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Congressi 2009-2018

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2014<br />

Non posso tralasciare di fare qui un particolare riferimento al progetto Transaqua – a cui<br />

gli stessi attuali documenti progettuali della Commissione per il Bacino del lago Ciad si richiamano<br />

- che oltre un trentennio fa prospettava l’idea di una grandiosa infrastruttura multifunzionale<br />

capace di trasferire un volume considerevole di acqua dal fiume Congo al limitrofo<br />

lago Ciad. Concordo quindi con i Governi della Commissione del Bacino Lago Ciad sull’urgenza<br />

di intervenire e sulla formula adottata, la cui filosofia nel dare concreta attuazione ai lavori<br />

immediati e improcrastinabili per migliorare l’esistente con la contemporanea azione di approfondimento<br />

ed aggiornamento degli studi necessari per dare avvio alle opere idrauliche e<br />

strutturali che dovranno assicurare la soluzione definitiva del problema.<br />

Il programma deve dunque farsi carico di due tipi diversi di fattori.<br />

In primo luogo, deve essere fondato su aspetti tecnici quali la riorganizzazione dei sistemi<br />

produttivi e la manutenzione e riabilitazione degli attuali sistemi diirrigazione.<br />

In secondo luogo, deve affrontare questioni politiche come il potenziamento della governance<br />

locale e della cooperazione internazionale e il monitoraggio qualificato e permanente<br />

della situazione.<br />

Tutto ciò va in parallelo con la realizzazione delle indispensabili opere infrastrutturali: dighe<br />

e canali che riforniranno il bacino del lago Ciad di un flusso addizionale di acqua derivata dal<br />

fiume Ubangi che riuscirà a ristabilire i livelli idrici preesistenti. Tali opere forniranno inoltre<br />

energia da fonti rinnovabili e non inquinanti, fondamentale per contribuire allo sviluppo sostenibile<br />

della regione.<br />

Spetta adesso alla comunità internazionale di concorrere con generosità alla riuscita di<br />

questo progetto. Si tratta di dare un esempio che deve insegnare che anche i peggiori disastri<br />

ambientali, a cui in questo caso ha contribuito anche la mano dell’uomo, possono essere governati<br />

con interventi di lungo respiro e in cui vengano coinvolti tutti gli attori politici e sociali<br />

locali. Tali interventi devono essere volti a produrre benefici duraturi alle popolazioni e preservare<br />

anche la necessaria biodiversità, ristabilendo gli equilibri dell’ecosistema.<br />

Essi devono rafforzare allo stesso tempo la collaborazione fra i popoli e migliorare la convivenza<br />

pacifica.<br />

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