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La verità, le analisi e la voce del padrone Studiare a ... - Sardinews

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A<strong>le</strong>x ha sedici anni, va al liceo e<br />

passa il suo tempo libero con i<br />

suoi amici nel<strong>le</strong> piste da skate.<br />

Ha una ragazza, ma stare con <strong>le</strong>i non gli<br />

interessa quanto sapere cosa succede a<br />

Paranoid Park, un blocco di cemento nel<strong>la</strong><br />

periferia di Port<strong>la</strong>nd dove si radunano gli<br />

skater migliori <strong>del</strong><strong>la</strong> zona. <strong>la</strong> pista attrae<br />

loschi figuri e buoni a nul<strong>la</strong>, e A<strong>le</strong>x segue<br />

uno di questi per dare vita al suo sogno<br />

di viaggiare su un vagone di un treno,<br />

un gesto romantico da inizio <strong>del</strong> secolo<br />

scorso. Ma mentre è sul treno provoca <strong>la</strong><br />

morte di un guardiano <strong>del</strong><strong>la</strong> ferrovia, in un<br />

incidente terribi<strong>le</strong> e stupido. Quel<strong>la</strong> che era<br />

cominciata come un’avventura per provare<br />

nuove sensazioni diventa il momento<br />

che può cambiare per sempre <strong>la</strong> vita di<br />

A<strong>le</strong>x. Questo è l’inizio e <strong>la</strong> fine <strong>del</strong> film,<br />

un viaggio circo<strong>la</strong>re nei ricordi di A<strong>le</strong>x,<br />

dentro <strong>le</strong> sue paure e <strong>la</strong> sua confusione.<br />

Il regista Gus Van Sant si è concentrato<br />

spesso sugli anni <strong>del</strong>l’ado<strong>le</strong>scenza, e molti<br />

tra i suoi film sull’argomento hanno come<br />

denominatore comune <strong>la</strong> morte. <strong>La</strong> vita di<br />

Kurt Cobain e il massacro di Columbine<br />

hanno ispirato rispettivamente <strong>La</strong>st Days<br />

e E<strong>le</strong>phant, due film di grade successo di<br />

critica che utilizzano un linguaggio molto<br />

simi<strong>le</strong> a quello di Paranoid Park.<br />

Questo film è tratto da un romanzo di<br />

B<strong>la</strong>ke Nelson, autore specializzato in<br />

libri per ragazzi. <strong>La</strong> storia, per quanto giri<br />

attorno al<strong>la</strong> morte di un uomo, è prima di<br />

tutto una rif<strong>le</strong>ssione sul<strong>la</strong> responsabilità<br />

di un ragazzo di fronte ad un incidente.<br />

Un racconto di indecisioni punteggiato<br />

da Van Sant con lunghi piani sequenza,<br />

scene ripetute da diversi punti di vista,<br />

illuminazione naturalistica e attori ben<br />

poco conosciuti. Il regista ha scelto i<br />

suoi protagonisti tramite il sito internet<br />

Myspace, un porta<strong>le</strong> che mette in contatto<br />

milioni di persone in tutto il mondo. Gli<br />

attori sono effettivamente efficaci, non<br />

danno mai l’impressione di forzare nul<strong>la</strong>,<br />

e contribuiscono ad un film che dà una<br />

sensazione molto partico<strong>la</strong>re: sembra più<br />

documentaristico dei documentari nel suo<br />

raccontare senza giudicare. E’ asettico con<br />

sti<strong>le</strong>, un metodo che Van Sant sta perfezionando<br />

film dopo film e che sembra aver<br />

qui raggiunto una precisione straordinaria.<br />

Parte <strong>del</strong> merito va a Christopher Doy<strong>le</strong>,<br />

uno dei migliori direttori <strong>del</strong><strong>la</strong> fotografia<br />

viventi. Qui Doy<strong>le</strong> si muove in territori<br />

Paranoid Park<br />

Ado<strong>le</strong>scenza a ral<strong>le</strong>ntatore<br />

molto lontani dai suoi ce<strong>le</strong>bri <strong>la</strong>vori con<br />

Wong Kar Wai: <strong>la</strong> camera viaggia con<br />

natura<strong>le</strong>zza nel<strong>le</strong> strade <strong>del</strong><strong>le</strong> città, e<br />

riprende i protagonisti con una sensibilità<br />

straordinaria, come gli occhi di un<br />

bambino. L’innocenza <strong>del</strong>lo sguardo dà<br />

un sapore molto partico<strong>la</strong>re anche al<strong>le</strong><br />

scene più inquietanti <strong>del</strong> film. Il <strong>la</strong>voro di<br />

Doy<strong>le</strong> è affiancato da riprese in super 8 di<br />

Kathy Li, scene di acrobazie sul<strong>le</strong> piste da<br />

skate che, ral<strong>le</strong>ntate e accompagnate da<br />

musiche liquide, sono un vero e proprio<br />

omaggio ad uno sport incredibilmente<br />

spettaco<strong>la</strong>re ed armonico. Queste scene<br />

col<strong>le</strong>gano <strong>la</strong> passione <strong>del</strong> protagonista ad<br />

una dimensione quasi surrea<strong>le</strong>, e lo skate,<br />

uno sport riconosciuto come ta<strong>le</strong> solo da<br />

una comunità “alternativa”, snobbato da<br />

qualunque ambito ufficia<strong>le</strong>, diventa qui<br />

uno specchio in cui l’ado<strong>le</strong>scenza trova<br />

un campo da gioco idea<strong>le</strong>: entrambi non<br />

hanno rego<strong>le</strong>, non vogliono aver<strong>le</strong>, e trovano<br />

<strong>la</strong> loro bel<strong>le</strong>zza quando coniugano<br />

libertà e armonia. Van Sant dà tanta dignità<br />

allo sport quanto ai suoi protagonisti,<br />

soprattutto quando prendono <strong>del</strong><strong>le</strong> decisioni<br />

consapevoli. Quando non rinnegano<br />

loro stessi, e trovano una luce in mezzo<br />

ad un mondo in cui si trascinano spesso<br />

in maniera quasi casua<strong>le</strong>.<br />

In Paranoid Park, così come in E<strong>le</strong>phant,<br />

gli ado<strong>le</strong>scenti sembrano fantasmi che<br />

vagano per <strong>la</strong> terra senza una vera meta.<br />

Prendono parte a dei riti (scuo<strong>la</strong>, uscite<br />

in locali) in maniera <strong>del</strong> tutto automatica,<br />

mentre attorno a loro il mondo va avanti<br />

in un susseguirsi di eventi folli. I richiami<br />

al<strong>la</strong> guerra in Iraq non sono casuali, fanno<br />

dicembre 2007<br />

Cineteca a cura di Emilio Bellu<br />

scendere sui protagonisti una nuvo<strong>la</strong> che<br />

rende il mondo dove vivono ancora più<br />

incerto. Gli adulti sono altrettanto confusi,<br />

incapaci di convincere i figli e di guidarli.<br />

In questo senso il film si interroga su<br />

l’ado<strong>le</strong>scenza in senso più ampio: è un’età<br />

che viene spesso considerata come un<br />

contrattempo tra l’infanzia e l’età adulta,<br />

come se si nel<strong>la</strong> crescita si passasse da una<br />

fase ad un’altra in maniera automatica,<br />

come nel passaggio tra <strong>le</strong> c<strong>la</strong>ssi a scuo<strong>la</strong>,<br />

in una serie di rituali socialmente accettati.<br />

Ma mentre questo succede l’evoluzione<br />

persona<strong>le</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> persona si muove in<br />

maniera molto più fluida e comp<strong>le</strong>ssa.<br />

Lo scontro tra queste due realtà crea isterismi<br />

che Van Sant sottolinea reaccontando<br />

<strong>la</strong> sua storia senza soluzione di continuità,<br />

saltando da un momento all’altro <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

vita dei suoi protagonisti. Ogni volta<br />

che vediamo una scena scopriamo dei<br />

nuovi dettagli che danno un nuovo senso<br />

agli eventi. Van Sant utilizza il montaggio,<br />

non a caso curato da lui stesso, per<br />

abituarci a non dare per scontato nessun<br />

evento. Ci <strong>la</strong>scia in mano <strong>la</strong> responsabilità<br />

di trovare un senso al<strong>la</strong> storia, e ci dà<br />

abbastanza materia<strong>le</strong> per poter trovare<br />

più di una chiave di <strong>le</strong>ttura. O forse, in<br />

omaggio al<strong>la</strong> tradizione orienta<strong>le</strong> di cui<br />

il fotografo Doy<strong>le</strong> è uno degli esponenti<br />

più importanti, Paranoid Park è un luogo<br />

in cui trovare un senso è ininfluente, dove<br />

<strong>le</strong> esperienze vanno vissute e e<strong>la</strong>borate per<br />

capire meglio l’incapacità di comprendere<br />

gli incidenti <strong>del</strong><strong>la</strong> vita, ovvero gran parte<br />

degli eventi che capitano nel percorso di<br />

ognuno di noi.<br />

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