Apclai - Festival del Cinema Latino Americano a Trieste
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Newen Mapuche<br />
La Fuerza de la Gente de la Tierra<br />
Cile<br />
La lotta <strong>del</strong>le comunità indigene <strong>del</strong> sud <strong>del</strong> Cile per recuperare le<br />
loro terre e i costi che hanno dovuto sostenere a causa <strong>del</strong>le politiche<br />
repressive <strong>del</strong>lo Stato cileno mediante l'applicazione <strong>del</strong>la<br />
legge antiterrorismo ai suoi leader. Dopo l'assassinio <strong>del</strong> giovane<br />
mapuche Alex Lemún, la cineasta Elena Varela intraprende un<br />
viaggio di ricerca con l'obiettivo di raccontare la storia degli ultimi<br />
dieci anni di resistenza di questo Popolo. Ricostruisce diversi antecedenti<br />
storici, conosce da vicino i capi, i prigionieri e i clandestini<br />
che raccontano le ragioni <strong>del</strong>la propria lotta. Lo Stato cileno pone<br />
in essere varie strategie per circoscrivere e fermare questo movimento<br />
sociale ed Elena va registrando questo processo senza sapere<br />
di essere inquisita. Il 7 Maggio 2008 viene arrestata da agenti<br />
<strong>del</strong>l'intelligence, condannata a quindici anni di carcere e le viene<br />
requisito tutto il materiale filmico. La documentarista racconta<br />
questa storia a partire dalla propria esperienza di persecuzione<br />
politica.<br />
32<br />
Regia: Elena Varela<br />
Sceneggiatura: Elena Varela<br />
Fotografia: Andrés Urrutia<br />
Montaggio: Elena Varela e Marcelo Vega<br />
Musica: Patricia Wang<br />
Produttore: Elena Varela<br />
Produzione: Ojofilm Ltda<br />
Anno di produzione: 2011<br />
Durata: 126 min.<br />
Elena Varela<br />
Cineasta, regista e sceneggiatrice, Varela è anche compositrice, laureata in Musica presso l’Università <strong>del</strong> Cile.<br />
Operatrice culturale, con formazione in cinema e giornalismo all’Università ARCIS, si è dedicata alla creazione<br />
cinematografica, artistica e audiovisiva. È socia fondatrice <strong>del</strong>la casa di produzione Ojo Film e ha prodotto e<br />
diretto vari cortometraggi in 16mm.. Nel 2003 riceve una borsa di studio dal Ministero <strong>del</strong>l’Educazione a Berlino<br />
per perfezionare gli studi musicali (direzione d’orchestra). Lo stesso anno, viene selezionata nel Concorso <strong>del</strong><br />
<strong>Festival</strong> de La Habana per la creazione <strong>del</strong>la sceneggiatura <strong>del</strong> lungometraggio Pueblo de los Niños. Nel Maggio<br />
<strong>del</strong> 2004 viaggia nel sud <strong>del</strong> Cile per occuparsi <strong>del</strong> popolo Mapuche ed iniziare una ricerca musicologica. In quell’anno<br />
vince il Fondart con il progetto “Miradas <strong>del</strong> Sur” (documentario). Nel 2005 viene nominata Direttrice<br />
Culturale di Pucón (Sud <strong>del</strong> Cile) e ottiene il “Fondo de Cine y el Desarrollo de la Industria Audiovisual de<br />
CORFO” con il progetto “Zula Zomo Ñuque Mapu, Tres mujeres y la madre tierra". Questo progetto darà origine<br />
al documentario Newen Mapuche, la fuerza de la gente de la tierra. Lo stesso anno realizza studi universitari con il<br />
documentarista Patricio Guzmán. Nel 2006 fonda e dirige l’Orchestra Sinfonica di Panguipulli. Parallelamente si<br />
occupa <strong>del</strong> progetto “Los Sueños <strong>del</strong> Comandante” sulla storia <strong>del</strong>la gente Neltume (Panguipulli). Nel 2007<br />
ottiene il “Fondo Nacional de Fomento <strong>del</strong> Cine” per la produzione <strong>del</strong> documentario Newen Mapuche, la fuerza<br />
de la gente de la tierra; nel 2008 viene incarcerata per due anni (con una condanna a 15 anni di reclusione per terrorismo<br />
per aver raccontato la lotta <strong>del</strong> popolo Mapuche) e riprende il proprio lavoro nonostante le enormi difficoltà<br />
incontrate.<br />
“È molto difficile l’attività di documentarista, è una missione, una militanza sul punto di trasformarsi in una protesta<br />
sociale e umana a fronte <strong>del</strong>le diverse realtà e avversità che vive il nostro pianeta... In un documentario<br />
stanno le nostre idee e anche quelle di tutti, in questo passaggio qualcuno può elevare la propria coscienza. Ciò<br />
fa sì che uno inizi un viaggio fino a terminare quello che ha cominciato nonostante gli ostacoli… c’è amore e<br />
molta passione di vivere”….