40-Acque minerali - silvanomonarca
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Università degli Studi di Perugia
FACOLTÀ DI FARMACIA
- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA-
Acque minerali
Prof. Silvano Monarca
Nonostante alla popolazione venga
fornita acqua potabile di elevata
qualità igienica, la sfiducia verso
l’acqua dell’acquedotto
è ancora molto elevata:
il 46,5 % degli italiani
non si fida a bere l’acqua del rubinetto
(dati ISTAT)
L per persona/anno
Acqua minerale: incremento dei consumi
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
1988 2003
Europa Italia
+ 106%
+ 115%
Altamore, 2004
In Italia, nel 2004 il consumo
di acqua minerale naturale
è stato di 10.180.000.000 litri,
per un consumo medio pro-capite di
circa 178 litri.
Unione Nazionale Consumatori. Le scelte del consumatore, luglio 2005.
€/mc
2
1,5
1
0,5
0
Italia
Costo medio
€/m 3 = 0,496
Quanto costa l’acqua potabile
Berlino
Bruxelles
Bristol
Barcellona
Atene
Roma
€/mc
2
1,5
1
0,5
0
Ferrara
Bari
Oslo
Helsinki
Zurigo
Marsiglia
MEDIA
Bologna
Firenze
Genova
Ancona
Roma
Torino
Europa
Costo medio
€/m 3 = 1,023
Udine
Venezia
Milano
Palermo
Sardegna
MEDIA
Federgasacqua, 2002; Coviri, 2004
€/L
Quanto costa l’acqua minerale in Italia?
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 MEDIA
1000 L = 1 m 3 di acqua minerale costa in media € 267
+500 VOLTE
1000 L = 1 m 3 di acqua potabile costa in media € 0,50
Altamore, 2004; Coviri, 2004
Aziende
Investimenti pubblicitari (euro)dei
primi 10 gruppi
investimenti lordi
2002 2003 2004
1) Acque terme uliveto SpA Roma 74.608.000 79.830.560 86.216.444
2) Nestlè Divisione acque Milano 60.184.000 64.396.880 69.548.560
3) Sodi società distributrice Arl Roma 52.275.000 55.934.250 60.408.990
4) San Benedetto Spa 32.593.000 34.874.510 37.664.990
5) Italquae Spa Roma 24.275.000 25.974.250 28.052.190
6) Sangemini Spa 15.613.000 16.705.910 18.042.382
7) Parmalat Spa 8.490.000 9.094.300 9.821.844
8) Fonti Vinadio 7.486.000 8.010.020 8.650.821
9) Traficante Rionero Vulture 5.990.000 6.409.300 6.922.044
10) Santa Croce Sorgente 4.150.000 4.440.500 4.795.740
ACQUE MINERALI, ACQUA DI
RUBINETTO E SALUTE
• In Italia si consuma più acqua minerale che in qualsiasi altro Paese nel mondo: circa
191 litri pro capite l’anno
CONFRONTI
1. L’acqua minerale non è più salubre
2. L’acqua di rubinetto spesso ha una migliore composizione salina (ad es. molti
utilizzano acqua oligominerale anziché acqua di rubinetto)
3. L’acqua minerale viene conservata anche per mesi in bottiglie di plastica spesso
alla luce e al caldo (cessione di sostanze tossiche)
4. L’acqua di rubinetto costa circa 1000 volte di meno dell’acqua minerale
Impatto ambientale:
1. 5 miliardi di bottiglie di plastica l’anno, di cui 4 miliardi finiscono il discarica
2. trasporto su gomma delle bottiglie
L’acqua minerale è una moda?
23 Marzo 1996
Sequestrata l’acqua ?
Il lotto 72795 contiene quantità eccessive di
naftalene
23 Febbraio 2003
Acque minerali a rischio, analisi sotto
accusa
Verifiche dei NAS in tutta Italia: sbagliati i livelli per rilevare
le sostanze contaminanti, risultano assenti anche se ci sono.
Individuati 50 campioni di acqua ? positivi per il
tetracloroetilene
L’acqua in bottiglia non può essere
migliore… 31 Marzo 1999
L’acqua in bottiglia è spesso etichettata come pura e salubre ma questa
non può essere più sicura dell’acqua del rubinetto ordinaria
La Natural Resources Defense Council (NRDC) ha testato più di 1000
bottiglie di 103 differenti marche comperate in California, Florida,
Illinois, New York, Texas e District of Columbia.
La maggior parte delle acque era di alta qualità , ma circa un terzo
delle marche testate aveva almeno un campione contaminato con
alti livelli di inquinanti comunque superiori ai limiti previsti.
Lo studio ha trovato il
• 22% di acque contenti alti livelli di contaminati chimici
• 17% acque con requisiti microbiologici insufficienti
Virus e acque minerali
• Norwalk-Like Virus Sequences in Mineral Waters: One-Year Monitoring of Three Brands.
Beuret C, Kohler D, Baumgartner A, Luthi TM. Appl Environ Microbiol (2002) 68(4) p1925-31.
• A recent study reported Norwalk-like virus (NLV) in several brands of European mineral waters. This study aimed to
clarify the significance of these results by examining three commercially available European mineral water brands over
time. A 1-litre sample of each brand was analysed weekly over 1-year period (April 2000 to April 2001). Samples were
tested by reverse-transcriptase PCR using generic and genogroup-specific oligonucleotides. Additional analyses were
performed to investigate possible correlation between NLV sequence contamination and lot numbers of mineral water,
the long-term stability of NLV sequences in mineral water and the level of contamination. Of the 159 weekly samples
examined, 53 were found to be NLV sequence positive, with all isolates belonging to genogroup II. All three brands of
mineral water had approximately the same frequency of NLV sequence contamination (brand 1 - 30% of 53 tested
samples, brand 2 - 36%, brand 3 - 34%). Sequence analysis of amplified NLV sequences showed that strains from each
mineral water brand were closely related to each other but less similar to isolates from the other two brands.
• Second samples of each mineral water found to be NLV positive were analysed to investigate possible correlations
within lots. Forty-five out of the 53 second samples were positive for NLV genogroup II sequences. Ten of 10 samples
were still positive after 6 months storage at room temperature in darkness, and 9 out of 10 were positive after 12
months. NLV was not detected in 0.1 litre samples of all 53 previously tested samples that were positive for 1 litre test
volumes. This suggests a low concentration of NLV in the brands tested. Given the estimated method sensitivity limit
of approximately 10 viral units, the levels of contamination in the positive samples were estimated to be between 10 to
100 genomic equivalents per litre.
• Comment: The authors note that the RT-PCR detection method is unable to demonstrate viral infectivity, and no cell
culture method is available for NLV. However, they believe detection of NLV sequences after 12 months storage
suggests the virus particles are largely intact and potentially infective. The origin of the contamination is uncertain. It
may have occurred due to contamination of water sources or packing material or during the bottling process.
ACQUE OLIGOMINERALI o
DEMINERALIZZATE
• Le acque demineralizzate contengono pochi o nessun minerale. Ciò si ottiene mediante
• distillazione, osmosi inversa, scambio ionico o una combinazione di questi metodi.
• Le ricerche sulle cardiopatie e sul cancro dimostrano che l'acqua demineralizzata, carente di
• calcio e magnesio, e con basso grado di durezza e TDS, non è salutare da bere.
• Non è vero che i minerali contenuti nell'acqua sono inutili e inassorbibili. E’ stato
dimostrato che i minerali essenziali non solo vengono ben assorbiti, ma favoriscono
anche l'eliminazione di quelli non essenziali.Se, ad esempio, una buona quantità di calcio e
magnesio e una piccola quantità di piombo sono presenti nell'acqua, l'organismo selezionerà
gli elementi essenziali (calcio e magnesio) ed eliminerà quelli non essenziali (piombo). Se,
invece, vi sono bassi livelli di calcio e magnesio, le cellule selezioneranno il piombo tossico.
• I distillatori e le unità a osmosi inversa forniscono acqua addolcita e demineralizzata, senza
• l'efficacia protettiva dei minerali essenziali. In tal modo gli effetti negativi delle sostanze
dannose vengono ulteriormente amplificati. Una piccola quantità di sostanze nocive in
un'acqua demineralizzata può avere effetti molto più dannosi sulla salute che non una
maggiore quantità in un'acqua più dura.
• Perciò, per ragioni differenti, sia l'acqua inquinata, sia quella demineralizzata, possono
• essere nocive per la nostra salute.
Residuo fisso
Il contenuto di solidi, ottenuto come residuo dopo
evaporazione dell’acqua ed essiccamento a
180°C,costituisce il cosiddetto ‘’residuo fisso a 180°’’.
I principali costituenti sono ioni quali calcio, magnesio,
sodio, potassio, carbonati, idrogenocarbonati, clorati,
solfati e nitrati.
Limite massimo raccomandato D.Lgs. 31 = 1500mg/L
ACQUE MINIMAMENTE MINERALIZZATE RF < 50 mg/l
ACQUE OLIGOMINERALI RF tra 50 e 500 mg/l
ACQUE MEDIO MINERALI RF tra 500 e 1500 mg/l
ACQUE RICCHE DI SALI MINERALI RF > 1500 mg/l
Possibili effetti sulla salute:
Relazioni inverse sono riportate tra solidi totali dell’acqua ed
incidenza di cancro, malattie coronarie, malattie
artereosclerotiche, malattie cardiovascolari
WHO/SDE/WSH/03.04/16
Residuo fisso in diverse tipologie di
acque
Acqua Residuo fisso mg/L:
Boario danone Activ 636
San Benedetto 246
Danone Vitasnella 327
Rocchetta la leggera 176
San Gemini 899
Vera 160
Ferrarelle 1270
Brio blu rocchetta 176
Norda 44,5
Levissima 0.3
media acquedotti
2000
315
Potabile Torino 250-350
Acque con
RF< 200 mg/L
sono consigliate
per le affezione
delle vie
urinarie
e disturbi renali
Dal 16 al
23% del
valore
massimo
consigliato
Acque minerali
• Molte acque minerali in bottiglia subiscono
processi di filtrazione, distillazione e osmosi
inversa.
• Si calcola che soltanto il 20% sia acqua realmente
sorgiva. Non sempre inoltre sono esenti da
sostanze contaminanti.
• Se si sceglie di acquistare acqua minerale in
bottiglia, è importante assicurarsi che si tratti
effettivamente di acqua di sorgente e che
contenga un'adeguata quantità di minerali e un
sufficiente grado di durezza
QUALE ACQUA BERE?
• E' sempre consigliabile bere a volontà nell'arco della giornata,
assecondando pienamente lo stimolo della sete, e comunque bevendo
almeno un litro al giorno (ciò oltretutto favorisce una buona
idratazione della pelle). La gran parte delle acque potabili e delle
acque minerali non hanno un contenuto di calcio particolarmente
elevato. Tuttavia ci sono acque minerali, disponibili anche nella
grande distribuzione, che contengono oltre 300 mg /litro di calcio
altamente assimilabile, come lo è quello contenuto nel latte. Scelte
opportunamente, queste possono costituire un'importante
integrazione dell'apporto giornaliero raccomandato di calcio, con il
vantaggio di non dover assumere contemporaneamente anche grassi
saturi, colesterolo, proteine animali e sodio, come avviene invece con
il calcio di latte e derivati.
Mg nell’acqua potabile e MCV
Gli studi sperimentali, clinici ed epidemiologici forniscono i seguenti
dati:
1. STUDI IN VITRO: basse concentrazioni di Mg causano nelle cellule
endoteliali alcuni degli eventi coinvolti nella patogenesi
dell’aterosclerosi;
2. STUDI IN VIVO: gli studi sugli animali mostrano che una dieta
povera di Mg modifica la composizione lipidica ematica in senso
aterogenico ed un alto apporto di mg riduce l’aterogenesi;
3. STUDI SULL’UOMO:
la maggior parte degli studi di correlazione mostra una alta mortalità
per MCV ed ictus cerebrale in popolazioni con bassa concentrazione
di Mg nell’acqua potabile, e viceversa;
Alcuni studi trasversali e di coorte mostrano che soggetti con bassi
livelli di s-Mg mostrano un più alto rischio di ipertensione, malattia
coronarica ed ictus cerebrale;
In pazienti con malattia coronarica, il Mg in dosi farmacologiche è
risultato ridurre le lesioni endoteliali e si è mostrato un utile agente
anti-ischemico ed anti-aritmico
Mg e MCV- 2
I dati disponibili supportano l’ipotesi che un
apporto di Mg inferiore a quello raccomandato è
una condizione che pone a rischio di morire di, e
possibilmente sviluppare, MCV, ictus cerebrale od
ipertensione.
Fortificazione con Mg
dell’acqua potabile:
Un possibile passo verso la
MEDICINA PREVENTIVA
ACQUE OLIGOMINERALI E CALCOLOSI
L’abitudine diffusa di assumere regolarmente
acqua oligominerale a basso contenuto di Ca e
Mg da parte di individui affetti da calcolosi
urinaria, ma anche dalla popolazione generale,
non ha alcun sostegno scientifico e potrebbe
addirittura rivelarsi dannosa perchè comporta
una ridotta assunzione di Ca e Mg, elementi che
sembrano essere protettivi non solo nei
confronti della calcolosi, ma anche delle stesse
malattie cardiovascolari, dell’osteoporosi e forse
anche di altre patologie cronico-degenerative.
Quale acqua non bere
• Non sono particolarmente consigliabili le acque oligominerali con quantità di
calcio trascurabili (ciò per altro non protegge neppure dai calcoli renali:
paradossalmente, è vero l'opposto) e le acque minerali ricche di sodio e di solfati,
perché possono concorrere all'ipertensione (favorita dal sodio) e alla perdita di
calcio con le urine (favorita sia dal sodio sia dai solfati).
• La concentrazione di solfati nell'acqua potabile non dovrebbe superare i 250
mg/litro, e quella di sodio i 50 mg/litro: si consiglia di controllare l'etichetta
dell'acqua minerale se la si usa abitualmente come acqua da tavola.
•
• Meglio non eccedere con la gasatura, che può rendere il calcio meno assimilabile e
ridurre non opportunamente il senso della sete.
• Infine è sempre raccomandabile scegliere un'acqua povera di nitrati (in alcune
etichette espressi come ione nitrico o NO 3), potenzialmente dannosi, specialmente
per bambini
L’etichetta
Etichette
• Sulle etichette di alcune bottiglie vengono riportate informazioni del tipo:
• Contenente bicarbonato, se il tenore di bicarbonato supera i 600 mg/litro;
• solfata, se il tenore di solfati supera i 200 mg/litro;
• clorurata, se il tenore di cloruri è superiore a 200 mg/litro;
• calcica, se il tenore di calcio è superiore a 150 mg/litro;
• magnesica, se il tenore di magnesio è superiore a 50 mg/litro;
• fluorurata, se il tenore di fluoro è superiore a 1 mg/litro;
• ferruginosa, se il tenore di ferro bivalente è superiore a 1 mg/litro;
• sodica, se il tenore di sodio è superiore a 200 mg/litro;
• indicata nelle diete povere di sodio, se il tenore di sodio è inferiore a 20 mg/litro.
Etichetta
ANALISI CHIMICO-FISICHE
Sull'etichetta deve apparire chiaramente il nome del laboratorio che ha effettuato le analisi, insieme a una lunga serie di dati :
• la temperatura alla sorgente;
• Il pH;
• la conducibilità elettrica;
• il quantitativo dei vari sali minerali presenti sotto forma di ioni;
• il residuo fisso a 180 gradi centigradi, che è, invece, un elemento molto importante, perchè permette di capire se si tratta
di un'acqua più o meno ricca di sali minerali.
In sostanza, più alto è questo valore, più sali minerali sono presenti. La legge prevede l'uso facoltativo di alcune terminologie
che dovrebbero aiutare il consumatore a capire di più. Se il residuo è inferiore a 50 mg/litro, siamo di fronte a un'acqua
"minimamente mineralizzata", un caso che interessa solo il 10% delle sorgenti italiane, prevalentemente composte da
acque ricche di sali minerali.
Se il residuo non è superiore a 500 mg/litro, ci si trova di fronte a un'acqua "oligominerale" o "leggermente
mineralizzata", (come San Bernardo, Levissima, Fiuggi, Panna, Recoaro, Vera, ecc.).
Per le acque con un residuo compreso tra 500 e 1.500 mg/litro, una fascia che raggruppa la stragrande maggioranza delle
acque minerali italiane, non è prevista alcuna dicitura.
Se, infine, il residuo è superiore a 1.500 mg/litro, si può leggere sull'etichetta: "Acqua ricca di sali minerali".
ANALISI MICROBIOLOGICHE
Un'acqua viene giudicata pura, e quindi commerciabile, sulla base delle analisi effettuate in laboratorio per verificare
l'assenza di germi pericolosi per la salute. Solo se la ricerca dà esito negativo si può vendere il prodotto e inserire la
scritta: "Acqua batteriologicamente pura".
Ritenzione idrica e acqua
•
• Ormai numerose ditte hanno immesso sul mercato acque minerali
senza sodio, pubblicizzandole come esempi di acqua ideale per
evitare la ritenzione idrica. Il fatto dimostra come una pubblicità possa
essere fuorviante quando si basa su concetti qualitativi e non
quantitativi.
• In moltissime acque minerali oligominerali il contenuto di sodio è
inferiore a 10 mg per litro, il che significa che se se ne bevono 25
litri si arriva a un quarto di grammo di sodio, eventualmente
risparmiato se l'acqua usata non contiene sodio. Il risparmio è del solo
5% della quantità di sodio introdotta giornalmente con la dieta
nell'alimentazione occidentale (5 g). È chiaro quindi che non è certo
l'acqua minerale senza sodio che ci può salvare da questo elemento
(che peraltro è fondamentale per la vita!), ma l'abitudine a non salare i
cibi e a evitare quelli pesantemente salati. Risparmiare il sodio
dell'acqua minerale è come sperare di diventare ricchi risparmiando un
euro al giorno.
g/die
4,2
4
3,8
3,6
3,4
3,2
3
Il basso contenuto di SODIO è una
proprietà miracolosa?
Dose giornaliera raccomandata di SALE (NaCl)=6 g/die
pari a 2,4 g/die di SODIO.
Quanto SODIO nella dieta?
APPORTI
GIORNALIERI
DI SODIO
Italia Europa Stati
Uniti
Apporto medio di
SODIO con la dieta
4 g/die
Il SODIO nella dieta: da DOVE arriva?
10% contenuto naturalmente in alimenti e
bevande = 0,4 g/die
55% sodio aggiunto nei prodotti trasformati
artigianali o industriali = 2,2 g/die
35% aggiunto individualmente = 1,4 g/die
INRAN, 1996; British Medical Journal, 1988
g/die
Quanto SODIO nell’acqua?
SODIO Acqua potabile
(D.L. 31/2001)
Acqua minerale
(D.M. 29/12/03)
Valore limite 200 mg/L Non esiste
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
Bevendo 2 Litri di acqua al giorno…
sodio g/die apporto %
Valore medio
Potabile Potabile
200 mg/L 50 mg/L
SODIO
Apporto max.
10%
Valore
medio
Minerale Minerale
100 mg/L 20 mg/L
12
10
8
6
4
2
0
Minerale
1 mg/L
Autorità Antitrust, 1996; Altamore, 2004
%
Più spot, più consumi
Acqua Lete e la particella di sodio
Pubblicità per l’acqua di rubinetto
I km che fanno le acque minerali
Nitrati: Attenti ai bambini
• I nitrati sono pericolosi per gli adulti, se consumati in elevate quantità, perché danno
luogo alla formazione di nitrosammine, agenti provatamente cancerogeni. Per questo
la legge fissa un contenuto massimo di 45 milligrammi al litro, per fortuna mai
superati dalle 23 acque del test. Per i più piccoli, però, il tetto scende drasticamente a
10 milligrammi per litro, dato che il rischio è molto più forte. Per l’infanzia, infatti,
si aggiunge anche il pericolo di metaemoglobinemia, una grave malattia che riduce
il trasporto di ossigeno dei globuli rossi e può portare anche alla morte. Di qui il
tetto più severo per le acque destinate all’infanzia ribadito nel decreto Sirchia dello
scorso dicembre. Ma cosa si intende per acque destinate all’infanzia? In realtà
qualunque minerale potrebbe essere utilizzata da un genitore per darla al proprio
neonato o per prepararci il latte. E non è detto che tutti siano in grado di andare a
cercare nelle minuscole percentuali riportate in eitchetta per capire se possono
somministrarla al bebè.Tra le 23 acque del nostro test sono state trovate con
contenuti di nitrati superiori ai 10 milligrammi per litro la Cutolo Rionero, la Fabia e
l’Egeria, mentre proprio sul limite si è piazzata la Perla.
Limite massimo ammissibile di sostanze di origine naturale
DECRETO 29 dicembre 2003
1 Antimonio |0,0050 mg/L
2 Arsenico |0,010 m/L
3 Bario |1,0 mg/L
4 Boro |5,0 mg/L
5 Cadmio |0,003 mg/L
6 Cromo |0,050 mg/L
7 Rame |1,0 mg/L 8
8 Cianuro |0,010 mg/L
9 Fluoruri |5,0 mg/L (1,5 mg/L per acque destinate all'infanzia)
10 Piombo |0,010 mg/L
11 Manganese |0,50 mg/L
12 Mercurio |0,0010 mg/L
13 Nichel |0,020 mg/L
14 Nitrati |45 mg/L (10 mg/L per acque destinate all'infanzia)
15 Nitriti |0,02 mg/L 16
16 Selenio |0,010 mg/L
Contaminanti che non devono essere presenti
1) agenti tensioattivi;
2) oli minerali-idrocarburi disciolti o
emulsionati;
3) benzene;
4) idrocarburi policiclici aromatici;
5) antiparassitari;
6) policlorobifenili;
7) composti organoalogenati (che non
rientrano nelle voci 5 e 6).
DECRETO 29 dicembre 2003
• Attuazione della direttiva n. 2003/40/CE della
Commissione nella parte relativa ai criteri dei
valutazione delle caratteristiche delle acque minerali
naturali di cui al decreto ministeriale 12 novembre
1992, n. 542, e successive modificazioni, nonche' alle
condizioni di utilizzazione dei trattamenti delle acque
minerali naturali e delle acque di sorgente.
In conclusione: se proprio vogliamo
bere acqua minerale, scegliere:
• Acqua imbottigliata in vetro
• Acqua contenente calcio e magnesio (non
oligominerale)
• Acqua contenente fluoro
Acque minerali con un adeguato contenuto di ione fluoro
Nome commerciale Ione F (mg/l)
BOARIO TERME 0,45
TRAFICANTE 0,50
S.ANDREA 0,57
ANTICA FONTE BOARIO 0,58
S.ELENA CHIANCIANO 0,60
ACQUA DELLA MADONNA 0,60
ITALIA 0,60
FERRARELLE 0,70
TOKA 0,70
FAUSTA BOARIO 0,70
S.PELLEGRINO 0,70
IDREA 0,72
IRNO 0,73
MONTICCHIO 0,80
MAXIMA 0,83
CAPANNELLE 0,86
REGINA 0,92
PANNA 0,98
SANTAGATA 0,99
ACQUA SACRA 1,00
APPIA 1,20
ULIVETO 1,40
CONTENITORI E MATERIALI
USATI
Bottiglie di plastica PET
Il Polietilentereftalato (PET) è un polimero che appartiene alle resine poliestere
termoplastiche e si ottiene per esterificazione (policondensazione) dell’acido tereftalico,
o del suo estere dimetilico, con il glicole etilenico. E’ stato dimostrato che una
produzione non corretta del prodotto, in relazione ad alcuni punti critici presenti nel
processo e dipendenti in modo particolare dalla temperatura e umidità, potrebbe
innescare fenomeni che portano alla decomposizione del polimero con formazione di
sostanze inquinanti.
L'idoneità dei contenitori di plastica
deve essere accertata con prove di:
•migrazione globale: < 10 mg/dm2
•Migr. specifica di ac. tereftalico: < 7,5 mg/Kg
•Migr. specifica di glicole etil.: < 30 mg/Kg
•Migr. specifica di acetaldeide: < 6 mg/Kg
(DM 21.3.1973;DM 26.1.1993;
DM 15.6.2000;DM 28.3.2003).
Polietilentereftalato (PET)
Cessione di composti dal PET
nell’acqua
• Monomeri (acido tereftalico, dimetil tereftalato,
glicole etilenico)
• Oligomeri (dimeri pentameri)
• Aldeidi (acetaldeide, formaldeide, gliossale,
metilgliossale)
• Chetoni (acetone)
• Ftalati (DMP, DEP, DBP, DEHP)
• Alchil fenoli (bisfenolo A, nonilfenolo)
• Antimonio
• Antiossidanti (BHT)
Cancerogenicità per via orale di
acetaldeide e formaldeide
http://www.ramazzini.it/fondazione/publications.asp?sort=&page=4
Cessione di mutageni dalle bottiglie di
PET nelle acque minerali
Tempo
stoccaggio/Luce
Test di Ames
Mutagenicità
1 mese /luce ++
1 mese/buio +
3 mesi/luce-buio -
(The Science of the Total Environment, 90 (1990) 241-248
Apparecchiature ad uso domestico per il trattamento
di acque potabili
D.M. n. 443 21/12/1990
Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di
acque potabili.
• Gli addolcitori a scambio ionico sono quelle apparecchiature atte a sostituire gli ioni
costituenti la durezza dell'acqua con ioni di sodio, allo scopo di diminuire o eliminare la
formazione di depositi calcarei consentendo un risparmio energetico e una riduzione
nell'impiego di detersivi.
I sistemi ad osmosi inversa sono quelle apparecchiature che operano sulla base del
principio dell'osmosi inversa, ovvero del processo chimico-fisico di permeazione attraverso
una membrana semipermeabile allo scopo di ridurre il tenore salino dell'acqua.
I filtri meccanici sono quelle apparecchiature atte a trattenere mediante barriere di tipo
fisico le particelle sospese nell'acqua.
I sistemi fisici consistono in apparecchiature che vengono proposte per impedire e/o
ridurre la formazione di incrostazioni mediante l'applicazione all'acqua di campi magnetici
statici o di campi elettromagnetici.
I filtri a carbone attivo sono quelle apparecchiature contenenti carboni di tipo vegetale o
minerale, dotati di effetto adsorbente, generalmente proposti come rimedio per eliminare
sgradevoli sapori connessi con il trattamento qua con cloro o suoi derivati o come rimedio
per eliminare alcuni microinquinanti chimici.
I filtri a struttura composita consistono in apparecchiature che, all'azione filtrante
meccanica e/o dei carboni attivi e/o di altre sostanze, associno un'azione antibatterica
comunque ottenuta.
Si ricorre sempre più all’utilizzo
di apparecchiature che dichiarano di
possedere la capacità di rendere più
sicura l’acqua dell’acquedotto da un
punto di vista microbiologico e chimico,
oltre che di migliorarne la qualità
organolettica.
Questi dispositivi sono consentiti in
Italia solo nel caso in cui l'acqua
da trattare sia già potabile
e nel rispetto delle prescrizioni
emanate dal Ministero della Sanità
(D.M. 21/12/90, n. 443)
L’utilizzatore di questi dispositivi
deve rispettare le previste manutenzioni
per non correre inutili rischi quali
l’aumento della carica batterica o il
rilascio di sostanze trattenute per
la saturazione del dispositivo.
Sotto il profilo igienico, sostituire
l’acqua potabile con altri tipi di acqua
è giustificato soltanto quando vi sia
una reale carenza quantitativa o un
mancato rispetto degli standard
di qualità microbiologici e chimici.
• AQUAVITA - Depuratore domestico
ultrafiltrazione + lampada U.V.
• Sistema portatile. È pronto all'uso. Non
richiede installazione ed è velocemente
collegabile a qualsiasi rubinetto. Composto
da 3 stadi: ceramica lavabile, carbone +
KDF, camera di sterilizzazione con lampada
U.V. da 15 Watt. Fornito in un'elegante
confezione/valigetta a colori. Conforme
alla normativa vigente D.M. 443/90.
Filtri a carbone
ULTRAFILTRAZIONE OSMO-SOFT -
Depuratore d'acqua ad osmosi inversa
leggera
• Questo sottolavello per uso domestico è nato
per esigenze militari e situazioni d'emergenza,
ed è diventato un impianto domestico tra i più
venduti, grazie anche al suo costo molto
contenuto. È un osmotizzatore che riduce (solo
parzialmente) il tenore salino dell'acqua (10%
max) pur depurando ad altissimo livello. Il
costo è molto contenuto. Produce sino a 180
lt/ora ed è composto da 3 stadi: sedimenti da
2-5 micron, carbone attivo + KDF, membrana
osmotica in ceramica, farina fossile e argento
sintetizzati a 0,1/0,4 micron, con totale
barriera antibatterica. Adatto anche per
nautica, campers, laboratori, studi medici,
ecc. e (nella versione portatile) per uso
militare e sopravvivenza. Conforme al D.M. n.
443/90.
Caraffe filtranti: inutili o
dannose. Niente benefici all’acqua
• 11 maggio 2011
Le caraffe che filtrano l'acqua di rubinetto promettono miracoli irrealizzabili. Anzi,
possono causare rischi alla salute. È quanto risulta da un'indagine commissionata dalla
procura di Torino dopo aver ricevuto un esposto di Mineracqua, la federazione delle
industrie delle acque minerali, che aveva espresso le proprie perplessità sui benefici di
queste particolari caraffe. I risultati dell'esame sono stati già spediti al ministero della
Salute e all'Istituto superiore di Sanità.
• Come spiegato in procura, dopo il trattamento nelle caraffe, diminuiscono notevolmente le
quantità di calcio e di magnesio, mentre vengono introdotti sodio e potassio con livelli
superiori ai limiti. Compaiono inoltre elementi prima non rintracciati, come ammonio o
argento. Inoltre, le caraffe tendono a inacidire l'acqua. Gli effetti del filtraggio possono
dunque essere rischiosi in particolare se l'acqua viene bevuta da persone con diabete,
ipertensione o cardiopatie.
• Tra i produttori di caraffe si levano le difese: «Non dichiariamo che l'acqua è pura, ma che
è filtrata, perché trattiene alcune sostanze e ne rilascia altre consentite dalla legge sulle
bevande - spiega un'azienda - Sulle avvertenze scriviamo quale acqua usare, e di consultare
il medico se si hanno problemi di salute».
Le caraffe filtranti
pericolose per la salute
• La stampa,21 dicembre 2011
Una perizia, commissionata dal pubblico ministero Raffaele
Guariniello, mette sotto accusa i dieci maggiori produttori di caraffe
che filtrano l'acqua. Un paio di marche sono già sotto inchiesta per
commercio di sostanze alimentari nocive e frode in commercio,
probabilmente queste accuse si estenderanno agli altri otto
produttori italiani.
• La perizia chiarisce che le caraffe filtranti assorbono il calcio e il
magnesio dell'acqua potabile e li sostituiscono con potassio e sodio.
L'acqua potabile arricchita di sodio è un problema per diabetici,
cardiopatici, ipertesi e nefropatici. Saperlo con chiarezza è
importante. Sette marche di caraffe su dieci rilasciano nell'acqua
tracce di sali d'argento e di ioni d'ammonio.
• Solo nel 2010 sono state 820 mila le caraffe vendute e il trend è in
crescita. Una recente indagine comparativa di Altroconsumo dimostra
che sono inutili quando non dannose per via del rischio di
proliferazione di batteri nei filtri.
Informazioni utili per i
consumatori
• - quantità di acqua da assumere giornalmente (~ 6-8
bicchieri/die);
• - composizione chimica delle acque di rubinetto e
valutazione delle differenze con le acque minerali ;
• - problemi sanitari dovuti a cessione di inquinanti da
bottiglie di plastica;
• - problemi di inquinamento ambientale;
• - miti e pregiudizi sulle acque minerali;
• - depuratori domestici e salute;
• - durezza delle acque (calcio e magnesio) e influenza
positiva sulla salute (m. cardiovascolari,
• calcolosi, osteoporosi);
• - importanza del risparmio idrico.
LOTTA ALLE FALSE
CREDENZE
Acque in bottiglia…
Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua
minerale nel mondo. Nel corso dell’ultimo
decennio la produzione nazionale di acque
minerali e’ passata da 6.100 milioni di litri a 9.150
milioni di litri, per un valore annuo di quasi due
miliardi e mezzo di euro. Il costo medio annuo per
ogni famiglia italiana e’ di circa 300 euro.
L’Italia vanta 266 marche di acque minerali,
imbottigliate sotto i relativi nomi commerciali e
l’indicazione del luogo in cui sgorgano e vengono
imbottigliate.
…Acque potabili
A.Costa meno!
B. È più sicura: recentemente si è riscontrato (Adiconsum) che 87 su 98 aziende
di acqua minerale sottoposte a esame dal Ministero della Salute sono risultate
non in regola! Inoltre, i limiti di concentrazione ammessi per alcune sostanze (es.
arsenico) sono più severi per le acque potabili rispetto alle minerali.
C. Non inquina: l'acqua minerale proviene spesso da zone molto lontane dal
luogo di acquisto, quindi con un forte impatto ambientale dovuto al trasporto: un
camion può trasportare circa 26500 litri (17667 bottiglie da 1,5 litri), oltre 280.000
viaggi l’anno.
D. Non produce rifiuti: le Regioni spendono molto di più per lo smaltimento delle
bottiglie di quanto ricavano dalle irrisorie concessioni per il prelievo dell'acqua.
Non è vero che bisognerebbe
preferire le acque oligominerali
rispetto alle acque maggiormente
mineralizzate per mantenere la
linea o “curare la cellulite”. I sali
contenuti nell’acqua favoriscono
l’eliminazione di quelli contenuti in
eccesso nell’organismo. Nei
bambini, in particolare, sarebbe
bene non utilizzare le acque
oligominerali in modo esclusivo,
ma bisognerebbe alternarle con
quelle più ricche di minerali, in
quanto una diuresi eccessiva può
impoverire di sali minerali un
organismo in crescita.
Non è vero che il calcio
presente nell’acqua non
sia assorbito dal nostro
organismo. Ricerche
recenti dimostrano il
contrario. La capacità
dell’intestino umano di
assorbire il calcio
contenuto nelle acque è
considerata addirittura
simile a quella relativa al
calcio contenuto nel latte.
Non è vero che il calcio
presente nell’acqua favorisca la
formazione dei calcoli renali. Le
persone predisposte a formare
calcoli renali devono bere
abbondantemente e
ripetutamente nel corso della
giornata, senza temere che il
calcio contenuto nell’acqua
possa favorire la formazione
dei calcoli stessi: anzi, è stato
dimostrato che anche le acque
minerali ricche di calcio
possono costituire al riguardo
un fattore protettivo.
Il farmacista può:
• eseguire test sulle caratteristiche standard dell’acqua potabile ove
non adatte suggerire i metodi da applicare
• Informare ed educare la popolazione all’utilizzo di acqua del
rubinetto, in quanto più salutare
• mettere a conoscenza i pazienti sul rischio di acque povere di sali
minerali
•Consigliare l’acqua da bere
• dare consigli sulla prevenzione di calcolosi, malattie
cardiovascolari correlate, infezioni batteriche, virali e protozoarie
L’acqua è un bene pubblico
FAQ
• Che differenze ci sono tra acqua di rubinetto e acqua
minerale?
• Quali sono i potenziali rischi del consumo di acque
minerali?
• Come influenza la durezza delle acque la salute?
Quali problemi sanitari ed ecologici producono le
acque minerali imbottigliate in PET?
• Quali sono i miti e le cresenze su acqua di rubinetto e
acqua minerale?
• Quali sono i potenziali rischi dell’uso di apparecchi
domestici di trattamento delle acque?