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ALLE ORIGINI DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA ... XXIII
Longo e quella gesuitica sotto la direzione di mons. Gaetano
Grano, dotto latinista e grecista: così, "nelle grandi aule del
Collegio primario", dice l'Oliva nella sua continuazione
degli Annali di Messina del Gallo, "surse la pubblica biblioteca
della città che va tuttora conosciuta sotto la denominazione
di Biblioteca Universitaria"30. E infatti, dal 1838,
anno in cui, con re scritto del 29 agosto di Ferdinando II di
Borbone, venne ripristinata l'Università degli studi di Messina,
la Biblioteca perse la sua autonomia e fu amministrata
dalla Deputazione degli studi, assumendo anche il ruolo di
Biblioteca Universitaria.
Per queste vicende, il nucleo originario della prima Biblioteca
pubblica costituito dalla donazione Longo, già arricchitosi
nel tempo in virtù del dispaccio del 23 gennaio 1761,
con cui il viceré marchese Giovanni Fogliani di Aragona
fece obbligo a tutti gli stampatori del Regno di donare alla
Biblioteca pubblica di Messina un esemplare di tutte le opere
da loro stampate, si confuse dapprima con il materiale
bibliografico della biblioteca dei Gesuiti e successivamente
con quello provenuto dalle corporazioni religiose soppresse,
ricco di pregevoli manoscritti e di pubblicazioni rare. È
probabile, inoltre, che diverse opere siano andate distrutte
o disperse in frangenti particolari, quali i terremoti del 1783
e del 1908, i cambiamenti di sede ed il trasferimento fuori
Messina dei fondi librari durante gli ultimi eventi bellici.
La consistenza libraria
Ad enucleare le opere che facevano parte della donazione
Longo nell'attuale Biblioteca Regionale Universitaria
soccorre la cosidetta "Giuliana", redatta dal bibliotecario
30 Cfr. C.D. GALLO, Annali di Messina, cit., voI. V, p. 130.