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Un'Accademia Europea per l'Imperatore Massimiliano I d'Austria

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Un’Accademia <strong>Europea</strong> <strong>per</strong> l’Im<strong>per</strong>atore <strong>Massimiliano</strong> I d’Austria<br />

di CLAUDIO TESSARO DE WETH<br />

Le recenti celebrazioni del<br />

cinquecentesimo anniversario della<br />

proclamazione im<strong>per</strong>iale a Trento di<br />

<strong>Massimiliano</strong> I d’Austria (4 febbraio<br />

1508), tenute in contemporanea con<br />

Bolzano ed Innsbruck, nel quadro<br />

culturale della formantesi euregio, meglio<br />

nota come regione europea del Tirolo<br />

storico, impongono la necessità di una<br />

riflessione profonda sulla natura di questo<br />

<strong>per</strong>sonaggio e sul suo o<strong>per</strong>ato politico e<br />

culturale. Uomo appartenente al tempo<br />

che Johann Huizinga definì “autunno del<br />

Medioevo”, l’Im<strong>per</strong>atore <strong>Massimiliano</strong> I<br />

d’Austria detto anche “der Lezte Ritter” si<br />

presenta alla posterità della moderna<br />

Europa non solo dotato di una <strong>per</strong>sonalità<br />

veramente europea <strong>per</strong> genealogia e <strong>per</strong><br />

pensiero ante litteram, ma<br />

contemporaneamente sovrano<br />

tradizionale, statista moderno,<br />

mecenate ed umanista egli stesso, in<br />

quanto fervente promotore di cultura e<br />

geniale poliedrico pensatore. Tant’è<br />

che nasce, da comuni intenti associativi<br />

territoriali che non disdegnano<br />

l’impegno profuso negli anni addietro<br />

dallo stesso Ateneo tridentino nel<br />

ricordo del celeberrimo <strong>per</strong>sonaggio, il<br />

progetto di una Academia Maximilianea di<br />

portata territoriale locale ed europea volta<br />

ad un serio approfondimento delle attività<br />

di <strong>Massimiliano</strong> I nel campo delle scienze,<br />

delle arti, della conservazione del pensiero<br />

tradizionale e nella promozione di quello<br />

moderno.<br />

Kaiser Maximilian der Erste, “der Lezte<br />

Ritter” è un nome che spicca come un<br />

emblema dalla storia dell’Occidente e<br />

dell’Europa in un <strong>per</strong>iodo di<br />

importantissima transizione socio‐<br />

culturale e storica. Ultimo cavaliere ed<br />

Im<strong>per</strong>ator Romanorum che tuttavia<br />

continuerà a firmare epistole e scritti<br />

come Maximilanus Rex. Grande conoscitore<br />

ed estimatore della lingua latina e delle<br />

lingue romanze, introdurrà alla corte<br />

d’Austria l’uso della lingua francese<br />

sospingendolo fino all’Europa orientale e<br />

facendone in tal modo indirettamente<br />

linguaggio cortese e diplomatico ancor più<br />

dei re francesi spesso suoi rivali.<br />

<strong>Massimiliano</strong>, “aquila bicipite”, che<br />

fieramente spinge il suo sguardo ad<br />

occidente ed ad oriente di un rinnovato<br />

Sacro Romano Im<strong>per</strong>o, che egli riafferma,<br />

in definitiva, sotto l’egida di Casa d’Austria,<br />

nel nucleo di una Mitteleuropa antica e<br />

variegata.<br />

In una nuova Europa ante litteram, già<br />

dotata di una sua interessante Ostpolitik,<br />

l’Im<strong>per</strong>atore è dunque l’uomo che rende al<br />

termine politica un significato tanto sacro<br />

da fare del rito d’investitura e del buon<br />

governo una imprescindibile unità.<br />

Basterebbe riflettere, con la necessaria<br />

sapienza dei fatti e l’opportuno buon<br />

senso, su alcune sue azioni e decisioni,<br />

all’apparenza discontinue o bizzarre <strong>per</strong><br />

riuscire a cogliervi il “vero senso riposto”.<br />

Quel vero senso velatamente espresso nei<br />

linguaggi allegorici e simbolici dei<br />

Minnensänger, dei Trobadours, dei Fedeli<br />

d’Amore Stilnovisti. Da Wolfram Von<br />

Eschenbach a Dante degli Alighieri.<br />

Questo il mondo e l’avventura ideale,<br />

nonché reale, nella quale si muove in modo<br />

quasi ieratico l’Ultimo Cavaliere ed in<br />

quanto cavaliere, cavaliere combattente e<br />

mistico partecipe dei reconditi segreti<br />

della cabalerie alchimistica e religiosa ed<br />

in quanto Rex, re sacralmente investito<br />

alla maniera di Melchitzedeq, re‐<br />

sacerdote. Status che egli <strong>per</strong>cepiva in se<br />

diveniente Im<strong>per</strong>ator Universalis, in<br />

armonia con la terra ed i suoi popoli. Der<br />

Weiss Kunig, il giovane re dealbato della<br />

tradizione alchemica che, attraverso<br />

l’impresa condotta nel sogno reale del<br />

“mondo magico degli eroi”, incide a lettere<br />

di fuoco l’arcaico pentagramma o pentalfa<br />

pitagorico restituendogli come un<br />

costruttore di cattedrali quel senso che il<br />

vecchio re dealbato gli aveva comunicato:<br />

A, E, I, O, U, exotericamente significanti<br />

Austria Est Im<strong>per</strong>are Orbi Universo. Austria<br />

e Roma assumono nel suo pensiero la<br />

valenza di un unico mistero mistico che si<br />

identifica nella cavalleria del Miles Christi e<br />

nel sacerdozio regale di un Pontifex<br />

Maximus.<br />

Egli è dunque l’Hercules Germanicus che<br />

compie le dodici fatiche ed, in veste di<br />

novello Sigfrido, conquista <strong>per</strong> i re<br />

burgundi il leggendario Oro del Reno,<br />

divenendo erede e detentore di quella<br />

Toison d’Or che trasmetterà alla sua<br />

discendenza, non sempre in grado di<br />

coglierne i misteriosi poteri. Grandi ed<br />

incomprese, le gesta dell’Ultimo Cavaliere<br />

che, trasformando profondamente<br />

l’Europa, dischiude con una strategia<br />

metatemporale le porte di nuovi mondi<br />

visibili ed invisibili similmente ad un<br />

novello faraone “Signore delle due Terre”:<br />

il misterioso ed oscuro Occidente ed il<br />

luminoso Oriente.<br />

Gustav Meyrink, celebre scrittore boemo<br />

farà dire, ad un bizarro ma celeberrimo<br />

mecenate im<strong>per</strong>atore, successore di<br />

<strong>Massimiliano</strong>, a proposito della<br />

conoscenza alchemica: “Per possederla<br />

bisogna avere due teste, come l’Aquila del<br />

blasone della mia casata”.<br />

Maximilian conquista come il Sigfried<br />

dell’antico poema nibelungico la Borgogna<br />

col valore delle armi e con l’amore <strong>per</strong><br />

Maria, sua principessa, poi amata sposa e<br />

dama, e compie le fatidiche fatiche<br />

d’Ercole valicando le Mitiche Colonne del<br />

“non plus ultra”. Il suo giovane erede,<br />

Carlo V, potrà a giusta ragione dire: “Sul<br />

mio Im<strong>per</strong>o non tramonta mai il Sole”. Ma<br />

<strong>Massimiliano</strong>, “aquila bicipite”, che fieramente spinge il suo sguardo<br />

ad occidente ed ad oriente di un rinnovato Sacro Romano Im<strong>per</strong>o<br />

il Sole nascosto resterà Maximilian I,<br />

ultimo cavaliere di un tempo passato e<br />

primo cavaliere di un tempo venturo. Egli<br />

contemplerà gli autentici raggi del Sole<br />

oscuro con occhi iniziatici, in senso<br />

metaforico e reale (ovvero regale) come<br />

egli stesso ebbe a dire: “senza mai<br />

smontare da cavallo, ho fatto della sella del<br />

mio cavallo la mia casa, il mio studio, il<br />

luogo del mio riposo, la mia reggia.”.<br />

L’Hercules Germanicus porta a termine le<br />

dodici emblematiche fatiche del Sole <strong>per</strong><br />

conquistare e compiere la conoscenza<br />

dell’Adepto, svelarne l’ultimo segreto<br />

prima di lasciare con silenziosa solennità<br />

questa dimensione materiale! Cercò e<br />

trovò: “Petra autem eram Christus”.<br />

Una biografia completa di <strong>Massimiliano</strong> I<br />

d’Austria che sia oggetto di approfondito<br />

studio non può più relegare, vista con<br />

occhio positivista, questi aspetti della<br />

<strong>per</strong>sonalità del sovrano come aneddoti<br />

sulle capricciose bizzarie di un mitomane<br />

spendaccione ed edonista, giudizio<br />

purtroppo cinicamente coniato proprio da<br />

grandi pensatori italiani suoi<br />

contemporanei i quali, forse sprezzanti di<br />

quella Filosofia profonda che aveva<br />

illuminato ed illuminava molti loro celebri<br />

connazionali, chiosavano con sufficienza<br />

ed ironia su di un sovrano che, molto più<br />

dei suoi avversari pragmatici ed<br />

usurocrati, aveva a<strong>per</strong>to al futuro nuove<br />

vie con la genialità dell’intuizione e la<br />

folgorazione iniziatica. Nessuno, infatti, al<br />

suo tempo, fu più di lui abile ed intuitivo<br />

stratega, poliedrico es<strong>per</strong>to estimatore di<br />

arte, scienze e profondo conoscitore del<br />

cuore e dei sentimenti umani, ma nel<br />

contempo anche ferrea ed intransigente<br />

sentinella delle porte dell’Im<strong>per</strong>o<br />

tradizionale e sacro. Nessuno più di lui<br />

promotore del progresso moderno con<br />

uno sguardo attento ai valori della<br />

conoscenza interiore e della spiritualità<br />

viva, cosa che gli fece pronunciare<br />

sprezzanti giudizi sulle pretestuose<br />

dispute che s’annunciavano nella<br />

cristianità e che avrebbero di fatto<br />

devastato, dopo di lui, l’intera Europa. Non<br />

quindi su<strong>per</strong>ficialità di giudizio, ma senso<br />

di consapevolezza di una realtà meschina<br />

ed avida che, ben camuffata, già tendeva<br />

il suo agguato.<br />

Osterrichi, dominio di Ostara, divinità<br />

primaverile del Sole nascente sull’orbe<br />

universale – Austria, una terra che<br />

collima con l’acronimo hermetico del<br />

vecchio Weiss König, Federico III, un<br />

binomio antico da approfondire, Roma‐<br />

Austria; un’origine di famiglia<br />

nell’Argau, cantone di Zurigo, ove si<br />

trovano i resti del castello di Habsburg e<br />

l’abbazia di Königsfelden, due monumenti<br />

legati alle memorie di famiglia. Il castello si<br />

chiamava in origine, Habichtsburg e, solo<br />

nel tempo, fu chiamato Habsburg. La<br />

denominazione deriva etimologicamente<br />

dal verbo tedesco haben che vuol dire<br />

“avere”, “possedere”. Esso si trova in<br />

territorio svizzero, vicino alla confluenza<br />

dei fiumi Haar e Reus; se ne può ammirare<br />

oggi soltanto quel che ne rimane, una<br />

poderosa torre quadrata, ma le vere<br />

origini della famiglia sono in Alsazia ed i<br />

primi veri successi di essa si dovettero a<br />

Werner, vescovo di Strasburgo nel 1020<br />

che fece costruire la sopraddetta fortezza e<br />

conferire al nipote Werner II il titolo di<br />

Conte di Asburgo. In tal modo cominciò<br />

l’ascesa della famiglia che, in un crescendo<br />

d’importanza, divenne proprietaria di<br />

nuove terre in Alsazia e Svizzera.<br />

La città di Zurigo diviene uno dei loro<br />

caposaldi, in quanto contea nel XII secolo<br />

con Alberto III. Costui, cavaliere di gran<br />

valore, entra in profonda confidenza con<br />

l’Im<strong>per</strong>atore Federico II di Hoenstaufen<br />

col quale era anche lontanamente<br />

imparentato. Suo figlio, Rodolfo, diviene<br />

figlioccio di Federico II che lo tiene a<br />

battesimo. È questo nuovo rampollo che<br />

porterà gli Asburgo sul trono del Sacro<br />

1


2<br />

Romano Im<strong>per</strong>o. Eletto nel 1273, Re dei<br />

Romani, Rodolfo si impadronirà<br />

dell’Austria e della Stiria, fissando la<br />

capitale a Vienna. Da questi eventi, agli<br />

Asburgo deriverà il nome di Casa<br />

d’Austria. Il padre di <strong>Massimiliano</strong>,<br />

Federico V, Duca di Stiria e di Carinzia,<br />

Federico III come Im<strong>per</strong>atore, im<strong>per</strong>sona<br />

nella leggenda autobiografica<br />

maximilianea, il vecchio bianco re<br />

“dealbatus”. Nella storia, egli sposò<br />

Cimburgis di Mazovia, sorella maggiore del<br />

Principe‐Vescovo di Trento. Federico<br />

cominciò a governare nel 1437, una volta<br />

dichiarato maggiorenne e resiedeva a<br />

Graz, capoluogo della Stiria. Federico III<br />

era un grande cultore della Magia<br />

Naturalis, dell’Alchimia, dell’Astrologia ed<br />

anche un valente ornitologo. In particolare<br />

si dedicava all’Alchimia avendo allestito un<br />

proprio attrezzatissimo laboratorio, ove<br />

praticava devotamente la nobile arte del<br />

tutto schivo dalle cure mondane.<br />

AEIOU, pentagamma pitagorico è la<br />

segreta cifra che il vecchio re dealbato<br />

trasferirà iniziaticamente all’ardimentoso<br />

giovane Weiss Kunig, <strong>Massimiliano</strong> I. È<br />

certo che l’Austria geografica, Osterrichi,<br />

non è da prendersi nel contesto in senso<br />

letterale, ma come ben altro, nella<br />

semplicistica traduzione del motto:<br />

Austria Est Im<strong>per</strong>are Orbi Universo.<br />

<strong>Massimiliano</strong> si concentrerà su questa<br />

misteriosa formula introiettandola come<br />

un vero e proprio sigillo hermetico di<br />

valore non certo inferiore al vello d’oro,<br />

simbolo del cavalierato alchemico del<br />

Toison d’Or, né della croce dell’Ordine<br />

sovrano e militare dei Cavalieri di San<br />

Giorgio: “non <strong>per</strong> divertirsi o <strong>per</strong> giocare/<br />

ma <strong>per</strong>ché possa essere lodato/ Dio prima<br />

di tutto lodare/ e ai buoni gloria e onore<br />

meritato”, recita coi suoi versi a proposito<br />

un poeta quattrocentesco. Il prestigioso<br />

ordine alchemico del Toison d’Or venne<br />

invece istituito da Filippo il Buono Duca<br />

di Borgogna, padre di Charles Le<br />

Temeraire e nonno di Maria di Borgogna,<br />

sposa e dama amatissima del giovane<br />

Weiss Kunig,<br />

Maximilian.<br />

Nella<br />

prosapia di quest’ultimo, ha grande<br />

importanza anche il bisnonno materno,<br />

Enrico il Navigatore, Re del Portogallo che<br />

presenta evidenti aspetti esoterici e di<br />

iniziazione cavalleresca, uniti alla sete di<br />

conoscenza e di sco<strong>per</strong>ta di nuove e<br />

misteriose terre, alimentato dal fatto che<br />

grande rilievo ed importanza ebbe nel suo<br />

regno l’Ordine dei Cavalieri Templari, il<br />

quale non conobbe colà inquisizione,<br />

processo o <strong>per</strong>secuzione, ma reale<br />

continuità che quasi nulla tolse alla<br />

denominazione originale dell’Ordine,<br />

continuando a chiamarsi Ordine dei<br />

Cavalieri del Christo. La giovanissima ed<br />

avvenente Principessa Lenora di<br />

Portogallo, madre di Maxmilian, trasferirà<br />

al fanciullo un profondo amore <strong>per</strong> la<br />

Santa Cavalleria e <strong>per</strong> l’avventura. È<br />

evidente dall’autobiografia reale e<br />

leggendaria che si concreta nell’o<strong>per</strong>a<br />

letteraria di <strong>Massimiliano</strong>, Der Weiss<br />

Kunig, mirabilmente<br />

illustrata<br />

dalle vivaci e movimentate<br />

incisioni ad o<strong>per</strong>a di Hans<br />

Burgkmair, che egli consideri<br />

della massima importanza<br />

sul piano iniziatico l’eredità<br />

speculativa ed o<strong>per</strong>ativa;<br />

nonché l’educazione<br />

trasmessagli dai genitori,<br />

“acquisita con il latte<br />

materno e con l’esempio<br />

paterno” sia stata una<br />

vera formazione<br />

interiore destinata ad<br />

evolvere nella sua<br />

<strong>per</strong>sona.<br />

Federico III, in<br />

occasione del suo<br />

matrimonio,<br />

coincidente con il<br />

rituale di<br />

incoronazione a<br />

Sacro Romano<br />

Im<strong>per</strong>atore della<br />

Nazione Germanica,<br />

o<strong>per</strong>a con l’ausilio di<br />

notevoli es<strong>per</strong>ti del suo<br />

tempo una <strong>per</strong>itissima<br />

ricostruzione, nei minimi<br />

dettagli, dell’antico rituale<br />

carolingio rivalutando<br />

attentamente la magica<br />

sacralità del rito di<br />

investitura. Egli conia dei detti<br />

sapienziali in forma magico‐<br />

alchemica, ove la talismanica A<br />

carolingia, ultima lettera del<br />

nome ROMA e prima lettera dei<br />

nomi AMOR et AUSTRIA, ricompare<br />

nelle cinque lettere vocaliche del<br />

pentagamma pitagorico o pentalfa.<br />

Questa propensione di costruttore<br />

iniziato dell’Im<strong>per</strong>ium trasmigra in tal<br />

modo con la tradizione dal


vecchio Weiss Kunig,<br />

al giovane<br />

<strong>Massimiliano</strong>, suo<br />

continuatore nell’o<strong>per</strong>a<br />

che “cristallizza”, <strong>per</strong> così<br />

dire, il mistero im<strong>per</strong>iale<br />

diginificando la potestà<br />

asburgica fino al suo<br />

tramonto. Enea Silvio<br />

Piccolomini, amico e saggio<br />

confidente di Federico III, dirà<br />

di lui e della casata che egli<br />

rappresenta: “I Principi della<br />

sublime casa d’AUSTRIA che<br />

annovera tra i suoi membri molti<br />

Re ed Im<strong>per</strong>atori si consideravano<br />

sicuri del successo solo quando<br />

servivano fedelmente e<br />

costantemente l’Ente Supremo”.<br />

Singolare è anche l’interesse, scevro<br />

da pregiudizi ed articolato a mo’ di<br />

ricerca profonda (<strong>per</strong>altro<br />

fraintesa da una parte dei suoi<br />

sudditi, a suo tempo), <strong>per</strong> la<br />

materia biblica in<br />

comparazione delle antiche<br />

saghe germaniche, il<br />

vecchio re dealbato mirava<br />

più all’essenza delle cose e<br />

dei fatti più che alla<br />

lettera. Egli osservava<br />

con attenzione,<br />

soprattutto l’antica<br />

genia dei Kazari, che<br />

costituivano in origine<br />

una misteriosa<br />

mistura di<br />

popolazioni<br />

caucasiche<br />

convertitesi<br />

all’ebraismo al solo<br />

scopo di sfuggire<br />

alla cooptazione<br />

arabo‐islamico o bizantino‐cristiano dal<br />

punto di vista politico. Costoro<br />

presentavano una interessante<br />

integrazione su usanze cabalistiche ed<br />

occultismo biblico. Inoltre questo<br />

singolare popolo di stirpe caucasica,<br />

rimosso dalla sua terra originaria dalla<br />

spinta dei mongoli e dei Rus nell’alto<br />

Medioevo, aveva finito <strong>per</strong> mescolarsi con<br />

ungari, bulgari e magiari, costituendo <strong>per</strong><br />

via della sola acquisita nuova religione la<br />

futura falange degli askenaziti dell’est<br />

Europa. Tuttavia, tale importante<br />

propensione da attento studioso fu<br />

ritenuta, all’epoca, una sottigliezza<br />

trascurabile se non addirittura qualcosa da<br />

osteggiare fortemente. Concludiamo col<br />

dire che Federico III non era certo un<br />

<strong>per</strong>sonaggio su<strong>per</strong>ficiale. Resta famoso nei<br />

suoi annali l’impresa di un suo <strong>per</strong>iglioso<br />

viaggio in Terrasanta, sulle orme dei<br />

crociati, ansioso di baciare la terra<br />

santificata dalle orme del nostro<br />

Redentore.<br />

ROMA,<br />

AMOR, AEIOU, AUSTRIA ed ALCHIMIA<br />

furono senz’altro intesi sotto forma di<br />

acronimi sacri, i cardini ed i motti<br />

emblematici della ricerca del vecchio re<br />

dealbato. Facendoli suoi nel corso della<br />

sua o<strong>per</strong>a regale, egli li diffuse<br />

doviziosamente nella sua stessa famiglia.<br />

Una famiglia tradizionale ed iniziatica<br />

dove era stato acquisito ed infine<br />

<strong>per</strong>fettamente compreso il messaggio di<br />

Dante Alighieri riguardante l’Im<strong>per</strong>o<br />

Universale e la sua Divina Origine: il<br />

sacerdozio regale secondo l’ordine di<br />

Melchitzedeq. Il termine Weiss, bianco<br />

indica, infatti, una precisa fase dell’o<strong>per</strong>a<br />

alchemica quando raggiunto il nero<br />

<strong>per</strong>fetto la materia prima passa alla sua<br />

esaltazione rivestendosi, poco a poco, di<br />

una luce che <strong>per</strong>viene al candore<br />

abbagliante ed infine culmina, passando<br />

pei colori cangianti nella rubedo o porpora<br />

gloriosa dei re, pietra angolare dei filosofi,<br />

della regalità <strong>per</strong>fetta nell’uomo: “Petra<br />

autem eram Christus”.<br />

La nota di un cronista tedesco ad una<br />

quarantina d’anni dalla morte di Federico<br />

III riporta queste parole: “Noi pazzi<br />

tedeschi non abbiamo né compreso né<br />

notato il suo saggio governo che nessuno ha<br />

saputo poi riprendere. Però egli fu un savio<br />

principe, un giusto Salomone pacifico;<br />

governò bene, fece volentieri la pace e<br />

condusse poche guerre, ma la sua storia<br />

resta di gran lunga trascurata, <strong>per</strong>ché al<br />

posto di combattere lasciò a ciascuno il suo<br />

e conservo il proprio”. Tale fu la portata del<br />

<strong>per</strong>sonaggio Federico III, padre di<br />

Maximilian I. Una vita volta alla<br />

speculazione esoterico‐filosofica più<br />

ancora che guerriera, ma che stabilizzerà<br />

nel figlio l’immancabile convergenza che<br />

cavalleria ed alchimia costituiscono tanto<br />

spesso sulla Via Tradizionale. Le o<strong>per</strong>e<br />

stesse di Maximilian sono ricchissime,<br />

come le sue frequentazioni o<strong>per</strong>ative, di<br />

profonde speculazioni alchemiche ed il suo<br />

“cavallo” è molto più di una cavalcatura<br />

volgare; egli tende al compimento<br />

dell’O<strong>per</strong>a divenendo Hercules<br />

Germanicus: l’iniziato,<br />

ipostasi del<br />

3


4<br />

sacro. Affermerà <strong>per</strong>tanto: “L’Im<strong>per</strong>atore<br />

non è che un uomo,<br />

solo che Dio gli ha<br />

fatto più onore”.<br />

Come avviene<br />

<strong>per</strong> il vecchio<br />

Weiss Kunig,<br />

così anche <strong>per</strong><br />

il giovane, molti<br />

atti della vita<br />

assumono un<br />

valore<br />

profondamente<br />

rituale che gli<br />

proviene da una vasta<br />

schiera di antenati, dalla propria<br />

cultura e dai rituali d’iniziazione<br />

cavalleresca ed hermetica, in particolare<br />

quella della Toison d’Or di cui diviene<br />

l’erede e lo ierofante.<br />

È fuor d’ogni dubbio che l’ordine<br />

cavalleresco della Toison d’Or è un ordine<br />

dedicato e fondato <strong>per</strong> la conoscenza e lo<br />

studio della scienza alchemica, così anche<br />

l’Ordine di San Giorgio, a similitudine dei<br />

Cavalieri del Cristo in Portogallo, presenta<br />

una certa diretta filiazione dai Templari di<br />

Stiria e Carinzia, Templari che furono<br />

tesorieri dei re d’Ungheria all’acme della<br />

potenza dell’ordine e della nazione<br />

magiara cristianizzata. Nei momenti liberi<br />

dalle imprese guerresche, l’Alchimia e la<br />

speculazione esoterica occupano un posto<br />

non secondario della vita del giovane re<br />

dealbato incrementandosi, con ogni<br />

probabilità, dopo la <strong>per</strong>dita<br />

dell’amatissima dama e sposa, Maria di<br />

Borgogna.<br />

La sua corte sarà frequentata da studiosi di<br />

magia naturale ed alchimisti quali l’abate<br />

Tritemio, Enrico Cornelio Agrippa da<br />

Nittesheim, da un non ben identificato ma<br />

alto maestro alchimista che lavorerà ai<br />

fuochi con l’Im<strong>per</strong>atore nel laboratorio<br />

paterno e che tenterà un calcolo<br />

cabalistico‐alchemico sul bouleversement<br />

(capovolgimento dei poli) e sul finis mundi<br />

e con il quale approfondirà il lavoro della<br />

pietra o fatiche d’Ercole, siccome il Rex è<br />

un Ercole verace sia nelle imprese belliche<br />

e politiche, sia nelle complesse o<strong>per</strong>azioni<br />

della triplice scienza alchemica, secondo le<br />

regole de l’Ancienne Guerre des Chevaliers.<br />

Amicizia e solida comunità di pensiero lo<br />

unirà con il sommo artista ed esoterista<br />

Albrecht Dürer, massimo esponente del<br />

rinascimento germanico al quale<br />

commissionerà o<strong>per</strong>e stupende inclusa la<br />

VOX POPULI<br />

trimestrale d’informazione<br />

www.vxp.it<br />

SPECIALE MAXIMILIAN I<br />

Anno VII • settembre 2010<br />

Direttore responsabile: ALESSIO<br />

MARCHIORI<br />

Hanno collaborato: CLAUDIO TESSARO DE<br />

WETH<br />

Abbonamenti annuali: € 15,00<br />

Autorizzazione del Tribunale di Trento<br />

Registro Stampa n. 1175 decreto del 17/4/03<br />

C.P. 113 - Ufficio postale di Pergine Valsugana<br />

Progetto grafico a cura di: Fabio Franceschini<br />

Stampa: Tipografia Pasquali - Fornace (TN)<br />

progettazione e l’esecuzione al cesello di<br />

alcune statue degli<br />

antenati mitici e<br />

regali che<br />

circondano il<br />

suo imponente<br />

mausoleo nella<br />

Hofkirche di<br />

Innsbruck tra i<br />

quali un<br />

significativo<br />

ritratto del Rex<br />

Arturus.<br />

La sacralità degli avi e<br />

dell’Im<strong>per</strong>o è un tema che<br />

egli condivide addirittura con Dürer<br />

nello studio degli antichi poemi germanici<br />

insieme a conoscenze arcane ad essi<br />

legate, rievocando le gesta nibelungiche<br />

degli antichi re ed i magici poemi del Nord,<br />

quelli che gli stessi monaci medievali<br />

avevano, del resto, conservato insieme ai<br />

classici quale fertile ed utile preparazione<br />

allo sviluppo dell’Umanesimo. Sotto questa<br />

spinta poderosa, lo stesso Dürer cambierà<br />

il proprio appellativo da Albrecht Dürer<br />

Noricus ad Albrecht Dürer Germanus.<br />

Quanto esposto in questa inedita<br />

trattazione non mancherà di concludersi<br />

con l’importante iniziativa nota come<br />

Solidalitas Danubiana o Academia Celtis<br />

che l’umanista Konrad Bikel, detto Celtis<br />

fondò in onore dell’Im<strong>per</strong>atore Ultimo<br />

Cavaliere ed Adepto, come primo circolo<br />

letterario di Vienna; né ci sembra questa<br />

fondazione estranea del tutto alla <strong>per</strong>sona<br />

di Johann Von Heidenberg (1462‐1516),<br />

alias abate Giovanni Tritemio, monaco<br />

benedettino di Sponheim, alchimista e<br />

maestro di magia naturalis, che aveva,<br />

nella sua erudita giovinezza trascorsa<br />

all’Università di Treviri, fondato insieme<br />

ad altri studenti una società iniziatica<br />

denominata Sodalitas Celtica<br />

(Confraternita Celtica).<br />

L’Ultimo Cavaliere lascerà delle<br />

ragguardevoli o<strong>per</strong>e tanto nel Weiss<br />

Kunig, più volte citato, come saga<br />

familiare, trascritto dal suo segretario<br />

Marx Treitzsauerwein, quanto nel<br />

Theuerdank, autentico poema<br />

autobiografico d’iniziazione cavalleresca,<br />

trascritto da Melchior Pfinzig.<br />

Petra autem eram Christus.

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