Apri scheda - Il geoparco della Tuscia - Provincia di Viterbo

DESCRIZIONE GEOSITO 31: NEPI
A) DESCRIZIONE GEOLOGICA, NATURALISTICA E PAESAGGISTICA DEL GEOSITO
Il geosito comprende una sezione affiorante presso la S.P. Settevene ed un tratto del Torrente
Cerreto, in corrispondenza della quale è possibile osservare l’Ignimbrite C del Distretto Vulcanico
Vicano (Tufo Rosso a Scorie Nere), a tetto della sequenza piroclastica del Complesso di
Sacrofano, appartenente al Distretto Vulcanico Sabatino, che affiora solo nella parte più
meridionale della Provincia di Viterbo (Foto 1). In particolare, nella sezione, dall’alto verso il
basso, si notano almeno tre unità di flusso dell’ignimbrite vicana, delimitata alla base da livelli di
cineriti e di pomici, seguiti da una cinerite alterata a paleosuolo. I prodotti di caduta (cineriti e
pomici) sono stati attribuiti al Complesso di Sacrofano.
La base dell’ignimbrite appare molto inclinata verso la limitrofa valle incisa dal Torrente Cerreto,
permettendo di individuare la paleotopografia che ha condizionato il percorso della colata
piroclastica.
Da questo affioramento, imboccando la strada che conduce allo stabilimento di Acqua Minerale
di Nepi si può osservare il corso del Torrente Cerreto inciso in lave del Distretto Vulcanico
Sabatino, caratterizzato da più salti, che danno luogo a piccole cascate (Foto 2). Nel torrente, è
evidente la presenza di polle sorgive di acque ferruginose, legate a flussi idrici sotterranei
relativamente profondi nell’acquifero vulcanico, che alimentano pure le sorgenti dell’Acqua
Minerale di Nepi. Il paesaggio in questa zona è caratterizzato dal bosco ripariale ed in generale da
elevata naturalità.
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Foto 1. Ignimbrite C del Distretto Vulcanico Vicano a tetto della sequenza piroclastica del
Complesso di Sacrofano del Distretto Vulcanico Sabatino.
Foto 2. Torrente Cerreto.
B) DESCRIZIONE DEL RISCHIO DI DEGRADO
Il sito non presenta particolari segni di degrado naturale e antropico.
C) DESCRIZIONE DEL GRADO DI INTERESSE
Il geosito è di interesse principalmente vulcanologico, mettendo in evidenza il contatto tra i
prodotti di due Distretti Vulcanici, quello Vicano e quello Sabatino. Non trascurabile è l’aspetto
idrogeologico dell’area del Torrente Cerreto, al quale si associa l’elevata naturalità dell’area e
quello archeologico in relazione alla presenza di resti di terme romane.
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D) RIFERIMENTI DOCUMENTALI BIBLIOGRAFICI
Bertagnini A., Sbrana A. (1986) - Il vulcano di Vico: stratigrafia del complesso vulcanico e
sequenze eruttive delle formazioni piroclastiche. Mem. Soc. Geol. It, 35, 699-713.
De Rita D., Funiciello R., Rossi U., Sposato A. (1983) – Structure and evolution of the Sacrofano
Baccano caldera, Sabatini volcanic complex. J. Volc. Geoth. Res., 17, 219-236.
Locardi E. (1965) - Tipi di ignimbriti di magmi mediterranei. Le ignimbriti del vulcano di Vico.
Atti Soc. Tosc. Sc. Nat., 72, 55-173.
Mattias P. P., Ventriglia U. (1970) - La regione vulcanica dei monti Sabatini e Cimini. Mem. Soc.
Geol. It., 9, 331-384.
Regione Lazio (2007) – Termalismo antico e moderno nel Lazio, Edizioni Quasar, Roma, 271 pp.
Società Geologica Italiana (1993) – Guide Geologiche Regionali, 5, Lazio. BE-MA editrice.
Sollevanti F. (1983) - Geologic, volcanologic and tectonic setting of the Vico-Cimino area, Italy.
J. Volc. Geoth. Res., 17, 203-217.
E) EVENTUALI COMMENTI E ANNOTAZIONI AGGIUNTIVE
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