Educare: un cammino relazionale Mi piace condividere alcuni ...
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<strong>Educare</strong>: <strong>un</strong> <strong>cammino</strong> <strong>relazionale</strong><br />
<strong>Mi</strong> <strong>piace</strong> <strong>condividere</strong> alc<strong>un</strong>i pensieri sull’educazione alla relazione<br />
prendendo come icona ispirativa l’immagine che Luca ci regala alla fine<br />
del suo vangelo: l’episodio dei discepoli di Emmaus 1 .<br />
Il narratore comincia la scena (Lc 24, 13) ambientandola nel solenne<br />
giorno di Pasqua (vv. 1.13). Il lettore è condotto fuori dalla città per<br />
incontrare due nuovi personaggi che lo attendono … per via. Sono due, ma<br />
non si sa chi siano. Il narratore educa il lettore – e ogni educatore – ad<br />
imparare ad attendere, ad andare oltre, a mettersi anche lui in <strong>cammino</strong>, per<br />
conoscere il mistero dell’altro. I due vanno verso il villaggio di Emmaus (v.<br />
13). Il fatto che i personaggi entrino in scena camminando non è casuale in<br />
Lc 2 ed è importante nella trattazione del tema dell’educazione, che va<br />
pensata app<strong>un</strong>to come <strong>un</strong> viaggio <strong>relazionale</strong>.<br />
Ad <strong>un</strong> certo p<strong>un</strong>to, in modo discreto, si avvicina e cammina con loro<br />
Gesù in persona 3 (Lc 24,15). Il Risorto compie il primo passo verso<br />
l’umanità smarrita, ma non è detto che questa se ne accorga. Gli occhi dei<br />
discepoli sono impediti/trattenuti dal riconoscerlo. Il verbo al passivo –<br />
detto passivum divinum – potrebbe indicare che questo stato di cecità non<br />
dipende solo dalla fragilità umana, ma faccia parte del progetto di Dio. Non<br />
è sempre detto che, anche nel processo educativo, sia necessario<br />
comprendere subito e tutto. L’apertura degli occhi, e anche la chiusura, è<br />
<strong>un</strong> dono di Dio.<br />
1 Per approfondimenti propongo C. M. MARTINI, L’Evangelizzatore in san Luca, <strong>Mi</strong>lano 1980; G.<br />
SALONIA, Kairós. Direzione spirituale e animazione com<strong>un</strong>itaria, Bologna 2005 5 .<br />
2 Il ministero di Gesù è svolto in viaggio (verso Gerusalemme, da dove loro adesso si stanno<br />
allontanando!), la missione degli apostoli sarà <strong>un</strong> viaggio da Gerusalemme sino agli estremi confini della<br />
terra, i cristiani sono chiamati «seguaci della via» (cfr. At 9,2) , <strong>un</strong> discepolo di Gesù è <strong>un</strong> compagno di<br />
viaggio.<br />
3 Cfr. G. ROSSÉ, Il vangelo di Luca. Commento esegetico e teologico, Roma 1995 2 , 1022, nota 77.
Questa ai discepoli di Emmaus è la prima apparizione del Risorto che<br />
Lc ci narra (quella antecedente, infatti, è l’apparizione di due uomini, non<br />
di Gesù) e con essa ci regala anche le prime parole del Risorto: «Che cosa<br />
sono questi discorsi che state facendo tra voi l<strong>un</strong>go il <strong>cammino</strong>?» (v. 17).<br />
Ebbene, le prime sue parole sono <strong>un</strong>a domanda! Egli veramente non sa,<br />
oppure vuole introdursi nel loro discorso mettendosi in atteggiamento di<br />
richiesta? 4 . Da quanto segue, si può dire che sia <strong>un</strong>a scelta d’azione<br />
<strong>relazionale</strong> 5 . Egli vuole parlare solo dopo aver ascoltato … e, stando al<br />
gioco, finge di non sapere ponendo <strong>un</strong>’ulteriore domanda che provoca il<br />
racconto. La narrazione, come la relazione educativa, è suscitata<br />
dall’interesse e ne presuppone <strong>un</strong> ascolto attento.<br />
Gesù aveva cominciato il suo dialogo interrogando, lo conclude<br />
insegnando. Egli fa da maestro solo dopo aver ascoltato … e lega la vita<br />
alla Scrittura.<br />
Gi<strong>un</strong>ti vicino al villaggio Gesù, in <strong>un</strong> certo senso, verifica il loro<br />
interesse e fa «come se dovesse andare più lontano» (v. 28). Solo dopo la<br />
loro insistenza siede a tavola. Egli rimane con loro così come era rimasto<br />
(stesso verbo) con Zaccheo (cfr. Lc 19,5); e come la salvezza entrò nella<br />
sua casa (cfr. Lc 19,9) così si manifesterà ai discepoli. ‘Rimanere’ è <strong>un</strong><br />
verbo soteriologico e pedagogico se è vissuto con gli stessi sentimenti,<br />
tempi e modalità di Gesù.<br />
I discepoli ascoltandolo sentivano ardere il loro cuore. L’espressione è<br />
oscura: può indicare compassione/amore, ma può indicare anche <strong>un</strong> dolore<br />
o <strong>un</strong> tormento 6 che è come fuoco. Chissà che l’espressione, plurivalente,<br />
non indichi allora che la spiegazione delle Scritture – o più ancora la<br />
relazione educativa con Gesù Maestro – può provocare entrambe le<br />
4 Per approfondimenti cfr. C. M. MARTINI, L’evangelizzatore in san Luca, <strong>Mi</strong>lano 2000, 36-38.<br />
5 Cfr. G. SALONIA, Kairòs. Direzione spirituale e animazione com<strong>un</strong>itaria, Bologna 2005 5 , 79-82.<br />
6 Cfr. G. ROSSÉ, Il vangelo di Luca. Commento esegetico e teologico, Roma 1995 2 , 1030.
eazioni nel cuore dell’uomo? Può consolare e può suscitare (sano)<br />
tormento?<br />
L’incontro con il Risorto rimette nuovamente i discepoli in <strong>cammino</strong><br />
(v. 28), ma in <strong>un</strong>a direzione diversa, anzi opposta: non più via da<br />
Gerusalemme, ma a Gerusalemme; non più verso l’isolamento, ma verso la<br />
com<strong>un</strong>ità; non più disperati, ma con la speranza nel cuore.<br />
Ora che hanno incontrato il corpo del Signore e abitano il loro corpo<br />
in pienezza (prima gli occhi erano impediti e il volto era prigioniero della<br />
tristezza), non sono più fuggiaschi. Nella relazione sono stati educati al<br />
mistero pasquale ed adesso ne sono divenuti narratori.<br />
È stato <strong>un</strong> viaggio <strong>relazionale</strong>, per i discepoli e per noi che li abbiamo<br />
accompagnati, che ha comportato <strong>un</strong> passaggio – <strong>un</strong>a pasqua, app<strong>un</strong>to –<br />
dall’incredulità alla fede, dalla fuga dalla com<strong>un</strong>ità al ritorno ad essa, dal<br />
non senso alla pienezza di gioia … <strong>un</strong> viaggio educativo.<br />
Tratto da<br />
GAETANO LA SPEME, Religiosi in Italia, n. 384, 2011