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Bonfrisco, Cna Verona: “Il credito dovrà per forza cambiare”

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Incontro <strong>Cna</strong> <strong>Verona</strong>, <strong>Bonfrisco</strong>: Accesso al <strong>credito</strong> più<br />

semplice e investire sulle piccole imprese<br />

La Senatrice Cinzia <strong>Bonfrisco</strong> interviene all’incontro dei candidati veronesi con<br />

la Confederazione nazionale dell'artigianato, piccola e media impresa. <strong>“Il</strong><br />

<strong>credito</strong> <strong>dovrà</strong> <strong>per</strong> <strong>forza</strong> <strong>cambiare”</strong> afferma la Senatrice <strong>Bonfrisco</strong>, “c'è una<br />

spesa pubblica buona, che garantisce i servizi, è da eliminare quella<br />

improduttiva e diminuire la burocrazia. Puntare sulle defiscalizzazioni e sul<br />

project financing”.<br />

Testo integrale dell’articolo apparso su L’Arena il 22 febbraio 2013.<br />

Costo del lavoro, peso fiscale e accesso al <strong>credito</strong>. Queste le priorità che<br />

dovranno essere inserite nell'agenda del prossimo governo secondo Angiolina<br />

Mignolli, presidente <strong>Cna</strong> <strong>Verona</strong>, Confederazione nazionale dell'artigianato,<br />

piccola e media impresa. E questi temi discussi dai candidati veronesi<br />

intervenuti all'incontro organizzato dalla <strong>Cna</strong>, a due giorni dalle elezioni.<br />

«Le piccole e medie imprese sono il tessuto del Paese», riflette Mignolli, «ma<br />

nel 2012 ne abbiamo <strong>per</strong>se 10mila, oltre 2mila solo a <strong>Verona</strong>. La politica se ne<br />

deve occupare. Basta con le lamentele, vogliamo essere propositivi, instaurare<br />

un rapporto di collaborazione, <strong>per</strong> poter finalmente uscire da questa crisi». Per<br />

farlo, secondo i piccoli imprenditori, è necessario che venga reso più semplice<br />

l'accesso al <strong>credito</strong> e investire nella formazione. «Bisogna investire nella<br />

formazione», concorda Diego Zardini, candidato nelle file del Pd, «e nel<br />

reinserimento di chi ha <strong>per</strong>so il lavoro».<br />

Concorde la senatrice Cinzia <strong>Bonfrisco</strong> (Pdl): «Il <strong>credito</strong> <strong>dovrà</strong> <strong>per</strong> <strong>forza</strong><br />

cambiare».<br />

Per il candidato Udc Stefano Valdegamberi la formazione professionale dà<br />

possibilità di sbocchi nel lavoro e non bisogna rinunciarci. «Il problema sono le<br />

banche», sostiene il leghista Matteo Bragantini, «devono dare fondi alle Pmi».<br />

Una proposta arriva dal candidato del Movimento 5 stelle, Fabio Pimazzoni:<br />

«Una banca di investimenti, strumento che ad oggi in Italia non esiste». «Il Pd<br />

punta ad abbattere il cuneo fiscale, <strong>per</strong> alleggerire il peso della tassazione sul<br />

lavoro. Da ridurre è anche la spesa pubblica», precisa Zardini.<br />

Per <strong>Bonfrisco</strong> bisogna dire no ai tagli orizzontali: «C'è una spesa pubblica<br />

buona, che garantisce i servizi, è da eliminare quella improduttiva e diminuire


la burocrazia. Puntare sulle defiscalizzazioni e sul project financing». Meno<br />

Stato e più impresa è la ricetta di Valdegamberi: «Liberalizzare e ridurre gli<br />

enti». Per Bragantini «in alcuni casi è stato il privato a non funzionare.<br />

Necessario un tetto massimo agli stipendi dei manager pubblici, adottare i costi<br />

standard e un vero federalismo». A favore del taglio delle Province il grillino<br />

Pimazzoni: «Consentirà una riorganizzazione. Il fisco deve essere amico con le<br />

grandi o<strong>per</strong>e».<br />

FONTE: L’Arena

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