La formazione nel settore dei trasporti - Rivista Politecnico ...
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<strong>La</strong> <strong>formazione</strong> <strong>nel</strong> <strong>settore</strong> <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong><br />
ENRICO CHIESA<br />
RENATO MANIGRASSO<br />
Nel 1985 la Corte Europea di Giustizia dichiarava to sulle esigenze formative formulate dal promoche<br />
il trasporto terrestre di merci e passeggeri do- tore). <strong>La</strong> Facoltà ed il Committente del processo<br />
veva esser consentito a tutte le Imprese comunita- forinativo progettarono un Corso master in<br />
rie, senza discrinlinazione di nazionalità o di do- "Scienze e tecniche <strong>dei</strong> sistemi per la mobilità lomiciliazione.<br />
Da quel momento la politica coinu- cale", rivolto a neo-laureati in Ingegneria,<br />
nitaria <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong> si è sviluppata secondo un pro- Economia ed Architettura, che venne lanciato a<br />
cesso finalizzato alla realizzazioiie di un mercato Milano (<strong>nel</strong> 1998, presso il MIP) con il contributo<br />
unico <strong>dei</strong> servizi di trasporto, svincolato da proce- della Regione Lombardia (LR 42194-Interventi<br />
dure e restrizioni burocratiche e protetto soltanto per lo sviluppo della <strong>formazione</strong> professionale<br />
dalle garanzie necessarie ad una leale concorren- superiore) e di CISPEL Lombardia. Il corso, clie<br />
za. Le misure successivame~ite adottate miravano si concludeva con un project work bimestrale<br />
all'incremento della efficacia e della efficienza presso Aziende ed Enti, comprendeva i seguenti<br />
delle aziende di trasporto in vista di una offerta di temi principali: I) pianificazione delle reti di traqualità<br />
attenta alla sostenibilità ambientale. sporto, 11) attori, politiche e norme del trasporto<br />
<strong>La</strong> legislazione italiana ha attuato <strong>nel</strong> tempo le di- locale; 111) tecnologia ed innovazione; IV) straterettive<br />
europee; di particolare rilevanza in propo- gie, marketing ed orgaiiizzazioiie delle imprese di<br />
sito è la legge 422197 che delegava alle Regioni i trasporto, v) gestione economico-finanziaria delcompiti<br />
di prograinmazione e regolazione in ma- le imprese di trasporto, VI) coinportamenti orgateria<br />
di trasporto pubblico locale (compresi i ser- nizzativi.<br />
vizi delle FS di interesse regionale) ed in questo Questo evento mise in evidenza il fatto che in<br />
ambito imponeva la tras<strong>formazione</strong>, entro il 2003, Italia, a differenza degli altri Paesi industrializzati,<br />
delle Aziende speciali di trasporto in società di non esisteva un progetto formativo che preparasse<br />
capitali e l'affidamento della gestione <strong>dei</strong> servizi gli addetti alla pianificazione, alla regolazione ed<br />
mediante procedure concorsuali. <strong>La</strong> legge era fat- alla gestione <strong>dei</strong> sei-vizi di trasporto fornendo il<br />
ta ma esistevano le competenze per attuarla? senso della unitarietà delle scelte necessarie per 11-<br />
Nell'autunno 1997 Cesare Vaciago, Direttore na crescita sostenibile della mobilità quale fattore<br />
dell'ASA (Area Strategica Affari) Trasporto Me- portante della qualità della vita. Per promuovere<br />
tropolitano e Regionale delle FS, prendeva atto questo progetto bisognava abbandonare l'idea<br />
delle difficoltà di gestione dell'ASA assegnatagli. (che alla fine degli anni '80 aveva portato ad una<br />
In effetti risultavano careiiti i quadri ed i giovani prima fomiulazione di laurea in Ingegneria <strong>dei</strong> tradirigenti<br />
capaci di coniugare le necessarie cono- sporti, condivisa dal Politeciiico di Milano e dalle<br />
scenze tecniche con le capacità gestioliali indi- Università di Genova e di Bologna ma arenatasi<br />
spensabili per una azienda proiettata verso il libe- presso il MURST per ragioni di finaiizia~neiito),<br />
ro mercato. Considerata l'assenza in Italia di clie la <strong>formazione</strong> andasse orientata alla progetta-<br />
Scuole specializzate <strong>nel</strong> <strong>settore</strong>, Vaciago prese la zione di componenti e sistemi di trasporto per<br />
decisione di contattare I'ISFORT (l'Istituto per la muoversi verso una <strong>formazione</strong> interdisciplinare,<br />
Forinazioiie, partecipato dalle FS) ed il Politeciii- poco confacente all'ingessato sistema della culhlco<br />
di Milano al fine di avviare una iniziativa per la ra ufficiale. Ma questa era la direzione giusta perqualificazione<br />
professionale <strong>nel</strong>la gestione <strong>dei</strong> ché, mentre l'industria italiana produttrice di com<strong>trasporti</strong><br />
sia di neo-laureati, sia di funzionari re- ponenti e di sistetiii per i <strong>trasporti</strong> veniva decadengionali.<br />
do, senipre più si sviluppava la domanda di servizi<br />
Si formò in questo modo una Facoltà, composta di qualità comrnisurati all'alto valore delle tassaper<br />
più del 50% da docenti provenienti dalle zioni tipiche <strong>dei</strong> Paesi della Comunità europea.<br />
Imprese di trasporto e dagli Enti preposti alla pia- D'altra parte la foi-inazione universitaria risultava<br />
nificazione <strong>dei</strong> servizi, caratterizzata da compe- inutilmente onerosa (ad esempio occorrevano in<br />
tenze provenienti dall'area culturale ingegneri- media sette anni per formare un ingegnere progetstica,<br />
da quella economica e di scienze del te~~ito- tista) e male orientata al mercato del lavoro della<br />
rio (con un dosaggio tra le diverse culture calibra- mobilità al punto che le principali aziende del set-
tore, si pensi alla esperienza di Cesare Vaciago, e-<br />
rano obbligate a pesanti compiti di <strong>formazione</strong> al<br />
momento della assunzione.<br />
Occorreva quindi prevedere, come d'altra parte e-<br />
ra previsto dalla legislazione europea del <strong>settore</strong>,<br />
un programma di educazione continua che pro-<br />
spettasse la cultura <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong> ai diversi livelli<br />
formativi richiesti dal mercato del lavoro tenendo<br />
in conto un ordinamento scolastico che proprio in<br />
quel periodo era in forte tensione evolutiva.<br />
Bisognava quindi partire dalla <strong>formazione</strong> profes-<br />
sionale per i diplomati delle Scuole medie supe-<br />
riori (sempre più orientate ad una <strong>formazione</strong> ge-<br />
neralista e poco approfondita) e quindi considera-<br />
re la cultura universitaria nei diversi livelli che in<br />
quel periodo venivano delineati e posizionati.<br />
sulla base di queste premesse, il <strong>Politecnico</strong> di<br />
Milano si è proposto come capofila di un corso<br />
sperimentale IFTS dal titolo: "Logistica, Manu-<br />
tenzione e Sicurezza: la Gestione del Trasporto<br />
Pubblico Locale", destinato ad allievi diplomati<br />
non orientati a proseguire <strong>nel</strong>la carriera scolastica<br />
universitaria.<br />
Come è noto, l'iniziativa per i Corsi IFTS Corsi di<br />
Formazione Integrata Superiore) - proposta <strong>nel</strong><br />
1998 dalla Conferenza Stato-Regioni, e lanciata<br />
su vasta scala <strong>nel</strong> 1999, con un cospicuo finanzia-<br />
mento suddiviso tra Ministero della Pubblica<br />
Istruzione e Regioni - aveva lo scopo di indivi-<br />
duare nuove figure professionali destinate a speci-<br />
fici settori industriali in cui si prevedono, a livello<br />
territoriale, interessanti prospettive di sviluppo<br />
occupazionale, e realizzare di conseguenza corsi<br />
di elevato profilo metodologico adatti a sviluppa-<br />
re le specifiche competenze necessarie. Tra i set-<br />
tori indicati in ambito lombardo, figurava appunto<br />
quello <strong>dei</strong> servizi di trasporto.<br />
L'idea portante alla base <strong>dei</strong> corsi IFTS è rappre-<br />
sentata dalla integrazione progettuale tra vari sog-<br />
getti competenti, attraverso il coinvolgiineiito di<br />
un'Università (i11 veste di capofila del progetto),<br />
un Istituto di Scuola Media Superiore, un Centro<br />
di Formazione Professionale, un Gruppo di<br />
Aziende interessate alla figura professionale con-<br />
siderata. A tal fine, la progettazione e il controllo<br />
dell'attuazione di ciascun corso IFTS è affidato a<br />
un Comitato Tecnico Scientifico conlposto da per-<br />
sone delegate da ciascuno degli Enti coinvolti. Per<br />
assicurare il successo dell'inseriinento degli allie-<br />
vi <strong>nel</strong> mondo del lavoro viene richiesto un ampio<br />
ricorso all'alternanza tra <strong>formazione</strong> d'aula e for-<br />
mazione pratica nei contesti lavorativi.<br />
Agli allievi che hanno completato l'intero ciclo,<br />
superando l'esame finale a fronte di una Com-<br />
missione appositainente istituita con atto formale<br />
dalla Regione, viene rilasciato un "Certificato di<br />
Istnizioiie e Fonnazione Tecnica Superiore" rico-<br />
nosciuto a livello Regionale, Nazionale e Comu-<br />
nitario. Vengono inoltre loro riconosciuti crediti<br />
formativi spendibili per un successivo prosegiii-<br />
mento degli studi in ambito universitario per corsi<br />
di laurea strettamente affini.<br />
<strong>La</strong> proposta del <strong>Politecnico</strong> è stata approvata dagli<br />
enti finanziatori, <strong>nel</strong>l'autunno del 1999 ed il corso<br />
ha avuto inizio <strong>nel</strong> febbraio 2000. I Partner dell'i-<br />
niziativa sono: l'Istituto Tecnico Industriale<br />
Ettore Conti, il Centro Professionale di Mortara<br />
della Fondazione Clerici, l'Azienda Trasporti di<br />
Milano (ATM), la società Ferrovie Nord Milano<br />
Esercizio (FNME), la Divisione Trasporto<br />
Regionale delle FS (ora divenuta Trenitalia), il<br />
Consorzio Ferrovie Lombarde (CFL). Come ri-<br />
chiesto dal regolamento <strong>dei</strong> corsi IFTS, sono state<br />
innanzitutto definite nei dettagli - in accordo con<br />
le aziende partecipanti - le figure professionali ri-<br />
chieste, e di conseguenza i contenuti <strong>dei</strong> corsi e gli<br />
obiettivi didattici iti termini di competenze da svi-<br />
luppare. I1 profilo che ne risiiltato è qiiello di una<br />
figura tecnica di livello inteilnedio in grado di in-<br />
tervenire <strong>nel</strong>la progettazioiie e <strong>nel</strong>la gestione <strong>dei</strong><br />
servizi e delle reti tecnologiche per il trasporto<br />
pubblico locale delle persone. Le tipiche attività<br />
sviluppabili da parte di questa figura professiona-<br />
le sono: assistente alla progettazione ed alla offer-<br />
ta di seivizi di trasporto; addetto alla pianificazio-<br />
ne <strong>dei</strong> servizi di trasporto; addetto all'esercizio di<br />
linee di trasporto; addetto alla logistica manutenti-<br />
va di mezzi di trasporto; addetto alla logistica ma-<br />
gazzini ed acquisti di aziende di trasporto; addetto<br />
ai collaudi di componenti e sistemi di trasporto;<br />
addetto alla siciirezza del lavoro <strong>nel</strong>le aziende di<br />
trasporto; assistente alle relazioni industriali <strong>nel</strong>le<br />
aziende di trasporto. I contenuti del corso sono<br />
stati articolati in modo da promuovere una "cultu-<br />
ra del trasporto pubblico locale" che va al di là del-<br />
le specifiche competenze necessarie per svolgere
l'attività assegnata, essendo ritenuta necessaria -<br />
ai fini di una prospettiva di sviluppo personale <strong>nel</strong><br />
contesto fortemente evolutivo in atto - la più ampia<br />
comprensione dell'insieme <strong>dei</strong> fenomeni che<br />
sono coinvolti <strong>nel</strong>la gestione di un sistema di trasporto<br />
e <strong>dei</strong> suoi riflessi a livello aziendale, sociale<br />
ed ambientale.<br />
Iniziato <strong>nel</strong> febbraio1 999. il corso è attualmente<br />
<strong>nel</strong>la fase di svolgimento dello stage professionalizzante<br />
e verrà concluso, con l'esame finale, nei<br />
primi mesi del 2002. I1 giudizio del Comitato<br />
Tecnico Scientifico è positivo, suffragato dall'elevato<br />
interesse espresso dagli allievi, confermato<br />
anche dall'alta percentuale di presenza e dal limitatissimo<br />
numero di defezioni. ~e aziende coinvolte<br />
hanno, di conseguenza espresso parere favorevole<br />
alla ipotesi di una nuova ripetiziorie. <strong>La</strong> proposta<br />
per una nuova edizione, riveduta e migliorata<br />
Sotto alcuni aspetti sulla base dell'esperienza in atto,<br />
è stata approvata dalla Regione Lombardia. I1<br />
corso è iniziato il mese di ottobre 2001.<br />
Le esperienze didattiche ora descritte e I'evoluzione<br />
della legislazione europea invogliavano ad<br />
un adeguamento anche della <strong>formazione</strong> universitaria<br />
italiana alle esperienze delle altre nazioni indiistrialmente<br />
progredite. Vennero così esaminate<br />
alcune esperienze emblematiche allo scopo di<br />
progettare una laurea di primo livello in Trasporti<br />
comparabile con quelle proposte in contesti per<br />
noi significativi.<br />
Così ad esempio in Inghilterra (ed in tutti i Paesi<br />
del Commonwealth) diverse decine di Università<br />
rilasciano un diploma di laurea di primo livello in<br />
Trasporti dopo un corso di studi triennale rivolto<br />
alla analisi <strong>dei</strong> diversi modi di trasporto (in vista<br />
delle tecnologie impiegate e della gestione <strong>dei</strong> servizi),<br />
alla organizzazione del lavoro, alla economia<br />
ed alla fìnanza aziendale. In ogni caso il triennio<br />
si conclude con un periodo (indicativamente<br />
annuale) di lavoro, presso Aziende o Enti, considerato<br />
parte integrante degli studi. Nel contesto<br />
anglosassone (ma altrettanto awiene negli USA,<br />
si vedano ad esempio i programmi di <strong>formazione</strong><br />
proposti . . dal MIT e dalla Sloan School of<br />
Management) quindi, il primo livello universitario<br />
fornisce una preparazione cultiirale e professionale<br />
di base ancorata a solidi criteri praginatici.<br />
Questa mentalità è poi confermata dal fatto clie la<br />
carriera professionale è scandita (oltre che da lauree<br />
specialisticlie) principalmente da traguardi indicati<br />
dall'ordine <strong>dei</strong> Trasportisti e cioè dal<br />
Chartered Institute of Trailsport. Per divenire<br />
Membri dell'Ordine occorre un lungo curriculum<br />
di <strong>formazione</strong>, <strong>nel</strong>la sciiola e10 <strong>nel</strong>le Imprese, in<br />
cui le diverse attività sono monitorate in termini di<br />
problemi o studi pratici portati a soluzione e rico-<br />
nosciuti come significativi da parte delle autorità i-<br />
spettive dell'ordine. In questa ottica scuola e pro-<br />
fessione intrecciano continuamente il loro contri-<br />
buto <strong>nel</strong>la <strong>formazione</strong> della cultura della mobilità.<br />
Nella cultura francese la <strong>formazione</strong> universitaria<br />
di primo e secondo Livello <strong>nel</strong>l'ambito <strong>dei</strong> traspor-<br />
ti è rivolta da una parte alle tecnologie (con ap-<br />
profondimenti maggiori che <strong>nel</strong> caso anglosasso-<br />
-<br />
ne, si vedano 1'Ecole Centrale de Lyon e le<br />
Universités de Lille e Valenciennes) e dall'altra<br />
alla <strong>formazione</strong> di solide mentalità burocratiche di<br />
manager della funzione pubblica (Ecole Nationale<br />
des Travaux Publics de I'Etat). A fianco di questi<br />
due tipi di <strong>formazione</strong> agiscono i Grandi <strong>La</strong>bora-<br />
tori Nazionali che, sostenuti dalle commesse dello<br />
Stato, sviluppano le sperimentazioni necessarie al<br />
miglioramento <strong>dei</strong> servizi e della sicurezza (si ve-<br />
da I'Institut National de Recherche sur les<br />
Transports et leur Securité-INRETS).<br />
Questi due esempi evidenziavano la via da percor-<br />
rere awalendosi delle libertà di progettazione de-<br />
gli studi e di gestione imprenditoriale che alla fine<br />
degli anni '90 apparivano alla portata delle<br />
Università italiane. Nel merito l'Atene0 scelse la<br />
seguente strategia:<br />
a definire un progetto di ricerca atto a qualificare<br />
l'orientamento generale della cultura offerta<br />
dall' Ateneo sul tema della mobilità;<br />
a progettare una laurea in Trasporti interuniversi-<br />
taria tra Ingegneria, Economia ed Architettura e<br />
correlare a questa laurea le altre iniziative di for-<br />
inazione <strong>nel</strong> <strong>settore</strong>;<br />
assegnare ad un Polo dell'Ateneo in fase di svi-<br />
luppo, quello di Piacenza, il compito di avviare un<br />
insieme di alleanze territoriali, quelle con<br />
l'università Cattolica e l'università di Pavia, ca-<br />
paci di dare alla nuova laurea ed alle iniziative ad<br />
essa correlate una valenza nazionale;<br />
a ricercare le alleanze necessarie per la fondazione<br />
di un <strong>La</strong>boratorio italiano sui <strong>trasporti</strong>.<br />
<strong>La</strong> condotta a buon fine di queste missioni venne<br />
affidata dall'Ateneo ad una apposita Commissio-<br />
ne Trasporti (presieduta prima da G.Diana e poi da<br />
C.Stevan) alla quale si devono, dopo alterne vi-<br />
cende, i seguenti risultati (alciini <strong>dei</strong> quali verran-<br />
no più ampiamente illustrati in questo numero del-<br />
la rivista).<br />
o E stata co-finanziata insieme al MURST una ri-<br />
cerca di Ateneo (dell'importo di circa due miliardi<br />
di lire) sulla qualità e sicurezza della mobilità, che<br />
ha coinvolto, per la prima volta <strong>nel</strong>la storia del<br />
<strong>Politecnico</strong>, i ricercatori di tutti i Dipartimenti di<br />
Ingegneria e di Architettura interessati ai<br />
Trasporti. <strong>La</strong> qualità e la sicurezza <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong> ve-<br />
nivano così proposti come elementi qualificanti ed<br />
unificanti delle politiche di ricerca dell'Ateneo.<br />
Sono stati finanziati (presso la nuova Sede di<br />
Bovisa) laboratori coordinati per prove su sottosi-<br />
steini di trasporto (particolarmente significativi<br />
sono la Galleria del vento, il <strong>La</strong>boratorio di sicu-<br />
rezza <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong>, il <strong>La</strong>boratorio prova carrelli e<br />
pantografi ferroviari).<br />
o E stata promossa, di intesa con le Ferrovie dello<br />
Stato e le Università di Firenze, Napoli e Pisa la<br />
Società consortile per azioni "Istituto Italiano per<br />
la Ricerca e la Certificazione Ferroviaria-ITAL-<br />
CERTIFER" con la missione di coordinare le ri-<br />
cerche ed i laboratori <strong>dei</strong> Soci adatti alla certifica-<br />
zione ai sensi della Direttiva europea 96/48 (sulla<br />
certificazione obbligatoria per i nuovi componenti<br />
e sistemi che circolano sulla Rete Europea ad Alta<br />
Velocità).
E stata progettata, di intesa con l'università<br />
Cattolica e l'università di Pavia, la "<strong>La</strong>urea<br />
Intemniversitara in Trasporti", con la missione di<br />
formare competenti <strong>nel</strong> "Progettare e gestire, pia-<br />
nificare e regolare servizi per la mobilità sosteni-<br />
bile". Il MURST, <strong>nel</strong>l'ambito del D.M. 10812000<br />
finalizzato agli interventi per il decongestiona-<br />
mento del <strong>Politecnico</strong> di Milano, ha poi modifica-<br />
to, parzialmente, gli intenti iniziali ribattezzando<br />
I'iniziativa in "Ingegneria <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong>" (laurea<br />
avviata a Piacenza <strong>nel</strong>l'anno accademico 2000-01<br />
per il primo livello).<br />
E stato awiato il coordinamento tra la laurea in<br />
Ingegneria <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong> e quella di Pianificazione<br />
Territoriale Urbanistica e Ambientale della<br />
Facoltà di Architettura, lauree complementari de-<br />
stinate a qualificare il Polo di Piacenza come pun-<br />
to di riunione delle competenze sulla mobilità.<br />
Con la laurea in Ingegneria <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong> il<br />
<strong>Politecnico</strong> di Milano entra <strong>nel</strong>la <strong>formazione</strong> di e-<br />
sperti nei servizi, seguendo così da vicino le indi-<br />
cazioni della Comunità europea volte a favorire la<br />
liberalizzazione <strong>dei</strong> settori (<strong>trasporti</strong> ed energia e-<br />
lettrica) inizialmente preclusi al mercato. Inizia<br />
così una sperimentazione il cui esito è affidato al<br />
mercato dato che <strong>nel</strong> nuovo ordinamento universi-<br />
tario l'offerta formativa potrà permanere solo per i<br />
settori sui quali si concentrano le attenzioni con-<br />
temporaneamente degli Enti territoriali, delle<br />
Imprese oltre che delle Università.<br />
<strong>La</strong> collaborazione tra Freight Leaders Club e <strong>Politecnico</strong> di Milano<br />
di Pietro Mengoli<br />
Il Freight Leaders Club, fondato <strong>nel</strong><br />
199 1. è una Associazione privata, a-<br />
politica e senza scopi di lucro, che<br />
riunisce le esperienze e le professio-<br />
nalità <strong>dei</strong> più qualificati operatori del-<br />
la "catena Logistica" che si awalgono<br />
<strong>dei</strong> veicoli su ferro, su gomma, delle<br />
navi e degli aerei, impegnati con con-<br />
tributo di idee e di professionalità<br />
per lo sviluppo del sistema <strong>trasporti</strong>-<br />
stico e logistico italiano delle merci. Il<br />
club pertanto è impegnato "a con-<br />
tribuire allo sviluppo e alla competiti-<br />
vità di tutti i settori di interesse, al<br />
costante aggiornamento della politi-<br />
ca <strong>dei</strong> <strong>trasporti</strong>, all'etica civile e al be-<br />
ne comune", e quindi ha I'obiettivo<br />
statutario di promuovere la cultura<br />
logistica anche a livello di <strong>formazione</strong><br />
universitaria e di affrontare, con pro-<br />
pri gruppi di lavoro, tematiche di at-<br />
tualità per contribuire all'aggiorna-<br />
mento delle normative UE ed ECE<br />
sul trasporto delle merci, realizzan-<br />
do contatti e sinergie con enti, orga-<br />
nismi e istituzioni che perseguono le<br />
stesse finalità.<br />
L'attività di produzione scientifica,<br />
coordinata da un Comitato Tecnico<br />
Scientifico, ha consentito di pubblica-<br />
re sino ad oggi ben 13 quaderni'te-<br />
matici, consultabili (e scaricabili) sul<br />
sito Internet www.freightleader.org,<br />
nonché alcuni documenti mirati.<br />
Inoltre il Freight è stato presente su<br />
temi d'attualità organizzando conve-<br />
gni e dibattiti ad hoc, chiamando a<br />
presiederli o a coordinarli le autorità<br />
scientifiche del <strong>Politecnico</strong> di Milano<br />
(Rettore e Presidi). Sin dal suo nasce-<br />
re il Freight si è posto I'obiettivo di<br />
promuovere l'attività di <strong>formazione</strong>,<br />
stabilendo un felice e costruttivo<br />
rapporto sia con il <strong>Politecnico</strong> di<br />
Milano che con I'ISTIEE dell'univer-<br />
sità di Trieste. In particolare la colla-<br />
borazione con il <strong>Politecnico</strong>, nata <strong>nel</strong><br />
1994 con l'inizio del primo corso di<br />
specializzazione nei <strong>trasporti</strong>, si è<br />
rafforzata nei successivi anni. Il cor-<br />
so, destinato a giovani neolaureati,<br />
della durata di 15 giorni e a numero<br />
chiuso, prevedeva un significativo<br />
coinvolgimento <strong>nel</strong>la docenza di al-<br />
cuni soci del Freight, con anche un<br />
forte supporto amministrativo della<br />
Segreteria del Club. Il taglio di con-<br />
cretezza dato al corso si completava<br />
con la possibilità offerta da aziende<br />
socie di effettuare degli stages opera-<br />
tivi, che sovente hanno portato ad u-<br />
na assunzione in pianta stabile <strong>dei</strong><br />
giovani laureati. 11 2002 costituisce un<br />
anno di transizione per il rilancio dela<br />
collaborazione tra Freight e Politec-<br />
nico. Sospeso il tradizionale corso<br />
quindicinale per una obiettiva e con-<br />
divisa valutazione relativa alla pre-<br />
ventivata partecipazione (<strong>nel</strong> 2000 si<br />
era osservata una forte flessione del-<br />
le iscrizioni), I'obiettivo comune si<br />
concentra sui nuovi corsi di Inge-<br />
gneria <strong>dei</strong> Trasporti <strong>nel</strong> polo di Pia-<br />
cenza, con una auspicabile estensio-<br />
ne a Master specifici sui Trasporti.<br />
<strong>La</strong> disponibilità del Freight è la stessa<br />
collaudata nei corsi brevi: docenze e<br />
testimonianze di operatori forte-<br />
mente coinvolti <strong>nel</strong>le tematiche <strong>dei</strong><br />
Trasporti e della Logistica e possibi-<br />
lità di stages o di partecipazione a<br />
progetti in aziende molto qualificate<br />
del <strong>settore</strong>. Le tematiche del tra-<br />
sporto e della Logistica sono letteral-<br />
mente esplose in questi ultimi anni.<br />
Dal primo corso di Logistica Indu-<br />
striale awiato al Poli <strong>nel</strong> 1985 e affi-<br />
dato dal titolare Prof. Ruggeri all'allo-<br />
ra esperto e oggi Segretario del FLC<br />
Or<strong>nel</strong>lo Rumi, di strada ne è stata<br />
fatta molta. Oggi queste tematiche,<br />
che investono inevitabilmente terri-<br />
torio e ambiente sono di attualità,<br />
come è giusto che sia, anche nei cor-<br />
si di Architettura che sono stati ag-<br />
giornati con precisi corsi annuali nei<br />
settori mobilità e ambiente. Il Freight<br />
Leaders Club, attraverso i suoi asso-<br />
ciati, si propone come serbatoio di e-<br />
sperienze a disposizione della comu-<br />
nità che possono essere attivate nei<br />
modi ritenuti più opportuni.