Paradigmi della critica al relativismo - Veritatis Splendor

distruggere sé medesime» 22 . Applicate riflessivamente a se stesse ne
smentiscono, appunto, proprio la tesi che esprimono. Se ogni
proposizione è vera (sia pure soggettivisticamente), allora sarà vera
anche la proposizione per la quale è falso che ogni proposizione è
vera. Se ogni proposizione è falsa (sia pure nel senso che non attinge
alcuna verità obiettiva per se stessa), allora sarà falsa anche la
proposizione per la quale ogni proposizione è falsa.
Analogamente, se ogni proposizione è solo una opzione senza
fondamento, allora sarà una opzione senza fondamento anche la
proposizione per la quale ogni proposizione è una opzione senza
fondamento. Se ogni proposizione è contingente e provvisoria, lo
deve essere anche la proposizione per la quale ogni proposizione è
contingente e provvisoria. Ma se tale proposizione è essa stessa
contingente e provvisoria, non è possibile affermare che ogni
proposizione è tale.
La proposizione per la quale ogni proposizione è contingente e
provvisoria, cioè, per se stessa non è una proposizione contingente e
provvisoria. Analogamente, la tesi per la quale tutto è relativo non è
relativa (bensì assoluta). La tesi per la quale tutto è soggettivo non è
soggettiva (bensì oggettiva). La tesi per la quale tutto deve essere
sperimentabile (o verificabile) non è sperimentabile. La tesi per la
quale tutto l'essere si riduce all'apparire non è (per se stessa) un mero
apparire (ché altrimenti sarebbe apparire del nulla). La tesi
relativistica, insomma, si nega nell'atto stesso in cui si afferma. Si
confuta nell'atto stesso con cui è proposta.