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vigilius mountain stories 2020_Selbstbild_Conoscersi_Self-perception

Erkenne dich selbst! Diese Kernfrage der Philosophie, inwieweit wir Menschen der Kunst der Selbsterkenntnis mächtig sind und wie sie – gerade in der heutigen Zeit – unseren Weg zu Freiheit, Selbstbestimmung und Resilienz bestimmt, findet im vigilius mountain resort einen idealen Denkort. Dieser Rückzugsort in die Stille inmitten einer unberührten Natur auf 1.500 m Meereshöhe wird regelmäßig zum Podium philosophischer Gespräche, die sich mit großen Themen des Heute befassen und den Anstoß für die Wahl des Themas des Literaturwettbewerbs der mountain stories liefern. Weit mehr als 200 AutorInnen aus nahezu aller Welt haben die Herausforderung angenommen, sich mit dem anspruchsvollen Thema „Selbstbild“ auseinanderzusetzen und die Jury aus Kultur- und Literaturschaffenden mit humorvollen oder selbstkritischen, rührenden und poetischen Geschichten überzeugt. Auf den folgenden Seiten finden Sie eine repräsentative Auswahl der gelungensten Einsendungen. Die Siegerbeiträge sind in den Sprachen Deutsch, Italienisch und Englisch auch unter mountainstories.it nachzulesen. ______________________________________________________

Erkenne dich selbst! Diese Kernfrage der Philosophie, inwieweit wir Menschen der Kunst der Selbsterkenntnis mächtig sind und wie sie – gerade in der heutigen Zeit – unseren Weg zu Freiheit, Selbstbestimmung und Resilienz bestimmt, findet im vigilius mountain resort einen idealen Denkort. Dieser Rückzugsort in die Stille inmitten einer unberührten Natur auf 1.500 m Meereshöhe wird regelmäßig zum Podium philosophischer Gespräche, die sich mit großen Themen des Heute befassen und den Anstoß für die Wahl des Themas des Literaturwettbewerbs der mountain stories liefern. Weit mehr als 200 AutorInnen aus nahezu aller Welt haben die Herausforderung angenommen, sich mit dem anspruchsvollen Thema „Selbstbild“ auseinanderzusetzen und die Jury aus Kultur- und Literaturschaffenden mit humorvollen oder selbstkritischen, rührenden und poetischen Geschichten überzeugt. Auf den folgenden Seiten finden Sie eine repräsentative Auswahl der gelungensten Einsendungen. Die Siegerbeiträge sind in den Sprachen Deutsch, Italienisch und Englisch auch unter mountainstories.it nachzulesen.
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il loro tronco bianco, mi chiedevo se sentissero qualcosa, se provassero dolore come quando

mi toglievo le pellicine delle mani. Maria Dora ogni tanto mi viene a trovare, non parla

molto, è in pensione ed è sempre impegnata con la casa e con il bosco subito dietro, come

intenta a negoziare un patto segreto con gli alberi. Se fossi cresciuta qui forse avrei saputo

anch’io parlare quella lingua, o quantomeno capirla. Invece parlo lingue che da queste parti

nessuno capisce.

3 settembre

Le giornate sono più corte, il sole scappa dietro la montagna dall’altra parte della valle e la

sua ombra mi afferra le spalle nel tardo pomeriggio. Una mia collega cresciuta in una città

di mare mi diceva che le montagne la soffocano per la mancanza di un orizzonte aperto. Per

me è sempre stato il contrario, scivolo in valle come in una culla, il massiccio granitico mi fa

la guardia e mi protegge, è un gigante buono. Ho sempre fatto di questa nostalgia il cardine

della mia identità da espatriata. Potevo definirmi solo contrapponendo al caldo polveroso

dei luoghi in cui lavoravo il freddo candido di queste vette. Raccontavo di come qui tutto

fosse terso e pulito, da lontano si vedono le cose con un’evidenza schiacciante e schematica.

Tuttavia, adesso che ci sono dentro e che i pochi turisti della stagione estiva se ne sono andati,

ho l’impressione di essere l’unica estranea.

15 ottobre

Maria Dora viene a prendere il tè quasi tutti i pomeriggi. Mi guarda come se sapesse qualcosa,

come se intuisse il mio senso di colpa. Ho disatteso il mito fondante della mia famiglia

di emigranti che non recidono il tronco, io qui non so reinnestarmi. Dalla valle se ne erano

tutti partiti a fine Ottocento, in qualche modo erano arrivati in Francia, da Le Havre erano

salpati per gli Stati Uniti, prima New York e poi la California. Dopo anni erano tutti tornati,

con i soldi fatti in miniera avevano costruito un hotel e impiantato qualche altro commercio.

Non erano più ripartiti, almeno fino all’ondata migratoria del secondo dopoguerra. Tornare

al paese mi ha estirpato le radici nodose dell’albero genealogico che, da lontano, ho assunto

e narrato come una favola e come un destino. Non mi sento più parte dello stesso ceppo.

16 novembre

È stato facile trovare una nuova missione, hanno subito accettato il mio curriculum. Fissato

il biglietto aereo rimango a contare i giorni, a provare fitte di nostalgia per quello che c’è

10

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