03.05.2013 Views

No Allergy Onlus. Le Piante Allergizzanti nelle Aree Urbane - SIRA

No Allergy Onlus. Le Piante Allergizzanti nelle Aree Urbane - SIRA

No Allergy Onlus. Le Piante Allergizzanti nelle Aree Urbane - SIRA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3<br />

LE PIANTE ALLERGIZZANTI NELLE AREE URBANE<br />

Introduzione<br />

Prof. Renato Corsico<br />

Specialista in Allergologia, Docente alla Scuola di specializzazione<br />

in Otorinolaringoiatria - Università degli studi di Pavia<br />

L’allergia da polline o pollinosi, che si manifesta periodicamente con sintomi<br />

clinici nasali (starnutazione, prurito, rinorrea, ostruzione) associati spesso<br />

a congiuntivite e talvolta ad asma (o a suoi equivalenti come la tosse<br />

insistente), insorge in soggetti predisposti per l’azione degli allergeni liberati<br />

da alcuni pollini.<br />

La prima descrizione dell’allergia a pollini risale al 1819 ed è attribuibile al<br />

medico inglese John Bostock, che ne soffriva e che la indicò come “febbre<br />

da fieno”, termine che è ormai obsoleto in quanto è ormai universalmente<br />

utilizzato il termine “pollinosi” con cui si intende “una malattia allergica<br />

IgE-mediata, causata dall’inalazione di allergeni presenti nei granuli pollinici<br />

trasportati dall’aria”.<br />

Il primo ricercatore che attribuì ai pollini la responsabilità di questa patologia<br />

fu Charles Blackley che, nel 1873, precorrendo di molti anni le indagini<br />

aerobiologiche, fu capace di catturare nell’atmosfera i pollini anemofili<br />

facendo uso di vetrini ricoperti di sostanza adesiva ed attaccati ad aquiloni.<br />

Blackley compilò anche il calendario pollinico di Manchester e riuscì a<br />

fare diagnosi di pollinosi scarificando la cute dei malati nella sede in cui<br />

aveva precedentemente applicato inflorescenze di graminacee. Scoprì che<br />

ad avere importanza allergenica sono soprattutto le piante che utilizzano<br />

l’impollinazione anemofila e che producono elevatissime quantità di polline<br />

per compensare l’impreciso mezzo di trasporto costituito dal vento e<br />

aumentare così la possibilità che almeno qualche granulo possa raggiungere<br />

il fiore femminile.<br />

In Italia le manifestazioni allergiche a carico di naso e congiuntive sono<br />

valutabili in oltre il 18% della popolazione e tale rilievo è in progressivo<br />

aumento. Viceversa sembra essere stabilizzata la prevalenza delle manifestazioni<br />

allergiche bronchiali, valutabili fra il 7-10%.<br />

<strong>No</strong>n tutte le manifestazioni allergiche sono attribuibili a sensibilizzazione a<br />

pollini, in quanto una parte è attribuibile a sensibilizzazione ad acari delle polveri<br />

domestiche. Nella Tabella I è riportata la prevalenza delle positività riscontrate<br />

in Italia nei confronti degli allergeni aerodiffusi. La conoscenza della<br />

diversa predisposizione delle specie a generare sensibilizzazione allergica<br />

dovrebbe essere sempre tenuta presente come riferimento per gli allestimenti<br />

di verde ornamentale e per la realizzazione d’impianti di rimboschimento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!