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Il tempio sul fiume Savone, a Montanaro di Sparanise - Portale di ...

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I depositi votivi<br />

Si ignora la situazione iniziale dei depositi votivi. Come mostra lo stato <strong>di</strong> conservazione e<br />

la stratigrafia archeologica, le offerte sacre costituirono materiale <strong>di</strong> riporto grossolano,<br />

molte volte spostato nelle ristrutturazioni del santuario, prevalentemente come materiale <strong>di</strong><br />

colmata per le rampe <strong>di</strong> accesso al pianoro, per i corridoi scavati nel tufo e per livellare i<br />

terrazzamenti dell’ultima fase.<br />

Le necropoli sparse lungo il <strong>Savone</strong> restituiscono ricchi corre<strong>di</strong> funerari, e mostrano la<br />

notevole capacità economica degli in<strong>di</strong>geni <strong>di</strong> acquisire merci pregiate <strong>di</strong> provenienza<br />

greca ed etrusco.<br />

La foce del <strong>Savone</strong> e caratterizzata archeologicamente dalla presenza <strong>di</strong> un esteso<br />

santuario emporico. Nel santuario costiero si svolgevano gli scambi tra i prodotti degli<br />

in<strong>di</strong>geni dell'entroterra ausone e italico con le ceramiche, i vini e i bronzi proposti dai<br />

mercanti greci ed etruschi.<br />

Le tombe più ricche coprono un arco cronologico tra la seconda metà del VI sec. e gli inizi<br />

del IV sec. a.C. I corre<strong>di</strong> funerari contengono ceramica attica a figure nere e figure rosse,<br />

anfore vinarie etrusche e greche, oggetti in bronzo <strong>di</strong> provenienza capuana.<br />

Anche a causa della conformazione del suolo, e della struttura sociale scarsamente<br />

<strong>di</strong>fferenziata, gli abitati sparsi sui colli tufacei separati da vasti fossati, in età preromana,<br />

non raggiunsero la fase urbana.<br />

Nella metà del IV sec. a.C., il territorio dove convivevano Ausoni e Si<strong>di</strong>cini <strong>di</strong>ventò zona<br />

<strong>di</strong> frizione militare tra Sanniti e Romani, in lotta per l'egemonia <strong>sul</strong>la fertile Pianura<br />

Campana.<br />

L'agricoltura e l'allevamento decaddero, a causa dell'insicurezza prodotta dalle pressioni <strong>di</strong><br />

Romani e Sanniti. I flussi commerciali lungo il <strong>Savone</strong> si interruppero. Nei santuari<br />

emporici <strong>di</strong> Fondo Ruozzo, a <strong>Montanaro</strong>, e <strong>di</strong> Panetelle, alla foce del <strong>fiume</strong>, i prodotti<br />

dell'antroterra non furono più scambiati con le merci pregiate offerte da Greci ed Etruschi<br />

che solcavano le rotte marittime del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Nella nuova situazione bellica, i villaggi furono abbandonati e, con la romanizzazione, i<br />

flussi commerciali e la devozione dei fedeli si spostarono <strong>sul</strong>le città <strong>di</strong> Cales e Teano.<br />

L'antica via naturale <strong>di</strong> penetrazione verso l'interno, costituita dalla valle fluviale del<br />

<strong>Savone</strong>, fu esclusa dai flussi <strong>di</strong> uomini e merci che si svolgevano lungo le <strong>di</strong>rettrici Nord-<br />

Sud ed Est-Ovest.<br />

Dalla fine del IV sec. a.C., l'area si andò spopolando.<br />

<strong>Il</strong> popolamento del territorio fu spinto, per motivi <strong>di</strong>fensivi, ad inurbarsi a Cales e Teano, a<br />

causa della <strong>di</strong>fficile situazione politico-militare, venutasi a creare per il controllo della<br />

Campania settentrionale, tra Romani, Sanniti, Ausoni <strong>di</strong> Cales, Aurunci <strong>di</strong> Sessa e Si<strong>di</strong>cini<br />

<strong>di</strong> Teano.

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