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Le misure dimensionali - Docente.unicas.it

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<strong>Le</strong> <strong>misure</strong> <strong>dimensionali</strong><br />

Nelle pagine che seguono viene data una breve presentazione delle <strong>misure</strong><br />

<strong>dimensionali</strong> e degli strumenti normalmente in uso presso le aziende ed i laboratori.<br />

I principali e più comuni strumenti e campioni di lunghezza sono presentati in<br />

termini di descrizione dell’uso e final<strong>it</strong>à, cenni sulla taratura, normativa applicabile<br />

e problematiche d’uso. Viene inoltre presentata una serie di potenziali “errori”<br />

connessi alla misura di dimensione e presentato il modo di trattare la relativa<br />

correzione e stima del contributo in termini di incertezza.<br />

Il problema delle misurazioni di lunghezze venne ampiamente dibattuto a livello<br />

scientifico per tutto l’800, ed alla fine del secolo, sulla spinta della rivoluzione<br />

industriale, vennero costru<strong>it</strong>i i primi strumenti precursori di quelli attualmente a<br />

nostra disposizione.<br />

1


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Il metodo di misurazione maggiormente utilizzato nelle normali attiv<strong>it</strong>à industriali<br />

rimane ancora quello del confronto, sia diretto, sia indiretto (per trasferimento del<br />

campione).<br />

La misurazione avviene normalmente per<br />

contatto dello strumento su due punti del pezzo,<br />

subendo inev<strong>it</strong>abilmente l’effetto negativo delle<br />

caratteristiche della sua superficie (forma e grado<br />

di fin<strong>it</strong>ura) e della pressione di contatto.<br />

Il fenomeno si verifica anche quando i punti di contatto utilizzati nel procedimento<br />

di misurazione sono più di due, come nel caso della misurazione di diametri interni<br />

con alesametri a tre punte (misura del diametro e non di una corda).<br />

Il problema rimane invariato anche per le <strong>misure</strong> prodotte con impiego di<br />

comparatori.<br />

2


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Tolleranze <strong>dimensionali</strong> e geometriche<br />

La necess<strong>it</strong>à di risolvere il problema della correlazione tra dimensioni e forme si è<br />

imposta a causa delle sempre più spinte esigenze industriali di intercambiabil<strong>it</strong>à<br />

delle parti, ed è stato risolto a livello normativo nella metà del ‘900. Sono state<br />

emesse le norme che definiscono il sistema di tolleranze geometriche, e le loro<br />

relazioni con le tolleranze <strong>dimensionali</strong>. Il collaudatore in una normale officina ha<br />

però a disposizione strumenti differenti per la misurazione di dimensioni e di<br />

forme; del resto, le stesse norme (ISO 1101) stabiliscono l’ indipendenza delle une<br />

dalle altre e la riproducibil<strong>it</strong>à delle <strong>misure</strong>.<br />

Quindi per la verifica dimensionale e geometrica di parti che devono essere<br />

accoppiate tra loro si preferisce spesso utilizzare appos<strong>it</strong>i calibri, con la tecnica del<br />

passa – non passa.<br />

La misurazione è facil<strong>it</strong>ata (in realtà si tratta di una verifica qual<strong>it</strong>ativa che non<br />

fornisce il valore numerico della misura), ma l’es<strong>it</strong>o dipende dalla manual<strong>it</strong>à<br />

dell’operatore e non sono disponibili informazioni circa le cause di anomalie<br />

funzionali. Inoltre, è spesso necessario avere a disposizione una notevole quant<strong>it</strong>à<br />

di calibri e tamponi, specifici per dimensione e tipologia di applicazione.<br />

Caratteristiche di difficile misurazione<br />

In azienda ed in laboratorio ci si trova spesso nella necess<strong>it</strong>à di eseguire misurazioni<br />

impossibili con le tecniche tradizionali, o almeno affette da elevata incertezza. Nel<br />

caso della figura seguente, la dimensione richiesta può essere verificata solo con la<br />

sottrazione di due <strong>misure</strong> di lunghezza non quotate a disegno; l’incertezza della<br />

misura richiesta è calcolata dalla somma quadratica delle incertezze delle <strong>misure</strong><br />

effettuate, con il requis<strong>it</strong>o supplementare di avere a disposizione una superficie di<br />

riferimento con adeguate caratteristiche (planar<strong>it</strong>à, parallelismo).<br />

In aggiunta a questo si consideri il fatto che in una misurazione per differenza<br />

l’incertezza composta relativa aumenta considerevolmente rispetto all’incertezza dei<br />

singoli contributi iniziali (propagazione delle incertezze).<br />

3


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Nel caso della figura seguente, il collaudatore che dispone di strumenti tradizionali<br />

non è in grado di misurare con facil<strong>it</strong>à e precisione la caratteristica “interasse”, e<br />

ancora peggio sarebbe stato se il progettista avesse voluto vincolare al contorno la<br />

posizione di uno dei due fori (dimensioni A1 ed A2).<br />

In questo caso occorre ricorrere a strumenti speciali, che gestiscono le forme delle<br />

caratteristiche da misurare, oltre che le loro dimensioni, anche se la loro pratica<br />

utilizzazione è lim<strong>it</strong>ata a lunghezze di media ent<strong>it</strong>à.<br />

4


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Deve infine essere c<strong>it</strong>ato il problema della misurazione dei profili, presente nei<br />

settori della modellistica in generale e della produzione automobilistica in<br />

particolare. Si pensi ad esempio al caso del controllo del profilo di un vano portiera<br />

di autoveicolo, con riferimento a punti di vincolo quali gli attacchi cerniere. La<br />

quota in questione può definirsi “cr<strong>it</strong>ica” in quanto da essa dipende non solo la<br />

montabil<strong>it</strong>à del pezzo in produzione, ma anche il confort (vibrazioni, giochi) durante<br />

l’uso del prodotto. In questi casi sono disponibili solo le dime ed i telai di controllo,<br />

dotati di punti di riscontro fissi e di opportuni punti di misurazione.<br />

5


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Alcune tra le principali cause di errore<br />

nelle <strong>misure</strong> <strong>dimensionali</strong><br />

Errore di allineamento:<br />

E’ dovuto alla presenza di un disallineamento fra la quota da misurare e l’asse della<br />

scala. Questo errore dipende dall’angolo di disallineamento (θ) e spesso viene<br />

indicato come “errore del coseno” essendo la lettura corretta pari a:<br />

*<br />

L ⋅ cosϑ<br />

= L<br />

attraverso lo sviluppo in serie del coseno la formula precedente diventa pari circa a:<br />

* 1<br />

2<br />

ΔL<br />

= L − L = ⋅ Lnom<br />

⋅ϑ<br />

2<br />

che rappresenta la forma usuale con cui viene stimato l’errore di disallineamento<br />

Errore di Abbe<br />

La condizione ottimale di misura prevede che l’asse del misurando coincida con<br />

l’asse dello strumento (scala). Qualora questa condizione non venga rispettata<br />

(avviene praticamente sempre) nasce un errore comunemente chiamato errore di<br />

Abbe. Esso è legato alla distanza b tra l’asse di misura dello strumento e l’asse del<br />

misurando (braccio di Abbe, misurato sul punto di contatto fra strumento e<br />

misurando) e dall’angolo φ m tra la superficie di misura e la perpendicolare all’asse. Il<br />

valore assoluto è dato dalla formula seguente:<br />

ΔL<br />

= b ⋅α<br />

Questo effetto può aversi anche a causa di una rotazione del becco mobile per effetto di<br />

giochi o deformazioni elastiche della scala, o anche con l’uso di calibri di grandi<br />

dimensioni o con becchi lunghi<br />

6


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Errore di Parallasse:<br />

Rappresenta la variazione dell’apparente allineamento fra due oggetti vicini ma non<br />

sovrapposti quando vengono visti da posizioni diverse ed è tipico degli strumenti a<br />

lettura analogica. Ad esempio, l’errore di parallasse:<br />

- nel calibro con nonio è dovuto alla distanza tra la graduazione sul nonio e<br />

quella sulla scala<br />

- nel comparatore è dovuto alla distanza tra l’indice di lettura ed il<br />

quadrante graduato<br />

- nel micrometro è dovuto alla distanza fra la graduazione della superficie<br />

del tamburo e la linea di fede sulla bussola<br />

L’errore di parallasse si quantifica attraverso la formula:<br />

Δ L =<br />

h ⋅b<br />

a<br />

dove h è la distanza tra il bordo graduato del nonio e la superficie graduata della scala<br />

principale, b è la distanza del punto di vista dell’operatore rispetto al punto privo di<br />

errori dovuti alla parallasse ed a è la distanza tra la scala graduata ed il punto di vista<br />

dell’operatore.<br />

Errore dovuto alle deformazioni elastiche:<br />

La forza di contatto eserc<strong>it</strong>ata durante la misura determina nel misurando una<br />

deformazione rappresentata dalla formula seguente:<br />

Δ L =<br />

L ⋅ P<br />

E ⋅ S<br />

dove:<br />

P=forza di fissaggio [N]<br />

S= sezione del blocchetto [m²].<br />

E= modulo di elastic<strong>it</strong>à (m. di Young) del materiale [MPa]<br />

L= distanza [mm]<br />

Questo effetto su alcuni particolari materiali (basso modulo di Young) ed in presenza di<br />

forze di contatto non trascurabili determina errori sensibili.<br />

7


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

I suddetti errori, in una taratura per confronto, si ripetono per campione e misurando ed<br />

in ciascuno degli assi di misura.<br />

L’ulteriore variabile in gioco è forn<strong>it</strong>a dalle differenti temperature (del campione, del<br />

misurando, della scala) e dai rispettivi coefficienti di dilatazione termica.<br />

Nel bilancio delle incertezze (vedi esempio successivo) particolare importanza rivestono<br />

quindi le <strong>misure</strong> ausiliarie e la relativa strumentazione.<br />

8


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Nella tabella che segue si riporta un esempio di stima dell’incertezza estesa associata alla<br />

taratura di un calibro ad anello liscio, dove sono stati considerati i contributi delle<br />

temperature (t p , t s , t c ), dei materiali (α p , α s , α c ), dei posizionamenti nei vari assi di misura<br />

(a, θ ‘,θ “, φ z,m ) e delle forze di contatto (Δε c,p ).<br />

9


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Nel caso in esame l’incertezza composta risulta:<br />

u<br />

c<br />

2<br />

= ∑ ui<br />

= ∑<br />

i<br />

i<br />

2<br />

( c ⋅u<br />

) = 0,4μm<br />

da cui, considerando un fattore di copertura 2 corrispondente ad un intervallo statistico<br />

di circa il 95% , si ricava l’incertezza estesa:<br />

i<br />

i<br />

U<br />

e<br />

= k ⋅u<br />

c<br />

= 2 ⋅0,4<br />

= 0,8μm<br />

10


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Un esempio di misurazione<br />

Descrizione della misura ed incertezza obiettivo:<br />

• Taratura del diametro di un anello di riscontro (D100mmxH15mm)<br />

mediante due punti di misura nel piano di simmetria.<br />

• Errore di rotond<strong>it</strong>à nel piano di simmetria = 0,2 micrometri<br />

• Incertezza obiettivo = 1,5 micrometri<br />

Principio, metodo, procedura e condizioni<br />

• Contatto meccanico, comparazione con lunghezza di riferimento.<br />

• Metodo differenziale, comparazione con anello campione (D n 100mm).<br />

• Misurazione mediante macchina universale, orizzontale, di misura utilizzata<br />

come comparatore.<br />

Condizioni:<br />

1) Macchina di misura conforme alle specifiche.<br />

2) Risoluzione del sistema di lettura (dig<strong>it</strong>ale) = 0,1 micrometro<br />

3) Temperatura della sala controllo = 20°C ± 1°C<br />

4) Variazione della temp. durante la misura = 0,25°C<br />

5) Differenza della temp. tra anello di riscontro e anello campione<br />

6) Materiale strutturale dello strumento e degli anelli = acciaio<br />

7) Operatore qualificato<br />

11


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

13


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

14


Il calibro<br />

Il calibro a corsoio è uno strumento per la misura di interni, esterni e profond<strong>it</strong>à<br />

con campo di misura fino a oltre 1000 mm. Esistono modelli con formato di usc<strong>it</strong>a<br />

dig<strong>it</strong>ale e analogico; quello analogico può essere a nonio o a comparatore.<br />

Non è d’altra parte adatto per <strong>misure</strong> di piccoli diametri (


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Cenni sulla taratura<br />

Sono normalmente effettuate le seguenti operazioni:<br />

- esami e controlli preliminari<br />

al fine di verificare che lo stato di conservazione sia tale da non inficiare<br />

l'es<strong>it</strong>o delle misurazioni e che le caratteristiche costruttive e <strong>dimensionali</strong> ne<br />

consentano il funzionamento continuo entro i lim<strong>it</strong>i defin<strong>it</strong>i dal campo di<br />

applicazione della procedura.<br />

- allestimento delle apparecchiature per l'esecuzione della taratura<br />

tale fase include la pulizia, la smagnetizzazione, il controllo che lo strumento<br />

abbia una marcatura permanente che ne consenta una sicura ed univoca<br />

identificazione, il raggiungimento dell’equilibrio termico dello strumento e<br />

dei campioni utilizzati. Non sono inclusi invece i controlli che mirano a<br />

verificare la rispondenza dello strumento a requis<strong>it</strong>i normativi di tipo<br />

costruttivo che non influenzano il risultato delle <strong>misure</strong>.<br />

- verifica delle caratteristiche metrologiche:<br />

verifica dello spessore dei tratti delle graduazioni e della coincidenza del<br />

primo e dell'ultimo tratto della scala del nonio con i corrispondenti tratti<br />

della scala dell'asta graduata (solo per i calibri con nonio), verifica della<br />

planar<strong>it</strong>à delle facce per misurazioni di esterni e del piano di appoggio per<br />

calibri di profond<strong>it</strong>à, verifica del parallelismo delle facce per misurazioni di<br />

esterni, verifica del parallelismo delle facce per misurazioni di interni, verifica<br />

dell'azzeramento (solo per calibri analogici), verifica della ripetibil<strong>it</strong>à della<br />

misura. In questa fase possono essere realizzati piccoli interventi di<br />

riparazione o levigatura delle superfici.<br />

- verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazione di esterni<br />

(errore di indicazione) essa viene esegu<strong>it</strong>a in almeno 5 punti di misura (scelti<br />

uniformemente lungo tutto il campo di misura) oltre allo zero;<br />

- verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazione di interni<br />

(quando sul calibro sono presenti i becchi per interni) essa viene esegu<strong>it</strong>a in<br />

almeno 3 punti di misura utilizzando calibri lisci ad anello;<br />

- verifica dello scostamento valore di lettura per misurazione di profond<strong>it</strong>à<br />

16


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

(quando sul calibro sono presenti aste di profond<strong>it</strong>à) essa viene esegu<strong>it</strong>a in<br />

almeno 1 punto di misura;<br />

- stima dell'incertezza estesa associata al risultato della taratura<br />

<strong>Le</strong> normative applicabili<br />

UNI 9313:<br />

UNI 9052:<br />

UNI 5384:<br />

UNI-ISO 3599:<br />

UNI-ISO 6906:<br />

UNI 10699-8:<br />

Procedura per la taratura dei calibri a corsoio;<br />

Cr<strong>it</strong>eri base per le procedure di taratura dimensionale;<br />

Calibri a corsoio normali tascabili;<br />

Calibri a corsoio con nonio di 0,1 e 0,05 mm;<br />

Calibri a corsoio con nonio di 0,02 mm;<br />

Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per misurazioni<br />

<strong>dimensionali</strong> - Linee guida per calibri a corsoio.<br />

Problematiche di misurazione con il calibro<br />

Nella misurazione di un pezzo con il calibro a corsoio, oltre agli scostamenti rilevati<br />

in sede di taratura ed agli errori dovuti alla non perfetta geometria delle superfici di<br />

misura, possono intervenire numerosi altri fattori (anche supponendo che il calibro<br />

abbia mantenuto inalterate le sue caratteristiche metrologiche) che contribuiscono<br />

all'incertezza di misura; fra questi ricordiamo:<br />

• disallineamento del pezzo;<br />

• deformazione elastica del pezzo da misurare e della superficie di misura del<br />

calibro per effetto della forza eserc<strong>it</strong>ata durante la misurazione;<br />

• differenza fra la dilatazione termica dello strumento e quella del misurando<br />

nelle condizioni ambientali di misura;<br />

• errore di lettura dovuto alla risoluzione e ripetibil<strong>it</strong>à;<br />

• errore di parallasse (per i calibri analogici);<br />

• errore dovuto allo spessore dei becchi per le <strong>misure</strong> di interni;<br />

17


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

• flessioni temporanee dell'asta graduata su due piani diversi (rilevanti su<br />

calibri con elevato campo di misura);<br />

• errore di Abbe (dovuto al fatto che l’asse della scala di misura non coincide<br />

con l’asse del misurando e che le superfici dei becchi possono non essere<br />

perfettamente perpendicolari all’asse della scala)<br />

• usura dei becchi di misura (errore sistematico)<br />

Questi fattori durante la misurazione di un pezzo con un calibro a corsoio (esegu<strong>it</strong>a<br />

in condizioni ambientali diverse e da operatori diversi rispetto alla taratura)<br />

possono assumere ent<strong>it</strong>à differenti e quindi causare un errore di misura superiore a<br />

quello riscontrato in sede di taratura (durante le quali questi fattori sono<br />

minimizzati).<br />

Quando si misurano diametri interni inferiori a 10 mm, si commette un errore<br />

dovuto al fatto che lo spessore delle superfici di misura dei becchi per interni, per<br />

quanto piccolo, non consente di effettuare la misura del diametro del foro ma,<br />

anche con il miglior posizionamento, il calibro rileva la misura di una corda come è<br />

evidenziato nella figura successiva dove è illustrata una sezione trasversale del foro.<br />

L’errore di misura (ΔL) dovuto alla curvatura della superficie interna del foro è<br />

funzione dello spessore dei becchi per interni (W 1 e W 2 ) e dell’intercapedine fra gli<br />

stessi (Z) secondo la seguente relazione che fa riferimento alla figura riportata:<br />

'<br />

2<br />

Δ L = d − d = d − d − ( w + z + w2 )<br />

1<br />

18


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Per alcuni diametri inferiori a 10 mm, la tabella successiva fornisce l’errore ΔL<br />

espresso in mm in funzione dei valori di (W 1 + Z + W 2 ).<br />

Valore nom.<br />

del diametro<br />

(mm)<br />

Valori di (W 1 + Z + W 2 )<br />

0,3 mm 0,4 mm 0,5 mm 0,6 mm 0,7 mm<br />

1,5 0,03 0,05 0,09 0,12 0,17<br />

2 0,023 0,041 0,06 0,09 0,13<br />

2,5 0,018 0,032 0,05 0,07 0,1<br />

3 0,015 0,027 0,042 0,06 0,08<br />

3,5 0,013 0,023 0,036 0,05 0,07<br />

4 0,011 0,02 0,031 0,045 0,06<br />

4,5 0,01 0,017 0,028 0,038 0,05<br />

5 0,009 0,014 0,026 0,033 0,047<br />

6 0,008 0,013 0,021 0,029 0,041<br />

7 0,007 0,011 0,018 0,026 0,036<br />

8 0,007 0,01 0,016 0,023 0,033<br />

9 0,006 0,009 0,013 0,02 0,028<br />

10 0,005 0,008 0,012 0,017 0,023<br />

Nel caso quindi si utilizzi il calibro per la misura di diametri interni minori di 10<br />

mm, è opportuno stimare tale errore attraverso la taratura tram<strong>it</strong>e un calibro liscio<br />

ad anello di valore nominale pari all’estremo inferiore del campo di utilizzo del<br />

calibro per le <strong>misure</strong> di diametri interni.<br />

19


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Stima dell’incertezza<br />

L’incertezza di misura determinata con un fattore di copertura K=2 corrispondente<br />

ad un livello di confidenza di circa il 95%, è data dalla formula:<br />

U=± (10 + 0.5R + A L) μm<br />

- R è l’un<strong>it</strong>à di formato del calibro in mm<br />

- A è un coefficiente maggiore o uguale a 10 tipico del laboratorio che ha<br />

esegu<strong>it</strong>o la taratura• L è la lunghezza misurata in m (in condizioni<br />

cautelative può essere riportato il fondo scala dello strumento - condizione<br />

di massima sicurezza)<br />

La valutazione dell’incertezza sopra presentata è sugger<strong>it</strong>a direttamente dalla norma<br />

UNI 9313 e rappresenta una stima semplice, rapida ed efficace. Per una valutazione<br />

più puntuale si fa riferimento alla normale teoria della propagazione dell’incertezza,<br />

dove i contributi principali sono chiaramente rappresentati da:<br />

- differenti temperature<br />

- coefficienti di dilatazione termica (conoscenza dei materiali)<br />

- campioni di riferimento utilizzati<br />

20


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Il micrometro<br />

Il micrometro consente <strong>misure</strong> di esterni, interni e profond<strong>it</strong>à, per numerose<br />

applicazioni, con risoluzione fino ad 1 µm e precisione di misura che può<br />

raggiungere anche il valore di 0,005 mm attraverso la misura dello spostamento di<br />

un’asta, filettata ad una estrem<strong>it</strong>à, movimentata dalla rotazione di una v<strong>it</strong>e rispetto<br />

ad una madrev<strong>it</strong>e fissa con il quale si riescono ad eseguire.<br />

Il campo di misura della maggior parte dei micrometri ha un'ampiezza di 25 mm (è<br />

un lim<strong>it</strong>e costruttivo legato ad un corretto rapporto tra lunghezza e passo della v<strong>it</strong>e)<br />

anche se esistono micrometri con fondo scala superiore a 1000 mm (con l’uso di<br />

opportune aste di azzeramento).<br />

La verifica della taratura del micrometro viene sol<strong>it</strong>amente esegu<strong>it</strong>a in una serie di<br />

punti di misura che consentono di verificare la v<strong>it</strong>e micrometrica in posizioni non<br />

cicliche (un giro della v<strong>it</strong>e corrisponde di sol<strong>it</strong>o a 0,5 mm) ovvero in differenti<br />

posizioni angolari nell’amb<strong>it</strong>o di un numero fin<strong>it</strong>o (per ev<strong>it</strong>are potenziali giochi) di<br />

rotazioni della v<strong>it</strong>e micrometrica.<br />

Per la verifica della taratura di micrometri con campo di misura superiore a 25 mm<br />

sono necessari campioni di valore corrispondente all'estremo inferiore del campo di<br />

misura del micrometro e con multipli interi del passo della v<strong>it</strong>e. La verifica della<br />

taratura di micrometri per esterni, profond<strong>it</strong>à ed interni a due punti di contatto, può<br />

21


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

essere esegu<strong>it</strong>a per confronto diretto con campioni di lavoro quali blocchetti<br />

pianparalleli (esistono serie speciali per micrometri, o anche utilizzando la proprietà<br />

dell’adesione); quella di micrometri per interni a tre punti di contatto richiede<br />

l'utilizzo di calibri lisci ad anello.<br />

L'utilizzo di macchine di misura mono<strong>dimensionali</strong> (o di altri strumenti a tastatore)<br />

per la taratura di micrometri richiede particolare cura per l’allineamento del<br />

micrometro e presenta inoltre lo svantaggio (nel metodo a confronto diretto) di<br />

non poter riprodurre le condizioni di impiego in termini di forza di misura; molti<br />

micrometri sono infatti provvisti di un dispos<strong>it</strong>ivo "lim<strong>it</strong>atore di coppia" o "frizione"<br />

che consente di eseguire la misurazione del pezzo o del campione con una forza di<br />

misura pressoché costante (praticamente indipendente dall'operatore). La verifica<br />

della taratura, oltre alla stima dell'errore di indicazione del micrometro, determina<br />

anche gli errori geometrici delle superfici di misura ( planar<strong>it</strong>à e parallelismo delle<br />

facce di misura).<br />

Cenni sulla taratura<br />

Sono normalmente effettuate le seguenti operazioni:<br />

Esami e controlli preliminari<br />

sull'apparecchiatura al fine di verificare che:<br />

- lo stato di conservazione dello strumento sia tale da non inficiare l'es<strong>it</strong>o<br />

delle misurazioni (esempio: giochi anomali, sforzi eccessivi, ecc);<br />

- le caratteristiche costruttive e <strong>dimensionali</strong> consentano il funzionamento<br />

continuo entro i lim<strong>it</strong>i defin<strong>it</strong>i dal campo di misura;<br />

- la marcatura sullo strumento consenta una sicura ed univoca<br />

identificazione.<br />

Non sono inclusi invece i controlli che mirano a verificare la rispondenza dello<br />

strumento a requis<strong>it</strong>i normativi di tipo costruttivo che non influenzano il risultato<br />

delle <strong>misure</strong>.<br />

22


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Allestimento delle apparecchiature<br />

per l'esecuzione della verifica della taratura; tale fase include la pulizia dei campioni,<br />

il raggiungimento dell'equilibrio termico fra lo strumento in verifica ed i campioni e<br />

la verifica dei gradienti termici residui;<br />

verifica delle caratteristiche metrologiche:<br />

- planar<strong>it</strong>à di ciascuna delle facce di misura;<br />

- parallelismo delle facce di misura per campo fino a 100 mm;<br />

- rilievo della curva di taratura (stima dell'errore di indicazione).<br />

La verifica di micrometri per esterni con una corsa di 25 mm (corrispondente ad un<br />

campo di misura fino a 1000 mm con l’uso delle aste di azzeramento) viene<br />

esegu<strong>it</strong>a, in accordo alla norma UNI 9191, nei seguenti punti di misura (espressi in<br />

mm): 1,4 - 2,5 - 5,1 - 7,7 - 10,3 - 12,9 - 15 - 17,6 - 20,2 - 22,8 - 25 (intesi come<br />

incrementi rispetto al punto di azzeramento). La scelta di questi punti, come detto,<br />

non è arb<strong>it</strong>raria, ma conseguenza del passo della v<strong>it</strong>e e deriva dalla necess<strong>it</strong>à di<br />

controllare lo strumento su multipli fin<strong>it</strong>i del suddetto valore.<br />

Per i micrometri a comparatore si esegue, in aggiunta, la verifica della linear<strong>it</strong>à<br />

differenziale rilevando gli scostamenti rispetto a tre incrementi pos<strong>it</strong>ivi e negativi<br />

(ognuno di valore pari a tre un<strong>it</strong>à di formato) dal punto di azzeramento. Il rilievo<br />

della curva di taratura segue modal<strong>it</strong>à diverse nei seguenti casi:<br />

- micrometri per interni a 3 punte: questi strumenti sono verificati per confronto<br />

con almeno tre calibri lisci ad anello che coprano tutto il campo di misura<br />

del micrometro; i campioni sono scelti in modo da dividere il campo in<br />

intervalli circa uguali;<br />

- micrometri per interni a 2 punte e/o con prolunghe: la verifica della taratura di<br />

questi strumenti si esegue sugli stessi punti di misura indicati nel caso di<br />

micrometri per esterni utilizzando possibilmente una macchina di misura<br />

monoassiale opportunamente allest<strong>it</strong>a; per ogni punto di verifica della<br />

taratura, il valore di lettura del micrometro nella misurazione di una<br />

combinazione di blocchetti piaparalleli viene confrontato con il valore di<br />

lettura della macchina monoassiale nella misurazione della distanza fra le<br />

superfici di misura del micrometro. <strong>Le</strong> aste (o prolunghe) di estensione del<br />

micrometro vengono tarate in lunghezza applicando una specifica<br />

procedura;<br />

23


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

- micrometri per esterni con incudini a prisma da 0÷155 mm: questi strumenti sono<br />

verificati per confronto con almeno tre cilindri campione che coprano tutto<br />

il campo di misura del micrometro; i campioni sono scelti in modo da<br />

dividere il campo in intervalli circa uguali;<br />

Verifica della ripetibil<strong>it</strong>à dello strumento in taratura;<br />

Verifica della forza di misurazione (quando è possibile e se è presente la frizione) per<br />

verificare l'efficacia del dispos<strong>it</strong>ivo lim<strong>it</strong>atore di coppia;<br />

Stima dell' incertezza estesa associata al risultato della verifica della taratura: stima degli<br />

errori di indicazione.<br />

La normativa<br />

UNI 9191:<br />

UNI 9052:<br />

UNI 5708:<br />

UNI 10699-5:<br />

UNI 10699-6:<br />

ISO 361:<br />

DIN 863-1-2-3-4:<br />

JIS B 7502:<br />

ISO/DIS 9121:<br />

NF E11-099:<br />

NF E11-098:<br />

Taratura di micrometri per esterni;<br />

Cr<strong>it</strong>eri base per le procedure di taratura dimensionale;<br />

Micrometri per esterni;<br />

Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per<br />

misurazioni <strong>dimensionali</strong>. – Linee guida per micrometri per<br />

misurazioni di profond<strong>it</strong>à;<br />

Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per<br />

misurazioni <strong>dimensionali</strong>. – Linee guida per micrometri per<br />

esterni;<br />

Micrometer calipers for external measurement;<br />

Micrometers;<br />

Micrometer calipers for external measurement;<br />

Geometrical Products Specification (GPS) - Dimensional<br />

measuring instruments: internal micrometers w<strong>it</strong>h two point<br />

contact – Design and metrological requirements;<br />

Instrument de mesurage de longeur. Micrometres d’interieur<br />

a 3 touches d<strong>it</strong>s “Alesametres”. Specifications; methodes<br />

d’essai;<br />

Instrument de mesurage. Micrometers d’interieur a vis a deux<br />

touchees au 1/100 mm, d<strong>it</strong>s Jauges Micrometriques;<br />

24


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

NF E11-207:<br />

NF E11-090:<br />

Instrument de misurage de longeur en service. Micrometres<br />

d’interieur a vis;<br />

Instrument de mesurage de longeur. Micrometres d’interieur<br />

a vis. Execution speciales.<br />

Problematiche di misurazione<br />

Nella misurazione di un pezzo con il micrometro, oltre agli scostamenti rilevati in<br />

sede di taratura ed agli errori dovuti alla non perfetta geometria delle superfici di<br />

misura, possono intervenire altri fattori che contribuiscono all'incertezza di misura.<br />

Fra questi sono da considerare:<br />

- le deformazioni elastiche del pezzo dovute alla forza di misura;<br />

- il posizionamento del micrometro (specialmente per diametri interni);<br />

- la flessione del micrometro (specialmente per diametri interni).<br />

Il posizionamento del micrometro è uno dei fattori più importanti per eseguire una<br />

misurazione accurata dei diametri interni.<br />

Per ottenere un posizionamento accurato occorre muovere il micrometro sul piano<br />

del cerchio di cui si vuol misurare il diametro cercando la posizione corrispondente<br />

alla lettura massima (Figura 1).<br />

25


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Occorre poi inclinare l’asse del micrometro nel piano perpendicolare al piano<br />

suddetto, mantenendo fisso un punto di contatto (punto A figura 2), fino ad<br />

individuare la posizione corrispondente alla lettura minima.<br />

26


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Questa procedura, può essere re<strong>it</strong>erata per successive approssimazioni.<br />

La necess<strong>it</strong>à di effettuare un accurato posizionamento aumenta inoltre i tempi di<br />

misurazione e quindi anche la quant<strong>it</strong>à di calore trasmessa dalle mani dell'operatore<br />

rendendo quindi più cr<strong>it</strong>ici gli effetti della temperatura.<br />

Nelle <strong>misure</strong> di diametri interni di grandi dimensioni si deve tener conto dell'errore<br />

dovuto alla flessione del micrometro dovuta alla propria massa che varia<br />

enormemente in relazione ai punti su supporto. La variazione dei punti di supporto<br />

può essere una delle cause di incertezza.<br />

I punti di Airy ed i punti di Bessel sono punti di supporto per ottenere specificate<br />

condizioni di flessione.<br />

I punti di Airy,<br />

utilizzati per avere le facce delle parti terminali parallele, sono dati dalla seguente<br />

formula (nel caso di due punti):<br />

a = 0,5774 · L<br />

dove a è la distanza fra i due punti simmetrici rispetto alla mezzeria dell'asta<br />

(micrometro) ed L è la lunghezza dell'asta.<br />

27


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

I punti di Bessel<br />

sono quei punti di supporto che minimizzano la contrazione della lunghezza totale<br />

e sono dati dalla seguente formula (nel caso di due punti).<br />

a = 0,5594 · L<br />

dove a è la distanza fra i due punti simmetrici rispetto alla mezzeria dell'asta<br />

(micrometro) ed L è la lunghezza dell'asta.<br />

L’incertezza di misura, determinata con un fattore di copertura K=2<br />

corrispondente ad un livello di confidenza del 95%, da associare agli scostamenti<br />

del micrometro è data dalla seguente relazione (UNI 9191):<br />

( S ) + ( S ) 2<br />

+ ( S ) 2<br />

+ ( S ) 2<br />

( S ) 2<br />

2 pl pa t r bpp<br />

U = K<br />

+<br />

dove s rappresentano i vari contributi di incertezza da attribuire:<br />

- alla planar<strong>it</strong>à<br />

- al parallelismo<br />

- agli effetti termici<br />

- alla ripetibil<strong>it</strong>à e alla lettura<br />

- ai campioni primari utilizzati<br />

28


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Comparatori<br />

Il comparatore è uno strumento cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un'asta vincolata a scorrere lungo una<br />

sola direzione la cui traslazione nella direzione dell’asse di misura viene rilevata da<br />

un principio di trasduzione che può essere meccanico, elettronico o optoelettronico<br />

e poi visualizzata sul quadrante dello strumento e/o inviata ad una un<strong>it</strong>à di lettura<br />

tram<strong>it</strong>e un'usc<strong>it</strong>a dig<strong>it</strong>ale. Il comparatore può avere diverse configurazioni in<br />

relazione agli specifici accessori ed alla punta tastatrice, la cui scelta è funzione della<br />

superficie di misura, della durezza del materiale e della specifica applicazione,<br />

tenendo conto che il contatto ideale si ha tra una superficie piana ed una superficie<br />

curva (due superfici piane o curve generano un maggiore errore di<br />

posizionamento).<br />

Il comparatore, oltre alle classiche applicazioni nelle <strong>misure</strong> di spessori, si presta<br />

anche a <strong>misure</strong> in regime dinamico, purchè con variazioni molto lente (profilo di<br />

ondulazione, parallelismo con una superficie di riferimento, centraggio o<br />

allineamento pezzi). Esistono poi comparatori a leva con corsa molto lim<strong>it</strong>ata (1<br />

mm) e risoluzione millesimale, utilizzati di sol<strong>it</strong>o per controllare piccoli spostamenti<br />

rispetto ad una posizione di riferimento iniziale (azzeramento). Normalmente una<br />

misura con comparatore consente di raggiungere un’incertezza di circa 0,005 mm<br />

su un campo di 25 mm.<br />

La verifica della taratura dei comparatori viene effettuata su un considerevole<br />

numero di punti in cui sol<strong>it</strong>amente viene rilevata la risposta dello strumento e dal<br />

29


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

rilievo di due curve di taratura: una costru<strong>it</strong>a rilevando valori crescenti del<br />

misurando e l'altra rilevando valori decrescenti. <strong>Le</strong> due curve di taratura servono<br />

per stimare l'effetto di isteresi del comparatore; nel caso in cui l'utilizzo del<br />

comparatore dovesse essere quello di misurare spostamenti in una sola direzione<br />

dal punto di azzeramento (per esempio: avanzamento di un utensile durante la<br />

lavorazione) l'effetto di isteresi può essere trascurato e la verifica della taratura<br />

potrebbe essere lim<strong>it</strong>ata al rilievo di una sola curva di taratura.<br />

La scelta del campione di riferimento deve quindi tener conto della necess<strong>it</strong>à di<br />

effettuare i due cicli di misura con valori crescenti e con valori decrescenti senza<br />

invertire la direzione del moto fra due punti consecutivi. Per questo motivo non<br />

sono usati i blocchetti pianparalleli ma viene utilizzata una macchina di misura<br />

monoassiale o trasduttori di spostamento con elevata accuratezza. L'utilizzo dello<br />

strumento con azzeramento in qualunque punto della scala, rende inoltre la stima<br />

dell'errore di indicazione più complessa poiché partendo da diverse condizioni di<br />

azzeramento, si possono avere errori di indicazione diversi, anche in<br />

corrispondenza di uguali spostamenti.<br />

Cenni sulla taratura<br />

Controlli preliminari ed allestimento delle apparecchiature;<br />

- verifica che lo stato di conservazione dello strumento sia tale da non<br />

inficiare l'es<strong>it</strong>o delle misurazioni;<br />

- verifica che le caratteristiche costruttive e <strong>dimensionali</strong> consentano il<br />

funzionamento continuo entro i lim<strong>it</strong>i defin<strong>it</strong>i dal campo di applicazione;<br />

- verifica che la marcatura sullo strumento consenta una sicura ed univoca<br />

identificazione;<br />

- pulizia dei campioni;<br />

- l' allineamento dello strumento con l'asse di misura del campione;<br />

- raggiungimento dell'equilibrio termico fra lo strumento in verifica ed il<br />

campione e la verifica dei gradienti termici residui.<br />

Rilievo della curva di taratura con l'asta entrante e con l'asta uscente.<br />

30


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

I punti di misura sono scelti in modo da coprire tutta la corsa dello strumento in<br />

verifica; calcolo dei parametri (col termine "scostamento" si indica la differenza fra il<br />

valore indicato dallo strumento campione ed il valore indicato dal comparatore)<br />

- scostamento F e ;<br />

- scostamento parziale F t ;<br />

- scostamento totale F ges ;<br />

- errore di inversione F u ;<br />

- errore di ripetibil<strong>it</strong>à F w come differenza tra il valore massimo ed il valore<br />

minimo ottenuto in misurazioni successive (10 <strong>misure</strong>) sullo stesso punto di<br />

misura (circa a metà del campo di misura);<br />

- ripetibil<strong>it</strong>à di misura R (scarto tipo) come massimo scarto tipo, calcolato su<br />

10 ripetizioni, in tre punti di misura diversi: all'inizio, alla metà e alla fine del<br />

campo di misura del comparatore;<br />

calcolo dell' incertezza estesa associata al risultato della verifica della taratura.<br />

La normativa<br />

UNI 9954: Taratura di comparatori, misuratori e trasduttori di spostamento<br />

ad asta scorrevole;<br />

UNI 9052: Cr<strong>it</strong>eri base per le procedure di taratura dimensionale;<br />

UNI 10699-11: Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per misurazioni<br />

<strong>dimensionali</strong>. – Linee guida per comparatori ad asta;<br />

UNI 4180: Strumenti di misura – Comparatori centesimali a quadrante;<br />

DIN 878: Dial gauges;<br />

ISO 463/R: Dial gauges reading in 0,01 mm - 0,001 inch - 0,0001 inch;<br />

DIN 2270: Dial test indicators (lever type) for linear measurement;<br />

DIN 879/1: Dial indicator for linear measurement - W<strong>it</strong>h mechanical<br />

indication.<br />

DIN 879/3: Dial indicator for linear measurement - W<strong>it</strong>h mechanical<br />

indication and electrical lim<strong>it</strong> contacts.<br />

31


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Problematiche di misura<br />

La punta tastatrice del comparatore è una parte molto importante dello strumento.<br />

Nella scelta della punta tastatrice occorre tener presente che:<br />

- il contatto fra la punta e la superficie del pezzo dovrebbe verificarsi<br />

idealmente in un solo punto;<br />

- il contatto ideale si ha fra una superficie curva ed una superficie piana in<br />

quanto fra due superfici piane o fra due superfici curve si ha una peggiore<br />

ripetibil<strong>it</strong>à di posizionamento;<br />

- occorre eseguire un nuovo azzeramento dello strumento ogni volta che si<br />

cambia la punta tastatrice;<br />

- il contatto fra punta e superficie di misura non deve deformare il pezzo;<br />

- il punto di contatto dovrebbe stare sull’asse della punta tastatrice.<br />

Nella figura che segue sono riportate alcune fra le punte tastatrici più utilizzate.<br />

La classica punta con simmetria sferica in Fig.1 è utilizzata per misurazioni su<br />

superfici piane che non presentano vincoli particolari; la punta in Fig.2 presenta una<br />

sporgenza più marcata dell'emisfera e permette quindi il contatto sul fondo di gole<br />

o fessure più strette; in Fig.3 invece è raffigurata una punta che presenta un profilo<br />

molto appunt<strong>it</strong>o che lim<strong>it</strong>a quindi la superficie di contatto e consente di accedere in<br />

zone molto ristrette (come le asper<strong>it</strong>à di una superficie) ma che risulta idonea solo<br />

per materiali molto duri in quanto esalta la deformazione elastica del pezzo. La<br />

32


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

punta in Fig.4 presenta un profilo piatto ed è quindi indicata per il contatto su<br />

superfici cilindriche e sferiche o comunque concave mentre in Fig.5 è riportata una<br />

punta con profilo sferico ma con un raggio di curvatura molto ampio in grado<br />

quindi di eserc<strong>it</strong>are una pressione molto piccola sul pezzo e quindi idonea per la<br />

misura di materiali facilmente deformabili.<br />

33


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Truschini per altezze (altimetri)<br />

L'altimetro o truschino è uno strumento cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una scala graduata verticale<br />

(fino a 1000 mm), solidale ad una base di appoggio e da un cursore mobile che<br />

scorre lungo la scala stessa idoneo per la misura di lunghezze lungo l'asse verticale<br />

(misuratore di altezze). Viene anche utilizzato come utensile di precisione per la<br />

tracciatura. Alcuni modelli consentono uno spostamento della base di appoggio sul<br />

piano orizzontale che permette di rilevare la massima o la minima altezza di un<br />

profilo su un piano verticale; inoltre combinando la misurazione lungo l'asse Z con<br />

la misurazione lungo un'asse perpendicolare (esegu<strong>it</strong>a con un comparatore montato<br />

al posto della punta tastatrice) si possono eseguire anche <strong>misure</strong> di conic<strong>it</strong>à e di<br />

inclinazione.<br />

La verifica della taratura degli altimetri viene esegu<strong>it</strong>a di sol<strong>it</strong>o per confronto diretto<br />

con campioni di lavoro quali blocchetti pianparalleli; sono utilizzabili anche<br />

campioni a passi o altri altimetri più accurati di quello in verifica.<br />

La verifica della taratura consente di stimare l'errore di indicazione dell'altimetro<br />

solo per la funzione misurazione di altezze; ogni altra funzione di misura che<br />

utilizza il risultato di altri trasduttori o la combinazione di più <strong>misure</strong> esegu<strong>it</strong>e con<br />

l'altimetro lungo direzioni di misura perpendicolari, deve essere verificata con<br />

appos<strong>it</strong>i campioni e richiede una specifica valutazione delle incertezze di misura.<br />

34


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Cenni sulla taratura<br />

esami e controlli preliminari sull'apparecchiatura<br />

allestimento delle apparecchiature per l'esecuzione della verifica;<br />

- pulizia inclusa la smagnetizzazione;<br />

- controllo che lo strumento abbia una marcatura permanente che ne<br />

consenta una sicura ed univoca identificazione;<br />

- assestamento termico dello strumento.<br />

verifiche sulle caratteristiche che influenzano il risultato della misura:<br />

- verifica dello spessore dei tratti delle graduazioni e della coincidenza del<br />

primo e dell'ultimo tratto della scala del nonio con i corrispondenti tratti<br />

della scala dell'asta graduata (solo per altimetri con nonio);<br />

- verifica dell'azzeramento portando a contatto il tastatore;<br />

- verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazione di altezze<br />

(errore di indicazione); essa viene esegu<strong>it</strong>a in almeno 7 punti di misura (in<br />

funzione del campo di misura) oltre allo zero e prevede 5 punti con valore<br />

nominale non multiplo di 1 mm in modo da coprire anche differenti<br />

posizioni del nonio per i truschini analogici<br />

- verifica della ripetibil<strong>it</strong>à della misura (scarto tipo su 10 misurazioni<br />

consecutive).<br />

La normativa<br />

UNI 10699-10: Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per misurazioni<br />

<strong>dimensionali</strong>. – Linee guida per calibri a corsoio per altezze<br />

(truschini per misurazioni);<br />

BS 1643: Specification for precision vernier height gauges.<br />

Problematiche di misurazione<br />

35


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Nella misurazione con l'altimetro, oltre agli scostamenti rilevati in sede di taratura<br />

ed agli errori dovuti alla non perfetta geometria delle superfici di misura, possono<br />

intervenire altri fattori che contribuiscono all'incertezza di misura; fra questi<br />

ricordiamo:<br />

- disallineamento del pezzo;<br />

- errore di perpendicolar<strong>it</strong>à fra l'asse di misura dell'altimetro ed il piano della<br />

base di appoggio;<br />

- deformazione elastica del pezzo da misurare per effetto della forza<br />

eserc<strong>it</strong>ata durante la misurazione;<br />

- deformazione elastica del pezzo da misurare per effetto della forza peso;<br />

- differenza fra la dilatazione termica dello strumento e quella del misurando<br />

nelle condizioni ambientali di misura (spesso non trascurabile a causa<br />

dell'elevato campo di misura);<br />

- risoluzione e ripetibil<strong>it</strong>à nelle condizioni di misura (compresa la ripetibil<strong>it</strong>à<br />

di eventuali tastatori elettronici di tipo trigger e quella dovuta al<br />

posizionamento del pezzo e dello strumento);<br />

- parallasse (per gli altimetri analogici).<br />

Questi fattori durante la misurazione di un pezzo con un altimetro (esegu<strong>it</strong>a in<br />

condizioni ambientali diverse e da operatori diversi rispetto alla taratura) possono<br />

assumere ent<strong>it</strong>à completamente diverse e quindi causare un errore di misura<br />

superiore a quello riscontrato in sede di taratura. Durante le operazioni di taratura<br />

infatti, questi fattori sono minimizzati ed il loro effetto residuo va a influire<br />

sull'incertezza di taratura.<br />

36


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Blocchetti pianoparalleli<br />

I blocchetti pianparalleli sono fra i più comuni campioni di lunghezza e sono<br />

utilizzati per la verifica della taratura di molti strumenti nell'amb<strong>it</strong>o della metrologia<br />

dimensionale.<br />

Esistono blocchetti pianparalleli con diverse classi di precisione e di diversi<br />

materiali aventi differenti proprietà; i blocchetti pianparalleli più utilizzati sono in<br />

acciaio, ceramica e carburo di tungsteno; alcune volte si usano blocchetti pianparalleli in<br />

zerodur per avere variazioni trascurabili della lunghezza del campione al variare<br />

della temperatura.<br />

Il blocchetto pianparallelo è costru<strong>it</strong>o in modo da soddisfare tolleranze molto<br />

restr<strong>it</strong>tive relativamente alla distanza fra i centri delle superfici di misura, nonché<br />

alla planar<strong>it</strong>à ed al parallelismo delle superfici di misura; non è invece utilizzabile<br />

come campione di perpendicolar<strong>it</strong>à anche se la norma costruttiva (ISO 3650)<br />

definisce comunque un lim<strong>it</strong>e allo scostamento di perpendicolar<strong>it</strong>à fra una<br />

superficie di misura ed un’altra superficie laterale.<br />

Una caratteristica dei blocchetti pianparalleli è che le loro facce di misura hanno<br />

superfici con un grado di fin<strong>it</strong>ura tale che possono aderire alle facce di misura di<br />

altri blocchetti pianparalleli (questa proprietà è chiamata “adesione“) per formare<br />

delle combinazioni di blocchetti e realizzare campioni con appropriato valore<br />

37


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

nominale. La migliore verifica della taratura dei blocchetti viene fatta con metodi<br />

interferometrici anche se ottime incertezze di taratura sono ottenibili eseguendo un<br />

confronto meccanico con altri blocchetti dello stesso valore nominale tram<strong>it</strong>e<br />

comparatori o trasduttori induttivi.<br />

Cenni sulla taratura<br />

allestimento delle apparecchiature per l'esecuzione della verifica della taratura; tale fase<br />

include:<br />

- verifica della presenza della magnetizzazione residua sui blocchetti<br />

pianparalleli, sul comparatore e rullini di scorrimento;<br />

- pulizia con appos<strong>it</strong>o solvente (normalmente etere di petrolio) anche con<br />

ultrasuoni dei blocchetti campione e di quelli in verifica, del comparatore e<br />

dei rullini di scorrimento;<br />

- predisposizione del comparatore meccanico;<br />

- sistemazione delle sonde termometriche e igrometriche;<br />

esami e controlli preliminari sull'apparecchiatura al fine di verificare che:<br />

- la certificazione dei blocchetti campione sia nel periodo di valid<strong>it</strong>à;<br />

- lo stato di conservazione dei blocchetti in verifica sia tale da non inficiare<br />

l'es<strong>it</strong>o delle misurazioni (esempio: blocchetti eccessivamente rigati o<br />

ammaccati o con evidenti segni di usura sulle facce di misura);<br />

- ogni blocchetto abbia inciso il nome del costruttore, il suo valore nominale<br />

e il numero di matricola individuale o della serie;<br />

- la funzional<strong>it</strong>à del comparatore elettronico sia regolare;<br />

verifica che ogni blocchetto incogn<strong>it</strong>o superi da entrambe le superfici di misura la<br />

prova di adesione;<br />

misura del blocchetto in verifica al centro (scostamento al centro) delle superfici di<br />

misura ed in corrispondenza dei 4 vertici (variazione di lunghezza);<br />

stima dell' incertezza estesa associata al risultato della verifica della taratura:<br />

scostamento al centro, variazione di lunghezza (differenza fra la lunghezza massima<br />

e la lunghezza minima fra le 5 <strong>misure</strong> effettuate).<br />

Nel certificato di taratura dovranno essere riportati i seguenti dati e risultati:<br />

38


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

- numero di matricola blocchetto<br />

- lunghezza nominale<br />

- scostamento al centro (pari alla differenza algebrica tra il valore misurato al<br />

centro delle facce di misura del blocchetto e la lunghezza nominale e<br />

rappresenta quindi il valore da sommare algebricamente alla lunghezza<br />

nominale se si vuole ottenere la miglior stima del valore del campione<br />

- incertezza scostamento: incertezza associata alla stima dello scostamento (e<br />

quindi alla stima del valore del blocchetto ottenuta aggiungendo la<br />

lunghezza nominale);<br />

- deviazione planar<strong>it</strong>à e relativa stima dell'errore di planar<strong>it</strong>à delle facce<br />

- variazione di lunghezza ossia differenza fra la lunghezza massima e la<br />

lunghezza minima fra le 5 <strong>misure</strong> effettuate.<br />

Problematiche di misura<br />

a) Variazioni di temperatura<br />

Per una accurata misura di lunghezza è sempre molto importante l’influenza della<br />

temperatura. Generalmente, la relazione tra la temperatura e la lunghezza di un<br />

oggetto viene data dalla formula seguente:<br />

{ 1+<br />

( 20) }<br />

L T<br />

= L α T<br />

20<br />

⋅ −<br />

dove :<br />

L T =lunghezza del blocchetto alla temperatura T;<br />

L 20 = lunghezza del blocchetto a 20°C;<br />

α=coefficiente di dilatazione termica del blocchetto;<br />

T= temperatura del blocchetto al momento della misura.<br />

Per ridurre la variazione termica, oltre al controllo termico dell'ambiente di misura,<br />

occorre utilizzare un supporto con buona conduttiv<strong>it</strong>à termica e una grande inerzia<br />

39


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

termica (capac<strong>it</strong>à termica) per sistemare i blocchetti nel tempo necessario al<br />

raggiungimento dell’equilibrio termico.<br />

In una misura per confronto, quando il coefficiente di dilatazione termica del pezzo<br />

da misurare è diverso da quello del blocchetto, la misura deve essere esegu<strong>it</strong>a ad<br />

una temperatura il più possibile vicina a 20°C.<br />

Se i coefficienti di dilatazione termica sono gli stessi sia per il blocchetto che per il<br />

pezzo, le <strong>misure</strong> possono essere esegu<strong>it</strong>e anche ad un temperatura diversa dai 20°C,<br />

purché il blocchetto ed il pezzo siano mantenuti alla stessa temperatura (avendo lo<br />

stesso valore nominale subirebbero la stessa deformazione).<br />

b) Deformazione del blocchetto a causa del suo peso<br />

Un blocchetto posto orizzontalmente su due punti di appoggio, si curva a causa del<br />

proprio peso.<br />

Si può osservare che il grado di curvatura varia in base alla scelta dei punti di<br />

appoggio. <strong>Le</strong> posizioni di sostegno tali per cui le due facce di misura del blocchetto<br />

sono approssimativamente parallele sono quelle defin<strong>it</strong>e nei punti Airy. L’apparente<br />

contrazione del blocchetto quando è sostenuto nei punti Airy viene data dalla<br />

formula seguente:<br />

ΔL<br />

=<br />

ρ ⋅ g ⋅ L<br />

2 ⋅ E<br />

dove :<br />

= dens<strong>it</strong>à del materiale [kg/m³]<br />

g=accelerazione di grav<strong>it</strong>à [m/s²]<br />

E=modulo di elastic<strong>it</strong>à long<strong>it</strong>udinale [N/m²]<br />

L=lunghezza totale del blocchetto<br />

Questo effetto è chiaramente più sensibile sui blocchetti più lunghi (per alcune<br />

applicazioni sono correntemente utilizzati blocchetti pianoparalleli di lunghezza<br />

nominale 1 m).<br />

2<br />

40


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Per un blocchetto appoggiato verticalmente la contrazione sotto l'azione del suo<br />

peso è data dalla formula seguente<br />

ΔL<br />

=<br />

2<br />

L ⋅ M<br />

2 ⋅ E<br />

dove:<br />

M = peso per volume di un<strong>it</strong>à del blocchetto [kg/m³]<br />

E=moduli di elastic<strong>it</strong>à long<strong>it</strong>udinale [N/m²]<br />

L=dimensione del blocchetto .<br />

c) Deformazione elastica dovuta a forze esterne<br />

Quando si usano composizioni di blocchetti viene spesso usato un impacchettatore,<br />

progettato per tenere un<strong>it</strong>i i blocchetti con opportune v<strong>it</strong>i di serraggio (anche ad<br />

esempio per le tarature delle macchine 3D CMM). Una forza eccessiva di serraggio<br />

su queste v<strong>it</strong>i porta ad errori di misura.<br />

La contrazione viene espressa con la formula seguente:<br />

L ⋅ P<br />

Δ L =<br />

E ⋅ S<br />

dove:<br />

P=forza di fissaggio [N]<br />

S= sezione del blocchetto [m²].<br />

E= modulo di elastic<strong>it</strong>à (m. di Young) del materiale [MPa]<br />

L= distanza [mm]<br />

Per esempio, un blocchetto di 250 mm dovrebbe contrarsi di 1,2 µm sotto una<br />

forza di fissaggio di 300 N.<br />

41


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Calibri ad anello e tampone<br />

I calibri ad anello e tampone sono utilizzati come campioni di riferimento per la<br />

taratura di micrometri, macchine di misura, al esametri e calibri.<br />

La metodologia di verifica della taratura degli anelli e tamponi cilindrici lisci<br />

prevede essenzialmente la misurazione del diametro interno. In particolare:<br />

. Anelli di azzeramento:<br />

la misurazione viene effettuata lungo due direzioni fra loro ortogonali, poste<br />

sulla sezione mediana. Defin<strong>it</strong>a la direzione principale P secondo indicazioni del<br />

cliente od a discrezione del Laboratorio, la direzione secondaria S è quella<br />

ortogonale alla precedente (opzionale). Il risultato della misurazione è espresso<br />

in forma distinta per entrambe le direzioni. La direzione principale di misura è<br />

fisicamente evidenziata sull'anello mediante l’incisione di una linea retta nel<br />

piano ortogonale alla superficie cilindrica di misura;<br />

. Anelli Passa-Non Passa (P/NP):<br />

la misurazione viene effettuata lungo due direzioni fra loro ortogonali ma il<br />

risultato della misurazione è calcolato sulla media dei valori riscontrati .<br />

42


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Cenni sulla Taratura<br />

pulizia e controlli preliminari sull'anello in verifica<br />

al fine di verificare che lo stato di conservazione sia tale da non inficiare l’es<strong>it</strong>o delle<br />

misurazioni: l'anello non deve essere ammaccato, rigato, ossidato, con segni<br />

evidenti di usura sulle facce di misura;<br />

stabilizzazione termica dello strumento e dei campioni di lavoro per almeno 24 ore a<br />

20°C;<br />

anelli di azzeramento: misurazione del diametro interno in posizione centrale della<br />

superficie cilindrica di misura (di segu<strong>it</strong>o H) lungo la direzione principale ed<br />

eventualmente secondaria;<br />

anelli Passa e Non Passa: misurazione del diametro in corrispondenza di tre sezioni<br />

lungo la direzione principale: iniziale a circa 1/4 di H, centrale a circa la metà di H e<br />

finale a circa 3/4 di H.<br />

La procedura di misurazione è ripetuta analogamente lungo la direzione secondaria.<br />

Si procede con il calcolo della media dei valori ottenuti sia in direzione principale che<br />

secondaria; l calcolo dell' incertezza estesa associata ai risultati della verifica della<br />

taratura.<br />

43


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

La normativa<br />

UNI 7366-1: Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Verifica dei pezzi lisci.<br />

Direttive generali;<br />

UNI 7366-2: Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Verifica dei pezzi lisci.<br />

Principi fondamentali per calibri e riscontri;<br />

UNI 7366-3: Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Verifica dei pezzi lisci.<br />

Tolleranze di fabbricazione e logoramenti ammessi per calibri e<br />

riscontri;<br />

UNI 7366-4: Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Verifica dei pezzi lisci.<br />

Segni distintivi, indicazioni e loro posizione su calibri e riscontri;<br />

UNI 10699-2: Istruzioni per il controllo delle apparecchiature per misurazioni<br />

<strong>dimensionali</strong> - Linee guida per calibri a tampone;<br />

NF E 11-011: Instruments de mesurage de longeur. Bagues lisses étalons.<br />

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LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Metrologia a coordinate - <strong>Le</strong> CMM<br />

La CMM (Cohordinate Measuring Machine) grazie agli spostamenti di un sistema<br />

tastatore determina le coordinate spaziali sulla superficie di un pezzo meccanico. Il<br />

tastatore riconosce i punti, li traduce in coordinate numeriche ed il sistema software<br />

collegato alla macchina provvede ad eseguire le operazioni geometriche di interesse<br />

(distanza tra punti, rette e piani, errori di forma, parallelismo e planar<strong>it</strong>à, ….). Sono<br />

normalmente utilizzate per la verifica delle coordinate a disegno e nelle versioni più<br />

moderne sono dotate di un controllo numerico per la ripetizione di programmi di<br />

misura su lotti numerosi. L’ultima generazione consente il reverse engineering, ossia,<br />

dal prototipo attraverso il sistema tastatore (meglio, di scansione) viene generato il<br />

disegno (normalmente in formato CAD) per la successiva fase di produzione. Sono<br />

in commercio CMM di dimensioni molto variabili (fino a qualche m 3 di volume di<br />

misura), con incertezze di qualche micron.<br />

L’unica lim<strong>it</strong>azione è dettata dall’accessibil<strong>it</strong>à delle superfici per il sistema tastatore<br />

che rende la CMM non applicabile per <strong>misure</strong> di piccoli fori o cav<strong>it</strong>à, per<br />

misurazioni di interni ad alta profond<strong>it</strong>à rispetto alla superficie del pezzo. Queste<br />

difficoltà possono essere superate mediante l’uso di sistemi a telecamera, senza<br />

contatto, a patto di accettare il decadimento metrologico delle prestazioni<br />

(incertezza di un ordine di grandezza superiore)<br />

La metrologia a coordinate prevede la creazione di un sistema di riferimento, in<br />

genere a coordinate cartesiane ortogonali, materializzato da una struttura con tre<br />

parti mobili, ciascuna in una sola direzione perpendicolare alle altre due, con<br />

traiettoria perfettamente rettilinea.<br />

<strong>Le</strong> posizioni relative delle parti mobili sono note al Sistema di Controllo, tram<strong>it</strong>e<br />

opportuni trasduttori in genere realizzati con reticoli di precisione incisi su vetro o<br />

acciaio dorato e sfruttando l’effetto fotoelettrico.<br />

Il movimento delle parti è assicurato da organi di vincolo che assicurano assenza di<br />

giochi ed attr<strong>it</strong>i, un<strong>it</strong>amente alla massima rigid<strong>it</strong>à (guide a sfere, pattini<br />

pneumostatici).<br />

45


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Il moto è trasmesso attraverso elementi che devono essere rigidi e<br />

contemporaneamente in grado di smorzare le vibrazioni indotte dai motori, quali<br />

v<strong>it</strong>i a ricircolazione di sfere, cinghie, sistemi a frizione.<br />

46


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Quello appena descr<strong>it</strong>to è il principio funzionale delle Macchine di Misura a<br />

Coordinate, note anche con l’acronimo CMM, di cui la figura seguente rappresenta<br />

un modello di grandi dimensioni (spesso presente nell’industria automobilistica):<br />

47


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Ciascun punto degli oggetti disposti all’interno del volume utile della CMM è<br />

individuato da tre valori di coordinate. Queste sono rese note alla macchina<br />

“tastando” tali punti con un sensore in grado di “comandare” l’acquisizione della<br />

posizione dei carri mobili nel momento in cui il suo elemento sensibile entra in<br />

contatto con il pezzo.<br />

Il sensore descr<strong>it</strong>to è denominato "sistema<br />

tastatore", ed è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un corpo e da uno<br />

stilo, che termina con l’elemento tastatore dello<br />

stilo, generalmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una sfera.<br />

48


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Esistono sensori in grado di acquisire i punti sul pezzo senza scostarsene, idonei a<br />

rilevare i profili secondo determinate traiettorie (scansione). Altri sensori sono in<br />

grado di individuare le caratteristiche richieste senza entrare in contatto fisico con il<br />

pezzo, e operano con acquisizione ed elaborazione di immagini (tram<strong>it</strong>e telecamere)<br />

o con scansione ottica per mezzo di raggi laser.<br />

Occorre infine mettere in relazione le coordinate dei punti del pezzo misurato, e<br />

questo comp<strong>it</strong>o è svolto da un software di calcolo dei cosiddetti “elementi<br />

geometrici associati (a coordinate di punti)”.<br />

.<br />

Altro software sarà utilizzato per compensare gli errori sistematici ed applicare le<br />

costanti di sistema, altro ancora sarà delegato a interfacciare l’operatore ed a gestire<br />

i dati in ingresso ed in usc<strong>it</strong>a<br />

49


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Elementi geometrici associati (a coordinate di punti)<br />

Avendo note le coordinate di punti in un sistema di riferimento, è possibile stabilire<br />

relazioni tra gli stessi.<br />

Ad esempio, dati due punti P1 e P2, individuati rispettivamente dalle coordinate<br />

X1,Y1, Z1 e X2,Y2,Z2, sarà possibile calcolare la distanza tra i due:<br />

D =<br />

( X<br />

Z<br />

2<br />

2<br />

2<br />

2<br />

− X1)<br />

+ ( Y2<br />

−Y1<br />

) + ( Z<br />

2<br />

−<br />

1)<br />

Algor<strong>it</strong>mi di maggiore compless<strong>it</strong>à sono in grado di descrivere matematicamente gli<br />

elementi geometrici passanti per punti individuati da coordinate in un sistema di<br />

riferimento.<br />

50


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Rette, piani, circonferenze, cilindri, coni e tori nello spazio cost<strong>it</strong>uiscono i cosiddetti<br />

“elementi geometrici associati fondamentali”, con cui si possono “costruire” tutti gli oggetti<br />

solidi privi di superfici curve. Il software di calcolo delle CMM descrive<br />

matematicamente tali elementi e loro relazioni (intersezioni, distanze, etc) .<br />

Tali elementi sono descr<strong>it</strong>ti matematicamente con la massima precisione per mezzo<br />

di un numero di punti ben defin<strong>it</strong>o: la retta, per due punti; il piano, per tre punti; il<br />

cilindro, per cinque punti. Nella pratica della metrologia a coordinate sarà<br />

necessario utilizzare punti in numero maggiore, e di conseguenza il software dovrà<br />

calcolare gli elementi che meglio si adattano ai vincoli cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dai punti reali<br />

individuati. Tra le possibili soluzioni al problema, spesso si sceglie di utilizzare<br />

“algor<strong>it</strong>mi ai minimi quadrati”, definendo come cr<strong>it</strong>erio di ottimizzazione quello per<br />

cui la somma dei quadrati delle distanze dei punti reali dall’elemento calcolato è<br />

minima.<br />

E’ ovvio quindi che l’elemento calcolato e utilizzato non passerà per i punti<br />

originari, ma sarà invece cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una interpolazione tra gli stessi, detta appunto<br />

“dei minimi quadrati”.<br />

Sistemi di riferimento “pezzo”<br />

Una delle più interessanti possibil<strong>it</strong>à offerte dalle CMM è quella di potere<br />

individuare sistemi di riferimento personalizzati, sulla base dei quali determinare le<br />

caratteristiche <strong>dimensionali</strong> e geometriche del pezzo, essendo comunque le<br />

informazioni interconnesse tram<strong>it</strong>e il sistema di riferimento principale della<br />

macchina, e senza necess<strong>it</strong>à di effettuare operazioni supplementari di acquisizione<br />

dati<br />

Nel caso rappresentato dalla figura seguente, le dimensioni A1 ed A2 saranno<br />

rifer<strong>it</strong>e al sistema X1,Y1, mentre la distanza centro-centro L sarà rifer<strong>it</strong>a al sistema<br />

X2, Y2. Entrambi i sistemi di riferimento sono costru<strong>it</strong>i sulle stesse acquisizioni di<br />

punti, al contorno e sulle circonferenze, necessarie comunque per ottenere il<br />

risultato.<br />

51


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Contributi d’incertezza<br />

<strong>Le</strong> informazioni forn<strong>it</strong>e dalle CMM sono soggette ad errori, come avviene per tutti<br />

gli strumenti utilizzati in metrologia.<br />

Una delle cause d’incertezza delle <strong>misure</strong> prodotte dalle CMM è la presenza di<br />

deviazioni degli equipaggi mobili dalla direzione ideale e dall’assetto originale; tali<br />

deviazioni si manifestano per ciascuno di essi, in numero di 6, e precisamente tre<br />

lineari e tre angolari, per ciascuna direzione del moto.<br />

Quindi in totale gli “errori geometrici” saranno 3 (per i tre assi) * 6 (gli errori per<br />

ciascun asse) = 18, a cui aggiungere gli errori di deviazione dalla perpendicolar<strong>it</strong>à<br />

per ciascuna coppia di assi, 3 in totale.<br />

Nella figura sono rappresentati i sei errori del carro mobile lungo, ad esempio, l’asse<br />

X:<br />

• deviazione dalla posizione ideale in dir. X, al moto in direzione X<br />

• deviazione dalla posizione ideale in dir. Y, al moto in direzione X<br />

52


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

• deviazione dalla posizione ideale in dir. Z, al moto in direzione X<br />

• rotazione attorno ad X, al moto in direzione X<br />

• rotazione attorno ad Y, al moto in direzione X<br />

• rotazione attorno a Z, al moto in direzione X<br />

Un secondo contributo d’incertezza proviene dal sistema tastatore, per presenza di<br />

flessioni ed isteresi meccaniche non omogenee in tutte le possibili direzioni di<br />

tastatura. La presenza di questi errori è visibile misurando una sfera per numerosi<br />

punti, e valutando i valori dei raggi polari: si osserverà come essi non siano costanti<br />

in tutte le direzioni, e neppure siano confermate le stesse <strong>misure</strong> in segu<strong>it</strong>o a<br />

ripetizioni del ciclo di misurazione.<br />

Contribuiscono ancora all’incertezza i fattori esterni, e principalmente le differenze<br />

di temperatura dai 20 °C, riferimento per le misurazioni <strong>dimensionali</strong>, e le<br />

differenze di temperatura tra misurando e scale della CMM. L’incertezza risultante<br />

dipende dai valori della temperatura e dai valori dei coefficienti di dilatazione<br />

lineare termica del pezzo e dei componenti della CMM, oltre che delle<br />

strumentazioni utilizzate per le suddette misurazioni ausiliarie.<br />

Ancora, le stratificazioni di temperatura ambientale, sia in direzione orizzontale sia<br />

in verticale, i fenomeni convettivi e l’irraggiamento termico comportano dilatazioni<br />

e deformazioni strutturali che agiscono introducendo errori di geometria<br />

supplementari.<br />

Possiamo quindi immaginare che ciascun punto tastato su un particolare reale, e di<br />

cui viene indicata la posizione tram<strong>it</strong>e le coordinate X,Y,Z nel sistema di<br />

riferimento prescelto, possa in realtà trovarsi in una sfera il cui centro è applicato<br />

nelle stesse coordinate determinate, ed il cui raggio varia in funzione dell’ent<strong>it</strong>à dei<br />

c<strong>it</strong>ati contributi d’incertezza. Gli elementi geometrici ideali calcolati dalla CMM<br />

saranno quindi determinati con una variabil<strong>it</strong>à funzione dell’incertezza associata alla<br />

posizione di ciascun punto tastato.<br />

Il risultato della misurazione sarà quindi influenzato dalle “strategie” adottate<br />

dall’Operatore in sede di costruzione del programma di misurazione. Saranno<br />

quindi fondamentali le scelte circa il numero e la distribuzione dei punti, la veloc<strong>it</strong>à<br />

e l’accelerazione della macchina, la configurazione del sistema tastatore. Da quanto<br />

detto è evidente l’importanza della formazione e dell’esperienza dell’Operatore /<br />

53


LE MISURE DIMENSIONALI<br />

Programmatore, come qual<strong>it</strong>à indispensabili per ev<strong>it</strong>are le s<strong>it</strong>uazioni di rischio e per<br />

valutare l’attendibil<strong>it</strong>à e la coerenza dei risultati forn<strong>it</strong>i dalla macchina di misura.<br />

Cenni sulla Taratura delle CMM<br />

Campioni primari utilizzatiBlocchetti pianoparalleli (almeno 5)<br />

- Sfera di riscontro<br />

- Termometro dig<strong>it</strong>ale con sonde a contatto<br />

Verifiche preliminari e controlliAvvio macchina<br />

- Scelta e qualifica tastatori<br />

- Scelta e pulizia blocchetti pianoparalleli<br />

- Attesa della stabilizzazione termica dell’ambiente di misuraProve e<br />

controlliMisura della lunghezza di 5 Bpp in 7 posizioni differenti del campo di misura<br />

(Es. 3 posizioni parallele agli assi della CMM, 3 posizioni con i campioni a<br />

45 ° rispetto agli assi, 1 posizione lungo una delle diagonali maggiori,<br />

ciascun BPP in ognuna delle 7 posizioni deve essere misurato 3 volte )<br />

- Determinazione della ripetibil<strong>it</strong>à della CMM attraverso l’esecuzione di 25<br />

<strong>misure</strong> consecutive su di un Bpp in una posizione qualsiasi del volume della<br />

macchina•Determinazione del lim<strong>it</strong>e d’errore di tastatura R attraverso la<br />

tastatura di 25 punti uniformente distribu<strong>it</strong>i sulla semicalotta<br />

- Determinazione del lim<strong>it</strong>e d’errore di tastatura con tastatore multiplo M<br />

attraverso la la tastatura di 25 punti uniformente distribu<strong>it</strong>i sulla semicalotta<br />

utilizzando le configurazioni a disposizione.<br />

Analisi dei risultatiCalcolo dell’errore di lunghezza L per ciascuna delle 105<br />

<strong>misure</strong>, come valore assoluto della differenza tra la misura ottenuta ed il<br />

valore noto del campione.<br />

- Calcolo della ripetibil<strong>it</strong>à delle <strong>misure</strong><br />

- Calcolo del lim<strong>it</strong>e d’errore di tastatura R come differenza tra la distanza<br />

radiale massima e minima per i punti presi sulla sfera<br />

- Calcolo del lim<strong>it</strong>e d’errore con tastatore M multiplo come differenza tra la<br />

distanza radiale massima e minima per i punti presi sulla sfera<br />

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