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Mauro D'Onofrio ELEMENTI DI OTTICA PER ASTRONOMI

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1 CAPITOLO 1<br />

1.1 Il principio di Fermat<br />

Si tratta di un metodo molto potente per trattare i problemi di ottica geometrica. Si supponga di<br />

avere una superficie che trasmette e/o riflette i raggi luminosi. Il principio di Fermat afferma<br />

che la traiettoria seguita dal raggio luminoso sarà quella per cui il tempo necessario, per andare<br />

ad esempio dalla sorgente al piano focale, è minimo. Il principio di Fermat può essere esteso<br />

ad un sistema ottico più generale, e nella sua forma moderna asserisce che: La traiettoria vera<br />

seguita da un raggio luminoso è quella per cui il tempo, necessario per andare da un punto<br />

fisso A ad un altro punto fisso B, è stazionario rispetto a piccole variazioni dal percorso vero.<br />

In altre parole il tempo necessario per andare da un punto A ad un altro B non differisce più di<br />

un infinitesimo del secondo ordine dal tempo necessario per andare da A a B lungo un altro<br />

percorso molto prossimo al percorso vero. Quindi in prima approssimazione il tempo per il<br />

percorso vero è uguale a quello per un raggio adiacente al percorso vero.<br />

Il caso più semplice per illustrare il principio di Fermat è mostrato in Fig. 1.1. Una superficie Σ<br />

separa due punti P0 e P1.<br />

n<br />

P0<br />

(x,y)<br />

Σ<br />

Fig. 1.1 Un possibile cammino ottico tra due mezzi di indice di rifrazione diversi separati dalla superficie Σ.<br />

Le linee piene rappresentano la traiettoria vera, quelle tratteggiate una ad essa adiacente.Il<br />

tempo per andare da P0 a P1 ¡ ¢ £ ¤¦¥¨§ § © è sia verificata la condizione di stazionarietà per il<br />

percorso vero, deve essere:<br />

∂τ / ∂ x = ∂τ / ∂ y = 0<br />

(1.1)<br />

dove x,y sono le coordinate generiche dove il raggio incontra la superficie. In modo<br />

equivalente si può rimpiazzare la frase tempo di viaggio della luce con cammino ottico della<br />

luce. Se dt è un tempo infinitesimo allora cdt è il corrispondente cammino ottico. Il cammino<br />

ottico (OPL) è definito perciò dalla relazione:<br />

d(OPL)=cdt=(c/v)vdt=nds (1.2)<br />

OPL= c dt = nds<br />

∫ ∫<br />

n’<br />

P1

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