02.04.2013 Views

Astrotest il portale dedicato al mondo dei Telescopi- a cura di ...

Astrotest il portale dedicato al mondo dei Telescopi- a cura di ...

Astrotest il portale dedicato al mondo dei Telescopi- a cura di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Astrotest</strong> <strong>il</strong> <strong>port<strong>al</strong>e</strong> <strong>de<strong>di</strong>cato</strong> <strong>al</strong> <strong>mondo</strong> <strong>dei</strong> <strong>Telescopi</strong>- a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> Piergiov... http://www.astrotest.it/telescopi/vixen102M/vixen102m.php<br />

pianeti terrestri e <strong>di</strong> Saturno (ve<strong>di</strong> la tabella e <strong>il</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Marte). Solo nel caso <strong>di</strong> Giove <strong>il</strong> telescopio mi è parso un po’ pen<strong>al</strong>izzato d<strong>al</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro che<br />

determina la per<strong>di</strong>ta <strong>dei</strong> particolari più minuti delle bande soprattutto attorno <strong>al</strong>la Macchia Rossa, pur offrendo un contrasto e un’incisione dell’immagine<br />

veramente <strong>al</strong>ti in confronto ad <strong>al</strong>tre configurazioni ottiche.<br />

Se si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un cielo buio, anche un telescopio <strong>di</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro può dare prestazioni interessanti, a patto <strong>di</strong> non pretendere troppo. Molto <strong>di</strong>pende d<strong>al</strong>la<br />

qu<strong>al</strong>ità del cielo e d<strong>al</strong>l’acuità visiva dell’osservatore. Per avere un’idea <strong>di</strong> cosa può fare un 4 pollici nell’osservazione <strong>di</strong> ammassi e nebulose basta dare<br />

un’occhiata ai bellissimi <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> John H. M<strong>al</strong>las riportati nel mitico Messier Album, reperib<strong>il</strong>e presso la Sky Publishing Co.<br />

Durante le prove lo spettro secondario non è mai stato fasti<strong>di</strong>oso e non ritengo sia in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e eliminarlo tramite f<strong>il</strong>tri, anche se <strong>il</strong> loro uso è comunque<br />

raccomandato – in<strong>di</strong>pendentemente d<strong>al</strong> telescopio che si usa – nell’osservazione <strong>dei</strong> pianeti e della Luna per es<strong>al</strong>tarne i dettagli. Ho inoltre trovato<br />

perfettamente adeguata la montatura Vixen Great Polaris oggi fornita <strong>di</strong> serie con lo strumento completo (ma è <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e anche solo <strong>il</strong> tubo ottico): <strong>il</strong> tempo<br />

<strong>di</strong> smorzamento delle vibrazioni a 100× è attorno a 1 secondo, purché lo strumento sia ben b<strong>il</strong>anciato e non gravato da accessori molto pesanti. Il test della<br />

montatura è stato pubblicato su Coelum n. 18 (marzo 1999).<br />

CONCLUSIONI<br />

Trovo consolante che in mezzo <strong>al</strong>la giungla <strong>di</strong> telescopi <strong>di</strong> ogni tipo e <strong>di</strong>mensione che hanno invaso <strong>il</strong> mercato e tra i qu<strong>al</strong>i è a volte <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e <strong>di</strong>stricarsi senza<br />

incorrere in delusioni, l’astrof<strong>il</strong>o abbia ancora la buone osservazioni a un costo non proibitivo. Il rifrattore Vixen 102 è senz’<strong>al</strong>tro uno <strong>di</strong> questi, e <strong>dei</strong> migliori.<br />

Chi è interessato <strong>al</strong>le stelle doppie, <strong>al</strong>le osservazioni del Sole, della Luna e <strong>dei</strong> pianeti, soprattutto <strong>dei</strong> pianeti interni, può ricavare molte sod<strong>di</strong>sfazioni da<br />

questo telescopio, più <strong>di</strong> quanto <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>ametro non farebbe supporre. È inoltre ancora fac<strong>il</strong>mente trasportab<strong>il</strong>e e <strong>di</strong> ingombro contenuto, non richiede<br />

montature robustissime per essere ut<strong>il</strong>izzato né accessori costosi: oculari Plössl, Ortoscopici o persino Ramsden lavorano benissimo con questo strumento. Il<br />

costo dell’ottica intubata è <strong>di</strong> 911 euro (settembre 2002). Ringrazio l’amico Enrico Pierobon (Castiglione Olona - VA) che ha fornito le fotografie del suo<br />

esemplare <strong>di</strong> Vixen GP 102M.<br />

IL RIFRATTORE VIXEN GP102M SI PRESENTA COME UNO STRUMENTO ROBUSTO E BEN PROPORZIONATO, CON MONTATURA E TREPPIEDE PERFETTAMENTE ADEGUATI A SORREGGERE IL TUBO OTTICO<br />

Il tubo ottico del Vixen 102M è sovra<strong>di</strong>mensionato rispetto <strong>al</strong>l'obiettivo. Quest'ultimo è montato in una cella f<strong>il</strong>ettata sul tubo in <strong>al</strong>luminio. Una ghiera trattiene<br />

le lenti, tra le qu<strong>al</strong>i sono posti gli spaziatori caratteristici degli obiettivi <strong>di</strong> tipo Fraunhofer.<br />

Il pianeta Marte <strong>di</strong>segnato d<strong>al</strong>l'astrof<strong>il</strong>o inglese Richard Baum con un rifrattore Cook <strong>di</strong> 4 pollici <strong>di</strong> apertura <strong>il</strong> 20 ottobre 1988 quando <strong>il</strong> pianeta aveva un<br />

<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 21 secon<strong>di</strong>. Tra i dettagli minori si possono <strong>di</strong>stinguere Moeris Lacus, Yaonis e Syrtis Minor. Il <strong>di</strong>segno dà un'idea <strong>di</strong> cosa si riesce a osservare su<br />

questo pianeta in con<strong>di</strong>zioni favorevoli con un buon rifrattore da 10 – 11 cm come <strong>il</strong> Vixen 102. Una visione molto dettagliata che richiede però una notevole<br />

esperienza da parte dell'osservatore.<br />

Ancora Richard Baum ha re<strong>al</strong>izzato, con lo stesso strumento, questi tre <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Venere nei giorni (da sinistra a destra) 3, 4 e 5 novembre 1991. Le deboli<br />

sfumature sul manto nuvoloso erano maggiormente visib<strong>il</strong>i attraverso un f<strong>il</strong>tro blu benché a volte sia dato <strong>di</strong> percepirle persino in luce natur<strong>al</strong>e. Dettagli <strong>di</strong><br />

questo tipo sono estremamente elusivi e per essere osservati richiedono telescopi dotati <strong>di</strong> <strong>al</strong>to contrasto e poco sensib<strong>il</strong>i <strong>al</strong>la turbolenza atmosferica.<br />

<strong>di</strong> 5 01/08/2012 17:53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!