MARZO 2013
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Sezione a cura di Laura Orlandi<br />
Con marzo iniziano le belle giornate (si spera)<br />
e la voglia di uscire aumenta. Ecco per voi<br />
qualche consiglio artistico sulle mostre organizzate<br />
in città e fuori provincia.<br />
Le sale NicOLiNi di Varese, a Biumo inferiore,<br />
si animano con i paesaggi locali di Giovanni<br />
Massimo Ferrari. Montagne, laghi, cascine<br />
il pittore racconta la nostra campagna con<br />
un occhio verista e poetico. Colori squillanti<br />
ad olio animano le tele che trasmettono un<br />
sentimento d'altri tempi. Così scrive il Ginetto<br />
(Luigi Piatti) curatore della mostra: “La<br />
pittura di Giovanni Massimo Ferrari è legata<br />
alla natura, cioè al paesaggio per lo più della<br />
nostra terra, ed essendo l'artista un Luinese,<br />
ha assimilato l'amore per l'ambiente nel quale<br />
si è trovato immerso fin dalla nascita. E' un<br />
amore che nell'adolescenza, quando l'istinto<br />
naturale primordiale si concretizza, diventa<br />
espressione pittorica. A Luino il lago, la passeggiata<br />
lungo la riva, i battelli, le montagne<br />
che nel lago si specchiano: sono tutte situazioni<br />
che coinvolgono chiunque, specialmente<br />
un giovane”.<br />
Il varesotto... Paesaggi<br />
Mostra personale di Giovanni Massimo Ferrari<br />
fino al 10 marzo<br />
sale nicolini, via Nicolini 2 , Varese<br />
Spostandosi da valle al colle di Biumo si raggiunge<br />
ViLLa PaNza, un posto che merita<br />
sempre una visita per la sua ricca collezione<br />
d'arte contemporanea che conserva opere<br />
di famosi artisti americani e non. Fino al 10<br />
marzo è in corso la mostra “Esplorazioni/1.<br />
Lawrence Weiner, opere 1969-73 dalla Collezione<br />
Panza” che presenta il lavoro di uno dei<br />
vivamag #10<br />
arte<br />
pionieri dell'arte concettuale. L'attenzione si<br />
sposta sulla parola e sul linguaggio e vengono<br />
messe da parte le immagini e le riproduzioni<br />
del reale. Lawrence Weiner si sofferma<br />
sulla forza della parola, intesa come un'entità<br />
autonoma, che suggerisce significato e memoria.<br />
Il pensiero e il concetto precedono la<br />
realtà e Weiner propone di meditare su ciò<br />
che la parola può esprimere e che, una volta<br />
slegata da qualsiasi discorso e iscritta su un<br />
muro o su una diversa superficie, acquisisce<br />
un nuovo senso e una totale libertà.Da oltre<br />
quarant'anni scompone e disgrega le usuali<br />
pratiche artistiche con multiformi concept<br />
nell'utilizzo dei linguaggi e dei pensieri. L'artista<br />
si pone come uno scultore che lavora con<br />
il linguaggio e le parole, la sua creatività è finalizzata<br />
a plasmare materiali scultorei così<br />
da tradurre l'esperienza poetica nei testi che<br />
sono spesso volutamente ambigui e aperti<br />
all'interpretazione soggettiva.<br />
Only Words<br />
orari: Da martedì a domenica 10-18.<br />
villa e collezione panza Piazza Litta 1, Varese<br />
Usciamo di poco dal confine nazionale per<br />
andare a Lugano, al Museo d'arte che propone<br />
una bella mostra su due mostri sacri del<br />
'900.<br />
Paul Klee e Fausto Melotti sono i protagonisti<br />
della primavera luganese.Klee (1879–1940)<br />
e Melotti (1901–1986) hanno creato opere<br />
con caratteristiche uniche nel panorama<br />
artistico del secolo scorso. Oltre che dagli<br />
straordinari colori, le opere di Paul Klee sono<br />
contraddistinte da un segno grafico flessuoso<br />
o saettante che trova un corrispettivo plastico<br />
nelle sculture di Fausto Melotti. Come le<br />
composizioni di Klee sono governate da ritmi<br />
e geometrie sempre diverse e danno vita a<br />
personaggi esili e acrobatici, così i fili metallici<br />
che Melotti salda e intreccia in strutture<br />
aeree ubbidiscono a cadenze musicali, assecondano<br />
e contraddicono proporzioni matematiche,<br />
delineano essenziali figure d’uomini<br />
e d’animali. La mostra ripercorre l’iter<br />
creativo dei due artisti a partire dagli esordi<br />
e ne segue l’evoluzione ponendo in dialogo<br />
sessanta disegni e dipinti di Klee con ottanta<br />
sculture di Melotti. L’allestimento permette<br />
di cogliere in uno sguardo i punti di contatto<br />
fra i due artisti e sottolinea l’importanza che<br />
hanno avuto nelle loro creazioni le passioni<br />
che essi condivisero in campi diversi da quelli<br />
dell’arte visiva, come la musica, in cui entrambi<br />
si cimentarono, Klee come violinista,<br />
Melotti come pianista, e la letteratura.<br />
Coppia d'assi<br />
Fino al 10 giugno<br />
museo arte lugano Via Riva Caccia 5<br />
www.mda.lugano.ch<br />
Da Lugano a Milano per visitare un'esposizione<br />
davvero particolare. Si tratta di scultura<br />
contemporanea, di merce e di mercificazione<br />
dell'arte. Una mostra che si fa portavoce<br />
gli appuntamenti di marzo<br />
di critiche intelligenti e schiette rivolte alla<br />
nostra epoca. Triennale Design Museum presenta<br />
una selezione di sculture in ceramica<br />
di Massimo Giacon, edite da Superego editions:<br />
una “famiglia” di colorati, mostruosi e<br />
grotteschi personaggi scaturiti dalla fantasia<br />
dell’eclettico e poliedrico fumettista, illustratore,<br />
designer, artista e musicista di origini<br />
padovane. Il progetto nasce da una mostra<br />
realizzata alla fine del 2006. Inizialmente<br />
i personaggi non erano pensati per essere<br />
delle ceramiche, ma semplici immagini bidimensionali<br />
che, partendo da schizzi e progetti,<br />
diventavano tridimensionali virtualmente,<br />
mediante un programma di modellazione<br />
3D.Giacon vuole rappresentare un mondo di<br />
personaggi malati, dei Toys che, a differenza<br />
di quelli che popolano l’universo di Toy Story,<br />
vivono un’esistenza infelice, deturpati da<br />
malattie, mutilati, umiliati da un mondo che<br />
non sa più cosa farsene, corrotti dal Pop, visto<br />
come un’entità triturante e senza coscienza,<br />
ben distante dalla pop art di Warhol.Afferma<br />
Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale<br />
Design Museum: “ Confrontandosi con il medium<br />
tradizionale della ceramica, Massimo<br />
Giacon trasferisce elementi visivi tipici dei<br />
suoi fumetti e delle sue illustrazioni dalla<br />
bidimensionalità alla tridimensionalità. Ne<br />
risultano opere all’apparenza gioiose e ironiche,<br />
ma in realtà profondamente meditative<br />
e tragiche. Una amara riflessione sulla perdita<br />
di innocenza di una società ormai inesorabilmente<br />
corrotta e malata”.<br />
In Arte Veritas fino al 1 aprile<br />
orari: da martedì a domenica dalle 10:30-<br />
20:30; giovedì dalle 10:30 -23:00; chiuso<br />
lunedì.<br />
triennale | Viale Alemagna 6 - Milano<br />
vivamag #10 27