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rivista di diritto tributario internazionale international tax law review

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D. Da Empoli: L'il1tlueH::.a del sistema fìscale sulle scelte d'impresa<br />

L'influenza del sistema fiscale sulle scelte<br />

<strong>di</strong> impresa<br />

Domenico Da Empoli<br />

Quando si parla dei sistemi tributari, bisogna considerare che a monte<br />

della scelta sul sistema <strong>tributario</strong> vi è un'altra scelta, quella delle risorse<br />

da destinare allo Stato rispetto a quelle da lasciare al mercato; tale<br />

scelta deve essere basata su vari criteri, il principale dei quali, da economista<br />

quale sono, ritengo sia quello dell'efficienza.<br />

Evidentemente ci sono anche altri criteri, in particolare esistono tutta<br />

una serie <strong>di</strong> considerazioni, che sono quelle che hanno portato allo stato<br />

sociale, che in origine ha avuto una funzione molto positiva ma che<br />

poi, come sappiamo, man mano è stato stravolto da una serie <strong>di</strong> norme<br />

che hanno finito con l'avvantaggiare gruppi piccoli e col gravare sulle risorse<br />

<strong>di</strong> gruppi molto ampi della collettività.<br />

Va inoltre tenuto presente che a fronte delle imposte vi sono delle spese<br />

pubbliche, ed è quin<strong>di</strong> necessario che vi sia sempre un equilibrio tra<br />

questi due aspetti. Quin<strong>di</strong>, il potere dello Stato non deve essere considerato<br />

illimitato ma deve essere visto come un'alternativa, come un modo<br />

per far acquisire ai citta<strong>di</strong>ni certi beni che in assenza dello Stato, e avendo<br />

i citta<strong>di</strong>ni maggiori risorse, potrebbero essere acquisiti sul mercato<br />

dagli stessi interessati e secondo le loro preferenze, se il mercato stesso<br />

non "fallisse". Uno degli elementi fondamentali a cui deve ispirarsi un sistema<br />

<strong>tributario</strong>, è il criterio della neutralità. Non perché lo Stato non<br />

debba favorire o scoraggiare certe attività, ma perché, a meno che non vi<br />

sia l'espressa intenzione <strong>di</strong> favorirle o scoraggiarle, il sistema <strong>tributario</strong><br />

deve lasciare ampio margine alla libera scelta in<strong>di</strong>viduale e non deve<br />

quin<strong>di</strong> costringere a scegliere un tipo <strong>di</strong> attività economica piuttosto che<br />

un altro.<br />

Inoltre il criterio della neutralità, che è stato tra l'altro uno dei car<strong>di</strong>ni<br />

degli stu<strong>di</strong> italiani <strong>di</strong> scienza delle finanze che hanno sempre insitituto<br />

su questo aspetto, è un criterio che purtroppo, come è stato ormai ampiamente<br />

<strong>di</strong>mostrato, non potrà mai essere perfettamente raggiunto in<br />

quanto vi saranno sempre delle attività che non saranno tassate e vi saranno<br />

sempre dei costi che non potranno essere considerati. Pensiamo al<br />

rischio delle imprese che varia nel tempo, che varia tra attività <strong>di</strong>verse, e<br />

che non potrà mai essere esattamente quantificato in modo da tenerne<br />

conto ai fini fiscali. La completa neutralità, quin<strong>di</strong>, non ci sarà mai.<br />

RIVISTA DI DIRmO TRIBUTARIO INTERNAZIOMLE 1/1999

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