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Le civiltà della Grecia (pdf) - Atlas Media Network

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4<br />

Brocchetta di Gurnià,<br />

in ceramica dipinta,<br />

risalente al<br />

1450 a.C. circa.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

<strong>Le</strong> <strong>civiltà</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Grecia</strong><br />

1. La <strong>civiltà</strong> cretese<br />

ALLE RADICI DELLA CIVILTÀ GRECA<br />

Alle radici <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca stanno sia la <strong>civiltà</strong> minoica dell’isola<br />

di Creta sia quella micenea sviluppatasi nel Peloponneso, la penisola<br />

posta nel sud <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>.<br />

A partire dal III millennio a.C., nel Mediterraneo orientale, nacque<br />

e si consolidò la potenza marittima di Creta, la più grande delle isole<br />

egee. Qui si sviluppò la <strong>civiltà</strong> minoica, dal nome del leggendario<br />

re Minosse.<br />

I Cretesi erano ottimi navigatori e<br />

abili commercianti e con i loro<br />

traffici esercitarono una vera<br />

egemonia sul Mediterraneo<br />

orientale. Esportavano i materiali<br />

di cui era ricca la loro<br />

terra (rame e legname) e vendevano<br />

prodotti come olio,<br />

vino, vasellame, argenteria,<br />

stoffe. Allo stesso tempo, importavano<br />

le materie prime necessarie<br />

agli artigiani, come oro, argento,<br />

avorio e marmo.<br />

Per ricordare<br />

• Quali furono le <strong>civiltà</strong><br />

da cui si sviluppò quella<br />

greca?<br />

• Perché la <strong>civiltà</strong> cretese è<br />

detta anche “minoica”?<br />

• Che importanza rivestiva il<br />

commercio per i Cretesi?<br />

Egemonia<br />

Supremazia, spesso imposta<br />

con la forza, di un popolo o<br />

di uno Stato rispetto ad altri<br />

più deboli.<br />

Anche se solitamente con<br />

questo termine si intende<br />

un primato di carattere politico,<br />

l’egemonia può essere<br />

esercitata anche sul piano<br />

economico o culturale.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

37


LA CIVILTÀ DEI PALAZZI<br />

A partire dal 2000 a.C. sorsero nell’isola di Creta alcune città, ciascuna delle quali<br />

era indipendente e governata da un re che esercitava anche le funzioni di sacerdote<br />

e di giudice.<br />

L’ aspetto più particolare delle città cretesi era dato dal fatto che esse erano organizzate<br />

in grandissimi palazzi che, oltre alla residenza del sovrano, ospitavano al proprio<br />

interno anche abitazioni, templi, magazzini, laboratori artigiani...<br />

Si trattava, insomma, di città-palazzo intorno alle quali si stendevano i campi coltivati<br />

dai contadini.<br />

Tra le più importanti riportate alla luce dagli scavi archeologici, oggi possiamo ammirare<br />

i resti di Cnosso, Festo e Haghia Triada. Tutte queste città erano prive di fortificazioni,<br />

il che porta a pensare che la <strong>civiltà</strong> cretese fosse fondamentalmente pacifica.<br />

UN ELEVATO TENORE DI VITA<br />

La grande quantità di reperti archeologici ci permette di affermare che la <strong>civiltà</strong><br />

cretese, nel suo periodo di maggiore splendore, raggiunse livelli elevati di benessere,<br />

di sviluppo tecnologico, di espressione artistica.<br />

Per ricordare<br />

• Quando iniziarono a<br />

sorgere le prime città<br />

cretesi? Quali erano le<br />

funzioni del re?<br />

• Perché le città cretesi<br />

possono essere definite<br />

“città-palazzo”?<br />

• Quali importanti città<br />

cretesi sono state riportate<br />

alla luce? Perché si può<br />

pensare che vivessero in<br />

pace fra loro?<br />

38 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


A Creta veniva usata una scrittura nella quale erano già presenti vocali e consonanti;<br />

nei calcoli era utilizzato il sistema metrico decimale; le città-palazzo avevano<br />

adottato soluzioni avanzate negli impianti idraulici per l’acqua corrente,<br />

nei servizi igienici e nei sistemi di riscaldamento.<br />

I sontuosi palazzi, gli affreschi, la ceramica a disegni naturalistici e colorati,<br />

i raffinati oggetti manifestano un senso molto gioioso <strong>della</strong> vita.<br />

SPLENDORE E DECLINO DELLA CIVILTÀ CRETESE<br />

La <strong>civiltà</strong> cretese visse il momento di massimo splendore tra il 1700 e il 1450<br />

a.C. circa. In seguito conobbe un’improvvisa decadenza e i meravigliosi palazzi<br />

vennero distrutti.<br />

<strong>Le</strong> cause dell’improvvisa distruzione delle città-palazzo non sono certe: alcuni<br />

studiosi pensano a un maremoto che colpì Creta, provocato da un’eruzione del<br />

vulcano dell’isola di Thera (oggi Santorini); altri ritegono che le distruzioni siano<br />

state opera dei Micenei, provenienti dalla penisola greca, che sottomisero Creta<br />

intorno al 1450 a.C. Forse la causa è da ricercarsi in entrambi i fenomeni: eccezionali<br />

e drammatici eventi naturali indebolirono l’isola, creando le condizioni per<br />

una sua conquista da parte dei Micenei.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Sarcofago dipinto<br />

di Haghia Triada,<br />

1450-1400 a.C.<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa è possibile dedurre<br />

dai reperti archeologici<br />

ritrovati?<br />

• Quali erano le conoscenze<br />

già in possesso dei<br />

Cretesi?<br />

• Perché possiamo dire che<br />

i Cretesi avevano un senso<br />

gioioso <strong>della</strong> vita?<br />

Per ricordare<br />

• In quale periodo Creta<br />

conobbe il momento di<br />

massimo splendore?<br />

• Quali potrebbero essere<br />

state le cause <strong>della</strong> fine<br />

<strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> dei palazzi?<br />

Il palazzo di Cnosso<br />

Tra i palazzi cretesi, il più vasto era quello di Cnosso. Intorno a esso sorse la leggenda del feroce<br />

Minotauro – una mostruosa creatura con il corpo di uomo e la testa di toro – figlio del re<br />

Minosse. Per lui il sovrano avrebbe fatto costruire un edificio, chiamato “labirinto”, nel quale<br />

venivano mandati a morire, in pasto al Minotauro, i fanciulli che ogni anno la città di Atene era<br />

tenuta a inviare in segno di sottomissione.<br />

Il racconto, sebbene leggendario, si riferirebbe al fatto storicamente accertato che per un certo<br />

tempo Atene fu veramente sottomessa a Creta, alla quale doveva tributi. Ma non vi furono mai<br />

sacrifici umani. È vero che per i Cretesi il toro era un animale sacro e uno dei simboli <strong>della</strong> loro<br />

<strong>civiltà</strong>, ma ovviamente il Minotauro non esistette mai! Inoltre, il termine “labirinto”, nella lingua<br />

cretese, era generalmente usato proprio per indicare il palazzo: quello di Cnosso presentava<br />

una struttura talmente complessa da fare pensare a un luogo nel quale era facile perdersi, proprio<br />

come noi oggi intendiamo il significato <strong>della</strong> parola “labirnto”.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

39


Veduta aerea <strong>della</strong> rocca di Micene.<br />

La Porta dei <strong>Le</strong>oni, a Micene.<br />

2. La <strong>civiltà</strong> micenea<br />

GLI ACHEI<br />

Mentre fioriva la <strong>civiltà</strong> cretese, nella penisola greca giungevano<br />

popolazioni provenienti dalle steppe dell’Asia. Tra queste,<br />

la più importante era quella degli Achei, un popolo di guerrieri<br />

che si stabilì a sud, nel Peloponneso, dove fondò molte importanti<br />

città, come Argo, Tirinto, Pilo e soprattutto Micene, che<br />

diede nome alla loro <strong>civiltà</strong>.<br />

A partire dal XVI-XV secolo a.C., i Micenei invasero e sottomisero<br />

Creta, che era ormai in declino, e si sostituirono ad essa<br />

nella supremazia su tutto il Mar Egeo. In seguito, gli Achei crearono<br />

nuovi insediamenti anche sulle coste dell’Asia Minore e<br />

si spinsero verso il Mar Nero.<br />

Nella loro espansione verso Oriente i Micenei incontrarono la<br />

resistenza di una città ricca e potente: Troia, situata in una posizione<br />

strategica sullo stretto dei<br />

Dardanelli, che dava accesso al<br />

Mar Nero. Secondo la leggenda, i<br />

Micenei combatterono per dieci anni<br />

contro Troia prima di distruggerla<br />

nel XIII sec. a.C. Questi avvenimenti<br />

sono narrati in due poemi,<br />

tra i più belli e celebri di tutte le<br />

letterature: l’Iliade e l’Odissea, attribuiti<br />

al poeta greco Omero (VIII<br />

secolo a.C.).<br />

CITTÀ INDIPENDENTI GOVERNATE DA RE-SACERDOTI<br />

Il territorio abitato dai Micenei era diviso in piccoli regni, autonomi<br />

dal punto di vista politico ed economico, ma uniti dalla<br />

comune origine, dalla cultura e dalla lingua. A capo di<br />

ogni regno vi era un re, che esercitava l’autorità civile e religiosa.<br />

<strong>Le</strong> città micenee erano città-fortezze circondate da possenti<br />

mura, all’interno delle quali il palazzo del re era situato nella<br />

parte più elevata, detta acropoli.<br />

Tra i Micenei, grande importanza era attribuita ai nobili-guerrieri,<br />

che affiancavano il re nel governo delle città. Molto considerati<br />

erano anche i ricchi proprietari<br />

terrieri e gli artigiani: tra que-<br />

sti, di particolare stima erano circondati<br />

i fabbri, che forgiavano il<br />

bronzo e fabbricavano le armi. Vi<br />

erano poi le persone appartenenti<br />

agli strati più umili <strong>della</strong> popolazione,<br />

obbligate a versare parte dei<br />

prodotti agricoli o a prestare lavoro<br />

e, infine, gli schiavi.<br />

Per ricordare<br />

• Da dove provenivano gli<br />

Achei? Dove si stabilirono?<br />

• Quali furono le tappe dell’espansione<br />

degli Achei?<br />

• Perché Troia era una città<br />

importante?<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa univa le città dei<br />

Micenei?<br />

• Come erano strutturate le<br />

città dei Micenei?<br />

• Come era organizzata la<br />

società micenea?<br />

40 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


UNA CIVILTÀ RICCA<br />

E RAFFINATA<br />

<strong>Le</strong> testimonianze archeologiche<br />

<strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> micenea sono<br />

assai ricche e numerose: resti<br />

di mura, tombe, oggetti di<br />

bronzo e d’oro. Ci è quindi<br />

possibile avere una conoscenza<br />

piuttosto completa e approfondita<br />

<strong>della</strong> cultura e dei costumi<br />

degli Achei.<br />

Dalle opere d’arte giunte fino<br />

a noi emerge che i temi preferiti<br />

dagli artisti erano la guerra<br />

e la caccia. I dipinti su vasi rappresentano<br />

spesso scene di combattimenti;<br />

nelle tombe, accanto ai defunti<br />

venivano depositati pugnali,<br />

spade, elmi e<br />

Per ricordare<br />

• Qual è la nostra conoscenza<br />

<strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> micenea?<br />

• Quali erano i temi preferiti<br />

degli artisti micenei?<br />

• Che cosa amavano fare le<br />

persone più potenti?<br />

IL DECLINO DELLA POTENZA MICENEA<br />

corazze.<br />

<strong>Le</strong> persone potenti<br />

amavano circondarsi di una<br />

grande quantità di materiali preziosi,<br />

d’argento e d’oro. D’oro erano<br />

anche le maschere funebri che ricoprivano<br />

il volto dei re morti, come usavano fare anche i<br />

faraoni d’Egitto.<br />

A partire dal XII secolo a.C. la <strong>civiltà</strong> micenea subì un rapido declino, probabilmente<br />

dovuto a migrazioni di popoli che interessarono anche la <strong>Grecia</strong>: i cosiddetti<br />

“Popoli del Mare” e i Dori, provenienti dall’area del Danubio.<br />

La cultura dei Micenei, però, non scomparve: i Greci li considerarono sempre<br />

come loro antenati e ritennero la <strong>civiltà</strong> micenea fondamento di quella greca. I<br />

Micenei, infatti, percorrendo con le loro navi il Mediterraneo orientale, avevano<br />

unito culturalmente il Peloponneso, le isole greche e l’Italia meridionale.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

La Micenea. Parte di affresco<br />

dalla Casa del Sommo Sacerdote<br />

nel centro religioso dell’Acropoli<br />

di Micene. XIII sec. a.C.<br />

Lama di pugnale in bronzo decorato con lamine l’oro e d’argento,<br />

rinvenuta in una tomba reale a Micene, 1600-1500 a.C.<br />

Per ricordare<br />

• Quando iniziò il declino <strong>della</strong><br />

<strong>civiltà</strong> micenea? Perché?<br />

• Perché la cultura micenea<br />

non scomparve?<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

41


IL POEMA DELLA GUERRA DI TROIA<br />

Protagonisti<br />

OMERO E L’ILIADE<br />

Di Omero, autore dell’Iliade e dell’Odissea, non si sa nulla di preciso, e<br />

qualcuno mette persino in dubbio la sua esistenza. Secondo le notizie di cui<br />

disponiamo, Omero proveniva da una città greca dell’Asia Minore e scrisse i<br />

suoi poemi nell’VIII sec. a.C. I fatti narrati risalgono al XIII sec. a.C. e furono<br />

tramandati per secoli.<br />

Nell’Iliade (da Ilio, nome greco di Troia), in particolare, viene raccontato l’ultimo<br />

anno <strong>della</strong> guerra di Troia, che, secondo la tradizione, durò dieci anni e alla quale<br />

parteciparono i prìncipi achei, guidati dal re Agamennone. Causa leggendaria<br />

<strong>della</strong> guerra sarebbe stato il rapimento di Elena, moglie del re acheo Menelao, da<br />

parte di Paride, figlio del re di Troia, Priamo.<br />

Il poema descrive principalmente le gesta eroiche di tanti guerrieri, tra cui<br />

eccellono Achille, acheo, ed Ettore, troiano.<br />

I RACCONTI OMERICI SONO VERI?<br />

Gli studiosi hanno cercato di distinguere le notizie di carattere storico<br />

contenute nei poemi omerici da quelle fantastiche. Secondo le ultime<br />

ricerche archeologiche e storiografiche, la guerra di Troia non fu<br />

certo uno scontro causato dal rapimento di una donna; si trattò invece<br />

di una sorta di “guerra mondiale”, che si estese dal Mediterraneo fino<br />

alla Mesopotamia.<br />

Da una parte combatterono i Greci (cioè gli Achei), alleati con gli Ittiti<br />

e con gli Egizi; dall’altra i Troiani, alleati con gli Assiri. Ciò che era<br />

in questione era il controllo dello Stretto dell’Ellesponto (oggi Dardanelli)<br />

e quindi del commercio delle materie prime e dei prodotti agricoli<br />

in transito dalle regioni del Mar Nero.<br />

Per i contemporanei di Omero, tuttavia, conservare il ricordo di quegli<br />

eventi non significava semplicemente “fare storia” di fatti da trasmettere<br />

ai posteri, affinché fossero conosciuti con esattezza e precisione.<br />

Si trattava soprattutto<br />

di salvare<br />

e tramandare i<br />

valori <strong>della</strong> tradizione<br />

eroica<br />

dei loro antenati,<br />

i Micenei, con<br />

tutto il suo patrimonio<br />

di miti religiosi.<br />

Sulla base di dati<br />

archeologici certi,<br />

il computer ricostruisce,<br />

in modo virtuale,<br />

le successive trasformazioni<br />

<strong>della</strong> rocca<br />

di Troia.<br />

42 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Circa la provenienza dei<br />

contingenti achei (carta nella<br />

pagina accanto), dal racconto<br />

omerico emerge che le regioni e le<br />

città più importanti <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong><br />

micenea non sono le stesse<br />

dell’Età classica (VI sec. a.C.),<br />

quando si trascrissero per<br />

la prima volta i poemi omerici;<br />

il ruolo <strong>della</strong> futura “grande”<br />

Atene, ad esempio, nella guerra<br />

di Troia fu del tutto trascurabile.<br />

LE TANTE STORIE DI TROIA<br />

Sono ancora molte le domande storiche aperte<br />

riguardo alla realtà di Troia, la città dell’Iliade e di<br />

Heinrich Schliemann (1822-1890), l’archeologo tedesco,<br />

ex uomo d’affari, che tentò l’impresa “disperata” di<br />

cercare il fondamento storico del poema omerico.<br />

Scavando sulla collina di Hissarlik, in Turchia, riportò<br />

alla luce i resti di quella che lui identificò con la Troia omerica.<br />

Qui, 5000 anni fa, si era sviluppato un piccolo insediamento<br />

dell’Età del bronzo, cinto di mura: Troia I.<br />

Nel 2600 a.C. circa i suoi abitanti sembrano essersi divisi in<br />

due classi sociali: mentre la classe più umile resta fedele all’antica<br />

cultura di Troia I, i nobili costruiscono una fortezza sfarzosa,<br />

Troia II.<br />

Proprio tra i resti di quest’epoca Schliemann trovò il cosiddetto “tesoro di Priamo”, composto<br />

da quasi 10000 pezzi. Eppure la città-rocca intorno a cui venne combattuta la guerra<br />

descritta da Omero risale a circa mille anni dopo (Troia VI) e si trova addirittura 7,5 m sopra<br />

i resti di Troia II.<br />

Di nuovo rasa al suolo, la città venne ricostruita, ma senza raggiungere l’antico splendore<br />

(Troia VII). Infine, i Romani vi costruirono un tempio e un teatro (Troia IX).<br />

Poiché Troia è stata distrutta e sempre ricostruita, sulla collina di Hissarlik è cresciuto, nel tempo, uno<br />

strato di macerie alto 22 m.<br />

Qui si sta ancora giocando la sfida archeologica di capire la storia di una città e, in particolare, se sia questa<br />

effettivamente la Troia di cui parla Omero.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

TROIA IX<br />

(85 a.C. - 500 d.C. circa).<br />

Dominio romano.<br />

TROIA VIII<br />

(800 - 85 a.C. circa).<br />

Troia diventa la città greca chiamata Ilio.<br />

Apogeo di Atene e <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca.<br />

TROIA VII<br />

(1250 - 1020 a.C. circa).<br />

Età del ferro. Distruzione delle fortezze<br />

micenee e migrazione dorica.<br />

TROIA VI<br />

(1700 - 1250 a.C. circa).<br />

Epoca micenea. Guerra di Troia<br />

e nuova distruzione <strong>della</strong> città.<br />

TROIA V<br />

(2000 - 1700 a.C. circa).<br />

Apogeo <strong>della</strong> Civiltà cretese.<br />

TROIA IV<br />

(2200 - 2000 a.C. circa).<br />

Prima distruzione di Troia.<br />

TROIA III<br />

(2390 - 2200 a.C. circa).<br />

Si sviluppa la città bassa.<br />

TROIA II<br />

(2600 - 2450 a.C. circa).<br />

Epoca del Tesoro di Priamo.<br />

TROIA I<br />

(2920-2600 a.C. ca).<br />

Età del bronzo.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

43


3. Nascita e sviluppo <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca<br />

DAL 1200 AL 750 A.C.:<br />

QUATTRO SECOLI DI PROFONDE TRASFORMAZIONI<br />

In seguito al declino <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> micenea, tra il 1200 e il 750 a.C., la <strong>Grecia</strong> conobbe<br />

un periodo di decadenza. Per molto tempo gli storici si sono riferiti a questo<br />

periodo parlando di “secoli bui”, perché di esso si hanno poche notizie: quasi inesistenti<br />

sono le testimonianze scritte e, di fatto, pochissimo si conosce.<br />

In realtà, in quei secoli avvennero profonde trasformazioni politiche e culturali<br />

che i Greci delle epoche successive considereranno fondamentali per l’elaborazione<br />

<strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca.<br />

LA PRIMA COLONIZZAZIONE<br />

La calata dei Dori nella penisola greca provocò la fuga di molta parte <strong>della</strong> popolazione<br />

verso le isole del Mar Egeo e poi alla volta delle coste dell’Asia Minore, dove<br />

vennero fondate nuove colonie. Un fenomeno analogo si era già verificato nell’Età<br />

micenea, ma verso i secoli XI e X a.C. esso assunse dimensioni maggiori. Questo<br />

massiccio movimento migratorio è conosciuto come “prima colonizzazione”.<br />

Accanto all’invasione dorica, che fu probabilmente la causa principale <strong>della</strong> crescita<br />

di tale migrazione, altre ragioni, ugualmente importanti,<br />

spinsero molti abitanti <strong>della</strong> penisola greca a spostarsi altrove:<br />

• la necessità di terre fertili da sfruttare per una popolazione<br />

sempre più numerosa;<br />

• la ricerca delle materie prime indispensabili allo sviluppo<br />

dell’artigianato e del commercio;<br />

• l’interesse ad aprire nuovi mercati, in cui vendere i propri<br />

prodotti.<br />

Coppa attica raffigurante una nave mercantile greca<br />

attaccata da nave pirata, VI sec. a.C.<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa si intende con<br />

l’espressione “secoli bui”<br />

<strong>della</strong> storia greca?<br />

• Che cosa accadde in realtà<br />

durante quel periodo?<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa accadde durante<br />

la “prima colonizzazione”?<br />

• Quali altre ragioni, oltre<br />

all’invasione dorica, incoraggiarono<br />

la fondazione<br />

delle colonie?<br />

44 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


LA NASCITA DELLA PÓLIS<br />

L’ altro grande fenomeno che caratterizzò questa lunga epoca di cambiamenti fu il passaggio<br />

dalla monarchia tipica dei regni micenei e dai governi aristocratici delle città<br />

doriche alla formazione <strong>della</strong> pólis.<br />

La pólis (al plurale póleis) fu una creazione politica tipica <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca, con alcune<br />

caratteristiche comuni fondamentali:<br />

1. ogni città era autonoma e si governava da sola: per questo le póleis greche si trovarono<br />

sovente nella condizione di scontrarsi fra loro per far valere interessi particolari<br />

e per assicurarsi il predominio su un territorio;<br />

2. la pólis, come entità geografica, comprendeva sia il centro urbano che il territorio<br />

di campagna circostante (Atene, per esempio, si estendeva su un territorio di 2500<br />

km 2 , all’incirca pari all’attuale provincia di Venezia);<br />

3. i Greci concepirono la pólis, più che come area territoriale, soprattutto come una comunità<br />

di uomini liberi, capaci di governarsi con proprie leggi e propri magistrati.<br />

L’AGORÁ: CUORE DELLA PÓLIS<br />

Con la pólis apparve in <strong>Grecia</strong> un nuovo tipo di città: tramontarono definitivamente i<br />

modelli <strong>della</strong> città-rocca, <strong>della</strong> città-fortezza, <strong>della</strong> città-palazzo e nacque la città <strong>della</strong><br />

piazza (in greco, agorá). Fu proprio l’agorá il centro politico ed economico intorno al<br />

quale si costruì e si estese la pólis.<br />

Simbolicamente l’agorá diventò il cuore <strong>della</strong> vita stessa <strong>della</strong> città, il luogo delle riunioni,<br />

dei dibattiti, del confronto, delle decisioni. Essa era infatti la sede delle assemblee<br />

dei cittadini.<br />

Il termine “cittadino” inizialmente designò soltanto una piccola parte degli abitanti<br />

<strong>della</strong> pólis: gli aristocratici, i nobili e i militari. Solo queste categorie di persone, infatti,<br />

avevano il diritto di partecipare alle assemblee, di avere proprietà terriere e di rappresentare<br />

la pólis nelle guerre. Erano esclusi da questi diritti una larga parte di abitanti:<br />

artigiani, lavoratori agricoli, marinai, stranieri (detti meteci), oltre a tutti gli “uomini<br />

non liberi”.<br />

Solo più tardi, con l’estensione di questo “diritto di essere cittadini”, si svilupperà<br />

una forma di partecipazione alla vita politica nota a noi con il nome di democrazia.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Parola chiave<br />

DEMOCRAZIA<br />

• Democrazia è un termine di origine greca, formato dalle parole démos, “popolo”, e<br />

krátos, “dominio”, e indica una forma di governo nella quale il potere è esercitato dal<br />

popolo. La democrazia nacque in <strong>Grecia</strong> intorno al V secolo a.C. e nell’età contemporanea<br />

fu perfezionata e si estese a molti Paesi, soprattutto in Occidente.<br />

Anticamente la democrazia era molto imperfetta rispetto a come siamo abituati a considerarla<br />

oggi, perché di fatto erano assai pochi i cittadini che avevano il diritto di partecipare<br />

alla vita politica e che, proprio in ragione del numero esiguo, intervenivano direttamente<br />

con il loro voto quando si trattava di decidere se promulgare una nuova legge<br />

o adottare un altro provvedimento: per questo si parla di “democrazia diretta”.<br />

Negli Stati moderni la democrazia diretta è impossibile da realizzare, perché quasi<br />

ovunque tutti i cittadini hanno diritto a partecipare alla vita politica del Paese. Accade<br />

così che la popolazione elegge propri rappresentanti, che insieme costituiscono il Parlamento,<br />

nel quale vengono fatte le leggi. Si tratta <strong>della</strong> “democrazia rappresentativa”:<br />

i cittadini agiscono attraverso il voto dei rappresentanti che hanno eletto. Ogni regime<br />

democratico si basa su una Costituzione che fissa i criteri necessari per la realizzazione<br />

e la conservazione <strong>della</strong> democrazia.<br />

Per ricordare<br />

• Quale fenomeno particolarmente<br />

importante si<br />

verificò durante i “secoli<br />

bui” <strong>della</strong> storia greca?<br />

• Quali erano le caratteristiche<br />

fondamentali comuni<br />

a tutte le póleis greche?<br />

Monarchia<br />

Parola derivante dal greco<br />

mónos, “uno”, e arché, “potere”.<br />

È una forma di governo<br />

nella quale il potere è<br />

esercitato da una sola persona;<br />

può essere ereditaria,<br />

quando il potere si trasmette<br />

di padre in figlio, oppure<br />

elettiva, se il monarca (cioè<br />

il re) viene scelto o eletto.<br />

Aristocrazia<br />

Termine derivante dal greco<br />

áristoi, “i migliori”, e krátos,<br />

“dominio”. Indica una forma<br />

di governo nella quale il potere<br />

è esercitato da un<br />

gruppo ristretto di persone<br />

appartenenti a un ceto ritenuto<br />

“nobile” (aristocratico)<br />

per motivi derivanti dalla<br />

ricchezza o dalla discendenza<br />

da famiglie di antico prestigio.<br />

Magistrato<br />

Persona che ricopre una carica<br />

pubblica, come i giudici,<br />

i comandanti militari e<br />

coloro che ricoprivano un<br />

ruolo amministrativo nella<br />

pólis.<br />

Per ricordare<br />

• Quale nuovo tipo di città<br />

nacque con la pólis greca?<br />

• Perché l’agorá rappresentò<br />

il cuore <strong>della</strong> vita cittadina?<br />

• Chi, inizialmente, era considerato<br />

un “cittadino”<br />

nelle póleis greche?<br />

• Che cosa accadde in un<br />

secondo momento?<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

45


LA SECONDA COLONIZZAZIONE GRECA<br />

Lastra in terracotta<br />

con figura<br />

di Gorgone,<br />

proveniente<br />

dal recinto del<br />

Tempio di Atena<br />

di Siracusa,<br />

570-550 a.C.<br />

Il periodo di formazione <strong>della</strong> pólis fu accompagnato da un nuovo<br />

vasto movimento di migrazione, che fu chiamato seconda<br />

colonizzazione (VIII-VI sec. a.C.).<br />

I motivi di questa nuova ondata migratoria furono diversi:<br />

1. anzitutto, un forte incremento <strong>della</strong> popolazione, che rese<br />

insufficienti le poche risorse presenti sul territorio <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>,<br />

caratterizzato da vaste zone montuose difficilmente coltivabili;<br />

2. i ceti sociali più intraprendenti, come quello degli artigiani,<br />

vollero sottrarsi al controllo esercitato dagli aristocratici,<br />

contrari a ogni cambiamento, e lasciarono le loro città per fondare nuove<br />

colonie, dove diedero vita a forme di governo meno oppressive;<br />

3. la ricerca di nuovi mercati su cui collocare i prodotti artigianali.<br />

A partire dall’VIII e fino al VI secolo a.C. circa, migliaia di Greci si diressero<br />

verso le coste dell’Italia meridionale (detta in seguito Magna <strong>Grecia</strong>),<br />

<strong>della</strong> Sicilia, <strong>della</strong> Gallia (Francia), dell’Iberia (Spagna), del Mar Nero e degli<br />

Stretti.<br />

Il successo delle comunità greche in Sicilia e nella Magna <strong>Grecia</strong> fu incredibile.<br />

<strong>Le</strong> colonie diedero un contributo straordinario alla <strong>civiltà</strong> greca e<br />

mediterranea e in esse venne creata un’architettura monumentale che ancora<br />

oggi sbalordisce per grandiosità e bellezza.<br />

Per ricordare<br />

• Quando avvenne la “seconda colonizzazione”?<br />

• Quali furono i motivi che spinsero alla<br />

seconda colonizzazione?<br />

• Quali furono le regioni scelte per fondare<br />

le nuove colonie?<br />

• Quale fu il successo delle nuove colonie<br />

fondate dai Greci?<br />

46 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


LA CIVILTÀ GRECA SI FONDA SU UNA RELIGIONE E UNA CULTURA COMUNI<br />

Nei secoli che videro la fioritura <strong>della</strong> sua grande <strong>civiltà</strong>, la <strong>Grecia</strong> non fu mai unita<br />

politicamente: ogni pólis era del tutto autonoma e si governava da sola. Anche nel periodo<br />

in cui alcune città più forti si imposero su altre più deboli, l’indipendenza delle<br />

città sottomesse venne sempre, almeno formalmente, salvaguardata.<br />

Gli elementi di unità che ci permettono di parlare di un’unica <strong>civiltà</strong> greca furono<br />

quelli religioso e culturale. La cultura greca, di fatto, costituì un patrimonio di ideali e<br />

di princìpi che si consolidò nei secoli e si conservò intatto fino alla fine <strong>della</strong> storia greca.<br />

GLI DÈI DELL’OLIMPO<br />

I Greci erano politeisti: veneravano numerosissime divinità, ognuna delle quali presiedeva<br />

un particolare aspetto <strong>della</strong> natura e <strong>della</strong> vita. Ogni città, poi, aveva un proprio<br />

dio protettore e non c’erano luoghi dove non si vedessero templi e altari, o sorgenti<br />

e boschi ritenuti sacri.<br />

Gli dèi erano immaginati in modo antropomorfo, cioè con aspetto e sentimenti simili<br />

a quelli degli uomini. Naturalmente differivano dagli uomini perché più potenti<br />

e, soprattutto, immortali.<br />

I Greci pensavano che gli dèi più importanti abitassero sul monte Olimpo, dove si<br />

svolgevano le loro riunioni e i loro banchetti, e sul quale regnava Zeus, sovrano delle<br />

divinità. Numerose altre divinità minori si pensava che abitassero sulla terra, nei boschi,<br />

nei fiumi, nelle grotte.<br />

ZEUS<br />

dio del cielo,<br />

dei fenomeni<br />

naturali<br />

e del fulmine<br />

ARTEMIDE<br />

dea <strong>della</strong> Luna,<br />

ma soprattutto<br />

<strong>della</strong> caccia<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

ERA<br />

moglie di Zeus,<br />

protettrice<br />

dell’amore<br />

coniugale<br />

e dei figli<br />

EFESTO<br />

dio del fuoco<br />

e <strong>della</strong> tecnica<br />

di forgiatura<br />

dei metalli<br />

AFRODITE<br />

dea<br />

<strong>della</strong> bellezza<br />

e dell’amore,<br />

nata dalla<br />

schiuma<br />

del mare<br />

ERMES<br />

messaggero<br />

degli dèi,<br />

protettore<br />

dei viaggiatori,<br />

dei mercanti<br />

e dei ladri<br />

ARES<br />

dio <strong>della</strong> guerra,<br />

impersona<br />

la forza e<br />

la crudeltà degli<br />

scontri bellici<br />

ASCLEPIO<br />

dio <strong>della</strong><br />

medicina,<br />

cui erano sacri<br />

il gallo<br />

e il serpente<br />

APOLLO<br />

dio del Sole<br />

e dell’armonia,<br />

protettore<br />

delle arti<br />

e <strong>della</strong> musica<br />

PLUTONE<br />

dio del regno<br />

dei morti o Ade<br />

Per ricordare<br />

• Perché la <strong>Grecia</strong> antica<br />

non fu mai politicamente<br />

unita?<br />

• Che cosa ci permette di<br />

parlare di una cultura greca<br />

unitaria?<br />

Per ricordare<br />

• Di che tipo era la religione<br />

dei Greci?<br />

• In che modo i Greci immaginavano<br />

i loro dèi?<br />

• In quali luoghi dimoravano<br />

le divinità greche?<br />

ATENA<br />

nata dalla testa<br />

di Zeus,<br />

dea dell’intelligenza<br />

pratica,<br />

che ispira le arti<br />

e le tecniche<br />

DIONISO<br />

dio del vino e<br />

dell’estasi<br />

POSIDONE<br />

dio degli oceani,<br />

dei terremoti e<br />

dei maremoti<br />

DEMETRA<br />

dea <strong>della</strong> Terra,<br />

del grano<br />

e del mondo<br />

agricolo<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

47


L’IMPORTANZA DEI SANTUARI E DELLE FESTE RELIGIOSE<br />

Dall’VIII secolo a.C. cominciarono a diventare importanti alcuni santuari, luoghi particolari<br />

nei quali sorgevano edifici monumentali consacrati a una divinità e considerati<br />

centri di riferimento religioso, culturale e politico per la <strong>Grecia</strong> intera. Particolarmente<br />

importanti erano i santuari di Delfi e Delo, dedicati al dio Apollo, e quello di<br />

Olimpia, dedicato a Zeus.<br />

Presso il santuario di Zeus a Olimpia si affermò, da parte di tutte le città, la consuetudine<br />

di riunirsi periodicamente per i giochi delle Olimpiadi, segno di unità culturale<br />

e religiosa. Si trattava di gare di atletica che si ripetevano ogni quattro anni e che costituivano<br />

l’evento centrale di una grandiosa festa religiosa, per la quale veniva proclamata<br />

una tregua tra tutte le città greche, che in quell’occasione sospendevano qualsiasi<br />

guerra.<br />

<strong>Le</strong> Olimpiadi furono così importanti da diventare per i Greci il criterio di datazione<br />

<strong>della</strong> loro storia: essi misuravano il tempo in base alla scadenza quadriennale <strong>della</strong> varie<br />

Olimpiadi, a partire dalla prima, che, secondo la tradizione, avvenne nel 776 a.C.<br />

IL TEATRO E LA FILOSOFIA<br />

Il teatro, come lo conosciamo anche oggi, fu inventato dai Greci e costituì un altro<br />

importante elemento che favorì la loro unità culturale. Durante le grandi feste religiose,<br />

infatti, venivano rappresentate opere teatrali, come tragedie e commedie, cui assisteva<br />

tutto il popolo.<br />

Gli argomenti delle tragedie erano le forti passioni dell’animo umano vissute da<br />

eroi e personaggi leggendari; i temi delle commedie erano tratti dalla vita quotidiana,<br />

raccontata, nella sua varietà e imprevedibilità, in modo giocoso. I più grandi scrittori<br />

di teatro (Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane) vissero nel V e nel IV secolo a.C.<br />

La filosofia – cioè la riflessione condotta da alcuni pensatori sugli aspetti più diversi<br />

<strong>della</strong> realtà, sul senso <strong>della</strong> vita umana e sulla politica – nacque nel vivace mondo<br />

delle colonie. Secondo la tradizione, i primi pensatori erano originari di Mileto, la più<br />

importante delle città dell’Asia Minore. I successivi sviluppi <strong>della</strong> filosofia avvennero<br />

anche nelle città dell’Italia meridionale e <strong>della</strong> Sicilia. A Elea visse Parmenide, Empedocle<br />

ad Agrigento, Pitagora di Samo dimorò e insegnò a Crotone. Anche la filosofia<br />

costituì un importante elemento unificatore <strong>della</strong> cultura greca e rappresentò il fondamento<br />

<strong>della</strong> storia del pensiero occidentale fino a oggi.<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa erano i santuari?<br />

Quali erano i santuari più<br />

importanti?<br />

• Che cosa accadeva nella<br />

città di Olimpia ogni<br />

quattro anni?<br />

• Quale fu il criterio di datazione<br />

usato dai Greci?<br />

Resti del santuario di Zeus ad Olimpia. Corsa di fondo (dolico) di 4440 metri.<br />

48 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

Per ricordare<br />

• In quale contesto nacque<br />

il teatro?<br />

• Quali erano i temi trattati<br />

nelle tragedie e nelle<br />

commedie?<br />

• Dove nacque la filosofia?<br />

Perché fu importante?<br />

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4. Sparta e Atene:<br />

due diversi modelli di pólis<br />

Copia romana di un’opera del grande scultore greco<br />

Policleto (V sec. a.C.), raffigurante un giovane atleta<br />

nell’atto di cingersi la fronte con la benda <strong>della</strong> vittoria.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Tra tutte le póleis greche, Sparta e Atene furono le più importanti dal<br />

punto di vista <strong>della</strong> potenza militare ed economica, tanto che si contesero<br />

a lungo il ruolo di città-guida <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>. Soprattutto, però, esse<br />

rappresentarono due diversi modelli di sviluppo <strong>della</strong> struttura politica<br />

<strong>della</strong> pólis.<br />

Da una parte, Sparta costituisce il modello <strong>della</strong><br />

pólis costruita sulla forza militare e su un governo<br />

oligarchico, rimasto pressoché immutato<br />

per secoli. Atene, invece, rappresenta il<br />

modello <strong>della</strong> pólis più aperta all’espansione<br />

e al commercio sul mare, all’elaborazione<br />

di forme di governo democratiche e alla<br />

fioritura culturale.<br />

La storia di Sparta e Atene si intreccerà nei secoli, fino alla fine<br />

<strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca; ma sarà Atene a diventare la città-guida <strong>della</strong><br />

cultura classica e <strong>della</strong> democrazia.<br />

Per ricordare<br />

• Perché Sparta e Atene furono<br />

particolarmente importanti?<br />

• In che cosa si differenziavano<br />

le due póleis?<br />

• Perché fu Atene a lasciare<br />

un’impronta decisiva nella<br />

storia greca?<br />

Oligarchia<br />

Parola di origine greca<br />

composta da olígoi, “pochi”,<br />

e arché, “potere”. Indica una<br />

forma di governo nella quale<br />

il potere è esercitato da una<br />

minoranza più o meno ristretta<br />

di cittadini, perlopiù ricchi,<br />

che agiscono soprattutto per<br />

salvaguardare e promuovere i<br />

propri interessi.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

49


IL MODELLO OLIGARCHICO DI SPARTA<br />

Una rigida organizzazione sociale<br />

La città di Sparta (detta anche Lacedemone) sorse probabilmente intorno<br />

al X secolo a.C. dall’unione di villaggi abitati da genti doriche.<br />

Nel VII secolo a.C. essa esercitava il predominio su buona parte del<br />

Peloponneso, ottenuto grazie all’efficiente organizzazione militare.<br />

Il modello oligarchico spartano era basato sull’esistenza di tre ceti<br />

sociali ben distinti. Il gruppo dominante era costituito dagli Spartiati,<br />

discendenti dai Dori. Essi erano gli unici detentori del potere, in<br />

quanto erano proprietari <strong>della</strong> maggior parte delle terre ed erano gli<br />

unici a godere dei diritti politici. Si dedicavano esclusivamente al<br />

mestiere delle armi e tutta la loro educazione (dall’età di sette anni)<br />

si basava sull’addestramento fisico e militare, con una disciplina<br />

molto rigida.<br />

Nei centri minori, nei dintorni di Sparta, abitavano i Perieci: popolazioni<br />

sottomesse, alle quali però era stata lasciata la proprietà delle<br />

terre. Essi si dedicavano all’agricoltura, al commercio e all’artigianato,<br />

ma non avevano diritti politici.<br />

Ridotti a una condizione di semischiavitù erano gli Iloti, che costituivano<br />

quasi l’80% <strong>della</strong> popolazione; anch’essi si dedicavano all’agricoltura,<br />

ma non possedevano terre.<br />

PERIECI (circa 50 000)<br />

svolgono le attività artigianali<br />

e commerciali;<br />

non hanno diritti politici<br />

Per ricordare<br />

LA SOCIETÀ SPARTANA<br />

SPARTIATI (circa 10 000)<br />

governano la pólis e costituiscono<br />

l’esercito; godono di tutti i diritti<br />

Classe dominante<br />

Classi subalterne<br />

• Quando nacque Sparta? Come conquistò il predominio su gran parte<br />

del Peloponneso?<br />

• Chi erano gli Spartiati?<br />

• Quali attività svolgevano i Perieci? Quali diritti politici possedevano?<br />

• Qual era la condizione degli Iloti?<br />

50 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

ILOTI (circa 200 000)<br />

coltivano le terre degli Spartiati<br />

in condizioni di semischiavitù;<br />

non hanno alcun diritto<br />

Licurgo.<br />

Oplita spartano,<br />

VI sec. a.C.<br />

Da sotto l’elmo ricadono<br />

i riccioli<br />

di capelli. Secondo<br />

Erodoto, gli<br />

Spartani si pettinavano<br />

prima <strong>della</strong> battaglia<br />

“per morire con i<br />

capelli a posto”. Dal<br />

punto di vista storico<br />

occorre sottolineare<br />

che Sparta è la pólis<br />

per eccellenza, nella<br />

quale si può osservare la<br />

trasformazione dell’esercito<br />

avvenuta in tutta la <strong>Grecia</strong><br />

a partire dall’VIII sec.<br />

a.C., con la presenza degli<br />

opliti, cioè fanti ben armati e<br />

protetti, che formavano la<br />

cosiddetta falange.<br />

Solo a Sparta anche<br />

alle donne veniva fornita<br />

un’educazione ginnica.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


L’organizzazione politica<br />

Come altre póleis greche, anche Sparta attribuì le sue leggi e il suo ordinamento<br />

politico a un personaggio leggendario, Licurgo, che sarebbe vissuto tra<br />

il IX e l’VIII secolo a.C. Secondo la leggenda, Licurgo fece giurare ai cittadini<br />

che mai avrebbero modificato la sua Costituzione. E così fu, per sempre.<br />

In realtà, l’organizzazione politica e civile di Sparta fu il frutto di una lunga<br />

evoluzione, ma in effetti è vero che essa mantenne invariata nei secoli una società<br />

aristocratica, la cui vita politica era riservata agli Spartiati. Essi, riuniti in<br />

assemblea, eleggevano i due re – cui spettava il supremo comando militare – e<br />

gli altri magistrati che governavano la città, promulgavano le leggi e amministravano<br />

la giustizia.<br />

Nel VI secolo a.C. le póleis sottoposte all’influenza di Sparta furono riunite<br />

nella <strong>Le</strong>ga del Peloponneso: un’alleanza militare in base alla quale, in caso di<br />

guerra, le città sarebbero intervenute in aiuto di Sparta.<br />

L’ORGANIZZAZIONE POLITICA DI SPARTA (dalla fine del VI sec. a.C.)<br />

GHERUSÌA<br />

(2 re più 28 geronti<br />

o anziani di almeno 60 anni)<br />

i re hanno<br />

il supremo<br />

comando militare<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

i geronti propongono le leggi,<br />

decidono la pace e la guerra,<br />

giudicano i delitti più gravi<br />

ATENE, CULLA DELLA DEMOCRAZIA<br />

APELLA (assemblea degli Spartiati maschi, precisamente<br />

dei combattenti che avessero compiuto trent’anni)<br />

elegge<br />

approva o<br />

respinge le<br />

proposte<br />

di<br />

Il regime aristocratico e le leggi di Dracone<br />

A differenza di Sparta, Atene più volte mutò la propria organizzazione e le<br />

istituzioni politiche. Anch’essa, all’inizio, fu governata da una monarchia; poi,<br />

nell’VIII secolo a.C. circa, come avvenne nel resto del mondo greco, si instaurò<br />

un regime aristocratico, guidato cioè dai nobili.<br />

Il governo aristocratico si consolidò nel VII secolo a.C., quando, secondo la<br />

tradizione, Dracone diede alla città le prime leggi scritte. Si trattò di una svolta<br />

importante nella vita <strong>della</strong> pólis, perché da quel momento le leggi non furono<br />

più affidate all’arbitrio dei governanti; tuttavia, esse non modificavano<br />

l’organizzazione politica <strong>della</strong> città e lasciavano il potere agli aristocratici.<br />

Nel frattempo, però, la società ateniese si andava trasformando profondamente,<br />

grazie alla fioritura delle attività economiche, artigianali e commerciali. Si<br />

formò così una nuova categoria di cittadini – soprattutto artigiani e mercanti<br />

– che si vantava di portare ricchezza alla città e quindi reclamava il diritto di<br />

partecipare al governo.<br />

5 EFORI<br />

(magistrati eletti<br />

annualmente)<br />

Per ricordare<br />

• Chi fu il leggendario legislatore di<br />

Sparta?<br />

• Quali furono le caratteristiche dell’organizzazione<br />

politica di Sparta?<br />

• Che cos’era la <strong>Le</strong>ga del Peloponneso?<br />

Quali città ne facevano parte?<br />

Costituzione<br />

È la legge fondamentale di uno<br />

Stato, che stabilisce le regole per<br />

la sua organizzazione e per la formazione<br />

di tutte le leggi particolari<br />

necessarie per governarlo.<br />

esercitano le principali funzioni politiche,<br />

amministrano la giustizia, controllano<br />

l’operato <strong>della</strong> Gherusìa<br />

Per ricordare<br />

• Quali tipi di organizzazione politica<br />

vennero instaurati inizialmente<br />

ad Atene?<br />

• Chi stabilì per Atene le prime leggi<br />

scritte? Perché si trattò di una<br />

svolta importante?<br />

• Quali importanti trasformazioni si<br />

verificarono ad Atene?<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

51


La riforma oligarchica di Solone<br />

Una prima importante svolta nell’organizzazione politica ateniese si ebbe con Solone,<br />

il quale, nel 594 a.C., divise la popolazione in quattro gruppi, basati su diversi<br />

livelli di ricchezza, a ciascuno dei quali corrispondevano diritti politici diversi.<br />

Con la riforma di Solone, la società ateniese acquistava una maggiore mobilità<br />

sociale, in quanto ai cittadini era permesso di passare da un gruppo a un altro<br />

modificando l’entità del proprio patrimonio. I cittadini più poveri, però, ancora<br />

non avevano accesso alle cariche politiche più alte; potevano invece partecipare<br />

all’assemblea che riuniva tutti i cittadini liberi, l’Ecclesìa, con diritto di voto, e far<br />

parte del tribunale popolare, l’Elièa.<br />

La riforma di Solone era una riforma di tipo oligarchico, perché ancora pochi<br />

erano coloro che, di fatto, esercitavano veramente il potere. Tuttavia, essa fu<br />

molto importante, perché pose le basi <strong>della</strong> democrazia, allargando a un maggior<br />

numero di cittadini la possibilità di partecipare alla vita politica.<br />

Per ricordare<br />

• Quale importante riforma venne introdotta da Solone?<br />

• Quali furono le novità introdotte dalla riforma di Solone?<br />

• Perché la riforma di Solone era ancora legata a un ordinamento di tipo oligarchico?<br />

BULÉ<br />

(Consiglio dei 400)<br />

• tratta gli affari<br />

correnti<br />

LA RIFORMA DI SOLONE (inizio VI sec. a.C.)<br />

9 ARCONTI<br />

• governano la città<br />

elegge elegge<br />

ECCLESÌA (assemblea popolare)<br />

• decide sulla pace e sulla guerra<br />

• approva le leggi<br />

gli ex arconti<br />

costituiscono<br />

partecipano<br />

CITTADINI LIBERI* divisi in quattro classi<br />

(Pentacosiomedimni - Hippeis - Zeugiti - Teti)<br />

* Non sono compresi i meteci, le donne e gli schiavi<br />

AREÒPAGO<br />

• funzioni giudiziarie<br />

e di controllo<br />

ELIÈA (tribunale popolare)<br />

• giudica i vari reati<br />

• esamina i ricorsi contro<br />

i magistrati<br />

La tirannide di Pisistrato<br />

La riforma di Solone non riuscì ad appianare i conflitti sociali. Anzi, gli aristocratici,<br />

che volevano riappropriarsi del potere, fomentavano continue rivolte. Di<br />

questa situazione di instabilità politica approfittò Pisistrato, un capo militare che<br />

nel 561 a.C. si impadronì del potere e si proclamò signore <strong>della</strong> città, diventandone<br />

il tiranno.<br />

Pisistrato era un nobile, ma come i tiranni di altre città greche, rafforzò il proprio<br />

potere cercando il consenso popolare e governò con moderazione; favorì i<br />

ceti mercantili e fece allestire la prima grande flotta ateniese. Sotto il suo governo<br />

Atene godette di un periodo di pace e di prosperità.<br />

Mobilità sociale<br />

Possibilità per i membri di una società<br />

di passare da un ceto sociale a un<br />

altro. In positivo, si tratta di una<br />

“scalata” verso una migliore condizione,<br />

guadagnata grazie al successo<br />

nel lavoro o alla carriera politica. La<br />

mobilità può essere però anche<br />

verso il basso, per diverse cause,<br />

soprattutto di natura economica.<br />

Statuetta in bronzo<br />

di Atena, la dea<br />

protettrice <strong>della</strong><br />

città di Atene.<br />

Per ricordare<br />

• Chi era Pisistrato? Che cosa fece?<br />

• Che cosa accadde ad Atene durante<br />

il periodo in cui Pisistrato<br />

mantenne il potere?<br />

52 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


La riforma democratica di Clistene<br />

Fu Clistene, nel 508 a.C., a stroncare definitivamente la potenza degli aristocratici,<br />

attuando una riforma in senso democratico che allargava la partecipazione<br />

politica a tutti i ceti sociali.<br />

Clistene divise l’Attica in distretti e la popolazione in dieci tribù, ciascuna con<br />

gli stessi diritti e poteri. Sia questa divisione, non più fondata sulla nobiltà o sulla<br />

ricchezza, sia il sorteggio delle cariche politiche garantivano l’uguaglianza dei<br />

cittadini.<br />

Per ricordare<br />

• Quale riforma venne avviata da Clistene?<br />

• Che cosa intendeva garantire la riforma di Clistene?<br />

TRIBÙ<br />

BULÉ<br />

(Consiglio dei 500)<br />

• propone le leggi<br />

• funzioni di controllo<br />

➡<br />

➡<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

LA RIFORMA DI CLISTENE (fine VI sec. a.C.)<br />

ECCLESÌA (assemblea popolare) • approva le leggi<br />

partecipano<br />

CITTADINI LIBERI* divisi in tribù territoriali<br />

➡<br />

ELIÈA<br />

(10 tribunali popolari)<br />

• amministrazione<br />

<strong>della</strong> giustizia<br />

➡<br />

➡<br />

➡<br />

10 STRATEGHI<br />

(comandanti militari)<br />

• comandano a turno<br />

l’esercito<br />

sorteggia sorteggia elegge<br />

➡<br />

➡<br />

➡<br />

➡<br />

Tiranno<br />

Oggi questa parola è sinonimo<br />

di dèspota, cioè di persona che<br />

governa in modo prepotente,<br />

commettendo dei soprusi nei<br />

confronti <strong>della</strong> popolazione. In<br />

<strong>Grecia</strong>, il tiranno era colui che assumeva<br />

il potere in caso di necessità<br />

e in momenti particolarmente difficili,<br />

nei quali era necessario che<br />

una sola persona prendesse decisioni<br />

per il bene <strong>della</strong> comunità.<br />

elegge<br />

➡<br />

DISTRETTI DELLA COSTA DISTRETTI URBANI DISTRETTI INTERNI<br />

* Non sono compresi i meteci, le donne e gli schiavi<br />

La democrazia si allarga<br />

Nella sua forma più completa, la democrazia si realizzò in Atene solo nel corso<br />

del V secolo a.C. Si trattò di una democrazia diretta, fondata sulla centralità<br />

dell’Ecclesìa.<br />

L’ assemblea decideva direttamente la pace e la guerra, le alleanze, i trattati, discuteva<br />

le leggi. Si riuniva nell’agorá e tutti i partecipanti avevano il diritto di parola.<br />

L’assemblea eleggeva gli strateghi (i capi militari) e gli arconti (i governanti);<br />

le altre cariche erano sorteggiate.<br />

Se un cittadino sembrava attentare alla democrazia e faceva temere un ritorno<br />

alla tirannide, l’assemblea poteva inviarlo in esilio. Questa procedura si chiamava<br />

ostracismo, perché il nome del sospettato veniva scritto su un coccio<br />

(l’óstrakon) dai membri dell’assemblea e, se sui 6000 partecipanti, più <strong>della</strong> metà<br />

si pronunciava contro quella persona scrivendone il nome sul coccio, essa veniva<br />

bandita e allontanata dalla città anche per dieci anni.<br />

Con la sua organizzazione politica, Atene rappresentò un esempio di democrazia,<br />

non solo per i contemporanei, ma anche per i posteri, pur con le limitazioni<br />

tipiche di tutto il mondo greco, cioè l’esclusione degli stranieri, delle donne<br />

e degli schiavi.<br />

10 ARCONTI<br />

(magistratura annuale)<br />

• realizzano le direttive<br />

<strong>della</strong> Bulé<br />

➡<br />

Per ricordare<br />

• Quale fu la caratteristica principale<br />

<strong>della</strong> democrazia ateniese?<br />

• Qual era il compito dell’Ecclesìa?<br />

• Che cos’era l’ostracismo?<br />

• Quali erano le limitazioni che ancora<br />

caratterizzavano la democrazia<br />

ateniese?<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

53


5. <strong>Le</strong> guerre contro l’Impero persiano<br />

LA PRIMA GUERRA GRECO-PERSIANA<br />

Nel V secolo a.C. la <strong>Grecia</strong> dominava su tutto il Mediterraneo, sfruttando soprattutto<br />

la rete dei rapporti con le sue colonie. Diversa, invece, era la situazione delle póleis dell’Asia<br />

Minore (Mileto, Samo, Chio), che erano state conquistate dai Persiani (545 a.C.).<br />

Nel 499 a.C. le città greche dell’Asia Minore si ribellarono al potere persiano, ma la<br />

loro rivolta fu repressa con violenza e Mileto fu rasa al suolo. La guerra contro le colonie<br />

greche rappresentava solo una parte del più ampio progetto espansionistico del re<br />

persiano Dario, il quale, dopo aver annesso l’Egitto e sottomesso la Macedonia, mirava<br />

alla conquista <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>.<br />

Di fronte al pericolo persiano, nel 491 a.C. le città greche si unirono in un’alleanza<br />

per garantire la difesa comune. Un anno dopo, nel 490 a.C., l’esercito persiano sbarcò<br />

sul suolo greco, presso Maratona, circa quaranta chilometri a nord di Atene. Novemila<br />

soldati ateniesi, guidati dall’abile comandante Milziade, e un migliaio di soldati venuti<br />

dalla città di Platea, dopo una dura battaglia sconfissero il potente esercito di Dario.<br />

La vittoria contro il potente Impero persiano salvò la libertà di tutte le póleis, ma<br />

soprattutto mise in evidenza la superiorità militare di Atene, che assunse il ruolo di<br />

città-guida di tutta la <strong>Grecia</strong>.<br />

SERSE EL’INIZIO DELLA SECONDA GUERRA GRECO-PERSIANA<br />

Nel 480 a.C. il successore di Dario, l’imperatore Serse, decise di muovere nuovamente<br />

guerra contro la <strong>Grecia</strong>. L’imponente esercito persiano scese nella penisola greca da<br />

nord, scortato dalla flotta che navigava lungo le coste <strong>della</strong> Tracia e <strong>della</strong> Tessaglia.<br />

Di fronte a questa nuova minaccia, alcune città si arresero, ma Atene decise di opporsi,<br />

ottenendo l’appoggio da parte di tutte le póleis che non volevano perdere la libertà.<br />

A questa nuova alleanza antipersiana aderì anche Sparta, che assunse la guida dell’esercito,<br />

affidato a <strong>Le</strong>onida.<br />

Proprio <strong>Le</strong>onida fu protagonista di uno degli episodi più eroici <strong>della</strong> storia greca. Il<br />

comandante, dopo avere fatto ritirare il grosso dell’esercito, si attestò con soli 300 soldati<br />

al passo delle Termopili, tra le montagne, dove tese un’imboscata ai nemici. I<br />

Greci erano enormemente inferiori di numero, ma resistettero da eroi fino alla morte,<br />

rallentando il passaggio dei nemici e consentendo al resto dell’esercito di organizzare<br />

la difesa.<br />

Per ricordare<br />

• Qual era la condizione delle<br />

colonie dell’Asia Minore?<br />

• Che cosa accadde<br />

nel 499 a.C.?<br />

Quali erano i progetti<br />

espansionistici del re<br />

persiano Dario?<br />

• Che cosa fecero le città<br />

greche per resistere all’offensiva<br />

dei Persiani? Che<br />

cosa accadde a Maratona?<br />

• Quali furono gli esiti <strong>della</strong><br />

vittoria ottenuta dai Greci?<br />

Guerrieri<br />

greci (a sinistra)<br />

e persiani<br />

(a destra).<br />

Per ricordare<br />

• Da dove entrò in <strong>Grecia</strong><br />

Serse?<br />

• Quale fu la reazione delle<br />

póleis greche?<br />

• Che cosa accadde al<br />

passo delle Termopili?<br />

54 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


LA VITTORIA FINALE DEI GRECI<br />

Dopo avere massacrato <strong>Le</strong>onida e i suoi soldati, l’esercito<br />

persiano proseguì la sua avanzata fino ad Atene,<br />

che fu invasa e saccheggiata. Gli Ateniesi avevano<br />

trovato rifugio sull’isola di Salamina, posta di fronte<br />

alla città.<br />

Fu proprio nello stretto braccio di mare che separava<br />

Salamina dalla terraferma che avvenne lo scontro<br />

decisivo. <strong>Le</strong> grosse navi persiane, che manovravano<br />

faticosamente a causa del poco spazio disponibile,<br />

furono accerchiate e colpite dalle agili navi greche:<br />

la vittoria dei Greci fu strepitosa.<br />

L’ anno seguente, nel 479 a.C., l’Impero persiano veniva<br />

definitivamente sconfitto dai Greci: l’esercito di terra fu<br />

vinto a Platea dalle truppe spartane, mentre la flotta venne<br />

sopraffatta dagli Ateniesi a Capo Micale, lungo le coste dell’Asia<br />

Minore.<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa fecero i Persiani dopo avere superato<br />

le Termopili?<br />

• Perché i Greci riuscirono a vincere nella<br />

battaglia di Salamina?<br />

• Dove i Persiani furono definitivamente sconfitti?<br />

<strong>Le</strong> carte illustrano<br />

le fasi fondamentali<br />

<strong>della</strong> battaglia<br />

di Salamina.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Moneta con nave<br />

fenicia. I Fenici<br />

costituivano la<br />

componente<br />

principale <strong>della</strong><br />

flotta persiana.<br />

Lo scontro tra<br />

le due flotte<br />

fu, quindi,<br />

anche quello<br />

tra i rivali più<br />

accaniti nel<br />

commercio<br />

mediterraneo.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

55


Attivazioni didattiche<br />

Anche noi storici<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V F<br />

a. Creta è la più grande delle isole egee.<br />

b. I Cretesi subivano l’egemonia commerciale degli altri popoli mediterranei.<br />

c. <strong>Le</strong> città-palazzo ospitavano esclusivamente la residenza del sovrano.<br />

d. Il momento di massimo splendore <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> cretese fu tra il 1700 e il 1450 a.C.<br />

e. Il palazzo di Cnosso era la residenza del Re Minotauro.<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

2. Completa il testo con le informazioni mancanti.<br />

La popolazione degli …………….....……. si stabilì nel Peloponneso, fondando numerose città, tra cui la più importante fu<br />

…………….....……. . Dopo aver subito fino al XV sec. a.C. la potenza economica di …………….....……., i Micenei cominciarono<br />

a espandersi sulle coste …………….....……. e fino al Mar Nero, incontrando la resistenza <strong>della</strong> città di<br />

…………….....……., poi sconfitta nel XIII sec. a.C.<br />

<strong>Le</strong> città micenee erano città-………….....……., protette da imponenti mura; il palazzo del re era posto nella<br />

…………….....……., la parte più elevata <strong>della</strong> città. La <strong>civiltà</strong> micenea conobbe un rapido declino a partire dal<br />

…………….....……. .<br />

[a. XII secolo. a.C - b. acropoli - c. Micene - d. Creta - e. dell’Asia Minore - f. fortezze - g. Achei - h. Troia]<br />

Comprendere e utilizzare il linguaggio <strong>della</strong> storia<br />

3. Scrivi le corrette definizioni per i seguenti termini ed espressioni.<br />

a. “Secoli bui”: .........................................................................<br />

b. Pólis: ......................................................................................<br />

c. Agorá: ....................................................................................<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

4. Completa il testo con le informazioni mancanti.<br />

a. Prima colonizzazione<br />

- Periodo: ..................................................................................................................................................................................................<br />

- Cause: .....................................................................................................................................................................................................<br />

- Aree geografiche interessate: ..............................................................................................................................................................<br />

b. Seconda colonizzazione<br />

- Periodo: ..................................................................................................................................................................................................<br />

- Cause: .....................................................................................................................................................................................................<br />

- Aree geografiche interessate: ..............................................................................................................................................................<br />

Stabilire relazioni<br />

5. Indica a quale città (Sparta o Atene) si riferiscono le seguenti caratteristiche.<br />

d. Dèi antropomorfi: ...............................................................<br />

e. Politeismo: ............................................................................<br />

f. Santuario: ..............................................................................<br />

a. È basata sulla forza militare e sul governo oligarchico. ....................................................................................................<br />

b. È basata sul commercio ed è aperta a forme di governo democratiche. .........................................................................<br />

c. Diventerà la città guida <strong>della</strong> cultura classica. ................................................................................................................<br />

d. Deve il suo ordinamento politico al legislatore Licurgo. .................................................................................................<br />

e. Mutò più volte la propria organizzazione e le istituzioni politiche. ..................................................................................<br />

56 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Organizzare le conoscenze in forma schematica<br />

6. Completa lo schema seguente, utilizzando le espressioni fornite.<br />

Stabilire relazioni<br />

7. Opera i collegamenti corretti.<br />

a. Dracone<br />

b. Solone<br />

c. Pisistrato<br />

d. Clistene<br />

5. ................................................<br />

6. ................................................<br />

.....................................................<br />

7. ................................................<br />

Comprendere e utilizzare il linguaggio <strong>della</strong> storia<br />

8. Scrivi le definizioni corrette dei seguenti termini o espressioni.<br />

a. Oligarchia: ............................................................................<br />

b. Costituzione: ........................................................................<br />

c. Apella: ...................................................................................<br />

d. Ecclesìa: .................................................................................<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

9. Ricostruisci le fasi dello scontro tra l’Impero persiano e le città greche, completando le seguenti affermazioni.<br />

a. Il conflitto tra l’Impero persiano e la <strong>Grecia</strong> scoppiò perché le colonie greche dell’Asia Minore ...........................................<br />

......................................................................................................................................................................................................................<br />

b. 491 a.C.: alleanza tra Sparta, Atene e altre città greche con lo scopo ..........................................................................................<br />

c. 490 a.C.: l’esercito persiano si scontrò con i Greci, guidati da Milziade, a ..................................... Vittoria:.............................<br />

d. 480 a.C.: i Persiani attaccarono di nuovo la <strong>Grecia</strong>. Atene si preparò con una potente flotta guidata da: .................................<br />

e. Sparta affrontò l’esercito persiano tra i monti: alle ..................................................... Vittoria:.......................................................<br />

f. L’esercito persiano invase ............................................... e la distrusse.<br />

g. Gli Ateniesi attaccarono con la loro flotta presso ..................................................... Vittoria:..........................................................<br />

h. 479 a.C.: definitivo scontro tra Greci e Persiani a .............................................................................................................................<br />

i. Vittoria definitiva:......................................................................................................................................................................................<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

LA SOCIETÀ SPARTANA<br />

1. ...........................................................<br />

2. .......................... 3. .........................<br />

4. ...........................................................<br />

Classe dominante<br />

Classi subalterne<br />

1. riforma democratica<br />

2. tirannide<br />

3. riforma oligarchica<br />

4. regime aristocratico<br />

8. ................................................<br />

9. ................................................<br />

.....................................................<br />

10. ...............................................<br />

[a. costituiscono l’esercito -<br />

b. Perieci - c. non hanno diritti politici -<br />

d. coltivano le terre in condizioni di<br />

semischiavitù - e. Iloti -<br />

f. non hanno diritti -<br />

g. godono di tutti i diritti - h. Spartiati -<br />

i. svolgono le attività artigianali e commerciali<br />

- l. governano la pólis]<br />

e. Efori: ......................................................................................<br />

f. Elièa: ......................................................................................<br />

g. Strateghi: ...............................................................................<br />

h. Ostracismo: ..........................................................................<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

A ttivazioni didattiche<br />

57


6. L’Età di Pericle: l’espansionismo e la democrazia<br />

SPARTA E ATENE PRENDONO STRADE DIVERSE<br />

Sparta e Atene, unite vittoriosamente nella lotta contro i Persiani, dopo che il pericolo<br />

fu cessato tornarono a essere antagoniste e le loro storie procedettero per lungo tempo<br />

in direzioni diverse.<br />

Sparta non volle mutare la sua politica tradizionale per inseguire progetti di espansione.<br />

Impegnata a controllare la popolazione degli Iloti, sempre sul punto di ribellarsi,<br />

si accontentò di confermare e difendere la propria egemonia sul Peloponneso.<br />

A differenza di Sparta, Atene cercò di trarre il massimo vantaggio dal prestigio guadagnato<br />

con la vittoria sui Persiani. La potenza <strong>della</strong> sua flotta, infatti, non solo rappresentava<br />

una garanzia per la difesa <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>, ma era anche un prezioso strumento<br />

per espandere i traffici commerciali e aumentare le ricchezze che ne derivavano.<br />

LA LEGA DI DELO E LA POLITICA ESPANSIONISTICA ATENIESE<br />

<strong>Le</strong> póleis più interessate a una politica di espansionismo mercantile (quelle dell’Egeo<br />

e <strong>della</strong> costa asiatica principalmente), nel 477 a.C. costituirono un’alleanza militare,<br />

la <strong>Le</strong>ga di Delo (o delio-attica), a capo <strong>della</strong> quale si pose Atene.<br />

Ufficialmente, il fine dell’alleanza era quello di predisporre una difesa permanente<br />

contro la Persia; a questo scopo, le città che aderivano al patto erano tenute a contribuire<br />

all’allestimento di una flotta e al versamento di denaro, che veniva depositato al<br />

santuario di Delo, pronto per essere impiegato in caso di guerra.<br />

Inizialmente la <strong>Le</strong>ga perseguì il fine per cui era nata: ci furono parecchi scontri nell’Egeo,<br />

in seguito ai quali il pericolo persiano venne di fatto eliminato (la pace di Callia<br />

del 449 a.C. sancì la fine del conflitto). A quel punto la <strong>Le</strong>ga non avrebbe più avuto<br />

ragione di esistere, ma Atene volle ugualmente conservarla, facendone uno strumento<br />

per esercitare la propria egemonia politica ed economica su tutto il Mar Egeo.<br />

PERICLE EL’EGEMONIA ATENIESE<br />

Ispiratore principale <strong>della</strong> politica espansionistia ateniese fu un abile uomo politico:<br />

Pericle (495-429 a.C.). Eletto stratega nel 461 a.C., Pericle venne riconfermato nella carica<br />

per trent’anni consecutivi, diventando di fatto l’unico, indiscusso signore di Atene.<br />

L’ obiettivo primario dell’azione politica di Pericle era quello di trasformare Atene in<br />

una grande potenza militare ed economica, in grado di imporsi come centro vitale<br />

di tutto l’Egeo e del Mediterraneo orientale.<br />

Per realizzare tale progetto, Pericle aveva bisogno, naturalmente, dell’appoggio del<br />

popolo, che avrebbe dovuto sostenere gli sforzi e i sacrifici richiesti da un programma<br />

politico così ambizioso. Pericle, pertanto, favorì i ceti sociali<br />

protagonisti <strong>della</strong> vittoria contro i Persiani: artigiani,<br />

marinai e commercianti.<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa accadde a Sparta<br />

e Atene dopo la fine delle<br />

guerre contro la Persia?<br />

• Quale linea politica<br />

adottò Sparta?<br />

• Quali vantaggi seppe<br />

trarre Atene dalla vittoria<br />

contro i Persiani?<br />

Per ricordare<br />

• Quali póleis si unirono<br />

nella <strong>Le</strong>ga di Delo?<br />

• Qual era lo scopo<br />

dichiarato <strong>della</strong> <strong>Le</strong>ga?<br />

• Che cosa accadde alla<br />

<strong>Le</strong>ga di Delo dopo la<br />

sconfitta dei Persani?<br />

Per ricordare<br />

• Chi fu il principale ispiratore<br />

<strong>della</strong> politica espansionistica<br />

ateniese?<br />

• Qual era l’obiettivo<br />

primario da realizzare?<br />

• Quali furono i ceti sociali<br />

fondamentali per la realizzazione<br />

del nuovo programma<br />

politico?<br />

Nave a remi greca, particolare<br />

di un vaso attico (metà del VI<br />

sec. a.C.).<br />

58 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


VERSO LA DEMOCRAZIA PIENA<br />

Per ottenere un consenso ancora più largo da parte <strong>della</strong> popolazione, Pericle riformò<br />

la Costituzione di Clistene, allargando la partecipazione a settori più ampi <strong>della</strong><br />

popolazione:<br />

• aumentò i poteri dell’Ecclesìa, l’assemblea dei cittadini;<br />

• concesse anche alle classi sociali inferiori l’accesso alla carica di arconte;<br />

• ridusse il potere dell’Areópago, e, quindi, degli aristocratici;<br />

• stabilì un compenso per coloro che si dedicavano alla vita politica, rendendola<br />

accessibile anche ai più poveri.<br />

Grazie a questi<br />

provvedimenti,<br />

Pericle portò la<br />

democrazia ateniese<br />

alla sua forma più<br />

allargata, come non<br />

era mai avvenuto in<br />

nessun’altra parte<br />

del mondo antico.<br />

Occorre comunque<br />

ricordare che pure<br />

nell’Atene di Pericle,<br />

dove vivevano circa<br />

150 mila abitanti,<br />

le persone che<br />

potevano godere dei<br />

diritti politici erano<br />

circa 20 mila; le altre<br />

130 mila – donne,<br />

schiavi e stranieri –<br />

ne erano ancora<br />

escluse.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Gli schiavi erano adibiti ai lavori<br />

agricoli e utilizzati nei grandi<br />

cantieri navali del Pireo.<br />

Per ricordare<br />

• Quali riforme apportò<br />

Pericle alla Costituzione<br />

di Clistene? Perché?<br />

• Come può essere<br />

considerata la democrazia<br />

ateniese dei tempi di<br />

Pericle? Quali limiti essa<br />

ancora dimostrava?<br />

Raffigurazione simbolica <strong>della</strong><br />

“Democrazia” che incorona<br />

il Demos (popolo).<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

59


Busto di Pericle.<br />

Protagonisti<br />

PERICLE, SIGNORE DI ATENE<br />

L’UOMO PIÙ IMPORTANTE DEL SUO TEMPO<br />

Nato nel 495 a.C., Pericle fu il vero protagonista politico del suo tempo. Di origini<br />

aristocratiche, guidò il governo di Atene per oltre trent’anni, dal 461 al 429 a.C.<br />

Egli trasformò la sua città, ricostruendo l’Acropoli con una serie di maestose opere<br />

pubbliche e grandiosi monumenti, e la rese una fortezza inespugnabile. <strong>Le</strong>gò ai suoi<br />

progetti i nomi di alcuni dei maggiori artisti del tempo, l’architetto Fidia (490-430<br />

a.C.) e gli scultori Mirone e Policleto; promosse lo sviluppo del teatro favorendo le<br />

opere dei più grandi tragediografi greci: Eschilo, Sofocle e poi Euripide.<br />

Proprio nel segno di questo straordinario splendore, un intero periodo <strong>della</strong> storia<br />

prese il nome di Età di Pericle.<br />

UN ARISTOCRATICO A SERVIZIO DELLA DEMOCRAZIA<br />

Ricco di ingegno e oratore affascinante, Pericle non governò con la forza, ma conquistando<br />

il consenso popolare e perfezionando i meccanismi <strong>della</strong> partecipazione<br />

democratica ateniese. Nell’Età di Pericle, infatti, la democrazia si rafforzò e si estese<br />

alle classi più povere, che poterono partecipare direttamente alla vita politica, dovere<br />

fondamentale di un buon cittadino. Così ne parla lo stesso Pericle:<br />

Per dimenticare le fatiche, abbiamo procurato al nostro spirito moltissimi svaghi, celebrando<br />

secondo il costume tradizionale giochi e feste che si susseguono per tutto l’anno e abitando in<br />

case fornite di ogni agio […]. Presso di noi le stesse persone si curano dei loro interessi privati<br />

e delle questioni pubbliche; coloro che si dedicano ad attività particolari conoscono perfettamente<br />

i problemi politici; poiché, soli tra tutti, consideriamo il cittadino che non se ne cura non<br />

una persona tranquilla e per bene ma un uomo addirittura inutile.<br />

da Plutarco, Vita di Pericle<br />

VINCITORE DI BATTAGLIE, UCCISO DALLA PESTE<br />

Fu ammirato e amato da molti, ma anche odiato dai suoi rivali che lo accusavano<br />

di demagogia, cioè di lusingare il popolo per ottenere il consenso.<br />

Sotto il suo governo prese avvio uno dei conflitti più lunghi e disastrosi <strong>della</strong><br />

storia di Atene, la Guerra del Peloponneso, in cui la città combatté contro la<br />

sua avversaria di sempre: Sparta.<br />

Pericle non vide mai la fine di questa guerra, perché perì vittima dell’epidemia<br />

di peste che si abbatté sulla città nel 430 a.C. Ecco il racconto degli ultimi<br />

giorni di vita del grande uomo politico:<br />

Quando ormai la fine di Pericle era prossima, i cittadini migliori e gli amici ancora vivi, seduti<br />

intorno al letto, si misero a discorrere <strong>della</strong> virtù e <strong>della</strong> grande potenza che il morente<br />

aveva avuto, ad annoverarne le gesta e i numerosi trofei: nove battaglie aveva vinto come<br />

generale, e aveva eretto altrettanti trofei in nome del suo paese. Ciò si dicevano l’un l’altro,<br />

credendo che Pericle avesse ormai perso conoscenza e non potesse udire. Invece egli sentì<br />

e capì tutto, e nel bel mezzo del discorso intervenne a dire di stupirsi che elogiassero e ricordassero<br />

di sé alcuni eventi, in cui aveva avuto parte anche il caso e che a molti generali<br />

era riuscito di compiere precedentemente, mentre non citavano la sua gloria più grande: “il<br />

fatto”, disse testualmente, “che nessun Ateniese per colpa mia dovette vestirsi a lutto”.<br />

da Plutarco, Vita di Pericle<br />

60 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


ATENE, LA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO ANTICO<br />

L’ occasione concreta che consentì a Pericle di realizzare i suoi progetti fu l’accendersi<br />

di una lunga serie di conflitti che coinvolse numerose città greche.<br />

Approfittando del momento di disorientamento e di disordine, Pericle nel 454<br />

a.C. spostò ad Atene il tesoro <strong>della</strong> <strong>Le</strong>ga di Delo, impiegandolo per lanciare un<br />

vasto programma di opere pubbliche.<br />

Per prima cosa, Pericle volle ricostruire sull’acropoli i templi che i Persiani avevano<br />

distrutto. La nuova acropoli, tutta di marmo, non doveva rappresentare solo<br />

il centro rinnovato di Atene, ma diventare il cuore di tutta la <strong>Grecia</strong>, il santuario<br />

panellenico, cioè di tutti i Greci.<br />

La ricostruzione dell’acropoli consentì a Pericle di raggiungere due obiettivi:<br />

• egli creò vaste opportunità di lavoro per tutti gli abitanti di Atene, generando<br />

ricchezza e aumentando il consenso da parte dei cittadini;<br />

• soprattutto, però, egli poté permettersi di avere al proprio servizio i più grandi<br />

artisti dell’epoca, che in breve tempo fecero di Atene la città più bella di<br />

tutto il mondo antico.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

5<br />

3<br />

4<br />

6<br />

2<br />

7<br />

8<br />

1<br />

9<br />

Per ricordare<br />

• Quali eventi favorirono<br />

Pericle nella realizzazione<br />

del suo progetto politico?<br />

• Che cosa doveva<br />

rappresentare la nuova<br />

acropoli di Atene?<br />

• Quali obiettivi poté<br />

raggiungere Pericle<br />

attraverso la ricostruzione<br />

dell’acropoli?<br />

L’acropoli di Atene<br />

10<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

61


APPROFONDIMENTI<br />

62 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

Storia e vita quotidiana<br />

COSÌ VIVEVANO I GRECI<br />

I Greci trascorrevano gran parte <strong>della</strong> giornata fuori casa. Il clima caldo li spingeva<br />

in piazza o nelle strade; per questo non mostravano di curare molto le abitazioni private.<br />

Naturalmente, vi era differenza tra le case dei più ricchi e quelle del popolo.<br />

I grandi proprietari terrieri, i generali, gli aristocratici avevano abitazioni confortevoli,<br />

solitamente divise in due zone, quella degli uomini e quella riservata alle donne<br />

(detta gineceo). Nelle campagne sorgevano ville discrete, senza lusso.<br />

<strong>Le</strong> case abitate dal popolo erano modeste, costruite con esili muri di legno, di pietra<br />

o di mattoni crudi, senza l’uso di calce né di cemento, tanto che i ladri riuscivano<br />

facilmente ad aprire una breccia. Poche e piccolissime erano le finestre; le abitazioni<br />

di medie dimensioni avevano un cortile interno con un porticato.<br />

Panche, cassapanche e letti in legno o in bronzo erano i mobili presenti nelle stanze,<br />

accompagnati dai vasi dipinti, dalle armi e, nel caso di famiglie particolarmente benestanti,<br />

da pitture e mosaici artistici.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


L’ETÀ D’ORO DELL’ARTE E DELLA CULTURA<br />

L’Età di Pericle è stata definita il primo “Rinascimento” dell’Occidente, per la<br />

realizzazione di opere di eccezionale valore artistico e la presenza di straordinarie<br />

personalità in tutti i campi del sapere umano.<br />

Tra gli artisti possiamo citare gli architetti Ictino e Callicrate, ma soprattutto lo<br />

scultore e architetto Fidia (490-430 a.C.), amico personale di Pericle. Essi furono<br />

impegnati a ricostruire i monumenti dell’acropoli, in particolare il famoso tempio<br />

dedicato alla dea Atena, il Partenone. A Fidia si deve il complesso di bassorilievi<br />

che ornavano i frontoni e il fregio del tempio, un vero capolavoro <strong>della</strong> scultura<br />

diventato modello per tutti gli artisti dei secoli successivi, fino a oggi.<br />

L’ altro campo artistico in cui l’Atene di Pericle raggiunse il vertice fu quello del<br />

teatro tragico. Appartengono a questo periodo i tre maggiori tragediografi<br />

greci: Eschilo (che partecipò come soldato alla battaglia di Salamina), Sofocle<br />

(anche lui grande amico di Pericle) ed Euripide.<br />

Tutta l’arte e la letteratura di questo periodo obbedivano al progetto di documentare<br />

il passato glorioso dei miti e degli eroi dell’antica <strong>Grecia</strong>, trasformando<br />

Atene nella nuova culla <strong>della</strong> cultura e dell’arte.<br />

LA GUERRA DEL PELOPONNESO<br />

La crescente potenza di Atene, che cercava di imporre la propria egemonia su<br />

tutte le città greche, provocò la reazione delle città <strong>della</strong> <strong>Le</strong>ga del<br />

Peloponneso, guidata da Sparta. La tensione crebbe a tal punto da sfociare in<br />

una guerra che si prolungò per quasi 30 anni (431-404 a.C.).<br />

Pericle si sentiva sicuro <strong>della</strong> superiorità <strong>della</strong> flotta di Atene e pensò che le<br />

sue navi avrebbero potuto colpire le città ribelli nei loro commerci e nella loro<br />

economia, spingendo le popolazioni suddite degli Spartani alla rivolta.<br />

Quando scoppiò la guerra, però, l’esercito spartano prese subito il sopravvento,<br />

invase l’Attica e saccheggiò le città più importanti. A quel punto, gli avversari<br />

politici di Pericle tentarono di rovesciarlo, mettendo in dubbio le sue capacità di<br />

stratega. Queste manovre, però, si rivelarono inutili, perché ad Atene scoppiò una<br />

grave pestilenza, che ne decimò la popolazione e colpì anche Pericle, che morì<br />

vittima del contagio (429 a.C.).<br />

La guerra continuò, finché sia gli Spartani sia gli Ateniesi, esausti, si accordarono<br />

per porre fine ai combattimenti con la pace di Nicia, nel 421 a.C.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Per ricordare<br />

• Come è stata definita<br />

l’Età di Pericle? Perché?<br />

• Quale fu l’opera artistica<br />

più importante realizzata<br />

durante l’Età d Pericle?<br />

• Quale altra espressione<br />

artistica raggiunse il<br />

massimo splendore?<br />

• A che cosa tendevano l’arte<br />

e la letteratura ateniesi?<br />

Per ricordare<br />

• Quale reazione suscitò la<br />

potenza raggiunta da<br />

Atene?<br />

• Come pensò di reagire<br />

Pericle di fronte alla<br />

minaccia spartana?<br />

• Che cosa accadde allo<br />

scoppio <strong>della</strong> guerra?<br />

• Fino a quando si prolungò<br />

la guerra?<br />

Come si concluse?<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

63


LA FINE DELLA SUPREMAZIA ATENIESE<br />

La pace tra Atene e Sparta durò pochissimo, perché il ceto dei commercianti e degli<br />

armatori ateniesi voleva continuare il conflitto, nella convinzione che alla fine<br />

Atene sarebbe uscita vittoriosa e avrebbe nuovamente dominato il Mediterraneo.<br />

Fra i nuovi capi militari ateniesi vi era Alcibiade, nipote di Pericle, il quale convinse<br />

i suoi concittadini a organizzare una spedizione in Sicilia (415-413 a.C.),<br />

contro Siracusa, alleata di Sparta. L’esito dell’impresa, però, fu disastroso per<br />

Atene.<br />

A quel punto Sparta, decisa a stroncare la rivale, si accordò con i Persiani, dai<br />

quali ottenne ingenti aiuti economici, grazie ai quali poté allestire una flotta poderosa,<br />

in grado di competere con quella di Atene. Questa, abbandonata dalle città alleate,<br />

dopo un lungo conflitto dovette accettare di concludere una pace durissima<br />

(404 a.C.) che, di fatto, poneva fine a qualsiasi ambizione di egemonia.<br />

Sparta impose ad Atene – la pólis democratica per eccellenza – un governo<br />

oligarchico, detto “dei Trenta Tiranni”, contro il quale la popolazione immediatamente<br />

si ribellò e che dopo un anno fu definitivamente rovesciato.<br />

Tuttavia gli insuccessi militari, la violenza <strong>della</strong> guerra e la delusione<br />

politica avevano fiaccato l’orgoglio e la forza degli Ateniesi, che non seppero<br />

più risollevarsi dalla sconfitta.<br />

L’EGEMONIA DI TEBE EL’AFFERMAZIONE DI UNA<br />

NUOVA POTENZA: LA MACEDONIA<br />

Sparta, vincitrice indiscussa <strong>della</strong> guerra del Peloponneso, non<br />

poté approfittare fino in fondo <strong>della</strong> vittoria per imporre il<br />

proprio dominio sulle città sconfitte, perché le continue rivolte<br />

degli Iloti costringevano gli Spartiati a snervanti lotte interne,<br />

al fine di mantenere il potere.<br />

Nel giro di breve tempo, le città un tempo alleate di Atene,<br />

alle quali erano stati imposti governi oligarchici, si ribellarono<br />

contro Sparta, alla quale veniva rimproverato anche il torto di essersi<br />

alleata con l’Impero persiano.<br />

Nel 371 a.C. Sparta venne sconfitta a <strong>Le</strong>uttra da Tebe, che impose<br />

la propria egemonia. Nove anni dopo, però, Tebe venne a sua<br />

volta sconfitta da una coalizione che univa Atene e Sparta.<br />

La sconfitta di Tebe segnò l’inizio di un periodo di forte crisi che<br />

portò a compimento il processo di decadenza delle città greche. Ormai<br />

indebolite da decenni di guerre, le póleis non seppero reagire di fronte<br />

alla minaccia <strong>della</strong> nuova potenza emergente: il Regno di Macedonia.<br />

Per ricordare<br />

• Perché Sparta non poté approfittare fino<br />

in fondo <strong>della</strong> vittoria ottenuta contro Atene?<br />

• Quali città si ribellarono contro Sparta?<br />

Perché?<br />

• Perché l’egemonia di Tebe durò solo nove anni?<br />

• Da che cosa furono provocati l’indebolimento e<br />

la decadenza delle póleis greche?<br />

Per ricordare<br />

• Perché la pace tra Sparta<br />

e Atene durò pochissimo?<br />

• Chi era Alcibiade? Quale<br />

impresa volle tentare?<br />

Con quale esito?<br />

• In che modo Sparta riuscì<br />

a prevalere su Atene?<br />

• Come fu trattata Atene<br />

dopo la sconfitta? Perché<br />

essa non riuscì più a riprendersi?<br />

Giovane ateniese<br />

ritratto nell’atto<br />

di partire per la guerra.<br />

64 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


APPROFONDIMENTI<br />

LA STORIA SECONDO ERODOTO<br />

Oggetto <strong>della</strong> storia<br />

Storia come racconto di<br />

fatti umani e non mitici;<br />

i fatti umani considerati<br />

nel loro complesso: non solo<br />

militari e politici, ma anche<br />

usi, abitudini di vita, ecc.<br />

(“storia totale”).<br />

LA STORIA SECONDO TUCIDIDE<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Scopo <strong>della</strong> storia<br />

Comprendere i fatti<br />

umani nel loro divenire, per<br />

cogliere le forze che li<br />

guidano, quindi fornire la<br />

“chiave” per capire anche<br />

i fatti futuri, che saranno<br />

simili a quelli del passato,<br />

visto il persistere <strong>della</strong><br />

natura umana.<br />

Storia e storiografia<br />

I PRIMI STORICI: MEMORIA DEI FATTI E RICERCA DELLA VERITÀ<br />

<strong>Le</strong> guerre tra Greci e Persiani e la guerra del Peloponneso furono narrate dai due<br />

più grandi storici del mondo greco: Erodoto e Tucidide.<br />

Erodoto (484 a.C. – 425 a.C. circa), nativo di Alicarnasso (città greca dell’Asia Minore),<br />

nella sua opera Storie narra lo scontro tra Greci e Persiani, dedicando ampio<br />

spazio anche alla storia e alle usanze dei vari popoli che costituivano l’ Impero persiano.<br />

Tucidide (460 a.C. – 404 a. C.), ateniese, nella sua opera La guerra del Peloponneso<br />

(o Storie) narra la guerra tra Ateniesi, Spartani e loro alleati per il dominio <strong>della</strong><br />

<strong>Grecia</strong>.<br />

In queste opere, considerate le capostipiti di tutte le opere di storia, essi si proposero<br />

di narrare i fatti così come erano accaduti, secondo un metodo di indagine critica<br />

del passato. Riportiamo di seguito le introduzioni di entrambe le opere, nelle quali<br />

gli autori enunciano alcuni dei princìpi fondamentali <strong>della</strong> ricerca storica.<br />

Questa è l’esposizione <strong>della</strong> ricerca di Erodoto di Alicarnasso,<br />

perché non sia cancellato nel tempo il ricordo<br />

delle azioni degli uomini e le gesta grandi e meravigliose<br />

dei Greci e dei barbari* non restino senza gloria; inoltre<br />

perché vengano stabilite le cause per cui vennero a<br />

conflitto [...]<br />

Relativamente ad ogni racconto è mio principio fondamentale<br />

trascrivere ciò che da ciascuno viene raccontato<br />

come l’ho sentito dire [...]<br />

Io mi sento in dovere di riferire ciò che si dice, ma<br />

non mi sento affatto impegnato a credere a tutto e<br />

questa mia affermazione sia valida per tutte le cose<br />

che riporto [...].<br />

da Erodoto, Storie, I, 1; II, 123; VII, 152<br />

* Così i Greci chiamavano tutti i popoli non greci.<br />

Tucidide Ateniese scrisse la guerra tra Ateniesi e<br />

Peloponnesiaci come combatterono tra di loro; cominciò<br />

a scriverla appena essa scoppiò.<br />

Quanto ai fatti accaduti in questa guerra li ritenni degni<br />

di essere narrati non per averne avuto notizia dal<br />

primo venuto, né come mi parve.<br />

Narrai soltanto quelli cui io fui presente e quelli che ho<br />

saputo da altri investigandoli con la maggior esattezza<br />

possibile anche nei particolari [...]<br />

Forse, per chi ascolta, la mancanza di elementi favolosi<br />

renderà meno piacevole l’esposizione, ma chi vorrà<br />

conoscere la verità e dei fatti passati e di quelli futuri,<br />

che, secondo la natura umana, potranno ripetersi tali e<br />

quali e simili, riterrà sufficientemente utile quest’opera<br />

[...].<br />

da Tucidide, La guerra del Peloponneso, I, 22<br />

Scopo <strong>della</strong> storia<br />

Conservare il ricordo<br />

dei fatti e delle gesta<br />

del passato, ma anche<br />

indagarne le cause.<br />

Metodo <strong>della</strong> storia<br />

La storia deve basarsi<br />

sulle testimonianze;<br />

queste devono essere<br />

riportate fedelmente,<br />

cioè come sono state dette<br />

(principio <strong>della</strong> fedeltà<br />

ai documenti).<br />

Oggetto <strong>della</strong> storia<br />

Storia come racconto<br />

di fatti politici e militari<br />

contemporanei<br />

(“storia politica”).<br />

Metodo <strong>della</strong> storia<br />

La storia deve basarsi<br />

solo su testimonianze<br />

accertate, quindi su ciò<br />

che si è visto direttamente<br />

o raccontato da altri:<br />

in questo caso la<br />

testimonianza va<br />

esaminata, sviscerata a<br />

fondo prima di essere<br />

riportata (indagine critica<br />

dei documenti).<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

65


7. Alessandro Magno e l’Ellenismo<br />

FILIPPO II EL’ESPANSIONE DELLA MACEDONIA<br />

La Macedonia era rimasta per lungo tempo ai margini del mondo greco: una<br />

terra sfruttata, soprattutto da parte di Atene, per il legname dei suoi boschi e<br />

l’oro delle sue miniere. Essa si era però conservata indipendente, organizzata in<br />

un regno che si andò via via rafforzando, finché il re Filippo II (382-336 a.C. circa),<br />

dopo aver conquistato le regioni confinanti a nord-est, diresse le sue mire<br />

espansionistiche verso la <strong>Grecia</strong>.<br />

Per essere sicuro di potere sconfiggere gli eserciti greci – che nonostante tutto<br />

continuavano ad apparire temibili –, Filippo perfezionò il sistema <strong>della</strong> falange,<br />

un’unità di combattimento che divenne famosa per la sua invincibilità.<br />

I soldati <strong>della</strong> falange erano armati anche di<br />

una spada corta, di un piccolo scudo rotondo<br />

e di una corazza di cuoio.<br />

Una variante di schieramento<br />

<strong>della</strong> falange ridotta a 5 file.<br />

Per ricordare<br />

• Quale ruolo ebbe la Macedonia<br />

nell’ambito del mondo greco?<br />

Quando la situazione iniziò a<br />

mutare?<br />

• Che cosa fece Filippo per accrescere<br />

le possibilità di vittoria<br />

contro i Greci?<br />

• Come si comportarono i Greci di<br />

fronte alle iniziative di Filippo?<br />

Quali furono le conseguenze?<br />

• Come si presentò Filippo ai Greci?<br />

Quali erano i suoi progetti?<br />

Di fronte ai pericolosi progetti espansionistici<br />

del sovrano macedone, i Greci erano discordi.<br />

Alcuni pensavano che Filippo non rappresentasse<br />

una minaccia e che il suo intervento fosse piuttosto<br />

da considerare come un’occasione per riportare<br />

la pace nel mondo greco. Atene e Tebe<br />

decisero, invece, di allearsi contro Filippo, che<br />

invase il territorio e sconfisse le forze greche a<br />

Cheronea, nel 338 a.C., sancendo la fine <strong>della</strong><br />

libertà politica delle póleis.<br />

Dopo la vittoria, Filippo non si presentò come<br />

un invasore, ma come il capo dei Greci e propose<br />

di guidarli contro l’Impero persiano. Mentre<br />

preparava la spedizione, però, il re venne ucciso<br />

da una congiura di corte, nel 336 a.C.<br />

66 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


L’IMPERO “UNIVERSALE” DI ALESSANDRO<br />

A Filippo successe il giovane figlio Alessandro. Nato nel 356 a.C., Alessandro fu educato<br />

a Pella, capitale del Regno macedone, da uno dei maggiori filosofi dell’antichità,<br />

Aristotele (384-322 a.C.). Divenuto re a soli vent’anni, dimostrò presto le sue doti di<br />

comandante militare, distruggendo Tebe, che aveva osato ribellarsi alla sua autorità.<br />

Nel 334 a.C. Alessandro riprese il progetto espansionistico del padre e decise di<br />

muovere guerra contro l’Impero persiano. Alla guida di un esercito di Macedoni, Greci<br />

e mercenari, egli iniziò una fortunata spedizione in Oriente. Dopo avere sconfitto ripetutamente<br />

l’esercito persiano (a Granico, nel 334 a.C., e a Isso, nel 333 a.C.), il re<br />

macedone colse la vittoria definitiva contro Dario III a Gaugamela, nel 331 a.C.<br />

Nel 332 a.C. Alessandro aveva già conquistato anche la Fenicia, la Siria e l’Egitto. Negli<br />

anni successivi, egli creò un nuovo, vastissimo impero, che si estendeva dalla Macedonia<br />

sino al fiume Indo. Un impero che raccoglieva tutti i territori più importanti<br />

del mondo allora conosciuto e che per questo fu detto “universale”. A motivo delle<br />

sue straordinarie imprese militari, Alessandro fu chiamato Magno (“il Grande”).<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Rilievo con scena di battaglia<br />

tra Alessandro e Dario.<br />

Per ricordare<br />

• In che modo Alessandro<br />

dimostrò subito le sue doti<br />

di comandante militare?<br />

• Che cosa fece Alessandro<br />

poco dopo essere salito<br />

sul trono?<br />

• Perché l’impero costruito<br />

da Alessandro fu definito<br />

“universale”?<br />

Mercenario<br />

Soldato che combatte<br />

dietro pagamento di un<br />

compenso, facendo del<br />

mestiere delle armi la<br />

propria professione e<br />

ponendosi a servizio di chi è<br />

disposto a offrirgli denaro<br />

in cambio <strong>della</strong> sua abilità<br />

militare, che è, appunto, la<br />

“merce” che egli vende.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

67


Busto di<br />

Alessandro Magno.<br />

68 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

Protagonisti<br />

ALESSANDRO MAGNO<br />

UN UOMO INSAZIABILE DI FAMA E DI GLORIA<br />

Così lo storico romano Quinto Curzo Rufo (I sec. d.C.) fa parlare Alessandro Magno,<br />

nella sua opera Storie di Alessandro Magno:<br />

Partito dalla Macedonia, sono ora signore <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>, ho sottomesso la Tracia e l’Illiria, comando<br />

ai Triballi e ai Medi, posseggo l’Asia dalle rive dell’Ellesponto a quelle del Mar Rosso.<br />

E non sono più lontano dagli estremi confini <strong>della</strong> terra; uscitone fuori, ho deciso di<br />

aprirmi un’altra natura, un altro mondo... Darò gloria a luoghi sconosciuti, aprirò a tutte<br />

le genti quelle terre che la natura aveva relegato lontano.<br />

E così ne parla lo storico:<br />

La sua avidità di gloria e l’insaziabile desiderio di fama non gli lasciavano vedere nulla<br />

d’impossibile, nulla di troppo lontano… Misurava se stesso con la durata non <strong>della</strong> vita, ma<br />

<strong>della</strong> gloria.<br />

Questo è, in breve, il ritratto che la tradizione storica ha delineato di Alessandro Magno,<br />

uno dei personaggi più amati ed esaltati <strong>della</strong> storia. In una vita breve, durata<br />

solo 33 anni (nato nel 356 a.C. morì nel 323 a.C.), riuscì a creare un impero immenso<br />

che dalla natìa Macedonia si estendeva fino all’India, ad est, e all’Egitto, a sud.<br />

LA TESTIMONIANZA DI PLUTARCO<br />

<strong>Le</strong> imprese di Alessandro ci sono note soprattutto attraverso il racconto che ne fece lo storico<br />

greco Plutarco (46 d.C. ca.-125 d.C.), il quale, nella sua opera <strong>Le</strong> vite, in cui narra la storia di molti<br />

uomini illustri, raccolse diverse tradizioni e testimonianze riguardo al governatore macedone.<br />

Nei testi che seguono sono riportati brani nei quali Plutarco racconta alcuni tra gli eventi più importanti<br />

<strong>della</strong> vita di Alessandro Magno.<br />

Un grande filosofo come precettore<br />

Per educare Alessandro, suo padre Filippo (382 a.C.-336 a.C.) mandò a chiamare il filosofo più dotto ed insigne<br />

del suo tempo, Aristotele, e gli diede un compenso adeguato. Alessandro apprese così non solo le discipline<br />

morali e politiche, ma anche quelle più segrete, che i filosofi non rivelano a molti. (Alessandro) era per<br />

natura amico <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> lettura.<br />

L’Iliade, che egli stimava e chiamava “avviamento alla virtù guerresca”, tenne sempre con sé in una edizione<br />

fornitagli da Aristotele, insieme col pugnale, sotto il cuscino. Quando era nel centro dell’Asia, non avendo<br />

libri, ordinò di mandargliene.<br />

La personalità di Alessandro<br />

Alessandro ebbe, fin dalla giovinezza, un ardente desiderio di gloria. Un giorno i suoi amici gli chiesero se<br />

intendeva presentarsi ai Giochi Olimpici e partecipare alla gara <strong>della</strong> corsa, in cui era molto abile. Alessandro<br />

rispose: “Io mi presenterei solo se i miei avversari fossero re”.<br />

Un altro tratto del suo carattere era la generosità. Dopo la battaglia di Isso, gli furono condotte, prigioniere, la<br />

madre e la moglie di Dario, con le sue due figlie. Alessandro fu sensibile alla loro sventura e mandò uno dei suoi<br />

compagni a dir loro che Dario non era morto, che non dovevano aver paura di Alessandro e che non sarebbe<br />

mancato loro nessuno degli onori di cui godevano quando Dario era re.<br />

La grande prova: la distruzione di Tebe<br />

Poco tempo dopo il suo avvento al trono, Alessandro ebbe notizia che i Tebani si erano ribellati, e che gli Ateniesi<br />

si erano alleati ad essi. Alessandro passò lo stretto delle Termopili e a quelli che lo accompagnavano<br />

disse: “L’oratore Demostene mi chiamò fanciullo, mentre io guerreggiavo in Illiria e nei paesi dei Triballi. Mi<br />

chiamò giovinetto, quando fui in Tessaglia: è ora che io gli dimostri dinanzi alle mura di Atene che io sono<br />

un uomo fatto”.<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Questo famoso mosaico<br />

rinvenuto a Pompei<br />

(copia di epoca romana<br />

di un dipinto risalente<br />

al IV-III sec. a.C.)<br />

raffigura la battaglia<br />

di Isso del 333 a.C.,<br />

durante la quale<br />

Alessandro (in sella<br />

al cavallo, a sinistra)<br />

sconfisse il re persiano<br />

Dario III (sul carro con<br />

il volto atterrito, al<br />

centro dell’immagine).<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Giunto a Tebe volle dare tempo ai Tebani di pentirsi, ma siccome questi non si pentivano, lasciò libera azione<br />

ai Macedoni non pensando ormai che alla guerra. Avvenne una lotta terribile in cui i Tebani combatterono<br />

con un ardore ed un coraggio superiori alle loro forze, poiché i nemici erano, in proporzione, molto più<br />

numerosi di loro.<br />

Ma dopo una lunga e vigorosa resistenza la guarnigione macedone, che stava in una citta<strong>della</strong> vicina a Tebe,<br />

chiamata Cadmea, caricò i Tebani alle spalle; questi, circondati dalle armi nemiche, ben presto furono<br />

vinti ed annientati e la città venne saccheggiata e distrutta. Alessandro voleva con questa terribile condanna<br />

<strong>della</strong> città di Tebe atterrire gli altri Greci. Non si può descrivere quale sia stato il martirio subìto da quella<br />

povera città durante il saccheggio.<br />

In Egitto, dall’oracolo di Giove Ammone<br />

Durante questo viaggio un dio gli inviò numerosi segni e aiuti. Dapprima fece scendere sulla terra piogge così<br />

abbondanti che allontanarono il timore <strong>della</strong> sete; queste piogge inumidendo le calde sabbie resero l’aria<br />

più pura e più facile da respirare. Più tardi un nugolo di corvi si posò alla testa delle armate che non sapevano<br />

esattamente quale via seguire, guidandole col loro gracchiare quando esse si sbandavano durante la<br />

notte.<br />

Passato il deserto, quando giunse alla città il profeta di Ammone gli andò incontro per portargli i saluti del<br />

dio, come quelli di un padre.<br />

Alessandro gli chiese dapprima se qualcuno degli uccisori di suo padre era sfuggito alla sua vendetta. “Non<br />

bestemmiare”, esclamò allora il profeta, “tu non hai affatto un padre mortale”.<br />

Alessandro interrogò poi l’oracolo sull’impero e gli chiese se il dio gli avrebbe concessa la grazia di divenire<br />

il dominatore di tutti gli uomini. E il dio gli rispose di sì per bocca del suo profeta. Alessandro dopo questa<br />

risposta, fece offerte magnifiche al dio, e colmò di doni i suoi sacerdoti. Ecco ciò che raccontano la maggior<br />

parte degli storici.<br />

L’incontro fra Alessandro e Tassile in India<br />

Il re Tassile in India possedeva un dominio grande quanto l’Egitto e ricco di pascoli e di frutti come nessun altro<br />

Paese del mondo. Quando incontrò Alessandro, Tassile, dopo averlo salutato, gli disse: “Alessandro, che<br />

bisogno c’è mai di fare guerra e di venire alle mani se non sei venuto per togliere a noi l’acqua e le altre cose<br />

necessarie alla nostra sopravvivenza? Se io sono più ricco di te in terreni e denaro sono pronto a dividerli con<br />

te, se ne ho meno non rifiuto di accettare da te ciò che vorrai regalarmi”.<br />

Alessandro, commosso da quella sincerità, gli fece grandi doni e invitandolo a un banchetto gli presentò una coppa<br />

dicendogli: “Bevo alla tua salute e, con questo brindisi, ti regalo mille talenti”.<br />

Questa generosità offese grandemente gli amici di Alessandro, ma produsse ottimo effetto sui barbari, dei<br />

quali si guadagnò così l’affetto.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

69


L’ORGANIZZAZIONE DELL’IMPERO<br />

Giunto alle foci del fiume Indo nel 325 a.C., Alessandro avrebbe voluto proseguire,<br />

ma i soldati si ribellarono, rifiutandosi di continuare a combattere. Egli fu<br />

quindi costretto a fare ritorno verso Occidente e si stabilì a Babilonia, che scelse<br />

come capitale del suo impero e dalla quale si dedicò all’organizzazione dei<br />

suoi domini: operazione nella quale egli si dimostrò assai capace.<br />

Alessandro si proponeva due obiettivi:<br />

• da un lato egli intendeva amministrare gli immensi territori che aveva conquistato,<br />

in modo da mantenerne il controllo ed evitare ribellioni;<br />

• dall’altro, pur dimostrandosi tollerante verso le tradizioni delle diverse genti, si<br />

proponeva di unificare culturalmente tutti i popoli sottomessi, operando<br />

una sintesi tra la cultura greca e quella orientale.<br />

Per ottenere questi risultati, Alessandro Magno conservò ed estese a tutto l’impero<br />

alcune strutture amministrative già adottate dai Persiani, istituì una moneta<br />

unica per agevolare il commercio, introdusse come lingua ufficiale dell’impero<br />

il greco, facilitò i matrimoni tra persone di etnie diverse e promosse la<br />

fondazione di nuove città, destinate ad essere colonizzate dai Greci.<br />

LA MORTE DI ALESSANDRO E LA DIVISIONE DELL’IMPERO<br />

A Babilonia, mentre progettava altre spedizioni militari, Alessandro morì, probabilmente<br />

di malaria, nel 323 a.C.: aveva solo 33 anni.<br />

Poiché l’imperatore non aveva lasciato eredi, i suoi generali si occuparono del<br />

governo delle varie regioni dell’Impero. Ben presto, però, scoppiarono violente<br />

lotte, che nel giro di pochi decenni portarono alla spartizione dei territori conquistati<br />

da Alessandro in vari regni indipendenti, guidati dai discendenti dei generali.<br />

I principali Regni - detti “Regni ellenistici” - sorti nel III secolo a.C. furono:<br />

• il Regno d’Egitto;<br />

• il Regno di Siria;<br />

• il Regno di Macedonia;<br />

• il Regno di Pergamo.<br />

LA CIVILTÀ ELLENISTICA<br />

Con la morte di Alessandro Magno, ebbe fine il suo progetto di un grande impero<br />

universale, ma gli sopravvisse l’altra grande impresa che egli si era sforzato<br />

di compiere: quella dell’unità culturale alla quale aveva cercato di ricondurre<br />

gran parte del mondo antico.<br />

Il periodo che va dalla morte di Alessandro fino alla conquista romana dell’Egitto<br />

(30 a.C.) è detto Età ellenistica o Ellenismo, perché in esso sopravvisse la<br />

grande <strong>civiltà</strong> <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong>, che i Greci chiamavano Ellade (da cui, appunto, “Ellenismo”).<br />

Con l’espressione “<strong>civiltà</strong> ellenistica” vengono dunque indicate tutte le espressioni<br />

culturali, artistiche, scientifiche del periodo compreso fra il 323 e il 30<br />

a.C., che risentirono fortemente dell’influsso <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca. Greca, infatti, fu la<br />

lingua del potere e <strong>della</strong> cultura; greco fu il modello urbanistico adottato nelle<br />

tante città di nuova fondazione; greco fu lo stile <strong>della</strong> nuova arte e <strong>della</strong> letteratura,<br />

e greca fu la matrice delle nuove scuole di filosofia (Epicureismo e Stoicismo).<br />

Per ricordare<br />

• Perché Alessandro non<br />

poté proseguire le sue<br />

conquiste? Che cosa fece<br />

a Babilonia?<br />

• Quali obiettivi si proponeva<br />

di raggiungere Alessandro<br />

Magno?<br />

• Che cosa fece per realizzarli?<br />

Per ricordare<br />

• Quando morì Alessandro?<br />

• Chi governò l’Impero dopo<br />

la sua morte? Con<br />

quali risultati?<br />

• Quali regni nacquero dalla<br />

spartizione dell’impero<br />

di Alessandro?<br />

Per ricordare<br />

• Quale progetto proseguì<br />

anche dopo la morte di<br />

Alessandro Magno?<br />

• Perché il periodo compreso<br />

fra la morte di Alessandro<br />

Magno e la conquista<br />

romana dell’Egitto è chiamato<br />

“Età ellenistica”?<br />

• Che cosa si intende con<br />

l’espressione “<strong>civiltà</strong> ellenistica”?<br />

Perché?<br />

70 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


UNA CULTURA “MONDIALE”<br />

Nonostante l’importanza <strong>della</strong> cultura<br />

greca, l’orizzonte nel quale si<br />

sviluppò la nuova <strong>civiltà</strong> ellenistica<br />

andava oltre i confini <strong>della</strong> <strong>Grecia</strong><br />

e dell’Occidente, godendo anche<br />

dell’apporto, <strong>della</strong> genialità e dell’originalità<br />

di tante culture<br />

diverse. Questa fusione tra elementi<br />

di origini differenti contribuì ad<br />

accrescere la ricchezza <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong><br />

ellenistica.<br />

La lingua, l’arte, la scienza greca,<br />

diffuse fin nel cuore dell’Asia, divennero<br />

il patrimonio comune del<br />

mondo allora conosciuto: una vera<br />

cultura “mondiale”. Gli stessi Romani,<br />

del resto, assorbirono la cultura<br />

greca principalmente attraverso la<br />

sua elaborazione ellenistica.<br />

Alessandria d’Egitto, con il suo<br />

Museo (luogo d’incontro degli studiosi<br />

più famosi) e la sua biblioteca<br />

(con 700 000 e forse più rotoli di<br />

papiro), fu la capitale culturale dell’Ellenismo<br />

e <strong>della</strong> conservazione<br />

<strong>della</strong> cultura greca. Eccezionale fu<br />

anche lo sviluppo delle scienze,<br />

con scienziati come il matematico<br />

Euclide (III sec. a.C.), il matematico<br />

e fisico Archimede (III sec.<br />

a.C.), i geografi e astronomi Aristarco<br />

di Samo (III sec. a.C.) ed<br />

Eratostene (III sec. a.C.).<br />

Per ricordare<br />

• Che cosa contribuì ad accrescere la<br />

ricchezza <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> ellenistica?<br />

• Perché si può parlare di una “cultura<br />

mondiale” a proposito <strong>della</strong> cultura<br />

ellenistica?<br />

• Quali furono i luoghi e i protagonisti<br />

più importanti <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> ellenistica?<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

Papiro alessandrino del II sec. a.C.: riporta un testo di astronomia relativo<br />

a costellazioni e pianeti.<br />

Una delle statue più famose<br />

dell’arte ellenistica:<br />

il Laocoonte<br />

con i suoi figli.<br />

Copia in marmo di<br />

un originale<br />

in bronzo.<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

71


Attivazioni didattiche<br />

Anche noi storici<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V F<br />

a. Sparta e Atene, dopo la vittoria contro i Persiani, si alleano definitivamente.<br />

b. La <strong>Le</strong>ga di Delo era un’alleanza militare con a capo Atene.<br />

c. Pericle fu l’indiscusso signore di Atene.<br />

d. La riforma <strong>della</strong> Costituzione di Clistere ridusse la partecipazione del popolo alla politica.<br />

e. Sotto Pericle, Atene conobbe un periodo di degrado urbano.<br />

f. L’Età di Pericle è stata definita il primo “Rinascimento” dell’Occidente.<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

2. Completa la seguente sintesi sulla guerra del Peloponneso, usando le espressioni sotto elencate.<br />

a. Contro la supremazia ateniese ci fu la reazione delle città del Peloponneso guidate da ……..............……....................…,<br />

nell’anno ………...................… .<br />

b. Il fatto militare più grave per gli Ateniesi fu l’ ………………….........................……………… .<br />

c. Del tutto imprevedibile fu la ………………........……….............................………, nella quale morì anche Pericle.<br />

d. La prima fase <strong>della</strong> guerra si concluse nell’anno ………..........……… .<br />

e. Dopo alcuni anni, nel 415 a.C., Alcibiade propose agli Ateniesi di indebolire Sparta, portando la guerra nelle colonie.<br />

Fu organizzata una spedizione contro ………...............................……………, con esito ………………………...................….. per<br />

Atene.<br />

f. Sparta chiese aiuto ai …………………..........................………… .<br />

g. Questa fase <strong>della</strong> lunga guerra per Atene si risolse con una ……………….................……………........................ .<br />

h. I governi oligarchici imposti in molte città suscitarono il malcontento e l’opposizione militare.<br />

i. A <strong>Le</strong>uttra …………………..........….. fu vinta da …………............………., che a sua volta, ma per pochi anni, esercitò la supremazia.<br />

l. La guerra del Peloponneso si concluse nell’anno …….......……………., senza che nessuna delle tre città rivali,<br />

……………….........................................………………………………., potesse ripristinare la sua egemonia.<br />

[a. 431a.C. - b. pestilenza - c. Sparta - d. invasione dell’esercito spartano - e. Siracusa - f. Persiani - g. disastroso - h. Sparta -<br />

i. pace durissima - l. 362 a.C. - m. Tebe - n. Sparta, Atene, Tebe - o. 421 a.C.]<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

3. Indica con X la risposta corretta tra quelle proposte.<br />

a. La pace tra Atene e Sparta<br />

1. durò pochissimo.<br />

2. segnò l’inizio di oltre un secolo di concordia.<br />

b. Alcibiade era<br />

1. il nipote di Pericle.<br />

2. un celebre condottiero di Sparta.<br />

c. Chi usufruì degli aiuti economici dei Persiani per allestire una poderosa flotta?<br />

1. Atene. 2. Sparta.<br />

d. La pace del 404 a.C. segna per Atene<br />

1. la fine delle ambizioni di egemonia.<br />

2. la definitiva supremazia su Sparta.<br />

e. Il governo “dei Trenta Tiranni” era<br />

1. un governo oligarchico. 2. una dittatura.<br />

72 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

4. Completa il testo con le informazioni mancanti.<br />

<strong>Le</strong> continue rivolte degli ………………...…. costrinsero gli ………………...…. a snervanti lotte interne. Nel giro di breve tempo,<br />

le città un tempo alleate di ………………...…. si ribellarono contro Sparta, accusata di essesi alleata con ………………...…. . Nel<br />

371 a.C. Sparta venne sconfitta a <strong>Le</strong>uttra da ………………...….; nove anni dopo, questa venne a sua volta sconfitta da una<br />

………………...…. che univa Atene e Sparta. La sconfitta di Tebe segnò l’inizio di un periodo di crisi, che portò a compimento<br />

il ……………..........…...…. delle città greche.<br />

[ a. l’Impero persiano - b. coalizione - c. Spartiati - d. Atene - e. Tebe - f. processo di decadenza - g. Iloti ]<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

5. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V F<br />

a. Filippo II di Macedonia sconfisse le forze greche a Cheronea.<br />

b. Alessandro era il fratello minore di Filippo.<br />

c. Alessandro riprese il progetto espansionistico contro l’Impero persiano.<br />

d. I mercenari erano i fedelissimi dell’esercito macedone.<br />

e. L’impero creato da Alessandro fu definito “universale”.<br />

f. Alessandro si proponeva di unificare culturalmente tutti i popoli sottomessi.<br />

g. La lingua ufficiale dell’impero era il greco.<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

6. Completa correttamente inserendo le informazioni mancanti.<br />

I “Regni ellenistici” furono:<br />

a. il Regno ………………...…. b. il Regno ………………...…. c. il Regno ………………...…. d. il Regno ………………...….<br />

Conoscere eventi e fenomeni storici<br />

7. Completa il testo con le informazioni mancanti.<br />

Il periodo che va dalla morte di Alessandro fino alla conquista romana dell’Egitto è detto ………………...…. o ……………...….<br />

.............. . Con questa espressione vengono indicate tutte le espressioni ………………...…., ………………...…. e ………………...….<br />

che risentirono fortemente dell’influsso <strong>della</strong> <strong>civiltà</strong> greca: la ……………….. del potere e <strong>della</strong> cultura, il ……….........………...….<br />

......... adottato nelle città, lo stile dell’ ………..…. e <strong>della</strong> letteratura, la matrice delle nuove scuole di ………………...…. .<br />

[a. modello urbanistico - b. artistiche - c. Ellenismo - d. culturali - e. lingua - f. filosofia - g. arte - h. Età ellenistica - i. scientifiche]<br />

Ricavare informazioni da un documento storico<br />

8. <strong>Le</strong>ggi il seguente passo tratto dalla Vita di Pericle di Plurtaco, che riporta un discorso attribuito a Pericle, quindi<br />

rispondi alle domande.<br />

Per dimenticare le fatiche, abbiamo procurato al nostro spirito moltissimi svaghi, celebrando secondo il costume tradizionale<br />

giochi e feste che si susseguono per tutto l’anno e abitando in case fornite di ogni agio, il cui godimento quotidiano<br />

scaccia da noi la tristezza. [...] Mentre gli avversari vengono fin da giovani educati con faticoso esercizio al valore in guerra,<br />

noi, pur vivendo con abbandono la vita, con pari forze affrontiamo pericoli uguali.<br />

Presso di noi le stesse persone si curano dei loro interessi privati e delle questioni pubbliche; coloro che si dedicano ad<br />

attività particolari conoscono perfettamente i problemi politici; poiché, soli tra tutti, consideriamo il cittadino che non<br />

se ne cura non una persona tranquilla e per bene ma un uomo addirittura inutile.<br />

da Plutarco, Vita di Pericle<br />

a. Qual è, secondo Pericle, lo stile di vita degli Ateniesi e a quali interessi mirano? ............................................................<br />

......................................................................................................................................................................................................................<br />

b. Da quali parole puoi desumere l’importanza che Pericle attribuisce alla vita politica? .............................................................<br />

......................................................................................................................................................................................................................<br />

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS<br />

CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA<br />

A ttivazioni didattiche<br />

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