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MOSTRE SOME vIEWS OF AFRICA “L’Africa mi toccò l’animo già durante il volo: di lassù pareva un antico letto d’umanità”. Con questa frase lo scrittore inglese Saul Bellow ci racconta la sua visione personale del continente africano. Una prova difficile, quella di descrivere l’Africa, con la quale molti altri artisti si sono cimentati, come quelli le cui opere verranno esposte a Verona presso la Galleria Studio la Città dal 25 maggio al 31 agosto. L’Edicola I.P. Group Some views of Africa, questo il nome della mostra curata da Gabi Scardi, infatti, comprende opere di Philip Kwame Apagya, Pieter Hugo, Lawrence Lemaoana, Laura Nsengiyumva e Mikhael Subotzky, artisti, già noti o emergenti, originari di diversi paesi del continente africano, che hanno provato a darci la loro personale interpretazione di questa terra così eterogenea e difficile da vivere e da narrare. Ad accomunarli, senza dubbio, la conoscenza diretta del proprio paese e la volontà di esprimerne la modernità complessa. Dalle opere esposte emerge, infatti, un continente variegato, tutt’altro che univoco, in preda ad una trasformazione vigorosa. Un continente che vive uno sviluppo in cui novità e tradizione convivono e s’innestano l’una sull’altra imprevedibilmente, poiché la modernità, qui, sarà sempre segnata da una pesante eredità postcoloniale, che porta con sé carenze infrastrutturali, regimi totalitari e tensioni razziali irrisolte. Pieter Hugo, ad esempio, ci ricorda che le sfide e la metamorfosi che l’Africa sta affrontando non riguardano solo quel continente, riguardano anche noi. La sua Some views of Africa A cura di Gabi Scardi Studio la Città – verona, 25/05- 31/08/2013 Opening Sabato 25 Maggio, ore 11.30 serie Permanent Error, infatti, è riferita proprio ai rifiuti elettronici europei, che si pensa siano finiti in buona parte in Africa, dove vengono bruciati per estrarre metalli. Una pratica devastante che provoca fumi gravemente nocivi per la salute e per l’ambiente. L’impressione è incredibile, soprattutto quando, osservando alcune tastiere a terra, ci si rende conto che sono italiane. Mikhael Subotzky, invece, nelle sue fotografie, ci racconta aspetti diversi del proprio paese, il Sud Africa, in un gigantesco puzzle di immagini che ne fa emergere le drammatiche tensioni, la presenza di sacche di marginalità, di vulnerabilità, ma anche e soprattutto la forza e la sfaccettata ricchezza di carattere. Proseguendo in questo viaggio virtuale in Africa, Laura Nsengiyumva, figlia della diaspora ruandese in Belgio, ci racconta l’attaccamento di coloro che il continente l’hanno lasciato e sognano di tornarci. Foto, le sue, che riuniscono sia la tragedia che il suo paese ha attraversato negli anni Servizio a domicilio gratuito per Quotidiani e giornali Informazioni: 331_3642529 Piazza Vittorio Veneto, 2 - 37126 Verona 8 maggio 2013
Novanta, sia la drammatica posizione di chi, quella tragedia, l’ha vissuta da esule. Spostandoci in Ghana troviamo Philip Kwame Apagya, un fotografo conosciutissimo per i suoi ritratti in studio realizzati con coloratissimi fondali in 2D. Fotografie che sembrano essere sospese tra il realismo e il naive, irreali ed iperrealistiche allo stesso tempo, poiché i soggetti si trovano di fronte a un fondale dipinto che ritrae tutto ciò che sognano di avere e che probabilmente non raggiungeranno mai. Lawrence Lemaoana, infine, esplora la sua condizione di giovane uomo nero che si deve interfacciare con gli stereotipi della società. Le radici del suo lavoro nascono dalla passione per il rugby, che lo ha portato ad essere visto come un nero che provava a trapassare uno spazio che era sempre stato considerato dei bianchi. Sono molte, dunque, le considerazioni che si possono fare su questa terra a tratti complessa, ma sempre percorsa da sogni, desideri e grande voglia di cambiamento. Un continente fatto di riti e di miti affascinanti, inserito in una pro- Laura Nsengiyumva Still dal video 1994, 2001 - 4 min Courtesy Studio la Città - Verona maggio 2013 Pieter Hugo Abdulai Yahaya, Agbogbloshie Market - 2010, stampa digitale cromogenica, 173x173 cm Courtesy Studio la Città – Verona spettiva storica e in una posizione geo-culturale la cui rappresentazione prova ad esprimere le grandi sfide che sta attraversando. Ilaria Piacenza Mikhael Subotzky Traffic light encounter – 2004 Courtesy Studio la Città – Verona Lawrence Lemaoana Last Line of Defence (77.5cm length x 125cm width), inchiostro su carta di cotone. Courtesy Studio la Città - Verona Philip Kwame Apagya Welcome Monaco in New York, July 2005 - 2011 Firmato, titolato, numerato e datato Courtesy Fifty One Fine Art Photography ©Philip Kwame Apagya 9
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