Il giardino della scuola... - Direzione Didattica III Circolo - Perugia
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1. Dati generali<br />
Nome e cognome<br />
Presidio di riferimento<br />
Istituto di appartenenza<br />
Contatti (indirizzo mail, tel.)<br />
Scheda di presentazione dei percorsi tematici<br />
2. Caratteristiche <strong>della</strong> proposta didattica<br />
Titolo / tematica trattata<br />
<strong>Il</strong> <strong>giardino</strong> <strong>della</strong> <strong>scuola</strong>…<br />
un parco di città mi permette di osservare e scoprire che…<br />
(la chiocciola)<br />
Breve sintesi<br />
Classe/i a cui è destinata<br />
(elementari, medie, biennio)<br />
Attività collaborative in atto<br />
(risorse del territorio,docenti<br />
<strong>della</strong> propria <strong>scuola</strong>, del presidio,<br />
di altre scuole del territorio ecc.)<br />
Pacioselli Nicoletta<br />
<strong>Perugia</strong> (Umbria)<br />
Scuola dell’infanzia M. Montessori - 3° <strong>Circolo</strong> <strong>Perugia</strong><br />
La nostra attività di educazione scientifica per l’anno scolastico<br />
2007-2008 si collega al lavoro svolto nell’anno precedente che ha<br />
visto i bambini impegnati nel lavoro di osservazione del Parco<br />
Vallone S.Anna. Quest’anno abbiamo affrontato il mondo animale e,<br />
partendo sempre dall’osservazione nel nostro parco-<strong>giardino</strong> di un<br />
piccolo animale, la chiocciola,<br />
L’unità di apprendimento si inserisce in un percorso scientifico che<br />
in alcuni passaggi, come è evidente, si intreccia con tutti i campi di<br />
esperienza. L’attività ha previsto le seguenti fasi:<br />
Esplorazione libera<br />
Esplorazione guidata<br />
Osservazione individuale: Com’è la chiocciola<br />
Osservazione individuale: Cosa fa la chiocciola<br />
Osservazione individuale: Dove vive la chiocciola<br />
Rielaborazione di gruppo<br />
7-L’osservazione sistemica <strong>della</strong> chiocciola tenuto in sezione ha<br />
permesso ai bambini, dapprima in una situazione “libera” dopo in un<br />
contesto più “strutturato”e guidato di entrare in contatto con<br />
l’animale<br />
Scuola dell’infanzia – gruppo eterogeneo<br />
Docenti dello stesso team di sezione<br />
1
Articolazione verticale<br />
<strong>della</strong> proposta<br />
Tempo di svolgimento<br />
previsto<br />
Contesti di senso <strong>della</strong> proposta<br />
Nuclei concettuali<br />
che prende in considerazione<br />
Indicazione <strong>della</strong> metodologia<br />
adottata<br />
L’attività, di forte coinvolgimento affettivo, ha riguardato tutti i<br />
bambini di tre, quattro e cinque anni.<br />
<strong>Il</strong> gruppo nel suo insieme si è preso cura <strong>della</strong> chiocciola, mentre in<br />
modo più specifico, con quelli dell’ultimo anno, abbiamo<br />
approfondito il concetto di misura, di alimentazione e delle<br />
comparazioni con il nostro corpo, in termini di funzioni simili.<br />
L’osservazione sulle abitudini <strong>della</strong> chiocciola, sul movimento e<br />
sullo spazio necessario al processo riproduttivo, sono state analizzate<br />
durante le attività di intersezione.<br />
L’attività si è svolta dalla fine di settembre ed è tuttora in corso,<br />
avendo preso in esame altri animaletti.<br />
All’interno <strong>della</strong> prima uscita al parco, è stato chiesto ai bambini di<br />
guardare attentamente sul terreno alla ricerca di possibili animaletti<br />
che vi vivevano. La chiocciolina è stata trovata da un gruppo di<br />
bambini, attaccata ad un sasso. È stata portata in classe una<br />
chiocciola e posta in un contenitore di plastica trasparente con <strong>della</strong><br />
terra… al fine di un primo approccio alla conoscenza del ciclo vitale<br />
di un piccolo animale.<br />
Obiettivi :<br />
• Vedere, guardare, osservare: tre modalità esplorative<br />
• Porsi domande<br />
• Comunicare ipotesi attraverso il disegno<br />
• Raccontare per sequenze<br />
• Toccare e superare paure<br />
• Manipolare oggetti e realizzare rappresentazioni per<br />
comunicare l’attività<br />
La metodologia adottata si rifà al metodo laboratoriale:<br />
- creare l’occasione per intraprendere un percorso formativo partendo da<br />
ambienti noti<br />
- cercare di rilevare le pre-conoscenze e gli stereotipi , sull’oggetto di<br />
osservazione, attraverso la conversazione e il disegno individuale<br />
- attivare confronti di idee in gruppo per giungere a definire insiemi di<br />
opinioni simili su una data domanda posta<br />
- manipolare ed osservare per un tempo abbastanza lungo l’oggetto di<br />
studio<br />
- Disegnare e raccontare tutte le particolarità in cui esso si presenta<br />
- Rilevare le caratteristiche principali di un animale osservato (come è,<br />
cosa fa, come si comporta, cosa mangia, come gioca,…)<br />
- Definire l’insieme di informazioni sotto forma di schema, usando<br />
simboli e contrassegni<br />
- Giocare con la drammatizzazione ad esplorare le azioni<br />
2
<strong>Didattica</strong> laboratoriale:<br />
esperienza, esperimento,<br />
esercitazione<br />
Eventuali caratteristiche<br />
di interdisciplinarità<br />
Risorse utilizzate<br />
Risultati attesi<br />
anche in termini<br />
di competenze<br />
Valutazioni previste<br />
coerenti con le metodologie<br />
adottate<br />
Vedi percorso allegato<br />
Utilizzo di indicatori temporali e logici per la ricostruzione<br />
dell’esperienza e di varie tecniche grafico pittoriche (educazione<br />
all’immagine).Collegamento con concetti di misurazione,<br />
elaborazione di grafici; ampliamento linguistico ed espressivocreativo.<br />
Non ci sono state particolari risorse esterne e di materiali, il<br />
percorso, invece, è stato concordato con i tutor del paino iss.<br />
- porre domande e di elaborare ipotesi coerenti con dati<br />
osservati;<br />
- saper osservare;<br />
- saper interpretare semplici fenomeni sulla base di dati<br />
osservati;<br />
- saper collocare eventi con nesso logico e temporale;<br />
- saper descrivere fatti e sequenze.<br />
- Usare la creatività per comunicare osservazioni scientifiche<br />
Le attività, presentate in forma attiva, con l’alunno che è stato<br />
partecipe <strong>della</strong> cura e dell’osservazione <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> lumaca, ha<br />
generato molto entusiasmo e, nonostante siano passati mesi, ancora<br />
l’attenzione per le lumachine è forte.<br />
Hanno superato timori e paure di toccare ciò che, normalmente,<br />
viene vietato.<br />
E’ migliorata la capacità di collaborare e anche di ascoltarsi.<br />
3
Altre informazioni<br />
Risultati positivi :<br />
L’attività, ha prima di tutto stupito il team, che non aveva affatto<br />
progettato lo studio <strong>della</strong> chiocciola e ha costretto le insegnanti ad<br />
andarsi a documentare per poter gestire al meglio l’attività di<br />
osservazione e cura dell’animaletto.<br />
I bambini hanno mostrato un profondo interesse, se ne parla in casa,<br />
si porta la foglia dell’insalata appositamente chiesta alla mamma,..<br />
Curano molto meglio i loro disegni e fanno attenzione a non<br />
disturbare il loro animaletto.<br />
La scoperta delle uova è stata poi un grande evento, diventato<br />
eccitazione con la nascita dei lumachini. Domande molto<br />
interessanti si sono sviluppate in relazione al modo di far nascere<br />
chiocciole e bambini, cosa che, in modo semplice e naturale, ci ha<br />
consentito di porre in rilievo alcuni aspetti <strong>della</strong> riproduzione umana<br />
(quantità di bambini, durata <strong>della</strong> gestazione, le uova e la pancia,..).<br />
L’uso di sistemi simbolici per narrare è molto piaciuto e sono state<br />
esplorate molte soluzioni proposte dagli alunni, fino a giungere a<br />
scegliere quella ritenuta migliore. Ci sembra che sia proprio una<br />
bella attività di progettazione insieme.<br />
Difficoltà :<br />
Le difficoltà sono state poche in relazione alle attività scolastiche,<br />
grazie anche all’impegno di cura assunto dai bambini.<br />
Alcuni problemi di tipo organizzativo si sono creati nella gestione<br />
del fine settimana e delle vacanze per cui gli animaletti sono stati<br />
portati a turno a casa, con qualche disagio.<br />
Anche il timore di un disinteresse dei bambini è stato superato dalle<br />
novità che la lumaca ci ha offerto nel corso <strong>della</strong> sua permanenza (a<br />
tutt’oggi è in classe, ma si pensa di riportarla nel parco).<br />
Inizialmente, va comunque sottolineata la diffidenza nel toccare<br />
l’animale da parte di alcuni bambini, in cui si incontravano timori di<br />
far male con quelli più stereotipati del non toccare nulla che non si<br />
conosce.<br />
ALLEGARE NARRAZIONE DEL PERCORSO<br />
Allegare il resoconto, anche narrato, del percorso, del punto di partenza, degli eventuali sviluppi, delle<br />
conclusioni. Includere eventuali relazioni di laboratorio svolte dagli studenti. È raccomandata l’inclusione di<br />
materiale utile alla corretta comprensione dell’attività svolta, come immagini scanner dai quaderni dei ragazzi,<br />
dalle relazioni di laboratorio, foto, commenti, ecc.<br />
4
<strong>Direzione</strong> <strong>Didattica</strong> Statale 3° <strong>Circolo</strong> <strong>Perugia</strong><br />
Scuola dell’Infanzia “M. Montessori”<br />
<strong>Il</strong> <strong>giardino</strong> <strong>della</strong> <strong>scuola</strong>…….<br />
un parco di città mi permette di osservare e scoprire che…….<br />
La nostra attività di educazione scientifica per l’anno scolastico 2007-2008 si collega al lavoro<br />
svolto nell’anno precedente che ha visto i bambini impegnati nel lavoro di osservazione del Parco<br />
Vallone S. Anna. <strong>Il</strong> Parco rappresenta per la nostra <strong>scuola</strong> lo spazio <strong>giardino</strong>, e le uscite con i<br />
bambini sono diventate momenti di osservazione dei mutamenti nello scorrere delle stagioni, hanno<br />
permesso la classificazione degli alberi, la classificazione delle foglie per forma e margine e a fine<br />
anno è stato realizzato il plastico <strong>della</strong> zona del Parco che generalmente frequentiamo di più.<br />
L’utilizzo, a livello sensoriale, del materiale strutturato Montessori ha indubbiamente facilitato il<br />
lavoro dei bambini.<br />
Abbiamo cercato quest’anno di affrontare il mondo animale partendo sempre dall’osservazione del<br />
nostro parco-<strong>giardino</strong> quindi da un approccio alla realtà scientifico-ambientale che poteva essere<br />
accolta dai bambini come fatto legato alla quotidianità e al contesto.
Alla fine di settembre è stata portata in classe una chiocciola che posta in un contenitore di plastica<br />
trasparente con <strong>della</strong><br />
terra ha deposto le<br />
uova (è stata pura<br />
fortuna!!).<br />
Alla domanda<br />
“come è?” i bambini<br />
hanno dato una serie<br />
di risposte: è viva, ha<br />
un corpo, ha un<br />
guscio, i cornetti, la<br />
coda, gli occhi.<br />
“Cosa fa?”: va<br />
a spasso, fa le uova,<br />
mangia, striscia e<br />
lascia la scia,<br />
l’impronta, cammina<br />
lenta, fa la cacca<br />
(rossa perché era<br />
uscita dal recipiente e<br />
aveva mangiato un<br />
pezzo di cartoncino<br />
rosso, verde perché<br />
mangia l’insalata).<br />
Ogni giorno controllavamo “il nido” con le uova fino a quando ci siamo resi conto che<br />
cominciavano “a sparire”<br />
e le ipotesi sono state le più diverse e anche pessimistiche
si sono “disintegrate”<br />
perché la terra è<br />
troppo pesante…<br />
La mamma lumaca le<br />
ha mangiate perché<br />
è finita l’insalata…<br />
Nessuno dei bambini ha detto che forse potevano essere nate delle chioccioline (ma ad essere sinceri<br />
nemmeno io ero convinta che si potesse essere compiuto il “lieto evento”).
<strong>Il</strong> 12 ottobre abbiamo dato l’insalata alla chiocciola e mentre aspettavamo con pazienza che facesse<br />
spuntare la sua testina e i suoi cornetti la foglia di insalata si è coperta di minuscole chiocciole<br />
sufficientemente affamate.<br />
Lo stupore e la gioia ci hanno regalato un silenzio quasi magico che difficilmente in altre occasioni<br />
è stato raggiunto in classe.<br />
“Come sono?” : sono piccole, piccolissime, hanno un guscio trasparente, quello <strong>della</strong><br />
mamma è marrone, bianco e un pochino nero, il corpo delle chioccioline è fino e bianco quello<br />
<strong>della</strong> mamma e grosso e la parte che tocca la terra è bianco quello vicino al guscio è marrone<br />
scuro, hanno i cornetti, gli occhi.<br />
“Cosa fanno”: mangiano, vanno a spasso, vanno a spasso anche una sopra all’altra si<br />
muovono insieme, fanno la cacca, salgono sul guscio <strong>della</strong> mamma, strisciano.<br />
L’interesse dei bambini attualmente è rivolto esclusivamente alle chioccioline a quanto crescono al<br />
fatto che il guscio somiglia sempre più a quello <strong>della</strong> mamma soprattutto per i colori.<br />
<strong>Il</strong> contenitore delle chiocciole è coperto da pellicola trasparente traforata che permette di osservare il<br />
movimento ed è stato possibile vedere la “pancia” <strong>della</strong> chiocciola e come, nello spostamento, il<br />
corpo produce una “specie di onda”.<br />
Ad oggi non ci sono state particolari difficoltà nel lavoro e la risposta che c’è stata da parte dei<br />
bambini è stata vivace soprattutto se consideriamo il fatto che per loro è diventato importante
“verificare” quotidianamente se le chiocciole crescono, se hanno da mangiare, se rimangono “da<br />
sole” la domenica quando la <strong>scuola</strong> è chiusa.<br />
L’interesse per la “misurazione” si è presentato nel momento in cui il “guscio” dei piccoli ha<br />
cominciato a prendere il colore di quello <strong>della</strong> mamma così hanno cominciato a domandarsi “quanto<br />
sono grandi”. La pellicola trasparente permette di valutare la lunghezza del corpo. I piccoli<br />
“misurano” come il lato del cubo piccolo <strong>della</strong> “Torre rosa” del materiale Montessori (cm.1), la<br />
mamma “un po’ più del lato del quinto cubo ma anche un po’ meno del quarto” (cm. 5,5 circa).<br />
Se consideriamo che il rapporto con le cose concrete sia fondamentale per un buon approccio<br />
all’educazione scientifica nella <strong>scuola</strong> dell’infanzia e se riteniamo che il mondo vada percorso<br />
continuamente con l’occhio critico <strong>della</strong> ragione, allora la conoscenza è paragonabile ad un viaggio<br />
nel mondo alla scoperta delle ragioni nascoste che regolano tutto quanto ci sta intorno, e chi<br />
persegue tale conoscenza è colui che intraprende un viaggio.<br />
<strong>Il</strong> <strong>giardino</strong> <strong>della</strong> <strong>scuola</strong>…<br />
un parco di città mi permette<br />
di osservare e scoprire che…<br />
(parte 2°)<br />
La cura delle chiocciole è diventata una delle attività quotidiane che i bambini svolgono e che<br />
possiamo quindi aggiungere a quelle che comunemente, nella <strong>scuola</strong> dell’infanzia Montessori,<br />
chiamiamo di vita pratica. A due mesi dalla nascita delle chiocciole, l’interesse dei bambini è<br />
ancora vivo e a turno si preoccupano di procurare loro il cibo. L’osservazione <strong>della</strong> crescita delle
chioccioline è ciò che interessa maggiormente i bambini più grandi poiché è stato elaborato un<br />
grafico con gli elementi <strong>della</strong> torre rosa<br />
I giorni passano e la nostra chiocciola “mamma” ha deposto altre uova e siamo quindi di nuovo in<br />
attesa.<br />
Osservando con attenzione i bambini hanno rilevato che non<br />
lasciavano più tante scie sulla pellicola e che spesso stanno sempre<br />
al loro posto perché “dormono, ormai si è fatto proprio freddo” ma<br />
se mettiamo un po’ di acqua sulla terra bastano pochi minuti per<br />
vederle muovere e “tentare la fuga”.<br />
L’accrescimento delle chiocciole non è più tanto omogeneo come i<br />
primi giorni quando sembrava che tutte le chiocciole potessero<br />
crescere allo stesso modo.<br />
Anche la misurazione cominciava ad essere problematica perché<br />
capitava di misurare chiocciole diverse così abbiamo “preso di<br />
mira” una chiocciola segnandole il guscio con il pennarello rosso ed<br />
è solo quella che viene misurata utilizzando sempre i cubi <strong>della</strong><br />
torre rosa.<br />
Durante la vacanze di Natale, <strong>Il</strong> 27 dicembre, sono nate le altre<br />
chiocciole e al rientro a <strong>scuola</strong> avevo dimenticato il contenitore a<br />
casa mia. Le ho<br />
riportate a <strong>scuola</strong> il<br />
10 gennaio e i<br />
bambini erano<br />
molto incuriositi. La scoperta del fatto che altre<br />
chiocciole erano nate li ha resi veramente felici.<br />
Si è subito ipotizzata la possibilità di cambiare<br />
“casa” perché il contenitore dove si trovano sembra<br />
essere proprio troppo affollato.<br />
La mia proposta di dividere le chiocciole in due
contenitori non è stata accolta dai bambini che mi hanno detto che non potevo separare “i piccoli”<br />
dalla mamma perché avrebbero sentito la mancanza <strong>della</strong> mamma e anche la mamma “avrebbe<br />
pianto”.<br />
L’interesse non si è perso in questi mesi anzi è mantenuto vivo proprio dall’atteggiamento di “cura”<br />
nei confronti delle chiocciole che i bambini mostrano con grande spontaneità.<br />
La rete che chiude il contenitore è completamente ricoperta di “tracce” delle chiocciole che<br />
asciugandosi assumono una “colorazione luccicante” come hanno detto i bambini.<br />
Quando i bambini danno da mangiare alle<br />
chiocciole sono molto attenti a come queste<br />
“mordono” l’insalata perché i buchi che vedono<br />
nelle foglie sembrano enormi rispetto alle<br />
chiocciole e così con la lente cercano di<br />
verificare la grandezza <strong>della</strong> bocca.<br />
La curiosità è così forte che i bambini hanno<br />
chiesto di poter prendere le chiocciole in mano;<br />
abbiamo cosi cominciato e un bambino al giorno<br />
tiene la chiocciolina in mano descrivendo agli<br />
altri “cosa sente” e così abbiamo rilevato che<br />
sono leggere, fanno un “solletico piccolo”,<br />
lasciano la scia “bagnata”, lasciano la cacca,<br />
prima stanno ferme poi escono e cominciano a<br />
strisciare.
La mamma lumaca e i lumachini mangiano l’insalata<br />
Mamma e figlia a confronto<br />
Che piacere farle camminare sul palmo <strong>della</strong> mano<br />
Qui sono tanti lumachini che passeggiano<br />
Anche le lumache fanno il bagno