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variazione dell'effettivo - Rotary Club Fabriano

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Energia, Tecnologia ed Architettura: quale futuro?<br />

Conviviale con Alessandro Stazi.<br />

Hotel Gentile da <strong>Fabriano</strong>, venerdì 6 febbraio 2009.<br />

Venerdì 6 febbraio 2009, presso l’Hotel<br />

Gentile si è tenuta una conviviale nel<br />

corso della quale il socio Alessandro<br />

Stazi ha relazionato i presenti su un<br />

argomento di stretta attualità, quale il<br />

problema dell'energia e della<br />

tecnologia applicata all’architettura.<br />

Prima che l’amico Alessandro<br />

prendesse la parola, Siro ha presentato<br />

al nostro <strong>Club</strong> e ai Presidenti dei <strong>Club</strong><br />

partners Altavallesina - Grottefrasassi,<br />

Gubbio, Jesi e Montegranaro il<br />

progetto per lanciare il Matching Grant<br />

per il Benin. L’iniziativa è stata molto<br />

apprezzata ed applaudita dai presenti.<br />

E’ quindi intervenuto Alessandro Stazi<br />

di cui riportiamo una sintesi della sua<br />

relazione.<br />

“L’edilizia tradizionale sviluppatasi<br />

nelle zone a clima temperato è<br />

caratterizzata da involucri massivi e<br />

piccole superfici finestrate, al fine di<br />

evitare forti escursioni termiche diurne<br />

e stagionali.<br />

I costi elevati dell’energia hanno<br />

imposto lo sviluppo di un’architettura<br />

senza impianti, capace di adattarsi<br />

dinamicamente al clima.<br />

Nel ‘900 il basso costo dell’energia<br />

proveniente dal petrolio ha<br />

comportato invece la costruzione di<br />

edifici con involucro leggero e grandi<br />

superfici vetrate: edifici che<br />

sfruttavano gli impianti per ottenere<br />

un maggiore comfort.<br />

La crisi energetica ha dimostrato i<br />

limiti di questo modello e la normativa<br />

è corsa ai ripari imponendo,<br />

nell’involucro, l’introduzione di elevate<br />

quantità di materiali coibenti e la forte<br />

diminuzione di superfici vetrate.<br />

Il modello di involucro proposto è<br />

derivato dalla cultura normativa nord<br />

europea, è lontano da quello della<br />

casa tradizionale propria delle zone a<br />

clima temperato che rivela tutti i<br />

propri limiti di funzionamento nelle<br />

stagioni intermedie e soprattutto in<br />

estate.<br />

Alessandro ci ha mostrato poi tre<br />

complessi insediativi sperimentali, da<br />

lui progettati, nei quali, con diverse<br />

modalità, ha tentato di risolvere<br />

problemi di comfort e consumi nei<br />

nostri climi in tutte le stagioni.<br />

Il primo esempio è costituito dalla<br />

“casa solare”di Ancona, un prototipo<br />

realizzato negli anni ’80, in cui<br />

vengono sperimentati in termini di<br />

efficienza energetica e comfort nove<br />

diversi sistemi solari passivi tratti dalla<br />

letteratura o da Lui progettati.<br />

La tipologia edilizia e gli elementi<br />

costruttivi dell’involucro sono studiati<br />

in modo da contribuire al risparmio<br />

energetico e al comfort ambientale in<br />

tutte le stagioni minimizzando<br />

l’energia consumata dagli impianti.<br />

Un secondo esempio è rappresentato<br />

da un complesso residenziale alla<br />

Toraccia - Roma realizzato negli anni<br />

’90, nel quale si sperimentano pareti<br />

ventilate innovative su un complesso<br />

residenziale di 120 alloggi e spazi<br />

commerciali. La parete ventilata evita<br />

il surriscaldamento dell’involucro in<br />

fase estiva e ne garantisce l’asciugatura<br />

in fase invernale, contribuendo in tal<br />

modo, a migliorare comfort e<br />

consumi.<br />

Il terzo esempio, riguarda un edificio<br />

di ampliamento della facoltà di<br />

medicina di Ancona, completato nel<br />

2004. In questo caso oltre alle pareti<br />

ventilate, viene sperimentato un atrio<br />

ventilato; i lucernai sopra l’atrio, aperti<br />

d’estate durante la notte, garantiscono<br />

forti risparmi nel condizionamento<br />

degli spazi.<br />

Tutti gli esempi sono stati monitorati<br />

in modo da verificare i limiti e<br />

l’effettiva incidenza delle nuove<br />

tecnologie su consumi e comfort.<br />

Secondo Alessandro, gli edifici del<br />

futuro dovranno somigliare, non tanto<br />

a quelli costruiti durante il periodo<br />

dell’“abbondanza di energia”, quanto a<br />

quelli della tradizione. Ovviamente tali<br />

edifici dovranno essere<br />

necessariamente reinterpretati alla luce<br />

delle nuove esigenze e delle<br />

tecnologie oggi disponibili”.

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