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1 Classi Numeriche Fondamentali, Formula di Eulero, .... ecc.

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<strong>Classi</strong> <strong>Numeriche</strong> 1<br />

1 <strong>Classi</strong> <strong>Numeriche</strong> <strong>Fondamentali</strong>, <strong>Formula</strong> <strong>di</strong> <strong>Eulero</strong>,<br />

.... <strong>ecc</strong>.<br />

In questo breve capitolo richiamiamo le definizioni delle classi numeriche fondamentali, già<br />

note al lettore, ed introduciamo alcune nozioni basilari, quali la formula <strong>di</strong> <strong>Eulero</strong> e le funzioni<br />

iperboliche.<br />

Poniamo:<br />

N := {0, 1, 2, 3, ..., n, ...}: insieme dei numeri naturali;<br />

Z := {..., −n, ..., −2, −1, 0, 1, 2, ..., n, ...}: insieme dei numeri interi relativi;<br />

Q := {m/n : m, n ∈ Z,n= 0}: insieme dei numeri razionali;<br />

R: insieme dei numeri reali (ovvero razionali o irrazionali); 1<br />

C := {z = a + ib : a, b ∈ R} (ove i 2 = −1): insieme dei numeri complessi. 2<br />

I numeri reali sono rappresentabili in forma decimale (o più in generale rispetto ad una<br />

qualsiasi base) come numeri decimali illimitati. I numeri razionali corrispondono ai decimali<br />

illimitati perio<strong>di</strong>ci, ad esempio<br />

12 =12,000..., 12,34 =12,34000..., 1,12000 =1,11999...,<br />

1,12343434.... = 112 34<br />

+<br />

100 9900 .<br />

I numeri irrazionali sono invece rappresentabili come decimali illimitati aperio<strong>di</strong>ci, ad esempio<br />

Questi insiemi sono inscatolati come segue:<br />

1,1234567891011..., √ 2 π, e.<br />

N ⊂ Z ⊂ Q ⊂ R ⊂ C.<br />

Vi sono poi anche gli spazi vettoriali R N , C N per ogni intero N ≥ 1.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che R è in corrispondenza biunivoca con i punti della retta, detta retta reale. I<br />

numeri razionali sono <strong>di</strong>stribuiti densamente in R, ovvero ogni intervallo ]a, b[ contiene infiniti<br />

razionali; tuttavia lungo la retta Q presenta infiniti buchi, corrispondenti agli infiniti numeri<br />

irrazionali. Per questo motivo in analisi si usano i numeri reali piuttosto che quelli razionali.<br />

Per un qualsiasi sottoinsieme limitato A (= ∅) <strong>di</strong>R, inf A e sup A necessariamente esistono<br />

in R (mentre min A e max A possono non esistere), ma possono essere irrazionali. Ad esempio,<br />

per A := {x ∈ R : x>0, x 2 < 2},<br />

inf A =0, sup A = √ 2, min A, max A non esistono. 3<br />

Una Osservazione sui Numeri Complessi. Tramite la corrispondenza C ∋ x + iy ↔<br />

(x, y) ∈ R 2 , l’insieme C dei numeri complessi può essere identificato con un piano, detto piano<br />

complesso o piano <strong>di</strong> Argand-Gauss.<br />

Tramite la proiezione stereografica ogni punto della sfera (ovvero della superficie <strong>di</strong> una palla)<br />

<strong>di</strong> raggio unitario è proiettato dal polo nord in un punto del piano equatoriale. Convenendo<br />

1 Ricor<strong>di</strong>amo che si pone anche R + := {x ∈ R : x ≥ 0}.<br />

2 Per definizione, lunità immaginaria i risolve l’equazione z 2 =1È noto che a questa equazione si può<br />

attribuire anche la soluzione z = −i. La sostituzione <strong>di</strong> i con −i corrisponde ad un ribaltamento del piano<br />

complesso ed è del tutto ininfluente...<br />

3 Ricor<strong>di</strong>amo che il max A èilpiú grande elemento <strong>di</strong> A (se esiste), mentre sup A èilpiú piccolo dei maggioranti<br />

<strong>di</strong> A, se l’insieme è superiormente limitato, +∞ altrimenti. La <strong>di</strong>stinzione tra min A e inf A è analoga.


2 Meto<strong>di</strong> Matematici per TLC – A. Visintin<br />

che il polo nord stesso sia poiettato nel cosiddetto punto all’infinito (denotato con ∞), resta<br />

così definita una corrispondenza biunivoca e continua tra la sfera e C ∪ {∞}; quest’ultimo<br />

insieme è anche denominato sfera <strong>di</strong> Riemann.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che per ogni numero complesso z = a + ib (con a, b ∈ R) si definiscono la parte<br />

reale Re(z), la parte immaginaria Im(z), ed il coniugato z ∗ come segue:<br />

pertanto<br />

Re(z) =<br />

Re(z) :=a, Im(z) :=b, z ∗ := a − ib;<br />

z + z∗<br />

, Im(z) =<br />

2<br />

z − z∗<br />

2i<br />

z ∗ =Re(z) − i Im(z) ∀z ∈ C. (1.1)<br />

L’insieme C può sì essere identificato con R 2 ,maè dotato <strong>di</strong> proprietà algebriche ben più<br />

ricche <strong>di</strong> quelle dello spazio vettoriale R 2 , in quanto in C sono definiti anche un prodotto ed una<br />

<strong>di</strong>visione. Tale prodotto non va confuso con quello tra elementi <strong>di</strong> R 2 e scalari <strong>di</strong> R, né con il<br />

prodotto scalare ed il prodotto vettoriale <strong>di</strong> R 2 , che forniscono elementi <strong>di</strong> R. 4 D’altra parte,<br />

a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> questi altri prodotti, il prodotto <strong>di</strong> C è invertibile: l’inverso della moltiplicazione<br />

per un qualsiasi complesso w = 0è la <strong>di</strong>visione per w. 5<br />

In C vale poi il teorema fondamentale dell’algebra: per ogni n ≥ 1, ogni equazione della<br />

forma<br />

z n + an−1z n−1 + ... + a1z + a0 =0 (con coefficienti a0, ..., an−1 ∈ C)<br />

ha almeno una soluzione z ∈ C. 6<br />

La <strong>Formula</strong> <strong>di</strong> <strong>Eulero</strong> e le Funzioni Circolari. I punti del piano, ovvero <strong>di</strong> R 2 , possono<br />

essere rappresentati non solo me<strong>di</strong>ante le coor<strong>di</strong>nate cartesiane ma anche me<strong>di</strong>ante le coor<strong>di</strong>nate<br />

polari (ρ, θ) (<strong>di</strong>stanza dall’origine ed anomalia): ogni z ∈ C è della forma z = ρ(cos θ + i sin θ).<br />

È allora conveniente porre la formula <strong>di</strong> <strong>Eulero</strong><br />

epiù in generale 7<br />

e iθ :=cos θ + i sin θ ∀θ ∈ R, (1.2)<br />

e a+iθ := e a (cos θ + i sin θ) ∀a, θ ∈ R. (1.3)<br />

È chiaro che ogni z ∈ C può anche essere scritto nella forma z = ρe iθ . Grazie alle formule <strong>di</strong><br />

ad<strong>di</strong>zione del seno e del coseno, si verifica facilmente l’identità<br />

e z1+z2 = e z1 e z2 ∀z1,z2 ∈ C.<br />

4 2 Il prodotto vettoriale <strong>di</strong> due elementi <strong>di</strong> R è considerato come uno scalare, in quanto è perpen<strong>di</strong>colare ad<br />

R2 .<br />

5C può anche essere rappresentato me<strong>di</strong>ante l’insieme A delle matrici reali antisimmetriche, tramite la<br />

corrispondenza<br />

<br />

a b<br />

C →A: a + ib ↦→ A =<br />

;<br />

−b a<br />

in effetti le quattro operazioni in C si traducono nelle stesse operazioni in A.<br />

6Più precisamente, ne ha esattamente n, se queste sono considerate con la loro molteplicità (definita<br />

opportunamente...).<br />

7Nel capitolo de<strong>di</strong>cato al Calcolo Complesso vedremo che questa formula può essere giustificata esprimendo<br />

l’esponenziale e le funzioni seno e coseno come serie <strong>di</strong> potenze. Comunque l’uso della notazione esponenziale è<br />

basato sul fatto che la funzione h(θ) := cos θ+i sin θ sod<strong>di</strong>sfa una proprietà tipica dell’esponenziale: h(θ1 +θ2) =<br />

h(θ1)h(θ2), per ogni θ1,θ2 ∈ R.


<strong>Classi</strong> <strong>Numeriche</strong> 3<br />

[Es] Si vede quin<strong>di</strong> come questa rappresentazione esponenziale sia conveniente per moltiplicazioni,<br />

<strong>di</strong>visioni e potenze <strong>di</strong> numeri complessi.<br />

La (1.2) fornisce la seguente rappresentazione delle funzioni circolari (seno e coseno):<br />

quin<strong>di</strong><br />

tan θ :=<br />

cos θ := eiθ + e−iθ , sin θ :=<br />

2<br />

eiθ − e−iθ 2i<br />

sin θ<br />

cos θ = eiθ − e −iθ<br />

i(e iθ + e −iθ )<br />

Si noti che queste espressioni sod<strong>di</strong>sfano l’identità<br />

(cos θ) 2 + (sin θ) 2 =1 ∀θ ∈ R.<br />

∀θ ∈ R; (1.4)<br />

∀θ ∈ R tale che e iθ + e −iθ =0. (1.5)<br />

Quin<strong>di</strong> al variare <strong>di</strong> θ in R il punto (x, y) =(cos θ, sin θ) percorre la circonferenza <strong>di</strong> equazione<br />

x 2 + y 2 =1inR 2 . Pertanto il punto z =cos θ + i sin θ appartiene alla circonferenza <strong>di</strong><br />

equazione Re(z) 2 +Im(z) 2 =1inC, che si può scrivere equivalentemente nella forma |z| 2 =1<br />

(non z 2 =1!).<br />

Le Funzioni Iperboliche. Questi risultati suggeriscono <strong>di</strong> definire le seguenti funzioni, dette<br />

coseno iperbolico, seno iperbolico e tangente iperbolica:<br />

cosh θ := eθ + e−θ ,<br />

2<br />

sinh θ := eθ − e−θ 2<br />

tanh θ := ∀θ ∈ R.<br />

sinh θ<br />

cosh θ = eθ − e−θ eθ + e−θ ∀θ ∈ R,<br />

(Non è necessario richiedere e θ + e −θ =0 perché la somma <strong>di</strong> due esponenziali reali non si<br />

annulla mai). Queste funzioni sod<strong>di</strong>sfano l’identità<br />

(1.6)<br />

(cosh θ) 2 − (sinh θ) 2 =1 ∀θ ∈ R. (1.7)<br />

Quin<strong>di</strong> al variare <strong>di</strong> θ in R il punto (x, y) =(cosh θ, sinh θ) corre lungo la curva <strong>di</strong> equazione<br />

x 2 − y 2 =1inR 2 , ovvero l’iperbole equilatera passante per il punti (1, 0)e(−1, 0). Pertanto<br />

il punto z =cosh θ + i sinh θ percorre l’iperbole equilatera <strong>di</strong> equazione Re(z) 2 − Im(z) 2 =1in<br />

C.<br />

Fin qui abbiamo fatto variare il parametro θ in R. Comunque, grazie agli sviluppi in serie<br />

<strong>di</strong> Taylor in campo complesso, le formule (1.4) valgono per ogni θ ∈ C, al pari della formula<br />

cos 2 θ + sin 2 θ =1. Pure le definizioni (1.6) possono essere estese ad ogni θ ∈ C, al pari<br />

della formula (1.7). (In tal modo si vede come la funzione esponenziale complessa permetta <strong>di</strong><br />

costruire tutte le funzioni circolari ed iperboliche.)<br />

Dalle formule (1.6) e (1.4) possiamo allora desumere il seguente legame tra funzioni iperboliche<br />

e circolari:<br />

cosh iz =cos z, sinh iz = i sin z<br />

cos iz =cosh z, sin iz = i sinh z<br />

∀z ∈ C. (1.8)<br />

Questo ha interessanti conseguenze; ad esempio lungo l’asse immaginario le funzioni seno e<br />

coseno sono illimitate. Inoltre la soluzione generale dell’equazione y ′′ = my con m>0può<br />

essere scritta nelle due forme equivalenti<br />

y(t) =c1e mt + c2e −mt (c1,c2 ∈ R),<br />

y(t) =C1 cosh(mt)+C2 sinh(mt) (C1,C2 ∈ R).<br />

(1.9)


4 Meto<strong>di</strong> Matematici per TLC – A. Visintin<br />

In analogia con le note formule <strong>di</strong> trigonometria circolare si possono poi derivare le formule<br />

della trigonometria iperbolica:<br />

Pertanto<br />

sinh(α + β) =sinh α cosh β + cosh α sinh β,<br />

cosh(α + β) =cosh α cosh β + sinh α sinh β,<br />

tanh α + tanh β<br />

tanh(α + β) = ∀α, β ∈ R.<br />

1 + tanh α tanh β<br />

(1.10)<br />

cosh 2α =(cosh α) 2 + (sinh α) 2 =2(cosh α) 2 − 1 =2(sinh α) 2 +1 ∀α ∈ R. (1.11)<br />

Alcune Decomposizioni Notevoli.<br />

(i) Reale ed Immaginario. Come noto ogni numero complesso può essere rappresentato in<br />

uno ed un solo modo come somma <strong>di</strong> una parte reale e <strong>di</strong> una parte immaginaria, cf. (1.1).<br />

Viceversa la parte reale e quella immaginaria possono essere espresse in termini del numero e<br />

del suo coniugato. Questa decomposizione si applica quin<strong>di</strong> anche alle funzioni f : A → C.<br />

(ii) Pari e Dispari. Sia A un sottoinsieme <strong>di</strong> R simmetrico rispetto all’origine, ad esempio<br />

A = R. Per ogni f : A → C si <strong>di</strong>ce che<br />

f è pari ⇔ f(−t) =f(t) ∀t ∈ A,<br />

f è <strong>di</strong>spari ⇔ f(−t) =−f(t) ∀t ∈ A.<br />

(1.12)<br />

È imme<strong>di</strong>ato verificare che il prodotto <strong>di</strong> due funzioni pari o <strong>di</strong> due funzioni <strong>di</strong>spari è pari,<br />

mentre il prodotto <strong>di</strong> una funzioni pari ed una <strong>di</strong>spari è <strong>di</strong>spari (il che può forse spiegare questa<br />

terminologia). Ad esempio la funzione potenza t ↦→ t n è pari se n è pari, mentre è <strong>di</strong>spari se<br />

n è <strong>di</strong>spari. Il coseno è pari, seno e tangente sono <strong>di</strong>spari; lo stesso vale per le corrispondenti<br />

funzioni iperboliche.<br />

Ogni funzione f : A → C può essere decomposta nella somma <strong>di</strong> una parte pari e <strong>di</strong> una<br />

parte <strong>di</strong>spari: f = fp + fd, ove si è posto<br />

fp(t) := f(t)+f(−t)<br />

2<br />

Si noti che<br />

(parte pari), fd(t) :=<br />

f(t) − f(−t)<br />

2<br />

f è pari (<strong>di</strong>spari, risp.) ⇔ fd ≡ 0(fp ≡ 0, risp.). 8<br />

(parte <strong>di</strong>spari). (1.13)<br />

Queste nozioni valgono anche per le successioni bilatere (ovvero con in<strong>di</strong>ce che varia in Z<br />

invece che in N), che non sono altro che funzioni definite su A = Z.<br />

si ha<br />

(iii) Parte Positiva e Parte Negativa. Posto<br />

t + =<br />

|t| + t<br />

, t<br />

2<br />

− = |t|−t<br />

2<br />

t + ,t − ≥ 0, t + t − =0, t = t + − t − , |t| = t + + t −<br />

Quin<strong>di</strong> t ≥ 0(t ≤ 0, risp.) se e solo se t = t + (t = t − , risp.).<br />

8 g ≡ 0 significa che g è identicamente nulla, ovvero g(t) = 0 per ogni t.<br />

∀t ∈ R, (1.14)<br />

∀t ∈ R.


<strong>Classi</strong> <strong>Numeriche</strong> 5<br />

Ovviamente questa decomposizione può anche essere applicata a t = f(x), per qualsiasi<br />

funzione a valori reali: f : A → R:<br />

f(x) + ,f(x) − ≥ 0, f(x) + f(x) − =0<br />

f(x) =f(x) + − f(x) − , |f(x)| = f(x) + + f(x) − ∀x ∈ A. (1.15)<br />

(iv) Parte Simmetrica e Parte Asimmetrica <strong>di</strong> una Matrice Quadrata. Data una A = {aij}<br />

N 2<br />

una matrice <strong>di</strong> C , poniamo<br />

a (s)<br />

ij := aij + aji, a (a)<br />

ij := aij − aji ∀i, j ∈{1, .., N}.<br />

Le matrici quadrate A (s) = {a (s)<br />

ij } e A (a) = {a (a)<br />

ij } sono quin<strong>di</strong> rispettivamente simmetrica e<br />

asimmetrica; inoltre A = A (s) + A (a) .<br />

(v) Parte Crescente e Parte Decrescente. Ve<strong>di</strong>amo ora che un’ampia classe <strong>di</strong> funzioni reali<br />

<strong>di</strong> una variabile reale può essere rappresentata come <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> due funzioni non decrescenti.<br />

Sia A un intervallo <strong>di</strong> R, eventualmente A = R. Per ogni f : R → R <strong>di</strong> classe C 1 , scelto<br />

un qualsiasi a ∈ A e posto<br />

g1(t) =<br />

t<br />

f<br />

a<br />

′ (τ) + t<br />

dτ, g2(t) = f<br />

a<br />

′ (τ) − dτ ∀t ∈ R, (1.16)<br />

le funzioni g1 e g2 sono entrambe non decrescenti e f = g1 − g2.<br />

Esercizi.<br />

— Si rappresentino i seguenti numeri complessi 9<br />

3i exp (iRe iϕ ), (2 + i) exp ( − i2 i+1 ), (3 − i) −1 exp (π π /i), .......<br />

in forma cartesiana x + iy ed in forma esponenziale e z .<br />

— Me<strong>di</strong>ante il coniugio e le altre consuete operazioni, si può rapprentare la trasformazione<br />

C → C : x + iy ↦→ −x + iy?<br />

— Per ogni a>0 si definisca l’esponenziale in base a ponendo a z := e z log a per ogni z ∈ C,<br />

e si <strong>di</strong>scutano le proprietà <strong>di</strong> questa funzione.<br />

— Dall’identità (e a ) b = e ab valida per ogni a, b ∈ C si ricavi la formula <strong>di</strong> de Moivre:<br />

(cos θ + i sin θ) n =cos(nθ)+i sin(nθ) ∀θ ∈ R, ∀n ∈ N.<br />

— Si verifichi la formula della ra<strong>di</strong>ce:<br />

(cos θ + i sin θ) 1/n =cos(θ/n +2kπ/n)+i sin(θ/n +2kπ/n)<br />

per k =0, ..., n, ∀θ ∈ R, ∀n ∈ N(n =0).<br />

(1.17)<br />

— Si verifichino le formule (1.10).<br />

— Si ricavino le formule <strong>di</strong> bisezione in trigonometria iperbolica, ovvero si esprimano<br />

sinh (α/2), cosh (α/2), tanh (α/2) me<strong>di</strong>ante le funzioni iperboliche <strong>di</strong> α.<br />

— Si determinino la parti pari e <strong>di</strong>spari <strong>di</strong> una funzione f : R → C tale che f(t) =0per<br />

ogni t

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