 187).<br />

511 Cartolina illustrata.<br />

249


404.<br />

Londra, 26 gennaio 1928 512<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo ricevere qualche tua cartolina ieri e oggi, dopo quella che mi dava la<br />

triste notizie. Ma la posta è stata muta. Ebbi da Mario una cartolina martedì sera. Spero<br />

che egli sia con te e ti conforti nel grande dolore che ci ha colpiti. Sia fatta la santa volontà<br />

di Dio. Il mio pensiero e il mio cuore è con voi in questi giorni: la preghiera è l’unico<br />

conforto. Non ti angustiare per me; sto bene, benché mi sento tanto stanco. Miss Lytthelton<br />

e gli altri amici ti mandano le loro condoglianze affettuose. Un abbraccio di cuore<br />

405.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 320)<br />

Londra, 28 gennaio 1928 513<br />

Carissima Nelina,<br />

Ieri ed oggi senza tue lettere. Sono quattro giorni da quando ricevei la tua del<br />

20, e la sera quella di Mario. Poi silenzio da te e da lui. Perché? È colpa della posta? Non<br />

so, e sto tanto in pensiero. Tutto il giorno aspetto con ansia la posta. Pazienza. Domani è<br />

domenica e non riceverò nulla: sarà per lunedì; ma se lunedì non ricevo nulla telegraferò.<br />

Anche oggi ho celebrato per Suor Giuseppina, insieme a tutta la famiglia. È un conforto,<br />

è l’unico conforto. Scrivimi, cara sorella. Sto bene in salute: si comprende che non manca<br />

qualche sofferenza. Un abbraccio di cuore. Tuo<br />

406.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 321)<br />

Caltagirone, 28 gennaio 1928 514<br />

Caro fratello,<br />

Ricevo le tue 23-24 tutte e due oggi, ne avevo tanto desiderio lontana dai fratelli<br />

come sono. Mario dice che verrà, ma ancora non mi precisa il giorno, io intanto mi<br />

250<br />

512 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

513 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

514 Cartolina postale.


preparo a tornare a Roma perché ho quasi finito quello che era più urgente, compreso la<br />

vendita dell’olio. Le cugine e le amiche non mi hanno lasciata in questi giorni dolorosi.<br />

Giovedì il Capitolo ha celebrato la Messa cantata di requie. Io con parecchi dei parenti ed<br />

amiche abbiamo assistito alla Messa. Poi ho dato per l’anima della santa sorella lire cento<br />

alle dame di carità e lire 100 all’associazione di S. V. dei Paoli per te. Tutti ti fanno le condoglianze<br />

e mi domandano di te. Io ti sto sempre vicino col pensiero e col cuore e ti raccomando<br />

sempre di averti riguardi.<br />

Non so dirti nulla degli ultimi momenti della cara estinta perché non mi hanno<br />

scritto le suore. A me mandarono quel telegramma senza che io l’aspettassi, così a bruciapelo.<br />

Spero che mi scriveranno dandomi le notizie che desidero o che l’abbiano scritto a<br />

Monsignore.<br />

Con vivi abbracci, tua<br />

407.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 20)<br />

Caltagirone, 31 gennaio 1928 515<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 26 e subito a te; con questa quattro volte dacché è stata la<br />

sventura di perdere l’angiolo di sorella. Sto bene, non ti angustiare per me. Ma tu abbiti<br />

cura perché ti senti così stanco? Fai qualche cura rinforzante. I dispiaceri indeboliscono<br />

ma bisogna avere la forza per sopportarle quindi non ti trascurare. Qui abbiamo avuto un<br />

tempo orrendo con venti, pioggia torrenziale. Oggi benino, Mario ancora non viene e se<br />

non verrà andrò a salutarlo io. Ho ricevuto una lettera della Sig. Oliva e me la ringrazi. Io<br />

avevo scritto ieri perché uno dei figli di Turiddu voleva certe informazioni.<br />

Qui sto sbrigando ogni cosa, ma resta l’affare della noria per la quale tornerò in<br />

primavera. Pigliati qualche giorno di riposo. L’altarino ti è arrivato? così diresti la Messa<br />

in casa per restare sino a tardi dentro. Sto tanto in pena con questi freddi. Tutti, parenti e<br />

amici ti fanno le condoglianze e ti fanno dire tante cose, aff.ma<br />

515 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 22)<br />

251


408.<br />

Caltagirone, 4 febbraio 1928 516<br />

Carissimo fratellino,<br />

Sono a te ad ogni cartolina e con questa son 5 in quindici giorni; vuol dire ogni<br />

tre giorni una e ti lagni? Qui tra le visite, tra le faccende, il tempo mi vola, mentre tu mi<br />

stai sempre presente. Mi duole saperti raffreddato, guardati dall’umido. Qui pare Londra<br />

di questi tempi, piove sempre ogni giorno e il sole si vede raramente. Io però non mi sono<br />

mai raffreddata e sto bene. Oggi parto per Piazza onde stare un tre giorni con monsignore<br />

prima di andare a Roma. Ho scritto a Girgenti per avere le notizie che tu ed io desideriamo;<br />

spero che mi rispondano. Gli amici tutti ti fanno dire tante cose affettuose. Il Podestà<br />

è stato nominato ed è Michele Gravina, il paese è contento. Ho mandato alle Suore una<br />

fotografia dell’anima estinta per far fare i ricordini che poi ti manderò. Salutami le amiche<br />

mentre ti abbraccio<br />

409.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 24)<br />

Caltagirone, 7 febbraio 1928 517<br />

Carissimo,<br />

Ritorno da Piazza ed eccomi a te. Non capisco perché tu non riceva le mie cartoline<br />

mentre io prima del 25 te ne aveva scritta una e illustrata perché non ne avevo altre<br />

pronte. Poi ho risposto sempre a tutte le tue e il vederti così in pena soffro anch’io. Le<br />

Suore di Girgenti non ci hanno scritto nulla della fine, sarà stato per esaurimento. Io e<br />

Monsignore abbiamo scritto e speriamo risposta. Mario sta bene come lo sono anch’io.<br />

Stai tranquillo, caro fratello che ti scriverò tutto quello che mi risponderanno. Intanto io<br />

avendo intuito il tuo pensiero, ho dato le lire cento all’opera di S. V. dei Paoli e darò quelli<br />

per il Seminario, non dubitare. Pensa a curarti e a star bene, caro fratello, la santa sorella<br />

ci proteggerà dal cielo. Qui piove e piove che è una meraviglia, mi sembra di essere costà.<br />

Nelle campagne non si può lavorare, tutto è in arretro.<br />

Il cugino Michele è stato fatto Podestà di Caltagirone, tutto il paese ne è contento<br />

e la scelta non poteva essere migliore. Salutami tutti e tu credi che ogni tua cartolina<br />

viene risposta a giro di posta. Abbraccioti<br />

252<br />

516 Cartolina postale.<br />

517 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 26)


410.<br />

Caltagirone, 11 febbraio 1928 518<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 7. Come vedi, rispondo subito e tu ti lagni sempre. Sto bene e<br />

fra due giorni partirò con le figlie di Peppino Alessandro. Mi duole leggere del tuo esaurimento<br />

nervoso (credo) che ti porta la stanchezza che da tanto ti lagni. Bada che ciò viene<br />

dalla poca nutrizione (specie farinacea) di cui noi abbiamo bisogno. Ecco la cura che io<br />

qui ho sentito bisogna fare che unita a quella dei fichidindia mi ha tanto giovato. Ti prego<br />

di mangiare di più e un po’ di pasta.<br />

Mario sta abbastanza bene e lui ha desiderio di rivederti in primavera. La macchina<br />

per l’acqua è arrivata, ma io ora parto per tornare al momento di appostarla. Ho<br />

fatto le tue commissioni. L’Opera di S. V. dei Paoli ti ringrazia, tutti ti salutano. Ti prego<br />

di nuovo a curarti, cambia ambiente, vai magari a pranzare in trattoria per cambiare per<br />

un po’ cibi. Io di me non ne ho incominciate perché mi sento bene. Scrivimi sempre<br />

come ti senti, non mi fare stare in pena. Ti abbraccio, aff.ma<br />

411.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 28)<br />

Roma, 13 febbraio 1928 519<br />

Caro Gigi,<br />

Come vedi sono arrivata e a momenti dopo un ottimo viaggio. Come ti scrissi<br />

sono venuta in compagnia delle figlie di Peppino Alessandro. Lui ci accompagnò fino a<br />

Catania, alla stazione vidi Maria Bicocca e marito che ti mandano a salutare e tutti ti ossequiano.<br />

Sto benissimo ed ho lasciato Mario bene anche lui. Mi auguro che ti troverà la<br />

presente rimesso dalla stanchezza che un po’ tutto ti ha prodotto. Scrivimi presto, salutami<br />

tutti mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

518 Cartolina postale.<br />

519 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 29)<br />

253


412.<br />

Roma, 18 febbraio 1928 520<br />

Carissimo,<br />

Ricevo prima quella del 15 e poi quella del 10 di ritorno. Spero che col riposo e<br />

con un po’ di aria cambiata starai meglio. Io sto bene, un po’ raffreddata perché la presi<br />

prima di partire, ma però esco giacché è al solo naso e poca cosa. Non ho visto ancora<br />

nessuno di amici, solo le Gravina, che ti salutano tanto come le Sig. Virili. Qui la temperatura<br />

è mite e belle giornate ci fanno pregustare la primavera. Hai ricevuto una lettera<br />

dattilografata che feci fare da una lettera in cui S.r Naselli mi scriveva degli ultimi<br />

momenti della cara nostra defunta? Non volli mandare l’originale per timore di uno<br />

smarrimento.<br />

Salutami tutte le amiche e ringrazia delle condoglianze. Stai tranquillo per me,<br />

ma scrivimi spesso e la verità. Abbracciandoti, aff.ma<br />

413.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 31)<br />

Roma, 22 febbraio 1928 521<br />

Caro fratello,<br />

Ieri ricevei la tua del 17 mentre oggi di ritorno da casa la tua del 7. Spero che<br />

questa ti trovi un po’ più rimesso in salute. La cura la devi accompagnare con un po’ più<br />

di cibo, farinacei e un po’ più di riposo. L’alzata presto al freddo ti ha indebolito. Sto tanto<br />

in pena per la tua salute e ti prego di non nascondermi nulla. I parenti di qui ti fanno<br />

dire tante cose, son sempre affezionati con me. Non ho visto nessuno degli amici ancora<br />

poiché sono presa un po’ dalle figliuole di Peppino Alessandro che vogliono essere accompagnate<br />

nelle loro commissioni. Per il giro dei monumenti e musei vanno con un’accompagnatrice.<br />

Aspetto tue nuove e del tuo movimento. Salutami le amiche, specie quelle di<br />

Wimbledon e Rita.<br />

Ricevette quest’ultima una mia lettera? Ne attendo risposta qualunque essa sia.<br />

Abbraccioti con vivo affetto<br />

254<br />

520 Cartolina postale.<br />

521 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 32)


414.<br />

Roma, 25 febbraio 1928 522<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 20 e godo che stai meglio, anzi, bene, come tu scrivi. Ma curati,<br />

abbiti riguardi e pensa a prendere un po’ di sole quest’anno! Io sto benissimo, il cambiare<br />

continuamente aria mi fa bene. Qui poi le Signore mi fanno tante cose. Ho visto l’amico<br />

del Mondial, ti saluta tanto: non ho ancora veduto 5 che spero fra giorni. Le figliuole<br />

di Peppino Alessandro qui stanno bene e si divertono; io le procuro le compagnie, ti<br />

ricordi la Angelica, quando stava al collegio di Nazaret? Parlano poco, ma godono povere<br />

figliuole. Venerina che è qui ti ossequia, la povera Adelgisa va da un ospedale all’altro, ti<br />

ossequia e fa le condoglianze.<br />

Attualmente è all’Addolorata in convalescenza. Che destino quella poveretta! Il<br />

cugino Michele ti ringrazia e ossequia, come fa tutta la famiglia. Salutami le amiche specie<br />

i Muir e baci ai bambini tanto cari che ricordo con piacere.<br />

Abbraccioti con affetto<br />

415.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 33)<br />

Roma, 29 febbraio 1928 523<br />

Carissimo,<br />

Sono in possesso della tua del 25. Godo che la cura ti giova e ti raccomando di<br />

continuarla. Io sto benissimo, il raffreddore mio è stato da nulla; a me i raffreddori non<br />

mi trovano disposta. Poi ho trovato piena primavera e se vedeste che belle giornate! Hai<br />

deciso dove prendere il sole in questa estate? Cerca un posto dove il sole vi è sul serio te ne<br />

prego, non per me, ma per te, perché ne hai bisogno. Le figliuole di Peppino si divertono<br />

a girare e si sono un po’ colorite dacché stanno a Roma!<br />

Suo padre li lascia ancora un po’, poi verrà a prenderle. Ti salutano i Di Giura<br />

incluso Giovanni perché è qui perché il padre ha avuto di nuovo la polmonite. Ora sta<br />

meglio e fuori pericolo. Ancora non ho visto il famoso 5, solo Peppino S[pataro] che ti<br />

saluta. Non ho da un pezzo notizie dei Belloni, malgrado io abbia scritto del nostro lutto.<br />

Qui hanno dato il Nerone, ma la gente non mi sembra molto entusiasta, certo<br />

che è una musica complessa e per comprenderla bisogna che la sentano parecchie volte.<br />

522 Cartolina postale.<br />

523 Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (24 Rue Cassette).<br />

255


Scrivimi spesso, specie se ti muovi. Salutami le amiche e dì tante cose per me; le mie<br />

padrone di casa ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

L’altarino te lo hanno mandato?<br />

416.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 35)<br />

Roma, 3 marzo 1928 524<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua da Paris e godo che stai bene e cambi un po’ l’aria. Io sto bene,<br />

non ho visto ancora che P[eppino] S[pataro] degli amici. Spero presto vedere 5. Oggi qui<br />

vi sono i grandiosi funerali del Duca della Vittoria Diaz, mi dicono una solenne manifestazione.<br />

Se vedi Madame de Quirielle i miei affettuosi saluti, come mi ossequierai il<br />

Comm. Cardero e gli altri amici. Salutami la bella Parigi che spero di rivedere nella bella<br />

stagione. Gradisci i saluti dei parenti e amici e i miei abbracci<br />

417.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 39)<br />

Roma, 6 marzo 1928 525<br />

Carissimo fratello,<br />

Aspettavo la tua con ansia, erano sei giorni che non scrivevi e mi sembravano<br />

già tanti. Spero che avrai ricevuto la mia diretta a Rue Cassette, questa la diriggo a Londra.<br />

Godo che stai bene cambiando un po’ l’ambiente e il clima. Troppo poco però! Parigi<br />

è tanto bella e non vedo l’ora di rivedere! Io sto benissimo, tutti mi trovano ingrassata.<br />

La povera Adelgisa è di nuovo al policlinico con febbre mentre trovavasi all’Addolorata e<br />

così passa dall’ospedale al convalescenziario dopo la polmonite, ed è qui Giovannino che<br />

ti ossequia. Ringraziami le tue padrone di casa pei saluti e godo sentire come hanno<br />

sempre tanta premura per te. Spero che la cameriera resterà a lungo. Se vedi Muir salutamela.<br />

256<br />

524 Cartolina postale sped. a Parigi (24 Rue Cassette).<br />

525 Cartolina postale.


Mario è un pezzo che non mi scrive o meglio mi ha scritto una sola volta, spero<br />

che stia bene. Un abbraccio, aff.ma<br />

418.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 41)<br />

Roma, 9 marzo 1928 526<br />

Caro,<br />

Ricevo la tua da Bruxelles, mi duole che hai trovato freddo lasciando il bel caldo<br />

o meglio il sole di Parigi. Spero che a Londra non troverai pioggia. Qui il tempo è<br />

sempre buono. Oggi il sole per la strada era caldo, una bellezza! Ho scritto a S.r Naselli<br />

che è quella che si è incaricata dei ricordini dell’amata sorella e spero che verranno. Io<br />

dovrei avere una buona dicitura per farli fare. Pensa un buon posto di sole per questa estate.<br />

La Sig. Belloni ieri mi ha scritto tornando da Sanremo. Salutami tutti, abbraccioti<br />

419.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 43)<br />

Roma, 12 marzo 1928 527<br />

Carissimo,<br />

Oggi aspetto tua cartolina da Londra e sto in pena per il cattivo tempo che<br />

costì ha fatto. Anche qui è piovuto ma non fa freddo. Che invernata quest’anno! Spero<br />

che l’abbassamento della temperatura non ti abbia fatto male. Mario mi scrive che laggiù<br />

il tempo è stato orribile mentre qui abbiamo quasi primavera. Ancora non ho ricevuto<br />

nulla da Girgenti, ma spero che non tarderanno a venire perché ho scritto di nuovo. Gli<br />

amici qui ti salutano; mi ha scritto la Sig. Belloni di ritorno da Sanremo ove lui ha del<br />

lavoro.<br />

Ho parlato con 5 ma lui sempre convinto che ha fatto bene; è veramente originale<br />

sai? Mentre scrivo prendo la tua dell’8. Godo che stai bene come lo sono anch’io.<br />

Scrivi sul serio e fatti mandare l’altarino; forse loro si illudono che tu vi ritorni anche quest’anno.<br />

Pensa un posto caldo anche per me, quella temperatura non fa bene; in estate<br />

526 Cartolina illustrata.<br />

527 Cartolina postale.<br />

257


isogna sentire il caldo. Ho fatto sempre le tue parti ai Di Giura e ti salutano. Anche i<br />

parenti sempre dicono tante cose per te. La povera Adelgisa di nuovo all’ospedale e con<br />

febbre, affanno, dolori alla spalla però non riscontrano un male grave.<br />

Abbraccioti<br />

420.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 44)<br />

Roma, 15 marzo 1928 528<br />

Carissimo,<br />

Il tuo silenzio mi costerna per le notizie del cattivissimo tempo che ha imperversato.<br />

Non ho telegrafato perché non avrei voluto farti uscire, non ho scritto perché ho<br />

aspettato ansiosa lettere, cartoline, nulla. Dimmi come stai, se ti è accaduto qualche cosa,<br />

come stanno le tue padrone di casa tutto, tutto dimmi. Io spero stasera ricevere una tua<br />

cartolina per potermi tranquillizzare. Sto bene e per me non angustiarti, spero che il ritardo<br />

di tue notizie sia stata rottura di comunicazioni.<br />

Ti abbraccio<br />

421.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 46)<br />

Roma, 20 marzo 1928 529<br />

Carissimo,<br />

Io stavo in pena per te e tu per me, e, forse ho tardato qualche giorno perché<br />

aspettavo la tua solita cartolina che la sera dello stesso giorno che fu scritta arrivò. Sto bene,<br />

solo di tanto in tanto mi prende un dolorino ai reni che sarà effetto dell’acido che sempre<br />

mi serpeggia. Così mi dice Alessandrini che ti saluta. Pare come una nevralgia; però io esco<br />

e faccio tutto lo stesso, è cosa trascurabile. Ho voluto scrivertelo affinché tu non creda che<br />

io ti nasconda qualche cosa. Per ora mi ha detto di correggere la stitichezza e fra una settimana<br />

ci tornerò per una cura da fare. E tu caro fratello, perché non fai delle ignezioni per<br />

la tua stanchezza? Io credo che questi ti gioverebbero più di una cura interna.<br />

258<br />

528 Cartolina illustrata.<br />

529 Cartolina postale.


Non hai pensato ancora dove andremo quest’anno? La cappellina ti è arrivata?<br />

Pensavo bene a non volerlo lasciare? Chi sa come tutto sarà occupato e sporco. E poi è un<br />

ricordo tanto caro! Come stanno i Muir e la Sig. Rita? Spero che le giornate ti siano capitate<br />

belle. Qui fa un freddo forte, cosa che quest’inverno non aveva fatto. Stasera pare più<br />

mite. Il Belloni ti saluta, l’altra sera sono stata a pranzo da loro e lui era alzato e abbastanza<br />

bene. Salutami le padrone di casa, abbraccioti, aff.ma<br />

422.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 47)<br />

Roma, 22 marzo 1928 530<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 18 e godo che stai bene, come lo sono anch’io. I ricordini non<br />

arrivano malgrado abbia scritto replicate volte, e penso che tu ti annoierai e ti parrà che io<br />

non me ne interessi, figurati! Farli fare io non so; scriverò a Mario e farlo scrivere da lui. A<br />

Caltagirone sempre piove e credo saranno un sei mesi quasi, ma le campagne sono buone,<br />

mi scrivono. Salutami il Prof. e la Signora del Pittore, immagino che ti farà un bel ritratto.<br />

Quanto era bello quel quadro tutto fatto con la carta. Ai Muir e le altre amiche i miei<br />

saluti.<br />

Ancora non penso il luogo della villeggiatura. Io del mio dolore sto bene, era<br />

una nevralgia reumatica, prendo il latte la mattina e così ho corretto la mia stitichezza.<br />

Alessandrini ti ossequia, come ti ossequia Caronia a cui è morto il padre. Le cugine Gravina<br />

ti salutano, loro son sempre tanto gentili e affettuose con me. Io ti abbraccio<br />

423.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 51)<br />

Roma, 26 marzo 1928 531<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuta la tua del venti. Godo che stai bene come lo sono anch’io giacché il<br />

dolorino nevralgico alle spalle è passato totalmente. Però la stessa sera che ti scrissi l’ulti-<br />

530 Cartolina postale.<br />

531 Cartolina postale.<br />

259


ma cartolina ero andata dalle cugine Gravina e siccome pioveva sul tardi dopo avere cenato<br />

rincasavo in taxi. A pochi passi il taxi in una svoltata slittò e per frenare subito diede un<br />

forte sobbalzo che pur restando nello stesso posto, con la borsa nella mano destra e l’ombrello<br />

nella sinistra, avvolta nella mia bella pelliccia mi sono fatta una lieve contusione<br />

alla clavicola destra. Subito mi feci riaccompagnare a casa delle cugine ove si chiamò il<br />

loro Dottore e mi fece subito una fasciatura e quindi son rimasta in casa di loro ove mi<br />

colmano di grande affetto, di gentilezza.<br />

Ho voluto scriverlo con la stessa mano fasciata, come vedi per dirti tutto come<br />

fai tu. Le cugine non vogliono ancora lasciarmi andare in casa mia, del resto la loro compagnia<br />

è così cara che a me riesce anche duro lasciarle. Ti salutano affettuosamente. Stai<br />

tranquillo per me, sto bene e spero che il dolore passi presto. Ti scriverò presto. Un<br />

abbraccio<br />

424.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 53)<br />

Roma, 28 marzo 1928 532<br />

Carissimo,<br />

Come ti promisi nella cartolina del 26 oggi a te, ancora col braccio fasciato. In<br />

salute però sto benissimo, malgrado abbia dovuto subire una piccola operazione alla clavicola<br />

destra che invero era rotta. È stata una cosa da poco e il chirurgo è stato il bravo<br />

Prof. Ciancarelli e Egidi che ti ossequiano. I punti saranno levati sabato, ma io non ho<br />

più dolori e spero presto poter mettere la manica al braccio che per necessità sta fasciato.<br />

Carmelina, le figliuole non puoi credere quello che mi hanno fatto e mi fanno,<br />

son più che sorelle, le amiche pure mi attorniano di affettuosità. Dopo l’operazione sono<br />

rimasta alla clinica di Ciancarelli un grazioso villino in via di Villa Patrizi, ove siamo trattate<br />

tutte assai bene. Ripeto che i parenti e le amiche non mi lasciano la notte sola.<br />

Domenica tornerò in casa mia a Via Aracoeli ove è meglio che sempre scrivi. Ti prego caldamente<br />

a non angustiarti per me poiché mi farebbe male leggere una cartolina addolorata,<br />

non è nulla e stai tranquillo. Prega per me, abbraccioti<br />

260<br />

532 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 55)


425.<br />

Roma, 30 marzo 1928 533<br />

Carissimo,<br />

Come vedi scrivo e un po’ meglio degli altri giorni. La mia salute è ottima e in<br />

tutto questo incidente non ho avuto che qualche giorno tre o quattro decimi di febbre.<br />

Dolore non ne ho più, non resta che la ferita che si rimargini completamente onde poi<br />

avere il braccio libero. Cose che succedono senza una vera imprudenza. Io che non prendo<br />

quasi mai taxi, quella sera fu l’acqua che mi fece decidere. Certo che se prendevo il<br />

numero del padrone avrebbe dovuto pagare un bel po’, e mi duole della spesa che<br />

costerà.<br />

Domenica spero uscire dalla clinica, poiché voglio andar via sicura e tranquilla<br />

della piccola ferita. Tu stai tranquillo e pensiamo alla villeggiatura, anzi ti manderò una<br />

lettera di S.r Poires che consiglia un posto in Francia. Abbraccioti, aff.ma<br />

426.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 56)<br />

Roma, 1 aprile 1928 534<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 28. Mi duole che soffri del palpito e sarà certo nervoso o<br />

esaurimento. Curati bene. Io sto benissimo come mai, la ferita va bene e domani andrò in<br />

casa. Stai tranquillo per me non ci pensare. Alla tua padrona di casa fai tanti auguri e salutamela,<br />

io poi scriverò. Salutami tutte le amiche.<br />

In estate avrò bisogno di bagni caldi per il male avuto onde rinforzare i tessuti,<br />

tu dove decidi di andare? Le care cugine ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

533 Cartolina postale.<br />

534 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 60)<br />

261


427.<br />

Roma, 4 aprile 1928 535<br />

Carissimo,<br />

Oggi aspettavo una tua, invece dopo quella del 28 nulla. Come stai? io bene,<br />

solo ancora il braccio fasciato cioè tenuto fermo per la fasciatura alla clavicola. Ma di già i<br />

punti sono stati tolti e bene ed è in via di guarigione.<br />

Ti prego di non angustiarti per me, ma scrivimi che le tue cartoline mi fanno<br />

tanto conforto. Per uscire e potermi vestire ci vuole un po’ di giorni, pazienza, spero che<br />

l’osso si rafforzi presto. Salutami le tue padrone di casa e fai i miei auguri loro e amiche.<br />

Ti abbraccio<br />

428.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 61)<br />

Roma, 7 aprile 1928 536<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 2, ora capisco il tuo lungo silenzio perché chi sa dove mi<br />

impostano le cartoline. I cugini tutti ti ossequiano, anche i Favitta che sono qui. Io sto<br />

benissimo, il braccio però sempre al collo ma va bene. Stai tranquillo, fai buona Pasqua, ti<br />

abbraccio<br />

429.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 65)<br />

Roma, 11 aprile 1928 537<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 5. Godo che stai bene. Come vedi, anch’io sto bene e<br />

scrivo meglio perché il braccio ormai è libero, ho solo la fasciatura nell’avambraccio per<br />

262<br />

535 Cartolina postale.<br />

536 Cartolina illustrata.<br />

537 Cartolina postale.


tenere ancora ferma la clavicola che è ormai guarita. Per i bagni domanderò e poi te ne<br />

scriverò, vedremo quando sarà tutto libero come mi sento. I parenti, le amiche tutte mi<br />

hanno confuso in gentilezze e affettuosità e tutti ti salutano. Le Alessandro col padre ti<br />

ossequiano, abbracciandoti credimi sempre aff.ma<br />

430.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 66)<br />

Roma, 14 aprile 1928 538<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua dell’11. Sto bene e fra giorni mi leveranno la fascia ultima rimasta.<br />

Come vedi, non ti ho nascosto nulla perché amo essere creduta. Domani vado a Messa<br />

poiché posso già vestirmi e poi farò una passeggiatina. Vi è qui Alessandro il padre delle<br />

signorine mentre Angelica è a letto con forte febbre e bronchite. Speriamo passi presto;<br />

ti salutano. Con affetto ti abbraccio<br />

Nelina<br />

Guglielmo <strong>Sturzo</strong> mi partecipa che gli è nato un bambino e gli metterà <strong>Luigi</strong>.<br />

Vuole che lo scriva a te.<br />

(f. 263, c. 70)<br />

431.<br />

Roma, 18 aprile 1928 539<br />

Carissimo,<br />

Per aspettare tue nuove ho tardato scrivere. Come stai? perché fai passare tanti<br />

giorni a scrivermi? Io bene e sempre migliorando con il mio male che solo il tempo può<br />

guarire del tutto. I bagni caldi e i fanghi gioveranno al rafforzamento dei muscoli e dell’osso,<br />

quindi tu puoi decidere di andare ove consigliano di più in Francia. Mi duole per<br />

te che tarderai a fare i bagni di mare, ma forse anche a te potranno giovare i bagni caldi,<br />

che del resto credo sufficienti una dozzina. Se poi vuoi che li faccia prima di venire da te<br />

538 Cartolina illustrata.<br />

539 Cartolina postale.<br />

263


farò come vuoi. Ti hanno mandato l’altarino? Il Comm. Belloni è venuto a trovarmi e ti<br />

fa dire tante affettuosità. Tutti che mi visitano mi domandano di te e ti salutano.<br />

Tante cose a Miss Marshall e auguri. Con vivo affetto abbraccioti, aff.ma<br />

432.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 69)<br />

Roma, 22 aprile 1928 540<br />

Carissimo,<br />

Come mi hai fatto stare in pena! Ma poi vedendo arrivare tutte e due le cartoline<br />

in una volta ho riso constatando le nostre distrazioni. Godo che stai bene e lavori. Io in<br />

generale bene, il braccio è stato sfasciato, ma l’osso e tutto il lato mi fanno ancora male, questi<br />

dolori passeranno col tempo, mentre un piccolo callo si scorge dove è la giuntura dell’osso.<br />

Per i bagni caldi e fanghi locali, forse più indicati, posso aspettare l’epoca che tu dici.<br />

Io quando i movimenti saranno più liberi e più forti andrò a Caltagirone per<br />

quei lavori della noria. Mario dice che verrà allora a riposarsi dai lavori che fa attualmente<br />

quando io sarò giù. Qui gli amici, i parenti Venerina, Nino tutti ti ossequiano. Non ti<br />

angustiare per me che ormai il più è fatto. Ti ossequia il Dott. Traversa che è venuto a<br />

visitarmi, ti abbraccio, aff.ma<br />

433.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 72)<br />

Roma, 26 aprile 1928 541<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 21. Godo che stai bene e che Miss Marshall è uscita dalla<br />

clinica e che sta meglio. Salutamela offrendo i miei auguri per la completa guarigione. Io<br />

sto bene per quanto il braccio ancora non posso alzarlo per intiero e dei dolori all’osso mi<br />

tormentano un po’. Col tempo passeranno, quindi non posso pel momento muovermi e<br />

viaggiare. Potrò andare a Caltagirone a maggio avanzato, spero che l’acqua che è caduta<br />

in abbondanza, non faccia urgere i lavori per la noria. La campagna laggiù è ottima ed io<br />

264<br />

540 Cartolina postale.<br />

541 Cartolina postale.


penso con piacere dei giorni in quelle campagne. Pei bagni scegli tu il posto giacché non<br />

vi sono delle specialità per il mio dolore, i bagni caldi in questi casi giovano molto. Fai<br />

bene anche tu a farti quelli caldi e vedrai che ne risentirai bene. Al mare poi possiamo<br />

andare per villeggiatura.<br />

Salutami tutte le amiche e ringraziale degli auguri, abbraccioti<br />

434.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 78)<br />

Roma, 28 aprile 1928 542<br />

Fratello carissimo,<br />

Ho la tua del 25 fra le mani, godo che stai bene e che costì incomincia il tepore<br />

primaverile, speriamo che duri. Qui vi sono pure giornate tiepide, ed io sto bene. Certo<br />

che i dolori si risentiranno per un bel po’, ma già mi vesto da me e non ho bisogno di aiuto<br />

come per il passato. Per andare giù aspetto che sia più sicura di tutti i movimenti. Il<br />

povero Barone S. Marco è volato al cielo, dico povero perché il morbo inesorabile della<br />

tisi lo ha in poco finito e per di più in Svizzera ove era andato fiducioso di guarire e dopo<br />

appena 20 giorni è finito.<br />

Ricordo che è cognato di Michele e credo che tu dovresti fare le condoglianze.<br />

Prima di partire da Roma volle farsi il precetto pasquale. Era tanto buono e con tanto piacere<br />

accettò i tuoi saluti e ricordi. Ancora le suore di Girgenti non mi mandano i ricordini<br />

e dice che li hanno commissionati a Roma. Cercherò qui ora che sto bene. E l’altarino?<br />

ma vedi di averlo per mezzo della questura, è un caro ricordo. Salutami il Dott., le amiche.<br />

In quanto ai bagni o fanghi devi farti informare dagli stessi francesi quali i più indicati.<br />

Decidi per conto tuo, abbraccioti<br />

435.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 77)<br />

Roma, 1° maggio 1928 543<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 28 aprile in mano, però ti ho scritto sempre dandoti mie notizie.<br />

Sto bene, il braccio incomincia a prendere i suoi movimenti ed esco già sola poiché fino<br />

542 Cartolina postale.<br />

543 Cartolina illustrata.<br />

265


ad oggi le Signorine Virili non mi hanno voluto far andare sola. Ti ossequiano i cugini i<br />

Favitta che sono stati qui, Libertini e amici. Ti abbraccio con affetto<br />

436.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 79)<br />

Roma, 3 maggio 1928 544<br />

Carissimo fratellino,<br />

Non capisco come non ricevi le mie che subito rispondo alle tue. Sarà certo<br />

disguido di posta e forse perché non tutti li imbuco io poiché ancora non esco spesso<br />

come prima.<br />

Non ti angustiare per me poiché sto benissimo in salute e miglioro sempre coi<br />

movimenti e i dolori diminuiscono. Ancora non ho deciso quando e se poi anderò a Caltagirone,<br />

mi pesano due viaggi lunghi, prima che faccia il terzo. Mario è un pezzo che<br />

non mi scrive, ma meno male che scrive a te. Tutti gli amici ti salutano così i parenti. Stasera<br />

Michele e Carmelina partono con Graziella S. Marco per accompagnare il feretro a<br />

Caltagirone. Poveretta come è desolata. Un abbraccio<br />

437.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 80)<br />

Roma, 5 maggio 1928 545<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 2. Michele e Carmelina ieri l’altro son partiti per Caltagirone<br />

col feretro mandagli le condoglianze in V. Quintino Sella 15 ove sono le figliuole. Sto<br />

bene, il dolore al braccio è perché tenuto fermo per un mese. Salutami tanto Miss Motto<br />

Simonson. Scriverò a Rita, tante cose da tutti e con abbracci affettuosi, credimi tua<br />

266<br />

544 Cartolina postale.<br />

545 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 83)


438.<br />

Roma, 7 maggio 1928 546<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 4 mentre l’altro ieri ho rivisto con piacere Miss Ives. Spero che<br />

veramente stai bene e non come hai passato l’inverno. Io sto bene e i dolorini quasi scomparsi<br />

e credo che i bagni saranno una cosa superflua. Domanderò al Dottore mentre tu<br />

sceglierai il punto di villeggiatura che si confà più per te. Tutti ti salutano ed io ti abbraccio<br />

con vivo affetto<br />

Nelina<br />

Domani 8 maggio farò la S. Comunione per te, e tu certo pregherai per me.<br />

(f. 263, c. 84)<br />

439.<br />

Roma, 10 maggio 1928 547<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 6, godo che stai bene, io pure posso dire benissimo giacché il<br />

braccio è di già forte e i dolori quasi del tutto scomparsi. Dunque pensa per la tua villeggiatura<br />

più confacente ove potrai godere più caldo, più sole e aria buona. La superiora<br />

dell’ospedale di Caltagirone ti consiglia se vuoi andare al mare, di andare a Croisié in Bretagne,<br />

dice che è bellissima. Pensa te dove vuoi io verrò con te. Salutami tutti, abbracci<br />

affettuosi<br />

440.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 86)<br />

Roma, 13 maggio 1928 548<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 9 e mi duole tanto leggere che costì fa freddo nuovamente.<br />

Ma sai, anche qui ha fatto freddo ed ha piovuto tanto, figurati che esco ancora col<br />

paletot di inverno. Oggi però il tempo pare voglia rimettersi poiché vi è il sole. Sto bene,<br />

546 Cartolina illustrata.<br />

547 Cartolina illustrata.<br />

548 Cartolina postale.<br />

267


il braccio va sempre più riacquistando i movimenti forse però non andrò a Caltagirone<br />

per non strapazzarmi a fare due lunghi viaggi prima di fare il terzo.<br />

Tu mi dici sempre che stai bene, ma lo sei veramente? Pensa a fare una buona<br />

villeggiatura ed a prendere molto caldo quest’anno. Con piacere ho letto che la cappellina<br />

è già arrivata; oggi farò una passeggiata con la Sig. Maria Belloni che è qui con Maurizio.<br />

Il medesimo ha fatto gli esami per la diplomazia, ma credo che non riesca poiché vi sono<br />

molti concorrenti. Ti salutano, come fa la B.ssa Di Giura e tutti gli amici. In attesa di<br />

sapere il posto ove andremo a villeggiare, ti abbraccio con affetto<br />

441.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 88)<br />

Roma, 17 maggio 1928 549<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 13 è nelle mie mani, mentre torno da una bella passeggiata al Castello<br />

dei Cesari e alla Villa dei Cav. di Malta con quei Signori Inglesi che tu non sconosci.<br />

Sono stati tanto gentili con me. Io sto bene e di questi tempi anzi dacché andai a Caltagirone<br />

a questa parte l’acido non mi tormenta più. Il Dott. Traversa che è stato qui a cui<br />

feci vedere le analisi mi disse: mangi, si diverta che sta benissimo. Quindi a che pro’ la<br />

cura di Montecatini? Io poi non ci credo a quelle cure, quindi se posso mi dispongo ad<br />

andare a Caltagirone.<br />

Godo che tu stai bene e ti raccomando di non stare molto a studiare. Mandami<br />

qualche giornaletto inglese facile a leggersi, con Nino studio un po’. Venerina e lui ti ossequiano<br />

come fanno tutti gli amici. Ti spedisco domani 20 l’immag-ricordo dell’amata<br />

sorella. Abbracci<br />

442.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 89)<br />

Roma, 22 maggio 1928 550<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 19. Anch’io sono stata teco col pensiero e col cuore tutto il<br />

giorno del 19 e la domenica ho fatto per te la S. Comunione. Speriamo che il buon Gesù<br />

268<br />

549 Cartolina postale.<br />

550 Cartolina postale.


ci riunisca tutti nel suo beato regno. Godo che stai bene, io pure bene tanto che ieri sono<br />

andata a visitare il castello e il lago di Bracciano con Miss Otter, è tanto gentile! Con lei<br />

crederei meglio spedire le due bottiglie, vediamo. Oggi stesso ho spedito i ricordini dell’amata<br />

sorella, sono 16 o 14 non ricordo bene e di tutti le immagini che hanno fatto fare.<br />

Mi sembra assurdo quel S.r Remigia non ti pare? Forse lo ha voluto lei.<br />

Qui il tempo si mantiene freddo e penso quando tu mi dicevi: a Roma a marzo<br />

si veste con robe leggieri… bisogna in certi momenti portare la pelliccia. In certi paesi<br />

hanno messa la colletta per non piovere. Ancora non mi sono risoluto di andare a Caltagirone,<br />

del resto la primavera in Sicilia dura fino al 20 giugno. Il B.ne e B.ssa vogliono<br />

essere ricordati a te specialmente com’è affettuosa quella Signora, ho trovato dei parenti<br />

più che amiche. Tutti ti salutano ed io ti abbraccio affettuosamente<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 92)<br />

443.<br />

Roma, 25 maggio 1928 551<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho ricevuto la cartolina, oggi il giornale, grazie sentite del tuo pensiero.<br />

Godo che stai bene, come lo sono anch’io e forse fra una diecina di giorni andrò a Caltagirone,<br />

se l’Ingegnere mi scrive che fa bisogno la mia presenza. Mi duole che costì fa freddo,<br />

grandine e pioggia, così tu soffri tanto. Ma anche qui piove e fa fresco specie di sera,<br />

però il caldo arriverà.<br />

Ti ho spedito i ricordini e spero li avrai ricevuti e ti spedirò le bottiglie, forse una<br />

poiché l’altra la porterò io. Ed ora non vedo l’ora di rivederti e speriamo che per quanto non<br />

farai bagni di mare (e il Dott. Car[onia] è dello stesso parere) ti gioverà il cambiamento di<br />

aria. Scrivo a Mario per sapere quando sarà la sua festa, qual giorno di giugno. Cosa vorrei<br />

portare come dono? Salutami le padrone tue di casa e da me un abbraccio, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 94)<br />

444.<br />

Roma, 29 maggio 1928 552<br />

Caro fratello,<br />

La presente la riceverai con ritardo per mezzo di Miss Otter che è stata tanto<br />

gentile con me e ti vuol conoscere. Essa ti dirà che sto bene e che ormai i movimenti del<br />

551 Cartolina postale.<br />

552 Lettera.<br />

269


accio sono perfettamente a posto. Dei bagni caldi non ne ho proprio bisogno e quindi<br />

potremo andare senza destinazione. Per la Sicilia aspetto che Ines torna da Torino e così<br />

mi accompagnerò con lei, del resto la primavera siciliana dura fino al 15 giugno, quindi il<br />

biglietto anche preso il 15 durerà 30 giorni. Così spero trovarmi per il giorno della festa<br />

di Monsignore.<br />

Salutami le amiche tutte mentre da qui tutti ti ricordano e ti salutano.<br />

Con affetto<br />

445.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 106)<br />

Roma, 30 maggio 1928 553<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 26. Ho pregato S. Filippo per te, vorrei però sapere se<br />

stai veramente bene. Io sto bene, i movimenti a posto, fra otto giorni al massimo 10 vorrei<br />

partire, tardo perché aspetto Ines Penna che va in Sicilia, ti ossequiano. Qui incomincia<br />

il caldo caldo e non vedo l’ora di venire in su per non sentirlo. Spero arrivare per la<br />

festa di Mario e sono in pensiero per quello che dovrei portargli. Quest’anno con la rottura<br />

della clavicola ho dovuto spendere un bel po’. Basta, vedrò.<br />

Salutami tutte le amiche, Miss Otter è partita e sarà a destinazione verso la<br />

metà di giugno. Conservati in salute, scrivi ancora qui, poiché io ti avviserò, abbraccioti<br />

con vivo affetto<br />

446.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 97)<br />

Roma, 2 giugno 1928 554<br />

Carissimo fratello,<br />

A me sembra che ti scriva sempre, ogni volta che ricevo tue cartoline non manco<br />

di rispondere. Sarà solo il posto ove si imbuca che porta ritardo. Sto benissimo e come<br />

ti ho scritto andrò in Sicilia fra non molto. Qui il caldo incomincia a farsi sentire e non<br />

vedo l’ora di venire in su, ma più per farti stare un po’ senza scrivere e leggere. Hai pensa-<br />

270<br />

553 Cartolina postale.<br />

554 Cartolina postale.


to ove andremo a passare i mesi più caldi? Come stanno i Muir? Salutameli come tutte le<br />

altre amiche. Conservati la salute mentre io ti abbraccio con vivo affetto<br />

447.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 99)<br />

Roma, 5 giugno 1928 555<br />

Carissimo,<br />

La tua del 31 è nelle mie mani. Spero che veramente starai bene e che tutto sia passato.<br />

Io benissimo e conto la settimana prossima essere a casa. Mario mi ha scritto che verrà<br />

subito e che la festa è stata postergata per altro tempo, quindi non avrò fretta di decidere per<br />

il dono, si farà assieme. Con piacere sento che Miss Marshall ha tanto gradito quei colori e<br />

che dipinge sempre le cose di là. Peccato che io lasciai di dipingere a quest’ora farei bene. Certo<br />

che mi mancò il bravo Prof. di pittura che mi guidasse poiché il maestro di disegno non<br />

poteva far nulla o molto poco. Qui già fa caldo e la gente scappa per la villeggiatura.<br />

Parenti e amici ti salutano affettuosamente; appena sarò a Caltagirone manderò<br />

l’elemosina alla Chiesa della Matrice; non so chi è il parroco.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

Ho scritto con la tua penna stilografica.<br />

448.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 101)<br />

Roma, 7 giugno 1928 556<br />

Carissimo,<br />

Scrivo con la tua del 3 in mano. Ti raccomando di riposarti gli occhi con non<br />

leggere. Io sto bene e ringrazio tanto la Signora Muir dell’invito, salutamela. Io sto bene,<br />

ieri è arrivato Michele con Carmelina e Grazietta con la bambina che è tornata con loro<br />

per distrarsi un po’. Egli partirà fra giorni con Paolo che va a fare gli esami in Sicilia. Ti<br />

salutano tanto tanto.<br />

555 Cartolina postale.<br />

556 Cartolina postale.<br />

271


Dato che la festa a Mario non si farà ora penserò in appresso per il dono. Scrivi<br />

sempre qui finché io non ti avvisi. Saluto tutti e a te un abbraccio con vivo affetto<br />

449.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 103)<br />

Roma, 9 giugno 1928 557<br />

Carissimo,<br />

Non so poi perché non ricevi mie lettere cioè cartoline mentre io ti scrivo ogni<br />

volta che tu mi scrivi. Sto bene e sono ancora qui anzi, penso di non far quel viaggio<br />

noioso e penso di incaricare pei lavori. Lì ancora non fa poi tanto caldo quindi il tempo<br />

pei lavori è propizio. Ti salutano i parenti e gli amici, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

450.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 105)<br />

Roma, 11 giugno 1928 558<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 7 è fra le mie mani, ringrazio Iddio che stai meglio cogli occhi e ti<br />

raccomando di non applicarti. Io sto bene, i dolorini alla spalla e al braccio son quasi del<br />

tutto spariti. Non vado a casa per non strapazzarmi molto ed ho raccomandato a Michele<br />

i lavori; vorrei sperare che ci andasse Mario. La festa è stata rimandata poiché (mi dice il<br />

suo segretario) che ancora i lavori del Sinodo non sono pronti. Questo è uno dei tanti<br />

motivi, ma credo che ve ne siano altri.<br />

La Baronessa Grazietta di S. Marco è tornata qui con la bambina, ti ringrazia<br />

tanto delle condoglianze e ti ossequia, così fanno le cugine. Salutami tutti e nella speranza<br />

di presto rivederci ti abbraccio<br />

272<br />

557 Cartolina illustrata.<br />

558 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 107)


451.<br />

Roma, 15 giugno 1928 559<br />

Carissimo,<br />

Rispondo alla tua del 12; le tue mi arrivano regolarmente dopo i tre giorni. Da<br />

qui forse sarà il posto da dove viene imbucata. Godo sentire che stai bene malgrado il<br />

tempo costì non si sistema mai. Qui invece si è sistemato in caldo, però vi è er ponentino<br />

che è delizioso. In Sicilia fa caldo, ma da noi ancora non è venuto quello caldissimo. Paolo<br />

è andato in patria a fare gli esami di seconda in terza liceale. Tutti ti salutano. Io sto<br />

benissimo, quest’anno l’acido non mi dà nessun fastidio, anzi non ne sento quasi. Oggi la<br />

festa del S. Cuore, la mia mente corre alle amate nostre sorelle che ne furono tanto devote.<br />

Beate loro oggi godranno la beatifica visione del loro amato sposo!<br />

Qui vi è stato il V. generale di Mario e mi dice che sta bene e lavora. Io spero<br />

che vada lui a casa al momento di mettere su la noria e motorino. Abbracci affettuosi, tua<br />

sempre, aff.ma<br />

452.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 111)<br />

Roma, 21 giugno 1928 560<br />

Carissimo,<br />

Sempre col pensiero a te passo questo giorno, mentre sono andata a pregare S.<br />

<strong>Luigi</strong> nella Chiesa di S. Ignazio per te. Le cugine ti salutano e mi hanno voluto tutto il<br />

giorno con loro. Sto bene, godo che anche te stai bene. Abbracci, tua<br />

559 Cartolina postale.<br />

560 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 115)<br />

273


453.<br />

Roma, 24 giugno 1928 561<br />

Carissimo Gigi,<br />

La tua del 20 mi giunge in regalo e mi duole leggere della febbre che hai avuto<br />

per quanto l’hai presa con tanta poesia. Io sto bene come ti ho scritto; Mario è un<br />

pezzo che non mi scrive, ma ancora non fa veramente caldo, almeno io qui non lo sento.<br />

Mi scrive Piazza invece che causa il cattivo tempo di ultimi maggio e primi giugno<br />

la campagna è andata alla malora specie i vigneti, tutti finiti. Credo anche la zagara<br />

degli olivi ecct. Ogni anno una disdetta. Tutti ti salutano specie i parenti, le Virili,<br />

Venerina.<br />

Io ti abbraccio con vivo affetto<br />

454.<br />

Nelina<br />

(f. 263, c. 115)<br />

Roma, 28 giugno 1928 562<br />

Carissimo,<br />

Come mi è dispiaciuto che la mia cartolina di auguri non ti giunse il 21 come<br />

era il mio desiderio e che perciò la spedii coll’Espresso. Mi avrai perdonata se ti feci passare<br />

male quella giornata, mentre io avrei voluto trovarmi a te vicina. Penso che tra non<br />

molto ci rivedremo e conto le ore. Sto bene malgrado il caldo comincia un po’ a stancare.<br />

Scriverò a Mario facendogli la proposta; lui è un pezzo che non mi scrive.<br />

Oggi sono a pranzo da Venerina che ti saluta. Non stancarti tanto leggendo e<br />

studiando con questo caldo, almeno umido e sciroccoso di costà. Salutami le amiche e se<br />

sono quelli di già a Paris Plage. Abbraccioti con vivo affetto<br />

274<br />

561 Cartolina postale.<br />

562 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 2)


455.<br />

Roma, 2 luglio 1928 563<br />

Carissimo,<br />

La tua del 28 u. m. è nelle mie mani. Qui caldo, caldo e se non fosse per il<br />

ponentino in certi momenti non si resisterebbe. Roma ha la temperatura più alta degli<br />

altri paesi. Ho scritto a Norah e spero che ancora non sia partita per la villeggiatura.<br />

Andrò qualche giorno come lo scorso anno da Ele Belloni che mi hanno tanto invitata e<br />

così farò lo stesso itinerario che feci lo scorso anno. Se hai da scrivermi qualche cosa sono<br />

ancora una diecina di giorni.<br />

Sto bene e godo che anche tu lo sia. Non ti strapazzare molto e non fare sforzi<br />

nel rassettare la tua roba. E la casa resterà chiusa come l’anno passato? E la cameriera?<br />

Saluti a tutti. Abbracci, aff.ma<br />

456.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 4)<br />

Roma, 6 luglio 1928 564<br />

Carissimo,<br />

Qui fa un caldo forte però in certe ore del giorno è ponentino che ristora, quindi<br />

si soffre relativamente. Io forse lo sento di più perché ormai son tre anni che non lo<br />

godevo e che non sudavo. Un po’ di sudore non fa poi male, anzi fa bene. Ho scritto a<br />

Mario quanto tu scrivi, ma ho anche soggiunto che può andare ad Enna, ex Castrogiovanni,<br />

a 900 sul mare, credo si debba stare meglio. Non so cosa farà. Godo che fai delle<br />

gite e mi saluterai le amiche di mia conoscenza.<br />

Qui tutti ti salutano, specie i Gravina che sono tutti qui, ma presto andranno a<br />

Caltagirone. Abbraccioti caramente 565<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 7)<br />

563 Cartolina postale.<br />

564 Cartolina postale.<br />

565 Il 18 luglio <strong>Luigi</strong> scriveva a Mario da Parigi: «Ieri sera è arrivata Nelina in ottima salute, io sto bene e<br />

puoi pensare quanto contento» (I, p. 276, n. 254). Da Parigi Nelina passò in Belgio, presso amici, mentre<br />

<strong>Luigi</strong> fece una sosta in Olanda. Ritornarono poi in Francia per i bagni (Plage d’Hyères) restando fin tutto il<br />

mese di agosto.<br />

275


457.<br />

Roma, 15 settembre 1928 566<br />

Carissimo,<br />

Ieri alle 7 sono arrivata qui ove ho trovato pioggia, alla notte temporale e questa<br />

notte qui forte temporale. Il viaggio è stato più che ottimo, ho trovato le Sig.ne bene e<br />

sempre buone e gentili lo stesso. Io sto benissimo e mi trovano ingrassata. Ebbi veramente<br />

una forte angustia per il telegramma, ma veramente arrivò a Nizza dopo 12 ore; dice che<br />

è normale… Tutto è passato, stai tranquillo per me. Ti abbraccio forte forte<br />

458.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 37)<br />

Roma, 17 settembre 1928 567<br />

Carissimo,<br />

Ieri come ebbi la tua lettera risposi subito, ma a Londra, e mi pentii, mentre<br />

credo che tu aspettavi mie notizie a Paris. Sto benissimo e non pensare al mio acido, quel<br />

po’ passa come cambiano i cibi. Però farò la cura del ioduro non dubitare, dopo quella dei<br />

fichidindia.<br />

Dimmi come stai, come ti trovi in casa e stai in guardia per i raffreddori,<br />

abbraccioti<br />

459.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 40)<br />

Roma, 21 settembre 1928 568<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti la tua da Bruxelles e scrivo a Londra. Mi dici che stai bene e<br />

lo spero; io sto veramente bene e mi fermerò tutto il mese per rassettare i vestiti di inver-<br />

276<br />

566 Cartolina postale.<br />

567 Cartolina illustrata.<br />

568 Cartolina postale.


no, aggiustarmi il dente. Mario mi scrive che non si muove da Piazza solo un po’ quando<br />

ci vado io. Ti scriverò più a lungo, un abbraccio<br />

460.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 43)<br />

Roma, 24 settembre 1928 569<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 21. Godo che stai bene e che riprendi la tua vita tra lo studio e<br />

le visite agli amici. Cerca di mantenerti forte e col freddo di prendere un po’ di bevande<br />

che ti rianimeranno. Spero fra non molto partire, in questa settimana andrò dal dentista<br />

mentre ho sbrigato tante altre cosette che mi servivano e mi urgevano. L’altro giorno ho<br />

veduto P. Barbera, il quale è stato a Colonia ed è tornato; ho visto pure l’altro gesuita, ti<br />

ossequiano. Farò rivedere il mio conto ad un ragioniere mentre dividerò per metà la sommetta<br />

perduta.<br />

Qui fino a ieri è piovuto e la temperatura si è fatta più fresca. Così anche mi<br />

scriveva Mario il quale aspetta la mia andata a casa per venire lui. Ancora Roma è spopolata<br />

poiché tutta la gente è in villeggiatura. Venerina e Nino ti ossequiano come fanno le<br />

Sig. Virili. Non lasciare di fare le tue passeggiate e falle più lunghe, specie nelle belle giornate.<br />

Non ti bagnare molto il cappello e comprati l’ombrello.<br />

L’umidità in testa fa male. Scrivimi sempre la verità di come stai in salute per<br />

non farmi stare in pena. Per me stai tranquillo, sto bene mentre ti abbraccio con vivo<br />

affetto<br />

461.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 45)<br />

Roma, 26 settembre 1928 570<br />

Carissimo,<br />

Appena ho la tua rispondo onde non avrai da aspettare invano mie notizie. Mi<br />

duole del tuo raffreddore, e certamente sul piroscafo doveva esserci molta aria, ma tu<br />

569 Cartolina postale.<br />

570 Cartolina illustrata.<br />

277


potevi metterti dentro. Ad ogni modo guardati sempre… La sveglia non è dunque stata<br />

accomodata bene? Che dispetto! Era meglio che me la portavo qui per fartela mettere<br />

bene a posto. Sto bene, ti abbraccio<br />

462.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 47)<br />

Roma, 29 settembre 1928 571<br />

Carissimo,<br />

Trovo la tua tornando a casa con Venerina poiché tutti i giorni quasi usciamo<br />

assieme. Ti ossequia tanto. Ieri sono stata dal dentista e vi devo tornare lunedì e martedì,<br />

poi spero finire tutte le piccole commissioni e partire, ma passerà tutta l’entrante settimana.<br />

Sto benissimo anch’io, qui l’acido è passato, sarà perché mangio di meno, ovvero non<br />

mischio molte cose che qui non è possibile.<br />

Da casa non mi scrivono, vuol dire che non vi è urgenza che vada. La temperatura<br />

è tornata alta e si suda orribilmente. Se hai bisogno in questo inverno di andare, le<br />

osservazioni mie forse erano un po’ esagerate. Curati sempre bene e finché il tempo è<br />

buono fai delle lunghe passeggiate e prendi il sole quando c’è. Le padrone di casa ti salutano,<br />

io ti abbraccio con vivo affetto<br />

463.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 49)<br />

Roma, 1 ottobre 1928 572<br />

Carissimo,<br />

La tua stamane non l’aspettavo quindi mi è stata di grata sorpresa. Sto bene<br />

anch’io come ti ho scritto vado dal dentista. Vi è un altro dente che incomincia a tarlare<br />

quindi lo faccio curare pure. Ti mando questa cartolina ricordando la mia bella gita a<br />

Monaco. Ti abbraccio con vivo affetto<br />

278<br />

Spero prima che mi muovo che i famosi conti siano pronti.<br />

571 Cartolina postale.<br />

572 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 51)


464.<br />

Roma, 4 ottobre 1928 573<br />

Carissimo,<br />

La tua del 30 è fra le mie mani. Godo che stai bene e che ti muovi rivedendo<br />

tutti gli amici. Alla cara Miss Muir dirai tante cose per me e che sarà il mio miglior piacere<br />

poterla rivedere. Salutami anche le altre e dille che riporterò i loro saluti. Io sono ancora<br />

qui per farmi curare l’altro dente che è bucato e poi vado. Sto bene, però col principio<br />

dell’autunno sento un po’ il ritorno dei decimi… saranno per qualche giorno, poi a<br />

Roma tu lo sai, non mi durano. È proprio l’autunno. Giovannino Di Bartolo mi scrive<br />

che è stato promosso poiché ha dovuto riparare qualche materia.<br />

Ti ossequiano i Pisciotta, Venerina i Virili e Nino. Qui è venuta la compagnia<br />

del Mocador, però io sono andata solo a sentire Cirano di Bergerac. Qui è sempre nuvoloso<br />

e qualche volta piove, sembra Londra addirittura. Conservati bene, abbraccioti<br />

465.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 54)<br />

Roma, 6 ottobre 1928 574<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto ieri la tua, mi duole del freddo che già incominci a sentire. Però<br />

credo che anche la tua stanza è fredduccia perché senza sole. Abbiti cura. Io oggi mi sento<br />

bene, ho preso la mia acqua (sila) e credo che i decimi si svegliano quando lo stomaco<br />

non va. Spero che l’aria di collina mi farà bene. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con tutto<br />

il cuore<br />

573 Cartolina postale.<br />

574 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 55)<br />

279


466.<br />

Roma, 8 ottobre 1928 575<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 4. Godo sentire che è tornato il tempo mite. Qui il buon<br />

tempo ma fresco, mentre Mario mi scrive che lì è estate ancora. Farò di tutto per avere i<br />

conti e ciò mi fa tardare. Sto bene, i decimi son passati, qui a Roma mi durano pochi<br />

giorni. Ho sentito bisogno di prendere delle limonate. Mi son fatto fare l’esame delle<br />

urine ed è buona, quindi sto bene. Scrivi a Ruffo che un mese fa o forse più è morto<br />

suo padre.<br />

Abbracci<br />

467.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 57)<br />

Roma, 11 ottobre 1928 576<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 7 c.m. Godo tanto del tuo benessere e spero che duri a lungo.<br />

Anche io sto bene e non ho più decimi. Ieri mi ha scritto Mario e dice che sta bene, lavora<br />

e andrà a casa verso la fine del mese. Non so se saprai che all’ex On. Gilardoni è poi morta<br />

la madre che tanto soffriva. Qui il tempo si è rimesso ed è delizioso come spero trovarlo<br />

laggiù l’entrante settimana. A Mario vorrei dire che noi gli regaliamo una stufa (tipo<br />

Gres) che ho visto da Finacchi; è come la forma a canne dei termosifoni e costa £ 1.200.<br />

Se lui l’accetta con piacere altrimenti penserò ad altro. Ti saluta Ragusa che è venuto a<br />

farmi visita, ti salutano le Sig. Virili, Venerina, Nino. Salutami Miss Motto e la madre<br />

sua, Barbara e Lytthelton. Abbraccioti con vivo affetto<br />

280<br />

575 Cartolina illustrata.<br />

576 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 59)


468.<br />

Roma, 15 ottobre 1928 577<br />

Carissimo,<br />

Sabato sera ricevei la tua cartolina rispondo oggi e quando ricevi la presente<br />

puoi benissimo rispondere a casa. Sto bene, qui fa freddo molto anticipato e bisogna<br />

vestirsi già di inverno. Avrà nevicato nei monti vicini. Ho sbrigato tutto e così vado, i<br />

denti sono a posto e bene, mangio meglio, se tu ti faresti fare qualche dente sarebbe<br />

meglio; giova anche allo stomaco, non è vero poi che gli altri si sciupano. Se nell’inverno<br />

non potrai sopportare il freddo pensa andare altrove, non obbligarti a sentirlo che ti fa<br />

male. La sorella di Guglielmo sposa verso gl’ultimi del mese e la figlia di Ines a gennaio<br />

poiché le è morta una zia. Venerina, le Virili, Nino ti salutano tanto. Anche la baronessa e<br />

il barone Di Giura che mi hanno voluto a pranzo ti fanno tante cose.<br />

Conservati sano e stai tranquillo per me, mentre ti abbraccio stretto al cuore,<br />

aff.ma<br />

469.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 61)<br />

Caltagirone, 19 ottobre 1928 578<br />

Carissimo fratello,<br />

Appena giunta ti ho telegrafato ed ora ti scrivo. Sto bene, qui trovai un freddo<br />

umido di levante… figurati! Oggi giornata bellissima che sembra estate. Spero che Monsignore<br />

venga presto e così poter andare qualche giorno in campagna. Qui è un pezzo che<br />

non piove, come sono aride le terre! Forse perché ho visto quelli più verdi. Scrivimi sempre,<br />

qui è più lontano e le notizie saranno più rare.<br />

Salutami le amiche, i parenti ti ossequiano e il piccolo <strong>Luigi</strong> di Albina è dolente<br />

perché non ha ricevuto la tua letterina. Fagli una cartolina. Abbraccioti<br />

577 Cartolina postale.<br />

578 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 64)<br />

281


470.<br />

Caltagirone, 23 ottobre 1928 579<br />

Carissimo,<br />

Ricevo oggi la tua del 17 mentre prima avevo ricevuto la lettera di ritorno da<br />

Roma. Godo che stai bene, io benissimo ed ho incominciato la cura dei fichidindia. Oggi<br />

volevo andare alla Russa, ma vi è in vista un temporale, speriamo che piova poiché l’acqua<br />

ci vuole per le campagne.<br />

I parenti ti salutano con affetto. L’altro ieri si è inaugurato l’altare a S. Teresa del<br />

Bambino Gesù al Carmine; vi hanno portata quella bella che era a S. Onofrio. Qui vi è<br />

molta devozione per S. Teresa, e trovo un risveglio di religioso fervore. Non lavorare troppo<br />

a stancarti, guardati dal freddo e non lasciare le passeggiate. Abbraccioti<br />

Le persone di casa ti ossequiano.<br />

471.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 66)<br />

Caltagirone, 25 ottobre 1928 580<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 20, anch’io debbo aspettare quattro o cinque giorni per avere<br />

tue nuove e quindi rispondo subito. Sto benissimo e qui il tempo è buono. Non sono<br />

ancora andata alla Russa perché ho aspettato Foti, spero farlo presto. Sabato sarà il matrimonio<br />

di Albina alla quale ho regalato una graziosa cartiera in pelle decorata in oro, tanto<br />

carina. Farò le tue parti.<br />

Cercherò di parlare con il pittore Vaccaro per fare S. Barbara, ma sarà una cosa<br />

impossibile averlo presto, immagino io. Scriverò in proposito. I parenti tutti ti salutano,<br />

le persone di casa ti ossequiano ed io ti stringo forte forte al cuore, tua<br />

poveri.<br />

282<br />

Nelina<br />

Salutami le amiche. Domani diranno la Messa a S. Raffaele e darò £ 100 ai<br />

579 Cartolina postale.<br />

580 Cartolina postale.<br />

(f. 264, c. 68)


472.<br />

Caltagirone, 28 ottobre 1928 581<br />

Carissimo,<br />

Appena la tua del 24 fra le mani eccomi a te. Ieri si è celebrato il matrimonio di<br />

Albina sorella di Guglielmo ed io ho fatto le tue parti. Lui sembra un ottimo giovine, ti<br />

ossequiano tutti. Quando vedrò Mario potrò dirti se ha intenzione di fare un viaggio. Mi<br />

duole che tu ti stanchi a lavorare e che forse non hai aiuto nella traduzione. La Cattedrale<br />

la lasciai a Roma come pure Jeanne d’Arc. Scriverò se te li spediscono: sono libri che fanno<br />

riposare malgrado pesantucci.<br />

Io sto bene con la mia cura di fichidindia e quest’anno sono buoni. Non ho<br />

visto ancora la noria della Russa ma spero presto. Salutami tutti mentre io ti abbraccio<br />

con affetto<br />

473.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 69)<br />

Piazza Armerina, 31 ottobre 1928 582<br />

Caro Gigi,<br />

Eccomi qui, presso il caro fratello che ho trovato bene, molto bene in salute. Io<br />

sto pure benissimo e contenta di trovarmi con lui. Oggi vento e pioggia, il tempo di Ogni<br />

Santi. Ho parlato con Vaccaro per S. Barbara; te lo farà ma al momento di dover dare le<br />

indicazioni precise non ho potuto trovare la tua cartolina. Immagino che ci vorrà un<br />

anno per lo meno, ma te la farà. Quindi scrivimi di nuovo esattamente.<br />

Caro fratello, stai pur sicuro che io appena ho la tua tra le mani e con quella del<br />

27 sono 4, rispondo con oggi immediatamente. Se non ti arrivano è per il servizio postale.<br />

Io però ho ricevuto tutto regolarmente. Quindi non ti angustiare poiché io so come<br />

poter fare di meglio. Abbracci affettuosi<br />

581 Cartolina postale.<br />

582 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 72)<br />

283


474.<br />

Piazza Armerina, 6 novembre 1928 583<br />

Carissimo fratellino,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina di ritorno da Caltagirone, ho ricevuto il giornale<br />

ed ho letto Chapeaux Nouveaux, ma credimi che ne ho preso uno tanto carino e piccolo.<br />

A tutte le tue cartoline e dacché sono in Sicilia saranno state 5 o 6, ho risposto nello stesso<br />

giorno, non capisco quindi come tu non li abbia ricevute. Mi fa temere che non partono<br />

per non arrivarti, ma io ripeto li scrivo subito e subito li mando ad impostare.<br />

Spero che quella del 31 l’abbia ricevuta e che riceverai ancora questa e così continuerai<br />

a ricevere la mia posta. Puoi credere che io non ti scrivessi o non risponda alle tue,<br />

conoscendo il tuo affetto per me, il tuo pensiero e le tue sofferenze se non ricevi notizie? Sto<br />

benissimo e contenta di trovarmi qui col caro fratello; così a lui la mia permanenza serve da<br />

villeggiatura; spero andare un po’ da Marianna e che da lì riceverai regolarmente le mie.<br />

Sono stata alla Russa ove il motorino funziona bene. Le olive le ho già date, resta vendere il<br />

giardino. Le Gravina ti salutano, esse vivono a Boschigliolo. Anche i parenti tutti ti salutano<br />

mentre ti abbraccio e stai tranquillo anche se non ricevi le cartoline. Che si può fare? Tua<br />

475.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 77)<br />

Caltagirone, 11 novembre 1928 584<br />

Carissimo,<br />

Torno a momenti da Piazza ove ho lasciato Monsignore benissimo. Abbiamo passati<br />

10 giorni in cara compagnia e son volati tanto presto 585. In questi giorni l’Etna è in movimenti<br />

e i paesetti di Mascali Annunziata sono terribilmente colpiti dalla lava. Marianna mi<br />

scrive che è andata a vederla, è terrificante per la velocità di come scende. Non si sentono<br />

scosse. Dirò a Vaccaro quanto mi scrivi e farò fare tutto presto e il meglio che si può. Avevo<br />

compreso pittura e pensai che Vaccaro non l’avrebbe fatta in un anno. Sento le peripezie della<br />

tua padrona di casa e speriamo che ora venga a riposarsi costà che credo sia più propizio. Ho<br />

scritto per spedire Cattedrale e Jean d’Arc spero che lo facciano. Abbracci, aff.ma<br />

284<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 79)<br />

583 Cartolina postale.<br />

584 Cartolina postale.<br />

585 «Nelina partì sabato a vespro. Stette qui dieci giorni appena, volati come lampo, dei quali sento ancora<br />

la soavità. Essa sta proprio bene» (Mario a <strong>Luigi</strong>, Piazza Armerina, 12 novembre 1928, I, p. 345, n. 343).


476.<br />

Caltagirone, 13 novembre 1928 586<br />

Carissimo,<br />

La tua del 5 è qui e godo che stai bene. Certamente la posta subisce ritardo ora<br />

tantoppiù che vi è la terribile eruzione e che si deve fare un trasbordo. È una cosa (dicono)<br />

straziante vedere distrutto il benessere di una plaga ubertosa come quella di Mascali<br />

Annunziata. Ma sia fatta la volontà di Dio! Egli è padre di misericordia e permette le cose<br />

per il bene o ravvedimento dell’uomo.<br />

Aspetto Vaccaro per dirgli della fotografia. A momenti è venuto Mario Vaccaro<br />

e mi dice che quella santa che è alla Cattedrale è S. Fibronia e non S. Barbara, né lui sa<br />

che suo padre abbia dipinto una S. Barbara. Se poi tu vuoi farla diventare tale non hai che<br />

a scrivermi che te lo faccio fare.<br />

Salutami le tue padrone di casa. Mi duole per Norah e così tu perdi dei buoni<br />

amici. Fiat!.. Sto bene, i parenti ti ossequiano, le persone di casa pure, ti abbraccio, aff.ma<br />

477.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 81)<br />

Caltagirone, 16 novembre 1928 587<br />

Carissimo,<br />

Leggo la tua, credo che stai bene poiché tu lo scrivi, ma penso come le nebbie ti<br />

debbano nuocere, speriamo che finiscano. Qui invece si desidera l’acqua per la semina.<br />

Ce n’è stata un poco. La lava decresce e speriamo che finisca, quello che si è perduto si è<br />

perduto non c’è che fare.<br />

Io sono qui a sbrigare affarucci e a sistemare ogni cosa. Sto bene e mi dicono<br />

che sono più grassa. Monsignore sta bene così mi scrive e spero che venga un po’ qui.<br />

Attendo la tua risposta per la fotografia della Santa che bisogna cambiare il nome.<br />

I parenti si mostrano tanto affettuosi con me, le Gravina sono tuttora al<br />

Boschigliolo ed io così faccio delle passeggiate. Abbracci affettuosi e saluti alle amiche<br />

586 Cartolina postale.<br />

587 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 82)<br />

285


478.<br />

Caltagirone, 20 novembre 1928 588<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 15 giusta il giorno che costì vi è stato un gran ciclone che ha<br />

fatto tanti danni. Io sto in pena, ma mi auguro che nulla ti sia accaduto e che poi non siano<br />

tutte vere le notizie dei danni. Ho ricevuto tutte le cartoline ed io ho risposto a tutte<br />

poiché se non rispondo lo stesso giorno è l’indomani. Sto benissimo e spero che tu stai<br />

veramente bene. Godo che le padrone di casa sono tornate, così hai un po’ di compagnia.<br />

Ci vorrebbe un po’ di tempo buono come l’abbiamo noi qui. Qui però è troppo e ci vorrebbe<br />

l’acqua. A Palermo ha piovuto abbastanza, mentre qui è serenità perfetta, non sembra<br />

che appena autunno. Grazie che le amiche si interessano di te, anche qui tutti mi<br />

domandano di te e ti salutano. Ancora ho da fare e quindi non mi muovo. Salutami tutti<br />

mentre ti abbraccio, aff.ma<br />

479.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 85)<br />

Caltagirone, 21 novembre 1928 589<br />

Carissimo,<br />

Questa è per farti gli auguri più fraterni per il 26 e spero che arrivino in tempo.<br />

Che il buon Dio ti assista sempre e valga questo a lenire il dolore della nostra lontananza.<br />

Sto bene, qui siccità perfetta quindi sole e caldo come d’estate. Nella terrazza di casa sembra<br />

estate perfetta. Non si gode tanto poiché le campagne soffrono. La lava è calmata e<br />

speriamo che non riprenda più.<br />

Salutami tanto le amiche che io ricordo con tanto piacere. I parenti ti ossequiano,<br />

io ti abbraccio con vivo affetto<br />

286<br />

Dimmi se hai ricevute tutte le mie.<br />

588 Cartolina postale.<br />

589 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 86)


480.<br />

Caltagirone, 24 novembre 1928 590<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 20, grazie degli auguri e spero che riceverai i miei che ho spedito<br />

il 21. Godo che stai bene e riceviti i saluti del D.r D’Antona che gentilmente è venuto<br />

a farmi una visita, così Traversa e tante altre che ti dicono tante cose. Io sto pure benissimo<br />

e continuo assidua coi miei fichi. Qui avrei da mandare uno dei due vasi di Vaccaro<br />

Buongiovanni e preferirei quello con le due capre ed il ragazzino sopra ed uno che è caduto.<br />

Te lo spedisco subito (se credi), vuol dire che arriverà per Natale, come pure farò spedire<br />

il panettone e l’altro a Enthoven, basta? Dì se desideri altro, e figurati il mio contento.<br />

Io continuo a star qui come ho detto per rassettare tante cosette; in una casa non si<br />

finisce mai, così continuo la mia cura. Oggi il cielo finalmente si annuvola, speriamo venga<br />

la pioggia.<br />

Salutami le amiche e tu prendi i miei rinnovati auguri, tua aff.ma<br />

481.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 87)<br />

Londra, 28 novembre 1928 591<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua e ricambio tanti saluti al Dott. D’Antona e al Dr. Traversa e agli<br />

altri che si ricordano di me. È molto buono il vaso di Vaccaro Buongiovanni; glielo darò<br />

quando arriva. Vedi di farlo confezionare bene; già non occorre raccomandarlo a te. Miss<br />

Enthoven è già partita: il suo indirizzo per tutto l’inverno fino a primavera è: Miss M. J.<br />

Enthoven. Villa Val Brire, 26 Avenue St. Jean Cannes (Francia). Puoi spedirlo là, le farà<br />

gran piacere; anche a Miss Motto puoi spedirlo; è tanto gentile e le farà piacere, e anche<br />

alla sua vecchia madre che si ricorda sempre di te. Sto bene, non ti affaticare troppo.<br />

Dammi notizie della Russa. Salutami tutti. <strong>Luigi</strong> di Albino ricevette la mia cartolina? Tutti<br />

ti salutano assai, un abbraccio, tuo<br />

590 Cartolina postale.<br />

591 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, fasc. F/1/4, c. 322)<br />

287


482.<br />

Caltagirone, 30 novembre 1928 592<br />

Carissimo,<br />

Ricevo oggi la tua del 24 e quella del 26, tutte e due assieme. Erano già dieci<br />

giorni dall’ultima e stavo tanto in pena. Godo che stai bene come lo sono anch’io e Mario<br />

che ne ha avuto notizie ieri. Il caldo, caro mio, è finito subentrando un freddo umido di<br />

levante, forse nell’Etna nevica. Le stanze nostre sono fredde ed io li scanso uscendo delle<br />

volte tutto il giorno. Le cuginette Gravina sono ancora in villa e così faccio delle passeggiate.<br />

Ti salutano, come anche i Favitta tornati ieri d’aver lasciate le ultime tre figlie in<br />

collegio. Alla Russa sono stata una volta e vi tornerò perché si deve cambiare la pompa ed<br />

il nastro perché me ne sostituiscono un altro che è meglio per la portata del motorino.<br />

Tante cose alla Miss Muir ed auguri. Aspetto una tua risposta per spedire l’oggettino.<br />

Salutami e ringraziami le tue padrone di casa. Salutami Miss Motto e Rita. Farò<br />

spedire un panettone a Muir e l’altro a Marshall giacché Say è partita. Abbracci affettuosi<br />

483.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 91)<br />

Caltagirone, 7 dicembre 1928 593<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 2 ed è sempre così che faccio, di rispondere lo stesso giorno,<br />

non comprendo perché non ti giungono in tempo. Sto benissimo e stai tranquillo per<br />

me. Godo di saperti bene per quanto il freddo deve essere intenso.<br />

Qui siccità e freddo ormai non credere che vi sia più caldo, però vi è il sole ed<br />

in casa nostra si sta benissimo. Lunedì spero spedire a Miss Marshall il vasetto poiché ho<br />

dovuto farlo rivedere.<br />

Non ho ancora venduto il giardino che per quanto di buona qualità è scarico<br />

un po’, ma spero di arrivare, così ho tardato andare da Marianna. Ti ossequiano i parenti<br />

ed amici che non mi lasciano sola davvero. A Peppino Milazzo è nato un maschietto e gli<br />

hanno messo il nome Mario. Il battesimo è stato a S. Maria di Gesù in casa di zio Silvio<br />

che ti ossequia. Se tu a Peppino gli mandi una cartolina credo gli farà tanto piacere. Salutami<br />

tutte le amiche che di me si ricordano. Abbraccioti, aff.ma<br />

288<br />

592 Cartolina postale.<br />

593 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 95)


484.<br />

Caltagirone, 13 dicembre 1928 594<br />

Carissimo,<br />

Stamane S. Lucia a cui ho pregato affinché ti conservi sempre sana la vista a te<br />

tanto preziosa. Qui freddo intenso, acqua, vento misto a gragnola (ponentate vere). Penso<br />

cosa deve essere a Piazza! E costì chi sa che freddo! Pensa a scappare e andare in qualche<br />

sito più tiepido. Il pacco alla mia amica è stato già spedito, spero che lo riceva presto perché<br />

assicurato e spero che accetti il dono. Sto bene ed aspetto di disbrigarmi di piccoli<br />

affari rimasti e partire per andare un po’ da Marianna.<br />

I parenti ti salutano, le persone di casa ti ossequiano incluso D. Peppino Parlabene.<br />

Affettuosamente<br />

485.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 96)<br />

Londra, 16 dicembre 1928 595<br />

Carissima,<br />

Non ho altra cartolina e devo contentarmi di questa per darti mie notizie, che<br />

sono buone. Ho ricevuto la tua del 7 dopo sette giorni. È un ritardo quasi costante: oramai<br />

sono rassegnato. Il freddo fa gli alti e bassi, e quando piove per lo più è meglio perché<br />

è meno freddo, come stasera. Tutti ti salutano e ti ricordano. Oggi dovevo rivedere la<br />

Lytthelton, ma per un contrattempo abbiamo rinviato a martedì, poi essa partirà via.<br />

Dimmi come si fa a lavare le maglie in modo che vengano bene e bianche. Io non ricordo<br />

quel che mi dicesti perché devo dirlo alla cameriera che vuole saperlo.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

594 Cartolina postale.<br />

595 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 323)<br />

289


486.<br />

Caltagirone, 21 dicembre 1928 596<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 16 e rispondo subito come vedi, così faccio tutte le volte. L’indirizzo<br />

di Marianna è Via Cibali n. 80, del resto ti scriverò io per la prima. Sto bene per<br />

quanto al ritorno della Russa (forse il freddo) mi prese una febbre alta con disturbo di stomaco.<br />

Oggi vado a pranzo dalle care cugine Gravina che ti salutano.<br />

I panettoni so che sono stati spediti e spero che arrivino in tempo. Oggi qui un<br />

sole che pare primavera. Mario dice che sta bene ed ha predicato con forze giovanili.<br />

Auguri per le prossime feste che farò teco spiritualmente. Salutami tutti, abbraccioti<br />

487.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 100)<br />

Caltagirone, 23 dicembre 1928 597<br />

Carissimo,<br />

Ricevo i tuoi auguri (cartolina 18) e te ne ringrazio molto, mi sembra di averti<br />

vicino. Sto bene, ieri sera sono andata ad un ricevimento che ha dato Gesualdo Barletta<br />

presentando la fidanzata di Guido. Ti ossequiano tutti. Le maglie (devi dire alla cameriera)<br />

deve lavarle con l’acqua calda tiepida e poi saponarle col sapone bianco (sapone che<br />

non potrà mancare costà), poi entra ed esce e continua a mettere sapone finché l’acqua<br />

esce chiara. Così dando tre passate, ma l’ultima senza sapone e senza torcerle li stende. A<br />

me vengono buone così, spero verranno anche a Edit.<br />

Salutami le padrone di casa, le amiche, specie i Muir e Rita. Abbraccioti con<br />

vivo affetto<br />

290<br />

596 Cartolina postale.<br />

597 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 102)


488.<br />

Catania, 26 dicembre 1928 598<br />

Carissimo,<br />

Come vedi sono già arrivata a Catania ove sto bene ed ho trovato Marianna e i<br />

suoi tutti bene, e ti ossequiano. Come son carini i due bimbi che ha! Spero che a quest’ora<br />

avrai ricevuto i pacchi, sia del panettone, sia del vasetto e mi auguro tutto in buono stato.<br />

Passerò qui una quindicina di giorni e spero tornando vendere quel benedetto giardino,<br />

e poi tornare a Roma.<br />

Anche qui a Catania fa freddo e a Caltagirone freddissimo. E tu con questo<br />

freddo come la passi? Se sapeste come penso con pena la mattina doverti alzare presto per<br />

la Messa. Stai attento se quest’anno vi sarà anche ghiaccio. È un’invernata molto fredda.<br />

Salutami le amiche, mentre io ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma<br />

489.<br />

Nelina<br />

(f. 264, c. 104)<br />

Catania, 3 gennaio 1929 599<br />

Caro Gigino,<br />

Ricevo la tua e godo leggere che hai passato un buon Natale e che anche l’aria<br />

tiepida ha contribuito a passarlo bene.<br />

Io da dieci giorni mi trovo qui, presso la cara Marianna e suo marito, che mi<br />

colmano di gentilezze. Sto benissimo, l’aria calda di qui mi ha rimesso perfettamente, del<br />

resto io non ho avuto raffreddore ma l’acido mi aveva preso come una volta costì e la febbre<br />

alta non fu che un ristoro, poiché mi fece vomitare e l’indomani stavo benissimo.<br />

Qui acido non ne ho avuto e ripeto sto benissimo. Starò fino il sette e martedì<br />

tornerò a casa onde vedere se posso vendere il giardino. Dovrò tornare a Roma prima che<br />

finisca gennaio poiché le Signorine Virili vogliono le camere perché torna un suo nipote<br />

da Rodi e avrà il posto al Ministero. Cercherò di trovare qualche casa con il riscaldamento,<br />

e se non trovo bene vuol dire che farò permanenza a Caltagirone, salvo a passare un<br />

po’ qui l’inverno che veramente non si sente.<br />

Domani cercherò il Calendario e te ne spedirò un po’; hai molti geloni? Io<br />

invece col freddo ho le mani più magre. Mario, Marianna, i fratelli ti fanno dire tante<br />

cose. Anche l’on. Pecoraro 600 a cui ho scritto per quella Signorina ti ossequia tanto. Osse-<br />

598 Cartolina postale.<br />

599 Lettera.<br />

600 Antonino Pecoraro fu tra i fondatori del PPI in Sicilia ed anche a livello nazionale, partecipando alla<br />

piccola costituente alla fine del 1918; deputato nel ’19 e nel ’21. Si interessò del problema della quotizzazione<br />

del latifondo. Cfr. A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 637.<br />

291


qui distinti alle tue padrone di casa, alla Sig. Rita a Miss Muir e un bacetto ai bimbi. Con<br />

affetto<br />

La Baronessa di Giura mi scrive che il barone ti ha scritto.<br />

490.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 4)<br />

Londra, 10 gennaio 1929 601<br />

Carissima,<br />

Oggi è il ricordo più intimo della Cara Mamma volata al cielo in questo giorno<br />

32 anni fa. Mi è sempre presente. Ho detto la Messa per Lei. Sto bene. Ho ricevuto la tua<br />

cartolina da Catania e godo che stai bene; spero che il freddo di Caltagirone non ti faccia<br />

male. C’è influenza costà? Qui comincia a serpeggiare, ma molto leggiera. Io fin ora ne<br />

sono esente e così anche le padrone di casa; e mi ho molta cura. Stamane ho ricevuto la<br />

lettera del Barone. Non sapevo che Paolo fosse a Caltagirone. Quando Mario sarà costà<br />

fammi mandare un libro di Laberthonnière e altro di Loria che devono essere nel mio<br />

scaffale vicino la stanza di angolo.<br />

Desidero anche le opere di Schiller e di Shakespeare, che credo sono ancora tra<br />

i miei libri. Sto bene. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore tuo<br />

491.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 324)<br />

Caltagirone 11 gennaio 1929 602<br />

Carissimo,<br />

L’altra sera giorno 9 sono arrivata in casa. Sto bene ed il tempo per quanto freddo<br />

ho trovato il sole ed è buono. Starò un po’ di giorni e spero rivedere il caro fratello.<br />

Qui ho trovato il grazioso dono di Barbara che ho gradito tanto tanto. Mi riserbo scrivere,<br />

pel momento ti prego offrire i miei ringraziamenti e auguri affettuosi. Spero che il<br />

freddo non riprenda forte come per il passato e che possa trascorrerlo senza tanto soffrire.<br />

292<br />

601 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

602 Cartolina postale.


I parenti di Catania tutti tutti ti salutano affettuosamente, come anche quelli di<br />

qui. Ti manderemo le fotografie dei bambini appena li faranno mentre quando sarò a<br />

Roma ti spedirò quella del maschietto che è tanto carino. Conservati sempre bene, ossequiami<br />

il dottore, tua sempre<br />

492.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 7)<br />

Caltagirone, 13 gennaio 1929 603<br />

Carissimo,<br />

Ricevo stamane la tua ultima cartolina. Non mi parli della oscurità che avete<br />

avuto, mentre nella lettera di Miss Marshall leggo che il 7 eravate senza luce “come una<br />

notte senza luna e senza stelle”. Immagino che giornate! Voglio augurare che non torni<br />

più simile fenomeno. Cercherò andando a R[oma] di fare del mio meglio. Di là risponderò<br />

alla letterina ricevuta mentre ringraziami tanto lo scrivente. Io sto bene, Mario verrà<br />

dopo il suo onomastico per pochi giorni. Per la tua musica non mi hai risposto se debbo<br />

spedirtela; è tutta messa ordinata.<br />

Marianna e tutti ti ossequiano. <strong>Luigi</strong> il figlio di Albino urtato dai compagnetti<br />

della scuola si è rotto la caviglia del piede destro. Mi domandava se hai ricevuto i suoi<br />

auguri. Povero piccolo è tanto paziente!! Il tempo qui è bello, un po’ fredduccio, a Catania<br />

ha fatto pure freddo o meglio si sente meno fuori che dentro poiché colla pretenzione<br />

che non fa freddo tengono le camere fredde.<br />

Saluto tutti, un abbraccio<br />

493.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 9)<br />

Caltagirone, 19 gennaio 1929 604<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 13 e godo leggere che nonostante il freddo stai bene e auguro<br />

che così passi l’inverno tanto rigido dappertutto. Qui vi sono giornate freddissime e molto<br />

gelate in campagna, speriamo che non danneggino i giardini.<br />

603 Cartolina postale.<br />

604 Cartolina postale.<br />

293


Attendo Mario, se viene per un quattro giorni poiché io non posso più tardare<br />

per lasciare libere le stanze alle Virili. Avrei voluto mandare una cartolina alla Lytthelton<br />

che mi inviò una cartolina per Natale, ma mi manca l’indirizzo nuovo. Sto bene malgrado<br />

il freddo, ma siccome vi è il bel sole nelle nostre stanze, sembra primavera la mattina;<br />

al giorno si supplisce col fuoco e così si tira avanti l’inverno.<br />

Hai scritto al piccolo <strong>Luigi</strong> di Albino? Ti scrissi che si è rotto il collo del piede,<br />

ma che ora è in via di guarigione. Tutti i parenti ti salutano affettuosamente, io ti abbraccio<br />

sempre, tua<br />

Mario è arrivato e sta bene.<br />

494.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 14)<br />

Caltagirone, 25 gennaio 1929 605<br />

Carissimo,<br />

L’altro ieri ricevei la tua ultima cartolina del 19. Mi duole leggere sempre che le<br />

mie non ti arrivano regolarmente, pazienza. Mario è stato solo tre giorni, in compenso<br />

sono stati giorni pieni di sole e non tanto freddi, mentre da due giorni piove e tira vento di<br />

ponente. Sto bene e sono in via di rassettare la casa per il ritorno. Rita e Piero sono andati<br />

in casa credo. Salutami Miss Motto, Enthoven e ringrazierai Miss Marshall e Barbara.<br />

Guardati dal freddo e dall’influenza. Qui vi sono raffreddori che ora tutto si chiama<br />

influenza. Io sto bene, grazie a Dio e il raffreddore in me non attecchisce. Il vescovo ti<br />

saluta, come il Vicario De Maddalena. Tutti i parenti fanno lo stesso, io ti abbraccio, aff.ma<br />

495.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 17)<br />

Caltagirone, 27 gennaio 1929 606<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 22 mentre qui fischia il vento e in lontananza nevica. Meno<br />

male che ho sbrigato tutto e così fra non molto mi muoverò. Sto bene, qui influenza<br />

come costì non ce n’è e sto in pena per te, non mi lasciare senza notizie.<br />

294<br />

605 Cartolina postale.<br />

606 Cartolina postale.


Faccio i miei rallegramenti al Dott. per il suo fidanzamento ed io penserei di<br />

regalare due cornici in argento uniti, per mettere un ritratto di entrambi, ovvero un<br />

oggetto per il capezzale, non ti pare?<br />

I parenti tutti e gli amici ti ossequiano ed io ti raccomando di averti riguardi e<br />

prima che i venti del Nord incominciano lascia l’Inghilterra. Abbracciandoti, aff.ma<br />

496.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 18)<br />

Roma, 31 gennaio 1929 607<br />

Carissimo,<br />

Arrivo qui a momenti; ho fatto un ottimo viaggio e col caldo del treno mi sono<br />

un po’ riavuta dal freddo ultimo a Caltagirone. Sto benissimo e qui ancora dalle Sig. Virili<br />

fino a che trovo casa. Ho trovato la tua del 25, rispondo a quella. La tua musica l’ho<br />

lasciata tutta in ordine; godo che continui a star bene malgrado il freddo. La gente è tutta<br />

raffreddata, influenzata, ti salutano i parenti di Catania che ho visto ier sera dove partendo<br />

col treno delle quattro si aspetta due ore.<br />

Così ho fatto cena in casa di Marianna e poi mi hanno accompagnato alla stazione.<br />

Sono anche arrivata a vendere il giardino molto poco quest’anno, 14.000, ma era<br />

scarso assai e poi le gelate mi hanno fatto risolvere. Abbracci cari<br />

497.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 20)<br />

Roma, 9 febbraio 1929 608<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 6. Stai tranquillo che io non mi espongo al freddo e qui ora non<br />

ne fa tanto. Sto bene e non mi muovo. Ti salutano i parenti. Venerina, Nino, le Virili,<br />

Cinque che ho visto or ora. Vedrò per la compra della casa ma al mio comodo. Stai tranquillo.<br />

Ti manderò i giornali di tanto in tanto come tu vuoi. Oggi vi è un sole magnifico,<br />

qui la mia stanza ne è piena fino il tramonto. Mario mi scrive che sta bene, che ha vinto la<br />

607 Cartolina postale.<br />

608 Cartolina postale.<br />

295


causa col Di Bartolomeo per quel benedetto lascito fiduciario della Di Francisci, è stato<br />

un trionfo anche di Vavà B[arletta].<br />

Salutami tutte le amiche e dimmi come stanno i Muir. Abbraccioti con vivo<br />

affetto<br />

498.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 24)<br />

Roma, 13 febbraio 1929 609<br />

Carissimo fratello,<br />

Dal 6 c.m. che non scrivi e sto tanto in pena, moltoppiù che sui giornali leggo<br />

il gran freddo di costì e le gelate e danni. Penso come la mattina deve essere penoso uscire<br />

con cotesto freddo. Stai attento per le gelate e per quanto io vorrei notizie spesso, se non<br />

puoi uscire ad impostare non cimentarti, prego per te e spero che il buon Dio vorrà conservarti<br />

in salute. Io sto benissimo; il tempo è stato buono, ma ora un’altra ripresa di freddo,<br />

oggi nevica. Io sto sempre qui in attesa del buon tempo per cercare. Con affettuosi<br />

saluti e nella speranza che questa ti trovi bene bene, aff.ma<br />

499.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 26)<br />

Roma, 16 febbraio 1929 610<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 16. Spero che continui a star bene, io pure bene malgrado il<br />

freddo intenso. Ma al pensare quello di costà tremo per te. Prego tanto S. Gioacchino (la<br />

mamma ne era tanto devota) affinché ci guardi tutte e tre. Siamo così lontani l’uno dall’altro.<br />

Al Gesù predica P. Brucculeri della Civiltà Cattolica. Si vede che è siciliano, ma<br />

predica bene. D’altri non so dirti, poiché con questi freddi chi va girando?<br />

Scriverò alla Signora Muir. Salutami tutti, un abbraccio<br />

296<br />

609 Cartolina postale.<br />

610 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 28)


500.<br />

Roma, 11 marzo 1929 611<br />

Carissimo,<br />

Ecco con le tue una del 7 e l’altra dell’8, tutte e due ricevute oggi 11 (lunedì).<br />

Rispondo subito come vedi, dolente che hai avuto un po’ di influenza e che già sei uscito…<br />

perché così presto? Sta in riguardi per carità, una ricaduta sarebbe peggio.<br />

Anche io, per essermi inavvertitamente lasciate le scarpe umide ai piedi, ho<br />

avuto un po’ di mal di gola e due febbrette, ma oggi sto benissimo, come se nulla avessi<br />

avuto. Per me è matematico il mal di gola coi piedi umidi… tu lo sai, ebbene non pensai<br />

affatto di cambiarmi. C. non va pel momento in Sicilia, sta bene e spera rimettersi del<br />

tutto. Ti ossequia distintamente come ti saluta Giovannino Tasca.<br />

Hai mandato le condoglianze a Marianna Scuderi e a Peppino? Porterò io la<br />

fotografia del bambino poiché temo che si smarrisca. Non mandarono le fotografie della<br />

piccola poiché non ne aveano di belle e credo non ci siano arrivate. Marianna è inconsolabile!<br />

Salutami tutte le amiche che ricordo tanto, le padrone di casa in special modo a<br />

te abbracci<br />

501.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 35)<br />

Roma, 15 marzo 1929 612<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua fra le mani e godo leggere che stai bene già. Anche io sto bene e mentre<br />

ti scrivo sono al ristorante S. Chiara per mangiare e per mangiare meglio. Il Sig. Giovanni<br />

che mi vede spesso è contento e ti saluta. Anche a me Mario scrive che col freddo è<br />

stato bene e speriamo che anche il caldo non gli nuoccia quest’anno. Gigia che dal 9 gennaio<br />

è al Noce con sua madre e Silvio dice quanto è bello colà. Immagino ora coi mandorli<br />

fioriti e le ginestre profumate come deve essere bello!<br />

Come ci vorrebbe per te l’aria dei boschi. Dopo tutti i geli e il freddo di quest’inverno<br />

come è deliziosa la primavera che veramente è venuta di botto, almeno qui a Roma.<br />

La Sig. Elena ti ringrazia e ti risponderà per le condoglianze che ha ricevuto stamattina.<br />

Le Pisciotta ti ossequiano, quanto sono brave queste figliole! Sono seduta di<br />

611 Cartolina postale.<br />

612 Cartolina postale.<br />

297


fronte a Tanfani, quanti ricordi! Che movimento vi è sempre in questo negozio ed ora<br />

dopo la Riconciliazione. Salutami tutte le amiche mentre raccomandoti di mangiare di<br />

più, t’abbraccio con vivo affetto<br />

502.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 37)<br />

Roma, 18 marzo 1929 613<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 15 e leggo come gli inquilini costà crescete in numero. È un canino<br />

cinese come you you? Ti ricordi? Certamente che il gatto deve essere geloso… Quanto<br />

mi duole leggere della morte del D.r Carlo S. sì che me lo ricordo! Ma mi sembra che era<br />

un po’ male andato in salute.<br />

Godo che stai bene, come lo sono anch’io: qui fa già caldo e penso quando<br />

dicevi “che a Roma appena viene marzo fa caldo e si veste leggieri”. Vestire leggiera no,<br />

ma la roba pesante infastidisce. Ieri sono stata all’Augusteo nel primo concerto di Molinari<br />

dopo il suo ritorno dall’America, una folla immensa! E un bel concerto, specie una cosa<br />

di Respighi (Feste Romane sinfonico) l’Ottobrata e la Befana, quest’ultima si era proprio<br />

a Piazza Navona. Fu applauditissimo e più volte fatto venire fuori.<br />

Cinque cerca di fare qualche altro lavoro quando si sarà del tutto sbrigato, ti<br />

ossequia. Stai tranquillo che per il momento non giro case, ma il male del riflusso è già<br />

passato. Salutami tutti e con affettuosi abbracci sono sempre la tua, aff.ma<br />

503.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 40)<br />

Roma, 28 marzo 1929 614<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 24 arriva nel momento che scrivo a te e a Mario. In questi giorni ti<br />

sono più vicina e mentre nelle grandi Basiliche assisto ai canti e alle funzioni, ti penso più<br />

intensamente e prego per te. Io sto benissimo già, io non ho avuto l’influenza, la mia fu<br />

298<br />

613 Cartolina postale.<br />

614 Cartolina postale.


tracheite semplice e non mi son rimaste le gambe per nulla deboli, sono tanto forti! Sarà<br />

invece il freddo che ti rende cotesta debolezza; cerca di scappare in un posto più caldo<br />

almeno per tutto il mese di aprile.<br />

Io ancora non posso precisarti se vado o no in Sicilia. Tanti auguri per la S.<br />

Pasqua a te e alle amiche tutte. Ti ho spedito la pizza romana che è tanto buona, la riceverai<br />

con ritardo. Abbracci<br />

Ti ho spedito il giornale.<br />

504.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 43)<br />

Roma, 2 aprile 1929 615<br />

Carissimo,<br />

Ieri, primo, ho ricevuto la tua del 27. Vorrei leggere che stai bene e invece leggo<br />

benino; penso che l’influenza avuta è stata un po’ forte che ti ha lasciato così debole le<br />

gambe. Anche qui a qualcuno è rimasto questo fenomeno, ma ormai dovrebbero essere<br />

cessati. Sarà l’umido, il freddo? Non fai qualche cura ricostituente? Spero che avrai ricevuto<br />

il libro, l’ultimo giornale che ti ho spedito e che presto riceverai la pizza romana.<br />

Ti salutano i Di Giura dove ho pranzato la sera di Pasqua, anche l’amico del<br />

Mondial ove ho pranzato ieri sera. Venerina, le Virili, tutti ti offrono i loro auguri. Sto<br />

benissimo ed ancora indecisa se debbo o no andare in Sicilia con la primavera. Non ho<br />

sbrigato ancora nulla di nulla. Forse verrà Mario almeno così mi ha scritto. Sarebbe buono<br />

che venisse almeno potrei decidere meglio per la casa, ma quasi non ci credo. Se hai<br />

bisogno di qualche cosa scrivimi che te li mando. Rinnovo i miei auguri per la Pasqua<br />

pregandoti di salutarmi tutte le amiche. Cosa dice Miss Rose? Un abbraccio<br />

505.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 47)<br />

Roma, 13 aprile 1929 616<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua dell’8 e quella dell’11. Grazie della premura che hai nel darmi<br />

tue nuove. Il tempo qui si mantiene ancora freddo, oggi piove, l’altro ieri caldo sciroc-<br />

615 Cartolina postale.<br />

616 Cartolina postale.<br />

299


coso e così va via la primavera. Sto benissimo e spero che a te il bel tempo ti avesse a far<br />

rimettere del tutto. Farai le mie congratulazioni a Miss Muir per la nascita del sesto figliolo.<br />

Facendo da padrino, informati cosa si può regalare.<br />

Mi scrivono i Belloni che Maurizio sposerà alla fine di maggio, si dovrebbe fare<br />

un regalo ma che cosa? Quanti quest’anno capitano. In un’altra ti rispondo di quanto mi<br />

chiedi nella precedente cartolina. Mi scrive Marianna Scuderi che ha risposto alla tua lettera<br />

di condoglianze, ma teme di aver sbagliato l’indirizzo. Ti ossequiano tutti inclusi gli<br />

Amerigo dove sono stata ieri a pranzo. Saluta le Signore di casa, Rita, i Muir affettuosamente.<br />

Con abbracci affettuosi tua<br />

506.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 52)<br />

Roma, 18 aprile 1929 617<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua e con piacere leggo che stai bene, almeno quasi. Io sto benissimo e<br />

qui il tempo si è di nuovo rimesso a buono per quanto non abbia ancora piovuto. Di<br />

Mangano non so nulla, ma credo che stia sempre al De Merode. Si sono trovate le casse<br />

dei libri un po’ presi dall’umidità ed ho pregato qualcuno a rimuoverli e farmi un elenco,<br />

ma credo che se ne siano perduti molti coll’umido.<br />

Non so se per quest’anno andrò a S. Maria, ancora non sono sicura. Mario pare<br />

che vuol venire per la beatificazione di D. Bosco, io gli scriverò di muoversi prima 618.<br />

Salutami tutti e credimi, aff.ma<br />

Nelina<br />

Leggo sul giornale che costì vi è il vaiolo, è vero? Vi saranno veramente le quarantene?<br />

Sto in pena tanto.<br />

(f. 265, c. 55)<br />

617 Cartolina postale.<br />

618 «Mi scrive Nelina che tu forse andrai a Roma per la Beatificazione di D. Bosco. Quando sarà? Io vi<br />

parteciperò in ispirito. Don Bosco mi è stato sempre simpatico e caro, anche quando non pensavo che fosse<br />

arrivato agli altari» (<strong>Luigi</strong> a Mario, Londra, 22 aprile 1929, II, p. 43, n. 409).<br />

300


507.<br />

Roma, 30 aprile 1929 619<br />

Carissimo,<br />

Di S. Caterina sono stata nella bella chiesa di S. Maria sopra Minerva ed ho fatto<br />

la Comunione per la mamma che son certa dal Cielo ci guarda e protegge. Sto bene e<br />

prego S. Gioacchino affinché faccia passare presto costì la seccante epidemia; quest’anno<br />

è un affar serio costì!<br />

Saluta tutti, penso pei tuoi libri, t’abbraccio<br />

508.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 60)<br />

Roma, 11 maggio 1929 620<br />

Caro fratello,<br />

La mia ultima si è incontrata con la tua e quindi ho tardato a scriverti, spero<br />

che non ti sarai angustiato per il ritardo. Sto bene e spero che tu lo sia anche. Mi auguro<br />

anche che il vaiolo sia alla fine e che la F[rancia] leva le misure di precauzione. Io prego<br />

sempre S. Gioacchino e son sicura che ci proteggerà sempre. Mi sto dando attorno per i<br />

tuoi libri, ma finirò con mandarli a casa e metterli nella nostra biblioteca.<br />

A momenti ricevo la tua dell’8 maggio così le cartoline non s’incroceranno più.<br />

Mi duole che non puoi muoverti per causa delle misure sanitarie francesi, dunque il vaiolo<br />

continua? Come ne sto in pena! Ma speriamo che S. Gioacchino ci liberi sempre dalle<br />

epidemie. Mario dice che verrà per la beatificazione di D. Bosco che sarà il 2 giugno, spero<br />

che non se ne penta. Ringrazia anche per me la S. R. del pensiero affettuoso che ha<br />

sempre per te e dei saluti che mi manda e che contraccambio.<br />

Conservati sano finché il caldo non ci fa riunire. Abbraccioti, aff.ma<br />

619 Cartolina illustrata.<br />

620 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 64)<br />

301


509.<br />

[Londra], 16 maggio 1929 621<br />

Carissima Nelina,<br />

La notizia che fra le linee della tua cartolina io arrivo a comprendere, mi ha colmato<br />

di gioia; hai avuto il passaporto anche quest’anno, e verrai, a Dio piacendo, o a fine<br />

giugno, o ai primi di luglio, e starai con me le vacanze d’estate. Sia ringraziato Dio; ho<br />

atteso tale notizia con l’ansia fraterna che tu conosci, e nel dubbio tormentoso che anche<br />

questo conforto mi fosse vietato.<br />

In tante traversie, tu, cara sorella, sei stata sempre per me il più fido conforto<br />

umano, la mia cara buona soave sorella che mi ha sorretto, aiutato, accompagnato sempre,<br />

con lo stesso tranquillo e profondo affetto, con le continue trepidazioni e ansie,<br />

indifferente ai trionfi, ma sensibile ai dolori; modesta sempre e sempre col senso della<br />

misura, con la visione della realtà, con l’antiveggenza dell’amore. Ora sei lontana da me,<br />

ma sempre allo stesso modo vicina a me nel pensiero, nell’affetto e nelle cure.<br />

Tutto hai sacrificato per me, per rimanere al mio fianco, e non lasciarmi solo<br />

nelle tempeste della vita. Solo il Signore può compensarti, ed io non so far altro che pregare<br />

per te. Che altro tu puoi da me desiderare?<br />

Negli ultimi anni di nostra vita il Signore ha voluto tenerci lontani, noi che<br />

insieme nati insieme abbiamo vissuto nella più completa comunione di affetti e di idee. E<br />

tu sai sopportare ciò con santa fermezza, e con umana dignità, comprendendone bene le<br />

ragioni e apprezzandole nel loro valore.<br />

Mi conforta sempre la speranza che non ci sarà negato rivederci ogni anno e<br />

passare insieme le vacanze come riposo dello spirito e del corpo. So bene che se il Signore<br />

ti domanda questo altro sacrificio sei pronta a sostenerlo, so bene che in Lui solo è il<br />

tuo vero conforto e il tuo anelo continuo. Egli è quello che ci unisce in terra e quello che<br />

ci unirà nel cielo; così speriamo e preghiamo e gemiamo in questa terra di dolori e di<br />

angosce.<br />

Oramai il più della nostra vita è trascorso; i nostri cari ci han preceduto; il<br />

nostro caro e santo fratello vescovo è ancora qui con noi a lavorare a penare a propagare il<br />

nome del Signore. Poco ancora, per tutti e tre, e il nostro esilio terreno sarà finito. Gesù ci<br />

attende nel suo infinito amore e nella sua gloria infinita.<br />

Cara Nelina, in Gesù ti abbraccio col più vivo affetto fraterno, tuo<br />

302<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(b. 579, fasc. 22, s.n.)<br />

621 Questa lettera di <strong>Luigi</strong> si trova nel fascicolo “Lettere non spedite”, pubblicate in L. <strong>Sturzo</strong>, Lettere<br />

non spedite, cit., pp. 101-102.


510.<br />

Roma, 21 maggio 1929 622<br />

Carissimo fratello,<br />

Eccomi a te e spero che avrai ricevuto la mia e i giornali. Godo che il tepore è<br />

arrivato costì e spero che trascorrerai un buon mesetto di caldo per poi prendere il bel sole<br />

di una spiaggia che credo raggiungerai appena uscito dall’Inghilterra. Io sto bene ed ancora<br />

qui il caldo non incomincia, meno male per quanto credo che il caldo per le campagne<br />

dovrebbe incominciare. Maurizio sposa il 12 giugno e qui ho riveduto la mamma e la<br />

sorella che ti ossequiano.<br />

Io penso un oggetto artistico e non argenteria che chissà quanti ne avranno<br />

regalati, vedrò. Intanto gliene ho parlato e ringraziano immensamente. Salutami le amiche<br />

specie C. tornata da Cannes. Quest’anno il freddo è stato generale. Spero che la epidemia<br />

vada diminuendo e così non avere alcuna noia. Oggi S. Felice ho fatto la Comunione<br />

per papà. Abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 68)<br />

511.<br />

Roma, 24 maggio 1929 623<br />

Carissimo fratello,<br />

Rispondo alla tua del 20 e godo sentire che vai rimettendoti e spero che il sole<br />

ti rinforzi. Dopo il viaggetto che conti di fare quando pensi di andare a trovare quello del<br />

mare? Quello sì che ti gioverà, ma non tardare oltre la metà di luglio e così si starebbe un<br />

mese e mezzo. Il settembre è sempre più fresco e poi annotta troppo presto. Oggi ho pensato<br />

al dono per Maurizio Belloni ed ho scelto un bel piatto decorativo di Sèvres. Sono<br />

andata con la Sig. Maria Belloni che ti ossequia. Mi è costato tutto compreso otto, ma è<br />

bellissimo. Sto bene ed ora non vedo l’ora che passi quest’altro mese, sono i più lunghi!<br />

Mario pare che non venga, almeno mi scrive per ora perché ha da fare…quello<br />

ama poco viaggiare, ma se io dovessi passare qui tutto luglio penserei ad una villeggiatura,<br />

qui fa troppo caldo in quei mesi. Ancora però il tempo non si è sistemato per nulla, è scirocco,<br />

è vento e freschino. A me la cuffia della radio non fa nulla alla testa, forse perché<br />

ho fatto già l’abitudine poiché tutte le sere passo così il tempo anzi, lavoro e sento musica.<br />

Salutami tutte le amiche, conservati in salute, abbraccioti<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 69)<br />

622 Cartolina postale.<br />

623 Cartolina postale.<br />

303


512.<br />

Roma, 26 maggio 1929 624<br />

Caro Gigino,<br />

La tua del 23 mi da tue buone nuove e penso come il caldo ti rimetterà del tutto.<br />

Anche io credo che Mario più non venga mentre che ne avea tanto parlato, sempre<br />

così… Penso pure di non andare giù poiché col caldo mi strapazzerei molto. Penso di<br />

andare a Milano qualche giorno anzi, mi avrebbero voluto per il matrimonio di Maurizio,<br />

ma io non vado. Spero che resteranno contenti per il dono. Saluta tutte le amiche,<br />

abbracciandoti con affetto<br />

513.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 70)<br />

Roma, 31 maggio 1929 625<br />

Oggi ultimo di maggio e penso come a Caltagirone vi è la festa della Cenadomini,<br />

non so come la faranno quest’anno. Ricevo la tua seconda cartolina e così rispondo<br />

a tutte e due in uno. Comprendo ciò che farai e così prenderai un buon sole. Ieri mi scrisse<br />

Ele Belloni che il matrimonio sarà ai primissimi di giugno ed ho mandato già il regalo<br />

anche a tuo nome. Ancora non so se l’abbiano ricevuto. Non so perché vuoi andare a S.<br />

M., io sto in pena per il gran traffico di quella via. Per pochi giorni potresti fare la pensione<br />

a Parres. Ad ogni modo guardati dalle automobili. Mario poteva venire perché ancora<br />

il caldo caldo non è incominciato, ma forse lui vorrà tirare più a lungo il viaggio, sarebbe<br />

buono ma non ci credo.<br />

Ti scriverò quando andrò a Milano poiché aspetto che si riposino del gran traffico<br />

avuto. Tutti ti salutano, come io saluto le amiche per mezzo tuo e abbracciandoti di<br />

cuore credimi sempre, aff.ma<br />

304<br />

624 Cartolina illustrata.<br />

625 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 265, c. 71)


514.<br />

Londra, 6 settembre 1929 626<br />

Carissima Nelina,<br />

Sono già, grazie a Dio, a Londra, e sentivo il bisogno di silenzio e riposo. I<br />

padri di Fulham Road non avevano stanza disponibile perché hanno gli operai che ripuliscono;<br />

sono venuto alla pensione di fronte al Parco e fortunatamente ho trovato libera la<br />

stanza a mezzogiorno e al 2° piano. Avrò quindi un po’ di sole e di verde.<br />

Il tempo è bello. Sto bene. Tu puoi continuare a mandare le tue cartoline presso<br />

le suore e se vuoi puoi scrivere qui, cioè Hilton House 15, Bayswater Terrace W 2. Il M°<br />

si è interessato, però conosce poco l’italiano, e quindi desidera leggere il testo nella traduzione<br />

o francese o inglese. La cosa si complica perché io desidero musicato l’italiano 627.<br />

Aspetto con ansia tue notizie. Saluti tutti i parenti e amici, la Sig.ra Venerina, il Sig.r Giovanni<br />

ecc. Un abbraccio, tuo<br />

515.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 325)<br />

Londra, 9 settembre 1929 628<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 5 e sono contento che l’appartamento ti piace; attendo<br />

di sapere la tua ultima decisione. Penso che sei ancora all’Hotel S.ta Chiara e là ti mando<br />

questa. Io sto bene. Sono contento di essere venuto qua. Il tempo è bello, e il parco<br />

mi dà l’impressione che la villeggiatura continua. Ancora non ho visto nessuno. Ho<br />

trovato Edith molto sofferente. Ha accettato il tuo dono e sabato sera è partita per<br />

Lourdes con Miss Kelly. Ieri ho ripreso di andare dalle Suore, perché il prete è dovuto<br />

partire in fretta.<br />

626 Cartolina postale sped. a Roma. Alla fine di giugno Nelina raggiunse <strong>Luigi</strong> a Parigi; di lì avrebbero<br />

proseguito per il Belgio e la Germania. In agosto passarono le vacanze in Francia a La Plage d’Hyères.<br />

627 Il riferimento è probabilmente al musicista Darius Milhaud che avrebbe dovuto musicare, come poi<br />

musicò, l’opera di <strong>Luigi</strong> Il ciclo della creazione che verrà pubblicato nel 1932 (Il ciclo della creazione. Tetralogia<br />

cristiana. Poema drammatico in un Prologo e quattro Azioni, Librairie Bloud et Gay, Paris 1932). Scrivendo di<br />

questa sua opera alla sua segretaria di Londra nel 1931, <strong>Sturzo</strong> osservava: «Rileggendo la mia Tetralogia, sento<br />

un gran conforto spirituale; perché non saprei meglio esprimere la mia aspirazione in Dio e la gioia del mistero<br />

e il senso della colpa e del dolore. Non so se gli altri ne avranno le stesse impressioni. Forse no e ciò è il<br />

difetto della mia arte, non della mia fede» (cfr. Bibliografia degli scritti di e su <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit., pp.16-17).<br />

628 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

305


Oggi mi occupo di farmi venire la posta qui e di tante altre piccole faccende.<br />

Vedrò il dottore. A Parigi presi il Renard e gli sarà spedito direttamente per l’onomastico.<br />

Tante cose a tutti. Mario mi ha scritto che sta bene. Un abbraccio, tuo<br />

516.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 326)<br />

Londra, 15 settembre 1929 629<br />

Carissima Nelina,<br />

Sono contento che l’analisi è andata bene come al solito, e che finalmente ti sei<br />

decisa a prendere il I. Robin. Io incomincerò fra giorni, appena il caldo è passato. Già il<br />

caldo va a finire; oggi la temperatura è più bassa e i giornali sono contentissimi che finalmente<br />

il gran caldo di Londra finisce, però se ne prevede ancora una settimana. Hai visto<br />

che temporale su Toulon! Un vero ciclone. Hai scritto a Mrs Macdonnell? Avranno<br />

anch’essi sentito il terribile ciclone. Ricordi l’indirizzo? Attendo notizie sulla casa e anche<br />

sulle altre cose se stanno benissimo o no. Tanti auguri alla Sig.ra A. Pisciotta e tutti di<br />

casa. Saluti alla Sig.ra Venerina e al nipote ecc. ecc., a tutti. Sto bene.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

Il sonno è ritornato completamente.<br />

517.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 327)<br />

Londra, 18 settembre 1929 630<br />

Carissima Nelina,<br />

Ti mando questa a Caltagirone pensando che già sei arrivata e aspetto con ansia<br />

tue notizie. Io sto bene, grazie a Dio, e fino a ieri il tempo è stato abbastanza discreto. Ma<br />

ho letto che a Parigi e sulla costa del Nord vi sono stati temporali terribili. Saint-Malo è<br />

stato allagato. La povera Edith non poté, come sperava, andare a Lourdes, poiché il viaggio<br />

le faceva male e si fermò a D. Ora non ho più notizie e non so quando tornerà. Prego<br />

306<br />

629 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

630 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


per Lei. Io per ora sto bene qui e vedrò quanto potrò tornare in casa. Mi dispiace che non<br />

hai trovato l’appartamento. Spero al tuo ritorno.<br />

Ho piacere che Mario verrà a farsi una villeggiatura a S. Bartolomeo. E io che<br />

pensavo che era inutile tenerlo! Meglio così. Gli ho scritto per l’affare del Ponte. Spero<br />

che combinerete 631.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

Qui ancora c’è poca gente, sono fuori.<br />

518.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 328)<br />

Londra, 24 settembre 1929 632<br />

Carissima Nelina,<br />

Sabato sera ebbi il tuo espresso. Lo aspettavo per lunedì quindi la gioia fu doppia.<br />

Spero che l’aria nativa ti giovi, dopo tanto girare. Io sto bene, ieri ho visto Miss Motto<br />

e la sua Madre che ti salutano tanto tanto. È tornata Edith con Miss Kelly; sta meglio,<br />

il riposo le è giovato. Io, appena possibile, tornerò a casa; tu manda da oggi in poi le cartoline<br />

al solito Gloc. Terr. La casa è aperta e io ci vado spesso per carte e libri. Forse, se<br />

tutto va bene, vi tornerò a fine del mese.<br />

Rita ti saluta assai. Il dottore vuole che ti ringrazi per la scelta del Copenaghen;<br />

io gli ho detto che eri stata tu a sceglierlo. Salutami tutti. A Roma sei andata dal dentista?<br />

Ho letto sopra un giornale che Chiavaro è in America, ma per un giro. Un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 329)<br />

631 «Carissimo fratello, quando vedrai Nelina, discuterai con Lei la possibilità di fare la parrocchia del<br />

Ponte. A me è parsa possibile, quando ne ho parlato; vedi tu; anche a fare uno sforzo io ci terrei tanto e ne<br />

sarei tanto lieto e consolato» (<strong>Luigi</strong> a Mario, Londra, 15 settembre 1929, II, p. 120, n. 496). La sorella Margherita<br />

aveva lasciato parte dei suoi beni alla Chiesa di Maria Ss.ma del Ponte per fondare una nuova parrocchia<br />

con quella dotazione. La parrocchia sarà costituita a metà degli anni ’40.<br />

632 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

307


519.<br />

Caltagirone, 2 ottobre 1929 633<br />

Carissimo,<br />

Scrivo con un giorno di ritardo poiché il traffico della vendemmia mi ha fatto<br />

tardare a scriverti e te ne chiedo scusa. Immagino che il ritardo di uno o due giorni per te<br />

è doloroso, ma da qui può succedere spesso, quindi ti prego di non angustiarti. Sto benissimo<br />

ed oggi che sono andata a far visita al Dott. Traversa il quale solo ora sta un po’<br />

meglio mi dice che l’acqua bevuta è stata quella che mi ha giovato tanto. Egli ti ossequia.<br />

Mario ancora non viene perché prima deve lasciare il Seminario a posto. Quest’anno mi<br />

sembra una cosa strana, ma l’uva non mi fa male e ne mangio tanta.<br />

Come vorrei mandarla a te che tanto ti piace. È troppo lontana Londra per<br />

queste spedizioni. Ti ossequiano tanto i parenti tutti che spesso vado a trovare in campagna,<br />

perché sono tutti in campagna.<br />

Un abbraccio<br />

520.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 1)<br />

Londra, 3 ottobre 1929 634<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 28 settembre. Non mi scrivi che stai bene, ma io lo suppongo.<br />

Anch’io sto bene; ho fatto accendere la stufa perché il tempo è già freddo e piovoso.<br />

Qui sono contenti che finalmente piove, i tappeti verdi dei parchi erano secchi. Anche<br />

Rita si lagnava della mancanza di pioggia, ma il suo tappeto verde era in gran parte ancora<br />

vivo, e che bei fiori. Salutami tutti i parenti e amici. Nulla ho ricevuto da Peppino.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

308<br />

633 Cartolina postale.<br />

634 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 330)


521.<br />

Londra, 26 ottobre 1929 635<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho ricevuto tue notizie a mezzo del caro fratello, il quale poi ha finito per stare<br />

soli quattro giorni. Pazienza. Godo che state bene tutti e due e anch’io sto bene. È prossimo<br />

il giorno di speciale ricordo dei nostri cari, e il 2 novembre staremo insieme nella preghiera<br />

per loro e per noi, e anche per tanti amici e parenti che sono già di là e che ci aspettano,<br />

quando il Signore ci chiamerà. Speriamo e preghiamo assai per essere pronti alla sua<br />

chiamata, come le Vergini che avevano la lampada accesa al venire dello sposo.<br />

Cara sorella, io penso sempre a te, e prego assai per te, e mi è conforto il pregare.<br />

Salutami tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

522.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 331)<br />

Londra, 29 ottobre 1929 636<br />

Carissima Nelina,<br />

Ieri ho ricevuto la tua del 22. Il mio raffreddore è già passato; credo di avertelo<br />

scritto; e ora sto bene. La padrona di casa sta meglio, ma non ancora in grado di viaggiare.<br />

Ti ringrazia assai. Ossequiami il d.r can.Carfì e gli altri che si ricordano di me. Ancora<br />

non sono stato ad un concerto, da che la stagione è cominciata. Qui comincia ai primi di<br />

ottobre. Per causa un po’ del raffreddore, altra volta per l’orario, oppure per la pioggia.<br />

C’è stata sempre una ragione per non andarci. Ti salutano molto le tue amiche che vanno<br />

tornando a Londra. Ho ricevuto i libri che mi ha spedito Mario.<br />

Tante cose a tutti specialmente alle persone di casa. Come sta Giovannino Di<br />

Bartolo? Un abbraccio di cuore, tuo<br />

635 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

636 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 332)<br />

309


523.<br />

Caltagirone, 31 ottobre 1929 637<br />

Carissimo fratello,<br />

Torno a momenti da confessarmi e trovo la tua letterina. Grazie del tuo costante<br />

pensiero, come costante e affettuoso è il mio per te, amatissimo fratello. Stavo già in<br />

pena per il tuo silenzio, l’ultima cartolina era del 22. Sto bene e godo che tu stai bene,<br />

conservati sempre così. In questi giorni più che in altri staremo uniti nella preghiera.<br />

Aspetto il passaggio di Mario che va per la visita a Niscemi, così lo rivedo. L’altro giorno<br />

sono andata in compagnia di Teresina Galvano e suo marito <strong>Luigi</strong> a visitare la scuola di<br />

ceramica a S. Gregorio, che ho trovata molto progredita. Fanno anche delle commissioni<br />

e i giovani lavorano bene e con volontà.<br />

Ieri poi sono stata a rivedere il nostro giardino pubblico tutto fiorito e con<br />

varietà speciali di crisantemi e dalie bellissime. Ti ossequia D. Pietrino, come ti ossequiano<br />

i parenti ed amici tutti. Il Dott. D’Antona che tutti gli anni appena arriva qui viene a<br />

far visita ti ossequia. Ieri sposò suo figlio con l’ultima delle figliuole di Elisa Ciancio.<br />

Come stanno i Muir? Saluta affettuosamente a tutte le amiche, abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 2)<br />

524.<br />

Caltagirone, 4 novembre 1929 638<br />

Carissimo,<br />

La tua del 29 è fra le mie mani e rispondo. Oggi nebbia e vento, le solite levantate<br />

caltagironesi che rompono le ossa. Io sto bene ed ancora non ho messo la roba d’inverno.<br />

Godo che tu stai bene e che il nuovo raffreddore è passato, ciò vuol dire che ne hai<br />

avuto più di uno. Guardati e fai qualche cura rinforzante per allontanarli. Sto combinando<br />

per piantare le viti e i carciofi, così come vedi mi son data all’agricoltura, ma ci vogliono<br />

spese e spese. Giovannino Di Bartolo ti ossequia, sta benino e quest’anno studia a<br />

Catania per essere più vicino e così viene ogni tanto in famiglia. Così tutte le persone di<br />

casa, amici e parenti ti ossequiano.<br />

I tuoi libri sono in via di sistemazione mi hanno scritto, così quando te ne serve<br />

qualcuno potrai averlo. Ho anche i muratori nelle varie campagne e così spese da ogni<br />

parte. Salutami le amiche, ossequia il Dott., a te mille abbracci con vivo affetto<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 3)<br />

310<br />

637 Cartolina postale.<br />

638 Cartolina postale.


525.<br />

Caltagirone, 6 novembre 1929 639<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del primo novembre. Anch’io sono stata vicino a te in ispirito ed a<br />

piè dell’altare in questi giorni, pregando pei nostri cari trapassati. Sto benissimo e godo<br />

che anche tu stai bene e ti raccomando di non raffreddarti e tenere la casa più calda che<br />

puoi. Con piacere leggo che Miss Kelly ha trovato il posto che desiderava e che la tua<br />

padrona di casa sta meglio, speriamo che possa viaggiare e tornare presto.<br />

Mario dovea passare ma non va per ora a Niscemi causa del morbillo, quindi<br />

non viene nemmeno qui. Abbiti i saluti di tutti i parenti ed amici, da me un abbraccio<br />

526.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 4)<br />

Caltagirone, 9 novembre 1929 640<br />

Carissimo,<br />

Vedi come stiamo vicini per mezzo delle cartoline. Esse arrivano così spesso<br />

che mi sembri a Piazza e Mario a Londra. Sto benissimo. Qui il tempo è caldo umido<br />

ma si sta bene, ancora il freddo non è venuto mentre te già da mesi che lo senti. Io<br />

ancora vesto di estate quasi. Godo che sei stato dai Muir e che i bambini stanno tutti<br />

benissimo compresa la Signora. Salutameli tanto tanto ed anche io ho desiderio di rivedere<br />

le amiche.<br />

Ancora la ferrovia per andare a Piazza non funziona, ma torna più conto<br />

andare in auto. Io non so quando andrò, Mario mi vorrebbe ma qui c’è sempre da fare.<br />

Venerina mi scrive e ti ossequia, i libri sono in via di sistemazione. Abbraccioti con vivo<br />

affetto<br />

639 Cartolina postale.<br />

640 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 5)<br />

311


527.<br />

Londra, 11 novembre 1929 641<br />

Carissima Nelina<br />

Ricevo la tua del 6 c.m. oggi perché ieri domenica non vi fu distribuzione<br />

postale. Sto bene, non ti angustiare che ho cura di me, e quest’anno sono un po’ più sensibile<br />

al freddo degli anni scorsi, e quindi tengo più attenzione. Ma non si possono evitare<br />

i raffreddori. Le mie padrone di casa sono per ora in Francia perché Miss Marsh. si è sentita<br />

troppo debole per continuare il viaggio e vorrebbe andare dai suoi nipoti a Ginevra;<br />

non so ancora quel che farà. Ho appreso con dispiacere la morte di Don Francesco Caruso<br />

e scrivo subito al suo figlio il Canonico. Tu fai le mie parti.<br />

Tante cose agli amici e ai parenti e alle persone di casa, un abbraccio, tuo<br />

528.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 333)<br />

Londra, 13 novembre 1929 642<br />

Carissima Nelina,<br />

Rispondo alla tua del 9 c.m. Anche io, quando le tue cartoline arrivano regolarmente<br />

penso che siamo più vicini di quel che non è. Ma lo siamo vicini anche perché<br />

pensiamo sempre l’uno all’altro e preghiamo il Signore perché ci assista, e certo i due<br />

angeli custodi, il mio e il tuo si tengono, come dire?, informati… E già si avvicina il<br />

nostro compleanno: gli auguri ti arrivano anticipati e affettuosissimi.<br />

Godo che sei così occupata che il tempo non par lungo. Anche a me lavorando<br />

quasi sempre a tavolino, il tempo non mi par lungo, non ostante la prolungata solitudine.<br />

Sto bene, il cuore quest’anno va benissimo, almeno fino ad ora. Pel freddo<br />

pazienza! Ci sono i giorni più freddi e i meno freddi. E così il tempo è variato. Tante<br />

cose da Miss Motto che ieri è stata da me al tè. Domenica scorsa ho sentito un bel concerto,<br />

la 5.a di Beethoven. Erano due mesi che non andavo a sentirne. Salutami tutti.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

312<br />

641 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

642 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 334)


529.<br />

Caltagirone, 13 novembre 1929 643<br />

Carissimo,<br />

La tua ultima è del 4 quindi sono nove giorni che non mi scrivi. Oggi (mercoledì)<br />

l’attendevo con tanta ansia e invece nulla è arrivato. Spero domani e mi auguro che<br />

sia dipeso da disguidi di posta e non per ragione altra. Io sto benissimo e sempre attorniata<br />

di premura da parte di parenti e amiche che ti ossequiano. Ho veduto D. Maddalena<br />

Centorbi vecchietta a 85 anni, ancora lavora la sera e va in campagna per la raccolta. Essa<br />

ti ossequia e si raccomanda alle tue preghiere. Che bella vita!<br />

Il giardino di arance quest’anno è buono non così i prezzi, ma speriamo che<br />

aumentino. Nella speranza di leggerti domani ti abbraccio con vivo affetto<br />

530.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 6)<br />

Caltagirone, 16 novembre 1929 644<br />

Carissimo,<br />

Rispondo alla tua dell’8 e dell’11 che ho ricevuto oggi. Godo che stai bene ma<br />

mi pare che devi star sempre raffreddato quest’anno. Incomincia qualche cura rinforzante<br />

come della china o altro e poi mangi un po’ di più, poiché la debolezza generale viene da<br />

lì. Io sto benissimo e grazie a Dio non mi raffreddo mai anche stando ancora leggiera.<br />

Oggi è una giornata di sole che invita ad andare in campagna, ma invece (sabato) si pulisce<br />

tutta la casa.<br />

Scriverò subito per il Parsifal e il Monitorio, spero che siano tra i tuoi libri.<br />

Spero che Miss Marshall torni presto e così la casa sarà tenuta più calda. Quest’anno<br />

tutto ciò ha contribuito a farti sentire più freddo. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con<br />

vivo affetto<br />

643 Cartolina postale.<br />

644 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 7)<br />

313


531.<br />

Londra, 16 novembre 1929 645<br />

Carissima Nelina,<br />

Non ho ricevuto la tua solita, ma non voglio far passare la giornata senza scriverti,<br />

perché domani non si raccoglie posta. Sto bene, grazie a Dio, non ostante il tempo,<br />

vento, pioggia, freddo, un bell’insieme. La padrona di casa si è decisa a tornare, nonostante<br />

che ancora ha la febbre ogni giorno e credo che arriverà qui con la risposta verso la<br />

fine della entrante settimana. Si tratta di febbri d’infezione che se ne andranno col tempo<br />

e col cambiare aria, come ben tu sai.<br />

Tanti saluti a tutti, specialmente ai parenti e alle persone di casa. Un abbraccio,<br />

tuo<br />

532.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 335)<br />

Londra, 18 novembre 1929 646<br />

Carissima Nelina,<br />

Certo ci sarà un disguido perché io ti ho scritto il 4, l’8, l’11, il 1, il 16 c.m. e<br />

oggi: sette cartoline in 18 giorni. Tra il 4 e l’8 passarono 4 giorni perché io attesi la tua. Il<br />

tuo conto non è esatto; tu dici dal 4 al 13 vi sono 9 giorni che non mi scrivi, ma quella<br />

del 4 ti arrivò l’8 sera o il 9 mattina. Quindi dal 9 al 13 vi erano 4 giorni. Spero che ora<br />

hai ricevuto tutte le mie cartoline: sto bene grazie a Dio. Tutti ti salutano tanto. Rinnovo<br />

gli auguri per il compleanno. Che Dio ci aiuti a fare un po’ di bene ancora fino che a Lui<br />

piacerà di chiamarci a sé.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

314<br />

645 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

646 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 336)


533.<br />

Caltagirone, 18 novembre 1929 647<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 13 come tu avrai ricevuto la mia che ti diceva del lungo silenzio.<br />

Da quel giorno ne ho ricevute tre, grazie. Sto sempre benissimo e spero che malgrado<br />

il freddo di costà quest’anno la passi bene. Come è lungo l’inverno da coteste parti!<br />

Questa ti giungerà la vigilia del nostro compleanno. Quel giorno farò la S.<br />

Comunione per te e tu pregherai per me, così staremo insieme tutto quel giorno malgrado<br />

così lontani. Oggi qui è un vento di ponente fortissimo, e la nostra casa sembra una<br />

gabbia di vento. I parenti tutti ti salutano sempre ed io faccio a tutti le tue parti. Salutami<br />

i Muir e nella tua risposta dirai a chi per Natale vuoi che mandi i panettoni. Abbraccioti<br />

534.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 8)<br />

Londra, 21 novembre 1929 648<br />

Carissima Nelina,<br />

Oggi festa della Presentazione della Vergine mi ricordo della divozione che aveva la<br />

Mamma, e del bell’altare di famiglia lassù all’ex Matrice. Ho pregato molto per i nostri cari e<br />

per te. Sto bene: da due giorni è tornato il bel tepore d’autunno, e un po’ di sole si vede, così<br />

tra la nebbiolina. La padrona di casa sta meglio ma ha rimandato di qualche settimana il<br />

ritorno perché l’aria della Savoia le fa bene. Meglio così: Edith ha tanta cura.<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore e rinnovati auguri. Tuo<br />

535.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 337)<br />

Caltagirone, 23 novembre 1929 649<br />

Ieri una giornata umida ma calda ed ho fatto una bella passeggiata alla Villa<br />

Comunale. In ricordo di questa ti mando la fotografia in cartolina della flora. Il quadro<br />

647 Cartolina postale.<br />

648 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

649 Cartolina illustrata.<br />

315


che fece Vaccaro lo tengo nella stanza da pranzo. Sto benissimo, oggi nebbia fitta uso<br />

Londra, un abbraccio<br />

536.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 9)<br />

Londra, 27 novembre 1929 650<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho avuto le tue del 21 e del 23. Questa ultima mi ricorda la nostra bella Flora!<br />

A ricordarla è un sogno, tanto è bella. Sto bene: le giornate sono un po’ tiepide e si rivede<br />

il sole: i cieli notturni sono bellissimi. Miss Motto ti saluta assai. Ieri fu molto gentile con<br />

me. Salutami i parenti e amici tutti. Le padrone di casa verranno con l’ultimo del mese.<br />

La zia non ha più la febbre benché sia molto debole.<br />

Ti salutano. Un abbraccio<br />

537.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 338)<br />

Londra, 30 novembre 1929 651<br />

Carissima Nelina,<br />

Non ho ricevuto la tua solita cartolina, ma ti scrivo per non farti mancare le<br />

mie notizie. Sto bene, ecco tutto. Le padrone di casa sono arrivate ieri. La zia sta molto<br />

meglio e ti ringrazia e saluta affettuosamente insieme alla nipote.<br />

E tu? Passerai costà il mese di dicembre? Andrai a Catania? Il tempo per ora è<br />

un po’ mite, non mi posso lamentare. Salutami tutti i parenti e gli amici. Il 6 dicembre fu<br />

l’onomastico del mio figlioccio Di Bernardo, mandagli i miei auguri.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

316<br />

650 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

651 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 340)


538.<br />

Londra, 3 dicembre 1929 652<br />

Carissima Nelina,<br />

Non ti dar pensiero del Parsifal e del libro di mons. Martini; è meglio spedirmeli<br />

a gennaio, dopo le feste natalizie. Desidero che mi arrivino subito i due vasetti di terracotta<br />

che ti ho scritto. Sto bene; tutti ti salutano, quei di casa specialmente. Come vanno<br />

i tuoi lavori agricoli? Che piacere a pensarti occupata con tanti affari di campagna;<br />

basta che non ti stanchi, specialmente quando bisogna superare delle difficoltà. Andrai<br />

per un poco a Catania? E dopo? Quando tornerai a Roma?<br />

Intanto si appressa Natale e la fine dell’anno: che poesia queste feste! Così ti<br />

penso e ti sento qui vicina. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

539.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 340)<br />

Caltagirone, 6 dicembre 1929 653<br />

Carissimo,<br />

La tua del 30 mi arriva il 6, vedi con quanto ritardo! Stavo quasi in pena per la<br />

mancanza di tue care nuove. Sto bene anch’io e attorniata da tante affettuose premure<br />

delle amiche. Starò ancora finché gli affarucci nostri lo pretendano. Non so se come gli<br />

altri anni andrò per il Natale da Marianna. Qui il tempo è bello anzi, oggi comincia a prepararsi<br />

ad una non lontana pioggia. Spedirò presto il cacio e i vasetti. Certo che non sono<br />

perfetti come quello che ti portai, perché quello era stato esposto. Ma son sicura che alle<br />

mie amiche piaceranno.<br />

Salutami tutti mentre te prendi i saluti dai parenti ed amici e tutte le affettuosità<br />

del mio cuore<br />

652 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

653 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 11)<br />

317


540.<br />

Londra, 9 dicembre 1929 654<br />

Carissima sorella,<br />

Avrei dovuto ricevere la tua solita cartolina, ma penso che con questo tempo di<br />

uragani non sarà arrivata o sarà dispersa. Io sto bene e spero che anche tu starai bene. La<br />

mia padrona di casa ti saluta tanto, ma è a letto da una settimana con febbri alte che credo<br />

derivino da irritazione al rene e all’intestino. Il dottore viene ogni giorno ma assicura<br />

che non c’è nulla di grave. La malattia fa il suo corso. Egli ti manda i suoi ossequi. Ieri<br />

sera a casa sua ci fu un pranzo di amici e tutti hanno ammirato il “Renard” di Copenaghen.<br />

Salutami gli amici e i parenti.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

541.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 341)<br />

Caltagirone, 10 dicembre 1929 655<br />

Carissimo,<br />

L’altro ieri (domenica) ho ricevuto la tua cartolina, io rispondo con due giorni<br />

di ritardo per dirti che il pacco è stato già spedito e spero che Miss Marshall riceverà in<br />

regalo tutto. Riceverà pure il solito panettone con i miei migliori auguri. Sto bene ed in<br />

questi giorni penso di andare da Mario, il tempo è ancora mite e bello. Il giardino quest’anno<br />

è bellissimo, anche questo lavoro è di questi giorni, quindi della mia partenza non<br />

ci penso.<br />

Se andrò a Catania non lo so, ciò dipende se Marianna per Natale non si muove,<br />

del resto anche qui mi distraggo. I parenti, gli amici, le persone di casa ti ossequiano,<br />

aff.ma<br />

318<br />

654 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

655 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 12)


542.<br />

Londra, 15 dicembre 1929 656<br />

Carissima Nelina,<br />

Ieri mattina prima ho ricevuto il panettone, e al pomeriggio la tua cartolina del<br />

10 c.m. Miss Marshall ti ringrazia assai: essa sta un po’ meglio; ieri per la prima volta<br />

dopo 15 giorni la febbre è caduta per qualche ora. Ti mandano tutte due tanti auguri per<br />

l’onomastico e il Natale. Ho piacere che il giardino è bellissimo. Come mi piacerebbe<br />

rivedere la nostra bella Russa!<br />

Sto bene: il tempo è mite piovoso nebbioso e ogni tanto si vede il sole tra le<br />

nebbie. È il vero tempo di Natale. Martedì fui a sentire un bel concerto di quella pianista<br />

che tu conoscesti da Miss Motto. Fa per me gli auguri alle persone di casa, e a parenti tutti<br />

e agli amici. Un abbraccio, tuo<br />

543.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 342)<br />

Londra, 21 dicembre 1929 657<br />

Carissima sorella,<br />

Ricevuta la tua del 15 e la lettera di <strong>Luigi</strong> M. Sto bene. Rinnovo gli auguri<br />

ancora. Siamo uniti avanti il Presepio di Gesù Bambino. La padrona di casa e la nipote ti<br />

mandano tanti auguri affettuosi. La zia sta meglio ed è contenta del dottore. Abbiti un<br />

abbraccio di cuore, tuo<br />

544.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 343)<br />

Londra, 28 dicembre 1929 658<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo ricevere oggi una tua cartolina, ma né da te né da Mario. Spero che la<br />

gita a Piazza e il freddo non ti abbiano fatto male. Scegliesti proprio il giorno più adatto.<br />

656 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

657 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

658 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

319


Mi secca dovere aspettare fino a lunedì tue notizie, ma domani non c’è posta. Pazienza.<br />

Sto bene, ho passato bene questi giorni. La padrona di casa sta benino; il medico non viene<br />

più; ti saluta tanto insieme alla nipote.<br />

Domani andrò a Wimbledon. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

545.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 344)<br />

Londra, 31 dicembre 1929 659<br />

Carissima Nelina,<br />

Finalmente con un po’ di ritardo, ho ricevuto la tua del 25. Meno male che te<br />

la sei passata con un piccolo mal di gola. Con quel freddo di Piazza! Non farmi mancare<br />

tue notizie e abbiti cura.<br />

Io sto bene; ho passato molto bene questi giorni festivi. Domenica sono stato a<br />

Wimbledon. La convalescenza della padrona di casa è un po’ lenta, ma oramai sta bene.<br />

Abbiamo gustato il bellissimo caciocavallo. A Miss Motto è piaciuto tanto il vasetto di<br />

cotesta scuola. Salutami tutti, tanti auguri per il nuovo anno. Ora che è passato dicembre<br />

mi sembra che ci vuol poco ad andare al mare e godere il bel sole e il caldo di laggiù. Tutti<br />

ti salutano. Un abbraccio di cuore<br />

546.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 345)<br />

Londra, 3 gennaio 1930 660<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho ricevuto la tua del 28 scorso dicembre. Godo che stai benissimo. Anch’io<br />

quest’anno soffro molto meno che l’anno precedente e sto proprio bene. Il D.r Laffan e la<br />

moglie (ti ricordi Cambridge?) saranno per marzo a Roma (ora sono in Germania) e desiderano<br />

rivederti. Quale indirizzo dare? S. Chiara? Ti chiesi se vi è tra i miei libri copia del<br />

mio libro Sintesi Sociali, di mandarmene una. L’hai trovata? Tante cose a tutti specialmente<br />

alla S.ra Milazzo, di cui mi fai menzione nella tua cartolina e a tutti gli altri amici e<br />

320<br />

659 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

660 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


parenti. Come va il giardino della Russa? Ora fammi mandare da Roma il Parsifal (musica)<br />

e il Monitorio di Mons. Martini.<br />

Ti saluta tanto Miss Anna Simonson, mandale una cartolina. Un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 346)<br />

547.<br />

Caltagirone, 4 gennaio 1930 661<br />

Carissimo,<br />

Godo che stai bene e che hai passato le feste benissimo, come li ho passate io.<br />

Però col pensiero col cuore e sul mio labbro è stato il tuo nome. Tutti i parenti ti fanno gli<br />

auguri, come anche gli amici. Salutami tutte le amiche che ricordo e che penso come<br />

sono gentili con te. Qui il tempo è asciutto e fanno belle giornate ma un po’ fredde. Per<br />

me non ti angustiare poiché tengo bene calda la nostra bella casa. Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 13)<br />

548.<br />

Caltagirone, 16 gennaio 1930 662<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho ricevuto la tua cartolina e con piacere sento che lavori e stai bene.<br />

Anch’io sto bene per quanto l’acidità di questi giorni è al suo solito. Si vede che è l’ora di<br />

cambiare aria, del resto sto bene. Di questi giorni sono stata più sovente dalla Sig. Favitta<br />

perché è morta di meningite la figlia del dott. Gueli e così ho dato un po’ di compagnia a<br />

Maria se te la ricordi.<br />

Esse ti mandano ad ossequiare, come fanno i parenti tutti. Spero che presto<br />

riceverai i libri che desideri specie la Sintesi che è già partita.<br />

Abbiamo avuto giornate di primavera bellissime al Boschigliolo dai cugini è<br />

sembrato un paradiso terrestre. Spero che Mario, come mi ha promesso, venga prima che<br />

io mi muova. Salutami tutti, un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 14)<br />

661 Cartolina postale.<br />

662 Cartolina postale.<br />

321


549.<br />

Londra, 17 gennaio 1930 663<br />

Carissima Nelina,<br />

Sant’Antonio Abbate dovrebbe essere la gran freddura, ma fortunatamente la<br />

temperatura è mite da più di una settimana, il che per me va benissimo, e non soffro<br />

affatto questo inverno. Vedo che, dopo tutto, lo stare a Caltagirone non ti fa molto soffrire<br />

per l’inverno e la nebbia. Anche Mario mi scrive che sta bene. Le mie padrone di casa ti<br />

salutano. Oramai Miss Marshall sta bene e va riprendendo le sue solite occupazioni. Tra<br />

giorni avremo la Conferenza Navale 664, è un avvenimento di primo ordine.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

550.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 347)<br />

Caltagirone, 19 gennaio 1930 665<br />

Carissimo,<br />

Ieri ricevei la tua cartolina, sento che stai bene o almeno passi bene l’inverno.<br />

Anche io sto bene ed in questi giorni anche l’acido è un po’ passato. Ancora non ho venduto<br />

il giardino e quindi non posso decidere nulla. Per il vaso che tu desideri darò la commissione.<br />

Qui il tempo è piovoso e nebbioso e quindi un freddo relativo. Non so se Mario<br />

si decide a venire, ma credo di no o per qualche giorno. I parenti ti salutano ed oggi sono<br />

stata tutta la giornata coi Gravina che ti fanno dire tante cose. Le persone di casa ti ossequiano<br />

ed io ti abbraccio<br />

322<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 15)<br />

663 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

664 La Conferenza navale di Londra, che si concluse il 15 aprile 1930, tornerà a regolare in proporzione i<br />

massimi di tonnellaggio per i vari paesi. In particolare, la proporzione tra navi giapponesi e navi inglesi e<br />

americane sarà fissato nella quota di 3,5/5 per navi di piccola stazza e 3/5 per gli incrociatori pesanti. La proporzione<br />

per il Giappone era cioè di 3/5 in rapporto alle stesse navi dello stesso tipo inglesi o americane. Fu<br />

un risultato deludente che spingerà il Giappone ad inaugurare una politica imperialista. Una riflessione di<br />

<strong>Sturzo</strong> in Miscellanea londinese, I, cit. (Progressi e difficoltà nel campo internazionale), pp. 261-267.<br />

665 Cartolina postale.


551.<br />

Caltagirone, 28 gennaio 1930 666<br />

Carissimo,<br />

In questo mese più che in altri siamo stati uniti nella preghiera e nel ricordo dei<br />

cari trapassati. Son cinque con la piccola Michelina che noi non conoscemmo…e son<br />

sicura che tutte e cinque godranno la beatifica visione di Dio! Pregheranno per noi affinché<br />

ci riunisca un giorno tutti in Cielo 667.<br />

Sto bene e non ho fatto nessuna cura, vedrò. I vasi sono la specialità della scuola,<br />

si può scegliere più o meno la forma e il disegno. Vorresti forse un piatto? Un servizio<br />

per the? Prima che dia la commissione fammelo sapere.<br />

Giovannino Di Bartolo studia e si è ripreso abbastanza in salute. Studia per<br />

Agrimensore e con i genitori ti ossequia. I parenti ti ricordano, io ti abbraccio con affetto<br />

552.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 16)<br />

Caltagirone, 5 febbraio 1930 668<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la cartolina che rappresenta la Madonna del Botticelli. Grazie infinite e<br />

godo che così godi di rivedere l’arte italiana a Londra. Io sto bene, però il raffreddore che<br />

presi a Piazza mi ha tenuto dentro parecchi giorni. È durato un mese tra il sì e il no, oggi<br />

posso assicurarti che sto bene e che essendo migliorato il tempo che qui è stato pessimo,<br />

ieri ho fatto una lunga passeggiata in macchina, andando nelle nostre lontane campagne<br />

tanto belle e verdi. I parenti tutti ti fanno dire tante cose, spero che avrai ricevuto i libri<br />

sia di musica che gli altri che desideravi. Ancora pei giardini nulla e così continuo a star<br />

qui che infine non si sta male perché casa propria.<br />

Un abbraccio affettuoso e gli ossequi delle persone di casa<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 17)<br />

666 Cartolina postale.<br />

667 Gennaio era per i fratelli <strong>Sturzo</strong> un mese particolare di ricordo dei propri defunti: il 10 gennaio del<br />

1897 morì la madre, il 24 gennaio del 1899 morì il padre e il 28 gennaio del 1928 la sorella suor Giuseppina.<br />

«Che mese! – scriveva Mario a <strong>Luigi</strong> – Saremo uniti nella preghiera di suffragio e ci purificheremo meglio al<br />

pensiero delle virtù dei nostri cari» (Piazza Armerina, 9 gennaio 1930, II, p. 196, n. 579).<br />

668 Cartolina postale.<br />

323


553.<br />

Londra, 8 febbraio 1930 669<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto da Mario le Sintesi Sociali. Quindi non darti pena a cercarli. Sto<br />

bene. Ti mando con questa una bella riproduzione di un famoso quadro del Canaletto.<br />

Oh! Bella Venezia!<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio, tuo<br />

554.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 348)<br />

Caltagirone, 13 febbraio 1930 670<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho presente la cartolina con la riproduzione del “Canaletto” Venezia. Quanti<br />

anni son passati dalla mia gita in quella, unica nel suo tipo, ma bella città! Ne ho un vago<br />

ricordo e mi piacerebbe rivedere. Di più mi piacerebbe rivedere Londra e restare a lungo<br />

vicino a te. Sto bene, ed ancora in questa assomigliante Londra. Oggi nebbia ma dolce,<br />

quella che piaceva alla mamma.<br />

Son contenta che hai ricevuto i libri. Quelli di musica forse saranno tra i miei<br />

libri, lo vedrò appena sarò lì. Conservati bene e guardati di raffreddarti. I parenti ti ossequiano<br />

e con gli amici ti ringraziano dei saluti. Salutami tutte le amiche e tu prendi i miei<br />

sempre affettuosissimi abbracci<br />

555.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 18)<br />

Londra, 18 febbraio 1930 671<br />

Carissima sorella,<br />

Ho qui la tua del 13 c.m., godo che stai bene non ostante la nebbia, la paesana,<br />

che anche a me piaceva; e certo io preferivo la nebbia al vento di tramontana, a quasi un<br />

324<br />

669 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

670 Cartolina postale.<br />

671 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


mongibellese che in questi giorni soffia su Londra. Io sto bene, nonostante tutto, e ringrazio<br />

Dio che quest’anno lo passo meglio degli anni scorsi. Non so se devo dare il merito a<br />

Nauheim o a Hyères, io metto a tutti e due.<br />

Intanto il tempo passa; sono quasi sei mesi che sto fermo a Londra e appena<br />

cesserà questo freddo, prenderò qualche giorno di riposo. Ho trovato un prete che mi<br />

potrà surrogare presso la Casa di Suore per la messa delle 7. La padrona di casa sta un po’<br />

meglio e ti saluta tanto, insieme alla nipote. Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 349)<br />

556.<br />

Londra, 7 marzo 1930 672<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua del 28. Sto bene: in questi giorni abbastanza tepore primaverile.<br />

Manda la fotografia di Sonnenschein al seguente indirizzo: Ernst Thrasolt Weissensee,<br />

Elsasstr. 57 Berlin, Germania. È in prestito per una vita di Sonnenschein. Mandala raccomandata<br />

con una tua lettera e indirizzo per la restituzione.<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 350)<br />

557.<br />

Caltagirone, 17 marzo 1930 673<br />

Carissimo,<br />

Godo saperti in buona salute e posso dirti la stessa cosa. Qui il tempo è primaverile<br />

e ieri faceva proprio caldo. Se potessi mandartelo questo bel caldo!<br />

Oggi sono stata alla scuola di ceramica per commissionare il vaso. È grande<br />

(forse troppo) ma è copia su un vaso antico di tradizione, e decorato bene da Mario V. il<br />

quale ti ossequia. Però se tu lo vuoi più piccolo si può far fare. Conservati in buona salute,<br />

salutami tutte le amiche, con affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 19)<br />

672 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

673 Cartolina postale.<br />

325


558.<br />

Roma, 21 marzo 1930 674<br />

Carissimo,<br />

Come vedi, sono già arrivata a Roma oggi alle 12,25 in compagnia dei Favitta.<br />

Ho fatto un ottimo viaggio, sto benissimo ed ho trovato un tempo molto tiepido. Già è il<br />

primo giorno di primavera. La stanza che ho preso da Gabriella è piena di sole, con una<br />

galleria da poter prendere aria e passeggiare anche quando non si esce.<br />

Certo che io amo il centro, ma ad ogni modo sono contenta. Non potei vedere<br />

Mario pria di partire perché lui non venne e né io volli andare a Piazza per timore di raffreddarmi<br />

di nuovo. Spero che venga per la visita, lui non mi ha scritto nulla in riguardo.<br />

Spero avere presto notizie in Via Ciro Menotti 20. Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 20)<br />

559.<br />

[Roma, aprile 1930] 675<br />

Carissimo,<br />

Questa, come vedi, te la portan delle care amiche. Immagino il tuo piacere nel<br />

rivederle. Mando con loro il vocabolario e le conversazioni spagnole. Portano oltre il<br />

vasetto che desideravi, spero che arrivi sano. La sonata, il Parsifal e il Boroclicelide li porterà<br />

la Sig.na. Oggi non posso andarli a comperare perché da una settimana che piove,<br />

tira vento e tuona, siamo in pieno inverno! In quanto a quelle somme li tengo ancora da<br />

Cinque, il quale mi assicura che non hanno nessun pericolo. Non mi pare il caso di comperare<br />

r. si potrebbe in una buona occasione prendere l’appart. E siccome debbo risolvere<br />

solo da me, non viene mai il caso. Tu cosa pensi ancora? Mario nemmeno mi risponde.<br />

Per il passaporto ho presentato la domanda di rinnovo e spero che me lo diano,<br />

in ultima pregherò P. T. V. che così mi ha detto lui. Gli amici tutti ti salutano, ma io non<br />

cerco di vederli per timore che mi ostacola la partenza.<br />

Intanto quest’anno il giardino per volerlo vendere meglio ho venduto appena<br />

11.000, mentre che se lo vendeva in dicembre poteva arrivare a 24.000 e non so come<br />

farò per il viaggio che tu vuoi fare. In parte me li farò dare da Cinque. Caro, la visita che<br />

ricevi fai conto di rivedere me, esse ti daranno le mie migliori nuove.<br />

Saluta tutti, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 22)<br />

326<br />

674 Cartolina postale.<br />

675 Lettera.


560.<br />

Londra, 16 aprile 1930 676<br />

Carissima Nelina,<br />

L’ultima tua cartolina mi arrivò il 10, cioè sei giorni fa. Ora l’attesa si fa intensa,<br />

e ogni posta che arriva è una delusione. Spero che stai bene, e che la colpa è della<br />

posta. Io sto bene, non ostante il freddo di questi giorni e ti sto vicino nella preghiera, in<br />

questa Santa Settimana. Un abbraccio, tuo<br />

561.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 351)<br />

Londra, 6 maggio 1930 677<br />

Carissima,<br />

Le mie buone notizie le avrai insieme a questa, con la quale ti mando tutte le<br />

più vive affettuosità. Sto bene. Ecco il mio programma (a Dio piacendo). Il giorno 8<br />

luglio, verso le 6 di dopopranzo sarò a Parigi, Hotel de l’Avenir 65, Rue Madame; e mi<br />

fermerò almeno 7 giorni 678. Dal 16 luglio al 3-4 agosto gita in Spagna; e dal 4 in poi a<br />

Hyères. Il 6 settembre sera debbo trovarmi a Londra.<br />

Tu verrai direttamente a Parigi, se non fai in tempo a scrivermi a Londra il giorno<br />

e l’ora di arrivo a Parigi lo scriverai a Madame de Quirielle, 32 Rue Cassette. Se non<br />

troverai nessuno alla stazione di Parigi, andrai direttamente all’Hotel S.t Marie, 83, Rue<br />

de Rivoli. Il resto, cioè se possibile andare in Spagna o no, lo decideremo a Parigi. Intanto<br />

io prendo tutte le informazioni possibili.<br />

Ti scrissi che mi era stato detto esservi forte ribasso del prezzo delle case; e date<br />

le crisi generali in tutto il mondo, si prevede che per qualche anno il ribasso durerà. È<br />

vero? Io nol so: a ogni modo io ti consiglio di prendere informazioni, vedere, e se hai<br />

un’occasione buona prendila, se no ne parleremo a luglio. Ti mando una lettera e un libro<br />

pel Prof. Canonici. Sarebbe bene domandargli se una cura di acqua sarebbe per te necessaria,<br />

in questo caso non puoi combinare nulla con degli amici o parenti? In tal caso<br />

occorrendo, io troverei una settimana, si rinunzierebbe di andare in Spagna per quest’anno<br />

e si resterebbe a Parigi dal 15 in poi; tu saresti libera.<br />

676 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

677 Minuta di lettera.<br />

678 «A Parigi scendeva in un modesto albergo, l’Hotel de l’Avenir, all’angolo tra rue Madame e rue de<br />

Fleures, a pochi metri dalla casa del suo grande amico Maurice Vaussard» (De Rosa, <strong>Sturzo</strong>, cit., p. 269).<br />

327


Per tua norma, basta che tu mi scriva solo se sarai a S.ta Maria o il giorno 8 o<br />

un giorno dal 15 in poi ed io capisco quale è la tua decisione.<br />

Un abbraccio<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 266, c. 21)<br />

562.<br />

Roma, 11 maggio 1930 679<br />

Carissimo,<br />

Oggi qui è bella giornata e speriamo che il bel tempo duri. Ancora non si possono<br />

mettere i vestiti più leggieri. Immagino il freddo di costì, almeno da quello che si<br />

legge sui giornali. Attendo la tua risposta pei vasetti, se uno o due e così dare la commissione,<br />

anche se li dovessi portare. L’andata del Re a Caltagirone dice che è stata una cosa<br />

riuscitissima. Il giorno era bellissimo ed aiutò la riuscita. Il Sen. L[ibertini] è stato lì e ne è<br />

tutto orgoglioso. Essi ti ossequiano.<br />

Martedì sentirò per mezzo della Radio il concerto che darà Toscanini all’Augusteo.<br />

Per tutti i due giorni i biglietti, malgrado carissimi, sono tutti esauriti. È una grande<br />

aspettativa! Spero che a Miss Motto piacerà la sonata di Pizzetti, così tu potrai sentirla.<br />

Hai poi sentito Parsifal? Che dispiacere di non aver saputo intuire di mandarlo col canto.<br />

Salutami le amiche, un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 23)<br />

563.<br />

Londra, 18 maggio 1930 680<br />

Carissima Nelina,<br />

La tua solita non mi è arrivata ieri, arriverà certo domani (lunedì), ma io non<br />

voglio far passare il quarto giorno e farti aspettare troppo mie notizie. Già nei hai avute<br />

parecchie. Sto bene, e oggi la giornata è discretina. Tutti ti salutano. Domani sera a cena<br />

sarò da Motto e le porterò la sonata di Pizzetti.<br />

La Sig.ra Simonson ti saluta affettuosamente. Un abbraccio di cuore<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 352)<br />

328<br />

679 Cartolina postale.<br />

680 Cartolina postale sped. a Roma.


564.<br />

Londra, 28 maggio 1930 681<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 25 c.m. Vedi come passa il tempo rapidamente, siamo alla fine<br />

di maggio. Un mese ancora. Ieri e oggi sereno e sole. Qui grande aspettazione per Toscanini.<br />

Andrò domenica all’Albert Hall.<br />

Sto bene. Qui di casa ti salutano assai. La Sig.ra Rita di nuovo senza cameriera.<br />

Non ci sono andato per non dar noia. Ma essi sono venuti da me l’altra domenica. Ti<br />

salutano. Un abbraccio<br />

565.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 353)<br />

Londra, 7 giugno 1930 682<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto le tue cartoline del 1 e del 4 di questo mese. Domani Pentecoste:<br />

che lo Spirito Santo ci illumini e ci infiammi nel divino Amore. Sto bene. I concerti di<br />

Toscanini meravigliosi; io sono stato a tre dei quattro concerti. Ieri la nipote della padrona<br />

di casa è partita per l’America e ti manda tanti affettuosi saluti. La padrona di casa<br />

starà tutto luglio a Londra e poi spera di andare sul Reno, vicino quel punto dove noi<br />

andammo con i Dempf.<br />

Per i sandali non ti dar pensiero. Vedrò di rimediare. Un abbraccio, tuo<br />

566.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 354)<br />

Londra, 11 giugno 1930 683<br />

Carissima,<br />

Ti scrivo per darti mie notizie ma né ieri né oggi ho ricevuto la tua solita cartolina.<br />

Sto bene. Dopo due giorni meravigliosi, siamo ai soliti giorni della Tredicina di S.<br />

681 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

682 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

683 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

329


Antonio, non proprio come a Caltagirone. Miss Simonson ti saluta tanto, sono stato da<br />

lei e fratello domenica scorsa. Ancora non sono andato ad Abbots Langley, è troppo lontano,<br />

e poi sono sempre senza cameriera. Salutami tutti, un abbraccio di cuore, tuo<br />

567.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 355)<br />

Roma, 14 giugno 1930 684<br />

Carissimo fratello,<br />

Io non capisco come non ricevi le mie mentre io ti rispondo sempre, forse colla<br />

tardenza di un giorno. Sarà da queste parti la posta la prenderanno con ritardo. Sto benissimo<br />

ed anche l’acido allo stomaco non è tanto di questi tempi. Gabriella ha tanta cura<br />

nel fare cucinare. Non so se quest’anno portare con me il baule o la valigia, mi seccherebbe<br />

poi se la valigia la dovessi spedire che varrebbe lo stesso alla fine. Mario è in giro per la<br />

Visita Sacra, qui vi è il Giubileo ed io lo sto facendo. Il Papa lo ha dato per il suo compleanno.<br />

Ho letto con piacere come i concerti di Toscanini sono stati di grande entusiasmo<br />

e che tu li hai sentiti.<br />

Miss Motto li ha sentiti? Ti ha poi sonato la sonata per violino che io ti ho<br />

mandato? Ti è piaciuto? E il Parsifal lo han sentito? Come è andato?<br />

Oggi e ieri qui caldo però dove sto io che è alto non si sente tanto. Vi è sopra<br />

una gran terrazza e al dopopranzo è una delizia. Tutti ti salutano; ossequiami i Simonson<br />

e i Crespi se vai. A Miss Muir i miei auguri. Ti abbraccio<br />

568.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 24)<br />

Roma, 17 giugno 1930 685<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 14, vedi come presto? Questa la riceverai come al solito<br />

con ritardo perché impostata qui. Da due giorni un disturbo di stomaco mi fa prendere<br />

qualche decimo. Sarà stato il caldo di questi giorni venuto di botto, sarà stato qualche<br />

330<br />

684 Cartolina postale.<br />

685 Cartolina postale.


cibo non digerito, non lo so. Sono lo stesso quando avevo i decimi, ma però vedo che<br />

questi son causati dallo stomaco. Sono alzata però e Caronia mi ha detto che non è nulla,<br />

anzi oggi non è venuto, è venuto solo ieri. Te lo scrivo perché non potendoti dire sto<br />

benissimo come le altre volte tu potresti immaginarti peggio.<br />

Spero che il solito cambiamento di aria mi rimetta del tutto bene. Ti scrivo la<br />

pura verità poiché se ti angusti non ti scrivo più nulla. Gabriella è tanto buona e con<br />

molte attenzioni con me, come anche il farmacista. Ti saluta Vavà B. che ho visto stamattina,<br />

trovasi a Roma per affari suoi. Ti ossequiano gli amici mentre ti abbraccio, tua<br />

aff.ma<br />

569.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 25)<br />

Londra, 30 agosto 1930 686<br />

Carissima,<br />

Arrivo dopo un ottimo viaggio. Trovo il tuo telegramma. Sia ringraziato Dio.<br />

Qui caldo afoso; ieri gran temporale. Sono venuti a trovarmi, appena arrivato, Mr e Mrs<br />

Muir, stanno bene, ti salutano. Non so ancora se ritornerò a Parigi, forse sì. Ti scriverò<br />

poi a lungo. Telefona il dottore che ti saluta tanto. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

570.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 356)<br />

Caltagirone, 5 ottobre 1930 687<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 30, veramente rispondo con ritardo ma avrei voluto parlare prima<br />

con Michele. Egli è fuori in questo momento e quindi attendo il ritorno per chiarire se fa<br />

bisogno o no l’atto di procura. Sto benissimo. Mario non mi scrive ancora quando viene,<br />

spero che veramente venga. Il vaso è ancora in viaggio poiché (credo) fatto a parte, a pic-<br />

686 Cartolina postale. Ai primi di luglio Nelina aveva raggiunto <strong>Luigi</strong> a Parigi. «Ieri sono arrivato a Parigi<br />

– scriveva a Mario il 9 luglio – dopo un ottimo viaggio. Oggi è qui arrivata Nelina, anch’essa bene e dopo un<br />

ottimo viaggio. Immagina la mia gioia, che sarebbe completa se anche tu fossi con noi» (II, p. 269, n. 658).<br />

687 Cartolina postale.<br />

331


cola velocità, ma che poi ci sia sbaglio di spedizione nella linea che dovea prendere e quindi<br />

causa il ritardo, ma spero che arrivi a destinazione.<br />

I parenti, gli amici ti salutano. Salutami le amiche e a quelle di Hyères dirai che<br />

scriverò.<br />

Un abbraccio, aff.ma<br />

571.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 29)<br />

Caltagirone, 6 ottobre 1930 688<br />

Carissimo,<br />

Oggi ti posso assicurare che il vaso è stato spedito per via ferroviaria al Dottore<br />

direttamente. Però, siccome dovevo davvero rimediare qualche cosa hanno tardato fino<br />

l’altro ieri a spedirlo. Tu sai come questo pittore è longanime e quindi il ritardo. Vale sempre<br />

lo stesso e mi auguro che arrivi in ottimo stato. Spero anche che arrivi presto l’altro<br />

pacco e tutto è di tuo pieno gradimento.<br />

Io sto benissimo, qui il tempo è ancora mite però incomincia il fresco. Tutti i<br />

parenti ti salutano, io ti abbraccio<br />

572.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 26)<br />

Caltagirone, 11 ottobre 1930 689<br />

Carissimo,<br />

Sono sicura che a quest’ora avrai ricevuto le mie due cartoline scritte una il<br />

giorno 4 sabato da qui appena arrivata, e l’altra il sei o il sette. La Madonna del Rosario è<br />

stato il cinque (domenica) com’è che tu il 6 mi scrivi (domani festa del SS. Rosario). Ad<br />

ogni modo sto qui e benissimo, ed in questi giorni vado a trovare il caro fratello che ancora<br />

non è disposto a venire. Il vaso è stato spedito, non sono che cinque o sei giorni, e per<br />

via di mare. Per posta non si poté spedire perché passavano i dieci chili e lo hanno spedito<br />

per mezzo di una agenzia di navigazione. Da qui a Palermo e poi da Marsiglia o Genova<br />

332<br />

688 Cartolina postale.<br />

689 Cartolina postale.


arriverà costì. Io non so quanti giorni impiegheranno, ma è partito ed a me hanno mandata<br />

la nota per pagare. La spedizione è due volte il vaso. Spero che piacerà e che arriverà<br />

sano e salvo. Ossequi al Dottore e alle amiche.<br />

Tu prendi gli ossequi dei parenti e di me un abbraccio<br />

573.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 27)<br />

Caltagirone, 24 ottobre 1930 690<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del ventuno e sento che ancora non è arrivato il vaso a destinazione<br />

e sono già 17 giorni. Ma spero che quando arriva questa sarà arrivato. Qui freddo di<br />

neve in questi giorni e l’Etna è tutto coperto dicono. Figurati a Piazza cosa c’è!<br />

Io già sentivo freddo in quella settimana e non sono buona stare in quegli<br />

ambienti così freddi e sprovvisti. In casa nostra si sta molto meglio. Manderò appena posso<br />

quanto tu vuoi all’opera di S. V. dei Paoli. Cercherò il libro che desideri e spero trovarlo.<br />

Salutami le amiche e tu gradisci i saluti dei parenti e un fraterno abbraccio<br />

574.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 28)<br />

Londra, 27 ottobre 1930 691<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 21 dopo 6 giorni. Pazienza. Godo che stai bene, come pure<br />

Mario; anch’io sto bene. Il 3 novembre (quest’anno la Commemorazione dei defunti è il<br />

3) staremo uniti nella preghiera e nel ricordo dei nostri cari. Ricordati della Conferenza<br />

di S. Vincenzo dei Paoli. Come fai con le cameriere? E stai aggiustando il quarto di sotto?<br />

Come va il giardino? Dammi notizie.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

690 Cartolina postale.<br />

691 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 357)<br />

333


575.<br />

Caltagirone, 8 novembre 1930 692<br />

Carissimo fratello,<br />

Leggo che stai bene malgrado il grigiore di costà e debbo crederlo, ma ti raccomando<br />

di tenerti abbastanza riguardato. Il pullover potresti metterlo. Esso è senza maniche<br />

e quindi non per l’inverno forte. Qui è tiepido o quasi caldo: siamo nell’estate di S.<br />

Martino. Per il vaso non ho ulteriori notizie, ma hanno scritto al corrispondente della<br />

scuola che sta a Ventimiglia, che complicazioni!<br />

Salutami la Signora del pittore e immagino i suoi quadri molto interessanti.<br />

Qualche volta proverò il trenino che va a Piazza, pel momento è meglio che si fortifichi<br />

la via.<br />

Mario Vaccaro ha terminato il quadro del V. Don Bosco e Mario mi scrive che<br />

è venuto molto bello. Io sto benissimo, credimi; forse l’aria più fine mi tiene fino ad oggi<br />

bene. Per i morti ho mandato le targhette dell’Opera di S. V. dei Paoli e stai tranquillo<br />

che farò quanto tu mi scrivi. Saluto tutti, un abbraccio<br />

576.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 30)<br />

Londra, 10 novembre 1930 693<br />

Carissima Nelina,<br />

Stamane ho ricevuto la tua. Godo che stai benissimo. Mario mi scrive che sta<br />

benino il che non vuol dire bene. Spero sia nulla. Qui due giorni miti (estate di S. Martino).<br />

Stasera arriveranno le padrone di casa. Domani andrò a sentire un concerto di Miss<br />

Motto. Un abbraccio, tuo<br />

334<br />

692 Cartolina postale.<br />

693 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 358)


577.<br />

Caltagirone, 19 novembre 1930 694<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 13. Con piacere leggo come il pullover ha fatto furore e con<br />

ragione. Io da tanto che penso di farmene uno, ma ancora non sono arrivata a capo di<br />

incominciarlo. Sto bene, ho sospeso i fichidindia perché dopo un mese e mezzo è tornato<br />

il mio solito periodo di acido. Passerà come tutte le altre volte perché cambio cibi, tu lo<br />

sai che io non duro a lungo nelle cose. Sento che le tue padrone di casa finalmente son<br />

tornate così la casa sarà più calda. Il giardino ancora non è venduto e non so quando si<br />

potrà vendere, quindi prolungo il tempo della villeggiatura qui.<br />

Stamane ho parlato al Direttore della Scuola di ceramica per sapere qualche<br />

cosa del famoso vaso. Egli non sa più nulla ed ho detto d’insistere presso l’agenzia affinché<br />

arrivi a destinazione. Che contrarietà! Tante cose a tutti e tu ricevi sempre le cose più<br />

affettuose<br />

578.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 31)<br />

Caltagirone, 24 novembre 1930 695<br />

Carissimo,<br />

Ricevo in uno stamane la tua del 17 e quella del 20, vedi che ritardo della prima.<br />

Sto benissimo, smettendo di mangiare i fichidindia è passato l’acido. Sento pure con<br />

piacere che tu stai bene e prego il buon Dio che ti mantenga sempre in buona salute.<br />

Questo è l’augurio più fervido che t’invio oggi, vigilia del nostro compleanno.<br />

Il vaso pare che abbia ripreso la via della sua destinazione e spero che piacerà<br />

alla persona a cui l’hai offerto ed a te. Me ne parlerai. Ti saluta Giovannino Nicastro a cui<br />

ho date le lire cento pei poveri. Anche Silvio che ho visto stamane con Gigio ti ossequiano<br />

tanto. Questi due giovanotti lavorano alacremente per il bene dei poveri. I parenti tutti<br />

ti ossequiano e così le persone di casa. Mario ti ha parlato circa le due procure credo, ed<br />

io ho scritto il tuo desiderio. Un abbraccio affettuoso<br />

694 Cartolina postale.<br />

695 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 32)<br />

335


579.<br />

Londra, 27 novembre 1930 696<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho atteso una tua per ieri ed oggi; ma non per questo non sono stato col pensiero<br />

e con le preghiere vicino a te. Forse la tua arriverà domani. Ieri le mie padrone di<br />

casa han voluto far festa, e la tua amica di Hyères mi ha mandato a nome tuo un bel vaso<br />

fiorito, credo sono azalee. Sto bene. Stasera vado a un concerto di Miss Motto in una sala<br />

privata, ma a pagamento. Suona Mozart e Beethoven. E tu? Come stai con il tuo acido? E<br />

Mario non viene?<br />

Tante cose ai parenti tutti ed amici. Un abbraccio di cuore dal tuo<br />

580.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 359)<br />

Caltagirone, 28 novembre 1930 697<br />

Carissimo,<br />

Stamane ho ricevuto la tua ultima cartolina e godo che stai bene. Io benissimo,<br />

ti scrissi dell’acido perché non voglio farti credere che mi sia passato del tutto, ma qualche<br />

volta fa capolino. Però ti assicuro che è una cosa da nulla e sto proprio bene, anzi passano<br />

molti giorni senza che ne soffra.<br />

Qui fa un tempo troppo caldo e si desidera l’acqua poiché il seme viene mangiato<br />

dagli uccelli, formiche ecct. Per la procura non ti ha scritto Mario? Io credo che non<br />

vi sia bisogno se il vescovo di qui domanda il permesso. Te ne scriverò un’altra volta se<br />

Mario non te lo scrive. Dimmi a chi vuoi che mandi i panettoni, ormai siamo vicini a<br />

Natale.<br />

L’altro ieri sono stata un giorno a Catania per vedere i modelli della Barindelli<br />

Bassi ed altri. Così vidi Maria Bicocca, telefonai a Marianna e ad Elena, ti ossequiano tutti.<br />

Anche i Fanales da dove scrivo. Per i libri lasciai incaricato ed ora tornerò a scrivere.<br />

Conservati in salute mentre rinnovo gli auguri per il compleanno. Salutami<br />

tutti<br />

336<br />

696 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

697 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 33)


581.<br />

Caltagirone, 12 dicembre 1930 698<br />

Carissimo,<br />

Rispondo a due cartoline quasi contemporaneamente arrivate. Godo che stai<br />

bene malgrado l’umido, la neve e il freddo. Io lo stesso; finalmente qui piove ed è una<br />

misericordia Divina. Manderò una elemosina a S. Spiridione non dubitare. Almeno cotesto<br />

gatto fosse come Romanino, quanto è ancora bello quel gatto! Ed è già vecchierello.<br />

Non ho parlato a M. per l’atto di procura poiché sarebbe inutile. Fra giorni ti spediranno<br />

gli appunti coi termini giusti e ti farò sapere se il vescovo ha ricevuto risposta cioè il permesso<br />

di firmare l’atto di vendita dei beni Montemagno, onde pagare le spese e dare agli<br />

eredi ciò che gli spetta.<br />

Qui sono in pieno lavoro di restauro dell’appartamento papale e viene abbastanza<br />

bene. Io come papà ci godo e mentre faccio lavorare gli operai. Salutami tutti un<br />

abbraccio<br />

582.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 34)<br />

Caltagirone, 17 dicembre 1930 699<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 13 e rispondo subito. Sto bene e godo che anche tu stai bene.<br />

Mi dispiace che le mie ti arrivano con ritardo, ma qualche volta le nostre si incrociano e<br />

quindi io ritardo a scrivere. Il tempo qui è ancora buono tranne una grandinata il 15 che<br />

capitava il giorno che annunzia il marzo venturo. Oggi maggio tiepido e bel sole. Hai<br />

ragione pei libri, ma me ne ero dimenticata assolutamente di farne ricerca nelle tue librerie.<br />

Ora lo farò e se li trovo li faccio subito spedire, forse colla furia dei pacchi di Natale<br />

non conviene, attenderò.<br />

Il giardino l’ho venduto discretino. Sono ancora coi mastri muratori ma l’appartamento<br />

viene bello e spero che mi venga una buona famiglia. Ti auguro fin da ora le<br />

buone feste e spero che il panettone alla tua padrona di casa arrivi in tempo, così alle altre<br />

amiche. Un abbraccio di cuore e gli auguri di amici e parenti<br />

698 Cartolina postale.<br />

699 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 35)<br />

337


583.<br />

Londra, 19 dicembre 1930 700<br />

Carissima,<br />

Ti mando i più affettuosi fraterni auguri per il tuo onomastico e per la cara e<br />

santa festa del Natale colma di celesti benedizioni. Prega per me, come io fo’ per te specialmente<br />

in questi giorni. Sto bene. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore tuo<br />

584.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 360)<br />

Caltagirone, 22 dicembre 1930 701<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho ricevuto la tua del 17. Veramente assomiglio a papà, per mio piacere e<br />

se avessi denari farei riaggiustare tutto in casa e in campagna… sarei capace per un anno<br />

combattere con gli operai e farei, d’un lato rassettar tutto, dall’altro darei con piacere<br />

lavoro all’operaio e infine soddisferei me stessa. L’appartamento adesso viene bene e<br />

confortabile, spero che capiti una buona famiglia.<br />

Sto bene, perché anche il movimento e l’occupazione mi fa bene e godo che<br />

anche tu stai bene. Giovedì è Natale e col pensiero e col cuore sto a te vicino, carissimo<br />

fratello gemello. In ispirito passiamolo vicino quel giorno tanto dolce e soave. Nella preghiera<br />

ed a piè della Grotta uniamo i nostri cuori e le anime nostre, per essere poi per<br />

sempre uniti nell’altra vita. Tu prega per me, io ho più bisogno che voi delle preghiere e<br />

degli aiuti Divini.<br />

Salutami tutti facendo i miei auguri e spero che le amiche ricevano i panettoni<br />

a tempo. I sig. Montemagno sanno dell’affare della procura. T’abbraccio<br />

338<br />

700 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

701 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 36)


585.<br />

Caltagirone, 2 gennaio 1931 702<br />

Carissimo,<br />

Rispondo con qualche ritardo alla tua cartolina che mi è giunta al 31 cioè<br />

quando l’anno stava per dare l’ultimo addio. Io stavo un po’ in compagnia, ma poi nella<br />

mia solitudine ho passato la sera e col pensiero rivolto a te ed al caro fratello. Ho pregato<br />

il buon Dio che ci assista sempre e conservi voi a lungo onde essere il mio conforto.<br />

Ieri sono stata a pranzo da Albina e tutti loro come gli altri parenti ti augurano<br />

un buon anno. Mario mi scrive che sta bene e se si conchiude la vendita di S. Bartolomeo<br />

verrà. Io sto benissimo, ancora i lavori ultimi non sono finiti, ma fra due tre giorni saranno<br />

alla fine. Poi resta il pittore. Spero che i panettoni siano arrivati tutti, ne ho fatto spedire<br />

5 costà. Ho ricevuto il centro della tavola e le salviettine, ringrazia chi li ha inviati e ti<br />

prego di ringraziarmeli tanto. Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 36)<br />

586.<br />

Caltagirone, 7 gennaio 1931 703<br />

Carissimo,<br />

Ieri 6 ho ricevuto la tua prima cartolina del nuovo anno704. Come passa il tempo!<br />

Leggo che qualche volta ti senti stanco, ma è il lavoro, l’umido, la mancanza di sole,<br />

mio caro!! Riposati un po’, non lavorare così, pensa che siamo già nel nuovo anno e incomincia<br />

il sole della “costa azzurra”. Io sto bene, oggi un po’ raffreddata, ma semplice raffreddore<br />

che curerò stando per due giorni in casa. Anzi, oggi, per sua spontaneità D’Antona<br />

è venuto a farmi gli auguri e mi ha detto che sto benissimo. Lui ti ossequia tanto<br />

tanto, come fanno gli amici e i parenti.<br />

I libri qui non li abbiamo trovati e li ho cercati con M. Fondacaro che passava<br />

di qui venendo da Niscemi. Mi ha assicurato che Mario sta bene veramente. Forse i libri<br />

di Omero li ha lui, ad ogni modo penseranno loro a spedirteli.<br />

Conservati in salute e mi scriverai se Miss Marshall ha ricevuto il panettone che<br />

ho fatto spedire insieme agli altri quattro. Un abbraccio di cuore<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 38)<br />

702 Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (Hotel de L’Avenir 65, rue Madame).<br />

703 Cartolina postale.<br />

704 «Non posso cominciare il nuovo anno – scriveva a Mario il 1° gennaio – senza scrivere a te e a Nelina.<br />

Così vi sento vicini: a mezzanotte ero sveglio ed ho pregato tanto per voi due. Sto bene, ma anch’io un po’<br />

stanco» (II, p. 395, n. 798).<br />

339


587.<br />

Caltagirone, 8 gennaio 1931 705<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 4 e con piacere leggo del tuo riposo. Questa la scrivo sempre<br />

costà sicura del recapito. Io sto bene, il raffreddore è completamente passato. Per i libri<br />

di Omero, come ti ho scritto, qui non ci sono. Mario vedrà se li ha lui altrimenti ci penserà.<br />

Ho scritto con ritardo a M. de Quirielle per gli auguri, quest’anno i lavori dei<br />

muratori mi ha fatto ritardare tante cose. Desidero sapere se Miss Marshall ha ricevuto il<br />

panettone, io non capisco perché non devono arrivare come gli altri che credo siano tutti<br />

arrivati.<br />

Io ne ho ricevuto uno grande e grosso da Milano, sempre gentili e affettuose<br />

quelle buone amiche! Non lavorare tanto, conservati la salute e vogliami sempre bene,<br />

aff.ma<br />

588.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 39)<br />

Londra, 11 gennaio 1931 706<br />

Carissima,<br />

Eccomi a Londra dopo un ottimo viaggio. Sto benissimo. Questa settimana di<br />

vita diversa mi ha fatto bene 707. Torno al solito lavoro in migliori condizioni. La tua amica<br />

ti saluta tanto anch’essa ha fatto un buon viaggio da Vienna a Parigi e da Parigi a Londra.<br />

Così anche le padrone di casa ti salutano affettuosamente. Tuo<br />

340<br />

705 Cartolina postale.<br />

706 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

707 Era stato una settimana a Parigi.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 362)


589.<br />

Caltagirone, 19 gennaio 1931 708<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 14 mentre l’altro ieri avevo ricevuto quella dell’11. Grazie dell’affetto<br />

e del pensiero. Domani cercherò meglio fra i tuoi libri… Oggi sono stata a pranzo<br />

dai Favitta, ti ossequiano, la Signora mi vuole tutte le domeniche; fra le tante cose di<br />

cui si conversava mi disse di avere letto in questi giorni della morte del Barone Di Giura.<br />

Veramente era molto sofferente... Siccome non potettero trovare il giornale non sono<br />

sicura per fare le condoglianze. M’informerò subito e scriverò. Che sant’uomo.<br />

Salutami tutti, un abbraccio<br />

590.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 40)<br />

Caltagirone, 23 gennaio 1931 709<br />

Carissimo,<br />

Io rispondo quasi subito alle tue, questa penultima volta ho tardato due giorni<br />

perché ne avevo scritto una avanti di ricevere la tua. Dunque da oggi in regola, ricevo<br />

la tua del 18 e rispondo oggi 23. Sto bene, solo un po’ di male ai denti mi ha tenuta<br />

annoiata, sarà stato i postumi del raffreddore o perché il dente incomincia a guastarsi.<br />

Oggi sto meglio, cioè il dolore è molto meno. Ho trovato l’Odissea di Omero libro primo.<br />

Dammi migliori indizi, cioè se sono più volumi di questo e se dell’altro che ho trovato<br />

quello in greco sono pure diversi volumi e senza rilegati. Subito te li spedirò trovandoli.<br />

Mi dispiace per il panettone ed ora scriverò per sapere se fu spedito. Saluto tutti<br />

ed a te un caro abbraccio<br />

708 Cartolina illustrata.<br />

709 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 41)<br />

341


591.<br />

Caltagirone, 27 gennaio 1931 710<br />

Carissimo,<br />

Ricevei ieri la tua del 21, grazie. Sto bene ma ancora il mal di denti non mi è<br />

passato. Godo che tu stai bene e ti raccomando di usarti tutti i riguardi per non prendere<br />

la benedetta influenza. Il Barone Di Giura è morto di appendicite che non si poté operare,<br />

scrivi alla Baronessa. È morto anche il Barone Penna di non breve malattia, cominciò<br />

con podagra e finì per congestione cerebrale. Povera Baronessa con tante figliole!<br />

Mario sta bene e mi ha scritto che verrà a passare un po’ con me. Se in questi<br />

giorni non trovo l’Iliade ti spedisco solo l’Odissea. Salutami tutte le amiche che ricordo<br />

con tanto affetto. Vorrei poter dire vengo a rivederli, ma in inverno! Tante cose alle padrone<br />

di casa e a te un abbraccio<br />

592.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 42)<br />

Caltagirone, 29 gennaio 1931 711<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 23. Godo che stai bene, anch’io benissimo. I denti un po’<br />

maluccio, ma aspetto di andare a Roma per farmeli curare. Alla baronessa ho scritto, ma<br />

tu farai le condoglianze, egli era tanto contento quando riceveva gli auguri. Farò arrivare<br />

ai Vaccaro le tue condoglianze. Ti ho fatto spedire l’Odissea e se trovo l’altro te lo farò<br />

spedire anche 712.<br />

Aspetto una visitina del caro fratello il quale sta benissimo. Spero che l’influenza<br />

non debba visitarti quest’anno ed ho fiducia in S. Gioacchino. Il quadro è stato appeso<br />

di fianco nell’altare della Natività ed è meglio.<br />

Un abbraccio<br />

342<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 43)<br />

710 Cartolina postale.<br />

711 Cartolina postale.<br />

712 «Ho scritto a Nelina per avere l’Iliade di Monti e l’Odissea di Pindemonte, due buone edizioni che si<br />

debbono trovare fra i miei libri. L’Iliade di Romagnoli è intollerabile» (<strong>Luigi</strong> a Mario, 26 gennaio 1931, II, p.<br />

411, n. 814).


593.<br />

Caltagirone, 12 febbraio 1931 713<br />

Carissimo,<br />

Sono in casa delle cugine <strong>Sturzo</strong> che ti salutano tanto. Sto benissimo, qui freddo<br />

di neve. Abbiamo la festa per il centenario della Medaglia Miracolosa, ieri da S. <strong>Luigi</strong> in<br />

processione hanno portato la Madonna alla Cattedrale e per tre giorni vi saranno pellegrinaggi<br />

e prediche. Verrà M. Durant che farà un discorso alle Dame. Vi è tanto entusiasmo e<br />

tutti i preti che allora erano al seminario regaleranno all’ex rettore una stola ricamata in oro.<br />

Spero che a quest’ora avrai ricevuto il libro che ti ho fatto spedire da Mario. Egli qui non<br />

vuol venire, ma mi scrive che sta bene e vuole che prima di partire vada io a trovarlo.<br />

Ti ossequiano i parenti e gli amici, salutami le amiche con affetto<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 44)<br />

594.<br />

Caltagirone, 22 febbraio 1931 714<br />

Carissimo,<br />

Alla tua del 17 rispondo mentre fischia un vento e nelle nostre stanze sembra di<br />

essere fuori anzi che no. Sto benissimo, ma credimi che abbiamo un tempo da inorridire e<br />

le campagne specie la parte della Montagna Altobrando soffrono e si dispera per il raccolto.<br />

Figurati con questo tempo andare a Piazza! Speriamo che cessi perché è veramente<br />

troppo tempo che dura.<br />

Conservati in salute, aff.ma<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 45)<br />

595.<br />

Caltagirone, 25 febbraio 1931 715<br />

Carissimo,<br />

Ieri ricevei la tua del 20; come vedi regolarmente. Mi duole leggere che il freddo,<br />

i ghiacci, la neve ti fanno un po’ soffrire, ma speriamo che questo cattivo tempo passi<br />

713 Cartolina postale.<br />

714 Cartolina illustrata.<br />

715 Cartolina postale.<br />

343


presto e tu torni a star bene, come sei stato fino a poco tempo. Io benissimo, solo dolente<br />

perché Don Giacomo è ammalato con febbre tifoidea, febbre alta fino 40 e mal di capo<br />

da morire. Prega per lui e speriamo che la Ss. Vergine gli dia la salute. Qui il tempo è buono,<br />

oggi bel sole e ce ne vorrebbe almeno per un mese.<br />

Conservati la salute e vogliami sempre bene, aff.ma<br />

596.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 46)<br />

Caltagirone, 2 marzo 1931 716<br />

Carissimo,<br />

Vedi come ci stiamo scrivendo spesso. Ieri ho ricevuto la tua cartolina allarmata<br />

per la tempesta avvenuta in Sicilia, punto principale Palermo. Veramente qui come ti<br />

ho scritto nelle mie vi fu un temporale che io chiamerei coda di ciclone, ma vi furono le<br />

cugine <strong>Sturzo</strong> che non sentirono nemmeno i tuoni perché già a letto. Teresa Pompallona<br />

che è a Palermo mi scrive stamani “fortunatamente siamo tutti salvi dalla terribile tempesta”.<br />

Non ho i giornali di questi giorni, spero procurarli e mandarteli. Qui quello che ha<br />

danneggiato le campagne è la continuata pioggia e mi pare di avertelo scritto.<br />

Stiamo bene tutti, e anche Don Giacomo, dopo 12 giorni di febbre a 39/2 e 40,<br />

oggi è senza febbre, ti manda ad ossequiare come tutti i parenti e amici. Il Marchese Nicastro<br />

vorrebbe sapere quale fu la banca che al 1887 surrogò la Cosmopolita e che ora risponde dei<br />

diritti e doveri di quella. Ossequi anche da parte sua. Oggi bella giornata, ma ventosa e figurati<br />

nella nostra casa come si sente e come entra. Abbiti sempre riguardi specie ora che<br />

cominciano i venti di tramontana. Ossequi alle padrone di casa e tu prendi un abbraccio<br />

597.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 47)<br />

Caltagirone, 25 marzo 1931 717<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 21 e oggi 25 rispondo subito. È una bella giornata e la campana<br />

del Carmine suona a festa per l’Annunziata. Sto benissimo e anche Mario sta bene: lui<br />

344<br />

716 Cartolina postale.<br />

717 Cartolina postale.


vuole che io vada a passare qualche giorno da lui mentre io lo desidero qui nella nostra<br />

casetta tutta in ordine e abbastanza confortevole. Dice che verrebbe dopo Pasqua, ma io<br />

non voglio più tirarlo qui e quindi vedrò. Per i sandali mi sono informata; qui non è possibile<br />

perché sono tagliati dalle macchine, proverò di scrivere a Giovanni e farmeli mandare<br />

a Roma per poi spedirteli io. D’altra parte è roba inglese…<br />

I parenti tutti ti ossequiano come anche gli amici. Hai ricevuto gli appunti della<br />

banca inglese? Le notizie premono al vecchietto M. Nicastro. Salutami tutte le amiche<br />

e tu abbiti i più affettuosi abbracci.<br />

Don Giacomo ti ossequia e ringrazia devotamente, egli è già al lavoro<br />

598.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 48)<br />

Caltagirone, 9 aprile 1931718 Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 3 ieri e rispondo subito mandando la cartolina che desideri.<br />

Godo che stai bene. Io ho passato una buona Pasqua in compagnia delle care amiche<br />

che non mi lasciano sola. Sto benissimo; aspetto le misure esatte per farti i sandali, ti spedirò<br />

altri sei colletti e spero che ti stiano bene.<br />

Tutti ti salutano mentre ti abbraccio<br />

Questa la mando in busta per non farla macchiare.<br />

599.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143a, c. 2)<br />

Londra, 10 aprile 1931 719<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina del 6. Penso che a quest’ora il caro fratello è con te.<br />

Io sono con voi in spirito e prego per voi. Sto bene: oggi giorno caldo; ma domani può<br />

ben cambiare. La mia misura delle scarpe è n. 39 (alla francese). Ti mando una figura presa<br />

dalla suola esterna della scarpa destra. Andrà bene?<br />

718 Cartolina illustrata.<br />

719 Minuta di lettera.<br />

345


Bisogna che siano i sandali ben leggieri, non importa se durano poco. Qui ci<br />

mettono le gomme sotto le suole e così durano molto.<br />

Ho ricevuto ieri sera l’attesa cartolina di Mario. Mi fa meraviglia che non ha<br />

ricevuto le mie solite. Gli scrivo sempre regolarmente; e gli ho scritto il 28 e 31 marzo, il<br />

4, 6, 9 aprile. Un abbraccio di cuore ad entrambi. Vostro<br />

600.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 365)<br />

Caltagirone, 12 aprile 1931 720<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 7. Più volte ti ho scritto di mandarmi la misura che qui<br />

te li fanno e indovinandoli te ne farò fare quanti ne vuoi dei sandali. Mandala qui che se<br />

io non mi ci trovo lascio incaricato qualcuno. Sto bene e in via di rassettamento. Monsignore<br />

non è venuto perché ha avuto un raffreddore, ma ora sta bene.<br />

Attendo pure qualche notizia della banca che vuole il Marchese il quale ti ringrazia<br />

e ossequia. Tutti i parenti e amici ti ossequiano, io ti abbraccio, aff.ma<br />

601.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 49)<br />

Roma, 16 aprile 1931 721<br />

Carissimo,<br />

Appena giunta eccomi a darti mie nuove. Ho fatto un ottimo viaggio in compagnia<br />

dei Favitta. Mi sono fermata due giorni da Marianna e tutti i parenti di Catania ti<br />

salutano. Non so se la risposta per i sandali e quella per il Marchese N[icastro] me l’hai<br />

mandata giù, vuol dire che io incaricherò qualcuno, ma voglio saperlo. Mario oggi dovea<br />

fare una conferenza a Catania, io non potei aspettare perché non avrei potuto avere il<br />

vagone letto. Scrivimi tue notizie, qui vi è Venerina che ti ossequia con Nino il quale ha<br />

preso la seconda laurea e fra breve andrà a raggiungere suo padre che l’aspetta con ardore.<br />

Un abbraccio e gli ossequi dei padroni di casa<br />

346<br />

720 Cartolina postale.<br />

721 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 50)


602.<br />

Londra, 17 aprile 1931 722<br />

Carissima Nelina,<br />

Se sei partita da Caltagirone questa ti raggiungerà per darti mie notizie. Grazie<br />

a Dio sto bene. Ho ricevuta la tua. Spero che il raffreddore di Mario sia andato via e che<br />

egli abbia fatto la progettata visita. Salutami parenti e amici. Qui tutti ti salutano e ricordano<br />

con affetto. Ti ho mandato la misura dei sandali. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 366)<br />

603.<br />

Roma, 22 aprile 1931 723<br />

Carissimo,<br />

Ricevo le tue cartoline cioè la lettera del 10 e quella del 14. Spero che avrai ricevuto<br />

la mia del 16 scritta da qui appena arrivata. Sto benissimo ed ho trovato graziosa la mia<br />

stanzetta. Stamane ricevo una lettera di Giovannino da Genova che vuole le misure e ti farà<br />

fare i sandali. Io credo sia da preferire quest’ultimo stante che non sono più sul luogo.<br />

Con Mario non ci vedemmo più e nemmeno potei ascoltare la conferenza a<br />

Catania su S. Agostino perché i posti erano presi. Spero che verrà per la Visita ad limina e<br />

rivederci un po’ più a lungo qui. Gabriella con suo marito ti ossequiano, Michele e famiglia<br />

ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto.<br />

Immagino che oggi o domani riceverò una tua cartolina, ma che non risponderò<br />

subito perché ho scritto oggi.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 51)<br />

604.<br />

Londra, 23 aprile 1931 724<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo oggi ricevere la tua solita cartolina. Forse verrà stasera. Son in pensiero<br />

perché Mario non mi scrive. L’ultima sua è del 14 di questo mese. Poi silenzio. In questi<br />

722 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone e girata a Roma.<br />

723 Cartolina postale.<br />

724 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

347


giorni io non fo che pensare a lui e pregare per lui. Egli è veramente un santo, e soffrirà<br />

con fortezza tutte le avversità. 725 Desidero sapere come sta; quando verrà a Roma.<br />

Forse qualche tua cartolina si sarà smarrita, come pure una mia cartolina a lui<br />

diretta si è pure smarrita. Attendo con ansia la posta che mi porti vostre notizie. Sto bene,<br />

benché in questi giorni il pensiero del caro fratello mi ha fatto soffrire. Un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

605.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 367)<br />

Londra, 25 aprile 1931 726<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 22 c.m. Godo che stai benissimo. Ho ricevuto notizie da<br />

Mario che è stato ad Enna e perciò ha tardato a scrivermi. L’ho pregato che altra volta<br />

mi mandi una qualsiasi cartolina illustrata con un sto bene e mi basta. Io sto bene: il<br />

disturbo dei giorni scorsi è passato del tutto. Ringrazia Giovannino per i sandali. Credo<br />

che sia meglio il numero 39½ invece di 39. Tante cose a Venerina e il nipote. Un<br />

abbraccio, tuo<br />

348<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 368)<br />

725 Mario <strong>Sturzo</strong> era stato richiamato dal S. Offizio l’8 aprile 1931 per le sue pubblicazioni filosofiche. Il<br />

19 aprile dello stesso anno nell’«Osservatore Romano» usciva un comunicato del S. Offizio che riportava la<br />

ritrattazione di Mario: «Io sottoscritto intendo ritrattare, come di fatto ritratto colla presente, tutto ciò che ho<br />

scritto e pubblicato nei libri, nella Rivista di autoformazione e nella Rivista La Tradizione di Palermo contro la<br />

dottrina cattolica e contro ciò che la Santa Sede e i Sommi Pontefici, specialmente negli ultimi tempi, hanno<br />

inculcato, raccomandato e comandato per lo studio della Filosofia Scolastica nei Seminari, in conformità<br />

anche del canone 1366». «Il colpo fu grave – osserva De Rosa – per Mario, almeno sul momento; ma fu grave<br />

soprattutto, perché privava la cultura cattolica di una voce nuova e anticonformista, e negli anni Trenta non si<br />

può dire che la ricerca filosofica nel mondo cattolico brillasse per originalità e che si avesse cura di uscire di<br />

trincea per cercare qualche, sia pur cauto, ammodernamento» (Introduzione al Carteggio, p. XVII). «Il vescovo<br />

– scrive Cataldo Naro – pagò il prezzo dello scontro, che negli anni Trenta apparve in tutta evidenza, tra i<br />

neoscolastici della Cattolica di Milano e gli idealisti» (C. Naro, Mario <strong>Sturzo</strong>, le Chiese di Sicilia e il mondo<br />

moderno, in Mario <strong>Sturzo</strong>. Un vescovo a confronto con la modernità, cit., p. 32). Cfr. anche la lettera di Mario a<br />

<strong>Luigi</strong> del 28 aprile 1931 (II, p. 468, n. 878).<br />

726 Cartolina postale sped. a Roma.


606.<br />

Roma, 25 aprile 1931 727<br />

Carissimo,<br />

Io ho scritto regolarmente e spero che la mia solita cartolina sia arrivata. Anche<br />

io sono in pena per l’amato fratello perché penso chi sa come ne deve essere affranto. Ma<br />

lui è tanto forte di animo che saprà superare anche questo. Spero che la sua salute non ne<br />

debba risentire, stava tanto bene quando andai a salutarlo!<br />

Io ho scritto appena arrivata, ma non mi ha risposto forse perché io avevo scritto<br />

che appresso gli mandavo l’indirizzo di una pensione. Ora ho scritto e spero che mi<br />

risponda. Te stai tranquillo. Iddio manda le cose a misura della forza morale e della perfezione<br />

che si possiede, ne sono le prove. Saprà però ben ricompensare un giorno nella<br />

patria beata ed il caro fratello è veramente un santo.<br />

Salutami tutte le amiche e tu prendi un abbraccio affettuoso<br />

607.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 52)<br />

Roma, 27 aprile 1931 728<br />

Carissimo,<br />

Oggi sono 7 giorni che non scrivi poiché l’ultima è del 20. Sto in pena tantoppiù<br />

che so che soffri un po’ di stanchezza. Perché non scrivi? Perché non cerchi di partire<br />

prima del solito per la tua villeggiatura? Le Monache per la Messa si adatteranno, certo<br />

che prima di tutto la salute, mio caro. Io sto benissimo e per me posso andare ovunque,<br />

pensi solo al tuo comodo e al tuo piacere sulla scelta del luogo. Possiamo tornare anche al<br />

medesimo. Scrivimi, non mi fare stare in pena e dimmi la verità, tu sai come la tua salute<br />

è per me la vita.<br />

Qui incomincia il caldo, ma dopo tanta pioggia o freddo si sopporta con piacere.<br />

Se la tua arriva tardi io non rispondo subito, questa vale come risposta. Spero che arrivi<br />

poiché altrimenti come cosa devo pensare ad uno smarrimento. Salutami le padrone di<br />

casa, Miss Bertha. Un abbraccio<br />

727 Cartolina postale.<br />

728 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 53)<br />

349


608.<br />

Londra, 28 aprile 1931 729<br />

Carissima sorella,<br />

Mario mi ha scritto che sta bene, che lavora e che il suo spirito è tranquillo e<br />

come sempre fiducioso in Dio. Io aspettavo oggi la tua solita cartolina, ma da Roma ritarda<br />

più che da Caltagirone. Ti scrivo questa per dirti che sto bene, non ostante che il tempo<br />

ancora è freddo e piovoso, con grandi acquazzoni.<br />

Forse quest’anno ho intenzione di andare a Nauheim, non sono ancora deciso<br />

del tutto, ma potrà darsi, e poi di là arrivare in Baviera e forse in qualche altro posto di là<br />

vicino. Vedrò. Certo che prima di Nauheim arriverò in Francia, al solito Avenir, credo<br />

verso la fine di giugno. Non sono ancora certo di nulla.<br />

Vorrei sapere se Mario ha intenzione quest’anno, dopo la visita ad limina di<br />

fare qualche viaggetto verso l’Alta Italia, Torino per esempio. Perché non va a vedere la S.<br />

Sindone? E anche tu ci potresti andare. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

609.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 370)<br />

Londra, 2 maggio 1931 730<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 3. Godo che stai bene, penso che appena ti decidi per la<br />

villeggiatura me lo fai sapere. Ho fatto fare le ricerche desiderate dal Marchese Nicastro.<br />

A Londra non c’è traccia di una Cosmopolitan Bank (Banca Cosmopolita). Il sig. Thomas<br />

Paget, che è nominato nella carta del Marchese, nel 1881 era membro della Casa<br />

Bancaria Pagets’& Kirby detta anche Leicester Bank con sede a Leicester. Questa banca<br />

dopo il 1864 fu della Paget and C. di Leicester, e nel 1895 fu assorbita dalla Lloys Bank<br />

Ldt. Se mi mandi altre indicazioni pregherò persona che faccia delle migliori ricerche.<br />

Sto bene, ma col tempo incostante sono raffreddato; ma senza febbre. Da settembre<br />

che non avevo raffreddori. Tutti ti salutano. Oggi ho avuto notizie del caro fratello.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

350<br />

729 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

730 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 371)


610.<br />

Londra, 9 maggio 1931 731<br />

Carissima,<br />

Ho avuto la tua del 5 di questo mese. Godo che stai bene e pensi alla villeggiatura.<br />

Io comincerò a scrivere per sapere dove andrò ad alloggiare nelle vacanze. Non ho<br />

ancora ricevuto i sandali e ne avrei bisogno. Il raffreddore va a finire.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

611.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 373)<br />

Londra, 13 maggio 1931 732<br />

Carissima sorella,<br />

Il raffreddore sembra di già passato e spero non ritorni; oggi bella giornata, ma<br />

stasera freddo umido. Ti saluta assai la moglie del pittore. Ricevo in questo momento la<br />

tua cartolina dell’11 c.m. Sono molto belle le cartoline antoniane 733. Se, come spero, l’affare<br />

del mio libro per musica va avanti, verso i primi di luglio andrei a Vienna direttamente.<br />

Lì mi fermerei cinque o sei giorni, altri sei o sette li passerei nel viaggio tra Vienna<br />

e Nauheim, sì da potere incominciare la cura verso il 18 luglio fino al 6 agosto, e poi per<br />

l’8 o 9 agosto fino ai primi di settembre andrei al mare. Per ora tutto in progetto e nulla<br />

di preparato. E tu che cosa intendi fare? E farà Mario una buona villeggiatura finalmente?<br />

Spero di sì. Tanti saluti da tutti.<br />

Salutami gli amici e se scrivi a Caltagirone ricordami ai parenti e alle persone di<br />

casa. Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

Il 19 di questo mese sono 37 anni di sacerdozio. Il tempo vola, e Dio ci chiama.<br />

Prega per me assai734. (sc. 728, f. F/1/4, c. 375)<br />

731 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

732 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

733 In quell’anno ricorreva il VII centenario della morte di S. Antonio da Padova.<br />

734 «…Fra quattro giorni saranno 37 anno di sacerdozio; e prego il Signore che abbia pietà del suo indegno<br />

ministro. Aiutami con le tue preghiere» (<strong>Luigi</strong> a Mario, 15 maggio 1931, II, p. 475, n. 888).<br />

351


612.<br />

Londra, 20 maggio 1931 735<br />

Carissima Nelina,<br />

Né ieri né oggi ho ricevuto la tua solita cartolina. Sarà ritardo postale. Sto bene.<br />

Il raffreddore passato. I sandali non sono ancora arrivati. Msr Muir ti manda tanti saluti.<br />

L’ho vista domenica. Tanti saluti a tutti. Io ti ho scritto il 1, 4, 7, 9, 13 e 16 maggio. Spero<br />

le avrai ricevute regolarmente, un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 377)<br />

613.<br />

Caltagirone, 21 maggio 1931 736<br />

Carissimo,<br />

Ogni anno sbaglio e prendo come ricorrenza della tua presa di Messa il 21<br />

maggio. Ad ogni modo valgono lo stesso le preghiere e il ricordo. Sto bene, il mal di gola<br />

mi è perfettamente passato. Il tempo incomincia ad essere bello e invita ad andare in campagna;<br />

i bachi son già in coltivazione e così vado spesso a S. Bartolomeo, aspetto per un<br />

po’ di giorni Venerina.<br />

Quest’anno tutto è andato maluccio e credimi che non so come fare e per la<br />

campagna e per tutto. Avete cambiato casa? Quando andrete? E per la Messa come farai?<br />

È lontano la chiesa dalla nuova abitazione? Stai attento sempre per gli auto. Vincenzino,<br />

il fratello di Teresa per miracolo è vivo per essere andato sotto una macchina a Palermo, è<br />

stato 17 giorni in pericolo di vita e solo oggi che si può dire fuori pericolo.<br />

Salutami le amiche, un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 59)<br />

614.<br />

Londra, 28 maggio 1931 737<br />

Carissima,<br />

Stamane ho ricevuto i sandali, che vanno benissimo e sono come li desideravo.<br />

Un altro paio più in là sarebbe desiderato. Sto bene. Ho ricevuto ieri la tua del 22 c.m. e<br />

352<br />

735 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

736 Cartolina postale.<br />

737 Cartolina postale sped. a Roma.


godo che stai benissimo. Mi piacerebbe sapere se quest’anno avresti bisogno di una cura<br />

di acque, come a Montecatini o Fiuggi o Vichy, di quel tipo. Che te ne dice il medico,<br />

come va il tuo solito acido?, passato? O va e viene come al solito?<br />

Io ancora sono in aria per il mio programma, perché non so se il musicista che<br />

dovrei incontrare resterà a Vienna o andrà a Parigi verso la fine di giugno. Me lo scriverà<br />

più in là. La prima parte gli è piaciuta, non so le altre parti che le ha ricevute giorni fa,<br />

tradotte in tedesco dalla tua amica che è stata gentilissima. Anche la traduzione inglese va<br />

avanti e sarà finita a giugno.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 380)<br />

615.<br />

Londra, 2 giugno 1931 738<br />

Carissima,<br />

Ti ho scritto 3 giorni fa, ancora non ho ricevuto la tua solita, ma ti scrivo questa<br />

per dirti che sto bene. Oggi un po’ di caldo. Salutami tutti gli amici e mandami qualche<br />

giornale di costà.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 382)<br />

616.<br />

Londra, 5 giugno 1931 739<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 1 del mese; godo che stai benissimo. Qui vi sono stati dei<br />

temporali, ma in Londra non fanno impressione. Anche oggi ve n’è stato uno. Sono così<br />

rari che quasi piacciono. Ti scrissi che desideravo (no subito) ma fra qualche mese, un<br />

altro paio di sandali come quelli che ho ricevuto, che sono buoni. Spero di poterli avere.<br />

Salutami tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

Sono ormai sul finire dei lavori ed ho tanto da fare per questi altri 25 giorni.<br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 384)<br />

738 Cartolina illustrata sped. a Roma.<br />

739 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

353


617.<br />

Roma, 5 giugno 1931 740<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto tutte le tue e ti ringrazio sempre del tuo affetto. Sto bene ed<br />

anch’io preparo la mia villeggiatura. Ti mando le cartoline di S. Antonio, sono 12 queste<br />

di Mario Zampini, ti piacciono? Ricevesti la cartolina che ti partecipava il fidanzamento<br />

di Tina P.? loro ti ossequiano tanto. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

618.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 54)<br />

Londra, 8 giugno 1931 741<br />

Carissima,<br />

Le cartoline per il Centenario Antoniano mi sono piaciute assai. Tanti auguri<br />

alla Sig.na Tina P. per il fidanzamento e a tutta la famiglia. Io sono ancora in aria per il<br />

mio programma di vacanze; e vedi che occorre farlo all’ultima ora. Il che non è dei miei<br />

gusti. Il tempo è ancora fredduccio sicché io mi stanco molto. Ma pochi giorni ancora.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

619.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f F/1/4, c. 385)<br />

Londra, 11 giugno 1931 742<br />

Carisssima sorella,<br />

Quando ti scrissi, lunedì, pensavo di farti cenno del terremoto, ma poi mi sfuggì.<br />

Io lo sentii perfettamente e compresi che era terremoto; ma non sentendo nessun rumore né<br />

in casa né fuori, mi persuasi che era stato il treno che passa vicino. I giornali han fatto chiasso<br />

perché in Inghilterra non ve ne sono stati mai di simili, in cento anni. Ma fu un terremoto<br />

usuale per noi siciliani, di quelli un po’ più leggieri. Ringraziamo il Signore.<br />

354<br />

740 Cartolina illustrata.<br />

741 Cartolina illustrata sped. a Roma.<br />

742 Cartolina postale sped. a Roma.


Pare finalmente che ho trovato un prete che mi rimpiazzerà dal 28 o 30 di giugno;<br />

o forse prima. Non è ancora stabilito. Comunque sia, io conto il 1 luglio essere a<br />

Parigi, al solito Hotel de l’Avenir. Se poi debbo andare o no a Vienna per la musica si<br />

vedrà. Cose un po’ lunghe. Un abbraccio di cuore. Sto bene, tuo<br />

620.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 386)<br />

Londra, 15 giugno 1931 743<br />

Carissima,<br />

Ti ringrazio degli auguri anticipati. Ricordami alla B. quando andrai da lei. Ieri<br />

c’è stato un vento terribile, ma per fortuna qui nessun danno; in altre parti temporali e<br />

inondazioni. Oggi la giornata è discreta. Sto bene. Finalmente ho combinato con il prete<br />

che verrà a surrogarmi dal 28 o 29 di questo mese. Salutami tutti e se scrivi anche le persone<br />

di casa, amici e parenti di Caltagirone, tuo sempre<br />

621.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 387)<br />

Londra, 18 giugno 1931 744<br />

Carissima sorella,<br />

Oramai tutto è a posto ed io potrò lasciare Londra il 1 luglio. Andrò al solito<br />

Avenir per una settimana. Vorrei una piccola guida di Germania in italiano, credo che ve<br />

ne saranno costà. Se Giovannino non risponde per i sandali, lascia stare. Credo che faresti<br />

bene a scrivere a Madame de Quirielle (ricordi l’indirizzo?) e dare tue notizie che essa<br />

desidera avere. Tu sai come Ella è gentile.<br />

Quest’anno il Comm.re C. è a Parigi e credo che si fermerà là per parecchio tempo.<br />

Se scrivi a Caltagirone salutami amici e parenti. Mons. Fondacaro mi scrive che quest’anno<br />

Monsignore andrà con lui a Gela per le vacanze. Finalmente si decide di riposare un<br />

poco e cambiare aria. Spero che anche tu avrai buona villeggiatura. Un abbraccio, tuo<br />

743 Cartolina illustrata sped. a Roma.<br />

744 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 388)<br />

355


622.<br />

Londra, 21 giugno 1931 745<br />

Carissima sorella,<br />

Ieri sera mi arrivò la tua cartolina di auguri. Grazie assai. Oggi un giorno tiepido:<br />

così la mia festa è passata bene, e le mie padrone di casa e la tua amica di Hyères se ne<br />

sono ricordate con molto affetto. Sto bene.<br />

Io non rassetto la stanza poiché la casa va ad affittarsi; ma poiché la casa si chiude,<br />

resta la cameriera che va e viene. Non bisogna far tarlare i vestiti, né lasciare le carte in<br />

disordine e poi sbrigare le ultime faccende, vedere gli amici. Tante cose da fare. Ma in<br />

questi giorni mi sento veramente meglio. E il medico dice che con il caldo e il mare e il<br />

riposo tutto si rimette a posto. Vedi di farmi avere una bottiglia del solito Borogliceride al<br />

timolo, e una copia della solita Imitazione di Cristo di Desclée.<br />

Salutami e ringraziami il Signor F. e la Signora così gentili nell’invio degli auguri.<br />

Tante cose a tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

623.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 389)<br />

Londra, 12 settembre 1931 746<br />

Carissima,<br />

La tua dell’8 mi è arrivata il 10 sera, rapidamente; ed hai fatto bene a indirizzarla<br />

qui a Gl. Terr. Godo che stai bene e che il gran caldo è passato. Qui la temperatura si è<br />

migliorata, ma oggi piove.<br />

Sto bene ed ho appetito; cosa che non avevo affatto laggiù al mare. Spero che lo<br />

stare a Roma non ti abbia a fare male. Hai fatto vedere il dente? Curati prima di ripartire<br />

per laggiù. L’ultima cartolina di Mario è del 3 settembre, spero ricevere una oggi o stasera.<br />

Salutami tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

356<br />

<strong>Luigi</strong><br />

745 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

746 Cartolina postale sped. a Roma. Nelina passò i mesi di luglio e agosto col fratello nel solito modo<br />

degli anni precedenti con una vacanza a Bad Nauheim e successivamente a Toulon-Salins d’Hyères. «Sono<br />

arrivato a Parigi – scriveva <strong>Luigi</strong> a Mario il 1° luglio 1931 – dopo un ottimo viaggio, e qui ho trovato Nelina,<br />

che era arrivata tre ore prima. Stiamo bene e ti mandiamo i più fervidi saluti fraterni, e ringraziamo Dio che<br />

ci concede la consolazione di rivederci» (II, p. 505, n. 927).


Ho letto che il canonico Giacomo Sagone 747 è volato al cielo, ed ha avuto funerali<br />

imponenti. È una perdita per Caltagirone. Ho letto pure che il sac. Carmelo Scalia è<br />

stato fatto vicario generale a Catania e Prelato Domestico di S. S.tà 748.<br />

624.<br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 390)<br />

Roma, 16 settembre 1931 749<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua mentre preparo tutto per la prossima partenza. Sto benissimo, il<br />

dente non fa bisogno di curarlo poiché è sempre causa un po’ di acido urico. Ti ossequiano<br />

tutti, io anticipo la partenza per affari di casa. I gabellotti di Altobrando non vogliono<br />

pagare e vogliono andar via e quindi ricorsi, ed il giardino non so se per l’irrigazione o il<br />

caldo ha subito danni ecct., figurati con quanta gioia ritorno laggiù.<br />

Conservati la salute e vogliami sempre bene, aff.ma<br />

625.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 55)<br />

Caltagirone, 28 settembre 1931 750<br />

Carissimo fratello,<br />

Rispondo alla tua del 22. Grazie della ricetta ma che per il momento non ne ho<br />

bisogno, il raffreddore è passato e sto bene. Non ti preoccupare che non mi affatico, questa<br />

volta prendo con filosofia tutto poiché è inutile prenderla sul serio, sono cose che<br />

capitano a tutti avendo campagne.<br />

Spero però di aggiustare presto ogni cosa. Ancora Mario non è venuto, spero<br />

che non tardi troppo, il tempo è buono, fresco e potrebbe fare delle lunghe passeggiate.<br />

Ringraziami tanto il Dottore e offri i miei auguri pel suo onomastico.<br />

747 Il canonico Giacomo Sagone era molto in vista a Caltagirone, impegnato per diversi anni ad aiutare<br />

tutti quei giovani calatini che intendevano proseguire gli studi e non ne avevano i mezzi.<br />

748 Carmelo Scalia (1885-1936), fu vicario generale di Catania dal 1931 al 1936. «Fu uno studioso<br />

attento del marxismo e con le sue pubblicazioni mirò ad opporre a esso “la sana e vitale concezione della<br />

sociologia cristiana”» (G. Di Fazio, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 781).<br />

749 Cartolina illustrata.<br />

750 Cartolina postale.<br />

357


Qui i parenti e amici ti ossequiano, cercherò di parlare al marchese e poi<br />

risponderò.<br />

Prendi un fraterno abbraccio<br />

626.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 56)<br />

Caltagirone, 7 ottobre 1931 751<br />

Carissimo fratello,<br />

Grazie della tua del 2. Godo che stai bene e che la temperatura è mite. Qui di<br />

nuovo buon tempo, belle giornate. Io però qui esco poco, non so dove andare poiché tutti<br />

sono ancora a villeggiatura e poi la trapassata di Turiddu Fanales mi tiene in lutto in questi<br />

giorni. Egli è dipartito la notte della passata domenica per il lunedì, quasi repentinamente.<br />

Povero uomo! Dopo aver avuto la consolazione di vedere guarita la moglie che da 13 anni<br />

guardava il letto… Alti giudizi di Dio, sempre Adorabile. Ho già fatto celebrare due Messe<br />

all’Arcangelo S. Raffaele non pensando che la sua festa fosse il 24. In settimana verrà Mario<br />

per un’altra visita e così ho il piacere di rivederlo. Tutti ti salutano, abbracci, aff.ma<br />

627.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 57)<br />

Caltagirone, 10 novembre 1931 752<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 6 spero che la presente la ricevi regolarmente. Io sto benissimo e<br />

mi duole che tu senti un po’ di stanchezza; non lavorare molto, riposati e non continuare la<br />

cura se ti senti così. Abbiti riguardo. Ancora non ho ricevuto nulla e mi ringrazierai il tuo<br />

Dottore della sua gentilezza ossequiandolo. Appena avrò pronti i fazzoletti ti spedirò tutto.<br />

Il tempo è ancora mite, vi è stato un temporale e poi bel tempo. Se hai bisogno<br />

di qualche altra cosa scrivilo che te lo spedirò. I parenti e gli amici ti salutano, io ti<br />

abbraccio con affetto<br />

358<br />

751 Cartolina postale.<br />

752 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 266, c. 58)


628.<br />

Londra, 3 ottobre 1932 753<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 29 settembre. Che desiderio di rivedere una vendemmia<br />

dopo tanti anni. Non dimenticai a Hyères la cinghia di cuoio della valigia, ma l’ho qui<br />

con me. Hai visto che ciclone in tutta la Costa d’Azzurro da Marsiglia a Nizza? Ma i giornali<br />

non parlano di Hyères. Sto bene. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

629.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 391)<br />

Caltagirone, 20 gennaio 1933 754<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuta la tua di ritorno a Londra, godo che stai bene e che il raffreddore<br />

non è andato avanti. Io benissimo, il tempo qui è migliorato e son venute quelle belle<br />

giornate limpide di sole, un po’ fredducce però. Madame de Quirielle m’ha mandata una<br />

cartolina e mi ha fatto tanto piacere nel leggerla. Oggi l’anniversario di S.r Giuseppina e il<br />

24 quello di Papà, quanti ricordi in questo mese di gennaio!<br />

Stiamo uniti nella preghiera e nel ricordo dei cari trapassati che ci hanno preceduto.<br />

Stamani sono stata nella chiesa del Collegio, se sapessi come il cappellano D. Greco<br />

sta scrostando tutta la chiesa per far uscire il dipinto! Si vede che dovea essere bella! Ti<br />

ossequia tanto.<br />

Salutami le amiche mentre ti abbraccio affettuosamente.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 35)<br />

753 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone. Non risulta essere presente nell’Archivio <strong>Sturzo</strong> tutta la corrispondenza<br />

che va dal novembre ’31 all’ottobre ’32. I due si incontrarono nuovamente nell’estate del ’32<br />

754 Cartolina postale sped. a Londra al nuovo indirizzo di Chepstow Villas n. 32, W 11. Lettere e cartoline<br />

dalla n. 629 alla n. 858, salvo diversa indicazione, furono indirizzate da Nelina a questo nuovo indirizzo.<br />

359


630.<br />

Caltagirone, 7 marzo 1933 755<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti la tua. Con sommo dolore sento la morte del tuo amico, il<br />

padre di Maria Teresina (credo). Povera famiglia, fai le condoglianze per me 756. Che<br />

destino tutti quelli che hanno lavorato in quella casa editrice! Io sto benissimo, dicevo che<br />

un po’ di riscaldamento ed un po’ di fresco (credo) mi causarono un po’ di dolore alla<br />

testa e al viso, ma durò una sola notte. Mario è a Gela dove ha trovato tiepore, qui anche<br />

belle giornate. Oggi sono stata a fare una passeggiata a S. Pietro che era bello, suggestivo.<br />

Un abbraccio<br />

631.<br />

Nelina<br />

(f. 480, c. 40)<br />

Caltagirone, 15 marzo 1933 757<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua dell’11. Leggo che stai bene ma sempre addolorato per la morte<br />

del tuo buon amico. Veramente hai ragione! Era un vero amico, un fratello! E così il buon<br />

Dio ti spoglia anche dei buoni amici che non è tanto facile ritrovarne.<br />

Egli nella sua Divina sapienza permette ciò affinché sii solo e tutto per lui! Che<br />

il buon Dio ti dia la forza della rassegnazione e ti conforti nel suo Divino Amore.<br />

Io sto bene, qui il tempo è levante, umido e pare che resterà per la prossima primavera.<br />

Un abbraccio<br />

360<br />

Nelina<br />

(f. 480, c. 59)<br />

755 Cartolina postale.<br />

756 Il riferimento è alla morte di Francesco <strong>Luigi</strong> Ferrari avvenuta a Parigi il 2 marzo di quell’anno. <strong>Luigi</strong><br />

era andato a trovarlo nella prima decade di febbraio. Su Ferrari si rimanda a M. G. Rossi, ad vocem, in DSM-<br />

CI, II, pp. 201-205 e a S. Trinchese, L’Internazionale democratico-cristiana attraverso la corrispondenza di F. L.<br />

Ferrari, in Universalità e cultura nel pensiero di <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit., pp. 339-358 per una ulteriore bibliografia.<br />

757 Cartolina postale.


632.<br />

Londra, 28 aprile 1933 758<br />

Carissima sorella,<br />

Ebbi il giornale e poi la tua cartolina del 24 c.m. Sto bene e mi sento meglio<br />

quando fa caldo. Il freddo dei giorni passati mi dava alle ossa. Ieri ed oggi bel tepore.<br />

Aspetto quello di luglio che conto passare a Losanna o in qualche altro posto vicino sul<br />

lago. Ma la prima tappa sarà a Losanna verso il 4 o 5 luglio. Non mi fermerò in Francia.<br />

Oramai sento il bisogno di cambiare aria.<br />

Ancora non si parla di passare nella nuova casa. Forse a fine maggio o ai primi<br />

di giugno. Certo io andrò in quei giorni via. Penso di andare dai Benedettini di Buckfast.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

633.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 392)<br />

Losanna, 21 agosto 1933 759<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono le sei meno un quarto e piove leggermente, penso che la pioggia la troverai<br />

a Paris perché mi pare che viene dal Jura. Mi sento così sola che non vedo l’ora che<br />

arriva domani per ripartire. Lausanne è bella con la tua compagnia. Questa volta più che<br />

le altre la tua partenza mi ha attristata forse perché penso chi lo sa se un altro anno possiamo<br />

rivederci? La vita diventa ogni giorno più difficile e non si può più fare quello che si è<br />

fatto. Tu pensa a conservarti la salute, e pensi un po’ per il tuo avvenire che può essere anche<br />

un po’ più difficile poiché è buono pensare per gli altri, ma è giusto pensare per se stessi<br />

non sapendo quanta vita Iddio ci concede. Non dubitare che con Mario penseremo a<br />

sistemare tutto per la parrocchia di M. SS. del Ponte.<br />

Mentre ti scrivo si sente qualche tuono lontano e mi pare venga dalla Francia,<br />

l’avrai te, caro fratello prego per te che Iddio ti guardi. A momenti entra la cameriera ed<br />

io ho domandato se la M.lle le avesse dato qualche cosa, e mi ha detto non ancora. Il mio<br />

biglietto dura 13 giorni ed è costato 108.10 più di quanto son venuta. Di qui tutto costa<br />

più caro. Si parte alle 11 e 34. Così non potendo andare oggi alle lac [sic] andrò domattina<br />

a salutarlo, avrò tempo per la passeggiata, colazione e partenza.<br />

758 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

759 Lettera. Nelina e <strong>Luigi</strong> si incontrarono in Svizzera e trascorsero tutte le vacanze nei pressi di Losanna.<br />

361


Oggi ho finito di fare le valigie e sono un po’ stanca e poi piove e il temporale è<br />

qui. Alla tanto cara e buona amica Miss Pritchard tante cose affettuose per me, io penso<br />

in lei una cara parente. Te mio caro abbiti un abbraccio affettuoso e prega per me.<br />

Ti scriverò da Roma<br />

634.<br />

Nelina<br />

(f. 316, c. 9)<br />

[Londra] Buckfast, 29 agosto 1933 760<br />

Carissima,<br />

Ricevo qui la tua del 25. Godo che stai bene. Anch’io bene. Qui il tempo assai<br />

bello. Sto seduto all’aria aperta, passeggio lungo il fiume ch’è bellissimo, tutto ombre e<br />

alberi. Le padrone di casa torneranno domenica. Questa te la spedisco su a casa perché<br />

penso che tra venerdì e sabato sarai a Caltagirone.<br />

Ricordami ai parenti, amici e persone di casa. Prego per tutti voi, per te specialmente.<br />

Spero ricevere notizie di Mario. L’ultima sua è del 20. Ti abbraccio di cuore, tuo<br />

635.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 394)<br />

Caltagirone, 11 settembre 1933 761<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 4, godo che costì fa caldo con dolore dei Londinesi ma con<br />

beneficio di quelli che soffrono il freddo. Qui di giorno piuttosto caldo, ma la sera è freschina<br />

con mia consolazione, e così siamo contenti tutti. Sto bene per quanto ho cambiato<br />

dalle lunghe passeggiate con lo stare molto in casa. Meno male che la casa mi dà sempre<br />

da fare.<br />

Ancora non mi è arrivata la radio che ho commissionata. Non ho veduto Monsignore<br />

e non ho potuto dargli il regaluccio. Spero che verrà presto e chi lo sa se non viene<br />

a stare un po’.<br />

362<br />

760 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

761 Cartolina postale.


Salutami le padrone di casa, le amiche tutte, tu conservati in buona salute. Un<br />

abbraccio<br />

636.<br />

Nelina<br />

(f. 316, c. 15)<br />

Londra, 8 ottobre 1933 762<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua del 4 c.m. Non ricordo perché omisi di dirti che sto bene nella<br />

mia del 28. Ho avuto il solito raffreddore. Il dottore dice che è stata una leggiera influenza,<br />

che non ha avuto l’abilità di farmi salire la febbre. Così sono stato due giorni in casa.<br />

Oggi sono andato a dir messa, ma ho preso il taxi. Il tempo è mite. L’indirizzo di Miss<br />

Norah Lytthelton è Overstrand, Cromer (Norfolk). Aspetto le fotografie di S. Bartolomeo.<br />

Passando da Roma ti occupasti dei libri che io desideravo spediti? E gli altri? Li fai<br />

mandare a Mario? Che si dice della Parrocchia del Ponte? Ricordati di far dire la S. Messa<br />

il 24 ottobre per S. Raffaele Arcangelo.<br />

Ho letto che la Chiesa di Valle di Pompei sarà ampliata sopra un bel progetto.<br />

Ho mandato la mia offerta. Salutami tutti, un abbraccio di cuore, tuo<br />

637.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 395)<br />

Caltagirone, 13 ottobre 1933 763<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua dell’otto. Meno male che il raffreddore è stato da<br />

poco, e guardati bene. Qui ancora caldo e già mi stanca, in ogni modo bene. Oggi si finisce<br />

la vendemmia di Panocristofaro, che traffico sporco!<br />

Finalmente ti mando le fotografie di S. Bartolomeo e della nostra casetta.<br />

Quella della stanza rimessa a nuovo è venuta bene, ma capisci sono state prese da un<br />

dilettante e quindi senza arte, così naturalmente. Puoi ammirare il tappeto uso Smirne<br />

lavorato nelle lunghe sere d’inverno. Tutto, coperte, sedie, canapè sono in celeste, anche<br />

762 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

763 Lettera.<br />

363


lo zoccolo. Pei libri quando un’altra volta andrò a Roma te li spedirò io. Farò dire la Messa,<br />

non dubitare.<br />

Salutami le amiche e prendi un abbraccio affettuoso<br />

638.<br />

Nelina<br />

(f. 316, c. 88)<br />

Caltagirone, 20 ottobre 1933 764<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 15 e rispondo subito; alla penultima non ho risposto perché si<br />

dovette intrecciare con la spedizione delle fotografie. Con piacere sento che stai bene,<br />

anch’io bene e poi il tempo ormai incomincia a raffreddare e per me è una cosa magnifica.<br />

Non ho avuto ancora tempo di cercare il libro che tu mi scrivesti per Miss Lytthelton,<br />

ma lo farò subito. Guardati sempre delle diverse temperature che potrebbero farti prendere<br />

un altro raffreddore. Qui invece io trovo ancora ambienti caldi, mentre a casa tengo<br />

tutto aperto. Vedi come è diverso il mondo.<br />

I parenti ti salutano, le persone di casa vogliono esserti ricordate e ti baciano la<br />

destra. Conservati in buona salute e vogliami sempre bene<br />

639.<br />

Nelina<br />

(f. 316, c. 94)<br />

Caltagirone, 3 novembre 1933 765<br />

Carissimo fratello,<br />

Spero che avrai ricevuto le mie cartoline e di Piazza e di Caltagirone. Sto bene<br />

ed il fresco è incominciato con vento forte. Oggi ho passato tutto il giorno a Boschigliolo<br />

ove tutti ti salutano. Paolo forse sposerà in febbraio. Il libro di cui mi parli non mi ricordo<br />

di averlo posseduto mai, purnondimeno cercherò fra i miei libri. Mentre ti scrivo sento<br />

cavalleria Rusticana dall’Argentina, che si sente come se il teatro fosse in camera. Veramente<br />

è una radio molto buona, ma caretta, oltre le £ 1.000.<br />

364<br />

764 Cartolina postale.<br />

765 Cartolina postale.


Nel giorno di tutti i santi è morto il Dott. D’Antona; era troppo malandato<br />

poverino! Se credi, fai le condoglianze al Parroco D’Antona. Avea 74 anni, ma era da<br />

molto tempo ammalato. Ho scritto per il libro, ma ancora non mi è arrivato, così tardo a<br />

scrivere a miss Lytthelton che mi saluterai. Salutami tutte le amiche e credimi sempre,<br />

aff.ma<br />

640.<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 6)<br />

Caltagirone, 8 novembre 1933 766<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho la tua del 2, giorno in cui siamo stati tutti uniti nella preghiera pei nostri<br />

cari che a quest’ora godranno tutti la visione beatifica di Dio. Come saremo felici quando<br />

tutti riuniti lassù vi resteremo eternamente. Pregate per me, cari e santi fratelli, non vorrei<br />

restarne lontana.<br />

Sto bene e godo che anche tu stai bene. Spero che l’inverno non ti abbia a farti<br />

male e guardati dai raffreddori. Oggi qui nebbia fitta, fitta, sembra Londra (credo); finora<br />

abbiamo avuto giornate autunnali splendide, ma l’inverno viene a tenerci tristi. In questi<br />

giorni la mia radio non suona, non so cosa sia successo ed aspetto la persona per vederla.<br />

Mi sento sola, isolata mentre la radio riempie la casa. Gli amici ti salutano incluso il tuo<br />

amico d’infanzia. Le persone di casa, i parenti tutti ti ossequiano, io ti abbraccio affettuosamente.<br />

Saluta le amiche tutte, ancora non mi è arrivato il libro di giorno in giorno<br />

641.<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 13)<br />

Caltagirone, 24 novembre 1933 767<br />

Domani S. Caterina e spero che le mosche vadano via. Già io tengo ancora le<br />

stuoie calate per non farli entrare. Stanotte vento furioso con acqua abbondante, bene per<br />

le nostre povere campagne. Spero che avrai ricevuto il Messaggiero Siciliano che ti ho spe-<br />

766 Cartolina postale.<br />

767 Cartolina illustrata.<br />

365


dito al posto della cartolina, esso ti dà notizie Calatine. Sto bene, ti ringrazio del libro che<br />

mi hai spedito e spero che arrivi.<br />

Aspetto le norme per i pacchi da spedire alle amiche (torrone?). Salutami tutti e<br />

tu prendi gli ossequi dei parenti ed amici, un abbraccio della tua sempre<br />

642.<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 32)<br />

Caltagirone, 26 novembre 1933 768<br />

Un pensiero affettuoso e gli auguri più sentiti. Grazie delle tue preghiere, anche<br />

io ho fatto la S. Comunione per te, che il buon Dio ci lasci sempre uniti con lui in Cielo.<br />

Salutami le amiche, sto bene e ti abbraccio<br />

643.<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 39)<br />

Caltagirone, 4 dicembre 1933 769<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 29, vedi con quanto ritardo! Vi è stata un’alluvione e tutti i<br />

treni sono stati interrotti. Qui vento inaudito e acqua torrenziale, ma siamo sempre in<br />

collina. Sto bene, a me la nebbia piace e ne abbiamo una grande abbondanza. Presto ti<br />

spedirò raccomandata il collo che avevo dimenticato solo per non aver trovato buona<br />

stoffa. Un abbraccio<br />

366<br />

768 Cartolina illustrata.<br />

769 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 44)


644.<br />

Caltagirone, 19 dicembre 1933 770<br />

Carissimo,<br />

Qui freddo, pioggia, tuoni, gragnola, poveri giardini! Penso che il freddo che<br />

devi sentire te e sto in pena. Io di questi giorni mercé il tuo buon cuore la passo con la<br />

radio che penso di trattenere definitivamente poiché la ho avuto in prova.<br />

Sto bene, solo dolente poiché vi è molto grave la mia buona Teresa se te ne<br />

ricordi. Stamane è partita per Palermo la sorella Giacomina per andarla ad assistere. Prega<br />

per la sua bell’anima. Monsignore dovea venire stamane, ma il tempo lo ha impedito. Fin<br />

da ora faccio i miei fervidi auguri per le prossime feste e stiamo uniti col pensiero e col<br />

cuore.<br />

Un abbraccio<br />

645<br />

Nelina<br />

(f. 317, c. 66)<br />

Caltagirone, 2 gennaio 1934 771<br />

Carissimo,<br />

Siamo di già al 934… Come il tempo vola! E s’invecchia. Sono le otto e sento<br />

per mezzo della radio che ieri costì vi è stata la nebbia così detta di Londra ed ha causato<br />

danni per diragliamenti di treni. Caro fratello, ti raccomando di non uscire quando vi è<br />

cotesta nebbia, sto tanto in pensiero. Io sto benissimo, il raffreddore è del tutto passato ed<br />

ora esco. I parenti tutti ti fanno dire un mondo di affettuosità e auguri pel nuovo anno.<br />

Ringrazia per me le tue padrone di casa per l’augurio profumato che mi hanno<br />

mandato. Oggi il tempo è migliorato e speriamo che venga un po’ di tepore e così Mario<br />

finalmente venga qualche giorno. Salutami la Sig. Rita, ho ricevuto una sua letterina,<br />

un’altra di Miss Lytthelton. Ossequiami M. Rosa. Anche a me il C. Caruso ha detto che<br />

le scene della tetralogia sono state ben riuscite. Mentre scrivo sento Beethoven (Coriolano)<br />

si sente benissimo Roma.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

770 Cartolina postale.<br />

771 Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (Hotel de l’Avenir).<br />

Nelina<br />

(f. 318, c. 22)<br />

367


646.<br />

Caltagirone, 9 febbraio 1934 772<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 5 e rispondo subito. Da tre giorni primavera di quella limpida,<br />

tranquilla, splendida. Sulla nostra terrazza sembra estate ed oggi l’ho passata tutto il<br />

giorno lassù financo ho pranzato nella stanzetta che emette nella terrazza. Caltagirone in<br />

queste belle giornate è meravigliosa. Di stufe ce ne ho una, ma quest’anno non l’ho adoperata<br />

perché la vollero imprestata ove faceva più freddo che in casa nostra. Ho passato<br />

l’inverno con la conca e con gli scaldini come ai tempi antichi. Ma io poi soffro meno il<br />

freddo che il caldo e quindi sto bene.<br />

Le arance ancora non li raccolgono, quando sarà l’ora spero spedirle alle due<br />

amiche. Le grandine quest’anno li hanno in certo modo risparmiate. Salutami tutti, un<br />

abbraccio<br />

647.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 45)<br />

Caltagirone, 22 febbraio 1934 773<br />

Carissimo,<br />

Questa si intreccerà con la tua prossima ma spero che avrai ricevuto i due giornali<br />

e quello che parlava della “Cecilia” di Refice 774. L’altra sera l’abbiamo avuta per trasmessa<br />

alla radio. Certo ha bei cori, ma senza vedere la scena non si prende bene. Stasera<br />

mentre scrivo sento dalla Scala “Mosè” di Perosi. Avendolo visto al teatro Regio dell’Opera<br />

anche attraverso la radio si gusta, poi è una bella musica questa. Posso dirti che alla<br />

radio si gusta molto la musica di Wagner, forse perché dall’apparecchio non sfugge nemmeno<br />

una nota e poi perché la musica di Wagner, i concerti di Beethoven ect., sono le<br />

musiche classiche.<br />

Oggi ho ricevuto una visita di Nino e la zia Peppina se te ne ricordi, ti ossequiano<br />

tanto. Venerina anche ti ossequia, essa è stata tre mesi a Roma, dice di aver fatto una<br />

sciocchezza lasciare la capitale per starsene a Palermo. Veramente chi può vivere a Roma<br />

sbaglia lasciarla.<br />

772 Cartolina postale.<br />

773 Cartolina postale.<br />

774 Licinio Refice (1883-1954). Sacerdote e musicista; studiò musica a Roma. Nella stagione 1933-34,<br />

al Teatro dell’Opera venne rappresentata la sua opera Cecilia ed ebbe molto successo.<br />

368


Sto benissimo, Mario non so quando verrà, quest’anno non è ancora venuto.<br />

Salutami tutte le amiche e tu prendi un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 2)<br />

648.<br />

Caltagirone, 3 marzo 1934 775<br />

Carissimo,<br />

Ti ho spedito il Popolo di Roma con la recensione di L. Colacicchi. Vedo che<br />

anch’io potrei farne, poiché quello che ti scrissi dopo averla ascoltata confronta un po’…<br />

riderai…<br />

Sto benissimo, malgrado ancora stiamo in pieno inverno; ieri il nevischio era<br />

sulle tegole ed io lo vidi verso le 8 alzandomi. Oggi è più mite, le arance finalmente li ho<br />

vendute e quando si raccoglieranno te le spedirò. Il tempo dappertutto li ha danneggiate,<br />

pazienza! Mi auguro che starai bene e che la primavera non ti dia fastidio. Speriamo che<br />

venga la primavera al venire delle rondini.<br />

Ho ricevuto la Petite Histoire, mi fa tanto piacere leggere Lenôtre. I saluti dei<br />

parenti ed amici, anche le persone di casa ti baciano la destra. Vincenza di tanto in tanto<br />

viene ed è sempre affezionata. Teresa continua nel martirio della sua malattia, prega per<br />

essa. Salutami le amiche e prendi le cose più affettuose<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 6)<br />

649.<br />

Caltagirone, 28 marzo 1934 776<br />

Carissimo,<br />

Spero che avrai ricevuto la mia. Sto bene, ricevo i tuoi auguri per Pasqua che<br />

ricambio a te e alle amiche di cuore. Ti spedirò domani un pacco di arance che sono di<br />

Silvio, i nostri ancora non li raccolgono che dopo Pasqua e li spedirò a Miss Motto. Conservati<br />

in salute e vogliami sempre bene.<br />

I parenti e le amiche ti offrono auguri, un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 23)<br />

775 Cartolina postale.<br />

776 Cartolina illustrata.<br />

369


650.<br />

Caltagirone, 5 aprile 1934 777<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto le tue due cartoline 28 e 31. Godo che stai bene, malgrado il freddo;<br />

qui la Pasqua è stata col tizzone, il giorno appresso lunedì una magnifica giornata e<br />

feci una passeggiata coi Favitta. Tutta le gente si era riversata nell’ex Viale dei Villini (Via<br />

Principessa Maria), sembrava già venuta l’estate, il giorno appresso umido, acqua e così<br />

continua il mese di aprile.<br />

L’altro giorno ho fatto spedire il pacco delle arance, spero che arrivino buoni e<br />

quasi non vorrei spedire gli altri poiché quelli della Russa colle grandinate sono non perfettamente<br />

sani. Ad ogni modo li sceglierò.<br />

Mario ancora non viene, che seccatura! Comprendo che il tempo non è bello,<br />

speriamo quando si rimetterà. Grazie degli articoli tanto simpatici di Lenôtre. Hai ricevuto<br />

il giornale? Ho scritto all’amica Berta alla quale ho inviata la diagnosi di <strong>Luigi</strong> G. per<br />

l’udito. Spero che potrà farla vedere a qualche specialista. Tutti i parenti ti ossequiano, le<br />

persone di casa ti baciano la destra. Prendi i miei sempre affettuosi abbracci<br />

651.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 27)<br />

Caltagirone, 10 aprile 1934 778<br />

Carissimo fratello,<br />

A me pare di avere scritto regolarmente, forse qualche cartolina con le feste è andata<br />

smarrita. Sento che hai un po’ di influenza e figurati la mia angustia e per ora e per quando<br />

ti alzerai in cotesto umido paese. Stai in cautela molto e non prenderti preoccupazioni per la<br />

messa della mattina. Due giorni in più di cautela liberano da una ricaduta. Prego tanto per te,<br />

carissimo fratello, che il buon Dio ti conservi sempre sano. Manderò ad accendere una lampada<br />

a S. Gioacchino. Intanto scrivimi, non mi lasciare priva di tue nuove.<br />

Hai ricevuto le arance? Credo che esse arriveranno tutte guaste, quest’anno la<br />

grandine li ha distrutte, tanto che non potrò spedire che un piccolo pacco a miss Motto e<br />

credo che le arriveranno guaste. Ti mando come raccomandata una scatola di pastiglie<br />

Valda, questi sono buoni per la tracheite, prendile, io ne ho presi tante, non fanno male.<br />

Mario dopo le riunioni di Catania verrà qui, spero.<br />

370<br />

777 Cartolina postale.<br />

778 Cartolina postale.


Col pensiero e col cuore resto a te vicino, come vorrei esserlo in persona. Ringrazia<br />

di vero cuore le tue padrone di casa per le cure affettuose e premurose che ti prodigano<br />

e salutameli caramente. Non farmi mancare nuove mentre ti assicuro che sto bene.<br />

Abbraccioti affettuosamente<br />

652.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 38)<br />

Caltagirone, 21 aprile 1934 779<br />

Carissimo,<br />

Oggi natale di Roma, festa, una giornata di estate o meglio primavera avanzata<br />

come quando nel mese di maggio e giugno si andava alla fontana della pietra… che poesia!…<br />

Caltagirone è ridente, le campagne pel momento si presentano meravigliose, tutto<br />

è ridente.<br />

Ho la tua fra le mani, quella del 16, spero che questa ti trovi rimesso del tutto;<br />

prego sempre per la tua salute. Io sto bene, esco spesso; ieri sono andata dalle cugine in<br />

Villa S. Maria di Gesù, ti salutano tanto, anche le suore ti ossequiano, spero che le arance<br />

siano arrivate buone e non guaste, e il caciocavallo? Ricordami alle tue padrone di casa,<br />

dille che io sono gratissima di quanto hanno fatto a te durante l’influenza e offro i miei<br />

cordiali saluti.<br />

Teresa ti ringrazia di cuore, ma ha voluto rimandare la diagnosi. Mario dice che<br />

verrà la settimana entrante, non ci credo quasi più. Con affetto ti abbraccio<br />

653.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 57)<br />

Caltagirone, 28 aprile 1934 780<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del [sic] e godo che stai bene. Io bene come ti scriverà Mario che è<br />

stato qui per 24 ore… troppo poco. Ma il caro fratello è fatto così, lui sta bene quando<br />

lavora o non quando sta in ozio… Siamo un po’ tutti così.<br />

779 Cartolina postale.<br />

780 Cartolina postale.<br />

371


Ho scritto a Miss Marshall e così avrai avuto mie nuove. Spero che avrai ricevuto<br />

il caciocavallo e che ti sia piaciuto. Abbiamo avuto giornate di vento con pioggia poca<br />

acqua mista a sabbia, il cielo era tutto giallo. Oggi bella giornata piena di sole che fa pensare<br />

alle belle giornate romane di primavera. Vedi se puoi allontanarti un pochino da<br />

cotesto freddo umido o almeno abbiti riguardi. Come sta Miss Barbara? Saluti a lei e a<br />

tutte le amiche e spero che Miss Motto abbia ricevute le nostre arance di Russa. Tutti i<br />

parenti ti salutano e domandano di te. Riceviti i miei più affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 1)<br />

654.<br />

Caltagirone, 19 maggio 1934 781<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 14 oggi 19. Come vedi sono cinque giorni. Godo che stai bene e<br />

vi sono state due giornate splendide, così i forestieri che vi si trovano possono avere l’impressione<br />

bella della grande metropoli. Io bene come sempre. Torno di fare una visitina<br />

alla buona Teresa che è molto sciupata, ma mi sembra che possa rimettersi. Essa ti ossequia<br />

e si raccomanda alle tue orazioni.<br />

Oggi l’anniversario del tuo Sacerdozio, ho pregato per te e domani farò la S.<br />

Comunione. A S. Gioacchino ho acceso la lampada e manderò un’offerta non dubitare,<br />

come ho mandato la tua offerta pei poveri di S. Vincenzo. Mi hanno detto che non fanno<br />

più resoconto e perciò non te lo mandano. Ti ringraziano e ossequiano. I parenti e gli<br />

amici ti salutano, le persone di casa ti baciano la mano. Vincenza poveretta è a letto con<br />

una bronchite.<br />

Io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 16)<br />

655.<br />

Caltagirone, 23 maggio 1934 782<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 18 e spero che a quest’ora avrai ricevuto la lettera con il<br />

vaglia per il Dottore Negus e i ringraziamenti di <strong>Luigi</strong> Galvano. Poveretto, speriamo che<br />

372<br />

781 Cartolina postale.<br />

782 Cartolina postale.


giovi l’ordinazione. Io sto bene anzi ieri vidi il Dott. Buscemi e mi feci misurare la pressione,<br />

buonissima 135. In quanto a cure di acque, una volta mi disse Montecatini perché<br />

sentivo un po’ di dolore al fianco destro, ma ora sto bene e non penso a cure, prendo ogni<br />

tanto qui i sali.<br />

Poi non ho soldi quest’anno per viaggiare e quindi ne farò una breve credo, o<br />

meglio di brevi giorni. Con piacere sento che forse ti occuperai della tetralogia. Ho ricevuto<br />

le Petite Histoire, sono così divertenti… grazie.<br />

Oggi la festa di S. Rita; se sapesti come S. Chiara si è rinnovellata con la devozione<br />

a questa santa. Il Can.co Caruso ci lavora davvero. Ho pregato per te, per noi tutti<br />

stamane nella Comunione. Il sei giugno sposerà Paolo con Gaetanella, probabilmente ne<br />

riceverai partecipazione, telegraferai.<br />

Salutami le amiche e prendi i miei abbracci<br />

656.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 26)<br />

Londra, 31 maggio 1934 783<br />

Carissima Nelina,<br />

Ti acchiudo la risposta del Dottore. Non ho creduto fare interpellare lo specialista<br />

D.r Negus poiché la materia riguarda la medicina generale e non la specialistica. Non<br />

mi pareva dovere pagare altro consulto, né fare un torto al Dottore di mostrargli di non<br />

avere fiducia in lui per una risposta così ovvia.<br />

Sto bene. Il mese di maggio è passato e oramai viene la desiderata estate. Per<br />

me tarda a venire, ma verrà. Tutti ti salutano e mi domandano di vederti qui. Ma ciò<br />

non è possibile per ora. Se si darà la Tetralogia (Angeli e Adamo) allora spero che tu<br />

verrai.<br />

Salutami tutti, e a Vavà Barletta farai per me gli auguri dell’onomastico. Un<br />

abbraccio di cuore, tuo<br />

783 Lettera.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 399)<br />

373


657.<br />

Parigi, 22 giugno 1934 784<br />

Sono qui per qualche giorno. Sto bene. Grazie degli auguri per S. <strong>Luigi</strong>. Ho<br />

ricevuto i confetti dei novelli sposi. Gli auguri di Albino. Tante cose a tutti un abbraccio<br />

di cuore<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 400)<br />

658.<br />

Parigi, 26 giugno 1934 785<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo qua la tua del 20. Anch’io spero che il caldo non ti farà male. Io ancora<br />

non so cosa farò quest’anno. Te ne scriverò fra qualche giorno, appena avrò avuto delle<br />

risposte che aspetto. Sto bene. Quando questa ti arriverà io sarò già di ritorno. M.a de<br />

Quirielle è in viaggio. Un abbraccio di cuore tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 401)<br />

659.<br />

Londra, 16 luglio 1934 786<br />

Carissima Nelina,<br />

Il 12 siamo stati insieme a pregare per la cara sorella, oggi per la festa della<br />

Madonna del Carmine. Desidero avere due abitini del Carmelo. Finalmente ho ricevuto<br />

il giornale e la tua del 10. Ripeto l’indirizzo dove andrò: Hotel Prieuré de Lamalgue, 50-<br />

51, Littoral Frédéric Mistral, Le Mourillon, près Toulon. Io ci andrò il 4 agosto, poiché il<br />

prete che mi rimpiazza arriva qua verso la fine della prossima settimana. Tu mi scriverai a<br />

Londra sino a tutto luglio, poi al suddetto indirizzo. Tutti qui si preparano per le vacanze.<br />

Solo la Signora Berta non pensa a lasciare Londra che per qualche settimana, andando<br />

presso qualche amica nella campagna o al mare, ma sempre in Inghilterra.<br />

374<br />

784 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

785 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

786 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


Il caldo di Londra è stato assai buono per me; ora ci sono venti umidi e non<br />

vedo l’ora di andare al mare. Sto bene. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

660.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f F/1/4, c. 402a)<br />

Caltagirone, 18 luglio 1934 787<br />

Carissimo,<br />

non so capire come non ricevi le mie cartoline mentre io regolarmente rispondo<br />

alle tue cartoline. Ti ho mandato anche un giornale dove vi era un articolo di Ciccio.<br />

Sto molto bene, il caldo c’è, ma la sera per lo spesso è fresco così si compensa. Albina stamane<br />

ha ricevuto i tuoi ringraziamenti e mi disse pure che tu non ricevi le mie solite cartoline,<br />

ciò mi stupisce, io non ho mancato di scrivere, non so i giorni poiché non li segno,<br />

so semplicemente che rispondo quasi subito ogni volta. Voglio augurarmi che li abbia<br />

ricevuti tutti in una volta.<br />

Salutami le amiche, le padrone tue di casa dove andranno quest’anno? Ci prepariamo<br />

alla festa di S. Giacomo ed il paese è in movimento.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

Può darsi che io abbia scritto Roma invece di Londra.<br />

661.<br />

Nelina<br />

(f. 321, c. 57)<br />

Caltagirone, 24 luglio 1934 788<br />

Carissimo,<br />

Siamo in piena festa di S. Giacomo e con un caldo africano sul serio. È terribile.<br />

Io sto bene, ma credimi che il caldo mi rende spossata. Sto in casa, ma al pomeriggio<br />

vado in campagna per respirare, tornando poi apro tutto, porte e finestre e così sto sulla<br />

terrazza fino la mezzanotte.<br />

Ieri sera la villa mostrava un magnifico spettacolo, tutta illuminata con globi<br />

veneziani. Cercherò la tua musica e i tuoi libri. Penso il tuo da fare degli ultimi giorni e<br />

787 Cartolina postale.<br />

788 Cartolina postale.<br />

375


mi angustio, ma prendili con calma. Anch’io qui mi dibatto con tanti noiosi affari. Tutti<br />

ti salutano e quasi tutti qui vanno alla campagna.<br />

Abbraccioti con vivo affetto<br />

Ricevesti il giornale?<br />

662.<br />

Nelina<br />

(f. 321, c. 58)<br />

Roma, 17 settembre 1934 789<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua da Barcellona, dopo quella di Paris. Anche io rimasi sconfortata,<br />

dolente di lasciarti così rapidamente, senza avere il tempo di pensare alla dura separazione.<br />

Certo che da Barcellona e Italia il migliore viaggio è per mare. Ho scritto subito alla<br />

Signora Ruiz per ringraziare delle tante cortesie. Che persona amabile! Barcellona mi ha<br />

lasciato un ricordo così bello che volentieri rifarei il viaggio per vederla ancora una volta.<br />

Anche qui molti preferiscono Barcellona a Madrid.<br />

Il dente va curandosi bene e un dì farò la capsula d’oro. Ti salutano gli amici<br />

che ho trovato, l’indirizzo di Armida è Armida Gehriger Schönbülrestrasse 22 Zurich,<br />

come vedi è già sposa e da un mese madre di un bel bambino. Se lo avessi saputo l’anno<br />

scorso avrei potuta andarla a trovare a Zurich. Abbracci<br />

Il libro mandaglielo che le farà piacere, io ce ne ho parlato.<br />

663.<br />

Nelina<br />

(f. 463, c. 63)<br />

Londra, 5 ottobre 1934 790<br />

Carissima,<br />

Ho la tua del 2 c.m. e quella di Mons. dell’1 arrivate insieme stasera. Sto bene.<br />

789 Cartolina postale. Nell’estate del ’34 Nelina e <strong>Luigi</strong> si incontrarono a Tolone e da lì proseguirono per<br />

Barcellona e Madrid.<br />

790 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

376


Leggo con dispiacere le notizie della Spagna. Speriamo che si calmeranno 791. Preghiamo<br />

Dio. Un abbraccio di cuore tuo<br />

664.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 404)<br />

Caltagirone, 14 ottobre 1934 792<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua fra le mani (g. 16), io scrivo subito appena ho la tua fra le mani. Sto<br />

bene, dopo avere risentito il cambiamento di vita fra la città e la montagna, sto veramente<br />

bene. È quistione di abituarsi. Ho ricevuto l’articolo di Lenôtre, grazie.<br />

Il tempo è buono ancora qui, vi è stato un po’ di freddo e poca acqua da noi.<br />

Mario sta benissimo mi dice stamane l’ing. F[oti] 793, che viene da Piazza. Non scrive perché<br />

(credo) gli annoia a scrivere. I parenti ti salutano, io saluto le amiche e abbraccio te<br />

665.<br />

Nelina<br />

(f. 322, c. 55)<br />

Caltagirone, 20 ottobre 1934 794<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto ieri la tua del 15 e rispondo con un giorno di ritardo. Mi duole<br />

leggere che sei raffreddato, stai in guardia, non esporti con i primi freddi. Qui oggi pioggia<br />

a dirotto e ci voleva specie alla Russa.<br />

Appena il tempo si rimette andrò con l’ing. per il collaudo del palmento. Ancora<br />

Mario non è venuto, né io sono andata. Certo è una bella passeggiata, ma costa molto.<br />

Salutami le padrone di casa e Miss Motto. Non ho ricevuto nulla da Ruiz. Un<br />

abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 322, c. 56)<br />

791 Sui problemi spagnoli, i successivi sviluppi e la posizione di <strong>Sturzo</strong> cfr. F. Malgeri, <strong>Sturzo</strong> e la Spagna<br />

negli anni Trenta, in Universalità e cultura, cit. pp. 403-415 con aggiornata bibliografia alla nota 1 di p. 403.<br />

792 Cartolina illustrata.<br />

793 Sebastiano Foti, nipote di <strong>Luigi</strong> e futuro sindaco di Caltagirone nel secondo dopoguerra.<br />

794 Cartolina illustrata.<br />

377


666.<br />

Caltagirone, 24 ottobre 1934 795<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 18 e rispondo subito. Meno male che il tuo raffreddore è passato,<br />

però se tutti i raffreddori si dovessero chiamare (secondo il sistema londinese)<br />

influenza, qual è la vera? Spero che non ne dovreste prendere più tutto l’inverno. Io bene,<br />

oggi vado alla Russa, il tempo è messo male.<br />

Oggi ho mandato per la Messa all’Arcangelo S. Raffaele e ho pregato che ti protegga<br />

sempre. Il giorno che il nostro Sovrano fu a Catania per una giornata di acqua, ma<br />

che acqua…Se il tempo si mantiene buono, fra giorni farò una gita ad Altobrando perché<br />

si deve fare un magazzino. Salutami tutte le amiche, un abbraccio<br />

Torno dalla Russa ove fa un caldo d’estate bello assai.<br />

667.<br />

Nelina<br />

(f. 322, c. 61)<br />

Caltagirone, 31 ottobre 1934 796<br />

Carissimo,<br />

Oggi ultimo giorno del mese dedicato alla SS. V. del Rosario. Al Gesù (collegio)<br />

si è celebrato tutto il mese e gli ultimi 10 giorni ha predicato D. Carlo Bargiggia, è<br />

tanto pio e tanto bravo il rettore del Seminario. Ho pregato tanto per te, per voi, cari fratelli,<br />

che mi volete tanto bene. Che la Vergine SS. vi protegga sempre e vi conservi a lungo<br />

al mio affetto.<br />

Sto bene, il tempo è molto mite, sembra ancora temperatura di estate. Mario<br />

non è ancora venuto, dice che ha avuto una leggiera tonsillite, ma ora sta bene. Credo che<br />

verrà dopo i morti, poiché ha il pontificale dei Santi. Il mese che entra ci tiene ancora più<br />

uniti nella memoria dei cari trapassati che preghino e intercedino per noi.<br />

Salutami tutti, domanda e fai tante cose a Barbara, i miei ossequi a tutte e due.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

378<br />

795 Cartolina postale.<br />

796 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 323, c. 5)


668.<br />

Caltagirone, 3 novembre 1934 797<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua ultima, godo che stai bene, ma colle andate di freddo di costì<br />

bisogna che ti guardi bene. Qui siamo ancora in principio di autunno con un tempo<br />

meraviglioso; io credo che a Barcellona nel tempo che eravamo noi, la temperatura o<br />

meglio, il vento era più fresco. Qui non spira che un’auretta gentil. Veramente è tempo di<br />

stare in campagna, ma come vedi, io ci vado raramente. Sto bene e posso alzarmi ancora<br />

più prestino onde andare in chiesa la mattina.<br />

Il giorno dei morti ho fatto la Comunione pei cari trapassati pregando per loro<br />

e raccomandandoci alla loro protezione. Sicuramente saranno nella patria beata.<br />

Qui influenza non ce n’è, forse perché il tempo è mite. Mario mi scrive che sta<br />

bene e che presto verrà. Salutami le amiche e mi auguro che Barbara si sia rimessa. La mia<br />

amica Favitta con la famiglia passeranno a Catania l’inverno. I parenti ti ossequiano, io ti<br />

abbraccio<br />

669.<br />

Nelina<br />

(f. 323, c. 6)<br />

Caltagirone, 13 novembre 1934 798<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua dell’8 e tu credo, avrai ricevuto quella che l’otto ha scritto Monsignore.<br />

Egli quel giorno è stato qui a pranzo ed invece di scrivere io scrive lui. Sta bene, un<br />

po’ sciupatino per la febbre della tonsillite. Io lo pregai di restare un po’ qui, ma non volle<br />

dicendo che amava mettersi al lavoro. Io sto bene, in questi tempi vado spesso in campagna,<br />

l’altro ieri ad Altobrando che non conoscevo. Forse te lo scrissi l’altra volta, mi è<br />

sembrato un luogo pittoresco, un po’ a presepe… terreno roccioso e pietroso più che<br />

Fontanapietra.<br />

Era una giornata d’autunno molto mite, senza vento e nuvoloso ma caldo. Stai<br />

guardingo per il freddo, non prendere delle ricadute d’influenza. Leggo che costì vi sono<br />

state 72 ore di pioggia, povero te, quanta umidità, alla Russa ancora non piove come in<br />

estate.<br />

797 Cartolina postale.<br />

798 Cartolina postale.<br />

379


Salutami le padrone di casa, le amiche tutte le ricordo con piacere. Un abbraccio<br />

e i più affettuosi saluti dai parenti ed amici<br />

Nelina<br />

Mi hanno detto che G. Nicastro si è fidanzato, meglio tardi che mai.<br />

(f. 323, c. 25)<br />

670.<br />

Caltagirone, 20 novembre 1934 799<br />

Carissimo,<br />

Stavo già in pena poiché non avevo tue nuove da più giorni. Godo che stai<br />

bene come lo sono anch’io. Freddo ancora non è qui cominciato, però da più giorni siamo<br />

sotto una cappa di nebbia, sai, quella di levante fitta fitta… Oggi pioggia. La settimana<br />

passata vi è stato un ciclone ai boschi e precisamente Ogliastro e forse Ogliastrello,<br />

ma a Ogliastro ha sradicato alberi, ne ha sbancati moltissimi per circa £ 100.000 di<br />

danni. Fortunatamente, così vicino da noi è passato senza danneggiare nulla… grazie a<br />

Dio.<br />

Domenica si è fatta l’inaugurazione di una lapide sotto il piano del Collegio a<br />

p. Innocenzo Marcinò e hanno messo il nome alla via che conduce ai Cappuccini 800. Poi<br />

alle 5 ant. nella chiesa del Collegio Ciccino Spadaro parlò molto bene del santo uomo.<br />

Hai letto la vita ultima scritta che è molto meglio della prima? La vorresti? La stessa<br />

domenica è passata all’altra vita la povera Teresa munita dei conforti di religione e assistita<br />

dai parenti. Veramente ha sofferto molto e speriamo che Iddio di misericordia l’accolga<br />

presto nella patria beata.<br />

Scriverò domani per il libro. Ma forse vorrai leggerlo prima, speriamo che non<br />

si sia smarrito, l’indirizzo era scritto giusto. Salutami tutti, un abbraccio<br />

380<br />

Ho ricevuto una cara lettera della Sig.ra Ruiz.<br />

Nelina<br />

(f. 323, c. 27)<br />

799 Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (Hotel de l’Avenir, 65 rue Madame).<br />

800 Fu ministro provinciale e generale dei Cappuccini; nacque nel 1589 e fu anche professore di filosofia<br />

e teologia. Morì a Caltagirone nel 1665.


671.<br />

Caltagirone, 29 novembre 1934 801<br />

Carissimo,<br />

Godo che stai bene e che hai per un po’ cambiato aria. Peccato che non vi è<br />

nemmeno sole ove sei stato, come lo abbiamo noi da due giorni 802. Auguro che ti sarai<br />

divertito al sentire il concerto di Milhaud. Ieri sera dall’Augusteo ho sentito musica Perosiana<br />

diretta dallo stesso autore, si sentiva una meraviglia. Sto bene e ti ringrazio degli<br />

auguri; non lavorare molto a tavolino, cerca di fare moto e riposare il tuo cervello.<br />

Ringrazio il maestro dei saluti e che ricambio anche per la signora. Ricordo<br />

ancora tutte le loro gentilezze. Salutami Miss Berta e tutte le amiche che ricordo sempre.<br />

Una abbraccio di cuore<br />

672.<br />

Nelina<br />

(f. 323, c. 28)<br />

Caltagirone, 5 dicembre 1934 803<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la cartolina da Londra, godo del tuo benessere, anche io bene; oggi bellissima<br />

giornata e sto per andare a S. Bartolomeo per far piantare una pianta di glicine che<br />

mi ha mandata Mario. Egli sta anche bene. Mi ha scritto Venerina e ti ossequia. La sorella<br />

di Teresa ti ringrazia della Messa e delle condoglianze.<br />

Un abbraccio<br />

673.<br />

Nelina<br />

(f. 323, c. 26)<br />

Caltagirone, 7 febbraio 1935 804<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del primo è arrivata colla posta delle 12, stavo già in pena, impiega 6<br />

giorni una cartolina! Sto bene, il freddo in questi giorni è cessato e sembrano giorni di<br />

801 Cartolina postale.<br />

802 <strong>Luigi</strong> era stato qualche giorno a Parigi.<br />

803 Cartolina illustrata.<br />

804 Cartolina postale.<br />

381


primavera. Non ti angustiare per me, il freddo in casa è più terribile quando tira vento,<br />

quest’anno non ce n’è.<br />

Stanno raccogliendo le arance e spero spedirne un pacco a Miss Motto. L’ultima<br />

grandinata li toccò per un quarto, ma è frutto ottimo. Stamane è passato a miglior<br />

vita Peppino Di Bernardo, uno dei fratelli. In tre giorni, ma lui soffriva di cuore e di diabete,<br />

fai le condoglianze. Ieri ho ricevuto una lettera di M.me Milhaud.<br />

I parenti e amici tutti ti fanno dire tante cose affettuose. Salutami le amiche e<br />

tu prendi un abbraccio dalla tua aff.ma sorella<br />

Hai ricevuto i giornali?<br />

674.<br />

Nelina<br />

(f. 324, c. 31)<br />

Caltagirone, 16 febbraio 1935 805<br />

Carissimo,<br />

Stamane ho ricevuto la cartolina del 12, questa molto presto, in quattro giorni.<br />

Ho ricevuto più tardi la busta con l’articolo di Lenôtre. Peccato morire uno scrittore così<br />

simpatico! Leggevo sempre con piacere i suoi articoli, i suoi libri. Siamo fatti tutti per la<br />

morte caro fratello! Godo che stai bene e guardati premurosamente sempre per il freddo.<br />

Oggi qui una giornata che sembra piena primavera.<br />

Le arance li hanno finite di raccogliere e ieri ne ho spedito a Miss Marshall una<br />

cassetta. Per ferrovia non se ne può spedire perché non vi è linea diretta per Londra ed è<br />

una cosa che è stata sempre, quindi più non se ne può spedire. Salutami tanto la medesima<br />

e le altre amiche, vuol dire che a Miss Motto li darete voi.<br />

Mario fra giorni andrà a Gela, meno male, si leva un po’ di quel freddo insopportabile,<br />

ma che lui scrive “ci godo”. Tutti gli amici ti salutano, i parenti anche e Albina<br />

ti ringrazia dei francobolli.<br />

Un abbraccio<br />

382<br />

805 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 324, c. 38)


675.<br />

Caltagirone, 31 marzo 1935 806<br />

Carissimo fratello,<br />

mai come questo mese ho inviato tante cartoline tutte belle che ti facevano<br />

vedere le cose più salienti di Palermo. Mi duole che si siano smarrite e che tu ti sei tanto<br />

angustiato per me. Non ho aspettato le tue risposte che tu mandavi a casa e che noi per le<br />

vie interrotte siamo stati fermi a Palermo un mese, non due come tu credi. Ti ho scritto<br />

pure da Messina dopo il viaggio in macchina lungo la costa. Non devi angustiarti quando<br />

non ricevi notizie, devi pensare che vi possono essere smarrimenti che non so perché poi<br />

da qui non succede mai.<br />

Sto benissimo e spero che avrai ricevuto la mia del 27 o 26 che scrissi appena<br />

arrivata qui. Ho trovato che alla cattedrale si predicano gli esercizi da due vescovi, quello<br />

di Patti e quello di Caltanissetta. Oggi è venuto mons. Baranzini che ha predicato benissimo.<br />

Io però non ci sono andata perché la folla è stata tale e tanta da far confondere e da<br />

non far sentire bene. Però è da esserne contenti per il bene che vi è stato. Anche agli<br />

uomini hanno predicato, e stanotte alla mezzanotte vi sarà la comunione per gli uomini.<br />

Salutami tutti, un abbraccio<br />

676.<br />

Nelina<br />

(f. 324, c. 69)<br />

Caltagirone, 6 aprile 1935 807<br />

Ti mando la presente. È una poesia di un certo Gangitano, marito di Rita La<br />

Lumia di Canicattì. Egli ha piacere di fartela leggere. Me la diede a Palermo. Ho ricevuto<br />

oggi la tua cartolina e stavo già in pena, sono passati 10 o 11 giorni dall’ultima tua scritta<br />

che fu del 25 marzo.<br />

Sto bene, Mons. dice che sto benissimo, dopo Pasqua spero venga. Salutami i<br />

tuoi amici, un abbraccio<br />

806 Cartolina postale.<br />

807 Cartolina illustrata con il testo della poesia Ave Maria! di <strong>Luigi</strong> Gangitano Licata.<br />

Nelina<br />

(f. 324, c. 71)<br />

383


677.<br />

[Nottingham], 2 luglio 1935 808<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua del 26 giugno. Mi dici che la tua villeggiatura sarà breve. Io ti<br />

consiglio di sistemare tutto avanti di lasciare la casa, e poi stai tranquilla è forse quella villeggiatura<br />

di cui avrai bisogno. Hai consultato per i bagni? Forse sarà meglio consultare<br />

sul posto. Sto bene. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 405)<br />

678.<br />

[Nottingham], 10 luglio 1935 809<br />

Carissima Nelina,<br />

Stamane ho celebrato la S. Messa insieme per Margherita e per M.na Cona. Ho<br />

scritto a Nino le mie più vive condoglianze. Mi sono venuti tutti i ricordi d’infanzia delle<br />

zie e cugine e le cugine della Chiesa del Carmine etc. Sto bene, comincio a preparare la<br />

partenza. Ho tante cose da fare.<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 406)<br />

679.<br />

[Nottingham], 17 luglio 1935 810<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua dell’11 c.m. Penso come sei occupata con tante cure per le<br />

campagne. Quando ero bambino non sognavo altro che campagne, ora le vedo in sogno<br />

solamente. Sto bene. I giorni passano veloci, quasi senza accorgermene.<br />

Tanti saluti a parenti ed amici. Sto bene. Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 407)<br />

384<br />

808 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

809 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

810 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.


680.<br />

Parigi, 4 agosto 1935 811<br />

Carissima,<br />

Speravo avere qui tue notizie; ma la posta di Londra mi porta solo un giornale.<br />

Sto benissimo. Spero partire stasera e domani rivedere il bel mare mediterraneo. Un<br />

abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

Ricevo la tua del 30. Spero che il nastro del motore si aggiusti presto sì che tu<br />

possa partire per le tue vacanze.<br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 408)<br />

681.<br />

Parigi, 12 settembre 1935 812<br />

Carissima sorella,<br />

Penso quale angustia hai avuto senza il mio telegramma. Non comprendo<br />

come non l’abbia ricevuto M.me Lajoye. All’ufficio telegrafico mi hanno detto che probabilmente<br />

essa non sarà stata in casa, e il telegramma sarà rimasto in giacenza. Può essere.<br />

Stamani ti ho telegrafato anche posta restante. Spero che già hai avuto mie notizie.<br />

Io sto bene. Ho fatto un ottimo viaggio. Subito passai in 2.a classe, ed ebbi un<br />

buon posto fino a Parigi. Ieri ed oggi sono andato alla Cometa 1811 [sic] ricordando te e<br />

le tue preferenze. Parigi senza di te è assai vuota; e non vedo l’ora di sbrigarmi e di partire<br />

per Londra.<br />

Sono all’Hotel de l’Avenir a due passi dal Perreyue, dove non sarà possibile più<br />

tornare perché col 1° ottobre è obbligatoria la pensione; e per me è impossibile mangiare<br />

in quel restaurant. Qui a l’Avenir non vi è restaurant, così non c’è questo pericolo. Una<br />

stanza a 1° piano due finestre sulla strada e bagno, 30 franchi. Non c’è male.<br />

Fin oggi non mi è arrivata la tua cartolina della prima sera, è così difficile il servizio<br />

postale qui. Mario mi scrive che la sua era una idea del momento, che forse non si<br />

effettuerà, e che noi abbiamo dato un senso sbagliato. Meglio così.<br />

È arrivata qui per te una raccomandata da Caltagirone, ma l’ufficio postale<br />

ancora non me l’ha data. Tornerò oggi.<br />

811 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

812 Lettera su carta int. Hotel de l’Avenir, Paris. Nelina e <strong>Luigi</strong>, al solito, passarono il mese di agosto<br />

insieme a Le Mourillon presso Tolone. «A momenti è arrivata Nelina un po’ fatigata dal viaggio, ma molto<br />

bene. Ti saluta e ti abbraccia insieme con me. Com’è benigno il Signore che ci dà questa consolazione di rivederci»<br />

(<strong>Luigi</strong> a Mario, 16 agosto 1935, IV, p. 67, n. 1625).<br />

385


Cara sorella, spero che l’incidente del telegramma non ti abbia turbato assai. Io<br />

andai a farlo subito appena arrivato, alle 10,20. Spero che l’indirizzo datomi dal Prof.<br />

Roubiès fosse questo. Non posso pensarci senza soffrire a un tale antipatico incidente.<br />

Pazienza. Ora divertiti a Roma e salutami tutti. E spero che passerà l’acidità causata dai<br />

cibi non adatti.<br />

Un abbraccio, cara sorella, affettuosissimo dal tuo<br />

682.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 408a)<br />

Parigi, 14 settembre 1935 813<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua cartolina da Montecarlo e godo assai che stai bene e ti sei divertita.<br />

Spero che l’increscioso incidente del telegramma non ti abbia fatto soffrire assai. Sono<br />

stato tanto in pensiero. Il ritardo fino alle 9 di sera è irresponsabile.<br />

Io sto bene, e sto sbrigando tutto per partire lunedì o più tardi martedì. Barbara<br />

mi ha scritto sull’affare della casa, dolente assai del disturbo datomi durante i bei giorni<br />

di vacanza; e sperando che tutto si accomoderà a novembre. La zia dopo l’operazione è<br />

molto stanca ed ha bisogno di riposo senza preoccupazioni di sorta. Te ne scriverò quindi<br />

verso la fine di novembre. Ti acchiudo la lettera arrivata qui ieri sera.<br />

Aspetto con ansia tue notizie. Spero averle stasera; non mi preoccuperò del<br />

ritardo visto l’esempio di Nice. Qui poca gente; gli amici che ho visto ti salutano specialmente<br />

M.me Antoine. Le figlie sono ancora fuori in vacanza.<br />

Oggi andrò per il necessaire. Non ho ancora avuto tempo.<br />

Qui le sere e le notti sono fredde, e costà? Farà certo un bel caldo. Ma io non<br />

soffro e sto bene. Salutami tutti.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

386<br />

813 Lettera.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 408b)


683.<br />

Londra, 23 settembre 1935 814<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 20. Ti scrissi a Caltagirone pensando ch’eri di già in viaggio.<br />

Godo che hai potuto curarti il dente. Sto benissimo. Qui di tanto in tanto il sole si fa<br />

vivo. Ho già acceso il fuoco nella mia stanza. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore<br />

684.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 409)<br />

Londra, 1° ottobre 1935 815<br />

Carissima,<br />

Eccoci al mese di ottobre. Non dimenticare di dare la nostra offerta a Maria di<br />

Pompei, al Collegio. Sto bene, ma qui il tempo è tanto piovoso ed oscuro, con del sole di<br />

tanto in tanto. Ho cominciato la cura, credo mi fa bene. Io ti consiglio di cominciarla<br />

subito. Il dottore di qui mi ha detto che male non ne può fare; egli crede che neppure farà<br />

gran bene. A ogni modo, provare non nuoce. Tutti ti salutano, tuo<br />

685.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 410)<br />

Londra, 6 ottobre 1935 816<br />

Carissima,<br />

Non ho ricevuto la tua solita. Penso arriverà domani. Sto bene. Ti penso sempre.<br />

Hai cominciato la cura? Io sì, e vedo che giova. Tutti ti salutano. Mario ha ripreso a<br />

scrivermi più a lungo. Vuol dire che gli occhi vanno meglio.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

814 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

815 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

816 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 411)<br />

387


686.<br />

Caltagirone, 22 ottobre 1935 817<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho regolarmente la tua del 18 in mano e mi meraviglio come tu ricevi la mia<br />

dell’11 e del 14 contemporaneamente. La mia portinaia mi assicura che va alla posta centrale<br />

ad imbucare le cartoline.<br />

Finalmente qui piove e tira il solito vento che mi fa fuggire dalle stanze a<br />

ponente e mezzogiorno. Intanto l’acqua era desideratissima, tanto da non farci avere paura<br />

del temporale notturno e diurno. Sto bene. La cura la tollero, forse non farà nulla dato<br />

che la tollero io… Da Mario ancora non sono potuta andare, prima la vendemmia, ora<br />

lui ritiro pei chierici, pei preti ecct., non ho voluto disturbarlo.<br />

Spero che il tempo torni mite per andare a Piazza Armerina. Godo che stai<br />

bene e che il tempo è mite costì, così l’inverno tarderà a venire.<br />

Ho fatto incominciare il gilet e spero che Gina lo faccia bene. Ora è il tempo<br />

che la sera, raccolti intorno la radio, si legge e si lavora… Salutami le amiche tutte, che si<br />

ricordano di me. Io li ricordo con tanta simpatia tutte e non dimentico le cortesie ricevute<br />

durante il mio lontano soggiorno costà.<br />

I parenti e amici ti salutano affettuosamente<br />

687.<br />

Nelina<br />

(f. 326, c. 38)<br />

Caltagirone, 20 novembre 1935 818<br />

Carissimo fratello,<br />

Torno da Piazza Armerina, ho fatto il viaggio in treno; partii domenica alle<br />

5,45 di sera ed arrivai alle otto meno un quarto. Mi piace tanto farlo di sera per quanto<br />

quel trenino cammina piano piano. Oggi (mercoledì) sono partita alle 2,45 e sono arrivata<br />

alle 17½. Sono andata in compagnia dell’ing. F. con lui son tornata.<br />

Monsignore sta molto bene, lavora come un giovane; io sono stata bene e mi è<br />

piaciuto stare tre giorni in compagnia del santo nostro fratello. Trovo qui la tua cartolina<br />

e mi meraviglio come non ricevi regolarmente, io rispondo subito quanto tu mi scrivi.<br />

Non faceva tanto freddo e veramente è un’aria più buona quella di Piazza.<br />

388<br />

817 Cartolina postale.<br />

818 Cartolina postale.


Conservati in salute. È morta Donna Maddalena Contorbi, essa pregava sempre<br />

per te. È morta tranquillamente, come la vita che avea menato e con tutti i conforti di<br />

religione. Se vuoi fare le condoglianze a Valdino.<br />

Salutami tutti e abbraccioti<br />

688.<br />

Nelina<br />

(f. 326, c. 53)<br />

Londra, 1° gennaio 1936 819<br />

Il primo augurio del nuovo anno a te, carissima Nelina. Sto bene. Un abbraccio<br />

689.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 412)<br />

Londra, 8 gennaio 1936 820<br />

Carissima,<br />

La cartolina diretta a Miss Marshall non fu tassata. Essa ti ringrazia e ti saluta<br />

affettuosamente insieme alla nipote. Sto bene. Ho ricevuto una assai gentile lettera<br />

dal Signor Buglia, a cui spedii il libro. Qui è piovuto tanto e dopo tre giorni asciutti<br />

oggi torna a piovere; nel basso il Tamigi è straripato. Non dove sto io, che è in alto e<br />

lontano.<br />

Salutami tutti. Un abbraccio<br />

819 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

820 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 413)<br />

389


690.<br />

Caltagirone, 14 febbraio 1936 821<br />

Carissimo,<br />

La tua dell’otto è qui dopo 6 giorni, quindi lo stesso sarà per le mie cartoline.<br />

Godo che stai bene e guardati dal freddo; qui la “bedda nebbia” ti ricorda la mamma…<br />

allora il tempo è mite dopo qualche giorno di freddo ponentino. Peccato che non sei<br />

andato a godere il freddo della neve, a me sarebbe piaciuto. Ieri è passato a miglior vita il<br />

Canonico Interlandi 822, poverino, soffriva di cuore, è stato grasso al cuore, dicono. Era<br />

andato per riposarsi a Catania dalla sorella ed è morto lì. Stamane vi sono stati i funerali<br />

molto solenni, è stato pianto davvero.<br />

Sto bene. La bomboniera di Paolo è qui, se la vuoi spedita dimmelo, mentre<br />

ringrazia Paolo, ci tengono<br />

691.<br />

[Nelina]<br />

(f. 327, c. 10)<br />

Caltagirone, 4 marzo 1936 823<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua e a momenti finisco di lavorare il gilet che, credimi, è venuto<br />

come se fosse stato lavorato a macchina. Stai attento a non farti venire l’influenza, tienti<br />

più forte; accenderò tutti i giorni la lampada a S. Gioacchino e farò una promessa affinché<br />

guardi tutti, amici e parenti dall’influenza, che è un male tanto insidioso.<br />

Mentre ti scrivo, la mia piccola radio mi fa sentire un bel disco, Casta Diva, un<br />

disco bellissimo. Oggi vento di levante fortissimo, ma non piove ancora, peccato perché<br />

vi sarebbe una campagna promettente, penserà Iddio!<br />

Sto bene, anzi mi accorgo che vado ingrassando, tanto che peso due kg di più<br />

dell’estate, ciò non mi piace. Ti mando questi stampati arrivati qui. Salutami le amiche e<br />

tu ricevi un forte abbraccio<br />

390<br />

821 Cartolina illustrata.<br />

822 Cfr. nota 33.<br />

823 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 327, c. 17)


692.<br />

Caltagirone, 3 aprile 1936 824<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 30 e siamo al quarto mese dell’anno. Come il tempo vola! La<br />

pioggia è venuta un po’ a confortare i lavoratori, speriamo che continui e che Pasqua si<br />

faccia col “tizzone”.<br />

Io sto benissimo, domani è la fine del ritiro e faremo il precetto pasquale. Il<br />

Canonico Calì ha predicato bene, e, poveretto ha lavorato molto in questi giorni. Egli ti<br />

saluta. I parenti ed amici ti fanno gli auguri per la Buona Pasqua. Ricevi i miei abbracci<br />

più affettuosi<br />

693.<br />

Nelina<br />

(f. 327, c. 39)<br />

Caltagirone, 30 aprile 1936 825<br />

Carissimo,<br />

Oggi S. Caterina da Siena, giorno tanto caro per noi nei nostri anni giovanili<br />

ed ora tanti ricordi. Sono stata nella chiesa del Collegio ove si onora la Ss. Vergine di<br />

Pompei ed incomincia di già la novena per la festa dell’otto maggio. Il tempo qui è più<br />

fresco e stanotte è piovuto, di quella pioggia fissa, minuta e continua; oggi fresco quasi<br />

d’inverno, ma pare che esca il sole.<br />

La primavera sarà fresca, meno male, prima che poi viene il caldo, caldo… L’altro<br />

ieri è morta cristianamente la Duchessa Crescimanno, madre della Baronessa Ines<br />

Penna. Lei pativa di una bronchite cronica e così è finita chiedendo lei stessa tutti i<br />

conforti cristiani. Se tu vuoi le condoglianze mandi un biglietto, c’è parentela con Paolo.<br />

Io sto sempre bene, grazie a Dio e faccio ancora la cura omiopatica, che ce ne era per sei<br />

mesi. A quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina che scrissi con ritardo, ma avrai ricevuto<br />

pure la lettera.<br />

Mario è ancora in S. Visita e domenica sarà in sede, mi scrive a momenti. Curati<br />

la salute, ricordami alle amiche e vogliami sempre bene<br />

824 Cartolina illustrata.<br />

825 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 327, c. 60)<br />

391


694.<br />

Arrivato benissimo, ripartirò presto.<br />

695.<br />

Parigi, 30 luglio 1936 826<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 414)<br />

Roma, 11 settembre 1936 827<br />

Carissimo,<br />

Ricevo e sempre in regalo la tua seconda dell’8 c.m. Dovea proprio essere così,<br />

ritardo nel recapito. Questa è la quinta cartolina che scrivo, come vedi, quante ne hai<br />

scritte te cioè, te quattro. Sto benissimo, io conto ripartire o domenica o lunedì. Non<br />

vedo l’ora di andare a rivedere l’amato fratello, che mi ha scritto lui stesso. Di questi tempi<br />

anche lui desidera della cioccolata che dovrò comprargli.<br />

P. Pietro ti ringrazia e si raccomanda alle tue preghiere. Il tempo ancora caldo,<br />

senza pioggia, però è sopportabile.<br />

Scrivimi ora a casa poiché qui non riceverei più. Guardati da questo freddo e<br />

non raffreddarti te ne prego e scrivimi come stai. Tutti quelli che ho visto ti ossequiano,<br />

io ti abbraccio con vivo affetto<br />

696.<br />

Nelina<br />

(f. 328, c. 89)<br />

Caltagirone, 20 settembre 1936 828<br />

Carissimo,<br />

Ricevo l’appendice del giornale e te ne ringrazio. Leggo che stai bene con piacere<br />

malgrado il freddo che hai avuto. E a Londra come ti trovi? Che temperatura hai trova-<br />

826 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

827 Cartolina postale intestata: “Roma. Grande Albergo Minerva”, sped. a Parigi (Hotel de l’Avenir, Rue<br />

Madame 65). Il mese di agosto del ’36 lo passarono insieme e Le Mourillon presso Toulon.<br />

828 Cartolina postale.<br />

392


to? Qui ancora caldo, ma non troppo e si sta bene, però il tempo pare si prepara per la<br />

pioggia. La settimana entrante si vendemmia alla Russa. Non sono ancora andata a vedere<br />

Monsignore perché gli ho scritto se vuole che vada io o che venga lui. Concettina Fanales<br />

ti ringrazia del tuo pensiero per le Messe, essa è a letto con febbre alta, pare malariche,<br />

perché andò a giorni a S. Mauro per la raccolta delle mandorle, figurati a 90 anni!!<br />

Intanto il vescovo non è ancora tornato dalla villeggiatura di ben due mesi, ma<br />

appena torna parlerò per la sanatoria e vedremo. La tua cartolina a Ciccio non è arrivata e<br />

ne è tanto dolente mentre te ne ringrazia ossequiando.<br />

Sto bene, continuo a star bene come quando ero al mare. Il dott. Alessandrini<br />

mi ha scritto una cura, ma io ho timore delle cure che a me fanno più male che bene e se<br />

non subito anche dopo. Vedrò. I parenti ti salutano, gli amici pure mentre io con vivo<br />

affetto ti abbraccio<br />

697.<br />

Nelina<br />

(f. 328, c. 86)<br />

Caltagirone, 26 settembre 1936 829<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuto una cartolina di Miss Marshall e così ho avuto tue nuove, oltre<br />

dalle tue due ultime cartoline. Sento con piacere che state tutti bene, anch’io sto abbastanza<br />

bene e occupata per la vendemmia della Russa. Anche Mario ieri mi scrisse che ora<br />

sta bene e speriamo che l’influenza non debba più ritornare. Qui il tempo è ancora caldo,<br />

ieri un temporalone lontano, dico lontano perché noi abbiamo visto solo un vento da<br />

uragano e niente acqua. Oggi il cielo nuvoloso, un caldo di scirocco.<br />

Concettina Fanales a S. Mauro prese le febbri, forse di malaria, e ora è abbattutissima<br />

e quasi non comprende tanto. Il vescovo non è ancora tornato, vedremo quello<br />

che si può fare per le Messe. I parenti ti salutano. Non son potuta andare ancora a Piazza<br />

perché ora vi è la vendemmia, ma appena finita vi andrò.<br />

Ricordami alle amiche, salutameli con affetto. Tu prendi i più affettuosi abbracci<br />

dalla tua sorella<br />

829 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 328, c. 90)<br />

393


698.<br />

Caltagirone, 12 ottobre 1936 830<br />

Carissimo fratello,<br />

A questa tua del 6 alla ultima tua del 30 son passati 11 giorni e per arrivare qui<br />

6. Stavo cominciando ad angustiarmi. Godo che stai bene e mi auguro che l’inverno lo<br />

passerai bene per quanto si annunzia freddissimo. Io abbastanza bene e pel momento<br />

anzi, per un mese farò la cura prescrittami dal dott. Alessandrini.<br />

Mario mi scrive che sta bene e che verrà lui a casa se non vado io. Figurati, io<br />

che lo voglio far venire non vado sicuramente. Dopo un po’ di freddo e qui senza pioggia<br />

sempre, oggi una giornata vera di ottobre, bellissima.<br />

Io sono stata raffreddata, ma ora è completamente passato. Farò a Filippo e<br />

Angelina le tue condoglianze, per le Messe, credo che non sarà più possibile una dispensa<br />

poiché vi è una eredità, per quanto non vistosa. Ad ogni modo quando verrà Monsignore<br />

parleremo. La tua cartolina a G. è stata recapitata ora. I libri sono arrivati a destinazione<br />

con tanti ringraziamenti. A Mario ho mandato la tua lista, ma non so se te li ha fatti spedire.<br />

Conservati in salute e non farti venire l’influenza, usa la pelliccia e così lo<br />

finisci quest’anno. Tutti i parenti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto, salutando<br />

le amiche<br />

699.<br />

Nelina<br />

(f. 328, c. 91)<br />

Caltagirone, 15 ottobre 1936 831<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi 15, un mese che sono tornata in casa a riprendere la mia solita vita. Mi<br />

sembra già un anno che ci siamo visti e non mi viene di credere che è passato un mese e<br />

giorni… Ho portato l’obolo a S. Gioacchino e farò dire la Messa per S. Raffaele Arcangelo<br />

il 24. Il raffreddore è passato, ora mi resta un solletico alla gola, ma mi passerà con le<br />

pasticche Valda. Farò pure la tua inalazione.<br />

Ieri sono stata a Passocristofaro a pranzo da Marietta Cantì che gentilmente mi<br />

vollero. La giornata era una di quelle nuvolose, ma non fredde. Oggi invece è un levante<br />

terribile, vento da far paura. Credo che nevicherà su l’Etna.<br />

394<br />

830 Cartolina postale.<br />

831 Cartolina postale.


Ancora non piove ed è una pena dover innaffiare tuttora i giardini. Tienti sempre<br />

in cautela per il freddo di questo inverno. Salutami le amiche, amami sempre tua<br />

aff.ma<br />

700.<br />

Natale. Avanti la grotta, insieme con te. Sto bene, un abbraccio.<br />

701.<br />

Nelina<br />

(f. 328, c. 103)<br />

Londra, 26 dicembre 1936 832<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 415)<br />

Caltagirone, 3 gennaio 1937 833<br />

Carissimo,<br />

Grazie dei tuoi auguri e delle buone tue notizie. Anche in bene, abbiamo avuto<br />

due notti e un giorno di acqua tranquilla e persistente, l’aria è tiepida, insomma bel tempo<br />

per le campagne. Monsignore sta bene, fu un semplice raffreddore. Don Giacomo<br />

invece è stato più di un mese a letto con l’influenza che prima l’ebbe allo stomaco ed ora<br />

al petto.<br />

Oggi però è alzato e speriamo che presto possa tornare al lavoro. Il pacco credo<br />

che a quest’ora sarà arrivato poiché ieri ho ricevuto l’avviso del passaggio di Chiasso<br />

(frontiera). Spero che esso sarà di tuo gusto. Saluto tutti e a te un abbraccio affettuoso<br />

832 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

833 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 12)<br />

395


702.<br />

Caltagirone, 9 gennaio 1937 834<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua cartolina e godo che l’anno nuovo ti ha trovato in buona salute.<br />

Io bene, malgrado il freddo intenso di questi giorni e la nevicata. Il 5 dopopranzo fu una<br />

mezza giornata di neve e il paese era veramente pittoresco.<br />

Monsignore fortunatamente è arrivato per pranzare qui, così rimase anche la<br />

sera e ripartì il 6 mattino. Sta veramente bene, credimi, non gli danno gli anni che purtroppo<br />

vanno aumentando. Sia ringraziato Iddio! Ieri ho ricevuto una lettera della Baronessa<br />

Di Giura, la quale mi dice che l’anno 1937 [sic] per lei è stato angustiato perché ha<br />

dovuto subire l’operazione all’occhio sinistro e in primavera forse dovrà subire quello<br />

destro. È passata da una clinica all’altra, ma l’operazione è riuscita perfetta. Questo è stato<br />

il motivo del suo silenzio e manda tanti auguri e saluti. Pel momento non abita al villino,<br />

ma in casa di amiche in Via del Tritone n. 46.<br />

Domani 10 e poi 20 e 24 staremo uniti a piè dell’altare coi nostri cari trapassati.<br />

Che il buon Dio ci conceda la grazia di riunirci tutti lassù, nella beata patria, voi aiutatemi<br />

colle vostre preghiere. Amici e parenti sempre ti ricordano e ti inviano molti auguri e<br />

saluti. Io saluto le amiche e a te affettuosità infinite<br />

703.<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 15)<br />

Caltagirone, 11 gennaio 1937 835<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho ricevuto la tua del 5 e la letterina tanto affettuosa di Miss Cecilia Marshall.<br />

Mi è tornata essa graditissima e le nuove della vostra festicciola di Natale mi hanno<br />

fatto un gran piacere. Godo che in casa state tutti bene. Qui oggi freddo intenso e anche<br />

un po’ di nevischio. Sto bene, ma con questo freddo non esco tanto, preferisco la mia<br />

stanzetta, la radio, il calduccio. Monsignore è stato a Palermo a fare una conferenza. Mi<br />

pare un po’ troppo alla sua età andare così facilmente a fare conferenze.<br />

I parenti, gli amici tutti ti ossequiano. Ringraziami Miss Marshall della letterina<br />

e i miei ossequi. Prendi un abbraccio affettuoso<br />

396<br />

834 Cartolina postale.<br />

835 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 17)


704.<br />

Caltagirone, 19 gennaio 1937 836<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 15. Godo che stai bene e raccomando io a te di averti riguardo<br />

per la influenza che costì corre. Qui la gente è tutta raffreddata, forse si chiamerà influenza,<br />

ma noi, grazie a Dio, non ne abbiamo avuta, forse perché io scanso di far visite ove<br />

sono influenzati, non vado al cinema ovvero perché qui è di una forma lieve. S. Gioacchino,<br />

a cui da sempre dò la mia promessa, ci guarderà.<br />

Monsignore sta benissimo e come un giovane va da un paese all’altro a far conferenze.<br />

Sia lode a Dio! Venerina mi scriveva ieri che a Palermo fa molto freddo e diceva<br />

non è possibile che venga Monsignore, mentre quello avea passato i giorni più freddi lì.<br />

Ieri sera alle 19 e 5 vi fu una leggiera scossa di terremoto, io non l’ho avvertita perché in<br />

quel momento mi muovevo; speriamo che non ne venga altre.<br />

Ho ricevuto lettere delle amiche di Londra e anche del dottore, ringrazio tutti<br />

delle gentili espressioni e dell’invito che mi fanno di venire costà. Saluto tutti cordialmente.<br />

Don Giacomo ora sta bene e ti ossequia devotamente, come tutte le persone di casa.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

705.<br />

Nelina<br />

(f. 320, c. 19)<br />

Caltagirone, 27 gennaio 1937 837<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 23 e rispondo subito affinché tu rispondendo come faccio io<br />

non passi troppo tempo ad avere tue nuove. Qui caldo si può dire, giornate piene di sole e<br />

di cielo sereno che ha fatto di già dimenticare l’inverno. Però l’inverno deve ancora continuare,<br />

poiché sarebbe un male non veder piovere, mentre la campagna promette molto.<br />

Io sono ancora col pensiero della vendita dei giardini… molto a rilento quest’anno!<br />

Sto bene; ieri passai un giorno in campagna dai Gravina, faceva caldo da stancarmi,<br />

mi dispiacerebbe molto se l’inverno passasse così presto. Certo che il gran freddo<br />

mi farebbe male, ma il caldo non lo sopporto. E tu, caro fratellino, che vorresti il caldo<br />

devi soffrire tanto il freddo. Curati te ne prego e se il dolore è come quello che soffrivi a<br />

Roma, perché non fai la cura di Marchiafava? Sto in pena e prego il buon Dio che ti faccia<br />

836 Cartolina postale.<br />

837 Cartolina postale.<br />

397


imettere presto e del tutto. Forse l’influenza, come mi scrivesti che la passasti all’impiedi,<br />

non curata, perciò come vedi ti ha lasciato lo strascico. Dove andresti per riposarti? Mi<br />

pare che dovunque fa freddo intenso quest’anno! Benedetta la Sicilia! Non fa mai quel<br />

freddo che si sente ovunque.<br />

Ieri fecimo qualche fotografia che se vengono bene te ne mando una con i piccini<br />

di Mina e di Paolo. Salutami le amiche, te prendi gli ossequi di parenti e amici, un<br />

abbraccio affettuoso della tua<br />

706.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 29)<br />

Caltagirone, 2 febbraio 1937 838<br />

Carissimo fratello,<br />

Come puoi dire che le mie cartoline si son fatte rare? Io come mai, rispondo al<br />

momento che arriva la tua. La tua del 28 è arrivata ora ora e rispondo, come dell’altra del<br />

23 ho risposto subito subito. Sto bene, ma sto in pena per te e desidero sempre tue nuove.<br />

Bada che la dieta ti farà male, quando questa è prolungata e come la vuoi fare tu. La<br />

debolezza quando è troppa non si supera nelle malattie. Prego per te. Dunque raccomando<br />

a te di saperti curare e non trascurare.<br />

Qui da tempo caldo e bel sole, siamo passati al vento di ponente e tramontana<br />

con pioggia dirotta. Buon per le campagne, non so per le arance che ancora non ho venduto.<br />

Salutami le amiche, prendi gli ossequi dei parenti ed amici e un caldo abbraccio<br />

dalla tua<br />

707.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 45)<br />

Caltagirone, 6 febbraio 1937 839<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti la tua del primo febbraio. Con piacere leggo che stai meglio<br />

e spero presto bene del tutto. Io bene, grazie a Dio, per quanto anche qui vi è l’influenza,<br />

398<br />

838 Cartolina postale.<br />

839 Cartolina illustrata.


non grave però, solo qualche caso. Stamane è morto il barone Carlo Chiarandà, mentre<br />

ieri mi giunse dolorosa la notizia dell’improvvisa morte del Comm. Briuccia 840. Avea<br />

avuto l’influenza, non so se in seguito a questa. Che pena mi ha fatto! Speriamo che il<br />

buon Dio lo accolga nel suo beato regno. La salma è stata trasportata a Palermo.<br />

Monsignore sta bene; qui il tempo è bello, meno male è piovuto abbastanza.<br />

Guardati e riposati, io ti sto vicina col pensiero e con la preghiera. Ringrazia per me le tue<br />

padrone di casa e i miei ossequi. Abbracci<br />

708.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 46)<br />

Londra, 9 febbraio 1937 841<br />

Carissima sorella,<br />

Ricevo la tua del 6. Che dispiacere a sentire della morte del Comm. Briuccia.<br />

Domani dirò la S. Messa per la sua anima. Oggi si è qui e domani non si è più. Che Dio<br />

abbia misericordia di tutti noi. Manda le mie condoglianze alla famiglia Chiarandà e ai<br />

figli di Briuccia.<br />

Io ora sto bene: sono rimasto un po’ debole, si comprende, dopo quasi tre settimane<br />

di disturbi. Qui piove che non finisce. Ogni tanto si vede il sole e certe sere le stelle<br />

brillano di una luce magnifica e poi torna a piovere. L’epidemia dell’influenza va a finire.<br />

Tanti saluti a parenti, amici e persone di casa. Un abbraccio di cuore. Tuo<br />

709.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 831, fasc. 112A, c. 5)<br />

Caltagirone, 10 febbraio 1937 842<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 5 appena tornata dalla predica. Quest’anno il quaresimale si predica<br />

nella chiesa del Gesù (Collegio) perché la Cattedrale si sta ripulendo. Verrà fatta in<br />

colore oltre al bianco al posto del verde e del giallo chiaro e scuro. Viene abbastanza bene.<br />

840 Cfr. nota n. 156.<br />

841 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

842 Cartolina postale.<br />

399


Il predicatore è un bravo francescano, non so ancora il nome. Veramente la<br />

chiesa è piccola, ma speriamo sia grande il frutto.<br />

Godo leggere che stai meglio e che presto spero leggere del tutto ristabilito. Io,<br />

grazie a Dio sto bene. Monsignore dice l’ingegnere Foti lo ha trovato benissimo. Qui c’è<br />

pure l’influenza, ma non grave; speriamo che quella non venga.<br />

Salutami Miss Norah e le altre amiche ed auguro a tutti ottima salute. A te tante<br />

cose per conto dei parenti e amici e la mia affettuosità<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 57)<br />

710.<br />

Caltagirone, 13 febbraio 1937 843<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua e farò le condoglianze alla famiglia Briuccia a nome tuo. Che<br />

dispiacere generale è stata la scomparsa dell’ottimo Commendatore! Veramente come tutto<br />

passa in un momento e il domani non è in nostro potere. Io, grazie a Dio sto bene, fin<br />

ora niente raffreddore e influenza. Veramente qui da noi è di una forma leggiera. Tu, caro<br />

fratello, pensa a rinforzarti e mangiare un po’ di più. Dovresti fare pure delle ignezioni<br />

rinforzanti; Monsignore dopo la sua influenza ha fatto una buona cura di ignezioni.<br />

Quando finisce costì l’influenza manderò l’elemosina a S. Gioacchino. Quel benedetto<br />

rettore leva e mette ogni momento il quadro e ancora non ha trovato il posto più adatto.<br />

Sono io sempre dietro a farlo appiccicare.<br />

Quest’anno la predicazione come ti scrissi è al Gesù, piccola chiesa per la gente<br />

che vuole sentire il nostro bravo predicatore.<br />

Tutti, parenti e amici ti mandano a salutare. Salutami le amiche e curati bene.<br />

Un abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 61)<br />

711.<br />

Caltagirone, 18 febbraio 1937 844<br />

Carissimo,<br />

Sono con la tua del 14 in mano. Godo che stai bene e spero che presto ti rimetterai<br />

completamente. Io bene, fino ad oggi niente raffreddore; anche le persone di servi-<br />

400<br />

843 Cartolina postale.<br />

844 Cartolina postale.


zio e di casa tutti bene e ti ossequiano devotamente. Ciccino ti ha mandato le sue pubblicazioni<br />

e aspettava un tuo rigo. Io dirò quanto mi scrivi.<br />

Pel momento sono alle prese con i giardini, c’è un po’ di movimento. Oggi piove<br />

a ponentate forti, e poi schiarite, buono per i nostri campi. Oggi ho avuto a pranzo i bambini<br />

dell’Ing. Foti, sono tanto carini ed ora è nato il terzo che si chiama Massimo. Ti hanno<br />

dato la partecipazione? Hai risposto? Curati bene e guardati sempre da fare disordini.<br />

L’altro giorno sono andata alla Russa, sembrava l’estate già avanzata, ma era<br />

una bellissima giornata senza l’ombra del vento. Salutami tutte le amiche; ho ricevuto<br />

una lettera dalla Sig. Ruiz poveretta.<br />

Un abbraccio<br />

712.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 62)<br />

Caltagirone, 24 febbraio 1937 845<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del [non è indicata la data] e godo che stai bene e che hai ripreso il<br />

lavoro usuale. Quanti ne sono morti d’influenza! Ma anche nella nostra cara patria ve ne<br />

sono state vittime del detto male, massimo nell’Alta Italia. Ora qui da noi è finito, malgrado<br />

il tempo sia freddo e umido. Io, grazie a Dio sempre bene, niente raffreddore, un<br />

po’ lo sono state le cameriere, ma semplici raffreddori e ora stanno bene. Ti piacciono le<br />

nuove cartoline? Un’altra volta ti mando due fotografie fatte a Boschigliolo, una sono sola<br />

io, nell’altra siamo tutti insieme coi Gravina, i bambini di Mina e quelli due di Paolo.<br />

Conservati in salute, lavora poco e vogliami sempre bene. Un abbraccio<br />

713.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 82)<br />

Caltagirone, 24 febbraio 1937 846<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 9, stavo già in pena per il tuo ritardo. Godo che stai bene,<br />

come ti assicuro di Monsignore e di me. Lui è partito lunedì, ma stava benissimo ed ha<br />

845 Cartolina postale.<br />

846 Cartolina postale.<br />

401


fatto una conferenza per S. Tommaso nella sacrestia grande del Rosario ove intervenne un<br />

buon pubblico.<br />

Oggi sono stata a S. Bartolomeo, pareva una avanzata primavera, è una giornata<br />

limpida e bella. L’altro giorno sono andata a Catania a sentire la Butterfly, andammo<br />

alle sei antimeridiane per far ritorno alle 2½ e così metterci a letto subito. Non mi sono<br />

stancata per nulla, anzi ho dormito benissimo. Una buona produzione con artisti affatto<br />

nuovi. Lunedì incominciano i santi esercizi predicati dal quaresimalista P. Balestrieri che<br />

predica abbastanza bene. Sempre folla nelle sue prediche; speriamo vi sia copioso frutto.<br />

Sere fa ha tenuto al Circolo di cultura una conferenza su S. Francesco. La sala era pienissima<br />

e fu applaudito.<br />

Questa la dirigo al tuo indirizzo sicuro che sarai di già tornato; guardati dal<br />

freddo della primavera che immagino più fredda per i venti.<br />

Tutti ti salutano, alle mie amiche i miei affettuosi saluti e a te un forte abbraccio<br />

714.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 88)<br />

Caltagirone, 17 marzo 1937 847<br />

Carissimo,<br />

Con piacere ho ricevuto la tua ultima che mi parla del tuo ritorno costà 848.<br />

Avendo letto tutto il mal tempo delle coste francesi stavo in pena. Lì tanto diluvia e da<br />

noi si sente sempre la mancanza dell’acqua. Questo inverno ce n’è stata, ma non molto<br />

dopo la siccità dell’anno scorso. Il tempo qui sereno e senza quasi vento, cosa che mi fa<br />

svegliare la notte quasi a sentire la nostalgia del rumore.<br />

Sto bene, in questi giorni Don Carlo predica il ritiro alle dame di Carità e<br />

quindi si va all’Immacolata ogni giorno. Monsignore mi ha scritto stamane che sta benissimo,<br />

deve fare un po’ di riposo agli occhi poiché lui quando si mette a scrivere ci si dà<br />

tutto e si rovina ogni volta.<br />

Conservati la salute, guardati dal freddo che ancora costì si deve far sentire.<br />

Don Giacomo sta bene, si è rimesso del tutto e ti ossequia. Tutte le persone di casa, gli<br />

amici, i parenti ti salutano, io ti abbraccio con tutto il cuore<br />

402<br />

847 Cartolina postale.<br />

848 <strong>Luigi</strong> era stato nelle due prime settimane di marzo a Parigi e Bruxelles.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 101)


715.<br />

Caltagirone, 22 marzo 1937 849<br />

Carissimo,<br />

Questa ti arriva negli ultimi giorni che precedono la S. Pasqua e così fin da ora<br />

ti auguro la buona Pasqua. Certamente saremo uniti a piè dell’altare in ispirito e nella<br />

preghiera. Godo che stai bene e anche io e Monsignore, grazie a Dio benissimo. Qui il<br />

tempo comincia a preoccupare per la mancanza di pioggia. Anche quest’inverno è stata<br />

poca e continua la siccità.<br />

Pregate anche voi che ne avete in abbondanza di venire da queste parti un<br />

po’. Ricordami alle amiche tutte augurando buona Pasqua. Sono vicina alla mia piccola<br />

radio sempre precisa e carina. Un apparecchio riuscitissimo. Certo che non si possono<br />

prendere tutte le stazioni, ma ciò poi non mi interessa tanto. Conservati in salute e<br />

amami<br />

716.<br />

Nelina<br />

(f. 329, c. 104)<br />

Londra, 27 marzo 1937 850<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua con gli auguri che ti rinnovo di cuore. Ieri abbiamo avuto gran<br />

freddo e pioggia con neve. Oggi meglio. C’è un po’ di sole malato. Tutti ti salutano e ti<br />

mandano affettuosi auguri. Godo che la tua radio continua a servirti bene. A me stanca<br />

qualche rara volta che voglio sentire qualche cosa, come domenica scorsa la Passione di<br />

Bach (quella Secondo Matteo), che cosa divina.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

849 Cartolina postale.<br />

850 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 416)<br />

403


717.<br />

Caltagirone, 27 marzo 1937 851<br />

Carissimo,<br />

Suonano le campane mentre ricevo la tua affettuosa cartolina. Ancora una volta<br />

rinnovo gli auguri per la Pasqua. Domani sarò in compagnia dei cugini Gravina che ti<br />

ossequiano, come anche tutti i parenti e amici che sono venuti a farmi gli auguri.<br />

Il tempo qui sempre secco e freddo, speriamo che piova domani, perché è buon<br />

augurio Pasqua con il tizzone.<br />

Offri i miei auguri alle amiche e tu prendi le mie affettuosità<br />

718.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 1)<br />

Londra, 6 aprile 1937 852<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 1°. Godo che vai spesso in campagna. Come deve essere bella.<br />

Qui abbiamo giorni tiepidi e nebbiosi che fanno noia. Sto bene. Tutti ti salutano e mi<br />

domandano perché non vieni in Inghilterra per le feste. Ma c’è troppa folla.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

719.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 417)<br />

Caltagirone, 6 aprile 1937 853<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 1° aprile. Godo che stai bene e che un po’ di tepore è venuto a<br />

sollevarti. Qui sempre tempo buono e l’acqua la vediamo cadere a stille, specie a Caltagirone.<br />

Sono ormai due anni che non abbiamo i soliti acquazzoni, venti, nebbie. Ma mi<br />

404<br />

851 Cartolina postale.<br />

852 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

853 Cartolina illustrata.


dicono che le campagne sono buone e dalla parte di Altobrando buonissime. Oggi s’incomincia<br />

a fabbricare lì un magazzeno e quindi spese, ma è necessario. Anche io aspetto il<br />

caldo per muovermi e spero vedere l’esposizione e all’andata e al ritorno. La Sig.ra Conca<br />

che ormai sta a Torino, mi aspetta al passaggio di là.<br />

Ho avuto una cartolina dalla Sig. Belletti e mi dice che verrà a farmi una visitina,<br />

forse andrà per il carosello a Napoli. Tutti ti salutano, io ti abbraccio di cuore<br />

720.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 16)<br />

Caltagirone, 11 aprile 1937 854<br />

Carissimo,<br />

Appena ricevo la tua del 6. Sto bene ed ho passato oggi la giornata a Boschigliolo.<br />

Tutti ti salutano. Abbiamo avuto della pioggia e così le campagne si sono riprese. Oggi<br />

una bella giornata tiepida e in campagna pareva una vera primavera. Se Londra fosse a<br />

Parigi verrei a godere le feste per l’incoronazione del Re 855. Salutami le amiche e tu prendi<br />

un forte abbraccio dalla tua sempre aff.ma<br />

721.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 35)<br />

Caltagirone, 16 aprile 1937 856<br />

Carissimo fratello,<br />

Eccomi a te dopo la tua del 6 c. m. Godo che stai bene, anch’io benissimo finché<br />

viene il caldo. La primavera è meno bella dell’inverno. Le campagne sembrano belle<br />

perché è piovuto e continua a poco. Le arance li hanno già raccolte, ma quest’anno perché<br />

troppo tardi e perché c’è stata un po’ di nera non sono da spedirli. Così vorresti andare<br />

a luglio alla spiaggia, ma mi pare che luglio non è caldo quanto agosto non è vero? Per<br />

me quest’anno potrei fare la villeggiatura anche così, non ho tanto da fare, in tutti i casi<br />

potrai cominciare come l’anno scorso.<br />

854 Cartolina illustrata.<br />

855 Avvento al trono di Giorgio VI dopo l’abdicazione di Edoardo VIII.<br />

856 Cartolina postale.<br />

405


Monsignore verrà verso il 5 maggio che incomincia il Congresso Eucaristico.<br />

Veramente il nostro Vescovo sta lavorando molto per la preparazione. Che il buon Dio ci<br />

benedica e benedica la nostra Sicilia 857.<br />

Salutami le amiche e auguro un buon divertimento per l’incoronazione del Re.<br />

Io vi sieguo per radio. Tutti ti salutano, io ti abbraccio, aff.ma<br />

722.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 37)<br />

Caltagirone, 22 aprile 1937 858<br />

Carissimo,<br />

Il freddo o fresco fa anche qui di questi giorni; si sente di più perché c’è vento.<br />

Però si esce lo stesso; ieri fui a pranzo dai Gravina oggi sono dalla Sig. Angelina L. È sempre<br />

primavera, però temo che sarà così il tempo per il Congresso e allora addio Villa e<br />

Messa alla Villa! Veramente c’è un preparativo immenso. Costà avete quello per il Re e<br />

noi l’abbiamo per il Re dei Re.<br />

Speriamo che il buon Dio ci benedica e allontani dei mali. Sto bene, tutti ti<br />

ossequiano e domandano della tua salute. Spero che starai veramente bene e che i venti<br />

freddi non debbono farti male. Il ponente o Mistral è un capo di questi tempi. Salutami<br />

tutte le amiche e guardati la salute. Un abbraccio di cuore<br />

723.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 43)<br />

Londra, 27 aprile 1937 859<br />

Carissima,<br />

Sono unito con voi nelle preghiere di propiziazione per il Congresso Eucaristico<br />

che è per me una consolazione spirituale ineffabile. Sto bene. Dopo tre giorni caldi di<br />

nuovo i venti freddi. Ma grazie a Dio sto veramente bene, tante cose a tutti. Un abbraccio<br />

di cuore, tuo<br />

406<br />

857 Il congresso eucaristico si tenne dal 5 al 9 maggio.<br />

858 Cartolina postale.<br />

859 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 418)


724.<br />

Caltagirone, 27 aprile 1937 860<br />

Carissimo,<br />

La tua del 22 è arrivata stamane in regola. Se ricevi con ritardo è causato dalla<br />

folla che arriva costì per le feste. Saranno lunghi i festeggiamenti? E immagino come i<br />

Londinesi sono entusiasti per tutte le feste. Noi qui siamo in preparativi per la festa del<br />

Congresso e si prevede entusiasmo e devozione.<br />

Sto bene, oggi andrò alla Russa a fare una bella gita, penso a te. Salutami le<br />

amiche, guardati la salute e amami come ti amo e ti penso sempre con grande affetto<br />

725.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 45)<br />

Londra, 3 maggio 1937 861<br />

Carissima,<br />

Questa ti arriva in piene feste Eucaristiche. Sono unito con voi. Celebro la S.<br />

Messa secondo le intenzioni dei Congressisti e per il maggior bene nostro, di Caltagirone<br />

e della Sicilia. Ho scritto a Mario, ma penso sarà con te. Vi abbraccio insieme nel S. Cuore<br />

di Gesù<br />

726.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 419)<br />

Caltagirone, 8 maggio 1937 862<br />

Carissimo,<br />

Vengo e rispondo alla tua del 3. Stiamo bene con il caro fratello venuto per<br />

prendere parte, ma poco, al Congresso. Ha fatto una magnifica conferenza nella chiesa di<br />

S. Giuseppe, con gli alto-parlanti in P. Municipio gremitissima. Non ti dico l’entusiasmo,<br />

la folla, le sfarzose illuminazioni. Caltagirone si sta facendo veramente onore.<br />

860 Cartolina illustrata.<br />

861 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

862 Cartolina illustrata.<br />

407


I Prelati ne sono entusiasti della nostra patria, che quando si entusiasmano<br />

sono bravi assai. Oggi vi sarà un’accademia all’Immacolata con buona musica. Stanotte la<br />

S. Messa e l’Adorazione per gli uomini e domani la grande Processione col SS. Sacramento.<br />

Tutti ti ricordano, ti ossequiano, io con affetto<br />

727.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 47)<br />

Londra, 10 maggio 1937 863<br />

Carissima,<br />

Penso che le feste non ti abbiamo dato agio a scrivermi o la posta è in ritardo.<br />

Sono stato unito con voi nelle preghiere. Sto bene. Il tempo variabilissimo. Spero avrete<br />

avuto buon tempo per la Messa al Giardino Pubblico. Salutami tutti, un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

728.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 420)<br />

Caltagirone, 25 maggio 1937 864<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 21 con il francobollo dei nuovi Reali. Immagino le feste che vi<br />

sono state! Sempre però con il cattivo tempo immagino. Qui il tempo è bello, solo due<br />

giorni di scirocco che hanno fatto un po’ male alle campagne, ma però è sempre un buon<br />

raccolto. Ieri sera sono stata al battesimo del terzo figliolo di Teresa Galvano Barletta. Il<br />

padrino è stato l’ing. S. Fragapane. Egli ti saluta e tutti ti ossequiano. Oggi siamo stati<br />

nella nuova chiesetta dell’Ospizio Infanzia Abbandonata Escurialis ove la Sig. V. Ingrassia<br />

ha ottenuto di trasportare le spoglie dei genitori. La chiesa è venuta bella.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

408<br />

863 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

864 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 330, c. 75)


729.<br />

Londra, 1 giugno 1937 865<br />

Carissima,<br />

Per dirti che sto bene. Vedo che son passati molti giorni che non ti scrivo. Passa<br />

il tempo velocissimo. Ora è tardi per la posta stasera. Ma basta un rigo. Ti abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

730.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 421)<br />

Londra, 16 giugno 1937 866<br />

Carissima,<br />

Pensavo che il libro del Veggian fosse in casa (e non fra quelli a Roma). È uno<br />

di quei libri che non sono più in vendita e non è possibile averne copia. Proprio mi servirebbe<br />

867. Ma che farci! Sto bene. I concerti di Toscanini un successo, anzi il successo della<br />

stagione. Qui è tornato l’umido fredduccio, che tormenta. Tutti ti salutano.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

Arrivato benissimo. Abbraccioti.<br />

731.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 422)<br />

Parigi, 20 luglio 1937 868<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 423)<br />

865 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

866 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

867 T. Veggian, Il movimento sociale cristiano nella seconda metà del XIX secolo. Cenni storici, Stab. Tip. San<br />

Giuseppe, Vicenza 1899. «Il Veggian non è più in commercio; fu esaurito trent’anni fa quando uscì o forse<br />

non esaurito per vendita ma buttato al macero. Ricordo che ci sono notizie che mi servono e che dovrei molto<br />

cercare per averle. Dovrebbe essere tra i libri che si trovano a Roma, se non fu disperso» (<strong>Luigi</strong> a Mario, 28<br />

giugno 1937, IV, p. 209, n. 1840).<br />

868 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

409


Arrivata benissimo. Saluto.<br />

732.<br />

733.<br />

Torino, 23 agosto 1937 869<br />

Nelina<br />

(f. 331, c. 88)<br />

Buckfastleigh, 12 settembre 1937 870<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua del 6 c.m. Godo che stai bene. Ho mandato a Foti una cartolina<br />

di congratulazione. Ho scritto alle Ceramiche. Spero che il mare di Ostia ti farà<br />

bene. Qui in campagna è tranquillo; il tempo bello benché un po’ freddo. Il mio ospite<br />

mi ha voluto accendere il fuoco. Ma si gode il sole.<br />

Tante cose al Cugino e famiglia, ad amici e parenti. Un abbraccio, tuo<br />

734.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 424)<br />

Londra, 15 settembre 1937 871<br />

Carissima,<br />

Sono qui di ritorno. La campagna mi ha fatto bene. Non mi manca cura e assistenza.<br />

Sto bene. Domani riprendo il mio servizio dalle Suore Missionarie. Ho avuto la<br />

tua del 9. Penso che stasera arrivi a casa. Tante cose agli amici e parenti.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

410<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 425)<br />

869 Telegramma. Si incontrarono alla fine di agosto a Parigi. Ma il 2 settembre <strong>Luigi</strong> era già a Londra.<br />

«La visita di Nelina assai breve quest’anno. Così vuole Dio» (<strong>Luigi</strong> a Mario, 2 settembre 1937, IV, p. 310, n.<br />

1862).<br />

870 Cartolina illustrata sped. a Roma. <strong>Luigi</strong> si trovava in una abbazia benedettina fuori Londra per gli<br />

esercizi spirituali.<br />

871 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.


735.<br />

Londra, 21 settembre 1937 872<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua del 15 da Roma. Già sarai a casa. Attendo tue notizie. Io sto<br />

bene, grazie a Dio. Oggi freddo. Già comincia. Ma non ci soffro. Tante cose a tutti,<br />

parenti ed amici e alle persone di casa. Un abbraccio, tuo<br />

736.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 426)<br />

Londra, 9 ottobre 1937 873<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua del 4 c.m. Godo che D. Giacomo si sia rimesso. Spero che<br />

abbia cura a non ricadere. Leggo che a Roma e in Toscana vi è stato una specie di ciclone.<br />

Spero non arrivi in Sicilia. Tutti ti salutano affettuosamente. Mario mi scrive che è un po’<br />

raffreddato. Io grazie a Dio sto bene. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

737.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 427)<br />

Caltagirone, 17 ottobre 1937 874<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 13. Godo che stai bene, anch’io bene. Qui è incominciato il<br />

freddo di levante, forse nevica su l’Etna. Non sapevo della morte del nostro tanto buon<br />

amico Baranzini, ho scritto subito, come anche a Miss Simonson le mie parti. Con piacere<br />

ho appreso che Musco morì coi conforti di N. S. Religione, che il buon Dio lo benedica<br />

e lo porti presto con sé in Cielo. Era poi tanto di buon cuore! E così caro fratello, anche<br />

872 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

873 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

874 Cartolina illustrata.<br />

411


noi ci avviciniamo verso la patria beata, che il Signore ci assista. Preghiamo l’un per l’altro<br />

e stiamo uniti sempre a piè dell’altare. Con affetto, salutami le amiche<br />

738.<br />

Nelina<br />

(f. 332, c. 45)<br />

Londra, 4 novembre 1937 875<br />

Carissima,<br />

La tua ultima è del 24 ottobre. Poi silenzio. Ieri mi è arrivata la cartolina di<br />

Mario del 30 ottobre e mi dice che tu stai bene. Perché non scrivi? o la tua cartolina solita<br />

si è smarrita? Io sto bene e spero leggere tue notizie stasera o domattina. Un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

739.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 428)<br />

Caltagirone, 19 novembre 1937 876<br />

Carissimo,<br />

Sono in pieno disordine perché gli operai hanno invaso per metà la casa. Che<br />

polvere, che sterriccio, ma mi ci diverto e ci sto benissimo. Se non fosse per quello che si<br />

spende io farei tante belle innovazioni.<br />

Il tempo, grazie a Dio, si mantiene discreto e senza pioggia, però ci vorrebbe<br />

per le campagne. Prega Iddio che mi faccia terminare le terrazze senza pioggia. Mando<br />

questa scritta e l’altra senza scritto, spero che li riceverai. Se poi ne vuoi d’altre le mando.<br />

Mando pure il Messaggero Siciliano, vedrai il minuscolo Giacomino Di Gaspare. Salutami<br />

le amiche e tu prendi i miei più affettuosi abbracci<br />

412<br />

875 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

876 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 332, c. 74)


740.<br />

Caltagirone, 22 novembre 1937 877<br />

Carissimo,<br />

Grazie degli auguri che ricambio a te con tutto il cuore. Godo che stai bene<br />

come lo sono anch’io. Ancora con la casa sottosopra perché i lavori non son finiti. Il tempo<br />

è più che autunnale quasi estivo, pel momento che continui per pochi giorni finché<br />

finiscono i lavori sulle due terrazze.<br />

Darò subito quanto vuoi per la venuta del Vescovo, dicono che è veramente<br />

dotto e santo, quello che ci voleva per la nostra Diocesi. Speriamo che anche il tempo sia<br />

buono il 5 dicembre, giorno dell’entrata in sede. Farò le condoglianze alla Sig. Rina, li<br />

accetterà molto poverina.<br />

Le Gravina sono ancora a Roma, mentre Michele è qui cogli operai nella casa<br />

di Caltagirone. Vi è anche Mina coi bambini a Roma e Romanina comincerà ad andare<br />

alla scuola. I parenti ed amici ti offrono i loro auguri e saluti, anche le persone di casa ti<br />

ossequiano devotamente. Abbracci affettuosi<br />

741.<br />

Nelina<br />

(f. 332, c. 75)<br />

Londra, 25 novembre 1937 878<br />

Carissima,<br />

Ti rinnovo i più vivi affettuosi auguri. Sto bene; un po’ affaticato dai primi<br />

freddi. Ho ricevuto la tua del 19 c.m. e la cartolina a parte che darò a chi la desiderava.<br />

Non ho ancora ricevuto il Messaggero Siciliano. Spero che il tempo sia buono ancora per<br />

i lavori che fai fare nella casa e un abbraccio di cuore, tuo<br />

877 Cartolina postale.<br />

878 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 429)<br />

413


742.<br />

Caltagirone, 29 novembre 1937 879<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 25 sera. Godo che stai bene e guardati dal freddo, mi fai stare<br />

in pena. Anche qui un’ondata di freddo di neve perché credo che nevica su l’Etna. I lavori<br />

sulle terrazze domani sera finiscono e poi resta la ripulitura della scala e le due soffitte sotto<br />

le terrazze. Meno male che le piogge non sono ancora incominciate e così nessun danno<br />

nelle stanze. Domenica avremo il vescovo nuovo e così feste e gioia religiosa.<br />

Ho fatto pervenire le £ 100 per conto tuo e ti ringraziano. Salutami le amiche e<br />

credimi tua<br />

Nelina<br />

Il Messaggero è stato spedito con le cartoline. Si sarà smarrito<br />

(f. 332, c. 79)<br />

743.<br />

Londra, 5 dicembre 1937 880<br />

Carissima,<br />

Non aspetto la tua cartolina per darti mie notizie. Penso oggi alla festa dell’arrivo<br />

del Nuovo Vescovo. Spero che il tempo sarà buono. Mandai i miei omaggi per mezzo<br />

di Mons. Caruso.<br />

Sto bene. Ieri la prima neve con pioggia. Oggi sereno e freddo asciutto. Tutti ti<br />

salutano. Sento, in fantasia, suonare le campane dell’Immacolata.<br />

Un abbraccio, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 430)<br />

744.<br />

Caltagirone, 11 dicembre 1937 881<br />

Carissimo,<br />

Ti scrivo mentre si pulisce l’intera casa dopo tutti i lavori fatti. Lascio a te<br />

immaginare la polvere e il traffico indiavolato. Stamane vi era la comunione delle Dame<br />

414<br />

879 Cartolina illustrata.<br />

880 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

881 Cartolina postale.


dell’Immacolata, ma io non son potuta andare perché gli operai erano in tutte le stanze<br />

chi per una cosa chi per un’altra. Tutta questa premura di pulire è perché Monsignore<br />

vuol venire per vedermi e per rendere visita al nuovo vescovo.<br />

Stamane funzionava il Vescovo ed io ne son rimasta doppiamente dolente.<br />

Ancora non l’ho veduto da vicino. Sto bene, ma un po’ stanca, ma ora mi riposerò. Guardati<br />

dal freddo, caro fratello non prendere l’influenza ti raccomando. Qui tengo tutti i<br />

balconi aperti sia per la polvere ma anche perché sono bellissime giornate.<br />

Tutti ti salutano, io ti abbraccio con affetto<br />

745.<br />

Fraterni auguri per l’onomastico e le feste natalizie. Sto bene.<br />

746.<br />

Nelina<br />

(f. 332, c. 80)<br />

Londra, 20 dicembre 1937 882<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 431)<br />

Caltagirone, 13 gennaio 1938 883<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 7. Godo che stai bene, anche io bene ed ora il tempo è bello,<br />

giornate primaverili. Ieri ho assistito al matrimonio della prima figliuola di Mariuccia B.<br />

coll’ing. Ugo Di Martino dell’alta Italia. Così ho avuto il piacere di avvicinare la Marchesa<br />

e il Marchese di Calboli e tante altre persone di Gela. Tutto è riuscito magnificamente<br />

bene ed abbiamo passato quattro ore liete.<br />

Monsignore è passato da qui proprio il giorno della neve e immagina che freddo<br />

quel giorno! L’indomani malgrado la neve volle partire per Piazza e poi mi ha scritto<br />

che è stato tutto reumatizzato, ma sfido io! Ora non mi ha più scritto e spero che stia<br />

bene. Lui fa come farebbe un giovane.<br />

882 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

883 Cartolina postale.<br />

415


Conservati la salute, guardati dal troppo freddo e vogliami sempre bene. Un<br />

abbraccio, tua<br />

Nelina<br />

P. S. Le persone di casa ti ossequiano, specie D. Giacomo che sta bene.<br />

(f. 333, c. 22)<br />

747.<br />

Londra, 18 gennaio 1938 884<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 13. Anche Mario mi ha scritto. Che gusto andarsene a Piazza<br />

con la neve. Sto bene. Tante cose a tutti; i miei auguri ai B. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

748.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 433)<br />

Londra, 21 gennaio 1938 885<br />

Carissima sorella,<br />

Puoi farmi il favore di cercarmi se trovi un mio libretto sulle Unioni Professionali<br />

pubblicato nel 1901 886. Ricordo di averne avuta una copia rilegata quando ero a Roma.<br />

Forse si trova presso di Mario.<br />

Sto bene. Un abbraccio di cuore tuo<br />

416<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 434)<br />

884 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

885 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

886 L’organizzazione di classe e le unioni professionali, Società italiana cattolica di cultura, Roma 1901. È<br />

questo uno dei principali interventi di <strong>Sturzo</strong> sul problema dell’organizzazione delle unioni professionali cattoliche.<br />

Cfr. Bibliografia degli scritti di e su <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit., p. 9.


749.<br />

Caltagirone, 1 febbraio 1938 887<br />

Carissimo,<br />

Ho cercato anch’io il tuo libro, ma non ho trovato che “Sintesi Sociali”. Stamane<br />

Monsignore mi dice che lo ha trovato e te lo ha spedito, meno male! Sto bene, Angelina continua<br />

tra gli alti e bassi. L’altro ieri è morta la madre di Peppino Alessandro, io sono andata ai<br />

funerali. È morta pure la madre del Dott. S. Fragapane, tutte vecchiette sugli ottanta.<br />

Oggi bella giornata dopo un furioso vento e costì? Ho sentito nella radio dei<br />

danni causati da un ciclone e tu eri fuori? Me lo avevano detto che eri stato fuori Londra,<br />

la gente sa tutto. Tanti saluti da tutti e abbracci dalla tua sempre affezionatissima<br />

750.<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 27)<br />

Londra, 6 febbraio 1938 888<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto il libro da Mons. Fondacaro, grazie. Tante cose ad Angelina Fanales.<br />

Prego sempre per lei. Le mie condoglianze al D.r Fragapane e famiglia, al Notaro etc.<br />

a Peppino Alessandro.<br />

Qui a Londra i cicloni si sentono lontani. Io capii che c’era stato un piccolo terremoto,<br />

ma poi pensai ch’era il vento. I giornali segnalarono il terremoto. Sto bene. Un<br />

abbraccio, tuo<br />

751.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 437)<br />

Caltagirone, 13 febbraio 1938 889<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 6, rispondo con un giorno di ritardo e mi perdonerai.<br />

L’andare e venire dai Coniglio, ove Angelina è sull’ultimi giorni di vita, mi ha fatto tra-<br />

887 Cartolina illustrata.<br />

888 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

889 Cartolina postale.<br />

417


scurare il mio dovere di rispondere subito. Avrei voluto pure dirti della spedizione della<br />

cassetta delle arance, ma ancora non ho avuto il bene di stare da Catania, spero domani.<br />

Li riceverai con ritardo ma spero buoni e non guasti. Sto bene e godo che tu stai pure<br />

bene. Fa freddo, ma il sole si vede spesso e le nostre stanze inondate, non fa freddo. Suor<br />

Maria Coniglio si raccomanda alle tue orazioni; è venuta per vedere l’ultima volta la<br />

mamma, ma non è rimasta. Le regole non comportano tanto.<br />

Salutami le amiche che ricordo sempre con affetto e tu prendi i miei più affettuosi<br />

abbracci fraterni<br />

752.<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 32)<br />

Caltagirone, 4 marzo 1938 890<br />

Carissimo,<br />

A momenti mi arriva la tua del 27, cioè in cinque giorni. Godo che stai bene, io<br />

un po’ raffreddata e per andare dalle Coniglio sono uscita in carrozza chiusa. La povera<br />

Angelina è volata al cielo domenica mattina a tre. Quanto ha sofferto! Manderai le condoglianze<br />

a Carlo, Suor Maria è partita ieri per Acireale Collegio S. Rosalia. Giacomino<br />

partirà domani per Palermo via Calatafimi 133. Ed ora restano soli Carlo e Bebè, in otto<br />

mesi se sono andati due.<br />

Non so ancora chi predica la S. Quaresima perché non sono uscita, mi pare<br />

uno di S. Cataldo. Stamane vento forte (forse maestrale) di quello che fa raffreddare le<br />

nostre stanze. Quest’inverno invece è stato il levante e tramontana ed io ho acceso di rado<br />

la stufa. Ho ricevuto la bella lettera di Miss Cecilia e l’ho letta a Michele il quale ti ossequia.<br />

Ringraziami la Signora e tu prendi i miei affettuosi abbracci<br />

753.<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 51)<br />

Londra, 11 marzo 1938 891<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua del 4. Ho detto una Messa per l’anima di Angelina. Ho scrit-<br />

418<br />

890 Cartolina illustrata.<br />

891 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.


to a Giacomino e a Suor Maria. Sto bene. Qui la temperatura è quasi estiva. Avremo il<br />

freddo poi. Tutti ti salutano.<br />

Un abbraccio dal tuo<br />

754.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 439)<br />

Caltagirone, 16 marzo 1938 892<br />

Carissimo,<br />

Come vola il tempo! Ieri ho ricevuto la tua dell’11, ma quante cartoline ti<br />

mandò il Can. M. Caruso? È bella questa vetrata però messa così in alto, ove era la finestra<br />

si perde l’effetto.<br />

Godo che il tempo costì è quasi estivo, anche noi abbiamo avuti dei giorni di<br />

primavera, ma ora un po’ di pioggia e freddo freddo. Sto bene. Anche D. Giacomo si è<br />

rimesso. Vi è stato Silvio Milazzo 893 molto male, ma ora va rimettendosi mano mano perché<br />

ha subito un’operazione di un ascesso sopra il fegato.<br />

In quest’anno penso con nostalgia il mare, a me giova tanto la villeggiatura al<br />

mare, per quanto non faccia più bagni. Ieri abbiamo finito il ritiro spirituale che alle<br />

Dame di carità ha predicato un padre delle Missioni di S. V. dei Paoli. Veramente fatti<br />

bene per quanto brevi. Ricordami alle amiche tutte. Stasera si apre il Massimo di Catania<br />

con Sigfrido diretto dal maestro Santini, te lo ricordi? Abbraccioti<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 69)<br />

892 Cartolina postale.<br />

893 <strong>Sturzo</strong> aveva fatto da padrino nel 1903 a Silvio Milazzo. Con Mario Scelba era stato giovane attivista<br />

del Partito popolare calatino. Fu tra coloro che già nel ’41, organizzarono segretamente a Caltagirone riunioni<br />

nelle quali si discusse della eventuale costituzione di un futuro partito di ispirazione cattolica. Fu tra i protagonisti<br />

del primo decennio della regione siciliana. Cfr. M. Pennisi, ad vocem, in DSMCI. Aggiornamento<br />

1980-1995, Marietti, Genova 1997, pp. 375-377. Per la sua corrispondenza con <strong>Sturzo</strong> nel secondo dopoguerra<br />

cfr. L. <strong>Sturzo</strong>, Carteggi siciliani nel secondo dopoguerra. Corrispondenza con i primi quattro presidenti della<br />

Regione Siciliana: G. Alessi, F. Restivo, G. La Loggia, S. Milazzo, a cura di V. De Marco, 2 voll., S. Sciascia,<br />

Caltanissetta-Roma 1999.<br />

419


755.<br />

Caltagirone, 23 marzo 1938 894<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 18. Godo che stai bene, anch’io bene. Silvio ti ringrazia, egli continua<br />

con un po’ di pleurite umida anzi, l’altra notte gli estrassero del siero. Speriamo che<br />

la gioventù trionfi. Gigi ti ossequia e ringrazia molto delle preghiere che fai. Domani<br />

vado a passare una giornata alla Russa, il tempo è buono, vi è stata la pioggia e le campagne<br />

promettono, speriamo.<br />

I parenti tutti ti ossequiano, anche molti amici ti salutano. Ricordami alle amiche<br />

e prendi i miei più affettuosi abbracci<br />

756.<br />

Nelina<br />

(f. 333, c. 73)<br />

Caltagirone, 3 aprile 1938 895<br />

Carissimo,<br />

La tua del 30 arriva il 3 in quattro giorni. Godo che stai bene, anch’io bene e<br />

qui caldo da estate. Credo che tornerà il freddo, pel momento le campagne sono bellissime.<br />

Silvio migliora lentissimamente della sua pleurite. Gigio ti ringrazia e ossequia unito<br />

a tutti di famiglia.<br />

La nostra casa con queste belle giornate è un incanto, piena di sole e i ristauri<br />

sono quasi completamente asciutti, ma pel momento non faccio altro dovendo pensare<br />

alla nuova pompa per la Russa. Si sta sempre con nuove spese da fare. Salutami le amiche<br />

e tu prendi i miei più affettuosi abbracci<br />

420<br />

894 Cartolina illustrata.<br />

895 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 334, c. 2)


757.<br />

Londra, 5 aprile 1938 896<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 28 marzo. Ti scrivo in fretta per prendere la posta. Sto bene. Il<br />

tempo è tornato fresco. Tutti ti salutano. A parenti e amici ricordami con affetto, tuo<br />

758.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 440)<br />

Caltagirone, 14 aprile 1938 897<br />

Carissimo,<br />

Buona Pasqua, auguri fervidi. Stamane ho fatto la S. Comunione ed ho pregato<br />

assai per te. Sono stata nella chiesa di S. Giacomo perché a S. Giorgio non arrivai in tempo.<br />

Sto bene, qui fa freddo di nuovo come d’inverno. Pasqua col tizzone…<br />

Quando saremo in Cielo chi sa che festa!!! Prega per me e ricordami alle amiche.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

759.<br />

Nelina<br />

(f. 334, c. 18)<br />

Londra, 23 aprile 1938 898<br />

Carissima,<br />

Non ho ricevuto la tua solita; sto bene non ostante il freddo di questi giorni, ho<br />

un po’ di nevralgia alla testa, ma passerà. Stamane S. Giorgio, ho detto la Messa per la<br />

nostra Parrocchia.<br />

Salutami tutti amici e parenti e persone di casa. Un abbraccio di cuore tuo<br />

896 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

897 Cartolina postale.<br />

898 Cartolina illustrata. sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 441)<br />

421


760.<br />

Londra, 28 aprile 1938 899<br />

Cara Nelina,<br />

Ricevo la tua del 28 c.m., pensavo che stavi poco bene. Spero che la tua cameriera<br />

andrà meglio. Tanti saluti a Vincenzo e alle persone di casa. Tutti ti salutano. Sto<br />

bene. Aspetto il caldo che tarda a venire.<br />

Ieri ho avuto in camera un’ora di sole. Meno male. Ricordami ai parenti ed<br />

amici. Penso che Silvio ora starà bene. Che si abbia cura. Un abbraccio, tuo<br />

761.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 442)<br />

Caltagirone, 10 maggio 1938 900<br />

Carissimo,<br />

Godo che stai bene, anch’io bene. Gina continua e la cura è lunga, speriamo si<br />

guarisca del tutto, almeno da poter lavorare. Non è in casa mia attualmente ed ho ripreso<br />

Concettina.<br />

Delle feste ovvero manifestazioni per la Madonna di Con... se ne faranno tanti.<br />

Io non sono al giorno perché occupata in casa. Abbiti i miei abbracci<br />

762.<br />

Nelina<br />

(f. 334, c. 32)<br />

Londra, 4 giugno 1938 901<br />

Carissima,<br />

In tre giorni ho la tua del 1 giugno. Domani Pentecoste. Stiamo insieme nel<br />

fervore di preghiera allo Spirito Santo che c’illumini e ci accenda di carità. Sto bene: il<br />

422<br />

899 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

900 Cartolina illustrata.<br />

901 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


tempo un po’ mite. Godo che Gina è guarita. Tante cose a Silvio. A tutti parenti e amici il<br />

mio pensiero costante e affettuoso.<br />

Credimi sempre tuo<br />

como.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

Sono tanto preso che credo che le mie vacanze non comincino che per S. Gia-<br />

763.<br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 445)<br />

Bruxelles, 26 agosto 1938 902<br />

Carissima Nelina,<br />

La tua solita ancora non mi è arrivata. Farà un lungo giro per arrivarmi. Sono<br />

stato all’Aja ospite di un collegio di Padri gesuiti, che sono stati con me amabilissimi. Ora<br />

sono qui. Una bella famiglia: padre e madre, 10 figli, dei quali uno gesuita e una Dama<br />

del Sacro Cuore. La più piccola ha 17 anni. Una bella villa e molta cordialità. Penso a te<br />

che hai caldo: io un po’ di aria fresca. Non è certo Toulon 903.<br />

Sto bene, un abbraccio di cuore, tuo<br />

764.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 449)<br />

Caltagirone, 2 settembre 1938 904<br />

Carissimo lontano fratello,<br />

Ricevo la tua del 27. Grazie del pensiero affettuoso e delle tue preghiere. Credo<br />

che in questi giorni tutti siamo stati in comune preghiera e per lo stesso fine. Sia ringraziato<br />

il Cielo che è stato misericordioso verso tutti. Oggi poi nella supplica alla SS. Vergine<br />

di Pompei sono stata a voi unita ed ho pregato tanto per tutti e tre. Grazie, caro fratello,<br />

che mi scrivi spesso così sto più contenta nella dura lontananza.<br />

Oggi dopopranzo sono stata alla Russa ove si vendemmia. Come era bello il<br />

pomeriggio lì! Ieri qui vi fu un furioso temporale, ma alla Russa non vi fu una goccia<br />

902 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

903 Quell’estate non si incontrarono.<br />

904 Cartolina postale.<br />

423


d’acqua, però è piovuto qualche giorno prima. Le olive quest’anno si scorgono sugli<br />

alberi, erano tre o quattro anni che non se ne vedevano, anche le arance si vedono e<br />

sono già grossi. Godo che costì è tiepido ancora e mi auguro sia così tutto il mese e<br />

ancora l’altro.<br />

Sto bene, sento però che debbo cambiare un po’ l’aria e dopo il traffico della<br />

vendemmia rassettando altre cose mi recherò nella nostra bella eterna città. Salutami le<br />

amiche che ricordo sempre con affetto e tu prendi tutto il mio fraterno affetto<br />

765.<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 66)<br />

Caltagirone, 4 settembre 1938 905<br />

Carissimo,<br />

Sono le 2½ p.m. ritorno dal matrimonio di Angelica Alessandro e Gaetano<br />

Carfì celebratosi nella chiesa di S. Giacomo. Una bella e commovente cerimonia. Peppino<br />

ti ossequia. Sto bene, l’aria è più fresca malgrado non abbia ancora piovuto. I colli son<br />

pronti ma temo che siano anch’essi leggieri. Debbono essere inamidati più forte. La mancanza<br />

della pioggia fa ritardare tutto. Divertiti e allunga la tua villeggiatura.<br />

Un abbraccio 906<br />

766.<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 67)<br />

Caltagirone, 10 settembre 1938 907<br />

Carissimo,<br />

E così sei di nuovo tornato al lavoro un po’ troppo presto. Godo che stai bene,<br />

anch’io bene. Ho fatto aggiustare tutte le aperture per avere meno freddo nell’inverno.<br />

Già l’aria è molto rinfrescata, ma è sei mesi che qui non piove.<br />

905 Cartolina illustrata sped. a Londra al 104 c. Hereford Road w 2 – presso Mrs Pritchard.<br />

906 Appunto di <strong>Luigi</strong> sul retro illustrato della cartolina: «9/9-38. La tua amica ha sospeso per ora la gita a<br />

Cannes, in attesa di un periodo più tranquillo. Sto bene».<br />

907 Cartolina illustrata sped. a Londra al medesimo indirizzo.<br />

424


Monsignore mi manda a dire che appena rinfresca di più il tempo verrà forse a<br />

stare un po’ di giorni. Lo spero prima che mi muova io. Salutami le amiche e scrivimi<br />

quando saranno costì le tue padrone di casa. Un abbraccio 908<br />

767.<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 68)<br />

Glasgow, 14 settembre 1938 909<br />

Carissima,<br />

Ho ricevuto la tua del 10: hai fatto bene a riparare le aperture per evitare i venti<br />

freddi dell’inverno. Qui sono tutti legati a giorno, ma vi è il fuoco del camino. Sto bene.<br />

Da ora in poi scrivimi al mio indirizzo.<br />

Godo che Mario verrà a vederti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

768.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 450)<br />

Caltagirone, 19 settembre 1938 910<br />

Carissimo,<br />

In quattro giorni ho avuto la tua. Godo che stai bene, anche io bene. Oggi<br />

finalmente si sono sentiti i primi tuoni e così è venuta la pioggia, un po’. Ancora non si è<br />

finito di raccogliere le mandorle, poi verrà la vendemmia. Spero, ora che la temperatura si<br />

è abbassata che Mario venga un po’ di giorni. Don Giacomo sta benino. Gina venne subito<br />

al servizio perché sta bene e non la trovarono di dover andare al convalescenziario.<br />

Tutti ti ossequiano, io ti abbraccio<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 69)<br />

908 Appunto di <strong>Luigi</strong> a lato dello scritto di Nelina: «14/9-38. Ti ho scritto di non aver fretta. È meglio<br />

attendere».<br />

909 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.<br />

910 Cartolina postale.<br />

425


769.<br />

Caltagirone, 23 settembre 1938 911<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri venne Mario a farmi una visitina di 5 ore, solo per pranzare. Sta bene e<br />

lavora a tavolino come può lavorare una persona ancora giovine. Io bene, la vendemmia<br />

comincerà la settimana entrante. Alla Russa è da maggio che non piove, se fosse piovuto<br />

sarebbe un buon raccolto.<br />

I parenti e gli amici ti salutano. Gigia con sua figlia sono partiti per un viaggio<br />

turistico in Germania Vienna Budapest ecct. Mi sarebbe piaciuto fare un viaggetto in<br />

compagnia, non so se mi avrebbe stancato. Salutami le amiche e prendi le cose più affettuose<br />

dalla tua aff.ma<br />

770.<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 70)<br />

Caltagirone, 28 settembre 1938 912<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina del 23. Sicuramente si sarà smarrita una cartolina<br />

poiché io rispondo subito a ogni cartolina. Certamente che la mia amica non si muove con<br />

tutto questo movimento, sarebbe non fare una buona villeggiatura. Con ansia si ascolta la<br />

radio nelle ore delle notizie, i discorsi, e il mio pensiero corre a te, caro fratello. Sento che<br />

stai bene e mi auguro che tutto si tranquillizzi presto onde stare più tranquilla io 913.<br />

Come stanno le mie amiche? Salutamele tutte e dille che col pensiero e col cuore<br />

vi sto tanto vicino. Prego la Madonna di Pompei che il primo ottobre, che comincia il<br />

mese della Vergine SS. di Pompei, ci protegga e aiuti. Giovedì comincia la vendemmia,<br />

ieri vi fu un’acqua torrenziale senza lampi e tuoni. Anche le olive sono discretine, almeno<br />

avremo l’olio per la casa e per Mario che ne sciupano molto.<br />

Riceviti i miei più caldi abbracci<br />

426<br />

911 Cartolina illustrata.<br />

912 Cartolina postale.<br />

913 Nelina scriveva alla vigilia della Conferenza di Monaco del 29 settembre 1938.<br />

Nelina<br />

(f. 335, c. 72)


771.<br />

Londra, 1 ottobre 1938 914<br />

A Nelina.<br />

Tutto ottobre resteremo uniti nella preghiera per il S. Mese a Maria SS. del<br />

Rosario. Io ho per le mani un lavoro che mi occuperà più di due mesi pieni. Spero così<br />

prendermi qualche po’ di vacanze a Dio piacendo per Natale. La tua amica ha ripreso l’idea<br />

di andare alla Côte d’Azur<br />

772.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 335, c. 71)<br />

Caltagirone, 6 ottobre 1938 915<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 1° ottobre. La domenica, come ti ho scritto, alla supplica ho<br />

pregato per tutti noi, per le amiche ed ho ringraziato la V. Ss. che ci ha protetti in questa<br />

angustia crisi. Il mondo intiero ne era preoccupato e con ragione. Come si poteva pensare<br />

a una nuova guerra senza avere i brividi? Ne sia ringraziato Iddio! 916<br />

Sto bene, in piena vendemmia e traffico che la medesima porta. Spero quando<br />

ho rassettato tutto passare qualche giorno fuori e debbo curarmi i denti. Spero che l’uragano<br />

che ha imperversato l’Inghilterra non sia stato molto forte a Londra.<br />

Qui anche l’abbiamo avuto e con acqua torrenziale che però non arrivò alla<br />

Russa. Conservati la salute e non lavorare molto a tavolino. Salutami le amiche, anche<br />

quella che pensa andare nella Francia meridionale, che bei posti!<br />

I parenti ti salutano. Paolo stamane mi ha telefonato che gli è nato un altro<br />

maschietto. La Baronessa Penna ne è contentona, si chiamerà Francesco. Perdona se scrivo<br />

con ritardo, ma ho tanto traffico. Abbraccioti<br />

914 Minuta.<br />

915 Cartolina postale.<br />

916 Il riferimento è al dopo Conferenza di Monaco.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 35)<br />

427


773.<br />

Caltagirone, 10 ottobre 1938 917<br />

Carissimo,<br />

Ho la tua del 6 ed è arrivata ieri in tre giorni, vedi come arriva presto la posta e<br />

se non arriva qualche volta è perché non imbucata a tempo. Godo che stai bene e occupato;<br />

mi duole il “molto”; non lavorare molto a tavolino, certo non fa bene. Io sono alla fine<br />

della vendemmia, e meno male. D. Giacomo di questi tempi sta bene. Ora fra una quindicina<br />

di giorni si occuperà delle olive che non sono molti, ma meglio di niente.<br />

Io potrei pigliarmi le mie vacanze nella seconda quindicina di novembre, vedremo.<br />

Quest’anno credo che parecchi di qui passeremo l’inverno a Roma, quanto mi piacerebbe!<br />

Vi potrò stare un mesetto anch’io. Sto bene e qui le amiche mi fanno sempre compagnia.<br />

Monsignore sta bene. Oggi vi sarà il battesimo del bambino di Paolo che si chiamerà<br />

Francesco, così passerò una bella serata.<br />

Siamo nel bel mese di ottobre e speriamo che la V. di Pompei ci assista sempre e<br />

ci dia la tranquillità tra i popoli. Salutami le amiche tutte e tu prendi le mie affettuosità e<br />

gli ossequi di parenti e amici<br />

774.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 36)<br />

Caltagirone, 25 ottobre 1938 918<br />

Carissimo,<br />

Come questa data è lontana e vicina al mio pensiero! Prego sempre per te specie<br />

in questo mese consacrato alla V. SS. del Rosario. Sto facendo i dieci giorni consecutivi<br />

cioè vado la sera a dire il rosario, sentire la predica e prendere la benedizione. Predica il<br />

nuovo direttore di S. Agostino, un vecchietto siciliano, molto pratico e breve…Sto bene,<br />

e penso dentro novembre curarmi i denti. È già partita la Baronessa S. Marco la quale farà<br />

fare l’ultimo anno di scuola a sua figlia alla Trinità dei Monti, forse partiranno le Gravina.<br />

Gaetanella e Paolo sono lì e così non mi mancherà compagnia, anche i Penna passeranno<br />

l’inverno a Roma.<br />

La mia amica è poi partita per la Côte d’Azur? Salutami le amiche tutte e tu<br />

prendi le mie affettuosità<br />

428<br />

917 Cartolina postale.<br />

918 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 21)


775.<br />

Caltagirone, 2 novembre 1938 919<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Rispondo subito alla tua del 29, in quattro giorni giunta. Sto bene e con piacere<br />

sento che ti sei del tutto rimesso. L’indirizzo di Maria è: Maria Paternò Castello di<br />

Bicocca. Piazza Stericosa. Povera Maria a soli 41 anni vedova… È molto addolorata. Io<br />

ho già fatto le condoglianze e Mario ha pure scritto, gradirà pure i tuoi.<br />

Oggi la commemorazione dei cari defunti. Sono stata alla chiesa del Purgatorio<br />

per la Messa e comunione. Scriverò a Miss Bertha. Saluta le amiche mentre ti abbraccio<br />

di cuore<br />

776.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 39)<br />

Caltagirone, 8 novembre 1938 920<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 3 in 5 giorni, oggi 8. Mi duole tanto leggerti sofferente e<br />

certamente è il tempo dei raffreddori. Io grazie a Dio bene, un po’ l’acidità mi tormenta,<br />

forse il cambiamento di tempo. In questi giorni sereno e caldo, fuma l’Etna, sono stata a<br />

S. Bartolomeo e si vedeva benissimo. La settimana scorsa quando giovedì sera mi misi a<br />

letto verso le 11 e tre quarti dopo essermi addormentata mi sentii scuotere, sarà stato l’Etna<br />

che cominciava a fumare.<br />

La campagna dopo un po’ di pioggia con queste belle giornate sembra un paradiso<br />

ed io quando ne godo un po’ penso a te, caro fratello, che non hai il nostro bel sole.<br />

Le olive si stanno raccogliendo. Don Giacomo è raffreddatissimo, con affanno, purnondimeno<br />

stamane se ne è andato alla Russa. Anche qui la gente è tutta raffreddata. Le mie<br />

due cameriere sono state raffreddate, ma non si sono messe a letto; io no grazie a Dio.<br />

Spero che S. Gioacchino ti preservi dalla vera influenza. Io sempre prego per te, il prete<br />

del collegio mi deve sempre sentire dire di predicare e parlare di S. Gioacchino.<br />

Salutami le amiche e augura a tutti per me di star bene. I parenti ed amici ti<br />

salutano, io ti abbraccio<br />

919 Cartolina illustrata.<br />

920 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 40)<br />

429


777.<br />

Caltagirone, 12 novembre 1938 921<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua dell’otto ieri 11. Godo che stai meglio e che avete l’estate di<br />

S. Martino. Anche qui fino all’altro ieri estate perfetta, oggi è cambiato con un levante<br />

uso nostro. Sto bene e spero presto partire. Non ho scritto ancora a Berta, ma lo farò.<br />

L’eclisse di luna fu bella assai e dai nostri balconi si godette come in una sera<br />

d’estate. Curati bene, mangia un po’ di più poiché la influenza lascia deboli, mi pare.<br />

Salutami le amiche e spero che anche loro stiano bene ora. Ti scriverò quello che farò, tu<br />

scrivi sempre qui.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

778.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 41)<br />

Roma, 6 dicembre 1938 922<br />

Carissimo,<br />

Appena arrivo nella sempre eterna e bella Roma invio un affettuoso saluto. Il<br />

viaggio è stato ottimo ed io sto bene. Qui l’aria è tiepida, come da noi, anzi ieri faceva il<br />

primo freddo anche a Catania.<br />

Scrivimi Hotel Imperiale Via V. Veneto Roma. Saluti alle amiche, abbracci<br />

779.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 89)<br />

Roma, 9 dicembre 1938 923<br />

Carissimo,<br />

Ricevo a momenti la tua. Godo che stai bene. Io dopo che son partita mi sento<br />

benissimo, niente acidità, niente dolorini, mi sento come anni addietro. A me l’aria di<br />

430<br />

921 Cartolina postale.<br />

922 Cartolina illustrata.<br />

923 Cartolina postale illustrata.


Roma, la vita di albergo mi giova. Questo è un Hotel tranquillo, pulito, centrale oltre<br />

ogni dire e ci si sta a meraviglia. Ho la chiesa dei Cappuccini di fronte con Messe fino a<br />

mezzogiorno, ciò che fa per me. Ora vado da Sampognaro (dentista) vedremo per quanto<br />

mi tratterrà; certo che mi piacerebbe far le feste più lontano ma più vicino a te.<br />

Il mal tempo o meglio il cielo grigio qui non fa effetto, col riscaldamento si<br />

sente caldo e io vado in cerca d’aria. Abbracci 924<br />

780.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 90)<br />

Londra, 10 dicembre 1938 925<br />

Fammi sapere qual è il tuo programma. Se con questo tempo intendi fare una<br />

più lunga gita o restare a Roma a goderti le feste natalizie in compagnia di parenti e amici<br />

che sono costà. Sto bene<br />

781.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 336, c. 89)<br />

Roma, 14 dicembre 1938 926<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Sono qui dal giorno 6 ormai otto giorni. Son venuta per i denti, ma nella mia<br />

bocca, dice il Sampognaro, c’è poco da fare, bisognerebbe estirpare (di sopra) i denti che<br />

restano e far l’apparecchio. Io veramente non mi sento di cominciare fin da ora a non sentire<br />

più il gusto e così aspetterò che se ne vadano da sé e poi ci penserò. Per le mie replicate<br />

coliche di acidità il Dott. C[aronia] mi ha prescritto una cura: il Neutralon Schirnig<br />

con belladonna che ho incominciato ieri prima dei pasti e il Taka-Diastase Pepsina e<br />

Stricnina dopo i due pasti. Spero che tollero l’uno e l’altro e così vorrei provare almeno<br />

per una diecina di giorni la cura.<br />

Il mio programma era di stare fuori un mesetto e se tu pensavi e potevi muoverti<br />

passare almeno le ultime feste in compagnia. Sabato scorso ebbi qui i ripetuti dolori ai<br />

924 Nella parte illustrata della cartolina <strong>Luigi</strong> appunta: “14/XII. Fammi sapere presto quel che pensa il<br />

dentista. Certo è noioso viaggiare durante i giorni prima di Natale, data la folla enorme dei viaggiatori”.<br />

925 Minuta scritta sulla cartolina di Nelina del 6 dicembre 1938.<br />

926 Lettera.<br />

431


fianchi che girano dalla bocca dello stomaco alle spalle con acidità fino al vomito e così<br />

chiamai il Dott.re che dice dipendente non dal fegato ma gastriche. Ora mi sento bene<br />

cioè, subito passate le coliche mi sento bene.<br />

L’indomani (domenica) con i Gravina sono stata a sentire l’Arlesiana di Cilea,<br />

bella musica! Vediamo come mi porta la cura, tu mi scrivi intanto il tuo programma e<br />

deciderò. Tutti ti salutano mentre io ti abbraccio di cuore<br />

Nelina<br />

P. S. Io credo che il caldo dell’Avenir non mi faccia sentire tanto il freddo di fuori.<br />

(f. 336, c. 91)<br />

782.<br />

Roma, 17 dicembre 1938 927<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua ultima cartolina. Godo che stai bene e che costì non fa poi<br />

tanto freddo. Io benino, non ho avuto altri dolori e spero di non averne. L’esame delle<br />

urine al solito, non presentano nulla. Se continuo così dopo Natale prenderò il coraggio a<br />

due mani per sfidare il freddo, ma sempre scriverò prima, tu lo sai che io risolvo le cose<br />

all’ultimo momento.<br />

Intanto ti auguro le buone feste ed ho fatto mandare i pacchi come ogni anno.<br />

Spero che arrivano a tempo. Stai tranquillo per me, qui ci sono tanti parenti, amici che ti<br />

ossequiano<br />

783.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 92)<br />

Londra, 20 dicembre 1938 928<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho parlato con il mio dentista e gli ho letto la tua lettera. Egli approva la cura,<br />

per quanto la sua esperienza del Neutralon non gli abbia dato risultati sicuri. In ogni<br />

caso, se le coliche riprendono, egli consiglia di fare prendere la fotografia con i raggi x, per<br />

432<br />

927 Cartolina postale.<br />

928 Minuta.


vedere se vi sia qualche ulcere nell’intestino. Se il dolore che hai sotto la spalla è dal lato<br />

destro, egli sospetta che venga dal fegato. Sarà bene anche osservare il rene. Secondo lui,<br />

l’acidità non potrebbe portare a delle coliche di tanto in tanto.<br />

Qui il freddo è intenso. Siamo già a 6 sotto zero e avremo anche più freddo.<br />

L’acqua è gelata nei tubi e difficilmente se ne ha corrente nelle case. In queste condizioni,<br />

fino che non ritorna il tempo normale, io non consiglio di muoverti, dato che Roma è<br />

una delle città meno fredde.<br />

Figurati che a Berlino è 14 sotto zero e Parigi 10 o 11 sotto zero. Attendo tue<br />

notizie al mio solito indirizzo perché io per ora non mi muovo. Sto bene, grazie a Dio.<br />

Rinnovati auguri. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

784.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 452)<br />

Roma, 22 dicembre 1938 929<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho ricevuto la tua; prima ho letto l’ondata di freddo a Londra e sto in<br />

pena per te. Qui piove, piove e non si può uscire che in taxi. Sto benissimo; per me i<br />

denti non hanno nulla da vedere con l’acido che mi ha prodotto le coliche. Ora sto<br />

bene, ma non per la cura che a parere mio non tollero, ma per un cucchiaino di cognac<br />

che per istinto prendo prima dei pasti. Poi l’aria di Roma, il moto, la vita di albergo ove<br />

i cibi sono sani. Sto curando un dente che serve di appoggio e per questa volta non faccio<br />

altro. Vedremo la settimana entrante se il freddo sosta un po’ mi fa decidere fare una<br />

settimana in su.<br />

Buon Natale, auguri a tutte le amiche. Staremo uniti ai piè di Gesù Bambino.<br />

Tua aff.ma<br />

929 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 336, c. 93)<br />

433


785.<br />

Londra, 25 dicembre 1938 930<br />

Cara Nelina,<br />

Buona fine e buon principio. Ti avevo scritto che il cattivo tempo sarebbe durato:<br />

ma stanotte la temperatura si è alzata ed è cominciato il disgelo. Così tra due o tre<br />

giorni speriamo essere ritornati al normale.<br />

Ora cerco un prete che mi surroghi al Convento sì da essere libero i primi della<br />

settimana ventura. Ma tu rispondimi qui. Se non ci sono, la tua lettera mi raggiungerà.<br />

Sto bene<br />

786.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 336, c. 94)<br />

Roma, 25 dicembre 1938 931<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua lettera del 20. Grazie del tuo affetto e premura. Certamente<br />

con questo freddo che anche qui è intenso, non sarebbe prudente viaggiare. Io come ti ho<br />

scritto, sto bene, qui mi sono rimessa e quello che mi è giovato finora è stato il cognac.<br />

Mi sento molto più forte, giro Roma senza stancarmi tanto, al mio solito, non ho avuto<br />

coliche, spero che continuo così.<br />

Mi duole se l’inverno non mi farà andare più oltre e bisogna che mi muova in estate.<br />

Intanto aspetto che il 3 gennaio il dentista torni per mettermi la capsula e mentre mi farò<br />

vedere da Alessandrini. Salutami tutti mentre rinnovo gli auguri e con affetto ti abbraccio<br />

787.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 36)<br />

Roma, 30 dicembre 1938 932<br />

Carissimo,<br />

Ieri sera mentre uscivo ho ricevuto le tue del 25 e 27 insieme. Con tutti gli<br />

auguri che si fanno, la posta ritarda. Qui freddo di tramontana, non so se a Londra sia lo<br />

434<br />

930 Minuta.<br />

931 Cartolina illustrata.<br />

932 Cartolina postale.


stesso, il vento lo fa sentire e sono sempre titubante di muovermi. Sto bene, non ho più<br />

avuto di quei fenomeni di acidità, non ho consultato ancora altri perché al mio solito, mi<br />

sembra inutile, so curarmi da me.<br />

Sono titubante a sfidare altro freddo, perché capirai sono ormai vecchia e andare<br />

svelta per le vie non la faccio tanto. I Gravina sono tutti influenzati perciò non ci vediamo.<br />

Guardati dal freddo, non prendere influenze e vai in campagna.<br />

Scriverò ancora mentre faccio gli auguri più sentiti pel nuovo anno e speriamo<br />

che entri con migliori auspici. Un abbraccio di cuore<br />

788.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 37)<br />

Roma, 1° gennaio 1939 933<br />

La prima cartolina a te, il primo saluto del 1939. Che l’anno entri apportatore<br />

di pace e di tranquillità e che il buon Dio ci faccia la grazia di santificare le anime nostre.<br />

Stanotte ho assistito alla funzione in S. Claudio, vi è stato il cardinale Borgoncini Duca<br />

per l’ora di adorazione, poi la S. Messa, ed io ho fatto la comunione, e così siamo stati<br />

uniti in ispirito.<br />

Qui freddo, ma comincia a rialzare la temperatura. Saluti<br />

789.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 38)<br />

Roma, 3 gennaio 1939 934<br />

Carissimo,<br />

Incerta del tempo o meglio della temperatura che avrei trovata, non son partita<br />

fino oggi 3 ore p.m. Se stasera ricevo cartolina che mi dice “tempo buono in campagna”<br />

partirò domani giorno 4 di sera, altrimenti per questa volta rassegniamoci e rimettiamo a<br />

miglior tempo ogni cosa.<br />

Ossequi ai tuoi amici e grazie<br />

933 Cartolina postale.<br />

934 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 39)<br />

435


790.<br />

Londra, 4 gennaio 1939 935<br />

Ricevo la tua del 1°. Godo tanto che stai bene. Anche io sto bene. Spero avere<br />

tue notizie al mio arrivo. Se non ti senti di sfidare il freddo sarà per un’altra volta. Qui si<br />

annunzia l’influenza che verrà dal nord, almeno così dicono i giornali.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

791.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 337, c. 38)<br />

Parigi, 6 gennaio 1939 936<br />

Carissimo fratello,<br />

Come vedi sono qui dopo che tu scrivesti che il tempo era normale, ed io avevo<br />

scritto “il tempo è buono qui (Roma) mi muoverò?”. Siccome non abbiamo un cifrario<br />

ecco tutto.<br />

Ad ogni modo, io mi sentivo bene e risolvetti in un momento di partire così<br />

che non potei scambiare il denaro a Roma e volendolo scambiare alla frontiera mi fecero<br />

scendere a Bardonecchia, ove ho passato 6 ore. Lì ho goduto la neve e vedere sciare. Poi il<br />

passaporto non era vistato dal Consolato e quindi dovetti farlo vistare e vollero sapere<br />

dove scendevo a Parigi.<br />

Quindi tutto questo porta che si sa della mia e tua venuta. Se credi imprudente<br />

venire tu qui, continuerò ad avere coraggio e venire io. Ma c’è influenza costà, in casa tua?<br />

Io ho dichiarato di stare 10 giorni, ma ne posso di meno perché stupidamente dissi che<br />

dovevo scambiare £ 2.000 e allora me ne fecero passare appena mille, l’altra le ho dovute<br />

spedire a Roma. Quindi non ho che meno di 2.000 franchi e di questi debbo farmi il<br />

viaggio di ritorno, non avendo potuto fare quello di gita e ritorno la sera di mercoledì che<br />

mi risolvetti (al mio solito) di partire. Risolvi tu il da fare e faremo.<br />

Sono qui, ma non c’è camera e penso andare al Paris Dinar così mangio in casa<br />

per non prendere fresco. Per domenica qui troveresti la camera, ora è tutto completo.<br />

Ossequi alle Signore e a te un forte abbraccio<br />

436<br />

935 Minuta di risposta scritta sul recto della cartolina di Nelina del 1° gennaio ’39.<br />

936 Lettera su carta int. “Hotel de l’Avenir”.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 40)


792.<br />

Roma, 13 gennaio 1939 937<br />

Carissimo,<br />

Arrivo a momenti e dopo un ottimo viaggio 938. Sono stata con una signora<br />

inglese che non ci capivamo affatto. Dolente solo del contrattempo del mantello lasciato<br />

per stordimento, e per la telefonata fatta fare a una madame che accompagnava qualcuno<br />

dei suoi. Fu poi fatta? Dopo me ne sono pentita e angustiata oltre ogni dire.<br />

Se il mantello che è marron misto puoi farlo mandare dichiarando che è usato e<br />

poi c’è l’etichetta della Rolli Torinese, lo fai spedire, altrimenti lo regali o te lo tieni per<br />

coperta. Intanto perdonami e dammi tue notizie. Tante cose a madame de Quirielle e tu<br />

prendi un mio abbraccio<br />

793.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 41)<br />

Parigi, 14 gennaio 1939 939<br />

Carissima,<br />

Lieto del tuo buon arrivo a Roma. Trovato il tuo mantello, te lo farò inviare<br />

lunedì a Caltagirone, perché non lo avresti prima di giovedì o venerdì. Sto bene. Salutami<br />

amici e parenti. La tua rapida visita mi ha confortato; ma è passata troppo presto. Spero<br />

altra volta sarà più lunga e con minore freddo, per quanto in questi giorni la temperatura<br />

è stata buona. Stasera piove.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 453)<br />

937 Lettera sped. a Parigi, su carta int. “Hotel Imperial”- Roma.<br />

938 <strong>Luigi</strong> e Nelina si videro a Parigi per pochi giorni. «Nelina è già a Roma – scriveva al fratello Mario il<br />

15 gennaio –, dopo un ottimo viaggio; io sono sulle mosse del ritorno. Così la visita improvvisata è finita in<br />

sei giorni. Ne ringrazio Iddio» (IV, p. 310, n. 1989).<br />

939 Cartolina postale sped. a Roma.<br />

437


794.<br />

Roma, 16 gennaio 1939 940<br />

Carissimo,<br />

Penso che a quest’ora sarai a Londra e bene. Io partirò mercoledì o al più tardi<br />

giovedì sera. Scrivimi a Caltagirone, così avrò notizie appena arrivo. Sto bene abbastanza.<br />

Le Favitta son ripartite stamane, ti ossequiano. Il tempo qui è tiepido, per non dire caldo,<br />

non sembra il cuore dell’inverno. Roma è un sorriso.<br />

Salutami tutti, un abbraccio di cuore<br />

795.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 42)<br />

Caltagirone, 21 gennaio 1939 941<br />

Carissimo,<br />

Ieri sera sono qui giunta, dopo un ottimo viaggio. Sto bene, qui ho trovato belle<br />

giornate piene di sole, però sentivo meno freddo altrove perché tutto riscaldato e non a<br />

Catania e qui dove il sole splende. Mi acclimaterò presto perché la nostra casa piena di<br />

sole si riscalda, le stufe fanno il loro ufficio.<br />

Sia ringraziato Iddio che ci ha dato la grazia di rivederci e che la buona salute ci<br />

accompagni. Monsignore sta bene, qui i parenti tutti bene e ti salutano. Il mantello fu<br />

spedito dall’Hotel Dinar? Arriverà esso? Se no fai come ti ho scritto, sarebbe peccato se si<br />

smarrisse.<br />

Salutami tutti, un abbraccio di cuore<br />

796.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 43)<br />

Caltagirone, 25 gennaio 1939 942<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina e godo che stai bene e che hai fatto un ottimo viaggio.<br />

Sto bene anch’io, ma infreddolita perché gli ambienti non sono riscaldati. Stamane<br />

438<br />

940 Cartolina illustrata.<br />

941 Cartolina postale.<br />

942 Cartolina illustrata.


ho ricevuto il mantello, grazie infinite e dimmi quanto si è speso per la spedizione che<br />

manderò l’equivalente. Esso è arrivato in pochi giorni, grazie.<br />

I parenti, amici ti salutano e ossequiano e con infiniti abbracci credimi sempre<br />

aff.ma<br />

797.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 44)<br />

Caltagirone, 30 gennaio 1939 943<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 23. Io scrissi da Roma il 16, poi un po’ di preparazione per la<br />

partenza e poi le ultime commissioni e così appena arrivata qui scrissi da Caltagirone il<br />

21. Poi ho scritto appena arrivato il mantello, in 10 giorni, presto.<br />

Grazie ancora una volta della tua premura. Non ho visto ancora le cugine <strong>Sturzo</strong>,<br />

ma le vedrò lunedì. Sto bene, mi vado acclimatando e sento meno freddo. Farò qualche<br />

cura. Un abbraccio<br />

798.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 45)<br />

Caltagirone, 1° febbraio 1939 944<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua ultima che mi dice che stai bene, ma che hai la voce abbassata.<br />

Spero che la presente ti trovi già con la voce rinvenuta. Mi ringrazierai madame Poignat<br />

per il mantello e me la saluti tanto.<br />

Io sto bene, oggi sono stata a S. Bartolomeo, era tiepido ma un po’ umido per<br />

l’acqua che è caduta in abbondanza. Penso ancora la mia breve dimora al Dinar con quel<br />

bel calduccio e con la tua compagnia tanto dolce e affettuosa. È stato un sogno non una<br />

realtà! Ed ora siamo tanto lontani!<br />

943 Cartolina illustrata.<br />

944 Cartolina illustrata.<br />

439


Scrivimi, dimmi come stai, parlami del freddo di costì, salutami tutte le amiche.<br />

Albino ha ricevuto la tua ma non ha trovato i francobolli. Ti ringrazia, come anche le<br />

cugine delle £ 50. Un abbraccio<br />

799.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 46)<br />

Londra, 10 febbraio 1939 945<br />

Carissima Nelina,<br />

Ti avevo scritto che oggi non avrei mandato altra cartolina se stavo meglio,<br />

come sto; ma la notizia della morte del Santo Padre mi ha riempito di dolore, pur considerando<br />

che santa morte è stata la sua, e te ne scrivo per reciproco conforto, pregando per<br />

la sua anima, che Dio l’accolga in cielo 946.<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

800.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 454)<br />

Caltagirone, 19 febbraio 1939 947<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 16 c.m. è arrivata stamane, prima che mi recassi ad ascoltare la Messa<br />

di precetto. Essa mi ha molto addolorata e subito ho portato alla V. SS. di Pompei, al Collegio,<br />

l’offerta per la tua completa guarigione. Presto manderò l’offerta a S. Biagio che<br />

unirò a quella che mando tutti gli anni per me.<br />

Ti ricordi che la santa anima della mamma promise di mandarla tutti gli anni?<br />

Così continuo a fare io, e non ho avuto più mal di gola. Mi auguro che questa ti trovi in<br />

via di completa guarigione. Come ringraziare le tue padrone di casa, il Dottore per le cure<br />

affettuose e diligenti? Vorrei poter essere vicina per esternare tutta la mia riconoscenza.<br />

Siamo troppo lontani e nell’impossibilità di far quanto vorrei.<br />

945 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

946 Quel giorno era morto Pio XI, alla vigilia di un importante discorso che avrebbe dovuto tenere l’11<br />

febbraio a tutti i vescovi italiani convenuti a Roma in occasione del decennale della Conciliazione.<br />

947 Lettera.<br />

440


Spero procurarmi il piacere di far spedire una cassetta di arance, quando li raccoglieranno,<br />

e sarà in marzo, allora saranno più dolci. Intanto tu porgi i miei più sentiti<br />

ringraziamenti e i più distinti ossequi anche al Dottore. Tu, caro fratello, tienimi sempre<br />

presente poiché col pensiero e col cuore sono al tuo capezzale.<br />

Io sto bene, grazie a Dio, l’influenza che tutto il paese ha avuto in casa nostra<br />

fin’oggi non è entrata. A Mina Spadaro è nato un bel bambino che si chiama Michelino,<br />

così ha voluto suo padre. Tutti ti mandano a fare auguri per la tua guarigione e ti ossequiano,<br />

io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

P. S. Curati bene e presto, incomincia una cura ricostituente mentre cerca di<br />

mangiare un po’ di più.<br />

(f. 337, c. 47)<br />

801.<br />

Caltagirone, 21 febbraio 1939 948<br />

Carissimo fratello,<br />

Appena il 19 ricevei la tua cartolina ho scritto una lettera a Miss Marshall che<br />

valeva per la nipote che ringrazio ancora una volta immensamente. Godo leggere che tutto<br />

è passato e che la convalescenza è normale. Ho compiuto le tue promesse mandando le<br />

offerte. Sia ringraziato Iddio e la SS. Vergine di Pompei. Monsignore sta bene, non viene<br />

per il cattivo tempo. Oggi della grandine mista all’acqua fredda.<br />

Io sono stata a pranzo da Carlo Coniglio che ti saluta. Sto bene, spero che l’influenza<br />

per quest’anno mi dimentichi. Poi mi scriverai se la lettera è stata recapitata.<br />

Ossequiami il Dottore, ancora non ho incominciato nessuna cura, ma in primavera la<br />

farò. Spero la volta ventura leggere buonissime nuove della tua salute, di quella delle tue<br />

padrone di casa che ossequio distintamente.<br />

Salutami le amiche mentre ti abbraccio con vivo affetto<br />

948 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 48)<br />

441


802.<br />

Caltagirone, 17 marzo 1939 949<br />

La tua del 14 è giunta stamane regolarmente. Godo che stai benino e prego il<br />

buon Dio che ti mantenga in salute. Io bene, nessun raffreddore fino ad oggi. Le mie<br />

cameriere si sono rimesse presto dal loro raffreddore. Don Giacomo alla Russa sta bene.<br />

Tutti ti ossequiano baciando la destra.<br />

Qui fa freddo intenso e si sente di più per la mancanza del caldo di Parigi. Lì<br />

veramente il freddo di fuori che è intenso non si sente per l’alta temperatura interna. Qui<br />

da noi che dovremmo non sentire il freddo perché in Sicilia, lo soffriamo di avanzo. Credimi<br />

che non so muovermi dalla mia stanzetta da pranzo (stanza di soggiorno).<br />

Monsignore è stato raffreddato, ma ora sta bene. Salutami le padrone di casa;<br />

ancora le arance non si raccolgono. Un abbraccio<br />

803.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 63)<br />

Caltagirone, 23 marzo 1939 950<br />

Carissimo,<br />

La tua del 18 è arrivata a momenti giorno 23, come vedi. Godo che stai bene e<br />

che tolleri il freddo. Qui freddissimo in questi giorni. Marzo è stato tutto freddo e aspettiamo<br />

aprile con l’augurio di un tempo mite. Monsignore sta bene, in tutto ha avuto una<br />

febbre, i suoi decimi non passano il 37. Io ho anche pagato il tributo e sono stata due<br />

giorni a letto raffreddata con solo 12 ore di febbre che non arrivò ai 38.<br />

Sto bene ed oggi esco. Io rispondo esattamente alle tue cartoline, se non arrivano<br />

vuol dire che ritarda la posta. Ancora non si raccolgono le arance e sono seccata.<br />

Salutami le tue padrone di casa, le altre amiche. Filippo sta meglio, ti saluta. Un<br />

abbraccio<br />

442<br />

949 Cartolina illustrata.<br />

950 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 65)


804.<br />

Caltagirone, 29 marzo 1939 951<br />

Carissimo,<br />

Stavo in pena, la tua ultima è del 18! Comprendi 10 giorni… Sto bene, il mio raffreddore<br />

è passato. Anche qui freddo freddo, ma oggi con qualche po’ di sole. Spero che a<br />

quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina con il trascritto del latino che è sotto quella figura di<br />

S. Tommaso. Non c’è altro quadro in camera da studio. Scrivimi se è quello il quadro.<br />

Monsignore mi scrive stamane che sta bene e che lavora. I parenti tutti ti salutano,<br />

come anche gli amici. Salutami le amiche e se è possibile manderò le arance, vedremo.<br />

Conservati in salute mentre ti abbraccio di cuore<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 82)<br />

805.<br />

Londra, 29 marzo 1939 952<br />

Carissima,<br />

Ricevo insieme le tue del 13 e del 23 corrente mese. Il bollo postale di Caltagirone<br />

è 13 così ha perduto tempo qui all’arrivo. Il diploma è col mio nome dell’Accademia<br />

Divi Thomae (S. Tommaso). Credevo che fosse in un quadro nella mia stanza. Mi dispiace<br />

se si è perduto, o forse è nel mio tavolo. Se non lo trovi non darti pena.<br />

Sto benino, dato il gran freddo. Appena verrà il sole starò bene del tutto. Un<br />

abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 455)<br />

806.<br />

Caltagirone, 2 aprile 1939 953<br />

Carissimo fratello,<br />

La tua del 29 è arrivata col primo, molto regolarmente. Certo che il freddo<br />

quando si è avuta l’influenza non fa bene. Mi auguro che presto finisca. Anche qui di<br />

951 Cartolina illustrata.<br />

952 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

953 Cartolina illustrata.<br />

443


nuovo vento di levante, umido, nebbia e ogni ben di Dio, ma siamo nella settimana santa<br />

ed è sempre cattivo tempo.<br />

Ho ancora l’idea delle arance per tutto il lavoro che si deve fare prima, mi<br />

dispiace tanto. Sto bene, anche Monsignore sta bene, mi ha scritto stamane. Spero che le<br />

mie ti arrivino presto, come le tue. Salutami le amiche, conservati in salute, amami come<br />

ti ama la tua lontana sorella<br />

807.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 95)<br />

Londra, 3 aprile 1939 954<br />

Carissima,<br />

Questa per i più vivi auguri Pasquali. Dopo il 18 ti ho scritto il 23 e il 29 marzo.<br />

Vedo che la posta non è puntuale. Bisogna avere pazienza. C’è tanta gente che scrive<br />

lettere e i postini sono sempre carichi. Sto bene: ancora qualche residuo di raffreddore,<br />

ma con questi tempi freddi non c’è che fare. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

808.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 456)<br />

Caltagirone, 12 aprile 1939 955<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua dell’8 c.m. Spero che i miei auguri ti siano arrivati a tempo mentre<br />

il giorno di Pasqua siamo stati uniti a piè dell’altare di Gesù Risorto. Che il buon Dio<br />

ci assista sempre finché un giorno andremo a goderlo lassù tutti riuniti.<br />

Sto bene e pare che il tempo vada rimettendosi in buono. Il giorno di Pasqua lo<br />

passai con i cugini Gravina i quali ti fanno dire tante cose. Filippo Fanales sta bene si è<br />

rimesso abbastanza bene e ti manda a salutare. Stasera sento Manon di Massenet alla<br />

radio data da Beniamino Gigli al Teatro dell’Opera. Bellissima.<br />

Un abbraccio<br />

444<br />

954 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

955 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 99)


809.<br />

Caltagirone, 19 aprile 1939 956<br />

Carissimo,<br />

Oggi 19 ricevo la tua del 13, sei lunghi giorni! Stavo per scrivere perché in pena<br />

pel lungo silenzio. Non badare ai decimi, quest’anno la gente che ha avuto l’influenza si<br />

lamenta dello strascico di decimi. Tu poi l’hai avuta con l’ascesso. Dovresti cambiare aria.<br />

Io benissimo. Monsignore bene mi scrive; non è venuto per il tempo che ancora non si è<br />

sistemato.<br />

L’altro giorno caldo di scirocco, oggi freddo umido; chi è sensibile non può star<br />

bene ancora. Caro Gigi, io ti penso sempre e ricordo la mia breve visitina invernale, veramente<br />

quella corsa mi divertì un mondo. Tutti ti salutano. Albino ha ricevuto la tua raccomandata,<br />

le cameriere ti baciano la mano io ti abbraccio<br />

810.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 104)<br />

Caltagirone, [23] aprile 1939 957<br />

Carissimo,<br />

Rispondo con ritardo alla tua perché avevo scritto un giorno prima che mi arrivasse<br />

la tua del 18. Spero l’avrai ricevuta e letto che io sto bene abbastanza. La primavera<br />

tarda a venire però l’altro giorno andai con Michele alla Russa e lì era un vero paradiso<br />

terrestre. Com’era tiepida l’aria e profumata! Peccato che non c’è casa, ma vi andrei per<br />

una quindicina di giorni.<br />

Tu, povero fratello, hai ancora molto freddo costà, benedetto paese che non<br />

avete mai tepore. I parenti tutti ti ossequiano. Filippo continua a star bene e ti saluta<br />

affettuosamente. Salutami le amiche abbracciandoti con affetto<br />

956 Cartolina illustrata.<br />

957 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 105)<br />

445


811.<br />

Londra, 23 aprile 1939 958<br />

Carissima Nelina,<br />

Oggi S. Giorgio ho detto la S. Messa per la nostra Parrocchia e per i parroci e i<br />

parrocchiani defunti. Sto bene. Sono dieci giorni che la febbretta non è tornata. Tutti ti<br />

salutano. Anch’io penso alla tua rapida visita. Chissà quando un’altra più lunga? Tante<br />

cose a parenti e amici.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

812.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 457)<br />

Londra, 28 aprile 1939 959<br />

Carissima Nelina,<br />

Ricevo la tua e rispondo subito. Godo che stai bene: spesso penso alla Russa,<br />

ma credo che non potrei tollerarla a lungo abituato ora a questi climi. Anche oggi vento<br />

freddo; ma ho letto che sta per arrivare un’ondata di caldo. Sia ringraziato Dio in ogni<br />

caso. Sto benino e lavoro, tuo<br />

813.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 458)<br />

Caltagirone, 2 maggio 1939 960<br />

Carissimo fratello,<br />

Ecco la tua del 28 che mi toglie di angustie pel tuo ritardo o meglio perché io<br />

vorrei sempre tue nuove il tempo mi sembra lunghino. Vorrei leggere sto benissimo, ma<br />

le influenze lasciano estenuate, almeno così dice la gente che l’ha avuta sul serio. Ma spero<br />

446<br />

958 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

959 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

960 Cartolina postale.


che il buon tempo ti abbia a rimettere del tutto bene e così mi scrive Monsignore, il quale<br />

vorrebbe venire a farmi una visitina, ma non trova ancora un giorno buono.<br />

Ieri abbiamo avuto un vento ciclonico. Venerdì vi era anche vento forte, ma coi<br />

Coniglio sono stata ad Acireale e Suor Maria Coniglio ti ossequia e non ti dimentica nelle<br />

sue preci. I parenti tutti ti ossequiano e anche gli amici.<br />

Salutami le amiche che sempre ricordo, a te un forte abbraccio<br />

814.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 106)<br />

Caltagirone, 17 maggio 1939 961<br />

Rispondo subito alla tua del 13 arrivata in 4 giorni. Sto bene, il tempo oggi<br />

pare che si rimette, l’altro ieri abbiamo avuto un forte temporale e nebbia, sembrava l’inverno,<br />

oggi scirocco. Speriamo che la nuova luna debba farsi buona. Non mi fo meraviglia<br />

che nelle tue condizioni tieni ancora il fuoco, mentre qui della gente tiene gli scaldini…<br />

ironia!…<br />

Se sapessi, caro fratello, come vorrei sentire che non soffri con cotesto benedetto<br />

clima e potresti cambiare aria. Prego per te e lo farò di più il 21, giorno della tua presa<br />

di Messa. Ricordi che festa fece la mamma e papà! Come siamo lontani da tante belle<br />

cose! Ti mando l’altare della chiesa del Collegio dove vado spesso io.<br />

Salutami tutte le amiche mentre ti abbraccio<br />

815.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 113)<br />

Caltagirone, 22 maggio 1939 962<br />

Carissimo,<br />

Ieri ho pregato tanto tanto per te ed ho fatto la S. Comunione. Che il buon<br />

Dio ti conservi a lungo in buona salute e ti colmi di sue benedizioni. Qui vento di tramontana<br />

ponente, levante, credimi che tutti ancora portiamo la roba d’inverno. Non so<br />

quando verrà l’estate perché ormai primavera non ce n’è stata e non ne verrà. Io bene,<br />

961 Cartolina illustrata.<br />

962 Cartolina illustrata.<br />

447


Monsignore con questo tempo non vuol venire e sono 6 mesi che non ci vediamo, sta<br />

bene, mi assicura l’ing. Foti che va spesso.<br />

Salutami tutti, mentre ti abbraccio con affetto<br />

816.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 114)<br />

Caltagirone, 27 maggio 1939 963<br />

Carissimo,<br />

Torno a casa dopo essere stata alla cattedrale e trovo la tua. Sento con piacere<br />

che avete costì un po’ di calduccio, qui ancora “aria temperata fredda”, la primavera non<br />

verrà per questo anno, bisogna aspettare l’estate. Sto bene, anch’io ho avuto un po’ di<br />

male alla guancia sinistra, ma con l’acqua fredda mi è passato, sto bene.<br />

Non pensi al mare quest’anno? Io ho tanto desiderio di respirare l’aria del mare,<br />

vedremo come passare l’estate. Anche alla mia Gina farebbe bene il mare. Salutami le<br />

amiche, dì loro che non le dimentico mai. Abbracciandoti<br />

817.<br />

Nelina<br />

(f. 337, c. 115)<br />

Caltagirone, 2 giugno 1939 964<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua in quattro giorni, regolare. Il giorno 31 qui fece una giornata di<br />

fitto inverno con la nebbia vera caltagironese e con un vento da bufera. Oggi abbiamo il<br />

sole e un po’ di tepore, non ci par vero! Ancora si esce con i vestiti di mezzo inverno.<br />

Anche io, come ti ho scritto, quest’anno desidero una villeggiatura al mare e nel<br />

mese di luglio credo mi sarebbe più possibile lasciare con i primi di agosto. Vedremo.<br />

Non so ancora dove andarlo a trovare, ma lascio inoltrare giugno onde poter decidere. Gli<br />

amici di S. Remo mi hanno invitato ospite da loro. Pel momento sono tutte belle vedute.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

448<br />

963 Cartolina illustrata.<br />

964 Cartolina illustrata.<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 5)


818.<br />

Londra, 5 giugno 1939 965<br />

Carissima Nelina,<br />

Speravo stamani ricevere la tua solita cartolina. Ti scrivo questa per non farti<br />

stare in attesa. Sto meglio. Il bel caldo è venuto da due giorni e mi ristora. Spero che continui.<br />

La gente si predispone di andare in campagna o al mare. Io sto combinando con un<br />

convento di suore per passare due settimane al mare, durante luglio.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

819.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 460)<br />

Caltagirone, 8 giugno 1939 966<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua del 5. Sono sicura che la mia l’avrai presa appena imbucata la tua<br />

perché io rispondo subito. Godo che costì fa caldo, qui ancora abbiamo freschino, magari<br />

quest’anno il caldo resterebbe a voi e a noi un po’ di fresco. Sento che combinerai con delle<br />

suore, io non so che combinare ancora, stiamo a vedere.<br />

Sto bene, Monsignore non è ancora venuto, ma spero l’entrante settimana. Tu<br />

fai bene a risolvere la tua villeggiatura perché altrimenti non arrivi a farla. Salutami tutti,<br />

un abbraccio di cuore<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 10)<br />

820.<br />

Caltagirone, 12 giugno 1939 967<br />

Carissimo,<br />

In tre giorni è giunta la tua del 9. Quest’anno il vero caldo ancora non è venuto,<br />

speriamo che venga, almeno al mare. Fai bene ad andare presto e dovresti starvi molto.<br />

965 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

966 Cartolina illustrata.<br />

967 Cartolina illustrata.<br />

449


Io bene, ieri il povero Filippo Fanales ha reso la sua anima a Dio munito di tutti i conforti<br />

religiosi domandati da lui con tanta fede. Oggi sono stata ai funerali.<br />

In settimana andrò a vedere Monsignore, lui è stato raffreddato, anche il cameriere<br />

e il cuoco. Salutami tutte le amiche, a te un abbraccio<br />

821.<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 21)<br />

Londra, 14 giugno 1939 968<br />

Carissima,<br />

Ieri ho ricevuto la tua dell’8 c.m. Qui dopo tre giorni di caldo, siamo stati per<br />

quasi una settimana assiderati da venti freddi. Oggi meglio. Oramai ho fissato la stanza<br />

del convento al mare; 1ì bisogna pensarci almeno due mesi prima. Ma l’agosto l’avrò libero,<br />

se sarà tranquillo, il che non si sa.<br />

Sto bene, un abbraccio di cuore, tuo<br />

822.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 461)<br />

Londra, 17 giugno 1939 969<br />

Carissima Nelina,<br />

Oggi ho detto la S. Messa per l’anima di Filippo Fanales, ti prego di fare le mie<br />

condoglianze alla famiglia. È un conforto senza pari ch’egli ha avuto un trapasso confortato<br />

dai Santi Sacramenti e dalla fede nella Misericordia di Dio.<br />

Sto bene. Tutti ti salutano. Oggi un po’ di caldo è annunziato dai giornali; speriamo<br />

che arrivi. Tanti saluti a tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

450<br />

968 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

969 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 462)


823.<br />

Caltagirone, 21 giugno 1939 970<br />

Carissimo,<br />

Torno dalla chiesa di S. Agata ove ho ascoltata la S. Messa e fatta la comunione<br />

per te. Nella mia pochezza ho pregato tanto per te, affinché Iddio ti protegga e assista<br />

sempre. S. <strong>Luigi</strong> era posto nell’altare maggiore. Tanto carina quella chiesa!<br />

Sto bene, andrò io a Piazza verso la fine della settimana perché vedo che Monsignore<br />

si annoia muoversi, però mi scrive stamane che sta bene e pieno di lavoro. I Fanales<br />

ti ringraziano e salutano. Anche il Dott. Carfì domenica ha lasciato questa valle di lacrime<br />

per volarsene al Creatore. Lui non faceva altro che prepararsi a ben morire ed ha parlato<br />

fin l’ultimo momento. Dovea compiere la bella età di 84 anni.<br />

Un abbraccio, tua<br />

824.<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 22)<br />

Caltagirone, 25 giugno 1939 971<br />

Il caldo aspettava S. Giovanni per venire di botto. Mi pare di essere a Hyères<br />

quando si sudava terribilmente. Ne è già tempo e bisogna sudare. Sto bene e per mancanza<br />

di compagnia non sono ancora andata a Piazza. Oggi ho veduto il Vicario Fondacaro<br />

che è venuto per un battesimo di nipotina e mi dice che Monsignore sta bene.<br />

Conservati la salute, salutami le amiche, anche Miss Motto. Qui tutti ti salutano,<br />

io ti abbraccio affettuosamente<br />

825.<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 44)<br />

Caltagirone, 30 giugno 1939 972<br />

Carissimo,<br />

Godo che stai bene, anch’io lo stesso. Il tempo è tornato fresco e non sembra<br />

che domani comincia il mese di S. Giacomo. Dirò a Maretta C. e famiglia le tue condo-<br />

970 Cartolina illustrata.<br />

971 Cartolina illustrata.<br />

972 Cartolina illustrata.<br />

451


glianze. I Fanales ti ringraziano. Quando andrai al mare? Come lo desidero anch’io! Ma<br />

chi lo sa quando potrò lasciare.<br />

Ieri Don Giacomo con un attacco di appendicite è stato molto grave, ora il<br />

dolore è cessato, ma ancora non può prendere niente e figurati in questo momenti di raccolto.<br />

Salutami tutte le amiche e tu prendi un affettuoso abbraccio<br />

826.<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 49)<br />

Caltagirone, 14 luglio 1939 973<br />

Carissimo,<br />

Leggo la tua del dieci, spero che troverai un’aria più tiepida. Noi caldo, ma non<br />

superlativo, come è solito venire in questo mese. Meno male, a me il caldo troppo mi<br />

stanca, però mi sento abbastanza bene. Vado spesso in campagna, ieri sono stata alla Russa<br />

e non faceva gran caldo.<br />

Il Prof. Battiati era l’ultimo della famiglia e la casa e i suoi beni sono rimasti al<br />

Vescovo e alle Giuseppine. Mi dicono che sia morto anche Mario Carfì a 61 anni. Così<br />

vanno sparendo gli amici. Sono stata a Piazza ed ho trovato Monsignore benissimo, forse<br />

te l’ho già scritto.<br />

In questi giorni sono senza radio perché tutto ad un tratto non mi ha funzionato<br />

più, forse qualche condensatore scollato. Vedremo se arriveranno ad aggiustarmela.<br />

Figurati senza la radio come mi trovo, mi sembra di essere in una solitudine. Come ti vorrei<br />

essere vicina, caro fratello! Ieri è stato l’anniversario della morte della cara nostra sorella,<br />

chi sa se a quest’ora non sarà lei in paradiso.<br />

Tante cose a tutte le amiche mentre ti abbraccio<br />

452<br />

Nelina<br />

(f. 338, c. 49)<br />

973 Cartolina postale sped. a Londra e girata a “St. Anthony’s Convent, 18 Beatrice Avenue Shanklin,<br />

Isle of Wight”. <strong>Luigi</strong> aveva scelto quell’anno il mare d’Inghilterra. «Qui – scriveva al fratello il 12 luglio –<br />

quiete e silenzio; in un convento di Suore, sopra una collina che guarda il mare e un verde magnifico di<br />

alberi e di campi. Sia lodato Dio: è un po’ fresco: non pretendo trovare il bel caldo di Gela» (IV, p. 341, n.<br />

2034).


827.<br />

Caltagirone, 30 luglio 1939 974<br />

La tua del 26 in quattro giorni è qui. Godo che stai bene e che ti muovi. Io<br />

sono qui ad accudire ai lavori agricoli, sono un agricoltore (riderai). Domani è l’ultima<br />

festa del Santo Patrono e martedì passa di sotto ai nostri balconi. Ieri assistetti al matrimonio<br />

della prima figlia di B. Randazzo con il sottosegretario al Comune di qui. Lui è di<br />

Licata, un bravo giovane. Tutti ti mandano a salutare. Don Giovanni col suo braccio sta<br />

meglio ed è tornato al servizio dove Monsignore lo aspettava con ansia.<br />

Don Giacomo sta bene, ma sempre, io credo, deve operarsi. Gina avrebbe bisogno<br />

di una villeggiatura, vedremo, ma non vuole lasciarmi a casa. Titta Fanales, Maria<br />

Favitta ti ringraziano degli auguri. Io ti abbraccio<br />

828.<br />

Nelina<br />

(f. 339, c. 7)<br />

Londra, 31 luglio 1939 975<br />

Carissima,<br />

Ricevo la tua del 26. Mi duole tanto della sofferenza di D. Giovanni e spero<br />

che andrà bene. E come fa Mario senza servizio? Sto bene. Partirò presto per la campagna.<br />

Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

829.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 465)<br />

Caltagirone, 3 agosto 1939 976<br />

Carissimo,<br />

Rispondo subito, subito. Godo che stai bene, anch’io bene. Il caldo è tornato<br />

come prima e si sta di giorno ermeticamente chiusi, si apre sull’imbrunire e si sta fino la<br />

974 Cartolina illustrata sped. a Londra e girata a “St. Mary’s Abbey, Buckfast, South Devon”.<br />

975 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

976 Cartolina illustrata sped. a Londra e girata a “St. Mary’s…”.<br />

453


mezzanotte. Don Giovanni è ripartito e dice che sta meglio, del resto è il braccio sinistro.<br />

Lui è sempre precipitoso, lo stesso di prima, non pensa che è più vecchio.<br />

Per la radio non so dirti nulla, è andata a Catania e ne ho una che lo stesso Titti<br />

Caruso mi ha mandato dal negozio. È buona. Tutti ti salutano, anche le persone di casa ti<br />

ossequiano. Saluto le amiche e a te auguro buona villeggiatura. Abbracci<br />

830.<br />

Nelina<br />

(f. 339, c. 8)<br />

Buckfast, 4 agosto 1939 977<br />

Carissima Nelina,<br />

Qui bellissima campagna e riposo spirituale. Manca il caldo e il sole (ieri un<br />

poco di sole ma freddo). Per due notti è piovuto. Grazie a Dio sto bene. Tanti auguri a B.<br />

Randazzo. Godo che Don Giovanni è ritornato a Piazza. A Miss Marshall è morta una<br />

delle sorelle, Mrs Rosamund Lacother, in seguito ad operazione. Mandale un biglietto di<br />

condoglianze.<br />

Tanti saluti a tutti. Scrivimi a Londra. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

831.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/4, c. 466)<br />

Taormina, 5 agosto 1939 978<br />

Da questi luoghi incantati mando un affettuoso saluto. Mi auguro che stai<br />

bene come lo sono anche io. Divertiti in campagna e scrivimi. Un abbraccio<br />

454<br />

977 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

978 Cartolina illustrata sped. a Londra e girata a “St. Mary’s…”.<br />

Nelina<br />

(f. 339, c. 9)


832.<br />

Caltagirone, 14 agosto 1939 979<br />

Carissimo,<br />

Leggo a momenti nella tua cartolina che sei tornato a Londra e che giusto alla<br />

partenza hai lasciato il sole. Forse l’autunno sarà buono costà, stante che tutta l’estate è<br />

stata cattiva. Io bene e come ti scrissi, penso di andare a passare un po’ di giorni al mare<br />

appena mi sbrigo.<br />

Continua il tuo riposo a Londra e se hai un po’ di caldo godilo nei bei parchi.<br />

Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

833.<br />

Nelina<br />

(f. 339, c. 26)<br />

Londra, 23 agosto 1939 980<br />

Carissima,<br />

Ebbi la tua del 14. Vedo che son passati quattro giorni senza risponderti. Sono<br />

stato tanto preso con il lavoro da non accorgermi che sono passati tanti giorni. Sto bene.<br />

Abbiamo avuto del caldo e poi un gran temporale. I parchi sono bellissimi e tutti in fiore.<br />

Tutti gli angoli di Londra sono fioriti.<br />

Tutte le amiche ti salutano. Spero sarai già al mare. Un abbraccio, tuo<br />

834.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 468)<br />

Londra, 29 agosto 1939 981<br />

Carissima,<br />

Ti ho scritto ieri a Caltagirone. Sto bene. Uniti nelle preghiere a Dio che si fanno<br />

in tutto il mondo per la pace e col pensiero a te e a Mario e a tutti i parenti e amici.<br />

979 Cartolina illustrata.<br />

980 Cartolina postale sped. a Caltagirone e girata a Taormina.<br />

981 Cartolina postale sped. a Taormina e girata a Caltagirone.<br />

455


Tanti saluti da tutti qui che ti pensano e parlano di te. Prendi bel sole e mare fin<br />

che ne hai tempo. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

835.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 469)<br />

Londra, 7 settembre 1939 982<br />

Carissima sorella,<br />

L’ultima che ho ricevuto da te è senza data, ma col bollo del 25 agosto (così<br />

pare) da Taormina al mare. Ti ho scritto il 23 e 28 a Caltagirone; il 29 agosto a Taormina<br />

al mare; il 1° settembre a Caltagirone, il 3 settembre a Taormina; ieri 6 settembre a Caltagirone.<br />

Sto bene. Penso a voi e prego per voi. State tranquilli per me. Il nostro bene è la<br />

volontà di Dio: del resto mi ho cura e col tempo caldo la salute è buona.<br />

Forse andrò in campagna, almeno per qualche tempo. In tal caso ti manderò il<br />

mio indirizzo. Domani la festa della Bambina, quanti ricordi d’infanzia e di Seminario.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

836.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 470)<br />

Londra, 14 settembre 1939 983<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 3 settembre. Sto bene. Fra giorni tornerò all’Abbazia<br />

benedettina. Te ne scriverò per darti il mio nuovo indirizzo. Albert Seigneur, il figlio di<br />

M.me Seigneur, sposa a fine del mese. Mandale una cartolina di auguri, tu devi avere l’indirizzo.<br />

Certo essa gradirà i tuoi auguri. Io ho già scritto. Le tue amiche ti mandano tanti<br />

saluti. Preghiamo che Dio ci assista e ci consoli presto.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

456<br />

982 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

983 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 758, f. F/1/5, c. 472)


837.<br />

Buckfast, 22 settembre 1939 984<br />

Carissima sorella,<br />

Ricevo la tua del 13 c.m. L’altra tua ricevuta era del 3. Io ti ho scritto in questo<br />

settembre 9 volte e questa è la 10.ma cartolina. Ma bisogna avere pazienza: tutte le cartoline<br />

illustrate sono state fermate (ed io non lo sapevo) e le altre arriveranno o sono arrivate.<br />

Sono qui da mercoledì. Sto bene. Qui è bella campagna, un po’ umida, ma<br />

quando c’è il sole è un incanto. Tutte le tue amiche ti salutano. Preghiamo Dio assai che<br />

ci metta la sua mano e ci dia la sua pace. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

838.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 474)<br />

Buckfast, 27 settembre 1939 985<br />

Carissima sorella,<br />

Speravo stamane ricevere la tua cartolina, ma la posta è oggi più lenta e non c’è<br />

che avere pazienza. Mario mi scriveva il 14 settembre che non aveva ricevuto mie cartoline<br />

fin dal 29 agosto, eppure io gliene avevo mandate tante. Sto bene in questa campagna<br />

assai bella, benché un po’ fredda. Del resto lavoro come al solito, vi penso e prego per voi<br />

e per tutti. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

839.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 475)<br />

Buckfast, 30 settembre 1939 986<br />

Carissima sorella,<br />

Sono ancora qui, in questa bella campagna, molto tranquilla. Sto bene, solo in<br />

pensiero per voi. L’ultima tua cartolina che ho ricevuto è del 14 di questo mese e una da<br />

984 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

985 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

986 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

457


Mons. Fondacaro che è del 16. Spero che a quest’ora avrai ricevuto mie notizie. Così non<br />

starai preoccupata per me. Preghiamo Dio giorno e notte che ci assista e ci dia la sua grazia,<br />

sì da potere fare intieramente e con gioia la sua santa volontà.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

840.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 476)<br />

Teignmouth, 5 ottobre 1939 987<br />

Carissima sorella,<br />

Arrivo qui, e il mio primo pensiero è a te e a Mario. Qui vi è l’Esposizione ogni<br />

giorno dalla mattina alla sera e 42 monache benedettine che pregano. Sto bene. Un<br />

abbraccio di cuore, tuo<br />

841.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 477)<br />

Teignmouth, 11 ottobre 1939 988<br />

Carissima sorella,<br />

Spero che qualcuna delle mie tante cartoline ti sia finalmente arrivata. La tua<br />

ultima che io ho è ancora quella del 13 settembre. Mi rendo conto delle difficoltà della<br />

nostra corrispondenza ed offro a Dio questo sacrificio. Sto bene. Prego, lavoro e penso a<br />

te e a Mario; con voi sono sempre unito nella preghiera.<br />

Tante cose ai parenti, amici e persone di casa. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

458<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 478)<br />

987 Cartolina postale sped. a Caltagirone. Scriveva dall’abbazia delle benedettine di S.t Scolastica Abbey,<br />

Teignmouth (Devon).<br />

988 Cartolina postale sped. a Caltagirone.


842.<br />

Teignmouth, 16 ottobre 1939 989<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho ricevuto prima la tua del 22 e poi quella del 20 settembre. Mi è sembrato<br />

rivederti in persona. Spero che anche le altre mie cartoline ti siano arrivate. Sto in un bel<br />

posto tranquillo. Lavoro e prego com’è il motto benedettino. Sto bene. Un abbraccio, tuo<br />

843.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 479)<br />

Teignmouth, 23 ottobre 1939 990<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho avuto le tue del 27 settembre e del 3 ottobre. Così la corrispondenza diviene<br />

più regolare. Spero che tu hai ricevuto le mie da Buckfast e da qui. Abbiamo dei giorni<br />

tiepidi e delle belle ore di sole. Qui è pieno di merli, tordi, pettirossi. Nel colle vicino ci<br />

sono dei pollai con molte galline. I galli mi svegliano la mattina e mi piace vedere le vacche<br />

pascolare. È una bella campagna. Sto bene.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

844.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 480)<br />

Teignmouth, 30 ottobre 1939 991<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho avuto la tua dell’11 di questo mese, inviatami a Buckfast. Spero che avrai<br />

ricevute le mie cartoline che ti ho inviate da questa Abbazia di S.ta Scolastica. A vedere<br />

queste monache vestite come le zie del SS.mo Salvatore e trovarmi in un bel punto vento-<br />

989 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

990 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

991 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

459


so, mi pare di esserti vicino di casa. Di qui ti ho scritto il 5, l’11, il 16, il 23 e oggi: cinque<br />

cartoline.<br />

Tante cose a parenti e amici. Ci ricorderemo dei nostri cari giovedì prossimo.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

845.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 481)<br />

Teignmouth, 9 novembre 1939 992<br />

Carissima sorella,<br />

Tornato qui trovo la tua cartolina del 18 ottobre, i saluti del 25 e la sera appresso<br />

ricevo quella del 30. Così tre insieme. Godo che stai bene. Ti prego di fare arrivare i<br />

miei auguri e le più vive congratulazioni alla Sig.ra Maria Favitta Principessa Pignatelli<br />

Aragona e alla Sig.ra Favitta.<br />

Oggi il tempo si è rimesso; abbiamo avuto vento come sul Ponte di S. Francesco.<br />

Questa spero ti arriverà in tempo con gli auguri del compleanno. Un abbraccio di<br />

cuore, tuo<br />

846.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 482)<br />

Teignmouth, 15 novembre 1939 993<br />

Carissima sorella,<br />

Ho ricevuto la tua del 4 c.m. Così le cartoline si fanno più vicine. Godo che<br />

stai bene. Io da qualche giorno soffro un po’ di debolezza. Sono a riposo e qui mi hanno<br />

tutte le cure come se fossi a Londra. Ma è cosa passeggera.<br />

Ti scriverò di nuovo fra giorni. Forse avrò lavorato a tavolino un po’ troppo. Di<br />

nuovo auguri per il 26. Un abbraccio fraterno, tuo<br />

460<br />

992 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

993 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 483)


847.<br />

Teignmouth, 22 novembre 1939 994<br />

Carissima Nelina,<br />

Sto meglio, ma il dottore ancora non permette di dire la messa, e qui bisogna<br />

ubbidire al medico. Ho così tempo a pensare e a pregare. Sono unito con te e Mario nel<br />

Signore. Un abbraccio di cuore, tuo<br />

848.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 484)<br />

Teignmouth, 27 novembre 1939 995<br />

Carissima sorella,<br />

Oggi mi sono alzato per 6 ore continue. Il dottore mi dice che devo stare a riposo<br />

ancora questa settimana e tutto sarà passato. Mi raccomanda di mangiare un po’ di più.<br />

Nessuna medicina e nessuna cura. Come la notizia che io stavo poco bene è arrivata a Londra<br />

un amico zelante ha scritto sopra un settimanale cattolico di pregare per me. La cosa<br />

non mi è dispiaciuta perché le preghiere sono sempre un aiuto spirituale, ma se la notizia si<br />

diffonde si può dare che arrivi anche costà. Perciò te ne scrivo, per non allarmarti. Scrivilo<br />

anche a Monsignore, così mi eviti di fare un’altra cartolina su questo argomento.<br />

Saluta tutti di cuore. Un abbraccio dal tuo<br />

849.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 485)<br />

Teignmouth, 4 dicembre 1939 996<br />

Carissima Nelina,<br />

Stamane mi arriva la tua del 18 novembre e godo al saperti bene: grazie degli<br />

auguri e più che mai delle preghiere. Io sto un po’ meglio; il riposo e il cibo mi vanno<br />

rafforzando e spero presto riprendere la mia solita vita. Non pensare a me.<br />

994 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

995 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

996 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

461


Qui ho avuto tutte le cure, come se tu fossi stata presente. Penso all’Immacolata,<br />

al bel suono delle campane di S. Francesco, e anche al freddo di questi giorni di<br />

dicembre e della Novena, che fo’ insieme con te.<br />

A tutti, parenti e amici, persone di casa, il mio pensiero affettuoso, tuo<br />

850.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(sc. 728, f. F/71/5, c. 486)<br />

Teignmouth, 11 dicembre 1939 997<br />

Carissima Nelina,<br />

Ho ricevuto la tua del 23 novembre. Fai bene a dedicarti ai lavori di casa. Spero<br />

che la tua cameriera sia già guarita. Prego per lei che il Signore le dia la salute e le mantenga<br />

la sua grazia. From vuol dire da, cioè chi spedisce, per saperlo così la censura di qui;<br />

non si deve ripetere nell’indirizzo.<br />

Sto meglio e fra giorni ritornerò a Londra. Qui troppe scale e troppe salite mi<br />

stancano e non posso prestare il servizio che le monache desiderano da me. Quando starò<br />

del tutto bene vedrò se potrò ritornare. Salutami parenti e amici. Come va Don Giacomo<br />

quest’anno? Un abbraccio di cuore, tuo<br />

<strong>Luigi</strong><br />

P. S. Poiché le lettere arrivano in ritardo ti comincio da ora a fare gli auguri per<br />

il S. Natale.<br />

(sc. 728, f. F/1/5, c. 487)<br />

851.<br />

Caltagirone, 28 dicembre 1939 998<br />

Carissimo,<br />

Ricevo la tua cartolina del 18, dopo 10 giorni. Godo sentire che stai benino e<br />

che presto riprenderai il lavoro. Ti prego di prenderlo a poco, mentre il cibo prendilo in<br />

più e il riposo continualo. Costì credo starai meglio che altrove. Cerca d’ingrassare un po’<br />

di più; io qui a Caltagirone ingrasso, forse perché non ci si muove tanto.<br />

462<br />

997 Cartolina postale sped. a Caltagirone.<br />

998 Cartolina postale.


Io penso sempre a te, caro, ed oh! Come vorrei esserti vicino, mio carissimo.<br />

Penso costà che gli amici ti attornieranno di cure ed affetto e tu ci starai meglio. Dirai<br />

tante cose alle amiche per me, avrei voluto mandare qualche pacco di dolci, ma non so se<br />

vale la pena e se dovessi spendere molto, e poi lo ricevereste? Tu non me ne parli.<br />

Stamane abbiamo seguito dalla radio il corteo Pontificio e la visita del Papa al<br />

Re Imperatore. Sembrava di essere a Roma. Che essa sia foriera di pace! Manderò quanto<br />

vuoi al Seminario presto, con i tuoi saluti. Parenti e amici tutti chiedono tue nuove e ti<br />

salutano con i migliori auguri pel nuovo anno.<br />

Le feste le ho passate coi Gravina. Penso come ora è un anno mi preparavo a<br />

partire per venire a trovarti. Penso la neve che incontrai, la gioia nel rivederti, la felicità<br />

nel trovarmi teco! Ho ricevuto una letterina di Ele B. che mi partecipava il suo fidanzamento<br />

col Sig. Altemps. È contentissima e alla metà di gennaio andrà a Roma ove spera<br />

trovarmi, ma io quest’anno non so se mi muoverò.<br />

I lavori in casa son finiti, tutto è rassettato ed io tornata nella quiete. Un<br />

abbraccio di cuore<br />

852.<br />

Nelina<br />

(f. 340, c. 1)<br />

Caltagirone, 23 aprile 1940 999<br />

Carissimo,<br />

Questa arrivata a momenti è dopo nove giorni. Stavo in pena perché era da<br />

quella del sette che non ne ricevevo. Io sto bene, e ancora non mi risolvo di cambiare aria.<br />

Vorrei andare a Roma come potrei andare a Catania da Marianna, ma qui sempre c’è occupazione<br />

ora per una cosa, ora per un’altra ed a me riesce difficile risolvere di allontanarmi.<br />

Don Giacomo sta benino, ma ancora Lino non si risolve a fare l’operazione<br />

perché dice che deve non avere più dolori prima di operarsi. Spero che non sia un portare<br />

le cose per le lunghe. Anche io desidero il mare azzurro di Toulon e voglia Iddio che venga<br />

la pace e la tranquillità per poter ripetere quelle belle passeggiate.<br />

Prego sempre la SS. Vergine di Pompei che ti guarisca perfettamente. Alla gentile<br />

Miss Cecilia dirai tante cose per me e spero poter mandare un’altra volta le mie arance.<br />

Il giardino è tutto bello fiorito, mi dicono, e domani spero poter fare una bella passeggiata<br />

fin là. Prego sempre per te, caro, e ti resto vicino col pensiero e col cuore uniti a piè<br />

di Gesù. Aff.ma<br />

999 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 340, c. 49)<br />

463


853.<br />

Caltagirone, 29 aprile 1940 1000<br />

Carissimo,<br />

Sempre 9 giorni impiega la tua cartolina. Godo che stai benino e mi duole del<br />

forte raffreddore. Qui la gente è pure raffreddata, io veramente no, sto bene. Penso però a<br />

farmi una villeggiatura, ma non so quando perché ho sempre da fare ora una cosa ora<br />

un’altra. Ieri (domenica) fui a pranzo da Mina Mariadelconte, eravamo tutti cioè i Gravina,<br />

San Marco ed io. Sono così buone che non mi dimenticano mai. L’ultimo bambino<br />

(Michele) è molto carino, assomiglia a Mina.<br />

Domani S. Caterina da Siena, ti ricordi la festa che si faceva a mamma? Quando<br />

si è piccoli e giovani come tutto incanta, commuove e affascina. Oramai siamo vecchi<br />

e solo le cose che ci avvicinano a Dio ci confortano. Dopo i 15 sabati al Collegio, fanno la<br />

novena preparatoria alla festa dell’otto maggio. Che la SS. V. di Pompei mi esaudisca.<br />

A Don Giacomo ancora non fanno l’operazione, deve rimettersi un po’. A Miss<br />

Berta dì che la ricordo sempre e la ringrazio abbracciandola, a Miss Cecilia tante affettuosità,<br />

a te un abbraccio di cuore<br />

854.<br />

Nelina<br />

(f. 340, c. 50)<br />

Caltagirone, 14 maggio 1940 1001<br />

Carissimo,<br />

Ho ricevuto la tua del 30 con ritardo e cioè domenica. Ieri sono andata a fare<br />

una visita a Monsignore. Sta bene, il polso e la mano sinistra a me è sembrato meglio,<br />

tanto che non gli duole e muove più facilmente le articolazioni. Speriamo che il caldo che<br />

già stamane si fa sentire glielo debba fare sciogliere del tutto.<br />

Ieri fu una bella passeggiata per la via che conduce a Piazza. Stamane spedirò le<br />

£ 100 a Milano. Spero che a quest’ora avrai ricevuto la réclame del “sole di alta montagna”.<br />

Ti sto vicino col pensiero, col cuore e con la preghiera mi stai sempre presente e ti<br />

abbraccio con vivo affetto<br />

464<br />

1000 Cartolina postale.<br />

1001 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 340, c. 51)


855.<br />

Caltagirone, 17 maggio 1940 1002<br />

Carissimo,<br />

La tua del 7 è arrivata il 15 in sette e otto giorni, più presto che le altre. Godo<br />

che stai benino e che il maggio costà è tiepido. Qui dopo qualche giorno di bel sole<br />

imperversa una pioggia continuata notte e giorno che certo le campagne soffrono. Ma<br />

quel che Iddio fa è sempre buono e speriamo che il bel tempo venga presto.<br />

Io sto bene, Don Giacomo stava benino abbastanza anzi lunedì è venuto a farmi<br />

visita, però forse la scala lunga un po’ di strapazzo gli ha causato ancora dolori e attacchi<br />

di appendicite. Certo che prima che questi dolori passano non potrà operarsi. Intanto<br />

in mancanza di lui vado io spesso alla Russa che in sostanza mi giova in salute.<br />

Attendo tue nuove e spero che l’influenza che ha avuto la tua padrona di casa<br />

non arriva a te. Anche qui si prega per la pace e speriamo che non tardi a venire. Salutami<br />

le amiche mentre ti abbraccio di cuore<br />

856.<br />

Nelina<br />

(f. 340, c. 54)<br />

Caltagirone, 30 maggio 1940 1003<br />

Carissimo,<br />

A momenti ho la tua fra le mani e sono un po’ risollevata, stavo tanto in pena<br />

senza tue nuove! L’ultima tua era del 7 c.m. Godo che stai benino e figurati come ti sto<br />

vicina… Risposi subito alla tua del sette e spero che l’avrai già ricevuta. Scrissi pure in lettera<br />

mandando la “réclame” del sole di montagna l’hai ricevuto? Io sto bene, il caldo è già<br />

incominciato, le campagne qui sono belle veramente. Non scrissi per il 19 perché di questi<br />

tempi non si pensano tanti dati e faccio ora i miei auguri.<br />

La chiesa del SS. Salvatore è sempre al culto aperta e ancora vi celebra il Can.co<br />

Sagone. Monsignore sta bene, a vederlo poi sta benissimo, ancora ha un po’ la mano gonfia,<br />

ma meglio di come è stato. Don Giacomo aspetta che presto gli facciano l’operazione,<br />

si è molto dimagrito perché mangia pochissimo per timore dei dolori. Egli si raccomanda<br />

alle tue preghiere e ti ossequia.<br />

I parenti tutti e amici ti ossequiano, io ti abbraccio<br />

1002 Cartolina postale.<br />

1003 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 2)<br />

465


857.<br />

Caltagirone, 5 giugno 1940 1004<br />

Carissimo fratello,<br />

Appena ricevo la tua scrivo subito e come vedi la tua è arrivata in 15 giorni.<br />

Godo che stai benino e sempre prego per la tua salute. Io bene, starei meglio se mi fossi<br />

mossa, ma quest’anno con la malattia di Don Giacomo non ho potuto fare una scappatina.<br />

Egli sta benino, è diventato molto magro e sabato, giorno 8, gli faranno l’operazione<br />

dell’appendicite. Prega il buon Dio che tutto vada bene e che si rimetta in buona salute.<br />

Poverino, sono due mesi e mezzo di privazioni perché ha preso assai poco cibo per ridurre<br />

la sua pancia. Lo stesso manda i più rispettosi ossequi.<br />

Scriverò subito a Monsignore per il tuo permesso, ma mi meraviglia come le<br />

lettere di Mario ti arrivano così di rado! Credevo che le mie non ti arrivassero presto,<br />

mentre vedo che relativamente ti arrivano regolarmente. I parenti tutti, amici e servitù ti<br />

ossequiano e domandano spesso tue notizie.<br />

Salutami Miss Cecilia Marshall e le altre amiche. Io ti sto sempre vicino e a piè<br />

di Gesù, tua<br />

858.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 4)<br />

Caltagirone, 18 agosto 1940 1005<br />

Carissimo fratello,<br />

Quale è stata la mia gioia nel rivedere i tuoi amati caratteri, non puoi immaginarlo!<br />

Mi sembrava di non vederci bene, di non riconoscerli quasi, perché credevo un<br />

sogno e non una realtà.<br />

Sia ringraziato Iddio e la Vergine del Ponte, alla quale ho pregato molto. Qui<br />

c’è un ripristino di detta devozione, ed il prete cappellano vuole iniziare la pratica per edificare<br />

la chiesa più grande, e allora ho fatto una buona promessa.<br />

Godo leggere che stai bene e che hai tanto lavorato per il libro (Vita soprannaturale)<br />

1006. Anche io sto bene e tranquilla, per quanto quest’anno non ho cambiato<br />

aria per nulla. Vado però spesso in campagna, anche alla Russa. Mario sta benino abbastanza,<br />

mi scrive spesso in mancanza delle tue. I parenti tutti chiedono tue nuove e con<br />

1004 Cartolina postale.<br />

1005 Lettera verificata dalla censura.<br />

1006 Si tratta del libro La vera vita. Sociologia del soprannaturale che uscirà prima in inglese negli Stati<br />

Uniti nel 1943. Cfr. Bibliografia degli scritti di e su <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit. pp. 20-21.<br />

466


gli amici salutano devotamente. Le persone di casa ti baciano la destra, io ti stringo forte<br />

al seno, tua<br />

Salutami le amiche.<br />

859.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 7)<br />

Caltagirone, 5 ottobre 1940 1007<br />

Carissimo,<br />

Che gioia ricevere tue lettere! Però io risposi all’ultima tua del 5 ma che a me<br />

arrivò il 18 agosto. Risposi subito e Mario mi scrisse che avea scritto anche lui, perché<br />

non arrivano? Però io spero che già l’abbia ricevuta dopo che tu hai scritto vuol dire dopo<br />

il 10 settembre.<br />

Qui fa ancora caldo, non è piovuto che gocce d’acqua, almeno qui da noi, nelle<br />

nostre terre che reclamano pioggia. Sto bene e col pensiero sempre rivolto a te. Sono stata<br />

nella chiesa del S. Patrono tenuta ancora aperta ed ho pregato tanto per la pace. Speriamo<br />

che Iddio sostenga tutti e ci aiuti a conseguire una vera pace.<br />

I parenti tutti ti salutano e domandano tue nuove anche le persone di casa.<br />

Don Giacomo si è del tutto rimesso ed ha accudito alla vendemmia che quest’anno è stata<br />

scarsa. Salutami le amiche che si ricordano di me mentre ti abbraccio vivamente<br />

860.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 10)<br />

Caltagirone, 6 gennaio 1941 1008<br />

Carissimo fratello,<br />

Col pensiero e col cuore ti sono sempre vicina e ti sieguo in tutti i momenti del<br />

giorno. Come vorrei rivederti e stare un po’ teco!!! Siamo troppo lontani per pensare ciò e<br />

1007 Cartolina postale sped. a Lisbona (Care of Post Box 506).<br />

1008 Cartolina postale sped. a Brooklyn presso la famiglia Bagnara e girata a Jacksonville in Florida (St.<br />

Vincent’s Hospital) dove <strong>Luigi</strong> si era trasferito nel dicembre 1940. «Jacksonville, una città di duecentomila<br />

abitanti, situata sul fiume Saint Johns, di fronte all’oceano Atlantico, nella parte settentrionale della Florida,<br />

quasi ai confini con la Georgia» (F. Malgeri, <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, cit., p. 241). Sulla sua attività giornalistica e intellettuale<br />

in America in riferimento ai problemi italiani cfr. V. De Marco, Tempore belli. <strong>Sturzo</strong>, l’Italia, la guerra<br />

(1940-1946), S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 1995.<br />

467


imettiamo nelle mani della Divina provvidenza ogni cosa. Sto bene; il freddo qui è abbastanza<br />

intenso, almeno per noi che non siamo abituati a tale temperatura. Costì come va?<br />

Mi auguro che stai bene e già acclimatato.<br />

Salutami i padroni di casa e offri i miei più fervidi auguri. A te i più vivi e fraterni<br />

auguri pel nuovo anno che auguriamoci di pace e di tranquillità. Un abbraccio di cuore<br />

Emanuela<br />

(f. 629, c. 12)<br />

861.<br />

[Jacksonville], 6 febbraio 1941 1009<br />

Abbiamo ricevuto quasi contemporaneamente la lettera del 30 novembre e la<br />

cartolina (per posta aerea) del 6 gennaio, e pensi quale gioia per tutti. Godiamo assai che<br />

Lei sta bene. Noi tutti stiamo bene. Qui certo fa freddo, è tollerabile; Lei sa che qui ci<br />

sono punti di mare molto miti come la Côte d’Azur o come Grado, anche in gennaio.<br />

Così si può fare qualche buona e lunga villeggiatura. La corrispondenza è facile, anche<br />

perché dappertutto vi sono linee aeree. I miei figli hanno fatto gli esami del semestre e<br />

sono tutti passati, questo è consolante per noi. Mary deve fare la tesi del diploma di laurea.<br />

Intanto fa delle supplenze di insegnamento nelle scuole cattoliche di qui. Così, ringraziando<br />

a Dio, si tira avanti e si ha la gioia di potere avere qualche fuori ospite in casa,<br />

che tornerà qui dopo la villeggiatura.<br />

Tutti preghiamo sempre per lei, per Monsignore e che il Signore ci consoli e la vergine<br />

di Pompei e San Giacomo ci proteggano. Accetti i nostri più sinceri ossequi e ci creda<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 629, c. 13)<br />

862.<br />

Caltagirone, 11 febbraio 1941 1010<br />

Cara Carmela, 1011<br />

Ricevetti a suo tempo la tua lettera di auguri per il mio compleanno e non ho<br />

ancora risposto. Veramente ho fatto passare molto tempo a ringraziarti ma ora una cosa<br />

1009 Minuta su carta int. “Mazzini Society” 1775 Broadway, New York City”. Nell’incipit: “A Nelina a<br />

mezzo C. Bagnara”. La “Mazzini Society” era un’associazione laica antifascista che raccoglieva esuli italiani<br />

che vivevano in America. <strong>Sturzo</strong> venne invitato ad aderirvi da Carlo Sforza, ma preferì starne fuori per ragioni<br />

di coerenza.<br />

1010 Cartolina postale sped. a M. Carmela Bagnara, 1776-72 Street, Brooklyn, New York.<br />

1011 Le lettere di Nelina indirizzate a Carmela Bagnara si intendono indirizzate a <strong>Luigi</strong>.<br />

468


ora un’altra mi hanno fatto passare tutto questo tempo. Grazie che ti sei ricordata di me<br />

nel dì 26 novembre, ma ormai son vecchia e non penso più a questi auguri.<br />

Sto bene e godo che te e tutti i tuoi state bene. Spero che la tua Mary abbia presto<br />

il posto di insegnamento. Tu conservati in salute perché la mamma soprattutto è<br />

necessaria nella casa. Salutami tutti i tuoi di casa e credimi con affetto<br />

863.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 17)<br />

Caltagirone, 6 aprile 1941 1012<br />

Cara Carmela,<br />

Ho ricevuto una tua del gennaio (dopo quella di febbraio). Veramente non ho<br />

veduto la Superiora dell’Ospedale e così non ho potuto sapere ove è stata destinata Suor<br />

Vincenza. Sento con piacere che state bene e vi auguro la buona Pasqua dove penso sarete<br />

tutti riuniti. Saluti ai tuoi figlioli e a voi un abbraccio<br />

864.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 24)<br />

Caltagirone, 10 maggio 1941 1013<br />

Cara Carmela,<br />

Ricevei la tua del 27 marzo e veramente rispondo con ritardo, ma avevo inviato<br />

una cartolina di auguri per la S. Pasqua. Scrivendo ora, le mie notizie sono più fresche.<br />

Sto benissimo, giovedì scorso sono stata a far visita a Monsignore, il quale per una ignezione<br />

supporuta è stato circa 20 giorni a letto; ora sta benino, però soffre una forte atonia<br />

di stomaco. Speriamo che la primavera lo rimetta del tutto bene.<br />

Godo leggere le notizie delle tue buone figliole, sono tanto carine! Anche le<br />

notizie del tuo cagnolino ho letto con piacere. Io non ho più nessun animale, tantoppiù<br />

che ho rimesso a nuovo la casa. Ti ricordi i miei bei gatti? Nemmeno quelli più, la pulizia<br />

soprattutto amo e non voglio nessuna preoccupazione di sorta, se ne hanno già tante nella<br />

vita che non bisogna procurarsene delle altre.<br />

1012 Cartolina illustrata sped. a M. Carmela Bagnara.<br />

1013 Lettera.<br />

469


Mi piacerebbe fare un viaggetto fino costà, ma per ora non è possibile. Ti ricordi<br />

le Sig. Gravina? Fra non molto sposerà l’ultima, Angelina, col Prof. Salvatore Maiorana,<br />

figlio del fu Giuseppe. Sono tutti tanto contenti. Come anche è nata una bella bambina<br />

alla Sig. Ele Belloni sposata Altemps. Non so se ti ricordi di tutta questa gente, col<br />

tempo passano dalla memoria.<br />

Ancora abbiamo pioggia e cattivo tempo, ma speriamo che il caldo non tardi a<br />

venire. Salutami le figliole e tutti i tuoi di casa. Aff.ma<br />

865.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 25)<br />

Caltagirone, 30 giugno 1941 1014<br />

Cara Carmela,<br />

Ho letto il telegramma ove parlava della laurea in lettere conseguita dalla tua<br />

Maria. Ne godo tanto, così per questa figliola sei già tranquilla, e mi auguro sia presto lo<br />

stesso per le altre. Godo anche leggere che state bene, malgrado nella tua lettera del 12<br />

c.m. scrivi che hai sofferto un’affezione ai bronchi e dolori lombari, saranno questi provenienti<br />

di acido urico, non è vero?<br />

Spero in un’altra leggere che ti sei rimessa molto bene. Noi bene; io, malgrado<br />

non mi muova da qui or è un anno e forse più, sto benissimo. I parenti e quelli che ti<br />

ricordano mandano tanti saluti affettuosi. Salutami le figliole, con tuo marito prendi i<br />

miei più cordiali ossequi<br />

866.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 27)<br />

Jacksonville, 27 luglio 1941 1015<br />

Abbiamo ricevuto la sua cartolina del 6 aprile e poi la lettera del 10 maggio.<br />

Ogni volta che ci arriva un suo scritto è una festa per noi tutti. Godiamo assai che Lei sta<br />

bene. Ci ha dispiaciuto che Monsignore è stato a letto per 20 giorni (e poscia ha sofferto<br />

una forte atonia di stomaco). Desideriamo al più presto notizie di lui. Pensa come preghiamo<br />

per la sua salute e che Dio lo consoli in tutto e per tutto.<br />

470<br />

1014 Lettera. Appuntato da <strong>Luigi</strong>: “Risposto a mezzo Fondacaro, 24/8”.<br />

1015 Minuta su carta int. “St. Vincent’s Hospital Jacksonville, Florida”. “A Nelina presso Carmela”.


Noi stiamo tutti bene, senza eccezione. Telegrafai a Monsignor Fondacaro la<br />

notizia della laurea di mia figlia Maria all’Università di Fordham in New York, diretta dai<br />

gesuiti perché pensavo che le avrebbe fatto piacere. Maria ebbe il diploma dall’Arcivescovo.<br />

Quel giorno fu una festa per noi tutti. Ora Maria cerca un posto di insegnamento.<br />

Confidiamo nella protezione della SS.ma Vergine. Maria è stata in campagna.<br />

Certi giorni sono rimasta io sola con Giacomo (lo chiamiamo Jack). Ora sono<br />

quasi tutti di ritorno e in settembre speriamo di essere di nuovo tutti in casa mia. Il mese<br />

di agosto qui fa molto caldo, ed è meglio passarlo vicino al mare.<br />

Attendiamo sue notizie e quelle di Monsignore. Ci raccomandi tutti al Signore<br />

867.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 629, c. 26)<br />

Caltagirone, 12 agosto 1941 1016<br />

Cara Carmela,<br />

Ricevo a momenti la tua del 29 luglio con dentro la fotografia di tua figlia laureanda.<br />

Faccio le più vive congratulazioni a Mary e gli auguri di trovare presto il posto<br />

desiderato. Deve essere una brava e buona figliola, si vede dal suo viso sorridente e carino.<br />

Che Iddio benedica tutta la famigliola che così bene hai saputo educare. Godo che state<br />

tutti in buona salute e che per il momento la passate al mare. Anch’io avrei avuto tanto<br />

desiderio di andare al mare quest’anno, ma ho creduto opportuno non muovermi da<br />

casa, dove tutto sommato si sta tranquilli e l’estate non è disprezzabile.<br />

Sto bene. Vado spesso in campagna ora per le pompe dell’acqua che hanno<br />

bisogno del meccanico, ora per far fare la conserva di pomidoro, e così si passa il tempo.<br />

Le amiche e i parenti poi non mi lasciano affatto sola e così il mio pensiero si distrae. Ho<br />

due ragazze dell’orfanotrofio S. <strong>Luigi</strong> come cameriere, una, la Gina, or compie nove anni<br />

che sta con me. Tutte e due sono di accordo, volenterose e buone e molto affezionate<br />

meco. Scelgo sempre ragazze affinché la casa non invecchi.<br />

In settembre ci sarà il matrimonio della Sig.na Angelina Gravina col Prof. Salvatore<br />

Maiorana, non so se tu ricordi queste signorine. Faccio dopo un mese gli auguri<br />

pel tuo onomastico, ma tu compatirai, poiché ora una cosa ora un’altra, tante volte le date<br />

scappano.<br />

Grazie del pensiero che hai avuto nel mandarmi la fotografia. Fai gradire a tutti<br />

i tuoi i miei saluti, i miei rallegramenti, gli auguri più fervidi.<br />

Quest’anno anche qui la frutta è scarsa. Viceversa l’uva sembra carica sulle viti e<br />

le olive anch’esse cariche, se piovesse! Qui è tanto che non cade una goccia d’acqua e si<br />

1016 Lettera. Sul bordo a mano da <strong>Luigi</strong>: “22/IX/41, air mail a mezzo C. Bagnara”.<br />

471


desidera. Speriamo che Iddio mandi l’acqua, la pace e la tranquillità in tutto il mondo, e<br />

con questo ti saluto affettuosamente<br />

868.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 30)<br />

Jacksonville, 22 settembre 1941 1017<br />

Che gran piacere a ricevere la sua lettera del 12 agosto; è stata una festa per tutti,<br />

specialmente per i suoi auguri a me, alla mia famiglia e ai miei figli. Mary ha avuto già<br />

un posto in una scuola cattolica. È il primo passo. Giacomo spera di fare gli esami finali a<br />

gennaio-febbraio. Oramai i figli sono cresciuti e avevamo pensato di prendere un altro<br />

appartamento in affitto e lasciare questo che è nostra proprietà. Ma all’ultimo ora non si<br />

poté combinare. So che fu dato a Monsignore il nuovo indirizzo, la prego di avvertirlo<br />

che mi faccia scrivere ancora a 1776, 72 Street Brooklyn. Per l’avvenire non sappiamo;<br />

l’avvenire è nelle mani di Dio.<br />

Siamo contenti a sapere che lei ha due buone cameriere e sempre la Gina è con<br />

lei: essa è molto affezionata. La prego di presentare gli auguri da parte di tutti alla Sig.na<br />

Angelina Gravina per il matrimonio con il Prof. Maiorana. Qui si sente che l’autunno è<br />

già venuto. Nel Sud è ancora quasi estate e la temperatura si mantiene tra 21 e 26 centigradi,<br />

e nelle giornate belle si può stare con le finestre aperte sulla riva dalla mattina alle 6<br />

fino alle 10 di sera. Dicono che anche ottobre è molto bello, ma più fresco.<br />

Già tutti desiderano il fresco, solo qualcuno desidera sempre il caldo. Durante<br />

il Santo mese del Rosario saremo uniti ai piedi della SS.ma Vergine del Rosario di Pompei,<br />

sotto la cui speciale protezione siamo tutti. Così le preghiere ci rendano uniti nella<br />

fiducia che Dio userà a tutti misericordia e ci darà la pace.<br />

Facciamo anche speciale intenzione nelle nostre preghiere per Monsignore,<br />

mandando fin da ora i nostri fervidi auguri per il suo prossimo 80° anno. Che il Signore<br />

benedica lui e la sua diocesi<br />

472<br />

1017 Minuta di lettera su carta int. “St. Vincent’s…”. “A Nelina a mezzo della Sig.ra Bagnara”.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 629, c. 31)


869.<br />

Caltagirone, 22 ottobre 1941 1018<br />

Cara Carmela,<br />

Ieri 21 ottobre ho ricevuto la tua del 24 settembre e rispondo subito, perché<br />

l’ultima mia fu spedita al nuovo indirizzo e quindi non l’avrai ricevuta. Mi dispiace, perché<br />

mi congratulavo per il posto che tua figlia Mary ha già ottenuto. Auguro che sia così<br />

per le altre due quando arriverà il loro turno. Godo molto che state tutti bene, lo stesso<br />

posso assicurare di me. Il tempo qui, dopo una ventata di freddo e acqua è tornato caldo.<br />

Da tre giorni l’Etna fuma meravigliosamente e quindi avremo di nuovo caldo, non<br />

ci vorrebbe la mancanza di pioggia per le campagne, ma quel che fa Iddio è ben fatto. Ieri fui<br />

a Piazza a far visita a Monsignore. Egli sta poco bene con lo stomaco ed è molto debole, perché<br />

mangia poco, ma dice lui, non può più di quello che mangia mettere dentro. Ora scriverò<br />

che il vostro indirizzo è sempre il primo, ma temo che abbia già scritto al nuovo.<br />

La Sig.na Gravina ringrazia degli auguri e a tutti ossequia con tanto affetto.<br />

Salutami tutti affettuosamente e credimi tua, aff.ma<br />

870.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 33)<br />

Caltagirone, 8 novembre 1941 1019<br />

Cara Carmela,<br />

Le vostre notizie mi hanno molto consolata e mi auguro che questa vi trovi tutti<br />

bene. Io grazie a Dio, sto molto bene e anche Monsignore sta benino.<br />

Il tempo è freddo, buono per le olive che mettono olio di più, e ce n’è di bisogno<br />

per tutti. Mi verrebbe la voglia di andare alla Russa per la raccolta dei medesimi, ma<br />

non so decidermi a stare molto in campagna. Io amo di più la villeggiatura nelle grandi<br />

città e mi giova di più, però in questo momento non mi pare possibile, si vive meglio nei<br />

nostri centri.<br />

Il matrimonio della Sig.na Angelina è stato fissato per il 27 dicembre prossimo.<br />

Intanto io faccio gli auguri pel 26 di questo mese e pregherò per tutti tutti voi. Che il<br />

buon Dio ci doni la pace tanto desiderata e la perenne tranquillità. Salutami tutti di famiglia<br />

e tu gradisci tante affettuosità<br />

1018 Lettera.<br />

1019 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 34)<br />

473


871.<br />

Caltagirone, 26 novembre 1941 1020<br />

Cara Carmela,<br />

Scrivo per posta aerea e quindi non posso scrivere in foglio listato a nero. Ho<br />

ricevuto il vostro telegramma affettuoso e ringrazio tanto tanto 1021.<br />

Ho assistito fin l’ultimo l’amato fratello raccogliendone l’ultimo respiro. Egli<br />

non ha avuto agonia, sono stati 24 ore di assopimento calmo, tranquillo, paradisiaco.<br />

Non sembrava stare in una stanza di moribondo, ma in una chiesa ad assistere ad una bella<br />

funzione. Più di tutti lo ha assistito uno dei suoi primi segretari, Magno, con una dolcezza<br />

e un affetto da figliolo.<br />

Le dimostrazioni di stima e di ossequi sono stati a Piazza generali, solenni,<br />

commoventi, non potevano fare di meglio. Anche qui è stato lo stesso perché Monsignor<br />

Vescovo ha voluto pontificare ed hanno assistito tutte le autorità, collegi, confraternite.<br />

Egli dall’Alto ci assisterà per noi rimasti orfani su questa terra.<br />

Sto bene, malgrado le dolorose emozioni avute. Tutto il suo lo ha lasciato al<br />

Seminario di Piazza Armerina restando io usufruttuaria. Pel momento il nostro Vescovo<br />

funziona da Amministratore Apostolico delegando Mons. Fondacaro. Speriamo che facciano<br />

un Vescovo zelante e apostolo, onde continuare le tracce del nostro Santo fratello 1022.<br />

Oggi 26 faccio i più sentiti auguri, saluto tutti e tu prendi i miei ringraziamenti<br />

e saluti<br />

872.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 36)<br />

Jacksonville, 25 gennaio 1942 1023<br />

Ringraziamo Dio: abbiamo ricevuto sua lettera ventisei novembre. Noi tutti<br />

bene senza eccezione, preghiamo il Signore che ci guardi e assista. Ossequi affettuosi,<br />

saluti a tutti<br />

474<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 629, c. 37)<br />

1020 Lettera.<br />

1021 Mario era morto il 12 novembre 1941.<br />

1022 Successe a Mario <strong>Sturzo</strong> mons. Antonino Catarella.<br />

1023 Minuta su carta int. “St. Vincent’s Hospital…”. “A Nelina a mezzo Croce Rossa. Letterina per Miss<br />

Bagnara”.


873.<br />

[Jacksonville] 30 ottobre /3 novembre [1942] 1024<br />

Mandiamo fervidi auguri per Natale e Nuovo Anno uniti in Gesù Bambino.<br />

Tutti bene, attendiamo sue notizie. Distinti saluti. Carmela Bagnara.<br />

874.<br />

(f. 629, c. 44)<br />

Caltagirone, 6 novembre 1942 1025<br />

Carissima Amica,<br />

Ho ricevuto alla fine di ottobre la tua inviata il 13 marzo del 1942 inviata per<br />

mezzo della Croce Rossa, troppo tardi!! Meno male che avevo ricevuto in giugno vostre<br />

nuove di 4 mesi. Ed ora offro gli auguri per le prossime feste natalizie, che esse li trascorriate<br />

tranquilli e in buona salute.<br />

Io sto bene e qui abbastanza tranquilli. I parenti tutti stanno bene e mandano i<br />

suoi saluti. Alla Sig. Angelina Maiorana Gravina è nato un bambino tanto bellino. Questa<br />

estate ho trascorso diversi giorni a S. Bartolomeo ma così: due giorni e una notte e mi<br />

è sembrato tanto bello. Qui ancora fa caldo e non è piovuto affatto; speriamo che ora<br />

venga a ristorare le nostre terre feconde.<br />

Farai gradire le mie affettuosità alle tue figliole e a tutti di famiglia. Ricordatemi<br />

sempre come io faccio con voi e preghiamo per la pace dell’intiero mondo. Gradisci i<br />

miei saluti, aff.ma<br />

875.<br />

Nelina<br />

(f. 629, c. 50)<br />

Jacksonville, 15 giugno 1943 1026<br />

Glad for your good news we send our best wishes. All well with love et kisses.<br />

Affectionately. Carmela Bagnara.<br />

(f. 629, c. 52)<br />

1024 Minuta scritta da L. <strong>Sturzo</strong>.<br />

1025 Lettera.<br />

1026 Minuta scritta da L. <strong>Sturzo</strong> su carta intestata “St. Vincent”. “Per Nelina firmato Carmela Bagnara.<br />

Sig.na Nelina <strong>Sturzo</strong>, Via Santa Sofia Caltagirone (Italy)”. In calce al foglio “Mandato a Carmela per spedirlo<br />

a ½ della Croce Rossa con traduzione italiana [parole illeggibili]”.<br />

475


876.<br />

[Jacksonville], 7 novembre 1943 1027<br />

Mia cara Nelina,<br />

Ho l’occasione di scriverti e pensa con quale commozione dopo tanto tempo e<br />

tanti avvenimenti. L’ultima tua che ricevetti era del 6 novembre dell’anno scorso. Giusto<br />

un anno. Spero che questa ti troverà in ottima salute. Anch’io sto bene, non ostante gli<br />

anni e la lontananza. Continuo a stare in questo ospedale, dove ho due belle stanze e le<br />

Figlie di San Vincenzo hanno molta cura di me, perché qui il clima è mite e molto confacente<br />

alle mie condizioni di salute. Se Dio vuole, ci rivedremo un giorno.<br />

La persona che ti farà arrivare questa lettera ti dirà come potermi rispondere.<br />

Dammi notizie dei parenti ed amici. Salutami tutti affettuosamente. Dì loro che il mio<br />

pensiero è a Caltagirone, in Sicilia e in Italia; e le mie preghiere assidue sono per la pace.<br />

Un abbraccio di cuore, tuo<br />

877.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 629, c. 54)<br />

Caltagirone, 14 dicembre 1943 1028<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti mi si chiedono notizie mie dal Comando Alleato di Palermo. Le<br />

mie notizie li ho mandate parecchie volte fin da quando qui ci furono i bombardamenti.<br />

Esse sono buonissime perché malgrado tutto, sono stata bene, e fortunatamente nessun<br />

sinistro è toccato alla nostra casa, né alle campagne. Allora andai a S. Bartolomeo e poi da<br />

lì al “Paradiso” ove mi invitò il Comm. Barone Urso e famiglia. Molte gentilezze mi furono<br />

usate per ben un mese e mezzo, poi tornai colle cameriere a casa ove ora stiamo bene e<br />

tranquilli, poiché tanto gli Inglesi che gli Americani usano molti riguardi.<br />

Queste notizie, caro fratello, li ho scritti parecchie volte, anche da Catania è<br />

venuto un maggiore dell’Esercito alleato, “un americano”, a cui diedi le più ampie notizie.<br />

Io però non ho ricevuto un tuo scritto e ne sono tanto bramosa. Come vorrei volare<br />

anch’io e venire fino a te!!<br />

Ho ricevuto altre tue nuove e una fotografia tua per mezzo del Prof. Petronelli<br />

che li aveva avuti a Palermo da un tuo amico. Insomma io indirettamente ho avute tue<br />

notizie, mentre tu per quanto io ne abbia mandate e subito, non ne hai ancora avute.<br />

476<br />

1027 Minuta di lettera.<br />

1028 Lettera, arrivata a <strong>Luigi</strong> il 1° aprile 1944.


Il mio pensiero è stato sempre ed è sempre rivolto a te, mentre ti abbraccio<br />

caramente<br />

878.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 2)<br />

Caltagirone, 5 gennaio 1944 1029<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua letterina del 13 novembre e quella del 28 (cartolina),<br />

tutte e due insieme. Godo che stai benino almeno come scrivi te. Poi il 24 ti ho sentito<br />

alla radio ed il 23 ti ho spedito un telegramma di auguri, l’hai ricevuto? Se ci potessimo<br />

parlare alla radio… io sto sempre in ascolto alle 9½ (la Voce dell’America).<br />

Tengo il tuo ritratto sulla piccola radio e mi sembra di vederti al microfono per<br />

come sei stato ritrattato. Per la notte di Natale stetti ad ascoltare le Messa del Papa, sembrava<br />

trovarmi in S. Pietro ed oh! quanti ricordi! Sto bene, prego sempre per te, per la nostra amata<br />

patria, pei soldati americani, inglesi, per tutti insomma perché tutti ci apparteniamo.<br />

Manderò a Guido la lettera. Ti scrissi e forse non ti pervenne che il padre di<br />

Vavà il 23 novembre del 42 è morto dopo penosa malattia. È morto rassegnato e con tutti<br />

i conforti della religione malgrado sugli ultimi non poté più parlare. Andò parecchie volte<br />

Mons. Vescovo, quando poteva parlare, infine morì cristianamente.<br />

Delle <strong>Sturzo</strong> or sono due anni è morta Antonietta repentinamente nel febbraio<br />

del 42 e così finiamo tutti a poco a poco. Tutti gli altri parenti, amici che tu ricordi ti<br />

mandano a dire tante affettuosità. Degli amici or sono un anno e mezzo è morto, pure<br />

repentinamente, il farmacista Di Bernardi. La figlia che fa da farmacista sposerà il Tenente<br />

Palma oriundo siciliano ma che abita costà.<br />

Grazie del pensiero nell’inviarmi quanto mi scrivi. Figurati come aspetto questi<br />

pacchi che mi annunzi e che mi dispiace se Scelba se li trattiene. Ho scritto subito di darli<br />

quando lo vede a S. E. Aldisio 1030 ed io poi manderò a prendermeli da Gela. Ma non ti<br />

dar pensiero per me, posso in questo periodo accomodare. Se mai qualche volta puoi spedire<br />

(ma prima devi essere assicurato dell’arrivo almeno a Roma) scatole di zucchero e<br />

delle mappine per cucina…riderai, ma non se ne trova qui.<br />

Salutami la buona Carmela e tu prendi i miei abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 20)<br />

1029 Lettera.<br />

1030 Su Salvatore Aldisio cfr. Salvatore Aldisio. Cristianesimo e democrazia nell’esperienza di un leader del<br />

movimento cattolico siciliano, a cura di G. Costa e C. Naro, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 1999. Sul suo rapporto<br />

epistolare con <strong>Sturzo</strong> cfr. L. <strong>Sturzo</strong>-S. Aldisio, Carteggio (1924-1956), a cura di V. De Marco, S. Sciascia,<br />

Caltanissetta-Roma 2001.<br />

477


879.<br />

Jacksonville, 21 febbraio 1944 1031<br />

Scrivo a Nelina. Sto bene. Vado a Brooklyn 1032. Auguri. Attesa di notizie.<br />

880.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

Brooklyn, 2 maggio 1944 1033<br />

Sono dai Bagnara. Molte cure. Notizie della famiglia Bagnara. Non so quando<br />

starò, forse tutta l’estate. Rodinò Aldisio e altri mi scrivono di tornare. Viaggio stancante<br />

per me. Qui sono più utile che a Napoli o Palermo. 50° anniversario. Varie notizie di<br />

parenti e amici.<br />

L’ultima tua lettera quella del 19 dicembre. Traduzione di miei libri La Vera<br />

Vita e l’Italia e il nuovo ordine 1034. Omaggi a S. Ecc. Ho scritto a Fondacaro e Caristia<br />

1035<br />

881.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 630, c. 3)<br />

Caltagirone, 19 maggio 1944 1036<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi sono cinquant’anni della tua presa di Messa. Quanti anni sono passati!<br />

Quanta gioia cinquant’anni or sono in casa, ove tutta l’intiera famiglia era riunita!…<br />

1031 Appunti, su carta int. St. Vincent’s Hospital.<br />

1032 <strong>Sturzo</strong> si trasferì nuovamente a New York, dai Bagnara, per seguire meglio lo sviluppo delle vicende<br />

italiane e il ruolo degli Stati Uniti in queste.<br />

1033 Appunti per una lettera.<br />

1034 Del libro La vera vita si è accennato. La prima traduzione italiana si ebbe solo nel ’47 a Roma per i<br />

tipi delle Edizioni di Storia e Letteratura. L’Italia e l’ordine internazionale venne pubblicato per la prima volta<br />

in italiano nel 1944 a Torino dall’editore Einaudi.<br />

1035 Carmelo Caristia, giurista, docente all’Università di Catania, figura centrale nel partito popolare<br />

catanese. Cfr. G. Di Fazio, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 180; F. Novello, Carmelo Caristia, in Aa.Vv., Caltagirone,<br />

Sellerio, Palermo 1977, p. 261 e sgg.<br />

1036 Lettera.<br />

478


Come il tempo passa e si disperde nel nulla, caro fratello. Ci restano solo le buone opere<br />

se se ne fanno, che un giorno Iddio premierà ai buoni e speriamo essere nel numero.<br />

Sento che stai bene ed è questo che mi conforta nella lontananza che ci separa.<br />

Io grazie a Dio sto anche bene e mi occupo sempre di tutto il traffico della casa con la<br />

stessa attività. Certo che il pensiero che un giorno tu possa venire mi riempie l’animo di<br />

gioia, ma prego Iddio che la tua venuta debba effettuarsi quando Iddio vorrà per il bene<br />

dell’Italia, nostra amata patria.<br />

I parenti tutti stanno bene e ti fanno dire tante affettuosità; tutte le persone<br />

conoscenti e anche estranei chiedono di sapere nuove sulla tua venuta ai quali rispondo:<br />

ancora non mi ha scritto nulla del tempo fissato. Speriamo che la tua salute e le tue forze<br />

permetteranno un giorno, appena le circostanze lo permettono, di poterti decidere… il<br />

tempo è il miglior consigliero.<br />

Qui si sta abbastanza bene per quanto tutto costi carissimo, e credo che questo<br />

sarà dappertutto, non è vero? In questi giorni ho veduto le Giudice, due delle allieve di<br />

Suor Giuseppina, di santa memoria… vecchiette come noi, ma sempre con il ricordo<br />

affettuoso alla nostra buona sorella. Spero che nella nuova dimora vi starai bene quanto<br />

nella Florida, e che di tanto in tanto mi darai notizie.<br />

Salutami la buona Carmela e le figliole, salutami se ne hai la possibilità Miss<br />

Berta e qualche altra conoscenza che trovasi costà, mentre nel darti gli ossequi dei parenti<br />

e di un gran numero di persone, ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

S. E. Mons. Vescovo ti ricambia con affetto gli ossequi e benedice. Le mie<br />

cameriere ti baciano la destra con devozione.<br />

(f. 630, c. 8)<br />

882.<br />

Caltagirone, 21 giugno 1944 1037<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi il tuo onomastico ed ho pregato tanto per te, che il tuo santo protettore ti<br />

assista sempre e che il buon Dio ti protegga. Siamo tutti contenti che nell’Eterna città si<br />

sia entrati risparmiandola e che ora trovasi nelle mani dei nostri Alleati che fanno ed hanno<br />

fatto di tutto per alleviare le nostre angustie.<br />

Mi auguro che la tua salute sia buona e che gli anni non ti pesino tanto. Io sto<br />

bene, come lo sono stata sempre; mi occupo per la casa per le campagne dove vado spesso<br />

e con la stessa energia. Finora ringrazio Iddio, non soffro niente anzi, mi alzo più prestino<br />

da letto e spesso vado a Messa. La chiesa del Collegio o la Cattedrale è la mia chiesa; essa<br />

1037 Lettera.<br />

479


pel momento è in mano ad un zelante sacerdote dove ha infervorato la divozione alla<br />

Madonna di Pompei. Si è inaugurato l’altare, quello a fianco dove c’è il quadro della<br />

deposizione della Croce e cioè di fronte all’altare della Madonna della Neve con tutto il<br />

reliquiario. Si è ripreso l’antico affresco ed è venuto bello.<br />

I parenti tutti ti ricordano con affetto ed inviano i loro saluti. Gli amici, quei<br />

pochi che vivono ancora ti fanno dire tanti ossequi come di qui così di fuori, quando si ha<br />

occasione di vederli. La tua stanzetta da dormire, se te la ricordi, è ora rifatta e in ordine<br />

per quando sarà l’ora della tua venuta. Figurati il mio desiderio di rivederti; ma voglio che<br />

tutto vada secondo le disposizioni Divine.<br />

Salutami la famiglia Bagnara e ringraziamela di quanto fanno per te. Tu hai<br />

parlato, ma io per quanto la sera resto alla radio fino le 12 di notte, non ho avuto la fortuna<br />

di sentirlo avvisare per la mattina alle 7½, è allora che corrisponde la tua conversazione.<br />

Auguri pel tuo onomastico e spero che ti sia arrivato il telegramma che ho mandato<br />

a farti a Catania, ma non so ancora se me lo hanno fatto passare.<br />

Un abbraccio<br />

883.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 9)<br />

Caltagirone, 21 luglio 1944 1038<br />

Carissimo fratello,<br />

Siamo nel mese del S. Patrono S. Giacomo, quanti ricordi dolci della nostra<br />

giovine età e della nostra infanzia! Quanti dolori in questa epoca! Ma tutto passa e si<br />

disperde nel nulla, mentre le anime si temprano a maggiori sacrifici, anelanti del fine per<br />

cui fummo creati.<br />

È dalla data del 1° di aprile che non scrivi più alla tua sorella, un po’ troppo! Io<br />

risposi subito, ho scritto altre volte, ho fatto telegrafare pel tuo onomastico, non so poi se<br />

l’abbi ricevuto. Comprendo che sei pieno di molta corrispondenza, ma una cartolina mi<br />

piacerebbe riceverla.<br />

So che hai parlato alla radio ed io che tutte le sere li passo a sentire l’America,<br />

quelle sere non ho sentito l’avviso, che disdetta! I parenti e gli amici tutti ti ricordano e ti<br />

ossequiano. Spesso vado a Boschigliolo a pranzare, e Michele si mostra molto affezionato<br />

e premuroso. Paolo con Gaetanella e i tre piccoli sono tornati da Roma dopo avere passato<br />

molte notti insonni. Speriamo che anche Mina con la famiglia che trovasi nell’alto<br />

continente torni presto sana e salva.<br />

Ed ora pria di terminare ti trascrivo una preghiera che ti danno Michele e Paolo<br />

Gravina. Paolo vorrebbe occuparsi in qualche cosa, e di questi tempi è sempre bene occu-<br />

480<br />

1038 Lettera.


parsi. Desidera avere la rappresentanza o essere eletti ditta concessionaria per i seguenti<br />

articoli: automobili e camion, macchine agricole, frigoriferi, radio. In quanto alle marche<br />

dovrebbe tenere il criterio di potere avere il mediocre tenendo presente le possibilità di<br />

acquisto nelle piazze italiane. Vedi se trovi qualche persona che potresti incaricare per tanto,<br />

e farli mettere in corrispondenza con Paolo Gravina. Se te ne interesserai, nella linea<br />

del possibile, io te ne resterei gratissima, sicura di farmi un gran piacere; così potrei testimoniare<br />

la mia gratitudine a tanti favori e gentilezze fattemi.<br />

Salutami la famiglia Bagnara, ho ricevuto lettera da Miss Marshall che mi ha<br />

fatto tanto piacere.<br />

Un abbraccio di cuore<br />

884.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 10)<br />

[Brooklyn], 14 agosto 1944 1039<br />

A Nelina. Lettera Giubileo. Discorsi alla Radio. Sto benino. Bagnara mi assistono.<br />

Ricevo molti. Cerco di non affaticarmi, passeggio, pranzo.<br />

Sospesi di andare a Londra. Sicca 1040 mi sconsiglia il ritorno in Italia non tanto<br />

per il viaggio quanto per le emozioni e la ressa della folla e del lavoro. Ne ho scritto a<br />

Rodinò e De Gasperi. Tutto è in aria per ora. Tornerò a scrivere<br />

885.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 630, c. 12)<br />

[Washington], 25 settembre 1944 1041<br />

Nota sempre che la corrispondenza non è sicura. Non ho ricevuto telegrammi.<br />

Ho ricevuto la cartolina del 30 luglio e poi la lettera del 21 luglio. Messaggio del 20 settembre.<br />

L’altra volta non potei andare a New York. A Washington un Collegio di suore.<br />

Bel posto. Carmela venuta e alloggiata nel Collegio. Stanco di tale viaggio, ma cambiamento<br />

d’aria. Mi occuperò per Michele e per l’altro. Lettera Fondacaro. Scriverò.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 630, c. 12)<br />

1039 Appunti ms per una lettera.<br />

1040 Michele Sicca, italo-americano, medico personale di <strong>Sturzo</strong> durante il suo soggiorno in America.<br />

1041 Appunti ms per una lettera. Porta lo stesso numero del precedente documento.<br />

481


886.<br />

Caltagirone, 9 ottobre 1944 1042<br />

Carissimo fratello,<br />

L’altro ieri ricevei la tua carissima del 14 agosto, quasi due mesi!! Spero che<br />

anche te avrai ricevuto le mie diverse lettere con diverse raccomandazioni che non ho<br />

potuto farne a meno e spero che non ti sei annoiato. Leggo che stai benino, ma vorrei leggere<br />

bene. Sabato ho sentito tutta intiera la tua trasmissione alla radio America delle 9,30<br />

di sera. La voce si riconosceva per quanto alterata un po’, a me sembrò affaticata. Che<br />

emozione sentirti da così lontano! Non so descrivertela, posso solo dire che la mia attenzione<br />

alla voce mi fece prestare meno orecchio al discorso che veramente fu interessante.<br />

Che bella invenzione poter sentire la voce dei cari lontano!<br />

La sera passo quasi tutto il tempo vicino la mia radio, quella che mi regalasti tu,<br />

caro fratello, piccola sì, ma buona, è americana!! Sto bene, sempre occupata per la casa e<br />

le campagne, così il tempo non sembra tanto lungo.<br />

Il campanile della chiesa di S. Francesco di Assisi come la chiesa non furono<br />

bombardate, solo furono distrutti una parte il seminario e delle stanze del vescovo inclusa<br />

la cappelletta. La chiesa di S. Giacomo fu colpita nella cappella del SS. Sacramento e la<br />

porta di fronte a detta cappella; ora è in riparazione, tanto che quest’anno la festa si è fatta<br />

in chiesa.<br />

Il palazzo di <strong>Luigi</strong> La Rosa, fu colpito nella facciata della discesa del Collegio e<br />

in parte quella principale. La casa di Michele Gravina, il grande salone fino sotto e tutta<br />

la parte del Carmine. Loro abitano a Boschigliolo, e così io vado spesso a passare la giornata<br />

in loro compagnia. Ora Michele pensa di rifare il pezzo di facciata e coprire i tetti.<br />

<strong>Luigi</strong> La Rosa non pensa affatto di rifare il palazzo e sembrano le rovine di Casamicciola.<br />

D’altro, mano mano si va rimettendo a posto, e non si risente più il disastro dello scorso<br />

anno.<br />

Speriamo che il buon Dio ci metta la sua santa mano e faccia finire sì spaventosa<br />

disastrosa guerra. Ma mi pare che il castigo di Dio ancora pesa su noi e sull’Europa tutta…<br />

meritatamente…<br />

I parenti tutti ti fanno dire tante cose, come le persone di casa e gli amici. Le<br />

tue padrone di casa di Londra mi hanno scritto di nuovo e dice che stanno bene; speriamo<br />

che nessuna incursione di siluri volanti debbano danneggiare la loro casetta. Ti lascio,<br />

carissimo fratello, con la penna, mentre col cuore e col pensiero e con la preghiera resto a<br />

te vicino sempre, aff.ma<br />

482<br />

P. S. Salutami la famiglia Bagnara e il dott.r Sicca.<br />

1042 Lettera. Annotato da <strong>Luigi</strong>: “18/XII. Auguri di Natale etc.”.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 15)


887.<br />

Caltagirone, 2 novembre 1944 1043<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi siamo stati uniti nella preghiera e ci siamo raccomandati ai nostri cari<br />

morti, non è vero? Ho pregato tanto per quelle anime benedette che spero per la loro<br />

intercessione guadagnare anche noi il paradiso. Come sarà bello quando ci riuniremo tutti<br />

lassù in Cielo!!<br />

Come stai? spero bene e che l’inverno che quest’anno pare anticipi almeno qui<br />

da noi non ti abbia a nuocere. La nebbia, il vento, un po’ di pioggia incomincia a far<br />

diventare i giorni bui, mesti, tristi… Tutta la gente che si trova senza tetto come passerà<br />

questo inverno? Che il buon Dio abbia pietà di questa umanità così travagliata e così lontana<br />

da Lui!<br />

Io, grazie a Dio, sto bene; l’età ancora non mi dà fastidio. Sono stata tre giorni a<br />

Catania, dove la vita riprende e non si nota quasi nulla dei disastri sofferti. I parenti, gli<br />

amici di là ti fanno dire tante cose, come anche quelli di Caltagirone. Dopo la tua del 14<br />

agosto non ho ricevuto più tue notizie, però, come ti scrissi, ho sentito la tua cara voce<br />

alla radio il 7 ottobre.<br />

Avrai saputo che il Conte Ascanio Sforza è passato a miglior vita. Egli appena si<br />

riaprì la posta, m’inviò una cartolina tanto affettuosa il 7 agosto, e mi diceva che erano<br />

vivi per miracolo. Ho telegrafato alla Contessa.<br />

Ed ora ti faccio gli auguri per le feste del S. Natale e Capo d’Anno, spero che la<br />

presente ti trovi in ottima salute e che ti giunga proprio in questi giorni. Notizie di Miss<br />

Berta ne hai? E delle tue padrone di casa a Londra come staranno? I miei saluti ai medesimi,<br />

alla famiglia Bagnara. La mia fedele Gina ti ossequia devotamente, io ti stringo forte<br />

al cuore<br />

Nelina<br />

P. S. Il 30 ottobre si sono celebrate qui le nozze della figlia di Peppino Libertini<br />

di S. Marco di felice memoria. Si è unita ad un certo Achille Giusino, ottimo giovane,<br />

nipote della moglie del fu Pasquale Gravina. Benedisse le nozze il nostro Vescovo il quale<br />

t’invia molti ossequi.<br />

(f. 658, c. 116)<br />

1043 Lettera.<br />

483


888.<br />

Caltagirone, 16 novembre 1944 1044<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuta la tua del 25 settembre scorso con la tua fotografia insieme al<br />

Dott. Sicca. Forse perché vicino a quella alta figura, la tua persona sembra più piccola,<br />

più magra, stilizzata quasi! Ma che gioia rivederti e leggere i tuoi caratteri!<br />

Grazie, caro fratello, e non vorrei che lavoraste tanto perché penso che nuoce<br />

alla tua preziosa salute. Anche io avrei voluto mandarti una mia fotografia ma tu sai come<br />

sono restia a farmi fotografare, però qualche giorno lo farò. Così vedrai che anche io mi<br />

sono invecchiata.<br />

Sto bene, grazie a Dio, e lavoro, esco, faccio tutto come sempre. Michele ti ringrazia<br />

tanto del tuo interessamento e mi auguro che farai qualche cosa. Ora la famiglia di<br />

Michele si allarga e si assottiglia poiché Angelina andrà ad abitare a Catania; ha già due<br />

maschietti e fra non guari ne avrà un altro. Paolo è tornato da Roma, fortunatamente tutti<br />

salvi e andranno coi tre bambini a Scicli quest’inverno. Mina ora sono due anni partì<br />

coi tre bambini per andare a raggiungere suo marito volontario, ed ora non si sa ove si<br />

trovano, con tanta angustia dei genitori.<br />

Le <strong>Sturzo</strong> stanno bene e ti fanno dire tante cose affettuose. I due figlioli di<br />

Guglielmo specie il grande, Francesco, lavora nella sezione giovanile di Acireale. I Fanales<br />

e cioè i figlioli di Turiddu, sono uno a Napoli con la moglie, Franco è a Roma e Titto qui<br />

fa il dottore e il Capo Comunista 1045. Sebastiano Foti lavora con passione nel Partito D.<br />

Cristiana e ha quattro figliuoli, Carmelina e tre maschi.<br />

Don Giacomo Di Bartolo sta bene ed accudisce ancora alle nostre campagne ma,<br />

poveretto, non ha notizie di Giovannino che da quasi cinque anni è sotto le armi. Tutti ti<br />

ricordano e mandano i più devoti ossequi. La mia Gina ormai sono 13 anni che sta con me<br />

ed è una parente; le compagne chi sta 3 anni chi quattro, ma poi sposano e via. Monsignor<br />

Fondacaro è stato a Piazza Armerina a celebrare la S. Messa sulla tomba del nostro amato<br />

fratello e stamane mi diceva che presto la salma sarà trasportata alla Cattedrale.<br />

Ti accludo un indirizzo del tenente Carlo Palazzo figlio di Carmelina Sagone,<br />

figlia del notaio Sagone, se te ne ricordi. La madre, Carmelina, è sempre ammalata d’asma<br />

e arriva spesso sull’orlo della tomba; vorrebbe rimpatriato il figliolo dopo due anni di<br />

prigionia. Io ho fatto tante raccomandazioni, ma quasi inutilmente. Ora vuole che scriva<br />

a te, io non l’avrei voluto fare per non darti tedio e perché suppongo che non puoi far<br />

nulla, ad ogni modo ho dovuto contentarla e tu farai quel che credi.<br />

Carissimo, ti lascio con la penna, col cuore e nella preghiera ti sono sempre<br />

vicina. Salutami Carmela, il Dottor Sicca e tu prendi un forte abbraccio<br />

484<br />

Nelina<br />

1044 Lettera.<br />

1045 Giovanni Battista Fanales, detto Titto, era cugino di secondo grado agli <strong>Sturzo</strong>. Divenne senatore<br />

del Partito Comunista, morì nel 1970.


P. S. A momenti ricevo la fotografia che mi manda Carmela; questo sì che sei tu<br />

e si vede che stai bene, così mi ricredo dell’impressione che avevo ricevuto l’altro ieri,<br />

quella col Dottor Sicca. Mi scrive Petrocchi il quale ti ha scritto due volte, ti fa dire tante<br />

affettuosità.<br />

(f. 658, c. 117)<br />

889.<br />

Caltagirone, 30 dicembre 1944 1046<br />

Carissimo lontano fratello,<br />

Prima che l’anno spira voglio scriverti e mandarti un saluto. Mi auguro che<br />

avrai ricevuto il telegramma che ti spedii il 23 c.m. Sono stata a te vicina col pensiero, con<br />

la preghiera e la vigilia di Natale ebbi la gioia di ascoltare la tua voce. Avevo sentito il Sindaco<br />

Fiorello La Guardia e non speravo sentire te, ma aspettavo qualche altra cosa così<br />

ristetti alla radio.<br />

Che bellezza poter ascoltare la voce di persone care da così lontano! Se tutte le<br />

invenzioni moderne portassero delle consolazioni più che dolori quanto staremmo<br />

meglio! Forse avrai inviata qualche lettera, ma io dopo quella del 25 settembre non ne ho<br />

ricevute altre. Immagino quanto devi scrivere e quanto lavorare col tuo cervello. Non ti<br />

affaticare tanto, caro fratello, guardati la salute tanto preziosa.<br />

Io sto bene, grazie a Dio, non ho sofferenze alcuna, solo che la vecchiaia si avvicina.<br />

Sono stata come avrai saputo ad Acireale per il Congresso del partito DC 1047. Veramente<br />

fu molto riuscito e la mia presenza suscitò molto entusiasmo, certamente in ricordo<br />

di te. Speriamo che si faccia del bene e che gli animi si tranquillizzino per una pace<br />

tanto auspicata.<br />

Tutti i parenti, gli amici, tanta gente infine vuole essere ricordata a te. Ancora<br />

c’è qualche operaio di quelli fedeli che sperano rivederti. La maggioranza però non ti<br />

ricorda perché troppo giovane quanto tu lasciasti Caltagirone.<br />

Non so più nulla dei tuoi padroni di casa a Londra, scriverò a loro, sono tanto<br />

affettuosi! Miss Berta vive ancora? Quanto mi piacerebbe avere qualche suo scritto. Al<br />

Dott. Sicca i miei ossequi. Alla Contessa Cesarini Sforza mandai un telegramma di condoglianze,<br />

ma non ho avuto alcuna notizie. La Sig. Caronia mi scriveva che aveano ricevuto<br />

una tua letterina. Ho veduto ad Acireale il Principe Ruffo, mi sembrò molto sciupato.<br />

Non aveano notizie di un figliuolo e delle sorelle.<br />

Alla buona Carmela darai i miei saluti e sempre i miei ringraziamenti per tutto<br />

quello che fanno per renderti meno sofferente la vita all’estero. La mia Gina e la compa-<br />

1046 Lettera.<br />

1047 Era il secondo congresso del partito nella regione. Il primo si era tenuto in casa dell’avv. Alessi a Caltanissetta<br />

il 16 dicembre ’43.<br />

485


gna vogliono che ti scriva che ti baciano la destra rispettosamente. Io ti abbraccio con<br />

vivo affetto<br />

890.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 19)<br />

Caltagirone, 16 gennaio 1945 1048<br />

Carissimo fratello,<br />

Il 6 gennaio ricevetti la tua lettera del 13 novembre e contemporaneamente la<br />

cartolina del 28 dello stesso. Risposi subito ringraziandoti tanto tanto dell’affetto che<br />

sempre mi addimostri. Io scrivo, ma ti arrivano poi le mie lettere? Il 23 dicembre feci un<br />

telegramma di auguri, ti è pervenuto? Grazie, caro mio lontano fratello, del pensiero che<br />

ti dai per me, però vorrei che non ti angustiassi per me.<br />

Qui ci arrangiamo alla meglio e si fa a meno di tante cose, siamo in guerra e<br />

non si può pretendere di stare benissimo. Pensiamo ai nostri fratelli che stanno al fronte<br />

in mezzo a tante pene e non pensiamo affatto a quello che a noi manca tante volte.<br />

Grazie a Dio la salute è buona e si tira avanti aggiustando e riaggiustando vestiti<br />

e biancheria, tantoppiù per le persone di servizio. Anzi, non fare caso se nella mia di<br />

risposta a queste tue ultime ti chiedevo stoffa per mappine di cucina, me la sono procurata<br />

(cara sì), ma l’ho trovata. Grazie di quello che mi hai spedito e che spero ricevere, perché<br />

io ho scritto all’Avvocato Scelba di mandarmele, più di tutto perché mi parlano del<br />

tuo squisito pensiero.<br />

Veramente la borsa, le calze, il giacchetto ecct. tutto, che mi farebbe comodo<br />

riceverli; spero che mi giungeranno, ma se vuoi mandarne qualche altro (e se questo non<br />

ti torna di grave incommodo) è meglio spedirlo a Venerina Orlando Via della Libertà n.<br />

14 Palermo. Di lì mi viene più facile farmelo rimandare. Ripeto però, quando ne ho ricevuto<br />

il primo e che te ne avviserò, altrimenti non voglio che più ne mandi, non c’è ragione<br />

di darli ad altri.<br />

Appena io riceverò il primo ti scriverò, e ti dirò quello che veramente mi necessita.<br />

Voglio intanto che non ti dai molto incomodo per me; sono io che dovrei mandare a<br />

te qualche cosa, ma che cosa? Non saprei davvero; costì non ti manca nulla. Danaro? E<br />

cosa varrebbe costà?<br />

Carissimo, accetta il mio buon desiderio e chiedimi se vorresti qualche cosa che<br />

farò il possibile per mandartelo. Non ho dimenticato l’Opera di S. Vincenzo per te, ed<br />

altro che mi chiedevi sempre. Ora abbiamo i profughi di Frosinone e Cassino; si fa quel<br />

che si può per questi poveri derelitti. Che il buon Dio abbia pietà della nostra povera Italia<br />

e ci conceda presto la pace e la tranquillità.<br />

486<br />

1048 Lettera.


Il 24 come il 10 sono le date della dipartita dei nostri santi genitori che speriamo<br />

andare a raggiungere quando Iddio vorrà, e che ce ne concederà la grazia.<br />

La mia Gina, che è il mio angelo in casa ti manda a baciar la destra devotamente.<br />

È come Adelgisa, s’interessa anche lei di leggere i giornali del partito e delle cose tue. I<br />

parenti tutti, gli amici ti ossequiano. Ti raccomando, quando puoi, la commissione di<br />

Paolo e Michele Gravina, appena si può fare. Prendi un abbraccio affettuoso della tua<br />

sempre, aff.ma<br />

Petrocchi mi ha scritto e ti manda ad ossequiare.<br />

891.<br />

Nelina<br />

(f. 730, c. 16)<br />

Caltagirone, 3 febbraio 1945 1049<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi scrivo subito dopo essermi arrivati i pacchi che con tanta premura mi hai<br />

spedito. Grazie infinite di tutto, ma più per pensiero tanto affettuoso e caro. I pacchi a<br />

Roma sono arrivati aperti e quindi non so se qualche cosa è andata manomessa; ad ogni<br />

modo scrivo quello che ho ricevuto. Un paio scarpe, un paio scendiletto, 4 fazzoletti, due<br />

camiciole e 2 paia mutande, paio uno guanti, due paia calze, un pettine, carta spilli sicurezza,<br />

una giacchetta bleu e una sciarpa bianca, saponette 3 mani, pezzo sapone, una borsa<br />

di gomma, due spazzolini e due paste dentifrici, una carta aghi e 4 rocchettini di filo<br />

più uno per le calze, questo è tutto e te ne ringrazio di cuore. Le scarpe sono adatte al mio<br />

piede, come avete fatto ad indovinare?<br />

Però non voglio che ti prendi tanto disturbo e se mai vorreste inviarmi un altro<br />

pacco dovresti farci mettere come ti ho scritto un pettinino di quelli stretti, uno di avorio<br />

e finissimo come quelli per i bambini e qualche altro come quello che hai mandato, così<br />

ci vuole per i miei capelli. Qualche altro paio di calze, che qui vanno più di lire 1.000 il<br />

paio, ma di colori (mezze tinte) queste sono troppo chiare, vanno bene per l’estate. Se<br />

può essere della carta per scrivere, che va come le calze cara assai, dei saponetti, qualche<br />

altra carta d’aghi più fini e 500 grammi di lana, ma pura lana, rosa pesco, per un corpetto<br />

di notte. Vedi come sono pretenziosa.<br />

Tutto questo se è possibile e poi è meglio inviare il detto pacco alla sede del<br />

Banco del Sud Palermo. Il direttore di qua ha scritto a Palermo che se mai dovesse arrivare<br />

un pacco dall’America con dentro o sopra scritto per la Sig.na <strong>Sturzo</strong>, la Banca di Palermo<br />

lo farà arrivare qui. Io intanto ti ringrazio infinitamente di tutto e ringrazio Carmela<br />

della premura nel comperare la roba.<br />

1049 Lettera.<br />

487


Sto bene, grazie a Dio, così i parenti ed amici, che mandano a salutare. Lunedì<br />

comincerà il ritiro spirituale per le Dame di Carità e li predicherà un francescano che<br />

dicono è un santo. Tu preghi per noi affinché faremo frutto di questo ritiro, santificando<br />

l’anima nostra.<br />

Quest’anno il vescovo ha pensato di far fare tante mute di esercizi, più che prediche<br />

di quaresima. Ieri il segretario di Mons. Vescovo mi disse che tu gli hai inviato £<br />

15.000, cinque per la chiesa di S. Giacomo e dieci per S. Messe. Che Iddio te ne renda<br />

merito. Dunque tutto è arrivato a posto. Spero che il tuo lavoro costì sia proficuo per la<br />

nostra povera Italia e per la sua ricostruzione. Io non so se il voto alle donne sia un bene,<br />

speriamo…<br />

Salutami Carmela e i suoi e tu prendi un forte abbraccio<br />

Nelina<br />

P. S. Gina vorrebbe mandata qualche cosetta, per esempio una camicetta di<br />

seta, mezze tinte. Se poi hai già fatto spedire qualche altro pacco, ti prego di non dartene<br />

più pena e non pensare a dare conto a quanto ti ho scritto. Grazie. Tutte le persone di casa<br />

ti ossequiano.<br />

(f. 630, c. 21)<br />

892.<br />

Caltagirone, 11 febbraio 1945 1050<br />

Carissimo fratello,<br />

Scrivo oggi con la fiducia che questa arrivi per Pasqua a te per portarti i miei<br />

auguri di pace e di letizia. Oh! Che il buon Dio ci dia la vera pace in quei giorni che Gesù<br />

porta la pace e il ramoscello di olivo. Sto benissimo, l’inverno per quanto freddissimo l’ho<br />

passato senza nessun raffreddore e tutti in casa siamo stati bene. L’altro giorno è passato a<br />

miglior vita Vincenzino Cona, il figlio di Nino Cona, se te ne ricordi, dopo cinque anni<br />

di una tremenda malattia che l’avea immobilizzato e con sofferenze terribili. È morto<br />

però da vero cristiano, rassegnato in Dio e con una serenità che preludiava la sua salvezza.<br />

Povero Nino, così vecchio un dolore così grande! E la povera zia, Angelina, colpita e sofferente<br />

anche lei. Lascia un bambino di otto o 10 anni, forse qualche anno in più, carino,<br />

il ritratto del padre e musicista anche lui.<br />

La povera Maria Aldieri resta vedova con un figliuolo, ma tanto buono! Lei<br />

lavora dando lezioni di musica e curando la biblioteca comunale che prima avea Vincenzino.<br />

I parenti tutti ti fanno auguri e tante affettuosità, tutti pensano con piacere un<br />

tuo ritorno in patria, ma io sempre dico che verrai quando Iddio vorrà e se ciò è per la sua<br />

488<br />

1050 Lettera.


maggior gloria, bisogna sempre rimettersi a Lui che sa più di noi e non bisogna mai precipitare<br />

gli eventi per sé tanto ingarbugliati.<br />

Non ho ancora ricevuto il primo pacco, né il secondo e ti prego di non farne<br />

spedire altri, come vedi, non arrivano e mi dispiace che tu ti incomodi a far ciò. Intanto ti<br />

ringrazio lo stesso e vale come li abbia ricevuti, se non dovessero arrivare assolutamente.<br />

Mi dispiace per il volume che hai scritto e che dici non sono arrivati nemmeno. Però<br />

avendo stamane sentito alla radio che S. E. Bonomi ha ora ricevuto il tuo ringraziamento<br />

degli auguri che egli ti fece per il Capo d’Anno, voglio pensare che i pacchi vi impieghino<br />

quattro mesi… speriamo che arrivino. Ad ogni modo non ti preoccupare per me poiché<br />

grazie a Dio, non ho bisogno di nulla e con un po’ di buona volontà si arriva a tutto.<br />

Immagino il tuo lavoro nella vessazione di lettere da tutte le parti, ma certo non<br />

potrai rispondere a tutti e farai come fanno i nostri capi, di non rispondere qualche volta<br />

affatto. Grazie delle preghiere che per me fai incessantemente a Dio; Egli certamente<br />

ascolterà le tue sante preci e mi accorderà le grazie necessarie per la povera anima mia così<br />

disadorna di virtù e di meriti. Certo che io conto molto sulle tue preghiere e sull’intercessione<br />

dei nostri cari trapassati e che il buon Dio mi userà misericordia nel giorno del giudizio.<br />

L’altro giorno sono stata a pranzo dai Gravina a Boschigliolo e feci una bella<br />

passeggiata fino il viale dei villini, poi mi misi in carrozza. Mi sentivo ancora giovane,<br />

non mi sono per nulla stancata. Martedì andrò all’Orfanotrofio ove le suore mi hanno<br />

invitata per una recita delle ragazze. La mia Gina e l’altra ragazza pure dell’Orfanotrofio<br />

sono contenti di rivedere il loro collegio. Io li prendo sempre di là e si affezionano tanto.<br />

Vorrei notizie di Miss Marshall e Carter, non mi hanno più scritto, e Miss Berta<br />

è ancora viva? Salutami la famiglia Bagnara e ringrazia tutti delle cortesie e premure che<br />

hanno per te. Le ragazze, la portinaia che ormai sono 30 anni che sta in casa e D. Giacomo<br />

tutti ti baciano la destra, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

893.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 22)<br />

Caltagirone, 13 febbraio 1945 1051<br />

Carissimo,<br />

Questa è la coda dell’altra che acclusa trovi ed è per una raccomandazione (a<br />

quel che vale). […] Io immagino le raccomandazioni che dovrai ricevere e mi duole<br />

quando ne debba fare una; d’altra parte non si può dire a tutti non posso. Speriamo che i<br />

pacchi arrivino e se arrivando ne vorresti mandare qualche altro è meglio spedirli a Paler-<br />

1051 Lettera.<br />

489


mo, o a Venerina come ti ho già scritto, o al Banco del Sud, Palermo, che è facile averli<br />

mandati qui.<br />

Di tutto infinite grazie e abbracci<br />

894.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 23)<br />

Caltagirone, 16 febbraio 1945 1052<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Alla mia ultima del 13 c.m. faccio seguito della presente. Come vedi è una raccomandazione<br />

che ho fatto a S. E. De Gasperi, ma che naturalmente la mia parola non<br />

può aver tanto valore. […] Sto bene, non ho avuto notizie dei pacchi e temo che essi sono<br />

andati smarriti o manomessi, che è più facile. Di essi ti ringrazio di cuore e ti raccomando<br />

di non più spedirne.<br />

Abbraccioti con vivo affetto<br />

895.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 24)<br />

Brooklyn, 28 febbraio 1945 1053<br />

Scritto a Nelina di avere inviato due pacchi coll’A. Gritti il 1° febbraio alla<br />

Sup.ra dell’Ospedale Civico di Caltagirone con trecento medicinali, strumento 1, 12 lenzuola<br />

e 24 asciugamani.<br />

490<br />

1052 Lettera.<br />

1053 Appunti per una lettera.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 741, c. 58)


896.<br />

[Brooklyn], 2 marzo 1945 1054<br />

Ricevuto 3 lettere, 30 dicembre, 5-16 gennaio. Dott. Sicca. Spedita lettera alla<br />

Sig.ra Olga Cr. Gr. Affare Michele Gravina, interessato un’altra persona. Radio messaggi,<br />

letti da altri perché i dischi non si son potuti fare. Pacchi. Affare taglio di abito. Circa il<br />

ritorno niente deciso.<br />

897.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 630, c. 18)<br />

Caltagirone, 11 marzo 1945 1055<br />

Carissimo fratello,<br />

Il Barone Felice Catalano che è stato designato quale segretario, credo, all’Ambasciata<br />

italiana a Washington, gentilmente mi ha fatto sapere se volevo inviare a te qualche<br />

lettera con lui, che credo arriverà più presto di quelli che ho mandato per posta.<br />

Approfitto dunque di tanta gentilezza onde inviarti più presto il mio ringraziamento<br />

per i due pacchi che mi hai voluto inviare con tanta bontà e affetto. Nella mia che<br />

ho spedito il 2 di questo mese, troverai l’elenco di quello che ho ricevuto, così potrai<br />

vedere se manca qualche cosa di quello che hai inviato, poiché i pacchi sono arrivati aperti<br />

per la dogana credo. Così mi ha scritto l’Avv. Scelba. Ti ho scritto anche in questa lettera<br />

spedita per posta. Che se vuoi mandare qualche altro pacco mettervi le cosette che ti<br />

scrivevo, ma nel contempo ti dico che non voglio tanto tuo disturbo per me. Qui si trova,<br />

carissimo sì, ma pazienza.<br />

La giacchetta di lana mi è riuscita graziosa e di misura, così le scarpe e i scendiletto.<br />

Come avete fatto a indovinarli? Di tutto un grazie di cuore, solo mi duole il tuo<br />

disturbo.<br />

Sto bene, grazie a Dio, e anche bene i parenti e le persone antiche di casa che<br />

sono per me dei parenti. Qui i buoni volenterosi lavorano per la causa buona, per quanto<br />

i promotori siano pochi e non sono aiutati dai passivi e contrariati dagli altri.<br />

Il La Rosa non vede che il separatismo come la salvezza della nostra isola 1056.<br />

Titto Fanales è tutto per il Comunismo ed ha una sequela anche come medico. Poi vi<br />

1054 Appunti per una lettera.<br />

1055 Lettera.<br />

1056 Sui caratteri generali del separatismo e le idee di <strong>Sturzo</strong> in proposito cfr. V. De Marco, <strong>Sturzo</strong> e la<br />

Sicilia nel secondo dopoguerra (1943-1959), SEI, Torino 1996, pp. 35-42; alle stesse pagine si rimanda per una<br />

bibliografia più specifica e specialistica.<br />

491


sono gli altri partiti ed ognuno lavora per il suo; in una piccola città puoi immaginare<br />

quello che c’è. Non so se il voto alla donna sia un bene o no, in questi disorientamenti. Ci<br />

vorrebbe una intensa e assidua propaganda, ma vedo che in seno a noi mancano i propagandisti<br />

e le propagandiste, cosa succederà? Che Iddio ci assista.<br />

I parenti, gli amici vogliono essere ricordati tutti ad uno ad uno, e tutti serbano<br />

di te un affettuoso ricordo specie Giovannino Tasca e Vincenzina che attualmente vivono<br />

in Caltagirone. Perdonami se di tanto in tanto vedi arrivare nelle mie lettere qualche raccomandazione,<br />

capirai che non posso esimerne tante volte. Ieri sabato è finito il nostro<br />

ritiro spirituale e speriamo tutti di riportarne buon frutto. Certo che ci vorrebbe un rinnovellamento<br />

spirituale, specie della donna, per migliorare un po’ la sorte della povera<br />

patria nostra.<br />

Salutami la famiglia Bagnara e tu prendi i miei più affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

P. S. Per gentilezza del Barone Catalano col medesimo ti mando un pacco di<br />

biscotti fatti in casa dalla mia Gina. Sono leggieri e gustosi, accetta il pensiero e l’affetto.<br />

(f. 630, c. 27)<br />

898.<br />

Caltagirone, 7 aprile 1945 1057<br />

Carissimo fratello,<br />

Aspettavo per Pasqua un tuo rigo, ma non è venuto e spero che sia solo per<br />

ritardo di posta. Voglio augurarmi che i miei auguri fatti con tanto anticipo ti siano pervenuti.<br />

Non ho fatto un telegramma poiché quello che feci per Natale mi hanno avvisato<br />

che mi rimborseranno il denaro poiché il telegramma non poté passare.<br />

Ti sembrerò trascurata e senza pensiero, forse, ma è la posta che ancora non è in<br />

regola. Col diplomatico Catalano ti ho mandato un pacchetto di biscotti all’uovo e spero<br />

che li hai ricevuti. Io sto bene, e spero che anche te l’inverno lo abbi passato senza influenza.<br />

Sai che l’ultima tua cartolina è del 1° gennaio 1945 or sono tre mesi e giorni! Ma voglio<br />

augurarmi che stai bene e che il ritardo a qualche tua lettera è stato solo di posta.<br />

Sembra che la guerra sia alla fine, speriamo bene, e che il buon Dio calmi le<br />

anime tanto esacerbate e stanche. Andrai a S. Francisco? Che bellezza andrai a vedere in<br />

quei luoghi! Qui è primavera avanzata; è dal 16 febbraio che non piove, tranne qualche<br />

piccolo temporale, con pochissima pioggia e in pochi punti di campagna. Se non viene<br />

presto l’acqua si prevede un anno assai scarso di frumento, di fave e di fieno. Ma lasciamo<br />

fare a Dio. Egli è Padre di misericordia e non può lasciare i suoi figli privi del necessario.<br />

492<br />

1057 Lettera.


I parenti tutti, vogliono essere ricordati a te ossequiandoti con affetto. I Gravina<br />

in questo momento sono tutti a Catania da Angelina Maiorana, ed a me mancano i<br />

parenti più affezionati dove passo le feste in loro compagnia. Ancora grazie dei due pacchetti<br />

con tutto quello che vi era dentro, tutto buono. Le scarpe poi mi stanno a pennello;<br />

quelli che mi sono fatti fare su misura non mi stanno tanto bene come questi che mi<br />

hai fatto spedire. Quanto sei buono, amato fratello, e come il tuo cuore è grande!<br />

Ti accludo un bigliettino della Contessa Cesarini Sforza; dalla morte del povero<br />

Conte, mi ha risposto ora ed ha accluso per te questo biglietto. Le persone di casa ti<br />

ossequiano devotamente, salutami la famiglia Bagnara, il Dott. Sicca e tu prendi le cose<br />

più affettuose dalla tua<br />

Nelina<br />

P. S. Stavo per spedire la presente quando mi giunse la tua del 2 marzo, in un<br />

mese circa! Meno male, la posta si va avvicinando. Non ti preoccupare se non puoi scrivere,<br />

vuol dire che qualche volta fai scrivere a Carmela. Mi duole pel Dott. Sicca, dille tante<br />

cose per me e ti accludo una Madonna del Ponte, pregherò per la sua guarigione. È tanto<br />

miracolosa. Grazie del tuo interessamento per Michele, loro sono ancora a Catania e forse<br />

vi andrò per qualche giorno. Un abbraccio di cuore.<br />

P. S. Bada che se la cosa dei Gravina va bene avanti, devi fare intestare la comunicazione<br />

a Paolo poiché è lui che vuole fare questo, il quale posso assicurarti è pieno di<br />

senno e di prudenza e di saper fare. Il padre sta dietro. Ad Angelina Maiorana Gravina è<br />

nato ieri il terzo maschio. Mina e famiglia sono ancora nell’Italia occupata.<br />

(f. 630, c. 30)<br />

899.<br />

Caltagirone, 24 maggio 1945 1058<br />

Carissimo fratello,<br />

Veramente è un pezzetto che non ti scrivo ed io stessa non so darmi ragione di<br />

come ho fatto passare tanto tempo. Sto bene però, forse sono le molte raccomandazioni<br />

che mi tocca fare a chi per un motivo e a chi per un altro, che mi rubano molto tempo.<br />

L’altro giorno ho ricevuto il pacchetto che hai spedito a Venerina; grazie moltissimo per lo<br />

zucchero e per il buon cacao che mi hai mandato. Ho ricevuto pure le due magliette e<br />

una pezzuola a spugna e credo che non vi era altro, n’è vero?<br />

Grazie di nuovo, carissimo, ma vorrei che non ti disturbassi più a spedirmi pacchetti<br />

e pensi a te un po’ di più. Qui del resto ci siamo abituati a fare a meno di tante<br />

cose… pazienza. Speriamo ora con la cessazione delle ostilità venga la pace e quella tranquillità<br />

di spirito che tanto si auspica e che è tanto necessaria.<br />

1058 Lettera.<br />

493


Hai ricevuto il pacchetto di biscotti fatti in casa che t’inviai con un Segretario<br />

d’Ambasciata certo barone Catalano di Catania; saranno arrivati duri e forse non ti saranno<br />

piaciuti, ma non sapevo cosa mandarti da qui. Come sta il Dott. Sicca? Voglio augurarmi<br />

che stia bene e che il male lo abbia superato felicemente. Al medesimo darai tanti<br />

ossequi per me. Dei tuoi padroni di casa a Londra ne hai più notizie? Io non ho più ricevuto<br />

nulla. Se scrivi fai le mie parti.<br />

Il caldo incominciato in aprile va sempre più aumentando; la campagna qui è<br />

molto in anticipo e fra poco comincerà la mietitura. Nel Tavoliere (Puglie) il raccolto è<br />

andato via del tutto e il bestiame quasi muore di fame. Il buon Gesù giustamente castiga<br />

le nostre numerose colpe; speriamo che infine ci usi misericordia.<br />

I parenti tutti mandano tante affettuosità. Paolo Gravina ogni tanto mi<br />

domanda del risultato della sua domanda. Mariannina e Concettina <strong>Sturzo</strong> vogliono<br />

essere ricordate espressamente. Salutami la famiglia Bagnara e tu prendi le cose più affettuose<br />

dalla tua lontana sorella<br />

Nelina<br />

P. S. Se mai vorresti spedirmi qualche altro pacco, preferisco lo zucchero (riderai<br />

per la mia contraddizione).<br />

(f. 630, c. 32)<br />

900.<br />

Caltagirone, 8 giugno 1945 1059<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti ricevo la tua e rispondo subito perché immagino che da un giorno<br />

all’altro vi può essere molta differenza nell’arrivo e partenza di posta, almeno da Caltagirone.<br />

Quanto mi dolse leggere della dipartita del Dott. Sicca! Chi l’avrebbe detto mai<br />

nel vedere te e lui nella fotografia appiè della Madonnina! Lui sembra un leone e tu una<br />

mosca esile e piccola. Ma Iddio sa quel che si fa e sono alti i suoi giudizi. Sia fatta la sua<br />

santa volontà. Immagino il tuo dolore, ma la tua rassegnazione alla volontà di Dio è grande,<br />

trovando in Lui ogni conforto. Leggo che pensi tornare a luglio, che caldo! Fare un<br />

viaggio in quell’epoca e viaggiare come si viaggia.<br />

Io penso che potrai farlo in ottobre quando ho rassettato tutte le faccende che<br />

in sostanza mi tengono qui legata, nella speranza poi che si possa viaggiare un po’ più da<br />

cristiani. Certo che alla nostra età non si può affrontare un viaggio più lungo per il<br />

momento, e seduti ritti per giorni. Io lo farei volentieri per mare se si ripristinano i trasporti.<br />

Ma preghiamo Iddio che disponga le cose per il nostro meglio. Anche penso come<br />

494<br />

1059 Lettera.


sistemare la casa è un problema di questi tempi con la poca sicurezza che ci è. Si sa, dopo<br />

le guerre la sistemazione è un problema.<br />

Grazie del quarto pacco che mi hai spedito e di averlo spedito alla cara Venerina,<br />

è la miglior via. Ti ho già ringraziato dello zucchero che fu una manna dal cielo. Ebbi<br />

tue nuove per mezzo della Sig. Palma, sorella del fidanzato della Sig. Di Bernardo.<br />

Tutta la famiglia ti ossequia, sono tanto affettuosi con me! Anche il tenente<br />

Dott. Palma è molto gentile verso di me. Maria forse sposerà a settembre. Non ti preoccupare<br />

per tutti quelli che ti scrivono, non si possono contentare tutti. La chiesa del Ponte<br />

poi è ancora nella buona volontà del Parroco Dieli, ma chi sa quando ne avrà il principio,<br />

noi non ci saremo più.<br />

Non ti preoccupare di mandare oggetti, qui la vita comincia a riprendere in<br />

parte la quasi normalità, se puoi, come ti scrissi, mandami un po’ di zucchero e basta.<br />

Scriverò alla buona Carmela che mi dispiace leggere di avere subito un’operazione. Speriamo<br />

che si rimetterà totalmente e faccio molti auguri. Saluti alla famiglia tutta.<br />

Michele ti ringrazia dell’interessamento e ti fa dire tante affettuosità. Abbracci<br />

901.<br />

Auguri onomastico. Saluti. Affettuosi baci.<br />

902.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 36)<br />

Caltagirone, 18 giugno 1945 1060<br />

Nelina<br />

(f. 741, c. 19)<br />

Brooklyn, 25 giugno 1945 1061<br />

Ringrazioti graditissimo telegramma ringrazio anche Larosa Cassa Rurale Foti<br />

Democrazia Cristiana Parroco Dieli. Saluto parenti amici. Sto bene. Abbraccioti<br />

1060 Telegramma.<br />

1061 Telegramma.<br />

<strong>Luigi</strong><br />

(f. 695, c. 69)<br />

495


903.<br />

Caltagirone, 29 luglio 1945 1062<br />

Carissimo fratello,<br />

Oltre del frastuono della festa del S. Patrono, abbiamo avuto la venuta del<br />

Ministro Mario Scelba che con la Signora e figlia ho dovuto alloggiare in casa nostra 1063.<br />

Nel paese è stato un grande avvenimento e le dimostrazioni sono state imponenti; era dall’epoca<br />

remota che non succedeva tanto entusiasmo, questo in sostanza era un riflesso<br />

della tua futura venuta, se Iddio vuole. Ho avuto un grande movimento in casa e mi è<br />

sembrato di tornare indietro a tantissimi anni.<br />

Che il buon Dio dia lumi e suggerimenti ai governanti affinché il nostro paese<br />

tutto torni a vita tranquilla e rassegnata ai disagi apportati dalla guerra che purtroppo<br />

non si vuol comprendere. Ho ricevuto il pacchetto con la bellissima lana, i due pacchi che<br />

mi ha portato l’Avv. Scelba, immagino che è incluso la camicetta per Gina, la quale gratissima<br />

ti ringrazia moltissimo e con rispetto.<br />

Spero che le mie lettere li riceverai regolarmente e mi auguro che questa ti trovi<br />

in buona salute. Io, grazie a Dio bene, come te ne scriverà Scelba. Qui tutti ti fanno dire<br />

un mondo di affettuosità e in questa occasione ho avuto il piacere di rivedere tanta gente<br />

antica, fra gli altri l’on.le De Cristofaro che offre i suoi ossequi.<br />

Sono stata a Catania la fine di giugno e i primi di luglio, ma prima a Taormina<br />

a visitare Caronia con la moglie. Quanto era bello il mare di Taormina! Mi sarebbe piaciuto<br />

restarvi a lungo e condurvi Gina, che ha tanto bisogno di mare. Ma ora vedo se la<br />

posso mandare a Catania per una quindicina di giorni. Sono stata a Catania in casa di<br />

Angelina Maiorana.<br />

So che i biscotti che t’inviai con il Barone (non mi ricordo il nome) non ti sono<br />

arrivati perché quello non è partito, che dispiacere! Tu mandi tante cosette ed io nulla; ma<br />

non hai bisogno di qualche cosa? Scrivimi cosa posso fare per te, caro mio fratellino che ti<br />

vorrei vicino, ma nella calma e nella tranquillità che non esiste.<br />

Salutami la famiglia Bagnara, spero che Carmela abbia ricevuto la mia lettera<br />

scrittale dopo tornata dalla clinica e mi auguro che stia benissimo. Io prego sempre per te<br />

e son sicura che tu lo farai sempre per me e che le tue sante preci sono quelle che mi<br />

sostengono e mi assistono.<br />

Abbiti un forte abbraccio<br />

496<br />

P. S. Grazie della carta, saponetta, tutto insomma.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 30)<br />

1062 Lettera.<br />

1063 Scelba era ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel Ministero Parri (giugno-dicembre 1945).


904.<br />

Caltagirone, [agosto 1945] 1064<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuto la tua dell’11 giugno e oggi quella del 5 luglio, vedi che differenza!<br />

Godo che stai bene, ma mi duole che lavori tanto; frenati caro fratello, siamo<br />

ormai vecchi e non si può fare quello che si faceva una volta.<br />

Ti ho scritto il 29 luglio, dopo la partenza del ministro Scelba e famiglia che<br />

furono miei ospiti. Qui grande entusiasmo e pensano quando sarà la tua venuta, ne faranno<br />

il doppio. Scelba mi portò la stoffa, lo zucchero e tante cosettine che mi sono molto<br />

utili, anche le pillole vitamine che darò a Gina. Mi duole di averti scritto per lo zucchero,<br />

fai conto di nulla ci accomoderemo sempre.<br />

Non preoccuparti a comperare cose per qui, del resto non si potrebbe sopperire<br />

a tutto. Se mai vuoi portare qualche altro po’ di stoffa sia per la portinaia Donna Giacoma<br />

e per l’altra ragazza, un paio di metri o tre per un paletot verde o misto, se è possibile,<br />

altrimenti se costano molto, e si debbono comperare a £ 1.700 o 1.800 il metro, possiamo<br />

averli qui.<br />

Caro non sciuparlo il denaro, a Roma la vita costa un occhio, e quello che qui è<br />

abbastanza lì è miseria. Forse i giornali d’America non hanno torto, qui non si può più<br />

andare nelle campagne. La sicurezza dappertutto è un’irrisione. Sento che forse rientrerai,<br />

ma non credo che il viaggio Roma Napoli lo faresti in treno; mi dicono che s’impiega<br />

molto, e quasi quasi è più celere Reggio Calabria Napoli. Basta, io prego Iddio che ti assista<br />

e ti illumini secondo la sua Santa Volontà. Certo che viaggiare qui è molto faticoso.<br />

Nemmeno io so dirti quello che farebbe comodo a Venerina, ma lei mi scrisse<br />

che ti avrebbe scritto, attesa la tua insistenza. Forse della lana per una camicetta di un bel<br />

grigio caldo le piacerebbe. Può darsi che ti abbia scritto e non è ancora arrivata la lettera.<br />

Non ti angustiare per la gente che ti scrive, lo capiscono che non puoi rispondere a tutti.<br />

Per Guido B. lascia stare pel momento; se combini per quell’altro poi vedrai per lui.<br />

Alla buona Carmela i miei saluti e ringraziamenti per tutto quello che fa per te<br />

e che Iddio gliene renda merito. I parenti ti salutano affettuosamente, le persone di casa ti<br />

ossequiano, da me prendi più affettuosi abbracci<br />

1064 Lettera.<br />

Salutami Miss Marshall, Carter, Berta.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 32)<br />

497


905.<br />

Caltagirone, 12 agosto 1945 1065<br />

Carissimo fratello,<br />

Un’altra lettera dirai, un’altra raccomandazione, ma la faccio perché quel povero<br />

vecchio mi fa pena e se tu puoi fare qualche cosa è un’opera buona. […] Io sto bene e<br />

mi auguro che questa ti trovi in buona salute. Io prego sempre per te, caro fratello e desidero<br />

che il buon Dio ti illumini per il da fare. Certo che la vita in Continente in questo<br />

momento è impossibile per tante ragioni. Noi da qui, come tu da costì non possiamo tanto<br />

comprenderlo, ma chi vi si trova lo spiega benissimo. E poi (credo) che fino a tanto che<br />

non migliorano i trasporti per le materie prime, le condizioni di tranquillità non sono<br />

possibili. Io mi domando, potrò io fare un viaggio lungo in un treno scomodo? Credo che<br />

non avrò la forza, per quanto stia benino, ma non potersi sdraiare la notte per me non è<br />

possibile farlo.<br />

Ad ogni modo se Iddio lo vuole penserà lui ad assisterci ed aiutarci, rimettiamoci<br />

a lui se ciò è per il bene della patria. Mi sembra che tardando ancora andrai incontro<br />

all’inverno che col poco o nulla di riscaldamento non potrai adattarti, e forse dovresti<br />

attendere l’estate ventura, almeno al principio dell’estate o a primavera avanzata. Chi lo sa<br />

se migliorando le condizioni interne non sarebbe più proficua la tua venuta.<br />

Spero che questa ti trovi ancora costà in casa dei Bagnara che mi saluterai e ringrazierai.<br />

I parenti ti salutano con affetto, come tanti amici. Io ti abbraccio con vivo affetto<br />

906.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 37)<br />

Caltagirone, 19 ottobre 1945 1066<br />

Carissimo fratello,<br />

Il tuo telegramma mi fu di conforto, credo che realmente è stato un disturbo<br />

causato dalla fatica nel preparare la partenza, e mi auguro che ti rimetterai presto e perfettamente.<br />

Però pensare di metterti in viaggio proprio nel principio dell’inverno io non<br />

l’approvo; mi sembra rischiare per la tua salute freddoloso come sei. Caldo e buon tempo<br />

ne abbiamo avuto fin troppo e si attende ormai il freddo, e credo che quest’inverno sarà<br />

intenso per controbilanciare il caldo forte che abbiamo sofferto. Non è poi a dire la poca<br />

tranquillità che abbiamo e non ti vorrei in mezzo. Saprai dell’attentato contro il Ministro<br />

498<br />

1065 Lettera.<br />

1066 Lettera.


degli Esteri e i colpi di rivoltella contro l’automobile di Gronchi. Tutte cose che non dicono<br />

serenità, e tu così sofferente ne verrai ad ammalarti. Prego Iddio che disponga le cose<br />

secondo il Suo Santo volere.<br />

Io sto bene e sempre occupata per le campagne, che danno tanto da fare. D’altra<br />

parte come passerei il tempo nella mia solitudine? O meglio, come passare il tempo<br />

nei nostri paesi? Però mi sono abituata e quasi amo questa vita di casa e di movimento.<br />

Siamo nel mese di ottobre dedicato alla V. di Pompei e nella chiesa del Collegio<br />

vi è tanto fervore. Il bambino della buon’anima di Vincenzino Cona ha musicato la poesia<br />

o coroncina che fece il nostro caro fratello Mario, di santa memoria, e se sapeste come<br />

è graziosa. Pare che Nino, così si chiama, diverrà un bravo musicista.<br />

Salutami la famiglia di Carmela, prega per me e spero che il buon Dio disporrà<br />

tutto per il nostro bene. Un abbraccio di cuore<br />

Nelina<br />

P. S. Ho ricevuto tutti i pacchi che mi hai inviato e te ne ringrazio tanto. Gina è<br />

rimasta commossa nel vedere la stoffa tanto bella per lei; te ne ringrazia devotamente. Ho<br />

dato a Don Giacomo le cose per uomo che erano nell’ultimo pacco e te ne ringrazia tanto.<br />

Che Iddio ti assista sempre. Addio. Nelina.<br />

(f. 630, c. 39)<br />

907.<br />

Caltagirone, 1 novembre 1945 1067<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua per aereo e te ne ringrazio di cuore. Ho ricevuto anche i due<br />

telegramma, uno da te e l’altro da Carmela che ringrazierò. Io lo prevedevo che ti saresti<br />

ammalato per la partenza perché tutti i traslochi strapazzano anche i giovani tantoppiù<br />

noi che siamo vecchi.<br />

Ad ogni modo, tutto è disposto da Dio, Egli meglio di noi sa quando tu devi<br />

rientrare in questa martoriata patria. Solo che in inverno io non saprei consigliarlo; d’altra<br />

parte anche nell’inverno tante volte si può viaggiare meglio che nelle mezze stagioni.<br />

Siamo ora in periodi di temporali, nubifragi, vento; l’altra notte sembrava che la nostra<br />

casa andasse per aria, però qui non piove ancora, è una pena!!<br />

Godo che presto ti sei rimesso e mi auguro che starai bene come prima. Io desidero<br />

tanto di rivederti e riabbracciarti, penso come nel gennaio del ’39 nel cuore dell’inverno<br />

fecimo il viaggio tra la neve e il freddo per incontrarci a Parigi, ti ricordi? Stavi tanto<br />

bene quando ti vidi arrivare! Il mio desiderio di rivederti però viene contrariato dal<br />

pensiero che vorrei che trovassi qui un po’ di tranquillità e non tutto il caos che incombe.<br />

1067 Lettera.<br />

499


Speriamo in Dio, lui è padre di misericordia e non vorrà abbandonare i suoi figli che l’invocano<br />

per ottenere la tanto sospirata pace.<br />

Qui i parenti stanno tutti bene e ti fanno dire tante affettuosità. Come ti scrivevo<br />

nell’ultima mia, ma che forse riceverai dopo di questa per via mare, ho ricevuto tutti i<br />

pacchi che mi hai inviato ed ora spero ricevere la valigetta che mi hai mandato a<br />

mano 1068. Quanto pena ti sei dato per me, ed io da lontano nulla posso fare, cosa posso<br />

mandarti? Aspetto il tuo ritorno e potrò compensarti in un altro modo per tutto quello<br />

che hai fatto per noi, tutto quello che vuoi. Sto lavorando la lana rosa che m’inviaste, ma<br />

come è bella!! Mi vengono dei corpetti da notte bellissimi, caldi. Ed ora non ti angustiare<br />

più ad inviarmi cose, speriamo potere fra non molto acquistare qui, quando il bisogno<br />

stringe.<br />

Nel partito si lavora, ma come mancano gli uomini che dovrebbero lavorare!<br />

C’è un’insufficienza straordinaria tantoppiù che chi avrebbe buona volontà deve o per<br />

una ragione o per un’altra essere scartato. Questa è una vera piaga, non compresa da tutti<br />

quasi.<br />

Ti lascio, caro, con la penna, a te resto vicina sempre col pensiero, col cuore e<br />

con la preghiera. Le persone di casa ti ossequiano devotamente, abbraccioti<br />

Nelina<br />

P. S. I Di Bernardo ti ossequiano tanto. Nico, tuo figlioccio, ora partirà per<br />

Roma, egli pensa di fare l’avvocato o entrare in diplomazia. La sorella sposò con il Dott.<br />

Palma e si sono stabiliti a Roma; mi scrivono sempre che mi aspettano quando ci sarai tu.<br />

Tanti saluti da <strong>Luigi</strong> La Rosa, ogni tanto viene a sfogare con me delle cose torte che vede e<br />

legge negli infiniti giornali che compera.<br />

(f. 630, c. 40)<br />

908.<br />

Caltagirone, 10 novembre 1945 1069<br />

Carissimo fratello,<br />

Credevo di averti inviato una lettera per via aerea, invece fu spedita ordinaria,<br />

me ne sono accorta quando mandando a passare quella di Carmela, misero il francobollo<br />

di £ 15 e mandarono la ricevuta. Ora questa spero ti arriverà per il nostro compleanno<br />

(26); come siamo vecchi, mio caro! 74 anni! Che il buon Dio ci usi misericordia e ti conservi<br />

ancora a lungo per il bene della patria, se il tuo lavoro è di Sua gloria e bene per la<br />

cristianità.<br />

1068 «Ti mando col Dr Mario Volterra una valigetta bleu, che è per mia sorella Nelina (la valigetta). Ti<br />

prego di inviare la valigetta e quel che c’è dentro a mia sorella nel modo più sicuro possibile» (<strong>Sturzo</strong> a Scelba,<br />

15 ottobre 1945, in L. <strong>Sturzo</strong>-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 212).<br />

1069 Lettera.<br />

500


Penso l’inverno ove già ci avviciniamo e a gran passi, e penso il tuo viaggio, sarà<br />

esso possibile? Dunque il tuo medico è partito? Speriamo che non ne abbi bisogno e che<br />

se mai ne troverai qualcuno buono anche americano. Grazie della valigetta che mi hai<br />

voluto mandare, ma che fino ad oggi non ne sono alcuna notizia. Voglio augurarmi che<br />

non si sia smarrita. Anzi, voglio raccomandarti, quando verrai in Italia, di portare poche<br />

cose a mano e che all’arrivo consegnerai numerati i colli che porti a ottime mani altrimenti<br />

andranno rubati. Che desolazione! Si ruba a man salva e dappertutto.<br />

Non ho ancora ricevuto da Venerina notizie dei pacchi di zucchero e caffè, ma<br />

spero che prima dei due mesi arriveranno. Gli altri pacchi inviati li ho ricevuti tutti, caro<br />

fratello, e mi duole il fastidio che ti ho dato. Vorrei ricambiarti tutto, ma non so cosa<br />

potere inviarti costì dove non manca nulla. Venendo in patria tutto quello che c’è è a tua<br />

disposizione e ne sei padrone appieno.<br />

Io sto bene, grazie a Dio. Figurati se non verrei subito al tuo arrivo! È solo la<br />

difficoltà dei viaggi. Il vagone letto bisogna prenotarlo mesi prima, la mancanza di sicurezza<br />

con le bande armate, la lungaggine, tutto un complesso che mi fa pensare non poco.<br />

In ogni modo rimettiamo tutto nelle mani di Dio. Egli meglio di noi disporrà ogni cosa.<br />

Preghiamo i nostri cari trapassati, loro ci aiuteranno, come ho visto nei momenti più<br />

incerti e perigliosi della invasione.<br />

Stai tranquillo, non strapazzarti, non agitarti troppo, nutriti un po’ meglio, la<br />

debolezza non si vince senza cibo sano e nutritivo. Oggi piove, sono le prime pioggerelle<br />

che vengono dopo tanta siccità e sembra facciano bello il cattivo tempo. Don Giacomo la<br />

settimana entrante va alla Russa per incominciare la raccolta delle olive; quest’anno ve ne<br />

sono ma non grande carico, meno male, eravamo ridotte senza olio ed è tanto caro.<br />

Ti lascio, carissimo, e ti accludo una lettera tanto affettuosa della Contessa Cesarini<br />

Sforza, risponderò io, non ti angustiare. I parenti ed amici ti salutano, le persone di<br />

casa devotamente ti ossequiano. Con i più affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

P. S. Il tuo medico ha fatto una intervista e la porta il Popolo. Tra l’altro dice<br />

che per te ci vuole come segretario un cerbero per non fare entrare troppa gente. Certo<br />

una segretaria come hanno pensato non mi pare sia adatto, e poi forse in Italia non farebbe<br />

buona impressione. Tu che ne dici? Figurati ci vorrebbe venire il Prof. Ciccino Montemagno,<br />

se te lo ricordi e mi ha interessato di scrivertelo. Anche Guglielmo <strong>Sturzo</strong> vorrebbe<br />

venire. Mi pare che lassù non sappiano tanto pensare; non parliamo poi dell’Alto<br />

Commissario per la Sicilia, è molto in decadenza 1070.<br />

(f. 630, c. 42)<br />

1070 L’ingeneroso riferimento è a Salvatore Aldisio che fu Alto Commissario per la Sicilia dall’agosto ’44<br />

al marzo ’46.<br />

501


909.<br />

Caltagirone, 6 dicembre 1945 1071<br />

Carissimo fratello,<br />

Stamane ho ricevuto la valigia con tutto quanto vi era dentro e non puoi credere la<br />

festa di tutta la casa, è stata una vera gioia per le ragazze vedersi dati i doni americani. Gina<br />

come era da prevedere, si è scelta la stoffa per il mantello e così ha dato alla compagna quello<br />

suo che non è vecchio affatto, ma certo non moderno. La Luisa in compenso ha avuto il golf<br />

marrone e così sono tutti contenti, inclusa la portinaia, e tutti ti ringraziano di vero cuore.<br />

La valigetta mi sarà molto utile per i brevi viaggi fino Catania che faccio di tanto<br />

in tanto. Volevo andarvi in questi giorni per andare ad ascoltare “Cecilia” del maestro<br />

Refice che dicono è stata riuscita, ma il tempo freddo e piovoso non me lo hanno permesso.<br />

Sto bene, ma sono vecchia e non voglio espormi a qualche malanno.<br />

E tu pensi proprio metterti in viaggio proprio d’inverno? Guardati la salute,<br />

mio caro, non siamo più giovani e affrontare dei viaggi come si faceva un giorno. Del<br />

resto, io prego sempre Iddio che ti conservi e ti dia forza per tutto quanto v’è da lavorare<br />

per la sua maggior gloria.<br />

Questa spero ti arriverà per i giorni di Natale ed io ti auguro da Dio ogni bene.<br />

La notte credo dirai le tre S. Messe; noi qui li assisteremo di dopopranzo poiché si fa così<br />

dalla guerra in poi. Non vi è entusiasmo, ma certo che non può uscire di notte dati i tempi.<br />

Perché non fai fare la tetralogia come oratorio o cinema? Sarebbe una cosa spirituale e<br />

farebbe tanto bene in questi tempi.<br />

Io una volta ho scritto a Mrs. Berta, ma non mi ha risposto. In questo Natale<br />

torno a scrivere anche ai tuoi padroni di casa. A Carmela ho scritto per via aerea, non so<br />

se l’abbia ricevuta, io ho ricevuto la sua e la ringrazio tanto, mi dava tue nuove, come me<br />

li ha date l’alto Commissario Aldisio. A Carmela la ringrazierai per la confezione della<br />

valigetta, tutto utile e buono.<br />

Intanto, carissimo fratello, il tuo disturbo è stato grande, vedi quante cose mi<br />

hai mandato, te ne ringrazio con tutto il cuore e sono contenta perché tutto è arrivato<br />

esattamente. I parenti tutti m’incaricano di inviarti i suoi auguri e gli ossequi più sentiti.<br />

Salutami la famiglia di Carmela facendo i miei auguri, mentre gradisci gli ossequi più<br />

devoti delle persone di casa e i miei più affettuosi saluti, aff.ma<br />

Nelina<br />

Cosa potrei inviare a Carmela? Se si possono spedire dei pacchi. Ti raccomando<br />

di provvederti di tutto pria di partire, poiché qui le cose costano molto care e non si trovano.<br />

Le scarpe da uomo per esempio, sono arrivate a 6 o 7 mila lire. Io di questi giorni<br />

sieguo le chiacchiere della crisi Ministeriale fino la mezzanotte. Andate a mettere di<br />

accordo i partiti. Cose da matti1072. (f. 630, c. 41)<br />

1071 Lettera.<br />

1072 Il riferimento è alla crisi del governo Parri che aprirà la strada al I governo De Gasperi (10 dicembre<br />

’45 - 13 luglio ’46).<br />

502


910.<br />

Caltagirone, 29 dicembre 1945 1073<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo stamane, proveniente dall’Italia le tue due lettere 3 e 5 dicembre. Stavo<br />

in pena per il tuo silenzio, ma poi pensando al tuo lavoro indefesso mi sono rassegnata.<br />

D’altra parte, il nostro Vescovo gentilmente mi mandò a leggere una lettera tua e così le<br />

notizie non mi sono mancate. Grazie di tutto, anche a Carmela, del gentile pensiero, ma<br />

ancora non ho ricevuto nulla, né lo strumento per l’ospedale e né lo zucchero di Campilli<br />

1074, spero che arriveranno e subito ti avviserò.<br />

Quest’anno tutti scrivono da Roma il gran freddo che sentono per mancanza di<br />

riscaldamento; io credo che noi qui ne sentiamo molto di meno, perché lo scaldino basta<br />

a tenerci caldi, almeno finora. Ed è per questo anche che mi fa paura la tua andata a<br />

Roma questo inverno. Io prego sempre il buon Dio che disponga tutto per il tuo meglio.<br />

Carissimo, non lavorare così, ti indebolisce e non è il migliore mezzo per prepararsi<br />

a partire. Come ti ho scritto, e spero l’avrai ricevuta la lettera, la valigetta mi è arrivata<br />

con tutto ciò era dentro, con tanta gioia delle cameriere. Esse ti ringraziano tanto tanto<br />

e baciano la destra. I parenti tutti offrono i loro auguri, essi non mi lasciano sola in questi<br />

giorni festivi.<br />

Anche io penso che la posta aerea non funziona affatto e non ne mando più<br />

con un simile mezzo. Pazienza, riceverai questa fra un mese, ma i miei auguri sono sempre<br />

vivi e sentiti pel nuovo anno che speriamo apporti frutto di pace e di benessere.<br />

Io sto benissimo, malgrado la nostra età, però non faccio cose che possono<br />

nuocermi, come non faccio alcuna cura. Salutami Carmela e famiglia e tu prendi i miei<br />

abbracci fraterni<br />

911.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 43)<br />

Caltagirone, 11 gennaio 1946 1075<br />

Carissimo fratello lontano,<br />

Spero che questa mia ti giunga sicuramente per mano del Tenente Palma e d’un<br />

suo amico conoscente. Il T. Palma, marito della Sig. Di Bernardo, sorella di tuo figlioccio<br />

1073 Lettera.<br />

1074 Pietro Campilli (1891-1974) fu tra i fondatori del PPI e tra i fondatori della Dc nel ’43. Fu varie<br />

volte ministro. Cfr. A. Parisella, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 157-159.<br />

1075 Lettera.<br />

503


Nicolino, è una brava persona e molto devota a noi. Abitano a Roma in via Lisbona 23,<br />

un bellissimo appartamento. Egli che è stato qui potrà assicurarti che io sto bene.<br />

Dunque verrai in primavera, se Iddio vuole, io lo desidero tanto, ma nello stesso<br />

tempo penso quanto dovrai soffrire nel vedere la patria nostra così distrutta e sconvolta.<br />

Nel sentire la radio e nel leggere i giornali nonché quello che si assiste tutti i giorni di<br />

rapine, delitti ecct., ci fa paventare un fosco avvenire. La vita che diventa sempre più<br />

costosa, specie nelle grandi città incita a rivolte e tutto un complesso di cose ci tengono<br />

con l’animo turbato e sospeso. Speriamo in Dio, in questo Essere così Supremo e Benigno<br />

che gli uomini (la moltitudine) ha quasi dimenticato.<br />

Fai bene, caro fratello, non sfidare il freddo di questo inverno così intenso. A<br />

Roma dicono, si muore dal freddo perché il riscaldamento non funziona, come non funziona<br />

la luce elettrica. Forse anche venire a marzo non sarà buono per te, poiché allora<br />

non ce ne sarà del tutto riscaldamento nelle case. La Signora Caronia mi scrive che quando<br />

scrive le gelano le mani. Noi qui benediciamo lo scaldino che se ci brucia la pelle delle<br />

mani non ci fa sentire freddo.<br />

Dunque Scelba ti ha trovato un alloggio fuori Porta S. Giovanni, mi sembra<br />

brutto quel posto e non sicuro 1076. Poi penso che nell’appartamento sarai solo, che brutta<br />

parola di questi tempi così calamitosi! In ogni modo se non ci starai bene, alla mia venuta<br />

provvederemo. Io spero venirti a vedere dopo il tuo arrivo, ma come si viaggia preoccupati<br />

e insicuri con tutti gli assalti ai treni. Spero farla per mare, credo che sarei più tranquilla<br />

e sicura.<br />

Ti raccomando, arrivando allo sbarco a Napoli, di stare attento per la tua roba<br />

o meglio, consegnare contati i colli a persone di fiducia che i tuoi amici dovrebbero farti<br />

trovare allo sbarco. Cerca di fare meno colli che puoi poiché a Napoli tutti raccontano<br />

che la gente salta sulle macchine e in un batter d’occhio tagliano le corde, le incerate e<br />

buttano ai compagni le valigie senza che quelli di dentro possono accorgersene. Che tempi!!<br />

Veramente l’Italia con tanti partiti non si fa nulla per rimetterla in assetto. Dopo la<br />

guerra ci voleva un governo militare e poi le elezioni prima di fare sorgere un’infinità di<br />

partiti e movimenti.<br />

Nella D.C. vedo che c’è poca gente che lavora, mentre gli altri, pur condividendo<br />

l’idea stanno a guardare dalla finestra; questo disperde le forze e dà campo agli avversari.<br />

Veramente manca la mente direttiva poiché si nota come tante cose sono fatte male e<br />

alla leggiera. E siccome la vita costa tanto cara e non si può vivere di sola aria, se ne dicono<br />

tante. Povero te, quante ne dovrai sentire! Tu sarai così saggio da non dare ascolto né<br />

per il pro, né per il contro appunto per non prendere dei granchi. Il movimento separatista<br />

in Sicilia è molto serio e dà a pensare, poiché è fuorviato.<br />

Ci vuole proprio la santa mano di Dio per mettere le cose a posto; gli strumenti<br />

sismici si muovono tuttora. Grazie, carissimo, di tutto quanto mi hai mandato; non ho<br />

ancora ricevuto quello mandato con G. Vicentini, né lo zucchero dell’Avana, arriveranno.<br />

1076 «Scelba trovò le “due stanze in una casa di suore, senza o con pochi gradini” [come <strong>Sturzo</strong> disse di<br />

preferire] a Roma, in via Mondovì 11, poi via don Orione, presso le Canossiane. L’edificio, con un piccolo<br />

giardino, era prossimo alla via Appia, dopo Porta San Giovanni. Gli fu preparato con cura l’appartamento, in<br />

maniera molto semplice» (De Rosa, <strong>Sturzo</strong>, cit., p. 454).<br />

504


Subito porterò all’Ospedale lo strumento del povero Dott. Sicca. Pregherò e farò pregare<br />

per l’anima sua. Dovevi parlare alla radio il 27 dicembre e poi non parlasti, perché? Non<br />

ti sei sentito bene? Sono rimasta dolente. Mi voglio augurare che stai bene e che se non<br />

puoi partire a marzo, che forse non è, come dicono, tanto propizio per i viaggi nell’Oceano,<br />

lo farai in aprile o maggio, qui del resto si sta male.<br />

Non lavorare tanto, non agitarti tanto, preparati calmo e tranquillo alla partenza,<br />

altrimenti finirà come ad ottobre. Salutami Carmela che ringrazio tanto per tutte le<br />

cose che hanno fatto nella tua dimora costà, e auguro loro tanta buona fortuna.<br />

Ti lascio e ti abbraccio affettuosamente<br />

912.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 44)<br />

Caltagirone, 26 gennaio 1946 1077<br />

Carissimo lontano fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua carta del 1° gennaio con gli auguri e te ne ringrazio<br />

rinnovandoti i miei. Io ho scritto parecchie volte, non so se li hai ricevute le mie lettere o<br />

almeno spero che li riceverai. Non ho ancora ricevuto il pacchetto di Carmela, né quello<br />

di Campilli. Vicentini dice che non poté portare seco tante cose e li fece spedire al suo<br />

indirizzo, penserà poi a farmi arrivare tutto. Non ho sentito la tua voce nel dicembre perché,<br />

massimo in quel mese, la luce è mancata tutte le sere, che dispetto!<br />

Godo leggere che stai bene, come lo sono anch’io; non ho avuto in questi mesi<br />

di freddo alcun raffreddore, mentre non ho ancora acceso stufe o carbonella o elettriche.<br />

Fa freddo, ma si sta bene anche senza riscaldamento, a me basta lo scaldino che porto in<br />

tutte le stanze con me e qualche volta posandolo qua e là non lo trovo per parecchi minuti,<br />

riderai.<br />

Nelle belle giornate la nostra terrazza è un paradiso, massimo che spira il levante<br />

poiché è molto a ponente. La mia piccola radio “americana”, tuo caro ricordo, va sempre<br />

bene, però mi sembra che ci vogliono rinnovate le valvole poiché quando la luce è<br />

bassa non si sente. Spero coll’apertura dei commerci poterli avere. Se puoi ora fare qualcosa<br />

per la pratica di Paolo fallo.<br />

I parenti tutti, amici e persone di casa ti salutano, io ti abbraccio<br />

1077 Cartolina postale sped. a New York (2274 - 81 st. Street, Brooklyn 14).<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 47)<br />

505


913.<br />

Caltagirone, 9 febbraio 1946 1078<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuta la tua carissima lettera del 9 gennaio, un mese oggi. Io ti ho<br />

scritto a lungo e diedi la lettera al Dott. Palma marito ora della Sig. Di Bernardo che<br />

andavano a Roma. Lui sarebbe dovuto venire in aereo costà, ma ora pare che non parta<br />

più, ma l’affiderà ad un suo amico.<br />

Mi spiace leggere che sei stato molto raffreddato, spero che questa ti trovi del<br />

tutto guarito. Io sto bene, in casa nessuno ancora abbiamo avuto influenza. Io scanso fare<br />

visite di questi tempi, poiché la gente è tutta raffreddata. Abbiamo avuto belle giornate,<br />

primaverili davvero, oggi è ricominciato il vento, e tu sai come in casa nostra si sta quando<br />

soffia l’aquilone.<br />

Grazie dello zucchero che mi ha mandato Campilli per tuo desiderio. Ancora<br />

non l’ho ricevuto anzi, ho scritto a Scelba di trattenere tutto lui finché un comodo sicuro<br />

non si presenta. Poi ti ho scritto altre volte che ho ricevuto tutti i pacchi che mi hai inviato,<br />

anche la valigetta con tutte le robette dentro. Ricevetti per mezzo di Scelba in estate la<br />

bella stoffa bleu per un paletot con fodera e tutto, ma io mi son fatta fare un tailleur. Grazie<br />

caro fratello di tutto, tutto e ne sono commossa.<br />

Non so se tanto i salesiani quanto l’Orfanotrofio S. <strong>Luigi</strong> abbiano ricevuti i<br />

pacchi dall’America, cercherò di saperlo e farcelo sapere. Che il buon Dio ti renda<br />

merito del bene che fai per l’umanità tribolata. Ti scrivo nella lettera che ancora deve<br />

partire da Roma, che a Roma fa molto freddo e manca riscaldamento, luce, gas e la vita<br />

è estremamente cara. L’affare del riscaldamento per te è essenziale finché dura l’inverno<br />

e anche la primavera, quindi il tuo rimpatrio dovrebbe essere in un mese che confina<br />

con la vera primavera. Che Iddio ti assista sempre, questa è la preghiera che faccio sempre<br />

per te.<br />

I parenti tutti ti salutano come le persone di casa ossequiano. Salutami la famiglia<br />

Bagnara che tanto si occupa con interesse di te, e ne sono molto grata. Tu, carissimo,<br />

prendi il mio più affettuoso amplesso<br />

506<br />

1078 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 46)


914.<br />

Caltagirone, 6 marzo 1946 1079<br />

Caro fratello,<br />

Gentilmente Don Principe mi manda a dire che se voglio mettere qui delle<br />

paroline lo posso. Sto bene, mi hanno voluto mettere nella lista, io non volevo affatto, ma<br />

per il nome ho dovuto cedere1080. Speriamo riescano all’intento.<br />

Tanti abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 741, c. 79)<br />

915.<br />

Caltagirone, 1 marzo 1946 1081<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina del 22 gennaio. Godo che stai bene, io pure bene e<br />

l’influenza non è ancora entrata in casa nostra e speriamo che passi da lontano. Dunque<br />

la primavera si avvicina e penso al tuo ritorno; spero almeno che con la primavera torni<br />

un po’ di tranquillità. Mi sembra tutto ancora tanto lontano! Le suore dell’Orfanotrofio<br />

hanno ricevuto una ventina di pacchi, è tanto il numero inviato? Credo che abbiano scritto<br />

per ringraziarti. All’Ospedale ancora non è pervenuto nulla, nemmeno lo strumento<br />

che dovea portare Vicentini dall’America è arrivato. Ancora non ho ricevuto lo zucchero<br />

da Cuba, malgrado credo sia già arrivato a Roma. Intanto ti ringrazio di tutto, tutto,<br />

carissimo fratello, e Iddio te ne renda merito.<br />

Ho ricevuto stamane una cara lettera di miss Marshall da Londra, tanto affettuosa<br />

e simpatica. Scrive abbastanza benino in italiano, e, poveretta, pare debbano un po’<br />

stentare la vita per il costo. Ancora la normalizzazione dei prezzi è lungi da noi e così vi è<br />

chi si arricchisce e chi pena.<br />

Il tempo in questo febbraio è stato quasi primaverile, ma oggi pare tenda a farsi<br />

brutto, del resto ci vuole l’acqua, e sempre acqua poiché è piovuto pochissimo questo<br />

inverno.<br />

I parenti tutti ti ossequiano affettuosamente, io smetto di scrivere perché oggi, S.<br />

Albino, vado a far gli auguri alle Albine e porterò i tuoi saluti. Le persone di casa ti ossequiano<br />

devotamente, a me saluterai Carmela e famiglia, e tu prendi i miei più fraterni abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 48)<br />

1079 Breve saluto in calce ad una lettera dei Salesiani di Caltagirone, a firma del direttore D. <strong>Luigi</strong> Principe,<br />

che ringraziano <strong>Sturzo</strong> per i pacchi giunti dagli Stati Uniti.<br />

1080 Nelina era stata inserita nella lista della Democrazia Cristiana nelle elezioni di Caltagirone.<br />

1081 Lettera.<br />

507


916.<br />

Caltagirone, 21 marzo 1946 1082<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua cara lettera del 5 marzo che (credo) l’abbia spedita da<br />

Roma il dott. Palma suocero di Maria Di Bernardo. Godo che stai bene ed io prego sempre<br />

per la tua salute, e perché si compia in te la volontà di Dio. Figurati se vorrei rivederti<br />

presto, ma pare che Iddio non permette ancora il tuo ritorno, quale sarà il Suo fine? Non<br />

pensare ad un viaggio in un mercantile per favore. Allora perché non pensi tornare in<br />

aereo? Ovvero perché non passi da Londra; credo che di là potrà trovarsi un bel piroscafo,<br />

non è vero? Non farmi stare in pena e pensa che il tuo ritorno o meglio il tuo viaggio<br />

dev’essere fatto con le maggiori cautele e circospezione.<br />

Io sto bene come sempre, grazie a Dio, e non penso affatto andare a Roma senza<br />

che tu vi fossi già arrivato. Si viaggia ancora con troppo ritardo, vi si deve guardare a<br />

destra e a sinistra anzi, quando arrivereste a Napoli è giusto che tu consegni tutto a persone<br />

di fiducia, se ce ne sono, perché potresti perdere molte cose.<br />

Ho ricevuto il pacco da Cuba, e te ne ringrazio molto, che gentilmente mi ha<br />

portato fino Palermo il M. Scelba. Aspetto ancora quello di Vicentini collo strumento del<br />

Dott. Sicca di buona memoria. Io prego per lui sempre. Ho il numero dell’Oggi ove c’è la<br />

tua fotografia con un articolo di Confalonieri che ti conobbe a Londra. Ora ricevo con la<br />

tua lettera il giornale Post con l’articolo e la tua fotografia; tutte e due buone fotografie<br />

che mi sono piaciute, si vede che stai bene.<br />

Non ti preoccupare per me nel volermi mandare oggetti, solo prego Carmela se<br />

può comperare per Gina un costume da bagno. Quest’anno vorrei farle fare i bagni,<br />

vedremo. Se non puoi rimanere a Roma come sarebbe bello venirtene qui nella tua casetta,<br />

nella tua patria ove tanta gente ti attende col cuore. Io non so come dovrei chiuder<br />

casa e abbandonare tutto in un momento così critico quale è questo. Ad ogni modo<br />

vedremo come si può accomodare tutto e secondo la volontà di Dio.<br />

Alla buona Carmela dirai tante cose per me e quando si potranno inviare pacchi<br />

si penserà a mandare qualche cosa. Riceviti gli ossequi dei parenti tutti, delle persone<br />

di casa e i miei più affettuosi abbracci<br />

508<br />

1082 Lettera.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 49)


917.<br />

Caltagirone, 28 marzo 1946 1083<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi 28 marzo ricevo la tua del 25 febbraio, un mese circa. La lettera è stata<br />

impostata a Roma. Intanto ancora non ho ricevuto il pacco di cui mi parla e che io ringrazio<br />

anche la signora tanto gentile che me li ha fatti. Nemmeno gli oggetti per l’Ospedale<br />

sono ancora arrivati, né io so ove reclamarli. Conoscevi la persona a cui li hai affidati?<br />

Di questi tempi io non ho fiducia in alcuno ed è meglio non mandare così la merce, tranne<br />

con persone molto conosciute.<br />

Ho ricevuto, come già ti ho scritto, il pacco da Cuba e quello di Carmela,<br />

anche lo strumento del povero Dott. Sicca è nelle mie mani e lo rimetterò all’Ospedale.<br />

Vedi tu di far rintracciare la persona a cui fidasti tutta cotesta roba poiché mi dispiace che<br />

non arrivi a destinazione. Seppi della morte di S. Ecc. Rodinò, ma per non avere l’indirizzo<br />

non ho scritto. Ora vedrò come fare e scriverò alla Signora, temevo che anche essa fosse<br />

morta.<br />

Sto bene, grazie a Dio, qui siamo in piena primavera, le campagne si sono<br />

riprese e speriamo bene. Salutami la famiglia Bagnara e tu prendi un mondo di affettuosità<br />

918.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 50)<br />

Caltagirone, 5 aprile 1946 1084<br />

Carissimo fratello,<br />

Come avrai saputo per mezzo del telegramma fatto dai soci del partito, la vittoria<br />

della Democrazia Cristiana è stata schiacciante. Il popolo è accorso alle urne con fede<br />

ed entusiasmo commovente; hanno vissuto due giorni di antico entusiasmo! Io, pregata e<br />

ripregata, ho dato il mio nome nella lista, non già per riuscire consigliera, ma per far sì<br />

che il nome fosse giovato alla riuscita della campagna, come di fatto è successo. Sono<br />

risultata con 1.300 voti in più del capo lista senza che abbi pregato alcuno per il voto di<br />

preferenza 1085. Questo in merito a te, al tuo ricordo, all’affetto che Caltagirone ancora<br />

1083 Cartolina postale sped. a New York (2274…).<br />

1084 Lettera.<br />

1085 «Quindici giorni fa fui a Caltagirone, vidi la sig.na Nelina, sta meglio, come saprà è riuscita capolista<br />

nelle elezioni amministrative» (Scelba a <strong>Sturzo</strong>, 11 aprile 1946, Carteggio, cit., p. 260).<br />

509


per te nutre. Anche Piazza Armerina ha portato vittoria alla Democrazia C. come Agrigento.<br />

Sia lode a Dio e per il bene della nostra cara Italia!<br />

Ancora non ho ricevuto i pacchi per l’Ospedale e quello per me, si saranno<br />

smarriti forse nella spedizione che il Capitano ha dovuto fare da Napoli. Avrebbe potuto<br />

mandarmene un semplice avviso della spedizione fatta, nessuna notizia quindi dei pacchi,<br />

e ti prego di non spedirne più. Se tornerai potresti portarmi un’altra borsa per l’acqua calda<br />

del letto, è buono averne qualcuna in più.<br />

Io prego sempre Iddio affinché t’illumini per il da fare ovvero metta impedimento<br />

se non torna di sua gloria. Ora qui si è in movimento per la formazione della giunta<br />

e la nomina del Sindaco; veramente non c’è uno che emerge e che simpatizzi, ma<br />

vedremo. Vi sono però delle buone persone e che possono dare affidamento. Ad altri due<br />

mesi vi saranno quelli per la elezione dei Deputati e per la Costituente, quindi di nuovo il<br />

paese in movimento e, credimi, con tutta questa gente semplice ed ignorante, ci sono state<br />

delle scenette da ridere veramente.<br />

Ed ora ti faccio gli auguri per la S. Pasqua, ma forse ti troverai in viaggio ed io<br />

prego per te, carissimo fratello, che facci un ottimo viaggio e che Iddio ti assista sempre.<br />

Prima che chiuda la presente ti dico che ho scritto a Scelba di fare includere<br />

nella lista per i deputati, Salvatore Maiorana nel collegio di Militello, dico questo perché<br />

ho scritto anche allo stesso che questa mia idea l’avevo scritta a te, così ne sei a conoscenza.<br />

Per tradizione i Maiorana sono stati sempre in quel Collegio e poi una persona equilibrata,<br />

colta, tesserata ecct. Non so però se sono arrivata in tempo.<br />

Ti lascio, sempre con la penna, perché ti sto vicina col pensiero e col cuore.<br />

Salutami e ringraziami Carmela dello zucchero e del cacao ottimo, ma soprattutto del<br />

pensiero, delle cure che ti hanno prodigato. Sono stata più tranquilla per costì che per<br />

l’alloggio che dovrai avere a Roma, non so perché.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

510<br />

Buona Pasqua.<br />

1086 Telegramma.<br />

919.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 51)<br />

Caltagirone, 21 aprile 1946 1086<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 52)


920.<br />

[Brooklyn], 21 aprile [1946] 1087<br />

Scritto. Auguri. Sto bene. Pacco inviato con il cap. A. Gritti. Pacchi all’ospedale.<br />

(Quello inviato a Roma arrivato). Telegramma in poche ore. Consi[glio] com[unale]<br />

congrat[ulazioni]. Ritorno difficoltà. (Invio tre lettere).<br />

921.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(f. 630, retro c. 52)<br />

Caltagirone, 8 maggio 1946 1088<br />

Carissimo lontano fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 21 aprile in soli undici giorni, non so se questa mia ha la<br />

stessa sorte, ovvero starà in viaggio un mese e più. Sto bene, grazie a Dio, e spero che questa<br />

trovi anche te in buona salute. Non lavorare troppo, caro fratello, ormai siamo vecchi,<br />

e non vogliamo crederlo.<br />

I pacchi che con tanta premura e affetto hai inviato, due per l’Ospedale e uno a<br />

me con il piroscafo “Andrea Gritti” non sono arrivati. Sono sicura che da Napoli qui<br />

avranno subito una manomissione, stante che nello scalo di Messina c’è stato tanta ruberia<br />

organizzata. Mandarli così, senza assicurarli a qualche Agenzia da noi non si fa, per<br />

non correre questo rischio. Né il capitano ha avvertito la spedizione dei detti pacchi,<br />

quindi non bisogna pensarci più, con gran dispiacere mio e dell’Ospedale.<br />

Tutto quello che mi hai mandato, come ti ho scritto altre volte, l’ho ricevuto<br />

fino il pacco da Cuba che è stato l’ultimo. Grazie di tutto, tutto, caro ed amato fratello, e<br />

vorrei che non mandaste più nulla perché mi pare che più non arriva sicuro.<br />

Se venendo e non costa caro potresti portarmi una borsa a mano per signora, da<br />

viaggio, e cioè una di quelle un po’ più grandi delle solite che si portano per visita, però a<br />

colore quasi naturale o altro colore più carino di cuoio, con diverse divisioni dentro mi<br />

piacerebbe, perché qui costano da 10 a 11 mila lire. Però se la spesa è quasi uguale, non ci<br />

pensare, ne faccio a meno.<br />

Ed ora siamo alle elezioni politiche e alla costituente. Esse saranno movimentate<br />

assai, i partiti sono troppi e vi saranno, secondo me, assai dispersioni di voti. La maggior<br />

parte è per la Monarchia, la repubblica sì qualcuno ne parla con entusiasmo, ma la<br />

gente in genere non la vede, manca l’uomo che ne piglierebbe le redini e allora esita. Pre-<br />

1087 Appunti per una lettera.<br />

1088 Lettera.<br />

511


ghiamo Iddio che ispiri ai votanti per il maggior bene dell’Italia, qualunque esso sia il<br />

responso.<br />

Caro fratello, da lontano non puoi capire cosa c’è da noi in questo momento<br />

con la penuria del pane della pasta, cibi principali per la bassa gente. E se non fosse per<br />

l’America e l’Inghilterra, come si sarebbe e come continuare fino il raccolto? Il morale<br />

di tutti è sconvolto, il fisico deperito e non si ragiona più. Speriamo che col nuovo raccolto,<br />

che pare buono fin’oggi, subentri la calma: veramente il tempo per le elezioni<br />

non mi è sembrato molto propizio, a giugno incomincia la mietitura, il caldo, tutto<br />

perché la gente è insofferente. Io non so come i nostri tante volte non capiscono le condizioni<br />

della bassa Italia. Già quante cose non comprendono i nostri!! E fanno disperdere<br />

la gente.<br />

Carissimo, ti lascio, ma ti sto sempre vicina e t’abbraccio col più fraterno affetto<br />

Nelina<br />

P. S. Stamane sono stata da Mr. vescovo il quale ti saluta e ti benedice. Egli<br />

veniva da Palermo per le riunioni episcopali.<br />

(f. 630, c. 53)<br />

922.<br />

Caltagirone, 20 maggio 1946 1089<br />

Carissimo fratello,<br />

Accompagno una diagnosi della moglie del notaro Ciffo Vincenzo. È una buona<br />

amica mia e siccome dalla malattia è rimasto che non articola bene e la voce non esce<br />

per intero insomma parla a stento o non parla, fa tanta pena! Vorrebbe fatto il favore di<br />

consultare qualche specialista, se tu ne conosci, senza badare a spesa, pur di vedere la<br />

moglie guarita, or sono 10 mesi che è così dopo la malattia. Se è una cosa che puoi fare<br />

falla se no rispondimi in modo che possa riferirlo.<br />

Sto bene ed ho letto la lettera tua inviata al vescovo. Si farà ricerca della roba,<br />

ma temo che non si trovi; potevi portarla tu! Speriamo finisca bene, preghiamo Iddio che<br />

ci assista. Questa volta le cose sono più accese e più complicate. Vi sarà molta dispersione<br />

di voti secondo me e c’è del confusionismo.<br />

Prego per te, che Iddio ti illumini per come devi fare il viaggio, quando deciderai<br />

di tornare. L’ultima mia l’ho spedita per via aerea, come faccio per questa; voglio sapere<br />

se li hai ricevute secondo regola. Ti raccomando che se ti costerà sacrifici cercare lo specialista,<br />

lascia stare e non ci pensare.<br />

Ti lascio, ma resterò sempre a te vicina pregando per te. Un saluto da tutti i<br />

parenti; a Mina Spadaro Gravina è nato un quarto bambino che forse chiameranno <strong>Luigi</strong>,<br />

512<br />

1089 Lettera.


per un parente Spadaro. Le persone di casa ti ossequiano devotamente, salutami i Bagnara<br />

e tu prendi un abbraccio forte forte<br />

Nelina<br />

P. S. Ti raccomando di non metterti in viaggio in luglio se veramente dovranno<br />

fare gli esperimenti della bomba atomica. Stasera ho sentito alla radio che gli effetti si sentiranno<br />

in tutto il mondo. Poveri noi con queste invenzioni! Sto tanto in pena.<br />

(f. 630, c. 54)<br />

923.<br />

Caltagirone, 15 giugno 1946 1090<br />

Carissimo fratello lontano,<br />

Si avvicina il giorno di S. <strong>Luigi</strong>, il tuo onomastico ed oh! come vorrei essere a te<br />

vicina. Questa mia per quanto inviata per via aerea, credo ti arriverà con ritardo, ma io in<br />

quel giorno ti sono più vicina con la preghiera e col cuore. Prego Iddio affinché ti illumini<br />

per quello che devi fare in questo momento così turbolento e pieno di incognite. Che<br />

Iddio ci protegga e guidi i benpensanti ad operare con rettitudine e saggezza, ma vi è<br />

troppa cattiva gente e c’è molto da lottare!<br />

Sto bene, grazie a Dio, per quanto il caldo che incomincia mi rende meno<br />

energica. In casa nostra il caldo è un po’ troppo perché siamo in alto e le stanze si riscaldano<br />

terribilmente. Forse a te piacerebbe questo caldo, ma d’inverno si sente per la<br />

stessa ragione più freddo, specie quando c’è vento. In quanto al tuo viaggio in aereo,<br />

sto in pena, è troppo lungo, sono 24 o 30 ore non è vero? Che pena essere così lontani!<br />

Però penso che stai bene, che sei accudito con molta premura e affetto dalla famiglia<br />

Bagnara e ciò mi conforta anzi, temo che a Roma non troverai tutta questa premura e<br />

interessamento. Pensare di mettere su casa non è possibile per il gran costo degli affitti<br />

e della vita a Roma. E poi? Lasciare qui, come? A chi? Come tutto è diventato difficile<br />

di questi tempi!<br />

Mi scrive il Comm. Angelo Belloni il quale ti offre i suoi auguri per l’onomastico.<br />

Gli ti fa dire tante affettuosità e vorrebbe mettere a nostra disposizione la sua casa di<br />

Via Cavalieri di Malta. L’appartamento nel 943 fu affidato a certe monache che ora ne<br />

hanno fatto una scuola di 40 bambini. Loro sono da cinque mesi all’Albergo Ludovisi e<br />

sono stanche di far vita di albergo. Basta, mi ha fatto una letterona piena di ricordi, di<br />

scuse e di affetto. Come il tempo cambia e cambiano le cose!<br />

Oggi ho ricevuto la tua che mi hanno portata la Sig. Lupis e l’Onorevole suo<br />

marito con una cognata. Si sono incomodate a fare un viaggio abbastanza lungo ed hanno<br />

avuto tre panne. Ma è veramente una tanto brava signora! Io l’invitai a venire di matti-<br />

1090 Lettera.<br />

513


na onde fare colazione in casa, ma sono venuti di pomeriggio, allora li invitai a rimanere<br />

da me a cena e restare la notte, ma non hanno voluto farlo.<br />

So che partirai presto, è vero? I parenti, gli amici tutti ti fanno dire tante cose<br />

affettuose. Io sto in pena per il tuo viaggio, ma spero che l’Arcangelo S. Raffaele ti assisterà<br />

e in questi giorni pregherò per te incessantemente. Un abbraccio forte<br />

per te.<br />

Nelina<br />

Salutami Carmela e famiglia alla quale sono gratissima per quanto hanno fatto<br />

924.<br />

(f. 630, c. 56)<br />

Caltagirone, 1 luglio 1946 1091<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto ieri le tue lettere del 18 giugno, come vedi con ritardo e rispondo<br />

subito. Sto bene, penso al tuo viaggio o in aereo o per mare e mi angustio, ma spero che il<br />

buon Dio che ti ha protetto fin’oggi ti sarà sempre padre e ti proteggerà.<br />

I pacchi per l’Ospedale anzi, tutti e tre furono portati, se in America se altrove<br />

non ho capito, alla persona che se ne dovea incaricare. Uno dei tre pacchi lo consegnarono<br />

scassato e pieno di carte e quello non lo volle ricevere. Ora i due pacchi sono a Palermo<br />

e si sta procedendo per farli arrivare qui, non so dei tanti quale mancherà. Non ti<br />

preoccupare troppo, caro fratello, e fai tutto con calma prima di partire.<br />

Grazie dei pacchi che mi hai spedito e della pasta, di tutto insomma, ma più<br />

della bella borsa rossa che mi hai inviato per il letto. Come sei buono amato fratello,<br />

come generoso! Il Sig. Favitta mi ha portato con la borsa tue care nuove e si sta prodigando<br />

per la nostra città. Manda la risposta del notaro V. Ciffo.<br />

Diriggo questa a Carmela non sapendo se tu sei già partito, così Carmela ti consegnerà<br />

questa e quella del Dottore. Povera giovine! Fa pena vederla parlare a stento, speriamo<br />

si possa trovare un rimedio. Alla cara Carmela tanti ringraziamenti per tutto quanto lei e<br />

la famiglia hanno fatto per te, e grazie ancora della camicetta che aspetto con piacere.<br />

Cerca di non strapazzarti prima di partire per non arrivare stanco con questo<br />

caldo che già incomincia. Grazie di tutto, tutto; io verrò a vederti appena quando tu sarai<br />

arrivato e potrò lasciare qui in questo momento di raccolto.<br />

Saluti affettuosi alla famiglia Bagnara, a te una stretta al cuore<br />

514<br />

1091 Lettera.<br />

Portami due noci moscade servono per la cucina.<br />

Nelina<br />

(f. 630, c. 57)


925.<br />

Caltagirone, 9 luglio 1946 1092<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ho ricevuto le tue due ultime lettere; quella del 31 luglio [sic] mi fa intravedere<br />

la tua prossima partenza e speriamo si compia la volontà di Dio. Io sempre prego<br />

con questo fine, mi sembra il più giusto e che debba portarti del bene, d’altro non si può<br />

lusingare.<br />

Godo che stai bene, come lo sono io, malgrado il caldo eccessivo di questi giorni.<br />

Però la scelta dell’epoca del viaggio mi fa temere dei temporali, ma speriamo che il<br />

buon Dio ti protegga anche in questo. Il Cav. Ciffo e la Signora ti ringraziano per quanto<br />

hai fatto, e puoi dare subito i 20 dollari poiché il Cav. darà subito l’equivalente alle Suore.<br />

Farò presto tutte le tue commissioni e Michele ti ringrazia moltissimo del tuo<br />

interessamento e delle preghiere; dice lui che in quei momenti lo ha sorretto la preghiera<br />

e la religione. Non pensare alla macchina cinematografica di p. R., loro credono che in<br />

America tutto si va a pescare nel mare magnum. Non scrivere molto, ti sciupi, caro fratello.<br />

Hai ricevuto la risposta al tuo articolo che ti ho inviato per via aerea? Arrivano poi<br />

veramente presto le mie per detta via? La tua del 31 è arrivata ieri 8. Credo che sia l’ultima<br />

lettera che riceverai e che poi ci telefoneremo da Roma.<br />

Salutami i Bagnara e ringraziali per me di tutto quanto hanno fatto per te e<br />

anche per me. Le mie ragazze ti chiedono la benedizione, esse pregano molto per te. La<br />

portinaia vecchietta, Don Giacomo tutti ti ossequiano, io ti abbraccio affettuosamente<br />

Nelina<br />

P. S. Dei pacchi famosi dell’Andrea Gritti ne è arrivato uno solo, quello dei<br />

medicinali e quello diretto a S.r Vincenza.<br />

(f. 668, c. 31)<br />

926.<br />

Caltagirone, 26 luglio 1946 1093<br />

Carissimo fratello,<br />

Di questi tempi ho avuto notizie tue care per mezzo di persone che gentilmente<br />

si sono incommodate a venire. Godo sentire dalla loro bocca che stai bene, certo relativamente<br />

alla nostra età e alla tua debole salute. Che Iddio ti conservi a lungo al nostro affetto<br />

e per il bene della nostra povera martoriata patria. Non so più nulla sulla tua venuta in<br />

1092 Lettera.<br />

1093 Lettera.<br />

515


Italia, e per quanto io sarei contraria, il desiderio di rivederti mi rende un po’ egoista e ti<br />

chiedo quando ritornerai?<br />

Poi prego sempre il buon Dio che disponga di te secondo la Sua Santa volontà e<br />

mi rassegno agli eventi. Sto bene, come ti diranno gli amici tuoi che son venuti a trovarmi.<br />

Grazie di tutto quello che mi hai mandato; ho ricevuto ier l’altro il pacco dei magnifici spaghetti<br />

prima, e poi l’altro pacco con la pasta e scatole e con dentro la camiciola o sottabito<br />

bianco, che Carmela gentilmente ha voluto inviarmi. Me la ringrazierai tanto tanto. Io le ho<br />

mandato col Sig. Favitta un nécessaire in argento per lavoro ed altro.<br />

Qui di buono si trovano servizi in cristallo, porcellane, ma non ho voluto dare<br />

troppo fastidio a Favitta che viaggia in aereo. Avrei voluto mandarle una forma di formaggio<br />

pecorino, ma come azzardare a tanto? Così farai le mie scuse e darai i miei saluti.<br />

Ho accompagnato la scatolina con un biglietto di ringraziamento. I pacchi per l’Ospedale<br />

di Caltagirone sono ancora a Palermo presso le Figlie di carità di là stesso, con la prima<br />

occasione verranno qui.<br />

Come ti scrissi l’altra volta, dei tre uno fu consegnato alla persona pieno di carte e<br />

quello non volle accettarlo, però non so quale dei tre, forse il mio. Pazienza, e ti prego di non<br />

volerti più incomodare a spedire cose nel timore che non mi arrivino o che vengano manomessi.<br />

Manda (se vuoi) qualche cosa con persone sicure. I latrocini, ricatti, ed ogni specie di<br />

malefatte si commettono, specie nel nostro paese, non lo riconosceresti più. Per me stai tranquillo,<br />

mi rispettano per il ricordo di te, e poi su noi vegliano i nostri santi morti.<br />

Riceviti un abbraccio affettuosissimo<br />

Nelina<br />

(f. 668, c. 32)<br />

927.<br />

Caltagirone, 5 agosto 1946 1094<br />

Carissimo fratello,<br />

Queste due parole per accompagnarti l’articolo in risposta al tuo…vuole giocare<br />

nell’equivoco. Sto bene, spero che anche tu starai bene, non ti strapazzare nel preparare<br />

il tuo viaggio, se veramente lo farai. Io aspetto la tua decisione per farmi una piccola villeggiatura,<br />

giacché qui i lavori di campagna si succedono l’uno all’altro e si deve stare<br />

sempre presente anche stando in città.<br />

Avrai avuto mie nuove per mezzo dell’A…1095, e di altri che sono venuti a trovarmi.<br />

Io sempre prego perché Iddio ti illumini il da fare, per la tua salute. Un abbraccio<br />

di cuore<br />

Nelina<br />

Amici e parenti ti ossequiano come le persone di casa.<br />

(f. 668, c. 33)<br />

516<br />

1094 Biglietto.<br />

1095 Angolo del foglio mancante.


928.<br />

Caltagirone, 12 settembre 1946 1096<br />

Carissimo fratello,<br />

Che gioia rivedere i tuoi caratteri, ma più ancora sentire la tua dolce voce al<br />

telefono. Che magnifica invenzione è stata questa! Dunque il viaggio è stato ottimo,<br />

meno male, io pensavo l’oceano, ti ricordi quando siamo stati a vederlo l’oceano da lontano,<br />

forse ad Arcaschion [sic]? non mi ricordo bene. Io ho fatto celebrare 10 S. Messe, credo<br />

di avertene scritto e Iddio mi ha esaudito, ne sia ringraziato.<br />

Ora non vedo l’ora di riabbracciarti ma quante noie, quante seccature mi tengono<br />

qui e mi sembra di non finirla più. Venendo vorrei fare il viaggio per via aerea, che<br />

mi consigli? Per il vagone letto dovrei pensarci un mese prima almeno. Gina vuole venire<br />

ad ogni costo a Roma dalle monache troverebbe dove mettersi? io credo che non vi sarà<br />

stanzetta nemmeno per me, non è vero? Maria Di Bernardo mi ha invitata a dormire da<br />

loro e mettono a mia disposizione anche la sua macchina, ad ogni modo vedi un po’ quello<br />

che dovrò fare.<br />

Sento che stai bene, ma credo non molto e che le tue sofferenze a Roma si<br />

faranno più forti per la pressa della gente che vorrà parlarti. Abbiti riguardi, caro fratello,<br />

fai quello che appena puoi onde garantirti la salute.<br />

Io sto bene, grazie a Dio, ma certo che il viaggio mi stancherà ed è perciò che<br />

vorrò farlo in vagone letto e per abbreviarlo in aereo. Ho detto e dico a tutti i parenti ed<br />

amici che tu li ringrazi dei telegrammi ma che non puoi rispondere per telegramma o per<br />

lettera che sarebbe impossibile; è meglio ringraziare per via dei giornali.<br />

L’aria si è rinfrescata abbastanza, ma i giorni passati sono stati afosi quasi africani.<br />

Godo leggere che le Suore sono tanto buone e premurose, speriamo che i cibi dopo<br />

tutti i pudingh inglesi siano buoni e confacenti al tuo stomaco. Vavà La Rosa ti ringrazia<br />

di averlo ricordato. L’on.le tu lo conosci è uomo che quando ha un’idea vi si fissa; è la<br />

gente che non lo comprende e non ha saputo prenderlo. Il telegramma credo lo abbia<br />

scritto G. Nicastro, un’altra testa.<br />

Tutti i parenti ti salutano, tutti vogliono tue notizie ed io non ho tempo di nulla.<br />

Attendo tue notizie e tuoi consigli sul da fare. Le persone di casa ti baciano la destra, io<br />

ti abbraccio affettuosamente<br />

1096 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 39)<br />

517


929.<br />

Caltagirone, 10 dicembre 1946 1097<br />

Carissimo fratello,<br />

È la terza busta con lettera che scrivo per darla a Giovanni Di Bernardo, e così<br />

non passare per la posta. Siccome fra breve si inizieranno le ricerche dei nomi a consultori<br />

per l’autonomia siciliana, io raccomando il nome di Salvatore Maiorana, ottima persona,<br />

colta, pratica di finanze, equilibrata, ha tutti i meriti per portare un buon contributo per<br />

la sistemazione siciliana. Dì a Scelba che non si lasci persuadere dai quattro inutili che si<br />

trovano a capo a Catania. Credimi, delle persone che non capiscono nulla. Salvatore si è<br />

presentato nella lista amministrativa, ma non è riuscito perché la lista è stata silurata e lui<br />

stette alla consegna di non raccomandare il suo nome.<br />

Anche <strong>Luigi</strong> La Rosa dovrebbe entrare, come gli spettava per la costituente, ma qui<br />

non sanno fare ed è un guaio. I Qualunquisti già cominciano a muoversi e non bisogna farli<br />

ringalluzzire, bisogna presentare nomi di uomini non di cretini. Riderai, ma Scelba si fa<br />

menar per il naso dai suoi amici. Addio, conservati in salute e vogliami sempre bene<br />

930.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 40)<br />

Caltagirone, 10 dicembre 1946 1098<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi ho ricevuto una tua lettera del 6 e la cartolina del 5 tutte in un’unica volta.<br />

Godo che stai bene, ma ti raccomando di non lavorare molto, abbiti riguardi. Qui cattivo<br />

tempo, nebbia, vento, freddo. Ho veduto il Marchese e la Marchesa col figliolo, mi<br />

hanno invitata a pranzo in casa Barone, tutti ti ossequiano specialmente Nenè Barletta<br />

Lacarmine che è qui presente.<br />

Darei subito i dollari al vescovo ma non ne ho che di cinque e di dieci. Del<br />

resto viene per pochi giorni Giovanni Di Bernardo e quindi potrai darli a lui, io dovetti<br />

cambiarli di taglio per il Vescovo. Ho parlato con la Superiora e siccome il tempo è cattivo<br />

non si è potuto andare sul luogo. Spero di farli sbrigare presto.<br />

Scrissi alla Signora Ferrari, salutamela e faccio auguri per il figliuolo. Il sei ti ho<br />

scritto e mi duole che la lettera fu spedita con un solo francobollo di £ 2 per distrazione,<br />

spero che abbiano pagato la multa e te l’abbiano data le tue segretarie, mi dispiacerebbe se<br />

così non fosse.<br />

518<br />

1097 Lettera.<br />

1098 Lettera.


Ti lascio perché ho visite e voglio mandarla subito, se vuoi ne darò di 5 al<br />

vescovo. Ossequiami le suore, ti mando un po’ di ciambelline che so che ti piacciono. Un<br />

abbraccio di cuore<br />

931.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 41)<br />

Caltagirone, 14 dicembre 1946 1099<br />

Carissimo fratello,<br />

Spero avrai ricevuto le tre lettere e quella che avevo spedito per posta e che credo<br />

avrai ricevuto multata per mancanza di francobollo regolare. Ieri sono stata all’Orfanotrofio<br />

S. <strong>Luigi</strong> per far prendere alcune fotografie, ma non di tutte le stanze perché certe<br />

buie. Ora si aspetta la relazione dell’ingegnere e che subito spedirò. Ti piace il pensiero<br />

nostro di un impianto di radiologia all’Ospedale? Attendo tua risposta.<br />

Accludo pure un sollecito per il Ministro Aldisio, trattandosi di viabilità marinara.<br />

Veramente questo dei traghetti è molto urgente e interessante per la campagna agrumaria.<br />

Sto bene, non ho più avuto disturbi e mi occupo di tante cose. Come stai? Ti<br />

fanno molto stancare, non è vero? Perché la dimissione dalla direzione del partito? Immagino<br />

la tua stanchezza.<br />

Qui c’è il monopolio dei Montemagno, ora alla Congregazione di Carità un<br />

altro Montemagno, io avrei voluto fare nominare Guglielmo <strong>Sturzo</strong>, li hanno messi da<br />

parte e mi fa male.<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

932.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 42)<br />

Caltagirone, 23 dicembre 1946 1100<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Ieri una cartolina di auguri, oggi una lettera. Ti vorrei stare vicina in questi<br />

giorni belli e vorrei seguire le Messe di notte nella Cappelletta delle suore, chi sa come<br />

sarà bello!<br />

1099 Lettera.<br />

1100 Lettera.<br />

519


Sto bene, non ti angustiare per me, ed io spero che anche tu starai bene, non è<br />

vero? Ieri scrissi di quella persona che verrà a trovarti, ora ti dico che non è certo un fedele,<br />

se lo vedi ti saprai regolare. Ti lascio augurandoti ogni bene, abbracciandoti<br />

Nelina<br />

P. S. Gina e Luisa ti ringraziano ancora una volta della sommetta inviata, che<br />

hanno subito impiegato nel prestito nazionale. Rispettosamente ossequiano come anche<br />

Di Bartolo e la portinaia.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 38)<br />

933.<br />

Catania, 7 gennaio 1947 1101<br />

Caro fratello,<br />

Come hai visto dal telegramma sono a Catania in casa di Angelina Maiorana,<br />

dove ho passato le feste. Starò tutta questa settimana e poi tornerò a casa; qui ci sto bene,<br />

forse l’aria del mare, mi sento veramente bene, grazie a Dio. Angelina è piena di affetto e<br />

di attenzione, domani verrà Michele e con lui tornerò a Caltagirone. Ho ricevuto il preventivo<br />

per l’impianto all’Ospedale della radioscopia, ma chi sa quando questo si potrà<br />

fare. È vero che gli amici hanno la volontà di fare qualcosa in tuo onore, ma raccogliere le<br />

somme è cosa non facile.<br />

Io scrissi questa mia idea a te, perché tu volevi sapere cosa avresti potuto fare, la<br />

spesa è troppa e non te la consiglio. Si deve essere altruisti e distaccati; ma anche prudenti<br />

e pensare quello che può succedere, le cose non vanno sempre bene.<br />

Questo tempo freddo mi fa temere per le arance che ancora non ho venduto e<br />

non so come andranno, speriamo bene. Non posso mandarli pel momento perché non<br />

vendendo non faccio raccogliere, vedremo.<br />

Ora ora leggo sul giornale che a Roma è nevicato, immagino le tue povere mani<br />

piene di geloni! Qui ha fatto freddo e freddo di Caltagirone, ma uno e due giorni, poi è<br />

tiepido. Guardati la salute e cautelati bene, fatti riscaldare le stanze.<br />

Qui vi è Gaetanella, la moglie di Paolo Gravina e figlia di Ines, che soffre da tre<br />

mesi dolori spasmodici allo stomaco, al fegato, ai reni e i medici non sanno dire di che<br />

cosa si tratta. Dopo le coliche si alza e anche esce, ma le coliche sono una dopo l’altra e fa<br />

ignezioni calmanti da 6 a 10 al giorno. A Parigi conosci tu qualche celebrità ovvero delle<br />

cliniche mondiali? Se è di sì scrivimi qualche cosa, le si consiglia di andare a Parigi visto<br />

che nemmeno a Roma l’anno scorso ne hanno capito nulla. Finiscono con dire “sono<br />

dolori nervosi”, però ebbe tempo addietro fatta l’operazione di colicestite e cioè tolta la<br />

cestifelia.<br />

520<br />

1101 Lettera.


Ossequiami le Suore, salutami i Palma se telefonerai. Riceviti i miei abbracci<br />

affettuosi e gli ossequi dei parenti tutti<br />

934.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 43)<br />

Caltagirone, 19 gennaio 1947 1102<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto le tue del 9 e del 10 corrente m. e te ne ringrazio tanto. Anch’io ho<br />

pregato per il 50° anniversario della mamma nostra e spero che ella goda da tempo la<br />

visione di Dio. Godo leggere che stai bene e prego sempre il buon Gesù che ti mantenga<br />

la forza di potere lavorare per il bene della patria. Io ho incominciato la cura che mi ha<br />

prescritto Condorelli, spero che mi giovi. Sto benino, ma ogni tanto mi viene una forte<br />

palpitazione. Saranno i disturbi che hai sofferto tu, non per nulla siamo gemelli. Condorelli<br />

mi ha detto che il cuore è sano e che dipende dall’alta pressione che è stata abituale in<br />

me, ed appunto mi ha prescritto anche una cura fisiologica.<br />

Non ti angustiare per me, mi curo e poi Gina è così affettuosa e premurosa che<br />

mi previene tutto. Essa ti ossequia devotamente. Ho ricevuto una lettera tanto affettuosa<br />

dalla Sig.ra Caronia, la quale mi dice che nel mese entrante andranno a Taormina e m’invita<br />

a fare il viaggio in loro compagnia per tornare a Roma. Se mi sento bene lo farò.<br />

Cosa fa Scelba? Intanto la vita cresce vertiginosamente e non capisco come non<br />

si arriva a frenarla. L’affare di potere avere vagoni è diventata una cosa esasperante e credo<br />

finché il governo non si disinteressa di tutto questo e lascia liberi, le cose andranno sempre<br />

più difficili.<br />

Leggo i tuoi articoli e vedo che dici la verità vera, ma quanti l’ascoltano? Non<br />

so se ancora sei dello stesso pensiero di volere mandate le carte tue, le lettere e dei libri,<br />

se è così scrivimi che li faccio imballare e poi ti avviserò per spedirli. Ancora qui il Comitato<br />

per quello che tu sai si deve formare, quindi è una cosa di là da venire. Per l’affare<br />

dell’Orfanotrofio hai avuto notizie? Mi auguro che daranno qualche cosa e così restaurare<br />

quella bella casa; l’altro giorno cadde un altro pezzo di soffitta, meno male che non vi<br />

era nessuno.<br />

Grazie per le notizie che mi dai per Gaetanella, che ho subito mandato ed<br />

aspetto risposta. So che è sempre la stessa. Intanto Michele ti ringrazia e ti ossequia, egli è<br />

stato qui a farmi visita, perché vanno un po’ a Catania in casa di Angelina. Ormai tutti i<br />

miei parenti e amici stanno più a Catania che qui, Caltagirone sta diventando un paese di<br />

altra gente.<br />

1102 Lettera.<br />

521


Ti raccomando l’affare dei gabellotti e cioè far levare la legge di potersi trattenere<br />

il frumento e darlo in denaro anche quando il contratto dice chiaro 1103 che debbono<br />

pagare in frumento. Il governo o meglio gli ammassi ci perdono, perché i gabellotti non<br />

vi portano il frumento né al padrone né agli ammassi; o se ce ne portano una minima<br />

parte di quella del proprietario. Poi perché dare loro un quarto o un terzo sulla gabella?<br />

Quando furono fatti i contratti si spendeva di meno sì, ma si vendeva di meno. Cosa più<br />

torta di questa non vi può essere e sono cose che fanno esasperare gli animi dei proprietari<br />

contro il partito dominante. Quando avranno il sopravvento gli altri, riformeranno certamente<br />

su tutte le leggi torte fatte, perché non farlo i nostri?<br />

Il vescovo non mi ha ancora mandato il preventivo per la cattedrale, vedrò di<br />

farlo chiedere e poi ti scriverò. Mi sembra però curioso che non voglia interessarsene, ad<br />

ogni modo sarà longanimità.<br />

Ti lascio, caro fratello, ma con questo freddo sto in pena, guardati, copriti e se<br />

hai bisogno di qualche cosa scrivimi, ci sono sempre delle occasioni. Un abbraccio affettuoso<br />

935.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 9)<br />

Caltagirone, 2 febbraio 1947 1104<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua, credo che starai bene per quanto tu non ne parli. Sono dolente di<br />

non averti fatto spedire ancora le arance che tanto desideri, ma non puoi credere come il<br />

cattivo tempo così perenne in tutto il mese abbia impedito a tutti di andare in campagna<br />

e raccogliere arance. Lo sbaglio di non aver venduto i giardini appena tornata da Roma è<br />

stato grave, secondo me, poiché non credo che potremo riprendere. Ad ogni modo oggi<br />

parlerò con qualcuno per farti spedire una cassetta senza aspettare Di Bartolo che venga e<br />

che ritorni. Col primo comodo manderò il vino vecchio.<br />

Per Giovannino non ti angustiare, lo aiuterò io per quanto posso, certo che per<br />

lui sarebbe stato adatto il posto di fattorino delle poste, ma vuol dire che si vedrà qui di<br />

farlo entrare, ma dove? Figurati, che col padre abitavano l’appartamento piccolo sotto di<br />

noi per soli £ 1.000 annue e così continuano a tenerglielo, e poi tante agevolazioni.<br />

A proposito delle case: nella nuova legge dovrebbero cercare, se ancora son in<br />

tempo, di cominciare a sbloccarli poco alla volta e cioè: le case affittate dal 1934 o 35 fino<br />

al 1940 che furono bassissime. Le nostre per esempio, sono di quelle e per tutti intiere le<br />

1103 Dalla parola “chiaro” in poi la lettera è stata archiviata come lettera a parte senza incipit e classificata<br />

nella sc. 518, f. 143A, c. 45, mentre trattasi del secondo foglio di questa lettera.<br />

1104 Lettera.<br />

522


case affittate non si prende che appena £ 10.000 annue, mentre quelli che riescono a<br />

mandarli via prendono in due stanzette senza comodità £ 24.000, £ 18.000, 36.000 e per<br />

le grandi 50.000. Non si ragiona affatto, come pagare le tasse che sopravverranno?<br />

A Maria Aldieri ho mandato subito la lettera, ma verrà stasera da Catania; ho<br />

scritto di telegrafarti il sì o il no subito. Vavà La Rosa e Galvano aspettano una tua risposta<br />

per la scuola di Ceramica. Il bambino dei Palma dice che è stato tanto male, hanno<br />

anche chiamato il Prof. Caronia. Ora dice che sta bene, povero piccolo! Ora verrà costì la<br />

Signora con l’altro figlio Giovanni, a me mancherà questa buona e cara amica che veniva<br />

spesso a trovarmi nella mia solitudine. Di questi tempi tutti sono a Catania.<br />

Ossequiami le Suore, mentre Gina devotamente ti bacia la destra, io ti abbraccio<br />

affettuosamente<br />

936.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 37)<br />

Caltagirone, 5 febbraio 1947 1105<br />

Carissimo fratello,<br />

Mi auguro trovarti in buona salute, io benino, il freddo intenso, il vento, la<br />

pioggia non mi fanno uscire e non puoi credere come sono eterne le sere. Meno male che<br />

i figliuoli di Guglielmo mi vengono a trovare spesso, così rompono la monotonia. Sono<br />

tanto graziosi e buoni; <strong>Luigi</strong>, il piccolo, è un po’ più esuberante e facilmente attacca brighe,<br />

si è bisticciato con Ciccio Montemagno e così sono usciti dalla sezione giovanile,<br />

non dal partito e per conseguenza Guglielmo non va al partito e questo rimane esclusivamente<br />

monopolio Montemagno.<br />

Per le arance ho incaricato a Luciano Alba di spedirne all’indirizzo delle Suore,<br />

ma sono per te. Qui non fa altro che cattivo tempo e non so come finirà la vendita delle<br />

arance. Quest’anno se ne parlerà ad aprile per venderli, quel che è grave sono i trasporti,<br />

pazienza! Io ci contavo tanto. Il cattivo tempo poi ci fa stare con battiti di cuore.<br />

Il “Totò” del telegramma era proprio il Dott. Veterinario Montemagno, fratello<br />

del fu Canonico Montemagno, il quale oggi è stato da me e ti ossequia affettuosamente.<br />

Un abbraccio<br />

1105 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 29)<br />

523


937.<br />

Caltagirone, 8 febbraio 1947 1106<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti viene Pasqualino Vacirca a portarmi la tua breve letterina e il bel<br />

pacco pieno di tante belle cose. Grazie infinite, carissimo fratello, ma perché levarteli te?<br />

Poi le spumette immagino preparate dalla suorina che ti prodiga le sue cure materne.<br />

Grazie anche a loro ed io con la Signora Di Bernardo che verrà a metà mese ti mando le<br />

spumette che fa la mia Gina, queste sono con le mandorle, ma buonissime perché c’è l’odore<br />

del limone.<br />

Ieri 7 ti ho fatto spedire una cesta di arance, immagino che saranno buone perché<br />

ho tanto raccomandato di sceglierli. Mi parli dell’ultima cartolina senza data, e non<br />

mi parli della lettera spedita o il primo del mese o il 2 (Candelora) non l’hai ricevuta? Ora<br />

non ricordo più quello che scrivevo, ma dicevo tante cose. L’ultima l’ho spedita raccomandata<br />

e questa l’invio per espresso, mi secca se non ricevi la mia posta regolarmente.<br />

Caro, verrò quando ho sistemato il giardino e credo non prima di Pasqua. Che<br />

tempo quest’inverno! Freddo, acqua, nebbia e qualche piccola grandinata, pazienza! Ho<br />

letto l’intervista di Gherardo Gherardi, simpatico, “dopo dieci minuti che ti parla ti senti<br />

vecchio tu”; caro mio, fai meravigliare la gente più giovane di te, che in realtà qualcuno<br />

sembra veramente più vecchio 1107. Sia ringraziato Iddio che ti conserva in buona salute e<br />

in forze per lavorare.<br />

Caltagirone in genere è orgogliosa di aver all’Interno il Ministro paesano e speriamo<br />

faccia bene 1108. Ma che tempi!! Al medesimo feci una raccomandazione tempo fa<br />

per un nipote della Di Bernardo, non ho avuto risposta e pertanto ti accludo la preghiera<br />

scritta dalla Signora.<br />

Io credo che Giovanni Di Bartolo con questo tempo non ha voglia di venire in<br />

patria, la bottiglia te la porterà la Sig.ra Di Bernardo, se ti piace potrò mandartene qualche<br />

altra. Penso il tuo scarso riscaldamento e sto in pena, qui non accendo couche [sic] solamente<br />

gli scaldini e qualche volta che vi sono visite la stufa elettrica, in camera ove abito<br />

ho 12 gradi.<br />

Gina e tutte le persone di casa ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

P. S. Nella lettera di cui ti parlo mi pare che scrivevo per l’affare dei fitti delle<br />

case. Io credo che lo alloco si dovrebbe fare dal 934 al 39 ove i fitti sono irrisori come<br />

pagare le tasse che arriveranno?... Io non prendo ne meno L. 10.000 annue e in tutti gli<br />

appartamenti perché i fitti sono di quell’epoca.<br />

1106 Lettera.<br />

1107 Si riferisce probabilmente ad una intervista dal titolo La guerra, l’Italia e l’intervistato, pubblicata<br />

all’estero su vari giornali in L. <strong>Sturzo</strong>, Politica di questi anni. Consensi e critiche. (Dal Settembre 1946 all’Aprile<br />

1948), Zanichelli, Bologna 1954, pp. 144-146.<br />

1108 Scelba era stato nominato ministro dell’Interno nel II governo De Gasperi.<br />

524


8 febbraio 1947<br />

A momenti mi telefona la Superiora dell’Orfanotrofio e mi dice che lì è andato<br />

l’Ing. Francesconi che (al solito) non ha trovato il Sindaco e che vuole mandata la relazione<br />

e la pianta dell’Istituto al Genio Civile di Catania, così finirà che questi urgenti lavori<br />

non si faranno più. Io non credevo con l’urgenza che mi facesti tu dover passare tutto<br />

questo tempo e finire al Genio Civile di Catania, che non ne combina una. Poi vorrei fatto<br />

un favore: devi telefonare al Dott. Palma perché Michele Gravina mi ha telefonato da<br />

Catania, che vorrebbe avere un tubetto di pomata (pinicilina così mi pare) era quella che<br />

Maria mise nella palpebra del suo bambino. È in vendita? Non fanno caso alla spesa, ma<br />

la vorrebbero a Catania Corso Italia 27 da Angelina Majorana. Spero che non ti recherà<br />

molto disturbo fare questa telefonata, me li saluterai mi diranno quanto è la somma che<br />

deve mandare.<br />

Abbracci<br />

938.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 31)<br />

Caltagirone, 12 febbraio 1947 1109<br />

Carissimo fratello,<br />

questa la presenta un certo Costa Giovanni di S. Michele di Ganzeria, il quale<br />

ti porta due bottiglie di vino del 42 di Passocristofaro, spero ti piacerà. Quando le<br />

Suore l’apriranno, mi pare che nel collo c’è olio, devono prenderlo con un po’ di cotone<br />

e poi fare uscire un po’ di vino. Il Sig. Costa si è sposato con una Sicula Americana<br />

che non si sente di stare a S. Michele (figurati!) e vuole tornarsene in America; dice che<br />

a lei danno il permesso ma non al marito. Questo poveretto non vuole lasciare partire<br />

sola la moglie e vorrebbe trovare una via per ottenere di andare anche lui. Se tu puoi<br />

fare qualcosa vedi un po’, immagino che di questi casi te ne capitano, povero fratello,<br />

come sarai costernato!<br />

Sto bene e ti abbraccio con vivo affetto<br />

1109 Lettera.<br />

Nelina<br />

Le spumette sono state fatte da Gina che ti bacia la destra, tutti ti ossequiano.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 36)<br />

525


939.<br />

Caltagirone, 25 febbraio 1947 1110<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo stamane due tue lettere, una per mezzo di Costa (di S. Michele) e l’altra<br />

del 22 c.m. Mi duole leggere che lavori come un cane, povero fratello mio! Ed anche io<br />

qualche volta ti sono di noia con le mie raccomandazioni. Ma come fare con la gente che<br />

ti angustia per avere fatte delle raccomandazioni? A tutti ripeto che non puoi interessartene,<br />

che non hai tempo, che tu direttamente non puoi fare nulla, ma non vi credono, ed<br />

anch’io sono stanca.<br />

Ad ogni modo cerco di non angustiarti. Per i fitti delle case dicevo di dire a<br />

Scelba, che è nella commissione, che dovrebbero sbloccare quelle affittate dal 1934 al<br />

1939 perché furono i fitti più bassi. Se non puoi non ti angustiare. Per Guglielmo<br />

vedere di poterlo valorizzare e cioè farlo entrare nell’Ispettorato dei profughi per la<br />

Sicilia o in qualche altra occasione. Tu conosci l’onestà e l’esattezza dell’uomo per<br />

quanto non mostri il suo saper fare. Questo se puoi raccomandarlo, altrimenti fai conto<br />

di nulla.<br />

La presente te la porta il Comm. di P. S. Alongi, ottimo funzionario che viene<br />

costì e ti porta mie notizie. Conservati la salute, e non lavorare troppo. Tutti i parenti ti<br />

ossequiano, le persone di casa anche, io ti abbraccio, aff.ma<br />

940.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 30)<br />

Caltagirone, 4 marzo 1947 1111<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti ho tue notizie da Stefano, il quale dice di non avere avuto tempo di<br />

farlo prima. Ieri ti ho scritto una raccomandata e spero l’abbi ricevuta; mitiga un po’ le<br />

mie impressioni.<br />

Oggi mi sento benino, ma mi sono alzata con un dolore alla gamba sinistra che<br />

non mi fa camminare bene, spero che passerà. Di te godo sentire che stai bene, e prego<br />

Iddio che ti mantenga a lungo per il bene del paese. Qui siamo in piena primavera, forse<br />

per l’eruzione dell’Etna. Speriamo che le elezioni riescano o meglio vadano alla Regione<br />

gli uomini preparati.<br />

526<br />

1110 Lettera.<br />

1111 Lettera.


Stai tranquillo per me che dico la verità per la mia salute e se posso venire verrò<br />

a passare qualche mesetto costì. Ossequiami le Suore e tu prendi i miei più affettuosi<br />

abbracci<br />

941.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 11)<br />

Roma, 6 marzo 1947 1112<br />

Affari vari:<br />

1) Per la persona indicatami avevo compreso tutto.<br />

2) Per le carte ti ho scritto di mandarle, con tutta cura in modo che non sia<br />

possibile lo smarrimento. Si potranno assicurare?<br />

3) Per l’orfanotrofio e il Patronato si va avanti e spero combinar tutto in breve<br />

tempo.<br />

4) Sono stati spediti (arrivati dall’America) un pacco per S. Agostino, uno per<br />

l’ospedale e due per le Tapinelle. Ce ne dovrebbero essere altri due per l’ospedale.<br />

Vedrò.<br />

5) Il 15 o il 16 marzo arriverà costà l’On. Diego D’Amico deputato democristiano<br />

di Palermo, alunno di Cirincione; ora egli è Alto Commissario<br />

Aggiunto per la Sanità. Dì all’Ing. Foti di fargli le accoglienze più simpatiche;<br />

se si ferma a Caltagirone la notte occorre trovargli un buon alloggio.<br />

Dovrà visitare l’Ospedale. Parlategli del mio progetto d’impianti di diagnosi<br />

e cure elettriche e vedete dove si potrà fare. Spero che la stufa di disinfezione<br />

sia ancora in attività. Fategliela vedere etc. sì da poter ottenere fondi per l’igiene<br />

e sanità pubblica.<br />

942.<br />

[<strong>Luigi</strong>]<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 10)<br />

Caltagirone, [10/12 marzo] 1947 1113<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo questa lettera del Principe Comitini, e siccome è molto gentile con noi<br />

alla Russa, non posso fare a meno di contentarlo. Ho ricevuto le tue lettere e appena pos-<br />

1112 Copia dattiloscritta di appunti per una lettera.<br />

1113 Lettera.<br />

527


so parlerò con il Foti, risponderò a quanto desideri. Sto benino e te lo può assicurare il<br />

ministro Scelba che gentilmente è venuto a trovarmi. Con il Segretario Villani ti ho mandato<br />

una valigia delle principali lettere che erano nel cassetto della scrivania; in seguito<br />

manderò tutte le altre, e le carte e saranno due casse, spero assicurarle se è possibile. Non<br />

mi è sembrato vero poterti inviare per via aerea le prime carte.<br />

Di tutte le lettere io ne distrussi qualcuna che mi sembravano allora, quando tu<br />

partisti per Londra, anonime o offensive, e fra l’altre ci fu quella che ti avea mandato il<br />

Cardinal Gasparri… feci male, ma mi sembrò mortificante, mi perdonerai non è vero?<br />

Non potresti averne la copia dal Vaticano se ti preme?<br />

Ho ricevuto una lettera di Carmela e dice che mi ha spedito un pacco di zucchero,<br />

caffè e altro. Grazie. Saluti affettuosi<br />

943.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 28)<br />

Caltagirone, 20 marzo 1947 1114<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina che mi dava notizia della ricevuta valigia. Godo<br />

che stai bene, io benino ed ho ripreso ad uscire. Ho già fatto tre casse delle tue carte e<br />

credo che li spedirò a piccola velocità assicurate per mezzo dell’Agenzia Lo Duca di<br />

Catania, mi informerò meglio prima di spedirli. Intanto sto facendo rassettare tutta la<br />

libreria, ma non ho trovato l’elenco che fece il padre di M. Fondacaro. È dei libri della<br />

libreria che tu vuoi l’elenco, o delle tue due scaffe? Vorrei finire questo lavoro prima di<br />

recarmi a Roma. Sarà sempre verso la fine di aprile, poiché le arance li raccoglieranno<br />

verso la metà di aprile.<br />

Ho ricevuto il pacco inviatomi con il Comm. Alongi e l’altro pacchetto con<br />

Politi, il quale ti ringrazia vivamente per il suo trasferimento a Noto. Carmela mi ha scritto<br />

che mi ha spedito un pacco il 15 febbraio con zucchero, pasta e altre cosette, troppo<br />

fastidio; ma intanto io non ho ricevuto ancora nulla.<br />

La Superiora dell’Ospedale ancora non ha ricevuto alcun pacco dei tanti che le<br />

hai fatto inviare, non capisco cosa succede con cotesti pacchi!<br />

Il Sindaco Foti sperava poter venire a prendere Carmelina, ma poveretto è così<br />

preso al Municipio che non trova mai tempo di potersi assentare. La sua professione va<br />

alla malora ed è molto seccato, tanto che pensa di lasciare la carica dopo le elezioni.<br />

Come non si trova un uomo che possa prendere la carica di Sindaco senza nuocere<br />

alla professione ovvero che non abbia nulla da fare.<br />

528<br />

1114 Lettera.


Nelle casse delle carte vorrei mettere l’indirizzo della Superiora della casa oppure<br />

indirizzarle alla Sig. Olivieri, che ne dici? Ho trovato le tue carte di musica tutte legate<br />

assieme ed elencate, li vuoi mandati oppure portati alla mia venuta? Vi sono poi un monte<br />

di giornali oltre la Croce di Costantino legate: Osservatore Cattolico, Sole, Sicilia ed altri,<br />

tutti affumicati, pieni di polvere ecct., cosa vuoi che ne faccia?<br />

Ti accludo una immaginetta che il nuovo parroco di S. Giorgio, poiché De<br />

Francisci è passato a S. Giacomo, ti invia con rispettosi ossequi. Gina e tutte le persone di<br />

casa ti ossequiano, un abbraccio dalla tua aff.ma<br />

944.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 15)<br />

Caltagirone, 12 aprile 1947 1115<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto il pacco portatomi dal Comm. Piazza. Ringrazierò Carmela, mentre<br />

non ho ricevuto ancora il pacco con zucchero e altro spedito da lei il 14 febbraio, e<br />

sono due mesi. Francesconi ancora non viene, né sono arrivati i pacchi per l’Ospedale e<br />

per le altre case, nemmeno quello inviato all’Ospizio di S. M. di G.<br />

Io non capisco, l’Ing. Foti mi sembra faccia tutto all’opposto di quello che tu<br />

raccomandi, sarà di opinione diversa? La settimana entrante spedirò le casse perché in<br />

questa c’è stata il traffico dell’inaugurazione dell’acqua. So che è venuto a visitarti il genero<br />

di Albina M., ora pare deve venire a Roma suo figlio: qui parlano e sperano diversamente<br />

e poi scrivono e vengono da te, sappiti regolare. È una cosa che dà ai nervi di tutti<br />

e mi duole molto, noi non ci visitiamo più.<br />

In questi giorni ti farò spedire una cassetta delle nostre arance, e vedrai come<br />

son dolci. Dopo incomincerò la coltura del giardino lasciando tutto sistemato e spero<br />

partire. Sono in forse di condurre Gina con me; da un lato la vorrei e per il viaggio e per<br />

avere una persona mia se mai non dovessi stare bene. D’altra parte non posso dare questo<br />

disturbo ai Palma, che in sostanza hanno una casa piccola e poi il mantenimento. Io penserei<br />

andare in Albergo per essere più libera nei movimenti e tenermi vicino Gina, che ne<br />

dici?<br />

Domani avremo il Ministro Scelba per l’inaugurazione dell’acqua e sarà al piazzale<br />

della villa. Io dovrei fare da madrina, se il tempo lo permette ed io mi sento bene.<br />

Dico il tempo perché sono due giorni che le nubi mandano giù come un semolino di<br />

acqua. Spero che domani venga a catenella, pazienza se guasta la festa, ma concerebbe le<br />

campagne quasi finite. Prega Iddio anche tu che si compiace di mandarci l’acqua.<br />

1115 Lettera.<br />

529


Sento della gioia delle Suore per le nuove mucche americane, come ringrazieranno<br />

te di questo ben di Dio. Ti lascio, con gli ossequi dei parenti ed amici, persone di<br />

casa e con i più affettuosi abbracci, credimi aff.ma<br />

Grazie dell’ottimo miele! Come è buono!<br />

945.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 25)<br />

Caltagirone, 20 aprile 1947 1116<br />

Carissimo fratello,<br />

Appena Guglielmo mi ha detto (sabato) che tu volevi inviato il progetto, mi<br />

sono informata e Peppino Fanales parte lunedì, sarebbe stato quasi lo stesso per posta e<br />

così si è più sicuri. Questa la porta Giacomino Barletta con delle ciambelline che ti porta<br />

a nome di suo padre. Sempre molto gentile! Anche con me ed Angelica tanto affettuoso.<br />

Io non sto ancora bene e il viaggio mi confonde pensarlo. Qui ho consultato prima<br />

Titto che ha fatto eco a Condorelli, però la cura dell’uno e dell’altro non mi ha concluso<br />

nulla. Oggi ho chiamato Scelba il quale mi ha osservato e mi ha detto che non ho nulla, che<br />

secondo lui è un esaurimento nervoso. La cura di questo sarebbe prima un calmante a gocce,<br />

e quasi contemporaneamente ignezione ricostituente. Io vorrei tentare per vedere chi ha<br />

ragione e se mi giova. Se miglioro tento il viaggio, altrimenti non vorrei muovermi.<br />

Attendo il tuo consiglio. Spero che avrai ricevuto le arance della Russa e sono<br />

gli ultimi. Grazie infinite dell’uovo, bello assai. Le Suore hanno ricevuto i pacchi, manca<br />

ora quello degli strumenti, cosa ha fatto Francesconi? Brava persona, un po’ in aria. Vedi<br />

se puoi fare qualcosa per il caro Giacomino che ti raccomando tanto.<br />

Un abbraccio<br />

946.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 26)<br />

Caltagirone, 29 aprile 1947 1117<br />

Carissimo fratello,<br />

Spero che a quest’ora avrai ricevuto le arance nostre, come spero l’abbia ricevute<br />

il dott. Caronia e Maria Palma. Questa te la porterà <strong>Luigi</strong> Galvano, che si reca a Bologna<br />

per una riunione dei Direttori d’Istituti d’Arte.<br />

530<br />

1116 Lettera.<br />

1117 Lettera.


Sto veramente un po’ meglio, però ancora esco poco perché mi stanco, ma<br />

anche perché ho perduto l’esercizio, credo. Di giorno sto bene, è sul mattino che mi prende<br />

un po’ di agitazione, un po’ di catarro, ma che di giorno sparisce. Credo che la cura del<br />

Dott. Scelba, calmante e ricostituente, mi debba giovare un po’ ovvero, il male ha fatto il<br />

suo corso. Faccio come tu mi scrivi venendo verso la seconda metà di maggio, ma farà caldo?<br />

Tu dove passerai l’estate?<br />

A me piacerebbe di questi tempi andare delle giornate in campagna, specie alla<br />

Russa ove fervono i lavori del giardino; il tempo è sereno un po’ troppo e comincia il caldo,<br />

ma come andare in quei posti che pare vi siano di nuovo delle bande? Come han<br />

potuto richiamarsi le forze e lasciare noi nelle condizioni di prima? Cosa fa il Ministro<br />

dell’Interno? Che non si illudi, qui bisogna non abbandonare. Le elezioni hanno fatto<br />

alzare la testa agli estremisti, che fanno un lavoro di penetrazione assidua e ben inquadrata,<br />

cosa che non sanno fare i nostri.<br />

Però il momento non bisogna farlo sfuggire, giacché gli altri partiti avversari se<br />

ne sono accorti e vogliono retrocedere. Che i nostri sappiano sfruttare il momento e non<br />

fondersi coi comunisti, per carità!<br />

Ti accludo a proposito una lettera di Salvatore Maiorana, leggila e poi incammina<br />

i tuoi per una via giusta da seguire. Il gruppo direttivo di Catania fa piangere; tutta gente<br />

che si bisticcia per arrivare, mal vista nel paese e che non attira, anzi, scosta, come anche<br />

qui; che pena vedere tanta gente che vuole appartenere al partito, ma che vede le porte serrate<br />

(lo chiamano il partito catenaccio). Poi se capita prendono della gente mal vista.<br />

A momenti ricevo un pacco dall’America (Carmela) alla quale scriverò. Oggi<br />

verrà Foti per parlare dell’Orfanotrofio S. <strong>Luigi</strong>, ancora il pacco strumenti non è arrivato<br />

all’Ospedale. I parenti ti salutano, Gina e le altre persone di casa ti baciano la destra, riceviti<br />

i miei più affettuosi abbracci<br />

Nelina<br />

Come è andato l’affare Maiorana al Ministero dell’Istruzione? Cosa fa Gonella?<br />

E Segni che disastro…<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 18)<br />

947.<br />

Caltagirone, 13 maggio 1947 1118<br />

Carissimo mio fratello,<br />

Ricevo a momenti il telegramma di Guglielmo, e sia ringraziato Iddio dell’esito<br />

buono, come scrive il buon cugino che gentilmente si è profferto a venire ad assistere<br />

all’operazione. Come avrei voluto esserti vicina, mentre da lontano sono stata in pena!<br />

Ora vorrei notizie tutti i giorni, e prego Guglielmo a scrivermi delle cartoline. Spero veni-<br />

1118 Lettera.<br />

531


e al più presto, nel frattempo sto riordinando tutto per lasciare la casa e tutto sistemato.<br />

Verrò con Gina e scenderò dai Palma salvo cambiare con l’albergo.<br />

Sto benino in quanto ai disturbi avuti, non posso tanto strapazzarmi, ma farò<br />

tutto con calma, solo che mi tieni informata della tua preziosa salute. Ringraziami<br />

Guglielmo, dirai che i suoi stanno bene. È così affettuosa tutta la famiglia che mi confondono<br />

davvero.<br />

Alle buone madri i miei più vivi ringraziamenti e molta riconoscenza per tutto<br />

quanto fanno per te, che Iddio li benedica! Ho tenuto e tengo la lampada accesa alla<br />

Madonna del Ponte finché ti saprò rimesso o meglio, finché starò in casa giacché partendo<br />

debbo spegnerla. Spero poter scendere fino il santuario a portare la mia offerta per la<br />

lampada votiva che ho promesso per te, scenderò a piedi e tornerò in carrozza.<br />

Ti lascio carissimo con tante cose affettuose dalla buona Sig.ra Di Bernardo, i<br />

soli che hanno saputo delle mie preoccupazioni e che si sono prestate. Le persone di casa<br />

ossequiano devotamente ed io ti stringo al seno e nei SS. CC. di Gesù e Maria, credimi<br />

aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Ai Signori Caronia le cose più affettuose e riconoscenti.<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 21)<br />

948.<br />

Caltagirone, 24 maggio 1947 1119<br />

Carissimo fratello,<br />

Voglio sperare che questa non ti trovi più a letto, ma già seduto nella poltrona<br />

e in via di piena convalescenza. L’altro ieri fui alla Madonna del Ponte a ringraziarla e<br />

portare il mio obolo per la lampada votiva; oggi a ringraziare S. Giacomo e portare<br />

anche il mio obolo, ieri a S. Rita. Spero che Iddio per le loro intercessioni debba farti<br />

guarire perfettamente. Io continuo coi miei disturbi più notturni che diurni, giacché<br />

dopo le prime quattro ore di sonno mi sveglio ora con tosse, ora con affanno e palpito e<br />

che mi fan combattere per ore, ma che alla fine nella mattinata mi riaddormento per poi<br />

alzarmi discretina.<br />

Qualunque cosa mi agita, anche momentaneamente, e mi fa quasi perdere il<br />

respiro, per subito tornare al mio solito; il viaggio mi preoccupa, ma conduco meco Gina,<br />

la quale sa farmi distrarre. C’è del nervoso? Così dice Scelba; sono disturbi circolatori?<br />

anginali? Spero di poter consultare costì qualche buon medico ovvero nessuno, se la<br />

distrazione basta, se il solo rivedere te mi conforta. Del resto siamo vecchi e se tiriamo<br />

ancora in vita è misericordia di Dio, ne sia ringraziato.<br />

1119 Lettera. In calce appunto di <strong>Luigi</strong>: “27/5-47. Scritto lettera e data a Guglielmo per andarla a trovare<br />

dai Maiorana”.<br />

532


La Signora Caronia mi telefonò o meglio, rispose alla mia telefonata e mi disse<br />

che oggi, sabato, sarebbero partiti per venire in Sicilia, mi dispiace, così tu non hai più il<br />

conforto delle visite del Dottore, ma speriamo per pochi giorni. Io penso partire lunedì<br />

26 per Catania ove mi fermerò da Angelina Maiorana un paio di giorni, anche per vedere<br />

se il viaggio mi disturba, e poi continuo per la volta di costà e non credo che sarà ancora<br />

presto per venirti a trovare.<br />

Tutti i parenti ti ossequiano, le persone di casa baciano la destra, io ti abbraccio<br />

con vivo affetto<br />

949.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 20)<br />

Catania, 31 maggio 1947 1120<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono ancora qui ove mi son sentita discretina tanto che avevo divisato partire<br />

martedì prossimo. Intanto un po’ le notizie della crisi, un po’ di agitazione per il viaggio da<br />

fare, stanotte mi sono sentita di nuovo male con palpitazione ecct. Stamane Angelina voleva<br />

farmi visitare da Condorelli, ma io ho preferito Sanfilippo, quello che è venuto da te, è tanto<br />

bravo. Mi ha osservata, trova il cuore buono, la pressione 210 e un po’ di scompenso. Mi<br />

ha prescritto una cura che lui dice, in una settimana di farmi rimettere e poter viaggiare.<br />

Io per mio conto penso di stare qui fino che mi sento benino e tornare a casa e<br />

non venire a Roma in questo momento di tempesta 1121. Speriamo che le cose andranno<br />

bene, ma se vi saranno movimenti io non potrei sopportarli. Non ti angustiare per me, ti<br />

terrò informato di tutto, anzi, il Sanfilippo mi ha detto che ti scriverà lui stesso. Se dice di<br />

venire verrò, altrimenti rimandiamola a tempi migliori o se tu verresti a Taormina a villeggiare<br />

col Dott. Caronia…<br />

Telefona e fai telefonare ai Palma che pel momento non vengo. Anzi puoi dire<br />

che poi le scriverò. Salutami le Suore e tu prendi un forte abbraccio<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 19)<br />

1120 Lettera. Sul margine superiore appunto di <strong>Luigi</strong>: “2/6. Scrivo di non venire, di non preoccuparsi etc.”.<br />

1121 Si stava varando il IV Ministero De Gasperi senza la partecipazione di comunisti e socialisti.<br />

533


950.<br />

Catania, 5 giugno 1947 1122<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua affettuosa lettera e te ne ringrazio molto. Sto bene, la cura<br />

che mi sta facendo fare il dott. Sanfilippo, che ogni giorno lui viene e costatare, mi è giovata<br />

tanto che la notte non mi sveglio più, non ho più palpito né tosse e né ambascia.<br />

Stando così le cose io penso di partire e venire a rivederti: lunedì mi metterò in<br />

viaggio e spero che lo faccia bene. Ho deciso così poiché partire e lasciare la casa ogni volta<br />

è un lavoro, un fastidio per tante ragioni. Oggi mi trovo in corso, e sentendomi bene<br />

vengo. A Maria Palma telegraferò l’ora dell’arrivo e il giorno per trovare qualcuno alla stazione,<br />

tu intanto telefona che ho risoluto di venire. Non credo che questa mia decisione ti<br />

dispiaccia tantoppiù che è stata presa col consenso del dottore.<br />

Non ti strapazzare a parlare e ricevere col caldo, fai delle passeggiatine e prendi<br />

aria, ti farà bene. Il mare ti farebbe bene, come io credo che l’aria del mare abbia influito<br />

anche al mio miglioramento, sento la nostalgia del mare.<br />

Ringraziami le Suore delle preghiere che fanno per me, i miei distinti ossequi.<br />

Qui tutti ti salutano. Se il Prof. Maiorana si fosse presentato deputato avrebbe potuto<br />

dare un valido contributo. Come va a rilento la sua pratica! Un abbraccio di cuore<br />

951.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 17)<br />

Catania, 15 luglio 1947 1123<br />

Carissimo fratello,<br />

Il viaggio fu ottimo, come ho telegrafato e sono ancora qui a Catania ove mi<br />

hanno trattenuto i cugini con tanto affetto. Sono stata alla plaja ove fanno i bagni e, credimi,<br />

che è una bella spiaggia, con reparti di cabina fatti abbastanza bene e c’è abbastanza<br />

decenza.<br />

Stamane con il Dott. Palma ti ho mandato un kg di biscotti, è stata una bella<br />

occasione. Non so se ti piaceranno, se sì qualche altra volta te li manderò, oppure se vuoi<br />

ciambelle scrivimelo. Il Dottor Sanfilippo mi ha trovata bene, con la pressione 150. Per le<br />

febbri avute, anche lui è di avviso che sono febbri che si prendono nel latte e nei formaggi<br />

teneri, come la gente mi diceva a Roma l’ultimo giorno. Però i miei decimi vanno a sparire,<br />

ma non è stata affatto influenza.<br />

534<br />

1122 Lettera.<br />

1123 Lettera. Pur avendo l’intestazione “Roma”, la lettera venne scritta da Catania.


Ho rivisto quel conto ed è come dicevi tu di 180, mi dispiace di non averlo<br />

ricordato bene quel giorno. Giovedì ritorno a Caltagirone; a Gina la spedii sabato stesso e<br />

così mi faceva trovare la casa pulita e a posto. Pare che dopo la campagna in grande stile,<br />

quei Signori si siano appollaiati nei nostri boschi nuovamente, così mi hanno detto, ed è<br />

seccante.<br />

Ossequiami le Madri, te curati a mangiare di più, così mi diceva Sanfilippo per<br />

i decimi mangi un po’ di più ed elimini i formaggi teneri, però tu puoi prendere quelle<br />

che fanno dalle monache che le vacche sono buone.<br />

Non puoi credere con quanto dolore ti abbia lasciato questa volta, la tua lontananza<br />

mi pesa di più, ma sia fatta la volontà di Dio! Senti, dovresti dare un tuo libro a<br />

Nico Di Bernardo, poiché avea il mio per leggerlo ed io me lo feci dare dicendo che tu<br />

glielo avresti regalato uno. Così vorrei che ne mandassi un’altra a Salvatore Maiorana, egli<br />

è uno studioso e gli farebbe bene, poi sono così gentili con me che lo meritano, un altro a<br />

Ciccio Spadaro che gentilmente ti ha mandato le arance e poi anche a lui gioverebbe.<br />

I Caronia mi hanno invitato con Gina per agosto a Taormina, ma io non so se<br />

mi muoverò più, fa caldo. Li ringraziai dicendo che se mi avessero avvisato a tempo sarei<br />

andata; furono molto gentili con me e tu li ringrazierai. Gradisci gli ossequi di tutti e i<br />

miei affettuosi abbracci<br />

952.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 24)<br />

Caltagirone, 19 luglio 1947 1124<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono giunta finalmente qui nella mia solitudine, sto bene e il Dott. Sanfilippo<br />

mi ha visitata fino a giovedì mattina e cioè prima di partire e mi ha trovata bene, come mi<br />

trovò prima di partire per Roma. Tutto soddisfatto di avermi guarita. Raccomando la sua<br />

pratica a Petrocchi e vorrei che venisse contentato. Anche il De Matteis gli ha scritto una<br />

lettera molto lusinghiera; lui crede che la raccomandazione che io ho fatto al Prof. Caronia<br />

abbia prodotto quella lettera, spero sia così, mentre ti prego di parlarne al Prof. Caronia.<br />

Intanto io ti ho telegrafato, scritto da Catania; ti scrivo ancora questa, ma non<br />

ho un tuo riscontro, spero riceverlo presto. Qui sono tornata il 17 sera, non ho avuto<br />

tempo di distribuire le tue lettere, ma lo farò presto. Qui sento quasi più caldo di Roma,<br />

la nostra casa è calda, ventosa sì, ma calda.<br />

Oggi scirocco di quello che rovina le campagne; ancora si trebbia. È il caldo<br />

della festa di S. Giacomo se te ne ricordi, povero Sindaco!! Ancora non ho avuto il bene di<br />

vederlo, ma so che Francesconi non gli risponde affatto, a me sembra che quell’altro conclude<br />

meno di questo.<br />

1124 Lettera.<br />

535


Ti lascio con la penna, col cuore sono a te vicina sempre sempre, aff.ma<br />

Nelina<br />

P. S. Vi è un certo prete di un paese verso l’Etna che si è fatto stampare col<br />

nome e cognome “segretario particolare di Don <strong>Sturzo</strong>”. Un’altra volta ti scriverò il nome<br />

che debbono dirlo, forse si chiama Torrisi ed è di Aci Catena, anzi è stato, dicono, nella<br />

clinica del Prof. Caronia.<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 13)<br />

953.<br />

Caltagirone, 26 luglio 1947 1125<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Ho ricevuto tutte le cartoline e la lettera, grazie e godo tanto saperti bene e che<br />

incominci a sentirlo il benessere. Col caldo spero potrai godere un po’ l’aria aperta e<br />

restarvi più a lungo. Io bene, qui però la pressione si è alzata a 175, sarà l’aria, saranno le<br />

scale, saranno un po’ le occupazioni degli affari, ma però sto bene e non soffro nulla.<br />

Domani scriverò a Sanfilippo perché lui voleva saperlo.<br />

Farò fare i biscotti delle zie monache e spero poterli mandare con il Dott. Palma<br />

che è qui, il bambino cammina già solo che è bellino!<br />

Spedirò le arance e le lenticchie che desideri e domandami tutto quello che<br />

vuoi, carissimo, per me è una gioia poterteli inviare. Però i biscotti di La Bella bisogna<br />

farli inzuppare un po’ e ingrossano abbastanza. Al Vescovo ho consegnato lettera e rendita.<br />

P. Dieli ancora non è venuto, e non ho avuto tempo di far chiamare Montemagno; la<br />

festa di S. Giacomo, che è stata abbastanza grandiosa, non ha fatto fare nulla. I concerti<br />

della banda dei CC. di Roma sono stati ottimi, ne siamo tutti entusiasti.<br />

Io sono stata da Giovannino Tasca ove ho goduto la festa. Loro ti ossequiano e<br />

ringraziano della tua lettera. I parenti tutti ti ossequiano, Gina e le persone di casa chiedono<br />

di essere ricordate e baciano riverenti la mano, io ti abbraccio affettuosamente ossequiando<br />

le madri<br />

536<br />

1125 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 12)


954.<br />

Caltagirone, 28 luglio 1947 1126<br />

Carissimo fratello,<br />

Come ti dirà il Dott. Palma sto bene; loro sempre squisitamente gentili con<br />

me, oggi siamo stati in macchina a S. Bartolomeo. Veramente era delizioso il fresco e al<br />

Dottore e Maria è piaciuto molto. Ti mando col medesimo, che gentilmente si è profferto,<br />

un pacco di biscotti e ciambelline, questa volta devi contentarti perché non ho trovato<br />

quella che sa fare le ciambelle; sarà per un’altra volta.<br />

Ho dato a p. Dieli la tua lettera, ora mi resta parlare col Dott. Montemagno e<br />

consegnare la lettere con il resto. Michele Gravina si è profferto lui a farti spedire una<br />

gabbietta d’arance calabresi che sono le ultime a raccogliersi. Manderò le lenticchie e se<br />

vuoi qualche altra cosa.<br />

Tutti ti salutano, io ti abbraccio teneramente<br />

955.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 154A, c. 14)<br />

Caltagirone, 3 agosto 1947 1127<br />

Carissimo fratello,<br />

Quando ti giunge la presente tu compi un anno del tuo ritorno in Italia. Come<br />

passa il tempo e come si diventa più vecchi! Odo che stai bene, ma lavori troppo, caro fratello!<br />

Risparmia un pochino la tua preziosa salute. Io sto bene, non benissimo come ti<br />

dicono chi mi viene a salutare, ma posso contentarmi.<br />

A momenti ho la tua del 31 e mi duole quando ti parlo nelle mie, di cose noiose.<br />

Io scrivo e tante volte nel momento che sono annoiata di qualche provvedimento, ma<br />

poi non ci penso più, giacché non ho nessuno attaccamento alle cose di quaggiù. Del<br />

resto, come bene tu dici, non abbiamo da fare molto e quello che abbiamo ci basterà<br />

anche con il moltiplicarsi dei pesi.<br />

Carmela mi ha raccomandato la Camilla, ma non sono riuscita a farla impiegare,<br />

c’è troppa gente a quei posti. Sono lieta sentire che le tue ex padrone di casa londinesi<br />

sono venute a visitarti; fa sempre piacere rivedere le persone che si sono conosciute.<br />

Ti ho mandate le lenticchie e delle pere di San Bartolomeo, esse si presentano<br />

belle e grosse e sembrano pere d’inverno mentre sono mature; solo che dentro si trovano<br />

1126 Lettera.<br />

1127 Lettera.<br />

537


tarlate, non so perché, però si possono mangiare e sono squisite. Hai spedito il tuo libro a<br />

Maiorana e a Spadaro? Anche uno a Michele, lui legge i vostri libri. Ora i Maiorana verranno<br />

per cambiare aria.<br />

Grazie di tutto; la stoffa l’ho ricevuta ed ho ringraziato Carmela, tanti ossequi<br />

alle madri e tu prendi le mie affettuosità col desiderio di venirti a trovare, ma quando? qui<br />

c’è sempre da fare…<br />

956.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 7)<br />

Caltagirone, 5 agosto 1947 1128<br />

Carissimo,<br />

Per fare presto scrivo una cartolina per ringraziarti del pacco e della foderina<br />

della lente. Sto abbastanza bene e godo leggere nella tua del 2 c.m. che stai bene; il caldo<br />

ti giova perché mi dicono che costì è eccessivo. Ho ricevuto ieri sera il pacco e con Nico<br />

manderò quanto vuoi. Spero che Francesconi venga e che si possa concludere qualche<br />

cosa; proprio stamane ho parlato e mi sono bisticciata con la persona che in sostanza deve<br />

fare tutto. Speriamo che tornando Suor Vincenza si possa concludere: la Superiora è al<br />

ritiro a Napoli. Suor Giulia mi ha scritto che è venuta a farti visita.<br />

Scrivo in cartolina, volevo dire, perché ho i muratori che stanno imbiancando la<br />

cucina e fare qualche rattoppo necessario, quindi disordine in casa. Sento che i Caronia<br />

sono a Taormina, io ci andrei, ma ho tante cose arretrate, specie per le campagne, vedremo.<br />

Con questo caldo non lavorare molto, ti prego, anche qui si muore! Risponderò<br />

io a Carmela, è tanto buona ed io non so cosa posso mandarle e se si può. Ossequiami<br />

le madri e tu prendi gli ossequi dei parenti e i miei abbracci<br />

957.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 4)<br />

Caltagirone, 8 agosto 1947 1129<br />

Carissimo fratello,<br />

Leggere che stai bene per me è una grande gioia! L’estate poi per te è la migliore<br />

stagione. Anche io sto bene, almeno mi sento bene; non posso parlarti di pressione poi-<br />

538<br />

1128 Cartolina postale.<br />

1129 Lettera.


ché qui sembra la cosa più difficile a un medico andare girando con la scatola dell’apparecchio.<br />

Ad ogni modo pregherò di nuovo Scelba se viene a vederla.<br />

Oggi ho parlato con l’Ing. Foti per l’affare S. <strong>Luigi</strong> e mi ha detto che il preventivo<br />

è pronto ed era presente il Comm. Montemagno ed hanno stabilito che il detto Comm.<br />

martedì andrà a Catania onde farsi autorizzare per fare i lavori più urgenti e cioè i tetti e le<br />

soffitte. Poi continueranno per gli altri. Francesconi credo che non ha nulla da fare in questo,<br />

dato che venga (che io non ci credo) il Foti ha scritto, telegrafato senza avere mai risposta:<br />

come ti ebbi a dire è un vero inconcludente. L’Ing. mi ha detto che scriverà.<br />

Michele ti ringrazia per quello che mi hai scritto nella cartolina; lui crede che<br />

Gaetanella stia benino e speriamo continui così, ma gli sembra più che altro un isterica,<br />

forse non ha torto, ma non può essere solo quello. Mi ha detto che presto ti farà spedire le<br />

arance. Con Nico ti manderò il vino, ma tu hai detto ai Caronia che il nostro si fa aceto,<br />

forse è vero, ma non ho di meglio. Per le lenticchie l’ho detto a diverse persone, ma ancora<br />

non sono arrivata ad averle, appena me li portano te li manderò. I biscotti credo non<br />

siano riusciti perché ne trattenni uno ed è diventato durissimo. La donna che li ha fatti<br />

non so se mise tutte le uova che mandai, certo che non erano quelli delle monache nostre.<br />

Cercherò con Nico mandarti le ciambelle, vedremo, oppure con Maria quando tornerà.<br />

Ma che fanno a Palermo? mi pare che l’affare dell’agricoltura va di male in peggio<br />

e chi arriva a quei posti ha paura di perderlo, li fa diventare amici degli avversari, non<br />

ti pare? Ma che la finiscano una buona volta, i sacrificati siamo proprio noi dai gabellotti<br />

e se lasciassero la libertà di avere portato tutto il frumento della gabella in casa, gli<br />

ammassi ne avrebbero molto di più, come non vogliono comprenderlo?<br />

Caro, ti lascio, mentre sono sempre a te vicina, specie nella preghiera. I parenti,<br />

gli amici, le persone di casa ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto<br />

Nelina<br />

P. S. Ci lamentiamo tutti che la strada Catania Caltagirone è diventata intransitabile,<br />

mentre si sa che da tempo furono stanziati 40 milioni, è una cosa insopportabile<br />

come la provincia ci abbandoni, a chi rivolgerci?<br />

Leggo sul Popolo di Sicilia la repentina morte dell’On. D’Amico. Che pena mi<br />

ha fatto, era un galantuomo. La stufa che avea fatta spedire per il nostro ospedale non è<br />

arrivata.<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 8)<br />

958.<br />

Caltagirone, 14 agosto 1947 1130<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 9, le tue buone nuove mi tengono contenta. Sto bene e<br />

1130 Lettera.<br />

539


quando non si soffre nulla non si bada alla pressione che si mantiene su quel livello. Con<br />

tutte le noie di ammassi, di denunzie, di concordati non posso muovermi e andare due<br />

giorni a Taormina ove i Signori Caronia mi hanno invitata. Se rassetterò tutto andrò verso<br />

il 20 per restare tre o quattro giorni. Abbiamo un caldo appiccicoso e si suda orribilmente,<br />

e le frutta stanno andando via, le mele cadono in gran quantità.<br />

Non ti ho potuto mandare le lenticchie perché ancora non ce ne sono sul mercato,<br />

quando li porteranno te li manderò. Michele ieri mi ha detto che ti ha fatto spedire<br />

una cassetta di arance, tu lo ringrazierai per lettera, è tanto buono con me, e se non mi<br />

desse l’acqua a Passocristofaro per il nostro giardinetto, potrei farlo strappare perché non<br />

ne abbiamo una goccia.<br />

Non so se tu hai ascendenza su Alessi, sarebbe buono anche richiamarlo un po’<br />

perché non faccia tutto questo estremismo; qui la gente è molto scontenta poiché a Palermo<br />

fanno peggio di quanto si sia fatto nell’alta Camera 1131. Se bisogna venire incontro a<br />

chi lavora, non bisogna andare così contro chi possiede e che deve concorrere al risanamento.<br />

Con uno che viene dall’America ti mando dei biscottini fatti da Gina, la quale<br />

vuole sapere se ti piacciono. Sono sicura che i biscotti all’uovo ti sono saputi orribili; veramente<br />

la donna che li fece non li seppe fare e dovette levare delle uova. Mando pure il<br />

vino o con La Piana l’Americano o con Nico, chi parte il primo dei due.<br />

Prendi gli ossequi delle persone di casa e dei parenti e i miei abbracci<br />

959.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 2)<br />

Caltagirone, 18 agosto 1947 1132<br />

Carissimo <strong>Luigi</strong>,<br />

Questa la porta gentilmente l’Avv. Nicolò Di Bernardo che ti dirà che sto bene.<br />

Con un Siculo Americano ti ho mandato due bottiglie di vino e due scatole di biscotti,<br />

spero che li hai ricevuti e che siano arrivati bene. Per le lenticchie spero mandarli con<br />

Franco Palma, se li trovo.<br />

Come ti ho scritto, a mio malincuore debbo rinunziare di andare a Taormina<br />

dai Caronia per le noie che quest’anno mi ha dato il gabelloto di Altobrando che non mi<br />

ha voluto mandare frumento, ora il tempo è cambiato ed abbiamo ogni giorno temporale<br />

e quindi credo che non arriverò ad andare. Nico ti parlerà delle cose di Caltagirone,<br />

1131 Giuseppe Alessi, primo presidente della regione Sicilia nel 1947. Egli era stato negli anni ’30 un giovanissimo<br />

e attivo esponente del movimento cattolico nisseno, un antifascista convinto, ammiratore dell’esempio<br />

e dell’insegnamento di <strong>Sturzo</strong>. La sua corposa corrispondenza con <strong>Sturzo</strong> nel secondo dopoguerra si<br />

trova in L. <strong>Sturzo</strong>, Carteggi siciliani del secondo dopoguerra, cit.<br />

1132 Lettera.<br />

540


ma io aggiungo che a Palermo stanno facendo delle leggi agricole piuttosto esagerate,<br />

che non si fanno nel Continente, e ciò serve a fare esasperare il ceto abbiente che in<br />

sostanza ora sono i contadini che spendono di più dei Signori, perché sono loro che vendono<br />

il frumento più caro. All’On.le Alessi bisogna frenarlo, mi pare che la parola facile<br />

lo abbia gonfiato. Insomma, si fa tutto per far abbattere il partito democratico Cristiano,<br />

perché questi non hanno il senso della misura. Bisogna contentare i lavoratori, ma<br />

non bisogna deprimere i proprietari. Qui con le tasse di famiglia dovremo vendere qualche<br />

proprietà.<br />

Abbiti i miei più affettuosi saluti<br />

Nelina<br />

P. S. Dimenticavo farti osservare che l’aumento salariale, l’aumento delle tasse<br />

fa sempre più aumentare il costo della vita, dove si va a finire? Non voglio lasciare di fare<br />

osservare che la dilazione dei fitti cioè gabelle, danneggia tutti perché avendo dei gabelloti<br />

che non vanno, un povero proprietario è impossibilitato levarselo di addosso, come sono<br />

io col mio di Altobrando, che non lavora lui, ma che se lo è ridato tutto a mezzadria,<br />

mentre io quest’anno debbo comprare il frumento alla borsa nera. Ma ci lascino liberi<br />

una buona volta!<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 5)<br />

960.<br />

Caltagirone, 20 agosto 1947 1133<br />

Carissimo fratello,<br />

Come vedi, sono a Caltagirone e non a Taormina, poiché, come ho detto, tante<br />

cose me lo hanno impedito e per tre giorni non mi sono voluta strapazzare. Ho ringraziato<br />

i Signori Caronia e spero sarà per un’altra volta. Sto bene, e mi occupo delle cose di<br />

campagna da Caltagirone, mentre Don Giacomo non sta tanto bene e credo dovrò cercarmi<br />

un’altra persona.<br />

Ho parlato con Galvano per quel lavoro del servizio da dessert e aspetto i<br />

modelli per poter ordinare, mi ha assicurato che per Natale saranno a destinazione. Per<br />

l’altro, un bel vaso si trova bello e fatto; ma basta un vaso?<br />

Ringrazia anche tu il Prof. Caronia e dille che quando andranno nuovamente me<br />

lo facciano sapere. L’Ing. Foti mi dice che ha scritto, non so se i lavori sono incominciati, ma<br />

spero che ora si sbrighino. Prendi gli ossequi delle persone di casa e i miei abbracci<br />

1133 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 1)<br />

541


961.<br />

Caltagirone, 22 agosto 1947 1134<br />

Carissimo fratello,<br />

In questo momento mi assillano le raccomandazioni di maestre e maestri,<br />

quindi non ti annoiare se ne faccio ancora una. Qui accludo un memoriale scritto dell’interessato.<br />

Con Palma ti manderò le lenticchie, quest’anno non sono tanto buone. Qui il<br />

tempo è umidiccio, si sente che si avvicina l’autunno; sto benino, anzi ora scriverò a Sanfilippo<br />

se debbo continuare la cura o sospenderla. La stufa che fece spedire il povero<br />

On.le D’Amico non è arrivata all’Ospedale.<br />

Oggi il Comm. Montemagno ti ha scritto dandoti ragguaglio di tutto, ma la<br />

pratica S. <strong>Luigi</strong> è andata a Catania al genio civile giacché Scelba nulla ha scritto al Montemagno<br />

di quanto ha detto a te. Speriamo si sbrighino, altrimenti arriveremo alle piogge<br />

senza che i tetti siano a posto. Credimi che c’è da stancarsi a combattere con tutta questa<br />

gente.<br />

Come Superiora verrà Suor Vincenza (dicono), la Suora di S. <strong>Luigi</strong> che è venuta<br />

a trovarti, in cambio di quella che vi era, che è stata un disastro. Quando ti giunge la<br />

presente, i Caronia saranno tornati e me li saluterai, sono rimasta dolente di non aver<br />

potuto scappare per andarli a trovare e passare qualche giorno a Taormina.<br />

Tante affettuosità alle Madri e a te una stretta al cuore<br />

962.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 6)<br />

Caltagirone, 19 settembre 1947 1135<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi sono stata a S. Bartolomeo per raccogliere le mele e te ne mando un pacchetto<br />

riserbandomi mandarne una cesta come quella delle arance. Queste si possono<br />

mangiare subito o almeno poiché sono quasi mature. Sto bene, questa e il pacchetto lo<br />

porta una guardia municipale che gentilmente si è profferto.<br />

Gradisci gli ossequi di tutti quelli che ti ricordano e i miei più affettuosi<br />

abbracci<br />

542<br />

1134 Lettera.<br />

1135 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 27, f. 145A, c. 3)


963.<br />

Caltagirone, 1° ottobre 1947 1136<br />

Carissimo fratello,<br />

Siamo già al primo ottobre e il cinque compie un anno quando io sono partita<br />

per venirti a trovare la prima volta. Come il tempo passa e l’eternità si avvicina! Sto bene:<br />

ho quasi sempre notizie di te ora da uno ora da un altro, questo mi consola, sentire che<br />

stai bene per me è un conforto. I lavori a S. Maria di Gesù (Orfanotrofio) si stanno facendo<br />

e speriamo che una volta incominciati si possano compire tutti. Per l’Ospedale stamani<br />

mi ha parlato il Dott. Traversa il quale ha l’impianto radiologico e quindi vede di<br />

mal’occhio quello che si vuol fare a Caltagirone. Lui dice così: sarebbe più necessario<br />

quello radiognostico perché i casi locali per questi sono molti e si manca, mentre per il<br />

primo sono più rari le necessità e poi mancano i buoni medici e chirurghi e quindi la<br />

maggior parte vanno a Catania.<br />

D’altra parte lui verrebbe a perdere molto anzi, l’unico introito. Poi lo stesso<br />

dice essere necessario che all’Ospedale ci sia un gabinetto di ricerche cliniche ecct. Insomma<br />

io ho voluto scriverti tutto questo perché in sostanza lui si raccomanda, né può manovrare<br />

quello radiologico perché non ha gli studi e la pratica.<br />

Manderò con Cimirella due bottiglie di vino di Passocristofaro e finché ce n’è è<br />

tuo. Spero mandare anche delle mele. Ho ricevuto lettere e cartoline dei Belloni i quali ti<br />

ossequiano.<br />

Michele ti ringrazia, contento che hai gradito le arance, ieri sono stata a pranzo<br />

da loro (suo onomastico), era tutta la famiglia tranne Paolo e Gaetanella, la quale è sempre<br />

la stessa, povera figlia!<br />

Tutti ti salutano, io ti abbraccio con affetto<br />

964.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 12)<br />

Caltagirone, 20 ottobre 1947 1137<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua cartolina stamane e ti ringrazio dell’interessamento per la<br />

mia raccomandazione, spero avere una buona risposta. Sono alle prese con i rassettamenti<br />

della casa, delle campagne, di tutto e quando ho finito conto venire, ma non può essere<br />

prima dei primi di novembre così spero poter passare il S. Natale con te. Il servizio per il<br />

1136 Lettera.<br />

1137 Lettera.<br />

543


dott. Nicoletti si sta facendo e mi auguro risulti bene. Per Caronia penso prendere un<br />

piatto come quello che regalasti ai Ruffo e un vaso, se quello solo ti sembra poco, che ne<br />

dici? rispondimi per tempo.<br />

Sto bene, grazie a Dio, ho ripreso la mia solita vita di movimento ed esco facilmente<br />

ogni giorno, anche la mattina per la S. Messa qualche volta, cosa che presto non<br />

potevo farlo da tanto tempo. Ho spedito le mele a te e al Prof. Caronia, una cesta ciascuno.<br />

Ora non so se andare all’albergo o tornare dai Palma che m’invitano con insistenza,<br />

che ne dici?<br />

Michele Gravina ti ringrazia dell’interessamento per Salvatore Maiorana, ti<br />

ossequia e speriamo arrivi a buon porto la pratica sua. Ti lascio nella speranza di presto<br />

riabbracciarti<br />

965.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, c. 143A, c. 22)<br />

Caltagirone, 8 novembre 1947 1138<br />

Carissimo fratello,<br />

Avevo scritto alla Sig.ra Caronia che sarei partita il giorno 11 però da due giorni<br />

che la mattina appena svegliata mi esce sangue dal naso, come l’anno scorso costì a<br />

questi tempi e non voglio così fare un lungo viaggio. Titto mi dice che posso partire, ma<br />

vuole che resti ancora qualche giorno per vedere come vada. Forse col freddo, un po’ di<br />

agitazione nel preparare la partenza hanno causato ciò, d’altra parte è meglio qui che<br />

costì, e se il Signore non vuole che venga ci rassegneremo tutte e due.<br />

Non ti angustiare perché finora è stata cosa di poco conto ed io non mi sento<br />

male, vedremo. Sono alzata e non a letto come lo scorso anno e dopo uscito un po’ di sangue<br />

non ne corse più. Telefona a Maria Palma che pel momento non mi aspetti e che telegraferò<br />

o scriverò. Tanti saluti ai medesimi e infiniti ringraziamenti.<br />

Prendi un forte abbraccio, tua aff.ma<br />

544<br />

1138 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 23)


966.<br />

Caltagirone, 20 novembre 1947<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto stamane il pacco che mi hai mandato col Canonico Polizzi, e il<br />

cestino è arrivato perfettamente sano. Quanto è carino! Grazie infinite di tutto, tutto.<br />

A Carmela mandai con il Sig. La Piana un servizio da caffè (ceramica di Caltagirone)<br />

e una pezza di formaggio grande; spero che già l’abbia ricevuta, alla medesima<br />

risponderò alle due lettere che mi hai mandato.<br />

Sto benino, il raffreddore è passato e da due giorni ho lasciato di nuovo il letto.<br />

Ancora però non mi sento a posto, questa botta è stata molto forte, più di quella dello<br />

scorso anno, non so poi perché, la pressione non era poi molto alta, ma non mi sentivo<br />

bene da qualche giorno, ed avevo mandato a chiamare il Dott. Scelba per misurarmi la<br />

pressione che da un mese non facevo rivedere, ma non venne.<br />

Quasi ora ho paura di muovermi, ma speriamo che il viaggio non mi faccia<br />

troppo male. Titto dice che fra qualche giorno posso muovermi. Del resto andrò a Catania<br />

da Angelina Maiorana e sentirò Sanfilippo e se lui crede proseguirò per Roma.<br />

Condurrò sempre la mia Gina, che è tanto affettuosa e mi ha servito con tanto<br />

affetto. Ti lascio, caro fratello, già sono le undici e vado a letto. Prega per me e vogliami<br />

sempre bene<br />

967.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 17)<br />

Caltagirone, 28 novembre 1947 1139<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua lettera di auguri, grazie soprattutto delle preghiere e<br />

della S. Messa. Spero che avrai ricevuto il mio telegramma di auguri. Io ricevetti un telegramma<br />

delle tue Suore ed accludo qui un biglietto di ringraziamento, sarai cortese farglielo<br />

arrivare.<br />

Sto bene e penso partire; qui il tempo si mantiene buono, anzi, si prega per<br />

l’acqua, è un pezzo che non piove e le campagne soffrono. Conto partire lunedì e fermarmi<br />

a Catania qualche giorno, farmi visitare da Sanfilippo e chiedere il suo consiglio. Qui<br />

Titto mi dice che posso partire, vedremo, ti terrò informato. Io veramente non vorrei<br />

dare fastidio a nessuno.<br />

1139 Lettera.<br />

545


Dunque gli oggetti di ceramica sono pronti per partire, intanto Galvano l’ingegnere<br />

mi domanda l’indirizzo, io non so la tua idea, si debbono spedire in casa di ognuno<br />

oppure a te, se li vuoi vedere? Ti prego rispondere subito e chiudere nella lettera se si debbono<br />

spedire direttamente ai destinatari un tuo biglietto, e per risparmio di tempo e maggiore<br />

sicurezza spedire tutto all’Ing. Galvano. Che spedirebbe subito ogni cosa. Spero che<br />

resteranno contenti, da parte mia ho fatto del mio meglio nella scelta.<br />

Riceviti i miei rinnovati auguri e abbracci<br />

Viaggio ottimo, abbracci.<br />

968.<br />

969.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 16)<br />

Catania, 18 marzo 1948 1140<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 15)<br />

Catania, 19 marzo 1948 1141<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri appena qui giunta ho telegrafato ed ora eccomi a te. Spero che questa ti trovi<br />

rimesso dal disturbo viscerale e molto più riposato. Curati, mio caro, e non sciuparti la<br />

salute perché nessuno può ridarla. Il mio viaggio è stato ottimo e in buona compagnia<br />

tanto da non vederlo passare; siamo arrivati in orario e Angelina si è fatta trovare alla stazione.<br />

Qui vi sono Michele e Carmelina arrivati dall’altro ieri, ed ora resteranno per un<br />

bel po’. Certo che M. è rimasto male e anche Salvatore, giacché quest’ultimo veramente è<br />

stato trattato male, lui è un vero signore. È una famiglia tanto brava e ordinata, tutta per i<br />

suoi bambini, tranquilla e affettuosa, e poi una persona rispettabilissima e colta.<br />

In questo momento passano camion di persone provenienti dai paesetti che<br />

vanno in piazza Università a sentire la parlata che farà Togliatti. Da queste finestre si vede<br />

tutto il passaggio 1142. Mi donasti tutte e quattro le tessere ed io poi le dimenticai nella<br />

borsa, però domani spedisco quelli di Petrocchi ringraziandolo.<br />

546<br />

1140 Telegramma.<br />

1141 Lettera.<br />

1142 Si era in piena campagna elettorale per le elezioni politiche del 18 aprile.


Lunedì mandai Gina a Caltagirone per ripulire la casa, poi, forse, dopo Pasqua<br />

andrò io. Domani vedrò Sanfilippo al quale oggi ho fatto gli auguri per l’onomastico. Il<br />

tempo qui è bello e spero di trovarlo buono anche a Caltagirone. Ricordami nelle tue preghiere,<br />

riceviti gli ossequi di tutti qui di casa, i rispettosi ossequi di Gina, un abbraccio<br />

Nelina<br />

Domenica, lunedì, martedì e mercoledì vi è un ritiro spirituale qui alla parrocchia<br />

e con Angelina andremo a farlo per poi farci il precetto.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 14)<br />

970.<br />

Catania, 26 marzo 1948 1143<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo la tua del 22, sento con dolore che sei di nuovo sofferente e che non<br />

puoi evitare le telefonate, ma vedi come puoi fare, certo che così non puoi continuare. Mi<br />

son pentita di essere partita. Nell’assenza di Caronia potresti chiamare Traversa Arnaldo,<br />

egli mi raccomandò di prendere un appuntamento, tu non me lo potesti dare. A me sembra<br />

come suo padre nella prescrizione dei farmaci ed è molto prudente nelle dosi, fattelo<br />

venire, è sempre un amico.<br />

Non ho potuto vedere Sanfilippo per darti notizie della Gelotamina, vedrò se<br />

posso telefonare e trovarlo. Intanto non continuare a fare dieta e se è necessario chiama<br />

un buon medico e fatti preparare bene il letto, la biancheria e tutto. Io martedì torno a<br />

Caltagirone, non mi hanno fatto scappare e malgrado son state dispiaciute, son sempre<br />

Signori.<br />

A momenti viene il Dottore Sanfilippo e mi dice che la Gelotamina puoi prenderla,<br />

però lui crede di prendere per non più di quattro giorni la ricetta che qui ti accludo.<br />

Tienimi informata e prendi i miei più affettuosi auguri per la S. Pasqua. Io tornerò a Caltagirone<br />

martedì. Un abbraccio affettuoso e tanti saluti dai buoni nostri parenti<br />

1143 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 11)<br />

547


971.<br />

Catania, 1 aprile 1948 1144<br />

Carissimo fratello,<br />

Sono ancora qui e parto domani per Caltagirone; sono priva di tue nuove e sto<br />

in pena, spero trovarli a casa. Come va il tuo stomaco, hai provato la cura di Sanfilippo?<br />

Io mi son fatta visitare di nuovo e mi ha prescritto una cura ricostituente perché lui dice<br />

che il cuore è sano, ma stanco e l’organismo ha bisogno di essere ricostituito. Siamo vecchi<br />

mio caro, e dobbiamo pensare che i nostri giorni ormai son contati.<br />

Sono partiti stamane in aereo Angelina e Salvatore e quest’ora che scrivo saranno<br />

arrivati. Quando verranno a trovarti ricevili bene e mettiti anche bene: ringraziali per<br />

tutto quanto fanno sempre per me e vedi di far sì che la pratica possa andare bene questa<br />

volta.<br />

La lampadina o meglio la piletta piccola andava con la radio e tu la trattenesti,<br />

ma non fa nulla giacché io ne ho comperata una qui e gliel’ho fatta cambiare perché non<br />

si sentiva più. Ossequiami le Madri e tu prendi un abbraccio affettuoso coi saluti di<br />

Michele e Carmelina<br />

972.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 13)<br />

Caltagirone, 4 aprile 1948 1145<br />

Carissimo fratello,<br />

Venerdì in macchina sono tornata in casa dopo quasi tre mesi e mezzo. Il viaggio<br />

è stato ottimo e qui ho trovato un magnifico tempo, dopo una buona pioggia che ci voleva<br />

ed ha ristorato le campagne. Ho trovato qui le tue lettere e cartoline. Spero che la miglioria<br />

continui e che Angelina e Salvatore ti abbiano trovato in ottimo momento. Loro sono<br />

sempre così affettuosi con me, ed io vado in casa loro come se andassi in casa mia.<br />

Sto bene e spero che la cura che mi ha prescritto Sanfilippo mi giovi. Conservati<br />

la salute, quando puoi scrivi, ossequiami le Madri e tu prendi le mie affettuosità<br />

548<br />

1144 Lettera.<br />

1145 Cartolina postale.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 12)


973.<br />

Caltagirone, 3 maggio 1948 1146<br />

Carissimo fratello,<br />

È un pezzetto che non vedo un tuo rigo e per quanto la gente mi viene a dire<br />

che stai bene, io stento a crederlo. Lavori troppo e così non puoi stare bene. Ad ogni<br />

modo me lo auguro e sto tranquilla. Io sto bene abbastanza; ho fatto le ignezioni che mi<br />

scrisse Sanfilippo e mi sono giovate molto, mi sento abbastanza forte, esco, dormo e in<br />

casa mi muovo abbastanza.<br />

Ho il tempo per fare tante cose in casa, specie per le campagne. Il tempo non è<br />

ancora buono, fa freddo ed ancora si esce con vestiti di mezzo tempo. Le campagne si<br />

sono abbastanza abbattute, ma speriamo in Dio che non ci abbandona. Non mi hai<br />

risposto se il tuo pigiama lo posso foderare di seta, perché vi sono molte giunte, aspetto<br />

tua risposta, del resto è per l’inverno.<br />

Sabato ti mando un pacco di ciambelle e spero che sono quelli che tu desideri.<br />

Te li porta un nipote di Nico che era in Fontanapietra. Ti accludo una immagine della SS.<br />

Vergine di Coccodomini che ti manda il parroco Marino. Io sono andata una volta alla<br />

Matrice in carrozza e sono tornata a piedi. Ho pregato per te. Le Suore di S. <strong>Luigi</strong> ti ringraziano<br />

delle £ 10.000 lire che ho dato a nome tuo a Suor Vincenza tornata da pochi<br />

giorni. I dormitori sono venuti belli assai.<br />

Vorrebbe essere tutto rifatto presto, ma vedremo. L’apparecchio ancora non è<br />

finito di arrivare all’Ospedale e il primo pezzo è ancora incassato, potresti tu fare qualche<br />

sollecito?<br />

A momenti ricevo la tua cartolina, mi duole per il dente che ti sei fatto tirare,<br />

ma stai un po’ in guardia di farteli piombare appena bucati. Ossequiami le monache e tu<br />

prendi un forte abbraccio<br />

974.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 5)<br />

Caltagirone, 4 maggio 1948 1147<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua lettera con dentro una parola per Peppino Carfì. Speriamo<br />

che venga reintegrato. Il medesimo è partito per costì ieri e pensa di venirti a fare<br />

una visita: cerca di riceverlo bene, sono tanto buoni con me che lo meritano. Questa la<br />

porta il ragioniere Fiorello, figlio del mio elettricista.<br />

1146 Lettera.<br />

1147 Lettera.<br />

549


Io sto bene, qui mi sono rimessa abbastanza, dormo bene e così mi sento più<br />

forte. Sento che ti stai un po’ riprendendo, spero che questo ti dia più forza per l’avvenire.<br />

Col Dott. Marescalchi da Piazza Armerina, che viene a Roma in macchina, ti mando una<br />

scatola di arance e i colli. Spero che ti staranno bene, forse qualcuno più largo, ma amidandoli<br />

diventeranno ben forti. Se il Dott. scende sii gentile con lui.<br />

Con un forte abbraccio credimi<br />

975.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 8)<br />

Caltagirone, 14 maggio 1948 1148<br />

Carissimo fratello,<br />

Ricevo a momenti la tua carissima lettera e mi duole leggere che sei stato nuovamente<br />

poco bene. Però Peppino Carfì mi dice che ti ha trovato bene e ciò mi conforta. Io,<br />

grazie a Dio, sto bene, almeno non soffro nulla pel momento e spero che l’estate la passi<br />

bene perché quello che mi fa male è il freddo. Io penso di passare l’inverno a Roma, se<br />

Iddio vuole, come questo anno. Ma se tu mi vuoi in estate scrivilo che cercherò di venire.<br />

Le tessere di S. Cecilia io li avevo portati a te tutti e nel chiederti quelli di<br />

Petrocchi me li desti tutti e quattro, ed io li portai con me. Appena arrivata mi accorsi<br />

dell’accaduto e così mandai subito a Petrocchi i suoi. Spero che li abbia ricevuti, perché<br />

non mi ha più scritto. I tuoi te li mando ora con Peppino Di Gregorio. Verrà l’Ing. Galvano<br />

e lui ti parlerà di Gesualdo Caruso. Sono contenta che l’affare di Maiorana sia andato<br />

bene, loro sono ancora a Roma e non mi hanno più scritto. Scriverò a Petrocchi, è tanto<br />

gentile e affettuoso!<br />

Poi vorrei pregarti di un favore. È possibile ancora mandare sempre da Caltagirone<br />

a Catania per prendere il petrolio, la benzina, le carte e tutto per l’innaffiamento delle<br />

arance?<br />

Gina ti ossequia, io ti abbraccio<br />

Nelina<br />

Le arance te le ho mandate con un Piazzese, se ne vuoi ancora te li manderò.<br />

Hai ricevuto il gilet? I bottoni falli cambiare.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 10)<br />

550<br />

1148 Lettera.


976.<br />

Caltagirone, 17 giugno 1948 1149<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto le due scatole e te ne ringrazio molto. Ti ringrazio immensamente<br />

per il lavoro a penna, tu sai che io ne facevo, solo che mi mancò la direzione giusta. Grazie<br />

delle commissioni che farai, del resto rispondi quello che è possibile, non ti affaticare.<br />

Non ti preoccupare di quello che gli avversari di Vavà possono dire, cercherò di rabbonirli<br />

mentre Ciccio e Mina sono in giro per l’Italia; forse verranno a salutarti. Salvatore<br />

Maiorana mi ha telefonato che tu lo hai ricevuto affettuosamente, pei biscotti penserò io.<br />

Come passerai il caldo a Roma? Povero fratello, si potrebbe andare insieme in<br />

qualche spiaggia! Io non ho avuto tempo di scrivere ai Caronia, ma lo farò presto. Spero<br />

spedirti una cassetta di arance presto; qui il tempo passa come un fulmine. Meno male<br />

che sto bene e resisto a tutto. Ho sentito dalla radio la morte dell’On.le Ferrara 1150 e mi<br />

sono ricordata che era un tuo vero amico. Ne ho avuto un gran dolore ed ho pregato e<br />

pregherò per lui. Che Iddio l’abbia in sé!<br />

La giacca te la fodero di seta poiché vengono tanti giuntini, e spero che non ti<br />

dispiacerà. Le arance non potranno arrivarti per S. <strong>Luigi</strong>, come io volevo, ma spero che<br />

non tarderanno. Ti offro intanto gli auguri più fervidi pel tuo onomastico, penso che lo<br />

scorso anno eravamo vicini e questo sì lontani. Pazienza. Che il buon Dio ti colmi di sue<br />

grazie e benedizioni.<br />

Tutti, amici e parenti, persone di casa, ti ossequiano, mentre io ti stringo al<br />

seno<br />

977.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 9)<br />

Caltagirone, 25 giugno 1948 1151<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua carissima lettera e il pacco pieno di cioccolatini e albicocche<br />

squisitissime. Non posso prenderne uno senza sentire il dolore che non li hai mangiati te<br />

o almeno insieme. I dolci di scatole conosciute non li devi mai levarteli a te, possono farti<br />

del bene. Grazie sentitissime di tutto e mi duole leggere la tua stanchezza, benedette feste!<br />

1149 Lettera.<br />

1150 Mario Ferrara, giornalista e saggista, autore di un breve profilo biografico di <strong>Sturzo</strong> in una collana<br />

molto seguita e apprezzata (M. Ferrara, <strong>Luigi</strong> <strong>Sturzo</strong>, Formiggini, Roma 1925).<br />

1151 Lettera.<br />

551


Ai parenti ed amici sto dicendo i tuoi ringraziamenti e che non pensino ad<br />

altro. Sto bene, le campagne mi danno un continuo movimento specie il gabelloto di<br />

Altobrando che per quanto ha finito la gabella, non vuole andar via. Io spero di riuscirvi,<br />

vedremo.<br />

È arrivato un altro bigliettino per te che io ho aperto per metterlo dentro la<br />

presente, scuserai. Poi non ricordo se ti ho scritto che sono venute qui due donne di Mazzarrone.<br />

Tutte due dice di averti scritto perché non hanno acqua e vorrebbero avere un<br />

aiuto per averla. Io non so altro, né voglio angustiarti, lo scrivo solo perché lo vogliono.<br />

Ora finirò la tua giacca che poi manderò col primo comodo. Le arance li hai<br />

ricevute? Siccome mi mandarono una cesta piccola, te ne potrò mandare ancora un’altra.<br />

Ti lascio perché tu hai da fare e ti rubo tempo. Conservati la salute e vogliami sempre<br />

bene, aff.ma<br />

978.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 4)<br />

Caltagirone, 3 luglio 1948 1152<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua del 28 u.m., godo che stai bene o almeno meno stanco di<br />

come sei stato e spero che cercherai un po’ di riposo, onde rimetterti in forze. E l’uscita<br />

come è andata? Ti sei raffreddato? Ti ha fatto impressione dopo due anni circa di clausura?<br />

Io sto bene, grazie a Dio, sarà anche il caldo, per quanto ancora non ce n’è. Io<br />

porto ancora il mio golfino di lana per casa. Oggi porto a S. Giorgio quanto tu mi scrivi e<br />

poi manderò quelli di Alba. Per il giardino pubblico il Sindaco mi dice di soprassedere,<br />

vedremo, te ne scriverò altra volta. Per le arance, fra poco ti manderò l’ultimo pacco dei<br />

nostri e poi vedremo. Appena tornerà Ciccio Spadaro faremo una riunione per il campanile<br />

di S. Gregorio.<br />

Come stanno i Caronia? Tanti ossequi da parte mia. Come si sta a Roma? Leggo<br />

e sento scioperi nell’alta Italia, disoccupazione che fa paura. Che il buon Dio ci assista<br />

e ci dia grazia di poter arrivare in tempo a sanare tutto o almeno in parte la povera Italia.<br />

Io qui sono in mezzo agli affari di campagna e mi prendono tutta la giornata<br />

tantoppiù che Di Bartolo sta bene, ma stonatello. Ossequiami le madri, la Sig.na Olivieri<br />

e tu prendi un forte abbraccio, tua aff.ma<br />

552<br />

1152 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 7)


979.<br />

Caltagirone, 8 luglio 1948 1153<br />

Carissimo fratello,<br />

Due paroline, immagino che di questi tempi sei molto occupato e non hai<br />

manco il tempo di leggermi. Spero che la salute tua sia buona, temo che le uscite ti abbiamo<br />

a fare raffreddare. Mi scrive Ele Belloni (la duchessa d’Altemps) e mi dice che il<br />

Comm. è già tornato alla villa in Piazza Cavalieri di Malta, ma sempre grave. Se non hai<br />

ancora, per mancanza di tempo, fatto telefonare, fallo, gli sarà di conforto. Lui fu tanto<br />

premuroso con te nell’arrivo a Londra!<br />

Io, grazie a Dio, sto bene, almeno per il momento non ho nessun disturbo e mi<br />

sento più forte. Ho dovuto fare un bigliettino di presentazione per la Sig.na Messina di<br />

Noto, per il monastero che vogliono aprire (Carmelitane scalze). Non so quando verrà,<br />

ma spero che non sia presto così potrà parlarti. La gente è così insulsa, ma per un’opera<br />

buona fai quello che puoi e se lo puoi.<br />

Conservati la salute e vogliami sempre bene<br />

980.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 3)<br />

Caltagirone, 12 luglio 1948 1154<br />

Carissimo fratello,<br />

Sento le tue notizie per mezzo di persone, ma non so se mi dicono la verità.<br />

Ciccio Spadaro mi ha detto che ti ha trovato stanco, ed io penso che lo sarai troppo.<br />

Carissimo, non ti sciupare di avanzo, lavora per Iddio, per l’Italia, per tutto quello che<br />

vuoi, ma prendi le cose pian pianino, non sciupare le tue deboli forze, te ne troverai male<br />

quando vorresti dare aiuto.<br />

Mando con Favitta le arance. Questi sono gli ultimi nostri; non sono tanto<br />

buoni, ma il succo potrai prenderlo, mangiandole come gli inglesi.<br />

Sto bene di questi tempi, solo la notte dormo un po’ agitata, almeno per la prima<br />

metà, ma sto abbastanza bene. Conservati la salute, ossequia le Madri e vogliami sempre<br />

bene<br />

1153 Lettera.<br />

1154 Lettera.<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 35)<br />

553


981.<br />

Caltagirone, 18 luglio 1948 1155<br />

Carissimo fratello,<br />

Ho ricevuto la tua dall’altro ieri (13) e l’aspettavo con tanta ansia. Credevo che<br />

dovevi essere molto stanco, per quanto la Sig.ra Caronia mi aveva scritto che stavi bene,<br />

anzi benissimo e che alla riunione eri stato il dominatore. Non ti strapazzare molto, pensi<br />

che siamo vecchi e tante cose non si possono fare più. Grazie delle risposte e mi duole che<br />

per Mirone hai avuto una brutta risposta.<br />

Il Comm. Angelo Belloni come ho scritto, è già passato nella loro abitazione,<br />

ma sta sempre grave. Fai telefonare. Telefonaci tu, perché io è poco che ho scritto e poi<br />

non farebbe niente la mia lettera, devi telefonare tu da Roma. Spero mandarti le ciambelle,<br />

ma in esse ci vuole anche lo zucchero di sopra, vuol dire che tu lo leverai poiché altrimenti<br />

si asseccano subito e diventano brutti.<br />

Aspetto la fotografia, mandala con Carlo Coniglio che io ti manderò le ciambelle<br />

dopo la festa di S. Giacomo. Vavà La Rosa ti avrà parlato della riunione che abbiamo<br />

fatto e pare in ultimo finita bene. Quando io ti scrivo delle raccomandazioni, non ti devi<br />

preoccupare, fai quel che puoi e senza troppo darti da fare; io debbo farli perché non ne<br />

posso fare a meno.<br />

Conservati la salute, preghiamo l’uno per l’altro e per i nostri morti e vogliamoci<br />

sempre bene<br />

Nelina<br />

Hai ricevuto le ultime arance? Ancor qui si esce coi mantelli perché fa fresco,<br />

non so quando incomincerà l’estate.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 33)<br />

982.<br />

Caltagirone, 28 luglio 1948 1156<br />

Carissimo fratello,<br />

Ieri ti ho spedito una scatola di arance fresche che mi avevano inviato, spero<br />

che ti arrivino sabato e che siano buone. Le mie ultime le avrai trovate secche. Con Carlo<br />

Coniglio ti invio un pacco di ciambelle, lo zucchero gli si deve metterlo per mantenerle<br />

fresche, altrimenti seccano col caldo, vuol dire che glielo toglierai. A Carlo darai la tua<br />

fotografia che mi hai promesso.<br />

554<br />

1155 Lettera.<br />

1156 Lettera.


Sto benino, il caldo non mi fa tanto dormire la notte e quindi mi sento un po’<br />

molle. È un caldo umido quello che abbiamo di questi tempi, ma già l’estate ancora deve<br />

venire. Ti accludo una raccomandazione se puoi fare qualche cosa per questo poveretto<br />

che si raccomanda con molta espressione.<br />

Ed ora riposati un pochino, non lavorare a lungo e sempre, tutti prendono un<br />

po’ di riposo, ci vuole dentro un anno e col caldo. La festa di S. Giacomo è stata molto<br />

ben riuscita e quest’anno perché è venuta di domenica va due volte a S. M. di Gesù. Che<br />

fardello!<br />

Ti lascio con un milione di affettuosità<br />

Nelina<br />

Le persone di casa ti ossequiano. Don Giacomo si è rimesso bene.<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 34)<br />

983.<br />

Caltagirone, 8 agosto 1948 1157<br />

Carissimo fratello,<br />

Oggi è il quarto giorno di vero caldo estivo. A me ora il caldo fa bene, e difatti<br />

sto abbastanza bene. Ho ricevuto la fotografia che mi hai mandato con Vavà La Rosa e te<br />

ne ringrazio molto. Trovo che ti assomiglia bene col farti tale e quale qual sei. Godo che<br />

stai bene e auguro che il caldo ti faccia godere un po’. Io non vorrei muovermi giacché<br />

stando bene, è meglio rimanere ove uno si trova. L’inverno per me qui è bruttino, quindi<br />

penso di venirlo a passare a Roma se Iddio vuole, come lo scorso anno.<br />

Ti mando il paramento rosso poiché il violaceo non l’abbiamo o almeno, la<br />

buon’anima di Monsignore non voleva usarlo poiché non lo credeva esatto. Del resto,<br />

credo che questo non si usa molto, non è vero? In tutti i casi, te li farai fare tutti quelli che<br />

hai bisogno ed io te li pagherò, mandandomi la nota.<br />

Non ho ancora dato le £ 5.000 al Preside del Liceo perché è stato costì, ora cercherò<br />

di darglieli. Per il giardino pubblico non hanno ancora fatto nulla e quindi le £<br />

15.000 sono ad aspettare qualche cosa. Mi pare che Fr. non lo sente e poi non combina<br />

coll’Ass. del ramo, vedremo. Cercherò di aggiustarti presto le mutandine e mandartele.<br />

Per le camice te ne aggiusterò una allargandola e se ti piacciono ti aggiusterò le altre due.<br />

Ma sono per l’inverno? Sono per la notte?<br />

Il 26 farò il telegramma ai Bagnara; dille che non cuciono più della roba che<br />

non porti, peccato! Non capisco perché le tue telefonate in casa del Comm. Belloni<br />

non vanno; quando io ti scrissi erano pochi giorni che loro mi avevano scritto, era verso<br />

1157 Lettera.<br />

555


la metà di luglio e mi diceva che stava grave, ma erano già tutti in Piazza Cavalieri di<br />

Malta.<br />

Ti lascio ringraziandoti di tutto, ossequiami le Madri e tu prendi i miei caldi<br />

abbracci<br />

556<br />

Nelina<br />

(sc. 518, f. 143A, c. 1)


Adelgisa, (donna di casa di Nelina), 65-67, 79-<br />

81, 85, 86, 88, 90, 91, 94, 97, 98, 100,<br />

101, 104, 105, 109-111, 115, 116, 119,<br />

121-124, 132, 134, 135, 139-143, 147-<br />

150, 154, 155, 158, 160, 162, 164, 165,<br />

177, 191, 197-199, 203, 223, 255, 256,<br />

258, 487<br />

Alba, Luciano, 523<br />

Albaia, 224<br />

Albertini, <strong>Luigi</strong>, 97<br />

Aldieri, Maria, 488, 523<br />

Aldisio, Salvatore, 9 e n, 10, 477 e n, 478,<br />

501n, 502, 519<br />

Alessandrini, 258, 259, 393, 394, 434<br />

Alessandro, Angelica, 263, 424<br />

Alessandro, Giuseppe, 253-255, 417, 424<br />

Alessandro, Silvio, 35, 207<br />

Alessi, Giuseppe, 485, 540 e n, 541<br />

Alfano, (famiglia), 200<br />

Alì, Saverio180<br />

Alongi, (commissario), 526, 528<br />

Altemps, (signor), 463<br />

Amerigo, Maria, 69, 77, 140, 145, 173, 217,<br />

233, 235<br />

Amerigo, (sorelle), 62, 65, 76, 92, 97, 102,<br />

105, 117, 139, 141, 222, 300<br />

Amerigo, V., 62, 67<br />

Amore Sebastiano, 13, 29<br />

Anfasso, Giacomo, 62<br />

Angelico, Gaetano, 81<br />

Angelico, Giovanni, 69<br />

Anichini, Guido, 234 e n<br />

Anile, Antonino, 80 e n, 105, 107<br />

Annibaldi, 117, 118<br />

Antoine, (madame), 386<br />

Aquilura Sarteschi, (avvocato), 81<br />

Ardizzone, Zino, 81, 187, 192, 199, 201, 205<br />

Ayala, Ferdinando, 81<br />

Azzi, (professore), 66, 75, 76, 79, 118<br />

Azzolina, Carmelo, 37<br />

Indice dei nomi<br />

Bach, Johann Sebastian, 403<br />

Bagnara, Carmela, 9, 468n, 469n, 472n, 474n,<br />

475, 477, 479, 481, 484, 485, 487, 488,<br />

493, 495-497, 499, 500, 502, 503, 505,<br />

507-510, 514, 516, 527-529, 531, 537,<br />

538, 545<br />

Bagnara, (famiglia), 9, 478 e n, 480, 482, 483,<br />

489, 492-494, 496, 498, 506, 509, 513-<br />

515, 555<br />

Bagnara, Giacomo, 471, 472<br />

Bagnara, Mary, 468-473<br />

Baldi, 81, 92<br />

Balestrieri, padre, 402<br />

Balzani, 146<br />

Baranzini, Arturo, 97 e n, 98, 104, 112, 118,<br />

132, 136, 146, 149, 161, 164, 165, 411<br />

Baranzini, Nines, 112, 119<br />

Barbera, (padre), 277<br />

Barclay Carter, Barbara, 159, 169n, 201n,<br />

202, 248, 294, 372, 378, 379, 386, 489,<br />

497<br />

Bargiggia, Carlo, 378<br />

Barindelli Bassi, 336<br />

Barletta, Gesualdo, 43 e n, 44-46, 82, 85, 90,<br />

129, 131, 136, 139, 140, 170, 290, 373<br />

Barletta, Giacomo, 47, 54, 530<br />

Barletta, Guido, 290<br />

Barletta, Nico, 42<br />

Barletta, Vavà, 66, 130, 144, 176, 177, 235,<br />

248, 296, 331<br />

Barletta Lacarmine, Nenè, 518<br />

Barone, (famiglia), 518<br />

Barrano, Giuseppe, 46<br />

Bartolucci, Salvatore, 29 e n<br />

Battiati, Giuseppe, 242, 245-247, 452<br />

Battisti, Umbertino, 80<br />

Beethoven, Ludwig van, 71, 105, 209, 217,<br />

312, 336, 367, 368<br />

Belletti, (famiglia), 118, 119, 120, 125, 144,<br />

147, 149, 154, 405<br />

557


Belloni, Angelo, 68n, 70n, 73-76 e n, 77-79,<br />

81-83, 90, 92, 97, 102, 107, 112-114, 126,<br />

143, 146, 264, 513, 554, 555<br />

Belloni, (famiglia), 80, 97, 101, 108, 140, 141,<br />

144, 147-149, 158, 160, 164, 185, 198,<br />

203, 248, 255, 259, 300, 543<br />

Belloni, Maria, 68, 70, 71, 85, 86, 92, 100,<br />

102, 105, 145, 257, 268, 303<br />

Belloni, Maurizio, 156, 160, 268, 300, 303<br />

Belloni Altemps, Ele, 275, 304, 470, 553<br />

Benedetto XV, (Giacomo Della Chiesa), 147n<br />

Benenati, Giovanni, 29 e n<br />

Berlucca, 25, 27<br />

Bersani, Francesco, 56<br />

Bertha, vedi Pritchard<br />

Bianca, 67<br />

Bianco, Francesco, 78, 83, 87, 95, 117, 147,<br />

152, 198<br />

Bicocca, Giuseppe, 112<br />

Bicocca, Maria, 112, 139, 243, 253, 336<br />

Boito, Arrigo, 204<br />

Bonaccorso, Salvatore, 45, 46<br />

Bonomi, Ivanoe, 489<br />

Borgoncini Duca, Francesco, 435<br />

Borrami, 58<br />

Borromeo, Pietro, 54, 84<br />

Boscarelli, Caterina, 14n, 16n<br />

Boscarelli, Maria, 14n<br />

Boscarelli, (soldato), 61<br />

Botti, Giuseppe, 81<br />

Botticelli, Sandro, 323<br />

Bourne, Francis, 68n<br />

Briuccia, Giuseppe, 75 e n, 78, 79, 81, 84, 95,<br />

99, 105, 111, 112, 118, 159, 399, 400<br />

Brucculeri, Angelo, 296<br />

Bucci Casari, (conte), 112, 118<br />

Buglia, 389<br />

Buscemi, (dottor), 373<br />

Cagliostro, Alessandro (Giuseppe Balsamo),<br />

105<br />

Caiola, (avvocato), 69, 142<br />

Calì, Antonio, 201<br />

Cametti, 90, 108<br />

Campilli, Pietro, 503 e n, 505, 506<br />

Campoccia, Giacomino, 54<br />

Campoccia, Ninetta, 246<br />

558<br />

Canaletto, Giovanni Antonio Canal, detto il, 324<br />

Canci, Nino, 228<br />

Canonici, (professore), 327<br />

Cantella, 55<br />

Canti, 44<br />

Cantì, Marietta, 394<br />

Cantinelli, (ingegnere), 106<br />

Capizzi, Pietro, 41n<br />

Caravella, 49<br />

Carbone, Annetta, 36<br />

Carbone, Ulisse, 50, 51<br />

Cardero, (commendatore), 256<br />

Carfì, Gaetano, 424, 451<br />

Carfì, Giuseppe, 549, 550<br />

Carfì, Mario, 452<br />

Carfì, Salvatore, 309<br />

Caristia, Carmelo, 478 e n<br />

Caronia, Giuseppe, 203 e n, 213, 259, 269,<br />

331, 431, 496, 523, 530, 532, 533, 535,<br />

536, 538-541, 542, 544, 547, 550, 552<br />

Caronia, (signora), 504, 533<br />

Caruso, Francesco, 40, 312<br />

Caruso, Gesualdo, 550<br />

Caruso, <strong>Luigi</strong>, 29 e n, 31n, 130, 367, 373,<br />

414, 419<br />

Caruso, Nelo, 40<br />

Caruso, Titti, 454<br />

Casanova, Giacomo, 105<br />

Cassiani, Gennaro, 87n<br />

Castagnola, 13, 15, 20, 22, 24, 26<br />

Catalano, Felice, 491, 492, 494<br />

Catarella, Antonino, 41n, 474n<br />

Cavalleri, Ottavio, 144n<br />

Ceccato, 89, 92, 93<br />

Celesia, Michelangelo, 233n<br />

Cenci, Giulio, 104n<br />

Centorbi, Maddalena, 313<br />

Cesarini Sforza, (contessa), 485, 493, 501<br />

Cestaro, Antonio, 100n, 101n<br />

Chamberlain, Austen, 426n<br />

Chiaramonte, Umberto, 43n<br />

Chiarandà, Carlo, 57, 399<br />

Chiavaro, 79, 80, 85, 86, 92, 101, 108, 110-<br />

112, 115, 119, 148, 151, 197, 232, 307<br />

Chiavaro, Caterina, 30<br />

Ciampi, Giuseppe, 81<br />

Ciancarelli, (professore), 260


Cianciabella, Giuseppe, 44<br />

Ciacio, Elisa, 310<br />

Ciffo, Vincenzo, 512, 514, 515<br />

Cilea, Francesco, 432<br />

Cimirella, 543<br />

Cingolani, Mario, 63 e n, 115, 152, 164, 165<br />

Cirincione, Giuseppe, 35, 527<br />

Clementi, Gesualdo, 55<br />

Clerici, (famiglia), 80, 144<br />

Coccia, Ivo, 7, 73 e n, 75-77, 90, 92, 93, 95-<br />

97, 99, 105, 109, 110, 114, 141, 149, 200<br />

Cocuzza, Margherita, 28<br />

Colacicchi, L., 369<br />

Colapietra, Raffaele, 44n<br />

Colombi, 97<br />

Comitini, Gaetano, 527<br />

Compagno, Giacomo, 64 e n<br />

Cona, (famiglia), 19<br />

Cona, Nino, 488, 499<br />

Cona, Vincenzo, 21n, 45, 488, 499<br />

Conca, 405<br />

Condorelli, 521, 530, 533<br />

Confalonieri, (giornalista), 508<br />

Coniglio, Angelina, 37-39, 51, 53, 59, 61,<br />

417, 428<br />

Coniglio, Carlo Enrico, 37, 38, 51, 59, 61,<br />

418, 441, 554<br />

Coniglio, (famiglia), 30, 230, 417, 447<br />

Coniglio, Maria, 37-39, 51, 53, 59, 61, 418,<br />

419, 447<br />

Confessore, Ornella, 63n<br />

Contini, (padre), 205<br />

Contorbi, Maddalena, 389<br />

Cordiel, (trasportatore), 62<br />

Corteggiani, Giulio, 44, 50n, 60n<br />

Costa, Giovanni, 525<br />

Costa, Giuseppe, 477n<br />

Cremona, Salvatore, 29, 30, 44, 48, 65<br />

Crescimanno, (duchessa), 391<br />

Crescimanno Maggiore, Ines, 82n, 152, 281<br />

Crescimone, (famiglia), 35<br />

Crespi, Angelo, 66 e n, 69, 78, 81, 85, 93, 95,<br />

96, 104, 119<br />

Crespi, (famiglia), 71, 79, 94, 330<br />

Crespi, Rita, 74, 83, 91, 97, 102, 111, 118,<br />

120, 129, 132, 134, 135, 146, 151, 245,<br />

259, 266, 288, 290, 291, 300, 307, 308,<br />

329, 367<br />

Crispino, Maria, 42<br />

Croce, Benedetto, 78<br />

D’Amico, Diego, 527, 539, 542<br />

D’Antona, Giacomo, 39, 57, 58, 125, 126,<br />

129, 172, 185, 224, 226, 287, 310, 339,<br />

365<br />

D’Antona, Giuseppe, 45, 46, 365<br />

D’Antona, M., 240<br />

Daurche, 156<br />

De Bono, Emilio, 73n<br />

De Bono, Pio Damaso, 31 e n, 233, 234<br />

De Buono, O., 83n<br />

De Cristofaro, Ippolito, 496<br />

De Filippis, 104<br />

De Francisci, Salvatore, 529<br />

De Gasperi, Alcide, 7, 73, 74n, 75, 77, 84, 87,<br />

90, 97, 107, 118n, 138n, 174n, 481, 490,<br />

524, 533n<br />

Del Giudice, Filippo, 6n, 7, 75 e n, 86, 92,<br />

107, 175<br />

Delmadè, 75-77<br />

De Maddalena, 294<br />

De Marco, Vittorio, 9n, 26n, 87n, 419n,<br />

467n, 477n, 491n<br />

De Matteis, 535<br />

Dempf, (famiglia), 329<br />

De Rosa, Gabriele, 3n, 9n, 11 e n, 28n, 43n,<br />

68n, 73n, 138n, 186n, 213n, 327n, 348n,<br />

504n<br />

De Rossi, Giulio, 137 e n<br />

Dianisi, 64<br />

Diaz, Armando, 256<br />

Di Bartolo, Giacomo, 85, 100, 102, 224, 344,<br />

345, 395, 397, 402, 411, 416, 419, 425,<br />

428, 429, 442, 452, 453, 462, 463-467,<br />

484, 489, 499, 501, 515, 520, 541, 552,<br />

555<br />

Di Bartolo, Giovannino, 134, 173, 188, 194-<br />

196, 200, 248, 279, 309, 310, 323, 345,<br />

347, 348, 355, 484, 522, 524<br />

Di Bartolomeo, 296<br />

Di Bernardi, (farmacista), 477<br />

Di Bernardo, Giovanni, 518<br />

559


Di Bernardo, Giuseppe, 62, 382, 477, 500<br />

Di Bernardo, Maria, 508, 517, 524, 532<br />

Di Bernardo, Nicolò, 500, 535, 538-540<br />

Di Calboli, 415<br />

Dieli, Salvatore, 495, 536, 537<br />

Di Fausto, Amanto, 113 e n, 117<br />

Di Fazio, Giuseppe, 357n, 478n<br />

Di Francisci, 296<br />

Di Gaspare, Giacomino, 412<br />

Di Giacomo, 132<br />

Di Giovanni, 231<br />

Di Giura, (baronessa), 67, 86n, 88, 94, 97,<br />

100, 133, 140, 145, 146, 148, 149, 155,<br />

164, 185, 268, 292, 396<br />

Di Giura, Gerardo, 76, 81, 88, 92, 94, 100-<br />

103, 105, 116n, 118, 146, 164, 208, 258,<br />

281, 299, 341, 342<br />

Di Giura, Giovanni, 100, 102, 111, 215, 255<br />

Digregorio, Giacomo, 29<br />

Digregorio, Salvatore, 32<br />

Di Gregorio, Giuseppe, 550<br />

Di Martino, Ugo, 415<br />

Dimond, (notaio), 130<br />

Di Pietro, Giuseppe, 62<br />

Donati, Giuseppe, 73, 90 e n, 91<br />

Dore, Giampiero, 75 e n, 79, 84-86, 88, 95,<br />

110, 157, 160-164, 167<br />

Dotta, Carlo, 52<br />

Durant, Ioseph, 343<br />

Edoardo VIII d’Inghilterra, 405n<br />

Egidi, (dottor), 149<br />

Einaudi, Mario, 9<br />

Enthoven, M. J., 238, 240, 248, 287, 294<br />

Fanales, (famiglia), 3, 14, 19, 226, 238, 336,<br />

451, 452, 484<br />

Fanales, Angela, 29, 417<br />

Fanales, Concettina, 238, 393, 453<br />

Fanales, Filippo, 442, 444, 445, 450<br />

Fanales, Franco, 484<br />

Fanales, Gaetano, 14n<br />

Fanales, Giovanni Battista (Titto), 484, 491,<br />

530, 544, 545<br />

Fanales, Giuseppe, 530<br />

Fanales, Maria, 160<br />

Fanales, Rosina, 30<br />

560<br />

Fanales, Salvatore, 358, 484<br />

Fanello Marcucci, Gabriella, 11n, 12n, 65n<br />

Farrell-Vinay, Giovanna, 169n<br />

Fattarappa, 90, 92, 133<br />

Favitta, (famiglia), 229, 262, 266, 288, 321,<br />

326, 341, 346, 370, 379, 438, 460<br />

Favitta, Salvatore, 44, 108, 129, 229, 514, 516<br />

Favitta Pignatelli Aragona, Maria, 453, 460<br />

Felicetti, 22, 23<br />

Ferrara, Mario, 551 e n<br />

Ferrari, Francesco <strong>Luigi</strong>, 360n<br />

Ferrero, Willy, 133<br />

Finacchi, 280<br />

Fondacaro, Vincenzo, 58 e n, 225, 339, 355,<br />

417, 451, 458, 471, 474, 478, 481, 484,<br />

528<br />

Foti, Massimo, 401<br />

Foti, Sebastiano, 160, 170, 173, 282, 377 e n,<br />

388, 400, 401, 410, 448, 484, 495, 527-<br />

529, 531, 539, 541<br />

Fragapane, Saverio, 81, 408, 417<br />

Francesconi, (ingegnere), 525, 529, 530, 535,<br />

539<br />

Franco, Paolino, 54<br />

Galvano, <strong>Luigi</strong>, 310, 372, 523, 530, 541, 546,<br />

550<br />

Galvano Barletta, Teresina, 310, 408<br />

Gambi, Giovanni, 90<br />

Gangarelli, Salvatore, 39 e n<br />

Gangarelli, Sante, 39n<br />

Gangitano Licata, <strong>Luigi</strong>, 383 e n<br />

Gariglio, Bartolo, 68n<br />

Gasparri, Pietro, 6, 75n, 528<br />

Gehriger, Armida, 376<br />

Genocchi, Giovanni, 147 e n<br />

Geranzi, 213<br />

Gerbino, Saverio, 31n<br />

Gherardi, Gherardo, 524<br />

Giachero, Ferdinando, 55<br />

Giacomazzo, Vincenzo, 44<br />

Giacomina, Vincenza, 192<br />

Gigli, Beniamino, 444<br />

Giglio Tramonte, Giuseppe, 47 e n<br />

Gilardoni, Annibale, 73, 74, 79, 87 e n, 95,<br />

96, 112, 138, 149, 174, 280<br />

Giordani, Igino, 104 e n, 115, 116, 118, 142


Giorgio VI d’Inghilterra, 405n<br />

Giudice, 479<br />

Giuffrida Aparo, Felice, 13<br />

Giusino, Achille, 483<br />

Giustini Bandini, 95<br />

Gobetti, Piero, 68n<br />

Gonella, Guido, 531<br />

Gooch, George P., 201n<br />

Grassi, 102<br />

Gravina, Carmela, 54, 91, 97, 98, 100, 210,<br />

211, 218, 260, 266, 271, 546, 548<br />

Gravina, (famiglia), 171, 175, 177, 186-188,<br />

192-194, 196, 197, 254, 259, 260, 275,<br />

284, 285, 288, 290, 322, 397, 401, 404,<br />

406, 413, 428, 432, 435, 444, 463, 464,<br />

470, 489, 493<br />

Gravina, Francesca, 183<br />

Gravina, Gaetanella, 480, 520, 521, 539, 543<br />

Gravina, Mamina, 54<br />

Gravina, Michele, 44, 54, 68, 69, 74-76, 81,<br />

85, 90, 92, 95-97, 100, 102, 103, 105, 106,<br />

108, 109, 115, 118, 124, 129-132, 134,<br />

135, 137, 139, 141, 147-149, 154, 155,<br />

165, 167, 173, 188-190, 195, 197-199,<br />

210, 214, 217, 252, 255, 265, 266, 271,<br />

272, 331, 347, 413, 418, 445, 480, 482,<br />

484, 493, 521, 525, 537-540, 543, 544,<br />

546, 548<br />

Gravina, Paolo, 69, 112, 113, 131, 132, 134,<br />

137-139, 147, 148, 152, 206, 211, 215,<br />

217, 222, 271, 273, 292, 364, 373, 390,<br />

391, 398, 401, 427, 428, 480, 481, 484,<br />

487, 493, 494, 505, 520, 543<br />

Gravina, Pasquale, 483<br />

Gravina, Romanina, 413<br />

Gravina Majorana, Angelina, 470-473, 475,<br />

484, 493, 496, 520, 521, 525, 532, 533,<br />

545-548<br />

Gravina Spadaro, Mina, 47, 124, 214-217,<br />

398, 401, 413, 441, 480, 481, 484, 487,<br />

491, 495, 512<br />

Gray, Lawrence, 9n<br />

Greco, (cappellano), 359<br />

Gronchi, Giovanni, 100n, 114, 499<br />

Grosoli, Giovanni, 38, 58<br />

Gueli, 321<br />

Guzzardi, 60<br />

Hamel, Pasquale, 26n<br />

Havar, M., 152<br />

Hitler, Adolf, 426n<br />

Iatrini, Alfio, 168 e n<br />

Ignesti, Giuseppe, 90n<br />

Ingrassia, V., 408<br />

Interlandi, Filippo, 29 e n, 390<br />

Ives, (miss), 267<br />

Kelly, 305, 307, 311<br />

La Bella, 536<br />

Laberthonnière, Lucien, 292<br />

Lacother, Rosamund, 454<br />

Laffan, Katharine, 202<br />

Laffan, Robin G., 320<br />

La Ferlita, 48<br />

La Guardia, Fiorello, 485<br />

Lajoye, (madame), 385<br />

La Lumia, Isidoro, 122 e n, 124<br />

La Lumia, Rita, 383<br />

La Piana, Giorgio, 540, 545<br />

La Rosa, Concettina, 124, 185<br />

La Rosa, (famiglia), 245<br />

La Rosa, Gaspare, 50<br />

La Rosa, Gesualdo, 51<br />

La Rosa, <strong>Luigi</strong>, 9, 10, 46 e n, 49, 70, 73, 77,<br />

84, 85, 91, 98, 101, 106, 112, 114, 115,<br />

119, 123, 126, 131, 134, 137, 207, 228-<br />

230, 240, 245, 482, 491, 495, 500, 518<br />

La Rosa, Nicola, 50<br />

La Rosa, Vavà, 102, 124, 185, 225-227, 517,<br />

523, 554, 555<br />

Lenôtre, G., pseudonimo di L. L. Th. Gosselin,<br />

382<br />

Lentini, Giuseppe, 37<br />

Leone XIII, (Vincenzo Gioacchino Pecci), 66<br />

Levi, (avvocato), 105<br />

Leysen von der, Nives, 72, 73<br />

Libertini, Gesualdo, 35n, 43n, 44n, 66, 114,<br />

139, 266, 328<br />

Liotta, 200<br />

Lo Carmine, Marianna, 29, 44<br />

Lo Duca, (agenzia), 528<br />

Lombardo, Angelo, 20, 24<br />

Longinotti, Giovanni Maria, 58, 81, 83n, 144<br />

e n, 152<br />

561


Loria, 292<br />

Lualdi, Alessandro, 233 e n, 234<br />

Lupis, 513<br />

Lytthelton, Norah, 164, 168, 207, 208, 215,<br />

228, 229, 231, 250, 275, 285, 289, 294,<br />

363, 364, 367, 400<br />

Macari, 109<br />

Macdonnel, 306<br />

Maffey, miss, 248, 249<br />

Magno, Giacomo, 474<br />

Majorana, Angelina, vedi Gravina Majorana,<br />

Angelina<br />

Majorana, Giuseppe, 470<br />

Majorana, Salvatore, 470-472, 510, 518, 531,<br />

532n, 534, 535, 538, 544, 550, 551<br />

Malandrino, Corrado, 10n<br />

Malgeri, Francesco, 3n, 4 e n, 9n, 10n, 73n-<br />

75n, 79n, 80n, 113n, 118n, 137n, 377n,<br />

467n<br />

Malgeri, Giampaolo, 87n<br />

Maltese, Albina, 183<br />

Malvezzi, Guendalina, 141<br />

Malvin, (maestro), 201<br />

Mangano, Vincenzo, 75 e n, 79, 87, 90, 93,<br />

110, 300<br />

Mangiagalli, vedi Pick-Mangiagalli<br />

Mantica, 45<br />

Marchetti Ferrante, Giulio, 71, 72, 85, 105<br />

Marchiafava, (dottore), 397<br />

Marcinò, Giovanni, 81<br />

Marcinò, Innocenzo, 380<br />

Marescalchi, (dottore), 550<br />

Margotti, Giuseppe, 174n<br />

Mariadelconte, Mina, 464<br />

Marino, (parroco), 549<br />

Marshall, Cecily, 169n, 231, 247, 248, 264,<br />

271, 288, 293, 294, 312, 313, 318, 319,<br />

322, 339, 340, 372, 382, 389, 393, 396,<br />

418, 441, 454, 463, 464, 466, 481, 489,<br />

497, 507<br />

Martillaro, Clelia, 69<br />

Martini, Antonio, 317, 321<br />

Massenet, Jules, 444<br />

Mattarella, Bernardo, 9, 10<br />

Matteotti, Giacomo, 97n<br />

Maurizi, 155<br />

562<br />

Mellini, Mariannina, 47, 54<br />

Merciai, 115<br />

Mercier, Desiré Marie, 152<br />

Micheli, Giuseppe, 90<br />

Milani, Fulvio,152<br />

Milazzo, Concettina, 40, 42<br />

Milazzo, Francesco, 149<br />

Milazzo, Giuseppe, 247, 288<br />

Milazzo, (signora), 320<br />

Milazzo, Silvio, 288, 335, 369, 419 e n, 420,<br />

422, 423<br />

Milazzo, Vincenzino, 221<br />

Milhaud, Darius, 305n, 381<br />

Mineo, Mario, 30 e n, 98<br />

Minzoni, Giovanni, 74<br />

Miraglia, Alfonso, 130<br />

Mirca, 29<br />

Molinari, Bernardino, 103, 208, 217, 298<br />

Montemagno, Angelo, 50, 102<br />

Montemagno, Ciccino, 501, 523, 536, 539,<br />

542<br />

Montemagno, (famiglia), 19, 190, 337, 338,<br />

519<br />

Montemagno, Giuseppe, 64, 128, 184, 185,<br />

523<br />

Montes, 110<br />

Montessori, Mario, 102, 115, 116<br />

Monti, Vincenzo, 342n<br />

Mosumeci, 60<br />

Motto Simonson, Anna, 184, 224, 228, 232-<br />

234, 248, 266, 280, 287, 288, 294, 307,<br />

312, 316, 320, 321, 328, 330, 334, 336,<br />

369, 370, 372, 377, 382, 411, 451<br />

Mozart, Wolfgang Amadeus, 336<br />

Muglia, M., 26n<br />

Muir, (famiglia), 175, 176, 184, 200, 210,<br />

229, 243, 255, 259, 271, 290, 296, 310,<br />

311, 315, 331<br />

Muir, (mister), 172, 214, 352<br />

Muir, (miss), 172, 187, 192, 194, 216, 233,<br />

237, 256, 271, 279, 288, 292, 300, 330<br />

Murri, Romolo, 32, 33<br />

Musco, Angelo, 411<br />

Mussolini, Benito, 6, 426n<br />

Naro, Cataldo, 26n, 36n, 348n, 477n<br />

Naselli, (suora), 254, 257


Navi, (signora), 93<br />

Negus, (dottore), 372, 373<br />

Nicastro, Giovanni, 186, 187, 189, 194, 226,<br />

335, 380, 517<br />

Nicastro Mortillaro, Ottavio, 344-346, 350<br />

Nicoletti, (dottore), 544<br />

Nocera, Giovanni, 74<br />

Norah, vedi Lytthelton, Norah<br />

Novello, F., 478<br />

Oliva, Rita, 88, 126, 246, 251<br />

Oliva, (signore), 241<br />

Olivas,173<br />

Olivieri, (signorina), 529, 552<br />

Omero, 339-341<br />

Orlandi, 71, 80, 135<br />

Orlando, Venerina, 5n, 41, 62, 65-67, 69, 73,<br />

77-81, 85, 86, 88, 91, 92, 94, 97-99, 101,<br />

102, 104, 109-112, 116, 119, 121, 123-<br />

125, 130, 132, 138, 139, 143, 145, 147,<br />

151, 159, 173, 203, 210, 222, 241, 255,<br />

264, 268, 274, 277-281, 295, 299, 305,<br />

306, 311, 346, 348, 352, 368, 381, 397,<br />

486, 490, 493, 495, 497, 501<br />

Otter, (miss), 269, 270<br />

Paderewki, Jan, 106<br />

Paget, Thomas, 350<br />

Palazzo, Carlo, 484<br />

Palma, Franco, 477, 495, 500, 503, 506, 508,<br />

521, 523, 525, 529, 532-534, 536, 537,<br />

540, 542, 544<br />

Palma, Maria, 530, 534, 536, 544<br />

Palmarocchi, Roberto, 86n<br />

Palombi, 100<br />

Pampallona, Teresa, 115, 344<br />

Pampallona, Vincenzo, 60, 115<br />

Paoletti, 147<br />

Parisella, Antonio, 63n, 503n<br />

Parisi, Giacomo, 64<br />

Parlabene, Giuseppe, 289<br />

Pasini, Laura, 152, 209<br />

Paternò, Maria, 429<br />

Pecoraro, Antonino, 9, 291 e n<br />

Penna, Gaetana, 82 e n, 88, 112, 115, 116,<br />

124, 126, 135, 200<br />

Penna, Ignazio Francesco, 82n, 342<br />

Penna, Ines, 200, 270, 391, 427, 520<br />

Pennisi, Michele, 419n<br />

Perno, Antonino, 45<br />

Perosi, Lorenzo, 97, 98, 103, 368<br />

Pertica, Vincenzo, 48<br />

Perticone, 54<br />

Petrocchi, Giuseppe, 79 e n, 81, 91, 94, 103,<br />

105, 107, 485, 487, 535, 546, 550<br />

Petronelli, (professore), 476<br />

Piazza, Francesco, 98 e n, 100, 102, 274<br />

Piccoli, Paolo, 104n<br />

Pick-Mangiagalli, R., 204<br />

Pindemonte, Ippolito, 342n<br />

Pio XI, (Achille Ratti), 147n<br />

Pisciotta, A., 306<br />

Pisciotta, (famiglia), 81, 94, 105, 108, 152,<br />

279, 297<br />

Piva, Francesco, 3n<br />

Pizzetti, Ildebrando, 328<br />

Poignat, (madame), 439<br />

Poires, (suora), 261<br />

Politi, 528<br />

Polizzi, 545<br />

Principe, <strong>Luigi</strong>, 507 e n<br />

Pritchard, Bertha, 349, 362, 370, 374, 381,<br />

424, 429, 430, 464, 479, 483, 485, 489,<br />

497, 502<br />

Puccini, Giacomo, 199<br />

Pulvirenti, Canciuzza, 51<br />

Punzi, Salvatore, 88, 95, 164, 212<br />

Quirielle de, (madame), 169, 256, 327, 340,<br />

355, 359, 374, 437<br />

Ragusa, Tommaso, 104 e n, 137-139, 147,<br />

148, 152, 171, 192, 205, 280<br />

Raguso, Antonino, 81, 205<br />

Randazzo, B., 453, 454<br />

Refice, Licinio, 368 e n, 502<br />

Respighi, Ottorino, 298<br />

Rinaldini, Rodolfo, 97n<br />

Rizzi, Franco, 5n<br />

Rodiano, Stefano, 98<br />

Rodinò, Giulio, 100 e n, 116, 478, 481, 509<br />

Romagnoli, Ettore, 342n<br />

Rose-Rayer de Corps-Billioux, Clémence (madame<br />

Rose), 231, 242, 299, 367<br />

563


Roubiès, (professore), 386<br />

Rovinazzi, Riccardo, 14<br />

Ruffo della Scaletta, Rufo, 72 e n, 75, 76, 92,<br />

112, 138n, 140, 280, 485, 544<br />

Ruiz, (signora), 376, 377, 380, 401<br />

Russi, 112, 115<br />

Russo, Domenico, 101 e n, 140<br />

Sagone, Carmela, 484<br />

Sagone, Giacomo, 357 e n, 465<br />

Salomone, Gioacchino, 89<br />

Sampognaro, (dentista), 431<br />

Sanfilippo, Domenico, 533-536, 542, 545,<br />

547-549<br />

San Marco Libertini, Giuseppe, 133, 232-234,<br />

236, 265, 464, 483<br />

San Marco Libertini, Graziella, 266, 271, 272,<br />

428<br />

Sant’Alfano, marchesa di, 174, 193<br />

Santini, 419<br />

Santucci, Carlo, 62n, 63 e n<br />

Scalia, Carmelo, 357 e n<br />

Scarfoglio, (fratelli), 83n<br />

Scelba, (dottore), 530-532, 539, 545<br />

Scelba, Mario, 7, 10, 11n, 150, 172 e n, 174n,<br />

419n, 477, 486, 491, 496 e n, 497, 504 e n,<br />

506, 508, 510, 518, 521, 524n, 526, 528,<br />

529, 542<br />

Scillamà, Antonino, 195<br />

Schiller, Friedrich, 292<br />

Sclafani, Michele, 26 e n, 54<br />

Scolo-La Rosa, Salvatore, 37<br />

Scuderi, Marianna, 126, 243, 288, 291, 293,<br />

295, 297, 300, 317, 318, 336, 346, 463<br />

Segni, Antonio, 531<br />

Seigneur, Albert, 456<br />

Seigneur, (madame), 456<br />

Sforza, Ascanio, 483<br />

Sforza, Carlo, 9, 468<br />

Shakespeare, William, 292<br />

Sicca, Michele, 481 e n, 482, 484, 485, 491,<br />

493, 494, 505, 508, 509<br />

Sindoni, Angelo, 46n, 47n, 73n, 75n, 203n,<br />

291n<br />

Silenzio, Francesco, 44<br />

Siles, Nicola, 113<br />

Silvestri, G., 14, 17<br />

Simonson, vedi Motto Simonson, Anna<br />

564<br />

Soderini, (contessa), 44, 135, 147<br />

Soderini, Edoardo, 125<br />

Sonnenschein, Karl, 325<br />

Sorgi, Tommaso, 104n<br />

Spadaro, Francesco, 380, 535, 538<br />

Spadaro, Giuseppe, 552, 553<br />

Spadaro, Mina, 47, 441<br />

Spadaro Bellone, Salvatore, 42 e n, 46<br />

Spataro, Giuseppe, 7, 65 e n, 73-79, 86-88,<br />

90, 93, 95, 97, 100n, 104, 107, 110, 159,<br />

174n, 255, 256<br />

Spigarelli, 92, 95<br />

Staderini, 99<br />

Steed, Henry Wickham, 244<br />

Strazzuso, Giacomo, 29 e n<br />

<strong>Sturzo</strong>, Antonietta, 477<br />

<strong>Sturzo</strong>, Concettina, 494<br />

<strong>Sturzo</strong>, Felice, 15n, 28n<br />

<strong>Sturzo</strong>, Giacomo, 38, 45<br />

<strong>Sturzo</strong>, Giovannino, 14, 16, 69, 70, 125, 215,<br />

217, 218, 224, 384<br />

<strong>Sturzo</strong>, Giuseppe, 13<br />

<strong>Sturzo</strong>, Guglielmo, 263, 484, 501, 519, 523,<br />

525, 530-532n<br />

<strong>Sturzo</strong>, Francesco, 484<br />

<strong>Sturzo</strong>, Margherita, 3, 4, 6, 12, 14, 15 e n, 16 e<br />

n, 18-21, 26 e n, 27n, 29, 30, 32 e n, 34-<br />

37, 39-43, 45-48, 51, 56, 57, 59-63, 65,<br />

68, 384<br />

<strong>Sturzo</strong>, Mariannina, 494<br />

<strong>Sturzo</strong>, Mario, 3, 4, 5n, 6, 8, 9, 12, 13, 15, 21,<br />

22, 25, 27, 28, 30, 31 e n, 32, 33, 35, 36 e<br />

n, 37, 38, 41n, 42, 46, 47, 52, 58n, 67, 68,<br />

70, 73, 77, 82, 85, 89, 93, 95, 97, 100,<br />

102-104n, 107, 111, 121n, 122, 124-126,<br />

128-133, 136, 137, 139, 141, 142, 145,<br />

146, 148, 152, 156, 161, 162, 165-168 e n,<br />

169n, 173, 175-178 e n, 179 e n, 181-<br />

186n, 187-189, 191, 193, 194, 198 e n,<br />

199, 201, 204, 207, 209, 212, 213n, 215,<br />

216, 219, 223-225, 228, 230-232, 240,<br />

241, 243, 244n-246, 248, 249 e n, 250-<br />

253, 257, 259, 264, 266, 269-275 e n, 277,<br />

280, 283, 288, 290, 292-295, 297-299,<br />

303, 304, 306-311, 318, 319, 322, 323n-<br />

326, 330, 331 e n, 333-336, 339, 340, 342-<br />

345, 347, 348 e n, 350, 351, 356 e n-358,


360-363, 367, 369-371, 377-379, 381,<br />

382, 385, 387, 388, 391, 393, 394, 407,<br />

411, 412, 416, 425, 426, 429, 453, 455,<br />

457, 458, 461, 467, 499<br />

<strong>Sturzo</strong>, Remigia, (suor Giuseppina), 3, 4, 12,<br />

14, 19, 20, 23, 24, 26, 28, 30-32, 37, 69,<br />

73, 78, 115, 126, 129, 130, 132, 136, 142,<br />

143, 158, 194, 201, 207, 210-213, 227,<br />

228, 235-241, 243, 247-249n, 250, 269,<br />

323n, 324, 359, 479<br />

<strong>Sturzo</strong> Cona, Mariannina, 246, 384<br />

<strong>Sturzo</strong> d’Altobrando, Francesco, 45<br />

<strong>Sturzo</strong> Tamburino, Mario, 36 e n, 45<br />

Tacchi Venturi, Pietro, 96<br />

Tamburino Mario vedi <strong>Sturzo</strong> Tamburino,<br />

Mario<br />

Tanfani, 298<br />

Taranto, Emanuele, 181n<br />

Tasca, Giovannino, 297, 492, 536<br />

Tasca, Vincenzina, 492<br />

Testa Crescimone, Antonino, 29 e n<br />

Thrasolt, Ernst, 325<br />

Togliatti, Palmiro, 546<br />

Tornabuoni, L., 83n<br />

Torrisi, (don), 536<br />

Toscanini, Arturo, 328-330, 409<br />

Tramontin, Silvio, 62n<br />

Traversa, Arnaldo, 69, 264, 268, 287, 308,<br />

543, 547<br />

Trinchese, Stefano, 360n<br />

Truglio, Vincenzo, 41, 55, 180<br />

Tupini, Umberto, 140, 142, 151, 175, 177<br />

Urso, Calogero, 476<br />

Vaccaro, Mario, 192 e n, 282-285, 316, 325,<br />

334, 342<br />

Vaccaro, Vincenzo, 49, 135<br />

Vaccaro Buongiovanni, 287<br />

Vacirca, Pasquale, 524<br />

Vaussard, Maurice, 327n<br />

Veggian, T., 409 e n<br />

Venerina, vedi Orlando, Venerina<br />

Verdi, Giuseppe, 71, 72<br />

Vicentini, Giuseppe, 62 e n, 504, 505, 507,<br />

508<br />

Viglianesi, Gaetano, 62<br />

Villani, Angelo, 528<br />

Virili, (sorelle), 140, 141, 146, 148, 149, 155,<br />

162, 196, 201, 211, 222, 254, 266, 274,<br />

277, 279-281, 291, 294, 295, 299<br />

Vivona, Francesco, 199 e n<br />

Volterra, Mario, 500n<br />

Wagner, Richard, 368<br />

Zaccardi, Carmine, 111<br />

Zampini, Mario, 354<br />

Zino, 202<br />

565


Indice<br />

Nota redazionale 1<br />

Introduzione 3<br />

Carteggio 13<br />

Indice dei nomi 557


Finito di stampare nel mese di aprile 2005<br />

dalla Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali<br />

per conto di Rubbettino Editore Srl<br />

88049 Soveria Mannelli (Catanzaro)

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