14.01.2013 Views

UNA SENTENZA INGIUSTA Mi chiamo Maria Luisa Grasselli e da ...

UNA SENTENZA INGIUSTA Mi chiamo Maria Luisa Grasselli e da ...

UNA SENTENZA INGIUSTA Mi chiamo Maria Luisa Grasselli e da ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

evidentemente sovraccarico, il personale buttava raramente l’occhio nella stanza <strong>da</strong>lla quale, in<br />

pre<strong>da</strong> a dolori indicibili al piede destro, supplicavo attenzione e aiuto. Dopo interminabili ore, quasi<br />

osso ad un cane affamato, mi venne lanciata dopo ore interminabili una bustina di Tachidol! E’<br />

stata poi necessario intervenire chirurgicamente con urgenza per asportare un grosso trombo a<br />

livello ginocchio. Il chirurgo vascolare, in seguito, mi ha chiesto con fare animato se mi fossi resa<br />

conto che avrei potuto perdere una gamba!?!?! Era colpa mia il trombo?<br />

In quegli otto durissimi mesi di ricoveri a nastro in cui le in<strong>da</strong>gini invasive praticate, traumi forti e<br />

indimenticabili, <strong>da</strong>vano la loro intonazione, naturalmente si consoli<strong>da</strong>vano nella mia coscienza idee<br />

sulla vita. Il trapianto stesso, effettuato infine durante la permanenza in camera sterile, ha<br />

anch’esso depositato nei miei circuiti psichici ed emotivi una inimmaginabile devastazione, il tutto<br />

mentre il corpo veniva invaso <strong>da</strong> un avvelenamento che non può essere descritto a parole. Ripeto,<br />

non può essere descritto a parole. Sono uscita <strong>da</strong>lla camera sterile come un insetto, mi sentivo un<br />

insetto; un essere cui qualcosa aveva rubato l’anima e lo spirito. Il periodo che è stato necessario<br />

per ritornare ad essere in grado di ‘riconoscermi’ è stato lunghissimo. Si è straziati e dolenti,<br />

sofferenti nel corpo e nella mente. In quei luoghi la mente e le emozioni non sono riconosciuti. Da<br />

questi ‘aggiustamenti’ si ereditano disturbi e patologie che non passano mai, non passano mai,<br />

non passano mai….. Non ho così potuto fare a meno poi, successivamente, di approfondire<br />

in<strong>da</strong>gando, in modo filosofico, per scoprire, capire perché, perché per ritornare alla salute si debba<br />

subire tanta sofferenza, perché proprio per fare cessare la sofferenza di un organismo<br />

compromesso si debba ‘patire’ col cosiddetto piano terapeutico, quello che dovrebbe portare alla<br />

‘eliminazione’ di quest’ultima. Ed ecco, dopo cinque anni quest’altro tumore. E allora io non me la<br />

sono proprio sentita di sottoporre nuovamente corpo ed anima al trauma e alla violenza del<br />

trattamento industriale offerti <strong>da</strong>l Sistema Italiano, e per giunta in una atmosfera <strong>da</strong> Supermarket.<br />

Ricordo in camera sterile l’ entrata, un'unica volta, del primario, con quel modo <strong>da</strong> manager<br />

Azien<strong>da</strong>le……. in quel momento mi sono sentita una estranea…… o era lui l’estraneo?.......<br />

Avevo seguito con molto interesse la vicen<strong>da</strong> Di Bella in quegli anni della pseudo-sperimentazione,<br />

l’arroganza sprezzante nei volti e nelle voci di quei personaggi in televisione che si opponevano al<br />

prof. Luigi Di Bella. Non ci vuole molto a capire la verità, e penso che la maggior parte degli italiani<br />

se ne siano resi conto, anche solo ascoltando i timbri delle voci. Poi mi interessavano le<br />

conferenze del dott. Giuseppe Di Bella, e seguivo quello che veniva pubblicato sui siti ufficiali e<br />

altri. Il dott. Di Bella viene invitato ai convegni Internazionali di Oncologia riceve consensi e<br />

riconoscimenti <strong>da</strong>lla Scienza Mondiale e in Italia invece è persino calunniato!<br />

Già <strong>da</strong> tempo avevo riconosciuto, a distanza, che queste persone, la famiglia Di Bella erano veri,<br />

autentici, esseri cui sta a Cuore il bene dei pazienti. Il bene dei pazienti. La vita degli ammalati.<br />

Realizzando una consapevolezza ‘diversa’ innescata <strong>da</strong> quella esperienza di sei anni fa, ho poi<br />

rifiutato l’inserzione del Clip nel seno al momento della Biopsia Mammotome. E’ interessante<br />

sapere dell’applicazione routinaria che serve alla individuazione della zona al momento della<br />

chirurgia. Chirurgia? Questa è quindi <strong>da</strong>ta per scontata!?!! Questo dimostra quanto si cre<strong>da</strong><br />

potente questa Dittatura Terapeutica! Solo durante la chirurgia vengono eseguiti altri istologici<br />

importanti come il Fattore di Crescita ecc. E se una donna decide diversamente? Come mai non<br />

tengono conto della libertà personale di pensiero? di opinione? E infine, sono così sicuri di essere<br />

sempre considerati i soli ad avere in mano conoscenza? Ma è <strong>da</strong>vvero tutto gregge il resto delle<br />

persone?<br />

Ho poi ritirato i blocchetti relativi alla biopsia e li ho portati in un altro Istituto di Anatomia<br />

Patologica. Ho così potuto avere gli altri <strong>da</strong>ti senza dover subire il trauma dell’operazione. Che

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!