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BV. Democrazia.pdf - Università Popolare "Aldo Vallone" - Galatina

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8 BIAGIO VIRGILIO<br />

congedati al culmine della gloria non certo della paura.<br />

«Osservando la potenza della nostra città … riflettete che l’hanno tenuta<br />

uomini capaci di osare, consapevoli del loro dovere e guidati nelle imprese dal<br />

senso dell’onore … Offrendo … le loro vite per la comunità hanno ottenuto per<br />

se stessi gloria immortale e la sepoltura più insigne … La terra intera infatti è la<br />

tomba degli uomini illustri.»<br />

Dall’epitaffio pronunciato da Pericle, Aristotele (Retorica I, 1365a) cita un<br />

passo di grande forza oratoria, che non figura in Tucidide: Pericle avrebbe detto<br />

che la città che perde in guerra la sua gioventù è come l’anno che è privato della<br />

primavera.<br />

L’epitaffio riproduce l’ideologia periclea della democrazia incentrata sui<br />

principi di libertà e uguaglianza, di attiva partecipazione dei cittadini alla vita<br />

pubblica, di integrazione degli interessi dei singoli negli interessi comuni, ma<br />

con la rigorosa distinzione fra interessi privati e interessi pubblici. La guerra<br />

sarà la prova più dura per la democrazia e per i cittadini ateniesi. Dopo la<br />

guerra, nulla più sarà come prima. Anzi, per Tucidide, dopo la morte di Pericle<br />

nulla più sarà come prima, né la città né la democrazia. Pericle muore nel 429 e<br />

Tucidide (II, 65) ne traccia un elogio partecipato:<br />

«Per tutto il tempo in cui fu a capo della città, in tempo di pace, la resse con<br />

moderazione e la custodì in sicurezza, e sotto di lui divenne grandissima …<br />

«Egli, potente per prestigio e per capacità di giudizio, manifestamente<br />

incorruttibile dal danaro, reggeva il popolo nella libertà, e non si faceva<br />

trascinare da quello ma anzi era lui a guidarlo. E siccome aveva raggiunto il<br />

potere non per mezzo di illeciti, non parlava per compiacere il popolo ma, per il<br />

prestigio di cui godeva, lo contraddiceva fino alla collera …<br />

«Dunque, nella parola era una democrazia, di fatto era un potere esercitato<br />

dal primo cittadino.»<br />

Non da Tucidide, ma da Plutarco sappiamo che Pericle, al culmine della sua<br />

carriera politica, non si sottrasse al processo che gli fu intentato dai suoi<br />

avversari, processo che non riguardava accuse infamanti sulla sua condotta<br />

privata, ma accuse connesse con l’esercizio della sua attività politica.<br />

Nel generale clima di consenso e di elogio della democrazia nell’età di<br />

Pericle, si registra una voce di dissenso sprezante contro la democrazia ateniese.<br />

L’anonimo «Vecchio Oligarca», autore del libello oligarchico antidemocratico<br />

noto con il titolo La costituzione degli Ateniesi, criticava la democrazia ateniese

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