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LUNA E VENERE IN VERGINE ( o in sesta casa) - Marco Pesatori

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<strong>LUNA</strong> E <strong>VENERE</strong> <strong>IN</strong> VERG<strong>IN</strong>E ( o <strong>in</strong> <strong>sesta</strong> <strong>casa</strong>)<br />

Svegliati ,donna; la campana della ragione sta suonando <strong>in</strong> tutto l’universo; riscopri i<br />

tuoi diritti! Il possente impero della natura non è più avvolto nei pregiudizi, nel<br />

fanatismo, nella superstizione e nelle menzogne. La fiaccola del vero ha dissipato le nubi<br />

della stupidità e dell’usurpazione. L’uomo schiavo ha moltiplicato le forze, e ha avuto<br />

bisogno di ricorrere alle tue per spezzare i propri ferri. Una volta libero è divenuto<br />

<strong>in</strong>giusto verso la sua compagna. O donne, donne ! Quando avrà f<strong>in</strong>e la vostra cecità?<br />

(Olympe de Gouges, Dichiarazione dei diritti della donna e della cittad<strong>in</strong>a)<br />

Questo tipo di femm<strong>in</strong>ilità è per certi versi ancora più tradizionale di quella Toro o<br />

Cancro. Se nella prima era presente una robustezza difensiva naturale, capace di dire di<br />

no a tutto ciò che si manifesta come male e malessere (essere male) e nella seconda era<br />

presente una mutevolezza lunare che faceva balenare la possibilità del cambiamento, la<br />

femm<strong>in</strong>ilità verg<strong>in</strong>ea esprime la necessità di conservare a tutti i costi ciò che si è<br />

conquistato e costruito, con qualsiasi mezzo. Tutto deve essere funzionale alla<br />

conservazione di ciò che utile, pratico, salutare, punto di riferimento di una sicurezza che<br />

non si accontenta di possibilità e astrazioni, ma esige per sentirsi davvero tranquilla, che<br />

ci sia sempre qualcosa di concreto – materiale o affettivo – su cui potersi appoggiare e<br />

trovare conferma della propria identità. La donna con Luna e Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e crede ai<br />

fatti.<br />

Ciò che c’è viene rafforzato lentamente, attraverso il passo di un miglioramento che fa<br />

della prudenza e dell’oculatezza le sue armi più efficaci. Tutto deve essere funzionale,<br />

ord<strong>in</strong>ato, limpido, perfetto nell’espressione del suo meccanismo, anche con un gusto del<br />

dettaglio estetico che diventa elegante barocchismo e cura amorevole del particolare e<br />

dell’oggetto.<br />

La Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e vede la “cosa” nelle cose e l’essenza si esprime <strong>in</strong> un fare che copre i<br />

vuoti dello spazio-tempo: l’azione impedisce di ascoltare le voci di una parte emotiva che<br />

altrimenti scompiglierebbe l’ord<strong>in</strong>e costituito. L’azione perfetta non si limita alla cura dei<br />

particolari ma sa raggiungere risultati che resistono e tengono testa alla legge <strong>in</strong>esorabile<br />

del tempo, ma anche alle leggi perfide dell’<strong>in</strong>giustizia, come un lavoro <strong>in</strong> ferro battuto,<br />

anche se poi non manca il piacere di godere di oggetti fragili e preziosi, quasi simbolo di<br />

quella parte dell’anima delicatissima che la ragione <strong>in</strong>esorabile nasconde.<br />

Quel frutto, io non lo vendo; sono una persona come tante, sconosciuta ai più, di norma<br />

<strong>in</strong>differente agli onori e al successo, ambiziosa quel poco che mi permettono i miei<br />

modesti meriti nella carriera drammatica; pure, il mio dolore per quanto sento e vedo, è<br />

quello di una vera cittad<strong>in</strong>a.<br />

(Olympe de Gouges, La musa barbara, p. 17) 1<br />

La fedeltà a ciò che c’è sa essere assoluta e anche testarda, ma ciò che c’è non viene fatto<br />

passare con leggerezza, nella distrazione. Nulla sfugge a questa Luna e a questa Venere.<br />

Se non prospetta la possibilità di cambiamento, se teme la variazione repent<strong>in</strong>a, se diffida<br />

della trasformazione secca, non significa che non veda. La sua forza può apparire di<br />

colpo, all’improvviso, dopo che la ragione, anche faticosamente, ha tutto valutato f<strong>in</strong> nei<br />

dettagli. Tutto <strong>in</strong> prima battuta viene organizzato e predisposto su un’ottica difensiva.<br />

Come per tutti i segni di Terra, ciò che si vuole difendere è la tranquillità, nella<br />

1 O. de Gouges, La musa barbara, ed Medusa, Milano, 2009.


prospettiva di un vivere nella pace scandito dai ritmi di un tempo quotidiano tanto più<br />

rassicurante quanto più preciso nei suoi <strong>in</strong>tervalli. Nessun segno di Terra appartiene alla<br />

femm<strong>in</strong>ilità nomadico-eterica, perchè qui non c’è sp<strong>in</strong>ta curiosa al movimento centrifugo<br />

<strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto. La vita scorre secondo un programma che viene seguito senza tradimenti.<br />

Non è una strategia lucida sui tempi lunghi, ma un’attenzione al presente ord<strong>in</strong>ato<br />

attentamente come riparo dal caos dissolutorio e nomade dell’opposto Pesci. Così questa<br />

donna che spesso ama aderire <strong>in</strong> maniera composta e impeccabile ai dettami<br />

dell’immag<strong>in</strong>ario corrente, rispettando la convenzione <strong>in</strong> una maniera perfetta, sia nel<br />

saper porsi nel mondo, che nel modo di curare un’immag<strong>in</strong>e sempre adeguata, quel<br />

mondo stesso può ribaltarlo <strong>in</strong> un attimo. Non succede spesso, a dire il vero, molte volte<br />

la carica aggressiva contro l’<strong>in</strong>giustizia che subisce (ma perché va a mettersi <strong>in</strong> certe<br />

situazioni?) la tiene dentro, macerandosi <strong>in</strong> un pensare che f<strong>in</strong> troppo tende a giustificare<br />

il negativo. Solo f<strong>in</strong>o a un certo punto è vero però che questa Luna–donna ama rimanere<br />

defilata e non vuole rimanere sotto la luce dei riflettori. In realtà ha bisogno di fare i conti<br />

bene e di essere pragmatica al massimo, anche con sfumature di un opportunismo a volte<br />

sano altre volte ossessivo, che la rassicuri presto su un’esistenza priva di angosce e<br />

precarietà. Ma per difendere la conquista ottenuta, per ribadirla nel tempo, troppo spesso<br />

accetta di subire tacendo, rimandando, friggendo dentro. La donna tradizionale, la donnamadre<br />

e moglie, si sacrifica, troppo spesso dimentica se stessa.<br />

Non c’è arte che possa soccorrerle: spesso si vedono delle giovani spirare tra le braccia<br />

degli ostetrici dopo notti e giorni di tremendi dolori, e dare la vita morendo a uom<strong>in</strong>i<br />

nessuno dei quali, f<strong>in</strong>o a questo momento, si è seriamente preoccupato di mostrare il<br />

m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong>teresse verso questo sesso sventurato. (p. 37)<br />

L’esistente, che ha i suoi conf<strong>in</strong>i ben def<strong>in</strong>iti come per tutte le femm<strong>in</strong>ilità tradizionali, <strong>in</strong><br />

una circolarità non più avvolta nelle nuvole di sogno cancer<strong>in</strong>e e nemmeno arricchita<br />

dall’humus fecondo della ricca terra taur<strong>in</strong>a, è attraversato dalle l<strong>in</strong>ee precise di<br />

coord<strong>in</strong>ate che misurano e def<strong>in</strong>iscono rigorosamente i percorsi da seguire. Ciò che c’è<br />

non sempre è stato scelto, ma per questa donna tradizionale nell’espressione sentimentale<br />

<strong>in</strong> partenza anche passiva, l’esistente è stato assunto come imposizione, è apparso, ha<br />

frantumato le barriere difensive, ha operato una conquista che ha trasformato la Luna e la<br />

Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e da soggetto <strong>in</strong> oggetto. L’essere scelta, comporta anche il rischio di una<br />

non valutazione dell’altro: se l’ansia <strong>in</strong>conscia della donna tradizionale è quella di creare<br />

al più presto una solida e affidabile forma-stato chiusa, il tema della scelta viene troppo<br />

spesso dettato dal bisogno di durevoli certezze materiali, a scapito di una reale e<br />

sostanziale s<strong>in</strong>tonia emotivo-affettiva che è lasciata all’<strong>in</strong>conscio, di frequente guidato da<br />

<strong>in</strong>dicazioni estetico-formali. Mettersi completamente nelle mani di un uomo e lasciargli la<br />

gestione assoluta del potere – ad esempio viziandolo nel primo periodo della relazione e<br />

poi perdonandogli troppo – può essere pericoloso. L’uomo ne approfitta presto, dilaga la<br />

sua prepotenza.<br />

Uomo, sei capace di essere nel giusto? E’ una donna che te lo chiede, tu non puoi toglierle<br />

anche questo diritto. Dimmi, chi ti ha dato la sovrana autorità di opprimere il mio sesso?<br />

La tua forza? I tuoi talenti? Osserva il creatore nella sua saggezza, percorri la natura nella<br />

sua vastità, quella natura cui tu vorresti – a quanto sembra – avvic<strong>in</strong>arti, e <strong>in</strong>dicami, se<br />

puoi, il modello del tuo potere tirannico. (p. 71)<br />

Nata a Montauban nel Sud della Francia, il 7 maggio 1748, Olympe de Gouges ha una<br />

Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e, che <strong>in</strong> epoca rivoluzionaria prende le difese dei più deboli e esplode di<br />

fronte all’<strong>in</strong>giustizia e all’oppressione della donna. Scrive il celebre “I Diritti della Donna


e della Cittad<strong>in</strong>a” un mese dopo che l’Assemblea nazionale aveva declassato le donne<br />

riducendole a cittad<strong>in</strong>e passive, senza alcun diritto giuridico. I suoi scritti rappresentano<br />

una tappa fondamentale nella storia dell’emancipazione femm<strong>in</strong>ile. Dalla libertà,<br />

dall’uguaglianza e dalla fraternità, per pr<strong>in</strong>cipio erano escluse le donne. Per i suoi<br />

veementi scritti verrà giustiziata nel 1793. Non è un caso che questa sensibilità sociale e<br />

questa empatia con i discrim<strong>in</strong>ati e gli emarg<strong>in</strong>ati arrivi da una Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e.<br />

Credo di aver perso mio marito<br />

non so che f<strong>in</strong>e ha fatto<br />

così faccio fuori bevendo tutti i miei soldi.<br />

Non ho nessuna <strong>in</strong>tenzione di pagare il suo affitto<br />

per niente al mondo.<br />

Ho un nuovo atteggiamento<br />

e lo farò vedere stasera.<br />

Voglio f<strong>in</strong>ire nei guai.<br />

Voglio <strong>in</strong>iziare una lotta.<br />

(P<strong>in</strong>k, So What) 2<br />

La donna con Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e che programma e misura con attenzione mentale e pratica,<br />

crea una cornice-rec<strong>in</strong>to-conf<strong>in</strong>e al proprio luogo, compiendo di frequente un errore<br />

madornale: la non valutazione della vera ricchezza di quel territorio dentro cui la vita si<br />

<strong>in</strong>scrive. Spesso i valori dell’affetto, del sentimento, dell’empatia, del calore f<strong>in</strong>iscono per<br />

rimanere fuori, magari compressi dentro la gabbia del razionale, e tutto si sviluppa sulla<br />

l<strong>in</strong>ea di un’illusione che può diventare auto <strong>in</strong>ganno, f<strong>in</strong>o a una resa dei conti f<strong>in</strong>ale con<br />

l’uomo che si è scelto. Resa dei conti che quasi sempre è lui a provocare, uscendo,<br />

fuggendo, sparendo da quel reticolato che sempre più assomigliava a una morsa. Luna e<br />

Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e allora partono, scattano, agiscono, concludono. Ma quando è troppo<br />

tardi.<br />

Se la donna tradizionale vorrebbe tendere alla progressiva costruzione della forma-stato<br />

chiusa circolare, dove il potere e la guida decisionale viene lasciata alla forza combattiva<br />

e d<strong>in</strong>amica del maschile, la forza centripeta rischia spesso l’implosione nell’immobilismo,<br />

anche perché la donna tradizionale, risultando priva – specialmente la Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e –<br />

di reattività aggressiva immediata, si ritira <strong>in</strong> se stessa, recede, <strong>in</strong>dietreggia, si chiude,<br />

lasciando al compagno ogni decisione. Se la Luna (e Venere) <strong>in</strong> Toro manifestava il potere<br />

della femm<strong>in</strong>ilità attraverso una sensualità e una forza naturale che f<strong>in</strong>ivano per “viziare”<br />

il maschio conquistandone il corpo e se è vero che il potere del femm<strong>in</strong>ile cancer<strong>in</strong>o<br />

magnetizzava l’Altro con tutta la magia di potenza del cuore rilassante e morbida, l’unico<br />

potere che sembra <strong>in</strong> mano alla Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e è quello di un’organizzazione scrupolosa<br />

del territorio, dell’abnegazione, della fedeltà, ma il tutto presentato con una passività<br />

assoluta che alla f<strong>in</strong>e conduce il maschio a sentirsi padrone e ogni tanto tiranno. Non è<br />

forse un caso che il Marchese de Sade ha nel proprio tema di nascita personale una Luna<br />

(Luna-donna ideale) nella Verg<strong>in</strong>e. La schiava, la serva, la dea scesa per il proprio uomo<br />

dall’Olimpo, scivola <strong>in</strong> un luogo troppo basso per poterlo sentire veramente suo f<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />

fondo. Ma l’ist<strong>in</strong>to di fuga o il desiderio di ribaltamento, non trovano nel carattere la forza<br />

e il coraggio di essere messi <strong>in</strong> pratica.<br />

Cont<strong>in</strong>ui a sp<strong>in</strong>germi, baby<br />

ti rendi conto che mi porti alla follia?<br />

stai proprio sp<strong>in</strong>gendo il mio amore<br />

oltre il limite.<br />

2 P<strong>in</strong>k, nata a Doylestown l’8 settembre 1979, è una Verg<strong>in</strong>e con Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e. E una più aggressiva Luna <strong>in</strong> Ariete.


Guarda come mi ha ridotto il tuo amore.<br />

Dai, lasciami libera<br />

stai proprio<br />

sp<strong>in</strong>gendo il mio amore<br />

oltre il limite<br />

Mi fai malissimo<br />

penso di impazzire<br />

(Madonna, Borderl<strong>in</strong>e) 3<br />

Il bisogno <strong>in</strong>conscio di rovesciare i ruoli servo-padrone non viene affrontato momento<br />

dopo momento, e alla lunga viene lasciato al maschio, che non trova più al suo fianco una<br />

donna, ma la comoda mamma–cameriera ormai svalutata. Forse <strong>in</strong> questo procedere che<br />

non manca di una perversa sfumatura erotica verso il degrado dell’Io, entra <strong>in</strong> gioco<br />

proprio la volontà della Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e. Il senso di <strong>in</strong>adeguatezza e l’auto svalutazione <strong>in</strong><br />

primo luogo realizzano la natura anale di una femm<strong>in</strong>ilità che tende appassionatamente<br />

verso la passività assoluta. In secondo luogo la dilatazione di questa passività pronta<br />

anche al degrado, non manca di una sfumatura di onnipotenza che proprio piegandosi si<br />

illude di dom<strong>in</strong>are e qu<strong>in</strong>di di essere <strong>in</strong>dispensabile. In terzo luogo, alla f<strong>in</strong>e, l’autoannullamento,<br />

f<strong>in</strong>o al non esserci e al non sentirsi, è proprio il mezzo per sv<strong>in</strong>colarsi e<br />

riconquistare la libertà assoluta. Mi sono annullata, qu<strong>in</strong>di lui se ne è andato, così sono di<br />

nuovo libera e padrona del mio territorio purificato. Persefone esce dall’Inferno e dal<br />

dom<strong>in</strong>io di Ade-Plutone e ritorna a Demetra, simbolo di quel materno puro e ideale così<br />

attivo e condizionante per tutte le tipologie di donna tradizionale. Ma <strong>in</strong> questo modo la<br />

Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e si è anche liberata da tutti i sensi di colpa attraverso la forma astuta<br />

dell’espiazione assoluta.<br />

Perché la Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e vuole liberarsi da se stessa? Perché la donna tradizionale è<br />

troppo spesso così segnata dal bisogno di realizzarsi attraverso la conquista del maschio<br />

forte e dom<strong>in</strong>atore che la annulla? Nella Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e non si può nemmeno tralasciare<br />

il tema di un carattere mercuriale che tende a strutturare un’<strong>in</strong>telligenza superiore. La<br />

ratio, il pensare <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto e meticoloso sono una difesa di fronte al caos dell’esistente,<br />

ma la dannazione di Mercurio è proprio la perdita del corpo che sente se stesso come<br />

vivo, con lo smarrimento dell’immediatezza dell’essere e di quella spontaneità naturale a<br />

cui la Luna <strong>in</strong> Toro e la Luna <strong>in</strong> Cancro non avevano mai r<strong>in</strong>unciato.<br />

Il nostro grande amore è morto, lui che sembrava così vivo<br />

E se non è ancora morto è agonizzante<br />

Qualcuno l’ha visto girare e sbandare come un mendicante<br />

Qualcuno l’ha visto <strong>in</strong> g<strong>in</strong>occhio piangere come un bamb<strong>in</strong>o<br />

(Carla Bruni, Notre grand amour est mort) 4<br />

I punti di riferimento attorno a sé a cui la Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e si attacca con amore e fedeltà,<br />

sono la proiezione di quella ratio e di quel pensiero che anche <strong>in</strong>ternamente genera<br />

<strong>in</strong><strong>in</strong>terrotti e assillanti punto di riferimento. Capire è catturare, capirsi è catturarsi, essere<br />

<strong>in</strong>gabbiato <strong>in</strong> sé. La qualità della straord<strong>in</strong>aria <strong>in</strong>telligenza e della encomiabile dedizione,<br />

si ribaltano <strong>in</strong> una vera dannazione per questa Luna. Così l’umiltà (da humus, che sta <strong>in</strong><br />

terra) è una qualità straord<strong>in</strong>aria perché azzera le illusioni, le sciocche fantasticherie, le<br />

alluc<strong>in</strong>azioni e i deliri di chi dalla terra si stacca troppo facilmente. Ma per altri versi<br />

3 Madonna, nata a Bay City il 16 agosto 1958, alle ore 7.05, ha una Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e congiunta all’ascendete , <strong>in</strong><br />

splendido e combattivo trigono a Marte nel Toro. Venere è nel Leone.<br />

4 Carla Bruni è nata a Tor<strong>in</strong>o il 23 dicembre 1967, alle ore 18.19. Ha l’ascendente Cancro e la Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e al sestile<br />

di Venere <strong>in</strong> Scorpione.


questo “stare a terra” della Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e è anche un prostrarsi alle forze esterne, con<br />

grande difficoltà a rimettersi <strong>in</strong> piedi.<br />

“Ego sum vermis set non homo”. Inscruttabile patisce, anzi, anzi sopporta tanta<br />

<strong>in</strong>gratitud<strong>in</strong>e (silenzio). Fa che tanta cooperazione sia comunicata a tutti.<br />

(Maria Maddalena de’ Pazzi, Le parole dell’estasi, p. 63) 5<br />

La tortura della ragione non ha f<strong>in</strong>e. La mente non smette di pensare. I reticolati di parole,<br />

connessioni, conclusioni, premesse, ritorni al punto di partenza per valutare e rivalutare si<br />

susseguono senza f<strong>in</strong>e. Tutto è una scusa per non lasciarsi andare, perché se si lascia<br />

andare, se si perde, riabbraccia quell’identità femm<strong>in</strong>ile che nell’<strong>in</strong>fanzia una madre-<br />

Demetra fredda e gelida gli aveva trasmesso, con tutta la serie di regole, compiti, ord<strong>in</strong>i e<br />

svalutazioni di sé connesse. La rottura del limite – anche violenta, nel subire l’irruzione<br />

del potere del phallos – è desiderata, soprattutto da Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e, anche per<br />

stravolgere quel dom<strong>in</strong>io della ragion fredda <strong>in</strong>sopportabile.<br />

Stamane sendo stata parecchi dì senza avere questa astrazione, quando fu comunicata si<br />

trovò con Iesù rapita <strong>in</strong> spirito, che dice non seppe come, e sentiva che la chiamava a Sé<br />

dicendo: “Vieni colomba mia, vieni colomba mia, vieni speciosa mia, spos<strong>in</strong>a mia, che io<br />

mi voglio ora compiacere con te. Non vuò che tu stia più senza quel sollazzoso martirio…<br />

(p. 59)<br />

Che sia la visione di Gesù, l’apparizione del Marchese de Sade o la rassicurante figura di<br />

un commercialista che perde le sue <strong>in</strong>ibizioni <strong>in</strong> modo esplosivo, Luna e Venere <strong>in</strong><br />

Verg<strong>in</strong>e vogliono farla f<strong>in</strong>ita con la prepotenza del pensiero ossessivo che le <strong>in</strong>gabbia.<br />

L’<strong>in</strong>telligenza funziona però come disposizione difensiva assolutamente <strong>in</strong>valicabile.<br />

Pochi riescono a creare una breccia nella gabbia logica che conta su un I.Q. fuori dal<br />

comune. La forma-stato chiusa non mette a disposizione visti d’<strong>in</strong>gresso, né chiavi, né<br />

pass. Come diceva il dadaista Ribemont Desseignes, “la vierge est étroit”. Chi ha<br />

sbarrato le porte bl<strong>in</strong>dandole è quell’antico marchio di un materno che non consentiva<br />

uscite dai percorsi predef<strong>in</strong>iti. Percorsi scarni, soffocanti, del<strong>in</strong>eati da guard-rail<br />

<strong>in</strong>valicabili. Così una convivenza con il luogo circoscritto può essere data dallo<br />

strutturarsi di una bella nevrosi ossessiva o, di tanto <strong>in</strong> tanto, da forme segretissime di<br />

trasgressione o ancora da exploit clamorosi quando è davvero il tempo – se mai arriva –<br />

di far saltare gli arg<strong>in</strong>i.<br />

Doppo lungo spazio, volta alla Verg<strong>in</strong>e disse: (silenzio) “Tu bella e decora, pienezza<br />

d’ogni cosa per quello che hai a tenere <strong>in</strong> te (silenzio). Non più figure Isaia (silenzio). Non<br />

si apr<strong>in</strong>o i cieli, ma si bene il verg<strong>in</strong>eo ventre (silenzio). Non più ‘sanctus’, ma <strong>in</strong>namorato<br />

della umiltà”. (p. 61)<br />

Come per tutti i valori di Terra, Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e presenta una materialità che non è<br />

affatto sordità alla voce, ai bisogni, ai desideri del corpo. La Verg<strong>in</strong>e non è fredda frigida<br />

e sessuofobica di fronte al corpo desiderante. Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e il gioco del piacere della<br />

carne lo ama potente, <strong>in</strong>tenso, concreto, penetrante, duro. Femm<strong>in</strong>ilità che non possiede la<br />

delicatezza vibrante della Venere <strong>in</strong> Cancro e qu<strong>in</strong>di, proprio per la sua m<strong>in</strong>or sensibilità,<br />

viene ancor più attratta dalla forza pre-potente del maschile, tanto meglio quanto più<br />

oscura e a volte anche torbida. Il mito di Demetra e Persefone è qui qualcosa di vivo e gli<br />

Inferi della passione estrema non sono poi così lontani. Non è il corpo che fa paura alla<br />

Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e, quanto l’oceano affettivo ed emotivo che tiene <strong>in</strong> sé e per def<strong>in</strong>izione<br />

5 M;aria Maddalena de’ Pazzi, Le parole dell’estasi, Adelphi , Milano, 1984.


sfugge al controllo della ragione. Il corpo e la sua carica desiderante possono essere<br />

<strong>in</strong>vece benissimo controllati e anzi il gioco del limite, della barra e della cornice (gioco<br />

mercuriale che troviamo anche nel mercuriale Scorpione) sono il verg<strong>in</strong>eo imene che,<br />

protetto da Imeneo dio delle nozze e del canto nuziale, ha <strong>in</strong> sé l’attesa della prima notte<br />

come momento della realizzazione dell’ideale d’amore, oppure, altre volte, è angoscia<br />

oscura e contraddittoria verso lo stupro imm<strong>in</strong>ente. Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e tende alla rottura di<br />

quel limite e il suo <strong>in</strong>dietreggiare pudico, il suo nascondersi dietro la silenziosa e<br />

composta postura dell’elemento Terra, non significa la possibilità di sfuggire a quel<br />

dest<strong>in</strong>o che questa donna tradizionale vive come perdita della purezza ideale.<br />

Tu pura, con puro str<strong>in</strong>gi il Puro (silenzio). O purità, o purità purità; e una esercitata, anzi<br />

posseduta umiltà (silenzio) . Non fu mai né mai sarà umiltà senza purità, né purità senza<br />

umiltà. (p.81)<br />

Le sante hanno la Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e. Santa Cater<strong>in</strong>a da Siena (nata il 25 marzo 1412) al<br />

sestile di un religioso Nettuno; Santa Teresa d’Avila (28 marzo 1515) isolata con una<br />

mistica Venere nei Pesci, Maria Maddalena de’ Pazzi (2 aprile 1566) opposta a Mercurio.<br />

Che tra le sante ci sia poi una prevalenza della comb<strong>in</strong>azione Ariete-Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e<br />

amplifica al massimo la tensione tra la passione <strong>in</strong>fuocata (ariet<strong>in</strong>a) e la ragione, che <strong>in</strong><br />

queste Luna che subiscono aspetti difficili nel tema, si frantuma lasciando spazio libero<br />

alla visione del div<strong>in</strong>o. Qualcuno potrebbe dire che è proprio dalla follia oceanica che la<br />

ratio della Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e si difende. La follia dell’esserci <strong>in</strong> un assurdo dell’esistere che<br />

l’opposta Luna <strong>in</strong> Pesci <strong>in</strong>vece vive come suo elemento naturale. Attenzione a quando la<br />

Luna o Venere <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e perdono il saldissimo controllo, perché allora sono capaci di<br />

tutto. Anche di emettere un fa sovracuto come la Callas (New York, 2 dicembre 1923, ore<br />

7.07), Luna <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>e perfetta, congiunta al Medio Cielo e <strong>in</strong> magnifico sestile con<br />

Giove, pianeta del canto e della voce. Tutte le Lune <strong>in</strong> Verg<strong>in</strong>i sono soprani drammatici,<br />

che preferiscono la chiave tragica a quella elegiaca, che superano con la costanza, il<br />

lavoro, l’accuratezza tecnica e professionale, un’<strong>in</strong>fanzia quasi sempre non facile. Nel<br />

caso della Callas (Luna-madre-nascita, Verg<strong>in</strong>e freddezza), una madre che, volendo un<br />

maschio, per una settimana, dopo il parto, si rifiutò di vederla e di sfiorarla.<br />

La camera, piccola come una cella, era t<strong>in</strong>ta da un giallo feroce. Il letto enorme era di<br />

ferro, dip<strong>in</strong>to a righe parallele, a “imitazione del legno”. L’aria era afosa e vi stagnava un<br />

odore di fumo cattivo. Due mosche andavano su è giù, come le macchiol<strong>in</strong>e che ballano<br />

davanti agli occhi malati. (Lalla Romano, La penombra che abbiamo attraversato, p.5) 6<br />

La scena orig<strong>in</strong>aria della nascita e la stessa <strong>in</strong>fanzia, sono spesso caratterizzate da un gelo<br />

affettivo, da un senso di abbandono, abb<strong>in</strong>ato all’obbligo di assimilare rigidi e rigorosi<br />

modelli educativi. La presa di distanza dalla pienezza della vita è anche l’<strong>in</strong>conscia<br />

necessità di preservarsi da quel ritorno della memoria del gelo che il corpo del materno<br />

provocava. La Luna “tradizionale” è diffidente rispetto al mondo. L’uscita dal gelo dello<br />

schema del materno orig<strong>in</strong>ario, non può contare sulla dis<strong>in</strong>volta leggerezza, né su una<br />

fiera combattività. Costanza e senso pratico sono i suoi strumenti, che celano la vastità di<br />

un bisogno prenatale di calore umano che quando si presenta davvero è spesso accolto<br />

con sospetto e diffidenza. Lalla Romano, tra le più profonde, <strong>in</strong>telligenti, <strong>in</strong>tense scrittrici<br />

italiane, è nata a Demonte l’11 novembre 1906. La Luna nel tema si trova nella Verg<strong>in</strong>e. Il<br />

critico d’arte Lionello Venturi, suo <strong>in</strong>segnante, la chiamava scherzosamente “cardo<br />

selvatico”. Dopo <strong>in</strong>fanzia e adolescenza non facili proprio per la mancanza di quei climi<br />

di armonia che questa Luna non <strong>in</strong>contra facilmente nei primi anni di vita, durante la<br />

6 L. Romano, La penombra che abbiamo attraversato, E<strong>in</strong>audi, Tor<strong>in</strong>o, 1994.


guerra si impegna come partigiana nei “gruppi a difesa della donna”. Carattere riservato,<br />

chiuso, severo, ha un’esistenza schiva e il più possibile lontana dai riflettori del mondo. Il<br />

suo primo romanzo, “Maria” ruotava attorno alla questione del rapporto serva-padrona e<br />

Pavese lo stroncò perché, scrisse, stufo di leggere romanzi sulle donne di servizio.<br />

I peperoni fotografati da Weston nel 1929 e 1930 sono voluttuosi come lo sono di rado i<br />

nudi femm<strong>in</strong>ili. Sia i nudi sia i peperoni vengono fotografati <strong>in</strong> funzione di un gioco di<br />

forme, ma il corpo viene tipicamente mostrato ripiegato su se stesso, elim<strong>in</strong>andone tutte le<br />

estremità, con una carne resa il più possibile opaca da una messa a fuoco e da una<br />

illum<strong>in</strong>azione normali, per dim<strong>in</strong>uirne la sensualità e accentuarne l’astrattezza della forma<br />

corporea; il peperone <strong>in</strong>vece è visto <strong>in</strong> primo piano ma nella sua <strong>in</strong>terezza, con la pelle<br />

lucidata o oliata, e il risultato è la scoperta della suggestione erotica di una forma<br />

dichiaratamente neutra, l’accentuazione della sua apparente palpabilità. (Susan Sontag,<br />

Sulla fotografia, p.86) 7<br />

Susan Sontag (New York, 16 gennaio 1933) ha quattro pianeti nella Verg<strong>in</strong>e, oltre alla<br />

Luna anche Giove, Marte e Nettuno. Il padre morì quando era piccola e la madre,<br />

alcolizzata, si risposò con un uomo che le diede il proprio cognome. A sua volta lei si<br />

sposò giovanissima e divorziò dopo otto anni. Il suo più grande amore fu la fotografa<br />

Annie Leibovitz, con cui ebbe una relazione di quasi vent’anni, durata f<strong>in</strong>o alla morte.<br />

Scrittrice e leader del movimento di liberazione della donna, tra le altre cose affermava<br />

che “i miei saggi sono molto più <strong>in</strong>telligenti di me. Sai perché ? Perché li riscrivo così<br />

tante volte, e lentamente, lentamente li sp<strong>in</strong>go su per la coll<strong>in</strong>a dal mio livello di<br />

<strong>in</strong>telligenza media f<strong>in</strong>o a un livello di grande <strong>in</strong>telligenza” 8<br />

Inf<strong>in</strong>e la conseguenza più grandiosa della fotografia è che ci dà la sensazione di poter<br />

avere <strong>in</strong> testa il mondo <strong>in</strong>tero, come antologia di immag<strong>in</strong>i. Collezionare fotografie è<br />

collezionare il mondo. (p. 3)<br />

La donna con Luna nella Verg<strong>in</strong>e deve liberarsi da tutte le vecchie foto di concetti,<br />

pensieri, conclusioni, analisi logiche, che colleziona illudendosi di avere f<strong>in</strong>almente <strong>in</strong><br />

testa il mondo <strong>in</strong>tero. Deve riappropriarsi della leggerezza, che non vuol dire scivolare<br />

nella superficialità della sciocchezza per lei <strong>in</strong>sopportabile. Una sensazione di colpa<br />

attraversa la sua anima prima della eventuale liberazione-evoluzione, che non arriva certo<br />

negli anni giovanili. Viene espiata attraverso lavoro quotidiano, efficienza pratica che è<br />

anche abilità manuale, costanza, metodo, precisione, per cui i valori Verg<strong>in</strong>e vanno<br />

famosi. Il senso critico è <strong>in</strong> primo luogo rivolto contro se stessa. Dietro l’amore<br />

contraddittorio per regole e senso del dovere di un Super-Io <strong>in</strong>flessibile, si cela il bisogno<br />

e la voglia di ritornare a una natura aerea che è quella della bamb<strong>in</strong>a f<strong>in</strong>almente libera di<br />

prendere il volo nel gioco della vita come crede. Dietro il diktat formale di un’estetica<br />

perfetta e rigorosa si cela il sogno di un paradiso senza forme dove si può fluttuare felici<br />

al di là di ogni def<strong>in</strong>izione. F<strong>in</strong>o ad affrancare la dolce e tenera geisha dediziosa e<br />

premurosa, che diventa, nell’epoca della caduta della territorialità di coppia, “dom<strong>in</strong>a”,<br />

padrona assoluta di se stessa e della possibilità di manifestare emozioni, affetti, desideri<br />

senza dover più pagare prezzi elevati per la conquista di un m<strong>in</strong>imo di felicità.<br />

7 S. Sontag, Sulla fotografia, Eiunadi. Tor<strong>in</strong>o, 2004.<br />

8 S. Sontag, Where The Stress Falls, Farrar, 2001, p. 296.

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