All'improvviso un temporale d'estate - di Valter - Nicola Saba
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L’improvvisa folata <strong>di</strong> freddo vento <strong>temporale</strong>sco fa stormire con violenza<br />
le foglie, agita i l<strong>un</strong>ghi rami degli alberi e coglie Umberto Ferrari<br />
ancora per strada, poco prima dell’imbr<strong>un</strong>ire.<br />
“Ecco, ci siamo” lamenta sottovoce, ormai quasi convinto <strong>di</strong> essere<br />
sul p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> prendersi <strong>un</strong>a gran bella lavata, inevitabile e abbondante.<br />
Ebbene, in fondo se l’era proprio cercata, si rimprovera con <strong>un</strong> sospiro. E<br />
intanto, mentre già si rassegna a quel che sarà, considera che non è certamente<br />
la prima volta che si trova a camminare per ore in montagna e<br />
sotto <strong>un</strong>a pioggia più o meno battente. Questa volta, per lo meno, è quasi<br />
arrivato in garni e potrà togliere subito gli indumenti bagnati. Deve perciò<br />
considerarsi più fort<strong>un</strong>ato che in altre occasioni, conclude tentennando il<br />
capo, intanto però <strong>un</strong> leggero sorriso affiora sulle sue labbra.<br />
I conoscenti occasionali se ne erano ormai andati. Li aveva incontrati<br />
il giorno prima in <strong>un</strong> ristorante a Br<strong>un</strong>eck mentre, aspettando che si liberasse<br />
<strong>un</strong> tavolo, si era trovato a prendere <strong>un</strong> aperitivo al banco accanto a<br />
loro. Sentendoli parlare <strong>di</strong> camminate in montagna, si era messo lui pure a<br />
chiacchierare con loro <strong>di</strong> sentieri. Ben presto quelli gli avevano proposto<br />
<strong>di</strong> essere il quarto nell’escursione alle Vedrette <strong>di</strong> Ries che avevano già<br />
programmato per il giorno dopo. Senza esitare lui aveva accettato. Ed<br />
eccolo il mattino partire <strong>di</strong> buonora, ospite della loro automobile.<br />
Al ritorno aveva insistito che lo lasciassero pure sulla Reischacherstrasse,<br />
a non molta <strong>di</strong>stanza dall’incrocio per Reiperting, <strong>un</strong>a località non<br />
eccessivamente lontana dal paese <strong>di</strong> Reischach, dove lui aveva preso<br />
alloggio alc<strong>un</strong>i giorni prima. Non si sentiva così stanco da non affrontare<br />
<strong>un</strong>a breve passeggiata, era perciò inutile che lo accompagnassero oltre,<br />
aveva detto loro, animato, come troppo spesso gli capitava, dalle migliori<br />
intenzioni <strong>di</strong> non recare <strong>di</strong>sturbo ad altri. Questa volta, purtroppo, aveva<br />
voluto risparmiare a quegli altri <strong>un</strong> fasti<strong>di</strong>oso, seppur breve, all<strong>un</strong>gamento<br />
del percorso. Non valeva la pena che lo accompagnassero oltre, perché<br />
erano poche centinaia <strong>di</strong> metri quelle che aveva da percorrere a pie<strong>di</strong> per<br />
raggi<strong>un</strong>gere il garni in cui pernottava, aveva aggi<strong>un</strong>to e precisato. E’ vero,<br />
all’orizzonte della vallata avevano già cominciato a comparire rapidamente<br />
grosse e dense nubi, gravide <strong>di</strong> pioggia, come gli aveva fatto notare anche<br />
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