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Anna Cinzia Bonfrisco: Il museo degli internati di Balconi diventa realtà

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<strong>Anna</strong> <strong>Cinzia</strong> <strong>Bonfrisco</strong>: <strong>Il</strong> <strong>museo</strong> <strong>degli</strong> <strong>internati</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Balconi</strong> <strong>di</strong>venta <strong>realtà</strong><br />

Avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Balconi</strong>, ora<br />

a <strong>di</strong>sposizione del Comune, in un <strong>museo</strong> permanente della storia del Centro <strong>di</strong><br />

accoglienza reduci <strong>di</strong> Pescantina. <strong>Il</strong> sindaco Alessandro Reggiani ha ringraziato<br />

le Senatrici <strong>Anna</strong> <strong>Cinzia</strong> <strong>Bonfrisco</strong> e Mariapia Garavaglia, presenti col<br />

provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong>, Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato<br />

il caso <strong>di</strong> Pescantina all'attenzione nazionale, fino a riconoscimento della<br />

medaglia d'oro al merito civile nel 2007 per la solidarietà <strong>di</strong>mostrata verso i<br />

reduci».<br />

«Va avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Balconi</strong>,<br />

ora a <strong>di</strong>sposizione del Comune, in un <strong>museo</strong> permanente della storia del Centro<br />

<strong>di</strong> accoglienza reduci <strong>di</strong> Pescantina. Mi auguro che per la ricorrenza annuale del<br />

monumento, che scade il 29 settembre, si possa arrivare all'inaugurazione». Lo<br />

ha anticipato il delegato comunale alle manifestazioni, Ciro Ferrari alla fine<br />

dell'animazione teatrale «Memoria per voi, conoscenza per noi», scritta da<br />

Giuseppe Paleari e interpretata dai ragazzi delle me<strong>di</strong>e <strong>degli</strong> istituti comprensivi<br />

uno e due, guidati dalle <strong>di</strong>rigenti Rossella De Vecchi e da Elisabetta Peroni.<br />

<strong>Il</strong> racconto si è soffermato sugli anni delle deportazioni, dal 1943 al 1945, che<br />

hanno visto Pescantina al centro <strong>di</strong> uno scenario a contatto con la grande<br />

storia. I testi, raccolti da testimonianze <strong>di</strong> prima mano <strong>di</strong> prigionieri <strong>di</strong><br />

Pescantina morti nei campi <strong>di</strong> concentramento, sono stati l'occasione per<br />

riascoltare dal vivo le testimonianze delle volontarie del campo reduci <strong>di</strong><br />

<strong>Balconi</strong>, aperto alla stazione ferroviaria per accogliere le migliaia <strong>di</strong> reduci che<br />

arrivavano dai campi e dai fronti europei.<br />

Sul palco sono sfilate le «ragazze del campo» che hanno ricordato con grande<br />

vivacità quegli anni. Argia Rizzotti, con grande rischio per la propria incolumità,<br />

andava a raccogliere con le sorelle i biglietti lasciati cadere dai treni piombati


alla stazione <strong>di</strong> <strong>Balconi</strong> e poi scriveva queste notizie alle famiglie dei deportati.<br />

«Per molti questa», sospira Argia, «è stata l'ultima traccia del proprio caro».<br />

Rosa Righetti ha rievocato i primi tempi dell'accoglienza all'albergo al Ponte e<br />

la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare i generi <strong>di</strong> prima necessità. Alda Antolini, con grande<br />

chiarezza ha ripercorso la genesi del campo, i contributi del parroco don Luigi<br />

Castagna, dell'in<strong>di</strong>menticabile dottor Antonio Zenati e l'opera del dottor<br />

Francesco Girelli nelle primissime fasi <strong>di</strong> «quella mobilitazione generale che<br />

coinvolse tutto il paese».<br />

Luigina Fumaneri, allora <strong>di</strong>ciottenne in servizio alla baracca del campo B, «dove<br />

ora c'è la chiesa <strong>di</strong> <strong>Balconi</strong>», ha raccontato con grande partecipazione l'arrivo<br />

<strong>di</strong> una tradotta dal lager <strong>di</strong> Dachau. «Erano tutti malati», ha spiegato, «e per<br />

tutelare la nostra salute, il capitano me<strong>di</strong>co ha voluto che noi ragazze ci<br />

sottoponessimo alla vaccinazione alla mammella, come se dovessimo partire<br />

per il fronte. Da allora non ho avuto nessuna malattia e le prime analisi le ho<br />

fatte a 80 anni: tra poco ne compirò 86». Ricordate anche le altre «ragazze»<br />

scomparse: Zaira Vezza, Luigina Fornaser, Cesarina Mesarolli. Da Ines Figini,<br />

prigioniera arrivata a <strong>Balconi</strong> da Auschwitz – Bierkenau, un riconoscimento<br />

«agli angeli <strong>di</strong> Pescantina che mi hanno fatto rinascere alla vita».<br />

<strong>Il</strong> sindaco Alessandro Reggiani ha concluso la giornata, ringraziando le senatrici<br />

<strong>Cinzia</strong> <strong>Bonfrisco</strong> e Mariapia Garavaglia, presenti col provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong>,<br />

Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato il caso <strong>di</strong> Pescantina<br />

all'attenzione nazionale, fino a riconoscimento della medaglia d'oro al merito<br />

civile nel 2007 per la solidarietà <strong>di</strong>mostrata verso i reduci».<br />

FONTE: L’Arena

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