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Rito-del-MATRIMONIO-Lezionario-2008

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PRESENTAZIONE

sunti dalle prese di posizione di Gesù stesso, dagli sviluppi delle lettere

paoline e dal libro dell’Apocalisse.

Gesù ha annesso un valore fondamentale al Matrimonio, proponendo

di viverlo con la coscienza di essere arrivati alla maturazione dei tempi;

fondamentale è la sua presa di posizione contraria al ripudio, che si rifà

“agli inizi”. Non meno significativo è il suo presentarsi come “sposo”,

dando al suo tempo la caratteristica di tempo delle nozze definitive; come

pure non è da trascurare il ridimensionamento della necessità dell’istituto

matrimoniale con la sua proposta di celibato “per il Regno”.

San Paolo sviluppa la dottrina di Cristo soprattutto in due pagine tra

loro complementari: la bontà del Matrimonio nella situazione presente

(1Cor 7,14) e la sua possibilità, se celebrato “in Cristo”, di poter dire

il “mistero grande” (Ef 5,21-33).

L’Apocalisse può essere considerata un culmine della rivelazione della

santità del Matrimonio. Parlando dell’Agnello come “uomo” della

Chiesa e presentando questa come “donna” dell’Agnello, senza usare

cioè i termini sposo-sposa più facilmente carichi di valenza simbolica,

il libro sembra costituire il riscontro speculare di quanto aveva fatto il

Cantico dei Cantici nella letteratura sapienziale dell’Antico Testamento:

mentre questi aveva concepito il genuino amore umano capace

di dire senza spiegazioni esplicite l’alleanza divina, la visione apocalittica

riscontra nella coppia celeste la dimensione umana, che poteva

essere quasi dimenticata in un malcompreso “sposarsi in Cristo”.

6. Il Lezionario si è preoccupato di presentare, con una certa completezza,

quei testi che più direttamente si riferiscono al sacramento del Matrimonio.

Ma il criterio fondamentale che ha guidato le sue scelte è

stata la capacità dei testi di illuminare il “grande mistero” che viene

celebrato. Questa capacità deve essere vista nella tipica dinamica della

liturgia della Parola: quello che il Vangelo proclama direttamente,

la lettura veterotestamentaria lo prepara come profezia, e la eventuale

seconda lettura lo arricchisce come testimonianza apostolica. Ciascuna

lettura deve essere compresa nel suo dinamico rapporto con la proclamazione

evangelica. Questo permette di riconoscere nel cammino

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