Il Brentella - Consorzio di Bonifica Piave
Il Brentella - Consorzio di Bonifica Piave
Il Brentella - Consorzio di Bonifica Piave
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ALLE TRE BRINATE, ACQUA E NEVE ASPETTATE<br />
<strong>Il</strong> <strong>Brentella</strong> 3<br />
UN NUMERO MONOGRAFICO DI CARATTERE STORICO PER PROMUOVERE UNA PIÙ RESPONSABILE CULTURA DELL'ACQUA<br />
IMPARARE dal PASSATO<br />
per PROGETTARE IL FUTURO<br />
Dalle acque minerali <strong>di</strong> San Zenone, Fonte, Crespano e Castelcucco alle risaie <strong>di</strong> Cavasagra, Resana e Casacorba, ai<br />
Palù <strong>di</strong> Sernaglia della Battaglia: ripercorriamo alcune importanti pagine del rapporto tra uomo e acqua per riprendere<br />
il filo con cui è stata tessuta la storia del nostra zona. Una storia alla quale ha dato un importante contributo il<br />
<strong>Consorzio</strong> <strong>Brentella</strong>, che in sei secoli <strong>di</strong> attività ha svolto un'attività determinante per lo sviluppo dell'area tra <strong>Piave</strong>,<br />
Muson e Sile, dando prova nel tempo <strong>di</strong> saper rinnovare e rilanciare il suo ruolo, allargando i propri compiti dalla<br />
bonifica all'irrigazione, alla sicurezza idraulica, alla tutela del territorio e all'educazione ambientale.<br />
È<br />
un numero speciale de <strong>Il</strong> <strong>Brentella</strong><br />
questo che il <strong>Consorzio</strong> ha<br />
deciso <strong>di</strong> pubblicare per fine anno.<br />
Nelle pagine interne non troverete articoli<br />
sull'attività del <strong>Consorzio</strong>, e<br />
non per mancanza <strong>di</strong> notizie, anzi: le<br />
novità non mancano. Della più importante,<br />
il nuovo Piano <strong>di</strong> Classifica<br />
approvato proprio in questi giorni<br />
e con il quale verranno rivisti i criteri<br />
<strong>di</strong> imposizione dei contributi a carico<br />
dei consorziati, riferiremo ampiamente<br />
nel prossimo numero. Ma per<br />
una volta si è voluto mettere da parte<br />
l'attualità. Invece <strong>di</strong> aggiornarvi sugli<br />
sviluppi del problema sempre<br />
aperto dei limiti alle derivazioni dal<br />
<strong>Piave</strong>, o sull'avanzamento dei progetti<br />
<strong>di</strong> opere per la sicurezza idraulica,<br />
come le casse <strong>di</strong> espansione, abbiamo<br />
deciso <strong>di</strong> riportare d'attualità<br />
il passato.<br />
Lo avevamo già fatto, in alcuni numeri<br />
precedenti, ma nei limiti dello<br />
Un mulino in un’incisione del 1607 <strong>di</strong> V. Zonca<br />
(Biblioteca <strong>di</strong> Treviso)<br />
spazio <strong>di</strong> una rubrica. Questa volta, invece, abbiamo voluto<br />
utilizzare tutte le pagine <strong>di</strong>sponibili per ripercorrere all'in<strong>di</strong>etro<br />
nel tempo il profondo rapporto che ha sempre legato<br />
l'acqua al nostro territorio, convinti che l'acqua, risorsa<br />
in<strong>di</strong>spensabile per la nascita e la crescita <strong>di</strong> ogni civiltà,<br />
sia il filo conduttore lungo il quale corre la nostra storia.<br />
Riscoprire i mo<strong>di</strong> nei quali è stata utilizzata nei secoli<br />
significa risalire alla fonte del nostro sviluppo, ritrovare la<br />
memoria del passato, che porta sempre con sé insegnamenti<br />
preziosi per progettare il futuro.<br />
Ci siamo così rivolti ad alcuni tra i massimi conoscitori della<br />
storia locale, dell'area <strong>di</strong> competenza del <strong>Consorzio</strong> <strong>Brentella</strong>,<br />
ai quali abbiamo chiesto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re i ruoli e gli<br />
impieghi dell'acqua in <strong>di</strong>verse zone e perio<strong>di</strong>. Ne sono uscite<br />
pagine <strong>di</strong> storia appassionanti, ricche <strong>di</strong> notizie. Probabilmente<br />
sono in pochi a sapere, per esempio, che San Zenone,<br />
Fonte, Crespano e Castelcucco sono state nella seconda<br />
metà dell'800 località termali <strong>di</strong> richiamo. E sicuramente<br />
molti ignorano che tra il XVI e il XVIII secolo tra Resana,<br />
Casacorba e Cavasagra fiorì la coltivazione<br />
del riso, favorita dalle numerose<br />
risorgive. Alcuni invece avranno<br />
già visitato i Palù del Quartier del<br />
<strong>Piave</strong>, una zona umida bonificata<br />
già in tempi lontani e trasformata in<br />
un sistema <strong>di</strong> prati chiusi, splen<strong>di</strong>do<br />
esempio <strong>di</strong> uso razionale del territorio<br />
in sintonia con l'ambiente naturale.<br />
Sono tre esempi che ben <strong>di</strong>mostrano<br />
come la presenza dell'acqua abbia<br />
con<strong>di</strong>zionato il paesaggio e l'utilizzo<br />
del suolo. A questi si aggiunge quello<br />
illuminante del Canale <strong>Brentella</strong> e<br />
delle rogge derivate dal Brenta. Come<br />
potrete leggere negli articoli interni,<br />
fin dalla metà del ‘400 il <strong>Brentella</strong><br />
ha contribuito a determinare lo sviluppo<br />
agricolo e artigianale <strong>di</strong> tutta<br />
l'area della pianura compresa tra i<br />
fiumi <strong>Piave</strong>, Muson e Sile, derivando,<br />
canalizzando e <strong>di</strong>stribuendo capillarmente<br />
su tutto il territorio l'acqua<br />
per l'irrigazione, per la produzione<br />
<strong>di</strong> energia e, fino a pochi anni fa, anche a fini potabili.<br />
Tale bonifica della pianura a sud della fascia Pedemontana<br />
ha portato al graduale spopolamento delle colline dell'Asolano,<br />
in passato molto più abitate della campagna e dove<br />
fino all'800 funzionavano decine <strong>di</strong> mulini, magli e “macchine”<br />
utilizzati per la lavorazione della lana.<br />
Con il declino dell'industria laniera tutto il sistema <strong>di</strong> utilizzo<br />
e raccolta delle acque nel bacino del Muson è stato abbandonato;<br />
il Canale <strong>Brentella</strong> ha invece continuato a<br />
svolgere un ruolo <strong>di</strong> primo piano, garantendo l'acqua per<br />
l'agricoltura ma anche la produzione <strong>di</strong> energia, la sicurezza<br />
idraulica e il mantenimento dei delicati equilibri dell’ambiente<br />
naturale.<br />
Sono i compiti che il <strong>Consorzio</strong>, gestore del Canale, ha assunto<br />
nel tempo e svolge per tutto il territorio <strong>di</strong> propria<br />
competenza, facendo tesoro della lezione del passato per progettare<br />
al meglio il futuro.<br />
Giuseppe Romano<br />
Presidente del <strong>Consorzio</strong><br />
NUMERO 2 • DICEMBRE 2001