Apri scheda - Il geoparco della Tuscia
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L’Ignimbrite Cimina (1.35-1.19 Ma), nota anche come Peperino Tipico, si estende a ventaglio<br />
intorno al Monte Cimino e rappresenta uno dei prodotti più potenti del Distretto Vulcanico<br />
Cimino (fino a 150-200 m). Piuttosto omogenea e generalmente di colore grigio chiaro, mostra<br />
nella matrice cineritica cristalli di biotite, feldspati e pirosseni. Sono presenti anche pomici<br />
appiattite, frammenti vetrosi e litici di rocce, sia sedimentarie che vulcaniche. La distribuzione<br />
dell’Ignimbrite Cimina, probabilmente generata da più colate piroclastiche, è stata influenzata<br />
dalla paleomorfologia. Tipiche sono le estese superfici sub-verticali di frattura, quali quelle che<br />
interessano i ripidi pendii <strong>della</strong> rupe di Vitorchiano (Foto 1).<br />
<strong>Il</strong> paesaggio al contorno è collinare, con una ricca copertura boschiva (querce, castagni ed olmi in<br />
particolare) che insieme al ricco sottobosco creano un habitat particolarmente favorevole allo<br />
sviluppo di una ricca flora e fauna.<br />
Al km 6 <strong>della</strong> S.P. Valle del Vezza, si può osservare il contatto tra l’ignimbrite ed il substrato<br />
sedimentario argilloso-sabbioso (Foto 2).<br />
Foto 2. Contatto tra l’Ignimbrite Cimino ed il substrato argilloso-sabbioso<br />
con evidenti fenomeni di metasomatosi.<br />
Le argille sabbiose, di età calabriana inferiore, costituiscono, in ampie aree del Distretto<br />
Vulcanico Cimino, il substrato pre-vulcanico. Nella sezione in esame, la colata piroclastica ha<br />
profondamente metasomatizzato le sottostanti argille sabbiose, in ragione sia dello sforzo di<br />
taglio indotto dal flusso che <strong>della</strong> temperatura di quest’ultimo.<br />
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