02.01.2013 Views

Pedagogia della felicità - Figlie di Maria Ausiliatrice

Pedagogia della felicità - Figlie di Maria Ausiliatrice

Pedagogia della felicità - Figlie di Maria Ausiliatrice

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

comunicare scaffale<br />

42<br />

dma damihianimas<br />

RIVISTA DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE<br />

VIDEO<br />

Alfonso Cuaron<br />

I FIGLI DEGLI UOMINI<br />

CHILDREN OF MEN<br />

USA 2006<br />

Dopo “Harry Potter e il prigioniero <strong>di</strong> Azkaban”<br />

del 2004, il noto regista messicano torna alla Mostra<br />

<strong>di</strong> Venezia 2006 con questo film, tratto da un<br />

racconto <strong>di</strong> P.D. James. La pellicola è un inquietante<br />

atto d’accusa dal punto <strong>di</strong> vista sociale e<br />

culturale, ma anche un film sul risveglio <strong>della</strong> speranza.<br />

La vicenda è ambientata a Londra devastata<br />

dalla violenza e dalle guerre <strong>di</strong> sette nazionalistiche.<br />

Siamo nel 2027 e l’umanità è condannata<br />

all’auto<strong>di</strong>struzione. Da 18 anni non nascono più<br />

bambini: la sterilità incombe come la più grave tra<br />

le minacce, mentre gli ultimi figli degli uomini si<br />

stanno massacrando. Un ex attivista intorpi<strong>di</strong>to<br />

dalla morte <strong>di</strong> suo figlio molti anni prima e dal <strong>di</strong>vorzio,<br />

viene rapito dall’ex moglie <strong>di</strong>ventata capo<br />

<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> terroristi. L’intento <strong>della</strong> donna è<br />

coinvolgerlo in un piano che possa permettere a<br />

una giovane africana – l’unica rimasta incinta da<br />

vent’anni – <strong>di</strong> raggiungere una potente organizzazione<br />

pacifista e mettere in salvo il futuro dell’umanità.<br />

L’uomo non capisce e non sa, ma aiuta l’ex<br />

compagna <strong>di</strong> cui è ancora innamorato, nonostante<br />

il mondo che vede intorno si stia sgretolando<br />

sempre <strong>di</strong> più. Addolorato e cupo oltre che<br />

violento, il mondo raccontato da Cuaròn è soprattutto<br />

privo del sorriso dei bambini, <strong>della</strong> gioia<br />

<strong>della</strong> vita che - misteriosamente - ha smesso <strong>di</strong> nascere.<br />

Al tempo stesso però è luogo dove possono<br />

ancora accadere i miracoli: una ragazza nera può<br />

restare incinta e un eroe ‘riluttante’ può <strong>di</strong>ventare<br />

la sua guida per la salvezza. “Pur senza voler fare<br />

un film religioso – spiega il regista – abbiamo giocato<br />

su archetipi fortemente simbolici come ‘la<br />

fuga <strong>della</strong> madre (<strong>Maria</strong>) con il bambino’, in un<br />

contesto <strong>di</strong> folle <strong>di</strong>scriminazione”. Tra violenze e<br />

brutalità generate dalle paranoie <strong>della</strong> società postmoderna,<br />

ecco quin<strong>di</strong> rinascere lo spiraglio ad<br />

un cambiamento, grazie al miracolo <strong>della</strong> vita,<br />

unico rime<strong>di</strong>o al dolore dell’umanità. Pur drammatico<br />

ed emotivamente travolgente il film <strong>di</strong><br />

Cuaròn resta un “canto” potente alla sacralità <strong>della</strong><br />

vita umana e un’altra forte testimonianza <strong>di</strong> film<br />

fantascientifico con vocazione d’impegno.<br />

a cura <strong>di</strong> Adriana Nepi<br />

e Mariolina Perentaler<br />

VIDEO<br />

Zana Briski<br />

NATI NEI BORDELLI<br />

BORN INTO BROTHELS<br />

USA 2005<br />

Premiato in molti festival internazionali è un tributo<br />

all’infanzia negata ai tanti bambini del quartiere<br />

a luci rosse <strong>di</strong> Calcutta, molti dei quali sono<br />

figli delle prostitute del luogo. Circa novanta minuti<br />

<strong>di</strong> cinema importante, frutto del coraggio e<br />

dell’intraprendenza <strong>di</strong> Zana Briski, una giovane<br />

fotografa inglese <strong>di</strong> origine irachena che ha incominciato<br />

a occuparsi delle donne in<strong>di</strong>ane nel<br />

1995. All’inizio fotografava le spose e le vedove,<br />

poi spinta da un bisogno <strong>di</strong> solidarietà riesce a<br />

varcare la soglia <strong>della</strong> cosiddetta “Città proibita”,<br />

l’impenetrabile quartiere <strong>di</strong> Calcutta, dove più <strong>di</strong><br />

6000 donne si prostituiscono giorno e notte. Ottiene<br />

una stanza in affitto e vincendo la <strong>di</strong>ffidenza,<br />

riesce a viverci per tre anni. Utilizzando la<br />

sua competenza ha la felice intuizione <strong>di</strong> promuovere<br />

ed accompagnare un corso <strong>di</strong> fotografia<br />

per un gruppo <strong>di</strong> ragazzini. Ottiene una decina<br />

<strong>di</strong> macchine fotografiche dagli Stati Uniti e le regala<br />

perché possano ‘scoprirle’ ed usarle. Da questo<br />

semplice ma intelligente tentativo per tirarli<br />

fuori dal degrado e dallo squallore in cui vivono,<br />

da questo potente strumento per denunciare attraverso<br />

i loro «sguar<strong>di</strong> bambini» il vuoto <strong>di</strong> speranze<br />

delle loro madri e delle loro vite – costrette<br />

negli scantinati dell’umanità – è nato Born into<br />

Brothels. Un ‘documento’ straor<strong>di</strong>nario, privo <strong>di</strong><br />

retorica, autentico e “necessario”, frutto appunto<br />

<strong>della</strong> fotografia come mezzo d’espressione e <strong>di</strong><br />

emancipazione per ragazzini tra i 10 e i 14 anni i<br />

cui click hanno fatto il giro del mondo. Comincia<br />

con le prime lezioni, con i provini da controllare,<br />

gli errori da correggere. Poi arrivano le mostre per<br />

farli conoscere, per raccogliere fon<strong>di</strong> e soprattutto<br />

per ‘muovere’ le autorità. “I bambini mi<br />

hanno travolto – <strong>di</strong>chiara la Briski. Quando ho incominciato<br />

ad insegnare loro ho capito che dovevo<br />

assolutamente registrare ciò che stava succedendo.<br />

Adesso siamo arrivati all’Oscar ed è<br />

molto importante per loro, perché molte più persone<br />

vedranno il film e prenderanno coscienza<br />

dell’insospettata realtà in cui vivono e delle meravigliose<br />

potenzialità che hanno”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!