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Ortodonzia linguale customizzata: riduzione dei tempi ... - Micerium

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<strong>Ortodonzia</strong> <strong>linguale</strong> <strong>customizzata</strong>:<br />

<strong>riduzione</strong> <strong>dei</strong> <strong>tempi</strong> operativi tramite approccio self-ligating<br />

Dr. Domenico Dalessandri, Prof. Luca Visconti, Dr. Stefano Bonetti, Prof. Corrado Paganelli<br />

L'ortodonzia <strong>linguale</strong> è l'unica tecnica<br />

ortodontica fissa in grado di assicurare<br />

un controllo completo <strong>dei</strong> movimenti<br />

dentali nelle tre direzioni dello<br />

spazio non peggiorando al contempo<br />

l'estetica del sorriso del paziente. Ciò<br />

perché, grazie al posizionamento <strong>linguale</strong><br />

<strong>dei</strong> brackets, è l'unica tecnica<br />

che possa realmente definirsi invisibile<br />

1 . Le prime apparecchiature linguali<br />

multibrackets sono state realizzate alla<br />

fine degli anni '70 del secolo scorso da<br />

Fujita in Giappone e Kurtz negli USA,<br />

riadattando <strong>dei</strong> brackets vestibolari. I<br />

brackets linguali inventati da Kurtz, a<br />

seguito del grande lavoro di ricerca da<br />

lui stesso svolto, si sono evoluti nel<br />

tempo arrivando fino alla 7^ generazione.<br />

Fattore molto importante per<br />

tutte le tecniche linguali ad arco dritto<br />

con controllo del torque (escludendo<br />

quindi le cosiddette 2D, con le quali<br />

si possono controllare solo movimenti<br />

di primo e secondo ordine) è l'esecuzione<br />

di un corretto set-up sul quale<br />

realizzare le mascherine per il bondaggio<br />

con tecnica indiretta. Infatti,<br />

essendo questi brackets dotati al pari<br />

di quelli vestibolari di una forma standard,<br />

si rende necessaria la creazione<br />

di una basetta in composito di adattamento<br />

per poter fissare il bracket<br />

nella corretta posizione individualizzata:<br />

in effetti la superficie dentale <strong>linguale</strong>,<br />

al contrario di quella<br />

vestibolare, è dotata di una variabilità<br />

anatomica tale da non permette di<br />

poter ottenere un controllo ottimale<br />

<strong>dei</strong> movimenti di terzo ordine senza<br />

ricorrere a strumenti di misurazione<br />

Professione ... ortodonzia<br />

del torque durante le fasi di laboratorio.<br />

Tutto ciò ovviamente al fine di minimizzare<br />

il ricorso a pieghe di<br />

rifinitura sull'arco finale in acciaio,<br />

che raramente può essere evitato 2-10 .<br />

Le apparecchiature linguali sono state<br />

sempre accolte con un grande interesse<br />

iniziale dai clinici ma, a causa<br />

del diverso approccio biomeccanico<br />

necessario non sempre valutato con la<br />

necessaria attenzione ed i conseguenti<br />

problemi operativi che ne sono<br />

derivati, spesso ne è seguita una fase<br />

di sfiducia che ha portato alla nascita<br />

di pregiudizi legati alla possibilità di<br />

poter raggiungere con queste apparecchiature<br />

i medesimi risultati ottenuti<br />

con le apparecchiature vestibolari.<br />

Questi pregiudizi, uniti al maggior<br />

tempo operativo necessario alla poltrona<br />

(chair-time) ed alle più complesse<br />

tecniche ortodontotecniche,<br />

hanno limitato la diffusione dell'ortodonzia<br />

<strong>linguale</strong> che finora è sempre<br />

stata utilizzata da una cerchia ristretta<br />

di ortodontisti 11-15 . Nel corso degli<br />

anni però, grazie al lavoro di questi<br />

Fig. 1a-1b<br />

Foto occlusale anteriore e foto occlusale<br />

laterale destra del modellino ideale SL<br />

con arco in TMA .016x.022<br />

Fig. 2a-2b<br />

Foto occlusale anteriore e foto occlusale laterale<br />

destra del modellino ideale NSL con<br />

arco in NiTi .018: a titolo esemplificativo<br />

sono state effettuate legature metalliche su<br />

canini e primi premolari, legature elastiche<br />

normali su secondi premolari e primi molari,<br />

legature elastiche "reverse double overtie"<br />

sugli incisivi centrali e legature elastiche<br />

"power tie" sugli incisivi laterali<br />

specialisti che sono riusciti a codificare<br />

delle sequenze operative standard<br />

e all'impegno delle maggiori<br />

ditte manifatturiere del settore che<br />

hanno impiegato tecnologie sempre<br />

più performanti, la diffusione dell'ortodonzia<br />

<strong>linguale</strong> è progressivamente<br />

aumentata 16-18 . Un impulso decisivo<br />

alla sua diffusione è arrivato però<br />

solo negli ultimi anni grazie all'introduzione<br />

di tecnologie cad-cam ad<br />

alta precisione per la realizzazione di<br />

brackets ed archi completamente individualizzati<br />

sul singolo paziente.<br />

Ciò ha permesso di realizzare <strong>dei</strong><br />

brackets con uno spessore ridotto ai<br />

minimi termini rispetto alle vecchie<br />

apparecchiature linguali standard,<br />

aumentando in maniera importante il<br />

comfort del paziente grazie all'ingombro<br />

inferiore degli spazi funzionali<br />

della lingua e quindi smentendo<br />

il vecchio adagio secondo il quale<br />

"L'ortodonzia <strong>linguale</strong> non si vede...<br />

ma si sente!". La realizzazione inoltre<br />

di set completi di archi in acciaio, NiTi<br />

e TMA con piegature effettuate da un<br />

3


4<br />

Fig. 3a-3b-3c<br />

Foto intraorale iniziale frontale, foto intraorale iniziale laterale<br />

destra e foto intraorale iniziale sinistra del paziente MG<br />

Fig. 4a-4b-4c<br />

Foto intraorale iniziale frontale, foto intraorale iniziale laterale<br />

destra e foto intraorale iniziale sinistra del paziente SE<br />

robot ad alta precisione ha permesso<br />

non solo di ridurre in modo importante<br />

il chair-time, ma anche di semplificare<br />

il lavoro dell'ortodontista<br />

aumentando la prevedibilità del risultato<br />

finale, eliminando la variabile<br />

"errore umano" legata alla piegatura<br />

manuale degli archi 19-29 . L'ultima<br />

grande innovazione nel settore dell'ortodonzia<br />

<strong>linguale</strong> <strong>customizzata</strong> è<br />

legata all'introduzione di un approccio<br />

self-ligating esteso a tutti gli elementi<br />

dentali. Dall'analisi della<br />

letteratura riguardante le apparecchiature<br />

self-ligating vestibolari emergono<br />

sostanzialmente due vantaggi<br />

rispetto a quelle con sistemi di legatura<br />

tradizionale: la <strong>riduzione</strong> del<br />

chair-time e delle forze indesiderate<br />

di attrito, che rendono più complessa<br />

la gestione di forze ottimali per l'esecuzione<br />

<strong>dei</strong> movimenti dentali 30-35 . Si<br />

è quindi deciso di confrontare una<br />

tecnica <strong>linguale</strong> <strong>customizzata</strong> completamente<br />

self-ligating con una tradizionale<br />

non self-ligating, valutando il<br />

tempo operativo necessario per effettuare<br />

le routinarie operazioni di cambio<br />

arco. Sono stati coinvolti nello<br />

studio tre operatori: un ortodontista<br />

esperto in tecnica <strong>linguale</strong> (EL), un ortodontista<br />

esperto in tecnica vestibolare<br />

(EV) ed uno specializzando in<br />

ortodonzia del terzo anno (S3). Le<br />

istruzioni per l'inserimento e la legatura<br />

dell'arco ai brackets sono stati<br />

forniti in sessione congiunta a tutti e<br />

tre gli operatori all'inizio della speri-<br />

mentazione (t 0) e poi ad ognuno è<br />

stato chiesto in sessioni separate di rimuovere<br />

e successivamente inserire<br />

un arco customizzato in NiTi superelastico<br />

.018 nel modellino ideale già<br />

allineato con i brackets non self-ligating<br />

(NSL) ed un arco customizzato in<br />

TMA .016x.022 nel modellino ideale<br />

già allineato con i brackets self-ligating<br />

(SL). L'arco in NiTi è stato fissato<br />

ai brackets NSL utilizzando in successione<br />

legature metalliche, legature<br />

elastiche normali, legature elastiche<br />

"reverse double overtie" (solamente<br />

da canino a canino, mentre nei settori<br />

posteriori con slot orizzontale sono<br />

state utilizzate legature elastiche normali),<br />

legature elastiche "power tie"<br />

(solamente da canino a canino, mentre<br />

nei settori posteriori con slot orizzontale<br />

sono state utilizzate legature<br />

elastiche normali). Sono stati quindi<br />

selezionati due pazienti simili per tipo<br />

di malocclusione e grado di affollamento,<br />

uno trattato con brackets NSL<br />

e l'altro con brackets SL, e si è ripetuta<br />

la medesima procedura di t 0 su ciascun<br />

paziente, utilizzando un arco<br />

NiTi .014 customizzato sia nel paziente<br />

con brackets NSL sia nel paziente<br />

con brackets SL (t 1). A distanza<br />

di un mese, dopo una nuova seduta<br />

di istruzione teorica, si sono ripetute<br />

le procedure sui modellini ideali (t 2) e<br />

sui pazienti (t 3). La sperimentazione è<br />

quindi terminata (t 4) ripetendo la medesima<br />

procedura sui modellini dopo<br />

aver lasciato la possibilità ad ogni<br />

operatore di "allenarsi" per 30 minuti.<br />

L'analisi <strong>dei</strong> risultati ottenuti ha<br />

mostrato, come era prevedibile, nel<br />

complesso una maggiore velocità nel<br />

rimuovere ed inserire l'arco da parte<br />

dell'operatore EL rispetto all'operatore<br />

EV, e di quest'ultimo rispetto all'operatore<br />

S3. Dato interessante è stata<br />

l'ampiezza del gap tra i diversi operatori:<br />

la differenza tra EL e EV è risultata<br />

maggiore della differenza tra<br />

EV e S3, a dimostrazione del fatto che<br />

l'ortodonzia <strong>linguale</strong> richiede un training<br />

specifico per gran parte non vicariabile<br />

dalla pratica effettuata con<br />

le comuni tecniche vestibolari. Le differenze<br />

sono maggiori quando rilevate<br />

su paziente (t 1, t 3), mentre<br />

diminuiscono quando sono presi in<br />

considerazione i dati ottenuti dalla<br />

sperimentazione sui modellini (t 0, t 2),<br />

in modo più evidente al termine dello<br />

studio (t 4). Ciò è dovuto alla maggiore<br />

maneggevolezza, e quindi semplicità<br />

di lavoro, <strong>dei</strong> modelli in resina rispetto<br />

ai pazienti e alla curva di apprendimento<br />

pratico, legato alla<br />

possibilità di ripetere continuativamente<br />

l'inserimento ed il disinserimento<br />

dell'arco, che permette di<br />

migliorare la performance manuale. I<br />

risultati ottenuti su paziente sono stati<br />

comunque ritenuti più significativi in<br />

quanto i modelli in resina, sebbene<br />

offrano condizioni di allineamento<br />

standard, hanno manifestato una limitata<br />

resistenza all'utilizzo durante i<br />

test in quanto concepiti come modelli<br />

Professione ... ortodonzia


Fig. 5a-5b<br />

Foto intraorale superiore e foto intraorale inferiore del<br />

paziente MG al momento del bandaggio con brackets<br />

linguali customizzati self-ligating ed arco individualizzato<br />

in NiTi .016<br />

Fig. 6a-6b-6c-6d-6e<br />

Set-up virtuale del paziente MG (con apparecchiatura selfligating):<br />

visione frontale, laterale destra, laterale sinistra, occlusale<br />

superiore ed occlusale inferiore<br />

Fig. 7a-7b-7c<br />

Jigs metallici di riposizionamento <strong>dei</strong> brackets con apparecchiatura<br />

self-ligating: set completo da 1.3 a 2.3, jig da<br />

posizionare sull'elemento 2.1, jig in posizione sull'elemento<br />

2.1<br />

dimostrativi per i pazienti e quindi dotati<br />

di minor resistenza meccanica rispetto<br />

alle condizioni cliniche. La<br />

stratificazione <strong>dei</strong> dati in base al tipo<br />

di brackets e legature utilizzate ha<br />

mostrato come i <strong>tempi</strong> di disinserimento<br />

e successivo reinserimento dell'arco<br />

siano maggiori utilizzando<br />

brackets NSL, con valori progressivamente<br />

più alti passando da legature<br />

elastiche normali a legature metalliche,<br />

legature elastiche "reverse double<br />

overtie" ed infine legature<br />

elastiche "power tie". I gap tra i vari<br />

operatori sono risultati inferiori con i<br />

brackets SL e maggiori con i brackets<br />

NSL, specialmente utilizzando legature<br />

più complesse: questo risultato indica<br />

come un approccio self-ligating<br />

richieda minori abilità manuali, permettendo<br />

così anche a chi non ha una<br />

pratica continua di mantenere <strong>tempi</strong><br />

operativi più contenuti. In effetti anche<br />

in t 4 i <strong>tempi</strong> operativi sono risultati si-<br />

Professione ... ortodonzia<br />

gnificativamente più ridotti rispetto a<br />

t 0 e t 2 nel gruppo SL, se confrontato<br />

con il gruppo NSL. Il coefficiente di<br />

correlazione intra-operatore, individuato<br />

come k di Cohen, tra t 0 e t 2 e<br />

tra t 1 e t 3 è risultato molto buono (valori<br />

compresi tra 0,81 e 1,00), mostrando<br />

la ripetibilità (e quindi<br />

l'affidabilità) delle misurazioni effettuate.<br />

Infine per quanto attiene le<br />

complicanze è stato registrato il distacco<br />

di un bracket NSL dall'elemento<br />

2.2 in t 1 e dal 3.1 in t 3,<br />

entrambi durante la realizzazione di<br />

legature del tipo "power tie", mentre<br />

non si è distaccato nessuno <strong>dei</strong> brackets<br />

SL. Peraltro, nel caso di distacco<br />

di un bracket, l'apparecchiatura <strong>linguale</strong><br />

SL presa in esame viene fornita<br />

provvista di "repositioning jigs" metallici<br />

singoli individuali per gli elementi<br />

dentali da canino a canino,<br />

mentre con l'apparecchiatura NSL<br />

esaminata sono allegate delle stampe<br />

del set-up e del posizionamento virtuale<br />

<strong>dei</strong> brackets da utilizzare come<br />

riferimento visuale. In conclusione<br />

quindi è possibile affermare che l'utilizzo<br />

di una tecnica <strong>linguale</strong> <strong>customizzata</strong><br />

completamente self-ligating,<br />

rispetto ad una non self-ligating,<br />

rende più semplici e veloci le procedure<br />

di inserimento e disinserimento<br />

dell'arco ortodontico, soprattutto per<br />

quanto riguarda gli operatori meno<br />

esperti o con attività clinica ridotta.<br />

Ringraziamenti<br />

Si ringraziano il Dott. Patrick Curiel,<br />

il dott. Philippe Tartaix e l'ing. Philippe<br />

Salah per i suggerimenti e la collaborazione<br />

nel disegno e nell'analisi <strong>dei</strong><br />

risultati del presente studio.<br />

5


6<br />

Fig. 8a-8b<br />

Foto intraorale superiore e foto intraorale inferiore del<br />

paziente ES a due settimane dal bandaggio con brackets<br />

linguali customizzati non self-ligating ed arco individualizzato<br />

in NiTi .016<br />

Fig. 9a-9b-9c-9d-9e<br />

Set-up manuale del paziente ES (con apparecchiatura non<br />

self-ligating): visione frontale, laterale destra, laterale sinistra,<br />

occlusale superiore ed occlusale inferiore<br />

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